I.C. adelaide Ristori di Napoli Ristoriamoci 27... · Il 27 gennaio 1945 viene ricordato come il...

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Ristoriamoci I.C. adelaide Ristori di Napoli 27 Gennaio 2017 Volume X Numero IIIS Il 27 gennaio c’è stata la commemorazione della giornata della Shoah, per ricordare la morte degli Ebrei nei campi di con- centramento; come tutti gli anni, la nostra scuola, ha voluto partecipare a questa commemorazio- ne. Gli insegnanti ci han- no fatto portare delle candele e ci hanno fatto scrivere sui dei bigliettini delle frasi contro la guer- ra, la violen- za e la discri- minazione. Alle 10:30 siamo scesi davanti alla scuola e ab- biamo attac- cato i bigliet- tini e posato le candele accese su un albero di le- gno, che era stato posi- zionato di fronte alla scuola. Ci sono stati dei ragazzi che han- no letto delle frasi sulla Shoah e poi, degli altri che hanno cantato e suonato diverse canzoni. È stato un momento molto toccante ed alcuni si sono com- mossi di fronte all’orrore della morte di tante persone in- nocenti, che sono state private della loro libertà. Il fatto di poter fare quel che vo- gliamo e andare dove ci pare, a noi sembra scon- tato. Per quelle persone, però, non era così: erano continuamente sottopo- ste a ordini ed erano rele- gate nei campi di concen- tramento, dove lavorava- no fino allo sfinimento. Fa male pensare a questi atti compiuti ingiustamente dai nazisti, ma dobbiamo prenderlo come insegna- mento e capire quanto siamo fortunati a poter studiare, fare sport, se- guire le nostre passioni e soprattutto essere liberi. Sabrina Scognamiglio ed Emanuela Verde Per non dimenticare

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Ristoriamoci I .C . adelaide R i stori d i Napol i

27 Gennaio 2017 Volume X Numero IIIS

Il 27 gennaio c’è stata la commemorazione della giornata della Shoah, per ricordare la morte degli Ebrei nei campi di con-centramento; come tutti gli anni, la nostra scuola, ha voluto partecipare a questa commemorazio-ne. Gli insegnanti ci han-no fatto portare delle candele e ci hanno fatto scrivere sui dei bigliettini delle frasi contro la guer-

ra, la violen-za e la discri-minazione. Alle 10:30 siamo scesi davanti alla scuola e ab-biamo attac-cato i bigliet-tini e posato le candele accese su un albero di le-gno, che era stato posi-

zionato di fronte alla scuola. Ci sono stati dei ragazzi che han-no letto delle frasi sulla Shoah e poi, degli altri che hanno cantato e suonato diverse canzoni. È stato un momento molto toccante ed alcuni si sono com-mossi di fronte all’orrore della morte di tante persone in-nocenti, che sono state private della loro libertà. Il fatto di

poter fare quel che vo-gliamo e andare dove ci pare, a noi sembra scon-tato. Per quelle persone, però, non era così: erano continuamente sottopo-ste a ordini ed erano rele-gate nei campi di concen-tramento, dove lavorava-no fino allo sfinimento. Fa male pensare a questi atti compiuti ingiustamente dai nazisti, ma dobbiamo prenderlo come insegna-mento e capire quanto siamo fortunati a poter studiare, fare sport, se-guire le nostre passioni e soprattutto essere liberi. Sabrina Scognamiglio ed Emanuela Verde

Per non dimenticare

PAGINA 2 RI STORIAMOCI VOLUME X NUMERO I I I S

27 Gennaio 1945, un giorno molto importante per tutti gli ebrei e so-pratutto per l’umanità, giorno in cui, dopo sei lunghi anni finisce la seconda guerra mondiale. Questo giorno viene ricordato come il giorno della memoria, in memoria di che? In memoria degli oltre sei milioni di ebrei, sterminati nei campi di concentramento; dei tan-ti eroi cristiani che si sono ribellati ai tedeschi, delle vittime innocenti morte a causa dei bombardamenti e per l’umanità persa in quei sei lunghi anni.

Anche quest’anno per ri-cordare, fuori scuola abbia-mo cantato canti dedicati alla shoah ad esempio gam gam e letto delle poesie de-dicate agli ebrei.

A mio parere penso che il giorno della memoria è un giorno molto importante per ricordare appunto tutte queste povere vittime che venivano costrette a lavora-re duramente giorno e notte, e venivano uccise senza alcun moti-vo, commemorare questa giornata mi rattristisce molto. Mi è piaciuto come si è svolta la giornata e so-prattutto il film che in classe ab-biamo visto: Schindler’s List.

Flavia De Rosa, 3B.

Non riesco a credere che sono esistite persone così pazze… così stupide! Milioni e milioni di perso-ne morte per mano di una persona pazza… maniaca! Tra le persone morte c’erano: omosessuali, apoli-

di, delinquenti comuni, testimoni di Geova, zingari, ma soprattutto

ebrei! Milioni e milioni di ebrei sterminati! Penso alla vita delle persone morte. Urla, sangue per terra, colpi di pistola, paura che non vorresti essere in quel mo-mento. Per loro è stato come vive-re un incubo che non finiva mai! Hitler è stato veramente un assas-sino! Come si fa ad avere lo scopo di sterminarle solo perché si cre-deva che la razza ariana fosse su-periore a tutte le altre razze! In questo mondo ornai tutto è uno

schifo! È stato un atto veramente brutto, una cosa da non fare mai più! Si ricorda la data del 27 gen-naio per commemorare il giorno in cui i russi hanno aperto il campo di sterminio di Auschwitz e poche persone sono sopravvissute. Ogni anno commemoriamo questa gior-nata suonando con i flauti, cantan-do e attaccando dei bigliettini con scritto un pensiero su quello che è successo. E pensare che qualcu-no oggi ha le idee che un tempo aveva Hitler… non c’è differenza tra i popoli… siamo tutti uguali! Andrea Ianko

Come ogni anno, il 27 gennaio, si ricorda, anzi si commemora, “il giorno della Memoria.” Il 27 gen-naio 1945, i russi e gli americani, arrivarono in Germania e liberaro-no tutte quelle persone che erano “imprigionate” nei campi di con-centramento, il più conosciuto è Auschwitz. Il responsabile di tutto ciò era Hitler. Nella nostra scuola, come ogni anno, commemoriamo questo drammatico evento, attac-cando delle frasi scritte su dei post-it ad “un albero” fatto intera-mente di legno. Per l’occasione, insieme alla mia professoressa di musica, avevamo preparato una

canzone col flauto, ovvero, Gam-Gam, la canzone che cantava-no i bambini che anda-vano nei campi di con-centramento senza sapere cosa gli stava accadendo. Purtroppo né io né la mia classe, dopo che ci siamo im-pegnati tanto, abbia-mo suonato. Siamo in tanti e forse il prossi-mo anno dobbiamo organizzarci prima.

Spero che tutto ciò che è accadu-to nel 1942, non accada più, non venga cancellato dalle menti per impedire che accada ancora tutto quello squallore! Cristina Biele ID

La Storia siamo noi

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Il 27 gennaio 1945 viene ricordato come il giorno della memoria per-ché è il giorno in cui finalmente dopo lunghi anni di strazio finisce la seconda guerra mondiale. Che strana la vita a volte, che strano sapere del modo in cui è morta tutta quella gente e non riuscirci a credere, non riuscire a credere in tutta questa crudeltà, in tutta que-sta cattiveria umana.

Nella nostra scuola abbiamo com-memorato tutte le persone morte in quegli anni, cantando canzoni tipiche degli ebrei e leggendo del-le poesie in memoria dei morti nei campi di concentramento. In que-sto giorno come sempre le lacrime

hanno avuto la meglio. Il giorno della memoria mi strazia sempre il cuore e l’anima. Ho letto tantissimi libri e guardato video/interviste di tantissime testimonianze al riguar-do, e spesso mi viene da chiedere come sia possibile. Una cosa suc-cessa neanche un secolo fa ma che sembra di un altro mondo. In questo giorno ho provato soprat-tutto malinconia e dolore: dolore perché non trovo possibile il fatto che tante persone siano morte perchè troppo intelligenti, perché avevano un’altra religione. Ora c’è da chiedersi; la religione uccide? No. La religione non uccide, ma la cattiveria, l’odio umano che per una terra in più, per i soldi o per entrare nella storia, sterminano un intero popolo; persone come loro, esseri umani che non hanno fatto nulla, questo sì che uccide. Un’altra cosa che mi fa piangere tanto il cuore è che le nuove gene-razioni stanno dimenticando, se

domandi che cos’è la seconda guerra mondiale ti parlano degli ebrei che lavoravano e di quelli che non si sono salvati. Per me non è giusto. Non è giusto che una cosa del genere venga di-menticata. Sì molti sono i nazisti, e persone della Germania catti-ve, ma come per una guerra mon-diale che si rispetti ci sono state un sacco di morti innocenti da entrambe le parti, per il resto mi è piaciuto ricordare queste per-sone. Lisa Chiniaieva 3B

Il 27 gennaio 1948 è un giorno molto importante perché gli ebrei furono liberati dagli americani

In particolare questa cosa del “razzismo” iniziò da Adolf Hitler che era razzista e che quindi andò in va-rie città e in vari paesi e raccolse gli ebrei e inizial-mente li chiuse in un ghetto agli e-brei fece portare tutto l’oro che ave-vano perché cera-

no molto ricchi . Mandò dei soldati in casa a prenderli e portarli in questi treni dove i più robusti an-davano ai lavori forzati invece le persone malate, anziane e deboli andavano dal lato opposto a mori-

re. Ogni giorno morivano più o me-no 3.000 persone tra le quali bam-bini, uomini,donne e genitori. Poi le loro ceneri le si mettevano in

delle carriole che poi praticamen-te buttate. Ad esempio su google si può trovare ancora la poesia che parla di un bambino il quale venne bruciato a tre anni e mezzo che indossava delle scarpette ros-se numero 24 quasi nuove la quale sulla suola si vedeva ancora la marca . Venerdì 27 gennaio abbia-mo cantato la canzone gam gam e le medie suonavano i tamburelli e hanno cantato la canzone con i flauti . Le terze, le quarte, le quin-te e le medie hanno scritto un pensiero su un fiore che poi hanno attaccato sull’ albero pitturato di diversi colori. Anastasia Di Maro

Un fiore, un pensiero ...

RI STORIAMOCI PAGINA 4 VOLUME IX NUMERO I I

CAPOREDATTORI I DOCENTI :

INNOCENZO CALZONE ,

ANGELA RISTALDO .

EDITORE: I L PRESIDE PROF. LUCIANO MARIA MONACO

TUTI I NUMERI S I POSSONO

TROVARE AL S ITO WWW .ADELAIDE RISTORI . IT

Mi trovo qui, seduta sulla sedia vicino al banchetto a parlare di libertà…Non ho un’idea chiara di cosa scrivere, di cosa parlare, perché mi passano per la testa tante cose: allora non mi resta che dire la mia, i miei pensieri. Ritengo che il pensiero di prova-re ad essere quello che si è sa-pendo di essere giudicati fa male; fa male perché ti senti in uno sta-to di inferiorità. Per me la prima cosa che mi viene da pensare su questo è “La Shoah”, ovvero “Sacrificio”, sacrificio di quelle persone che vissero per cinque lunghi anni nel terrore, terrore di essere sterminati da un momento all’altro. Ma intanto furono corag-giosi ed ebbero tanta di quella dignità, che manco ce la sognia-mo di notte. Un’umiltà assoluta-mente non comparabile alla no-stra, perché per noi la dignità e l’umiltà è vestire firmato, avere un motorino, l’auto ecc… Queste sono sostanzialmente le cose che mi passano per la testa…La liber-tà è quello che ci distingue gli uni dagli altri e se Dio non avesse voluto questo, avrebbe semplice-mente clonato Adamo ed Eva. Noi “popolino ignoran-te”, crediamo che la cosa più normale del mondo sia seguire gli altri, ad esempio: io indosso la nuova felpa Py-rex? Tutti comprano la stes-sa felpa Pyrex. Ritornando alla seconda guerra mondia-le, credo che vivere per cin-que anni pregando ogni sin-golo secondo con la speran-za di non essere nominato in quel gruppo di 2000 persone al giorno e cercando di es-sere forti, magari per tuo figlio, non è cosa da niente. Questo è un modo del tutto irrispettoso e cattivo di trat-tare un persona, privandogli

di un’identità e di una dignità. Per me la libertà è vivere. Cre-do di essermi espressa nel mi-glior modo possibile, con po-che parole e pochi argomenti. Eccomi qua, ora il mio foglio non è più bianco. Desirèe Ab-bruzzese

Libertà è vivere...

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