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I SABATO 20 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I IN CATTEDRALE Monsignor Malvestiti presiederà la celebrazione a partire dalle 21.30 Sabato durante la Veglia di Pasqua 16 catecumeni ricevono i sacramenti La celebrazione si apre con la liturgia della luce, durante la quale il cero pasquale viene acceso e portato nel duomo buio CHIESA personaggio incontrato da Maria è Gesù (Gv 20,14) e ciò conferisce alla narrazione un gentile, simpatico tocco ironico: pro- prio quella donna così vicina al Maestro, confonde il Risorto con l’ortolano! E se questo rilievo del vangelista fosse un altro caso della sua tipica ironia? È risa- puto infatti che Giovanni ricorre con fre- quenza all’ironia. Per esempio: nel raccon- to della passione. Pilato fa affiggere alla croce di Gesù il cartiglio con scritto «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei» (Gv 19,20). L’intento è quello di dileggiare il Signore e le aspirazioni autonomiste della Palesti- na nei riguardi della superpotenza roma- na. Il procuratore sbeffeggia Israele met- tendo per iscritto: «Il vostro re non è nien- t’altro che un moribondo! Ecco cosa fan- no/faranno i romani del re che volete!». Eppure, Pilato non si accorge di dire la ve- rità, proprio grazie alla sua canzonatura (ecco l’ironia!): il re messia promesso da Dio a Israele è davvero questo uomo che ora pende dalla croce. E se Maria, confondendo il Risorto con uno che coltiva la terra, avesse detto la verità? Del resto chissà quante volte avrà sentito il suo Maestro insegnare a partire dalla terra. E se Giovanni, ironicamente, avesse inteso portare il lieto annuncio che anche la terra, tutto ciò che da essa germo- glia e cresce farà parte del premio che ci aspetta? La raffinata sensibilità di grandi artisti dà senz’altro ragione alla Maddale- na, dipingendo il Risorto effettivamente munito di una bella zappa o di una vanga. Così fanno il Beato Angelico, il Bronzino, Correggio, Tiziano, Tintoretto e molti altri. Poussin, per togliere ogni dubbio, dipinge il Cristo con un piede sulla vanga, come nell’atto di dissodare la terra. Se Gesù, per- fino da Risorto, non stacca gli occhi dalla terra, prendendosene cura come un conta- dino laborioso e paziente, abbiamo solidis- simi motivi per continuare a sperare. Il vangelista Giovanni aveva già caratte- rizzato il luogo dell’incontro tra il Risorto e la Maddalena, parlando della sepoltura del Signore, avvenuta in un “giardino” (Gv 19,41). La parola greca utilizzata è più ricca di quella italiana, quasi esclusivamente riferita ai fiori o alle piante ornamentali. Infatti essa indica “orto” o “frutteto”, dove crescono fiori ma anche alberi da frutta e verdura. Maria si trova presso la tomba vuota «al mattino, quand’era ancora buio» (Gv 20,1). Chi si aggira così mattiniero in un orto se non colui che lo coltiva? Per Maria è quindi facile confondere il Signore con l’ortolano. Il lettore, però, sa già che il IL VANGELO DELLA DOMENICA Gesù, perfino da Risorto, non stacca gli occhi dalla terra di don Cesare Pagazzi di Terra Santa, padre Francesco Patton. I pellegrini lodigiani visite- ranno inoltre il Museo della Flagel- lazione, il Monte Sion con il Cena- colo, la basilica della Dormizione e la chiesa di San Pietro in Gallican- tu. In serata presso la nunziatura apostolica incontreranno il nunzio monsignor Leopoldo Girelli. Nei giorni successivi andranno al Monte degli Ulivi, poi a Bet- lemme, in Galilea saranno al Monte delle Beatitudini e a Cafarnao. A Nazareth, annuncia don Chiapa- sco, “parteciperemo alla processio- ne mariana del santuario insieme alla comunità locale e ai pellegrini che ci saranno”. Altri incontri sono previsti proprio con il custode della basilica del santuario di Nazareth, che predicherà per il gruppo dei lodigiani, e con l’amministratore apostolico di Gerusalemme padre Pierbattista Pizzaballa. A Nazareth i nostri sacerdoti e seminaristi saranno alla grotta del- l’Annunciazione, al Tabor, alla chiesa di San Giuseppe, al museo francescano. Domenica 28 chiude- ranno il pellegrinaggio le tappe del Monte Carmelo e di Cesarea. n R. B. di Raffaella Bianchi Questa sera, sabato 20 aprile, in Cattedrale la grande Veglia pa- squale avrà inizio alle 21.30 e sarà presieduta dal vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti. Il rito si aprirà all’esterno della basili- ca, con l’accensione del fuoco nuo- vo e poi, dopo l’entrata nella Catte- drale totalmente al buio, quella del cero pasquale. La Cappella musica- le della Cattedrale evidenzierà con il canto la solennità della celebra- zione, che costituisce il centro non soltanto del calendario liturgico ma anche della fede dei cristiani, alla sequela del Risorto. Assume perciò ancor più pecu- liarità il fatto che durante la Veglia di questa sera, sedici catecumeni riceveranno dal vescovo il Battesi- mo, la Prima Comunione e la Cresi- ma. Si tratta di quindici adulti e una minore, provenienti da dieci parrocchie della diocesi che sono Casaletto lodigiano, Somaglia, Co- dogno San Biagio, Brembio, San- t’Angelo lodigiano (Santi Antonio abate e Francesca Cabrini) e poi da Lodi città dalle parrocchie di San Fereolo, Santa Maria Assunta, San Rocco in Borgo, San Bernardo, San Lorenzo. Domani, domenica 21 aprile, sa- rà Pasqua di risurrezione. Monsi- gnor Maurizio Malvestiti presiede- rà la Messa solenne delle 11 in Cat- tedrale che si concluderà con la benedizione apostolica. Alle 17.30, sempre in Cattedrale, il canto dei Vespri. n Domenica mattina la Messa solenne delle 11 in duomo si concluderà con la benedizione apostolica impartita dal Vescovo Quindici sacerdoti e quindici seminaristi sono in partenza per la Terra Santa insieme a monsignor Maurizio Malvestiti, per gli esercizi spirituali nella terra di Gesù. Pro- fondo conoscitore di quei luoghi è don Stefano Chiapasco, che accom- pagnerà il pellegrinaggio. La par- tenza sarà martedì 23 aprile. Mercoledì 24 alle 6 a Gerusa- lemme il gruppo celebrerà la Messa presso l’edicola del Santo Sepolcro, presieduta dal nunzio apostolico di Palestina e Israele. Poi presso la chiesa della Flagellazione seguirà la meditazione tenuta dal Custode CON IL VESCOVO Il pellegrinaggio inizierà il 23 aprile e si concluderà il 28 Trenta tra preti e seminaristi in partenza per gli esercizi spirituali in Terra Santa L'agenda del Vescovo Sabato 20 aprile Sabato Santo A Lodi, nella cripta della Cattedra- le, alle ore 8.00, presiede l’Ufficio delle Letture e le Lodi Mattutine. A Mairano, alle ore 10.00, nella chiesa parrocchiale, presiede il commiato da Don Franco Bertolot- ti. A Lodi, in Cattedrale, dalle ore 21.30, presiede la solenne Veglia Pasquale. Domenica 21 aprile PASQUA DI RISURREZIONE A Lodi, in Cattedrale, alle ore 11.00, presiede la Santa Messa Pontificale del Giorno di Pasqua con benedizione papale e indul- genza plenaria. Subito dopo porge gli auguri agli Ospiti della Mensa diocesana in Seminario. Da martedì 23 aprile a domenica 28 aprile In Terra Santa, presiede il Pellegri- naggio coi seminaristi e alcuni sacerdoti diocesani. Mercoledì 1° maggio A Lodi, nella Parrocchia di San Fereolo, al quartiere artigianale, alle ore 21.00, presiede la Santa Messa di apertura del mese maria- no affidando a Maria e Giuseppe tutti i lavoratori nella loro festa. Giovedì 2 maggio A Lodi, all’Oratorio della Parroc- chia della Cattedrale, incontra i sacerdoti in preparazione alla Visita Pastorale alla Città. Venerdì 3 maggio A Villanova, alle ore 21.00, presie- de l’Adorazione Eucaristica a chiu- sura della Visita Pastorale al Vica- riato di Sant’Angelo Lodigiano.

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I SABATO 20 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I I

IN CATTEDRALE Monsignor Malvestiti presiederà la celebrazione a partire dalle 21.30

Sabato durante la Veglia di Pasqua16 catecumeni ricevono i sacramenti

La celebrazione si apre con la liturgia della luce, durante la quale il cero pasquale viene acceso e portato nel duomo buio

CHIESA

personaggio incontrato da Maria è Gesù(Gv 20,14) e ciò conferisce alla narrazioneun gentile, simpatico tocco ironico: pro-prio quella donna così vicina al Maestro,confonde il Risorto con l’ortolano!

E se questo rilievo del vangelista fosseun altro caso della sua tipica ironia? È risa-puto infatti che Giovanni ricorre con fre-quenza all’ironia. Per esempio: nel raccon-to della passione. Pilato fa affiggere allacroce di Gesù il cartiglio con scritto «Gesùil Nazareno, il re dei Giudei» (Gv 19,20).L’intento è quello di dileggiare il Signoree le aspirazioni autonomiste della Palesti-na nei riguardi della superpotenza roma-

na. Il procuratore sbeffeggia Israele met-tendo per iscritto: «Il vostro re non è nien-t’altro che un moribondo! Ecco cosa fan-no/faranno i romani del re che volete!».Eppure, Pilato non si accorge di dire la ve-rità, proprio grazie alla sua canzonatura(ecco l’ironia!): il re messia promesso daDio a Israele è davvero questo uomo cheora pende dalla croce.

E se Maria, confondendo il Risorto conuno che coltiva la terra, avesse detto laverità? Del resto chissà quante volte avràsentito il suo Maestro insegnare a partiredalla terra. E se Giovanni, ironicamente,avesse inteso portare il lieto annuncio che

anche la terra, tutto ciò che da essa germo-glia e cresce farà parte del premio che ciaspetta? La raffinata sensibilità di grandiartisti dà senz’altro ragione alla Maddale-na, dipingendo il Risorto effettivamentemunito di una bella zappa o di una vanga.Così fanno il Beato Angelico, il Bronzino,Correggio, Tiziano, Tintoretto e molti altri.Poussin, per togliere ogni dubbio, dipingeil Cristo con un piede sulla vanga, comenell’atto di dissodare la terra. Se Gesù, per-fino da Risorto, non stacca gli occhi dallaterra, prendendosene cura come un conta-dino laborioso e paziente, abbiamo solidis-simi motivi per continuare a sperare.

Il vangelista Giovanni aveva già caratte-rizzato il luogo dell’incontro tra il Risortoe la Maddalena, parlando della sepolturadel Signore, avvenuta in un “giardino” (Gv19,41). La parola greca utilizzata è più riccadi quella italiana, quasi esclusivamenteriferita ai fiori o alle piante ornamentali.Infatti essa indica “orto” o “frutteto”, dovecrescono fiori ma anche alberi da fruttae verdura. Maria si trova presso la tombavuota «al mattino, quand’era ancora buio»(Gv 20,1). Chi si aggira così mattiniero inun orto se non colui che lo coltiva? PerMaria è quindi facile confondere il Signorecon l’ortolano. Il lettore, però, sa già che il

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Gesù, perfino da Risorto, non stacca gli occhi dalla terra

di don Cesare Pagazzi

di Terra Santa, padre FrancescoPatton. I pellegrini lodigiani visite-ranno inoltre il Museo della Flagel-lazione, il Monte Sion con il Cena-colo, la basilica della Dormizionee la chiesa di San Pietro in Gallican-tu. In serata presso la nunziaturaapostolica incontreranno il nunziomonsignor Leopoldo Girelli.

Nei giorni successivi andrannoal Monte degli Ulivi, poi a Bet-lemme, in Galilea saranno al Montedelle Beatitudini e a Cafarnao. ANazareth, annuncia don Chiapa-sco, “parteciperemo alla processio-ne mariana del santuario insieme

alla comunità locale e ai pellegriniche ci saranno”. Altri incontri sonoprevisti proprio con il custode dellabasilica del santuario di Nazareth,che predicherà per il gruppo deilodigiani, e con l’amministratoreapostolico di Gerusalemme padrePierbattista Pizzaballa.

A Nazareth i nostri sacerdoti eseminaristi saranno alla grotta del-l’Annunciazione, al Tabor, allachiesa di San Giuseppe, al museofrancescano. Domenica 28 chiude-ranno il pellegrinaggio le tappe delMonte Carmelo e di Cesarea. n R. B.

di Raffaella Bianchi

Questa sera, sabato 20 aprile,in Cattedrale la grande Veglia pa-squale avrà inizio alle 21.30 e saràpresieduta dal vescovo di Lodimonsignor Maurizio Malvestiti. Ilrito si aprirà all’esterno della basili-ca, con l’accensione del fuoco nuo-vo e poi, dopo l’entrata nella Catte-drale totalmente al buio, quella delcero pasquale. La Cappella musica-le della Cattedrale evidenzierà conil canto la solennità della celebra-zione, che costituisce il centro nonsoltanto del calendario liturgicoma anche della fede dei cristiani,alla sequela del Risorto.

Assume perciò ancor più pecu-liarità il fatto che durante la Vegliadi questa sera, sedici catecumeniriceveranno dal vescovo il Battesi-mo, la Prima Comunione e la Cresi-ma. Si tratta di quindici adulti euna minore, provenienti da dieciparrocchie della diocesi che sonoCasaletto lodigiano, Somaglia, Co-dogno San Biagio, Brembio, San-t’Angelo lodigiano (Santi Antonioabate e Francesca Cabrini) e poi daLodi città dalle parrocchie di SanFereolo, Santa Maria Assunta, SanRocco in Borgo, San Bernardo, SanLorenzo.

Domani, domenica 21 aprile, sa-rà Pasqua di risurrezione. Monsi-gnor Maurizio Malvestiti presiede-rà la Messa solenne delle 11 in Cat-tedrale che si concluderà con labenedizione apostolica. Alle 17.30,sempre in Cattedrale, il canto deiVespri. n

Domenica mattina la Messa solenne delle 11 in duomo si concluderà conla benedizione apostolica impartita dal Vescovo

Quindici sacerdoti e quindiciseminaristi sono in partenza perla Terra Santa insieme a monsignorMaurizio Malvestiti, per gli esercizispirituali nella terra di Gesù. Pro-fondo conoscitore di quei luoghi èdon Stefano Chiapasco, che accom-pagnerà il pellegrinaggio. La par-tenza sarà martedì 23 aprile.

Mercoledì 24 alle 6 a Gerusa-lemme il gruppo celebrerà la Messapresso l’edicola del Santo Sepolcro,presieduta dal nunzio apostolicodi Palestina e Israele. Poi presso lachiesa della Flagellazione seguiràla meditazione tenuta dal Custode

CON IL VESCOVO Il pellegrinaggio inizierà il 23 aprile e si concluderà il 28

Trenta tra preti e seminaristi in partenzaper gli esercizi spirituali in Terra Santa

L'agendadel Vescovo

Sabato 20 aprileSabato SantoA Lodi, nella cripta della Cattedra-le, alle ore 8.00, presiede l’Ufficio delle Letture e le Lodi Mattutine.A Mairano, alle ore 10.00, nella chiesa parrocchiale, presiede il commiato da Don Franco Bertolot-ti.A Lodi, in Cattedrale, dalle ore 21.30, presiede la solenne Veglia Pasquale.

Domenica 21 aprile PASQUA DI RISURREZIONEA Lodi, in Cattedrale, alle ore 11.00, presiede la Santa Messa Pontificale del Giorno di Pasqua con benedizione papale e indul-genza plenaria. Subito dopo porge gli auguri agli Ospiti della Mensa diocesana in Seminario.

Da martedì 23 aprile a domenica 28 aprileIn Terra Santa, presiede il Pellegri-naggio coi seminaristi e alcuni sacerdoti diocesani.

Mercoledì 1° maggioA Lodi, nella Parrocchia di San Fereolo, al quartiere artigianale, alle ore 21.00, presiede la Santa Messa di apertura del mese maria-no affidando a Maria e Giuseppe tutti i lavoratori nella loro festa.

Giovedì 2 maggioA Lodi, all’Oratorio della Parroc-chia della Cattedrale, incontra i sacerdoti in preparazione alla Visita Pastorale alla Città.

Venerdì 3 maggioA Villanova, alle ore 21.00, presie-de l’Adorazione Eucaristica a chiu-sura della Visita Pastorale al Vica-riato di Sant’Angelo Lodigiano.

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II I CHIESA I SABATO 20 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI

questa passione nel grido sconcer-tante del Venerdì Santo. Dio non lovediamo, ma accanto a noi abbia-mo tanti fratelli e sorelle che vivo-no l’intimo tormento che ha vissu-to Gesù. Un dolore nascosto manon meno profondo. Allora – haindicato - dobbiamo rispondereche faremo il possibile perché que-sta passione sua sia anche nostra.Soffrire è umano? Morire è uma-no? Non riusciamo a considerareil soffrire e il morire se non comerealtà disumana. Per questo Gesùci dice che è lui a santificare il do-lore e il morire, perché al suo gridoha unito la consegna di sé al Padre,chiedendo perdono anche per icrocifissori. Ha voluto dissetare ildolore e il morire disumani con il

suo amore. E attraverso di noi – haaggiunto il vescovo - vuole entrarenelle case dove si soffre e si muore,affinchè nessuno sia solo. Nella

croce c’è un cuore trafitto che vuo-le parlarci ed entrare a casa nostra.Non attardiamoci ad aprire, ancorpiù se siamo nel dolore».

Una preghiera speciale nel Ve-nerdì Santo è stata espressa per laChiesa, il Papa, i presbiteri, per chiha un ministero e per tutto il popo-lo di Dio. Ancora, per i catecumeni,per l’unità dei cristiani, per gliebrei, per i non cristiani, per coloroche non credono. Infine per gover-nanti e tribolati.

Intonando “Ecco il legno dellacroce”, e poi il trisaghion secondola tradizione prima latina e poiorientale, monsignor Malvestiti siè chinato davanti alla Croce e haporto il bacio al Cristo. Dopo di luii sacerdoti e la lunga fila dei fedeli,accompagnati dalla Cappella mu-sicale.

Oggi, Sabato Santo, è il giornodel grande silenzio in attesa dellaRisurrezione. n

In Cattedralela celebrazione con l’ostensionee l’adorazionedella croce

VENERDÌ SANTO Ieri pomeriggio la celebrazione della Passione del Signore presieduta dal Vescovo in duomo

Nella croce di Gesùc’è un cuore trafitto che vuole parlarci:apriamogli la porta

di Raffaella Bianchi

«Sotto la croce, è ai cristianiperseguitati che vogliamo dire lavicinanza, a cominciare da quellidella Terra Santa che custodiscele pietre storiche e quelle ecclesia-li. Lo Spirito scolpisce le pietre viveper formare l’unico corpo, il tem-pio, la sposa di Cristo». Lo ha di-chiarato il vescovo monsignorMaurizio Malvestiti ieri alle 17 inCattedrale, nella celebrazione dellaPassione del Signore. Passione dicui è stata data lettura, nel VenerdìSanto, da due seminaristi e dal dia-cono permanente Fabio Ripamon-ti.

«Il Figlio di Dio dà la vita pernoi. È l’annuncio immensamenteconsolante del Venerdì Santo. LaChiesa è nata sotto la croce, neglisguardi di Maria e Giovanni erava-mo tutti compresi – ha detto il ve-scovo -. E cosa vorrà il Crocifissoda noi per darci la vita? Non unavita fuggevole, ma quella eterna,confacente con il cuore che ci tro-viamo? È la domanda di tutti i cri-stiani, in tutte le chiese del mondo,comprese quelle bruciate, quellecolpite per violenza nei loro con-fronti. Una violenza da perdonareperché siamo cristiani. Il Crocifissovuole soltanto – ha affermatomonsignor Malvestiti - l’accoglien-za della libertà, che questa suapassione diventi pane per il tempoe per l’eternità. Gesù ha espresso

Monsignor Malvestiti: «Cristo santifica il dolore e il morire, perché al suo grido ha unito la consegna di sé al Padre»

Diamo qui un prospetto degliorari delle Veglie pasquali nelle se-di degli otto vicariati della diocesidi Lodi.

A Lodi città la Veglia in Catte-drale sarà presieduta dal vescovomonsignor Maurizio Malvestiti einizierà alle 21.30.

A Lodi Vecchio il rito cominceràalle 22, presieduto dal parroco evicario foraneo monsignor DiegoFuriosi.

A San Martino l’orario di inizioè fissato per le 21.30 e la Messa saràpresieduta da don Angelo Dragoni,parroco e vicario.

Anche la Veglia pasquale a Spi-no comincerà alle 21.30, celebrata

quella a Santa Francesca Cabrini.Infine Casalpusterlengo: alla

parrocchia dei Santi Bartolomeo eMartino l’orario di inizio della Ve-glia è le 21.30, celebrerà don Pierlui-gi Leva; ai Cappuccini, parrocchiaMaria Madre del Salvatore, la cele-brazione comincerà alle 21. n R. B.

Pasqua

Gesù ha l’aspetto della selvaggina,lo si aggancia soltanto a un doppio legno,gliel’ha giurata della gente indegna.ed il suo nudo tutto svirgolato,vuoto come durante un’autopsia,sembra coperto di vernice rossama è tutta la farina del suo saccoche cola sopra quella montagnola,da allora il male rischia la tagliola.

Guido Oldani - Inedito

dal parroco don Alberto Fugazza.A Paullo il parroco monsignor

Giuseppe Ponzoni presiederà alle22 la Veglia, durante la quale duesorelline riceveranno il sacramen-to del Battesimo.

Alle 22 avranno inizio anche leVeglie pasquali a Sant’Angelo lodi-giano: quella in Basilica presiedutadal parroco monsignor ErmannoLivraghi e quelle della parrocchiaMaria Madre della Chiesa e di Maia-no.

Anche a Codogno tutte le Vegliesono alle 22: quella a San Biagio chesarà celebrata dal parroco e vicarioforaneo monsignor Iginio Passeri-ni, quella a San Giovanni Bosco e

QUESTA SERA Informazioni utili per i fedeli

Gli orari delle Veglie nelle sedi dei vicariati

Il cero pasquale in una chiesa

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CHIESA I SABATO 20 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I III

soprattutto i ragazzi e le ragazzepiù piccoli: davanti a questo ab-braccio mi ha dato particolareconsolazione sentire che mi chia-mavano per nome. Dopo la Visitapastorale non potevo mancare aquesto appuntamento. La scenadella crocefissione è l’abbracciodell’amore di Dio per ciascuno dinoi». Guardando il crocefissoeretto davanti alla chiesa ha ag-giunto: «Qui c’è il vero abbraccio,dalle braccia della croce a quelledella madre che l’avevano accol-

di Federico Gaudenzi

Non solo nell’abilità degli ol-tre cento figuranti, ma anche nel-l’impegno di tutti i volontari, nel-la presenza importante dei fedeli,e in tutto il paese che si è lasciatocoinvolgere nella rappresenta-zione della Passione di Cristo che,ieri sera, ha animato le vie diGraffignana. In tutto questo simanifesta la fede di una comuni-tà, e la vicinanza di chi, pur noncondividendo la religione cristia-na, ha assistito con rispetto alpassaggio della Via Crucis. C’era-no persone affacciate alle fine-stre, donne anziane che hannoaddobbato le case con quello chepotevano, qualche fiore e cande-la, mentre qualcuno al passaggiodel corteo ha esposto una statuadella Madonna e di Padre Pio.

Un esempio concreto delle pa-role pronunciate al termine dellaprocessione dal Vescovo Mauri-zio, che ha chiuso la serata conuna preghiera: «Tu hai voluto chegli uomini formassero una solafamiglia, si trattassero da fratellie dividessero nella giustizia i be-ni della terra – ha detto il Vesco-vo nella suggestiva atmosferadella serata -. Donaci la forza del-lo Spirito perché non ci chiudia-mo in noi stessi, ma sentiamo vi-va la responsabilità sociale e laesercitiamo ogni giorno».

Stazione dopo stazione, infat-ti, la comunità di Graffignana,guidata dal parroco don Gigi Gat-ti, ha pregato e ha riflettuto sutematiche di stretta attualità,leggendo il Vangelo, ma anchealcuni articoli della Dichiarazio-ne dei Diritti umani.

La Via Crucis si è snodata perle strade e tra le case, per poi tor-nare sul sagrato della Chiesa, do-ve monsignor Malvestiti ha con-cluso: «Sono ammirato da quelloche vedo: io partecipo per la se-conda volta ed è sempre moltocoinvolgente. Vi ringrazio perquesta testimonianza, e ringrazio

Monsignor Malvestiti ha preso parte alla preghiera: «Dopo la Visita pastorale non potevo mancare a questo appuntamento»

to. Ringraziamo Dio per la suapaternità, ma Egli ci parla di séanche nella grazia della materni-tà. Pensiamo all’affetto che ab-biamo ricevuto e sappiamo cheè una scintilla di eternità cherende nuova tutta l’umanità.L’inizio della celebrazione del Ve-nerdì santo è la prostrazione: inquel momento il dolore di tuttal’umanità viene santificato, poi-ché tutto è amore. Né morte névita potranno mai separarci dal-l’amore di Dio in Cristo Gesù». n

VENERDÌ SERA Tutto il paese si è fatto coinvolgere dalla rappresentazione della Passione

A Graffignana rivive la crocefissione:«È l’abbraccio di Dio a ognuno di noi»

Alcuni momenti della rappresentazione, resa possibile da oltre 100 figuranti e numerosi volontari Foto Ronsivalle

In tutte le parrocchie di Lodi,le comunità cristiane attendonola Pasqua e si preparano per le fun-zioni religiose di questa sera e didomani.

In Cattedrale, la santa Messasolenne celebrata dal vescovoMaurizio è in programma per sta-sera alle ore 21.30, mentre alle 22sarà celebrata la Veglia al santua-rio delle Grazie, animata dagliscout. Domani mattina, invece, laMessa pasquale presieduta damonsignor Malvestiti sarà in Cat-tedrale alle 11.

Anche nella parrocchia di San-t’Alberto la Veglia è in programmaper le 21.30, mentre le Messe delgiorno di Pasqua seguono gli oraridei giorni festivi, ovvero sono alle8.45, 10.30 e 17.30.

All’Addolorata, la Veglia nellanotte santa è prevista per le 21.30,mentre domani le funzioni sonopreviste per le 8.30 nella chiesa diCampo di Marte, alle ore 9 e alle 11in parrocchiale, e alle 17 a Fontana.

La chiesa della Maddalena saràanimata dalla Veglia pasquale sta-sera alle ore 21, mentre domani sicelebrerà alle ore 8 nella chiesa diSan Rocco, alle 9 alla Barbina, alle10.30 ancora in San Rocco e, nelpomeriggio, alla Maddalena alleore 17.30.

La Veglia pasquale della par-rocchia di San Lorenzo inizierà sulsagrato alle ore 22, quindi ci saràuna processione fino alla chiesa diSant’Agnese, dove si terrà la cele-brazione eucaristica.

La parrocchia di Santa France-sca Cabrini nel quartiere Fanfanicelebrerà la veglia pasquale alleore 22 di stasera, mentre domanisono previste le sante Messe nelleore 8, 10, 11.30 e 18.

Si comincia la Veglia solennealle ore 22 anche nella chiesa diSanta Maria della Clemenza e SanBernardo, dove nella giornata didomani le funzioni saranno nelleore 8.00, 9.45, 11.00 e 18.00. Al ter-mine delle celebrazioni il gruppomissionario distribuirà le uova be-nedette.

La Veglia della parrocchia diSanta Maria Ausiliatrice è in pro-gramma per le ore 21.30, stasera,mentre domani le sante Messe so-no alle ore 8.00 alla chiesa dellaGatta, alle 9.30, alle 11.00 e alle18.00 nella parrocchiale.

La parrocchia di San Gualterosi riunirà per vegliare la resurre-zione di Cristo questa sera alle ore21.30, mentre domani le santeMesse seguiranno gli orari con-sueti: alle 8.30 alla chiesa di SanGrato, alle 9.30 al Cuore Immacola-to, alle 10.30 e alle 16.30 in parroc-chiale.

A San Fereolo, infine, la solen-ne Veglia pasquale sarà alle ore21.30 al Sacro Cuore di Robadello,mentre nella domenica le funzionisono in programma alle ore 8.00,11.30 e 18 a San Fereolo, alle ore9.00 e 10.30 al Sacro Cuore. n F. G.

IN CITTÀ Le Vegliepasqualinelle chiesedi Lodi

Torna domani, 21 aprile, la pa-gina dedicata alla vita ecclesialedella diocesi, all’interno del quo-tidiano “Avvenire”. Nel primo ar-ticolo si parlerà della messa cri-smale di giovedì mattina in catte-drale presieduta dal vescovoMaurizio Malvestiti. Nel secondoarticolo si racconterà dei numero-si giovani che hanno professatopubblicamente la loro fede, saba-to scorso nella cattedrale di Lodidurante la veglia per la 34esimaGiornata mondiale della gioventù.

In un altro articolo poi si par-lerà della prossima visita pastora-le alla città di Lodi che ci sarà inautunno. «Alla città di Lodi chie-derò di tornare intimamente aCristo - ha spiegato il vescovo ve-nerdì 12 aprile - come ora chiedoa tutti di pregarlo, perché a visi-tarci è il Signore che ci vuole po-polo santo sotto la Croce di Ge-sù». n Giacinto Bosoni

21 APRILEDomenicasu “Avvenire”la paginasul Lodigiano

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IV I CHIESA I SABATO 20 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI

L’OMELIA - 1 Il Vescovo durante le esequie di don Croce: «La sua visione pastorale, il vangelo della prossimità di Dio»

Ecco il prete: il suo amore è per sempre

Giovedì mattina, durante la Mes-sa Crismale, il clero di Lodi ha ricorda-to i confratelli morti nei giorni prece-denti. In questo contesto pubblichia-mo integralmente l’omelia pronuncia-ta dal Vescovo di Lodi durante le ese-quie di don Giorgio Croce, celebratea Codogno, nella parrocchia di SantaCabrini, giovedì 11 aprile.

1. Era di buon mattino, il 9 aprile,come nella prima pasqua alla con-statazione del sepolcro vuoto, quando don Giorgio se ne è andato,forse sostenuto dalla preghiera deidue nostri confratelli, che lo aveva-no appena preceduto nella celesteGerusalemme. In dodici giorni, salu-tiamo tre membri del clero di Lodi.Li ricorderemo cordialmente anchenella Messa crismale, giovedì pros-simo, coi vivi e i defunti, pastori e fedeli, stringendoci attorno a CristoSacerdote Eterno. È Lui la gioia sen-za fine, che auguriamo a don Gior-gio.

2. È consolante pensare che nel-la comunione presbiterale i due donLuigi (Sabbioni e Maiocchi) lo abbia-no confortato nell’atto di aderire inpienezza alla morte di Gesù per ave-re parte alla sua vita. Fino alla finevolle essere sacerdote: contento, di-remmo confessante e talora persinoun poco militante, nella consegna

Don Giorgio Croce è stato parroco per 27 anni a Santa Cabrini e Triulza

di sé senza riserve a Dio nella chiesadi san Bassiano, illustrandone la tradizione ordinaria, che volentiericondivide il quotidiano con la gentenel tempo ordinario e, proprio perquesto, è sensibile alla novità delloSpirito. Si affezionava alle comuni-tà. Certamente alla sua Orio Litta,dove nacque il 17 febbraio 1952 e dove tornerà il suo corpo in attesadel definitivo ritorno del Signore. Viaveva celebrato la prima messa al-l’indomani dell’ordinazione ricevu-ta il 25 giugno 1977: quattro condi-scepoli (col vescovo) e ci siamo piùdi una volta ritrovati per l’anniver-sario. Fu assegnato quale collabora-tore al Collegio Vescovile e alla par-rocchia dell’Addolorata in Lodi perun anno; a Borghetto per due. Poi lastagione di giovinezza sacerdotaleall’Oratorio di Casale. Fino al 1992,quando approdò alle parrocchie disanta Cabrini e della Triulza in Co-dogno. Per ventisette anni, mante-nendo a Casale l’insegnamento del-la religione nella scuola pubblica.Fino alla fine. E per non lasciarle hapreferito andare in Paradiso e cosìnon abbandonarle mai più. Ecco ilprete: il suo amore è per sempre, come richiesto ai consacrati ma an-che ai laici, agli sposi, nello stessobattesimo che permane in noi.

3. L’ho visitato all’Ospedale una

prima, una seconda e una terza vol-ta, trovandolo cosciente benché inprogressiva fatica. E mi veniva allamente e al cuore la triplice richiestadi Gesù: “mi ami tu” (Gv 21,15ss)? Nell’ultima notte pare proferisse ininterrottamente parole tratte dal-la santa eucaristia. E il vicino di po-sto fu tanto impensierito da quel-l’incalzante immersione nel cuoredel sacerdozio. Ad accoglierlo pres-so il giudice misericordioso si sa-ranno affrettate senz’altro la Madregloriosa del Signore, patrona dellaTriulza, santa Francesca Cabrini, patrona di questa parrocchia, ma anche san Vincenzo Grossi era trai suoi buoni amici, come in cordiali-tà egli era sempre con le Missiona-rie del Sacro Cuore e le Figlie del-l’Oratorio da essi fondate. Senza di-menticare la venerabile Antonia Belloni. Era l’11 gennaio, esattamen-te tre mesi orsono, e mi volle alla Triulza per i 300 anni (1719) dalla morte, sentendosi il suo parroco econ tutti i battezzati rallegrandosidi essere concittadino dei santi e

familiare di Dio (Ef 2,19).3. Ad illuminare il nostro saluto

è la parola odierna. Sorprendentesempre. Don Giorgio fu reso, infatti,partecipe della paternità di Abramo,sublimata da Cristo nella alleanzapasquale, che lo rese ministro dellafedeltà di Dio tra le generazioni. Conla certezza evangelica rincuorante:chi osserva (e aggiungiamo vive epredica addirittura) la parola, nonvedrà la morte in eterno. Rimane l’appello però glorificare solo Dio. Edè difficile, fragili come siamo. Perciò,il grazie a don Giorgio si esprima nelsuffragio affinché prevalga in tuttola divina santità a purificare nellamisericordia. Ed egli esulti, colmodi speranza, nel giorno definitivo diCristo in quell’Io sono, che il Risortoproferisce in faccia alla morte ridu-cendola al nulla. E chiamandoci aduscire dalla scena del mondo na-scondendo la vita con Cristo in Dio.

4. Quanti ricordi ho di don Gior-gio. E voi ancor più. La visita pasto-rale, certamente, ma anche quellacompiuta all’ultimo suo Grest,

quando mi trattene al pranzo conragazzi ed animatori, tanto gioiosodi mostrarne la perfetta organizza-zione. L’apoteosi, tuttavia, giunsecon l’accoglienza riservata alla Ma-donna pellegrina di Fatima: indos-sava la mozzetta bianca, ora posatasulla sua bara, con le cinque crocidel Santo Sepolcro di Gerusalemme,consentite a chi cerca di guardarea Gesù, alle sante cinque piaghe, perdare cuore, mani e piedi alla missio-ne pastorale. Don Giorgio è un “uo-mo grande di Orio” (come amano dire i suoi compaesani). E forse alleporte del cielo i santi che ho citatie i fedeli che egli ha assistito nell’in-contro col Signore si saranno per-messi di dire: “lasciatelo passare perché è di Lodi”.

5. La liturgia era il fulcro dellasua vita, dalla quale sgorga semprela carità. Sembra di sentirlo ancoracantare nella nuova melodia: “Il Si-gnore sia con voi? Dal vangelo…”. Ecco la sua visione pastorale: “dalvangelo”. Quello del triplice amorealla domanda di Gesù che affida ilgregge. È il vangelo della prossimitàdi Dio. Una visione che emerge dalladedizione. Quando si dà la vita si èsempre all’altezza dei tempi e dei contesti. A convincere e a far torna-re e a mantenere nel recinto eccle-siale è l’amore a Dio e al prossimo.Ai suoi ragazzi e giovani, ministran-ti, animatori, catechisti, studenti, alle famiglie e ai volontari, don Gior-gio sta dicendo: “ora tocca a voi”. Ese gli rispondessero: “Da soli?”. Egliaggiunge: “Mai siamo soli”. Lo assi-cura il farsi carne del Dio di Gesù Cristo, il Dio vicino fino alla mortedi croce. E al terzo giorno è pasqua.Amen. n

L’omelia di monsignor MaurizioMalvestiti pronunciata a Sant’An-gelo lunedì 8 aprile durante i fune-rali di don Luigi Maiocchi.

1. Vicini come siamo alla Pa-squa annuale, assistiamo quasiad un rincorrersi tra fratelli sa-cerdoti verso la celeste Gerusa-lemme per celebrarvi quella eter-na. Don Luigi Maiocchi si è an-ch’egli affrettato a raggiungerla,benché le condizioni di salute an-dassero recentemente aggravan-dosi, ospite com’era dal 2013 del-la Residenza Madre Cabrini quia sant’Angelo. Lo ricordo nell’in-contro ultimo in Ospedale a Lodi:quando l’ho benedetto, lo sguar-do era fisso. In preghiera, ho au-spicato per lui il compiersi del-l’invito della Scrittura a “tenerefisso lo sguardo su Gesù, autoree perfezionatore della fede” (Eb12,2). L’agonia è il vero combatti-mento, quello decisivo. A soste-nerci in essa sono lo sguardo diGesù e la sua grazia. All’agonia ciprepara l’intera esistenza. Con lesue opportunità, le migliori, e lesue debolezze, le più clamorose

e le più sottili, che impedisconoal corpo, ma talora allo spiritoancor prima, di accompagnarciadeguatamente nel condurre lavita sulla scelta compiuta e perdon Luigi nel ministero sacerdo-tale. Nei passaggi a S. Angelo midisse una volta di voler riprende-re coi preti del Sacro Cuore la cu-ra d’anime. E nella visita pastora-le del febbraio scorso, dopo la S.Messa che egli ha concelebratonella cappella della Residenza, hacondiviso serenamente il mo-mento festoso in biblioteca mo-strandomi le collezioni dei volu-mi, indicandomi i collaboratorinella loro custodia e gestione, in-teressandosi, altresì, molto bene-volmente delle tappe della stessavisita. Non era prevedibile la cosìimminente partenza. A preparar-ci al compimento è la fedele quo-tidianità orante, che prosegueanche più proficua quando il ser-vizio pastorale è penalizzato dal-la precarietà di ogni genere.

2. Don Luigi era nato il 14 di-cembre 1941 a San Colombano,dove riposeranno le sue spogliemortali in attesa della resurrezio-

ne, anche perché vi esercitò ilministero dopo l’ordinazione del24 giugno 1967 e vi ritornò in se-guito per qualche anno. Fu cap-pellano all’Istituto Sordomuti diMilano, dove non si sentiva diacquisire il diploma di maestropreferendo altri studi alla FacoltàTeologica di Venegono. Vicarioparrocchiale sarebbe stato a LodiVecchio e Dresano, parroco adArcagna, cappellano all’ospedaleValsasino e al Fatebenefratelli diVarazze, infine mansionario delCapitolo. Un cammino segnatosempre da fatica interiore, comeattesta egli stesso in alcune ri-spettose lettere al Vescovo.

3. Questi passi compiuti nellanostra chiesa e in altre chiese ciconvocano oggi nel suffragio perla sua anima. Gli siamo ricono-scenti per essersi egli fatto caricodel servizio sacerdotale affinchénon mancasse il segno del pas-saggio misericordioso di Gesù,Pastore tanto buono da accoglie-re prima di tutto i suoi sacerdotiper rincuorarli ed avvicinarli poiagli smarriti di cuore e bisognosidi misericordia, non nasconden-

dosi nel silenzio, come rimprove-ra invece san Gregorio Magno aimercenari. Siamo noi sacerdotiper primi a beneficiare della pre-senza consolante e santificantedel Buon Pastore. Noi per primidavanti ai nostri fedeli siamochiamati a credere fermamenteche anche nella valle oscura anessuno risparmiata, nulla te-miamo (salmo 22) perché nullapotrà separarci dall’amore di Dioin Cristo Gesù (cfr Rm 8,39). Cosìil dialogo persino acceso tra Gesùe i suoi interlocutori nel vangeloodierno (Gv 8,12-20), rischiara dieterna luce il commiato eucari-stico da don Luigi, descrivendola vita cristiana e quella sacerdo-tale come incontro col Signore,che si proclama “luce del mondo”,con l’Io sono, che pronuncia tan-to sicuro a confermare inscindi-bili in Lui la divinità e l’umanità.

4. La vita cristiana e sacerdo-tale è matura se diviene un “se-guire” Lui per “non camminarenelle tenebre”. Di questa testimo-nianza “vera” che nel vangelo Ge-sù riconosce a se stesso, si fececarico anche don Luigi. Rimase

ancorato ad essa fino alla fine,nonostante tutto, e non se nepentirà ora che è stato chiamatodal Crocifisso Risorto ad andarelà dove Egli tutti precede, pressoil Padre, che conosciamo solo peril Figlio nella salvifica partecipa-zione all’ora pasquale del NostroRedentore e Pastore. È Maria San-tissima a prenderci sempre permano, specie nelle incertezze. ÈLei ad introdurci nell’ora pasqua-le. L’Addolorata è colma di certasperanza per noi. Non dimentical’invocazione che con tutta lachiesa don Luigi Le ha rivolto infedele quotidianità affinché nel-l’ora dell’agonia fosse sollecitaMadre nel condurlo al Figlio Ge-sù. Amen. n

Don Luigi Maiocchi

L’OMELIA - 2 Monsignor Malvestiti: «Rimase ancorato fino alla fine al “seguire” Gesù per “non camminare nelle tenebre”»

Siamo riconoscenti a don Luigi Maiocchiche si è fatto carico del servizio sacerdotale

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CHIESA I SABATO 20 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I V

volontario, hanno suonato i musi-cisti della banda di Senna Lodigia-na seguiti dal parroco don EnricoBastia che ha dato lettura dei varipassi del percorso di Gesù fino alGolgota, mentre Mariangelo Paga-ni e Laura Dabusti si sono fattiinterpreti delle meditazioni di An-na Maria Canopi, badessa emeri-ta, fondatrice del monastero be-nedettino Mater Ecclesiae sul-l’isola di San Giulio, scomparsa loscorso marzo. A seguire i porta-lettiga con la statua del Cristo, glialpini del gruppo Bassa Lodigianadi Castiglione d’Adda con il tradi-zionale cappello e la bandiera del-l’associazione, e i fedeli in arrivoda Senna Lodigiana, Somaglia,

San Martino Pizzolano e il circon-dario, ma anche un gruppo di ami-ci da Lodi e qualcuno persino diSettimo Milanese. La via Crucis èstata inoltre ripresa eccezional-mente con le telecamere da trereporter di Melegnano impegnatiin un lavoro documentaristico sulLambro.

«Sono tanti anni che veniamoe per noi è un appuntamento im-portante», ha confidato Antonioa braccetto con la moglie Angela,settantotto anni entrambi di Ca-sale. Per Anna di Lodi invece erala prima volta alla via Crucis diCorte: «Siamo venuti perché que-ste manifestazioni religiose popo-lari sono sempre più rare e non

immaginavamo così tanta gente».Dopo la benedizione della Crocetra i falò accesi sull’argine del Po,i presenti si sono ritrovati all’oste-

ria Corona dove l’oste Renato For-ni ha offerto a tutti una bevandacalda. n Laura Gozzini

La processione guidata dal parroco don Enrico Bastia è una tradizione molto sentita e che ha raccolto numerosi fedeliUna folla di fedeli, anziani e

giovani, persone sole e coppie inarrivo dal Lodigiano e dal Milane-se, ha pregato insieme giovedì se-ra alla Via Crucis a Corte Sant’An-drea, l’antico borgo lungo la viaFrancigena nel comune di SennaLodigiana.

Al termine della Messa cele-brata dal parroco don Enrico Ba-stia nella chiesetta di Corte, i fe-deli si sono uniti in corteo e han-no percorso il “decumano” facen-do sosta davanti alle quattordicistazioni della via dolorosa. Nelbuio della notte, immersi nel si-lenzio della campagna addormen-tata. A indicare la rotta si vedeva-no brillare i lumini accesi alla ba-se delle formelle in terracotta,una per ogni stazione, realizzatedal casalino Ottorino Buttarelli einserite nelle pareti delle vecchiecase. Quei muri che fino a mezzosecolo fa risuonavano delle vocie del riso dei contadini residentinelle case coloniche, e che oratacciono, disabitati.

La sera della via Crucis, CorteSant’Andrea torna così a viverediventando una piccola Gerusa-lemme che quest’anno ha attiratoqualche centinaio di fedeli. Allespalle della Croce portata da un

SENNA LODIGIANA Nel borgo sulla Francigena, la preghiera lungo le stazioni realizzate da Buttarelli è terminata con i falò sul Po

A Corte Sant’Andrea torna la tradizione della Via Crucis fino alle rive del fiume

umanità e insieme di fermezza nelprofessare la fede. Aveva la battu-ta sempre pronta anche durantel’omelia e nello stesso tempo erafermo sui principi che l’hanno por-tato a diventare sacerdote».

Con il sindaco è sgomenta tutta

la comunità di Mairano e Gugnano,dove don Bertolotti era parroco daquindici anni e dove giovedì pome-riggio i ragazzi e gli adulti accorre-vano all’oratorio increduli.

Nato a Corte Palasio il 20 feb-braio 1951, don Francesco Bertolot-

di Raffaella Bianchi

«Abbiamo avuto la possibilità,l’onore di conoscere una personastraordinaria sia dal punto di vistaumano sia del mandato di aposto-lato per la nostra comunità, unapersona che si è sempre resa di-sponibile, attenta ai bisogni di tut-ti, dai più piccoli ai più anziani,non mancava di essere presentenei momenti di gioia e di sofferen-za e dolore, visitando i parrocchia-ni negli ospedali». Così il sindacodi Casaletto, Giorgio Marazzina,ricorda don Franco Bertolotti,mancato improvvisamente a 68anni nella notte tra mercoledì egiovedì nella sua casa a Mairano.«Mi sento privilegiato ad averlopotuto ricevere – dice Marazzina-. Era l’autunno del 2004 quandoè arrivato da noi, io ero appenastato eletto e l’ho ricevuto nellanostra comunità. L’ultima cosa cheavrei immaginato è quella di do-verlo salutare così. È una grandeperdita per tutta la nostra comuni-tà per le sue caratteristiche di

La Messa esequiale sarà celebrata venerdì 26 aprile nella chiesa di Mairano, il giorno successivo il parroco sarà ricordato a Gugnano

Don Franco Bertolotti sorridente con le figlie dei nipoti

LUTTO È mancato improvvisamente a 68 anni nella notte tra mercoledì e giovedì

La morte di don Franco Bertolotti,questa mattina la liturgia funebre

ti aveva ricevuto l’ordinazione sa-cerdotale il 26 giugno 1976. È statovice parroco a San Rocco in Lodi,vice rettore del Collegio vescovile,poi dal 1982 collaboratore a Cave-nago, dal 1991 al 2004 parroco diOssago: amato in ogni luogo doveè stato.

La famiglia di don Franco ècomposta dai nipoti Sabrina e Ste-fano, che hanno ciascuno una bim-ba, Giorgia e Giulia, e dalla cognataAntonella. Dice Sabrina: «Lui ci hafatto da papà, perché suo fratelloè mancato presto. Per noi è un se-condo papà. Era tutto per noi».Proprio accanto al fratello e ai ge-nitori sarà sepolto don Franco, nelcimitero di Massalengo. Questamattina (sabato 20 aprile) alle 10il vescovo di Lodi monsignor Mau-rizio Malvestiti presiede la liturgiafunebre per don Franco nella suachiesa di Mairano. Essendo SabatoSanto, non ci sarà la Messa, mentrela Messa esequiale sarà celebratavenerdì 26 aprile alle 21 nella chie-sa di Mairano e sabato 27 apriledon Bertolotti sarà ricordato an-che a Gugnano nella Messa delle16.30.

Intanto le celebrazioni pasqualisono assicurate dal collaboratoredon Angelo Sesini, anch’egli prova-to da questa perdita improvvisa. n

Anche alcuni giovani lodigianicammineranno “sui passi di donPrimo Mazzolari”, tra Mantova,Grazie, Rivalta e Bozzolo dal 25 al27 aprile prossimi. L’iniziativa sichiama “Adesso e non domani” edè rivolta ai giovani di tutta la Lom-bardia dai 18 ai 30: si tratta infattidel pellegrinaggio regionale orga-nizzato dall’Azione cattolica lom-barda nel 60esimo della morte delparroco di Bozzolo, spentosi il 12aprile 1959. Le giornate “on theroad” si apriranno il 25 aprile allabasilica Sant’Andrea di Mantovacon il mandato del vescovo localemonsignor Marco Busca, poi la par-tenza in battello per le Grazie e ilmomento di riflessione “sul fiume”.Venerdì 26 a Rivalta ci sarà la ri-flessione “sulla pianura” e a Bozzo-lo sabato 27 la riflessione “sulla ca-scina”, dopo la visita alla Fondazio-ne intitolata a don Primo Mazzolarie dopo una testimonianza. n

GIOVANI DI AC Anche da Lodiin camminotra Mantovaa Bozzolo

Sui passi di don Primo Mazzolari

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VI I CHIESA I SABATO 20 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI

zione. Mentre in ogni momentosarà possibile trovare sacerdotidisponibili per le confessioni, alle17.30 si pregherà il rosario e alle18 sarà celebrata la Messa. Alle20.45 il canto del Vespro e la tradi-zionale processione con il simula-cro della Mater Amabilis che que-st’anno saranno presieduti damonsignor Iginio Passerini, vica-rio foraneo e parroco a Codogno.La processione verrà accompa-gnata dalla Filarmonica di Casti-glione.

Venerdì 26 aprile sono fissatiil rosario alle 15.30, la Messa e lasupplica alla Mater Amabilis alle16, il rosario e la riflessione maria-na alle 20.45. Sabato 27 dalle 16 leconfessioni, alle 17.30 il rosario ealle 18 la Messa con la supplica.

Domenica 28 sarà la Giornata

Trecentosettanta anni di fedee tradizione. Dal 1649 ad oggi, lecomunità di Montanaso Lombardoe Arcagna si stringono intorno al-l’effigie della Madonna di Arcagna,con immutata devozione che coin-volge fedeli in arrivo anche da di-versi comuni e da oltre diocesi.Diversi gli appuntamenti di pre-ghiera e riflessione attesi nei pros-simi giorni per celebrare il370esimo anniversario del ritrova-mento dell’immagine della Vergi-ne in località cascina Pantanasco.

Per il 370esimo anniversario diquegli eventi, le comunità di Mon-tanaso e Arcagna si riuniranno inpreghiera nella serate di mercoledìe giovedì e nella giornata di vener-dì 26 aprile. Mercoledì sera l’ap-puntamento è alle 20.30 con la re-cita del rosario e la riflessione,mentre giovedì la recita del rosa-

rio e la riflessione successiva sonoin programma alle 21. Intensa lagiornata di venerdì 26 aprile, cheprenderà il via alle 15.30 con larecita del rosario, seguita dallaSanta Messa, fissata alla 16. Alle20.30 prenderà il via la tradiziona-le processione con partenza dallacascina Pantanasco, presiedutadal vescovo emerito monsignorGiuseppe Merisi. Al lato della chie-sa, nel salone dell’oratorio, saràinvece allestita la pesca di benefi-cienza.

«Quest’anno celebriamo 370anni di fede e di devozione, chenon sono mai venute meno in tuttiquesti anni – sottolinea il parrocodon Stefano Maria Grecchi - , anzi.Questa ricorrenza continua a esse-re un richiamo per tutte e due lenostre comunità, ma anche per ilterritorio circostante».

La vicenda della Madonna diArcagna è tramandata con cura eattenzione fino a noi dalle fontistoriografiche, che ricostruisconol’episodio con dovizia di particola-ri. E raccontano come un contadi-no intento ad arare il campo deno-minato San Gervaso, si trovò conil vomere a urtare qualcosa di mol-to duro sepolto nel terreno. I buoisi fermarono e dal terreno, dopoqualche scavo, ecco emergere unframmento di muro con l’immagi-ne dipinta della Beata Vergine. Unritrovamento a cui seguirono,sempre come riportano le fontistoriche, altri fatti sorprendentiche nel tempo alimentarono la de-vozione per l’effigie della Madon-na di Arcagna. Tra questi, il ritornodella voce al parroco di Arcagnadi allora, don Baldassarre Burlottie la guarigione dell’affittuario di

Pantanasco da una grave forma diartrite. Il frammento di muro ven-ne subito considerato alla streguadi una reliquia, portato nella cap-pella della Madonna del Rosariodella chiesa e soprannominato dai

fedeli la Madonna del Gabòn, pren-dendo spunto dal nome del gigan-tesco olmo che segnava il ritrova-mento, schiantato al suolo da untemporale nel 2011. n Rossella Mungiello

Il frammento di muro con l’effigie di Maria venerata ad Arcagna

MONTANASO Le due comunità parrocchiali in preghiera nell’anniversario del ritrovamento dell’effigie della Madonna “del Gabòn”

Arcagna celebra 370 anni di fedenella devozione alla Vergine Maria

La Messa dedicata agli ammalati, con la presenza dell’Unitalsi, è in programma il 25 aprile alle 15

del pellegrino. Alle 8 la prima Mes-sa, alle 10.30 la seconda e a segui-re la benedizione delle auto. Alle17 la benedizione dei bambini edelle mamme, alle 17.30 il rosarioe alle 18 la Messa.

Infine, il 5 giugno per la chiu-sura dell’anno pastorale del san-tuario sarà il vescovo di Lodi mon-signor Maurizio Malvestiti a pre-siedere la Messa solenne delle 16,preceduta dal rosario. Seguirà labenedizione eucaristica e la sup-plica. Quel giorno sarà anche ilprimo mercoledì del mese e inproposito dice don Lanzani: «Perla Messa dedicata agli ammalativediamo una partecipazione sem-pre più crescente e in generalecresce la devozione alla Madonna,da cui tanti mi confidano di averottenuto grazie». n

Venerdì 26 aprile, a una mesedalla morte di don Gigi Sabbioni,sono proposte alcune occasioni dipreghiera in suo ricordo e suffragio.

Presso il Carmelo di Lodi alleore 15.00 ci sarà la preghiera del-l’Ora Nona con le Suore, al terminespostamento (in autonomia) al Ci-mitero Maggiore e visita con mo-mento di preghiera alla tomba diDon Gigi. Alle 21 invece sarà cele-brata una santa Messa in suffragiodi don Gigi a Spino d’Adda. n

A LODI E SPINOVenerdì 26 apriledue appuntamentiin ricordodi don Sabbioni

di Raffaella Bianchi

Per la Mater Amabilis que-st’anno sarà monsignor Egidio Mi-ragoli, vescovo di Mondovì origi-nario della diocesi di Lodi, a pre-siedere la celebra-zione delle 15 del25 aprile, quandoad Ossago arriveràanche la fiaccolatache avrà acceso lafiamma al santua-rio della Costa inCavenago.

Altra novità,per la festa ver-ranno inauguratedue tovaglie d’al-tare ricamate dal-le monache del-l’isola di San Giu-lio. Spiega il parroco di Ossago donAlessandro Lanzani: «Il 6 aprilesiamo andati in pellegrinaggio insettanta parrocchiani, c’era ancheil sindaco. Le nuove tovaglie sonoofferte dai parrocchiani stessi edai devoti. Hanno una grande va-lenza simbolica sia per i coloriscelti, sia perché sono state pre-parate dalle monache, possiamodire che ogni punto è una preghie-ra». Il 6 aprile il gruppo ha fatto

L’anno pastorale si chiuderà solennemente domenica 5 giugno con la Messa presieduta da monsignor Malvestiti

anche conoscenza con la nuovabadessa Maria Grazia Girolimetto,mentre le precedente, Anna MariaCanopi appena mancata, avevaredatto l’introduzione al volumesul santuario, tre anni fa.

Ricco anche quest’anno il pro-gramma per la festa della MaterAmabilis, che si protrarrà fino al5 giugno con la Messa presiedutadal vescovo di Lodi monsignorMaurizio Malvestiti.

Le celebrazioni si aprono il 23e 24 aprile con ilrosario alle 15.30,la Messa alle 16con la supplica al-la Mater Amabilis,alle 20.45 il rosarioe la riflessionemariana.

Giovedì 25aprile la giornatapiù intensa. Alle7.30, in diretta conradio Maria, il ro-sario e poi la Mes-sa delle 8 all’altaredella Madonna

con la benedizione dei parteci-panti alla fiaccolata. Alle 10 il ro-sario, alle 10.30 la Messa. Alle 14comincerà l’afflusso dei pellegrinie spesso i primi ad arrivare sonogli ammalati che giungono da isti-tuti e famiglie, accompagnati daivolontari. Alle 15 la Messa dedica-ta proprio agli ammalati: presie-derà monsignor Miragoli, saràpresente l’Unitalsi, e arriverà lafiaccolata nella sua 44esima edi-

OSSAGO Il 25 aprile la fiaccolata e la celebrazione eucaristica con i malati presieduta da monsignor Miragoli

Mater Amabilis:due Vescoviper la festadel santuario

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DIOCESIDIMILANO I SABATO 20 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI I VII

vivono un momento di disagio sonoi tratti che contraddistinguono la sua attività. «Crediamo nella cura,nell’accoglienza, nelle relazioni e nella prossimità, per questo motivo,ogni giorno – ribadisce Giorgia Bar-bieri -. Ci facciamo casa e famigliaper chi vive un momento di difficol-tà affinché continui a sperare in unavita migliore».

Un centro diurno, aperto dalle 8alle 17, aiuta concretamente chi sitrova in difficoltà, fornendo un pun-to di riferimento a chi non ha un po-sto dove andare. Colazione e pranzi,docce e cambio, d’abito, assistenzamedica, lavanderia e parrucchiere:questi i servizi offerti alle personeche vivono per strada. «I Carissimiche accogliamo ogni giorno sono oltre 200 – precisa Barbieri -. Qui trovano il calore, l’abbraccio e l’aiutodi un’unica grande casa».

Ogni mese, poi, famiglie in diffi-coltà economica ricevono un paccoviveri. Mentre studenti e giovani lavoratori che hanno necessità di unalloggio possono contare sulla Resi-denza Trezzi, che li accoglie a costicalmierati. Dal 2012 la residenza di-spone anche di mini appartamenti,in cui ospita persone in cura pressogli ospedali di Milano, da soli o coni propri familiari, facendoli sentirecome a casa. n

– spiega Giorgia Barbieri, responsa-bile della comunicazione per l’Opera-. Ogni giorno aiutiamo tante perso-ne a rialzarsi, a sorridere e a condivi-dere la vita, i fatti imprevedibili cheessa riserva, ma anche le gioie. Lestorie, come le persone, sono uni-versi da esplorare e il Grande Pranzodi Pasqua offre a tutti questa possi-bilità». Nel 2021 si celebreranno i 100 anni dalla fondazione dell’Ope-ra. La prima “Casa del popolo” risaleinfatti al 1921, per volontà del cardi-nal Andrea Carlo Ferrari, Arcivesco-vo di Milano. E ancora oggi attenzio-ne ai senza tetto e alle persone che

pre in Duomo, l’Arcivescovo presie-de i Secondi Vespri.

Il pranzo alla “Cardinal Ferrari”Come a Natale, anche a Pasqua l’Opera Cardinal Ferrari di Milano siriunisce per un pranzo solidale, cherappresenta una grande occasionedi festa. Domani, domenica 21 aprile,in via Boeri 3, alle 12.30 l’Arcivesco-vo, reduce dalla celebrazione del Pontificale in Duomo, parteciperàal pranzo sociale..

«Trascorrere il giorno di Pasquainsieme significa celebrare la fede,la speranza, la solidarietà e l’aiuto

L’arcivescovo Mario Delpini ritratto durante la Veglia dello scorso anno

IN DUOMO La celebrazione «definisce il senso compiuto e pieno della nostra fede»

Questa sera la veglia di Resurrezione,domani alle 11 il pontificale di Pasqua

mostra dedicata a Lucio Fontana alMuseo del Duomo, da poco conclu-sa. Ora quel modello viene final-mente messo a confronto diretto

con la seconda versione della Depo-sizione di Cristo, quella presente ap-punto nella collezione permanentedel Museo Diocesano. n

L'agendadell’arcivescovo

Sabato 20 aprileAlle ore 16 a Milano presso l’Istituto Palazzolo - Fondazione don Gnocchi (Via don Luigi Palazzolo, 21) presiede la celebrazione.Alle ore 21 in Duomo a Milano presiede la Veglia Pasquale e celebrazione dei sacramenti di Iniziazione Cristiana.

Domenica 21 aprileAlle ore 8.30 a Busto Arsizio (Varese) nella Casa Circondariale di reclusione (Via per Cassano Magnago, 102) -presiede la celebrazione eucaristica.Alle ore 11 a Milano in Duomo presiede il Pontificale di Pasqua.Alle ore 13 a Milano presso l’Opera Cardinal Ferrari (Via Boeri, 3) partecipa al pranzo di Pasqua.Alle ore 16 a Milano in Duomo presie-de i Secondi Vesperi Pontificali.

Martedì 23 aprileAlle ore 10 a Roma, presso la Basilica di San Pietro, presiede la celebrazione eucaristica nel pellegrinaggio diocesa-no dei 14enni.

Mercoledì 24 aprileAlle ore 21 a Magenta (Milano) nella basilica di San Martino (Via Roma, 39) presiede la celebrazione eucaristica nel XV anniversario della canonizza-zione di Santa Gianna Beretta Molla.

Venerdì 26 aprileAlle ore 9 a Seveso presso il Centro Pastorale Ambrosiano (Via S. Carlo, 2) presiede la celebrazione eucaristica e partecipa al Convegno della Fondazio-ne Migrantes.Alle ore 17 a Cremona nell’ex monaste-ro di Santa Monica (Via Bissolati) visita rl cantiere per il nuovo campus della Università Cattolica del Sacro Cuore.

Sabato 27 aprileAlle ore 15 a Seveso, nel Centro Pasto-rale Ambrosiano (Via S. Carlo, 2) porta il saluto al Convegno regionale del Diaconato Permanente.

Il 27 e il 28 aprileA Triuggio (Monza Brianza) nella Villa Sacro Cuore (Via Sacro Cuore, 7) presie-de il Consiglio Pastorale Diocesano.

Il pellegrinaggio diocesano a Roma dei preadole-scenti è in programma dal 22 al 24 aprile. Quest’anno,a sottolineare l’importanza dell’appuntamento nelcammino della Chiesa ambrosiana, sarà presentel’Arcivescovo, che presiederà la Santa Messa nellabasilica di San Pietro in Vaticano martedì 23 aprilealle 10. Mercoledì 24 aprile alle 10.30 ci sarà invecela partecipazione all’udienza generale con papa Fran-cesco in piazza San Pietro in Vaticano. A questi duemomenti di grande significato spirituale, che raduna-no migliaia di ragazzi e fanno percepire il senso dellaChiesa diocesana e della Chiesa universale, si aggiun-

Questa sera, sabato 20 aprile, Sabato santo, alle 21, in Duomo a Mi-lano sarà celebrata la solenne Vegliadi Risurrezione, cuore di tutto l’annoliturgico, presieduta dall’Arcivesco-vo, monsignor Mario Delpini. Comespiega monsignor Claudio Magnoli,responsabile del Servizio diocesanoper la Pastorale liturgica, «il Sabatosanto trascorre nel silenzio, nella preghiera e nella riflessione, in atte-sa della gioia cui dà voce prima il Cristo Signore Risorto e poi il cantodell’Alleluja della Veglia. Una cele-brazione la cui solennità è sottoline-ata dalla straordinaria abbondanzadella Parola di Dio (nove letture), dalcanto del Preconio, dall’annuncio della Risurrezione e dall’eventualebattesimo di catecumeni».

Sempre questa sera 20 aprile, suTelenova (canale 14) e su Chiesa Tv(canale 195), la diretta della celebra-zione della Veglia di Risurrezione sarà preceduta alle ore 20.30 dallo“Speciale Pasqua” de “La Chiesa nel-la città”. In replica alle 16.45 e alle 21di domenica su Chiesa Tv. Lo Specia-le, aperto dagli auguri dell’Arcive-scovo, sarà dedicato al Cartone dellaScuola di Atene di Raffaello. Il capo-lavoro interamente restaurato, è stato reso da soli pochi giorni visibi-le al pubblico presso la PinacotecaAmbrosiana, in un suggestivo e in-novativo allestimento.

Domani, domenica 21 aprile, alle11, in Duomo a Milano si terrà il so-lenne Pontificale di Pasqua presie-duto dall’Arcivescovo, monsignorMario Delpini. La celebrazione «de-finisce il senso compiuto e pieno della nostra fede». Anche in questocaso, dretta su Chiesa Tv (canale 195) e www.chiesadimilano.it; RadioMater manderà in onda l’omelia del-l’Arcivescovo in differita alle 12.20.

Alle 16 di domani 21 aprile, sem-

L’arcivescovo parteciperà al pranzo sociale all’Opera Cardinal Ferrari di Milano che da cento anni accoglie i poveri, i senzatetto e i disagiati

SI TIENE DAL 22 AL 24 APRILE, PRESENTE L’ARCIVESCOVOIl pellegrinaggio diocesano a Roma dei preadolescenti gono gli itinerari che i singoli gruppi organizzeranno

a livello locale. Inoltre, dopo l’esperienza positivadello scorso anno, sarà riproposta la “Preadoca-ching”, una caccia al tesoro speciale e multimedialeper conoscere qualche aspetto segreto di Roma eriflettere sul valore nascosto di certi indizi che i prea-dolescenti dovranno scoprire, visitando alcune zonedella città. L’animazione della “Preadocaching” sisvolgerà nel pomeriggio di martedì 23 aprile conpartenze scaglionate dalle 16 alle 18.

La partecipazione alla “Preadocaching” sarà libe-ra: i gruppi interessati sono invitati a segnalare lapresenza durante l’iscrizione online; i gruppi parteci-panti dovranno avere a disposizione smartphonee cuffie. n

Gli spazi del Museo Diocesanodi Milano presentano un suggestivopercorso dedicato alla Passione diGesù che culmina con due proposte“inedite” e straordinarie: il Compian-to degli inizi del Cinquecento attri-buito ad Altobello Melone e i bozzet-ti della Pietà realizzati da Lucio Fon-tana per il Duomo di Milano.

La grande tavola rinascimentaleviene presentata per la prima volta,facendo parte della Quadreria arci-vescovile, e quindi di norma non ac-cessibile al pubblico. Un’opera affa-scinante e “misteriosa”, non essen-doci alcuna documentazione né sul-la sua origine né sul suo autore. Oggi

la critica si esprime pressoché una-nimemente a favore dell’attribuzio-ne ad Altobello Melone, il più origi-nale tra i pittori cremonesi attivi nella prima metà del XVI secolo, no-to soprattutto per gli affreschi di-pinti nella cattedrale della sua città.

Se il dipinto di Altobello Melonerappresenta un’assoluta novità, dariscoprire sono anche le altre splen-dide opere che costituiscono l’itine-rario tra arte e fede all’interno del Museo Diocesano: capolavori comela trecentesca Crocifissione su fon-do oro di Anovelo da Imbonate, il leonardesco Cristo portacroce delGiampietrino, la borromaica Pietà

di Procaccini, passando attraversol’emozionante Orazione nell’orto de-gli ulivi di Simone Peterzano e quel-la di Fede Galizia e il confronto tradue potenti Crocifissioni ottocente-sche, quella di Francesco Hayez e quella di Mosè Bianchi.

Infine, a conclusione di questointenso percorso fra arte e fede, il visitatore potrà incontrare le Pietàdi Lucio Fontana, ovvero i due boz-zetti in gesso che il maestro dello Spazialismo realizzò per il Duomodi Milano nel 1954 per la predella della Pala dell’Assunta. La prima versione è stata esposta al pubblicoper la prima volta in occasione della

MUSEO DIOCESANO Due opere: il “Compianto su Cristo morto” di Altobello Melone e i bozzetti della Pietà di Lucio Fontana

Un “inedito” itinerario per la Pasqua

Particolare del Compianto del Cinquecento attribuito ad Altobello Melone

Page 8: I SABATO 20 APRILE 2019 I CHIESA...apostolico di Gerusalemme padre Pierbattista Pizzaballa. A Nazareth i nostri sacerdoti e seminaristi saranno alla grotta del-l’Annunciazione, al

VIII I I SABATO 20 APRILE 2019 I IL CITTADINO DI LODI