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I SOLAI INTERPIANO
prof. Federica Caldi
Corso di Progettazione Costruzioni Impianti
Classe IV
Il solaio interpiano
Il solaio interpiano è una partizione orizzontale, che suddivide due ambienti interni dell’edificio. Si configura in maniera differente a seconda che divida due ambienti della stessa unità abitativa, oppure separi due appartamenti o unità differenti.
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Il solaio interpiano
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Il solaio interpiano
Stratigrafia dall’alto al basso 1. Pavimento 2. Massetto per la ripartizione dei carichi 3. Isolamento al calpestio (può essere assente negli edifici monofamiliari) 4. Sottofondo impianti 5. Isolamento termico (se i locali confinano con ambienti non riscaldati) 6. Struttura solaio 7. Finitura soffitto piano inferiore
Se si prevede il riscaldamento a pavimento, i pannelli radianti devono essere posti al di sotto del massetto per la ripartizione dei carichi, che in questo caso viene anche chiamato massetto termoconducente.
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Il solaio interpiano
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Il solaio interpiano
Sottofondo impianti
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Lo spessore del sottofondo impianti varia in base alla tipologia e alla quantità di tubi che deve ricoprire.
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Sottofondo impianti
Sott
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Spesso, il sottofondo viene realizzato con del premiscelato alleggerito. I vantaggi sono molteplici: - Il peso viene limitato, così da non gravare eccessivamente sulla struttura
(importante nei recuperi di edifici storici) - Si sfruttano le proprietà coibenti degli aggregati - La presenza di un materiale poroso migliora le prestazioni acustiche del solaio
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Sottofondo impianti
Sott
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nd
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Premiscelato leggero e isolante a base di
laterlite
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Massetto alleggerito a base di vetro espanso
Sottofondo premiscelato leggero con perle di
polistirene
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Il rumore si propaga molto facilmente, in una struttura edile. È fondamentale che i solai interpiano, così come le partizioni e le chiusure verticali, facciano la loro parte.
Il DPCM 5 dicembre 1997 ha definito i livelli massimi di rumore di calpestio ammessi, in base alla destinazione d’uso dell’edificio.
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Sistemi per isolare il rumore da calpestio: 1. Ridurre l’energia d’urto al momento dell’impatto, mediante
un pavimento resiliente (moquette) 2. Interrompere la continuità della struttura con un materiale
in grado di bloccare la vibrazione (pavimento galleggiante) 3. Rivestire il locale «disturbato» con un controsoffitto
sospeso con ganci antivibranti e contropareti leggere in cartongesso.
Per pavimento galleggiante si intende una struttura composta da massetto ripartitore dei carichi e pavimento, separati dal solaio strutturale e dalle pareti circostanti attraverso la realizzazione di una «vasca», formata da materiale morbido e elastico, così da isolare la vibrazione ed impedirne la propagazione.
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Isolamento acustico solaio interpiano
mediante pavimento galleggiante
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Isolamento acustico solaio interpiano
mediante pavimento galleggiante
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Isolamento acustico solaio interpiano
mediante pavimento galleggiante
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Isolamento acustico solaio interpiano
mediante pavimento galleggiante - Realizzazione
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Isolamento acustico solaio interpiano
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Isolamento acustico solaio interpiano
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Isolamento acustico solaio interpiano
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Isolamento acustico solaio interpiano
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Isolamento acustico solaio interpiano
mediante pavimento galleggiante
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Isolamento acustico solaio interpiano
mediante pavimento galleggiante
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Isolamento acustico solaio interpiano
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Isolamento acustico solaio interpiano
mediante pavimento galleggiante
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Isolamento acustico solaio interpiano
mediante pavimento galleggiante
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Isolamento acustico solaio interpiano
mediante pavimento galleggiante
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Il pavimento radiante Pa
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Negli ultimi anni, si è diffuso l’utilizzo del pavimento radiante. Le ragioni sono da ricercarsi in un migliore comfort, nella possibilità di ridurre i consumi per il riscaldamento grazie all’uso di un sistema a bassa temperatura e alla maggiore libertà architettonica, dovuta all’assenza di corpi scaldanti.
Il pavimento radiante Pa
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Il pavimento radiante Pa
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Il pavimento radiante Pa
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Posa fascia perimetrale
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Il pavimento radiante Pa
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Posa pannello isolante
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Il pavimento radiante Pa
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Giunti nel massetto (realizzati per far fronte alle dilatazioni termiche cui è sottoposto il massetto termo-conducente)
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Il pavimento radiante Pa
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Posa tubazioni
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Il pavimento radiante Pa
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Posa rete elettrosaldata
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Il pavimento radiante Pa
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Posa massetto
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Il pavimento radiante: sistema a secco Pa
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I pavimenti e i rivestimenti: requisiti Pa
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I pavimenti: requisiti Pa
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Resistenza all’abrasione: è la resistenza meccanica superficiale. Resistenza all’attacco chimico: è la resistenza che il materiale oppone all’aggressione di tipo chimico ad opera di agenti quali sostanze alimentari, detersivi, liquidi diversi. Igienicità: indica la possibilità di pulire efficacemente le superfici, così da liberarle da sporco, germi e batteri. Resistenza alla luce. Alcuni materiali cambiano colore o possono impallidire o ingiallire a seguito del permanere della loro esposizione ai raggi solari od anche a quelli dati dalla luce artificiale. Resistenza al fuoco: indica la capacità di un materiale di resistere alla sollecitazione di una fiamma. Decorabilità: indica la possibilità di ottenere varianti cromatiche e di finitura del materiale.
I pavimenti in Italia Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I rivestimenti ceramici Pa
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I materiali lapidei Pa
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Secondo la norma UNI EN 12670
“Terminologia e classificazione dei prodotti lapidei”
le rocce ornamentali si possono raggruppare
in quattro distinte categorie :
MARMO
GRANITO
TRAVERTINO
PIETRA
I materiali lapidei: lavorazioni superficiali Pa
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1 spuntatura media
2 spuntatura grossa
3 bocciardatura fine
I materiali lapidei: lavorazioni superficiali Pa
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4 bocciardatura media
5 gradinatura fine
6 scalpellatura fine
I materiali lapidei italiani Pa
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Marmo rosso Verona
I materiali lapidei italiani Pa
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Marmo bianco Carrara
I materiali lapidei italiani Pa
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Travertino
I materiali lapidei italiani Pa
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Porfido Trentino
I materiali lapidei italiani Pa
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Marmo verde Alpi
I materiali lapidei italiani Pa
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Pietra Serena (Toscana)
I materiali lapidei italiani Pa
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Ardesia (Liguria)
I materiali lapidei italiani Pa
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Marmo Fior di pesco carnico
I materiali lapidei italiani Pa
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Marmo Breccia sarda
I materiali lapidei italiani Pa
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Marmo di Ornavasso, rosa Valtoce
I materiali lapidei italiani Pa
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Granito bianco Montorfano
I materiali lapidei italiani Pa
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Granito rosa Baveno
I materiali lapidei italiani Pa
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Granito verde Mergozzo
I materiali lapidei italiani Pa
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Serizzo Formazza
I parquet Pa
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La definizione PARQUET può essere attribuita solo a elementi in
legno massiccio o elementi in cui lo spessore di legno nobile sia
superiore o uguale a 2,5 mm, costituiti tutti da legno o suoi derivati
1. Parquet prefinito
2. Parquet prelevigato
3. Parquet tradizionale in massello
ROVERE Legno pesante, stabile, con buone caratteristiche di durezza e durabilità
ACERO EUROPEO Mediamente duro, è stabile e offre buona resistenza agli urti
FRASSINO Legno pesante, è stabile e ha durezza media
FAGGIO Semiduro, compatto, a bassa ossidazione
CILIEGIO Essenza medio-dura, compatta e semi- pesante
CABREUVA Durabile, di elevata durezza, a bassa ossidazione
WENGE’ Duro, con elevata resistenza meccanica
I parquet: essenze Pa
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I parquet: essenze Pa
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I parquet Pa
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I parquet prefiniti sono molto vantaggiosi dal punto
di vista pratico in quanto hanno la caratteristica di
essere già verniciati o oliati e subito pronti per
essere posati e utilizzati.
I parquet Pa
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I parquet prelevigati hanno le stesse caratteristiche
costruttive dei parquet prefiniti, ma non hanno lo
strato di finitura. Adattabili ad una finitura in
opera, si prestano a personalizzazioni.
I parquet Pa
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I parquet in legno massello sono realizzati
interamente nello stesso legno, senza strati di
supporto.
La posa del parquet avviene tramite l’incastro dei
listoni o incollaggio nelle teste dei listelli in
mancanza di incastro, oppure mediante chiodatura
negli incastri.
I parquet: posa Pa
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tolda di nave, o cassero
irregolare, o a correre
cassero regolare
I parquet: posa Pa
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spina di pesce
fascia e bindello
I parquet: posa Pa
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spina ungherese mosaico
I materiali resilienti Pa
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Cosa sono i materiali resilienti?
I rivestimenti resilienti sono prodotti caratterizzati
da un elevato ritorno elastico alle deformazioni di
breve durata (un comportamento particolare per cui
ad una deformazione provocata da un carico di
breve durata reagiscono riportandosi nelle
condizioni iniziali, annullando in brevissimo tempo
tale deformazione): se il carico è continuo e
costante nel tempo le deformazioni diventano
permanenti.
I materiali resilienti Pa
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Gomma
Dimensione piastrelle:
50x50 cm,
60x60 cm,
100x100 cm
spessore da 2 a 4 mm
Dimensione teli:
-altezza 1,00-1,20-1,30-2,00 m
-lunghezza 6-8-10-12-14 m
-spessore da 2 a 4 mm
I materiali resilienti Pa
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Gomma
I materiali resilienti Pa
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Gomma
I materiali resilienti Pa
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Vinilici
Per produrre il cloruro di polivinile, più comunemente noto
come pvc, vengono utilizzate due materie prime naturali:
l’etilene (derivato dal petrolio), nella misura del 43% ed il cloro
(derivato dal sale comune) per il restante 57%.
Al polimero vengono aggiunti additivi che ne migliorano le
caratteristiche fisiche (resistenza a temperature esterne,
durata, solidità, flessibilità) o le proprietà di trasformazione o
la fluidità o, ancora, le caratteristiche estetiche (come il colore
o la resistenza alla luce).Gli additivi utilizzati per il pvc sono: i
plastificanti, gli stabilizzanti, i pigmenti per la colorazione e gli
additivi specifici, quali lubrificanti e agenti ritardanti di
fiamma.
I materiali resilienti Pa
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Vinilici
Dimensione piastrelle:
30x30 cm,
40x40 cm,
50x50 cm,
60x60 cm,
sino a 20x100 cm
spessore 2-3 mm
Dimensione teli:
-altezza 1,50-2,00-2,50 m
-lunghezza >20 m
-spessore 2-3 mm
I materiali resilienti Pa
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Vinilici
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Vinilici
I materiali resilienti Pa
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Linoleum
Il Linoleum è un composto di elementi naturali come olio di
lino, polvere di legno, sughero, gesso, resina di cedro, etc. su
un supporto in iuta; la solidificazione e la resinificazione si
ottiene per ossidazione dell'olio di lino in camere speciali a
pressione, cui segue la calandratura a caldo e la stagionatura
in forni ventilati (80°C per 20-30 gg.).
Nel tempo si compatta ulteriormente, vetrificandosi ed
assumendo migliori caratteristiche igieniche. In commercio è
reperibile in rotoli di 2 metri di altezza o in fogli, con spessore
variabile da 2 a 4 mm.
I materiali resilienti Pa
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Linoleum
I materiali resilienti Pa
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Linoleum
I materiali resilienti Pa
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I rivestimenti in resina rappresentano dei
prodotti sintetici molto robusti e durevoli. Tra le
caratteristiche più importanti ricordiamo l'alta
resistenza all'impatto, il fatto che si possono pulire
in maniera facile e l'ampia scelta disponibile di
colori e decorazioni.
I materiali resilienti Pa
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Questa tipologia di pavimento è ottenuta dalla
combinazione del calcestruzzo alla resina, la quale
è assorbita dal calcestruzzo stesso formando uno
strato continuo.
Con il nome resina si intendono prodotti sia
naturali sia sintetici, dalle caratteristiche
plastiche.
Le resine naturali sono ricavate dalle piante,
mentre quelle sintetiche sono ottenute da processi
chimici.
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Rivestimenti in resina
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Rivestimenti in resina