Ias 2 Le rimanenze

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Ias 2 Le rimanenze Riferimenti bibliografici: Savioli, I principi contabili internazionali, Giuffrè, Milano, 2008, Capitolo 7.

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Ias 2 Le rimanenze. Riferimenti bibliografici : Savioli , I principi contabili intern azionali, Giuffrè , Milano, 2008 , Capitolo 7. Ambito di applicazione dello Ias 2. IAS n. 2: Le rimanenze (par. 6). Le rimanenze sono beni:. - PowerPoint PPT Presentation

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Ias 2Le rimanenze

Riferimenti bibliografici:Savioli, I principi contabili internazionali, Giuffrè, Milano, 2008, Capitolo 7.

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Ambito di applicazione dello Ias 2

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Le rimanenze sono beni:

a. Posseduti per la vendita nel normale svolgimento dell’attività (MERCI)

b. Impiegati nei processi produttivi per la vendita (PRODOTTI FINITI e SEMILAVORATI)

c. Impiegati nei processi produttivi, sotto forma di materiali e forniture di beni, nel processo di produzione o nella prestazione di servizi (MATERIE PRIME, SUSSIDIARIE e DI CONSUMO)

IAS n. 2: Le rimanenze (par. 6)IAS n. 2: Le rimanenze (par. 6)

IAS n. 2 – Par. 8IAS n. 2 – Par. 8

a. Sono inclusi anche:

b. i terreni e altri beni immobili;

c. nonché, in caso di fornitori di servizi, il costo dei servizi

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Rimanenze «al di fuori» e rimanenze «escluse» dall’ambito di applicazione

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Rimanenze «al di fuori» dell’ambito di applicazione dello IAS n. 2 (par. 2)

di lavori in corso derivanti da commesse a lungo termine (IAS 11); di lavori in corso derivanti da commesse a lungo termine (IAS 11);

di strumenti finanziari (IAS 32 e 39)di strumenti finanziari (IAS 32 e 39)

di attività biologiche connesse ad attività agricole e prodotti al di attività biologiche connesse ad attività agricole e prodotti al momento della raccolta (IAS 41) momento della raccolta (IAS 41)

di lavori in corso derivanti da commesse a lungo termine (IAS 11); di lavori in corso derivanti da commesse a lungo termine (IAS 11);

di strumenti finanziari (IAS 32 e 39)di strumenti finanziari (IAS 32 e 39)

di attività biologiche connesse ad attività agricole e prodotti al di attività biologiche connesse ad attività agricole e prodotti al momento della raccolta (IAS 41) momento della raccolta (IAS 41)

prodotti agricoli forestali, prodotti agricoli dopo la raccolta, minerali e prodotti agricoli forestali, prodotti agricoli dopo la raccolta, minerali e prodotti minerali valutati al prodotti minerali valutati al valore netto di realizzovalore netto di realizzo; ;

merci possedute da commercianti intermediari valutate al merci possedute da commercianti intermediari valutate al fair value al fair value al netto dei costi di venditanetto dei costi di vendita..

prodotti agricoli forestali, prodotti agricoli dopo la raccolta, minerali e prodotti agricoli forestali, prodotti agricoli dopo la raccolta, minerali e prodotti minerali valutati al prodotti minerali valutati al valore netto di realizzovalore netto di realizzo; ;

merci possedute da commercianti intermediari valutate al merci possedute da commercianti intermediari valutate al fair value al fair value al netto dei costi di venditanetto dei costi di vendita..

Rimanenze «escluse» dell’ambito di applicazione dello IAS n. 2 (par. 3-5)

In quanto si tratta di rimanenze destinatarie di specifici criteri di valutazione

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L’iscrizione nello stato patrimoniale e nel conto economico

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Per l’iscrizione in bilancio occorre considerare lo Ias 1 e lo Ias 2

Stato PatrimonialeStato Patrimoniale Lo Ias 1 prevede che le rimanenze siano classificate tra Lo Ias 1 prevede che le rimanenze siano classificate tra le le ATTIVITA’ CORRENTIATTIVITA’ CORRENTI in categorie generali, quali: in categorie generali, quali: merci, materiali di consumo, materie prime, prodotti in merci, materiali di consumo, materie prime, prodotti in corso di lavorazione e prodotti finiticorso di lavorazione e prodotti finiti

Conto economicoConto economico

Natura Natura

Costi operativi classificati per

Destinazione Destinazione

Il conto economico evidenzia due voci: Il conto economico evidenzia due voci: •la voce «variazioni delle rimanenze di la voce «variazioni delle rimanenze di prodotti finiti e in corso di lavorazione»;prodotti finiti e in corso di lavorazione»;•la voce «materie prime e di consumo la voce «materie prime e di consumo utilizzati»utilizzati»

Il conto economico evidenzia una sola Il conto economico evidenzia una sola voce: il «costo del venduto»voce: il «costo del venduto»

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Criterio di classificazione dei costi operativi e iscrizione delle rimanenze

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Se classificazione per naturaSe classificazione per natura Se classificazione per destinazioneSe classificazione per destinazione

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Qual è il momento di iscrizione delle rimanenze nel conto economico?

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IAS 2 (par. 34)IAS 2 (par. 34) Quando le rimanenze sono vendute il relativo valore contabile deve essere Quando le rimanenze sono vendute il relativo valore contabile deve essere imputato come costo nell’esercizio in cui il relativo ricavo è rilevatoimputato come costo nell’esercizio in cui il relativo ricavo è rilevato

L’azienda «A» ha iniziato a svolgere la propria attività di commercio al dettaglio di camice nel 2011. Si presentino i conti economici, limitatamente alle voci movimentate, degli anni 2011 e 2012 tenendo conto delle seguenti informazioni: (a) Acquisto di n. 100 camice a euro 50,00 nel 2011; (b) Vendita nel 2011 di n. 70 delle camice acquistate, al prezzo di euro 80,00; (c) Rimanenze finali 2011 valutate al costo di acquisto; (d) Vendita nel 2012 delle 30 camice residue a euro 80,00.

Esempio 1Esempio 1

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Il principio generale in tema di valutazione

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Ias 2 (par. 9)Ias 2 (par. 9) Le rimanenze devono essere valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo

Gli aspetti su cui soffermare l’attenzione sono, al riguardo, i seguenti:

Il concetto di Il concetto di «costo»«costo»

Le modalità di attribuzione Le modalità di attribuzione dei costi alle giacenzedei costi alle giacenze

Il concetto di Il concetto di «valore netto di realizzo»«valore netto di realizzo»

Costo di acquisto Costo di acquisto

Costo di trasformazioneCosto di trasformazione

Altri costiAltri costi

Imputazione costi indirettiImputazione costi indiretti

Metodi alternativi Metodi alternativi

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Definizione generale di «costo» e determinazione del «costo di acquisto»

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naliPrezzo effettivo di acquisto Prezzo effettivo di acquisto

Oneri accessoriOneri accessoriDazi doganali e altre imposte Dazi doganali e altre imposte

+ +

Definizione generale di «costo» Definizione generale di «costo» (par. 10)(par. 10)

gli oneri finanziari sono esclusi sia dal concetto di prezzo effettivo di

acquisto sia da quello di oneri accessori

«Il costo delle rimanenze deve comprendere tutti i costi di acquisto, i costi di trasformazione e gli altri costi sostenuti per portare le rimanenze

nel luogo e nelle condizioni attuali»

Tipologia di rimanenzaTipologia di rimanenza Concetto di costoConcetto di costo

Materie prime, semilavorati di acquisto, materie sussidiarie e merci Costo di acquisto (par. 11)

+ +

Altri costi dirett.nte attribuibiliAltri costi dirett.nte attribuibili + +

Costi di trasportoCosti di trasporto + +

Sconti, resi e abbuoniSconti, resi e abbuoni - -

COSTO DI ACQUISTOCOSTO DI ACQUISTO ==

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Determinazione del «costo di trasformazione»

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Costi industriali direttiCosti industriali diretti

FULL COSTINGFULL COSTING

Spese generali di produzione, Spese generali di produzione, fisse e variabili, in base a una fisse e variabili, in base a una

ripartizione sistematicaripartizione sistematica

+ +

Tipologia di rimanenzaTipologia di rimanenza Concetto di costoConcetto di costo

Semilavorati di produzione, prodotti in corso di lavorazione e prodotti finiti

Costo di trasformazione(par. 12-13)

+ +

Oneri finanziari (possibilità)Oneri finanziari (possibilità) + +

COSTO DI TRASFORMAZIONECOSTO DI TRASFORMAZIONE ==

COSTI FISSICOSTI FISSI COSTI VARIABILICOSTI VARIABILI

«costi che rimangono relativamente costanti al

variare dei volumi produttivi»

(ammortamenti, manodopera indiretta, manutenzioni, leasing

area tecnica, ecc.)

«costi che variano, direttamente o quasi, al

variare dei volumi produttivi»

(materiali di consumo indiretti, energia

elettrica almeno in parte, ecc.)

Attribuiti in base alla Attribuiti in base alla «normale capacità «normale capacità

produttiva»produttiva»

Attribuiti sulla base Attribuiti sulla base dell’effettivo impegno dell’effettivo impegno

degli impiantidegli impianti

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Precisazioni in merito all’imputazione dei costi fissi di produzione

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Il costo relativo al mancato utilizzo deve essere infatti imputato a conto economico

nell’esercizio di competenza

L’attribuzione dei costi fissi indiretti avviene in base al criterio della

«Normale capacità produttiva»«Normale capacità produttiva»«Normale capacità produttiva»«Normale capacità produttiva»

Produzione che si prevede di realizzare mediamente in un numero di esercizi in circostanze normali (risente quindi di prospettive di mercato) (par. 13)

Si vuole evitare che vengano imputati al valore delle rimanenze, e rinviati al futuro, costi dovuti al mancato sfruttamento della

capacità produttiva, ad inefficienze o a eventi di carattere eccezionale

N.B.: In periodi di calo di produzione: l’ammontare dei costi fissi

attribuiti alle unità prodotte non cambia (non aumenta) rispetto al valore definito in base alla normale capacità produttiva (l’attribuzione è quindi costante nel tempo e la parte non attribuita è considerata costo di periodo);

In periodi di produzione particolarmente elevata: al contrario l’attribuzione dei costi fissi indiretti avviene sulla base delle quantità effettivamente prodotte, in modo da evitare l’attribuzione alle rimanenze di un valore più elevato del costo effettivamente sostenuto per la produzione

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Costi industriali fissi e variabili e valutazione delle rimanenze: esempio

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L’azienda manifatturiera «A» realizza nei propri impianti il prodotto «X». Si desidera conoscere l’influenza dei costi fissi indiretti per ammortamenti e dei costi variabili indiretti sulla valutazione delle rimanenze finali. Si tenga conto delle seguenti informazioni: Costo per ammortamento dell’impianto su base annua: euro 20.000,00Ore necessarie per realizzare una unità di prodotto «X»: 5 oreCapacità produttiva normale dell’impianto (pianificata): 4.000 ore annue;Capacità produttiva effettiva dell’impianto: 2.000 ore annue; Costi variabili indiretti da attribuire alle rimanenze: euro 100,00; Prodotti in giacenza: 50 unità.Domande: (a) primo quesito: si calcoli il valore delle rimanenze finali ottenuto come somma dei costi fissi indiretti e dei costi variabili indiretti; (b) secondo quesito: si simuli, confrontandone il valore con quello precedentemente ottenuto, cosa sarebbe accaduto se la capacità produttiva effettiva fosse stata pari a 5.000 ore annue.

Esempio 2Esempio 2

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Soluzione

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Soluzioni da confrontare

Questa, invece, non rileva in quanto non si prende in esame la minor capacità effettiva rispetto a quella normale

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Una puntualizzazione in merito al concetto di «altri costi»

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Gli «altri costi» sono inclusi nel costo delle rimanenze solo nella misura in cui essi sono sostenuti Gli «altri costi» sono inclusi nel costo delle rimanenze solo nella misura in cui essi sono sostenuti per portare le rimanenze nel luogo e nelle condizioni attuali (Ias 2, par. 15). In particolare:per portare le rimanenze nel luogo e nelle condizioni attuali (Ias 2, par. 15). In particolare:

Costi di Costi di immagazzinaggioimmagazzinaggio Costi esclusiCosti esclusiOneri finanziariOneri finanziari Differenze di cambioDifferenze di cambio

Non devono essere considerati se non sono necessari nel processo produttivo prima di un

successivo stadio di produzione

Rimanenze di beni acquistati o prodotti in

attesa di essere inserite in processi produttivi: NONO

Rimanenze di beni acquistati o prodotti per i

quali lo stoccaggio costituisce una fase del processo produttivo: SISI

Rimanenze di prodotti finiti : NONO

Lo Ias 2 rinvia allo Ias 23. Si possono

considerare solo gli interessi finanziari

(espliciti) per le rimanenze di beni che

richiedono un lungo periodo di produzione

prima della vendita (es.: prodotti invecchiati quali vino, liquori,

formaggi, ecc.)

Le differenze di cambio elementi di carattere finanziario che non

influenzano il valore delle rimanenze

Sono esclusi dalla valutazione delle

rimanenze, in ogni caso (par.16):

a)Gli sprechi anormali di materiali, lavoro o di altri costi di produzione; b)I costi di magazzinaggio, salvo quelli prima individuati; c)Le spese generali amministrative; d)I costi di vendita.

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Il particolare caso delle rimanenze del prestatore di servizi

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Nell’ambito dei soggetti definibili come «prestatori di servizi» gli Ias/Ifrs distinguono due diverse ipotesi:

Servizi riconducibili aServizi riconducibili a «lavori su ordinazione» (Ias 11)«lavori su ordinazione» (Ias 11)

Servizi riconducibili aServizi riconducibili a «prestazioni dell’impresa» (Ias 2)«prestazioni dell’impresa» (Ias 2)

Possono verificarsi due situazioni (Ias 2, par. 19)

Al termine dell’esercizio si sono verificati i presupposti

per la rilevazione dei ricavi di vendita secondo lo Ias 18

Al termine dell’esercizio non si sono verificati i presupposti per la rilevazione dei ricavi di

vendita secondo lo Ias 18

Rimanenze finali a titolo di:«prestazioni in corso»

(a) Costi del lavoro; (b) Altri costi del personale direttamente impiegato

nella prestazione del servizio; (c) Spese generali attribuibili alla prestazione del

servizio (diverse sempre dai costi generali amministrativi e di vendita).

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I metodi di attribuzione del «costo» ai beni in rimanenza

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Occorre distinguere due diverse tipologie di rimanenze:

Rimanenze di beni Rimanenze di beni «chiaramente individuabili»«chiaramente individuabili»

Rimanenze di beni Rimanenze di beni «fungibili»«fungibili»

A questi beni è attribuito il loro

Costo specificoCosto specifico

Ossia: (a)Il costo di acquisto o di trasformazione; e(b)Gli eventuali altri costi sostenuti per portare le rimanenze nel luogo e nelle condizioni attuali

Ossia: (a)Il costo di acquisto o di trasformazione; e(b)Gli eventuali altri costi sostenuti per portare le rimanenze nel luogo e nelle condizioni attuali

Non potendosi attribuire il costo specifico, è attribuito loro un

Costo determinato in modo Costo determinato in modo convenzionaleconvenzionale

(a) FIFO (First in, First out); (b) Costo medio ponderato

continuo (per movimento); (c) Costo medio ponderato di

periodo

(a) FIFO (First in, First out); (b) Costo medio ponderato

continuo (per movimento); (c) Costo medio ponderato di

periodo

Gli Ias/Ifrs non contemplano più l’ipotesi, ammessa anni fa, del Lifo

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Il metodo «First In First Out»

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L’assunto di base è che siano alienati (o immessi nel processo produttivo) per primi i beni acquistati per primi (in regime di prezzi crescenti il magazzino è valutato a valori attuali)

L’azienda «A» opera nel campo della componentistica elettronica. Per la valutazione delle rimanenze di materie prime adotta il metodo FIFO. Si riporta la scheda di magazzino del componente «xy» per l’anno 2012 ove i carichi, gli scarichi e le rimanenze sono valorizzate sulla base del metodo FIFO.

Esempio 3Esempio 3

DataData Descrizione Descrizione QuantitàQuantità Costo unitarioCosto unitario Totale Totale ProgressivoProgressivo

01/01/12 Esistenze iniziali 8.000 100 800.000 800.000

10/01/12 Acquisto merce 4.000 102 408.000 1.208.000

12/01/12 Scarico merce (1.000) 100 (100.000) 1.108.000

15/01/12 Acquisto merce 2.000 103 206.000 1.314.000

26/01/12 Scarico merce(9.500)(7.000)(2.500)

di cui:100102

(700.000)(255.000) 351.000

23/05/12 Acquisto merce 2.000 104 208.000 559.000

26/05/12 Scarico merce (1.500) 102 (153.000) 414.000

31/12/12 Rimanenze finali4.0002.0002.000

di cui:103104

206.000208.000

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Il metodo del costo medio ponderato «continuo»

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L’assunto di base è che le unità di un bene acquistato o prodotto a date diverse e a differenti costi si considerano facenti parte di un insieme in cui i singoli acquisti o le singole produzioni non siamo più identificabili

Si riporta la scheda di magazzino dell’azienda «A» di cui al precedente esempio sviluppata secondo il metodo del CMP continuo.

Esempio 4Esempio 4

Data Descrizione Quantità Costo unitario

Costo medioponderato Totale Progressivo

01/01/12 Esistenze iniziali 8.000 100 100 800.000 800.000

10/01/12 Primo carico 4.000 102 408.000 1.208.000

Progressivo 12.000 100,67 (=1.208.000/12.000)

12/01/12 Scarico merce (1.000) 100,67 (100.670) 1.107.330

Progressivo 11.000 100,67 (=1.107.330/11.000)

15/01/12 Secondo carico 2.000 103 206.000 1.313.330

Progressivo 13.000 101,03 (=1.313.330/13.000)

26/01/12 Scarico merce (9.500) 101,03 (959.785) 353.545

Progressivo 3.500 101,01 (=353.545/3.500)

23/05/12 Terzo carico 2.000 104 208.000 561.545

Progressivo 5.500 102,10 (=561.545/5.500)

26/05/12 Scarico merce (1.500) 102,10 (153.150) 408.935

31/12/12 Rimanenze finali 4.000 102,10 102,10 408.935

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Il metodo del costo medio ponderato «di periodo»

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L’assunto di base è che le il costo medio ponderato è calcolato, non in modo continuo, ma sulla base degli acquisti di un certo intervallo temporale

Si riporta la scheda di magazzino dell’azienda «A» di cui ai precedenti esempi sviluppata secondo il metodo del CMP di periodo.

Esempio 4Esempio 4

Data Descrizione Quantità Costo unitario

Costo medioponderato Totale Progressivo

01/01/12 Esistenze iniziali 8.000 100 100 800.000 800.000

10/01/12 Primo carico 4.000 102 408.000 1.208.000

15/01/12 Secondo carico 2.000 103 206.000 1.414.000

Totali gennaio 14.000 101 (=1.414.000/14.000)

Prelievi gennaio (10.500) 101 (1.060.500) 353.500

31/01/12 Rimanenze finali 3.500 101 353.500

01/05/12 Esistenze iniziali 3.500 101 353.500

23/05/12 Carico merce 2.000 104 208.000 561.500

Progressivo 5.500 102,09 (=561.500/5.500)

26/05/12 Scarico merce (1.500) 102,09 (153.135) 408.365

31/05/12 Rimanenze finali 4.000 102,09 408.365

01/06/12 Esistenze iniziali 4.000 102,09 408.365

31/12/12 Rimanenze finali 4.000 102,09 102,09 408.365

Nei mesi da febbraio ad aprile e da giugno a dicembre non ci sono

movimentazioni

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Metodi alternativi di determinazione del costo delle rimanenze

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Lo Ias 2 prevede la possibilità di valutare le rimanenze con metodi alternativi che Lo Ias 2 prevede la possibilità di valutare le rimanenze con metodi alternativi che pur non consentendo di determinare il costo così come finora considerato, ne pur non consentendo di determinare il costo così come finora considerato, ne rappresentano, però, un accettabile approssimazione. Si tratta di tre casi:rappresentano, però, un accettabile approssimazione. Si tratta di tre casi:

Valutazione in Valutazione in base a «costi base a «costi

standard»standard»

Valutazione in Valutazione in base al «prezzo base al «prezzo

al dettaglio»al dettaglio»

Valutazione di Valutazione di «produzioni «produzioni congiunte»congiunte»

Aziende che ai fini del controllo di gestione adottano i costi standard possono utilizzare questi costi per la valutazione delle rimanenze;

Il metodo può essere adottato a condizione che approssimi il costo effettivo; È necessario sottoporre i costi standard a regolari revisioni.

Utilizzato nell’ambito del commercio al minuto per valutare rimanenze di grandi quantità di beni soggette a un rapido rigiro e per le quali non sono applicabili altri metodi;

Le merci sono raggruppate in categorie omogenee con margini (di guadagno) simili; La valutazione delle rimanenze è fatta scorporando dal prezzo della categoria

omogenea individuata una percentuale media di margine lordo; Il metodo non deve portare a risultati sostanzialmente diversi da quelli che si

avrebbero con altri metodi.

Può accadere che il processo produttivo porti all’ottenimento congiunto, almeno fino a una certa fase, di diversi prodotti (ad esempio, nel settore petrolifero, della concia delle pelli, della preparazione di pietanze precotte, ecc.) con impossibilità di determinare puntualmente il costo di ognuno di essi;

I costi di produzione devono essere stimati con un criterio razionale e uniforme, ad esempio ripartendo i costi complessivi di produzione in base al valore di vendita;

Quando il processo produttivo porti, invece, alla produzione (congiuntamente) di un prodotto principale e di uno o più sottoprodotti, questi ultimi devono essere valutati al loro valore di netto realizzo, da portare in detrazione del costi del bene principale.

Page 20: Ias  2 Le rimanenze

Il valore netto di realizzo: quando si applicaP

rof. G

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(a) quando le merci in rimanenza sono danneggiate o obsolete; (a) quando le merci in rimanenza sono danneggiate o obsolete;

(b) quando i loro prezzi di vendita sono diminuiti; (b) quando i loro prezzi di vendita sono diminuiti;

(c) quando i costi stimati di completamento o per sostenere la vendita sono aumentati; (c) quando i costi stimati di completamento o per sostenere la vendita sono aumentati;

(d) quando una diminuzione nel prezzo dei materiali indica che il costo dei prodotti finiti è superiore al (d) quando una diminuzione nel prezzo dei materiali indica che il costo dei prodotti finiti è superiore al valore netto di realizzo.valore netto di realizzo.

Principio Principio generale:generale: Costo Costo Valore netto Valore netto

di realizzodi realizzominore tra

Si utilizza quando il costo attribuito con le altre tecniche non è più

recuperabile Ciò può accadere:

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Il valore netto di realizzo: significato

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Il valore netto di realizzo è:

«È il prezzo di vendita stimato nel normale svolgimento dell’attività al netto dei costi di completamento nonché di quelli stimati necessari per realizzare la vendita» (par. 6)

Precisazione Precisazione

Il fair value è il «prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data dI valutazione (Ifrs 13)»

Il valore netto di realizzo è un valore Il valore netto di realizzo è un valore specifico per l’azienda;specifico per l’azienda;

Il Il fair value fair value NONO

Il valore netto di realizzo delle Il valore netto di realizzo delle rimanenze può quindi anche non essere rimanenze può quindi anche non essere uguale al uguale al fair valuefair value al netto dei costi di al netto dei costi di venditavendita

Il valore netto di realizzo delle Il valore netto di realizzo delle rimanenze può quindi anche non essere rimanenze può quindi anche non essere uguale al uguale al fair valuefair value al netto dei costi di al netto dei costi di venditavendita

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Una più precisa individuazione del valore netto di realizzo

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Il valore netto di realizzo da considerare è diverso a seconda che i beni non abbiano ancora iniziato il processo di trasformazione, che tale processo sia in corso o che sia concluso.

Materie prime, Materie prime, sussidiarie, sussidiarie, semilavorati semilavorati

d’acquisto esternod’acquisto esterno

Merci e Merci e prodotti finitiprodotti finiti

Semilavorati di Semilavorati di produzione interna e produzione interna e prodotti in corso di prodotti in corso di

lavorazionelavorazione

Valore netto Valore netto di realizzodi realizzo

Costo di sostituzione(il prezzo al quale in normali condizioni di gestione il bene può essere acquistato)

Prezzo di vendita(il prezzo al quale in normali condizioni di

mercato e in ipotesi di «funzionamento» il

bene può essere venduto)

Prezzo di vendita rettificato

(il prezzo di vendita in questo caso deve

essere diminuito dei costi di completamento e delle spese dirette di

vendita)

EccezioniEccezioni

Quando il costo di sostituzione di

materie prime e semilavorati di acquisto di non

può essere recuperato

tramite la vendita del prodotto finito

in cui saranno inseriti, si dovrà

assumere il valore di presumibile

realizzo

Quando, il costo di sostituzione di

materie prime e semilavorati di

acquisto è inferiore al costo

storico, ma attraverso il realizzo dei

prodotti finiti si può recuperare il

costo , non di seve procedere alla svalutazione

Quando materie prime e

semilavorati di acquisto sono

divenuti obsoleti o hanno una basso

indice di rotazione (e quindi non si

procederà al rinnovo delle

giacenze), si dovrà assumere il valore

di presumibile realizzo e non il

costo di sostituzione

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Esempi

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Caso di non svalutazione sulla base di informazione più attendibili al momento della valutazione:

Un prodotto finito è contabilizzato al 31.12.2012 al costo di 1.000. Il bene è da tempo invenduto, andrebbe quindi svalutato. Ma in data 20.02.2013 il bene è venduto a 1.000. In sede di bilancio non si procede quindi alla svalutazione.

Esempio 5Esempio 5

Non svalutazione di beni incorporati in prodotti finiti sulla base del fatto che il prezzo di vendita del prodotto finito consente, comunque, il recupero integrale del costo di produzione dello stesso:

Costo storico di acquisto di una materia prima: 1.000; costo di sostituzione: 900.

Costo di acquisto Costo di sostituzioneCosto materia prima 1.000 900Oneri di produzione 450 450Costo di produzione 1.450 1.350Valore netto realizzo prodotto finito 1.500 1.500

Poiché il valore di realizzo del prodotto finito consente di recuperare il costo della materia più gli oneri stimati di trasformazione, non si procede alla svalutazione.

Esempio 6Esempio 6

Ciò in quanto, In ogni caso: Ciò in quanto, In ogni caso: •le stime devono basarsi sulle conoscenze più attendibili al momento in cui è le stime devono basarsi sulle conoscenze più attendibili al momento in cui è eseguita la valutazione delle rimanenze; eseguita la valutazione delle rimanenze; •si deve far riferimento a oscillazioni di prezzi e di costi intervenute dopo la chiusura si deve far riferimento a oscillazioni di prezzi e di costi intervenute dopo la chiusura dell’esercizio bilancio, nella misura in cui confermano una situazione esistente alla dell’esercizio bilancio, nella misura in cui confermano una situazione esistente alla data di chiusura del bilanciodata di chiusura del bilancio

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Confronto di diverse ipotesi in relazione a possibile svalutazione di prodotti finiti:

Un bene in rimanenza al 31.12.2012 presenta la seguente scheda di costo unitario di produzione: Costo di produzione 100,00Costi di vendita e distribuzione 30,00 Si individui, se del caso, l’ammontare della svalutazione nelle diverse ipotesi in cui il valore di mercato del bene sia pari a euro 110, 90 e 135 euro.

Esempio 7Esempio 7

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Come si procede alla svalutazione

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Principio fondamentale: Principio fondamentale:

La svalutazione deve essere operata, agendo voce per voce La svalutazione deve essere operata, agendo voce per voce

Ciò al fine di evitare inaccettabili compensazioni tra diverse categorie di

rimanenze

In alcuni casi si può però procedere a raggruppamenti nel caso di voci di magazzino relative alla stessa linea di prodotti: che hanno funzioni o destinazione simili; che vengono prodotte o commercializzate nella stessa area geografica e per le quali non è possibile una valutazione distinta.

Ma non si può svalutare le rimanenze sulla base di una mera classificazione di magazzino (ad esempio tutte le rimanenze che

appartengono ad un settore geografico)

eccezioneeccezione

Page 26: Ias  2 Le rimanenze

Imputazione a conto economico della svalutazione e ripristino di valore

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La svalutazione va rilevata come costo nell’esercizio di competenza

La voce svalutata diventa la base per le nuove valutazioni successive

Quando le condizioni vengono meno, la svalutazione deve essere eliminata ed il valore ripristinato, con accredito a conto economico

Rilevazione svalutazione a conto economico

Come minor valore Come minor valore delle rimanenze finalidelle rimanenze finali

Come accantonamento Come accantonamento a uno specifico fondoa uno specifico fondo

Rilevazione del ripristino di valore a conto economico

Con iscrizione di un Con iscrizione di un maggior valore delle maggior valore delle

rimanenze finalirimanenze finali

Come eliminazione del Come eliminazione del fondo prima costituitofondo prima costituito