Il Bisogno Di Movimento Obiettivi

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Il bisogno di movimentoObiettivi Riconoscere la funzione motoria come bisogno fondamentale durante ogni stadio della vita e conoscere i fattori che influenzano il bisogno di muoversi. Differenziare le varie posizioni della persona allettata, gli ausili per il posizionamento della persona a letto e le fasi del trasferimento. Utilizzare modalit di lavoro corrette Identificare i soggetti a rischio per le complicazioni derivanti da una diminuzione del movimento o dall'allettamento. La vita movimento L'uomo attraverso il movimento organizza ogni atto della sua vita di relazione, adattandosi all'istante alle necessit che gli presentano i suoi rapporti con il mondo esterno. INTERAGIRE CON L'AMBIENTE VUOL DIRE MUOVERSI PER SODDISFRAE DETERMINATI BISOGNI. IL MOVIMENTO UMANO IL MOVIMENTO UMANO E': - Capacit di spostarsi nello spazio - Capacit di compiere azioni che abbiano un obiettivo ( es: soddisfare un bisogno) - E' una condizione indispensabile per essere autosufficienti - Mette in relazione con altre persone - E' anche possibilit di rilassarsi Il movimento umano L'atto motorio non solo un evento meccanico, ma l'espressione visibile di aspetti: psichici-emotivi- relazionali- cognitivi dell'essere umano. D un senso di benessere, una valvola di sfogo per tensioni e ansia. Il movimento come sintesi di processi complessi Il Sistema nervoso centrale: deve raccogliere tutte le informazioni sensoriali, selezionarle e scegliere quelle migliori per raggiungere un determinato obiettivo. Raccogliere le informazioni rispetto alla posizione del corpo e delle sue parti e il loro rapporto rispetto all'ambiente circostante. Il Sistema nervoso periferico: Trasmette l'impulso attraverso i nervi alla periferia per muovere l'apparato locomotore che mette in relazione il corpo con l'ambiente. Il movimento Il movimento umano frutto di relazioni tra diverse strutture: Sistema neuro-muscolare Ambiente Se cambia uno di queste strutture cambia il prodotto finale del movimento

Il movimento Le regole del movimento sono: 1. economia 2. stabilit 3. comfort (assenza di dolore) In caso di patologia l'assenza di dolore la prima regola da rispettare. I principali tipi di movimento Il movimento volontario In risposta ad uno stimolo ambientale Si perfeziona con la pratica Una volta appresi richiedono la partecipazione cosciente in maniera ridotta I principali tipi di movimento I movimenti riflessi Sono pi semplici Minor grado di controllo volontario e in alcuni casi nessuno I principali tipi di movimento Attivit motoria ritmica riflessa Attivit volontaria solo all'inizio e alla fine del movimento Una volta avviate si ripetono come un riflesso Movimenti posturali Rendono stabile il sistema dei segmenti corporei non direttamente coinvolti nel movimento. I principali tipi di movimento Ogni movimento pu essere suddiviso in: Componente esecutiva Componente posturale Il movimento dipende da : Costituzione corporea Presenza di dolore/ rigidit

Il tono muscolare Pu essere definito come la musica di fondo del nostro sistema muscolare, l'attivit contrattile di base di ogni muscolo: il muscolo non rilassato, ma nemmeno contratto. Permette un movimento quando: abbastanza alto da permetterci di lavorare contro gravit abbastanza basso da permetterci il movimento Alcuni concetti di fisica Le forze Tutto ci che in grado di alterare lo stato di quiete o di moto di un corpo o di provocare una deformazione. La gravit E' la forza con cui la terra attira i corpi che sono vicini alla sua superficie. Questa forza corrisponde al PESO del corpo. Per es: la forza che fa cadere i frutti dall'albero. L'inerzia E' la resistenza con cui un corpo si oppone alle forze che tendono a metterlo in movimento Gli attriti Si manifestano in genere come la difficolt di scorrimento tra due superfici ( es: lenzuolo - cute) Stabilit ed equilibrio Il nostro corpo continuamente sottoposto a forze anche quando non si muove e quando in un corpo la somma delle forze applicate nulla si dice che il corpo in equilibrio L'equilibrio pu essere: Stabile ( in piedi fermi su tutti e due gli arti inferiori) Stabilit e equilibrio Base d'appoggio: il poligono convesso di massima ampiezza costruito con i vertici sui punti di appoggio, che li contiene tutti. Baricentro o centro di gravit un punto in cui noi potremmo immaginare sia concentrata tutta la massa di un corpo. In posizione eretta nella persona adulta il baricentro a livello di S1. Il baricentro si sposta a seconda della forma del corpo. La linea di gravit la perpendicolare passante dal baricentro

Stabilit e equilibrio Per rendere pi stabile un corpo: Abbassare il baricentro del corpo rispetto al terreno ( si pi stabili da sdraiati che in piedi) Aumentare la base di appoggio ( lottatori di sumo, ma anche nelle arti marziali) Spostare il baricentro in modo di far cadere la linea di gravit il pi al centro possibile della base di appoggio ( es: quando si porta un peso si pi stabili tenendolo attaccato al corpo) Stabilit e equilibrio Stando sulla base di appoggio vi economia muscolare. Un oggetto mantiene l'equilibrio quando la linea di gravit cade all'interno della base di appoggio. In condizioni fisiologiche il mantenimento di una qualsiasi posizione o postura pu diventare scomodo quando: presente una eccessiva tensione muscolo-tendinea Fattori bio-psico-sociali che influenzano il movimento Fattori biologici: Condizione congenita (disabilit, caratteristiche ereditarie, costituzionali) Fattori bio-psico-sociali Fattori patologici: Cause iatrogene (nate dopo un intervento medico o farmacologico) Patologie ortopediche reumatologiche- neurologiche Fattori bio-psico-sociali Fattori psicologici: Condizione psicologica (caratteriale e di personalit) Cambiamento di ambiente ( anziano ospedalizzato) Fattori bio-psico-sociali Fattori ambientali: Ambiente lavorativo- domestico - scolastico Fattori bio-psico-sociali Fattori socio-culturali: Scarsa informazione sull'importanza del movimento Effetti del movimento

Sul metabolismo dell'osso: aumenta la produzione delle cellule dell'osso e migliora il trofismo osseo. Sull'apparato cardio-circolatorio: aumenta la gittata cardiaca, mantiene e aumenta l'efficacia del muscolo cardiaco, migliora il circolo locale, favorisce il ritorno venoso, influenza la pressione sanguigna. Effetti del movimento Sull'apparato respiratorio: aumenta lo scambio di ossigeno nei polmoni, l'ossigenazione dei tessuti, la forza dei muscoli respiratori, mantiene l'elasticit della gabbia toracica, facilita l'espettorazione. Sull'apparato digerente: migliora la digestione e la peristalsi intestinale Sul sistema nervoso: migliora il controllo e la coordinazione Effetti sul movimento Sul tessuto connettivo: migliora e mantiene il trofismo e l'elasticit. Sulle articolazioni: migliora la lubrificazione e favorisce la mobilit articolare Sulla psiche: migliora la propria immagine e da un senso di benessere Il movimento influenzato dagli stati d'animo e si riflette sulla sua comunicabilit ( mimica, gesti, andatura....)

I principali movimentiLa posizione di partenza del corpo umano nello spazio corrisponde alla stazione eretta con i piedi leggermante divaricati e il palmo delle mani rivolto in avanti. Questa posizione viene chiamata : posizione anatomica. I principali movimenti Ci sono tre piani principali su cui avvengono i movimenti: Piano frontale: corre parallelamente alla fronte e divide il corpo in due parti: una davanti e l'altra dietro. Piano sagittale: perpendicolare al precedente e divide il corpo in due met simmetriche: destra e sinistra. Piano trasversale: divide il corpo in due parti: una superiore ed una inferiore di uguale peso. Movimenti sul piano frontale I movimenti sul piano frontale sono:

ABDUZIONE: l'arto si sposta in fuori, si allontana dalla linea mediana.

ADDUZIONE: l'arto si sposta verso l'interno, si avvicina alla linea mediana.

INCLINAZIONE: a destra o sinistra ( della testa o del tronco. L'elevazione il grado finale di flessione e abduzione.

Movimenti sul piano frontale Movimenti sul piano sagittale I movimenti sul piano sagittale sono: Fatta eccezione per il ginocchio che si flette indietro e si estende in avanti. Per il piede si usa questa terminologia: Flessione dorsale ( il piede si avvicina alla gamba) Flessione plantare ( il piede si allontana dalla gamba).

I movimenti sul piano trasversale I movimenti sul piano trasversale sono: ROTAZIONE INTERNA ( per gli arti)ROTAZIONE ESTERNA ( per gli arti) ROTAZIONE VERSO DESTRA ( per capo e tronco)

ROTAZIONE VERSO SINISTRA ( per capo e tronco). Per i movimenti di rotazione dell'avambraccio si usano i termini:

-

supinazione pronazione

La mobilizzazioneLa mobilizzazione un insieme di azioni che permettono al corpo di muoversi nello spazio e/o di assumere una determinata postura. MOBILIZZAZIONE GLOBALE: di tutto il corpo MOBILIZZAZIONE SEGMENTARIA: di uno solo o di un gruppo di segmenti.

La posturaLa postura un atteggiamento assunto dal corpo nello spazio, definito dai rapporti che si stabiliscono tra i vari segmenti corporei. Si distinguono: Posture attive o spontanee Posture passive imposte al paziente in caso di una patologia.

Obiettivi della mobilizzazione

Prevenire le complicanze della immobilizzazione. Ripristinare e promuovere lautonomia. Garantire il raggiungimento della migliore qualit di vita Evitare che le limitazioni funzionali si trasformino in disabilit.

Obiettivi del posizionamentoConsentire il riposo e il rilassamento muscolare evitando le posizioni estreme o forzate delle articolazioni ( prevenire il dolore). Permettere una corretta respirazione. Facilitare il ritorno venoso. Dare una corretta informazione al cervello circa lo schema corporeo e l'assetto posturale ( capo tronco e arti). Procedure da rispettare La mobilizzazione a letto deve avvenire: - almeno ogni due ore e pi spesso se sono presenti problemi particolari. - con movimenti lenti e dolci - mantenendo la naturale mobilit articolare per evitare di creare dei traumi alle articolazioni alle strutture legamentose etc... Dopo il posizionamento verificare: - il mantenimento dell postura - benessere e comfort del paziente - insorgenza di eventuali complicanze.

Procedure da rispettare Il paziente va sempre informato rispetto a: - tipo di procedura adottata - motivazione della scelta - esecuzione della procedura. NB: ogni operatore deve informare il paziente nel rispetto del proprio ruolo e delle proprie mansioni. Le tecniche di mobilizzazione Prima di effettuare qualsiasi intervento bisogna programmarlo in anticipo. Raccogliere prima tutti i dati necessari attraverso le consegne di infermieri, medici e fisioterapisti. Dati relativi al paziente: - tipo di patologia - grado di autosufficienza - livello di coscienza e di senso critico - - presenza di apparecchi gessati o di interventi chirurgici - - presenza di dolore - integritr della cute - presenza di movimenti involontari. Tecniche di mobilizzazione Dati relativi all'ambiente: - presenza di ostacoli -spazi limitati - orari prestabiliti per la mobilizzazione E' necessario inoltre: - concordare gli interventi con gli altri operatori - conoscere le fasi della procedura - conoscere le capacit residue del paziente Le posture Supina: la persona distesa sulla schiena con gambe normalmente allungate Prona o ventrale: la persona distesa sull'addome con il viso girato di lato Posizione sul fianco o decubito laterale destro o sinistro: la persona appoggiata sul fianco con entrambe le braccia rivolte in avanti, le ginocchia leggermente flesse. Le posture Il mantenimento di una corretta postura a letto fondamentale per prevenire danni secondari ( accorciamento dei muscoli e dei tendini, l'irrigidimento o lo stiramento muscolare).

Le posture

Le posture

Le postureLe posture devono rispondere a questi principi: Consentire il rilassamento muscolare permettendo il riposo e il comfort Non devono provocare dolore. Non devono ostacolare il ritorno venoso. Devono permettere una corretta respirazione Rispettare l'allineamento capo-tronco-bacino Il peso del corpo deve essere distribuito in modo uniforme sulla superficie d'appoggio

Non corretto se mantenuto pi di 2-3 ore. Lutilizzo di ausili devessere limitato alla necessit Attenzione I criteri elencati hanno valore generali e in caso di patologie specifiche su segnalazione delle figure competenti le posture potranno subire delle variazioni.

Posizione supinaCaratteristiche:

Letto posizione piana Cuscino sotto il capo e lo schienale inclinato di circa 30 Utilizzo di un archetto per evitare il peso delle coperte sui piedi Il corpo: Capo allineato con il resto del corpo Testa leggermente sollevata Arti inferiori diritti ed in posizione intermedia. Evitare di cifotizzare la colonna C-D

La posizione supinaIndicazioni: Lipotimia ( perdita di coscienza con arti inferiori sollevati) Emorragie Immobilizzazione della colonna vertebrale Esame medico obiettivo di torace, addome, arti inferiori. La posizione supina Una variazione della posizione supina, ma con gli arti inferiori sollevati (in Trandellenburg) si propone quando: Si in presenza di edema agli arti inferiori senza compromissione cardiaca Lombalgie Alcuni interventi chirurgici Collasso circolatorio Stato di shock

Posizione in decubito prono Caratteristiche:

Letto in posizione piana Un cuscino sotto il capo

Un cuscino sotto la panciaUn cuscino sotto le gambe ( per evitare un'eccessiva flessione dorsale del piede)Indicazioni:

Profilassi delle piaghe da decubito Ustioni dorsali mal tollerata dal paziente.

Posizione sul fianco o decubito laterale Caratteristiche: Letto in posizione piana con schienale leggermente rialzato Eventualmente: cuscini sotto l'arto superiore e inferiore non appoggiati sul letto. Decubito laterale Atteggiamento del corpo: Arto inferiore non appoggiato al letto su un cuscino con anca e ginocchio un po' flessi In caso di instabilit del tronco uno o pi cuscini dietro la schiena. Indicazioni: Posizione ortopnoica Caratteristiche: Eventuali cuscini per gli arti superiori Indicazioni: In carrozzina Caratteristiche:

Schiena diritta, eventualmente utilizzare un cuscino per facilitare il raddrizzamneto Ausili per il posizionamento del paziente Letto: Articolato ( nei tre segmenti: superiore, intermedio ed inferiore) con comando elettrico o pedale o manovella Piano letto regolabile in altezza o fisso con regolazione manuale o elettrica Ausili per il posizionamento del paziente Materasso: Ausili per il posizionamento del paziente Cuscini: Ausili per il posizionamento del paziente Archetti alza coperte Ferula o valva in gomma piuma Trapezio o triangolo Cuneo o rotoli di gommapiuma Spondine etc... I passaggi posturali, gli spostamenti a letto, i trasferimenti Regole generali: Manovra di Valsalva: inspirare prima di sollevare il peso, bloccare la glottide e fare una espirazione forzata mentre si solleva il peso Utilizzare delle buone prese sul corpo, evitare trazioni alle strutture capsulo-legamentose Regole generali Non fare movimenti combinati( flessione-rotazione ed inclinazione della colonna vertebrale) Muoversi spostando il baricentro nelle direzione scelta Non fare movimenti improvvisi e controllare la stabilit prima di effettuare la manovra Regole generali Conoscere i propiri limiti di forza o eventuali problemi a qualche articolazione Scomporre il movimento in sequenze precise e programmare le fasi del movimento concordandolo con l'altro operatore, se presente

Spostamenti a letto un movimento che avviene all'interno della stessa superficie (il letto) Spostamenti sul piano orrizzontale Gli spostamenti si dividono: Spostamento sul piano saggittale Spostamento da supino a seduto sul bordo del letto Si suddividono a seconda del tipo si assistenza : Assistenza media: paziente parzialmente collaborante Supervisione: il paziente in grado di eseguirlo da solo con controllo da parte dell'operatore Spostamento sul piano orrizzontale verso la testa del letto Paziente non collaborante: Un operatore uguale o con mano sotto il sacro e l'altra sotto le ginocchia Spostamento sul piano orizzontale verso la testa del letto Paziente collaborante: Fargli flettere le ginocchia, eventualmente uso del triangolo o trapezio e chiedere di spingere sui talloni. Chiedere di alzare la testa Alternativa: Spostamento sul piano orrizzontale a destra o sinistra Se il paziente non collaborante: Spostamento su piano orrizzontale verso destra o sinistra Le mani sotto i glutei oppure una a livello del gluteo e l'altra sul ginocchio Le mani aiutano a sollevare il bacino, oppure una mano solleva il bacino e l'altra fa pressione sul ginocchio con direzione verso il letto

Poi con la mano sotto il cingolo scapolare si chiede al paziente di sollevare la testa e si spostano le spalle Spostamento da supino a decubito laterale l'operatore si pone dal lato dove avviene la rotazione Il braccio del paziente che sta sotto viene abdotto L'arto inferiore sotto resta esteso all'anca e al ginocchio. Spostamento da supino a decubito laterale Paziente collaborante: Si chiede al paziente di piegare l'arto inferiore che star sopra Di spostare l'arto superiore che star sopra verso il lato della rotazione e di alzare la testa Attenzione che il paziente non si aggrappi all'operatore Spostamento da supino a seduto sul bordo del letto Paziente non collaborante: Far uscire i piedi dal letto e l'altra mano sotto il cingolo scapolare che viene ruotato e portato verso l'alto. Spostamento da supino a seduto sul letto Paziente poco collaborante. Si sposta l'arto pi vicino al bordo fuori dal letto e si avvicina l'altro Una mano sull' inguine e l'altra dietro la scapola Si chiede di sollevare la testa la mano sull'inguine fa leva e si aiuta flettendo il tronco in avanti. Spostamento da supino a seduto sul bordo del letto Paziente collaborante: Si chiede di flettere gli arti inferiori, di ruotare su fianco, di uscire con le gambe dal bordo del letto, di spingersi con il braccio verso l'alto L'operatore interviene nei vari passaggi se necessario I trasferimenti Sono movimenti che avvengono da una superficie all'altra Possono avvenire: Dalla posizione seduta sul bordo del letto o dal WC alla corrozzina Trasferimenti In base a come il paziente si muove si possono avere tre tipi di trasferimenti: In sospensione (con il sollevatore o sulla barella) Trasferimento letto-carrozzina Paziente non collaborante o che non pu caricare sugli arti inferiori:

Un operatore dietro ed eventualmente un ginocchio sul letto e presa crociata agli arti superiori del paziente ( la mano destra dell'operatore blocca il polso sinistro e viceversa) e flette il paziente in avanti Ricordarsi di togliere il bracciolo dalla carrozzina e frenarla Trasferimento letto -carrozzina Paziente non collaborante: Un operatore di fronte controlla le ginocchia, mentre con una mano flette il tronco e lo blocca e l'altra aiuta il bacino con presa sul gran trocantere. L'altro operatore da dietro accompagna il bacino senza tirare per i pantaloni. Trasferimento letto - carrozzina Paziente parzialmente collaborante Carrozzina posta a 45 e frenata Un operatore davanti che controlla le ginocchia ed eventualmente le blocca L'altro operatore accompagna da dietro il bacino senza tirare per i pantaloni Trasferimento letto- carrozzina Paziente collaborante: L'operatore di fronte al paziente accompagnail paziente nel movimento e se necessario aiuta a controllare il ginocchio e a girare il tronco. Trasferimento carrozzina letto Stesse modalit e attenzioni del trasferimento letto- carrozzina. Trsferimento letto- barella Durante il trsferimento gli operatori devono flettere le proprie ginocchia Dopo aver spostato il paziente sul bordo del letto lo si solleva facendo presa il I operatore attorno alle spalle, il IIsotto il bacino e il III operatore sotto le ginocchia. Ausili per gli spostamenti e trasferimenti Tipi di carrozzina Regole generali Prima di effettuare un trasferimento:

Stimolare la partecipazione del paziente per favorire la massima autonomia La deambulazione Per deambulazione si intende la capacit di spostarsi da un luogo all'altro facendo uso degli arti inferiori. Il cammino inteso come lo spostamento di un corpo in avanti su un terreno piano a velocit costante. Il cammino funzionale costituito da passi modificati, da accelerazioni, da arresti improvvisi, da variazioni di pendenza o di direzione ecc.... Il cammino funzionale Le caratteristiche principali del cammino funzionale sono: L'armonia estetica Il cammino funzionale Il ciclo del cammino: dato dall'alternanza dei due passi. Per assicuarare la progressione del corpo in avanti si mette in atto un alternanza tra fase portante di un arto e la fase oscillante dell'altro. Il cammino si modifica a seconda del terreno, di marcia, salita e discesa. Attraverso il cammino l'uomo realizza la sua pi importante affermazione di autonomia rispetto all'ambiente esterno. Il cammino funzionale Il cammino si esprime attraverso la forza muscolare e la struttura ossea, ma guidato e regolato dal Sitema Nervoso. In presenza di patologie neurologiche, ortopediche, internistiche la funzione del cammino pu subire delle alterazioni che ne modificano la qualit, la sicurezza, la resistenza. A seconda dell'alterazione si render necessario l'utilizzo di ausilii approppriati. Ausili per la deambulazione Il deambulatore Quando il paziente presenta deficit di equilibrio, o alta affaticabilit, problemi agli arti inferiori etc... Caratteristiche: Canadesi o stampelle Buon equilibrio Caratteristiche: La sequenza a tre tempi: stampelle arto inferiore compromesso e poi l'altro. Passo crociato o a 4 tempi Una sola stampella dal lato controlaterale della lesione Tripode o quadripode Il loro vantaggio che rimangono in piedi se si lascia la presa

Regolabili in altezza Controindicazioni: l'uso di questo tipo di ausilio altera la linea mediana del paziente e il cammino assimetrico. Sindrome da immobilizzazione Molti fattori possono portare un anziano a stare molto tempo a letto: Ictus cerebrali Stati di confusione mentali Malattie debilitanti di varia eziologia La convinzione che per guarire bisogna stare a letto I principali fattori d'immobilit Astenia e/o ipostenia L'ipostenia pu essere legata: La rigidit La causa pi comune di rigidit nell'anziano : L'osteoartrite Poi possiamo trovare altre patologie che la favoriscono: Il dolore Il dolore pu essere causato: Disturbo di equilibrio o paura di cadere Il disturbo di equilibrio pu essere legato: Disturbi psicologici Grave ansia o depressioni severe possono contribuire all'immobilit La sindrome di allettamento

Si pu definire come una condizione morbosa multisistemica, interessante diversi organi ed apparati che insorge in seguito a prolungata immobilit a letto che spesso si conclude con la morte. pi comune fra gli anziani ospedalizzati o in istituti con patolgie gravi, croniche e invalidanti. Quadri clinici nella sindrome da immobilizzazione Apparato locomotore le strutture dell'apparato locomotore(muscoli, ossa e articolazioni) sono quelle pi colpite dalla immobilizzazione. I muscoli: il non uso porta a debolezza muscolare e perdita di forza con ipotrofia ( perdita di massa muscolare) Il processo atrofico inizia in seconda giornata e cresce in modo esponenziale per i prime 15 giorni e nei muscoli immobilizzati in accorciamento l'ipotrofia si instaura pi rapidamente Quadri clinici Sistema osteo articolare L'attivit fisica e le forze esercitate dal carico costituiscono degli stimoli meccanici importanti nel mantenimento del normale metabolismo osseo. La mancanza di solleccitazione meccanica sulle ossa porta ad un maggior riassorbimento osseo che ne dimunuisce la massa ed evolve in osteoporosi. La perdita di massa ossea molto pi marcata a carico dello scheletro assiale ( colonna, bacino) e arti inferiori rispetto agli arti superiori Quadri clinici Le articolazioni L'immobilit crea gravi alterazioni a livello delle articolazioni e dei tessuti periarticolari: Proliferazione del tessuto connettivo-fibroso-adiposo all'interno della spazio articolare. Anchilosi articolari, lussazioni, tendenza alla flessione di tutte le articolazioni Riduzione della flessibilit del tessuto e delle articolazioni nel loro insieme. Quadri clinici La cute Quando la persona sdraiata a letto la cute viene sottoposta a sollecitazioni meccaniche di varia natura e intensit: Attriti Il loro effetto pi grave pu essere la comparsa di piaghe da decubito Quadri clinici APPARATO CADIOCIRCOLATORIO Il sistema cardiovascolare risente dell'allettamento e questo spesso si manifesta con l'intolleranza all'ortostatismo e ridotta tolleranza allo sforzo. L'allettamento produce una modificazione del flusso ematico da distrettuale inferiore a centrale (verso il torace) e quindi un aumento della gittata cardiaca e della frazione di eiezione (della contrattilit del cuore) con abbassamento della frequenza cardiaca e delle resistenze periferiche ( forza di attrito opposta al flusso sanguigno data dalle pareti dei suoi vasi) Quadri clinici APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO Il sistema venoso presenta un rallentamento per la riduzione del tono vasale e della pompa muscolare Rischio di trombosi venose Intolleranza ortostatica: quando la persona si alza presenta tachicardia, sudorazione, vertigini, pallore, ipotensione arteriosa, angina. Quadri clinici Apparato respiratorio Modificazioni dei volumi polmonari con comparsa di atelettasie (collasso polmonare). Il diaframma viene spinto in alto dai visceri addominali Accumulo di secrezioni bronchiali Le vie aeree superiori tendono a seccarsi. Quadri clinici Apparato genito-urinario Una delle manifestazioni pi frequente l'incontinenza urinaria perch la posizione sdraiata rende pi difficile il controllo della minzione. L'immobilit in posizione orrizzontale modifica la configurazione anantomica dell vie urinarie ostacolando il normale deflusso dell'urina predisponendo alla stasi e alle infezioni urinarie Quadri clinici Apparato digerente La posizione sdraiata pu rendere difficoltosa l'alimentazione e la deglutizione e la ridotta attivit fisica riduce il senso di fame. I tempi del transito gastrointestinale sono notevolmente prolungati con problema di stipsi Modificazione della flora batterica che pu originare meteorismi e incontinenza fecale.

Quadri clinici Sistema nervoso e psiche Frequenti sono gli episodi confusionali, i processi mentali subiscono un rallentamento come la capacit di orientamento. Il rischio la deprivazione sensoriale con la ridotta interazione con l'ambiente circostante e i ridotti stimoli sensoriali che accelera i processi involutivi cerebrali favorendo il deterioramento cognitivo. Frequente la comparsa della sindrome depressiva. Il trattamento della sindrome da immobilizzazione E' fondamentale la prevenzione I pazienti vanno mobilizzati e posti in una posizione pi simile alla stazione eretta pi volte al giorno La cute sottoposta a maggior stress meccanico va controllata con frequenza Il paziente va invitato a collaborare durante i cambiamenti di posizione, negli spostamenti e nella cura di s. Il trattamento della sindrome da immobilizzazione Le condizioni generali vanno continuamente monitorate e sostenute Le cadute Con il termine caduta si intende la perdita di equilibrio non intenzionale e quindi della stabilit posturale, senza perdita di coscienza. Le cadute rappresentano un problema di primaria importanza nelle persone anziane. Ogni anno il 30% di residenti in comunit per anziani cade e la ricerca delle cause attualmente l'unico modo per mettere in atto delle strategie di prevenzione Le cadute L'equilibrio e la deambulazione richiedono una complessa interazione di funzioni cognitive, neuromuscolari e cardiovascolari e la capacit di adattarsi velocemente ad uno stimolo ambientale non previsto. Di solito le cadute avvengono per una complessa interazione tra i vari deficit del paziente ( malattie croniche) ed uno sforzo imposto dall'ambiente Anche alcuni farmaci possono alterare la velocit di adattamento (equilibrio), dare sonnolenza etc... Le cadute I fattori intrinseci al paziente che possono favorire la caduta: Ipotensione ortostatica Malattie del Sistema Nervoso Centrale Malttie dell'apparato muscolo-osteo-articolare Farmaci (reversibile) Le cadute I fattori di rischio ambientale: Pavimenti scivolosi Tappeti, scendiletto Piastrelle mobili oppure incrinate o rotte Illuminazione: eccessiva o scarsa Scale: mancanza di corrimano, gradini troppo alti e/o stretti e/o danneggiati Le cadute Bagno: mancanza di maniglioni, seduta del water troppo bassa, piatto doccia troppo alto, mancanza di tappeto antiscivolo nella doccia o vasca da bagno Camera da letto: letto inadeguato, interruttori della luce lontani dal letto, telefono distante dal letto

Soggiorno: mobilio ingombro, poltrone troppo basse/alte, sedie senza braccioli, scaffali di uso comune troppo alti/bassi. Le cadute Cucina: mobilio ingombro, pensili ragguingibili con difficolt, tappettino davanti al lavello posto senza essere fissato a terra Abbigliamento: calzature inadeguate, vestaglie da camera troppo lunghe/larghe, pantaloni troppo lunghi/larghi Ausili per la deambulazione: non adeguato, utilizzato in modo scorretto, in cattive condizioni. I mezzi di contenzione se usati in modo scorretto. Le cadute Le complicanze delle cadute e il loro trattamento: Nel 5% dei casi nella caduta la persona anziana subisce una frattura, con interessamento dei tessuti molli Rappresenta la sesta causa di morte negli anziani la causa per il 40% dei ricoveri in istituti di assistenza con perdita dell'autonomia e indipendenza. L'ematoma subdurale spesso una causa sottovalutata di una caduta. Le barriere architettoniche Le barriere architettoniche non esistono in natura, nascono dalla mente dei progettisti che dovrebbero favorire la vita dell'auomo ma ogni tanto se ne dimenticano. Per barriera archittetonica si intende: una qualsiasi realizzazione fatta dall'uomo che impedisca o renda difficoltoso il libero e sicuro movimento a chiunque abbia difficolt motorie o sensoriali. Le barriere architettoniche Per favorire l'autonomia delle persone disabili bisogna agire in due direzioni: Adattare la persona disabile alle difficolt presenti nell'ambiente attraverso la scelta e la personalizzazione degli ausili tecnici Adattare l'ambiente alle esigenze della persona disabile attraverso una progettazione accessibile o, se esistenti, all'abbattimento delle barriere architettoniche. Le barriere architettoniche Pi si aiuta il soggetto ad essere autonomo pi gli si permettte una integrazione. Integrazione: inserimento in un contesto sociale e culturale. La normativa riguardante l'abbattimento delle barrire architettoniche fa riferimento alla legge 13/89 e al DM 236/89, la legge quadro sull' handicap e il DPR 503/96. in base a queste leggi vengono sanciti gli obblighi e impegni per tecnici e amministratori al fine di rendere tutti gli ambienti pubblici e privati accessibili. Le barriere architettoniche Superamento di dislivelli: Rampe con pendenza massima dell' 8% o cingoli agganciati alla carrozzina. Piattaforme elevatrici verticali o servoscala ( sedile o pedana), ascensori. L'altezza massima di un gradino di 20 cm. Le porte: La larghezza ideale di 80cm con porte scorrevoli. Le barrire architettoniche Le stanze: Cucina: le zone sottostanti ai piani cottura, al lavello, al piano di lavoro devono essere libere ad un'altezza non inferiore di 80 cm Soggiorno: considerare la presenza di mobili in relazione del raggio di rotazione della carrozzina ( 1,50 m).

Camera da letto: calcolare lo spazio letto-muro, letto - armadio di almeno 90 cm, letto con la parte sotto libera, armadio con ante scorrevoli. Le barrire architettoniche Bagno: meglio di forma quadrata, water ad altezza compresa tra 33 e 41 cm, bidet sostituito da doccetta applicata al water, lavandino se a parete senza colonna, di altezza 80 cm, la vasca meglio sostituirla con doccia e seggiolino. Se non possibile sostituire la vasca da bagno ci sono dei seggiolini che possono essere applicati. Gli ausili sanitari Prima di parlare di ausili e meglio definire il concetto di autonomia. L'autonomia l'essere in grado di interagire con l'ambiente in modo costruttivo e, quindi, in presenza di difficolt usare mezzi e strumenti per relazionarsi con esso in modo appropriato. Ricercare l'autonomia nella vita quotidiana in presenza di disabilit significa trovare gli strumenti e le strategie di movimento migliori per quel paziente in quella situazione. Gli ausili sanitari Lo strumento che aiuta il malato e la sua famiglia a supplire le funzioni limitate l'ausilio. Il termine ausilio sanitario comprende qualsiasi prodotto o sistema tecnologico per prevenire, eliminare, compensare, o alleviare la disabilit che potrebbe creare ad una persona una situazione di inferiorit fisica, psichica, o lo esporrebbe a rischi per la propria salute e il proprio benessere. Gli ausili sanitari La International Standardization Organization ( ISO) ha suddiviso gli ausili in 10 classi: Ausili per terapia o addestramento ( prevenzione delle piaghe da decubito, cuscini, traverse, meterassi.....) Ortesi: comprendono le apparecchiature che aumentano, migliorano, controllano la funzionalit di parti del corpo compromesse ( scarpe ortopediche, plantari, ginocchiere...) Gli ausili sanitari Protesi: apparecchiature applicate al corpo umano che sostituiscono in parte o totalmente parti del corpo recuperanto la funzionalit mancante ( arti artificiali, protesi acustiche, artroprotesi ....) Ausili per la cura e la protezione personale: ci che rende autonomi nella cura della persona ( mezzi per vestirsi, lavarsi ...) Ausili per la mobilit personale: per il trasposrto e il cammino (carrozzine, stampelle, sollevapersone....) Gli ausili sanitari Ausili per la cura della casa: per l'autonomia nei lavori domestici ( posate, apri barattoli ...) Mobili e adattamenti per la casa: montascale, letti, maniglie.... Ausili per la comunicazione, informazione, segnalazione: macchine o apparecchi elettronici e informatici Ausili per manovrare oggetti e dispositivi: per facilitare l'impugnatura, per afferrrare..... Bibliografia S.Boccardi, A. Lissoni - Chinesiologia 1 e Chinesiologia 3 Dispensa ad uso interno per la Casa di riposo Margherita Grazioli - Posizionamento e trasferimento e autonomia dell'anziano disabile Scuola per operatori socio-sanitari Principi teorici e tecniche di mobilizzazione. Dispensa: La riabilitazione Geriatrica

Per la parte delle barriere archittetoniche: Dal documento del Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell' Accessibilit a cura di Stefano Maurizio Domande guida 1. Il movimento umano .... 2. Che cos' il baricentro e la base di appoggio? 3. Quali sono i fattori che influenzano il movimento? E quali sono gli effetti del movimento sul nostro corpo? 4. Quali sono i principali piani dove avvengono i movimenti e come si suddividono? 5. Quali sono i principali obiettivi o i principi da seguire per una corretta mobilizzazione e posizionamento? 6. Quali sono le posture a letto? Descrivile 7. Cosa vuol dire spostamento a letto e trasferimento? 8. Cosa significa deambulazione? 9. Quali sono gli ausili per la deambulazione? Domande guida 10. Quali sono le cause che provocano l'immobilizzazione a letto? 11. La sindrome da allettamento .... 12. L'immobilit provoca sul nostro organismo degli effetti negativi, quali? 13. Come prevenire o curare la sindrome da immobilizzazione? 14. Cosa vuol dire cadere? Quali sono le cause di una caduta? 15. Come possiamo prevenire le cadute? 16. Che cosa sono le barriere archittetoniche? 17. Definisci il termine di ausilio, protesi e ortesi.