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AIDIC NEWS N. 2 2017 1 Anno XXI - n.2 - aprile/giugno 2017 Tra il 28 e il 31 maggio scorso si è tenuto a Milano, presso l’Hotel Miche- langelo, la 13a edizione dello storico congresso biennale di AIDIC, nato nel 1993: ICheaP-13, Conferenza Internazionale sull’Ingegneria Chimica e di Processo. La partecipazione alla conferenza, con più del 50% di presenze estere provenienti da 35 paesi diversi (per la maggior parte da Europa - ma anche da America, Asia ed Africa) ha confermato il carattere realmente internazionale dell’evento. La pubblicazione delle relative ICheaP-Series dimostra i riscontri positivi ottenuti anche da questa edizione, confer- mando l’opportunità e il ruolo svolto da questo forum permanente sulle tecnologie di processo, importante aggiornamento sullo stato dell’arte per quel che riguarda le attività nazionali e internazionali di ricerca e sviluppo nel campo dell’ingegneria chimica. Inoltre, questa edizione ha vissuto un particolare arricchimento grazie alla formula Joint Event, ospitando la prima edizione del Congresso In- ternazionale EFF2017 - Engineering Future Food. La necessità di un ambito più ampio da dedicare al settore delle tecnologie alimentari, ha infatti spinto AIDIC a focalizzare l’attenzione sull’argomento; grazie alle idee ed alla collaborazione con il Gruppo di Lavoro AIDIC Inge- gneria Alimentare - presieduto dalla Prof.ssa Laura Piazza dell’Università di Milano - è nato EFF-Series, che è stato accolto con successo. Scopo di questa attività è quello di offrire un forum italiano, di respiro in- ternazionale, dove rafforzare la comprensione scientifica dei prodotti ali- mentari e dei processi di progettazione e di ingegneria, per fornire in modo sostenibile ed equo cibo diversificato, fornire un approccio di anticipazione nella produzione alimentare e sostenere la salute ed il benessere. Si evidenziano qui le Plenary Lecture di ICheaP-13 e di EFF2017: 1. CO 2 reuse, what’s new? Prof. Flavio Manenti - Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegne- ria Chimica “Giulio Natta” - Politecnico di Milano 2. Biobased Fuels and Chemicals: the New Era for Chemical Engineering Prof. Rubens Maciel Filho - School of Chemical Engineering - State University of Campinas-UNICAMP -Brasil 3. Modelling at the interface of process and product innovations Pieter Verboven - Division of Mechatronics, Biostatistics and Sensors (MeBioS) KU Leuven Belgium 4. Food process innovations aligned with sustainability assessment Alexander Mathys - Dep. of Health Sciences and Technology - ETH Zurich – Svizzera 5. Formulation Engineering of Healthy Foods Serafim Balkalis - School of Chemical Engineering - The University of Birmingham Edgbaston, Birmingham, UK Infine, una considerazione importante riguarda la documentazione lasciata dai due congressi, ossia la collocazione editoriale e la riso- nanza dei lavori presentati. Infatti, per la gran parte di essi, è stato possibile accedere alla pubblicazione dell’articolo sullo special issue Vol. 57 del CET Journal, Chemical Engineering Transactions (tutti gli articoli sono visionabili in open access al link http://www.aidic.it/ cet/17/57/000.html). Lo sforzo notevole di selezione, di revisione, di documentabilità di queste azioni, ma soprattutto la competenza e l qualità dei numerosi referees, consente al CET Journal di essere censita da SCOPUS e da ISI, nonché di assegnare ad ogni singolo lavoro un suo DOI Identification System. Di ciò, un doveroso ringraziamento va al Prof. Sauro Pierucci, responsabile dell’attività congressuale di AIDIC nonché ideatore e Co- Editor in Chief di CET Journal, ed ai suoi collaboratori. Prossimi appuntamenti del congresso ICheaP e del congresso EFF sono previsti nel 2019. www.aidic.it/icheap13/ www.aidic.it/eff2017 A Milano due importanti Congressi ICheaP-13 ed EFF 2017

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AIDIC NEWS N. 2 2017 1

Anno XXI - n.2 - aprile/giugno 2017

Tra il 28 e il 31 maggio scorso si è tenuto a Milano, presso l’Hotel Miche-

langelo, la 13a edizione dello storico congresso biennale di AIDIC, nato

nel 1993: ICheaP-13, Conferenza Internazionale sull’Ingegneria Chimica

e di Processo.

La partecipazione alla conferenza, con più del 50% di presenze estere

provenienti da 35 paesi diversi (per la maggior parte da Europa - ma

anche da America, Asia ed Africa) ha confermato il carattere realmente

internazionale dell’evento. La pubblicazione delle relative ICheaP-Series

dimostra i riscontri positivi ottenuti anche da questa edizione, confer-

mando l’opportunità e il ruolo svolto da questo forum permanente sulle

tecnologie di processo, importante aggiornamento sullo stato dell’arte

per quel che riguarda le attività nazionali e internazionali di ricerca e

sviluppo nel campo dell’ingegneria chimica.

Inoltre, questa edizione ha vissuto un particolare arricchimento grazie

alla formula Joint Event, ospitando la prima edizione del Congresso In-

ternazionale EFF2017 - Engineering Future Food.

La necessità di un ambito più ampio da dedicare al settore delle tecnologie

alimentari, ha infatti spinto AIDIC a focalizzare l’attenzione sull’argomento;

grazie alle idee ed alla collaborazione con il Gruppo di Lavoro AIDIC Inge-

gneria Alimentare - presieduto dalla Prof.ssa Laura Piazza dell’Università

di Milano - è nato EFF-Series, che è stato accolto con successo.

Scopo di questa attività è quello di offrire un forum italiano, di respiro in-

ternazionale, dove rafforzare la comprensione scientifica dei prodotti ali-

mentari e dei processi di progettazione e di ingegneria, per fornire in modo

sostenibile ed equo cibo diversificato, fornire un approccio di anticipazione

nella produzione alimentare e sostenere la salute ed il benessere.

Si evidenziano qui le Plenary Lecture di ICheaP-13 e di EFF2017:

1. CO2 reuse, what’s new?

Prof. Flavio Manenti - Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegne-

ria Chimica “Giulio Natta” - Politecnico di Milano

2. Biobased Fuels and Chemicals: the New Era for Chemical Engineering

Prof. Rubens Maciel Filho - School of Chemical Engineering - State

University of Campinas-UNICAMP -Brasil

3. Modelling at the interface of process and product innovations

Pieter Verboven - Division of Mechatronics, Biostatistics and Sensors

(MeBioS) KU Leuven Belgium

4. Food process innovations aligned with sustainability assessment

Alexander Mathys - Dep. of Health Sciences and Technology - ETH

Zurich – Svizzera

5. Formulation Engineering of Healthy Foods

Serafim Balkalis - School of Chemical Engineering - The University of

Birmingham Edgbaston, Birmingham, UK

Infine, una considerazione importante riguarda la documentazione

lasciata dai due congressi, ossia la collocazione editoriale e la riso-

nanza dei lavori presentati. Infatti, per la gran parte di essi, è stato

possibile accedere alla pubblicazione dell’articolo sullo special issue

Vol. 57 del CET Journal, Chemical Engineering Transactions (tutti gli

articoli sono visionabili in open access al link http://www.aidic.it/

cet/17/57/000.html).

Lo sforzo notevole di selezione, di revisione, di documentabilità di

queste azioni, ma soprattutto la competenza e l qualità dei numerosi

referees, consente al CET Journal di essere censita da SCOPUS e da ISI,

nonché di assegnare ad ogni singolo lavoro un suo DOI Identification

System. Di ciò, un doveroso ringraziamento va al Prof. Sauro Pierucci,

responsabile dell’attività congressuale di AIDIC nonché ideatore e Co-

Editor in Chief di CET Journal, ed ai suoi collaboratori.

Prossimi appuntamenti del congresso ICheaP e del congresso EFF sono

previsti nel 2019.

www.aidic.it/icheap13/

www.aidic.it/eff2017

A Milano due importanti Congressi

ICheaP-13 ed EFF 2017

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AIDIC NEWS N. 2 20172

GNL: tecniche criogenicheper ridurre i consumi

La rigassificazione del GNL, fase finale della catena del valore del GNL, è un processo che consuma energia, elettrica e termica. Saipem, in collaborazione

con il Politecnico di Milano, ha sviluppato sistemi energetici innovativi per la riduzione dei consumi di energia sfruttando l’energia criogenica disponibile.

DI ANTON MARCO FANTOLINI, SALVATORE DE RINALDIS, LUCA DAVIDE INGLESE (*)

(*) SAIPEM

Impianti di rigassificazione GNL

LE PAGINE

DELL’AIDIC

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AIDIC NEWS N. 2 2017 3

La rigassificazione del GNL compete con l‘importazione del gas tramite

condotta e per la maggior parte dei paesi importatori di energia rap-

presenta un‘opportunità eccellente di diversificazione delle fonti ener-

getiche in quanto riduce la dipendenza dai Paesi fornitori di gas. Le

capacità di rigassificazione globali sono in continua e stabile espansio-

ne nonostante la recente crisi economica mondiale e la successiva ridu-

zione della domanda energetica, e hanno raggiunto 757 MTPA nel 2016.

Tra i numerosi motivi di questa crescita annoveriamo il miglioramento

delle capacità in paesi importatori come il Giappone, la Corea del Sud e

la Cina grazie al completamento di nuovi terminali di Rigassificazione;

la costruzione di nuovi terminal di importazione del GNL in nuovi pae-

si, come la Polonia, l‘Egitto e Singapore e la rapida crescita del mercato

GNL di piccola scala. Una particolare tendenza del settore è il boom del

mercato della rigassificazione su nave (FSRU, Floating Storage Regasifi-

cation Unit): nel 2016 a bordo delle FSRU è stata installata una capacità

totale di 77 MTPA, un aumento del 35% rispetto al 2015.

UN IMPIANTO DI PRODUZIONE GNL DI SAIPEM

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AIDIC NEWS N. 2 20174

Consumi elettrici e termici di un terminale di rigassificazioneIl GNL è importato e stoccato a pressione atmosferica a TLNG = -160

°C. La rigassificazione del GNL è un processo che richiede calore per

portare il GNL in fase gassosa alla temperatura richiesta dalla rete

del gas (TNG = 3 °C) ed energia elettrica per raggiungere la pressione

richiesta (p = 63÷84 barg) e rifornire le unità ausiliaries (utilities) ser-

vizi dell‘impianto.

Tsw : temperature acqua mare (sea water)

LNG : Liquefied Natural Gas

TNG : temperature gas natural (natural gas)

Nello studio sono stati presi in considerazione i consumi di energia

elettrica e termica di una linea di Rrigassificazione tipica con SCV

(Submerged Combustion Vaporizers, vaporizzatori a fiamma som-

mersa) (139 t/h, vedere le figure 1 e 2): rispettivamente 27 MWt e

2.25 MWe.

1

2

Fig. 1 Consumi di energia elettrica e termica per una tipica linea di rigassificazione con SCV

3

4

1

2

Fig. 1 Consumi di energia elettrica e termica per una tipica linea di rigassificazione con SCV

3

4

CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA E TERMICA PER UNA TIPICA LINEA DI RIGASSIFICAZIONE CON SCV

TERMINALE GNL DI POLSK

LA PAGINE

DELL’AIDIC

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AIDIC NEWS N. 2 2017 5

Per il confronto con ORV (Open Rack Vaporizers, vaporizzatori ad ac-

qua di mare) è stata presa in considerazione la medesima capacità

di linea, e potenza elettrica pari a 3.85 MWe.

DriversLa maggior parte degli impianti di rigassificazione del GNL si basa

su due tecnologie di vaporizzazione convenzionali: vaporizzatori

ad acqua di mare (ORV) o vaporizzatori a fiamma sommersa (SCV).

I terminali di rigassificazione sostengono costi notevoli per l‘im-

portazione di energia elettrica e il loro ridotto utilizzo stagionale

contribuisce ad aumentare il peso dei costi energetici rispetto alle

entrate.

Inoltre, la possibile applicazione della Carbon Tax aumenterebbe

ulteriormente i costi dei consumi energetici.

Sono questi i drivers che hanno portato Saipem e il Politecnico di Mi-

lano a studiare tecnologie energeticamente efficienti per impianti di

rigassificazione del GNL (nuovi ed esistenti), con il principale obiet-

tivo di minimizzare si il consumo di gas combustibile che l‘importa-

zione di energia elettrica.

Indici di prestazioniPer misurare l‘efficienza delle tecnologie sono stati stabiliti due indici

di prestazioni:

• SCF (Specific Fuel Consumption – Consumo specifico di combu-

stibile), espresso come il rapporto fra il consumo di gas naturale

equivalente (GN) e il GNL rigassificato [kgNG/tonsLNG], che dovrebbe

tendere a zero.

• FCS (Fuel Consumption Saving – Risparmio del consumo di com-

bustibile), definito come il rapporto fra i consumi di combustibile

specifici della tecnologia efficiente energeticamente e la tecnologia

convenzionale di riferimento (SCV o ORV), che dovrebbe tendere

a -100%.

Il consumo di gas naturale equivalente viene calcolato consideran-

do una centrale elettrica alimentata a gas naturale con un‘efficienza

del 50%.

Panoramica delle tecnologieDa una rassegna delle apparecchiature attualmente disponibili sul

mercato emerge che sono quattro le tecnologie interessanti e rea-

lizzabili:

• Espansione diretta: pompaggio del GNL criogenico ad alte pressio-

ni ed espansione del GNL rigassificato alle pressioni di consegna

• Cogenerazione: produzione contemporanea di energia elettrica

e termica dalla combustione di una frazione del GNL rigassifi-

cato

• Cicli a gas: produzione di energia elettrica e calore da una frazione

del GNL rigassificato

• Cicli con fluidi organici Rankine (ORC): produzione di energia elet-

trica utilizzando l‘acqua di mare come fonte di energia.

Espansione direttaIl GNL viene pompato a una pressione superiore a quella di rete

e viene vaporizzato da una fonte di calore (acqua di mare o SCV

a temperatura più elevata). Il gas naturale ad alta pressione viene

quindi espanso in turbina per trasformare l‘energia meccanica in

energia elettrica, utilizzando un espansore accoppiato a un genera-

tore di energia.

Lo schema concettuale dell‘espansione diretta è presentato di se-

guito:

Apparecchiature: potenziali criticità

Non sono emerse criticità tecnologiche per l‘implementazione com-

merciale di questa tecnologia, anche se la massima pressione è limi-

tata dalla resistenza meccanica del vaporizzatore.

La pompa di rilancio non presenta differenze sostanziali rispetto a

quelle attualmente adottate in questi tipi di impianto.

Per quanto riguarda l‘espansore, si tratta di una tecnologia conso-

lidata (ad esempio nelle let down stations – stazioni di riduzione di

pressione).

2

5

Bassa pressione (gas naturale)

Alta pressione (gas naturale)

Generatore Turbina Valvola di

bypass

Riscaldatore

Vaporizzatore GNL

CAMINO DI BYPASS

PACCHI STRUTTURATI

GAS NATURALE

QUENCHING VAPORIZZATORI

GNL

CONDENSAZIONE

GAS

TURBINA A GAS SILENZIATORE

SCHEMA CONCETTUALE DELL‘ESPANSIONE DIRETTA

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AIDIC NEWS N. 2 20176

Aspetti rilevanti

Lo schema garantisce vantaggi in termini di basso impatto sulle ap-

parecchiature aggiunte e sulla superficie occupata, con conseguenti

CAPEX contenuti; questo lo rende una scelta interessante per appli-

cazioni a terminali di Rigassificazione esistenti. Il guadagno di effi-

cienza tuttavia è modesto con la pressione di fornitura di una con-

duttura tipica; può essere più interessante con pressioni del gas di

fornitura più basse, ad esempio quando lo stabilimento di Rigassifi-

cazione è accoppiato a una centrale elettrica a gas naturale.

CogenerazioneLa cogenerazione è la generazione simultanea di elettricità e il recu-

pero di calore, da una singola fonte e tramite un singolo processo.

L‘applicazione di questo principio alla rigassificazione GNL è già stata

realizzata in diversi terminali GNL in funzione, fra cui alcuni realiz-

zati da Saipem.

Apparecchiature: potenziali criticità

Lo studio ha preso in considerazione un motore a combustione inter-

na o una turbina a gas dotati, in entrambi i casi, di un‘apparecchia-

tura per il recupero di energia termica. In questo modo viene recu-

perato il calore dei fumi di combustione, per riscaldare il circuito di

acqua collegato con la vasca di vaporizzazione del SCV. I produttori di

turbine a gas e motori a combustione interna possono fornire l’unità

di recupero termico come optional.

Aspetti rilevanti

Per la singola linea GNL, vi è uno squilibrio tra energia elettrica e ter-

mica (tipicamente è sbilanciato verso l’energia termica nel rapporto

tra 8 e 10), mentre il rapporto fra energia termica ed energia elettrica

del CHP è di 1 a 3; il recupero di calore dai gas di scarico tramite un

impianto d’acqua a circuito chiuso fornisce solo una parte della po-

tenza termica necessaria.

In altre parole, allo stato dell‘arte attuale delle trbine a gas per le ap-

plicazioni di cogenerazione, non è possibile soddisfare simultanea-

mente i carichi elettrici e termici di un terminal GNL, poiché il carico

elettrico è molto inferiore, in termini relativi, rispetto ai carichi ter-

mici.

Lo schema di cogenerazione valutato nello studio è stato sviluppato

per superare questo problema e bilanciare i carichi elettrici e termici.

Cicli a gasI cicli a gas sono cicli Brayton in cui il fluido di lavoro opera fra una

fonte di calore e un pozzo freddo, che per la Rigassificazione è il GNL

stesso.

Apparecchiature: potenziali criticità

Tenendo in considerazione gli intervalli di energia, temperature e

pressioni nel ciclo studiato, i componenti richiesti non dimostrano

aspetti critici. I produttori possono fornire turbomacchine, referen-

ziate per gli intervalli operativi.

3

6

7

Ventola di ricircolo

Combustore

Gas di scarico Riscaldatore Aria

Turbina Combustibile Compressore

Metano liquido Gas metano

Scambiatore di calore

azoto/metano

Ritorno azoto freddo

Generatore Turbina

GN Fluido

organico Condensatore

Pompa

Serbatoio GNL TLNG= - 160 °C Vaporizzatore Acqua di mare

TSW= 9 °C

SCHEMA TIPICO DEL CICLO DEL GAS

2

5

Bassa pressione (gas naturale)

Alta pressione (gas naturale)

Generatore Turbina Valvola di

bypass

Riscaldatore

Vaporizzatore GNL

CAMINO DI BYPASS

PACCHI STRUTTURATI

GAS NATURALE

QUENCHING VAPORIZZATORI

GNL

CONDENSAZIONE

GAS

TURBINA A GAS SILENZIATORE

SCHEMA DI COGENERAZIONE PER LA RIGASSIFICAZIONE

LA PAGINE

DELL’AIDIC

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Per quanto riguarda gli scambiatori di calore, la scelta si orienta verso

scambiatori di calore a fascio o a circuito stampato (PCHE). La poten-

za termica può essere fornita al ciclo , ad esempio, da caldaie conven-

zionali.

Aspetti rilevanti

Una scelta fondamentale nei cicli a gas è il fluido di lavoro, per ridur-

re i costi dell‘impianto e aumentare l‘efficienza. I criteri principali di

selezione possono essere riepilogati come segue:

• È consigliabile l’utilizzo di fluidi con una bassa complessità mole-

colare, che grazie a rapporti dei calori specifici elevati, permettono

di eseguire il progetto delle turbomacchine (compressore o espan-

sore) con rapporti di pressione contenuti. Poiché le prestazioni del

ciclo a gas dipendono dai rapporti di temperatura, i bassi rapporti

di pressione nelle turbomacchine, limitano la pressione massima

del ciclo, aumentando l‘efficienza delle turbomacchine stesse.

• Pesi molecolari elevati riducono il salto entalpico specifico nelle

turbomacchine, limitando il numero di stadi e conseguentemente

i costi.

• I fluidi inerti sono da preferirsi poiché non presentano pericoli di

infiammabilità.

• Costo e disponibilità del fluido sul mercato.

Lo schema di processo studiato per i cicli a gas mostra la possibili-

tà di utilizzo a basse temperature pur soddisfacendo la domanda di

energia elettrica.

Organic Rankine CycleI cicli Rankine con fluidi organici (ORC – Organic Rankine Cycle)) sono

cicli che impiegano come fluido di lavoro in un ciclo di Rankine un

fluido organico opportunamente selezionato anziché acqua (come

nei cicli Rankine a vapore). La scelta del fluido dipende dalla fonte

di calore disponibile , da considerazioni termodinamiche e dai limiti

tecnologici ed economici: la selezione richiede strumenti dedicati per

il confronto di diverse soluzioni.

Gli ORC richiedono un numero limitato di componenti e possono es-

sere disposti in layout semplici. Inoltre, con la selezione di un fluido di

lavoro idoneo possono funzionare a temperature molto basse senza

incorrere in portate volumetriche elevato o richiedere gradi di vuoto

3

6

7

Ventola di ricircolo

Combustore

Gas di scarico Riscaldatore Aria

Turbina Combustibile Compressore

Metano liquido Gas metano

Scambiatore di calore

azoto/metano

Ritorno azoto freddo

Generatore Turbina

GN Fluido

organico Condensatore

Pompa

Serbatoio GNL TLNG= - 160 °C Vaporizzatore Acqua di mare

TSW= 9 °C

SCHEMA CONCETTUALE DELL‘ORC

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Fig. 7 ORC a singolo livello di pressione: energia a confronto con il fluido di lavoro

Con un singolo livello di pressione e i fluidi di esercizio valutati, il consumo di energia si mantiene superiore alla produzione, pertanto la linea surplus/deficit, illustrata in blu rimane al di sotto della linea di bilanciamento elettrico tra produzione e consumi: è ancora necessario importare energia elettrica per l'impianto di rigassificazione del GNL. Lo schema di processo studiato per l'ORC mostra la possibilità di coprire la domanda di energia elettrica con due livelli di pressione o con configurazioni ORC a cascata.

Fig. 8 Configurazioni ORC a due livelli e a cascata

LIVELLO SINGOLO Fluido puro

Livello di condensazione singolo

recuperativo

DUE LIVELLI Fluido puro

Due livelli di condensazione AP e BP recuperativo

CASCATA Due cicli a singolo livello

fluidi puri differenti ciclo SUPERIORE recuperativo

ciclo INFERIORE economizzatore

Energia netta ORC per livello singolo non sufficiente

Com

ples

sità

de

ll'im

pian

to

C

om

ple

ssit

à

de

ll'im

pia

nto

Bilancio elettrico del processo di Rigassificazione di linea

CONFIGURAZIONI ORC A DUE LIVELLI E A CASCATA

4

8

Fig. 7 ORC a singolo livello di pressione: energia a confronto con il fluido di lavoro

9

LIVELLO SINGOLO Fluido puro

Livello di condensazione singolo

recuperativo

Energia netta ORC per livello singolo non sufficiente

Complessità dell'impi

Complessità

dell 'impian

ORC A SINGOLO LIVELLO DI PRESSIONE: ENERGIA A CONFRONTO CON IL FLUIDO DI LAVORO

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spinti nel condensatore. Queste caratteristiche rendono gli ORC una

soluzione interessante per i terminal di Rigassificazione GNL, con-

sentendo la produzione di elettricitàe riducendo il consumo di gas.

Apparecchiature: potenziali criticità

Le apparecchiature principali degli ORC sono: la pompa, l‘espansore e gli

scambiatori di calore. La pompa ORC funziona a temperature criogeni-

che e con una prevalenza superiore a 100 bar; diversi produttori di mac-

chine forniscono pompe referenziate per le condizioni operative del ORC

L‘espansore ORC è il componente chiave del ciclo e la scelta della sua

architettura non è univoca:

• La turbina centripeta è un componente piuttosto comune nelle ap-

plicazioni. Tali turbine sono idonee a fluidi bi-fasici, ma vi sono

più difficoltà nella realizzazione di un‘espansione a più stadi.

• Le turbine assiali sono idonee per espansioni con elevati rapporti

di volume; si tratta della tecnologia più comune negli ORC.

• Le turbine radiali possono gestire rapporti di volume molto elevati

con un design compatto ed efficienze elevate.

Gli espansori volumetrici non sono in grado di competere con le tur-

bine in termini di efficienza per le condizioni operative considerate.

Aspetti rilevanti

Per un singolo livello di pressione, è stato valutato il bilancio di ener-

gia elettrica per i diversi fluidi di esercizio. Il diagramma nel seguito

rappresenta i risultati:

Con un singolo livello di pressione e i fluidi di esercizio valutati, il

consumo di energia si mantiene superiore alla produzione, pertanto

la linea surplus/deficit, illustrata in blu rimane al di sotto della linea

di bilanciamento elettrico tra produzione e consumi: è ancora neces-

sario importare energia elettrica per l‘impianto di rigassificazione del

GNL. Lo schema di processo studiato per l‘ORC mostra la possibilità

di coprire la domanda di energia elettrica con due livelli di pressione

o con configurazioni ORC a cascata.

Lo schema ORC valutato nello studio è stato sviluppato per coprire i

consumi di energia elettrica.

RisultatiI risultati comparativi delle quattro tecnologie studiate, efficienti dal

punto di vista energetico sono presentati di seguito (a confronto con i

vaporizzatori a fiamma sommersa). I risultati prendono in considera-

zione un ingresso del GNL nell‘impianto di Rigassificazione del GNL

pari a 1,154 MTPA.

Rispetto alla tecnologia ORV convenzionale, che utilizza acqua di

mare, solo i risultati dello schema ORC sono competitivi in termini di

efficienza energetica, con un FCS di -100%, un SFC di 0 [kgNG/tLNG] ed

emissioni di CO2 evitate pari a 12.500 t/anno.

L‘espansione diretta presenta vantaggi limitati, che potrebbero essere

interessanti combinate con altre tecnologie. La cogenerazione è una

tecnologia collaudata, in grado di coprire i carichi elettrici e termici. I

cicli a gas sono adatti a coprire i carichi elettrici e termici, con impie-

go di caldaie convenzionali.

I cicli Rankine a fluido organico (ORC) hanno il maggiore potenziale

in termini di risparmi energetici anche in caso fosse disponibile ac-

qua di mare a basse temperature.

L‘analisi economica è stata condotta prendendo in considerazione di-

versi costi di energia elettrica e combustibile, a seconda della regione

geografica selezionata e tenendo in considerazione la temperatura

dell‘acqua di mare per il calcolo delle prestazioni energetiche.

Le tecnologie più promettenti per il risparmio energetico sono state

valutate anche prendendo in considerazione la Carbon Tax e i certi-

ficati bianchi (TEE, solo nel caso dell‘Italia). I risultati del confronto

economico sono presentati di seguito:

TABELLA 1 – RISULTATI DEL CONFRONTO TRA LE QUATTRO TECNOLOGIE

TecnologiaConsumo di gas naturale

[t/anno]

Risparmio consumo di combustibile

[%]

Consumo specifico di combustibile

[kgNG/tLNG]

Emissioni CO2 evitate[t/anno]

Espansione diretta 16,000 -5 15 2,300

Cogenerazione 8,200 -58 7 26,000

Ciclo a gas 11,000 -43 9 23,000

Organic Rankine Cycle 0 -100 0 50,000

LA PAGINE

DELL’AIDIC

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Considerazioni• Laddove l‘energia ha costi maggiori, come in Europa, tutte le so-

luzioni citate in precedenza risultano molto interessanti sia in

termini di costo del ciclo di vita e tempo di ammortamento. Con

l‘aggiunta di una possibile Carbon Tax, il tempo di ammortamento

diminuisce ulteriormente.

• Il CAPEX per le tecnologie innovative è maggiore rispetto a quelle

convenzionali, mentre Total Life-cycle Cost (TLC) è inferiore, spe-

cialmente per ORC.

• L‘Italia e la Polonia sono interessanti per tutte le tecnologie a causa

degli elevati costi energetici.

• La Malesia, l‘India e la Cina sono promettenti per tutte le tecno-

logie, specialmente quando si prende in considerazione l‘effetto

della temperatura dell‘acqua di mare sulle prestazioni energe-

tiche.

ConclusioniI terminal di rigassificazione del GNL giocano un ruolo strategico nel-

la diversificazione delle fonti energetiche, in particolare in Europa.

Saipem e il Politecnico di Milano hanno analizzato le diverse solu-

zioni di miglioramento dell‘efficienza energetica dei terminal di ri-

gassificazione e i diversi schemi per soddisfare le esigenze dei diversi

impianti in termini di dimensioni, ubicazione e vincoli specifici. Tali

schemi, valutati in base alle informazioni dei progetti EPC eseguiti e

dei fornitori delle apparecchiature, sono ora disponibili per le appli-

cazioni sul campo.

CAPEX E TOTAL LIFE-CYCLE COST (TLC)

TEMPO DI RITORNO

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AIDIC NEWS N. 2 201710

Pronti per il piano Industria 4.0

Presentando i temi dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016-2017, il Rettore del Politecnico di Torino descrive un Ateneo in crescita che si candida a ricoprire un ruolo chiave nel processo che porterà verso l’Industria del futuro.

Politecnico di Torino

A CURA DELLA REDAZIONE

LE PAGINE

DELL’AIDIC

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AIDIC NEWS N. 2 2017 11

“Stiamo vivendo in un periodo caratterizzato da una rapida, e per

certi versi imprevedibile, evoluzione di tecnologie emergenti, che

avranno un impatto sulla crescita economica, ma anche e soprat-

tutto risvolti di ordine sociale e culturale. Per restare competitiva

in uno scenario internazionale, la nostra Industria dovrà non solo

consolidare i processi di innovazione, ma avviare un percorso di

trasformazione che la renda protagonista della rivoluzione tecnolo-

gica che stiamo vivendo. Alle Università è richiesto non soltanto di

porsi sulla frontiera della ricerca scientifica, ma anche di contribu-

ire, di concerto con il sistema socio-economico e con le istituzioni

che hanno responsabilità di governo, a promuovere una diffusione

inclusiva e sostenibile di queste nuove tecnologie, capace di dare

risposte alle grandi sfide che ci attendono”.

È questo lo scenario che ha fatto da filo conduttore per l’inaugura-

zione dell’anno accademico 2016/2017 del Politecnico di Torino, nel

corso della quale il Rettore Marco Gilli si confronterà con il Ministro

dello Sviluppo economico Carlo Calenda sul ruolo che le Università

dovranno avere nell’attuazione del Piano Industria 4.0; il Politecnico,

in particolare, sarà chiamato direttamente a dare corpo e sostanza al

Piano, essendo stato individuato dal Ministero come una delle sedi

dei Competence Center che saranno distribuiti sul territorio nazio-

nale. Proprio a questo aspetto sarà dedicata la prolusione, tenuta dal

Vicerettore al Trasferimento Tecnologico Emilio Paolucci.

Un contributo alla discussione arriverà dal mondo industriale con gli

interventi del Presidente dell’Unione Industriale di Torino Dario Gal-

lina e di Riccardo Procacci, Presidente e AD di Avio Aero.

Investimenti sul capitale umano“Per dare una risposta adeguata alle aspettative del sistema socio-

economico e interpretare correttamente la propria missione”, fa pre-

sente il Rettore Marco Gilli, “il nostro Ateneo ha potuto avvalersi negli

ultimi anni di una solida condizione economico-finanziaria, dovuta a

L’INGRESSO DEL POLITECNICO DI TORINO

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AIDIC NEWS N. 2 201712

un’attenta politica di contenimento dei costi, all’acquisizione di una

parte crescente della percentuale premiale di Fondo di Finanziamen-

to Ordinario (FFO), ma soprattutto all’acquisizione di fondi competi-

tivi internazionali e al consolidamento di contratti di partnership con

il sistema delle imprese. Questa condizione, relativamente favorevole,

ci ha consentito di predisporre nel 2016 e nel 2017 due bilanci ambi-

ziosi, che contemplano ingenti investimenti per elevare la qualità del-

la formazione e della ricerca scientifica, potenziare le infrastrutture,

rafforzare le politiche di trasferimento tecnologico e soprattutto per

valorizzare la nostra risorsa più preziosa, il capitale umano”.

Il Politecnico ha infatti approvato un bilancio di previsione 2017 ri-

volto allo sviluppo di iniziative a sostegno dei propri studenti, delle

attività di ricerca e di internazionalizzazione, dello sviluppo culturale

e tecnologico del territorio, con investimenti superiori ai 50 milioni

di euro.

Il numero di docenti torna a crescere: da metà 2014 a fine 2016, sono

state aperte complessivamente 430 posizioni; “Il maggior investi-

mento in risorse umane degli ultimi quindici anni”, commenta il

Rettore. Il progetto Visiting Professor, che ha consentito di accogliere

più di 30 docenti di elevata reputazione internazionale con il solo

bando 2016, l’introduzione di uno starting grant per i professori non

provenienti dai ruoli del Politecnico, la selezione di ricercatori da de-

stinarsi a tempo pieno ai Campus all’estero e una call per professori

esterni che ha portato a quasi 200 candidature per venire a lavorare

al Politecnico completano l’investimento sul capitale umano, anche in

un’ottica di internazionalizzazione.

Un corso di laurea in Ingegneria IndustrialeIn questo quadro di crescita, si registra anche l’incremento del nume-

ro delle domande di immatricolazione: dal 2012, il numero di studen-

ti che hanno richiesto di immatricolarsi nei corsi di laurea dell’Ateneo

è cresciuto in modo esponenziale, con percentuali annuali intorno

al 10% e toccando quest’anno quota 11.000: “Un dato in forte contro-

tendenza in un Paese che presenta una delle percentuali più basse di

laureati tra i Paese OCSE”, fa presente il Rettore.

L’Ateneo sta già investendo molto per migliorare ulteriormente la

qualità della propria didattica, rendendola ancora più internazionale

e trasversale, proprio per venire incontro alle esigenze di innovazio-

ne del Paese: oltre 10 milioni di euro serviranno a riqualificare i la-

boratori didattici; è stato incrementato il numero di borse di studio

destinate a studenti internazionali, selezionati con esami di ammis-

sione svolti direttamente nelle aree geografiche di maggiore interes-

se strategico (Cina, America Latina e Paesi del Mediterraneo); è pre-

visto un incremento sostanziale delle risorse destinate al dottorato

di ricerca; infine, verranno rafforzati i percorsi di eccellenza per gli

studenti maggiormente meritevoli: “Qualità e impegno” nella Laurea

triennale e l’Alta Scuola Politecnica nella Laurea Magistrale, ai qua-

li si aggiungerà un percorso integrato Laurea Magistrale-Dottorato,

aperto agli studenti più brillanti e a quelli internazionali.

INNOVAZIONE

E RICERCA

DUE MOMENTI DELL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO

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AIDIC NEWS N. 2 2017 13

Quello che manca al sistema ita-

liano, ricorda il Rettore, è un seg-

mento di formazione terziaria

professionalizzante: “Per contri-

buire a colmare questa lacuna del

nostro sistema formativo, il Poli-

tecnico, insieme ad altre Univer-

sità, avvierà, compatibilmente con

le tempistiche definite dal MIUR,

un percorso di Laurea triennale

professionalizzante in Ingegneria

Industriale, da estendersi ad altri

ambiti, avvalendosi dell’esperien-

za e della competenza maturata

in corsi di studio triennali e magi-

strali. Parallelamente, nella nostra Scuola di Master potenzieremo la

formazione permanente, con l’avvio di un programma di MOOCS (Mas-

sive Open Online Courses), finalizzato all’aggiornamento dei laureati”.

Investimenti nella ricerca e nel trasferimento tecnologicoLa sfida posta dalla nuove tecnologie richiederà però anche investi-

menti e importanti trasformazioni nel modo di condurre la ricerca e

il trasferimento tecnologico.

In questo senso, il Politecnico ha avviato negli ultimi anni un rile-

vante programma di finanziamento della ricerca che prevede inve-

stimenti crescenti, pari a oltre 30 milioni nel 2017, articolati lungo

due filoni paralleli, tra loro complementari: da un lato l’individua-

zione delle aree di ricerca strategiche per l’Ateneo e il pieno supporto

alle iniziative di eccellenza per attrarre e incentivare ricercatori di

talento; dall’altro lato, uno spazio adeguato per la ricerca “curiosity

driven”, perché dalla ricerca diffusa possa emergere l’eccellenza.

Il Politecnico ha poi migliorato notevolmente le proprie performance

nel programma di finanziamenti europei Horizon2020, dove sono già

stati acquisiti quasi 100 progetti collaborativi, che in termini di finan-

ziamento pro-capite, come già avvenuto per il VII Programma Qua-

dro, pongono l’Ateneo ai primi posti in Italia. Lo stimolo alla presen-

tazione di nuove proposte progettuali, anche con iniziative di Ateneo

specifiche come quella di accompagnamento alla candidatura per gli

ERC grant e di attrazione di ricercatori eccellenti dall’esterno, sono

azioni che hanno portato risultati concreti, facendo ad esempio salire

a 11 il numero di progetti ERC del Politecnico. “Il progetto più innova-

tivo che stiamo realizzando, coerentemente con i modelli che si stan-

no adottando nelle principali università tecniche del mondo, è poi la

costituzione di Centri interdipartimentali che si pongono l’obiettivo

di aggregare e acquisire competenze interdisciplinari su tematiche

di ricerca scientifica e tecnologica di frontiera e conseguentemente

di accrescere la reputazione e la visibilità dell’Ateneo in alcune aree

di interesse strategico per il Territorio e per il Paese, potenziando le

collaborazioni con le Istituzioni internazionali più prestigiose e con-

solidando i rapporti di partnership con i principali attori del sistema

socio-economico. Abbiamo stanziato 27 milioni di euro e sono già in

fase di avvio i primi Centri che si occuperanno dei temi della mobi-

lità, dell’additive/advanced manufacturing, dell’energia, della Bioin-

gegneria e delle Tecnologie della Salute, del futuro dei centri urbani e

dei big data”, spiega il Rettore.

“Al Ministro Calenda presenteremo il nostro Ateneo e l’ecosistema

della ricerca e dell’innovazione che si è costituito attorno al Politecni-

co”, conclude il Rettore: “Le policy che abbiamo attuato in questi anni,

la nostra crescente capacità di attrarre studenti di talento da tutto

il mondo, gli investimenti in risorse umane, l’avvio dei Centri inter-

dipartimentali per favorire e promuovere la ricerca interdisciplinare

e la costituzione di un Laboratorio per il Trasferimento Tecnologico

pongono il nostro Ateneo nelle condizioni di affrontare le sfide e la

rivoluzione tecnologica che ci attendono”.

IL MINISTRO ALLO SVILUPPO ECONOMICO CARLO CALENDA

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AIDIC NEWS N. 2 201714

Un ruolo centrale nel Piano Industria 4.0Un contributo alla discussione è arrivato anche dal mondo indu-

striale con l’intervento del Presidente dell’Unione Industriale di To-

rino Dario Gallina: “L’obiettivo del Piano Industria 4.0 è far crescere

le aziende, in particolare le PMI, sostenendole nel riformulare com-

plessivamente il loro business in chiave digitale. La nuova fabbrica

digitale e si caratterizzerà per organizzazione e stili di lavoro del

tutto nuovi che determineranno una profondissima rivoluzione, so-

prattutto sui processi produttivi e sulla loro gestione, e una vera

sfida culturale, non solo economica. Credo che questa sia la partita

che l’Italia deve giocare per recuperare efficienza e competitività so-

prattutto sui mercati internazionali”.

Un esempio concreto di come il Politecnico stia già lavorando ad

alto livello sulle tematiche di Industria 4.0, in stretta collaborazione

con il mondo aziendale, è stata la firma nel corso della cerimonia

dell’accordo di partnership con Avio Aero che ha dato vita al Turin

Additive LAB, il nuovo laboratorio congiunto di Avio Aero e Politec-

nico, che pone le basi per una collaborazione a lungo termine su

tematiche di ricerca strategiche per il settore aeronautico.

Commenta il Presidente e AD Riccardo Procacci: “Lavoreremo

insieme per avere nuove soluzioni pensate per i motori aerei di

prossima generazione, sempre più leggeri e performanti. Faremo

leva sulle competenze del Politecnico, ad esempio, per la ricerca

nell’ambito dei nuovi materiali, e metteremo in campo la nostra

esperienza nell’industrializzazione dei processi e dei prodotti.

È un’opportunità unica per guardare al futuro con ottimismo: il

know how di azienda e Università, unito alla capacità di fare in-

novazione dei giovani talenti, è ciò che ci permetterà di riscrivere

l’industria di domani”.

Il Ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda ha raccolto stimo-

li e suggestioni dagli interventi di apertura, concludendo la cerimo-

nia con un intervento incentrato sulle implicazioni dell’innovazione

e le questioni aperte dalla rivoluzione che l’industria sta vivendo. Il

Ministro ha anche ricordato che il prossimo G7 dell’Industria che si

terrà proprio a Torino, città di eccellenze, che ha già vissuto un’espe-

rienza di trasformazione industriale e nella quale le istituzioni sono

abituate a lavorare insieme. In conclusione, il Ministro ha ricordato

l’importanza delle competenze tecniche, di cui il Paese ha bisogno,

ma che devono essere affiancate a un adeguato spirito umanistico

per riuscire a spiegare l’innovazione e vincere così la sfida posta dai

grandi cambiamenti che attraversano la nostra epoca.

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AIDIC NEWS N. 2 2017 15

IL RUOLO DEL COMPETENCE CENTERLuoghi di lavoro sostenibili, cambiamenti dei contenuti del lavoro, nuovi percorsi di formazione: la mission di Competence Center dell’ateneo e l’analisi della quarta rivoluzione industriale. Questi i contenuti della prolusione di inaugurazione dell’anno del vicerettore Paolucci. Vediamo alcuni passi salienti del suo intervento.

di Emilio Paolucci (*)(*) vicerettore per il Trasferimento Tecnologico, Politecnico di Torino

(…) Il Competence Center rappresenta un ulteriore passo del Politec-nico di Torino nel suo percorso di definizione della relazione futura fra ricerca e società, necessaria per evitare concentrazione di conoscen-ze e garantire alla collettività di beneficiare dell’innovazione tecnolo-gica e non di subirla. La necessità di modificare in modo strutturale il paradigma di produzione e trasferimento di conoscenze e compe-tenze introduce il tema del “come” fare fronte a questa sfida, e a questo aspetto fa riferimento la costituzione del Competence Center del Politecnico di Torino, che porta con sé alcune novità. Innanzitutto, la necessità di creare luoghi fisici aperti in cui far convergere e coesi-stere i risultati della ricerca scientifica e tecnologica e le esigenze del sistema produttivo. La contiguità fisica è necessaria per combinare e creare complementarietà tra alcune delle enabling technologies.L’additive manufacturing, ad esempio, ha bisogno che vengano svi-luppati in parallelo HPC, IoT, machine learning e big data. Bisogna poi considerare la crescita della scala degli investimenti della ricerca e la loro focalizzazione, per competere ad armi pari a livello inter-nazionale; la scala subottimale attuale limita infatti lo sviluppo e l’accesso alle nuove tecnologie. Infine, l’ultimo elemento centrale è la comprensione degli standard internazionali nella fase di sviluppo ed applicazione delle conoscenze tecniche e scientifiche, per evitare di avviare traiettorie di sviluppo tecnologico senza futuro.Il Competence Center del Politecnico sarà dunque un luogo fisico che svilupperà e metterà a disposizione le conoscenze generate dalle atti-vità di ricerca per elaborarne di nuove, adattandole a diversi ambiti e processi produttivi, coerentemente con le logiche di Trasferimento Tec-nologico che l’ateneo si è dato. La ricerca universitaria dovrà sviluppa-re contemporaneamente ambiti di ricerca specialistici e sperimentare con il mondo produttivo nuove complementarietà fra tali tecnologie, attraverso la collaborazione fra ambiti scientifici multidisciplinari, l’a-iuto agli early adopters locali, la condivisione di investimenti e speri-mentazioni. Tutto ciò riprende e sviluppa in modo moderno le scelte fatte dal Politecnico negli ultimi vent’anni con la costruzione della Cit-tadella Politecnica, dove sono stati localizzati l’Incubatore di Imprese Innovative e attività congiunte con grandi imprese.(…) Sono quindi tre i temi centrali nell’attività del Competence Center del Politecnico. Per prima cosa, la progettazione di luoghi di lavoro sostenibili, finalizzata a garantire sicurezza, salute e benesse-

re. Poi, la progettazione del cambiamento dei contenuti del lavoro e dell’apporto cognitivo dei singoli, che verrà accelerato dall’uso di algoritmi e “big data” in fabbrica. Il lavoro nell’assemblaggio non sparirà, anzi sta diventando maggiormente qualificato vista la com-plessità concettuale e manuale richieste, di cui robot e Intelligenza Artificiale potranno difficilmente appropriarsi. Sarà importante stu-diare il modo con cui la tecnologia cambierà le attività degli individui (meno fatica fisica e maggiore stress mentale per semplificare) e le competenze tecniche loro richieste. I fatti dimostrano come il supe-ramento del fordismo stia causando l’abbattimento dei muri fra “chi sa” (ingegneri e specialisti) e “chi fa” (operai), con la compenetra-zione a livello micro organizzativo tra saperi diversi. Infine, la pro-gettazione di nuovi percorsi di formazione in logica life long learning capaci di includere tutti. I requisiti di istruzione e formazione tecnica nelle fabbriche sono aumentati (con un generale upskilling già oggi visibile) e creano nuove opportunità professionali. Il processo di cam-biamento dovrà essere sostenuto in modo strutturale sia con giovani laureati e diplomati, sia con la formazione di chi è già nel processo produttivo, al fine di garantire equità ed inclusione sociale. Il Competence Center rappresenta quindi un ulteriore passo del Poli-tecnico di Torino nel suo percorso di definizione della relazione futura fra ricerca e società, necessaria per evitare concentrazione di co-noscenze e garantire alla collettività di beneficiare dell’innovazione tecnologica e non di subirla. Sarà un fattore chiave per lo sviluppo del territorio, prevedendo fin dalla sua nascita la necessaria atten-zione ai cosiddetti “fattori critici di successo”, indispensabile per evitare prematuri fallimenti dei processi di innovazione e garantirne invece il successo: condivisione di indirizzi a livello di territorio, col-laborazione fra istituzioni, libertà di accesso e di trasferimento delle conoscenze, garanzia di risorse sufficiente e continue, capacità di assumersi rischi e di avere una chiara visione del cambiamento del lavoro e dei suoi contenuti.

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INNOVAZIONE

E RICERCA

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AIDIC NEWS N. 2 201716

Fluidi supercritici:un convegno a Lisbona

Al recente convegno sui fluidi supercritici cresce l’interesse per le applicazioni legate all’uso della CO

2 e dell’acqua in condizioni supercritiche. La sede del convegno è stata

la città di Lisbona, ricca di storia e di diverse influenze artistiche e culturali.

16th European Meeting on Supercritical Fluids

DI PAOLO TRUCILLO

EQUIPMENT PER L’ESTRAZIONE SU LARGA SCALA CON CO2 SUPERCRITICA

LE PAGINE

DELL’AIDIC

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AIDIC NEWS N. 2 2017 17

Fra il 25 e il 28 aprile scorsi ho preso parte al 16th European Meeting

on Supercritical Fluids (EMSF 2017), organizzato dalla ISASF (Interna-

tional Society for Advancement of Supercritical Fluids), società no-profit

che ha lo scopo di promuovere la conoscenza e le applicazioni legate

ai fluidi in condizioni supercritiche. Per chi non lo sapesse, un fluido

supercritico possiede proprietà simili a quelle dei liquidi (densità) e a

quelle dei gas (viscosità).

La sede del convegno è stata la bella città di Lisbona, così ricca di

storia e caratterizzata da un’architettura in cui confluiscono diverse

influenze artistiche e culturali.

Per offrire agli iscritti l’idea di moderno su uno sfondo classico, il

cocktail di benvenuto è stato organizzato nella sede del Rettorato del-

la Nova University della capitale portoghese. Fra i presenti, ho avu-

to il piacere di incontrare: il Prof. Erdogan Kiran, Editor in Chief del

Journal of Supercritical Fluids, rivista internazionale chiave per chi

lavora e pubblica risultati ottenuti mediante l’uso di fluidi supercri-

tici; il Prof. Jerry W. King, esperto di tecnologie ad alta pressione e di

separazione applicate ai campi dell’industria alimentare, dei substrati

lipidici e della trasformazione dei materiali; la Prof. Elisabeth Badens,

Presidente dell’ISASF e capo del gruppo “Process and Supercritical

Fluids” presso l’Università Aix Marseille, in Francia, e molti altri.

I lavori del convegno, invece, hanno avuto luogo presso la Fundação

Calouste Gulbenkian, un centro congressi situato nel cuore moderno

della città. L’impressione che ho avuto, sin dalle lezioni plenarie, è

stata quella di un crescente interesse per le applicazioni legate all’uso

dell’acqua in condizioni supercritiche. Rispetto a molti altri composti,

l’acqua diventa supercritica alla temperatura di 647 K e alla pressione

di 22 MPa, condizioni piuttosto spinte se confrontate, ad esempio,

con quelle critiche dell’anidride carbonica (304 K e 7.4 MPa)

Se da un lato il vantaggio econo-

mico è minore, dall’altro le ap-

plicazioni sembrano essere inte-

ressanti. Ad esempio, Marìa José

Cocero Alonso, Prof. presso il Di-

partimento di Ingegneria Chimica

e di Tecnologia Ambientale dell’U-

niversità di Valladolid in Spagna,

ha indicato le potenzialità dell’ac-

qua subcritica e critica, impiega-

ta come solvente alternativo per

sciogliere e idrolizzare biomasse,

nello specifico cellulosa e ligni-

na. Altre applicazioni proposte con acqua in condizioni supercriti-

che sono state la valorizzazione di sansa d’uva grazie all’uso di acqua

compressa, lo sviluppo di film antimicrobici di amido e chitosano,

tecniche di purificazione per precipitazione e molto altro ancora. Gli

altri argomenti trattati durante il convegno hanno riguardato appli-

cazioni legate al campo dell’industria alimentare, farmaceutico, dei

materiali e del rinnovamento energetico.

La Business Plan CompetitionIn particolare, sono stato selezionato per la finale del 1st Business

Plan Competition, svoltosi nella seconda parte del convegno. Questa

novità, proposta da ISASF e finanziata dagli Sponsor, ha invogliato i

gruppi interessati a proporre un progetto di sviluppo di un prodotto

che potesse avere un significativo impatto sociale e un ritorno eco-

nomico soddisfacente. Occorreva quindi partire da un’idea innova-PAOLO TRUCILLO NEL CORSO DELLA BUSINESS PLAN COMPETITION

RETTORATO DELLA NOVA UNIVERSITY DI LISBONA

LA FUNDAÇÃO CALOUSTE GULBENKIAN A LISBONA

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AIDIC NEWS N. 2 201718

tiva, trovare una problematica di interesse pubblico da risolvere, e

sviluppare un piano economico spalmato in un arco di tempo ragio-

nevole per la realizzazione del prodotto. Il gruppo da me rappresen-

tato ha proposto un progetto di ricerca chiamato LipoRep (Liposome

Repair). L’azienda fittizia che abbiamo creato è chiamata Nanotech

Liposomes, ed è composta da me, Roberta Campardelli, Silvia Iuo-

rio e dal Prof. Ernesto Reverchon. La tecnologia è stata sviluppata

presso il laboratorio di Fluidi Supercritici del Dipartimento di Inge-

gneria Industriale dell’Università di Salerno; Nanotech Liposomes ha

fuso le conoscenze termodinamiche e impiantistiche di tre ingegne-

ri chimici con le competenze terapeutiche di un medico chirurgo.

Durante la presentazione ho mostrato i vantaggi derivanti dall’u-

so della tecnologia SuperLip (Supercritical Assisted Liposome For-

mation); fra questi, la possibilità di creare liposomi di dimensioni

nanometriche sfruttando le potenzialità dell’anidride carbonica in

condizioni supercritiche. I liposomi sono vescicole costituite da un

nucleo acquoso interno e da un doppio strato lipidico esterno, com-

patibili con le cellule umane in quanto capaci di fondersi con esse,

rilasciando principi attivi direttamente all’interno del citoplasma

cellulare. Il vantaggio consiste nella capacità di queste vescicole di

non disperdere il farmaco prima di raggiungere i tessuti bersaglio.

In particolare, il nostro progetto ha previsto la realizzazione di una

schiuma a base di liposomi nanometrici per attivare il meccanismo

di rigenerazione cellulare nelle piaghe da decubito, malattia peral-

tro molto diffusa e dolorosa nel mondo di oggi. I numerosi segni di

approvazione ottenuti a valle di questa presentazione porteranno a

breve a concretizzare il sogno di Nanotech Liposomes, trasformando-

lo in una start up a tutti gli effetti.

La presentazione del posterIn un’altra fase del convegno ho avuto modo di presentare il poster

“SuperLip Process for the Production of Liposomes Loaded with Antioxi-

dant Compounds”, firmato da me, Campardelli e Reverchon, e relativo a

uno studio sull’incapsulamento di composti antiossidanti intrappolati

all’interno dei liposomi prodotti con la tecnica da noi sviluppata. La

capacità di preservare il potere antiossidante di questi composti rende

il processo particolarmente competitivo rispetto alle tecniche conven-

zionali di produzione di liposomi. Infatti, poter incapsulare quantità

superiori al 95% del farmaco da veicolare è senz’altro un risultato sod-

disfacente, se si pensa che la maggior parte delle attuali tecniche otten-

gono efficienze di incapsulamento di composti idrofili inferiori al 50%.

D’altro canto, però, questo buon risultato non basta, in quanto intrappo-

lare un composto in un liposoma in modo così efficace non corrisponde

necessariamente a una totale biodisponibilità dello stesso. Le condizioni

di alta pressione possono causare denaturazione dei composti trattati.

Tuttavia, SuperLip è progettato in modo tale da confinare il farmaco

antiossidante all’interno di una goccia d’acqua, che viene rapidamente

ricoperta dai fosfolipidi prima ancora che il farmaco possa diffondere

all’esterno, disperdendosi e degradandosi. Tale fenomeno consente di

creare una barriera protettiva attorno al farmaco, rendendo la nostra tec-

nologia versatile, competitiva, economica e healthy, tenendo conto del

basso costo e della non tossicità dell’anidride carbonica.

La presentazione di questo lavoro ci ha consentito di vincere il Best

Poster Award del convegno EMSF 2017 di Lisbona!

Al fine di rendere ancora più suggestiva la breve visita in terra por-

toghese, è stata organizzata una splendida cena finale a bordo di un

battello in navigazione, nella baia di Lisbona, fra i ponti “25 Aprile” e

“Vasco de Gama”. L’aperitivo al tramonto ha consentito di immortala-

re un bel ricordo della città e di tutte le persone interessanti con cui

ho avuto modo di interfacciarmi.

Paolo Trucillo è Ingegnere Chimico e Dottorando (2° anno) presso il Di-

partimento di Ing. Industriale, Università degli Studi di Salerno (ptrucil-

[email protected])

www.supercriticalfluidgroup.unisa.it

LA PAGINE

DELL’AIDIC

SCHEMA DEL PROCESSO SUPERLIP (SUPERCRITICAL ASSISTED LIPOSOME FORMATION)

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AIDIC NEWS N. 2 2017 19

IL POSTER FIRMATO DA TRUCILLO, CAMPARDELLI E REVERCHON HA OTTENUTO IL BEST POSTER AWARD DEL CONVEGNO EMSF 2017

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AIDIC NEWS N. 2 201720

ITALIA E BRASILE: AIDIC GIOVANI INCONTRA FENEEQa cura di Gabriele Verrecchia, Ciro Scarano, Gustavo Cambaùva, Daiele Maceno

Collaborazione, internazionalità e libero confronto: sono attitudini da preservare e custodire con cura. Alle porte del 2020 la nostra scommessa è partecipare al gioco della globalizzazione, aprendo la scatola dell’associazionismo nazionale a realtà tanto lontane quanto importanti. AIDIC Giovani incontra FENEEQ, Federazione brasiliana degli studenti di Ingegneria Chimica, per disegnare insieme un parallelo tra le due organizzazioni e tracciare una visione comune. È interessante redigere un paragone sulla modalità con cui questi gruppi svolgono la propria attività sul territorio. Entrambe sono costruite su un modello di governabilità decentrato: i loro statuti prevedono infatti la nomina di un responsabile locale/delegato il cui compito è avvicinare la loro realtà agli studenti, permettere un processo decisivo plurale e investire del tempo nella creazione di una fitta rete di conoscenze in diverse zone del paese. Esistono invece alcune differenze sull’impostazione del programma annuale delle core activities: il gruppo brasiliano si concentra su eventi di 7 giorni ad alto numero di partecipanti mentre il gruppo italiano preferisce un modello discretizzato di attività dedicate a gruppi più ristretti di studenti. Gli studenti di ingegneria chimica oggi non sono solo eredi della grande cultura scientifica appresa nelle Università, sono potenziali protagonisti di un futuro possibile. AIDIC Giovani e FENEEQ condividono la necessità di indirizzare l’impegno dell’ingegnere chimico verso grandi le grandi sfide del post 2020: energia affidabile e sostenibile, gestione responsabile delle risorse idriche nonché l’implementazione di programmi per aumentare l’autosufficienza alimentare nel terzo mondo. Questi obiettivi, ne siamo certi, ammettono pochi spazi di negoziazione.

EFCE BOARD A FIRENZEa cura di Giorgio Veronesi

Il 7 aprile scorso si è tenuto a Firenze il board della Federazione Europea di Ingegneria Chimica, EFCE, di cui da gennaio 2016 fanno parte il Prof. Flavio Manenti, del Politecnico di Milano, ed il segretario dell’AIDIC, Giorgio Veronesi, dirigente della Techint.

Firenze è stata recentemente proposta da AIDIC Servizi come sede delle prestigiose conferenze ECCE (European Congress of Chemical Engineering) 12 ed ECAB (European Congress of Applied Biotechnology) 5, che si terranno a settembre 2019, in concorrenza con Londra, proposta dagli inglesi di IChemE. Nel corso del Board l’EFCE ha deciso di conferire la prestigiosa e quinquennale Medaglia Dieter Behrens al Prof. Sauro Pierucci del Politecnico di Milano, membro della giunta AIDIC e primo italiano a ricevere tale riconoscimento, come outstanding personality nel campo dell’ingegneria chimica. La medaglia verrà consegnata nel corso dell’ECCE 2017 che si terrà a Barcellona questo settembre. E da notare che il Prof Pierucci è stato proposto da DECHEMA e supportato da AIDIC, il che rende il riconoscimento particolarmente rimarchevole perché transnazionale.

I PARTECIPANTI AL BOARD EFCE AL COMPLETO

LA DELEGAZIONE AIDIC GIOVANI E LA GIUNTA FENEEQ NEL CORSO DI OMC 2017

LE PAGINE

DELL’AIDIC

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AIDIC NEWS N. 2 2017 21

CONSEGNATI A ROMA I PREMI TESI AIDIC 2016Nel corso del Consiglio Direttivo di AIDIC sono stati consegnati i quattro premi AIDIC per le migliori tesi del 2016, un premio per tesi di dottorato di ricerca e tre premi per tesi di laurea magistrale in ingegneria. Sostenibilità, utilità sociale e fattibilità pratica i fattori comuni dei lavori premiati.

di Giorgio Veronesi

Il 12 maggio scorso si è tenuto presso l’ENI Refining & Marketing a Roma il Consiglio Direttivo AIDIC. Il Consiglio è stato aperto dal Presidente AIDIC, Domenico Elefante, che ha informato i presenti della recente e prematura scomparsa di Andrea Mancini, Amministratore Delegato della Orim, nostro socio sostenitore, e ha invitato Paolo Mosconi, Direttore Commerciale di Orim, a ricordarne la figura. Paolo Mosconi ha presentato le capacità professionali ed umane del compianto Andrea e ha proposto infine di istituire per le prossime edizioni dei premi tesi AIDIC un premio speciale in sua memoria, finanziato da Orim, e dedicato al tema specifico del recupero di metalli preziosi da residui non ferrosi. L’argomento verrà trattato dalla Giunta AIDIC e il nuovo premio verrà inserito nel bando del 2017.Dopo un’interessante presentazione da parte di Andrea Amoroso delle attività ENI di sviluppo di tecnologie di raffinazione, in particolare di biocombustibili, si è passati alla presentazione dei vincitori dei premi AIDIC 2016: un premio per tesi di dottorato di ricerca, del valore di 2500 €, e tre premi per tesi di laurea magistrale in ingegneria, del valore di 2000 € per il primo classificato e di 1500 € ciascuno per il secondo e terzo classificato.Il bando è stato pubblicato l’anno scorso sul sito AIDIC, con indicazione della composizione del comitato aggiudicatore (2 rappresentanti delle Università individuati dal Gricu – i proff. Daniele Marchisio di Torino e Roberto Pantani di Salerno – e 2 rappresentanti dell’industria – Domenico Elefante e Giorgio Veronesi), le condizioni di esclusione, in particolare il fatto che nessuno dei componenti del Comitato dovrà risultare relatore di tesi di candidati partecipanti al concorso e/o avere relazione di parentela di primo e secondo grado con gli stessi partecipanti al concorso, i criteri di valutazione ed i relativi pesi relativi: innovatività dell’idea: 30, utilità sociale: 20, sostenibilità ambientale: 20, fattibilità: 30.Sono state presentate nei termini 20 tesi di dottorato (erano 20 nel 2015), provenenti da 10 università (erano 10 nel 2015): Calabria (1), Genova (1), L’Aquila (1), Milano (5), Napoli (1), Padova (1), Pisa (2), Roma (1), Salerno (5) e Torino (2). Per quanto riguarda il genere, si tratta di 9 donne e 11 uomini (erano 11 e 9 rispettivamente nel 2015).Per le tesi di laurea magistrale, sono stati presentati nei termini 37 lavori (erano 19 nel 2015), provenienti da 14 università (erano 9 nel 2015): Bologna (2), Cagliari (1), Calabria (1), Genova (1), l’Aquila (2), Milano (7), Napoli (2), Padova (5), Palermo (2), Pisa (1) Roma (2), Salerno (9), Torino (1) e Trieste (1). Il comitato aggiudicatore ha individuato le tesi più interessanti secondo i criteri sopra citati come segue:

1.0 DottoratoIl premio di 2.500 € è andato ad Aristide Giuliano dell’Università di Salerno, con il punteggio di 31.5 su 40, per la tesi “Process optimization of a lignocellulosic multi-product biorefinery”, relatore Prof. Diego Barletta.

2.0 Magistrale• Il primo premio di 2.000 € è andato a Vincenzo Maria Musolino

dell’Università di Padova, con il punteggio di 32 su 40, per la tesi “Anaerobic digestion for nutrient recycling in industrial microalgae cultivation: experiments and process simulation”, relatore Prof. Alberto Bertucco.

• Il secondo premio di 1500 € è andato a Luigi Bosa dell’Università di Padova, con il punteggio di 31.5 su 40, per la tesi “Sviluppo e identificazione di un modello farmacocinetico/farmacodinamico della terapia con warfarina”, relatore Prof. Fabrizio Bezzo.

• Il terzo premio di 1500 € è andato a Daniela Geraci del Politecnico di Milano, con il punteggio di 30.85 su 40, per la tesi “Rate-Based Model of an Agitated Thin-Film Evaporator for the Recovery of Green Glycols”, relatore Prof. Flavio Manenti.

Tutti i quattro vincitori sono stati iscritti a titolo gratuito all’AIDIC nel 2017 e sono invitati a partecipare alle prossime riunioni del Consiglio Direttivo. Il Presidente AIDIC, Domenico Elefante, e il Prof. Roberto Pantani, in rappresentanza del comitato aggiudicatore, hanno espresso le proprie osservazioni sulle tesi premiate ed in generale su quelle ricevute e valutate, rimarcando in particolare il fatto che molte tesi erano ben allineate agli obiettivi del premio, mostrando attenzione ai temi della sostenibilità, utilità sociale e della fattibilità pratica, aspetto molto importante per noi ingegneri, e che molte erano il risultato di complesse attività sperimentali.In conclusione Domenico Elefante ha fatto ai giovani premiati i migliori auguri di successo nella futura carriera professionale e ha auspicato che questo loro primo incontro con AIDIC possa essere la base di un coinvolgimento diretto nelle attività della nostra associazione.

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LE PAGINE

DELL’AIDIC

AIDIC GIOVANI VISITA CARGILLa cura di Marco Maroncelli Cerquitelli e Gabriele Verrecchia

Continua l’impegno di AIDIC Giovani per permettere ai membri e agli amici del GdL di entrare in contatto con molte aziende leader nei settori di interesse dell’ingegneria chimica. In particolare, il 28 marzo scorso ha avuto luogo il technical tour organizzato presso la CARGILL, allo stabilimento di Castelmassa (RO), a cui hanno partecipato 12 studenti provenienti dalle Università di Roma, Parma e Bologna.Cargill offre prodotti alimentari, agricoli, industriali e servizi finanziari in tutto il mondo. Con i suoi 149.000 dipendenti opera attivamente in 70 paesi, con l’impegno di distribuire alimenti in tutto il mondo in modo responsabile, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità di vita delle comunità locali.Nello stabilimento di Castelmassa, Cargill produce una vasta gamma di derivati dell’amido, usando il mais come materia prima. Questi prodotti sono destinati a diverse applicazioni nell’industria alimentare, nell’alimentazione animale, nell’industria della carta e del cartone ondulato, nel settore chimico, farmaceutico e industriale. Lo stabilimento di 370.000 m², occupa circa 320 persone e processa circa 1000 t/giorno di mais.La giornata è iniziata con un welcome agli studenti da parte del Ing. Marco Maroncelli Cerquitelli (CARGILL) e del Prof. Marco Stoller (AIDIC), seguito da alcune interessanti presentazioni da parte del Dott. Luigi Nataloni (Global Manufacturing Technology Leader) che hanno riguardato i temi della R&D e della High Performance Innovation nel settore alimentare, e una visione delle soft skills per poter far parte del team della società. Successivamente la Dott.ssa Eleonora Ghirardello (Responsabile Risorse Umane) ha presentato le diverse opportunità di ingresso in azienda che Cargil offre a giovani neolaureati, tra i quali anche AIDIC Job. Infine, gli studenti hanno visitato l’impianto, con particolare attenzione ai due principali settori di produzione, quali le linee di produzione destrosio e polioli in polvere.I feedback positivi ricevuti dai partecipanti rispecchiano entusiasmo, interesse e motivazione a riproporre e migliorare queste

iniziative da parte del GdL Giovani. L’auspicio è quello di poter crescere con il nostro gruppo, costruendo insieme l’ingegneria chimica del futuro.

IL PROJECT MANAGEMENT: UN’AMBITA META PER GLI INGEGNERI CHIMICIdi Grazia Leonzio

Tutte le industrie chimiche sono coinvolte nella realizzazione di progetti e la loro gestione rappresenta un punto importante per avere un buon successo. La gestione dei progetti, infatti, fa ormai parte delle attività di ogni azienda, a prescindere dalle dimensioni e dal prodotto realizzato. Il progetto è considerato il mezzo più efficace per indirizzare le strategie di innovazione e cambiamento di tutte le organizzazioni. È un indispensabile strumento per perseguire l’aumento di competitività. Il Project Management ha come primario obiettivo, la creazione di valore aggiunto attraverso le attività di definizione, pianificazione, organizzazione, controllo e guida del progetto. Attualmente, molti ingegneri chimici sono affascinati dal mondo del Project Management e al termine dei loro studi vorrebbero intraprendere questo percorso. È utile quindi sapere come poter raggiungere questo obiettivo e la strada che deve essere intrapresa.Alcuni Project Manager ci raccontano la loro esperienza, tra cui Paolo Iervolino, Senior Training and Development Coordinator della D’Appolonia Spa, impegnato nel global market dell’Oil&Gas. La sua prima esperienza lavorativa è stata quella di marketing coordinator per TERNA (gruppo ENEL). Successivamente, ha lavorato in varie società sempre con il ruolo di Project Coordinator oltre a lavorare in ambito universitario e finanziario. L’attività è stata condotta sia in Italia che all’estero. Infatti, il Dott. Iervolino ha lavorato formandosi in Spagna, Inghilterra e negli Emirati Arabi.Fattori necessari per un buon Project Manager sono il lavoro di gruppo ed avere un team building approach è tenuto in considerazione dai recruiter. Inoltre, autonomia, capacità di analisi ed indipendenza sono valutate positivamente dai recruiter.Conseguita la laurea, per avere ruoli di coordinamento all’interno delle società, il Dott. Iervolino ci racconta che ha seguito corsi e seminari a tema, ma soprattutto è stato coinvolto in esperienze di Project Management, sia italiane che estere. Infine, in base alla sua esperienza lavorativa il Dott. Paolo Iervolino fornisce alcuni consigli per i giovani laureati che vorrebbero intraprendere questo percorso.

LO STABILIMENTO DI CASTELMASSA (RO) DI CARGILL

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THE EXHIBITIONThe Automation Instrumentation Summit® will take place in Castello Belgioioso near Milano, Italy, on July 5-and 6, 2017. The worldwide recession can become an opportunity for us to look at what we have done so far, and identify the best stra tegies for future improvements.The manufacturing companies will have the opportunity to showcase their pro ducts and solutions at the stands of the exhibition area whereas the speakers will present their papers based on case histories and share common experience with all the other expertise during the AIS- ISA Italy conference.

THEMES AND TOPICS

THEME 1: ADVANCES IN CONTROL SYSTEMSTHEME 2: CONTROL AND PLANT COMMUNICATIONTHEME 3: THE INDUSTRIAL INTERNET OF THING, 4.0, CYBERSECURITYTHEME 4: INSTRUMENTATION AND ANALYZERS TECHNOLOGY EVOLUTIONTHEME 5: BUSINESS AND MANAGEMENT

For more information, please consult the Call for paper

CONTACTS

AIS – ISA ITALY SECTIONViale Campania, 31 20133 Milano Tel. 39 02 54123816 | Fax: +39 02 54114628 | Mail: [email protected]

Promoted by AIS-ISA Italy Organised and hosted by Golden sponsor Main Italy Editor

Under the patronage of

SEZIONE AUTOMAZIONE ANIMP

AIS-ISA Italy CONFERENCE AND EXHIBITION COINCIDING WITH 4TH ISA EMEA

JULY 5/6 2017 | CASTELLO DI BELGIOIOSO

AUTOMATION INSTRUMENTATION SUMMIT

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AIDIC Giovani Gabriele Verrecchia [email protected]

Biotecnologie tradizionali e avanzate

Ing. Enrico Bardone [email protected]

Carbon Capture and Storage (CCS)

Ing. Ezio Nicola D’Addario [email protected]

CISAP Prof. Valerio Cozzani [email protected]

Energia sostenibile Ing. Egidio Zanin [email protected]

Food engineering Prof. Laura Piazza [email protected]

Membrane Prof. Marco Stoller [email protected]

Nanotecnologie chimiche Prof. Ing. Angelo Chianese [email protected]

Odori Prof. Selena Sironi [email protected]

Process Engineers Manual Ing. Marco Fontana [email protected]

Tecnologie ambientali sostenibili

Ing. Carlo Gustavo Lombardi

[email protected]

Tecnologie per la salvaguardia ambientale

Presidente Oreste Mastrantonio

[email protected]

Sede centrale di AIDICVia Giuseppe Colombo 81/A20133 MilanoTel. 02 70608276Fax 02 70639402E-mail: [email protected]

Sezioni regionali AIDIC

AIDIC TrivenetoCoordinatore: Prof. Fabrizio BezzoUniversità di Padova - Dipartimento di Ingegneria Industrialevia Marzolo, 935131 PadovaTel. diretto: 049.8275457 Segreteria di dipartimento: 049.8275460 Fax 049.8275461E-mail: [email protected]

AIDIC ToscanaCoordinatore:Prof. Elisabetta BrunazziUniversità di Pisa - Dipartimento di Ingegneria IndustrialeLargo Lucio Lazzarino 2 - 56126 - Pisa, ItalyTel 050.2217813E-mail: [email protected]

AIDIC CentroCoordinatore: Ing. Antonio Razionale c/o QMS srlViale Gemona del Friuli, 20 - 00188 ROMA Tel. 0633630041E-mail: [email protected]

AIDIC SardegnaCoordinatore: Ing. Francesco Marini c/o Sarlux SrlS.S. Sulcitana 195 km. 19°09018 Sarroch (Cagliari)Tel. 070.9091201Fax. 070.900209E-mail: [email protected]

AIDIC SiciliaCoordinatore: Prof. Alberto Brucato Università di Palermo Dipartimento di Ingegneria Chimica dei Processi e dei Materiali Viale delle Scienze - Ed. 690128 PalermoTel. 091.6567216Fax 091.6567280E-mail: [email protected]

AIDIC sudCoordinatore: Prof. Paolo CiambelliUniversità di SalernoDipartimento di Ingegneria IndustrialeVia Giovanni Paolo II, 13284084 Fisciano (SA)Tel. 089 964151Fax 089 964057E-mail: [email protected]

Pubblicazione dell’Associazione Italiana di Ingegneria Chimica

AIDICNEWSè una pubblicazione di:AIDIC Servizi SrlVia G.Colombo, 81/A20133 MilanoTel.: +39 02 70608276Fax. +39 02 70639402

Registrazione presso il Tribunale di Milano n.300 del 4 maggio 1996

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