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1 1 Principi Contabili IAS/IFRS - OIC Roberto Ancona Dottore Commercialista – Revisore Contabile Partner Uniaudit S.p.A. AIRCES Bologna 2 febbraio 2011 2 IAS 38 IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

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Principi Contabili

IAS/IFRS - OIC

Roberto Ancona

Dottore Commercialista – Revisore Contabile

Partner Uniaudit S.p.A.

AIRCES

Bologna 2 febbraio 2011

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IAS 38

IMMOBILIZZAZIONI

IMMATERIALI

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Lo Ias 38 stabilisce:

� le regole contabili delle immobilizzazioni immateriali

� le informazioni aggiuntive ed esplicative dei dati contenuti nei prospetti di Stato Patrimoniale e Conto Economico

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DEFINIZIONE DI ATTIVITA’ IMMATERIALE

Le caratteristiche necessarie per soddisfare la definizione diattività immateriale e, conseguentemente, consentirnel’iscrizione nell’attivo dello stato patrimoniale, sono:

� l’identificabilità;

� il controllo;

� l’esistenza di benefici economici futuri.

Inoltre secondo l’IFRS 3, quando si effettuano “business combination”, èpossibile identificare una serie di attività immateriali specifiche, diversedall’avviamento, e rappresentabili.

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IDENTIFICABILITÀ

Un’attività soddisfa il criterio di identificabilità nella definizionedell’attività immateriale quando questa:

� è separabile, ossia capace di essere separata o scorporatadall’entità e venduta, trasferita, data in licenza, locataoscambiata, sia individualmente che insieme al relativo contratto,attività o passività; o

� deriva da diritti contrattuali o altri diritti legaliindipendentemente dal fatto che tali diritti siano trasferibili oseparabili dall’entità o da altri diritti e obbligazioni.

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CONTROLLO DELL’IMPRESA

� E’ la potestà di:– usufruire dei benefici economici futuri dall’attività

immateriale– limitare l’accesso a tali benefici da parte di terzi

� Trae origine da:– diritti legali tutelati (diritti di autore, restrizioni ad

accordi commerciali, obblighi di riservatezza deidipendenti). In assenza di diritti legali, è più difficiledimostrare che esiste controllo (costi di formazione per idipendenti, anche se riferiti a un processo di conversioneo ristrutturazione aziendale in quanto costi associati almantenimento della continuità aziendale)

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FUTURI BENEFICI ECONOMICI

� L’attività deve generare all’impresa:

– ricavi di vendita di prodotti eservizi

– risparmi di costi– altri benefici

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Quando si può contabilizzare il costo di una attività immateriale

Lo IAS 38 prevede che la contabilizzazione di una attività immateriale può avvenire solo quando:

- è probabile che i futuri benefici economici riferibili al bene saranno goduti dall’impresa, e

(Occorre utilizzare presupposti ragionevoli e sostenibili che rappresentano la migliore stima della direzione aziendale sull’insieme di condizioni economiche che esisteranno nel corso della vita utile dell’attività - maggior peso alle conoscenze esterne -)

- il costo del bene per l’impresa può essere attendibilmente determinato

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IL COSTO

IL COSTO E’:

� L’IMPORTO PAGATO

� IL VALORE EQUO (FAIR VALUE) DI OGNI ALTRO CORRISPETTIVO DATO

PER ACQUISIRE L’ATTIVITA’ ALLA DATA DI ACQUISTO O DI COSTRUZIONE

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Inizialmente la contabilizzazione di una attività immaterialeè effettuata in base al

COSTO

Comprende i seguenti costi diretti:

- costi relativi al personale imputabili direttamente all’attività perportarla nelle sue condizioni di funzionamento

- costi professionali direttamente imputabili, che si sostengono perportare l’attività nel suo stato di funzionamento

- costi relativi alle prove iniziali e ai test per il corretto funzionamento

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I costi non imputabili

Non sono imputabili i costi seguenti:

� Il costo relativo alla introduzione di un nuovo prodotto oservizio (inclusi i costi di pubblicità, promozione,propaganda)

� Il costo per il trasferimento del business in un’altraposizione o località, oppure ad una diversa fascia di clientela(compresi i costi di formazione)

� Le spese amministrative ed i costi generali

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I costi non capitalizzabili

INOLTRE i costi che si sostengono cessano di essereimputabili quando l’attività è in condizioni di operatività:

� Non sono imputabili costi durante l’utilizzo di una attivitàimmateriale

� Non sono imputabili costi per il riposizionamento di unaattività immateriale

A riguardo lo IAS 38 precisa che non sono capitalizzabili:

- i costi sostenuti quando l’attività è in grado di operarema non è ancora entrata in uso

- le perdite operative iniziali (bassa domanda delmercato nella fase di introduzione)

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COSTO E AGGREGAZIONI IFRS 3

Se una attività immateriale è acquisita in una “businesscombination” secondo le disposizioni dell’IFRS 3, il costoèrappresentato dal suo:

“FAIR VALUE” ALLA DATA DI ACQUISIZIONE

Lo IAS 38 prevede in questa fattispecie la contabilizzazione diuna attività immateriale # dall’avviamento se il suo fair valuepuò essere quantificato in modo attendibile e realistico, anchese tale attività immateriale non era contabilizzata primadell’acquisizione.

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Lo IAS 38 impone nel caso di operazioni di “businesscombination” di non iscrivere nello stato patrimonialeil ∆ tra prezzo pagato (qualora superiore) e fair valuedelle attività e passività acquisite sotto la voce“avviamento”, ma di identificare le possibili attivitàimmateriali che nella precedente entità, primadell’integrazione aziendale, costituivano risorsegenerate internamente. Il residuo è iscritto adavviamento.In questo modo attività “acquistate esternamente”diventano a “vita definita” e soggette adammortamento.

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Esempio di acquisizione azienda

Il sig. Rossi decide di cedere la propria azienda alla Alfa spa. Il bilancio alla data di cessione è il seguente:

Impianti 200.000 Fornitori 135.000Clienti 150.000 Fondo TFR 55.000Merci in rim. 75.000 190.000

------------ Patrimonio netto 235.000Totale attivo 425.000 425.000

Le parti concordano un prezzo di cessione globale pari a Euro 300.000. Si redige un bilancio di cessione attribuendo alle attività e passività acquisite da Alfa il fair value in base alle valutazioni di un perito:

Fair value dell’attivo :Impianti 220.000Clienti 140.000Merci in rimanenza 80.000

440.000 (A)Valore del passivoFornitori 135.000Fondo TFR 55.000

190.000 (B)Differenza (A) – (B) = 250.000

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Esempio di acquisizione azienda

Prezzo di cessione 300.000

Avviamento 50.000

L’avviamento costituisce per lo IAS 38 una risorsa a vita indefinita: al momento del passaggio del controllo Alfa valuta se esistono altre attività immateriali (che nell’azienda del sig. Rossi costituivano attività generate internamente) che soddisfano la definizione data dallo IAS 38 e le condizioni per la loro contabilizzazione, in modo da scorporare dal valore dell’avviamento (50.000) il fair value di tali attività immateriali individuate.

Supponiamo che l’azienda abbia una lista clienti particolarmente competitiva, una nicchia di mercato che le consente una redditività in futuro e una struttura interna di ricerca di nuovi prodotti e nuove tecnologie.

Lista clienti.La lista clienti è separabile dal resto dell’azienda perché la nicchia di mercato che rappresenta potrebbe essere ceduta ad un concorrente che sarebbe disponibile alla transazione. I flussi di ricavi sono prevedibili.

Il fair value della lista clienti alla data dell’acquisizione è 21.000. La sua vita utile stimata è 7 anni.

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Esempio di acquisizione azienda

La lista clienti è quindi scorporata dall’avviamento e costituisce una attività immateriale a vita definita e sarà ammortizzato in 7 anni.

Quota di mercato.La nicchia di mercato non è “controllata” dall’impresa, infatti i clienti non sono tenuti da alcun accordo contrattuale ad acquistare merci e servizi dall’azienda Rossi in seguito all’acquisizione, e sono liberi di scegliere altri fornitori. Pertanto i rapporti con i clienti e la quota di mercati che rappresentano non possono essere rilevati come attività immateriale distinta ma vanno considerati una componente dell’avviamento.Centro di ricercaIl centro di ricerca non ha progetti in fase di “sviluppo”. Pertanto non è una attività immateriale capitalizzabile.

E’ vietato nei principi internazionali iscrivere i valori di attività e passività con il metodo della “continuità dei valori”: le attività e le passività acquisite devono essere iscritte in base al loro fair value alla data del passaggio del controllo.Se l’avviamento rappresenta effettivamente un maggior valore dell’azienda acquisita, recuperabile tramite i futuri redditi generati dall’impresa stessa, tale maggior valore deve essere iscritto all’attivo. E’ assoggettato ad impairment test annuale, ed in questo caso è allocato alla business unit che subentra con l’acquisizione.

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E’ il caso di definire cosa generava l’avviamento dellaentità acquisita:

� lista clienti (quando può essere separabile dal restodell’impresa).L’elenco dei clienti oggetto di perizia può costituireattività immateriale distinta purché l’impresa abbia il diritto di realizzarevalore da tale elenco indipendentemente dai rapporti con i clienti, ad es.vendendo una copia dell’elenco ad un’altra azienda.

� processo di ricerca e sviluppo dell’impresaacquisita (se soddisfa i requisiti di attivitàimmateriale e il suo fair value può essere misuratoin modo attendibile)

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IL FAIR VALUE - Il mercato attivo

Condizioni:a) Gli elementi commercializzati sono omogeneib) Compratori e venditori disponibili semprec) Prezzi disponibili al pubblico

I prezzi quotati in un mercato attivo forniscono la più attendibile valutazione del fair value.

Il prezzo corretto è il “prezzo dell’offerta attuale”. Oppure il prezzo della piùrecente operazione simile, purché non vi sia stato alcun rilevantecambiamento nelle circostanze economiche tra la data dell’operazione eladata alla quale è stimato il fair value dell’attività.

E’ abbastanza raro identificare un mercato attivo per le immobilizzazioniimmateriali (licenze di pesca, licenze dei taxi)

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IL FAIR VALUE - Se non esiste mercato

Se non esiste un mercato per un’attivitàimmateriale, il fair value riflette l’importo chel’impresa avrebbe pagato, alla datadell’acquisizione, per l’attività in una normaletransazione tra parti consapevoli e disponibili,basandosi sulle migliori informazioni disponibili.Nel determinare tale importo, l’impresa considera ilrisultato di operazioni su attività simili.

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COSTO GENERATO INTERNAMENTE

Il costo di una attività immateriale generata internamenteèrappresentato dalla:� somma delle spese sostenute dalla data in cui per la prima volta essa

soddisfa le condizioni previste per la rilevazione contabile. E’ vietata lasuccessiva iscrizione di spese già rilevate nel conto economico inpassato.

(Si tratta quindi di spese direttamente imputabili. Per materiali e servizi, salari e stipendi diretti,qualsiasi spesa diretta comprese imposte di registro per latutela di un diritto legale,ammortamento di brevetti e licenze utilizzati per generarel’attività. Sono invece espressamenteescluse le spese di vendita, amministrazione e altre spese generali, a meno che tali spesepossano essere direttamente attribuite alla fase di preparazione dell’attività per l’uso, leinefficienze chiaramente identificate e i costi operativiiniziali sostenuti prima che un’attivitàraggiunga l’efficienza programmata e le spese sostenute per addestrare il personale a gestirel’attività.

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ESEMPIO ATTIVITA’ GENERATA INTERNAMENTE

Una impresa sta sviluppando un nuovo processo produttivo. Nel corso del 2010, lespese sostenute erano 12.000, di cui 9.000 sostenute prima del 15 ottobre 2010 e3.000 tra il 15 ottobre ed il 31 dicembre 2010.

L’impresa è in grado di dimostrare che, al 15 ottobre 2010, il processo produttivosoddisfaceva le condizioni per essere rilevato come attività immateriale.

Il valore recuperabile del know-how contenuto nel processo (inclusi i flussifinanziari in uscita per completare il processo prima che sia disponibile per l’uso) èstimato pari a 4.500.

SoluzioneAlla fine del 2010, il processo produttivo è rilevato come attività immateriale a uncosto di 3.000 (spesa sostenuta dalla data in cui le condizioni per la rilevazione sonostate soddisfatte per la prima volta, cioè dal 15 ottobre 2010).

La spesa di 9.000 è rilevata come un costo. Questa spesa non farà mai parte del costodel processo produttivo rilevato come attività immateriale.

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ESEMPIO ATTIVITA’ GENERATA INTERNAMENTE

Anni successivi.

Nel corso del 2011, la spesa sostenuta è pari a 22.000. Alla fine del 2011, il valore recuperabile del know-how contenuto nel processo (inclusi i flussi finanziari in uscita per completare il processo prima che sia disponibile per l’uso) è stimato in 23.900.

Soluzione.

Alla fine del 2011, il costo del processo di produzione è 25.000 (3.000 spesa rilevata alla fine del 2010 più 22.000 spesa rilevata nel 2011). L’impresa rileva una perdita di valore di 1.100, equivalente alla rettifica necessaria per riportare il valore contabile del processo (25.000) al valore recuperabile (23.900).

Tale perdita di valore sarà ripristinata in un esercizio successivo se sono soddisfatte le disposizioni previste per lo storno di una perdita di valore (IAS 36).

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COSTO GENERATO INTERNAMENTE

Gli IAS vietano l’iscrizione in bilancio di attività generate internamente, adeccezione deicosti di ricerca e sviluppo, per i quali lo IAS 38, a determinatecondizioni, cioè quando la fase di ricerca si trasforma in fase di sviluppo,impone la capitalizzazione nell’attivo patrimoniale.E’ difficile:

- identificare se e quando vi sia una attività identificabile che genererà probabilibenefici economici futuri

- determinare il costo dell’attività in modo attendibile

Occorre distinguere i processi:-fase di ricerca-fase di sviluppoSe non sono distinguibili i costi contabilmente devono essere consideratitutti costi di ricerca.Se un costo di sviluppo soddisfa queste due condizioni è capitalizzabile:- la definizione di sviluppo (che andremo a vedere)- l’impresa riesce a dimostrare di essere in grado di portare a termine ilprogetto

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COSTO GENERATO INTERNAMENTECOSTI DI SVILUPPO

LO SVILUPPOIn pratica si concretizza nella traduzione dei ritrovati diunaricerca o di altre conoscenze in un programma o disegno per laproduzione di nuovi o sostanzialmente migliorati materiali,dispositivi, prodotti, processi o servizi, prima di iniziarne laproduzione commerciale.

Esempi:• progettazione, costruzione e verifica di prototipi o modelli che precedono la

produzione o l’utilizzo degli stessi

• progettazione di mezzi, prove, stampi e matrici concernenti la nuova tecnologia

• progettazione, costruzione e attivazione di un impianto pilota che non è didimensioni economicamente idonee per la produzione commerciale

• Progettazione, costruzione e prova di alternative scelte per materiali, progetti,processi, sistemi o servizi nuovi o migliorati

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ALTRI DIRITTI GENERATI INTERNAMENTE

I marchi, le testate giornalistiche, i diritti di utilizzazione di dirittieditoriali, le anagrafiche clienti ed elementi simili.

Lo IAS 38 parte dal presupposto chetali spese:

NON POSSONO ESSERE DISTINTE DAL COSTO SOSTENUTOPER SVILUPPARE L’ATTIVITA’ AZIENDALE

N.B. Quando tali attività immateriali sono acquisite separatamente oderivano da “business combination” possono essere contabilizzaticome attività immateriali se distinguibili dall’avviamento.

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ALTRI DIRITTI - I SITI WEB

Fasi di sviluppo di un sito web con utilizzo interno/esterno:

a) Pianificazione (studi di fattibilità)

b) Sviluppo degli aspetti applicativi e infrastrutturali

c) Sviluppo del design grafico

d) Sviluppo del contenuto

Fase operativa (costo)

Il documento Sic 32 indica che la fase di pianificazione corrisponde a una fase diricerca e pertanto i relativi costi devono essere rilevati a conto economico. Le fasiindicate nei punti b), c) e d), se relative a siti sviluppati per finalità diverse da quelledi pubblicità e promozione sono assimilabili alla fase di sviluppo e i relativi costiseguiranno pertanto lo stesso trattamento dei costi di sviluppo.

Nella fase operativa le spese hanno la natura di costo, a meno che facciano partedispese successive che hanno le caratteristiche di capitalizzabilità e cioè incrementino ibenefici futuri attesi dall’utilizzo del sito.

La migliore stima della vita utile di un sito web deve essere breve.

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COSTI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

Anche se sostenuti nell’ottica di ottenere beneficifuturi, non soddisfano il requisito del “controllo”.

Le competenze derivanti dai corsi sono controllate invece dai dipendenti, chepotrebbero in qualunque momento lasciare l’impresa. A meno che le eventualielevate abilità tecniche acquisite non siano soggetti a tutela giuridica in meritoall’uso e vi siano connessi benefici economici futuri attesi.

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ACQUISIZIONE ATTRAVERSO CONTRIBUTI PUBBLICI

Lo IAS 20 permette di scegliere se rilevareinizialmente sia l’attività immateriale, sia ilcontributo al fair value, oppure è permesso dirilevare inizialmente l’attività al valore nominalemaggiorato delle spese direttamente attribuibili perrendere l’attività pronta al fine prestabilito.

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L’impresa X riceve dal Governo il 1° febbraio 09 una licenza per lagestione di servizi aeroportuali. L’impresa, per l’ottenimento dellalicenza, versa un corrispettivo di 2.200, che corrisponde al sul fairvalue; ha però diritto, se attiva il servizio entro 12 mesi daricevimento della licenza, a un contributo pubblico di 2.000. Lalicenza dura 10 anni dalla data di attivazione del servizio.Al 31 dicembre 09, l’impresa è ragionevolmente certa che rispetterài requisiti indicati dall’ente erogante all’atto della concessione delcontributo: riuscirà, infatti, ad attivare i servizi dal 10 gennaio 2010.L’attività immateriale potrà essere rilevata nei modi seguenti.

metodo 1 - fair value metodo 1 - valore nominale licenza 2.200 licenza 2.200 passività finanziaria 2.200- passività finanziaria 2.200-

crediti verso ente 2.000 crediti verso ente 2.000 ricavo differito 2.000- licenza 2.000-

2010 2010ammortamento licenza (c/e) 220 ammortamento licenza (c/e) 20 licenza (s.p) 200- licenza (s.p) 20-

ricavo differito (s.p) 200 quota contributo trasferita a c.e 200-

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SCAMBIO DI ATTIVITÀ (PERMUTA)

Il costo è valorizzato in base al fair value, a meno che latransazione non rifletta una “sostanza commerciale”. Sel’attività acquisita non è valutabile al fair value, il suo costo èquantificato in base al valore contabile dell’attività ceduta.

La “sostanza commerciale” di un’operazione di permuta si haquando i flussi finanziari futuri dell’impresa si modificano inconseguenza della permuta stessa.

Se un’entità è in grado di determinare attendibilmente sia ilfair value dell’attività ricevuta che dell’attività scambiata, allorail fair value dell’attività scambiata è utilizzato per valutare ilcosto a meno che il fair value dell’attività ricevuta sia piùchiaramente evidente.

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L’impresa A possiede un brevetto, il cui valore contabile è pari a 100 e ha una vita residua di 5 anni.

prima ipotesi

brevetto y 300brevetto x 100plusvalenza 200

seconda ipotesi

brevetto y 320brevetto x 100plusvalenza 220

terza ipotesi

il valore corrente del brevetto ceduto (x) è pari a 300, quello ottenuto (y) paria 320. In questo caso, A rileverà una plusvalenza dalla cessione del brevettox per 200 (300- 100) e iscriverà il brevetto y a 300. Infatti,qualora tutti e due ifair value appaiano determinabili, da prendere in considerazione sarà quellodell'attivià ceduta.

Il valore corrente del brevetto ceduto (x) è pari a 300, quello ottenuto (y) èpari a 320. Il valore del brevetto ottenuto risulta molto più attendibile di quelloceduto, in quanto quest'ultimo evidenzia significative variazioni di valore. Inquesto caso la transazione sarà rilevata per 320 e cioè il valore di fair valuedel brevetto ottenuto. Ciò comporterà un valore del brevetto ottenuto per 320,l'eliminazione dal bilancio del brevetto x, con una plusvalenza di 220

nessuno dei due fair value è ragionevolmente determinabile, in quanto si è difronte a variazioni molto siginificative dei due valori. In questo caso A rileveràla dismissione del brevetto x per 100, senza alcun effeto economico. Il valored'iscrizione del brevetto y sarà pari allo stesso valore di 100.

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VALUTAZIONE DOPO LA RILEVAZIONE

E’ possibile scegliere il CRITERIO DI VALUTAZIONE per ibeni immateriali capitalizzati tra il:

- MODELLO DEL COSTO

- MODELLO DEL COSTO RIVALUTATO

Lo IAS 38 precisa che il criterio delCOSTO RIVALUTATOpuò essere adottato solo se il fair value dell’attività può esseremisurato in modo attendibile e realistico.

La scelta della politica contabile per una attività vincolatutta laclasse a cui appartiene l’attività stessa.

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CRITERIO DEL COSTO

CRITERIO DEL COSTO AMMORTIZZATO

Dopo la rilevazione iniziale una attività immateriale aVITA DEFINITAdeve essere iscritta in bilancio al “costo” al netto degli ammontaricomplessivi degli ammortamenti e delle perdite di valoreaccumulati.

Le immobilizzazioni immateriali aVITA INDEFINITA sono contabilizzateal “costo” senza imputazione dell’ammortamento, ma effettuando la verificaannuale dell’esistenza di una perdita di valore (impairment test).

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CRITERIO DEL COSTO RIVALUTATO

CRITERIO DEL COSTO RIVALUTATODopo la rilevazione inizialeal costo una attività immateriale deve essereiscritta all’importo rivalutato, il fair value (valore corrente) alla data dirivalutazione, al netto degli ammontari complessivi degli ammortamenti edelle perdite durevoli di valore accumulate.

Presupposto fondamentale è che esista unmercato attivo. (vedi concetto difair value per le immobilizzazioni immateriali)

Le rivalutazioni devono essere effettuate con sufficiente regolarità (inbasealla volatilità del fair value).

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CRITERIO DEL COSTO RIVALUTATO

Alla prima rivalutazione, si deve:

- Portare il surplus direttamente al patrimonio netto, in una appositariserva;

- Imputare il decremento di valore (in caso di fair value minore) al contoeconomico, come un costo.

Nel periodo successivoa seconda+/-:A ricavo (fino a storno del decremento precedente) e la differenza a riservadi rivalutazione del patrimonio netto;

Diminuzione della precedente riserva, oppure imputato a conto economicoquando la riserva non è capiente.

L’eccedenza di rivalutazione inclusa nel patrimonio netto può esseretrasferita direttamente alla voce utili portati a nuovo quando l’eccedenzaviene realizzata.

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Si supponga che l’impresa decida di valutare l’impianto A secondo il metodo del fair value. Il costo originario è pari a 100, la vita residua è di 5 anni e il valore residuo è pari a zero.Alla fine del secondo anno il valore netto contabile del bene è pari a 60 (100 costo e 40 di ammortamento accumulato); il suo valore corrente è pari a 70.Alla stessa data è contabilizzata una rivalutazione di 10 a incremento del valore del cespite, con contropartita la riserva di patrimonio netto.L’ammortamento dell’anno successivo è calcolato sulla base del valore rivalutato, quindi sarà pari a 23,3 (70/3).Alla fine del terzo anno, prima di qualsiasi valutazione al fair value, il valore netto contabile è pari a 46,7 ed è così ottenuto:

costo originario 100rivalutazione anno 2 10ammortamenti -63,3

valore netto contabile 46,7

L

La porzione della riserva di rivalutazione corrispondente all'eccedenza della quota di ammortamento calcolata sul valore rivalutato rispetto a quella determinata sulla base del costo originario, vienetrasferita a utili indivisi .

In sostanza la riserva di rivalutazione viene liberata per un importo pari a 3,3.

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CRITERIO DEL COSTO RIVALUTATO

Se il fair value non può essere determinato facendo riferimento ad unmercato attivo, il valore contabile dell’attività deve essere il valorerivalutatoalla data dell’ultima rivalutazione fatta con riferimento al mercato attivo alnetto degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulati.

Se successivamente alla rilevazione con il modello del costo rivalutato, ilmercato attivo non esiste più, occorre applicare lo IAS 36 per eventualiperdite durevoli di valore.

L’ammortamento accumulato alla data della rivalutazione è:- Iscritto (ricalcolato) nuovamente in bilancio in % al cambiamento nel

valore contabile lordo dell’attività, in modo che il valore contabilenetto equivalga al suo valore rivalutato

- Eliminato a fronte del valore contabile lordo dell’attività e il valorenetto iscritto equivale al valore rivalutato dell’attività.

Queste rettifiche rientrano nell’incremento/decremento della rivalutazione.

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L’impresa A possiede un’attività immateriale iscritta in bilancio a 300 derivante da un costo di 500 rettificato da ammortamenti cumulati di 200. Il valore dell’attività immateriale, che è scambiata in un mercato attivo, è pari a 600.Le differenti modalità di rideterminazione dei valori sono le seguenti

METODO 1

costo 500 1000ammortamento cumulato 200 400valore netto contabile 300 600

METODO 2

costo 500 600ammortamento cumulato 200 0valore netto contabile 300 600

prima dellarideterminazione

dopo larideterminazione

incremento del valore lordo del bene e del corrispettivo fondo ammortamento, in proporzione allavariazione di valore.

prima dellarideterminazione

dopo larideterminazione

eliminazione dell'ammortamento cumulato e adeguamento del valore netto contabile al valorecorrente.

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L’AMMORTAMENTO DI ATTIVITÀ IMMATERIALI A VITA DEFINI TA

Il valore da ammortizzare di una attività immateriale convita utile definitadeve essere ripartito sistematicamente lungo il corso della sua vita utile.

Deve iniziare nel momento in cui l’attività è disponibile per l’uso.

Deve cessare dal momento in cui l’attività è destinata alla cessione (IFRS 5)

oppure, se anteriore, alla data in cui l’attività è stornata(si considera anche ilperiodo di inattività eventualmente tra l’acquisto e la successiva vendita).

Il metodo di ammortamento utilizzatodeve riflettere le modalità con cui ibenefici economici dell’attività sono impiegati dall’impresa. Se tali modalitànon possono essere determinate attendibilmente, deve essere utilizzato ilmetodo aquote costanti.

Altri metodi sono il metodo scalare decrescente e il metodo per unità diprodotto.

Il periodo(vita utile attesa) e ilmetodo di ammortamento(modalità attese diottenimento dei benefici economici), devono essere riesaminati almeno aogni chiusura di esercizio. Eventuali cambiamenti devono esserecontabilizzati come cambiamenti di stime contabili (IAS 8), tramite rettificadelle quote di ammortamento dell’esercizio in corso e degli esercizi a venire.

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L’AMMORTAMENTO ATTIVITÀ IMMATERIALI A VITA INDEFINIT A

Lo IAS 38 stabilisce che leattività a vita indefinita non sono assoggettate adammortamento. In accordo con lo IAS 36 occorre invece effettuarel’impairment test annuale, anche in assenza di indicatori che segnalino lapresenza di perdite di valore:- per le attività immateriali a vita indefinita;- per le attività immateriali non ancora disponibili per l’utilizzo;- per il goodwill acquisito da una integrazione aziendale.

In ogni periodo di presentazione dei dati di bilancio è necessario valutare lavita utile delle attività a vita indefinita. Se i fatti indicano che i flussi di cassahanno un limite temporale, la vita utile diventa definita e da quel momento sieffettuano gli ammortamenti (cambiamento di stima prospettico imputato aconto economico – il fondo ammortamento resta invariato, il residuoammortamento è frazionato in un periodo di tempo diverso rispetto a quantoeffettuato in passato). Occorre anche fare l’impairment test.

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DISMISSIONI IFRS 5

Se l’attività immateriale è destinata alla dismissioneentro un anno, costituisce ed è classificata come “attivitànon corrente posseduta per la dismissione”.

Deve essere immediatamente disponibile alla venditanelle sue attuali condizioni e la vendita deve essere“altamente probabile”.

Deve essere valutata al minore tra il valore contabile eil fair value diminuito dei costi prevedibili di dismissione.

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CLASSIFICAZIONE

Una “classe” è un raggruppamento di attività di simile natura eutilizzo nell’attività dell’impresa e nelle operazioni aziendali.a) Marchib) Testate giornalistiche e diritti di utilizzazione di titoli

editorialic) Softwared) Licenze e diritti di franchisinge) Diritti di autore, brevetti e altri diritti industriali, diritti di

servizi e operativif) Ricette, formule, modelli, progettazioni e prototipig) Attività immateriali in via di sviluppo

Se un’attività immateriale è contabilizzata con il metodo del costo rivalutato, anchetutte le altre attività comprese nella sua classe di appartenenza devono essererivalutate, almeno che non esista alcun mercato attivo per tali attività.

IAS 38

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NOTE AL BILANCIO ASPETTI GENERALI

Occorre innanzitutto distinguere le attività immaterialigenerateinternamente e le altre attività immateriali. Occorre poievidenziare le seguenti informazioni generali per ciascunaclasse di attività immateriale:

a) Se la vita utile è definita o indefinita; se definita occorrel’indicazione della vita utile o dei tassi di ammortamentoutilizzati;

b) I metodi di ammortamento per quelle a vita definita;c) Il valore contabile lordo e l’ammortamento accumulato

(insieme alle perdite di valore accumulate) all’inizio e allafine dell’esercizio;

d) La voce di conto economico in cui è inclusol’ammortamento;

IAS 38

44 44

23

e) Una riconciliazione del valore contabile all’inizio e alla finedell’esercizio che mostri:

- le variazioni in aumento, da sviluppo interno e da businesscombination;

- Le attività classificate come disponibili alla dismissione (IFRS 5);- Gli aumenti/diminuzioni avvenute nel corso dell’esercizio dovute a

rivalutazioni (metodo del costo rivalutato) o delle perdite durevolidi valore, che devono essere rilevate o stornate dal patrimonionetto;

- Le perdite di valore rilevate in conto economico nel corsodell’esercizio;

- Ripristini di valore rilevati a conto economico nel corsodell’esercizio;

- Ammortamento rilevato nel corso dell’esercizio;- Le differenze nette di cambio derivanti dalla conversione del

bilancio nella moneta di presentazione, e dalla conversione di unagestione estera nella moneta di presentazione dell’entità che redigeil bilancio;

- Le altre variazioni di valore contabile avvenute nel corsodell’esercizio.

IAS 38

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NOTE AL BILANCIO: attività al costo rivalutato

Se iscritte a valori rivalutati, devono essere evidenziate nelle note al bilanciole seguenti informazioni:

a) Per classe di attività immateriali:

- la data effettiva della rivalutazione;

- il valore contabile delle attività immateriali rivalutate;

- il valore contabile che sarebbe stato incluso nel bilancio se leattività immateriali rivalutate fossero state iscritte con il criterio delcosto ammortizzato;

b) L’importo dell’eccedenza di rivalutazione all’inizio e alla finedell’esercizio;

c) I metodi, le assunzioni e le ipotesi applicate per la stima del fairvalue delle attività immateriali.

Può essere necessario aggregare le classi di attività rivalutate inclassi piùampie per finalità informative.

IAS 38

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24

NOTE AL BILANCIO:perdita di valore, spese di ricerca e sviluppo, avviamento non allocato

Sono disposte dallo IAS 36 per ciascuna classe di attività(materiale, immateriale, finanziaria).

Il bilancio deve evidenziare gli importi complessivi dellespesedi ricerca e sviluppo imputate a conto economico.

Lo IAS 38 incoraggia a fornire le seguenti informazioni:a) Descrizione delle attività immateriali totalmente ammortizzate ancora in uso;

b) Breve descrizione delle attività immateriali significative controllatedall’impresa ma non rilevate come attività poiché non soddisfacevano lecondizioni di rilevazione in base allo IAS 38.

IAS 38

47 47

48

IFRS 3

AGGREGAZIONI AZIENDALI

25

49

Le aggregazioni di imprese (business combination) sono definite come“unione di entita’ o attività aziendali distinte in un’unica entit à tenuta allaredazione del bilancio”

La conseguenza economica fondamentale di un’aggregazione di imprese consiste nel conseguimento, da parte di una delle imprese partecipanti alla combinazione, del controllo della/e altre imprese partecipanti.

IFRS 3

Il controllo è il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di un’entità al fine di ottenere i benefici delle sue attività

50

IFRS 3

Tutte le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando ilmetodo dell’acquisto( purchase method)

Prevede le seguenti fasi

a) Identificazione di un acquirente;

b) Determinazione del costo dell’aggregazione aziendale;

c) Allocazione, alla data di acquisizione, del costodell’aggregazione aziendale alle attività acquisite e allepassività e passività potenziali assunte;

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51

IFRS 3

Identificazione di un acquirente

Per tutte le aggregazioni aziendali deve essere individuato un acquirente.

L’acquirente è l’entità aggregante che ottiene il controllo delle altre entità o attività aziendali aggreganti.

La prerogativa del controllo consiste,nella gran parte dei casi, nel controllo dellamaggioranza dei diritti di voto esercitabili nell’assemblea del soggetto risultante dallacombinazione.

52

IFRS 3

Determinazione del costo di acquisto

L’acquirente deve determinare il costo di una aggregazione aziendalecome la somma complessiva di:

a) i fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, dellepassività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi dicapitale emessi dall’acquirente, in cambio del controllodell’acquisito.

Il costo di un’aggregazione aziendale non include altri costi attribuibiliall’aggregazione, quali ad esempio i compensi professionali corrispostiai revisori, consulenti legali, periti.

(precedente edizione dell’IFRS 3): qualunque costo direttamenteattribuibile all’aggregazione aziendale (es. compensi professionali arevisori, consulenti legali, periti e altri consulenti per realizzarel’aggregazione).

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53

IFRS 3

Allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell’aggregazioneaziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenzialiassunte

La fase applicativa del metodo dell’acquisto (purchase method) consiste,in sintesi, nella ripartizione del costo di acquisto tra gli elementipatrimoniali dell’entità acquisita affinché questi ultimi siano rilevatialrelativo fair value alla data di acquisto.

Gli elementi patrimoniali oggetto dell’allocazione del costo di acquistodebbono essere esclusivamente di pertinenza dell’entità acquisita, anchese non erano stati precedentemente rilevati.

Per esempio, è possibile che l’acquirente rilevi risorse intangibili,passività potenziali, ovvero imposte differite attive relative a perditefiscali riportate dall’entità acquisita, anche qualora quest’ultima nonavesse in precedenza rilevato tali valori non sussistendone i presupposti.

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AVVIAMENTO

DEFINIZIONE: deriva dalla differenza tra prezzo pagato per l’acquisizione di un’azienda (odel ramo d’azienda, o dell’insieme di attività e passività)e il fair value attribuito aglielementi patrimoniali acquisiti (attività, passività e passività potenziali).

CONTABILIZZAZIONE: COSTO e IMPAIRMENT: la rilevazione iniziale dell’avviamentoconsiste nel capitalizzare tra le immobilizzazioni immateriali l’eccedenza del costo diacquisizione sostenuto rispetto alle attività nette a valore corrente dell’impresa di nuovaacquisizione, incorporata o fusa.

In caso di acquisizione o conferimento di ramo d’azienda, tutte le attività materiali chepossono essere oggetto di autonoma valutazione, devono essere iscritte nello statopatrimoniale dell’acquirente.

La valutazione iniziale è al costo.

Il goodwill non deve essere ammortizzatoma è soggetto all’annuale verifica della perditadi valore.

IFRS 3

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55

AGGREGAZIONE DI AZIENDE: AVVIAMENTO

PERDITA DI VALORE E SUCCESSIVE RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’ E PASSIVITA’:

• E’ richiesta una verifica di eventuali perdite di valore dell’avviamentoannuale.

• Al momento della successiva cessione dell’entità acquisita, qualunqueavviamento residuo deve essere spesato a conto economico ed inclusotra gli utili o le perdite derivanti dalla vendita.

IFRS 3

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AVVIAMENTO NEGATIVO

GOODWILL NEGATIVO: quando il costo di acquisto è inferiore allaquota dell’acquirente nel fair value delle attività e passività acquistate,identificabili separatamente, deve essere iscritto ungoodwill negativo.

L’acquirente, in presenza di goodwill negativo deve:

- valutare nuovamente l’identificazione e valutazione di attività epassività identificabili e delle passività potenziali e la misurazione delcosto della combination;

- rilevare immediatamente nel Conto Economico ogni eventualeeccedenza dopo questa nuova valutazione.

IFRS 3

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57

IFRS 3

Il 31 dicembre 2010 B emette 0,4 azioni ordinarie per ogni azione ordinaria di A annullata; B emette quindi 40 azioni ordinarie a fronte della consegna, a servizio del concambio, delle 100 azioni ordinarie di A;

Il fair value al 31 dicembre 20010 di ogni azione ordinaria di B è di euro 40;

Lo stesso giorno, il prezzo di quotazione delle azioni ordinarie di A è di euro 12;

Al 31 dicembre 2010 le attività e le passività identificabili di A, a eccezione delle attività non correnti, hanno un fair value equivalente al rispettivo valore contabile;

Il fair value al 31 dicembre 2010 delle attività non correnti è di euro 1.500.

La società B incorpora A in data 31 dicembre 2010

Sono note le seguenti informazioni:

ESEMPIO 1

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attività correnti 700 passività correnti 600

attività non correnti 3000 passività non correnti 1100

TOTALE PASSIVITA' 1700

utili a nuovo 1400

Capitale sociale 600 (60 az. Ord)

TOTALE NETTO 2000

TOTALE ATTIVITA' 3700 TOTALE PASS. E NETTO 3700

attività correnti 500 passività correnti 300

attività non correnti 1300 passività non correnti 400

TOTALE PASSIVITA' 700

utili a nuovo 800

Capitale sociale 300 (100 az. Ord)

TOTALE NETTO 1100

TOTALE ATTIVITA' 1800 TOTALE PASS. E NETTO 1800

STATO PATRIMONIALE B

STATO PATRIMONIALE A

IFRS 3

LE SITUAZIONI PATRIMONIALI DELLE SOCIETA' PARTECIPANTI ALLA FUSIONE

30

59

IFRS 3DETERMINAZIONE DEL GOODWILL

COSTO DI ACQUISTO = Fair value azioni emesse = 40 AZI ONI X EURO 40 = EURO 1600

AUMENTO DI CAPITALE = N. nuove azioni x Val. Nominale = 40 AZIONI X EURO 10 = EURO 400

RISERVA SOVRAPPREZZO = Costo - Aum. Cap. Soc. = EURO 1600 - EURO 400 = EURO 1200

COSTO DELLA BUSINESS COMBINATION EURO 1600 A

FAIR VALUE DELLE ATTIVITA' E DELLE PASSIVITA' EURO 13 00 B

dettaglio dei fair value:attività correnti EURO 500attività non correnti EURO 1500passività correnti EURO -300passività non correnti EURO -400

GOODWILL EURO 300 (A-B)

60

IFRS 3

attività correnti ex B 700 passività correnti ex B 600attività correnti ex A 500 passività correnti ex A 300

attività non correnti ex B 3000 passività non correnti ex B 1100attività non correnti ex A 1500 passività non correnti ex A 400avviamento 300 TOTALE PASSIVITA' 2400

utili a nuovo 1400capitale sociale 600aumento capitale sociale 400

riserva sovraprezzo 1200 TOTALE NETTO 3600

TOTALE ATTIVITA' 6000 TOTALE PASS. E NETTO 6000

STATO PATRIMONIALE POST FUSIONE B

Dalla rappresentazione contabile dell’operazione si deduce l’effettivo investimento compiutoda B nel business rappresentato dalle attività e passività di A. Tali elementi patrimonialirisultano iscritti ai relativi fair value alla data del trasferimento effettivo del controllo.

31

61

IFRS 3

Confronto con la disciplina nazionale in tema di fusioni

Il codice civile (art. 2504 – bis, 4° comma) così disciplina la rilevazione contabile di un’operazione di fusione:

Nel primo bilancio successivo alla fusione le attività e le passività sonoiscritte ai valori risultanti dalle scritture contabili alla data di efficaciadella fusione medesima; se dalla fusione emerge un disavanzo, esso deveessere imputato ove possibile agli elementi dell’attivo e del passivo dellesocietà partecipanti alla fusione e, per la differenza ad avviamento.

In applicazione di tale disposto, quindi, i bilanci post-fusione sipresentano come illustrato a pagina seguente.

62

IFRS 3

attività correnti ex B 700 passività correnti ex B 600attività correnti ex A 500 passività correnti ex A 300

attività non correnti ex B 3000 passività non correnti ex B 1100attività non correnti ex A 1300 passività non correnti ex A 400avviamento 0 TOTALE PASSIVITA' 2400

utili a nuovo 1400capitale sociale 600aumento capitale sociale 400

riserva sovraprezzo 700 TOTALE NETTO 3100

TOTALE ATTIVITA' 5500 TOTALE PASS. E NETTO 5500

STATO PATRIMONIALE POST FUSIONE B

32

63

IFRS 3

Acquisizioni inverse

In alcune aggregazioni aziendali, comunemente denominate acquisizioniinverse, l’acquirente è il soggetto che viene formalmente acquisito, mentrel’acquisito è l’acquirente formale.

L’Ifrs 3 dispone che la sostanza economica dell’operazione non varia alvariare delle modalità tecniche secondo le quali essa è realizzata.

Conseguentemente, la contabilizzazione dell’operazione di aggregazione,previa applicazione del metodo dell’acquisto, compete al soggetto che nellasostanza risulta essere l’acquirente.

64

IFRS 3

ESEMPIO 2

La società A incorpora B in data 31 dicembre 2010

Sono note le seguenti informazioni:

Il 31 dicembre 2010 A emette 2,5 azioni ordinarie per ogni azione ordinaria di B annullata; A emette quindi 150 azioni ordinarie a fronte della consegna, a servizio del concambio, delle 60 azioni ordinarie di B;

Il fair value al 31 dicembre 2010 di ogni azione ordinaria di B è di euro 40;

Lo stesso giorno, il prezzo di quotazione delle azioni ordinarie di A è di euro 12;

Al 31 dicembre 2010 le attività e le passività identificabili di A, a eccezione delle attività non correnti, hanno un fair value equivalente al rispettivo valore contabile;

Il fair value al 31 dicembre 2010 delle attività non correnti è di euro 1.500.

33

65

IFRS 3

A fronte dell’incorporazione di B, A esegue un aumento di capitale sociale per euro450, corrispondenti a 150 azioni di nuova emissione, ciascuna dotata di un valorenominale pari a euro 3. A seguito di tale aumento, il capitale sociale di A ècostituito da 750 azioni, 300 delle quali detenute dai soci di A; le restanti 450azioni detenute dai soci dell’incorporata B.

Di conseguenza, è possibile concludere che i soci di B hanno il controllo dell’entitàrisultante dalla fusione.

La società incorporata B, in quanto acquirente, deve applicare il metododell’acquisto per la rilevazione contabile della transazione.

66

IFRS 3

attività correnti 700 passività correnti 600

attività non correnti 3000 passività non correnti 1100

TOTALE PASSIVITA' 1700

utili a nuovo 1400

Capitale sociale 600 (60 az. Ord)

TOTALE NETTO 2000

TOTALE ATTIVITA' 3700 TOTALE PASS. E NETTO 3700

attività correnti 500 passività correnti 300

attività non correnti 1300 passività non correnti 400

TOTALE PASSIVITA' 700

utili a nuovo 800

Capitale sociale 300 (100 az. Ord)

TOTALE NETTO 1100

TOTALE ATTIVITA' 1800 TOTALE PASS. E NETTO 1800

STATO PATRIMONIALE B

STATO PATRIMONIALE A

LE SITUAZIONI PATRIMONIALI DELLE SOCIETA' PARTECIPANTI ALLA FUSIONE

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67

IFRS 3DETERMINAZIONE DEL GOODWILL

COSTO DI ACQUISTO = Fair value azioni emesse = 40 AZI ONI X EURO 40 = EURO 1600

AUMENTO DI CAPITALE = N. nuove azioni x Val. Nominale = 150 AZIONI X EURO 3 = EURO 450

RISERVA SOVRAPPREZZO = Costo - Aum. Cap. Soc. = EURO 1600 - EURO 450 = EURO 1150

COSTO DELLA BUSINESS COMBINATION EURO 1600 A

FAIR VALUE DELLE ATTIVITA' E DELLE PASSIVITA' EURO 13 00 B

dettaglio dei fair value:attività correnti EURO 500attività non correnti EURO 1500passività correnti EURO -300passività non correnti EURO -400

GOODWILL EURO 300 (A-B)

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IFRS 3

attività correnti ex B 700 passività correnti ex B 600attività correnti ex A 500 passività correnti ex A 300

attività non correnti ex B 3000 passività non correnti ex B 1100attività non correnti ex A 1500 passività non correnti ex A 400avviamento 300 TOTALE PASSIVITA' 2400

utili a nuovo 1400capitale sociale 300aumento capitale sociale 450

riserva sovraprezzo 1450 TOTALE NETTO 3600

TOTALE ATTIVITA' 6000 TOTALE PASS. E NETTO 6000

STATO PATRIMONIALE POST FUSIONE A

di cuiB 450

A 300

L’IFRS 3 prevede che, in una reverse acquisition, il numero elatipologia degli strumenti di patrimonio netto dell’entitàrisultante dallacombinazione, inclusi quelli emessi dalla legal parent (società A)nell’ambito dell’operazione, debbono essere quelli dellalegal parentmedesima. Ciò spiega l’unico elemento che differenzia larappresentazione contabile della prima fusione da quella dellaseconda fusione, ossia la ripartizione del costo di acquisto tra ilcapitale sociale e la riserva sovrapprezzo.

35

69

IFRS 3

attività correnti ex B 700 passività correnti ex B 600attività correnti ex A 500 passività correnti ex A 300

attività non correnti ex B 3000 passività non correnti ex B 1100attività non correnti ex A 1300 passività non correnti ex A 400avviamento 0 TOTALE PASSIVITA' 2400

utili a nuovo 800capitale sociale 300aumento capitale sociale 450

riserva sovraprezzo 1550 TOTALE NETTO 3100

TOTALE ATTIVITA' 5500 TOTALE PASS. E NETTO 5500

STATO PATRIMONIALE POST FUSIONE A

Confronto con la disciplina nazionale in tema di fusioni

I principi contabili internazionali 70

IAS 36

Riduzione di valore delle attività

36

I principi contabili internazionali 71

IAS 36

IAS 36 – RIDUZIONE DI VALORE DELLE ATTIVITA’

La finalità dello IAS 36 è quella di definire i principi che l’entità applica perassicurarsi che le proprie attività siano iscritte a un valore non superiore aquello recuperabile.

I criteri contabili contenuti nel principio si applicano:

•agli immobili, impianti e macchinari;

• agli investimenti immobiliari ;

• alle attività immateriali;

• all’avviamento originatosi a seguito di aggregazioni d’imprese;

• agli investimenti in società controllate, collegate e joint venture.

Tale rischio, normalmente,non sussiste nel caso in cuil’azienda abbia già adottatoper tali poste larappresentazione al fairvalute.

I principi contabili internazionali 72

Impairment of assetsIndicatori di perdita di valore

Indicatori esterni• riduzione del valore di mercato

superiore alle aspettative• cambiamenti nella tecnologia,

nel mercato, nella legislazione, nell’ambiente economico

• incremento dei tassi di interesse• valore contabile superiore al

valore di Borsa

Indicatori interni• obsolescenza• danneggiamenti• piani di ristrutturazione, o altri

cambiamenti nell’impresa• risultati economici in

peggioramento

Va effettuato ogni qualvolta vi siano indicazioni di una perdita di valore. Gli indicatori vanno esaminati tutti gli anni

IAS 36

37

I principi contabili internazionali 73

Impairment of assets(quando effettuare il test)

Immobilizzazioni Quando va effettuato il test?

materiali Tutti gli anni va valutata l’esistenza di segnali di impairment e, se il caso effettuato il test

immateriali a vita definita Tutti gli anni va valutata l’esistenza di segnali di impairment e, se il caso effettuato il test

immateriali a vita indefinita

Tutti gli esercizi ed ogniqualvolta via siano segnali di impairment

IAS 36

I principi contabili internazionali 74

DETERMINAZIONE DEL VALORE RECUPERABILE

IAS 36

L’impairment test si attua confrontando il valore contabile di un’attività con il suo valore recuperabile.

Il valore recuperabiledi un’attività è il maggiore tra:

• il suo fair value dedotti i costi di vendita e

• il suo valore d’uso.

Se almeno uno di questi importi è più grande del valorecontabile, l’attività non va svalutata.

38

I principi contabili internazionali 75

IAS 36

FAIR VALUE DEDOTTI I COSTI DI VENDITA

Al fine di identificare il fair value meno i costi di vendita bisogna soffermarsi su due grandezze: il fair value e i costi di vendita.

Fair value

Costi di vendita

Se un’attività è commercializzata inun mercato attivo, il fair valuecorrisponde al prezzo di mercato

Se non esiste un mercato attivo ilfair value può essere calcolatoosservando il prezzo praticato inrecenti transazioni dello stessobene.

Il mercato attivo è un mercato in cui esistono tutte le seguenti condizioni:

• gli elementi commercializzati sul mercato risultano omogenei;

• acquirenti e venditori disponibili possono essere normalmente trovati in qualsiasi momento;

• i prezzi sono disponibili al pubblico

Esempi di tali costi sono le spese legali,l’imposta di bollo e altre simili imposteconnesse alla transazione, i costi di rimozionedell’attività e i costi diretti necessari perrendere un’attività pronta per la vendita.

continua

I principi contabili internazionali 76

IAS 36

ATTIVITA’ VALUTATA AL FAIR VALUE

La valutazione al fair value (es. IAS 16 immobili, impianti emacchinari) non comprende i costidi dismissione. Conseguentemente,la valutazione al fair value non è equivalente allavalutazione al fair value meno i costi di vendita.

• Se i costi di dismissione sono irrilevanti, il valore recuperabiledell’attività rivalutata è necessariamente simile al valore rivalutato. Inquesto caso non è necessario stimare il valore recuperabile.

• Se i costi di dismissione non sono irrilevanti, il fair value meno i costidi vendita dell’attività rivalutata è inevitabilmente inferiore al fairvalue. Perciò, l’attività rivalutata avrà subito una riduzione durevole divalore se il valore d’uso è inferiore al valore rivalutato.

39

I principi contabili internazionali 77

IAS 36

ATTIVITA’ VALUTATE AL FAIR VALUE: PERDTA DUREVOLE D I VALORE

ESEMPIO

colonna 1 colonna 2 colonna 3 colonna 4

Valore contabile (fair value) prima dell'impairment test 100 100 100 100

Fair value meno i costi di vendita 100 100 80 80

Valore d'uso 120 80 90 110

Valore recuperabile 120 100 90 110

Valore contabile dopo l'impairment test 100 100 90 100

costi di dismissione costi di dismissione

irrilevanti rilevanti

I principi contabili internazionali 78

valore massimodi una attività

è il suo valore recuperabile

Valore attuale dei flussi di cassaprevisti da quell’attività

Fair value al netto degli oneri di

cessionevalore d’uso

e cioè il maggiore traImmobili, impianti,

macchinari, attività

immateriali, partecipazioni

IAS 36

40

I principi contabili internazionali 79

VALORE D’USO

IAS 36

Il valore d’uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede abbiano origine da un’attività.

La stima del valore d’uso di un’attività comporta le seguenti operazioni:

• stimare i flussi finanziari futuri in entrata e in uscita che deriveranno dall’uso continuativo dell’attività e dalla sua dismissione finale; e

• applicare il tasso di attualizzazione appropriato a quei flussi finanziari futuri.

continua

I principi contabili internazionali 80

IAS 36

I flussi di cassa comprendono:

• le entrate derivanti dall’uso dell’attività;

• le uscite necessarie per ottenere le entrate (Es. costi di manutenzione);

• l’eventuale entrata derivante dalla cessione dell’attività.

Le previsioni dei flussi di cassa sono basate sulle risultanze del piùrecente piano pluriennale approvato dal managment della società.

Il piano pluriennale deve avere un orizzonte temporale massimo di5 anni; per gli anni successivi non inclusi nel piano pluriennale, i datisono determinati per estrapolazione considerando un tasso di crescitastabile o decrescente (fatte salve diverse condizioni che giustifichino untasso crescente, comunque non superiore a quello mediamente previstoper il settore nel quale opera la società, salvo sia giustificabile un tassosuperiore.

continua

41

I principi contabili internazionali 81

IAS 36

Il tasso di attualizzazione potenzialmente utilizzabile èil costomedio ponderato del capitale che rappresenta la redditività minimache l’attività deve generare in base alla media di settore affinchésia remunerato il capitale impiegato per la sua realizzazione oacquisizione.

I principi contabili internazionali 82

IAS 36

ESEMPIO

Alla fine del 20X0, l’entità K verifica se un impianto ha subito una riduzione di valore. L’impianto è iscritto in bilancio al costo storico ammortizzato. Ha un valore contabile di 1.500 ed una vita utile residua di 10 anni. Il valore recuperabile dell’impianto (cioè il maggiore tra il valore d’uso e il fair value dedotti i costi di vendita) è determinato sulla base dei calcoli relativi al valore d’uso. Questo è calcolato utilizzando un tasso di attualizzazione del 15%.

Anno Flussi finanziari futuri Attualizzati al 15%20X1 230 20020X2 253 19120X3 273 18020X4 290 16620X5 304 15120X6 313 13520X7 307 11520X8 289 9420X9 245 7020X10 184 45

1.348 VALORE D'USO

Valore contabile prima della perdita per riduzione durevole di valore 1.500

Valore recuperabile 1.348

Perdita per riduzione durevole di valore 152

Valore contabile dopo la perdita per riduzione durevole di valore 1.348

Calcolo della perdita per riduzione durevole di val ore alla fine de 20X0

42

I principi contabili internazionali 83

IAS 36

RILEVAZIONE DELLE PERDITE

Se il valore recuperabile di un’attività è inferiore al valore contabile, quest’ultimo deve essereridotto al valore recuperabile. Tale riduzione costituisce una perdita per riduzione durevole di valore.

Attività valutata al costo

La perdita durevole di valore deveessere immediatamente

rilevata a conto economico

Attività valutata al fair value

La perdita durevole di valore deveessere trattata come una riduzione della

rivalutazione

I principi contabili internazionali 84

IAS 36

ESEMPIO

Alla fine di un dato periodo il valore contabile di un’attività è di 100, derivante da una rivalutazioneeffettuata al termine del precedente esercizio di 20 e da un fondo ammortamento di 20. Talerivalutazione ha alimentato una riserva di rivalutazione di 20. Il valore recuperabile, equivalente alfair value determinato alla fine del periodo, risulta di 90.

120 10 10 20

20

Immobile Riserva di rivalutazione

Fondo ammortamento

La perdita di riduzione di valore (equivalente a 10) sull’attivitàrivalutata è rilevata direttamente a riduzione della riserva dirivalutazione dell’attività, fino a concorrenza della medesima.

43

I principi contabili internazionali 85

IAS 36

AMMORTAMENTO

Sia nel modello del costo che nel modello della rideterminazione delvalore (al fair value), una volta rilevata la perdita durevole di valore,la successiva quota di ammortamento è calcolata sul nuovo valorerecuperabile al netto del valore residuo.

Nell’esempio precedente, il valore sul quale verrà determinatol’ammortamento è di 90

I principi contabili internazionali 86

IAS 36

UNITA’ GENERATRICE FI FLUSSI FINANZIARI

Se esiste un’indicazione che un’attività può aver subito una riduzione durevole di valore, deve essere stimato il valore recuperabile della singola attività.

Se non è possibile stimare il valore recuperabile della singola attività, l’entità deve determinare il valore recuperabile dell’unità generatrice di flussi finanziari alla quale l’attività appartiene

Il valore recuperabile di una singola attivitànon può essere determinato se:

l’attività non è in grado di generare autonomamente flussi finanziari che sianoindipendenti da quelli derivanti da altre attività.

44

I principi contabili internazionali 87

IAS 36

UNITA’ GENERATRICE FI FLUSSI FINANZIARI

DEFINIZIONE CGU

Un’unità generatrice di flussi finanziari (CGU) è il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in

entrata generati da altre attività o gruppi di attività.

L’individuazione di una CGU è attività complessa che richiede giudizio e valutazione e cherisente delle modalità con le quali il managment opera e decide di utilizzare gli asset dellasocietà.

I principi contabili internazionali 88

IAS 36

ESEMPIO

Una società di autobus fornisce per contratto servizi a un Comune, che richiede un servizio minimo su ciascuno di cinque distinti percorsi. Le attività impiegate in ciascun percorso e i flussi finanziari derivanti da ciascun percorso possono essere identificati separatamente. Uno di questi percorsi opera con una significativa perdita.

Poiché l’entità non ha la facoltà di chiudere uno qualsiasi deipercorsi degli autobus, il livello più basso di flussi finanziari inentrata identificabili, che sono ampiamente indipendentidai flussifinanziari in entrata derivanti dalle altre attività o gruppi di attività,è il flusso finanziario in entrata generato dai cinque percorsiinsieme. L’unità generatrice di flussi finanziari per ciascunpercorso è la società di autobus nel suo insieme.

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IAS 36

ESEMPIO

Si consideri il negozio A che appartiene alla catena di negozi aldettaglio X. Il gruppo possiede 15 negozi dislocati in tutteleRegioni italiane. La produzione e la distribuzione, le politiche diprezzo, il marketing e la pubblicità sono gestite a livello centraleda X.

Il singolo negozio può tuttavia essere considerato una CGUin quanto ogni punto vendita ha una diversa collocazioneterritoriale ed una clientela differente. I flussi finanziari diogni punto vendita possono essere ampiamente indipendentirispetto a quelli di un altro punto vendita.

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IAS 36

IMPAIRMENT TEST SU UNA CGU

Così come per le singole attività, l’impairment test vieneeffettuato mettendo a confronto il valore contabile della CGUcon il suo valore recuperabile.

Il valore contabile è pari alla somma dei valori contabili deicespiti che la compongono; pertanto è importante includere nellaCGU tutte le attività che generano o sono usate per generareflussi finanziari in entrata; si deve tener conto anchedell’avviamento e dei beni destinati ad attività comuni (es.immobili adibiti a sede centrale).

Valore recuperabile CGUValore contabile CGU meno PERDITA DI VALORE CGU

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IAS 36

ALLOCAZIONE DELL’AVVIAMENTO ALLA CGU

Al fine di effettuare l’impairment test, l’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale deve, alla data di acquisizione, essere allocato a ciascuna CGU dell’acquirente.

Se il valore recuperabile della CGU è inferiore al suo valore contabile comprensivo di quello dell’avviamento, vi è una perdita di valore che deve essere rilevata e ripartita tra i componenti della CGU, avviamento compreso.

La perdita deve essere ripartita nel seguente ordine:

a) dapprima occorre procedere alla riduzione, fino a zero, del valorecontabile dell’avviamento;

b) per la parte restante della perdita occorre procedere alla riduzioneproporzionale del valore contabile delle altre attività che compongono lasingola CGU, con esclusione delle attività correnti già valutate al loro valorerecuperabile.

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IAS 36

ESEMPIO

Si supponga che il 1° gennaio 09 l’impresa X acquisti un ramo d’azienda per un corrispettivo pari a Euro100.000. Il fair value del ramo d’azienda acquisito è pari a Euro 85.000. L’avviamento, determinato comedifferenza tra il corrispettivo pagato ed il fair value delle singole attività e passività distintamenteindividuate è pari a Euro 15.000. Il ramo d’azienda acqusitoda X è costituito dalle seguenti attività:

ATTIVITA' MATERIALI 40.000 valore ammortizzato in 10 anniATTIVITA' IMMATERIALI 20.000 valore ammortizzato in 5 anniATTIVITA' FINANZIARIE 10.000 RIMANENZE 15.000 AVVIAMENTO 15.000 VALORE COMPLESSIVO 100.000

Valori contabili del ramo d'azienda alla datadi acquisto

continua

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I principi contabili internazionali 93

IAS 36

Alla fine dell’esercizio 2010 l’impresa X effettua l’impairment test per verificare l’esistenza di perdite di valore. Il valore recuperabile del ramo d’azienda è stimato da un perito indipendente pari a Euro 63.000.

La perdita di valore è pari a Euro 18.000, ovvero la differenza tra il valore recuperabile della CGU (Euro 63.000) e il valore contabile della CGU alla data del bilancio (Euro 81.000).

AVVIAMENTO 15.000

32.000 34.182

12.000 12.818

ATTIVITA' FINANZIARIE 9.000 9.000

RIMANENZE 13.000 13.000

81.000 63.000

ATTIVITA' MATERIALI (al nettodegli ammortamenti accumulati)ATTIVITA' IMMMATERIALI (alnetto degli ammortamenti

Valore contabileCGU prima dellaperdita di valore

Ripartizione della perdita divalore

Valore contabileCGU dopo la perditadi valore

TOTALE

2.182-

15.000-

18.000-

818-

L’importo della perdita di valore al netto della parte imputata all’avviemanto, pari a Euro 3.000 (18.000-15.000), è ripartita come segue:

• sulle attività materiali per un importo pari a Euro 2.182 (32.000/44.000 x 3.000);

sulle attività immateriali per un importo di Euro 818 (12.000/44.000 x 3.000).

Al 31 dicembre 2008 l’impresa X procede dunque:

• in primo luogo, a svalutare l’intero ammontare dell’avviamento (Euro 15.000);

• successivamente, a svalutare i valori delle attività materiali e immateriali in proporzione al loro valore contabile.

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Fonti esterne• Il valore di mercato dell’attività è

aumentato in maniera significativa nelcorso dell’esercizio.

• Significativi cambiamenti con effetto favorevole per l’entità hanno avuto luogo nell’esercizio, o lo avranno nel futuro prossimo, nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale nel quale l’entità opera o nel mercato nel quale l’attività è interessata;

• I tassi di interesse di mercato o altri tassi di rendimento sugli investimenti sono diminuiti nel corso dell’esercizio, e tali diminuzioni probabilmente condizionano il tasso di attualizzazione utilizzato nel calcolo del valore d’uso dell’attività e incrementano in maniera rilevante il valore recuperabile dell’attività.

RIPRISTINI DI VALORE

IAS 36

Nel valutare se vi è una qualche indicazione che una perdita per riduzionedurevole di valore di un’attività rilevata negli anni precedenti per un’attivitàdiversa dall’avviamento possa non esistere più o possa essersi ridotta, l’entità deveconsiderare, come minimo, le seguenti indicazioni:

Fonti interne• Significativi cambiamenti con effetto favolrevole

sull’entità hanno avuto luogo nel corso dell’esercizio, o si presume che abbiano luogo nel futuro prossimo, nella misura o nel modo in cui l’attività è usata o si presume sia usata. Questi cambiamenti includono i costi sostenuti durante il periodo per migliorare od ottimizzare l’efficienza dell’attività o ristrutturare l’operazione a cui l’attività appartiene;

• Vi sono indicazioni evidenti dal sistema informativo interno che il rendimento economico dell’attività è, o sarà, migliore di quanto precedentemente supposto.

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IAS 36

RIPRISTINI DI VALORE

L’accresciuto valore contabile di un’attività diversa dall’avviamento attribuibile a un ripristino divalore non deve eccedere il valore contabile che sarebbe stato determinato se non si fosserilevata alcuna perdita per riduzione durevole di valore dell’attività negli anni precedenti.

Un ripristino di valore di un’attività diversa dall’avviamento deve essere rilevataimmediatamente nel conto economico, a meno che l’attività non sia iscritta al proprio valorerivalutato secondo quanto previsto da un altro Principio (es IAS 16).

Una perdita per riduzione durevole di valore rilevata per l’avviamento non deve essere eliminatain un esercizio successivo.

Ripristino di valore per l’avviamento

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IAS 36

ESEMPIO

Si suppone che l’impresa Alfa abbia acquistato all’inizio dell’anno X1 due unità generatrici di flussi finanziari identificabili in A e B. I valori storici delle due unità sono i seguenti:

A 30.000 20.000 10.000

B 20.000 15.000 5.000

Totale 50.000 35.000 15.000

Ripartizione delprezzo di acqustodelle unità

Valore correntedell'attività all'anno X1

AvviamentoLa società opera un ammortamento a quote costanti per 10 anni di vita delle attività impiegate nella CGU A.

annoFlussi finanziarifuturi

Valore attuale inbase al 9%

X5 2.187 2.006 X6 2.345 1.974 X7 2.456 1.896 X8 2.530 1.792 X9 2.606 1.694

X10 2.684 1.600 10.963 Valore d'uso

Anno X4

Il valore in uso è emersodalla attualizzazione deiflussi finanziari di X previstiper gli esercizi successivi.

ammortamento (X0 - X4) - 8.000- 8.000-

Valore contabile 10.000 12.000 22.000

Valore d'uso 10.963

11.037

Ripartizione perdita di valore 10.000 1.037 11.037

Perdita di valore imputata alla CGU A nell’esercizio X4

continua

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IAS 36

Fine anno x 4 - 10.962 10.962

ammortamento X5 e X 6 - 3.654- 3.654- Valore contabiledopo ammortamento - 7.308 7.308

Valore d'uso 12.400

eccedenza 5.092

Avviamento Attività identificabili Totale

Nell’esercizio X6, stante il miglioramento della situazione economica, la società stima un incremento della produzione del 30%. Questo cambiamento favorevole fa nascere l’esigenza di conteggiare nuovamente il valore recuperabile della CGU A. Si suppone che tale ammontare sia pari a Euro 12.400.

COSTO STORICO 20.000 Ammortamento accumulato (10% per 6anni) 12.000-

COSTO STORICOammort. 8.000

Valore contabile 7.308

differenza 692

Ripristino di valore imputato alle attività identificabili

Ias 36

Una perdita per riduzionedurevole di valore rilevata perl’avviamento non deveessereeliminata in un eserciziosuccessivo.