I ripascimenti “mangiati” Estate - Studio De...

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Poste italiane Spa - spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art 1, comma 1, DCB Genova LIGURIA BUSINESS JOURNAL PERIODICO DI ECONOMIA E MARKETING TERRITORIALE BJ 4 Anno 6, numero 7-8 (52), luglio-agosto 2010 ARSENALE Tra Finmeccanica e indotto il “cuore” della Spezia Scaletti e Borsi a pagina 5 Persone: Roberto De Lorenzis 8 Liguria e Small Business Act 11 Finanza: Carispe in salsa francese 16 Servizio civile: crisi di vocazioni 23 Themis entra in Europa 25 Un museo per la rumenta 30 FOCUS SUBBUTEO Il calcio in miniatura made in Manesseno Gambaro a pagina 13 IMPRESE UMBERTO RISSO L’ultimo anno del presidente Balestreri a pagina 9 PERSONE ALL’INTERNO Estate Capuzzo a pagina 20 INCENDI Inferno nei boschi abbandonati Bocerani a pagina 2 TENNIS Tutti i numeri di uno sport Ferrando a pagina 26 SPIAGGE I ripascimenti “mangiati” Bonchi e Mietta a pagina 17 CROCIERE Business avanti tutta www.bjliguria.it ogni giorno le notizie di economia e territorio www.bjliguria.it il quotidiano online che racconta la Liguria

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Poste italiane Spa - spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art 1, comma 1, DCB Genova

­­­LIGURIABUSINESSJOURNAL

PERIODICO DI ECONOMIA E MARKETING TERRITORIALE

BJ€ 4 Anno 6, numero 7-8 (52), luglio-agosto 2010

ARSENALETra Finmeccanica e indottoil “cuore” della SpeziaScaletti e Borsi a pagina 5

Persone: Roberto De Lorenzis 8

Liguria e Small Business Act 11

Finanza: Carispe in salsa francese 16

Servizio civile: crisi di vocazioni 23

Themis entra in Europa 25

Un museo per la rumenta 30

FOCUS

SUBBUTEOIl calcio in miniaturamade in ManessenoGambaro a pagina 13

IMPRESE

UMBERTO RISSOL’ultimo annodel presidenteBalestreri a pagina 9

PERSONE ALL’INTERNO

EstateCapuzzo a pagina 20

INCENDIInferno nei boschi abbandonatiBocerani a pagina 2

TENNISTutti i numeri di uno sportFerrando a pagina 26

SPIAGGEI ripascimenti “mangiati”Bonchi e Mietta a pagina 17

CROCIEREBusiness avanti tutta

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il quotidiano onlineche racconta la Liguria

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di Silvano Balestreri

Non fanno mai un giorno di assen-teismo. Indispensabili all’economiae alla vita sociale del Paese, sgobba-

no duro dalla mattina alla sera senza maiguardare l’orologio. Producono ricchezzae danno lavoro. Possiedono conoscenzetecniche, giuridiche, sanitarie. Se consul-tati potrebbero dare molto alla loro Regio-ne e al loro territorio, ma la loro vocenon è ascoltata e uno straordinario patri-monio di esperienza e conoscenza rischiadi essere disperso. I liberi professionisti, centocinquant'annidopo l’unità d’Italia che hanno contri-buito a fare con le loro idee risorgimen-tali, si sentono adesso un po’ i paria in unPaese abituato a ragionare e confrontarsisoltanto sui grandi numeri: grandi fabbri-che, grandi sindacati, grandi consultazioni,senza accorgersi che è in atto una conti-nua, rapidissima trasformazione del mon-do del lavoro. Invece, avvertono i liberi pro-fessionisti, la stagione della macroeconomiaè tramontata, la crisi globale ha dimostra-to con spietata crudezza che la ripresa puòvenire dalla piccola e media impresa. «È unarealtà che noi conosciamo benissimo», av-verte Roberto De Lorenzis, consulen-te del lavoro a Genova e da tre mesi pre-sidente di Confprofessioni Liguria.Per fronteggiare l’emergenza crisi i picco-li, che sul lavoro realizzano grandi cose,hanno deciso di fare squadra per non es-sere più invisibili. Cinque associazioni:Confcommercio, Confesercenti, Confar-tigianato, Cna e Casartigiani hanno som-mato insieme i loro piccoli numeri e fat-to un totale che recita 2,6 milioni di asso-ciati e 817 milioni di fatturato. Così dallagrande alleanza dei piccoli è nata Reteimprese Italia, in grado di alzare la voce ereclamare minore pressione fiscale e mag-giore accesso al credito.Lo stesso hanno fatto i liberi professioni-sti, che hanno deciso di contarsi e metter-si insieme. In Italia i liberi professionisti so-no quasi quattro milioni, danno lavoro a unmilione e mezzo di dipendenti (tanti quan-ti gli abitanti della Liguria) e producono il12,5% del prodotto interno lordo. La gran-de casa dei liberi professionisti si chiamaConfprofessioni. La Confederazione sinda-cale italiana libere professioni è un orga-nismo interassociativo che riunisce le 16principali organizzazioni di settore suddi-vise in quattro comparti d’area: economiae lavoro (dottori commercialisti, esperticontabili, consulenti del lavoro, revisoricontabili); diritto e giustizia (avvocati, no-tai); ambiente e territorio (ingegneri, archi-tetti, dottori agronomi, geologi); sanità e sa-lute (medici di medicina generale, denti-sti, veterinari, psicologi).

Confprofessioni è presente in tutta Italia edè stata fondata a Roma addirittura nel1966, ma soltanto nella primavera scorsa èsbocciata la sezione ligure, costituita dauna giunta esecutiva regionale composta daun presidente, sei membri e dal collegio deirevisori dei conti. «Vogliamo dare voce ai liberi professioni-sti – spiega De Lorenzis – le categorieprofessionali sono obbligatoriamente rap-presentate dagli ordini a livello istituziona-le, ma gli ordini hanno come scopo la tu-tela della pubblica fede, lo scopo di Con-fprofessioni, che riunisce le associazionisindacali dei professionisti, è invece quel-lo di legittimare i loro interessi. L’azionedella confederazione – aggiunge – mira al-la qualificazione e alla promozione delle at-tività intellettuali nel contesto economico

e sociale, proponendosi comefattore strategico per lo svi-luppo e il benessere del Paesee contribuendo, assieme alleistituzioni politiche e alle altreforze sociali, alla crescita cultu-rale ed economica della so-cietà».Secondo De Lorenzis le pro-fessioni intellettuali come lepiccole aziende soffrono di ungap di rappresentanza, perchénon contano per quello chevalgono. L’obiettivo della suamission sembra quasi impossi-bile: trasformare Confprofes-sioni Liguria da associazionesindacale di qualche migliaia diliberi professionisti in un sog-getto istituzionale, che parte-

cipi con pari dignità rispetto alle grandi si-gle sindacali alle consultazioni con Regio-ne, Provincia, Comune e Università nelconfronto continuo e costante per elabo-rare le strategie della ripresa e del rilancioeconomico e produttivo della Liguria.De Lorenzis da trentadue anni è consulen-te del lavoro: «Il ruolo di chi fa questomestiere – dice – è profondamente cam-biato, non è più un esecutore materiale diadempimenti più o meno complessi, ma èuna figura centrale delle problematichedel lavoro, contabili e fiscali. È un profes-sionista a tutto campo, che dialoga con leparti sociali; che intrattiene rapporti distretta collaborazione con il mondo uni-versitario; che si colloca al centro dei com-plessi rapporti che ruotano intorno a tut-to quello che si intende per lavoro. Il con-

FocusPersone

Enr i co Musso, 48 anni, senatore del Pdl edocente di Economia Applicatanell’università di Genova, è stato eletto aLisbona (unico italiano) nel direttivodell’International association of maritimeeconomists, organizzazione che raggruppagli esperti di economia marittima.

Presidente è Theo Notteboom, dell’università di Anversa.Musso è anche presidente della sezione Porti e trasportimarittimi della World conference on transport researchsociety.

Gio vanni Pacor , triestino, diplomato alConservatorio Tartini nel 1980 e diplomatodirettore d’orchestra a Vienna nel 1985 e indirezione e composizione a Venezia nel1987, è il nuovo sovrintendente del teatroCarlo Felice. È sovrintendente della Greeknational Opera di Atene, è stato

coordinatore artistico dell’Atrena di Verona, ha organizzatogli eventi di Liverpool 2008, ha lavorato per il Teatro Verdidi Trieste, per la Budapest Chamber Ochestra, loStadttheater di Klagenfurt, per il Teatro Belli di Spoleto eper alte strutture. Lo affianca Renzo Fossa t i, 66 anni il 22luglio, laureato in Economia e Commercio a Genova, giàdipendente e manager di Am Rinaldo Piaggio, Esselungaspa, ed Erg spa (dove, fino al dicembre 2009, era direttorerisorse umane e sistemi del gruppo), che ricoprirà il ruolo diresponsabile della “strategia industriale”.

R iccardo Pe ll i cc i, 65 anni, torinese, laureato nel 1971 aGenova, dal 1996 primario della divisione di Chirurgiagenerale dell’ospedale Santa Corona, andato in pensione, èstato subito nominato direttore scientifico del progetto dichirurgia oncologica legata alle patologieepatobiliopancreatiche, dal quale dovrebbe nascere un polouniversitario al Santa Corona.

Vit to r io Pend in i , 57 anni il 23 luglio, avvocatocassazionista dal 1993 è il nuovo presidente della Camerapenale di Genova, organo che riunisce i penalisti. Succede aCor rado Pagano. Nel direttivo S te fano Pe l leg r in i(segretario), G ianf ranco Pagano (tesoriere), Maur i zioBarab ino, Salv atore Bo t t ig l i e r i , Fabiana Cil io, Enr i coCiur lo, Feder i co F igar i , And re a Guido, S te f anoSambugaro ed Enr ico S cope si.

Paolo Pet ral ia, 55 anni il 2 settembre, nato a SanGiovanni Valdarno, è il nuovo direttore generale dell’IstitutoGiannina Gaslini. Petralia si è laureato nel 1992all’Università di Genova, specializzandosi in igiene eorganizzazione dei servizi ospedalieri, si è perfezionato inbioetica alla Università Cattolica di Roma e ha conseguito ildiploma di general management dalla SDA Bocconi.. Èdirettore del Centro polifunzionale pegliese e del Centroregionale per le malattie neuromuscolari Uildm, e direttoresanitario del Centro di riabilitazione per gravi cerebrolesioniacquisite di Genova. È nel cda dell’Ospedale Galliera,presidente regionale dell’Associazione nazionale S. PaoloItalia, è dirigente nazionale del Forum del III Settore epresidente genovese del Forum ligure delle associazionifamiliari. Sostituisce Antonio I nfante che è statonell’incarico 25 anni e diventa vicepresidente del Gaslini.

P ie r Francesco P ine l l i , ingegnereidraulico, è stato nominato presidente diErg Petroli (si occupa dicommercializzazione di prodotti petroliferi,attraverso il canale Rete ed Extra Rete). Dal2006 ne era a.d. Pinelli è anche direttoredella Divisione refining & marketing di Erg

spa. Dal 2003 è a.d. di Erg Power & Gas (produzione ecommercializzazione di energia termoelettrica, vapore egas). Pinelli ha iniziato come ingegnere del Gruppo Enel;negli anni Novanta è stato business development managerper Europa e Africa per Aes Corporation. Ha lavorato per Bain& Company. Gli altri incarichi in Erg Petroli: Claud io Spinaci,52 anni, ingegnere, nel gruppo Erg dal 2005, è a.d.; P ie troMuti è consigliere. P ie tro Gio rdano lascia il ruolo dipresidente della società am mantiene gli altri incarichi nelgruppo Erg.

Aldo Puccin i, 63 anni, spezzino, è statoconfermato per la terza volta presidente diSigma, incarico che ricopre dal 2004. Sigma,Società italiana cruppi mercantili associati, èattiva distribuzione organizzata, con 14centri distributivi, oltre 2.200 punti vendita,un fatturato 2009 di 3 miliardi di euro,

Sigma, è nata nel 1962 a Bologna.

PERSONE & AZIENDE

8 L i gur i a­Bus i nes s ­J ournal ­7-8/2010

ROBERTO DE LORENZIS AL VERTICE DI CONFPROFESSIONI LIGURIA

Il consulente del lavoro difende “i piccoli”: «Abbiamo bisognodi meno ideologia e più senso pratico. E dobbiamo renderciconto che è finita la stagione delle rendite parassitarie»

Il sindacalistadei professionisti

Bolzanino di nascita, cinquantatré anni da compiere ilprossimo 26 ottobre, sotto il segno zodiacale dello Scorpione(quello del genio dell’informatica Bill Gates), sposato, duefigli, Roberto De Lorenzis da trentadue anni è consulente dellavoro. Laurea in giurisprudenza, stazza da gigante, hobbydella fotografia, ottimo tiratore con la pistola (ha partecipatoa un campionato nazionale), De Lorenzis per oltre undecennio, dal 1996 al 2007 è stato segretario generalenazionale dell’Associazione dei consulenti del lavoro (Ancl).Ora è presidente di Confprofessioni Liguria.Alla guida ci sono anche il vicepresidente MassimoLusuriello dell’Anrc (Associazione nazionale revisoricontabili), Alessandro De Stefanis (Singeop, sindacatogeologi professionisti), Raffaella Giudice (Andi,Associazione nazionale dentisti italiani), Filippo D’Amore(Federnotai), Dante Benzi (Adc, Associazione dottoricommercialisti) e Gualt iero Tanturli (Anvi, Associazionenazionale veterinari italiani). Presidente del Collegio deirevisori è Roberto Bozzo affiancato da Luca Giacometti(Ungdcec, Unione nazionale giovani dottori commercialisti edesperti contabili) e Gianluca Torre (Ala, Associazione liberiarchitetti).

Confprofessioni/Scheda

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L i gur i a­Bus i nes s ­J ournal ­7-8/2010 9Persone

di Silvano Balestreri

Sarà un’uscita di scena con ilbotto e i fuochi d’artificio.Umberto Risso si appresta a

concludere il mandato triennale dipresidente di Confindustria Liguriacon il convegno più internaziona-le e “diplomaticamente” più delica-to delle celebrazioni per i primicent’anni di Confindustria. Il temaè da maneggiare con cura: le relazio-ni industriali. Un titolo che riman-da alla stagione degli autunni caldi,ma che rimane sempre di attualità:basta pensare al referendum per lasopravvivenza dello stabilimentoFiat di Pomigliano d’Arco, nel cuo-re del Sud affamato di lavoro e di in-vestimenti.«È arrivato il momento in cui biso-gna confrontarsi con la capacità delPaese di adeguarsi ai cambiamenti»,avverte Risso, ricordando che a To-rino c’erano anche gli industrialidella Federazione Ligure quel 5maggio del 1910, quando LouisBonnefon, industriale della seta diorigine francese, inaugurò la primasede della Confederazione italianadell’industria. Forte di quella presen-za ligure nella città sabauda, Risso haconvinto Emma Marcegaglia a

scegliere Genova per l’ultimo ap-puntamento del centenario. Vener-dì 24 e sabato 25 settembre sul pal-co dei Magazzini del Cotone sfile-ranno industriali ed economisti diprestigio internazionale, a confermache i mondi dell’economia e dellavoro sono sempre più globali eche gli uomini e le donne delle re-lazioni industriali devono essere ingrado di confrontarsi con una visio-ne, che vada ben oltre gli angusticonfini della cinta daziale.Al convegno ci saranno GiorgioSquinzi, presidente di Federchi-mica; Peter Loescher, presidente eCeo del gigante multinazionale Sie-mens; Ignazio Visco, vicediretto-re generale di Bankitalia. Ci saràl’economista e docente alla SaintLouis University di Washington Mi-chele Boldrin, un cervello in fu-ga, che ha saputo rinunciare ai treminuti di celebrità, offerti da uncollegamento televisivo con la tra-smissione Ballarò condotta da Gio-vanni Floris. Ci saranno i leadersindacali, Epifani, Bonanni e An-geletti, sfileranno i ministri Mau-rizio Sacconi e Renato Brunet-ta.Quando le luci della ribalta saran-no spente Umberto Risso smette-rà i panni di presidente di Confin-

dustria Liguria e tornerà a occu-parsi a tempo pieno della sua socie-tà: il gruppo Autogas Nord, fonda-to negli anni Cinquanta da suo pa-pà Aldo e da Francesco Quirico.Per i tre anni del suo mandato Ris-so ha navigato tra i marosi dellagrande crisi, emulando il coraggiodel bisnonno che, a bordo del bri-gantino a vela “Pedro”, ha doppia-to Capo Horn. Tenendo saldo il ti-mone è riuscito a superare l’emer-genza e ha avviato la ristruttura-zione dell’apparato di Confindu-stria Liguria. Sessantatré anni dacompiere il 17 dicembre sotto ilsegno zodiacale del Sagittario (lostesso di Winston Churchill), lau-rea in economia, sposato, due figlie,una che lavora in Inghilterra, l’altra,Elena, che lavora nell’azienda di fa-miglia, Umberto Risso non ama leschermaglie con il fioretto ed è abi-tuato a dire quello che pensa conpotenti colpi di scimitarra: «La cri-si internazionale, che ci ha scon-volto, deve essere affrontata apren-do non soltanto una reale stagionedi riforme nel nostro Paese, ma an-che preparandoci a una vera svoltaculturale, il che significa buttare amare cinquant’anni di conformi-smi. L’elenco delle riforme – rinca-ra la dose – è diventato negli ulti-

mi anni un mantra che viene reci-tato per esorcizzare paure e disagi.Non basta il mantra, non bastal’esorcismo, ci vuole la cultura delcambiamento».Risso la invoca per liberare l’econo-mia e lavoro da lacci e lacciuoli,che imbrigliano la ripresa. Credefermamente nell’etica dell’impresae nella legalità, che deve essere so-stenuta da una lotta senza remissio-ne alla criminalità organizzata, cheallunga le mani sulle imprese, e al-l’evasione fiscale. «In una societàbloccata da troppi interessi, da trop-pi privilegi, da troppi “grandi vec-chi” – ha il coraggio di dire – chehanno accompagnato e rallentatola nostra democrazia dal dopoguer-ra a oggi, spetta ai giovani chiede-re e portare avanti i temi istituzio-nali, sociali ed economici in gradodi lanciare un nuovo contratto so-ciale, che si basi sull’etica, sulla re-sponsabilità del proprio ruolo, sulvalore e il metodo e sul rispetto to-tale della legalità nella sua dupliceveste di malavita organizzata ed eva-sione fiscale».

UMBERTO RISSO (CONFINDUSTRIA LIGURIA): BILANCIO DI FINE MANDATO

Il presidente concluderà il triennio con un convegno nazionaleper i cent’anni di Confindustria e tornerà alla sua azienda,Autogas Nord (oltre 40 mila clienti)

sulente è interprete e mediatore tralinguaggi differenti e interessi diver-si, talvolta contrapposti».Il consulente del lavoro del Terzomillennio cancella lo stereotipo cine-matografico del terribile capo dell’uf-ficio personale (interpretato da Gian-ni Agus) che terrorizza l’impaccia-to travet Fracchia-Fantozzi (inter-pretato da Paolo Villaggio). Ades-so anche aziende con oltre 200 di-pendenti affidano in outsourcing, ov-vero esternalizzano, l’ufficio persona-le, non soltanto perché è più vantag-gioso economicamente, ma perchépermette anche di spostare all’ester-no eventuali contrasti e tensioni, chepotrebbero nuocere alla produttività.«Il consulente del lavoro – aggiungeDe Lorenzis – assiste piccole e me-die imprese nell’amministrazione delpersonale dalla preparazione dellebuste paghe all’organizzazione, allagestione delle relazioni sindacali. Ilconsulente si occupa della concilia-zione, della composizione di eventua-li conflitti, della sicurezza, per quan-to riguarda la parte giuridica.Tutto èdi sua competenza: dalle assunzioni fi-no, purtroppo, agli aspetti più dolo-rosi come cassa integrazione e licen-ziamenti».Il presidente di Confprofessioni Ligu-ria ricorda con legittimo orgogliol’introduzione del welfare contrat-tuale per i dipendenti degli studi pro-fessionali. Tenendo conto che oltrel’80% dei dipendenti sono donne,con un contributo di 13 euro al me-se è stata realizzata una polizza inte-grativa per l’assistenza socio sanitariadei figli piccoli o di persone non au-tosufficienti in famiglia. Inoltre sem-pre per il personale è stato istituito unfondo per l’aggiornamento e la for-mazione continua.Forte di questa esperienza sulla pri-ma linea del fronte del lavoro, DeLorenzis chiede il confronto con isti-tuzioni ed enti locali per lanciare for-te e chiaro il messaggio che la «pic-cola impresa deve essere il modello disviluppo per i paesi dell’aerea delMediterraneo» e che anche le gran-di sigle sindacali devono aprirsi alconfronto con i liberi professioni ela piccola impresa. «I liberi professio-nisti – insiste – sono i lavoratori del-la conoscenza, che offrono un valo-re aggiunto fondamentale per la so-cietà moderna, suggerendo soluzio-ni innovative e flessibili. Abbiamotutti bisogno di meno ideologia e piùsenso pratico. È finita la stagione del-le rendite parassitarie e i liberi pro-fessionisti dimostrano ogni giornola loro capacità di dare un contribu-to allo sviluppo del Paese, che è pre-parare 8 milioni di buste paghe; com-pilare le denunce dei redditi, coope-rare e integrare la pubblica ammini-strazione. I consulenti del lavoro, chetradizionalmente assistono le picco-le aziende nella gestione delle risor-se umane, sanno benissimo che ilcapitale umano è uno dei fattori chemaggiormente possono determina-re il successo dell’azienda. Per que-ste ragioni i liberi professionisti pos-sono contribuire alla crescita dellaLiguria e chiedono che la loro vocesia ascoltata».Anche di quelli che non pagano letasse? «No. Gli evasori fiscali non so-no difendibili». ///

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Èmarchiato 2.0 il nuovo sitointernet di Confindustria Li-guria. www.confindustrialigu-

ria.it, finestra on line della federazio-ne nata nel 1971 come rappresen-tanza a livello regionale delle Con-findustrie e Unioni industriali ligu-ri con oltre 1900 imprese associate ecirca 70 mila dipendenti, dalla se-conda metà di giugno diventa unapiattaforma cosiddetta web 2.0. Untraguardo tecnologico? Un nuovomodo di gestire le informazioni inrete? «Entrambe le cose e uno stru-mento informatico che consente arealtà territoriali diverse di lavorarepiù efficacemente insieme», spiegail presidente di Confindustria Ligu-ria Umberto Risso. L'aggiornamen-to è stato possibile grazie a un finan-ziamento di alcune decine di mi-gliaia di euro da parte del Fondo re-gionale di sistema della Confindustrianazionale. Da statuto è prevista la

concessione di contributi straordina-ri alle confederate che presentinoun progetto particolarmente innova-tivo. «Abbiamo preso esempio – di-ce Risso – da Confindustria Tosca-na, la prima a percorrere questa nuo-va strada informatica con successo eabbiamo presentato a Roma un pro-getto di nuovo sito in versione web2.0 puntando sulle grandi potenzia-lità del sistema». Requisito base perottenere il portafoglio di spesa era laprogettualità, l’elemento innovativo.Il web 2.0 integra world wide web,e-commerce, blog, forum e tutti isocial network. Il passo successivo èl'applicazione nel mondo impren-ditoriale e associativo. Enterprise 2.0– così si chiama il progetto inaugu-rato e collaudato da ConfindustriaToscana – a cui la Confindustria li-gure si è ispirata. Non più tanti siti di-stinti come scatole cinesi ma diver-si vasi comunicanti, dove le informa-

zioni circolino, siano facilmente ac-cessibili e possano essere fruibili tan-to dai singoli utenti associati quan-to dai numerosi funzionari a tutti i li-velli impegnati nel mondo confindu-striale. «Un restyling culturale primache informatico – spiega il respon-sabile del progetto Enterprise 2.0per Confindustria Liguria e Toscana,Marco Boni – l’obiettivo è creareun flusso d’informazioni costante,che dal vertice confederale scenda al-le associazioni e quindi alle imprese».L’auspicio di chi ha progettato il tut-to, sarebbe che questo meccanismoarrivasse anche a invertire l'attualemodo di lavorare e che gli apporti(commenti, segnalazioni) delle im-prese associate risalissero la piramidegerarchica fino a migliorare i conte-nuti del sito madre nazionale. «Que-sto, per il momento, resta una chime-ra», dice Boni.Il modello aperto consente alle asso-

ciazioni di provincia di aderirvi conuna propria piattaforma entro undisegno grafico, tecnico e funziona-le omogeneo, che rende disponibilistrumenti e servizi web da gestirefacilmente in autonomia. «L’infor-matica aiuta ad avvicinare le compe-tenze locali – sottolinea Risso – co-sì da permettere lo scambio di espe-rienze e punti di vista». «La scalabi-lità è tale – sostiene Boni – che ilprogetto può arrivare a essere decli-nato per rispondere alle esigenzespecifiche delle singole imprese ade-renti alle associazioni».

Francesca Garrè

Gli industriali liguri scelgono il web 2.0

IL SITO WWW.CONFINDUSTRIALIGURIA.IT NASCE DALLA COLLABORAZIONE CON LA TOSCANA

«Una società bloccatada grandi vecchi e interessi»