I Precursori del Vasari

Lorenzo Ghiberti (1378-1455) i Commentarii

• Opera della sua tarda età, in relazione al suo soggiorno rimano del 1447. Prima solo il De Pictura dell’Alberti 1439.

• Nel filone della letteratura memorialistica dei Ricordi (come Donato Velluti 1370).

• L’unica copia che ci è pervenuta, la stessa di cui si servì Vasari, che la vide nelle mani di Cosimo Bartoli è incompiuta, in particolare il terzo commentario ha il carattere di un primo abbozzo. L’autore intendeva dedicare l’opera forse a Niccolò Niccoli.

• I Commentario– Modelli antichi (Vitruvio e Plinio),– storia degli artisti antichi sulla scia di Plinio il Vecchio (gli

strumenti utili uscirono dopo la morte di Ghiberti editio princeps 1469, traduzione di Landino 1476)

• II Commentario– Media età– Testimone per il trecento– Biografie di artisti senza aneddoto– La prima autobiografia di artista che ci sia nota

• III Commentario – Basi teoriche dell’arte– Interesse per l’ottica, derivato dal trattato di ottica di

Alhazen– Teoria delle proporzioni

Libro di Antonio Billi

Il Cinquecento riprende la via segnata da Ghiberti con il Libro di Antonio Billi.

Scritto tra il 1481 e il 1530• così chiamato per le ripetute citazione di un

anonimo che lo trascrisse tutto, forse Antonio Billi è il possessore dle volume, non l’autore.

• Appartentne ad una ricca famiglia di mercanti• Non artista ma dilettante di storia• Criteri artistici malsicuri e ristretti

Libro di Antonio Billi

• Artisti da Cimabue a Pollaiolo• In appendice artisti contemporanei Michelangelo e

Leonardo

• Usato da Vasari come fonte per il periodo antico• Importante valore storico• Non conosce Ghiberti e dunque per il Trecento è

una seconda fonte che dà notizie alternative ed interessanti.

• Molti errori , che poi passano in Vasari• Importanti e più attendibili le informazioni sul

Quattrocento da cui Vasari attinge ampiamente• stile rozzo non letterario

Anonimo Magliabechiano

• Vero precursore del Vasari • Ogni capitolo inizia con una frase pia e

dunque potrebbe essere un ecclesiastico• Non è un artista.• Attinge alle stesse fonti di Vasari• Stile letterario • Oper ainterrotta forse dalla morte o più

probabilmente dall’uscita delle Vite di Vasari nel 1550

Anonimo Magliabechiano

• Opera progettata al tavolino• Alcune glosse “dire meglio”• “togliere fagiolate”• Tentativo di esporre lo svolgimento

generale dell’arte dagli antichi in poi.• Uso estensivo della traduzione di Landino

di Plinio il Vecchio

Anonimo Magliabechiano

• I Parte– Artisti antichi

• II Parte– Artisti fiorentini del Trecento e del primo

Quattrocento (usa un originale del Ghiberti che noi non conosciamo, e usa Antonio Billi)

– Artisti senesi– Scultori– Parte abbozzata

Giovanni Battista Gelli (1498-1563)

• Calzolaio di mestiere, completamente autodidatta dal punto di vista letterario, partecipa forse alle riunioni degli Orti Oricellari e segue poi le lezioni di F. Verino, da lui considerato suo maestro. Assume incarichi politici e aministrativi di scarso rilievo e parteggia per i Medici. Nel 1540 entra nell’Accademia degli Umidi, divenuta poi l’anno successivo Accademia Fiorentina, dove Gelli terrà, dal 1541 al 1551, lezioni dantesche e petrarchesche. Coltiva interessi linguistici e storici, oltre a dedicarsi alla composizione di commedie. Nel 1546 scrive i Capricci del bottaio, dieci ragionamenti fra un certo Giusto Bottaio e la sua anima (che finirono poi nel primo Indice dei libri proibiti) e nel 1549 la Circe, dieci dialoghi fra Ulisse e i suoi compagni trasformati in animali dalla maga. Muore a Firenze nel 1563.

Giovanni Battista Gelli (1498-1563)

• Nel 1549, sotto il consolato di Francesco D’Ambra, Gelli tenne una lezione sopra i due sonetti petrarcheschi sul ritratto di Laura di Simone Martini: Per mirar Policleto a prova fiso e Quando giunse a Simon l’alto concetto34. Nella lettera dedicatoria viene ripreso il particolare modulo che si era deciso di perseguire nell’interpretare Petrarca. La lezione vera e propria comincia con un excursus sulla storia comparata della poesia e della pittura. Se da un lato la pittura, dopo secoli di oblio, venne ‘ritorvata’ da Giotto e continuò a svilupparsi in Toscana attraverso l’opera di Paolo Uccello, Masaccio, Filippo Lippi, Leonardo, fino ad arrivare al termine della sua perfezione con Michelangelo36, allo stesso modo, sempre a Firenze, la poesia trovò i suoi rinnovatori e suscitatori in Dante Alighieri e Francesco Petrarca. Fra questi due poeti Gelli stabilisce un legame molto stretto, ribadendo che se dell’uno si è a torto cercato di screditare lo stile, dell’altro non si è a sufficienza considerata la profondità della dottrina; certo trapela una preferenza per Dante ma, anche se in un contesto piuttosto apologetico e campanilistico che oggettivamente critico, emerge un’acuta considerazione in merito ai rapporti fra i due poeti: non è possibile separare nettamente il giudizio sui due fiorentini.

Giovanni Battista Gelli (1498-1563)

• I Memorabili, venti biografie di artisti fino a Michelangelo.

• Filofiorentinismo, disprezzo contro i pittori senesi.

• Barbarie medievali, contro le statue bizantine che sembrano copiate tutte da uno stesso originale

• “co’ piedi per lo lungo appiccati al muro et con le mani aperte e con certi visi stralunati e tondi con occhi aperti che parevano spiritati”

• Michelangelo è il punto culminante dell’arte

Giovanni Battista Gelli (1498-1563)

• Michelangelo è il punto culminante dell’arte

• Firenze è il focolare e la vera patria dell’arte moderna.

• Non Roma, ormai “piuttosto ricettacolo di forestieri che una città”.

• Decadenza e rinascite dell’arte: con Giotto inizia il nuovo corso dell’arte in Toscana

Vasari Gelli Anonimo Magliabechi

ano

• FONTE K

Paolo Giovio

• Gli elogia e le vite di Artisti• Determinante per Vasari • Uso raffinatissimo del latino• Tentativo di creare un lessico della critica

d’arte contemporanea in latino.• Profonda esperienza culturale ispiratrice

delle Vite, in volgare e da una diversa prospettiva.

IL PRIMO MUSEO

• IL MUSEO DI PAOLO GIOVIO

• SUL LAGO DI COMO

Paolo Giovio• Historiae• Vitae• Commentario de le

cose dei turchi

Dialogo delle impresemilitari e amorose

ELOGIA

• Costruzione • 1537- 1543

• Per primo Giovio usò il termine antico Museo: in greco museion, luogo dedicato alle muse.

• Progetto di un luogo dove riflettere sulla storia

• Progetto multimediale

MUSEO

Costruzione 1537- 1543

• Luogo antico, le rovine della villa di Caninio Rufo descritta da Plinio il Giovane

• Casa Vitruviana• Nomi antichi alle strutture i due porti sono come

quelli di Corinto il Cencreo e Lecheo, porticus personata, Museo, stanza di Minerva, stanza delle Grazie

MUSEO

Costruzione 1537- 1543 Novità

Luogo appositamente creato per la collezioneCollezione di ritratti non personale ma legata ad

un discorso storico“Mutimedialità”

Tobias Stimmer, Ritratto di Bayazed I, Elogia ed. Perna Basilea 1575-1577

Serie di ritratti di uomini illustri.Ogni ritratto era accompagnato da una pergamena in cui il visitatore poteva leggere i fatti più importanti del personaggio, le sue inclinazioni, i suoi vizi ecc.

MUSEO DI PAOLO GIOVIO

Tobias Stimmer, Ritratto di Maometto I detto Celebino,

Elogia ed. Perna Basilea 1575- 1577

Necessità di vedere il volto degli uomini illustriMa anche di leggere e sapere la loro biografia

FisiognomicaI volti nascondono nei tratti fisici caratteristiche morali Classificazioni in categorieRapporto con gli animali

• Giovan Battista della Porta, De humana physiognomonia libri IIII, ad Aloysium Card. Estensem, Vici Aequensis, G. Cacchius, 1586 (Della fisionomia dell’huomo, Padova Pietro Paolo Tozzi, 1627, c. 64v)

Tobias Stimmer, Ritratto di Maometto II,

Elogia ed. Perna Basilea 1575-1577

Collezionare ritratti

Oggetti paticolari

• Gentile Bellini, ritratto di Maometto II, Londra National Gallery

• (25 November 1480)

Maometto II

• Sinan Bey, Ritratto di Maometto II,

• Istambul, Museo Topkapi

• Cristofano dell’Altissimo, Ritratto di Maometto II, Firenze, Uffizi serie gioviana,

Museo di Paolo Giovio

• Senso della serie• Vocazione didattica• Le immagini inserite in un contesto più

complesso del tradizionale allestimento collezionistico.