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GESTIONE DELLE INFORMAZIONI DIGITALI FOCUS Interventi legislativi e normativi APPROFONDIMENTI Standardizzazione europea nella moda ESPERIENZE Le false fatture in Svezia EVENTI OMAT Milano 27 e 28 marzo 2012

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EDITORIALE 01-2012

Editore

ITER srl www.iter.itDirettore Responsabile

IL LAVORO NON MANCA!Questo numero di iged.it, il primo del 2012, ben rappresentativo della grande attivit che ferve nel settore dellInformation Management. La cabina di regia coordina i principali ministeri coinvolti nellattivit di innovazione e normazione, sempre tenendo presente la normativa europea di riferimento e lAmministrazione digitale alla quale si vuole arrivare in tempi brevi. LEuropa si resa conto che deve armonizzare i diversi sistemi nazionali, tenendo conto delle realt dei diversi Paesi e larticolo di Franco Ruggieri ben ne rappresenta un piccolo esempio concreto, spronando il MEF ad emanare il decreto sulla fatturazione alla P A., atteso ormai da troppo tempo. . Poi ci sono i conservatori di documenti informatici attivit che pu essere svolta , anche da certificatori e, perch no, dai gestori di PEC, Posta Elettronica Certificata; per tutti questi il quadro normativo generale preciso e sono in arrivo le regole tecniche specifiche. Seguono una serie di articoli con esempi concreti a dimostrazione che nuove tecnologie, solida organizzazione e magari un pizzico di genio italico consentono soluzioni efficaci e poco costose. Insomma, un numero tutto da leggere attentamente e da commentare con tutta la comunit di OMAT al prossimo incontro di marted 27 e mercoled 28 marzo allHotel Executive di Milano dove sono previste anche alcune anticipazioni sulle novit normative, magari non ancora ufficiali, ma tali da fornire preziose indicazioni ad Operatori, Utenti e Professionisti del settore.

2012

Domenico PiazzaDirettore Contenuti A questo numero hanno collaborato:

Vincenzo Gambetta

Simona Abela, Gianluca Colombo, Stefano Foresti, Vincenzo Gambetta, Angelo La Duca, Paolo Ponte, Francesco Pucino, Pierluigi Ridolfi, Franco Ruggieri, Gianni Sandrucci, Ottaviano Tagliaventi, Antonio TociResponsabile segreteria di Redazione

Petra InvernizziRedazione

iged.it

Via Rovetta, 18 20127 Milano TEL: +39 02.28.31.16.1 FAX: +39 02.28.31.16.66

[email protected] www.iter.it/iged.htmProgetto Grafico

housegrafik [email protected] www.housegrafik.comStampa

Ingraph SrlSeregno (MI)Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 157 del 7 marzo 1992. La tiratura di questo numero di N. 10.000 copie. Pubblicit inferiore al 45%. Non si restituiscono testi e materiali illustrativi non espressamente richiesti. Riproduzione, anche parziale, vietata senza autorizzazione scritta dellEditore. Lelaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non pu comportare specifiche responsabilit per eventuali involontari errori o inesattezze. Ogni articolo firmato esprime esclusivamente il pensiero di chi lo firma e pertanto ne impegna la responsabilit personale. Le opinioni e pi in genere quanto espresso dai singoli autori non comporta alcuna responsabilit per lEditore.

Buona lettura e ... arrivederci a OMAT Milano2012 La redazione di iged.it

P .S. E per facilitare a tutti la lettura e laccesso allinformazione qualificata, questo numero disponibile fin da subito anche sul sito www.iged.it.

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FOCUS

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MERCATO

La nuova governance dellAmministrazione digitale10

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Dematerializzare libri mettendo daccordo low-cost ed hi-tech

La cabina di regia per lAgenda Digitale una realt

Una soluzione integrata hardware e software tecnologicamente avanzata dai risultati professionali, ma dal costo contenuto

Tra marzo e giugno saranno definiti i principali interventi, in raccordo con le strategie europee

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Capture Cloud BasedCosa stiamo aspettando?

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Forum Italiano sulla Fatturazione ElettronicaAvviati i lavori del forum

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And the winner is ... la firma remota di CoSign!Dalle smartcard alla firma remota.

18PIERLUIGI RIDOLFI

Universit di Bologna Articolo a pagina 06

Accreditamento dei Conservatori (di documenti informatici)

46

Manca, ora, solamente la pubblicazione delle regole tecniche, e relativi allegati, cui attenersiAPPROFONDIMENTI

Il contratto nativo digitale: scacco matto ai costi della dematerializzazione tradizionale

La proposta di Olivetti per eliminare la carta di processiEVENTI

22ANTONIO TOCI

Ancora due parole sulla Direttiva IVA del 2010Analista CRM e Sistemi ICT Articolo a pagina 28 24

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Ma quanto ci mette il MEF a emanare il decreto sulla fatturazione verso la P.A.?

OMAT ROMA 2011 TAVOLA ROTONDA

Il problema delle false fatture in Svezia

Tra presente e futuro: la rivoluzione digitale nelle imprese e nella PA

questo un buon esempio di come fattura cartacea ed elettronica siano sullo stesso piano dal punto dei rischi che corrono in circostanze identiche e come questi rischi possano essere eliminati con lelettronico, ma non con la cartaESPERIENZE

56

OMAT 2012. LA RIVOLUZIONE DIGITALE PRENDE FORMA

La nuova edizione di OMAT, levento dedicato alla gestione elettronica dei contenuti digitali e dei processi aziendali si terr a Milano il 27 e 28 marzo

28

Calcio dinizio del Workshop per la standardizzazione Europea del settore modaConsulente di firma digitale Articolo a pagina 22FRANCO RUGGIERI

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DALLE AZIENDE

ELO Digital Office GmbH Euro Sistemi estende le proprie competenze alle tecnologie semantiche per content capture e management

Dallo scambio degli ordini alla circolazione di lavorati con RFID a bordo nella rete delle aziende europee della moda

33

Per Iren Energia un futuro pi luminoso grazie allo storage di Dell

Abbattimento dei costi dello storage di circa il 40% con la virtualizzazione e la soluzione dell fluid data

Managing Director di Endurance Italia Articolo a pagina 39

ANGELO LA DUCA

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05

focus

La nuova governance dellAmministrazione digitale

DI PIERLUIGI RIDOLFI

La Gazzetta Ufficiale del 16 febbraio u.s. pubblica le deleghe assegnate dal Presidente del Consiglio ai Ministri Filippo Patroni Griffi e Francesco Profumo, che, in parte, riguardano lInnovazione tecnologica e in particolare lAmministrazione digitale. Dai testi si evince che il Ministro de-

legato per lInnovazione tecnologica non pi il Ministro per la Pubblica Amministrazione, come dei due precedenti Governi, ma il Ministro dellIstruzione, delluniversit e della ricerca. Larticolo 1 della sua delega, infatti, recita:

Il Ministro dellistruzione, delluniversit e della ricerca prof. ing. Francesco Profumo delegato a esercitare le funzioni di coordinamento, di indirizzo, di promozione di iniziative anche normative, di vigilanza e verifica e ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di: innovazione tecnologica; sviluppo della societ dellinformazione e delle connesse innovazioni per le amministrazioni pubbliche, cittadini e le imprese, con particolare riferimento alle strutture, tecnologie e servizi in rete; sviluppo delluso delle tecnologie dellinformazione e della comunicazione; diffusione della cultura informatica e digitale. A tale scopo, sono altres delegate allo stesso Ministro le funzioni spettanti al Presidente del Consiglio dei Ministri inerenti alla disciplina, alla promozione e alla diffusione delle innovazioni connesse alluso delle tecnologie dellinformazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni e nei relativi sistemi informatici e di telecomunicazione. Lo stesso articolo per precisa che: Lattivit normativa derivante

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dallintroduzione delle nuove tecnologie nelle amministrazioni pubbliche esercitata in raccordo con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione. La delega assegna al Ministro Profumo anche i seguenti compiti, in raccordo con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione: Le funzioni di indirizzo, coordinamento e impulso nella definizione e attuazione di programmi e di piani di azione in materia di digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche realizzati mediante le tecnologie dellinformazione e della comunicazione; Le funzioni relative alla definizione, valutazione, finanziamento e monitoraggio, anche avvalendosi degli strumenti e delle risorse finanziarie definiti allo scopo da specifiche disposizioni normative, di iniziative e di progetti in materia di innovazione tecnologica finalizzati a: ridurre gli sprechi aumentando lefficienza, lefficacia, leconomicit e la produttivit delle amministrazioni pubbliche; facilitare i rapporti tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese; assicurare trasparenza allazione amministrativa e ad aumentare la qualit dei servizi forniti ai cittadini e alle imprese. Le attivit volte ad assicurare lo sviluppo e la diffusione delle competenze necessarie per un adeguato uso delle nuove tecnologie nei settori della scuola, delluniversit e della ricerca, della pubblica amministrazione, centrale e locale, nonch ladeguamento alle nuove tecnologie dellinformazione e della comunicazione della normativa in materia di organizzazione delle amministrazioni pubbliche, ivi compresa lattuazione di quanto previsto dal decreto legislativo 30 dicembre 2010, n. 235, recante modifiche e integrazioni al Codice dellamministrazione digitale.

Per quanto riguarda il Ministro per la pubblica amministrazione, da quanto era stato inizialmente comunicato sembrava che gli fosse stata tolta linnovazione e aggiunta la semplificazione. Ma, da un attenta lettura della delega, sembra proprio che linnovazione sia stata tolta solo nel titolo. Infatti, vengono affidate al Ministro Patroni Griffi: Le funzioni di coordinamento, di indirizzo, di promozione di iniziative, anche normative e di codificazione, di vigilanza e verifica, e di ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei Ministri, in materia di innovazione organizzativa e gestionale delle amministrazioni pubbliche, anche mediante luso delle tecnologie; Il coordinamento delle attivit inerenti allattuazione del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (il Codice dellAmministrazione digitale). Vi sono poi altre funzioni che il Ministro Patroni Griffi deve esercitare in raccordo con il Ministro delegato per linnovazione tecnologica: La disciplina, la promozione e la diffusione delle innovazioni connesse alluso delle tecnologie dellinformazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni e nei relativi sistemi informatici e di telecomunicazione. Per le amministrazioni e gli enti pubblici: ladeguamento della normativa vigente relativa allorganizzazione e alle procedure in ragione delluso delle tecnologie dellinformazione e della comunicazione; il coordinamento delle iniziative finalizzate a ridurre gli sprechi ed a facilitare i rapporti con i cittadini e le imprese mediante le medesime tecnologie; le funzioni di indirizzo, coordinamento e impulso nella definizione ed attuazione dei programmi, dei progetti e dei piani di azione, con riferimento alle innovazioni connesse alluso delle tecnologie dellinforma-

zione e della comunicazione, al fine di assicurare lefficienza, lefficacia, leconomicit e la produttivit delle amministrazioni, la trasparenza dellazione amministrativa e la qualit dei servizi ai cittadini e alle imprese. Tutte le attivit necessarie per assicurare, lo sviluppo e la diffusione delle competenze necessarie per un adeguato uso delle nuove tecnologie nella pubblica amministrazione, centrale e locale, dellimpresa, del lavoro, della salute, dellattivit sociale e dei cittadini, con il superamento dei rischi di esclusione dalluso medesimo. Per quanto riguarda gli Organi di supporto, il Ministro Profumo si avvale del Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e linnovazione che resta nellambito della Presidenza del Consiglio; DigitPA passa sotto la sorveglianza del Ministro Profumo, cos come lAgenzia per la diffusione delle tecnologie per linnovazione. previsto che il Ministro Patroni Griffi possa avvalersi, per le attivit riguardanti linnovazione tecnologica e in accordo con il Ministro delegato per linnovazione tecnologica, delle competenze tecniche di DigitPA, e del Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e linnovazione. Appare chiaro che in questa nuova organizzazione ci potrebbe essere ampio spazio per duplicazioni: solo una strettissima collaborazione e una intensa azione di coordinamento fra i due Ministri consentir di marciare con speditezza in un settore cos complesso come quello dellAmministrazione digitale. Al Ministro Profumo viene inoltre assegnata la responsabilit del superamento del Digital divide e il coordinamento delle relative attivit con i programmi europei. La delega, infatti, gli assegna: le funzioni di coordinamento, impulso e promozione delle attivit connesse alla Digital Agenda Europea, ivi compresa la definiiged.it 01.2012

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zione, in raccordo con i Ministeri interessati, di atti di indirizzo per la diffusione e limpiego delle tecnologie dellinformazione e della comunicazione nei diversi settori economici, sociali e culturali del Paese e per il superamento dei rischi di esclusione dei cittadini dalluso delle stesse, con particolare riferimento: alla diffusione dei contenuti e dei servizi attraverso connettivit in larga banda; alla promozione delle connesse attivit di ricerca e innovazione specie per quel che riguarda le piccole e medie imprese; allattuazione di iniziative volte a favorire la nascita e lo sviluppo di imprese innovative, ferme le competenze di cui allarticolo 32-ter del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 3001; alla promozione di nuove forme di commercializzazione elettronica; le attivit di confronto e rappresentanza internazionali sui temi oggetto della presente delega, ivi compresa la cura dei rapporti con lUnione europea, lOCSE e le altre istituzioni internazionali. In questo quadro, va ricordato che nel Decreto-Legge 9 febbraio 2012, n. 5, Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo, con larticolo 47 si d vita a un nuovo importantissimo programma nazionale, lAgenda digitale italiana, che, in parte, si sovrappone alle funzioni sopra elencate; prevista una cabina di regia il cui coordinamento per affidato al Ministro dello sviluppo economico. Art. 47 - Agenda digitale italiana 1 Nel quadro delle indicazioni dellagenda digitale europea, di cui alla comunicazione della Commissione europea COM (2010) 245 definitivo/2 del 26 agosto 2010, il Governo persegue lobiettivo prioritario della modernizzazione dei rapporti tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese, attraverso azioni coordinate dirette a favorire lo sviluppo di domanda e offerta di servizi digitali innovativi, a potenziare lofferta di

connettivit a larga banda, a incentivare cittadini e imprese allutilizzo di servizi digitali e a promuovere la crescita di capacit industriali adeguate a sostenere lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi. 2 Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, il Ministro per la coesione territoriale, il Ministro dellistruzione, delluniversit e della ricerca e il Ministro delleconomia e delle finanze, istituita, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, una cabina di regia per lattuazione dellagenda digitale italiana, coordinando gli interventi pubblici volti alle medesime finalit da parte di regioni, province autonome ed enti locali. Con un comunicato del Ministro per lo sviluppo economico, si apprende che il 9 febbraio si insediata la cabina di regia che avr il compito di accelerare il percorso di attuazione dellagenda in raccordo con le strategie europee, predisponendo una serie di interventi normativi da attuare tra marzo e giugno prossimi. Sono stati creati sei gruppi di lavoro, suddivisi in base ai principali obiettivi della strategia, che agiranno in raccordo diretto con i ministri. Ognuno di essi sar coordinato dai referenti del ministero che sar maggiormente coinvolto, per quel determinato tema, ma vedr la collaborazione di tutti gli altri dicasteri che partecipano alla cabina di regia. Inoltre, potranno partecipare anche esponenti di altri ministeri. In aggiunta, saranno organizzati gruppi di lavoro tematici che coinvolgeranno, di volta in volta, i principali attori del settore. Sia pubblici che privati. I sei gruppi di lavoro riguardano: Infrastrutture e sicurezza, coordinato dallMse; E-Commerce, coordinato dallMse e dal Dipartimento per lEditoria della Presidenza del Consiglio dei ministri; E-government e Open data, coordinato da Miur e Mfp; Alfabetizzazione informatica, co-

ordinato da Miur e Mfp; Ricerca e investimenti, coordinato da Miur e Mse; Smart Communities, coordinato da Miur e Dipartimento per la coesione territoriale. Ciascun gruppo di lavoro dovr, preliminarmente, censire le iniziative in corso, quindi recepire lagenda europea, individuare le migliori pratiche, ricostruire una visione strategica, definire il quadro finanziario di riferimento, predisporre le azioni normative e progettuali e valutare le relative ricadute.1

Il riferimento al Ministero delle Comunicazioni che responsabile delle politiche del settore delle comunicazioni, e in particolare, per quanto potrebbe avere attinenza con i compiti assegnati al Ministro Profumo, della sicurezza delle reti, dellaccreditamento, della certificazione e della omologazione, nonch della definizione degli standard di qualit dei servizi nei settori dellICT.

PIERLUIGI RIDOLFI

Universit di Bologna

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focus

La cabina di regia per lAgenda Digitale una realtTra marzo e giugno saranno definiti i principali interventi, in raccordo con le strategie europee

LA REDAZIONE

Il giorno 10 febbraio us si insediata la cabina di regia, prevista dal D.L. 9 febbraio 2012, n. 5 Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo 1, il cui obiettivo quello di definire e velocizzare i tempi per dare al nostro Paese unAgenda Digitale armonizzata con quella europea. Alla riunione erano presenti i ministri Corrado Passera (Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti), Filippo Patroni Griffi (Funzione Pubblica) e Francesco Profumo (Istruzione, Universit e Ricerca), il sottosegretario allEditoria Paolo Peluffo e i rappresentanti del ministero dellEconomia e delle Finanze e della Coesione Territoriale. Le principali linee di intervento (obiettivi strategici) emerse da questo primo incontro si riflettono nei sei gruppi di lavoro che sono stati costituiti: Infrastrutture e sicurezza, coordinato dal Ministero dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti; e-Commerce, coordinato dal Ministero dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti e dal Dipartimento per lEditoria della Presidenza del Consiglio dei ministri; e-government e Open data, coordinato dal Ministero per lIstruzione, Universit e Ricerca e dal Ministero della Funzione Pubblica; Alfabetizzazione informatica, coordinato dal Ministero per lIstruzione, Universit e Ricerca e dal Ministero della Funzione Pubblica; Ricerca e investimenti, coordinato dal Ministero per lIstruzione, Universit e Ricerca e dal Ministero dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti;

ING. PAOLO ANGELUCCI

Presidente di Assinform

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Smart Communities, coordinato dal Ministero per lIstruzione, Universit e Ricerca e dal Ministero della Coesione Territoriale. Ogni gruppo di lavoro sar coordinato dai referenti del ministero maggiormente coinvolto nelle materie di competenza e godr della collaborazione di tutti gli altri dicasteri che partecipano alla cabina di regia. Potranno, altres, partecipare esponenti di altri ministeri. Sono anche previsti gruppi di lavoro tematici ai quali previsto partecipino, di volta in volta, i principali attori, pubblici e privati, coinvolti. Ciascun gruppo di lavoro dovr, come prima cosa, censire le iniziative in corso. Dovr, quindi, recepire lagenda europea, individuare le best practices, ricostruire una visione strategica, definire il quadro finanziario di riferimento, predisporre le azioni normative e progettuali e valutarne le relative ricadute. Non poteva mancare la risposta di Assinform (lassociazione nazionale - aderente al sistema Confindustria - delle principali Aziende di Information Technology operanti sul mercato) che per voce del suo presidente Paolo Angelucci ha affermato Siamo soddisfatti che lAgenda Digitale sia entrata finalmente nel programma di Governo e auspichiamo che listituzione della cabina di regia costituisca il primo passo per portare anche lItalia sulla via dellinnovazione per la crescita. Crediamo sia fondamentale ha aggiunto Angelucci - che il tema dellinnovazione che lInformation Technology pu portare al sistema delle imprese entri fin da subito nelle priorit della cabina di regia, puntando a far crescere competitivit e opportunit occupazionali soprattutto per i giovani; per questo che invitiamo il Governo a guardare al

rapporto con il settore IT come a una partnership che pu offrire un contributo determinante nel percorso di attuazione dellAgenda Digitale. Assinform ha una sua proposta programmatica sullAgenda Digitale che si articola su 15 punti, toccando le infrastrutture di rete in fibra ottica, gli strumenti di Information Management, le applicazioni machine-to-machine, lInternet delle cose, processi e sistemi per la digitalizzazione e la dematerializzazione nelle PP.AA, lo sviluppo del Cloud e dellecommerce. Dietro a tutto questo c lindustria italiana dellInformation Technology rimarca Angelucci - che investe in ricerca, in applicazioni, nuove soluzioni e infrastrutture tecnologiche. Unindustria formata da 90.000 imprese e 390.000 addetti, che genera un mercato di circa 20 miliardi di Euro annui e un fattore moltiplicativo degli investimenti in termini di ricaduta diretta, indiretta e indotta tra le 3 e le 5 volte il valore. Ci aspettiamo che lAgenda Digitale sappia sfruttare al meglio questo settore e trasformarlo, come avviene nei paesi avanzati, nella pi formidabile leva competitiva per leconomia. Per quanto concerne, infine, le prime indicazioni sugli obiettivi per lAgenda Digitale come quello sulle Smart Cities, Assinform ricorda che ha gi avviato un progetto per la citt di Milano, City+, che rappresenta un modello di distretto digitale in vista dellExpo 2015.

NOTE DECRETO-LEGGE 9 febbraio 2012 , n. 5 - Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo. (GU n. 33 del 9-2-2012 - Suppl. Ordinario n.27) Art. 47 - Agenda digitale italiana1

1. Nel quadro delle indicazioni dellagenda digitale europea, di cui alla comunicazione della Commissione europea COM (2010) 245 definitivo/2 del 26 agosto 2010, il Governo persegue lobiettivo prioritario della modernizzazione dei rapporti tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese, attraverso azioni coordinate dirette a favorire lo sviluppo di domanda e offerta di servizi digitali innovativi, a potenziare lofferta di connettivit a larga banda, a incentivare cittadini e imprese allutilizzo di servizi digitali e a promuovere la crescita di capacit industriali adeguate a sostenere lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi. 2. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, il Ministro per la coesione territoriale, il Ministro dellistruzione, delluniversit e della ricerca e il Ministro delleconomia e delle finanze, istituita, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, una cabina di regia per lattuazione dellagenda digitale italiana, coordinando gli interventi pubblici volti alle medesime finalit da parte di regioni, province autonome ed enti locali.

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focus

Forum Italiano sulla Fatturazione ElettronicaAvviati i lavori del forumLA REDAZIONE

PREMESSA La strategia Europa 20201 prevede, per lEuropa del XXI secolo, uneconomia sociale di mercato molto competitiva e sottolinea limportanza fondamentale di trarre pieno vantaggio dai benefici economici e sociali di una societ digitale. In questo contesto, la fatturazione elettronica fa parte delliniziativa cardine della Commissione europea2 - Unagenda digitale europea - che attribuisce un ruolo di primo piano alla realizzazione di un mercato digitale unico ed invita a rimuovere gli ostacoli normativi e tecnici che impediscono ladozione in massa della fatturazione elettronica. Con la FE i vantaggi, rispetto alla gestione cartacea, possono essere cos sinteticamente riassunti: termini di pagamento ridotti, riduzione degli errori, minori costi di stampa e di spedizione, possibilit di un processo di elaborazione completamente integrato (questo vantaggio , se colto, quello maggiore grazie al potenziale di automazione che porta con se; processo di automazione che pu essere esteso automaticamente e direttamente dallintera catena del valore ai servizi finanziari). La maggior parte dei vantaggi economici non , quindi, imputabile, alla voce risparmi. I vantaggi derivanti dalla fattura elettronica dovrebbero interessare anche i consumatori, specie per la comodit che rappresenta rispetto a

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quella su carta. LEuropa stima, inoltre, che ladozione delle recenti norme IVA possa indurre ulteriori vantaggi sotto forma di minori oneri amministrativi a carico delle imprese. Giusto per dare unidea delle cifre in gioco, le stime a livello UE concordano sul fatto che il solo passaggio di massa dalla fatturazione su carta a quella elettronica consentirebbe di risparmiare sui 240 miliardi di Euro in sei anni. Di contro la fatturazione elettronica in Europa ha una penetrazione piuttosto bassa che stimata, a livello annuale, nellordine del 5% di tutte le operazioni di fatturazione tra imprese. Tra i principali ostacoli sono: le norme esistenti, complesse a livello nazionale e per giunta non omogenee, lo scambio di fatture elettroniche che appare complesso e costoso. Il problema nello scambio di fatture elettroniche si enfatizza, poi, se si tiene conto delle dimensioni aziendali: dalle dichiarazioni delle aziende che affermano di adot-

tare la fatturazione elettronica le grandi imprese risultano essere circa il doppio delle PMI. MULTI-STAKEHOLDER FORUM ON E-INVOICING La Commissione Europea ha, quindi, istituito [Decisione C(2010) 8467 del 2 dicembre 2010] il forum europeo multilaterale delle parti interessate sulla fatturazione elettronica (forum europeo sulla fatturazione elettronica) - di durata triennale - composto da delegati dei forum nazionali e da rappresentanti di pertinenti associazioni europee della comunit degli utenti, del Comitato europeo di normazione (CEN), della Banca centrale europea (BCE) e del gruppo di lavoro per la tutela dei dati personali. Compito principale del forum europeo sulla fatturazione elettronica assistere la Commissione nelle seguenti aree: monitorare levoluzione del mercato della fatturazione elettronica e il suo tasso dadozione in tutti gli Stati membri;

propiziare lo scambio di esperienze e di buone prassi che faciliti lemergere di soluzioni interoperabili di fatturazione elettronica; segnalare i problemi incontrati, con particolare riguardo alle operazioni transfrontaliere, e proporre soluzioni adeguate; sostenere e seguire i lavori per ladozione di un modello standard di dati per la fattura elettronica. Il forum composto da 63 membri ed ha gi iniziato ad operare (13 settembre 2011). FORUM ITALIANO SULLA FATTURAZIONE ELETTRONICA Come diretta conseguenza della Decisione della Commissione di istituire il Multi-Stakeholder Forum on e-invoicing, che coinvolge tutti i Paesi membri dellUnione Europea, il Direttore Generale delle Finanze (con decreto del 13 dicembre 2011) ha istituito il Forum italiano sulla fatturazione elettronica. Il Forum italiano, coordinato dal Ministero delleconomia e delle

Nella tabella seguente riassunta la composizione dei singoli gruppi di lavoro che hanno gi cominciato ad operare. GRUPPO DI LAVOROMonitoraggio del grado di diffusione e distribuzione della fatturazione elettronica nel Paese Scambio di esperienze e di buone pratiche, al fine di far emergere soluzioni interoperabili di fatturazione elettronica Semplificazione normativa e convergenza verso un modello di fatturazione elettronica facile, integrabile con i processi di contabilit e poco oneroso da realizzare per le aziende

COMPONENTIPolitecnico di Milano, CNDCEC, DigitPA, Unioncamere, Confindustria Servizi Innovativi, Banca dItalia, CNA. ANDAF, Confindustria Servizi Innovativi, Ragioneria Generale dello Stato, Politecnico di Milano, CNDCEC, CBI, AITI, Confindustria Digitale/Assinform, Confartigianato, CNA. Agenzia delle Entrate, Confindustria Digitale/Assinform, Dipartimento delle Finanze, Politecnico di Milano, CNDCEC, ABI, AITI, DigitPA, Banca dItalia, ANORC, Ragioneria Generale dello Stato, Confartigianato, Confindustria, Confcooperative, Confcommercio, ASSINTEL, ANDAF, CNA, Casartigiani. ANORC, CBI, Dipartimento delle Finanze, Agenzia delle Entrate, Politecnico di Milano, Confindustria Servizi Innovativi, Ragioneria Generale dello Stato, Confindustria Digitale/Assinform, DigitPA, Unioncamere, Casartigiani, Confartigianato, ANDAF, ASSINTEL, CNDCEC, Confesercenti, Confapi, Confcooperative, CNA, XBRL Italia.

Convergenza verso un unico modello di riferimento dei dati

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finanze Dipartimento delle Finanze dintesa con lAgenzia delle entrate, ha iniziato i propri lavori il 20 dicembre 2011. Sono state invitate a partecipare al Forum italiano le pubbliche amministrazioni e le pi rappresentative associazioni di categoria interessate. In particolare, per il settore privato sono stati invitati a partecipare i rappresentanti di associazioni di categoria dei settori industria, commercio, terziario avanzato, dei servizi e di liberi professionisti. Le organizzazioni convocate alla prima riunione (per la maggior parte presenti) del Forum sono di seguito elencate: Dipartimento delle Finanze, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane, Ministero dello Sviluppo Economico, MEF - Ragioneria Generale dello Stato, MEF - Dipartimento degli Affari Generali, Unioncamere, Banca

dItalia, DigitPA, Politecnico di Milano, Confindustria, Confindustria Servizi Innovativi, Confindustria Digitale, Assinform, Confapi, Rete Imprese Italia, CNA, Casartigiani, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, ABI, Consorzio CBI, ANORC, CNDCEC, AITI, Confcooperative, ANDAF. Il coordinamento ha, inoltre, deciso di coinvolgere un paio di esperti in materia. I lavori del Forum italiano sono iniziati con la definizione e condivisione degli obiettivi. Essendo diretta conseguenza del Multistakeholders Forum on e-invoicing, le attivit del Forum italiano si svilupperanno in funzione, ed in coordinamento, con quelle del Forum Europeo - attraverso i rappresentanti nazionali (AE e D. Finanze) - senza perdere loccasione per proseguire con levoluzione e la maturazione

nazionale in tema di documentazione digitale rilevante ai fini fiscali (revisione della normativa nazionale integrando le prescrizioni del Cad con le specifiche esigenze dei documenti e processi fiscali e approfittando del recepimento della Direttiva 2010/45/UE del Consiglio - modifica della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune dimposta sul valore aggiunto per quanto riguarda le norme in materia di fatturazione e del contributo di tutte le parti coinvolte presenti al Forum). Non saranno, peraltro, trascurate tutte le problematiche relative alladozione della fatturazione elettronica da parte della PMI che rappresentano oltre il 99% delle nostre aziende. Tra le citate problematiche sono ad esempio gli attuali costi e complessit ed il fatto che le piccole imprese operano con molti partner

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commerciali diversi (grandi imprese, consumatori, PA, altre PMI) che possono imporre luso di sistemi differenti di fatturazione elettronica. Per quanto concerne lorganizzazione delle attivit del Forum, analogamente con quanto stabilito a livello europeo, sono state individuate le seguenti quattro aree di attivit: 1 Monitorare levoluzione del mercato della fatturazione elettronica e il suo tasso dadozione; Valutazione dei volumi di fatture scambiate e distribuzione degli stessi tra B2B, B2C e B2G; Stima del grado di diffusione delle diverse modalit di fatturazione elettronica (es.: uso del pdf o di un modello strutturato di dati, firma qualificata/digitale, EDI, business control, ecc.) distintamente per tipologia di soggetto (dimensione e categoria economica); Individuazione di quali e quanti sono gli ostacoli di tipo giuridico, tecnico, politico, ; Individuazione del numero e della tipologia di iniziative (pubbliche e/o private) intraprese in materia di fatturazione elettronica; Panoramica del numero, della tipologia e della distribuzione dei servizi di fatturazione elettronica attualmente offerti dal mercato (con individuazione dei fornitori di tali servizi). 2 Individuare e favorire lo scambio di esperienze e di buone prassi che facilitino lemergere di soluzioni interoperabili di fatturazione elettronica; Individuazione, in Italia, di esempi concreti di fatturazione elettronica (a norma di legge o meno), con evidenziazione di eventuali specifiche iniziative adatte alle PMI; Analisi del loro funzionamento e valutazione del loro livello di semplicit, sicurezza, convenienza, interoperabilit, compatibilit transfrontaliera e replicabilit su larga scala; Ruolo dei service provider, degli

istituti di credito e della PA nella promozione delladozione della fatturazione elettronica. 3 Semplificare la normativa e facilitare la convergenza verso un unico metodo di fatturazione elettronica facile, integrabile con i processi di contabilit, poco oneroso da realizzare e che garantisca le operazioni transfrontaliere; Approfondimento dei vincoli normativi fiscali (IVA e contabilit); civilistici (autenticit dellorigine); in materia di protezione dei dati personali; in materia di archiviazione; in materia doganale. Approfondimento dei vincoli tecnici Firma elettronica (qualificata); EDI; Bussiness control. 4 Sostenere e seguire i lavori per ladozione di un modello standard di dati per la fattura elettronica. questo il problema pi complesso. Solo per citare alcuni aspetti della situazione: Nessuno dei formati esistenti si finora imposto sugli altri; LEDI, ancora utilizzato da numerose multinazionali, spesso impraticabile per la stragrande maggioranza delle PMI; In molte di queste situazioni, ad esempio tra da una multinazionale e dai suoi fornitori, sono usati formati proprietari; Gli operatori del mercato (imprese, aziende di software e fornitori di servizi finanziari) devono essere in grado di gestire formati diversi; Molte organizzazioni internazionali di normalizzazione, anche europee, stanno lavorando alla normalizzazione della fatturazione elettronica. In tale contesto si devono analizzare i vari formati/standard, individuando, tra i formati/standard che si stanno affermando e/o sono operativi, almeno le caratteristiche semantiche che li accomunano e le modalit

accettabili di conversione che ne garantiscano autenticit ed immodificabilit dei contenuti nonch la compatibilit con altri documenti utilizzati/utilizzabili allinterno della catena del valore. Particolare attenzione da dedicare allo standard ISO 20022 - Financial Invoice e ai progetti PEPPOL (PanEuropean Public Procurement Online) e e-PRIOR (European Commission e-Invoicing and e-Order pilot). Il successivo incontro in plenaria del Forum Italiano previsto per maggio/giugno 2012. I singoli gruppi di lavoro sono gi impegnati nel portare avanti le iniziative di studio e confronto per produrre elementi da veicolare, attraverso i rappresentanti nazionali, presso il Forum Europeo sulla fatturazione elettronica. Vale la pena di sottolineare, in conclusione, che data la complessit della materia e la numerosit delle parti in causa solo la capacit propositiva degli stakeholder e la loro abilit di far convergere i legittimi interessi di parte verso soluzioni semplici, chiare e fruibili per tutti (in una parola la capacit di fare sistema), potr generare i risultati sperati e concreti benefici per lintero sistema Paese. NOTE

1

http://ec.europa.eu/eu2020/index_ en.htm 2 COM(2010) 245

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focus

Accreditamento dei Conservatori(di documenti informatici)Manca, ora, solamente la pubblicazione delle Regole Tecniche, e relativi allegati, cui attenersi

LA REDAZIONE

stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 32 del 8-22012) la Circolare di DigitPA n. 59 del 29 dicembre 2011 Modalit per presentare la domanda di accreditamento da parte dei soggetti pubblici e privati che svolgono attivit di conservazione dei documenti informatici di cui allarticolo 44-bis, comma 1, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. Questa circolare indica, dunque, le modalit con le quali i soggetti, pubblici e privati, che svolgono attivit di Conservatori (conservazione dei documenti informatici) devono presentare a DigitPA la domanda di accreditamento affinch venga loro riconosciuto il possesso dei requisiti del livello pi elevato, in termini di qualit e sicurezza in materia di conservazione dei documenti informatici, cos come previsto dal Cad allart. 44-bis, comma 1 1. In sintesi i Conservatori, analogamente a quanto previsto per i Certificatori devono: possedere laffidabilit organizzativa, tecnica e finanziaria necessaria per svolgere la loro attivit; applicare procedure e metodi amministrativi e di gestione adeguati e conformi a tecniche consolidate; utilizzare personale dotato delle conoscenze specifiche, dellesperienza e delle competenze necessa-

rie per i servizi forniti (gestione documentale e conservazione documenti informatici, procedure di sicurezza appropriate, regole tecniche previste dallart. 43 del CAD in materia di sistema di conservazione di documenti informatici); utilizzare sistemi affidabili e sicuri di conservazione di documenti

informatici realizzati e gestiti in conformit alle disposizioni e ai criteri, standard e specifiche tecniche di sicurezza e di interoperabilit contenute nei decreti delle regole tecniche previste dal Cad; adottare adeguate misure di protezione dei documenti idonee a garantire la riservatezza, lautenticit, limmodificabilit, lintegri-

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IMAGE FORMULA P-215

t e la fruibilit dei documenti informatici oggetto di conservazione come descritte nel manuale di conservazione che parte integrante del contratto/convenzione di servizio. Il Conservatore, infine, analogamente a quanto avviene per i Certificatori e per i Gestori di posta elettronica certificata accetta di sottostare alle funzioni di vigilanza svolte da DigitPA (Articolo 31 del Cad). importante sottolineare che il Conservatore altres tenuto a presentare, assieme alla domanda di accreditamento: Una dichiarazione di conformit del sistema di conservazione dei documenti informatici adottato alle norme vigenti in materia e di conformit agli standard in mate-

ria di sistemi di conservazione indicati nelle regole tecniche previste dallart. 43 del CAD; Copia del manuale della conservazione redatto in conformit alle disposizioni contenute nelle regole tecniche previste dallart. 43 dal CAD. omissis . DigitPA sottoscrive il manuale con firma elettronica e lo inserisce nel previsto elenco pubblico. Eventuali modifiche al manuale della conservazione devono essere sottoposte a DigitPA per lapprovazione prima della loro adozione; Copia del piano per la sicurezza, sottoscritto con firma digitale o firma elettronica qualificata dal responsabile della sicurezza e cifrato con la chiave pubblica resa disponibile da DigitPA, redatto in conformit alle disposizioni emanate in materia da DigitPA e in

conformit agli standard indicati dalle regole tecniche previste dallart. 43 del CAD in materia di sistemi di conservazione. Nelle more che vengano emanate le regole tecniche relative al sistema di conservazione previste dal Cad2, coloro che lo desiderano possono avviare il processo di accreditamento presentando la domanda corredata della documentazione prevista ad eccezione, ovviamente, di quanto richiesto dai tre punti precedenti. I termini dellistruttoria si riterranno tuttavia sospesi fino alla emanazione delle suddette regole tecniche. utile sottolineare in questa sede il corretto comportamento di DigitPA che congela le richieste di accreditamento in attesa che vengano

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rese ufficialmente note (la forma prevista quella del DPCM) le regole tecniche che individuano i requisiti cui i Conservatori devono attenersi per ottenere il riconoscimento del possesso dei requisiti del livello pi elevato, in termini di qualit e di sicurezza. Ci non solo salvaguarda il mercato da chi fosse tentato di ottenere un accreditamento pur adottando sistemi di conservazione di per s superati e che le nuove disposizioni relative alla creazione e gestione di sistemi di conservazione (come richieste dallultima revisione del Cad, introdotta dal D. l.vo 235/2010) hanno reso obsoleti, ma consente agli operatori di mercato di adeguare con relativa tranquillit i propri sistemi. Va ricordato che il nuovo quadro normativo prevede ladozione delle pi moderne tecnologie (ancorch coordinate tra loro) pur lasciando ampia libert e flessibilit nel caso di documenti che non necessitano di particolari requisiti temporali e di sicurezza. Tale quadro normativo il risultato, infatti, dallattivit coordinata e congiunta di amministrazioni, produttori, fornitori di software e di servizi ed utenti finali che hanno reso possibile la stesura di norme che tenessero conto delle numerose difficolt tecniche e organizzative (e perch no, economiche) che la moderna funzione conservativa implica nonch delle molteplici esigenze di tutti i portatori di interesse in questo ambito. Altro elemento interessante laver previsto che i Conservatori che siano gi iscritti quali Certificatori nellelenco pubblico di cui allart. 29, comma 1, del Cad o che siano gi iscritti nellapposito elenco pubblico dei Gestori di posta elettronica certificata (PEC) sono esentati dalla presentazione della documentazione gi prodotta, per la quale non sia richiesto uno specifico termine di validit, purch dichiarino espressamente nella domanda che essa ancora valida. NOTE Articolo 44 bis - Conservatori accreditati 1. I soggetti pubblici e privati che svolgono attivit di conservazione dei documenti informatici e di certificazione dei relativi processi anche per conto di terzi ed intendono conseguire il riconoscimento del possesso dei requisiti del livello pi elevato, in termini di qualit e di sicurezza, chiedono laccreditamento presso DigitPA. 2. Si applicano, in quanto compatibili, gli articoli 26, 27, 29, ad eccezione del comma 3, lettera a) e 31. 3. I soggetti privati di cui al comma 1 sono costituiti in societ di capitali con capitale sociale non inferiore a euro 200.000 2 http://www.digitpa.gov.it/gestione-documentale1

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approfondimenti

Ancora due parole sulla Direttiva IVA del 2010Ma quanto ci mette il MEF a emanare il decreto sulla fatturazione verso la P.A.?

DI FRANCO RUGGIERI

In un filone di discussione aperto recentemente su Linkedin ho letto: A che punto siamo con questo strumento? Si attende da pi di tre anni lemanazione di un decreto attuativo... Ho provato a redigere un intervento di replica, ma Linkedin lo ha rifiutato perch era troppo lungo e allora ho pensato che iged possa rappresentare la sede adatta. Eccolo di seguito. La Direttiva 2010/45/EU ha completamente modificato lo scenario delle fatture elettroniche. In precedenza, con la Direttiva 2006/112/EC originale, i meccanismi previsti dallart. 233 per assicurare autenticit e integrit erano prevalentemente lo EDI e la firma elettronica avanzata (con la possibilit per i paesi membri dellUnione di pretendere la firma qualificata, o digitale che dir si voglia), dando anche la possibilit di adottare altri metodi non ben definiti la cui validit era

per subordinata allaccettazione da parte degli Stati membri interessati. Con la Direttiva 2010/45/ EU il singolo soggetto dimposta ha ora il diritto di scegliere il modo con cui assicurare nel tempo alla fattura le citate integrit e autenticit, per non parlare della leggibilit. S, vero, lart. 233, come modificato da questa nuova Direttiva, cita ancora la firma qualificata, lo EDI e, novit, i Business Control purch il relativo audit trail (la faccio breve) sia esauriente, ma solo come esempi! Non cadiamo nellerrore in cui sono caduti, purtroppo, alcuni miei colleghi del Workshop del CEN sullo E-invoicing, i quali hanno frainteso la nuova Direttiva come se prevedesse solo o principalmente i Business Control! Il principio che regna sovrano invece la libert di scelta del soggetto dimposta, purch si possa dimostrare un collegamento tra fornitura e fattura.

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Cito lart. 233: Ogni soggetto passivo stabilisce il modo in cui assicurare lautenticit dellorigine, lintegrit del contenuto e la leggibilit della fattura. Su questo punto, per, devo fare una chiosa, ma la rimando alla fine. evidente quale libert di azione derivi da ci, con il rischio di rasentare lanarchia. Poniamoci nei panni di una azienda, in particolare di una piccola o media azienda, o addirittura di una micro azienda. Questa si troverebbe davanti a un forte dubbio: Io, s, posso decidere come mi pare, ma quello che decido adesso sar poi approvato dallAgenzia delle Entrate? Se lAgenzia dir no sono guai. Gli Stati membri hanno tempo fino al 31/12/2012 per recepire nei propri ordinamenti legislativi la 2010/45/ EU, un periodo di tempo molto maggiore di quello previsto dalla Direttiva precedente. La durata di questo periodo dipende dal fatto che lo spettro teoricamente quasi infinito dei metodi utilizzabili richiede una certa razionalizzazione, sempre per evitare la citata anarchia e i rischi conseguenti. Altro particolare aspetto poi la interoperabilit cross-border. Cio: va presa in considerazione la necessit di realizzare normative giuridiche che siano armonizzate almeno nellambito dellUnione, altrimenti ci si troverebbe di nuovo nel bailamme in cui ci si era trovati con lattuazione della Direttiva precedente: quello che era valido in Francia o in Finlandia non era

accettato in Germania o in Italia. A questo aspetto la Commissione europea stavolta molto attenta. per questo che non ci si pu aspettare da parte del legislatore unaffrettata attuazione della nuova Direttiva. Cito solo un fatto: la Direzione TAXUD (Taxation and Customs Union) ha ritenuto necessario produrre il 05/10/2011 le cosiddette Note esplicative Norme sulla fatturazione dellIVA proprio per cercare di inquadrare la fluidit della 2010/45/EU. Insomma: vogliamo dare ai nostri benedetti legislatori il tempo tecnico non solo per acquisire la Direttiva, ma anche di inquadrarla come dalle Note esplicative, e di produrre una normativa compatibile con quelle degli altri Stati membri ? Ci sono ancora vari mesi! Ed ora la chiosa che ho anticipato. Cito un esempio di micro impresa di cui mi sono avvalso spesso nelle discussioni in seno al Workshop del CEN a cui ho accennato prima. Per esercitare le mie attivit di consulenza avevo fino a dicembre una piccola s.a.s. a cui era intestata una vettura. Credete forse che, quando avevo bisogno di, diciamo, cambiare le gomme, facessi un bando di gara, una licitazione privata, una richiesta di offerta, e che poi raccogliessi tutte le offerte, le esaminassi e le archiviassi, le discutessi con i vari candidati fornitori e, infine, che producessi un ordine che fosse accettato da un fornitore? Ovviamente no: andavo dal mio gommi-

sta di fiducia: Robertino, cambiami il treno di gomme. Quando devo tornare a ritirare la macchina? Allora concordata tornavo, pagavo in contanti, con assegno o con carta di credito, a seconda dei casi, ritiravo la fattura con sopra il timbro pagato insieme con lo scontrino e me ne tornavo a casa. Domanda: vi sembra questo forse un esauriente audit trail o pista di controllo, per usare il termine ermetico della versione italiana della Direttiva? Ovviamente no. Eppure tutto in regola. In definitiva: come peraltro recitano saggiamente le sopra citate Note esplicative del TAXUD nel documento A-8: I controlli di gestione devono essere adeguati alle dimensioni, allattivit e al tipo di soggetto passivo e devono tenere conto del numero e del valore delle operazioni e del numero e del tipo di fornitori/prestatori e di acquirenti/ destinatari. Se pertinenti, devono essere presi in considerazione anche altri fattori. Ovvero vale il principio della proporzionalit dellinsieme dei Business Control. Da questo deriva, lo ripeto, la necessit per gli Stati membri di sviluppare norme adeguate in tutti i sensi, compresa la proporzionalit, specie tenendo conto, lo ripeto, che le micro imprese sono il 95% del totale delle imprese italiane.

FRANCO RUGGIERI

Consulente di firma digitale

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approfondimenti

questo un buon esempio di come fattura cartacea ed elettronica siano sullo stesso piano dal punto dei rischi che corrono in circostanze identiche e come questi rischi possano essere eliminati con lelettronico, ma non con la cartaDI PAOLO PONTE

Il problema delle false fatture in Svezia

In Svezia stato registrato un allarmante aumento delle frodi dovute alle false fatturazioni. Durante i primi 11 mesi del 2011 stato registrato un incremento delle denunce del 340 percento rispetto al 2005, passando quindi da 3.390 a 14.924 casi di false fatturazioni denunciati. Il fenomeno sta assumendo le dimensioni di un vero e proprio problema sociale, anche perch tale incremento significativo del fatto che evidentemente i truffatori lo considerano come un vero e proprio business molto remunerativo e a basso rischio. La modalit con cui si svolge la truffa semplice: viene inviata una fattura che richiede il pagamento ad una data ben precisa di beni e/o servizi mai ricevuti. La frode possibile sia per le classiche fatture cartacee che per quelle in formato elettronico, in quanto il documento-truffa ben congeniato clona tutti i dati del fornitore facendolo cos apparire come il pi verosimile possibile; lunico dato che differisce il numero di conto bancario sul quale effettuare il pagamento che sar necessariamente collegato al truffatore. possibile affermare che il fenomeno si genera per il fatto che i controlli della fattura, in assenza di una robusta policy di integrazione

certificata della informazioni anagrafiche e di tesoreria, non sono poi cos accurati da parte del pagatore, e questo comportamento alimenta un vero e proprio mercato di truffatori che tentano di farsi pagare per servizi mai erogati e/o erogati da altri. Cosa pensano in proposito alcuni dei principali esperti a livello italiano ed internazionale in materia di fatturazione elettronica? Secondo Vito Umberto Vavalli, Founding Partner di Knowledge Works, Il rischio di ricevere fatture fasulle pari a quello dello spam e solo la firma elettronica avanzata qualificata garantisce su rete aperta lo STP 1 e, dunque, il valore degli investimenti effettuati per evolvere verso limpresa digitale. Il problema continua Vavalli che in Svezia e in Finlandia (per esempio) tale firma elettronica avanzata non richiesta; ci pu creare un problema (come nel caso di fatture elettroniche fasulle) perch, come ben sanno gli esperti di sicurezza ICT, lassenza di un elemento che accompagna lo scambio basato su quantit che garantiscono lorigine e lintegrit contravviene alle regole previste da quasi 20 anni dalla norma ISO 9735 e impedisce di integrare i processi aziendali con la Rete.

Non molto tempo fa ho ricevuto una finta fattura che ho semplicemente ignorato. dice Andrea Caccia, Chief Information Officer di Hub2Hub Ma se fosse stata cartacea dal punto di vista legale si sarebbe trattato a tutti gli effetti di corrispondenza e non avrei potuto cestinarla, anche se farlocca. Nel caso elettronico, invece, se ricevo una fattura da un mittente a cui non ho dato il consenso allinvio in forma elettronica posso far finta di nulla. Ma necessario poter determinare con certezza il mittente. Prosegue Caccia: molto importante disporre degli strumenti che consentono di riconoscere in modo certo lorigine di una fattura e garantire la sua integrit. Mentre con la fattura cartacea devo applicare tutta una serie di controlli poco e difficilmente automatizzabili prima di registrare e pagare una fattura, nel caso di un documento elettronico sono disponibili strumenti molto pi efficaci. Daltra parte, spedire in quantit fatture cartacee false ha un costo elevato, per questo si tratta di un fenomeno marginale. Il costo praticamente nullo che si ha nel caso di una fattura falsa inviata in modalit elettronica fa capire quanto sia necessario introdurre dei meccanismi che consentano di escluderne lelaborazione a monte. un po come se lasciassimo entrare a casa nostra

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chiunque e ci riservassimo di decidere successivamente se si tratti di visitatori graditi o di malintenzionati. Nel caso di pagamento di una falsa fattura, inoltre, non consentito portarne in detrazione il costo n reclamare lIVA: oltre al danno economico si rischia di introdurre informazioni errate nei registri fiscali con un potenziale ulteriore danno per sanzioni e perdita dimmagine. E gli strumenti per fare queste verifiche? Secondo Caccia esistono gi: La normativa attuale impone luso della firma elettronica qualificata a garanzia dellorigine ed integrit delle fatture. La nuova Direttiva Europea (2010/45/EU) riconosce che sia possibile adottare altri mezzi, ma chiarisce che lorigine e lintegrit della fattura debbano essere garantiti dal momento dellemissione fino al termine del periodo per cui ricorre lobbligo di conservazione. Anche se viene riconosciuta la validit dellapplicazione

dei soli business controls nella pratica questa pu rivelarsi la soluzione idonea solo in scenari molto particolari. Viceversa, in molti casi potrebbero essere utilmente adottate soluzioni alternative alla firma elettronica che, come nel caso della Posta Elettronica Certificata, forniscano garanzie non solo sullorigine e lintegrit, ma anche sulla consegna della fattura, ad un costo irrisorio e sostenibile da qualsiasi soggetto fiscale. Gi oggi tutte le imprese ed i professionisti iscritti agli albi professionali dovrebbero disporre gi una casella PEC e anche luso di una casella dedicata non rappresenterebbe certamente un problema. raccomandabile che la modalit di invio della fattura sia concordata ed accettata dal destinatario in modo esplicito e che questa sia formalizzata correttamente, e non lasciata allinterpretazione delle parti: ci sono, per esempio, anche i cc.dd. atti concludenti, da cui si deduce che una fattura giunta via e-mail

(semplice o certificata nulla conta) e correttamente pagata, equivale ipso iure allaccordo tra le parti, atteso che la legge non prescrive la forma scritta, conclude Caccia. Ma la fatturazione elettronica pu rappresentare un metodo per limitare se non azzerare del tutto questo tipo di problematica? Secondo Gianfranco Tabasso, Presidente di Hub2Hub, lutilizzo della fatturazione elettronica consente di attivare dei meccanismi di controllo potenzialmente efficaci. Ad esempio, dice Tabasso, Chi manda una falsa fattura camuffandola da vera (logo, nome, prestazione, ecc.) confida che i controlli fatti dal ricevente non siano cos stretti (business controls laschi). Nelle fattispecie in cui ci sia coincidenza dei dati di fattura (emessa dal falso fornitore) con lanagrafica del vero fornitore, lunico elemento che avrebbe bloccato il pagamento sarebbe il controllo del conto bancario

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del falso fornitore con quello inserito nellanagrafica fornitore (ovviamente, quello non pu essere uguale ...). Tra laltro, questo conferma la posizione di EACT2 che le coordinate bancarie non vanno inserite sulla fattura, contrariamente a quanto pensa la Commissione e lEPC 3 (vedi Regolamento sui cross border payments). Le coordinate bancarie, cos come i dati anagrafici del fornitore e tutte e loro variazioni, vanno comunicati con procedura sicura distinta dallinvio delle fatture. Se il conto comunque indicato in fattura, esso va controllato con quello in anagrafica. Su questo ambito specifico, aggiunge Vito Umberto Vavalli, Si tratta nella sostanza di tener conto di quanto talune robuste e consolidate esperienze, come quelle operanti dal 2004 presso il gruppo Eni [messe a punto da Vavalli e da questi descritte in un articolo, ndr], hanno dimostrato essere realizzabili; vale a dire, leffettuazione di transazioni che grazie a controlli real/near time possono essere immediatamente prese in carico dai sistemi ERP, registrate in contabilit e dare luogo a chiusure dei cicli passivi secondo i canoni dello Straight Through Processing. Questo approccio genera risparmi fino al 90% dei precedenti oneri di processo e incrementa di almeno un ordine di grandezza velocit e sicurezza. Continua Tabasso, Il problema delle false fatture pagate pu sorgere soprattutto sugli acquisti occasionali su

Internet, in cui non c unanagrafica fornitore (o i dati non sono scaricati dallacquirente), non c una fattura o la fattura non scaricata e stampata contestualmente e il pagamento successivo allacquisto. In questi casi, il truffatore tiene docchio i portali di Web commerce nelle condizioni su indicate, intercetta lacquisto e si affretta ad inviare una fattura del tutto verosimile, magari con un incentivo al pagamento veloce. Chiaramente, i portali attrezzati per il pagamento contestuale (con carta, bonifico o RID) non offrono il destro a queste iniziative (se mai, si parla di altri tipi di frode ...). Come la fattura elettronica firmata e/o la PEC possono impedire o limitare il fenomeno? Il certificato di firma elettronica qualificata associato alla Fatturazione Elettronica, se verificato, assicura lidentit del mittente, cos come lindirizzo della PEC. Sulle differenze tra i due casi e su altri aspetti legati allautenticazione sicura dei soggetti ed alla integrit dei dati trasmessi si possono fare molti approfondimenti tecnici e legali. Conclude Tabasso: Questa situazione [la svedese, ndr] mi sembra un buon esempio di come fattura cartacea ed elettronica siano sullo stesso piano dal punto dei rischi che corrono in circostanze identiche e come questi rischi possano essere eliminati con lelettronico, ma non con la carta. C ancora qualcuno che di fronte alle evidenze del caso svedese, oltretutto preconizzato proprio da Vavalli nel

corso dei lavori CAST 4, in nome di una preteso principio di uguaglianza tra fattura cartacea ed elettronica non vuole cogliere lopportunit di ridurre, assieme ai costi, anche i rischi? Possiamo permetterci di accettare gradi di efficienza pi bassi solo per fare contenti coloro che questi temi non li hanno approfonditi abbastanza?1

Straight Through Processing : Trasmissione, tramite reti telematiche, di messaggi elettronici standardizzati relativi a transazioni di pagamento la cui elaborazione non richiede alcun intervento manuale o correzione. 2 European Association of Corporate Treasures, associazione europea dei tesorieri dimpresa. 3 European Payments Council : Lo European Payments Council (EPC - Consiglio europeo per i pagamenti) responsabile della realizzazione del progetto SEPA. Costituito nel 2002 da banche commerciali, banche di credito cooperativo e casse di risparmio europee, lEPC ha redatto gli schemi per i bonifici e degli addebiti diretti (Rulebooks) e ha stabilito il quadro di riferimento (Framework) per i pagamenti con carte e per le infrastrutture di compensazione e regolamento. 4 Corporate Action for STandards : I CAST Projects sono frutto di una iniziativa privata con obiettivi pubblici, posta in essere per valutare sul campo best practice, vincoli, ostacoli e, sulla scorta di tali rilevazioni, individuare le soluzioni maggiormente in linea con le istanze degli utilizzatori finali degli standard ai fini della Financial Supply Chain Optimization. I CAST Projects sono stati promossi e coordinati da esponenti delle imprese italiane. Hanno conferito il loro endorsement alliniziativa la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea; hanno partecipato con fondi e/o risorse professionali e manageriali, imprese industriali, commerciali e di servizi.

NOTE

PAOLO PONTE

Sales & Marketing Manager, Hub2Hub

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esperienze

Calcio dinizio del Workshop per la standardizzazione Europea del settore modaDallo scambio degli ordini alla circolazione di lavorati con RFID a bordo nella rete delle aziende europee della modaDI ANTONIO TOCI

Con i tre milioni di addetti ed un fatturato annuo di circa 180 miliardi di Euro il settore della moda europea (in particolare Tessile, Confezione e Calzaturiero) forse la filiera pi creativa, ma anche la meno strutturata, fra i vari settori dindustria in Europa. La complessit delle lavorazioni

e la frammentazione delle aziende coinvolte rendono particolarmente complessa lintroduzione, se non per pochi casi di eccellenza, delle tecnologie informatiche. Queste, tuttavia, sono ormai irrinunciabili per non soccombere di fronte alle pressioni della concorrenza globaliz-

zata, e sono anche finalmente mature e dunque pronte ad essere utilizzate e potenziate. Il prossimo CEN Workshop eBIZ1 sar nei prossimi mesi il nuovo punto di riferimento europeo per le aziende, oltre che per gli esperti, della filiera della moda interessate

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UNA CRISI CHE SI POTREBBE EVITARE CON PI EUROPA E COOPERAZIONE Le difficolt che avviluppano questo settore, ma preferirei dire questa rete di aziende, sono molte e cos gravi che lo stanno ridisegnando. Le cose da fare per scongiurare lo spettro di una insostenibile decimazione delle aziende sono tante, complesse e spesso non sono alla portata dei loro poteri. Gli aspetti finanziari, gli argini posti dalle normative vigenti o dalle relazioni industriali sono differenti da paese a paese e sono comunque incontrollabili dalle aziende. Una certa diversit di contesto dovrebbe favorire alcune rispetto ad altre. Invece, tutte o quasi, hanno difficolt simili per riuscire a stare sul mercato globalizzato. Ci sarebbero, invece, strumenti disponibili che purtroppo rimangono inutilizzati e fra questi, spesso, ritroviamo la Information Technology. Sembra essere mancato il coraggio di non aver paura. Innovare e investire sono termini che andrebbero coniugati in periodi di fatturati robusti e redditivit alte. Innescare robusti processi di rinnovamento sarebbe stato necessario farlo gi da tempo, specialmente in questo settore, anche se non solo di questo. Ora, nelle turbolenze delle varie crisi, drammaticamente necessario mettere in atto una specie di rivoluzione culturale capace di ripensare e riprogettare dalle fondamenta almeno tre cose: la relazione fra le aziende che costituiscono i nodi contigui della filiera, le strategie di marketing, la visione del mercato. Per il momento guardiamo da vicino solo il primo punto. In proposito, purtroppo balza immediatamente agli occhi che alle aziende manca ancora la consapevolezza del valore della cooperazione e della collaborazione. Alcune specifiche soluzioni derivate dalle precedenti esperienze europee, pur confermando la loro efficacia, non hanno ricevuto ladeguata attenzione da parte della maggioranza delle aziende: non c stata visibilit di quanto di buono sia stato fatto. La mancata visibilit non una colpa da addebitare ad alcuno e tantomeno alle aziende che, costrette a navigare nel mare della crisi globale, hanno adottato una strategia di contenimento dei costi con il risultato di tagliare gli investimenti e di delocalizzare le attivit per portarle in ecosistemi socio-politici pi favorevoli. In questo scenario, inoltre, i costi di sviluppo di queste soluzioni rimangono un concreto ostacolo per la PMI notoriamente dotata di scarse risorse finanziarie e tecniche, ma basterebbe maggior cooperazione fra le aziende che i costi potrebbero ridursi notevolmente. La stessa interoperabilit riguarda la fatturazione elettronica. Anche in questo settore le iniziative sono numerose sia a livello nazionale sia europeo. Un suo contemporaneo dispiegamento comporterebbe notevoli benefici anche nella parte finanziaria e fiscale che discende dalla valorizzazione dei prodotti o dei servizi scambiati.

tecnologie e soluzioni gi usate da molte aziende Europee al fine rendere automatica - e senza errori - la circolazione dei dati fra le aziende partner di filiera; ad aggiornare e potenziare le tecnologie gi disponibili. Il progetto eBIZ-TCF (www. eBIZ-TCF.eu), lanciato dalla Commissione Europea nel 2008, si concluso nel 2010 con la definizione di unarchitettura di riferimento che

alle tecnologie pi avanzate per una piena interoperabilit fra i rispettivi sistemi informativi aziendali. Il

Workshop ospiter tutta una serie di attivit destinate: a diffondere la conoscenza sulle

ha consolidato i contributi di diverse esperienze - tra cui Moda-ML, SHOENET, CECMADESHOE - e i risultati delle iniziative di standardizzazione come TEXWEAVE, TEX-SPIN, FINEC. Tale architettura, oggi, giunta alla stabilit di una applicazione discretamente matura. I vantaggi conseguenti allintroduzione dellinteroperabilit nelle comunicazioni digitali lungo la filiera sono noti e testimoniati proprio dalle Aziende che la hanno adottata nel sito http://spring.bologna.enea. it/ebiz/?p=390. Tutte, infatti, hanno riconosciuto in varia misura sia i benefici diretti, in termini di riduzione dei costi e di potenziamento dellefficienza, sia indiretti perch con lo Straight through processing - si favoritaiged.it 01.2012

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lintroduzione di nuovi servizi e ridotto il time-to-market dei prodotti. Non a caso questa iniziativa si svolge in ambito CEN (Comitato Europeo di Standardizzazione) che giunto a considerare eBIZ quale pre-standard per linteroperabilit delle aziende della filiera della moda dellEuropa. Il Workshop, che inizia il 29 Marzo 2012, operer come un forum continuo per i prossimi 18 mesi. In questo intervallo di tempo saranno raccolte le case history e le best practice di adozione. Si ospiteranno, dando loro visibilit ed assistenza, le aziende e gli esperti di settore interessati a consolidare gli standard europei della comunicazione digitale automatica allinterno della filiera. I promotori del Workshop sono consapevoli dello stato di queste imprese e del fatto che i sistemi di e-business operanti nel settore sono stati sviluppati: solo da alcune di esse (di solito di grandi dimensioni), qualche volta con laiuto di alcuni fornitori di software o servizi specialisti in ebusiness; grazie alle pressioni delle aziende leader sia europee sia nazionali. Di fatto lo stato dellarte variegato e i promotori sanno che durante il workshop stesso potrebbero emergere vari tipi di esigenze: dalle pi contenute da parte del segmento a valle della filiera (la confezione e la

commercializzazione dei prodotti) a quelle pi complesse dei segmenti di filiera pi a monte. C da aggiungere che chi ha adottato delle soluzioni atte a migliorare la relazione con i partner, purtroppo, ne trae ancora benefici parzialmente limitati perch, spesso, la piena interoperabilit stata raggiunta con pochi se non con un unico partner principale Mentre, linteroperabilit un concetto strettamente legato a quello della rete di aziende in partenariato. Come tutti sanno il valore di una rete cresce in maniera almeno logaritmica, se non esponenziale, al crescere dei nodi collegati (legge di Metcalfe). Questo significa che pi aziende partner partecipano alla interoperabilit pi i vantaggi che ne trarranno cresceranno. Perci riuscire a creare una rete di interoperabilit globale in un insieme di migliaia di aziende che impiegano tre milioni di addetti e sviluppano un fatturato annuo di circa 180 miliardi di Euro, costituirebbe un differenziale di competitivit unico al mondo. in questo scenario che si colloca il CEN Workshop eBIZ il cui scopo, detto in termini elementari, quello di far crescere il valore e lutilit dellinteroperabilit aumentando il pi possibile il numero dei nodi della rete, ovvero il numero di aziende di settore, capaci di far

parlare direttamente i propri sistemi informatici. Al workshop del CEN contribuiranno anche le esperienze dellENEA gi confluite nellarchitettura eBIZ promossa da Euratex e CEC. Queste esperienze hanno di fatto creato una piattaforma di interoperabilit che viene presa da CEN, se non ancora come uno standard europeo finito e consolidato, come un semilavorato da cui partire per farlo diventare un vero e proprio standard europeo. In accordo alle regole del CEN, il piano di sviluppo delle attivit del Workshop un quadro ancora da far dipingere, in maniera collegiale da parte dei partecipanti al Workshop medesimo, ma per rimanere nella metafora del dipinto - cornice, bozzetto iniziale, colori e pennelli sono gi indicati. Il workshop, infatti, prevede un percorso con tre compiti (task): Una Gap Analisys sullo stato generale del settore. Questo significa prendere consapevolezza di quale sia lo stato dellarte e quali nuovi requisiti siano da considerare andando anche oltre le tecnologie di interoperabilit disponibili. In tale fase sar introdotta anche la valutazione di come e con quali benefici la tecnologia RFID impatta sullo scambio dati di filiera quale fattore abilitante di una miglior interoperabilit della azienda verso i propri partner commerciali. Questa una grande novit in quanto le tecnologie RFID, vincenti in molti settori, per ora, almeno nel tessile, avevano avuto difficolt ad un loro appropriato inserimento. Un secondo tema di approfondimento riguarder quasi certamente lo sviluppo della fatturazione elettronica fra i partner di filiera in quanto ormai maturo un adeguato quadro tecnologico e normativo europeo (si veda in proposito il completamento del progetto PEPPOL www.peppol.org - e delliniziativa di standardizzazione CEN WS Bill che hanno definito il quadro comune europeo per il procurement pub-

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blico e la fatturazione elettronica connessa). Il passo successivo sar nellinserire le indicazioni emergenti dalla GAP Analysis in nuovi sviluppi della architettura eBIZ che , come detto, presa come paradigma di riferimento, ma sempre con il presupposto che eBIZ non insindacabile, bens aggiornabile e ulteriormente adattabile o, per dirla con un termine bruttissimo, upgradabile alle esigenze delle aziende e del settore. Infatti le indicazioni delle nuove esigenze, specialmente quelle pi generali, saranno introdotte nella piatta-

forma dal Workshop che verr aggiornata e rilasciata gratuitamente con dettagliate specifiche tecniche, modelli di collaborazione arricchiti e nuovi schemi XML. Come sottoprodotti di questa attivit di upgrade saranno rilasciati dei tool di valutazione, validazione e dimostrazione della nuova e definitiva piattaforma. La terza attivit riguarder particolarmente la comunicazione dei risultati raggiunti dalle aziende partecipanti a tutte alle aziende del settore. Saranno programmati una serie di seminari ed incontri, oltre che il costante aggiornamento del sito eBIZ. Si organizzeran-

no anche dei veri e propri Worshop su specifici progetti realizzati. Come detto al kick-off iniziale sono invitate tutte le aziende del settore, le terze parti, gli esperti di settore informatico e i rappresentanti delle associazioni e dei produttori di tecnologie informatiche interessate ad investire in questo know-how. una vera e propria, metaforicamente parlando, chiamata alle armi per lo straight-to-processing del settore. Un project team di sei esperti, il tool di validazione e le attivit segretariali sono messe a disposizione dei partecipanti per tutta la durata del Workshop e sono finanziati dalla Commissione Europea e dallEFTA (European Free Trade Association).1

Un CEN Workshop una iniziativa di standardizzazione della durata di 18 mesi gestita dal CEN con procedure e regole ben determinate volte ad assicurare qualit, trasparenza e pubblico accesso con lobiettivo di rilasciare specifiche condivise dagli stakeholder su un dominio specifico dellInformation Technology ed il suo uso. Il CEN Workshop eBIZ uniniziativa di proposta da Euratex (Confederazione europea del settore tessile e abbigliamento), con la collaborazione di ENEA (Ente Nazionale Italiano per le nuove tecnologie, lenergia e lo sviluppo economico sostenibile) e partner del progetto eBIZ-TCF. Le organizzazioni interessate sono invitate a registrarsi per tutta la durata delle attivit e, in particolare, per partecipare il al kick-off meeting del CEN Workshop eBIZ, che si terr a Bruxelles il 29 MARZO 2012 in corrispondenza con la conferenza annuale della piattaforma tecnologica europea del tessile ed Abbigliamento. Ulteriori informazioni sul workshop eBIZ si possono trovare sul sito CEN http://www. cen.eu/cen/Sectors/Sectors/ISSS/Workshops/Pages/EBIZ-TCF.aspx ).

NOTE

ANTONIO TOCI

Analista CRM e Sistemi ICT

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esperienze

Per Iren Energia un futuro pi luminoso grazie allo storage di DellAbbattimento dei costi dello storage di circa il 40% con la virtualizzazione e la soluzione Dell Fluid Data

DI GIANLUCA COLOMBO

Secondo maggior fornitore di servizi energetici in Italia, dalla sede di Torino Iren Energia supervisiona la fornitura di elettricit, energia termica rinnovabile e servizi di consulenza sullenergia a tutto il paese. Per lazienda lefficienza un parametro importante: lintera infrastruttura IT situata presso il data centre principale di Torino viene gestita da un team di sei persone che si occupa dellarchiviazione e la gestione di enormi volumi di dati sensibili relativi a clienti e dipendenti. La soluzione di storage preesistente richiedeva unele-

vata manutenzione ed era realizzata su network-attached storage. Terminato il periodo di supporto per tali sistemi, Iren Energia ha deciso di sostituirli con una soluzione SAN (Storage Area Network) che offrisse maggiori flessibilit e disponibilit, oltre a un costo di gestione complessivo inferiore. Roberto Ganio Mego, Amministratore di Sistema Senior presso Iren Energia, spiega: Sono oltre 1500 i dipendenti che richiedono laccesso a grandi volumi di dati attivi e inattivi. Selezionare una soluzione di storage automatizzata con carichi di gestione dei dati estremamente

bassi era di importanza vitale per noi. Senza dimenticare la virtualizzazione completa per il consolidamento dei nostri server che ci avrebbe permesso di ridurre ulteriormente i costi. ALLA RICERCA DELLA SEMPLICIT Il rapido sviluppo di Iren Energia ha generato una crescita vertiginosa del volume dei dati e lazienda desiderava consolidarli in una soluzione di storage economicamente conveniente ed espandibile, che le permettesse inoltre di superare le sfide poste dalla soluzione esistente che non offriva informazioni o previsioni sul limite di capacit, o tool per analizzare le prestazioni del sistema di storage. La sua gestione era complessa e lo staff IT non era in grado di effettuare la pianificazione delle capacit e lottimizzazione delle prestazioni. I principali svantaggi del vecchio sistema storage erano la mancanza di flessibilit e la sua complessit di gestione: una volta raggiunto il suo limite di capacit, avremmo dovuto sostituire lintero sistema, afferma Ganio Mego. Iren Energia era quindi interessata a una soluzione che permettesse una transizione agevole verso la virtualizzazione dello storage, una gestione automatizzata dei dati e una semplice amministrazione della capacit e delle prestazioni. La societ desiderava inoltre salvaguardare i dati ed assicurare un tempo di operativit superiore coniged.it 01.2012

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opzioni di disaster recovery affidabili. Dopo aver valutato le soluzioni di EMC, Iren Energia ha scelto Dell Compellent soprattutto grazie allArchitettura Fluid Data che consente una gestione semplice ed automatica del sistema e grazie allelevato livello di servizio pre-vendita offerto da Dell. La soluzione adottata composta da quattro Compellent con controller Serie 20 e Serie 30, suddivisi e replicati in due sedi per supportare anche le attivit di disaster recovery e virtualizzazione. Grazie al supporto competente di Dell in ogni fase del progetto, siamo stati in grado di assicurare la massima disponibilit del servizio durante lintera migrazione, aggiunge Ganio Mego. La soluzione Dell Compellent intuitiva e facile alluso, e rende estremamente semplici sia linstallazione, sia la gestione. Quando incontriamo un problema, i tool di analisi grafica, di statistica e di visualizzazione delle prestazioni del software Compellent Enterprise Manager ci consentono di vedere dove abbiamo commesso un errore e di definire il modo in cui possibile modificare la configurazione con risultati immediati, continua Ganio Mego. Il nostro sistema di storage precedente era gestito da tre tecnici a tempo pieno. Con Dell Compellent, ce ne serve solo uno. E, grazie alla tecnologia per catturare istantanee (shapshot), possiamo generare ambienti di test in modo semplice e rapido. Questo approccio ha ridotto il carico di lavoro di circa il 66% permettendo al team IT di perseguire nuovi progetti pi strategici e di offrire un livello di supporto pi elevato. Il software Data Progression di Dell per lautomazione del tiering sposta automaticamente i dati al livello ottimale di storage in base alluso effettivo. I blocchi pi attivi risiedono sui dischi ad alte prestazioni, mentre i dati cui si accede meno di frequente migrano verso dischi capacitivi a costo inferiore. Il risultato uno storage sempre sintonizzato sulle esigenze dellapplicazione. Grazie alla gestione automatica del tiering Iren Energia stata in grado di migrare complessi-

vamente due terzi dei propri dati su dischi pi economici di tipo SATA. Il tiering automatico dello storage era esattamente quello che stavamo aspettando. Prima di adottare la soluzione di Dell Compellent non avevamo trovato un tool che ci permettesse di archiviare in modo efficace i nostri vecchi file, continua Ganio Mego. Iren Energia si avvale anche della gamma di tool software di Dell appositamente progettati per una semplice espansione e gestione dello storage. Il Thin Provisioning ha consentito alla societ di eliminare la necessit di pre-allocare in anticipo la capacit di storage, di modo che sia possibile supportare rapidamente nuovi progetti. La tecnologia Fast Track di Dell posiziona i dati cui si accede pi di frequente sulle tracce pi veloci di ciascun supporto a disco, ossia quelle esterne, assicurando rapidit di accesso con un numero inferiore di meccaniche disco. Il sistema ha soddisfatto tutte le nostre aspettative, anche quelle economiche, sia in termini di costi iniziali, sia di costi totali di gestione, commenta Ganio Mego. Con la soluzione Dell Compellent, abbiamo ottenuto risparmi iniziali di circa il 40% acquistando e gestendo meno supporti fisici a disco. Grazie a tecnologie come il Thin Provisioning, siamo in grado di fornire agli utenti laccesso immediato ai dati, senza tempi morti. Iren Energia in grado di garantire una sicurezza dei dati eccezionalmente elevata grazie alla presenza di due SAN Compellent replicate e sincronizzate su due sedi. Il sito primario ospita due livelli di dischi fibre channel ad alte prestazioni da 15.000 e da 10.000 giri al minuto, pi un terzo livello di supporti storage economici di tipo SATA, largamente usati per i dati SAP dellazienda. Un sito di disaster recovery situato a 5 km di distanza ed alloggia il 50% dei dati replicati dal data centre primario. Lapplicazione Remote Instant Replay sulla soluzione di storage di Dell fornisce la replica da remoto alle istantanee dei dati. Se si verifica un

problema al sito primario, il sito secondario lo sostituisce rapidamente, senza perdite di servizio per gli utenti. Spiega Ganio Mego: In fase di collaudo, la funzione Replays di Dell Compellent ci ha aiutato a recuperare i dati persi nel giro di pochi minuti e ad effettuare un ripristino dati completo senza alcun degrado nelle prestazioni, in meno di unora. In precedenza, il ripristino dei dati avrebbe richiesto diversi giorni se non settimane. Grazie alla virtualizzazione dello Storage di Dell, Iren Energia ha creato un gruppo di risorse di storage condivise tra tutti i server. cos possibile eseguire pi richieste in parallelo, aumentando le prestazioni a livello di sistema. Luso del software vSphere 4.1 di VMware, assieme allintroduzione di VMware vMotion, hanno consentito ad Iren Energia di trasferire le macchine da un tipo di storage ad un altro senza interruzioni di servizio. Lintegrazione perfetta fra la nostra soluzione di storage Dell Compellent e VMware fornisce significativi vantaggi in termini di semplicit di gestione e di efficienza, afferma Ganio Mego. Per proteggere i propri investimenti e massimizzare il tempo di servizio, Iren Energia si avvale del servizio Dell ProSupport con Mission Critical che assicura un intervento degli esperti Dell entro quattro ore in caso di problemi. Siamo estremamente soddisfatti del servizio Dell ProSupport, conclude Ganio Mego. Il supporto rapido, affidabile e disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Abbiamo per avuto raramente lopportunit di usarlo dal momento che i dispositivi di Dell sono altamente affidabili.

GIANLUCA COLOMBO

Responsabile commerciale in Italia dellofferta Storage di Dell

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No i che st ampava m o i doc u m e n t i su c a rt a No i che archiviava m o i doc u m e n t i i n sc a ff a l i No i o ra... la Scr i v an i a D i gi t al e o l im po

Olimpoper gestire i flussi documentali dallesterno | interni | verso lesterno i pRoCESSi per produrre e gestire documenti atti, delibere, determine, istanze, mailing verbali, report, list, protocollo informatico pec | posta fax | firma digitale Archivio documentale Scadenziario per pubblicare sul web

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Dematerializzare libri mettendo daccordo low-cost ed hi-tech ormai da oltre venti anni che la digitalizzazione di documenti cartacei ha preso piede e si sta evolvendo, diventando appetibile per un pubblico sempre pi vasto di aziende, enti ed addirittura utenti privati. Da un lato lofferta di software di digitalizzazione, di archiviazione ottica e di data-capture si moltiplicata, diversificata ed affinata nel tempo, dallaltro il costo delle attrezzature hardware diventato alla portata di tutti visto che in commercio esistono scanner documentali, anche professionali, di prezzo contenuto e buone prestazioni. Tuttavia, allinterno del macrosettore della digitalizzazione, esiste unarea specifica che ha forse risentito meno di questo processo evolutivo e non diventata efficacemente abbordabile: la dematerializzazione dei libri. Parlando di libri ovviamente parliamo anche di pubblicazioni come riviste, cataloghi o comunque qualsiasi insieme di fogli rilegati che non possibile quindi inserire singolarmente in uno scanner dotato di alimentatore automatico di fogli. Digitalizzare dei libri pu servire per gli scopi pi disparati, coma ad esem-

pio salvaguardare libri antichi o rari, effettuare la ristampa on-demand di libri non prodotti gi in digitale, consentire la fruizione remota di intere biblioteche mediante internet, poter disporre di una raccolta di libri virtuale pi facilmente trasportabile e consultabile. Ovviamente di soluzioni hardware e software per la scansione di libri ce ne sono gi diverse in commercio, ma il divario tra fascia alta professionale e mercato consumer molto ampio, mostrando che manca una fascia intermedia appetibile sia ad utenti professionali occasionali, sia ad utenti consumer evoluti, ossia per tut