I Sensi - Percorso didattico Classe 5a

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1 PERCORSO DIDATTICO SULLA PERCEZIONE E L’OSSERVAZIONE ATTRAVERSO I SENSI (Daniela Basosi & Lucia Lachina)* Gli alunni osservano affidandosi quasi esclusivamente alla vista e spesso conducono osservazioni condizionate e parziali, hanno inoltre difficoltà a spiegare a parole in che cosa, ad esempio, un pezzo di legno differisce da un pezzo di ferro, se non per il colore. Le loro osservazioni sono condotte in modo globale, senza vera consapevolezza delle vie che li portano ad osservare. È importante perciò far loro riscoprire i cinque sensi e metterli in grado di distinguere ed analizzare le percezioni legate alle singole sensazioni, piuttosto che addentrarsi in sofisticate descrizioni degli organi di senso e della loro fisiologia, cose che implicano, per la loro comprensione, conoscenze specialistiche di anatomia e fisiologia. È determinante per lo sviluppo di conoscenze future far osservare creando la consapevolezza del contributo che ognuno dei cinque sensi porta alla scoperta di ciò che ci circonda, ma anche un contributo all’ampliamento lessicale, un aiuto per il ragazzo ad usare certi termini con rigore e “consapevolezza scientifica”. Questo percorso didattico ha prospettive di sviluppo interdisciplinare molto interessanti. Si possono infatti individuare e svolgere percorsi, correlati con l’uso dei sensi, sia per la matematica (le misure e gli errori di misura, all.17), sia per la fisica (elementi di ottica, percorso riportato nel testo dei fenomeni chimici e fisici e consigliato in seconda media ); entrambi i percorsi sono stati elaborati dal professore Leonardo Barsantini. *Gruppo di ricerca e sperimentazione didattica per l’educazione scientifica del CIDI di Firenze

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Descrizione dettagliata del percorso didattico e degli strumenti da utilizzare previsto per la classe quinta della scuola primaria

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PERCORSO DIDATTICO SULLA PERCEZIONE E L’OSSERVAZIONE ATTRAVERSO I SENSI

(Daniela Basosi & Lucia Lachina)*

Gli alunni osservano affidandosi quasi esclusivamente alla vista e spesso conducono osservazioni

condizionate e parziali, hanno inoltre difficoltà a spiegare a parole in che cosa, ad esempio, un

pezzo di legno differisce da un pezzo di ferro, se non per il colore.

Le loro osservazioni sono condotte in modo globale, senza vera consapevolezza delle vie che li

portano ad osservare.

È importante perciò far loro riscoprire i cinque sensi e metterli in grado di distinguere ed analizzare

le percezioni legate alle singole sensazioni, piuttosto che addentrarsi in sofisticate descrizioni degli

organi di senso e della loro fisiologia, cose che implicano, per la loro comprensione, conoscenze

specialistiche di anatomia e fisiologia.

È determinante per lo sviluppo di conoscenze future far osservare creando la consapevolezza del

contributo che ognuno dei cinque sensi porta alla scoperta di ciò che ci circonda, ma anche un

contributo all’ampliamento lessicale, un aiuto per il ragazzo ad usare certi termini con rigore e

“consapevolezza scientifica”.

Questo percorso didattico ha prospettive di sviluppo interdisciplinare molto interessanti. Si possono

infatti individuare e svolgere percorsi, correlati con l’uso dei sensi, sia per la matematica (le misure

e gli errori di misura, all.17), sia per la fisica (elementi di ottica, percorso riportato nel testo dei

fenomeni chimici e fisici e consigliato in seconda media ); entrambi i percorsi sono stati elaborati

dal professore Leonardo Barsantini.

*Gruppo di ricerca e sperimentazione didattica per l’educazione scientifica del CIDI di Firenze

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PERCORSO DIDATTICO SULLA PERCEZIONE E L’OSSERVAZIONE ATTRAVERSO I

SENSI (Daniela Basosi & Lucia Lachina)*

1) GIOCO A COPPIE

Fate formare ai vostri allievi delle coppie; un ragazzo per ogni coppia dovrà essere bendato.

Distribuite vari oggetti agli alunni bendati e chiedete loro di toccarli, odorarli, ecc. Il compagno non

bendato prenderà nota di volta in volta di ogni sensazione, insieme con il senso con cui si è

percepito. L’alunno bendato potrà poi levarsi la benda e utilizzare anche le osservazioni visive che

verranno puntualmente registrate dal compagno. Il gioco può essere fatto a turno da tutti gli alunni.

Questo gioco ha il duplice scopo di far risvegliare l’attenzione anche sui sensi meno usati e di far

analizzare le sensazioni una alla volta. (all. 1)

2) LAVORARE CON IL TATTO

Procuratevi una scatola e ritagliate una finestra di 15 x 5 centimetri in una delle due pareti laterali

più lunghe. (all. 2 punto a) Procuratevi alcune foglie di vario tipo (per esempio: edera, geranio,

magnolia, pungitopo, pino) e ponete le foglie, una alla volta, nella scatola , senza che gli alunni le

vedano. Ogni alunno infilerà la mano nel foro e annoterà le sensazioni che riceve toccando ogni

foglia, se è liscia, ruvida, glabra, pelosa, pungente, appiccicosa, ecc.

A mano a mano che le foglie saranno state toccate, levatele dalla scatola e fatele vedere ai ragazzi,

aiutandoli nel riconoscimento della pianta di provenienza.

Al termine dell’esercizio comincerete la discussione di confronto fra gli alunni. Questa fase sarà

molto importante perché porterà a chiarimenti sull’uso di termini utili. Solo dopo esservi accertati

che i termini usati siano chiari per tutti nel loro significato, inizierete a fare ordine sui dati raccolti.

Un modo possibile di procedere è quello indicato nell’all. 2 punto b.

3) CALDO O FREDDO?

Procuratevi una serie di oggetti tipo: gomma, gomma pane, matita di legno, penna di plastica, penna

di metallo, scatoletta di cartone, astuccio morbido per occhiali, wafer o cialda, chipster o patatina

*Gruppo di ricerca e sperimentazione didattica per l’educazione scientifica del CIDI di Firenze

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tipo “pai”, ovatta. Ripetete l’esperienza della “scatola misteriosa” con un oggetto alla volta,

chiedendo ai ragazzi di percepire se le superfici degli oggetti che stanno esplorando danno

sensazione di caldo o di freddo o nessuna delle due. (all. 3, sez. a)

4) DURO O MORBIDO?

Ripetete l’esperienza con gli stessi oggetti chiedendo , questa volta, di esercitare una lieve pressione

con le dita e di descrivere la consistenza degli oggetti. (all. 3, sez. b)

Fate leggere e confrontare il lavoro di ognuno, fino a che sarete certi che i termini usati saranno

chiari per tutti. Come ultimo esercizio potete proporre agli alunni di riordinare collettivamente gli

oggetti esaminati , dal più morbido al più duro, oppure dal più fragile al più resistente. Fate notare

che ci sono oggetti che vengono inseriti in più di un diagramma; per esempio la cialda o il wafers,

risulteranno duri ma fragili.

5) DOVE RISIEDE IL TATTO NELL’UOMO?

Se porrete a questo punto la domanda agli alunni, sicuramente non avranno dubbi a localizzare il

tatto sulle mani, forse qualcuno, più attento, dirà che si trova su tutto il corpo. Se così non fosse,

proponete ai ragazzi di passare delicatamente uno degli oggetti esaminati precedentemente lungo

l’interno del braccio e poi lungo l’esterno, sulla guancia, sul dorso delle mani ecc.. Chiedete loro di

descrivere sul quaderno le sensazioni percepite, annotandone anche l’intensità. (all.4)

Discutete con loro i risultati e chiedete se la nostra pelle percepisce nello stesso modo su tutta la

superficie del corpo. Dopo questo esercizio dovrebbe risultare chiaro che le sensazioni tattili sono

estese a tutta la superficie corporea, ma anche che le percezioni sono diversificate per intensità.

Solo a questo punto è opportuno dare informazioni sugli organi che presiedono alle sensazioni

tattili, in modo che per tutti sia chiaro che ci sono strutture sparse sotto la pelle per tutto il corpo,

chiamate recettori tattili il cui funzionamento dipende dal sistema nervoso.

6) PERCHÉ NON PERCEPIAMO NELLO STESSO MODO SU TUTTO IL CORPO?

Dividete i ragazzi a coppie, fornite ad ogni coppia due stuzzicadenti appuntiti. Un ragazzo, a turno,

tenendo i due stuzzicadenti vicini, (è opportuno fermarli con un pezzetto di nastro adesivo) dovrà

pungere con delicatezza varie parti del corpo del compagno bendato. Ogni volta il compagno dovrà

dire se percepisce una sola punta o due punte di stecchino. (all. 5)

Al termine dell’esperienza fate discutere gli alunni sui risultati annotati e fateli confrontare.

Chiedete infine agli alunni di provare a spiegare individualmente, per iscritto, come mai su alcune

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zone del corpo si percepivano le punte di due stecchini e in altre se ne percepiva una sola. Fate

leggere e discutete le risposte. Gli alunni, a questo punto, potranno capire che i corpuscoli tattili

hanno una diversa distribuzione nelle varie parti del corpo, per cui dove vengono percepite due

punte ci sono recettori molto ravvicinati e numerosi, dove ne percepiscono una sola ci sono recettori

più distanziati e in minor numero.

7) LAVORARE CON IL GUSTO

Procuratevi cinque bottigliette scure, in modo che non sia possibile vedere ciò che contengono e un

contagocce. Mettete in ogni bottiglietta un liquido tipo: acqua, acqua e zucchero, acqua e sale,

succo di limone, succo di pompelmo, succo di pesca o albicocca, caffè allungato, aceto ecc..

Mettete qualche goccia dei preparati sulla lingua dei ragazzi e chiedete:

1. Se percepiscono il sapore o no.

2. Che definizione darebbero del sapore percepito.

3. In quale parte della lingua hanno localizzato quel certo sapore.

Durante questa esperienza i ragazzi devono tenere la lingua fuori dalla bocca fino a che il sapore

non è percepito, per non spargere il liquido con la saliva, così da non confondersi circa la zona di

percezione. (Fate sciacquare bene la bocca con acqua fra un liquido e l’altro)

I ragazzi annoteranno sul quaderno, ciascuno per conto proprio, le risposte alle tre domande poste

per ogni tipo di liquido, e cercheranno di riconoscere anche la bevanda assaporata. Infine ognuno

leggerà le proprie annotazioni, verificando di volta in volta e discutendo i vari risultati ottenuti.

Al termine del lavoro i ragazzi dovrebbero aver capito quali sono i sapori fondamentali e in quali

zone della lingua se ne ha la percezione.

8) LA MAPPA DEI SAPORI

Per rinforzare e chiarire ulteriormente i concetti precedenti potete dare agli allievi l’allegato 6,

chiedendo loro di stabilire le zone di percezione dei vari gusti sulla lingua. Questo lavoro può essere

proposto anche a piccoli gruppi. Al termine del lavoro, gli alunni, discuteranno fra loro e

confronteranno le loro e con la mappa dei sapori dell’all. 7.

9) CLASSIFICARE LE SOSTANZE NATURALI IN BASE AI SAPORI

Potete proporre un altro utile esercizio: costruire una tabella delle sostanze naturali in base ai

sapori. (all. 8)

Questa attività può esser svolta come lavoro personale a casa, da fare nel corso di una settimana e

da discutere poi in classe, oppure pensato come un’attività collettiva, scrivendo ad esempio una

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tabella su un cartellone in classe e compilandola in varie e successive occasioni; quest’ultima

soluzione favorisce anche la possibilità di riparlare del gusto.

10) GUSTO O ….TATTO

Quando lavorate sul gusto, avete l’opportunità di far comprendere ai ragazzi che la lingua è anche

sede del tatto. Invitateli, ad esempio, a toccarsi i denti, il palato con la lingua, oppure a descrivere le

sensazioni che avvertono quando leccano un gelato, un ghiacciolo, ecc..

Invitateli ad osservare la lingua di un compagno con una lente d’ingrandimento, fatela descrivere e

disegnare. Dalla lettura delle loro osservazioni emergerà sicuramente che la lingua non è liscia, ma

presenta delle piccole estroflessioni di varia forma. A questo punto potete dire loro che queste

estroflessioni si chiamano papille e che sono di due tipi fondamentali, quelle tattili e quelle

gustative.

11) LAVORARE CON L’OLFATTO

Procuratevi nuovamente alcune bottigliette e contenitori scuri, o rivestite di carta per celare il

contenuto, Riempite ogni boccettina con una sostanza diversa, es. alcool denaturato, shampo alla

mandorla dolce, essenza di pino, misto di fiori secchi, detersivo per piatti, ammoniaca, olio di

fegato di merluzzo, cipolla, aglio, chiodi di garofano, cannella. anice ecc. Fornite agli allievi una

tabella del tipo dell’all. 9, per aiutarli a definire gli odori che percepiranno. Questo è per noi, esseri

umani, il senso meno sfruttato, che subisce le interferenze del gusto e del tatto.

Il lavoro può procedere a coppie. Un alunno bendato annuserà le boccettine e cercherà di definire

l’odore percepito, il compagno prenderà nota delle osservazioni. Poi si scambieranno i ruoli. Infine

ci sarà la discussione collettiva. Sarà chiaro, a questo punto, che è molto difficile analizzare gli

odori senza interferenze. Potete proporre un’altra attività.

12) INDOVINARE DAL GUSTO

Procuratevi alcuni pezzettini sottili di mela sbucciata e di cipolla bianca. I ragazzi lavoreranno

sempre in coppia. Un allievo bendato e con il naso tappato (usate una molletta), in modo da non

poter usare l’olfatto, assaggerà un pezzetto di mela e poi un pezzetto di cipolla. Riferirà al

compagno, che ne prenderà nota, le sue percezioni. Ben difficilmente gli alunni sapranno

individuare differenze e diranno di non riconoscere un sapore specifico. Ancora bendato, l’allievo

ripeterà l’assaggio, questa volta annusando prima il pezzetto da gustare. Ora l’alunno non avrà

dubbi e sarà in grado di individuare perfettamente i sapori. Chiedete dunque ai ragazzi di descrivere

l’esperienza e di trarre le loro conclusioni che poi farete leggere.

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Dovrebbe risultare chiaro, a questo punto, che spesso noi usiamo l’olfatto in modo non cosciente e

che questo influisce non poco sul gusto, anche se non ce ne rendiamo conto.

13) LA TABELLA DEGLI ODORI NATURALI

Anche in questo caso, come nel caso del gusto, potete invitare i ragazzi a partecipare ad una attività

di ricerca di sostanze naturali di uso comune da classificare secondo la tabella dell’all. 10.

14) LAVORARE CON L’UDITO

Registrare su nastro una serie di suoni e rumori del tipo: un martello che batte, una sveglia che

suona, suoni di strumenti musicali, il rombo di un motore, una goccia che cade, ecc., (potete

sbizzarrirvi a vostro piacimento) e proponete una prova di ascolto in classe. Per facilitare la

concentrazione, invitate gli alunni a tenere gli occhi chiusi durante l’ascolto. Fra un suono e l’altro,

lasciate trascorrere qualche minuto perché ogni ragazzo possa fare la descrizione scritta ed

individuale della percezione.

Al termine ognuno leggerà le proprie descrizioni e durante la discussione potrete iniziare a fare

ordine, distinguendo i suoni dai rumori. (all.11)

15) DEFINIRE IL SILENZIO

Chiedete ai ragazzi di stare in perfetto silenzio ad occhi chiusi e di provare a percepire e descrivere

successivamente ciò che sentono. Chiedete quindi loro di provare a definire il silenzio e fate leggere

gli elaborati per discuterli insieme. (all. 12)

16) LA TABELLA DELLE QUALITÀ DEI SUONI

Dalla lettura dei vari elaborati saranno emerse numerose definizioni della qualità dei suoni:

martellante, stridulo, acuto, ecc., potrete quindi invitare gli alunni a raccoglierle tutte in una tabella

individuale, attribuendo ad ognuna una fonte possibile. (all. 13) Fate leggere e discutere fra loro le

tabelle così ottenute, invitando ognuno ad arricchire la propria tabella e tutti insieme a scoprire

nuove qualità.

Fate costruire infine dei diagrammi in cui vengono distinti i suoni gradevoli da quelli spiacevoli.

Ogni ragazzo avrà le sue scelte personali, sarà utile farle confrontare e discutere. (all. 14)

Dopo aver lavorato con gli altri sensi, i ragazzi possono ora escludere molti aggettivi (qualità) che

in realtà non dipendevano dalla vista, ma che in qualche modo ne subivano l’interferenza e possono

dunque lavorare con questo senso.

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17) LAVORARE CON LA VISTA

Scegliete alcuni degli oggetti già usati nelle precedenti esperienze (per es.: penne e matite colorate

di facile approvvigionamento) e distribuitele ai ragazzi in modo che ognuno abbia almeno sei

oggetti.

Chiedete agli alunni di descrivere individualmente, sul quaderno, i diversi oggetti, basandosi

esclusivamente sull’uso della vista, è opportuno che facciano anche il disegno dell’oggetto.

Fate leggere le descrizioni e discutetele con loro.

Successivamente ponete loro la seguente domanda:

- Quante caratteristiche avete rilevato negli oggetti osservati?

Fate poi provare a raggruppare gli oggetti a seconda ogni tipo di caratteristica rilevato (es. forma,

colore ecc.).

Fate leggere a ciascuno il proprio lavoro e discutete insieme i vari elaborati. Sicuramente ci sarà chi

avrà classificato secondo il colore, chi secondo la forma, chi secondo le dimensioni, chi secondo più

di uno dei criteri, ma tutti, alla fine, saranno in grado di verificare che i criteri su cui classifichiamo

in base alla vista sono solo questi tre.

Questa riflessione è molto importante, perché come abbiamo detto all’inizio, nel senso comune c’è

l’idea che con la vista posiamo individuare molte caratteristiche di un oggetto, e tendiamo a

confondere sensazioni dovute in realtà ad altri sensi, soprattutto al tatto.

18) CLASSIFICARE IN BASE ALLA FORMA

Un aiuto importante allo studio della geometria può essere dato dal seguente esercizio. Formate dei

gruppetti di due o tre ragazzi e distribuite loro alcuni dei soliti oggetti facilmente reperibili.

Chiedete loro di classificare gli oggetti scelti in base ai criteri di forma: regolare, irregolare o

informi. (all. 15)

Fate quindi descrivere gli oggetti analizzando in modo meno generico le forme, utilizzando

l’allegato n. 16. Infine discutete con loro le descrizioni prodotte.

Questo esercizio sarà utile anche dal punto di vista linguistico.

19) CLASSIFICARE IN BASE ALLE DIMENSIONI

Utilizzando sempre gli oggetti di cui i ragazzi già dispongono, proponete loro di classificare in base

alle dimensioni, raggruppandoli in modo generico, ad es. : dal più grande al più piccolo, (vale

sempre la pena di lavorare sui concetti di “minore di” e “maggiore di”, usando anche la simbologia

corretta ( ≤ ≥).

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Successivamente si può passare a classificare usando una dimensione alla volta e facendo effettuare

misure di vario tipo (lunghezza, capacità, peso ecc.).

Gli alunni delle medie sono normalmente già abbastanza sicuri nell’uso delle unità di misura di

lunghezza, ma non lo sono affatto per quanto riguarda pesi e capacità.

Questo può essere il momento opportuno per iniziare a lavorare sperimentalmente o per rafforzare il

concetto di misura e può essere anche il momento per introdurre il discorso sull’errore che

commettiamo ogni volta che usiamo uno strumento di misura e ci affidiamo per la lettura alla nostra

vista. (vedi percorso didattico sugli errori, all. 17)

20) CLASSIFICARE IN BASE AL COLORE

Anche questo sarà un esercizio utile, infatti molti ragazzi confondono ancora i colori, soprattutto

alcune sfumature.

Inizialmente proponete, ai soliti gruppetti, di raggruppare gli oggetti a disposizione in base al colore

prevalente. Fate utilizzare i diagrammi di Venn per fare ordine. (all. 18)

Successivamente potete proporre di classificare gli oggetti dello stesso colore in base all’intensità

dello stesso. (all.19)

Ogni gruppo lavorerà in modo indipendente e mostrerà agli altri il proprio lavoro. Sarà importante

la discussione collettiva per concettualizzare e fare chiarezza.

21) LA NATURA È COLORATA

Potete infine proporre la seguente attività di classe: costruire una tabella dei colori in natura,

tenendo conto anche delle sfumature (può essere un cartellone a cui tutti contribuiscono, oppure

ogni alunno può costruire la propria e poi discuterla con i compagni, l’attività può essere svolta in

collaborazione con l’insegnante di educazione artistica).

22) LA VISTA PUÒ INGANNARE

Già gli alunni hanno discusso l’errore di misurazione che si compie con la vista, ora proponete loro

l’all. 20 sulle illusioni ottiche. Ogni alunno risponderà singolarmente alle domande della scheda e in

seguito si discuteranno le risposte di tutti, avendo cura di spiegare che il nostro occhio riceve gli

stimoli visivi e che alcuni di essi, indipendentemente dalla nostra volontà, possono colpire di più il

nostro cervello ed essere quindi elaborati in modo ingannevole.

A questo punto si potrà dare qualche informazione sull’occhio, organo della vista, magari sfruttando

un modello anatomico, senza però addentrarsi in descrizioni troppo complesse.

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Potete anche far disegnare ai ragazzi alcuni modelli dell’organo con la glossariazione dei termini

scientifici più importanti. (all. 21)

23) L’ORIZZONTE VISIVO

Per chiarire il concetto di “campo visivo” e per mettere in evidenza alcuni aspetti del

funzionamento degli occhi e di come si realizza il meccanismo della visione si possono fare alcune

esperienze interessanti e anche divertenti.

Fate scegliere ai vostri alunni un oggetto della classe, chiedete fissarlo con ambedue gli occhi e

puntarlo con un dito, tenendo il braccio ben steso in avanti. Fate poi chiudere alternativamente gli

occhi, senza muoversi assolutamente. Fate annotare quello che vedono e discutete con loro le

osservazioni.

Chiedete agli alunni di eseguire la seguente esperienza a coppie, ognuna delle quali dovrà avere un

foglio di carta bianca da pacchi e due pennarelli di colori diversi. (all. 22)

Sistemate sui banchi il foglio di carta , uno dei due ragazzi si sistemerà, seduto davanti al banco,

con il mento appoggiato sul foglio, l’altro si posizionerà alle spalle del compagno seduto. L’alunno

in piedi deve adesso far scorrere uno dei due pennarelli, all’altezza dell’orecchio destro fino al

sinistro, davanti al compagno seduto, che deve guardare davanti a se, senza muovere la testa,

ruotando solo gli occhi, tenendo tappato con la mano l’occhio destro e deve segnalare il momento

in cui il pennarello compare nel suo campo visivo e quando scompare; questi due punti vanno

segnati sul foglio (A e B) e poi con il pennarello occorre disegnare sul foglio l’angolo AOB (il cui

vertice O è costituito dall’occhio dell’osservatore. La stessa esperienza verrà fatta , tappando

l’occhio sinistro e facendo ruotare il secondo pennarello dall’orecchio sinistro al destro.

Ponete ora la seguente domanda ai vostri alunni:

- L’orizzonte visivo dell’occhio destro è lo stesso dell’occhio sinistro?

I ragazzi dovrebbero rendersi conto che i due orizzonti hanno una parte coincidente e due piccole

parti, a sinistra e a destra, non coincidenti.

Chiedete loro, ora, di cercare di spiegare il motivo e discutete le conclusioni.

Dalla discussione emergerà che la visione dipende dalla posizione degli occhi.

Potete anche far misurare con un goniometro l’ampiezza dell’angolo visivo nelle esperienze fatte e

analizzare gli orizzonti visivi di alcuni animali noti, come il cavallo (occhi posti lateralmente),

oppure il coniglio.

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All 2

a) b) Raggruppa, mediante i diagrammi di Venn, le foglie che per te hanno le stesse caratteristiche.

LISCIA RUGOSA

GLABRA PELOSA

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All 1

ESEMPIO DI TABELLA DEL GIOCO A COPPIE

TATTO OLFATTO UDITO GUSTO VISTA

Penna Fredda, liscia, dura Gialla

Caramella Liscia Profumata Dolce Rossa

Panino Ruvido Profumato croccante Salato Ripieno, dorato

Limone Rugoso Pungente aspro Giallo

Fazzoletto Liscio, morbido colorato

Scatoletta di puntine Liscia, compatta

Gomma pane

Foglio di quaderno

Acqua

Completa per quanto possibile lo schema.

Rispondi alle seguenti domande:

1) Riesci a riempire tutte le caselle? SI NO

2) Se hai risposto NO, elenca per quali oggetti e quale senso

Oggetti Senso

…………………… ……………………

…………………… ……………………

…………………… ……………………

3) Puoi trarre qualche conclusione? ………………………………………………………………………………

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All.4

TABELLA DELLE INTENSITÀ DELLE SENSAZIONI

OGGETTO

SENSAZIONE

PARTE INTERNA BRACCIO

PARTE ESTERNA BRACCIO

GUANCIA

DORSO MANO

LABBRA

PENNA DI METALLO

FREDDO + + + + + + + + + + + + +

SPICCHIO LIMONE

FRESCO UMIDO + + + + + + + +

GOMMA

MORBIDO + + + + + + + +

GOMMA PANE MORBIDO PLASTICO

+ + + + + + + +

+ sensazione debole

++ sensazione media

+++ sensazione forte

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All. 8

LA TABELLA DELLE SOSTANZE NATURALI

INSAPORE SALATO ACIDO AMARO DOLCE PICCANTE Acqua

……………….

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Sale ……………….

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Limone ………………..

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Caffè

Cacao ……………….

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Zucchero ………………….

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Paprika ………………..

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LA TABELLA DEGLI ODORI

INODORE DOLCE PUNGENTE ASPRO PUZZOLENTE BALSAMICO SPEZIATO

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All. 10

LA TABELLA DEGLI ODORI NATURALI

INODORE DOLCE PUNGENTE ASPRO PUZZOLENTE BALSAMICO SPEZIATO

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All. 3

a) raggruppa gli oggetti con caratteristiche simili mediante i diagrammi di Venn

caldo freddo nessuna sensazione

b) raggruppa gli oggetti per consistenza

duro morbido

fragile resistente

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All. 11

SUONI O RUMORI?

OGGETTO SUONO RUMORE

Martello che batte

Sveglia che suona

Goccia che cade

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All. 12

IL SILENZIO

1) Definisci il silenzio.

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2) Dove cercheresti il silenzio?

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3) Scrivi le prime cinque parole (sensazioni) che ti suggerisce il silenzio.

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All. 13

LA QUALITA’ DEL SUONO

QUALITA’ DEL SUONO FONTE DEL SUONO

Page 21: I Sensi - Percorso didattico Classe 5a

21

All. 15

CLASSIFICARE IN BASE ALLA FORMA

OGGETTO REGOLARE IRREGOLARE INFORME

Page 22: I Sensi - Percorso didattico Classe 5a

22

All. 14 SUONI

SUONI GRADEVOLI

SUONI SPIACEVOLI

Page 23: I Sensi - Percorso didattico Classe 5a

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All 16

OGGETTO FORMA DISEGNO REGOLARE IRREGOLARE INFORME

……………………………… ……………………………… ……………………………… ……………………………… ………………………………

OGGETTO FORMA DISEGNO REGOLARE IRREGOLARE INFORME

……………………………… ……………………………… ……………………………… ……………………………… ………………………………

OGGETTO FORMA DISEGNO REGOLARE IRREGOLARE INFORME

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Page 24: I Sensi - Percorso didattico Classe 5a

24

All 18 TABELLA DEI COLORI

ROSSO BLU BIANCO VERDE

NERO GIALLO

Page 25: I Sensi - Percorso didattico Classe 5a

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All 19 TABELLA DELLE INTENSITA’

CHIARO SCURO

CHIARO SCURO

ROSSO

BLU