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I RestrucTOUR Torino, 29 novembre 2012 Dopo aver registrato il “tutto esaurito” nelle passate edizioni, completano la proposta degli eventi di Restructura 2012 i RestrucTOUR, visite guidate in cantieri e siti di particolare rilievo in termini di sostenibilità organizzate in collaborazione con Edilcantiere, condotte insieme ai progettisti, che hanno ripensato a un nuovo modo di abitare e utilizzare gli spazi. I palazzi si raccontano, basta saperli ascoltare”: è da questo claim con il quale erano stati lanciati due anni fa, che si evince l’obiettivo dell’iniziativa, finalizzata a svelare non solo le problematiche di partenza con cui i progettisti si sono dovuti confrontare, ma anche le soluzioni impiegate, sia sul piano squisitamente architettonico, sia nella scelta e nell’impiego di tecnologie e materiali innovativi. Le realtà selezionate per questa edizione sono Casa Hollywood, situata a Torino in Corso Regina e il Borgo dei Lavandai in Strada San Mauro, la Casa in paglia a Saluggia e quattro importanti cantine vinicole piemontesi caratterizzate da una ricerca architettonica contemporanea che saranno raccontate nel tour Architettura in barrique. Partecipare ai RestrucTOUR è semplice: è sufficiente consultare il calendario degli appuntamenti disponibile sul sito www.restructura.com e prenotarsi per la visita di proprio interesse. Giovedì 29 novembre 10.30 - 13.00 CASA HOLLYWOOD, Corso Regina 104/106, Torino - progettista Architetto Luciano Pia Il tour presenterà le fasi costruttive della “Casa Hollywood”, un cantiere situato a Torino alla confluenza tra i corsi Regina Margherita e San Maurizio, dove sorgeva un tempo il Cinema Hollywood. Il progetto dell'architetto Luciano Pia è caratterizzato da una facciata vetrata a doppia pelle che garantisce il totale isolamento dai rumori esterni e funziona nel contempo come un collettore solare, che produce calore ai fini energetici. L’edificio, progettato per la certificazione in classe “A”, non utilizza combustibili e consente costi di gestione molto bassi. Scheda tecnica Proprietà: DE-GA SpA Impresa esecutrice: DE-GA SpA Progetto architettonico: Luciano Pia Progetto strutturale: Gianni Vercelli Progetto energetico: Andrea Cagni

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I RestrucTOURTorino, 29 novembre 2012

Dopo aver registrato il “tutto esaurito” nelle passate edizioni, completano la proposta degli eventi di Restructura 2012 i RestrucTOUR, visite guidate in cantieri e siti di particolare rilievo in termini di sostenibilità organizzate in collaborazione con Edilcantiere, condotte insieme ai progettisti, che hanno ripensato a un nuovo modo di abitare e utilizzare gli spazi. “I palazzi si raccontano, basta saperli ascoltare”: è da questo claim con il quale erano stati lanciati due anni fa, che si evince l’obiettivo dell’iniziativa, finalizzata a svelare non solo le problematiche di partenza con cui i progettisti si sono dovuti confrontare, ma anche le soluzioni impiegate, sia sul piano squisitamente architettonico, sia nella scelta e nell’impiego di tecnologie e materiali innovativi. Le realtà selezionate per questa edizione sono Casa Hollywood, situata a Torino in Corso Regina e il Borgo dei Lavandai in Strada San Mauro, la Casa in paglia a Saluggia e quattro importanti cantine vinicole piemontesi caratterizzate da una ricerca architettonica contemporanea che saranno raccontate nel tour Architettura in barrique. Partecipare ai RestrucTOUR è semplice: è sufficiente consultare il calendario degli appuntamenti disponibile sul sito www.restructura.com e prenotarsi per la visita di proprio interesse.

Giovedì 29 novembre10.30 - 13.00CASA HOLLYWOOD, Corso Regina 104/106, Torino - progettista Architetto Luciano Pia

Il tour presenterà le fasi costruttive della “Casa Hollywood”, un cantiere situato a Torino alla confluenza tra i corsi Regina Margherita e San Maurizio, dove sorgeva un tempo il Cinema Hollywood. Il progetto dell'architetto Luciano Pia è caratterizzato da una facciata vetrata a doppia pelle che garantisce il totale isolamento dai rumori esterni e funziona nel contempo come un collettore solare, che produce calore ai fini energetici. L’edificio, progettato per la certificazione in classe “A”, non utilizza combustibili e consente costi di gestione molto bassi.

Scheda tecnicaProprietà: DE-GA SpAImpresa esecutrice: DE-GA SpAProgetto architettonico: Luciano PiaProgetto strutturale: Gianni VercelliProgetto energetico: Andrea Cagni

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14.00 - 17.00BORGO DEI LAVANDAI, Strada San Mauro 164, Torino - progettisti Architetto Cristiano Picco

Il tour presenterà Borgo dei Lavandai, progetto di nuova costruzione di cinque edifici residenziali situati a Torino in Strada Comunale di Bertolla. Il progetto Borgo Legno nasce nell'ambito del progetto previsto in attuazione del Piano Regolatore per l'Area Normativa ATS ambito 6L Bertolla, che prevede la realizzazione di tre lotti distinti per un totale di 7350 mq di Superficie Lorda di Pavimento a destinazione residenziale. La matrice insediativa del complesso è caratterizzata dall'impostazione del Piano Regolatore, che, in questa parte del territorio urbano, non ammette la realizzazione di strutture interrate e impone la realizzazione delle autorimesse nel basamento fuori terra. L'edificio denominato “Borgo Legno” è realizzato sul basamento in cemento armato, si sviluppa su quattro piani ed è il primo edificio residenziale multipiano in legno realizzato in Piemonte con la tecnologia X-LAM a setti portanti. Nel sistema distributivo degli alloggi viene garantita la massima flessibilità degli spazi grazie all'utilizzo, per le partizioni interne, di sistemi a secco che assicurano elevate prestazioni termiche e acustiche e un'ottimizzazione dei tempi di realizzazione. Manifesto della costruzione ecosostenibile con un prevalente utilizzo di materiali ecocompatibili e riciclabili, il fabbricato è stato studiato per massimizzare l'efficienza energetica del sistema edificio – impianto. Il “Borgolegno” garantirà una classe energetica Regione Piemonte di categoria A+. Gli impianti di riscaldamento sono previsti con un sistema radiante a pavimento, particolarmente indicato per garantire un alto livello di comfort termico e sarà affiancato da un sistema centralizzato di climatizzazione estiva, realizzato con unità a volume di refrigerazione variabile, di ultima generazione, a basso assorbimento elettrico. Per perseguire l'obiettivo di contenere al massimo i fabbisogni energetici dell'edificio, con la riduzione al minimo delle dispersioni termiche, verrà realizzato un involucro edilizio molto performante anche dal punto di vista della tenuta all'aria. I ricambi d'aria negli ambienti saranno garantiti per mezzo di sistemi di ventilazione meccanica controllata “VMC” completi di recuperatori di calore ad altissima efficienza energetica. Per ridurre la rumorosità le unità di ventilazione saranno centralizzate in copertura con scambiatori di calore autonomi per singolo alloggio.

Scheda tecnicaLocalizzazione: Torino, Strada Comunale di BertollaCommittente: Nexity ResidenzialeProgetto architettonico – Direzione lavori edile – coordinamento generale: PICCO architetti – arch. Cristiano PiccoProgetto impianti – Direzione lavori impianti: COLLETTI Ingegneria – ing. Giorgio Colletti, ing. Stefano GirardengoProgetto strutturale – Direzione lavori strutture: FMA archi studio – ing. Fabrizio Astrua, arch. Massimo AstruaDurata lavori: Giugno 2012 - Gennaio 2013Superficie lorda di pavimento: 1.232 mqStruttura portante: Struttura in legno con pannelli multistrato autoportanti X-LAMDestinazione: Residenziale

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Sabato 1 dicembre10.00 - 14.00CASA IN PAGLIA, Saluggia - progettisti Architetto Stefania Mancuso, Architetto Maurizio Macrì

Il tour ci guiderà a Saluggia, in provincia di Vercelli, dove sta prendendo forma un’abitazione che gli stessi progettisti, gli architetti Stefania Mancuso e Maurizio Macrì, definiscono “normale, ma speciale”. Normale perché gode di tutti i comfort di una costruzione moderna, speciale perché il suo involucro realizzato con le balle di paglia, oltre a garantire prestazioni energetiche di una casa passiva e una qualità dell’aria interna incomparabili, regala emozioni forti ai proprietari fin dalle prime fasi della costruzione. Questo materiale da costruzione di color giallo oro sembra dare un tocco di magia a tutto il cantiere che, contrariamente a quanto accade nell’edilizia tradizionale, si trasforma in un momento di festa per tutte le persone coinvolte nella costruzione.Il terreno su cui sorge l'edificio si trova in posizione periferica rispetto al centro abitato. L'aspetto rurale dell'area e la mancanza di riferimenti architettonici da cui prendere spunto hanno indirizzato le scelte progettuali verso un legame diretto con l'ambiente naturale. Tutti gli elementi strutturali sono realizzati con materiali che nascono dalla terra: legno per le strutture portanti, paglia per i tamponamenti delle murature e delle coperture, pietra a secco per i muretti di recinzione e intonaco in terra o calce naturale a protezione delle murature. Lo schema distributivo segue le regole della progettazione bioclimatica, adattandole alla forma del lotto che si sviluppa lungo l'asse principale Nord-Sud. Il soggiorno e la cucina si affacciano sul lato Sud e sono protette da una serra solare, che attenua gli sbalzi termici invernali, ma che può essere ombreggiata nel periodo estivo. Le camere poste a Nord hanno gli affacci lungo i fronti Est ed Ovest; in particolar modo quest'ultimo è stato leggermente ruotato per prevenire il surriscaldamento dell'ambiente interno nelle ore serali estive.

Scheda tecnicaProgetto: arch. Mancuso Stefania arch. Macrì MaurizioLuogo: via Re di Puglia, SaluggiaCommittenza: privataCronologia: inizio lavori novembre 2011, fine prevista luglio 2013Dati: superficie fondiaria 750 mqvolume costruito 596.77 mcImpresa esecutrice: Bergandi ClaudioPrestazione energetica: 13.66 KwH/M2a (EPI)

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Domenica 2 dicembre9.00 - 18.00ARCHITETTURA IN BARRIQUE, tour cantine

Restructura ospiterà quest'anno Architettura in Barrique, un tour che presenterà quattro importanti cantine vinicole piemontesi caratterizzate da una ricerca architettonica contemporanea, utile anche per lo sviluppo dell'enoturismo. Un bus partirà dal Lingotto di Torino verso le zone collinari dei migliori vitigni piemontesi dove si visiteranno le meravigliose nuove architetture e si potranno degustare i pregiati vini.

Le cantine sono:

Terre da Vino, a Barolo, società che riunisce circa 2500 produttori delle Langhe e del Roero, in cui il complesso delle nuove cantine progettato dall'Arch. Gianni Arnaudo è formato da un edificio destinato alle fasi produttive e da uno per gli uffici e l'enoteca;

Cantina Ceretto Monsordo - L'Acino, a Monsordo Bernardina, una bolla ovale in un materiale innovativo sospesa tra le vigne, progettata dagli Architetti Luca e Marina Deabate e un'area per la degustazione e gli eventi culturali dell'Arch. Giuseppe Blengini;

Cascina Adelaide, a Barolo, un edificio ipogeo coperto da terreno vegetale con una sala degustazione a grandi superfici vetrate, progettato dagli Architetti Ugo Dellapiana, Paolo Dellapiana e Francesco Bermond des Ambrois;

Boroli – La Brunella, a Castiglione Falletto, una nuova cantina progettata dall'Arch.Guido Boroli con una sala degustazione aggettante vetrata e una parte rivestita in doghe di legno in rovere provenienti da barrique.

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CANTINE TERRE DA VINO

Nobile materia di ricerca e di costume, il vino è in questi anni recenti ritornato argomento di grande attualità. Produttori e consumatori sono sempre più orientati verso la qualità, la ricercatezza e l'affinamento di gusto e sapori. Questa realtà rinnovata, in cui emergono l'importanza di una nuova immagine come di nuovi canali di promozione e di comunicazione, è concretamente e felicemente testimoniata da alcune interessanti operazioni promosse da importanti aziende vinicole. Un esempio è offerto dall'intervento realizzato a Barolo delle cantine Terre da Vino, società che riunisce circa 2.500 produttori delle Langhe e del Roero. Ottimi vini Doc, la cui vinificazione e commercializzazione è ospitata in un edificio contemporaneo progettato dall'architetto Gianni Arnaudo. Due gli edifici interessati: uno destinato alle fasi produttive e uno agli uffici ed enoteca, che formano il complesso delle nuove cantine. Decisa è la linea che demarca nel territorio il corpo adibito alla produzione, riconoscibile per la curvatura delle coperture in rame che accompagnano il movimento e i colori del paesaggio delle Langhe. Solari sono invece la trasparenza, l'apertura delle superfici vetrate dei due fabbricati e le bande dai toni del rosso e dell'ocra che ritmano le murature del blocco principale. Raffinati l'uso e la scelta dei materiali, soprattutto il legno lamellare, sposato al vetro, che protegge le facciate dell'edificio degli uffici antistante il complesso, rievocando con una grammatica contemporanea gli antichi tralicci delle cascine dei contadini cui venivano appese le pannocchie a essiccare. L'edificio destinato alle fasi di produzione dispone di un perfezionato sistema di condizionamento che assicura una temperatura ideale di 12° - 13°: la temperatura è quella della cantina, ma lo spazio è trasparente e luminoso. Tremila barrique dosano la luce attraverso la vetrata panoramica della sala di affinamento che si apre sul paesaggio delle vigne.L'affascinante storia del vino, dalla sua nascita fino all'imbottigliamento, che qui avviene secondo un ciclo completamente robotizzato, viene enfatizzata da una passerella aerea in acciaio, legno e cristallo che si snoda tra i corpi di fabbrica documentando i passaggi delle fasi produttive.

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CANTINA CERETTO MONSORDO - L’ACINO

Sulla sommità della collina Monsordo in Alba nel 2009 è stata realizzata un'architettura - paesaggio di notevole impatto: una grande bolla ovale, sospesa tra le vigne, che rappresenta una sorta di grosso acino d'uva. Si tratta di un oggetto leggero e trasparente che si inserisce armoniosamente nell'ambiente circostante. Per la sua realizzazione gli architetti Luca e Marina Deabate hanno scelto un materiale innovativo: l'EFTE, (Ethylene – Tetra - Fluoro – Ethylene), utilizzato tra l'altro per le piscine olimpiche di Pechino, che viene qui sperimentato per la prima volta in un modulo piccolo dalla forma complessa: la piattaforma ha una superficie di 80 mq per un'altezza massima di 6 metri. Il materiale ha la consistenza cerosa dell'uva e permette alla natura di entrare all'interno della sala avvolgendo le persone e proiettandole sulla vigna in un volo sulle colline della Langa: si degusta il vino degustando il panorama.A completare il progetto, l'architetto Giuseppe Blengini si è ispirato ai colori delle vigne e all'affascinante geometria irregolare dei filari per creare uno spazio dedicato all'accoglienza, alla degustazione: 500 metri dal design raffinato, interamente destinati alla conoscenza dei vini, ma anche scenario di eventi culturali.

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CASCINA ADELAIDE

Il progetto si inserisce con delicatezza e sensibilità ambientale al fondo di una piccola valle, concluso tra una strada vicinale ed il piccolo Rio della Fava a Barolo. L’attenta ricerca e attenzione nei confronti delle colline circostanti ha suggerito un volume completamente coperto di terreno inerbito, con l’impostazione del piano generale dell’edificio a quota -5,50 metri circa sotto il livello dell'esistente Cascina Adelaide. La copertura verde, allontanandosi dal fabbricato esistente, scende fino a terra, raccordando morbidamente il nuovo volume con il piano di campagna esistente, creando una piccola aia ad arco intagliata nella collina: con questa distribuzione, il volume si estende verso valle come tutte le innumerevoli dorsali delle colline delle Langhe. L’edificio ipogeo propone una dorsale allungata e affusolata, è totalmente interrato con una copertura composta da una impermeabilizzazione con un sovrastante manto di terra vegetale dello spessore minimo di 40 cm, oltre ai diversi strati drenanti, isolanti, protettivi. La lievitazione della piccola dorsale provoca uno squarcio di terra che, sollevandosi, apre sul lato ovest, lungo la strada, una grande spaccatura dai bordi frammentati della terra che si solleva, lasciando visibile il portico di ingresso e il cortiletto circolare.Questo elemento cattura l’attenzione di chi perviene da valle presentando una parete trasparente ove si aprono gli accessi degli operatori, delle merci da trasformare e trasformate, dei mezzi meccanici.Lo strato di copertura di terra vegetale è mantenuto vivo con un sistema particolare di irrigazione automatica che assicura un completo manto sempreverde. Il sistema prevede, a soli 30 cm di profondità, piani continui di contenitori d’acqua che, evaporando, forniscono acqua all’apparato radicale del tappeto erboso, stabilizzando, nel contempo, la temperatura interna dell’edificio. Le pareti vetrate verso la fronte nord sono sostenute da strutture in leghe metalliche inossidabili non visibili dall’esterno.

DatiProgetto architettonico: arch. Ugo Dellapiana, arch. Paolo Dellapiana, arch. Francesco Bermond des Ambrois, arch. Beatrice Tessore (Torino)Realizzazione: settembre 2002 - giugno 2004Committente: Cascina Adelaide di Amabile Drocco, Barolo (CN)Impresa di costruzioni: Busca f.lli Germano e Marino, Diano d’Alba (CN)Calcolo strutturale: ing. Paolo Minuto, Alba (CN)Progetto impianti: ing. Edoardo Rivetti, Alba (CN)

Foto di Pepe fotografia, Torino, www.pepefotografia.it

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BOROLI - NUOVA CANTINA LA BRUNELLA

L'Arch. Guido Boroli ha affrontato il tema della realizzazione, a fianco della cascina storica La Brunella, di una nuova cantina vinicola dedicata esclusivamente alla produzione e all’affinamento del Barolo e dei suoi cru storici. L’iter progettuale è stato complesso. Al fine di evitare un “falso storico”, tutte le scelte formali adottate sono state tese a reinterpretare in chiave moderna forme e dettagli locali. Le necessità tecnico - produttive di altissima qualità imponevano un vincolo forte: un piano interrato per la maturazione e l’affinamento del Barolo. Il complesso (1.047 mq.) è caratterizzato da tre aree distinte. Il piano interrato ha una capacità di contenere 260 barriques (225 litri), 48 tonneaux (500 litri), 12 botti (1.500/2.500 litri) e 80.000 bottiglie, pari a 1.665 hl. Il piano terra, la cui soletta ha una portata bidirezionale ed è alleggerita con elementi in plastica riciclata, è destinato alla lavorazione e imbottigliamento del Barolo. La sala degustazione, aggettante di un metro rispetto al filo facciata e immersa nei filari, ha due pareti trasparenti (60 mq. di vetrate), da cui si ammira la valle del Barolo. La scala di collegamento con la cantina interrata riproduce, (scala 12:1), il packaging brevettato nel 2004 per l’azienda vitivinicola. Scendendo la scala il visitatore sbuca in un ambiente dove il silenzio, l’oscurità e i sentori inconfondibili del Barolo in maturazione e dei legni pregiati si fondono in un tutt’uno.Esternamente, ai fronti fuori terra, è stato applicato un rivestimento in doghe di legno rovere massello derivanti da barrique usate, ottenendo risultati interessanti: il ricordo del ciclo produttivo del Barolo e un forte mimetismo col terroir eliminando qualsiasi impatto sgradevole; in assenza di vento le doghe di barrique sprigionano discreti profumi di vino e tannini dolci. Le pareti sono ventilate. Per la copertura si è adottata una soluzione identificabile in un restyling di geometrie caratterizzanti la morfologia delle costruzioni limitrofe tradizionali che si risolve con 2 falde sorrette da capriate in lamellare di pino e doppia catena in acciaio, senza aggetto sulle facciate; il manto in rame corre dal colmo al canale di gronda in un’unica lastra. Così si è raggiunta una notevole pulizia formale.

Foto di Vaclav Sedy