Ibn Taymiyya - Ibn Battuta

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ro6 I VIAGGI DI IBN BAT.TÚTA In seguito, quando al-Malik al-Nasir ebbe saldato per lui un clt'lrl to diiirca tóo ooo dirham contratto a Damasco, fu nominato gl'rtlt qaQî in Egitto. - 'Quando 7'iruam degli shafiiti recita il saluto di pace al terntitte della preghiera,iniziala sua orazione f irnam del mausoleo di'Alt, cui fa seguito quello del mausoleo di Husayn; quindi comincie l'imam dl al-fa[asa"', poi quelli dei mausolei di Abu Bakr, tll 'IJmar e di'Uthmànp, elnfine l'irnana malikita - che ai tempi tlcl mio arrivo a Damasco era il giurista Abn 'IJmar ibn Abi al-Walrrl ibn al-Hajj al-Tujîbi, di una famiglia di Cordova ma nato a (lr'r nada e t"lid.ttt. a Damasco, che si altetnava alla carica con stl' fratello'r. Poi è la volta dell'irnamhanafita, che all'epoca eta il girr' rista'Imàd al-Din al-Hanafl, conosciuto come Ibn al-Rùmr: un rrtt torevole suft shaykh del convento al-Khàtuniyya e anche di qtrcl lo di al-sharaf ai-A'la.In ultimo compie la preghiera l'irnarnh'an' balita, che allora eralo sbaykh'Abd Allah al-Kafrf, un macstr'(r nella salmodia del Corano. Dopo questi irnana, infine, ne venSoll(r altri cinque che guidano le orazioni faua'it"u.Insomma, le plr' ghiere si succedono I'una al|'a\tra dall'inizio del-giorno fino a tttt ierzo della notte, né mai s'interrompe la salmodia del Corano: è uno dei vanti di questa moschea benedetta. I professori e i rnaestri della moschea In questa moschea si tengono svariati corsi d'insegnamento tlcl' le diveise branche del sapere. Seduti su alti scanni, i tradizionirti leggono i testi dei badtth mentfe i lettori del Corano salmodirttrtt gi.,rno e notte il Libro con voci melodiose. Molti maestri, intrttt' io, ,o.ro intenti a ínsegnare il Sacro testo: appoggiati con la sclric= n^ ^ on colonna, 1o f anno ripetere e imparare ai bambini - i qtrn' li, in segno di rispetto per il-Libro dell'Altissimo, non-scrivono I ,rétr.ttú,rile tav;lette, ma 1i salmodiano [a memoria] dopo avcrll sentiti dai maestro. C'è anche il maestro àtcalligrafia - diverso tlg quello di salmodia del Corano - che usa opere di poesia. e altrc si' Àili, cosí il bambino passa dall'insegnamento delle scienze rcli' "' Al'Kallasa [la Cava di calce] è un piccolo edilicio citato anche da IbnJubayr (p' -r'i]l] a norcl della *or.h"n, fatro costruire dal saladino - che ivi fu sepolto ne1 rr9j. Og11i trl. Kallàsa è il nome della zona dove si ttova ancora questa tomba, affiancata dai cenotrli,' dl Guglielmo II di Germania, che ne1 r898 o{frí cospicui fondi per il restauro dell'edili, r,r ,', Si chiamanofzz,a lt Ineglerte. rrascurarcl le preghicre che si el[etruano in ap,girrrrtl a quelle canoniche pcr compeniare I'omissione di preghiere precedenti. LA REGIONE DI SIRIA E PALESTINA IO7 ,ll,' lczioni di grafia e impara ad avere una bella scrittura, . , , I ,, il rnaestro che gli insegna è specializzato in questo. L ,, r professori della moschea ricordiamo il pio e sapiente :: ,r li r 'rl-Drn ibn al-Farkah, uno shaÍLita, e un alffo personaggio .,,, i, , r'li pio e sapiente, Nùr al-Din Abu al-Yusr ibn al-Sà'igh, co- .,,' |, r r ( ) lrer la sua cortesia quanto per la sua pietà: quand o J alal al- i,,,' ,l ( )azwinl divenne qaú al Cairo, Abu al-Yusr ricevette una . r',I'rrnor€ ela nomina diqaQl aDamasco, malarifiutò. Inolffe ,' ',r,li,uììo il sapiente irnam Shlhàb al-Din ibnJahbal, un autore- J , r r l. ma che fuggí da Damasco quando Abu al-Yusr rifiutò la di -,,rr r, li qadl per timore di esserne a sua volta investito - e quando ,=r'rì rlili al-Nasir 1o venne a sapere, nominò qaù diDamasco il gran , ,1i /, cli Egitto, il Polo dei mistici, la favella dei teologi, 'Ala al- !,,,, ,rl ()unawr, un giurista molto stimato. Per finire voglio anco- ..i ,t, nziotrste f insigne imam Badr al-Din 'Ali al-Sakhàwr, un ma- ,.i ,L.r lddio accordi atuttiloro la Sua misericordial I qaQî di Damasco ,\l,lriamo già citato il gran qadx sha;flita,Jalal al-Din Mu'!am- ',',,,1 ilrn 'Abd al-Rahman al-Qazwim. Quanto al qadî dei maliki- " l,lrrraf al-Din ibn Khatib al-Fayyum, era un bell'uomo pre- .i.rrt(', capo autorevole e gran shaykh dei sufí, che aveva per so- =i,r'rrrr il qadî Shams al-Din ibn al-Qafsi; il suo tribunale aveva . l' rrclla màdrasa al-Samsàmiyya. Il gran qadlhana[ita era inve- ., lrrràd al-Din al-\lawràm, un uomo molto autoritario a cui sot- :',1 r,ncvotro le proprie díspute le donne e i loro mariti - ma se gli ,,,,rrrini sentivano il suo nome, rendevano giustizia alle proprie mo- glr ;,r'ima ancoîa di arivare al suo cospetto. I1 qadlhanbalita, in- !iri, , cra ll pio ìmam 'Izz aL-DIn ibn Muslim , un qadl fra i miglio- ,, ,lrc andava e veniva in groppa al suo asinello e che morí nella , rrt.r ciell'Inviato di DioJ lMedinal, durante un viaggio nel nobile ll'1.tt. Aneddoto lira gli autorevoli giuristi hanbaliti di Damasco vi era un certo ! .r,1r al-Drn lAhmad] ibn Taymiyyat": tfnuomo molto stimato che " Ilrn Taymiyya (t263-t328), figura particolarmente controversa di teologo sunnita; l

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ro6 I VIAGGI DI IBN BAT.TÚTA

In seguito, quando al-Malik al-Nasir ebbe saldato per lui un clt'lrl

to diiirca tóo ooo dirham contratto a Damasco, fu nominato gl'rtlt

qaQî in Egitto.- 'Quando 7'iruam degli shafiiti recita il saluto di pace al terntitte

della preghiera,iniziala sua orazione f irnam del mausoleo di'Alt,cui fa seguito quello del mausoleo di Husayn; quindi comincie

l'imam dl al-fa[asa"', poi quelli dei mausolei di Abu Bakr, tll'IJmar e di'Uthmànp, elnfine l'irnana malikita - che ai tempi tlcl

mio arrivo a Damasco era il giurista Abn 'IJmar ibn Abi al-Walrrlibn al-Hajj al-Tujîbi, di una famiglia di Cordova ma nato a (lr'r

nada e t"lid.ttt. a Damasco, che si altetnava alla carica con stl'fratello'r. Poi è la volta dell'irnamhanafita, che all'epoca eta il girr'

rista'Imàd al-Din al-Hanafl, conosciuto come Ibn al-Rùmr: un rrtt

torevole suft shaykh del convento al-Khàtuniyya e anche di qtrcl

lo di al-sharaf ai-A'la.In ultimo compie la preghiera l'irnarnh'an'balita, che allora eralo sbaykh'Abd Allah al-Kafrf, un macstr'(r

nella salmodia del Corano. Dopo questi irnana, infine, ne venSoll(r

altri cinque che guidano le orazioni faua'it"u.Insomma, le plr'ghiere si succedono I'una al|'a\tra dall'inizio del-giorno fino a tttt

ierzo della notte, né mai s'interrompe la salmodia del Corano: è

uno dei vanti di questa moschea benedetta.

I professori e i rnaestri della moschea

In questa moschea si tengono svariati corsi d'insegnamento tlcl'le diveise branche del sapere. Seduti su alti scanni, i tradizionirtileggono i testi dei badtth mentfe i lettori del Corano salmodirttrtt

gi.,rno e notte il Libro con voci melodiose. Molti maestri, intrttt'io, ,o.ro intenti a ínsegnare il Sacro testo: appoggiati con la sclric=

n^ ^ on colonna, 1o f anno ripetere e imparare ai bambini - i qtrn'

li, in segno di rispetto per il-Libro dell'Altissimo, non-scrivono I

,rétr.ttú,rile tav;lette, ma 1i salmodiano [a memoria] dopo avcrll

sentiti dai maestro. C'è anche il maestro àtcalligrafia - diverso tlg

quello di salmodia del Corano - che usa opere di poesia. e altrc si'

Àili, cosí il bambino passa dall'insegnamento delle scienze rcli'

"' Al'Kallasa [la Cava di calce] è un piccolo edilicio citato anche da IbnJubayr (p' -r'i]l]a norcl della *or.h"n, fatro costruire dal saladino - che ivi fu sepolto ne1 rr9j. Og11i trl.

Kallàsa è il nome della zona dove si ttova ancora questa tomba, affiancata dai cenotrli,' dl

Guglielmo II di Germania, che ne1 r898 o{frí cospicui fondi per il restauro dell'edili, r,r

,', Si chiamanofzz,a lt Ineglerte. rrascurarcl le preghicre che si el[etruano in ap,girrrrtl

a quelle canoniche pcr compeniare I'omissione di preghiere precedenti.

LA REGIONE DI SIRIA E PALESTINA IO7

,ll,' lczioni di grafia e impara ad avere una bella scrittura,. , , I ,, il rnaestro che gli insegna è specializzato in questo.

L ,, r professori della moschea ricordiamo il pio e sapiente:: ,r li r 'rl-Drn ibn al-Farkah, uno shaÍLita, e un alffo personaggio.,,, i, , r'li pio e sapiente, Nùr al-Din Abu al-Yusr ibn al-Sà'igh, co-.,,' |, r r ( ) lrer la sua cortesia quanto per la sua pietà: quand o J alal al-i,,,' ,l ( )azwinl divenne qaú al Cairo, Abu al-Yusr ricevette una. r',I'rrnor€ ela nomina diqaQl aDamasco, malarifiutò. Inolffe

,' ',r,li,uììo il sapiente irnam Shlhàb al-Din ibnJahbal, un autore-J , r r l. ma che fuggí da Damasco quando Abu al-Yusr rifiutò la di

-,,rr r, li qadl per timore di esserne a sua volta investito - e quando,=r'rì rlili al-Nasir 1o venne a sapere, nominò qaù diDamasco il gran, ,1i /, cli Egitto, il Polo dei mistici, la favella dei teologi, 'Ala al-!,,,, ,rl ()unawr, un giurista molto stimato. Per finire voglio anco-..i ,t, nziotrste f insigne imam Badr al-Din 'Ali al-Sakhàwr, un ma-,.i ,L.r lddio accordi atuttiloro la Sua misericordial

I qaQî di Damasco

,\l,lriamo già citato il gran qadx sha;flita,Jalal al-Din Mu'!am-',',,,1 ilrn 'Abd al-Rahman al-Qazwim. Quanto al qadî dei maliki-

" l,lrrraf al-Din ibn Khatib al-Fayyum, era un bell'uomo pre-.i.rrt(', capo autorevole e gran shaykh dei sufí, che aveva per so-

=i,r'rrrr il qadî Shams al-Din ibn al-Qafsi; il suo tribunale aveva. l' rrclla màdrasa al-Samsàmiyya. Il gran qadlhana[ita era inve-., lrrràd al-Din al-\lawràm, un uomo molto autoritario a cui sot-:',1 r,ncvotro le proprie díspute le donne e i loro mariti - ma se gli,,,,rrrini sentivano il suo nome, rendevano giustizia alle proprie mo-glr ;,r'ima ancoîa di arivare al suo cospetto. I1 qadlhanbalita, in-!iri, , cra ll pio ìmam 'Izz aL-DIn ibn Muslim , un qadl fra i miglio-,, ,lrc andava e veniva in groppa al suo asinello e che morí nella, rrt.r ciell'Inviato di DioJ lMedinal, durante un viaggio nel nobilell'1.tt.

Aneddoto

lira gli autorevoli giuristi hanbaliti di Damasco vi era un certo! .r,1r al-Drn lAhmad] ibn Taymiyyat": tfnuomo molto stimato che

" Ilrn Taymiyya (t263-t328), figura particolarmente controversa di teologo sunnita;

l

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poteva discorrere di fargomenti relativi a] tutte le branche del sa.

p.r., -u con qualche ghirlbirro nel cervello. Gli abitanti di Da'

-utóo lo veneiavatto .ót gran devozione quando \i atringava dat'

I'alto del uto rninbar,.u n--tu volta i giuristì gli contestarono qual'

cosa che aveva detto e lo deferirottoìd ul-Mulik al-Nasir, il quale

ordinò di mandarlo da lui al Cairo. Orbene, quando i qadt e i giu'

risri furono riuniti nella sala delle udienze di-al-Malik al-Nasir, ilmalikita Sharaf al-Din aI-Zawaw1prese la parola e disse: <<Costui

ha affermato questo e quello>>, ed elencò i punti che gli venivanocontestati. Poi produssè i docrrmenti comprovanti le sue accuse e

li mise davanti àl grun qaQt, che chiese a Ibn Taymiyya: <C.os'haí

da dire?> Ed egli: <Non c'è dio alf infuori di Dio>. Il giu-dice ri'peté la domandà e Ibn Taymiyya diede la stessa risposta, allora al.

ivlalik al-Nasir ordinò di metterlo in prigione. Vi rimase alcuni an.

ni, durante i quali scrisse un libro di esegesi cotanica in una qua'

rantina di volumi, dal titolo al-Bahr al-multît [il Mare oceano].

Dopo un po' di tempo sua madre presentò doglianza ad al-Ma'

lik at-Nagir . il torrtutto ordinò di meitere Ibn Taymiyya in libertaa condizione che non ricadesse nello stesso effore. Proprio in quel

periodo mi Úovavo a Damasco e un venerdí 1o vidi predicare e am'

monir.la gente dalrninbar della mosche^"'.Fîale altre cose,. dis'

se: <<In u."rità, Dio discende verso il cielo che sta sul mondo dlquaggiú cosí come scendo io adesso>> e scese uno scalino della sca'

lu dZi *nbar. Un giurist a mallkita conosciuto come Ibn al'Zahtà'lo contraddisse e óntestò quanto aveva detto , allora la folla gli sl

u"u."tO contro colpendolo-con |e mani e con i sandali, finché ilturbante gli cadde àaila testa lasciando apparire una sbasbiyya dlsetarro. Co"sí lo accusarono per via di quell'indumento e lo condus'

fu spesso vittima di sanzioni per l'originalitàL del suo pensiero, della sua a'ls polemica.e d

rigo're fideista. Siriano, proveniente da una famiglia di giuristi hanbaliti tifug.iattlt PrimaH"arrun (dou. egli stesió nacque) e poi a Damasio per sfuggire ai mongoli, Ibn Taymiyl

uirrà u Ou-ur.J (dove sarebbe poiìorto in carceie) e al Cairo.(dove.dapprima fu cont

qliere di Qalawun e in seguiro soggiornò in prigione dal r 1o7 al r 3 L r )' in un'epoca n

l,rrl" -olìi non-arabi si cónvertiuano all'lslam. Ostile ranto al dogmatismo scolastico

gli ol.-u quunro al rischio di involuzione sinctetista del sufismo e.de1 <culto dei santi>,

i;il]".i!; IB),1ù-i"vÀiyv"..tcò di separare cosí nettamente 1'Islam da ebraismo, {i

,oiiu "..irtiu""simo, cÉe i'suoi moderni ieguaci sono diventati îautori del jihad come i

ro8 I VIAGGI DI IBN BATTUTA

perativo etico (H. Laoust r979 e H. Kúng 2oo5r pp. 46r sgg.).

"' In realtà, se IB artivò a Damasco, come dice, nell'agosto del t326, non poté

re verosimile, come risulta da altre fonti.tt'In base all'aÍÍermazione di Cor' r8, 3r, che in Paradiso i beati indosseranno <

di seta e di broccato>>, molti hadfth stabilisCono che la seta è riservata ai beati,

ar"q"" l"i.ra",ta ai fedeli di questo mondo - ma è in genere considerata lecita nell'gliamento delle donne (R. Tottoli zoor. pp. sr 57).

d"rlo. p"rJe-ibn îuy.iyy, era in prigione dal lugìio r.lzó e non ne uscí fino alla morte

Hrbeiir96z, p. +rri. Ciottonottante, l'u{{etto azione di Ibn Taymiyya qui riportata ap

,,{'r'o da 'Izz al-Dlnibn Muslim , il qadîhanbalita, che ordinò di im-

1'rigionarlo e poi lo fece frustare. I giuristimalikiti e shafiiti di-',.r1)provarono tale punizione e deferirono lafaccendaalmalik de-

lili cmiri Sayf al-Din Tanll:z, che era fra i migliori e piú devoti emi-tr.'lankrz ne informò per iscritto al-Malik al-Nasir e compilò un,rt ttr legale contro Ibn Taymiyya in cui precisò le affermazioni che

1,li venivano contestate, fra cui: <Chi pronunziale ffe formule dirr1'rrdío in una sola volta è come se ne avesse pronunziata una so-l,r'''0, << I1 viaggiatore che intende render visita aITa nobile Tomba'l,l,'l Profeta] non può abbreviare la preghiera>>"', e alre frasi si-rrrili. Poi ia mandò ad al-Malik al-Nasir e questi ordinò di impri-l,irrrrare Ibn Taymiyya nella rocca, ove rimase finché morí.

Le rnàdrase di Damasco

i'l tiruprto che a Damasco gli shafiiti possiedono un buon nu-,',, r',r di màdrase"', la piú importante delle quali è Ia 'Adiliyya, do-r,,' siede in giudizio rl gran qAdî. Di fronte a questa si trova la mà-,ú,tsr a|-7ràhfuiyya, con la tomba di al-Malik a\-7'ahir, dove si riu-lr,,( ono i sostituti del qadî come Fakhr al-Din al-Qibti, il cui padre, r,r rrno scriba copto che abbracciò I'Islam, eJamàl al-Din ibnJum-

'"' tl ripudio unilaterale ò un diritto che l'lslam riconosceva al marito: in base a Cor.: ,() ]o,èrarevocabilesel'uomonepronunziavalaformulaunaoduevolte,maerade-!lrrr rvo sc la pronunziava tre volte. Fin dai tempi de1 secondo califfo 'Umar, inoltre, si sta-I'tlr , lr,.la triplice ripetizione della formula in una sola volta equivaleva a un ripudio defir:r r r.r r {Y. Linant de Bellefonds 196 j , p. 287; per tale istituzione in epoca modetna e con-r' r, rl ì, ìr rìrea c{r. R. Aluffi Beck-Peccoz r990, pp. t r r -z r e passim).

''' I rr base a Cot. 4, ror (<Quando percorrete la tetta, non sarà peccato se abbrevie-r,r, l,r lrreghiera>), molti hadîth aflermano la possibilità per i viaggiatori di abbreviare o

rf ,irrr r ,. lc preghiere - cfr. per es. al-Bukhà11 ry82, p. r 87: < Io vidi I'Inviato di Dio,"o quan-J,, p,lr 1,'rn.^un il tempo, durante i viaggi, ritardare la pteghiera de1 tramonto quel tantorli. I ,;r irirva per poterla unire a quella della sera>. Forse 1'affermazione di ibn Taymiyya valFilir rr( l contesto della sua critica al <culto dei santi>.

"' Le màdrase (p1. arabo tnadaris) erano collegi adibiti alf insegnamento delfiqh (cft.t,l,'\\,ri(r, s.v.), di tradizione sunnita, nate - pare - nel Khoràsàn. Fu però Nizàm al-Mulklr,, r ri ,1.,, famoso visir selgiuchide, anch'egli originario del Khoràsàn) che 1e trasformò inlrriirr. i,rni autonome gtazie aIIe donazioni dei fedeli luaqf, pI. uuqufl. Ta|e tipo di scuolagi , li I I r r,.r' da oriente verso occidente allo scopo di contrastare la scuola sciita fondat a al Cai-|.,,1,r Lrtimidi ldaral-Hikma, casa de11a saggezzal, che era di derivazione ellenistica e com-pr r"l, ,:r ,rnche discipline laiche come matemarica, eticr e politica. Dal Khorasan le mà-

ilr, , r ,lil fusero quindi a Bassota e Baghdad sotto gli abbasidi e i selgiuchidi (xr-xrr sec.),'l* ',r, r., ,',1 Flgitto sotto g1i ayyubidi e i mamelucchi, fino al Marocco dei marinidi. Con I'in-

LA REGIONE DI SIRIA E PALESTINA r09

id'i,1i,, nrongola di metà del xnt secolo molti insegnanti fuggirono verso occidente (come

H1',r,lr,,lì lbnTaymiyya-cfr.supra,p.r07,notarr7) equestospiega1agrandeconcen-$a*i,rrr. ili màdrase a Damasco ai tempi di IB: fra le molte citate nel testo, oggi sono an-*rrì[r'(Ìt IIìauIaSg a ualllascu al tclrPl ul rD. rra rs urullE rLrru, u6Èr

r , i , i r rrlrili le màdrase al-'Adí1iyya (costruita fra il r r 7 r e i1 rzz), d'-T ahiriyya (costruitapri , .,,,), rrl-Nrlriyya (tút) e al-Najmiyya (ca. r16o) (F.Jawd Allah zooz, pp. 4l2 sgg.).