i Sentieri Sul Comune Di Sondrio

2
SONDRIO E I SUOI SENTIERI

description

Sentieri in montagna, le Alpi e il comune di Sondrio.Mappa

Transcript of i Sentieri Sul Comune Di Sondrio

SONDRIO E I SUOI SENTIERILA STORIADELLA CITTPremessa Il sistema di percorsi proposti , quasi integralmen-te, il recupero di una viabilit storica che aveva avu-to, in passati pi o meno lontani, molta importanza per la mobilit della popolazione, locale e non.Laconseguenzalapresenzacontinuadiriferi-menti alla storia della citt, dal periodo pre-cristia-no ad oggi. La distribuzione lungo il percorso, ov-viamente, casuale e non consente di segnalare un itinerario cronologico. Sar la capacit di sintesi e di riordino di chi percorre il sentiero e di chi lo guida, nei casi in cui ci sar una guida, a ricostruire i fatti richiamatiinordinelogico.Unasceltaalternativa potrebbe essere la selezione di un solo periodo, o di alcuni periodi, con riferimento ai quali costruire un percorso.Premessa,oconclusioneobbligata,per chivuoleesserecompletonellesuecose,lavisita al Museo di storia ed arte, a Palazzo Sassi ed al Ca-stello Masegra, consentir di comprendere meglio ci che si visto o si vedr, lungo la camminata.Il periodo pre-cristianoRicordandocheloccupazionedellanostraprovin-cia da parte dei romani risale solo al 16 a.C. (Publio Silio Nerva), che Sondrio comincia ad esistere come centro organizzato, sia pure in qualche modo, solo conlaltomedioevo,ladizioneutilizzataassume questo riferimento come punto di discontinuit con la civilt e la cultura delle popolazioni che per prime avevano abitato le Alpi a partire dal ritiro dei ghiac-ci,avviatocirca12.000annifa,edilperiodoco-siddetto storico. I reperti presenti nellarea inte-ressata dai percorsi sono numerosi e costituiscono, probabilmente, solo la punta di un iceberg, per la scarsit di ricerche in proposito. Il futuro potr riser-vare sorprese ed, oggi, possiamo solo augurarlo. Le zone che ci richiamano a questo periodo, non sono direttamentesulpercorso,marichiedonoalcune brevi deviazioni che saranno, quindi, appositamen-tesegnalate.Laprimaelasecondacomportano uno sconnamento in comune di Castione, una in localit la Ganda, dove aforano due rocce ric-che dincisioni antropomorfe, con riferimenti diretti a quelli di Tresivio, Teglio, Grosio e Capodiponte in Valcamonica. Laltra costituita dal masso altare sulla sommit del dosso di Triangia, con coppelle e canaletti di tipologia antica, forse dellet del bron-zo. Nei prati circostanti aforano rocce con piccole coppelline superciali.La terza a sud della chiesa di S. Bartolomeo, con unareariccadicoppelle,particolarmenteinteres-sante perch in rapporto visivo diretto con lAlpe Grum,inValdiTogno,altrositoconrepertidello stesso tipo. Questa localit eccezionale per la pre-senza di una grande conca di erosione glaciale, pe-rennementepienadacquaedinstrettissimacon-nessioneconlecoppelle;,forse,ilpievidente esempio di una connessione tra le coppelle ed un liquido, sia pure in un contesto cultuale. E singo-larechelasacralitdelluogosiamantenutadalla presenzadiunapiccolastatuadellaMadonna,in unacavitdellapareterocciosa,edallapresenza della chiesa.Il periodo romanoDi questo periodo restano scarse tracce; Il prof. Al-bino Garzetti, in un suo studio, ricorda come non si sappia nulla della diretta presenza romana nelle nostre valli e mette in dubbio anche la certezza as-soluta che le nostre popolazioni siano state sotto-messe nella campagna di Publio Silio del 16 a. C. o in quella, dellanno seguente, condotta dai gliastri di Augusto, Tiberio e Druso.Pare, in ogni modo, che la cosiddetta Via Valeria-na,giesistessenelIIsec.Lattraversamentodel centro storico ne pu costituire memoria, quando si passa per piazzetta Carbonera, Via Romegialli, il ponte sul Mallero, dove, allora, esisteva un sempli-ce guado, via Lavizzari, piazzetta Quadrivio. C da rilevare che, allora, la citt non esisteva se vero, come sembra attendibile, che il primo nucleo abi-tato sia sorto nella zona di Mossini, estendendosi, poi verso il crap sopra lAngelo Custode, luogo sicuro nei confronti delle piene del Mallero.LaValtellina,comequasitutteleAlpiCentrali,ri-mase,per,sostanzialmenteestraneaallaroma-nit,vivendoquestoperiodosenzachelostesso lasciasse segni evidenti e specici.Il medio-evoQuesto il periodo in cui Sondrio nasce come citt. Come gi si detto, il primo nucleo pare fosse sulle alture, a Mossini, sul crap ed al Piazzo.Per chi decide di iniziare il percorso dal centro sto-rico,salendoversoMossini,lavviodelcammino coincide con quello della citt stessa. Allora, certa-mente,Sondriovedeliniziodellasuaimportanza commerciale per il controllo esercitato, sui due ver-santi della Valle del Mallero, dei trafci per la Val-malenco. Per questa posizione strategica, nascono, probabilmente, i due castelli, quelli di S. Giorgio e diMasegra.Leduevierisalivanogliorlidelpre-cipiziodelleCassandreesiriunivanoinununica stradasolooltrelafrazioneScilironi,nelcomune di Spriana.Il terzo castello, il Grumello, non appartiene al co-muneenonsulpercorsoindividuato,mavien-tra inevitabilmente per la grande visibilit da molte parti. Inutile dire quanto uno storico appassionato potrebbe raccontare delle vicende legate ai tre mo-numenti,manmanocheilsentieronesvelalim-magine,piomenolontana.,probabilmentein questoperiodochesisviluppa,lungoiltorrente, lattivit dei magli (da cui il nome stesso del corso dacqua e della localit: Maioni) con cui si batteva il ferro proveniente dai forni di fusione della Valma-lenco. Oggi resta solo la memoria di questo lavoro che aveva avuto, invece, grande importanza.Il cristianesimoIl tema si ritrova nello specico percorso dedicato al senso religioso; qui, per, interessa segnalare gli episodi con signicato storico importante.Il cristianesimo - si trova scritto in Sondrio - volti diunacitt-statoilgrandecanaleattraverso cui la valle doveva entrare pienamente nel processo storicoemondiale.Laprimapredicazionesembra risalire ad Antonio da Lrins, attorno allanno 500 d.C., ma gruppi di cristiani, guidati dai loro sacer-doti,eranogipresenti.Cerano,allora,inValtel-linadiecipievi,tracuiquelladeisantiGervasioe ProtasioaSondrio.Sitratta,comeperlealtre,di santidelcicloromanopiantico,ilcuicultorisa-lealtempodiS.Ambrogio.Lattualeparrocchiale diSondriostata,quindi,unadelleprimechiese battesimali,ossiaparrocchialidellinteraValle.Nel 780, con la bolla di papa Adriano I, la Valtellina assegnata al monastero parigino di S. Dionigi e le pieviinessapresentisonodescrittecomepievidi uominiliberi(arimanni)enonservidellagleba.Si spiega allora come, nel passaggio dellobbligazione tributariaversoilsovranoaquellaversolautorit ecclesiastica,uncastello,quellodiS.GiorgioeS. Lorenzo,fossetrasformato,dopolanno1000,in convento.La riforma - Lutero - i GrigioniIltemadelladominazionedeiGrigioniunodi quelli che sembrano quasi oscurati dalla nostra cul-tura.Eppure,lasuadurata(dal1513al1797) stata superiore a quella del periodo successivo, no ai giorni nostri.Imonumentichericordanoquestoperiodosono numerosi ed importanti. Anzitutto vi la sede del Governatore,cheeralattualepalazzodelMuni-cipio;poi,nellafrazionediMossinidovevierano moltiadeptidellanuovaconfessione,laattuale chiesa parrocchiale costruita ad uso dei protestanti, dopo che in un primo tempo era stata loro ceduta dai cattolici la chiesetta di S. Bartolomeo. Il governo delleTreLeghe,nel1557(23gennaio),adIlanz, eman un decreto in onore di Dio e quindi per il benessere dei nostri amati sudditi della Valtellina, nelqualesistabilivalalibertdipredicazionedel culto evangelico in ogni paese ove ci fossero alcu-ne famiglie protestanti; per di pi, si doveva cede-re loro una chiesa cattolica. A quelli di Rovoledo (Sondrio alta) che non vogliono la messa fu asse-gnatalachiesadiS.Bartolomeo,daampliaree riedicare. A quelli di Sondrio fu invece assegnata quella di S. Rocco.SempreaMossiniavevatrovatorifugioilvescovo Vergerio, cui era stata tolta la diocesi di Capodistria dopolasuaadesionealprotestantesimo.Egli,in previsione della condanna, era fuggito dapprima a Bergamo, e poi nei Grigioni, dove era riconosciuta lalibertreligiosa.Questospiegaancheperchla frazione era diventata uno dei centri di riferimento per i cosiddetti riformati. Nel 1576, la comunit protestante costru la chiesa centrale che, successi-vamente,trasformataintempiocattolico,stata dedicataaS.CarloBorromeo.Nel1589ilvesco-voFelicianoNinguarda,morbegnese,assegnato alladiocesidiComo,fece,dopoaverottenuto ilpermessodaiGrigioni,unavisitapastoralealla Valtellina e ne lasci una relazione diligente, nella quale annot, per ogni parrocchia, i centri abitati e il numero di famiglie. Per quanto contribuisce alla conoscenza della consistenza che avevano in quel SONDRIO E I SUOI SENTIERItempo, opportuno riprodurre lenumerazione del-le frazioni che Ninguarda fa, partendo dalla chiesa edalconventodiS.Lorenzo,chealloraospitava suore benedettine.Le contrade, che il Vescovo chiama villae, sono: Marzi con sette famiglie; Piat con quattro; Colom-beraconcinquanta;Sondrini,oraS.Anna,con quindici; Moroni con quindici; Pradella con cinque; Bassola con dodici; Maioni pure dodici; Mossini con quarantadue; Aschieri con venticinque; Ronchi con quindici; Gualtieri con quindici; Arquino con dieci; Cagnoletti con dodici; ma questa pass poi al co-munediTorre;Triangiaconcinquanta;Ligaricon dodici;Triassocondodici;Scarpatetti,alloracon-sideratafrazione;forseperilsuocarattererurale, con venti; Ponchiera con cinquantotto e Colda con quindici. In documenti pi antichi Colda chiamata Acquacolda, forse per qualche sorgente termale, di cui parla la tradizione, poi andata perduta.In totale sono quattrocentosei famiglie delle frazio-ni,controletrecentodellacitt,conunrapporto che si profondamente alterato nei tempi successi-vi a favore di questultima. Ma trova cos conferma lopinione che linsediamento delle popolazioni sia statointensosullefaldemontane,primachenel fondovalle. Ancora notevole il fatto che il nome e la distribuzione delle frazioni siano rimasti dal 1500 pressochimmutati,comenonrisultaalteratoil rapporto di grandezza delle stesse.La pesteNel 1513 morirono, nella valle, circa 3000 persone per la peste, In Sondrio morirono solo quattro per-sone e, per riconoscenza, nello stesso anno inizi la costruzione della Chiesa di S. Rocco.Bendiverso,invece,lesitodellapestilenzadel 1630.Sitrattadellapestemanzonianagiunta alseguitodeilanzichenecchi,scesidallaGerma-nia e di passaggio per la Valtellina. A Sondrio, era stato arrestato e fucilato il monatto Gregori, della Streccia di Cantone, sorpreso mentre si recava nella propria casa di Sondrio, venendo da Vassalini, dove cerano stati alcuni casi di peste. Quellanno la ma-lattiaprovoc987mortinellefrazionie1030nel centro e lepisodio della fucilazione da riferire al cordone sanitario steso attorno alla citt, che non erapossibileattraversaresenzaunlasciapassare. Unintera borgata, in cui molti abitanti delle frazioni si erano rifugiati, nel tentativo di evitare il contagio, nalloralasuavicenda,conlamortedellintera popolazione: si tratta di Bassola, il cui fantasma di ruderi sepolto dalla vegetazione Lunico segno di vita, se cos si pu dire, la cappella sorta per piet popolare,recentementerestaurata,postaproprio allingressodellex-abitato,nelbosco,ormaitto, che nasconde completamente la vista della frazio-ne a chi guarda dal basso.Il settecento - Pietro LigariLaculturadel700caratterizzatadaorituradi spiritoartisticonelleartigurativeenellalettera-tura. Pietro Ligari il segno pi notevole delle pri-me, nelle quali egli raggiunge il livello che lo rende ben noto. Per la letteratura, solo un cenno, perch fu proprio nella Chiesa di S. Rocco, nel 1756, che fu fondata lAccademia dei taciturni. Ma essa non produsse mai opere oltre il livello della mediocrit. Pietro Ligari, nato ad Ardenno, da una famiglia pro-veniente dallomonima frazione di Sondrio, studi a Roma e Venezia e ritorn a Sondrio nel 1722. Egli fuilcapostipitediunafamigliadiartisti(Vittoria, Cesare ed Angelo).IlLigariarchitettolegatoaiprogettiperlaco-struzionedellaChiesaparrocchialediSondrioe delsuocampanile.Operepittorichesonovisibili nellastessachiesaedinquelladiS.Anna(linco-ronazione della Vergine). Particolare, poi, il ricordo nellomonima frazione, dove la sua famiglia aveva avutoorigineedovesorgeloratorioottagonale dedicatoalladecollazionediS.GiovanniBattista, edicato nel 1731 e, pare, progettato da lui stesso. PiazzaQuadrivio,conlasettecentescafacciatadi Palazzo Sertoli, , forse, la pi nitida testimonianza di questo periodo, per lambiente che essa costitu-isce. Ma da ricordare anche la chiesa di S. Anna, col suo campanile bianco che emerge dai tetti e si staglia contro le Orobie.La dominazione franceseTraipanoramichesisusseguonolungoilpercor-so, da pi punti si ripete, con visuali diverse, quel-lodellinteracittdiSondrio.Ilcomplessoattuale dellexliceoclassicoedelConvittorichiamalavi-cenda del monastero francescano che l era stato edicatoedabolitoproprioduranteilperiodo della dominazione francese, iniziata con il decreto di Passariano, del 10/10/1797.Il governo austriacoSondriosubimportantiinnovazioninelperiodo cheseguildominionapoleonicotrail1815eil 1830. Il governo austriaco inizi una serie di lavori di largo respiro. Fu ripreso il progetto napoleonico di una strada di fondo valle, che, abbandonando la vecchia Valeriana, andasse con rettili da un paese importanteallaltro,collegataconviesecondarie alleborgatecherestavanofuoridelsuopercorso. Conquestastrada,furonocostruiteanchequelle dello Spluga e dello Stelvio.Queste novit stradali ne portarono altre non meno importanti per ledilizia sondriese, perch la nuova strada,arrivandoaCantone,siallargaformare la Rotonda; poi fu tracciata lattuale via De Simoni no al Mallero. Subito dopo il ume, fu disegnata la piazza Nuova, ora Garibaldi, delineata allora con i soli fabbricati del palazzo Lambertenghi, con il te-atro sociale, costruito nel 1827 e con lex albergo Sondrio.La via nazionale continuava poi per la piazza Cam-pello,aformare,dopoilcampanile,lattualevia Piazzi e il lungo rettilineo, no alla C Bianca. Nel 1834 su Sondrio si scaten dalla Valmalenco unal-luvione che cre il pi grave disastro della sua storia, dopo il 1630. La successiva costruzione degli argi-ni ed il monumento della riconoscenza, eretto nei giardini di Palazzo Martinengo (opera dello scultore Giuseppe Croff) ne mantengono la memoria.Il risorgimentoIlperiodoricordato,soprattutto,dallamemoria delpassaggiodiGiuseppeGaribaldi,il28giugno del 1859, quando pernott in casa Guicciardi, pri-ma di ripartire per Bormio. Il monumento al centro dellapiazzaconilsuonome,operadelloscultore Gonfalonieri, sostitu, nel 1909 quello di Francesco I dAustria, rimosso gi nei tempi risorgimentali.La resistenzaLa Provincia di Sondrio stata decorata con meda-glia dargento per la Resistenza. Nella motivazione della decorazione si legge: le popolazioni, senza la cui solidariet fattiva e costante non sarebbe stata possibile la lotta partigiana, in un tessuto di villaggi e casolari disseminati su tutte le aree di dislocamen-to delle formazioni, pagarono duramente la consa-pevole connivenza e partecipazione, con repressio-ni e ritorsioni terroristiche, come testimoniano i casi pi drammatici di Buglio in Monte, Sernio, Campo Tartano, Mello, Vervio, Triasso, Uzza, Boirolo, dove lafuriavendicativasimanifestconincendiefu-cilazioni.LavicendadiTriassorisaleaiprimigiornidaprile del1945:allaltezzadellaSassella,inunaspara-toria,rimaseuccisounmilitaredellarepubblica diSal.Ritenendochegliassalitorivenisserodal-lavicinafrazione,ifascistiirrupperoinmassanel paese, il 6 aprile 1945, radunarono tutti gli uomini sul piazzale antistante Casa Polatti e minacciarono di fucilarli tutti se non avessero rivelato i nomi dei partigiani e le localit in cui si nascondevano. Nes-suno parl e, nonostante lintervento disperato del-le donne, accompagnate dai gli piccoli, lufciale checomandavailrepartoscelsequattropersone perlesecuzione.Deiquattro,dueeranofratelli, Ferruccio e Silvio Mel. La gente chiese di salvarne almeno uno; lufciale, prima chiese al padre quale dei due gli volesse salvare, ma egli non scelse, e fu deciso per Silvio, di 19 anni. Assieme a lui caddero Carlo dellAgostino, di 25 anni e Carlo Stangoni, di 32, dopo che era stato appiccato il fuoco alle case. Una lapide ricorda lepisodio sul luogo delleccidio.Triasso, dunque, il luogo pi adatto per ricorda-re con un apposito tabellone il dramma vissuto in quel tragico periodo, riportando il testo della moti-vazioneebreviriferimentiallealtretestimonianze esistenti lungo il percorso: la lapide (con scultura di Livio Benetti) che ricorda luccisione del partigiano detto il moro, sulla passerella che attraversava il Mallero,nellalocalitGombaro;laltralapide,sul sentiero che porta da Colombera a S. Anna, che ri-corda il colonnello Edoardo Alessi ed il suo aiutante Adriano Cometti, uccisi in unimboscata il 26 apri-le1945,aguerradiliberazioneterminata.Alessi avevacomandatolaprimadivisionealpinaValtel-lina di volontari della libert, col nome di battaglia Marcello.Lepisodiononmaistatochiarito completamente. Una quarta lapide, lungo la strada della Valmalenco, appena oltre il bivio per Arquino, ricorda altre due uccisioni avvenute proprio in quel luogo, a seguito di unimboscata.La sintesi simbolica del ricordo di questo periodo costituita dal monumento di Piazza Campello, an-cora di Livio Benetti, che sincontra lungo i percorsi cittadini del centro storico.Testi di Ivan Fassin e Flaminio BenettiSociet Economica Valtellinese Comune di SondrioStampa tipograa Bettini