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INFORMAZIONI DELLA DIFESA 4/2014 12 OPERAZIONE “MARE NOSTRUM”: UNA GRANDE OPERAZIONE UMANITARIA di Alessandro Busonero

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OPERAZIONE “MARE NOSTRUM”:

UNA GRANDE OPERAZIONEUMANITARIA

di Alessandro Busonero

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Mare Nostrum dicevano i latini riferendosi a quando il Mediterra-neo era un mare appartenente ad un unico grande impero:quello Romano.

Oggi, il Mar Mediterraneo è un mare condiviso da tante nazioni e popoli,un prezioso e vitale spazio condiviso tra Europa e nord Africa. Potremmodire anche che il Mediterraneo “sta in mezzo” a due continenti profonda-mente diversi tra di loro, come diverse sono le esigenze, i bisogni primari dicui i loro abitanti necessitano. Da un lato sicurezza e prosperità, dall’altrosopravvivenza, speranza in una vita diversa e crescita finanziaria per econo-mie emergenti dotate di grandi ricchezze naturali, ma povere di know-howtecnologico. Al nord del Mediterraneo, in Europa, la democrazia e la paceche dura, salvo le eccezioni della ex Jugoslavia, dalla fine della seconda

Guerra Mondiale, a sud, il continente africano con i ri-sultati di guerre fratricide, di “primavere”, ovvero cam-biamenti profondi e spesso cruenti in cui i governi e go-vernanti sono stati spodestati dalla voglia popolare dicambiamento in nome della libertà e della democrazia.Tutto questo ha avuto ed ha un prezzo, o meglio delleconseguenze concrete. Una di queste è la volontà dellapopolazione di fuggire dall’Africa e rifarsi una vita inquella sponda del Mediterraneo più prospera, dove unmondo migliore sembra a portata di mano.È così che il Mediterraneo è diventato in questa occa-sione un ponte verso la speranza di una vita nuova.Centinaia di migliaia tra uomini, donne e bambini,con indescrivibili sacrifici si sono riversati e si riversa-no su “barconi” sovraffollati alla mercé di “scafisti”senza scrupoli. La rotta è quella verso le coste italiane,porte d’ingresso per l’Italia e le altre nazioni europee.In quello che da più voci è stato definito un “esodo bi-blico” non sono mancate le tragedie. Risalgono ai pri-mi di ottobre del 2013 due eventi, uno a un passodall’Isola dei Conigli a Lampedusa e il secondo in ma-re aperto, tra Lampedusa e Malta. In queste due tristivicende del mare persero la vita centinaia di persone.A seguito dell’aumentato flusso di migranti sin dai pri-mi mesi del 2013, e da quelle tragedie umane, il Go-verno italiano decise di rafforzare l’intervento per ilcontrasto all’immigrazione clandestina e il traffico de-gli esseri umani.

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Migranti sul ponte di volo della fregata Carlo Bergamini. Sullo sfondo un elicottero SH90 in dotazione alla nave

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Il 18 ottobre del 2013 nasce così l’operazione Mare Nostrum che vede la MarinaMilitare impegnata in primo piano con l’istituzione del 29° Gruppo Navale.L’operazione Mare Nostrum (OMN), basata sul mare, si è andata ad ag-giungere all’apparato di controllo dei flussi migratori denominato CostantVigilance, che vede impegnata la Marina Militare dal 2004 con almeno unanave militare presente 365 giorni l’anno nello Stretto di Sicilia e con aereidella Marina, della Capitaneria di Porto, dell’Aeronautica e della Guardiadi Finanza che pattugliano il mare dall’alto del cielo.Un tratto di Mar Mediterraneo, quello pattugliato dai mezzi aeronavali, dipiù di 70.000 km2: tre volte la superficie della Sicilia. Mare Nostrum ha cosìconsentito di aumentare la sorveglianza di questo cruciale tratto di maree monitorare i flussi migratori in partenza dalle coste africane. Tra i piùevidenti risultati perseguiti e raggiunti vi è il salvataggio della vita umanain mare. grazie alla presenza di almeno cinque navi militari e aerei/elicot-teri in pattugliamento e pronti a decollare dalle basi siciliane, permettonod’intervenire alle chiamate di soccorso in tempi rapidi ed efficaci1. Altro

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Il pattugliatore Cassiopea in supporto ad una unità mercantile dopo un recupero migranti

1 575 i contatti localizzati e 275 gli interventi SAR (Search & Rescue – Ricerca e Soccorso) con diret-to coinvolgimento dei mezzi aeronavali del dispositivo Mare Nostrum. Fonte 29° Gruppo Navaleal 1 agosto 2014.

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risultato è l’individuazione2, il fermo e la consegna alla giustizia degli “sca-fisti”3, ovvero di criminali senza scrupoli che dei migranti ne fanno unafonte di guadagno per quella che è una vera e propria tratta di esseri uma-ni. Conseguentemente, gli interventi in alto mare evitano lo “spiaggia-mento”, ovvero il giungere da parte dei natanti stracolmi di migranti sullecoste italiane. Così facendo si impedisce che gli “scafisti” fuggano confon-dendosi nella massa per poi tornare nei ranghi della criminalità. Ultimo,ma non per importanza è il primo controllo medico sanitario. I medicidella Marina insieme ai volontari civili, infatti, oltre a prestare la prima as-sistenza medica4 e, nei casi d’emergenza, trasferire i migranti con elicotte-

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Personale della Marina Militare durante la consegna dei salvagenti individuali ai migranti

2 9 controlli ispettivi (boarding) effettuati da personale militare su mezzi navali sospetti e la cat-tura di 2 cosiddette “navi-madri”. Per la raccolta degli elementi probatori sono stati inoltre usatidei sommergibili, che hanno documentato in maniera occulta le attività criminali.

3 Oltre 250 gli “scafisti” consegnati alla Giustizia. Fonte Ministro della Difesa. Risultato ottenuto instretto coordinamento con i Comandi di bordo, gli ufficiali specializzati in materie giuridiche (Le-gad) del 29° G.N., di quelli del Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) e del GruppoInterforze di Contrasto all’Immigrazione Clandestina (G.I.C.I.C.) della Procura di Siracusa.

4 273 gli interventi sanitari al 1 agosto 2014. La naupatia, l’ipotermia nonché la spossatezza sonocondizioni che si riscontrano in quasi tutti i naufraghi. I casi più seri riguardano qualche contu-sione, ferite da taglio e ustioni da idrocarburi. Molte sono le donne incinte, anche in stato avan-zato di gravidanza. Fonte 29° Gruppo Navale.

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ri presso gli ospedali civili della Sicilia5, eseguono un primo controllo ge-nerale su tutti i migranti (triage sanitario). Questo primo screening permet-te ai centri di raccoglimento dislocati sul territorio italiano di avere giàdelle indicazioni sanitarie sul personale in transito.All’inizio di agosto, dopo più di nove mesi dalla nascita di Mare Nostrumi numeri parlano da soli: più di 100.000 (tra uomini, donne e minori) intotale i migranti/naufraghi assistiti, di cui più di 71.0006 recuperati a bor-do delle navi della Marina Militare. La provenienza in genere è africana:Camerun, Costa D’avorio, Egitto, Eritrea, Gambia, Ghana, Guinea, Libe-ria, Nigeria, Mali, Marocco, Senegal, Somalia, Tunisia Zambia e asiatica:Asia, Iraq, Pakistan, Siria, Palestina, Yemen.Le storie, le vicende umane, di questo flusso eccezionale di migranti si ri-petono nel corso di questi mesi tanto che l’opinione pubblica a volte sem-bra aver dimenticato la situazione, salvo risvegliarsi di colpo al presentarsidella “tragedia” delle vittime che, come si sa, fanno “notizia”. Come adesempio la tragedia che si è consumata lo scorso 12 maggio. Un naufragioavvenuto a nord della costa della Libia a bordo di un barcone di quindici

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Nave anfibia San Giusto. Mezzo da sbarco con migranti a bordo ormeggiata nel bacino allagabile

5 3 i casi urgenti: un uomo per crisi ipoglicemica (pattugliatore Cassiopea); un ragazzo di 17 anniper una ferita lacero-contusa alla mano (nave anfibia San Giorgio); una giovane donna somalacon sospetta TBC (nave anfibia San Giorgio).

6 Dati al 11 agosto 2014. Fonte 29 Gruppo Navale.

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metri e largo tre con un numero imprecisato di migranti, oltre 220, stipatiin spazi ristrettissimi, disumani.Scatta l’allarme e in poco tempo (quello necessario di arrivare alla massi-ma velocità) sono sul posto due rimorchiatori civili di una vicina piattafor-ma petrolifera, motovedette della Capitaneria di Porto, della Guardia di Fi-nanza, la fregata Grecale e il pattugliatore Sirio della Marina Militare, oltrea mezzi aeri della stessa Marina e Capitaneria di Porto. L’epilogo, che hariempito le prime pagine di tutti i quotidiani e l’apertura delle notizie datedei TG nazionali, sarà di 206 superstiti (27 donne di cui una in incinta e 16minori) e di 17 i corpi senza vita recuperati. Tutti, tra vita e morte imbarca-ti sulla fregata Grecale che il giorno dopo ha ormeggiato a Catania per losbarco. Anche in questa occasione, difficile stabilire il numero dei dispersi,non sapendo con esattezza il numero dei migranti imbarcati. Non si puòquindi sapere il numero, forse i più deboli, tra i migranti che si sono ag-giunti ai tanti, la cui tomba è divenuta il fondale del Mediterraneo.“Diciassette le salme recuperate e tra queste quelle di due batuffoli dalla pelle nera,due bambine, una di pochi mesi, l’altra di poco più di un anno. Nessuno, tra gliuomini e le donne salvati dall’ultimo naufragio, ha cercato quelle due piccole, se-gno che i loro genitori, o quantomeno le loro mamme, sono tra le dodici donne (unaera incinta) annegate sotto gli occhi disperati degli uomini dell’equipaggio del ri-morchiatore…” scrive su Repubblica del 13 maggio l’inviata a Catania Ales-sandra Ziniti.“Erano partiti a notte fonda, ammassati su un barcone sul quale sono rimasti, se-condo i racconti dei migranti, per oltre dieci ore. Un altro esempio dell’assenza totale

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Trasbordo di migranti su gommone

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di scrupolo da parte dei migranti di morte, che fanno salire anche a 200 persone inbarconi che ne possono ospitare 20. La nostra missione, oltre a salvare le vite uma-ne in mare, è proprio cercare di contrastare con ogni mezzo coloro che lucrano sui so-gni delle persone. È un lavoro che facciamo con grande motivazione, sappiamo cosavuol dire andare per mare e dare assistenza a chi si trova in difficoltà”. Ha spiega-to il capitano di fregata Stefano Frumento, comandante del Grecale al-l’agenzia di stampa Adnkronos.7L’emergenza è sotto gli occhi di tutti, dell’Italia e dell’Europa. Il presiden-te del parlamento Europeo, Martin Schultz dichiara8: “Sono scioccato dal-l’ennesima tragedia al largo delle coste di Lampedusa, l’Europa deve urgentementeprendersi le sue responsabilità per mettere fine a questa catastrofe. Non possiamocontinuare a girarci dall’altro lato lasciando l’Italia, la Spagna, la Grecia o Maltaaffrontare da sole queste situazioni drammatiche”.La Commissione dell’UE, per conto del commissario Cecilia Malmstrom,ha espresso “shock per la nuova tragedia” tra Lampedusa e la Libia, ringra-ziando le autorità italiane e chiedendo “a tutti gli Stati membri di dimostrare

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Motobarca della fregata Aliseo con a bordo donne e bambini appena tratti in salvo

7 Agenzia stampa Adnkronos delle 14:48 del 13 maggio 2014.8 Agenzia stampa ANSA delle 17:41 del 12 maggio 2014.

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solidarietà e di discutere nel prossimo consiglio degli Interni come si può contribuiread affrontare le sfide del Mediterraneo”. Un appello al quale il Ministro dellaGiustizia, Andrea Orlando, ha risposto denunciando un deficit di coopera-zione a livello europeo e internazionale. Anche il Ministro degli Esteri, Federi-ca Mogherini, a margine del consiglio UE Affari Esteri ha detto: la “priori-tà dell’Italia è salvare vite umane, ma il problema dell’immigrazione nel Mediterra-neo deve essere affrontato dall’Unione europea e i miei colleghi lo sanno”9.“L’Italia non può essere lasciata sola ad affrontare un’emergenza umanitaria. Sial’Europa ad assumersi una responsabilità, e noi pensiamo che sia importante anchel’intervento dell’ONU, perché i due terzi di coloro che fuggono da situazioni di dif-ficoltà e di guerra, in particolare dal centro Africa, Mali e Siria, sono persone chehanno diritto di asilo. Si imbarcano in Libia e arrivano sulle nostre coste. Non c’èdubbio che l’Italia sta affrontando questa situazione con impegno e risorse, ma nonpossiamo essere lasciatisoli”. Ha dichiaratoRoberta Pinotti, Mi-nistro della Difesa, al-l’agenzia di stampaAdnkronos10.Anche Papa France-sco si è pronunciato:“strage vergognosa”, in-vitando a pregare perle vittime e “a unire lefor ze per prevenirle emettere al primo posto idiritti umani”. Il 15maggio, Frontex,l’Agenzia per il con-trollo delle frontieredella UE, forniva i dati in vertiginosa crescita degli arrivi dei migranti neiprimi quattro mesi dell’anno: 26.000 contro i 2.700 di un anno fa (+ 823%rispetto al 2013)11.Il 1 agosto sulla nave rifornitrice Etna è intervenuta il ministro della Salu-te, Beatrice Lorenzin, accompagnata dal capo di Stato Maggiore della Ma-rina. Il ministro ha visitato le strutture di bordo, tra le quali l’infermeria,l’ospedale da campo e la tenda di bio-contenimento, dove vengono esami-nati e curati clinicamente i migranti recuperati durante le operazioni SAR(search and rescue), e ha potuto osservare tutte le fasi e le dinamiche messe

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Barcone naufragato il 12 maggio 2014

9 Agenzia metro news delle 06:08 del 13 maggio 2014.10 Agenzia stampa Adnkronos delle 15:45 del 13 maggio 2014.11 La Ue: nel 2014 boom di sbarchi, + 800%, articolo di Alessandra Ziniti pubblicato su Repubblica

il 15 maggio 2014.

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in pratica durante le ope-razioni di recupero deimigranti. Il ministro Lo-renzin infine, nel rende-re merito al personaleimbarcato sulle navi mili-tari12 ha proposto unamedaglia d’oro al meritodella sanità pubblica allaMarina Militare: per il“tangibile lavoro e la sicu-rezza offerti all’Italia e al-l’Europa con l’operazioneMare Nostrum”.Alla proposta del Mini-stro della Salute si ag-giunge quella, ripresa siadalla stampa nazionaleche internazionale, di al-cune associazioni e gior-nalisti come il tedescoRupert Neudeck, il qualeauspica che alla Marinaitaliana vada il Nobel perla Pace, per aver salvatomigliaia di vite umane dalpericolo corso in mare.

Tutti ci attendiamo che venga adottata a livello europeo ed internazionalequanto prima una soluzione politica all’emergenza migranti, come unani-memente auspicata. In questa attesa gli uomini e le donne della Marina Mi-litare e di tutte le altre Forze Armate, Corpi dello Stato, Volontari civilidell’operazione Mare Nostrum continueranno con abnegazione e profes-sionalità a portare a compimento la missione assegnata per il contrasto al-l’immigrazione. È nostro dovere salvare queste migliaia di sfortunati uomi-ni, donne e bambini. Al pari degli italiani siamo orgogliosi di salvare miglia-ia di persone da morte sicura. Senza l’intervento degli uomini e donne im-pegnati nell’operazione Mare Nostrum, l’elenco delle vittime e dei dispersisarebbe di gran lunga più lungo. Noi, marinai italiani, non possiamo e nonvogliamo girare la testa dall’altra parte mostrando indifferenza.

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Fanciullo tratto in salvo dal personale della Marina Militare

12 Equipaggi, staff del Comando Gruppo Navale 29, medici Uffici Sanità Marittima Aerea e diFrontiera - USMAF, Fondazione RAVA, il personale del Corpo italiano di soccorso dell’Ordinedi Malta - CISOM, medici e infermieri del Corpo Militare e le infermiere volontarie della CroceRossa Italiana - CRI.

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I MEZZI DELL’OPERAZIONE MARE NOSTRUM- 1 nave Flagship, quale sede sia del Comando del 29° Gruppo Navale chedel personale sanitario presente a bordo. Ad oggi è la nave anfibia SanGiusto che si alterna con le navi anfibie San Marco e San Giorgio e la naverifornitrice Etna. Sulla nave di Comando è imbarcata una task force del “Di-partimento di Pubblica Sicurezza - Direzione Centrale dell’Immigrazionee della Polizia delle Frontiere” per il foto-segnalamento e la successivaidentificazione dei migranti e “mediatori culturali” (linguisti). Sono coin-volti ed integrati, tra i vari assetti cooperanti, i medici e gli infermieri dellaFondazione Francesca Rava, i medici del Ministero della Salute, il CorpoItaliano di Soccorso dell’Ordine di Malta (CISOM), gli Infermieri Volon-tari della CRI ed il Corpo Militare della CRI che supportano i medici e ilpersonale sanitario di bordo con l’obiettivo di fornire l’assistenza medico-sanitaria ai migranti.- 2 fregate;- 2 navi tipo pattugliatori/corvette;- 1 unità minore tipo MTC (Moto Trasporto Costiero) per esigenze sup-

porto logistico, pronta a muovere con breve preavviso;- oltre 900 gli uomini e le donne degli equipaggi imbarcati sulle navi della

Marina.- nel periodo 15 dicembre 2013 - 31 gennaio 2014 il Pattugliatore (PV)

Triglav 11 della Marina Militare Slovena ha partecipato all’OperazioneMare Nostrum.

Nel dispositivo aeronavale operano inoltre i seguenti mezzi aerei:- elicottero della Marina tipo EH-101 Maritime Patrol Helicopter (MPH),

per la sorveglianza marittima a lungo raggio, con capacità Forward Loo-king InfraRed (FLIR), o imbarcato a bordo di Unità Navali Landing Plat-form Dock (LPD) ovvero rischierato a terra su Lampedusa o Catania a se-conda dell’esigenza operativa;

- elicottero della Marina tipo SH90, per la sorveglianza marittima a me-dio raggio, con capacità Forward Looking InfraRed (FLIR), ora imbarcatosu Nave Fasan, ovvero rischierato a terra su Lampedusa o Catania a se-conda dell’esigenza operativa;

- CAMCOPTER S100, Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR) attualmenteimbarcati su nave San Giusto per la sorveglianza marittima attraverso latrasmissione di immagini;

- elicotteri della Marina tipo AB-212 imbarcati sulle fregate/pattugliatori;- velivoli da pattugliamento marittimo - MPA Atlantic (con equipaggio

misto Aeronautica e Marina Militare), di base a Catania – Sigonella;- velivolo P180 M.M. rischierato a Pratica di Mare;- elicottero tipo AW 139 della Polizia di Stato rischierato a Pratica di Mare;- velivolo P180 della Polizia di Stato schierato a Pratica di Mare;un Aeromobile a Pilotaggio Remoto (APR) tipo Predator “B” (fino al giu-gno 2014) dell’Aeronautica Militare con base ad Amendola (FG);

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- un elicottero tipo AW-109N dell’Arma dei Carabinieri impiegato nelPattugliamento marittimo con capacità Forward Looking InfraRed (FLIR).

Il dispositivo si avvale inoltre:- di un Forward Logistic Site (FLS) – attivato dal 12 novembre 2013 con lo

scopo di ottimizzare il supporto logistico di terra alle navi militari facen-ti parte del 29° Gruppo Navale per la sorveglianza e l’intervento in maree l’inoltro di materiali/gestione dei movimenti del personale di passag-gio. Il FLS è dotato di posti letto, servizio mensa disponibile presso il Di-staccamento Aeroporto AM di Lampedusa, capacità di comunicazioniVHF/UHF e messaggistica.

- della Rete Radar Costiera della Marina Militare, le stazioni AIS (Automa-tic Identification System) e i sistemi elettro-ottici con videocamere dotatedi associati sensori infrarosso.

COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀIl coordinamento tra i differenti Ministeri/amministrazioni e Corpi Ar-mati dello Stato avviene, per gli uomini ed i mezzi della Marina Militare,per il tramite della Centrale Operativa della Marina Militare collocatapresso il Comando in Capo della Squadra Navale a Santa Rosa, Roma. Inquesta centrale vengono raccolte, correlate, analizzate e valorizzate le in-formazioni sulla sicurezza marittima (salvaguardia della vita in mare, sicu-rezza delle linee di comunicazione marittime, prevenzione di attività ille-gali, tutela dell’ambiente marittimo, etc.) fornite dai mezzi aeronavali,dalle reti radar costiere della Marina Militare e di altri Dicasteri, ma anchedalle Marine di altri Stati nel mondo e del Mediterraneo, che partecipanoal programma (Virtual Regional Maritime Traffic Centre) per lo scambio vo-lontario di informazioni relative ai traffici mercantili in arrivo e partenzadai porti dei Paesi aderenti al progetto. Queste informazioni concorronoalla definizione di un unico quadro di situazione che, in tempo reale, for-nisce un’immagine del tratto di mare in cui le navi Militari (nel caso spe-cifico, impegnate nell’Operazione Mare Nostrum), operano con l’identi-tà di tutti i mezzi naviganti, ma soprattutto evidenzia quelle imbarcazioniper le quali non si hanno informazioni e necessitano di ulteriori appro-fondimenti per l’identificazione ed il motivo della loro presenza inquell’area di mare. Ciò consente una efficace azione nel contrasto via ma-re delle attività illecite e del terrorismo internazionale. Inoltre per favori-re lo scambio di informazioni tra i vari partecipanti all’OMN, ogni En-te/Comando e Dicastero ha designato un proprio rappresentante cheopera all’interno della Centrale Operativa della Marina di Santa Rosa conil compito di coordinare le attività dei propri mezzi con quelle degli altridicasteri nell’ottica di ottimizzare le risorse disponibili e allo stesso tempo

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rendere fruibile le informazioni raccolte nel corso delle attività di pattu-gliamento, ricerca e soccorso. In particolare, l’Aeronautica Militare per ilsupporto fornito da un velivolo Predator, l’Arma dei Carabinieri per ilsupporto fornito dall’elicottero AW-109N, La Guardia di Finanza per ilsupporto fornito dalle Motovedette e dai mezzi impiegati in FRONTEXmentre il personale della Marina Militare opera per lo stesso motivo pres-so la Centrale Aeronavale della G.d.F. a Pratica di Mare; In aggiunta, laMarina Militare ha i suoi rappresentanti anche presso la Sala di Coordina-mento Operativo per l’Immigrazione “Roberto IAVARONE” di MINITER-NO Direzione Centrale dell’immigrazione e delle Frontiere (National Co-ordination Center – NCC nel contesto del Controllo dei Flussi Migratori).Una attività di coordinamento interministeriale che, ad oggi, ha consenti-to di ottimizzare al meglio l’impiego di uomini e mezzi sia in mare che aterra con risultati senza precedenti, presupposti più che incoraggianti perl’avvio di un Dispositivo Interministeriale Integrato di Sorveglianza Marit-tima (DIISM) che vedrà la sua Centrale Operativa attiva sempre presso ilComando in Capo della Squadra Navale.

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Nave rifornitrice Etna. Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin accolta dal Capo di Stato Maggiore della Ma-rina Militare, Ammiraglio Giuseppe De Giorgi

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