Idee per la scuola n.0

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Una iniziativa de “La scuola che funziona“IDEE PER LA SCUOLA” PRESENTAZIONE n. 0 Idee per la scuola Nel network “La Scuola che funziona” si sviluppano tante discussioni attorno a temi che i membri ritengono significativi per la scuola italiana, per la professione dei docenti, per la qualità dell’apprendimento e della crescita degli studenti. Queste discussioni esprimono spesso un mix di esperienza pratica personale, opinioni, emozioni, reazioni, conoscenze implicite ed esplicite, la cui ricchezza va letta tra le righe o portata in superficie, in modo che possa trasformarsi in proposte, apprendimento condiviso, riflessioni autentiche la cui portata può estendersi oltre lo spazio, il tempo, l’occasione o gli stimoli in cui si sono svolte. Scopo della nuova iniziativa di La Scuola che Funziona è di fare un passo oltre questi confini - e anche oltre i confini del network - per offrire contributi utili al dibattito sul presente e sul futuro della scuola e le sue pratiche.

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Presentazione dell'iniziativa

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Una iniziativa de “La scuola che funziona”

“IDEE PER LA

SCUOLA” PRESENTAZIONE

n. 0 Idee per la scuola

Nel network “La Scuola che funziona” si sviluppano tante discussioni attorno a temi che i membri ritengono significativi per la scuola italiana, per la professione dei docenti, per la qualità dell’apprendimento e della crescita degli studenti. Queste discussioni esprimono spesso un mix di esperienza pratica personale, opinioni, emozioni, reazioni, conoscenze implicite ed esplicite, la cui ricchezza va letta tra le righe o portata in superficie, in modo che possa trasformarsi in proposte, apprendimento condiviso, riflessioni autentiche la cui portata può estendersi oltre lo spazio, il tempo, l’occasione o gli stimoli in cui si sono svolte. Scopo della nuova iniziativa di La Scuola che Funziona è di fare un passo oltre questi confini - e anche oltre i confini del network - per offrire contributi utili al dibattito sul presente e sul futuro della scuola e le sue pratiche.

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COSA L’iniziativa consiste nella produzione e messa a disposizione di una serie di elaborati (restituzioni) ognuno dei quali riprende una tematica affrontata nel network attraverso una o più discussioni. L’iniziatore di una discussione o altro membro del network riesamina una o più discussioni su temi pertinenti e restituisce la sintesi seguendo un format di contenuto e grafica comune. Ogni restituzione sarà messa a disposizione del network in un’area dedicata su file in formato PDF scaricabile. Il senso di questa operazione è di consolidare e potenziare quanto il confronto libero, aperto, plurale nei suoi punti di vista ha generato e di rilanciare la tematica già discussa verso obiettivi di conoscenza e di consapevolezza ancor più avanzati.

PERCHÉ Ci sono almeno quattro buone ragioni per dare il via a questa nuova iniziativa:

Valorizzare le discussioni dei membri Valorizzare la conoscenza prodotta nel network Valorizzare il sapere pratico degli insegnanti Valorizzare le attività del network come opportunità di apprendimento

Valorizzare le discussioni fatte dai membri del network

Nel network “La scuola che funziona” si sviluppano tante discussioni attorno a temi che i membri propongono ritenendoli significative per la scuola italiana, per la professione di insegnanti e docenti, per la qualità degli apprendimenti degli studenti e per la loro crescita come uomini e donne e come cittadini. Parecchie di queste discussioni, oltre ad essere molto frequentate, offrono analisi, riflessioni, proposte. Il tono di tali contributi, però, sviluppandosi in modo dialogico e all’interno di una discussione in rete, spesso rende difficile superare lo stadio del semplice “scambio di idee” in modo da avviare un vero processo di ricerca e apprendimento condiviso. Nel migliore dei casi sono stimoli per arricchire le proprie pratiche e per avviare nuove iniziative. La valorizzazione delle discussioni quindi dovrebbe mirare a trasformare il “tono” sviluppando quegli elementi di riflessività e di propositività, ma anche di confronto e scontro, che le discussioni offrono. In tal modo vorremmo valorizzare quell’importante meccanismo di apprendimento individuale che, mediante il dialogo in rete diventa collettivo, sociale e, alla fine, patrimonio del network di pratica. Gli apprendimenti propri di chi ha partecipato possono in seguito essere acquisiti anche da chi non ha preso parte alla discussione, ma vi accede attraverso la lettura e la rielaborazione personale della discussione stessa o attraverso la partecipazione ad una futura discussione che dalla prima si diparta. Le discussioni in tal modo potranno generare ancora più valore, mettendo in evidenza anche ciò che rimane fuori dalla discussione. Spesso infatti i vuoti, gli argomenti che non vendono discussi, o le discussioni che vengono evitate, sono molto importanti per comprendere anche i “tabù” che ostacolano un vero processo di riflessione creativa non meno dei tormentoni su cui si avvitano tante discussioni.

Valorizzare la conoscenza prodotta nel network

Spesso le discussioni contengono analisi e proposte e originano contenuti la cui portata può estendersi oltre lo spazio ed il tempo in cui si sono svolte, uscendo dai confini del network ed offrendo utili contributi al dibattito sempre vivo e attivo sul presente e sul futuro della scuola e del ruolo degli insegnanti.

Francesco Consoli - Gianni Marconato

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La prospettiva che vorremo assumere nel riutilizzo della conoscenza e della consapevolezza sviluppate attraverso i confronti è quella della scuola per il futuro, della scuola possibile. Quale scuola vorremo per costruire un futuro alla nostra società, alla nostra economia, alla nostra cultura e ai nostri studenti d’oggi? Come farlo? Come modificare le nostre pratiche in modo sostenibile? Quali comportamenti efficaci introdurre? Come trasformare le difficoltà in opportunità? Come sviluppare la creatività? Le restituzioni non sono documenti proposti dal network all’esterno, né position paper formulati dal network per riflettere opinioni largamente condivise dal network stesso. Le discussioni sono infatti avvenute all’interno di gruppi circoscritti, a volte sono state attivate da contributi di terzi, in altri casi sono frutto di un’esigenza di approfondimento espressa da un membro. Per questo non vanno visti come posizioni strutturate, frutto di un’elaborazione formalizzata, ma vanno considerati come delle idee e delle sollecitazioni che il network sente di proporre e di mettere a disposizione della più ampia comunità di insegnanti. Sono idee che hanno la loro legittimità e autorevolezza nel modo vivo, reale, a contatto con la pratica, in cui si sono sviluppate, ma che spesso ci servono soprattutto a porci delle domande in modo nuovo, a uscire dalla routine, ad aumentare la nostra capacità riflessiva. Gli elaborati non sono neppure le “idee del network” e non rappresentano in alcun modo la “linea” del network per il semplice motivo che il network non ha una linea ufficiale. Il network ha il merito di dare la possibilità alle idee di manifestarsi, approfondirsi, consolidarsi e, quando possibile, tradursi in operatività, sperimentazione e confronto.

Valorizzare il sapere pratico degli insegnanti

La pratica è il punto di partenza e il punto di arrivo della nostra riflessione. Si tratta di una pratica che occorre considerare con grande rispetto perché è il frutto di saperi incorporati, di valori impliciti ed espliciti, di abitudini e di progettualità, di leggi e regolamenti ma anche di soggettività ed emozioni, all’interno di una interazione continua con l’ambiente, gli studenti, i colleghi, le famiglie, il dirigente scolastico, il Ministero.... Ma proprio questa sua ricchezza richiede che la valorizzazione della pratica passi attraverso un approccio di tipo riflessivo e di ricerca , con metodologie affidabili. E’ questa la condizione perché si diffonda la figura dell’”insegnante scienziato” (o del professionista riflessivo) all’interno del numeroso pubblico de “La Scuola che Funziona”, in modo da rendere questo pubblico sempre più protagonista consapevole all’interno di una comunità di pratiche. In tal modo il sapere pratico, il sapere “empirico”, quello costruito attraverso l’esperienza riflettuta sarà di grande aiuto nell’esercizio della professione dell’insegnante, più della conoscenza contenuta in teorie e manuali di didattica. Se, poi, questa conoscenza individuale si sviluppa anche attraverso la condivisione, allora il suo arricchimento e potenziamento sono assicurati. Anche nel network “La scuola che funziona”, attraverso il confronto e la condivisione, delle proprie conoscenze, delle proprie esperienze, delle proprie pratiche, gli insegnanti producono conoscenza utile, viva. Costruendo nuova conoscenza, che migliora in modo diretto e visibile le pratiche, gli insegnanti più avveduti, più riflessivi, più abituati a confrontarsi ed a condividere, quelli che si espongono e che collaborano in rete, agiscono da veri e propri “scienziati”. Gli “insegnanti scienziati” sono quelli che lavorano con dedizione, costanza, intelligenza sulle proprie pratiche e per questo le migliorano e le innovano. Sono gli insegnanti intrinsecamente motivati e spinti dall’urgenza di sviluppare pratiche efficaci, sono gli insegnanti che sanno fare meglio il proprio lavoro perché considerano la proprio pratica una continua sperimentazione. Sono gli insegnanti della scuola che funziona.

Valorizzare le attività del network come oppor tunità di apprendimento

Le ricerche sull’apprendimento e sulla cognizione di questi ultimi decenni hanno dimostrato che non si apprende mai da soli o in isolamento, ma che l’apprendimento significativo, quello dotato di senso, quello utile, è quello che avviene all’interno di una comunità ed è nella partecipazione alla comunità che anche il singolo sviluppa apprendimento utile ossia quello che gli consente di funzionare efficacemente in un contesto sociale fatto da altre persone che condividono lo scopo, la missione dell’attività. È un sapere condiviso, non

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necessariamente in tutti suoi aspetti, ma costruito collaborativamente e nell’interazione con gli altri membri del network di pratica cui si appartiene: una conoscenza non astratta, non decontestualizzata, ma concreta, reale. In questa prospettiva, imparare vuol dire funzionare meglio all’interno di una comunità, di un insieme di pratiche in cui i criteri di qualità non sono mai determinati individualmente, ma sono il frutto di una negoziazione continua, della condivisione di significati conseguiti, in questo caso, in rete, nel network. Imparare vuol dire arrivare a condividere esperienze, conoscenze, consapevolezze che sono patrimonio non del singolo ma della comunità all’interno della quale l’individuo agisce.

NOTE TECNICHE Le “sintesi” delle discussioni sono sviluppate secondo un format descrittivo comune, format che è stato validato attraverso la realizzazione delle prime sintesi. Ogni sintesi ha questa struttura di contenuto: Sommario 1. La discussione 2. Il post di apertura 3. Il tema 4. I temi emersi 5. Una riflessione conclusiva 6. Le idee da cui ripartire 7. I link

La discussione In questa sezione sono riportati i dati relativi alla discussione presa in considerazione:

Il titolo Il periodo in cui la stessa si è sviluppata Il numero degli interventi e delle visualizzazioni Il nome di chi ha attivato la discussione Il numero delle persone intervenute ed i loro nomi Il link del forum.

Normalmente, ogni elaborato fa riferimento ad un forum. Se su una tematica si sono svolte più discussioni, l’elaborato sarà focalizzato sulla tematica comune e farà riferimento a più forum.

Il post di aper tura La sezione riporta integralmente il testo del post di apertura della discussione. Se vengono prese in considerazione più discussioni, va prodotta un mashup dei passaggi più significativi di ognuna di queste.

Il tema Qui viene prodotta una breve sintesi del tema proposto e dei contenuti della discussione.

I temi emersi In questa sezione vengono riportate le principali tematiche presenti nella discussione e viene sviluppata una trattazione analitica di queste tematiche ponendo in evidenza: valori, metodologie, pratiche/esperienze, opinioni/valutazioni.

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Una riflessione conclusiva Qui è presente un contributo originale prodotto del redattore per collocare la trattazione delle stessa così come e stata sviluppata nell’ambito della discussione, in un contesto più generale (considerazioni, criticità, prospettive, aspetti non presi in considerazione). Questa riflessione può essere condotta in forma di dialogo tre due professionisti (il redattore più un’altra persona)

Le idee da cui ripar tire Nella sezione vengono presentate le tematiche emerse nella discussione che si potrebbero approfondire qualora si ritenga di rilanciare la riflessione ed il confronto sulla tematica. Questa sezione potrebbe rappresentare la traccia per l’eventuale post di apertura di una nuova discussione. Trattandosi di stimoli, è bene che queste idee si esprimano soprattutto mediante domande aperte.

I link Elenco dei rimandi, tramite link, presenti nella discussione. Eventuali link con altri siti o contributi italiani e internazionali

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IL METODO DI LAVORO Nella presentazione del tema e del suo sviluppo si invita a rimanere quanto più aderenti possibile ai contenuti proposti dai membri che hanno partecipato alla discussione , che vuol dire sintesi che dia conto di quanto è stato detto nella discussione, di tutti i contenuti, delle differenti posizioni, delle controversie cercando di limitare per quanto possibile l’effetto della soggettività di chi riesamina la discussione stessa. Il punto di vista personale del redattore rispetto alla tematica (che viene sollecitato), può essere espresso nella sezione “riflessione conclusiva”, ma non deve essere una voce che “ha l’ultima parola”. Piuttosto dovrebbe essere un contributo critico di secondo livello volto a sviluppare La lunghezza di ogni elaborato è condizionata dalla qualità e dalla quantità dei contenuti presenti nel forum considerato. Ci si ispira, comunque, al criterio dell’essenzialità, della brevità. Nessun criterio specifico determina quali discussioni valorizzare e quali no. Le discussioni oggetto delle sintesi sono scelte dal membro del network che intende dedicare del tempo a sviluppare questo lavoro. Questa persona firma l’elaborato con la formula: “A cura di …..”. Gli editors della collana si riservano la revisione finale degli elaborati secondo i criteri di forma e contenuto riportati qui sopra. Gli editors di questa “collana”, Francesco Consoli, Gianni Marconato e Mariaserena Peterlin, sono membri del network e si sono resi disponibili a svolgere questa attività. Francesco Consoli, attualmente indipendent scholar, ha insegnato per oltre quaranta anni Sociologia dell’organizzazione e Sociologia dell’innovazione presso la Facoltà di Scienze Statistiche della Sapienza, Università di Roma, e Sociologia delle professioni presso la Facoltà di Sociologia dello stesso ateneo. Da anni è impegnato nell’applicazione e nello sviluppo di metodologie riflessive di apprendimento e partecipazione nella didattica e nella formazione professionale e organizzativa. Ha collaborato con Reflective Learning International e Reflective Learning Italy e alla rivista Reflective Practice, ed è membro dei Comitati Scientifici di Educational Reflective Practice e di Formazione e Cambiamento e della redazione di Scuola Democratica. [email protected]

Gianni Marconato, Psicologo, nella formazione da 35 anni. Il suo interesse professionale è da sempre per i meccanismi che attivano, sostengono e migliorano i processi di apprendimento. Attento ai “segnali deboli” che emergono dalla pratica internazionale, si è concentrato su tematiche quali la didattica attiva, l’apprendimento centrato sul soggetto che apprende, informale, tacito e nel processo di lavoro. Da più di 20 anni si occupa anche di formazione a distanza ed approda, naturalmente, all’uso didattico delle tecnologie per le quali ricerca modalità operative (a distanza ed in presenza) guidate dalla pedagogia e non dalla tecnologia. I suoi riferimenti concettuali ed operativi sono di matrice costruttivista. Condivide le sue esperienze e riflessioni attraverso il blog “Apprendere (con e senza le tecnologie) www.giannimarconato.it. E’ uno degli animatori del social network “la scuola che funziona”. [email protected]

Maria Serena Peterlin, laureata in Lettere, ha insegnato nel triennio delle Scuole Medie Superiori Lingua e letteratura italiana e Storia. Ha seguito ed organizzato corsi di aggiornamento di didattica dell’Italiano, di narratologia e strutture narrative, di alfabetizzazione informatica e applicazioni didattiche. Ha esperienza di progettazione di software didattico. Ha pubblicato saggi sulla letteratura del Decadentismo (Pascoli) e alcuni libri anche in formato ebook sulla sua esperienza di insegnante. Si occupa da sempre di narrativa e narratologia, di pedagogia e didattica, di scrittura anche su web. Attualmente scrive, è attiva in rete su Blog, Facebok e collabora attivamente al network La Scuola che Funziona. Blog: http://notecellulari.wordpress.com. http://notesolocellulari.blogspot.it, http://scriverenarrazioni.blogspot.it