I rapporti tra Stato e Chiesa in Italia

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Un articolo di storia per studiare l'identità laica del nostro Paese e le nuove tematiche che coinvolgono la sfera laica e quella religiosa.

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I rapporti tra Stato e Chiesa in Italia.

L'identità laica del nostro Paese e le nuove tematiche che coinvolgono la sferalaica e quella religiosa.

I rapporti tra Stato e Chiesa,nel corso di quasi centocinquanta anni di storia d'Italia,sono staticaratterizzati,a mio avviso,dal reciproco utilitarismo,che ha portato allo svilimento dei valoricattolici nella matrice sociale moderna.

Non è un caso infatti che,pur gestendo in piena autonomia il proprio Potere Spirituale,la Chiesaabbia modificato continuamente i propri principi,gli usi e i costumi della cosiddetta "Chiesaindivisa" del primo millennio.Anche dopo la rottura protestante la Chiesa Cattolica continuerà adessere una Chiesa "Politica",interessata ad avere con la realtà istituzionale del potere civile unrapporto diretto,immediato,di compromesso esplicito,di scambio di favori e privilegi.

Dal canto suo il neonato Regno d'Italia restava monco della sua acclamata capitale,Roma,e dovetteaspettare circa dieci anni per poter annettere al proprio il millenario Stato dellaChiesa.Tuttavia,lungi dall'estromettere completamente il Papato dalla vita politica dello Stato,nel1871,all'indomani dell'insediamento del governo a Roma,il ministro Reali ebbe l'incarico diredigere una legge che disciplinasse i rapporti tra Vaticano e Regno d'ltalia,nota come "Legge delleGuarentigie",che garantiva al Papa gli onori sovrani ed un cospicuo introito economico annuo.LoStato italiano dunque prendeva coscienza del ruolo caratterizzante che aveva la Chiesa nellamentalità degli italiani del tempo;il Papa non fu certo trattato da vinto,eppure l'atto fmale dell'Unitàd'Italia coincise inevitabilmente con una guerra al Papato.

Successivamente Papa Pio IX rifiutò la Legge delle Guarentige dichiarandosi prigioniero inVaticano.Nel 1874 emanò il ''Non Expedit" che vietava ai cattolici di partecipare alle elezionipolitiche. La traduzione letterale di "Non Expedit" è "Non conviene";la convenienza attiene allasfera pratico-utilitaristica,non certo a quella morale,che invece avrebbe dovuto costituire lo spiritodi fondo delle azioni dei pontefici.Ma per PioIX non era affatto conveniente il riconoscimento di unRegno d'Italia che l'aveva privato del suo potere Temporale,e l'impressione è che ciò che contòsoprattutto nella presa di posizione ecclesiastica fu il riflesso difensivo-conservatore tipico di ogniorganizzazione

All'inizio del nuovo secolo si afferma negli ambiti ecclesiastici una corrente progressi stadenominata "Modernismo",che trova il suo maggior esponente italiano in don Romolo Murri;questacorrente anelava al diritto di voto per i cattolici e all'adeguamento della Chiesa al progresso deitempi.ll nuovo Papa,PioX,per combattere a livello politico il socialismo nascente ed il laicismoconcretizzantesi nella modernizzazione con l'Enciclica "Pascendi" del 1907 condanna ilModernismo,ma non esita a modificare il Non Expedit aprendo la strada alla formazione di cattoliciparlamentari,sia pure a titolo personale. Tutto ciò costituisce il preludio al Patto Gentiloni del1912,che servì ai Liberali giolittiani e alla Chiesa per arginare il socialismo.Pochi mesi prima infattiil Governo Giolitti aveva promulgato il Suffragio universale maschile,che avrebbe fatto sì che il

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numero dei votanti alle eminenti elezioni del ' 13 sarebbe raddoppiato significativamente. Giolittitemeva per la propria maggioranza,poiché coloro che alle precedenti elezioni non potevanoesercitare il diritto di

voto provenivano generalmente dalle classi sociali ed economiche più svantaggiate,ed avrebberopotuto così contribuire all'ascesa socialista.PioXdunque,intransigente da punto di vista religioso,sidimostrò molto "aperto" da quello politico,e per sconfiggere il Socialismo non esitò a dare ilproprio appoggio ai liberali,ammonendo,secondo le fonti storiche, tutti coloro che gli ricordvano lapresenza della "Questione romana" ancora aperta. Nonostante la celebre frase di Giolitti secondo cuiStato e Chiesa erano come due parallele che non si incontrano mai,la Chiesa e i liberali contrasseroil Patto Gentiloni,grazie al quale i cattolici si impegnavano a votare i liberali a patto che questi nonfacessero una politica anti-Cattolica.Da questa comunione di intenti i Liberali giolittiani ottennero lamaggioranza assoluta,ed i cattolici risultarono decisivi in circa 180 seggi. Come si deduce da questeprime battute di secolo infatti,Stato e Chiesa non esitarono a metter da parte le proprie irrinunciabilipretese per la reciproca convenienza.

Ma il passo storico di esplicito compromesso che evidenzia la reciprocità di affermazione politicaall'interno dello Stato fu l'asservimento della Chiesa al Fascismo,concretizzatosi nei PattiLateranensi dell' Il Febbraio 1929,contratti da Mussolini e dal Cardinale Gasparri in qualità dirappresentante della Chiesa,e furono il frutto di una collaborazione nascosta tra Chiesa e Regimeche andava avanti fm dal 1923.Essi ribadivano sostanzialmente i privilegi già previsti dalla Leggedelle Guarentige,e sancirono inoltre l'obbligatorietà dell' ora di religione nelle scuole( che erafacoltativa nell'ambito della riforma genti liana della scuola);i preti divennero stipendiati dello Statoa patto di un giuramento di fedeltà al Regime.La Chiesa quindi oltre a questi privilegi guadagnò lanon delegittimazione del proprio potere;per quanto riguarda il Regime invece abbiamo quelli che lostorico Renzo de Felice nell'opera "Intervista sul Fascismo" definisce "Gli anni del consenso"('29-'36).Illaicismo crescente sembrava così subire una brusca battuta.d'arresto.eppure è proprio inquesti anni che comincia quel processo di deterioramento dei valori cattolici che porteranno laChiesa alla progressiva perdita di potere politico.Mussolini infatti,pur avendo proclamato laReligione Cattolica unica religione dello stato,proclamò pochi mesi dopo la "Legge sui cultiammessi" che diede maggiori poteri organizzati vi ad altre confessioni religiose( che erano ammessee tollerate dallo Statuto Albertino ancora in vigore )sul suolo italiano, svuotando di fatto il principiodi religione dello Stato del suo significato.lnesorabilmente il processo di laicizzazione investì anchela scuola,la culla della cultura.! dettami del Cattolicesimo facevano sì che infatti nelle scuole nonpotessero essere insegnate le teorie sulla specie umana del "Darwinismo",e la Chiesa alla fine del1933 mise all'indice l'opera omnia di Gentile e Croce,i due filosofi contemporanei più importanti;inentrambi i casi la Scuola italiana smentì le attese ecclesiastiche, poiché il Darwinismo venivainsegnato ed accolto con entusiasmo,e le idee dei due filosofi appassionarono generazioni distudenti e professori,nonostante l'aperto contrasto di Croce con il Regime.

Alla caduta del regime questo processo si incrementò soltanto. Dopo il referendum della scelta traMonarchia del 2 Giugno 1946,le elezioni del ' 48 furono vinte dalla Democrazia Cristiana( ex PartitoPopolare che nell'ambito del primo governo di coalizione di Mussolini ebbe non pochi problemicon la Chiesa che ne esiliò il fondatore,don Luigi Sturzo,per fare un favore a Mussolini)di De

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Gasperi.Molti cattolici ai vertici del potere papale avrebbero voluto che la loro presenza politicacoincidesse con la creazione di una grande società animata dalla riscoperta dei valoricattolici,eppure De Gasperi optò per un partito che detenesse al proprio interno anche gruppi laici e

moderati. La DC si pose sulla scena politica come il partito che negoziava il Parlamento gli interessiecclesiastici,ed al potere quindi vi era un partito che pur essendo ufficialmente "laico" era sostenutodalle gerarchie cattoliche ,ma non per questo il processo di laicizzazione poteva esserefermato.Infatti proprio in quegli anni la società italiana esprimeva il bisogno di nuove conquistesociali che trovarono espressione nella Legge sul Divorzio del '70 ed in quella sull'Aborto del'78.Nonostante la ferma opposizione della Chiesa che si tradusse nella richiesta di due Referendumabrogativi,il popolo italiano le confermò entrambe con una percentuale piuttosto elevata(59% nelprimo caso,69% nel secondo).

A questo punto i partiti politici si resero conto del deterioramento del peso politico delCattolicesimo italiano,che non rifletteva più i valori di un'Italia sempre più libera e distante daquelli evangelici. Il testo costituzionale italiano.entratoin vigore nel 1948,ribadisce ancora lapresenza dei Patti Lateranensi, tuttavia nell'Art. 7 si afferma che Stato e Chiesa sono ciascuno nelproprio ordine indipendenti e sovrani.Finalmente,con il Concordato Craxi dell'84 si palesa l'identitàlaica ormai assunta dalla società italiana,ed il relazione al Protocollo addizionale n.1 del Concordatosi legge che la Religione Cattolica non è più religione di Stato.

L'affermata laicità del nostro Paese si contestualizza poi all'interno di una situazione storica che•vede il crollo dei regimi comunisti dell 'Europa dell' est,e la conseguente scomparsa dal panoramapolitico italiano delle due ideologia preponderanti fino a quel momento:quella Cattolica espressadalla DC e quella comunista.

Il Cattolicesimo è stato dunque praticamente estromesso dalla vita politica,poiché nonostante lepiccole correnti non esiste un partito politico forte che rappresenti i suoi interessi. La DC in Italia hagovernato per circa 50 anni illudendosi di poter gestire lo sviluppo della nostra società ponendoloall'insegna dei valori cattolici. Tuttavia questo non si è verificato,anzi,la progressiva laicizzazionedel Paese è avvenuta paradossalmente proprio nel periodo in cui per la prima volta nella storia laclasse dirigente era cattolica.

La Chiesa,presuntuosamente,non ha tenuto conto del fatto che la società italiana potesse esprimereun'identità diversa dai valori evangelici,laddove questi rappresentassero la limitazione di liberàindividuali e collettive imprescindibili. La storia e la modemizzazione le hanno soltanto presentato ilconto,per tutti i delitti commessi, le limitazioni imposte e le sofferenze causate nel corso dei secolinel tentativo di mantenere sà1do il proprio potere.

Credo che oggi la stagione dell'anti-clericalismo sia ormai tramontata;lo Stato sembra non piùinteressato. Attualmente ognuno di noi e l'istituzione Chiesa,nell'ambito dell'incontro-scontro diciviltà,si trova ad affrontare una situazione che pone l'attenzione tra forze di tradizione religiose elaico moderate,e forze più integraliste che tendono ad affermare il concetto di Religione che prevalesullo Stato.Ciò che in concreto si chiede alla Chiesa e alla fede è di sostenere le persone nelconcreto,di partecipare ai loro dolori e ai loro drammi secondo gli insegnamenti della Bibbia,con

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grande umiltà,senza pretendere di proporre per forza verità assoluta troppo distanti oggi forse dallepersone(tesi sostenuta dal Cardinale Martini).

Cristianesimo,modernizzazione e Democrazia hanno, secondo me,camminato insieme e si sonofecondati vicendevolmente anche se spesso in lotta tra loro.L'uguaglianza,la tolleranza,che furonoconcetti espressi dall'Illuminismo,sono valori cardine del Vangelo,che se assunti a moraleindividuale e trasferiti ad un etica di governo, si concretizzano nella Democrazia di un popolo e nellasua espressione politica.

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Nel momento storico in cui ci troviamo la sfida posta alla Chiesa.ma anche alle politiche europee emondiali è di trovare nuovi strumenti culturali,ideologici e giuridici che diano risposte alle nuovedomande aperte dai multiculturalismi e dalla bioetica. Questa sfida segna il tempo attuale edinfluenza i rapporti tra sfera laica e sfera religiosa dell'intero mondo occidentale .

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