Revisioni e metanalisi: strumenti per arginare l\'incertezza?
Il Banco delle Sementi - Quarta Coordinata - ambiente ... · Eppure si può fare ancora tanto per...
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Giovani tutori di semiIl Banco delle Sementi
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Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. Quarta Coordinata è la sola
responsabile di questa pubblicazione e la Commissione declina ogni responsabilità sull'uso che potrà essere fatto
delle informazioni in essa contenute.
Stampato a settembre 2010
Tutto comincia da un seme...
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INTRODUZIONE
a cura di:
Slow Food, associazione italiana con diffusione inter-nazionale, promuove il diritto al piacere, a tavola e non solo.Studia, difende e divulga le tradizioni agricole ed enogastro-nomiche di ogni angolo del mondo, per consegnare il piacere dioggi alle generazioni future.
Difende la biodiversità alimentare e le tradizioni ga-stronomiche di tutto il mondo, promuove un’agricoltura so-stenibile, rispettosa dell’ambiente, dell’identità culturale deipopoli e del benessere animale; rivendica la sovranità alimen-tare, ovvero il diritto delle singole comunità di decidere cosacoltivare, produrre e mangiare.
Slow Food guarda pertanto con positivo interessel’opera svolta da Quarta Coordinata per la ricerca di sementi‘dimenticate’, attraverso il progetto “Giovani Tutori di Semi”e la loro riproposta agli agricoltori affinché ne diffondano lacoltivazione. Potremmo considerare questo progetto come ilseme gettato per la costituzione di una "Comunità del Cibo diAgricoltori Custodi di cultivar perdute" nell’area milanese.
Nadia Confalonieri
Fiduciaria Slow FoodCondotta di Melegnano
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LA BIODIVERSITÀ
La parola Biodiversità viene coniata dall’entomologo E.O. Wilson nel 1986 e il Summit mondiale di Rio de Janeiro del1992 la definisce come la varietà biologica e genetica di tuttigli organismi viventi; inclusa la diversità all’interno dellastessa specie, tra specie diverse ed ecosistemi. Essa rappre-senta un prerequisito essenziale per la Vita: ogni essere vi-vente è infatti portatore di un patrimonio genetico unico eirripetibile, senza il quale potrebbero venir meno le necessa-rie risposte a condizioni di vita sempre mutevoli.
La Biodiversità riscontrata oggi sulla Terra - le stimevariano da 2 a 10 milioni di specie - è il risultato di 3.5 mi-liardi di anni di evoluzione, ma negli ultimi cento, con l’aumen-tare delle pressioni dell’Uomo sull’ambiente, essa ha subítouna notevole diminuzione.
Questo può aver effetti inimmaginabili, anche sulla no-stra vita. È la variabilità genetica, ad esempio, ad aver per-messo sino ad oggi la continuità dei raccolti e la disponibilitàdi bestiame e pesce sulle nostre tavole: sul lungo e medio pe-riodo la sua riduzione diventerà un autentico problema di sus-sistenza. La scomparsa di specie inoltre va a tutto discapitodell’abbondanza di princìpi attivi e sostanze da usare in me-dicina e nell’industria. Addirittura recenti studi correlano lariduzione della Biodiversità al diffondersi di svariate patolo-gie virali.
Ma soprattutto, la mancanza di un ricco giacimento diecosistemi, razze e varietà vegetali, incrinando i meccanismibase dell’evoluzione, mette a repentaglio il futuro stesso delPianeta. Ecco perché è importante capire cosa sia la Biodi-versità e imparare a tutelarla.
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PERCHÉ TUTELARE LA BIODIVERSITÀ
La tutela della Biodiversità è un capitolo fondamentaledell’emergenza ambientale sempre più evidente in questi ul-timi anni. Le attività umane degli ultimi due secoli di indu-strializzazione non solo hanno deturpato il paesaggio einquinato acqua, aria e terra attorno a noi, quel che è più gravehanno lentamente eroso il patrimonio genetico di tutte le spe-cie viventi. Sia animali che vegetali; tanto selvatiche - pen-siamo allo spazio sottratto dalla “città” alla “campagna” -quanto “addomesticate”.
L’applicazione dei criteri industriali all’agricoltura hainfatti favorito la coltivazione di grandi latifondi invece chedi variegati appezzamenti, di poche varietà per ogni specie diortiva, frutta o cereale (le più adatte alla logistica dellagrande distribuzione) ai danni di migliaia di altre, ognuna conuna sua storia, un sapore, un profumo e soprattutto un patri-monio genetico specifici. La moderna agricoltura, fatta di pe-sticidi, varietà ibridate e grandi multinazionali, ha di fattoimpoverito la biodiversità: prerequisito essenziale all’evolu-zione e alla vita stessa.
Eppure si può fare ancora tanto per arginare il feno-meno. Occorre cercare nei piccoli orti o nelle aziende bio, traquelle persone che coltivano per hobby o per passione, per ilpiacere di mangiar sano, lontani dalle logiche industriali e cherinnovano di anno in anno i semi delle varietà cui sono più af-fezionati. Tra loro si possono trovare degli autentici tesoridi biodiversità che, una volta rinvenuti, vanno conservati ediffusi il più possibile. È questo che ha fatto la squadra di“Giovani tutori di semi” nell’anno di lavoro appena trascorsograzie al finanziamento di “Gioventù in azione”.
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IL PROGETTO “GIOVANI TUTORI DI SEMI”
Grazie al progetto “Giovani tutori di semi”, il Bancodelle Sementi allestito da Quarta Coordinata all'interno delCentro territoriale di economia etica e solidale "Il pane e lerose" ha potuto arricchirsi - tra pomodori, zucche, zucchine,peperoni, fagioli, cetrioli, lattughe e verze - di oltre cinquantavarietà orticole in via di rarefazione. Oltre ad alcune qualitàdi cereali, frutta e piante selvatiche; senza contare l’ormaidimenticata Atriplice e il cosiddetto Buon Enrico.
Il finanziamento ottenuto infatti, ha consentito di met-tere insieme una squadra di ragazzi e ragazze che, oltre adoccuparsi direttamente della ricerca attiva di sementi sulterritorio, si prodigasse soprattutto nella coltivazione e ri-produzione della semente trovata allo scopo di metterla a di-sposizione di quanti volessero cominciare un percorso diriconversione. Tanto nell’orto appositamente affittato all’in-terno della Cooperativa sociale “Yabboq”, quanto in quelli cheQuarta Coordinata gestisce all’interno delle scuole pubblichedel Sud Milano.
Nella ricerca si sono predilette varietà e cultivar chepotessero esser classificate come cosiddetti gioelli di fami-glia: ossia varietà di cui i custodi riproducessero la sementein autonomia da almeno 10 anni e cui fosse possibile dar loroun nome. Ma non sono mancate piacevoli sorprese e oggi ri-spondono all’appello anche varietà il cui valore è stato ricono-sciuto persino dalla Lombardy Seed Bank.
Scopo dell’iniziativa: dare vita ad un’azione locale chearricchisse la Biovidersità agricola del Parco Agricolo Sud Mi-lano, messa in serio pericolo dalle coltivazioni intensive e dalleattività umane in genere.
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I SEED SAVER RINTRACCIATI E I LORO “TESORI”
La squadra di “Giovani tutori di semi” ha battuto le cam-pagne circostanti Milano in lungo e in largo, cascina dopo ca-scina, conoscenza dopo conoscenza. Pur essendosiconcentrata nell’area sud, non ha tralasciato nessun possibilecontatto e i suoi membri non si sono fermati nemmeno du-rante le vacanze, ma anzi hanno approfittato di viaggi e tra-sferte in altre parti d’Italia per “portare a casa” e riprodurrevarietà anche di altre regioni del Paese.
Senza farsi intimidire neppure dalle sbarre delle pri-gioni, all’interno delle serre del carcere di Opera, ha trovatoun’invidiabile collezione di peperoncini provenienti da tutto ilmodo. Dopo un anno di attività ecco chi ha conosciuto e quali“tesori” è riuscita a mettere in sicurezza e riprodurre. Prontiper essere diffusi.
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ADELIA MILANESI
Adelia vive assieme almarito Adriano a Sesto SanGiovanni e con lui cura un bel-l’orto non distante da casa.Qui, custodisce due autenticigioelli di biodiversità agroali-mentare: il mais nero dapop-corn, originario di Cisondi Val Marino e il fagiolo diLago proveniente da Revine,entrambi in provincia di Tre-viso; zona in cui ella stessa ènata.
“Conosco queste va-rietà da quando sono bambina- racconta - e quindi da oltre50 anni”. Al primo special-mente Adelia associa milleaneddoti legati all’infanzia.“Erano le nostre caramelle -ricorda - le nostre mamme ele nostre nonne usavano farci
il pop-corn. Poi venne via viaabbandonato a causa dellascarsa resa e sostituito conil mais americano. Per for-tuna però mio cognato conti-nuò a portare avanti lavarietà e da qualche annoanche io e mio marito glidiamo una mano”.
Intorno al fagiolo diLago - ottimo in insalata onella minestra - si è addirit-tura costituito un consorziodi tutela che raccoglie alcuniagricoltori a tutela della suapurezza.
“Tra le specialità dellamia terra - continua Adelia -ricordo anche due patate, unadetta “cornetto” che mianonna faceva sempre in umidoe la seconda chiamata datutti “rognosa” per via dellaforma bitorzoluta: purtropposembra essere scomparsa”.
Mais nero da pop-corn
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ALBERTO OLIVUCCI
Alberto è il presidentedi Civiltà contadina, la princi-pale associzione italiana inmateria di tutela della Biodi-versità agroalimentare.
Quando andiamo a tro-varlo nel suo casolare di Ca’del Santo (Rimini), per farcisvelare i segreti della conser-vazione delle sementi, stavagiusto occupandosi di un paiodi varietà di grano antichi: ilNero e il Chiaro della Valma-recchia; oltre al raro granosaraceno.
ANTONIO CORBARI
Incontriamo Antonio aCascina Imperiale, vicino Mi-lano, nella sua azienda agri-cola. Tra le altre cose, quicoltiva una speciale varietà diCardo che egli stesso ha se-lezionato in vent’anni di la-voro: il Cynara cardunculus.
Ci consiglia di semi-narlo a maggio, in modo daraccoglierlo a novembre, col-tivandolo in buche di accu-mulo e ce lo suggerisce cottoal vapore, ripassato al burro oformaggio.
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Triticum nero Cynara cardunculus
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ANTONIO MATARESE
Pensionato con l’hobbydell’agricoltura, Antonio ri-siede a San Donato (Mi). Ar-riviamo al suo orto grazie alfiglio che collabora con l’as-sociazione in alcuni progettisulla sostenibilità. Ben volen-tieri ci regala quella che con-sidera la cosa più buona da luicoltivata e che lui stessi haavuto in regalo una quindicinad’anni fa: un’insalata dalle fo-glie morbide e croccanti macon un sapore deciso: la Fo-glia di quercia.
BRUNA PIGONI
Bruna ha un bellissimoorto proprio dietro casa, aSan Giuliano Milanese, dovecoltiva orticole e fiori. Tra letante cose, quattro e colpi-scono la nostra attenzione:una selezione di Margherite,una di Tagete a gambolungo, una di Calendula giallae una varietà di PomodoroSan Marzano, da lei definito“scatolone” perché in pas-sato, abbiamo saputo, finivala maturazione, non sullapianta, ma in apposite scatole.
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Insalata foglia di quercia San marzano “scatolone”
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“I semi - racconta - meli diede un vicino di casa tantianni fa ed io lo trovai da su-bito un pomodoro speciale.Buono in insalata, al forno di-venta ottimo”. Inevitabilechiederle la ricetta. “Li riem-pio di macinato, pan grattato,grana e aromi vari (basilico,aglio, maggiorana e prezze-molo) e lo tengo in forno, atemperatura media, per circaquaranta minuti”.
E alcuni consigli per lacoltivazione. “La semina vafatta a febbraio, in luna cre-scente, in modo da arrivare amaggio - spiega Bruna - condelle piantine già belle forti.A questo punto vanno messe adimora su terreno ben conci-mato e fatte arrampicare sudi un traliccio di canne in-trecciate. Hanno bisogno dipoca acqua”.
FRANCESCO FATONE
Francesco è un postinocon il pallino del mangiarsanoe del biologico. Cura un pic-colo orto non distante dacasa, all’inteno del ParcoAgricolo di Milano, dove col-tiva le varietà da lui trovate:Girasole, Cavolo cinese eCavolo forte, Fagiolo bor-lotto carpianese, Maisastico, Peperoncino dolce,Santoreggia, Zucca carpia-nese e Cucuzza di Verno,Zucchina friggitella e Zuc-china ranocchia, Melone.
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Traliccio per i pomodori Borlotto carpianese
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ENRICO SPADACCINI
Orticoltore da una vita,la specialità di Enrico sono leinsalate - in particolar modoadora le cicorie - che coltivanel suo orto a Cesano Bo-scone, in provincia di Milano.Originario dell’Emilia, ripro-duce la varietà di Cicoria in-vernale che ci ha regalato sinda quando, giovanissimo, sitrasferì a Milano per motividi lavoro. Nonostante i nume-rosi impegni infatti, Enriconon ha mai abbandonato la suapassione per l’agricoltura.
ETTORE BERATI
Il padre di Ettore la-vorava alla Snam e coltivavauno degli orti che l’aziendametteva a disposizione deipropri dipendenti vicino aPaullo (Mi). È proprio dalpadre che Ettore ha ricevutole due varietà che tutela daoltre vent’anni nell’orto dicasa: il Pomodorino mignon eil Peperoncino delle Antille.“Questo pomodorino africano- ci spiega - è ottimo per faravvicinare i bambini alle ver-dure: è dolcissimo”.
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Cicoria invernale Pomodorino mignon
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GIORGIO FILZ
Pensionato residente aSan Giuliano Milanese, Giorgioha una vera passione per glialberi da frutto. Tre in parti-colare crescono nel suo giar-dino, tutti autoctoni: un Caco,un Ciliegio e un Albicocco.
Quando lo incontriamo,in inverno, si raccomanda ditornare una volta che i fruttisaranno giunti a maturazionein modo da potercene rega-lare qualcuno: e ora il Bancodelle Sementi annovera anchealcune varietà da frutto.
IRIDE SECONDINI
Originaria delle Mar-che, Iride è nata e cresciutain campagna e, proprio comeuna volta, è solita rinnovare dianno la propria semenza.
La storia dei semi checonserva si lega a quella di unmondo che non c’è più. “Al-cune di queste varietà - dice- le conosco e coltivo daquando sono bambina equando mi sposai continuai acoltivarle in casa di mio ma-rito”. Non tutti sanno cheuna volta, era consuetudine
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Petit verte de Paris Pomodoro esportazione
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mettere nel corredo di nozzedella sposa le varietà che la
famiglia di provenienza repu-tava migliori tra quelle pos-sedute. Una sorta di omaggiofatto alla famiglia dellosposo che accettava la pro-pria figlia in casa, da cui im-plicitamente si evincel’importanza attribuita allaBiodiversità. Felice di parte-cipare al progetto, Iride hacondiviso con noi i suoi vecchi“tesori”: Pisello basso, Ce-triolo gigante, Zucchinalunga, Pomodoro esporta-zione, tondo, Romano e San
Marzano. Ma soprattutto ciha regalato alcuni prezioni
consigli per conservazionedelle varietà. “Molte vecchiecultivar sono state abbando-nate perché dopo qualchehanno cominciavano a rovi-narsi, diventando più piccolee brutte (imbriding ndr). Permantenerne le caratteristi-che nel tempo è fondamen-tale non prendere i semi solodalla pianta con i frutti piùbelli, ma da tante”. Solo cosìsi garantisce un sufficienterimescolamento genetico tragli esemplari della varietà.
Pomodoro tondo Zucchina lunga
Pomodoro romanoCetriolo gigante
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LEOPOLDO TOMMASI
Paesaggista e giardi-niere di professione, Leo-poldo è un vero culture dellaBiodiversità, con una predile-zione speciale per le mele e ipomodori di cui possiede unacollezione vastissima (que-st’ultima ammonta a qualcosacome 120 varietà di germo-plasma diverso). Facciamo lasua conoscenza alla fiera “Fala cosa giusta” di Milano equando gli parliamo del no-stro progetto è ben contentodi collaborare regalandoci isemi di alcune delle varietàreperite in giro per il mondo.
“Soprattutto - dice - perchénon ho sufficiente spazio per
riprodurli tutti e dopo qual-che anno i semi si guastano:avere qualcuno che mi dia unamano a riprodurli sarebbe unaiuto anche per me”.
È da lui che riceviamoin regalo anche l’Atriplice -meglio conosciuta come spina-cio degli antichi Romani - e ilBuon Enrico, comunementenoto come spinacio selvatico;oppure la Zucchina scalop-pina arancio (da noi amiche-volmente ribattezzata “Ufozucchina” per via della formaassolutamente singolare).
E infine, ci lascia in cu-
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Lemon Gazi
Zucchina scaloppina Stripped Hallow
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todia ben ventiquattro va-rietà di pomodoro: Aurelio,
Bellezza bianca, Ciliegino,Cocktail tomatoe, Costolutogenovese, Francesino, Gio-ello di Oaxaca, Gocciad'oro di San Vito dei Nor-manni, Holy Rose, Iceberg,Lemon Gazi, Nero di Cri-mea, Pendolino, Perad'Abruzzo, Perino giallo,Perino rosso, Pesca, Prez-zemolino, Principe bor-ghese, Raisin Verte, Reginabianca, Rosa di Berna,Stripped hallow, Zebraverde. Tutte autentiche ra-rità di cui - in alcuni casi -mai prima avevamo sentito
parlare. Leopoldo non mancapoi di dispensarci un sacco di
informazioni utili sulla condu-zione dell’orto preso in af-fitto presso la Coop socialeYabboq, a San Donato.
“È importante - si rac-comanda - che concimiatebene il terreno, inizialmentecon del letame e poi il com-post. E una volta che mette-rete a dimora le piantine, inparticolar modo i pomodori, èvitale che procediate a co-prirle con una buona paccia-matura di paglia secca perevitare un’eccessiva evapora-zione e la pericolosissima pe-ronospera”.
Perino giallo Zebra verde
Atriplice Pomodoro pesca
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LUIGI CREMONESI
Vitale e arzillo ottanta-cinquenne di Secuniago (nellodigiano), Luigi ha cominciatoa lavorare la terra giovanis-simo, facendo il braccianteassieme al papà e da allora,nonostante gli anni trascorsia lavorare alla Falc, “questapassione non se n’è più an-data”. Nel suo orto, troviamoi semi di una delle colture piùtipiche della Lombardia: laVerza milanese. “Non quellariccia dura dei supermercati- spiega - ma quella chiara e
morbida di una volta: sonoanni e anni che salvo i semi ad
ogni stagione e li risemino lasuccessiva. Purtroppo in gironon si trova più, ma una voltatutta la zona di Lambrate erapiena di campi coltivati averza”. Oltre ad essa, Luigi ciregala semi di altre preziosevarietà: Basilico, Peperonedolce, Prezzemolo gentilevecchio, Zucca, Cetriolo,Rapa, Salvia, Porro, Zuc-chino chiaro, Pisello mezzarama, Pomodoro pirino e ci-liegino. Tutti conservati daquando era ragazzo.
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Peperone dolce Prezzemolo gentile vecchio
Zucchino chiaro
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MARIO CAVAGNA
Quando, dopo un appun-tamento telefonico, arriviamoal suo orto di Viboldone (Mi),Mario ci aspetta con il ma-nuale di frate Indovino inmano. “Anche se per me è soloun hobby - dice - non lascionulla al caso e frate Indovinoha un sacco di buoni consigli”.
A giudicare dal rac-colto, i consigli devono esseredavvero buoni. In particolarmodo per quel che riguarda lezucche. Mario ne coltiva daanni (naturalmente conser-
vando i semi di stagione instagione) tre tipi: Zucca
lunga chiara, Rognosa chiarae rossa. “Sono nato e cre-sciuto in cascina - racconta -e non appena sono andato inpensione e ho avuto di nuovodel tempo libero, ho sentito ilrichiamo della terra e così hopreso questo piccolo orti-cello”. All’interno del qualeabbiamo trovato qualcosa dicui pochissimi agricoltori,data la perizia e la meticolo-sità necessarie, rinnovano dasoli la semenza: l’Insalatagentile.
Zucca rognosaInsalata gentile
Zucca lunga chiara
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OANA TIMIS
Quello con i semi diOana è un incontro del tuttofortuito. Originaria della Ro-mania, vive in Italia da anni eper motivi di lavoro la cono-sciamo ormai da un po’ ditempo.
Non immaginerete maiil nostro stupore, quando par-landole del progetto, ci rac-conta di conservare ecoltivare assieme alla madre,due varietà di Fagiolo portatidalla sua terra: il bianco e ilrosso di Transilvania.
ONORATO SPONTICCIA
Nato e cresciuto adApecchio, nelle Marche, Ono-rato si occupa di agricolturada una vita e benchè ora ri-sieda in città non ha abbando-nato le vecchie abitudini eassieme alla moglie conduceun orto cittadino vicino casa.
Sebbene abbia per lopiù tralasciato la pratica diriproduzione della sementead una cosa non rinuncia: unavarietà di pomodoro lasciata-gli da un’amico anni fa: il Pen-dolino di Cupido.
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Fagioli di Transilvania Pendolino di Cupido
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DETENUTI DI OPERA
All’interno del Carceredi Opera, a Milano, sono pre-senti tre enormi serre in cuida anni i detenuti hanno lapossibilità di coltivare or-taggi da distribuire ai Gas lo-cali, oltre ad una grandevoliera in cui vengono allevatesoprattutto quaglie.
Siamo entrati in con-tatto con loro grazie a Elenache all’interno del carcere haprestato servizio di assi-stenza e a Walter che conessi collobora nella gestione
delle serre. Con enorme sor-presa, all’interno abbiamo
trovato, oltre ad una vecchiavarietà di Pomodoro a grap-polo, una raccolta di Pepe-roncini da vare invidia ad uncollezionista: Andino semi-selvatico, Calabrese singolo,Calabrese a grappolo, Ci-leno, Candelabro di Puglia,Corna del Diavolo, di Ca-yenna, Dolce, Fuoco, Lungo,Pakistano, Sigarello sicilianoe Thailandese. Di ogni cosa,Rocco - responsabile delleserre - è stato felice di rega-larci i semi.
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Peperoncino pakistano
Calabrese a grappolo Peperoncino di Cayenna
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SALVATORE DRAGHI
Cercando Mario Cava-gna, con il quale avevamo ap-puntamento ma di cui nonriuscivamo a trovare l’orto, cirivolgiamo a Salvatore perun’indicazione. Non solo lo co-nosce e ci indica la strada, matra una chiacchiera e l’altrascopriamo che è egli stessoun seed saver. Nel suo orto,accanto all’abbazia di Vibol-done, da anni riproduce unavarietà di Insalata riccia,una di Zucca lunga e una diPomodoro.
TINO SEGALINI
Residente a Carpia-nello (Mi) dal 1987, trova lesue Belle di notte nel giar-dino della casa appena acqui-stata e da allora ne riproducei semi di anno in anno. “Letrovo bellissime - ci racconta- ma raccomando molta atten-zione con i bambini poichésono velenose”. Conoscitoredei cicli lunari, ci regala un ul-teriore consiglio per la se-mina: “in fase crescente ciòche spunta fuori e in calantequello che cresce sotto”.
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Zucca lunga Bella di notte
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TERESA ORLANDI
Originaria del lodigiano,Teresa vive e lavora da anni aMilano, ma nella casa in cui ènata continua a coltivare unpiccolo orto assieme allamadre.
Insieme, negli anni, lohanno trasformato in un ortoad altissima Biodiversità, sal-vando le varietà di molti an-ziani orticoltori della zona.Quando una domenica le fac-ciamo visita, in esso tro-viamo: Lattuga verde,Peperone quadrato, Melone
del Tavoliere, Rucola selva-tica, Pomodoro Peretta do-
rina, Datterino e Cuore dibue. “Anche se il lavoro miha portato in città - racconta- la natura è la mia vera pas-sione e non appena ho deltempo libero, mi piace tra-scorrerlo in mezzo allepiante”. Non a caso ha stu-diato Scienze naturali. “Co-nosco il valore dellaBiodiversità - racconta - edè per questo che cerco disalvare le varietà di orticoledegli agricoltori vicini primache sia troppo tardi”.
Pomodoro cuore di bue Lattuga verde
Peperone quadrato
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LA SQUADRA DEI “GIOVANI TUTORI DI SEMI”
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Paolo Pellitta
Elena Rita TazzariThomas Sponticcia
Grazia SannaElisa Benaglio
Rocio Vargas
Elena MondiniDavide Renato Sai
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Dopo essersiopportunamentepreparata - so-prattutto attra-verso lo studio deivari manuali sulladifesa della Biodi-versità e la conser-vazione dellesementi - la squa-dra di “Giovani tu-tori di semi” hacominciato a pro-cedere con la ri-cerca degliagricoltori e delleloro varietà sulterritorio. In que-sto si è avvalsa siadell’aiuto delle am-mininastrazioni co-munali che si sonorese disponibili a
fornire l’elenco degli agricoltori - hobbisti e produttori di-retti - presenti nelle rispettive zone di competenze, sia delpassaparola che via via si è generato attorno all’iniziativa; masoprattutto delle conoscenze dirette allacciate negli dall’as-sociazione nel corso delle proprie attività e di quelle dei ra-gazzi e delle ragazze coinvolti nel progetto.
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AL LAVORO
La germinazione in serra
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Con estremo stupore, sono stati rintracciati numerosiseed saver e dopo le interviste e la raccolta dei dati da cia-scuno di essi, è cominciato il lavoro vero e proprio. Quello dizappa, vanga e sudore.
Una volta che i semi hanno cominciato ad arrivare, lasquadra ha dato infatti avvio alla semina delle varietà tro-vate: prima, per guadagnare tempo, all’interno della serramessa a disposizione della Cooperativa sociale Yabboq e suc-cessivamente, dopo l’arrivo della bella stagione e l’opportunotrapianto, nell’orto preso in affitto dalla stessa. A questoproposito è doveroso ringraziare quanti ci hanno sostenutonella coltivazione: il presidente di Quarta Coordinata WalterFilz, Roberta Monachetti, Gregorio Troiani ed Emma Cortile.In breve tempo infatti, l’orto è divenuto un regolare luogo diincontro e di lavoro non solo per i giovani direttamente coin-volti, ma anche per altre persone entusiaste dell’inizitiva e dipotersi “sporcare” un po’ le mani con la terra.
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L’orto della Yabboq dove sono stati riprodotti i semi
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Naturalmente non sono mancati i momenti divulgaltivi.Nel corso del progetto sono state organizzate due confe-renze stampa all’interno del Centro territoriale di economiaetica e solidale “Il Pane e le Rose” durante le quali si è spie-gato il valore della Biodiversità e l’urgenza di dare avvio a ini-ziative che la tutelino e che si sono guadagnate diverse uscitesui quotidiani locali.
E soprattutto, dopo che la terra ha cominciato a dare isuoi frutti, in occasione delle manifestazioni pubbliche orga-
nizzate dal Co-mune di Milano elimitrofi, sonostati organizzatisvariati meet-updurante i quali lasquadra ha rega-lato i semi fruttodel proprio lavoro.Senza contare ilblog (www.ilbanco-
Conferenza sulla Biodiversità dentro “Il pane e le rose”
Semi in regalo al Parco Martesana
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dellesementi.ning.com) attraverso il quale le persone possonofarne direttamente richiesta all’associazione. A questo punto,non è rimasto che raccogliere insieme il materiale e prepa-rare, assieme alla tipografia, il presente opuscolo che ci au-guriamo possa contribuire ulteriormente alla sensibilizzazionedelle persone attorno al tema della Biodiversità.
Infine, non sono mancati i riconoscimenti ufficiali. Inoccasione del concorso “Le buone pratiche dell’agroalimen-tare - verso l’EXPO del consumatore” organizzato dalla Re-gione Lombardia,il progetto elabo-rato dall’associa-zione è statopremiato “perl’impegno profusonell’attività di re-cupero di sementidi varietà selvati-che ed orticolerare e in via diestinzione”.
La preparazione dei semi
Pomodori e zucchine in varietà
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In sintesi, forniamo oral’elenco delle varietà trovatee messe in sicurezza grazie alprogetto. Nella classifica-zione, la dove per svariate ra-gioni non è stato possibilerintracciare l’esatto nomedella varietà (riproducendolail seed saver da almeno diecianni) ci siamo avvalsi del co-siddetto principio del Gioiellodi famiglia e l’abbiamo ribat-tezzata con il nome del suocustode. Ecco cosa metteoggi a disposizione di quantine faranno richiesta il Bancodelle Sementi.
ORTAGGI, FRUTTAE CEREALI:
ALBICOCCA- "Nonno Giorgio"BASILICO- "Nonno Luigi"CACO- Cinara "Nonno Giorgio"CARDO- "Zio Antonio"CAVOLO- Cinese "Cugino Frank"
- Forte "Cugino Frank"CILIEGIO- "Nonno Giorgio"CETRIOLO- "Nonna Nora"- "Nonno Luigi"- Vert Petit de Paris “NonnoGiorgio”FAGIOLO- Bianco "Oana"- Borlotto carpianese "Cugino Frank"- di Lago della Valsana "Nonna Adelia"- Rosso "Oana"GIRASOLE- "Cugino Frank"GRANO- Chiaro della Valmarec-chia "Zio Alberto"- Nero della Valmarec-chia "Zio Alberto"- Saraceno della Valmarec-chia "Zio Alberto"- Timilia INSALATA- Cicoria invernale "Zio Rico"- Foglia di quercia "NonnoAntonio"
ELENCO SINTETICO DELLE VARIETÀ RINTRACCIATE
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- Riccia "Zio Salvatore"- "Zio Mario"LATTUGA- Verde "Zia Teresa"MAIS- Astico "Cugino Frank"- Nero "Nonna Adelia"MELONE- "Cugino Frank"- del Tavoliere "Zia Teresa"POMODORO- Aurelio "Zio Leo"- Bellezza bianca "Zio Leo"- Ciliegino "Nonno Luigi"- Ciliegino "Zio Leo"- Ciliegino Mignon "Zio Et-tore"- Cocktail tomatoe "Zio Leo"- Costoluto genovese "ZioLeo"- Cuore di bue "Zia Teresa"- Datterino "Zia Teresa"- Esportazione "Nonna Nora"- Francesino "Zio Leo"- Gioello di Oaxaca "Zio Leo"- Goccia d'oro di San Vitodei Normanni "Zio Leo"- Grappolo "Opera"- Holy Rose "Zio Leo"- Iceberg "Zio Leo"- Lemon Gazi "Zio Leo"- Nero di Crimea "Zio Leo"
- Pendolino di Cupido "NonnoOnorato"- Pendolino " Zio Leo"- Pendolino Mignon " ZioLeo"- Pera d'Abruzzo "Zio Leo"- Peretta gialla "Zio Leo"- Peretta rossa "Zio Leo"- Pesca "Zio Leo"- Peretta dorina "Zia Te-resa"- Pirino "Nonno Luigi"- Prezzemolino "Zio Leo"- Principe borghese "ZioLeo"- Raisin Verte "Zio Leo"- Regina bianca "Zio Leo"- Romano "Nonna Nora"- Rosa di Berna "Zio Leo"- San Marzano "NonnaNora"- San Marzano scatolone"Nonna Bruna"- Stripped hallow "Zio Leo"- Tondo "Nonna Nora"- Zebra verde "Zio Leo"- "Zio Mario"PEPERONCINO- Andino semiselvatico"Opera"- Calabrese singolo "Opera"- Calabrese a grappolo
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"Opera"- Candelabro di Puglia"Opera"- Cileno "Opera"- Corna del Diavolo "Opera"- di Cayenna "Opera"- delle Antille "Zio Ettore"- Dolce "Opera"- Dolce "Zio Frank"- Fuoco "Opera"- Lungo "Opera"- Pakistano "Opera"- Sigarello siciliano "Opera"- Thailandese "Opera"PEPERONE- "Nonno Luigi"- Quadrato "Zia Teresa"PISELLO- Basso "Nonna Nora"- Mezza rama "Nonno Luigi"PORRO- "Nonno Luigi"PREZZEMOLO- Gentile Vecchio "NonnoLuigi"RAPA- "Nonno Luigi"RUCOLA- Selvatica "Zia Teresa"SALVIA- "Nonno Luigi"SANTOREGGIA
- "Cugino Frank"VERZA- "Nonno Luigi"SPINACIO- Atriplice "Zio Leo"- Buon Enrico "Zio Leo"ZUCCA- Cucuzza di Verno "CuginoFrank"- "Cugino Frank"- "Nonno Luigi"- Rognosa grande "ZioMario"- Rognosa rossa "Zio Mario"- "Zio Salvatore"ZUCCHINA- Chiara "Nonno Luigi"- Clava "Zio Mario"- Friggitella "Cugino Frank"- "Nonna Nora"- Ranocchia "Cugino Frank"- Scaloppina arancio "ZioLeo"
FIORI:BELLA DI NOTTE- "Zio Tino"CALENDULA- Gialla "Nonna Bruna"MARGHERITA- "Nonna Bruna"TAGETE- Lungo "Nonna Bruna"
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Quarta Coordinata è un’associazione di promozione socialecon sede a San Giuliano Milanese (MI) che dal 1997 si
occupa di ambiente, educazione e territorio.Filo d’Arianna di tutti i suoi progetti è la tutela dellaBiodiversità, condizione necessaria per l’evoluzione
dell’Uomo e del Pianeta. Assieme ad alunni e studenti, da vita a giardini, orti,
laghetti, parchi, siepi e piccoli boschi nelle scuole del sudMilano e del lodigiano.
Allo scopo di diffondere la cultura della sostenibilità tra lacittadinanza, contribuisce allo sviluppo dei Gruppi diacquisto solidale e alla realizzazione di orti sociali e
collettivi.
“Qualunque sia il tuo nome apparteniamo comunque
al Ventre”
Indigeno di Sepik
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Quarta CoordinataAssociazione di Promozione Sociale
Via G. Ungaretti, 620098 - San Giuliano Milanese (MI)
Tel/Fax: 02.9824.3119www.quartacoordinata.org
Giovani tutori di semiIl Banco delle Sementi
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