II° FORUM MICROFINANZA E POLITICHE DELL'UNIONE … · sistematica della creatività e...
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II° FORUM
MICROFINANZA E POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA
RISORSE E OPPORTUNITA' PER LA MICROIMPRESA E
L'INCLUSIONE SOCIALE
RAPPORTO FINALE WORKSHOP TECNICO INTERATTIVO E
BRAINSTORMING CON IL MOSAICO DIGITALE DI FUTOUR
Spazio Europa
Commissione Europea. Rappresentanza in Italia
Roma 31 gennaio 2013
PROGETTAZIONE E COORDINAMENTO
Ente Nazionale per il Microcredito
Sede legale - Via Vittoria Colonna, 1 - 00193 Roma Tel +39 06 45541300 Fax +39 06 45541339 www.microcreditoitalia.org [email protected] [email protected]
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FUTOUR – Smart Meetings Facilitation
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Sommario
RAPPORTO FINALE WORKSHOP TECNICO MICROFINANZA E POLITICHE
DELL’UNIONE EUROPEA 2013 ...................................................................................................... 1
Introduzione ..................................................................................................................................... 1
Obiettivi ........................................................................................................................................... 2 Programma del workshop tecnico della giornata del 31 gennaio 2013 ........................................... 2
Workshop tecnico interattivo sul microcredito .................................................................................... 4
1° Tema: Capacity building sugli strumenti finanziari: definizione e sperimentazione di nuove
competenze e modelli d’azione per la gestione efficiente ed efficace dei Programmi Operativi in
preparazione al nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 ........................................................... 6 Quali sono gli obiettivi prioritari per favorire un migliore utilizzo degli strumenti microfinanziari volti
allo sviluppo della microimprenditorialità e all’inclusione sociale e finanziaria nell’ambito della nuova
programmazione dei fondi strutturali 2014-2020? ................................................................................. 11
2° tema: Sviluppo e consolidamento del sistema italiano, follow-up del precedente workshop ... 14 Quali azioni ritenete necessarie per integrare e ottimizzare l’utilizzo ed il relativo impatto degli
strumenti europei dedicati alla microfinanza? ........................................................................................ 16
3° Tema: Donne e accesso al credito ............................................................................................. 20 Quali soluzioni proponete per soddisfare la carenza di strumenti di supporto alle donne e per
correggere il divario di genere presente nell'accesso al sistema creditizio? .......................................... 23
Restituzione dei risultati del workshop interattivo ........................................................................ 27
Allegati ............................................................................................................................................... 32
Allegato A: Partecipanti al workshop tecnico ................................................................................ 32
Allegato B: Presentazioni dei relatori nel workshop Tecnico ........................................................ 33 Allegato C: Foto album del workshop tecnico ............................................................................... 43 Allegato D: La co-progettazione interattiva di FUTOUR ............................................................. 44
1 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
II FORUM MICROFINANZA E POLITICHE DELL’UNIONE EUROPEA
Risorse e opportunità per la microimpresa e l’inclusione sociale
RAPPORTO FINALE WORKSHOP TECNICO MICROFINANZA E POLITICHE DELL’UNIONE EUROPEA 2013
Introduzione
L’Ente Nazionale per i l Microcredito ha organizzato, in collaborazione con la
Commissione europea Rappresentanza in Italia e con il patrocinio del
Ministero degli Affari Esteri, i l
secondo Forum dal
t itolo: "Microfinanza e Politiche
dell'Unione Europea: risorse e
opportunità per la microimpresa
e l’inclusione sociale".
I l programma del Forum ha
previsto un workshop tecnico, che
si è svolto nel pomeriggio del 31
gennaio 2013 e una conferenza,
articolata in panel tematici, che ha
avuto luogo nella giornata del 1°
febbraio 2013.
Nel workshop tecnico, attraverso la guida di un facil itatore e di espert i
dell ’Ente Nazionale per i l Microcredito (ENM), con l’applicazione di metodi e
tecniche partecipative, è stata st imolata la discussione informale e lo
scambio di esperienze tra i partecipanti su temi specif ici al f ine di far
emergere proposte concrete e rif lessioni condivise sulle polit iche e iniziat ive
per i l microcredito e la microf inanza in Italia. Le indicazioni emerse dagli
operatori che hanno partecipato ai workshop tecnici interattivi sono state
il lustrate e virtualmente consegnate, nella sessione plenaria f inale, ai vertici
dei dipartimenti dei Ministeri competent i e delle altre importanti Istituzioni
Italiane presen t i al l ’evento .
L’iniziativa ha rappresentato un importante momento di r if lessione,
confronto e dibattito tra gl i operatori del settore, competenti a vario t itolo
nelle polit iche e att ività in materia di microf inanza e microcredito.
2 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
Hanno partecipato al secondo
Forum annuale dell ’ENM:
autorità di gestione dei fondi
struttural i , Regioni ed enti locali,
banche e intermediari f inanziari,
ist ituzioni di microf inanza e
rappresentanti del mondo del no-
prof it. Si è trattato di un
confronto basato sul contributo
paritario di tutt i i partecipanti e
di un’occasione di
approfondimento su alcuni temi
di fondamentale importanza per
le polit iche del settore.
L’incontro è stato anche un’occasione unica per creare reti e sinergie fra
operatori nazionali ed europei del settore, che potranno incidere sulle
polit iche future in tema di microcredito e microf inanza per l ’ inclusione
sociale f inanziate anche a valere sui Fondi comunitari 2014 -2020.
Obiettivi I l secondo Forum e il workshop tecnico si sono posti i seguenti obiett ivi:
Illustrare i risultati conseguiti a seguito della consultazione degli operatori avvenuta
il 24 febbraio 2012 nella prima edizione del Forum;
Illustrare i programmi europei di microcredito e microfinanza attraverso il contributo
compentente di tecnici di spessore internazionale;
Aprire un confronto attorno alle best practice realizzate sul territorio;
Individuare le criticità del settore della microfinanza e del microcredito e immaginare
le possibili soluzioni;
Dibattere in merito alla proposta dei Regolamenti dei Fondi Strutturali 2014-2020.
Programma del workshop tecnico della giornata del 31 gennaio 2013 I l programma del workshop tecnico nel secondo Forum sul microcredito e
polit iche dell ’Unione Europea ha previsto i seguenti interventi:
h. 14.00 Saluti di benvenuto: Thierry Vissol – Economista e
Consigliere speciale Media e Comunicazione della Rappresentanza in
Italia della Commissione europea
3 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
h. 14.10 Introduzione al seminario: Angelo Maria Petroni –
Presidente del Comitato Scientif ico dell ’Ente Nazionale per i l
Microcredito
h. 14.20 Presentazione “Rete nazionale degli operatori di
microcredito”: Gianfranco Verzaro – Presidente del Fondo Pensioni
del Personale del Gruppo BNL/BNP Paribas Ital ia e componente del
CdA dell’Ente Nazionale per i l Microcredito
h. 14.30-17.00 Workshop tecnici interattivi Metodi interattivi:
brainstorming digitale e protot ipazione veloce – Paolo Martinez
(FUTOUR).
h. 17.00-18.45 Gruppo di studio sugli strumenti di ingegneria
finanziaria a sostegno della microimpresa e dell’ inclusione
sociale per lo sviluppo della programmazione comunitaria 2014 -
2020 (Riservato alle AdG Regionali) Coordinato da Francesco
Verbaro, docente della Scuola Superiore della Pubblica
Amministrazione
4 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
Workshop tecnico interattivo sul microcredito
Il workshop tecnico interattivo sul microcredito ha previsto l’applicazione di
un insieme di metodologie partecipative e tecniche di facilitazione per
raccogliere idee, suggestioni e suggerimenti. Per alcuni temi specifici
emersi sono stati previsti degli approfondimenti sotto forma di problem
solving strutturato e valutazione di scelte e priorità.
Nel workshop tecnico ogni tematica è stata presentata da un relatore che ne ha illustrato il
contesto di riferimento, i punti chiave, i risultati ottenuti finora, le criticità e la domanda di
approfondimento per la sessione co-creativa con gli stakeholder della filiera del
microcredito nella quale i partecipanti hanno proposto idee, soluzioni e azioni concrete.
Le sessioni tematiche consecutive del workshop tecnico erano:
1. La Capacity Building nella Pubblica Amministrazione a sostegno dei Programmi di
sviluppo. Relatore: Paolo Rita – ENM: Progetto Capacity Building
2. I programmi europei e la microfinanza: sviluppo e consolidamento nel sistema
italiano: Relatore: Marco Paoluzi – Funzionario ENM
3. Donne e accesso al credito. Relatrice: Marina de Angelis – Università la Sapienza
Dopo la breve illustrazione del tema, ogni
sessione tematica è stata seguita da una
discussione facilitata collettiva con il
Mosaico Digitale di FUTOUR per
condividere e scegliere le priorità. Il
workshop ha previsto la partecipazione di 90
attori chiave distribuiti in sei gruppi di lavoro
affiancati dai facilitatori, dai relatori e dallo
staff tecnico1 per moderare e stimolare le
discussioni su ciascun tema.
1 Stefano Battaggia (EIPA), Francesca Alo is io (ENM), Cr ist iano Colantonio (ENM),
Vincenzo F ler i (ENM)
5 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
I lavori del workshop interattivo sono stati arricchiti, resi efficaci e operativi attraverso l’uso
del Mosaico Digitale (MODÌ) prevedendo momenti di creatività collettiva e situazioni di
co-progettazione ed elaborazione di proposte e idee. Grazie al MODÌ è stato possibile
consentire a tutti i partecipanti di lavorare consecutivamente su ciascuno dei tre temi
previsti nel convegno e di elaborare in tempo reale delle proposte e dei risultati che hanno
facilitato la diffusione e implementazione degli strumenti obiettivi previsti dal seminario. Il
metodo MODÌ rafforza
l’efficacia, velocità ed
efficienza dei workshop
interattivi garantendo la
massima condivisione e
coinvolgimento dei
partecipanti. Il MODÍ, è
un innovativo strumento di
facilitazione che stimola la
creatività, accelera i
processi decisionali, lo
sviluppo di idee, facendo in
modo che la gestione
sistematica della creatività e dell’innovazione diventi un fattore chiave per il successo. Il
MODÍ abbina tecniche e metodi per la creatività con tecnologie a supporto della
facilitazione accelerando i processi di concertazione e di supporto alle decisioni
complesse. Fornisce uno spazio concettuale condiviso dove tutti i partecipanti possono
simultaneamente vedere e contribuire con le idee mentre vengono create e partecipare
nella costruzione di conoscenza sia attraverso il dialogo che la dialettica. Attraverso
sessioni creative e momenti di problem solving, con l’utilizzo di tastiere in grado di
raccogliere le idee dei partecipanti, viene creato e proiettato un mosaico di concetti, frasi,
progetti, condiviso rispetto alla soluzione di problemi, suggestioni, strategie, politiche, per
lo sviluppo di nuovi servizi, funzioni e prodotti. Il MODÍ prevede la discussione interattiva in
gruppi su domande poste dal facilitatore, la scrittura e la visualizzazione delle idee e delle
proposte dei gruppi attraverso delle tastiere, la rilettura di gruppo di tutte le idee e la
ricerca di punti di convergenza, sinergie, sintesi e nuove proposte. Tutte le informazioni
del workshop interattivo vengono poi raccolte in un rapporto finale che contiene le
risposte, idee e concetti emersi dalle domande discusse tra i partecipanti.
La trascrizione delle idee, suggestioni e proposte che emergono dal workshop con il
Mosaico Digitale consente di raccogliere quanto emerge dalla discussione tra i
6 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
partecipanti e la produzione di un rapporto istantaneo del workshop che può essere
successivamente analizzato. L’utilizzo del Mosaico Digitale, pur lasciando esprimere
liberamente i partecipanti assecondandone il flusso delle idee, consente di fare una
discussione di tipo strutturato, seguendo una traccia precisa in modo da ottenere un
risultato concreto rispetto ai temi del workshop.
7 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
1° Tema: Capacity building sugli strumenti finanziari: definizione e sperimentazione di nuove competenze e modelli d’azione per la gestione efficiente ed efficace dei Programmi Operativi in preparazione al nuovo ciclo di programmazione 2014-2020
Relatore: Paolo Rita – Esperto tematico progetto Capacity Building – Competenze per la
Pubblica Amministrazione
CONTESTO DI RIFERIMENTO
Il tema del rafforzamento della capacità amministrativa al
servizio delle politiche di sviluppo è ormai esigenza sentita
e condivisa anche nei contesti istituzionali e socio-
economici che caratterizzano le c.d. economie avanzate.
L’approccio alla capacity building che ne deriva comporta
un allargamento a tutti gli attori coinvolti nell’elaborazione e
nell’attuazione delle strategie per la crescita la cui
centralità è definita come uno degli obiettivi tematici della
programmazione 2014-2020 dei Fondi strutturali, in linea
con Europa 2020.
La tematica della CB è affrontata in tale contesto come un principio trasversale alla base
della programmazione strategica, attraverso il quale, per ogni settore di intervento,
identificare meccanismi mirati al miglioramento della capacità amministrativa dei soggetti e
delle strutture deputate all’implementazione delle politiche.
Il nuovo approccio di spending review apporta ulteriori elementi di novità, imponendo in
tutti i contesti organizzativi, la revisione di modelli e procedure di funzionamento
all’insegna del risparmio, ma con maggiori attese in termini di capacità di utilizzo di
strumenti di public management secondo le direttive nazionali ed europee in materia di
riforma della PA.
Ciò comporta inevitabilmente la necessità di rivedere i modelli organizzativi a tutti i livelli
della macchina pubblica coinvolgendo i processi di pianificazione, programmazione e
gestione.
In tale prospettiva la valorizzazione dell’apporto aggiuntivo offerto dai fondi strutturali
attraverso il sostegno alle azioni di capacity building diventa cruciale per ottenere un
cambiamento positivo nella direzione prospettata.
È evidente che l’ottimizzazione dell’efficacia di tali azioni passa per un’impostazione di
base che metta in collegamento l’agire pubblico con le necessità dell’ambiente sociale,
economico ed istituzionale su cui impatta.
8 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
In altri termini, sarà indispensabile, per la buona riuscita delle politiche pubbliche per lo
sviluppo, costruire un quadro analitico di partenza che indaghi sui contesti socio-economici
di riferimento e sui bisogni di servizi ravvisabili negli stessi in modo da “ristrutturare” la
Pubblica Amministrazione dotandola di professionalità e skills mirate e, quanto più
possibile, oggetto di una vera e propria progettazione competence based.
Tali considerazioni vanno diffondendosi nel dibattito istituzionale propedeutico
all’elaborazione dei nuovi programmi operativi dei fondi strutturali, non solo con riferimento
alle Amministrazioni dell’Ob. Convergenza, oggi destinatarie degli interventi in tema di CB,
ma, pur con una declinazione differente, anche con riferimento alle altre realtà istituzionali
del territorio nazionale. Ciò rende evidente la portata fortemente innovativa della nuova
impostazione data all’impianto di gestione degli strumenti finanziari strutturali, ancor più se
letta in un ottica di spending review come accennato.
I recenti indirizzi emersi dal Position Paper della Commissione Europea sull’Accordo di
Partenariato dell’Italia per il periodo 2014-2020 confermano e rafforzano la visione appena
prospettata, e individuano la capacity building come una delle 4 priorità su cui concentrare
la strategia italiana del prossimo settennio insistendo in particolare su alcuni elementi di
debolezza tuttora presenti nel nostro sistema, quali:
gli oneri amministrativi elevati per le imprese;
lo scarso utilizzo di servizi e-government, nonostante l’esistenza di una notevole
offerta potenziale di tali modalità di servizio;
l’inefficienza del sistema di giustizia civile;
la corruzione.
La Commissione suggerisce, quindi, di declinare la strategia italiana per lo sviluppo della
capacità istituzionale e amministrativa a partire da tali elementi critici e, in chiave
trasversale, sul rafforzamento generale delle strutture deputate alla gestione dei Fondi.
In estrema sintesi i punti principali da presidiare rispetto alla concentrazione degli
investimenti sembrano essere i seguenti:
rafforzare l’innovazione tecnologica potenziando i sistemi informativi pubblici e l’e-
government;
migliorare la trasparenza e l’efficienza nella capacità negoziale delle PPAA;
investire massicciamente sul miglioramento del sistema giudiziario dotandolo di
opportuni strumenti organizzativi e tecnologici;
rafforzare le competenze del personale pubblico coinvolto nell’elaborazione delle
politiche chiave per la strategia Europa2020.
9 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
in chiave trasversale, investire sul miglioramento qualitativo nella gestione dei
Fondi, che deve avvenire già a partire dall’attuale fase di programmazione, con
un’attenzione specifica allo sviluppo dell’approccio di rete e un efficace utilizzo
dell’apporto offerto dal partenariato.
Occorre, naturalmente, elaborare una strategia nazionale mirata, che identifichi i criteri di
riferimento e gli indirizzi principali su cui sviluppare la governance della programmazione,
affinché gli attori coinvolti possano operare in un contesto funzionante ed efficiente sin
dall’inizio e i sistemi di gestione e controllo non si risolvano in meri adempimenti formali,
ma assicurino la piena efficacia dei fondi secondo la loro stessa ragion d’essere.
Data l’imminenza dei lavori di redazione dei nuovi programmi operativi, tali considerazioni
suggeriscono la delicatezza del tema capacity building e l’urgenza, per i soggetti
interessati, di acquisire in anticipo le competenze minime e gli strumenti necessari a
gestire la transizione dall’attuale ciclo di programmazione al nuovo, sfruttando al massimo
l’occasione dell’Accordo di partenariato.
Si pone in tale direzione il documento “Metodi e prospettive per un uso efficace dei Fondi
comunitari 2014-2020”, presentato dal Ministro per la Coesione Territoriale e sottoposto
attualmente a consultazione pubblica, che incentra l’attenzione sulla necessità di dotare gli
attori e le strutture coinvolti nella gestione dei Fondi delle competenze chiave per una
programmazione efficiente perché incentrata su risultati definiti e misurabili.
Gli elementi appena delineati erano già presenti, in nuce, negli esiti della passata edizione
di questo Forum.
Nell’edizione del febbraio 2012, il workshop tematico sulla capacity building e microcredito,
su impulso dei partecipanti, si era posto come obiettivo quello di creare le condizioni per la
realizzazione di progetti mirati, volti al miglioramento di specifiche competenze del
personale della Pubblica Amministrazione e stakeholders in modo da creare le condizioni
per sfruttare appieno l’opportunità offerta dal nuovo quadro normativo sui Fondi Europei di
investire tali risorse attraverso un impiego degli strumenti di ingegneria finanziaria
funzionale alle politiche di occupazione e inclusione sociale.
Il follow up degli esiti del Forum ha restituito un’iniziativa di partenariato istituzionale
promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica in collaborazione con l’Ente Nazionale
per il Microcredito, cui è stata affidata la responsabilità dell’attuazione del progetto
“Capacity Building sugli strumenti finanziari - definizione e sperimentazione di nuove
competenze e strumenti per la gestione efficiente ed efficace dei programmi – Asse E
Capacità istituzionale del PON Governance e Azioni di Sistema FSE 2007-2013”.
10 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
Il progetto mira proprio a definire, a beneficio degli attori coinvolti nella programmazione e
attuazione dei fondi le competenze necessarie all’impiego efficiente degli strumenti
finanziari a sostegno delle politiche di sviluppo, occupazione e inclusione e, in particolare
quelli di microcredito.
È necessario far tesoro delle esperienze maturate nell’attuale ciclo di programmazione,
caratterizzato da un importante impegno di risorse dei fondi strutturali a supporto del
microcredito, per definire un sistema nazionale, strutturato e soprattutto stabile nel tempo,
caratterizzato da una complementarietà tra fondi pubblici e privati e tra strumenti finanziari
e servizi pre e post-finanziamento.
APPROFONDIMENTI PER IL WORKSHOP TECNICO
In coerenza con il nuovo approccio strategico della programmazione 2014-2020, il
workshop mira a individuare le condizioni e gli elementi per il rafforzamento della Capacità
Amministrativa, in tema di programmazione e gestione degli strumenti finanziari pubblici di
microcredito, di tutti gli attori coinvolti nella gestione dei fondi strutturali.
Lo scopo di fondo è creare le condizioni per ottenere un sistema stabile di microcredito,
dove la possibilità di accesso al credito sia vista come elemento di sistema e non come
condizione estemporanea legata alla disponibilità temporanea dei fondi ad esso destinati o
all’azione di singoli soggetti siano essi pubblici o privati.
La complessità del tema rende necessario individuare:
Quali sono gli attori chiave da coinvolgere nel processo di programmazione dello
strumento microcredito in ambito regionale e perché?
Su quali obiettivi prioritari puntare la programmazione degli strumenti microfinanziari
nelle nostre regioni?
Come integrare e rendere complementare l’azione dei soggetti pubblici con quella
dei soggetti privati?
Come finanziare, e attraverso quali soggetti, i servizi pre e post-finanziamento?
11 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
Nel primo workshop tecnico, dopo la presentazione da parte del relatore (in allegato), si
chiede agli stakeholder di discutere e fare proposte con il Mosaico Digitale (MODI’), sulla
seguente domanda:
Quali sono gli obiettivi prioritari per favorire un migliore utilizzo degli
strumenti microfinanziari volti allo sviluppo della microimprenditorialità e
all’inclusione sociale e finanziaria nell’ambito della nuova programmazione dei
fondi strutturali 2014-2020?
maggiore integrazione delle politiche a livello periferico e nazionale,
o Avere all’interno delle istituzioni locali quelle capacità necessarie a sostituirsi
nella gestione del microcredito ai tradizionali operatori bancari, dando
effettiva attuazione alla normativa emanata (nuovo TU bancario)
o integrazione delle politiche
o ruolo IMF come facilitatore
o fare sistema strutturato a livello nazionale
o azione di rete PA per ricerca delle risorse e gestire i progetti
o accelerazione processo normativo per la microfinanza
o necessita di attivare fondi di garanzia
o interfacciarsi con il sistema per utilizzare i fondi europei
o sensibilizzare la pubblica amministrazione per creare governance e policy
o omogeneizzazione delle politiche dei territori per benchmarking e scambio di
esperienze, buone prassi
rafforzare l’operatività degli attori già esistenti sul territorio, assicurando funzioni di
controllo e verifica costante da parte di soggetti ben individuati
o maggiore coordinamento territoriale
o crisi complica il microcredito
o conoscenza del territorio
o aumentare la liquidità a disposizione delle istituzioni che gestiscono il
microcredito.
o sostenere le istituzioni che gestiscono la microfinanza.
o stimolare momenti di condivisione, focus group e workshop tra stakeholder
o fare rete/i e partenariato/i
12 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
o cambiare mentalità dal sistema clientelare ad ottica di servizio per il territorio
o formare il network coi centri per l’impiego
o definizione degli attori
diffusione conoscenza, competenze ed esperienze
o favorire il capacity building (Jasmine)
o diffondere conoscenza
o diffusione di buone pratiche
o indicare gli insuccessi
o ricercare modello condiviso di scoring
o fare studi sul tasso di interesse
o favorire in ogni modo la diffusione dell’informazione sullo strumento
microcredito e gli altri strumenti di microfinanza
favorire la nascita e l’operatività di attori la cui mission sia specificamente la
microfinanza, operatori specializzati.
o selezionare le IMF
o facilitare costituzione di IMF
o strumenti calibrati ai diversi segmenti di beneficiari
o strategie dei reinvestimenti
semplificazione delle procedure (snellimento della burocrazia)
o semplificazione
o semplificazione dello strumento
o semplificazione delle metodologie comuni
trovare risorse per le funzioni di accompagnamento
o accompagnamento alla progettazione e alla gestione
o assicurare il business support
o tutoraggio
o abbattere i costi dell’accompagnamento come alternativa all’aumento del
tasso di interesse.
o tutoraggio dei destinatari
o sostegno alle start up
o supporto ai BDS
13 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
o individuare anche soluzioni alternative.
allargamento ad altri settori ammessi ai finanziamenti europei (settore agricolo ad
esempio)
o allargamento dei settori beneficiari e in particolare quello agricolo
TEMI EMERGENTI. Sostenere finanziariamente enti che si occupano di
accompagnamento per il supporto all’utente finale (non tutti d’accordo); fare rete;
implementare fondi di garanzia; semplificare l’accesso; diffondere la conoscenza.
Dopo la rilettura delle proposte emerse e l’identificazione dei temi emergenti da parte degli
stakeholder e un dibattito in sala per chiarire alcune divergenze, in particolare
sull’accompagnamento all’utente finale che ha chiesto l’accesso al credito, il relatore Rita
ha segnalato la necessità di un maggiore coordinamento ai vari livelli amministrativi,
integrazione delle politiche. Sempre il relatore Rita ha ribadito che va chiarito il possibile
equivoco sulla distinzione tra microcredito (prodotto fondamentale della microfinanza) e la
microfinanza stessa. Nel workshop tecnico ci si attiene ai prodotti del microcredito. È
inoltre emersa, nella vivace discussione, una forte necessità di formare la pubblica
amministrazione su questi temi e strumenti.
14 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
2° tema: Sviluppo e consolidamento del sistema italiano, follow-up del precedente workshop
GLI STRUMENTI EUROPEI PER LA MICROFINANZA: SVILUPPO E
CONSOLIDAMENTO DEL SISTEMA ITALIANO
Relatore: Marco Paoluzi - funzionario Ente Nazionale per il Microcredito
OBIETTIVO DEL WORKSHOP
Le sollecitazioni pervenute dai partecipanti ai lavori workshop, dedicato ai “Programmi
europei e la Microfinanza” della scorsa edizione, hanno definito con sufficiente chiarezza
alcune linee guida di possibili interventi di policy al
fine di migliorare l’accessibilità e la diffusione dei
programmi della Commissione rivolti al microcredito,
oltreché, in generale, la diffusione della microfinanza
in Italia per mezzo degli strumenti europei dedicati.
I lavori di questa edizione sono stati quindi orientati a
verificare il percorso effettuato dal nostro Paese fino
ad oggi, alla luce delle indicazioni ricevute.
Sono stati, quindi, rappresentati gli sviluppi dei
programmi europei dedicati alla microfinanza:
Progress microfinance, Jeremie e Jasmine e le loro
possibili prospettive e modifiche nel prossimo periodo
di programmazione europea 2014 – 2020.
In ultimo sono state rappresentate le nuove opportunità che la strategia Europa 2020
potrebbe fornire al mondo della microfinanza attraverso un’accurata programmazione che
consenta la realizzazione di progetti compatibili con il dettato del nuovo T.U.B.,
ottemperando sia alle necessità finanziarie che a quelle dei servizi ausiliari, attualmente
non finanziabili attraverso strumenti di ingegneria finanziaria.
Sulla base degli stimoli forniti dai partecipanti al workshop a seguito delle domande poste
dal relatore, alcune questioni sono state dibattute nella tavola rotonda finale dai decisori
politici nazionali ed europei in merito alle future attività di policy volte a consolidare il
mercato della microfinanza italiana.
CONTESTO DI RIFERIMENTO
15 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
Il termine del periodo di programmazione comunitaria 2007-2013 e la definizione dei nuovi
obiettivi della strategia Europa 2020 impongono una riflessione sul futuro della
microfinanza alla luce delle esperienze conseguite e delle nuove possibilità che si
delineano fin da oggi nel nuovo periodo di programmazione, benché la sua definizione non
sia ancora giunta a compimento.
Gli strumenti della Commissione Europea fino ad oggi dedicati al microcredito: Jeremie,
Jasmine e Progress microfinance, hanno contribuito fortemente alla diffusione di questo
innovativo strumento d’ingegneria finanziaria nonostante le difficoltà che sono state
rilevate anche nel corso dei workshop organizzati dall’Ente Nazionale per il Microcredito
durante il Seminario sulla Microfinanza dello scorso febbraio 2012. In particolare, nel
nostro Paese, per cause legate al peculiare sistema normativo, finanziario ed economico,
la flebile struttura delle IMF non ha potuto inserirsi pienamente in questi processi,
mancando di cogliere delle opportunità che altrove hanno permesso di raggiungere un
grado di efficienza ed efficacia ben superiori.
Nella nuova programmazione, oltre a tali strumenti, che subiranno alcune modifiche, come
Progress microfinance, o non verranno con molta probabilità rifinanziati, come nel caso di
Jasmine, gli obiettivi della “Strategia Europa 2020” potranno essere perseguiti
efficacemente impiegando le risorse della politica di coesione attraverso quelli che nella
precedente programmazione venivano chiamati strumenti di ingegneria finanziaria, oggi
soltanto strumenti finanziari, tra cui si collocano a pieno titolo il microcredito e la
microfinanza.
La loro maggiore flessibilità rispetto alla precedente programmazione, tale da consentirne
l’utilizzo in relazione a tutti gli obiettivi tematici previsti dai programmi operativi (PO) e a
tutti i fondi, la possibilità di abbinare gli strumenti finanziari ad altre forme di supporto, in
particolare alle sovvenzioni, e la necessità di una loro accurata progettazione da parte
delle Autorità di Gestione sulla base di valutazioni ex ante delle lacune e delle esigenze
del mercato aprono alla microfinanza italiana una nuova sfida che, anche grazie a una
prossima definizione regolamentare dei novellati artt. 111 e 113 T.U.B., e agli sforzi
compiuti dall’Ente Nazionale per il Microcredito insieme alle organizzazione specializzate
del settore, contribuirà a consolidare il sistema e a diffonderlo con maggiore capillarità,
inserendolo sempre più tra gli strumenti di welfare e di sviluppo economico del nostro
Paese.
APPROFONDIMENTI PER IL SECONDO WORKSHOP TECNICO
Nel secondo workshop tecnico, dopo la presentazione da parte del relatore (in allegato), si
chiede agli stakeholder di fare proposte con il Mosaico Digitale (MODI’), sulla seguente
domanda:
16 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
Quali azioni ritenete necessarie per integrare e ottimizzare l’utilizzo ed il
relativo impatto degli strumenti europei dedicati alla microfinanza?
Informazione, comunicazione, progettazione e coordinamento
o ruolo dell’ENM per coordinare le politiche regionali intorno all’utilizzo di fondi
europei per il microcredito
o diffondere la conoscenza degli strumenti (ruolo Ente Nazionale)
o potenziare l’outreach per utilizzare al 100% i fondi disponibili
o sensibilizzare le giunte regionali a utilizzare i fondi strutturali per progetti di
microcredito
o informazione !!!!
o creare piani di comunicazione efficaci
o varare giornata nazionale del microcredito per sensibilizzare tutti gli attori
sociali
o faq del microcredito diffusione bandi scadenze iniziative ecc
o creare portale internet nazionale dove possono esser accolte e confrontate le
esperienze regionali
o potenziare sito ente del microcredito - piattaforma di buone prassi - facebook
del microcredito
o web marketing dl microcredito. informazione coniugata con strumenti
informatici e comunicazione efficace
o maggiore informazione sui finanziamenti
o coinvolgere il mondo del volontariato
o donne soggetto di outreach
o maggiore integrazione fra interlocutori
o Integrazione effettiva dei Fondi europei con quelli disponibili a livello
nazionale e locale
monitoraggio dell’impatto
o standardizzazione dei processi attuativi
o gli IMF devono diffondere i risultati positivi e negativi
17 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
o unica banca dati a livello nazionale
o Monitoraggio e diffusione dei risultati e delle buone pratiche
o monitoraggio qualitativo e quantitativo
o valutazione esiti impatto ecc
o monitoraggio sui beneficiari a livello quantitativo e qualitativo
o monitoraggio strutturato su processi e beneficiari
o pensare in termini di sostenibilità delle istituzioni e non solo dei progetti
semplificare gli amministrativi e burocratici per accedere agli strumenti europei
o semplificazione dell’architettura dell’accesso a Fondi europei
o rendere più accessibili gli strumenti europei
o ridurre complessità rendicontazione anche a livello nazionale
o abbattimento delle sovrastrutture burocratiche nazionali
o potenziare outreach per utilizzare il 100% degli strumenti
Mettere in rete gli attori già esistenti sul territorio al fine di valorizzarne l’esperienza
e le competenze
o sviluppo di network fra le 270 regioni europee
o ENM come promotore di competenze che mancano
o capacity bulding
o creare competenze trasversali negli organici dei POR
o master in fondi europei e microcredito
o creare competenze degli attori che si interfacciano con i fondi europei
o formazione alla comprensione ed all’uso dei programmi europei esistenti
rafforzando la capacity building degli enti locali e altri operatori del settore
o diffusione a livello italiano della conoscenza sugli strumenti europei
o progetto interregionale che permetta di condividere le esperienze di utilizzo di
fondi europei
legislazione differente
18 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
o nuova normativa
o Rivedere i criteri di accesso ai programmi europei
o cofinanziamento come fattore di interesse per i progetti
o valutazione fornitori di BDS e non solo delle IMF - JASMINE – esteso
o sovvenzioni
o legislazione differente per le start-up
forma di sostegno all’assistenza tecnica
o partnership tra IMF ed operatori che offrono assistenza tecnica
Creazione d’impresa e sostegno all’imprenditorialità
o formazione e start-up di impresa a livello università
o incubatore impresa
o trasfusione di cultura imprenditoriale e microcredito nelle scuole
TEMI EMERGENTI. Informazione; strumenti informatici e comunicazione efficace;
monitoraggio; diffusione; integrazione; semplificazione; creare e mantenere
competenze; piattaforma per mettere a sistema esperienze e progetti; ruolo ENM
per informare, formare, comunicare, facilitare piattaforma.
Dalla rilettura delle proposte emerse e l’identificazione dei temi emergenti da parte degli
stakeholder vengono ribadite le seguenti priorità:
La parola ricorrente è l’informazione, coniugata con strumenti informatici e
comunicazione efficace.
Si l’importanza di una strategia unitaria che consenta un efficace monitoraggio,
diffusione, integrazione e semplificazione, e scambio di buone pratiche.
Viene sottolineata l’importanza di creare e mantenere le competenze e si chiede all’
Ente nazionale per il Microcredito (ENM) per informare, formare e facilitare questa
rete multistakeholder (piattaforma).
Il relatore Paoluzi si sofferma su alcuni spunti emersi dalla discussione tra gli stakeholder
per approfondire i seguenti punti con i partecipanti:
19 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
il cofinanziamento: per misurare quanto interesse c’è sul progetto in termini di
effetto leva da parte dei soggetti pubblici e privati.
La valutazione dei fornitori (ASSESSMENT): ora Jasmine valuta le imprese di micro
finanza. In prospettiva futura si potrebbe pensare ad un’estensione dell’assessment
anche ai fornitori di servizi di micro finanza. Avere quindi un’unica banca dati a
livello nazionale e correlare l’esigenza di una banca dati a livello nazionale ad una
richiesta di intervento pubblico molto forte (mai troppo direttamente dichiarata).
Rischiamo che si perda l’elemento della sanzione reputazionale per l’imprenditore
non censito. Questo è un elemento importante. Ci deve essere un sistema di
monitoraggio unico a livello nazionale per censire i cattivi pagatori del microcredito
in modo che siano selezionati anche dai soggetti pubblici. Questo tema è già stato
sollevato in altre sedi, non mancheremo di farvi attenzione.
La sostenibilità delle istituzioni e non solo dei progetti: siccome il know-how
scompare dopo il progetto è necessario concentrarsi sulle istituzioni e non sul
progetto.
20 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
3° Tema: Donne e accesso al credito
Relatrice: Marina De Angelis | Università di Roma “Sapienza”
CONTESTO DI RIFERIMENTO
Il mancato accesso al credito in Europa è uno dei
maggiori ostacoli alla realizzazione delle proprie idee
imprenditoriali. Secondo il Flash Barometer 2010
“Entrepreneurship in the EU and beyond”,
l’esclusione finanziaria è ancora percepita come la
causa principale della mancata realizzazione
dell’autoimpiego. Lo stesso studio evidenzia che solo
il 24% delle donne trova possibile costituire la propria
azienda rispetto al 34% degli uomini.
L’indagine SAFE (Survey on the Access to Finance
of SMEs), condotta nel 2010 su circa 13 mila
osservazioni, evidenzia che le imprese femminili (definite come quelle di cui una donna è
proprietaria, direttrice o amministratore delegato) erano solo il 12% del totale in Europa.
Rispetto all’accesso al credito, i dati 2011 dell’International Monetary Fund indicano l’Italia
come fanalino di coda del vecchio continente, con un gap di genere maggiore rispetto agli
altri paesi europei: il 7% delle donne rispetto al 15% degli uomini dichiarano di avere avuto
accesso al credito negli ultimi anni. Best practices si riscontrano in paesi come la
Danimarca o la Francia dove una percentuale leggermente maggiore di donne dichiara di
aver ricevuto un prestito negli ultimi anni. La Gran Bretagna registra esattamente la stessa
percentuale di prestiti accordati a donne e uomini. Paesi come l’Ungheria, la Polonia, il
Portogallo, il Lussemburgo o la Svezia, pur riscontrando un gap di genere, presentano
valori molto simili tra uomini e donne. Altri paesi (Germania, Spagna, Belgio, Grecia,
Austria, Paesi Bassi) presentano un gap di genere più simile a quello italiano, ma non così
ampio.
Un’analisi più approfondita nel nostro paese, sui dati IMF, mostra profondi gap di genere
anche su variabili quali la disponibilità di un conto corrente in un’istituzione formale: il 79%
degli uomini dichiara di averne almeno uno rispetto al 64% delle donne; il possesso di una
carta di credito: il 22% di donne in Italia dichiara di averla rispetto al 40% degli uomini; il
43% degli uomini afferma di avere un conto corrente per ricevere il proprio stipendio
rispetto al 22% della controparte femminile; solo il 4% delle donne italiane dichiara infine di
avere un conto per motivi di business contro il 13% degli uomini.
Dati che oltre a sottolineare l’enorme gap di genere dell’Italia, sono di gran lunga inferiori
21 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
alla media europea anche senza distinzione di sesso.
La letteratura scientifica a riguardo mostra come le donne, anche in paesi sviluppati,
continuino a essere discriminate. La discriminazione si evince a vari livelli: tassi
d’interesse più alti, prestiti più bassi, richiesta di un garante (spesso il marito),
un’autoesclusione finanziaria dovuta alla maggiore avversione al rischio e indotta dalla
consapevolezza che l’essere donna rende l’accesso al credito, soprattutto per importi alti,
più complesso (richiesta di garante spesso da parte del marito) e costoso.
Il lavoro di Alesina, Lotti e Mistrulli sul settore bancario italiano, conferma come il contesto
creditizio sia caratterizzato da taste-discrimination, ossia differenze di genere nei crediti
accordati causate da fattori soggettivi piuttosto che da ragioni legate alla storia creditizia e
alle oggettive caratteristiche del richiedente. Il lavoro analizza un campione di 200 banche
italiane rappresentative di tutto l’universo di banche in termini di taglia, categoria e
localizzazione, che offrono prestiti a piccole imprese, molte delle quali individuali.
I risultati evidenziano che le donne ricevono condizioni di credito peggiori rispetto agli
uomini: tassi più alti, importi inferiori. Analizzando i dati della centrale dei rischi risulta
chiaro come si tratti di pura discriminazione, le donne risultano infatti essere meno a
rischio degli uomini in quanto registrano un più basso tasso di fallimenti e una miglior
storia creditizia. Le donne che hanno una donna come garante, piuttosto che un uomo,
risultano essere maggiormente discriminate. Analizzando il rapporto tra capitale sociale
(misurato tramite il numero di quotidiani acquistati, l’affluenza alle urne e la percentuale di
persone che donano il sangue) e condizioni di credito accordate, si evidenzia una
correlazione negativa. Anche lì dove il capitale sociale risulta essere alto e quindi i tassi
d’interesse più bassi, le donne riscontrano condizioni peggiori rispetto agli uomini.
Le banche con donne nel consiglio d’amministrazione sono infine meno discriminanti ma,
trattandosi di un numero esiguo, il dato risulta essere irrilevante.
Il rapporto dell’European Microfinance Network (EMN) del 2011,“Microfinance in Europe
and its outreach to target groups”, evidenzia come la microfinanza sia uno strumento al
femminile nei PVS ma non certo in Europa. Secondo i risultati della più recente indagine
biennale condotta dalla EMN sul settore del microcredito in Europa nel biennio 2008-2009,
solo il 44% delle 170 Istituzioni di Microfinanza rispondenti hanno come target le donne (il
34% dichiara di avere come mission l’empowerment femminile), dato relativamente in
discesa rispetto al 51% delle 94 istituzioni intervistare nel biennio 2006-2007.
Il 12% delle IMF italiane dichiara di avere come target specifico le donne. Delle istituzioni
europee che hanno dichiarato che l’empowerment femminile è la propria mission, la
maggior parte si concentrano in Italia, Ungheria, Spagna e Germania.
Le istituzioni rispondenti nel 2008-09 dichiarano di aver concesso solo il 37% dei loro
22 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
prestiti alle donne. Lo stesso dato nel 2006-07 era pari al 44%. Risultati non entusiasmanti
se si considera che il 60% dell’industria della microfinanza è rivolta alle donne nell’Europa
dell’Est e in Nord America e che nei paesi in via di sviluppo le donne rappresentano l’80%
dei beneficiari della stessa.
Dei 18.504 prestiti concessi alle donne dall’industria della microfinanza nel biennio 2008-
2009, il 54.3% sono stati sborsati in Francia, l’11.3% in Spagna e il 7.8% in Finlandia.
L’Italia figura in sesta posizione con il 4.1% sul totale europeo.
Il numero dei crediti che le istituzioni italiane hanno concordato a clienti donne ammonta a
761 contro i 994 per gli uomini (154 senza distinzione di genere), per una percentuale del
43.4% di prestiti a favore della popolazione femminile.
Un’analisi sulla tipologia di istituzioni che privilegiano l’obiettivo di avere clienti donne in
Europa mostra i seguenti risultati: le NGO sono sovra-rappresentate costituendo il 30% del
totale, a seguire si trovano Comunity Development Financial Institution (CDFI) con il 17%,
Non Bank Financial Institution (NBFI) con il 15%, Credit Union 12%, altri 8%,
Governament Body 7%, Saving Bank 7%, Bank 4%.
Analizzando la media dei prestiti accordati, si conferma la tendenza a una discriminazione
di genere nella taglia: le donne hanno infatti ricevuto un importo medio pari a 9.310,
mentre agli uomini è stata accordata una media di 12.573 euro per prestito.
Oltre a subire un’evidente discriminazione, le donne presentano maggiori difficoltà
nell’accesso al credito che le inducono ad auto discriminarsi ed escludersi dal sistema
finanziario.
La riduzione dei divari esistenti tra uomini e donne e il riconoscimento di un’attiva
partecipazione economica e sociale delle donne è sicuramente una delle maggiori sfide
del nostro paese e dell’Europa in generale.
Ruolo fondamentale a questo scopo è giocato dalla DG “Enterprise and Industry” della
Commissione Europea, che allo scopo d’individuare le misure idonee ad agevolare
l’accesso al credito, a migliorare gli strumenti informativi e a promuovere lo scambio di
best practices, ha creato la rete WES “European Network to promote women’s
entrepreneurship”. Oltre a svolgere attività di consulenza e supporto, WES mira a dare
maggiore visibilità alle imprenditrici e a favorire il dialogo con le istituzioni europee e con
altre organizzazioni europee che condividono lo stesso obiettivo.
In questa direzione devono andare gli interventi di sistema volti a correggere
quest’imperfezione del mercato, possibilmente a livello territoriale.
23 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
APPROFONDIMENTI PER IL TERZO WORKSHOP TECNICO
Nel terzo workshop tecnico, dopo la presentazione da parte della relatrice (in allegato), si
chiede agli stakeholder di discutere fare proposte con il Mosaico Digitale (MODI’), sulla
seguente domanda:
Quali soluzioni proponete per soddisfare la carenza di strumenti di supporto
alle donne e per correggere il divario di genere presente nell'accesso al sistema
creditizio?
empowerment e pari opportunità di genere
o programmi di microcredito finanziati al 50% per le donne
o banchieri donne
o creare donne - bond
o agevolazioni fiscali per donne
o misure del welfare indirizzate alle imprenditrici
o politiche familiari in aiuto alle imprenditrici escono di casa per lavorare (best
practice finlandese)
o maggior quota donne nei luoghi decisionali del credit
o Conciliazione tempi di vita e lavoro
o valorizzazione delle competenze formali e informali delle donne
o Canalizzare i progetti delle donne attraverso la consigliera di parità
o cambiare la cultura per valorizzare la diversità
formazione e informazione
o migliorare la formazione professionale per favorire lo start up
o esigenza formativa
o sviluppo delle competenze delle aspiranti imprenditrici
o formazione finanziaria per le donne
o formare i credit officer per migliorare accesso al credito alle donne
o Informazione e formazione mirata e specifica per un pubblico di possibili
beneficiarie donne.
24 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
imprenditoria
o il problema non è il divario di genere ma favorire imprenditorialità femminile
o corsi di formazione per l’imprenditoria femminile
o incoraggiare ruolo della donna nelle attività imprenditoriali a conduzione
familiare
divulgazione delle informazioni
o studiare le esperienze di atri paesi europei e diffondere le buoni prassi
o veicolare informazioni sugli strumenti disponibili gia a livello universitario
o lanciare programmi dedicati in comunicazione
o Diffusione di punti informativi dedicati e mirati alla facilitazione per l accesso
alle donne
studio e analisi dei dati
o Migliorare la comprensione delle dinamiche sottostanti la disparita di accesso
al credito in Italia, analizzando approfonditamente il target femminile e
tenendo presenti le difficoltà e le diversità esistenti culturalmente anche tra
regione e regione.
o Osservatorio del mercato del lavoro per monitorare l’imprenditorialità
femminile
o banche dati divise per genere
o diffusione dati divisi per genere
o fare analisi dei dati esistenti estrapolando i punti di forza delle donne e
diffonderli
tutoraggio
o costruire l’accompagnamento specifico che abbia un approccio di genere
o clonare IMF del tipo Fondazione Risorsa Donna
fondi per capitalizzazione imprese femminili
o minori tassi di interesse
o vantaggi fiscali
25 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
o aiuto al women group lending
o misure specifiche per le donne
o perche la legge 215 non è più finanziata?
TEMI EMERGENTI: formazione su aspetti finanziari e sull’imprenditoria femminile;
supporto start up impresa e finanziamento servizi conciliazione lavoro e famiglia
(eg. banche aperte ora pranzo); sensibilizzazione degli operatori e banche; apertura
di altri operatori e intermediari finanziari accreditati dalla Banca d’Italia (l’accesso
attuale al microcredito a livello europeo è del 37% donne, 60% uomini); 50%
microcredito per le donne; definire e diffondere best practice di altri paesi UE;
accrescere il numero di donne nei luoghi decisionali; misure di accompagnamento
specifico con approccio di genere diverso; operatore che faciliti dialogo fra donne e
banche; identificare e diffondere le best practice di altri paesi.
Dopo la rilettura delle proposte emerse e l’identificazione dei temi emergenti da parte degli
stakeholder la dr.ssa De Angelis si sofferma su alcuni punti indicati nel brainstorming
interattivo per approfondirli con i partecipanti:
Per “Donna Bond”, si intende la sintesi di un progetto nel quale il credito viene
riservato alle donne con certe caratteristiche, ovvero un prodotto dedicato alle
donne.
Banche dati divise per genere: l’idea è di raccogliere dati da parte delle banche per
la microimpresa sulla base del genere. Pubblicare le banche “friendly” con le
donne.
Uno dei partecipanti, direttore di banca, fa un osservazione: come si fa a misurare
la diversità di richieste delle imprese da parte di donne e di uomini? Dal momento
che ho 3.000 imprese femminili e 10.000 imprese maschili…. E come ci si regola
per le società in nome collettivo?
o Proposta dal pubblico: sarebbe interessante capire le caratteristiche sia della
richiesta che l’erogazione, in realtà non intendiamo dire che le erogazioni di
credito debbano essere in ugual numero donne-uomini o che tutte le donne
debbano essere imprenditrici. In questo senso è difficile stabilire dei criteri di
misurabilità.
o Osservazione dal pubblico: Noi alla Fondazione Welfare misuriamo in base
alla capacità di risposta; e finanziamo più donne perché sono più serie.
26 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
o Gestisco il Fondo gestione microcredito della regione Sardegna, dove le
imprese femminili sono largamente maggioritarie. Nell’istruttoria si guarda al
merito della proposta non al genere. Normalmente le proposte presentate
dalle donne sono fatte meglio, più articolate. In Sardegna le donne guidano
la classifica nel modo più penetrante. L’indice di restituzioni delle imprese
femminili è del 97%. La mia è una testimonianza per far capire che non
bisogna generalizzare. Abbiamo richieste da donne emigranti ma non
provenienti da alcuni paesi, ad es. il Marocco. Pensando ad una misura per
le donne, forse è da mirare a questo tipo di persone (donne in posizione
subalterna), che si vogliono emancipare da una situazione di subalternità
culturale oltre che economica.
Sarebbe opportuno sensibilizzare a questi aspetti il mondo universitario soprattutto
nelle facoltà ad indirizzo economico.
Altro contributo dal pubblico: occorre puntare sulla capitalizzazione dell’impresa
femminile che è piccola e fragile in ragione delle sue dimensioni. Interventi di
questo tipo saranno importanti per il rinnovamento dell’economia del territorio.
27 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
Restituzione dei risultati del workshop interattivo
A cura di: Giovanni Nicola Pes | Capo della segreteria dell’Ente Nazionale per il
Microcredito
Follow-up del I° Forum Microfinanza e Politiche UE 2012
Progetto «Capacity Building sugli strumenti finanziari di microcredito» che mira a
rafforzare le competenze della PA della programmazione e gestione degli strumenti
di microcredito e microfinanza nell’ambito dei fondi strutturali
Il Dlgs 169/2012, modifica ulteriormente gli
art. 111 e 113 del TUB:
• definizione chiara del microcredito
italiano quale erogazione che
risponda a determinate caratteristiche,
in termini di destinazione, di importo
massimo, di assenza di garanzie e di
servizi complementari di
accompagnamento e di monitoraggio
Realizzazione di una Rete di Operatori del
Microcredito proveniente dal mondo bancario
(contenimento dei costi per i servizi ausiliari).
Il workshop tecnico di questo secondo Forum ha coinvolto i principali attori della filiera del
microcredito e della micro finanza nell’elaborazione di proposte e azioni su tre ambiti
tematici:
La Capacity Building nella Pubblica Amministrazione a sostegno dei Programmi di
sviluppo;
I programmi europei e la microfinanza: sviluppo e consolidamento nel sistema
italiano;
Donne e accesso al credito.
La Capacity Building nella Pubblica Amministrazione a sostegno dei Programmi di
sviluppo
Le azioni di CB hanno lo scopo di rafforzare la capacità amministrativa dei soggetti e delle
strutture deputate all’implementazione delle politiche di sviluppo e inclusione, attivate
28 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
anche a valere sui fondi strutturali. Ciò comporta, a livello pubblico, la necessità di
rimodulare i processi di programmazione e, in chiave trasversale, quella di migliorare
qualitativamente la gestione dei Fondi (approccio di rete/partenariato).
Il Forum 2012 ha già consentito all’Ente di raggiungere un importante risultato: avviare,
per le Regioni dell’Ob. Convergenza, il progetto di CB incentrato sul rafforzamento
dell’impiego degli strumenti finanziari di microcredito.
E’ ora necessario definire un sistema strutturato e stabile, caratterizzato da una
complementarietà tra fondi pubblici e privati e tra strumenti finanziari e servizi pre e post
finanziamento.
La prima sessione del workshop ha trattato la seguente domanda: Nell’ambito della nuova
programmazione dei fondi strutturali 2014-2020: quali sono gli obiettivi prioritari ai quali
occorre mirare per favorire un migliore utilizzo degli strumenti microfinanziari volti allo
sviluppo della microimprenditorialità e all’inclusione sociale e finanziaria? A questa
domanda, nel workshop tecnico, sono emerse le seguenti proposte di policy:
Rafforzare i servizi pre e post erogazione nell’ambito dei programmi di sviluppo
Creare un sistema di monitoraggio centralizzato (centrale dei rischi del
microcredito/sistema di scoring)
Rafforzare competenze sui prodotti di microfinanza
Rafforzare le sinergie (partenariato orizzontale e verticale)
Rafforzare l’attività di informazione sui progetti e opportunità (es. Servizi per il
Lavoro)
I programmi europei e la microfinanza: sviluppo e consolidamento nel sistema
italiano
Gli strumenti europei dedicati al
microcredito, quali Jeremie, Jasmine
e Progress microfinance, hanno
contribuito fortemente alla diffusione
di questo innovativo strumento
d’ingegneria finanziaria nonostante
le criticità che sono state rilevate
anche nel corso della precedente
sessione del workshop ad essi
dedicato.
Ad oggi, anche grazie al contributo
dell’ENM, i novellati artt. 111 e 113
del T.U.B hanno delineato un
29 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
impianto normativo che individua con maggiore chiarezza le caratteristiche e i confini della
microfinanza italiana, valorizzando le sue finalità sociali e individuando una spazio
specifico all’interno del mondo finanziario.
La prossima realizzazione della rete degli operatori volontari di microfinanza proveniente
dal mondo degli ex bancari consentirà, inoltre, un sostanziale contributo dell’Ente al
raggiungimento della sostenibilità per gli operatori del settore.
La maggiore flessibilità degli strumenti finanziari prevista nella nuova regolamentazione
dei fondi strutturali, unitamente ad una consapevole programmazione da parte delle
autorità di gestione, rappresenta la nuova sfida per la microfinanza del nostro paese.
La seconda sessione del workshop ha trattato la domanda “quali azioni ritenete
necessarie per integrare e ottimizzare l’utilizzo ed il relativo impatto degli strumenti europei
dedicati alla microfinanza?! A questa domanda, nel workshop tecnico, sono emerse le
seguenti proposte di policy:
Creare un servizio di orientamento (piattaforma) per diffondere informazione sugli
strumenti europei a sostegno del microcredito a livello locale/territoriale per gli
operatori di microcredito e i beneficiari
Diffondere le best practice
Rafforzare il sistema di monitoraggio quali-quantitativo dei progetti
Dedicare maggiori risorse ai servizi di accompagnamento
Semplificazione delle procedure di accesso ai programmi europei (es. procedure
burocratiche, rendicontazione, lingua)
Donne e accesso al credito
L’analisi di genere sul sistema finanziario italiano mostra che le donne ricevono condizioni
di credito peggiori rispetto agli uomini: tassi d’interesse maggiori, importi accordati inferiori
e una maggiore richiesta di garanzie.
A questa evidenza si aggiunge un’auto esclusione indotta dalle maggiori difficoltà
affrontate dalle donne nell’accesso al sistema creditizio.
La riduzione dei divari esistenti tra uomini e donne e il riconoscimento di un’attiva
partecipazione economica e sociale di queste ultime è sicuramente una delle maggiori
sfide del nostro paese. Vanno per questo sostenuti programmi volti a compensare la
carenza di strumenti di supporto all’imprenditoria femminile e a correggere il divario di
genere presente nell’accesso al sistema finanziario.
La terza e ultima sessione del workshop ha trattato la domanda “quali soluzioni proponete per
soddisfare la carenza di strumenti di supporto alle donne e per correggere il divario di
30 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
genere presente nell'accesso al sistema creditizio?” A questa domanda sono emerse le
seguenti proposte di policy:
Microcredito come strumento che compensi il divario di genere esistente
nell’accesso al credito tradizionale
Sviluppare specifici modelli e strumenti di microcredito in un’ottica di genere
Valutare la performance sociale dei programmi rivolti alle donne
Rafforzamento dei programmi che favoriscono conciliazione lavoro famiglia
Sensibilizzazione degli operatori del credito
Informazione mirata al target femminile sugli strumenti
Creazione di reti di donne imprenditrici
Formazione sulla cultura imprenditoriale e finanziaria
Nel pomeriggio, dopo il workshop tecnico si è tenuto anche un workshop ristretto con le
Autorità di Gestione del FESR. Seguono le prime evidenze del gruppo di studio con le
AdG su Fondi di garanzia e rotativi creati nell’attuale programmazione del FSE:
A. Alcune misure stanno registrando performance migliori di altre:
overbooking dell’autoimpiego tra giovani, donne, disoccupati.
economie su inclusione sociale (soggetti particolarmente vulnerabili)
A1. Prima riflessione: osservare i bacini che hanno dimostrato maggiore risposta e
suggerire al DPS di ampliare le categorie di possibili destinatari delle azioni di microcredito
per la prossima programmazione, in quanto il Documento “Metodi e obiettivi per un uso
efficace dei fondi comunitari 2014-2020” cita il microcredito solo in funzione dell’inclusione
delle donne.
B. Viene segnalata la necessità di garantire alle microattività avviate attraverso i fondi per
il microcredito avviati sul FSE una Rete territoriale di supporto al post-start up che
comprenda servizi di consulenza, mentoring, tutoraggio.
B1. Prima riflessione:
Ragionare sull’opportunità di utilizzare lo strumento Rete Nazionale Operatori di
Microcredito promossa dall’ENM con le sue diramazioni territoriali.
Ampliare l’azione che l’ENM sta conducendo nelle 4 regioni dell’obiettivo
convergenza per avviare degli Sportelli informativi su microcredito e autoimpiego
presso i servizi per il lavoro pubblici, anche alle altre regioni italiane.
31 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
C. Viene segnalata la necessità di dotarsi di una dorsale informativa puntuale sui
microcrediti erogati, loro andamento ed esiti.
C1. Prima riflessione: ampliare finalità e portata dell’attività di Monitoraggio attualmente
condotta dall’ENM a valere sul PON GAS.
D. Viene segnalata la necessità di uno sviluppo di competenze e abilità relative alla
microfinanza (microcredito ma anche: microleasing, microassicurazione, housing in
microfinance, ecc.) nelle pubbliche amministrazioni ed enti locali.
D1. Prima riflessione:
• Ampliare, ove possibile, gli obiettivi dell’azione per la Capacity Building così come
descritti nel Documento Barca.
• Avvalersi dell’opportunità offerta dal progetto Capacity Building sugli strumenti
finanziari innovativi che l’ENM attua in sinergia con il DFP nelle 4 regioni
dell’obiettivo convergenza, ampliandone la portata anche alle altre regioni
interessate.
32 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
Allegati
Allegato A: Partecipanti al workshop tecnico
ENM: Decidere se inserire i nomi dei partecipanti.
Nome Cognome Organizzazione
33 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
Allegato B: Presentazioni dei relatori nel workshop Tecnico
43 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
Allegato C: Foto album del workshop tecnico
Il workshop tecnico è stato documentato anche con delle foto che esprimono l’atmosfera
collaborativa, creativa e concreta della giornata di lavoro. Per consultare l’album collegarsi
su http://tinyurl.com/cwawal2
44 Rapporto Finale Workshop Tecnico Microfinanza e Politiche dell’Unione Europea 2013
Allegato D: La co-progettazione interattiva di FUTOUR
FUTOUR è una smart meeting company che aiuta le persone a discutere per decidere in
maniera efficiente ed efficace. Progetta ed accompagna la co-creazione di ambienti
favorevoli all’innovazione, sviluppo di prodotti e servizi, processi di decision making,
concertazione e pianificazione. Organizza eventi e facilita la soluzione di progetti
complessi nei quali si confrontano interessi di più stakeholder attraverso tecniche per la
creatività e metodologie partecipative di problem solving e coaching riconosciute a livello
internazionale. FUTOUR è il primo Future Center italiano e fondatore della rete
internazionale di innovation lab della creatività e progettazione di eventi efficaci ed
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Con oltre venti anni di esperienza nella progettazione partecipata, facilitazione e
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meeting di FUTOUR: www.futour.it, email : info @ futour . it, Numero verde 800864539.