I Retrovirus

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I Retrovirus Claudia Maugeri Gianmarco Motta Grazia Paladino Eliana Pellegrino Prof.ssa Cinzia Di Pietro FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA A.C. 2009/2010

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I Retrovirus. FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA A.C. 2009/2010. Claudia Maugeri Gianmarco Motta Grazia Paladino Eliana Pellegrino. Prof.ssa Cinzia Di Pietro. Appartengono alla famiglia dei virus. Sono quindi anch’essi parassiti endocellulari obbligati. - PowerPoint PPT Presentation

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I Retrovirus

Claudia MaugeriGianmarco Motta

Grazia PaladinoEliana Pellegrino

Prof.ssa Cinzia Di Pietro

FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIAA.C. 2009/2010

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Appartengono alla

famiglia dei virus.

Sono quindi anch’essi

parassiti endocellulari obbligati

.

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Si tratta di aggregati molecolari

privi di organelli che ne permettano la

replicazione.

Dunque se i retrovirus non

penetrano in una cellula non riescono

a duplicarsi.

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Esternamente presentano un un involucro fosfolipidico detto capside

o “envelope”.

All’interno è contenuto il genoma costituito da due molecole di Rna.

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• VIDEO

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Il genoma virale contiene almeno tre geni fondamentali: •GAG (group specific antigen), che codifica per le proteine strutturali.

• POL (polymerase),che codifica per l’ enzimaTrascrittasi inversa.

•ENV (envelope),che codifica per le proteine di membrana.

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Nel genoma virale sono state identificate numerose sequenze che agiscono in cis durante la replicazione virale.

Tra queste sequenze vi sono i due LTR (“long terminal repeat”) situate al 5’ e al 3’ del genoma del retrovirus, che contengono regioni coinvolte nella trascrizione inversa, nell’integrazione e nella regolazione dell’espressione del genoma virale.

Tra le altre sequenze disperse all’interno del genoma si trova anche il segnale di impacchettamento (“packaging signal”) che permette il trasferimento del genoma virale all’interno del virione.

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Ruolo della trascrittasi inversa nei retrovirus

Attività della trascrittasi inversa La trascrittasi inversa è un enzima il cui ruolo è quello di

trascrivere l'informazione genica da molecola di RNA a molecola di DNA.

Sintesi di cDNA L'enzima della trascrittasi inversa, per prima cosa, inizia a

trascrivere a partire dal RNA una molecola di DNA complementare nonsense o cDNA. Il punto di avvio è codificato all'interno dell'RNA e prende il nome di promotore costituito da una sequenza di poli-T.

L'enzima non possiede l'attività di correzione delle bozze e, pertanto, nel filamento di cDNA si introducono degli errori che determinano la variabilità del virus e la conseguente crisi del sistema immunitario che, ogni volta, si trova di fronte un virus apparentemente sconosciuto.

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Sintesi di dscDNA

La sintesi del cDNA a doppio filamento (dscDNA) avviene sulla base del cDNA precedentemente sintetizzato.

L'enzima della trascrittasi inversa se riconosce un solo filamento di ssRNA lo traduce mentre se riconosce lo stesso filamento legato ad una elica di cDNA lo taglia via. Dopo aver liberato la prima elica del cDNA la polimerasi sintetizza l'elica complementare.

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RT-PCR

Il metodo è costituito da due passaggi:• la sintesi di DNA a singolo filamento,utilizzando

come stampo l’m RNA e la trascrittasi inversa• la successiva amplificazione di questo con la

reazione di PCR. L’enzima trascrittasi inversa utilizza un

oligonucleotide complementare (Primer 1) per iniziare la sintesi di DNA utilizzando una molecola di RNA stampo. Il ssDNA è poi utilizzato come stampo per la sintesi di un singolo filamento di DNA mediante l’utilizzo del Primer 2. I Primer 1 e 2 sono poi utilizzati per l’amplificazione con la PCR.

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Applicazioni terapeutiche mediante retrovirus

• Sin dagl’anni ‘90 inizia lo studio sulle possibili applicazioni delle caratteristiche dei retrovirus

• Trasformando il virus patogeno in virus “helper”

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• I primi studi avevano l’obiettivo di sfruttare i virus come vettori per veicolare il genoma artificiale all’interno del DNA della cellula ospite. Per modificare il patrimonio genetico di essa correggendone i difetti o conferendole una nuova funzione

• Terapia a livello embrionale• Terapia a livello somatico

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Procedimento • Creazione in laboratorio del

“minigene”(transgene):contenente promotore, enhancer e tratti esonici e intronici

• Eliminazione del genoma virale• Inserimento del “minigene”

all’interno del virus “epurato”• Inserimento del

virus”helper”all’interno della cellula da trattare

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Applicazioni mediche• Cura di malattie genetiche

ereditarie monogeniche• Cura dei tumori• Cura di malattie virali (AIDS)• Cura di malattie non

monogeniche (diabete, sclerosi multipla, distrofia muscolare)

• Patologie neurodegenerative come l’Alzheimer e Parkinson

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Attività intracellulare

• Una volta dentro la cellula bersaglio il transgene viene duplicato dalla trascrittasi inversa(transgene ad RNA)

• Trascritto direttamente(transgene a DNA)

• Produzione delle proteine funzionali

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Terapia tumorale• Il transgene inserito nel genoma

delle cellule tumorali ha lo scopo di silenziare i processi anomali.

• Possedendo una maggiore capacità trascrizionale

• Agendo attraverso regolazione post-trascrizionale

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Tumori del cervello• Primi tentativi del 1993• Inserimento di vettori virali nelle

cellule infette dove i minigeni possiedono un’attività trascrizionale maggiore rispetto al gene difettoso e tratti nucleotidici che agiscono da silencer

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1° Terapia contro l’HIV

• Transgene codifica per proteine di membrana le quali costituiranno dei nuovi recettori che non legheranno le proteine di membrana del virus

• Terapia piuttosto fallimentare perché l’HIV è mutageno

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2° Terapia contro l’HIV

• Il transgene produrrà trascritti in grado di “formare”proteine che legandosi al genoma virale bloccano la sua attività infettiva

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Complicazioni terapeutiche• Il vettore deve essere

riconosciuto e non attaccato dal sistema immunitario

• Le cellule bersaglio nel caso dei tumori dovrebbero essere”infettate”una per una.

• Nel caso delle malattie geniche è difficile agire in maniera mirata perché ancora oggi non si conoscono tutte le connessioni intra e inter-molecolari(network)