I pani ed i prodotti da forno

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I pani ed i prodotti da forno dell'appennino pesarese

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ACQUALAGNA

CRESCIA DI ACQUALAGNA

Nome del prodotto, sinonimi etermini dialettali più diffusiCRESCIA DI ACQUALAGNA.

Territorio interessato allaproduzioneComune di Acqualagna.

IngredientiFarina 00, uova fresche, latte, acqua,formaggio (tipo grana o parmigiano),strutto, olio extravergine d’oliva, sale.

Descrizione del prodottoTipo focaccia rotonda dallo spessorescarso di 1/2 cm. larghezza 25 cm.

Descrizione metodiche dilavorazione, conservazione estagionaturaRompere le uova nella farina eaggiungere gli altri ingredienti.Lavorare il tutto fino ad ottenere unimpasto maneggevole. Formare le“cresce” stendendole con ilmatterello e cuocere sulla graticolacon la brace ardente. Il prodotto puòessere conservato in frigorifero atemperatura massima +4°, per unperiodo di 20 giorni circa.

Reperibilità del prodotto> Baribal Acqualagnadi Salsiccia Silvia.

TradizioniProdotto tipico del territorio locale,tramandato di generazione ingenerazione senza subire sostanzialevariazioni.

Il paese, situato sul monte Falcone,sorge alla confluenza dei fiumi Buranoe Candigliano.Le origini del borgo sono moltoantiche ed è stato completamentericostruito dopo la distruzioneavvenuta ad opera di Alarico.La Riserva Naturale della Gola delFurlo rappresenta un autenticoparadiso, attraversato dal fiumeCandigliano che si insinua tra leimponenti pareti rocciose della Gola,dove la suggestione del paesaggiosi unisce a una prodigiosa ricchezzanaturalistica che vanta esemplari diflora e fauna davvero singolari.Da visitare Il Palazzo del Gusto cherappresenta un vero e proprio centroespositivo in cui sono raccolte tuttele tipicità enogastronomiche locali.Nella zona è fiorente la raccolta e ilcommercio del pregiato "Tartufobianco di Acqualagna", per la

produzione del quale vieneorganizzata ogni anno, intorno allafine di ottobre, la Fiera Internazionaledel Tartufo ha permesso adAcqualagna di essere riconosciutaCapitale del Tartufo.Per l’occasione,la Piazza centrale sitrasforma in un salotto dove sipossono ammirare, annusare eacquistare quintali su quintali ditartufo fresco per non tralasciaretutti gli altri prodotti di qualità qualisalumi vino miele e formaggioprodotti nelle nostre zone.Qui raccoglitori e commercianti chelavorano in tutti i mercati mondiali,hanno la propria sede o svolgonolamaggior parte della loro attività.Prodotto tipico del territorio è laCrescia, tramandata di generazionein generazione senza subiresostanziali variazioni.

Feste e sagre> Fiera Nazionale del Tartufo Bianco(Ottobre e Novembre).> Fiera Regionale del Tartufo NeroPregiato (penultima domenica diFebbraio).> Fiera Regionale Del Tartufo NeroEstivo (primo week-end di Agosto).

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CROSTOLO DI PATATA ROSSA

Nome del prodotto, sinonimi etermini dialettali più diffusiCROSTOLO DI PATATA ROSSADI SOMPIANO.

Territorio interessato allaproduzioneComune di Borgo Pace.

IngredientiFarina di grano duro, lievito, sale,acqua olio, patata rosse di Sompiano,salsiccia, prezzemolo e mozzarella.

Descrizione del prodottoForma di calzone in pezzi da circa300 gr. Si presenta croccanteall’esterno e piacevolmente morbidoall’interno.Viene consumato caldo così daesaltare i profumi dell’impasto e delricco ripieno.

Descrizione metodiche dilavorazione, conservazione estagionaturaSi impasta la farina con sale, acqua,olio e lievito. Si lavora l’impasto finoall’ottenimento di una pasta elasticae morbida e si lascia lievitare peralmeno quattro ore.L’impasto viene quindi steso con ilmattarello formando dischi di 20 cmdi diametro e mezzo cm di spessorequindi si riempiono con l’impastoottenuto amalgamando le patatelesse condite con olio, sale eprezzemolo e un macinato di salsiccecotto in padella. Il tutto viene piegatoa forma di mezza luna e cotto sullabrace di carbonella.

Reperibilità del prodotto> Pro Loco Borgopace nell’ambitodella Festa della Patata Rossa diSompiano che si tiene l’ultimo finesettimana del mese di Agosto di ognianno.> Pizzeria “da Dodò” via A. MercuriSant’Angelo in Vado nel mese diOttobre e prima metà di Novembre.

TradizioniLa patata è da secoli un prodottofondamentale nell’alimentazione diquesta porzione di territorio. I terrenimontani sciolti e particolarmentericchi di potassio e magnesiopermettono di ottenere patate dalleottime caratteristiche organolettiche.La qualità e l’abbondanza del tuberoha permesso la sua utilizzazione sianelle preparazioni classiche: lesse,arrosto, in umido, ecc…, sia nelleprepazione di prodotti da forno:pane, dolci e appunto il crostolo.Nella recente tradizione del comunedi Borgo Pace il crostolo di patate èdiventato il protagonista indiscussodella festa della patata rossa diSompiano.

BORGO PACEBorgo Pace si trova in una pittorescavallatadisseminata di castellimedievali. L’altitudine di circa 400mt. sul livello del mare e tutto intornol’Appennino Umbro - Marchigianoallietano lo sguardo con panoramistupendi.Vista la sua collocazione geografica,le tradizioni di Borgo Pace sono larisultante di tre culture differenti:marchigiana, umbra e toscana a voltecon qualche influenza ancheromagnola.Per quanto riguarda la gastronomia,Borgo Pace è particolarmenteindicata per buongustai. All'ordinedel giorno sono cibi sani e nostrani:cacciagione, dalla lepre al cinghiale;funghi di tutti i tipi: dal porcino alprelibato ovulo; tartufi di cui ilterritorio è ricco, naturalmentebianchi e della migliore qualità; pasta,rigorosamente fatta a mano, e perché

no, un buon bicchiere di vino santoo di cannaiola. Senza dubbio ilprodotto più caratteristico di BorgoPace è il Crostolo di Sompiano, unavera e propria specialità a base dipatate. Si tratta di un calzone ripienodi patate bollite, salsicce nostrane emozzarella e cotto rigorosamentealla brace con carbonella localeSi presenta croccante all’esterno epiacevolmente morbido all’interno.Viene consumato caldo così daesaltare i profumi dell’impasto e delricco ripieno.Nella recente tradizione borgopaceseil Crostolo di patate è diventato ilprotagonista indiscusso della Festadella Patata Rossa di Sompiano chesi tiene l’ultimo fine settimana delmese di Agosto di ogni anno.

Feste e sagre> Festa del basilico (Parchiule, primadomenica di Settembre).> Festa della Crescia al forno a legna(Sompiano, Prima Domenica diGiugno).> Sagra del Tordo (Ottobre) tra i piùpregiati cibi di cacciagione, percelebrare l’arrivo dell’Inverno.> Festa della Patata Rossa (ultimofine settimana di agosto), dove sipossono degustare gnocchi al sugodi anatra, patate fritte, carne algirarrosto e naturalmente il famosoCrostolo di Sompiano.> Sagra della panzanella(nella vicina Lamoli, 13-15 agosto)piatto rinfrescante a base di pane,pomodori e cipolla, particolarmenteindicato nelle calde giornate d'estate.

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CANTIANO

PANE DI CHIASERNA

Cantiano è la meta ideale per chicerca una vacanza che uniscal'interesse culturale all'amore per unanatura ancora incontaminata.Importante centro fortificato delDucato d'Urbino, Cantiano conservanelle sue strade, nei suoi palazzi enelle sue chiese un patrimonio diarchitettura medievale.Il pane di Chiaserna, diffuso neiterritori del Montefeltro e in tuttala provincia di Pesaro, è riconosciutodalla Regione Marche ed è inseritonell'elenco dei prodotti tipicinazionali. La bontà di questo pane èdovuta all'utilizzo di acqua disorgente che conferisce al prodottocaratteristiche peculiari di leggerezzae freschezza nel tempo. Filone diforma allungata leggermenteschiacciata, di colore dorato e privodi sale nasce come impasto acido(detto anche "madre") e viene fatto

fermentare in tutta calma. La totaleassenza di additivi, conservanti eagenti migliorativi fanno il restorendendendolo apprezzato in tuttoil territorio umbro-marchigiano.Il merito è tutto dei produttori localiche, senza tregua, puntano non solosulla tipicità, ma sull’altissimo gradodi qualità degli ingredienti così comesulla trasmissione di una“maestranza” iscritta nel piùprofondo della storia delle genti diquesto territorio. Cantiano, inoltre,vanta il pregio di figurare tra le 43località italiane dell’AssociazioneNazionale delle Città del Pane.

Feste e sagre> Piazza del Gusto (secondo finesettimana di maggio).> Mostra mercato del tartufo bianco"Valle del Balbano" (il terzo finesettimana di novembre).

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Nome del prodotto, sinonimi etermini dialettali più diffusiPANE DI CHIASERNA.

Territorio interessato allaproduzioneComune di Cantiano.

IngredientiFarina di frumento tenero tipo “0”,lievito naturale, lievito di birra, acquadelle sorgenti incontaminate diCantiano, senza aggiunta di additivi,sia per la lievitazione che nell’impasto.

Descrizione del prodottoForma allungata e leggermenteschiacciata (“filone”) o tonda (“fila”),peso compreso tra 250 e 1000 gr.Crosta sottile e croccante. Coloreesterno dal nocciola al nocciola scurocon mollica avente colore biancotendente al grigio; alveolazione conirregolarità crescente all’aumentaredella pezzatura.Sapore “sciapo”.

Descrizione metodiche dilavorazione, conservazione estagionaturaLa lavorazione tradizionale del “Panedi Chiaserna” prevede le seguentifasi:preparazione del lievito madre: perl’ottenimento del lievito naturale olievito madre è necessario procederealle seguenti operazioni rispettandole modalità di esecuzione sottoindicate:1.amalgamare la farina di granotenero e acqua tiepida (30/32°C)con l’aggiunta di lievito di birra per15/20 minuti fino ad ottenere unimpasto omogeneo;2. collocare l’impasto ottenuto in uncontenitore coperto di materialeidoneo all’uso alimentare;3. lasciare lievitare l’impasto ottenutoper un minimo di 10 oreIn alternativa al metodo sopradescritto il lievito naturale può essereottenuto utilizzando la pasta madreottenuta dalle lavorazioni del giornoprecedente rispettando le seguentimodalità di esecuzione:

1. lasciare riposare la pasta madreper almeno 10 ore in un recipientecoperto idoneo all’uso alimentare;2. amalgamare la pasta madre, acquatiepida (max 30°C) e farina di granotenero per almeno 5 minuti adottenere un composto liquidoomogeneo;3. lasciare lievitare il compostoottenuto in un recipiente copertoper 6/7 ore;• Impastatura e formatura: gliingredienti vengono amalgamati tuttiinsieme per 15/20 minuti fino adottenere un impasto omogeneo emorbido al tatto. Si procede quindial selezionamento ed alla formaturadell’impasto nelle tradizionali formedel peso di cui al precedente punto(caratteristiche fisiche) del presentedisciplinare di produzione. Le formeottenute quindi, dopo essere stateadagiate su supporti di legno o sucarrelli di acciaio coperte con teli dicotone e/o lana, vengono lasciateriposare per almeno 40 minuti.• Cottura: ultimata la lievitazione, leforme vengono fatte cuocere in fornielettrici, a gas, a gasolio o a legnapreriscaldati ad una temperaturadecrescente compresa tra 300 e250 °C per 45-70 minuti a secondadella pezzatura.

Reperibilità del prodotto> Panificio F.lli Mazzoni via MontePetria n. 10 Chiaserna di Cantiano.> Panificio K2 via Montecatria n. 40Chiaserna di Cantiano.> Panificio “Il tozzo di pane” via IVNovembre n. 28 Cantiano.> Ristorante Cactus via Cordelli aChiaserna di Cantiano n. 52.> Ristorante “Ristoro del Passante”Loc. Foci Cagli.> Negozi di alimentari di Acqualagnae Cantiano.

TradizioniLa progressiva sostituzione negliultimi decenni del lievito acidonaturale con il lievito di birra, cheaccelera e standardizza il processodi lievitazione (agevolando così illavoro, soprattutto notturno deifornai), ha praticamente fattoscomparire la preparazionetradizionale del pane. Alcuni fornaidi Chiaserna (borgo rurale delComune di Cantiano) hanno decisodi mantenere viva questa tradizione,valorizzando al meglio le risorsenaturali a loro disposizione (in primoluogo acqua di sorgente e legna deiboschi circostanti). Il successodell’iniziativa è stato tale che in pochianni il “pane di Chiaserna” è divenutoun marchio riconosciuto anche fuori dai confini locali, atto ad identificareun pane genuino e particolarmentebuono.

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MACERATA FELTRIAAdagiata in una conca verdeggiante,al confine tra Marche, Romagna eToscana, nel cuore del Montefeltro,Macerata Feltria mostra un paesaggiodi grande suggestione.Qui la sapiente mano dell'uomo si èaffiancata all'opera della natura:maestosi esemplari di pini marittimisvettano sulle parti sommitali di quasitutte le colline che circondano ilpaese, a perenne memoria dell' "Eroedei due Mondi" che qui fece tappadurante la sua fuga, nel 1849, daRoma verso Venezia.Una terra privilegiata per la suaposizione geografica, il climatemperato, le risorse ambientali eculturali che, insieme alla ricchezzadelle sue "sorgenti termali", rendonoMacerata Feltria luogo ideale per unpieno recupero della salute ed uncompleto relax della persona.La fisionomia attuale di Macerata

Feltria è emblematica della storia ditante cittadine italiane, divisa com'èin un nucleo più antico e dominanteil Castello e, in uno più recente fuorimura, il Borgo.La cucina è genuina e rispettosa dellatradizione: pasta fatta a mano,piadina, carni e verdure del luogo.Prodotto tipico del territorio diMacerata Feltria è la Torta con nocie uvetta.

Feste e sagre> Antica Fiera di San Giuseppe (mesedi Marzo). Oltre alle classichebancarelle, vengono allestiti standgastronomici in cui è possibiledegustare piadina, porchetta, salumie formaggi locali. Alla storica Fieradi San Giuseppe è legato il Convegnodell'Agricoltura, divenuto, nel tempo,un appuntamento fondamentale perle politiche agricole delle aree interne.> ....a tutta salute! (Secondo week-end di Giugno).> Festa della salute e del benesserecon mercatino di prodotti biologici,dell'erboristeria, della cosmesinaturale e dell'energia alternativa.

TORTA CON NOCI E UVETTA

Nome del prodotto, sinonimi etermini dialettali più diffusiTORTA CON NOCI E UVETTA.

Territorio interessato allaproduzioneComune di Macerata Feltria e comunilimitrofi.

IngredientiFarina di grano tenero tipo “0”, olioextravergine di oliva e/o strutto,noci, uvetta, lievito, pasta madre.

Descrizione del prodottoHa la forma rotonda con altezza da5 a 8 cm., peso circa 1 kg,colore scuro.Si presenta come pagnotta morbidae asciutta.Sapore amabile, leggermente dolce.

Descrizione metodiche dilavorazione, conservazione estagionaturaLavorare tutti gli ingredienti peralmeno 10 minuti; lasciare riposarela pasta per 5 minuti; poi metterel’impasto negli stampi e fare lievitareper almeno 30 minuti.Infornare a 180/200 C° per circa30 minuti.Il prodotto si mantiene idoneo alconsumo a temperatura ambienteanche per 4/5 giorni, anche sepreferibilmente dovrebbe essereconsumato fresco.

Reperibilità del prodotto> “Il piccolo forno” C.so BattelliMacerata Feltria.> Panificio “I giovani Fornai s.n.c.” viaEuropa Macerata Feltria.> Roberto Caffè via Antimi MacerataFeltria.> Agriturismo “La Cisterna” fraz. SantaLucia Cisterna, 12 Macerata Feltria.

TradizioniLa torta alle noci-uvetta eraconsiderata il pane dei poveri perchéveniva fatta con ingredienti che lagente contadina aveva in casa: noci,uvetta, farina, olio.In passato usava metterci comeingredienti anche un pò di zuccheroe qualche uova che davano al dolceun colore più giallognolo ed unaconsistenza più asciutta. Proprio lamancanza di questi ingredienti hannopersonalizzato la nostra torta.

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MAIOLO

SPIANATA DI MAIOLO

Nome del prodotto, sinonimi etermini dialettali più diffusiSPIANATA di MAIOLOO SPIANATA SE SMAREIN.

Territorio interessato allaproduzioneComune di Maiolo.

IngredientiFarina di grano tenero, lievitonaturale o lievito di birra, acqua, sale,rosmarino, olio.

Descrizione del prodottoHa forma a disco ovale, di diametrovariabile, con uno spessoregeneralmente di 3-5 cm. Si presentacon un colore chiaro e dorato.Si accompagna, in alternativa al pane,con salumi, formaggi e verduregrigliate di ogni tipo, oppure graziealla presenza del rosmarino si puòmangiare da sola appena sfornata inquanto molto saporita.

Descrizione metodiche dilavorazione, conservazione estagionaturaCon l’impasto del pane si preparanodei panetti, che vengono poi spianaticon le mani o il matterello in modocomunque da lasciare un certospessore. Si praticano delle “fossette”nella spianata in modo da conservarel’olio che viene versato sopra, insiemea ciuffi di rosmarino e grani di salegrosso, distribuiti qua e là su interasuperficie.Porre a cuocere in forno,preferibilmente, a legna, ben caldoper pochi minuti.

Reperibilità del prodotto> Forno comunale di Maiolo, PiazzaSanto Pertini.> Forno Mascello Maiolo ViaMontefeltresco.> Agriturismo “La Casa Vecchia”Maiolo Loc. Cà Zemprino.

TradizioniPanetti schiacciati e conditi cheandavano cotti immediatamenteprima delle pagnotte di pane, ancheper saggiare la temperatura del fornoa legna.La facile lievitazione, la rapida cotturae l’aroma di rosmarino rendevacottura e l’aroma di rosmarinorendeva fragrante la “Spianata”, eadatta a soddisfare l’appetito diadulti e bambini ai quali pertradizione era offerta ancora calda(mentre il pane caldo era proibito!).Le Spianate si preparavano ad ogniinformata del pane casalingo: almeno1 volta a settimana.

Maiolo ha preso il nomeddll’omonimo vicino borgo, distrutto,secondo una leggenda avvolta in unalone di magia, da una frana rovinosatra il 29 e il 30 maggio 1700 cheintriga tuttora i geologici e gli storici.Il paese conserva le sue borgate, lesue vecchie case contadine, lecomunelle, le piazzette e non si èlasciato contagiare dalla ediliziaselvaggia e condominiale. La funzionestrategica del sistema fortificato diMaiolo fu pienamente valorizzata daiDuchi di Urbino.Alimento caratterisrtico di Maiolo èil Pane, prodotto con farine locali econ metodi antichi.È un elemento basilare dell'identitàculturale maiolese e non ècomunemente messo in commercio.Suoi ingredienti segreti sono acqua,farina, "pasta madre", ovvero il pezzodi impasto della precedente

panificazione lasciato fermentare pertutta la notte, un modus operandiparsimonioso e un rapporto con ilforno quasi fraterno, fatto diaccorgimenti e trucchi del mestiere.Pur non possedendo nessunaproduzione industriale e nessunlaboratorio artigianale, Maioloappartiene alla Associazione ItalianaCittà del Pane. Evidentemente, è ilprodotto stesso la migliore referenzadella tradizione panificatoria locale.Nel mese di giugno vengono riattivatiper alcuni giorni gli antichi forni inpietra per la pittoresca "Festa delPane", durante la quale si possonodegustare le specialità della zonaaccompagnate dal pane appenasfornato. I forni, una cinquantina sulterritorio, fanno parte del cosiddetto"Museo del pane", una rete distrutture risalenti ai primi anni delsecolo XIX.

La “Spianata se smarein” invece è untipico prodotto da forno, realizzatoa Maiolo, che deve il suo nomeproprio al tipo di preparazione:l'abitudine diffusa di schiacciare, amano o con il mattarello, l'impastoprima di consegnarlo al calore delforno.Quando si faceva il pane, era usanzasaggiare la temperatura del fornoutilizzando una porzione d’impastoschiacciata a mano. L'ingredientebase della spianata è infatti la pastadel pane al quale vengono aggiuntistrutto, olio, rosmarino e sale grosso.

Feste e sagre> Festa del Pane. La tradizionale festapropone la degustazione di antichisapori e focacce cotti nei forni alegna sparsi sul territorio. Oltre aconvegni di studio e degustazioni divari tipi di pane,

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MERCATELLO SUL METAURODi origine medievale, Mercatello sulMetauro è una cittadinaperfettamente incastonata nellaverdissima valle di questo fiume,immersa in un paesaggio ancoraintegro e armonioso dove si respiraun‘atmosfera di tempi passati.Poco a nord del Paese nasce ilMetauro dai due emissari che sonoil “Meta” e l’”Auro”. Questo fiume hainfluenzato e condizionato tutta lavallata nella lunga storia delMontefeltro fin dai tempi dell’ImperoRomano.Oltre che per il territorio collinare emontano di cui è cuore pulsante, lacittadina è assai interessante per leimportanti emergenze culturali,architettoniche e artistiche chepropone al visitatore attento einteressato.Mercatello ha un bellissimo centrostorico, con una piazza fra le più

suggestive di tutta la provincia.Il borgo è così ben conservato daessere insignito della prestigiosariconoscenza, per il terzo biennioconsecutivo, della “BandieraArancione”, il marchio di qualitàturistico ambientale per l’entroterradel Touring Club Italiano. La“Bandiera Arancione” è uno deglistrumenti con il quale il Touring offreai turisti una garanzia di qualità e allelocalità uno strumento divalorizzazione.L'amenità del paesaggio e la ricchezzadi monumenti e opere d'arte esaltanola vocazione turistica di Mercatello,favorita dalla presenza di ristorantie agriturismi.Prodotto tipico del territorio diMercatello è il Pane del Dottore (oggiPane di Mercatello).

Feste e sagre> Palio del somaro e sagra dellatagliatella (prima metà di luglio),festa istituita in ricordo del nomecon cui i mercatellesi erano ingiuriatidagli abitanti dei popoli vicini:”MagnaSomeri”(Mangia Somari).

PANE DEL DOTTORE

Nome del prodotto, sinonimi etermini dialettali più diffusiIL PANE DEL DOTTORE.

Territorio interessato allaproduzioneComune di Mercatello sul Metauro.

IngredientiFarina di frumento ottenuta damacinatura a pietra, lievito naturale,acqua di sorgente.

Descrizione del prodottoForma classica a filone disponibile inpezzature da 500/600 grammi.Presenta crosta esterna roseatendente allo scuro, con coloreinterno della mollica bianco tendenteal grigio.

Descrizione metodiche dilavorazione, conservazione estagionaturaSi impasta la farina con acqua e illievito naturale.Dopo un’accurata lavorazione silascia fermentare per almeno 8/12ore. La cottura diretta avverrà inforno alimentato a legna di bosco atemperatura di 180/200 °C peralmeno 1 ora.Il pane mantiene una propriafragranza anche dopo 5/6 giornidalla cottura.

Reperibilità del prodotto> “Il pane di Mercatello” via MolinoMetauro a Mercatello sul Metauro.

Tradizioni“Il pane del dottore” è cosìdenominato in quanto deriva dallapassione del Dott. Gostoli che havoluto riprendere la tradizione dellapanificazione naturale nel territoriodi Mercatello sul Metauro, utilizzandole farine ottenute dalla macinaturacon molino a pietra, particolarmentericche di sostanze nutrizionali esalutistiche.Inoltre si è voluta mantenereinalterata la lievitazione naturale ela cottura con forno a legna checonferisce al pane un saporeinimitabile e una garanzia difreschezza anche per più giorni.La bontà di questo pane è statariconosciuta dai consumatori tantoche si è rapidamente diffuso in molticentri della realtà del Montefeltro.

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BARCHI

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FAVONE BRIGOLATO

Nome del prodotto, sinonimi etermini dialettali più diffusiFAVONE BRIGOLATO.

Territorio interessato allaproduzioneComune di Barchi.

IngredientiUova, zucchero, burro, cacao, latte,lievito chimico per dolci.

Descrizione del prodottoBiscotti bicolori (pasta bianca e pastaal cioccolato) di forma sferica, inmedia di 6 cm di diametro ricopertidi cristalli di zucchero.

Descrizione metodiche dilavorazione, conservazione estagionaturaImpastare tutti gli ingredienti avendocura di formare un impastoconsistente ma non duro. Dividerel’impasto in due parti. Aggiungere ilcacao ad una delle due parti. Formaredella palline bicolore, bagnarle nellatte e passarle nello zucchero.Disporle su una placca e cuocere inforno per 20 minuti a 180°.Si conservano per alcuni giorni inbarattoli di vetro.

Reperibilità del prodottoNormalmente preparato in casa, sipuò trovare:> Forno antico di Barchi.> Azienda agraria Fiorini via GiardinoCampioli n. 25 a Barchi.> Locanda “La voglia matta” via Roman. 44 a Barchi.> Festa i Sapori del Castello 1° weekend agosto.

TradizioniTradizionalmente preparato nellasettimana di Pasqua, simboleggia,con i due colori, la luce e l’ombra, lavita e la morte, ed è un dolce che sitrova anche nella gastronomiatradizionale ebraica, così come altridolci locali. Non è improbabile una‘contaminazione’ fra le due tradizionigastronomiche, ebraica e cristiana,data la presenza storica di comunitàebraiche quasi in ogni comune delnostro territorio.

L’antico Castello di Barchi riposa suun dolce colle che affiora tra icangianti colori dei campi. Il centrostorico, detto comunemente ilcastello, è completamente protettoda un'alta cinta muraria medievale,perfettamente conservata, sotto laquale, nel lato esposto a ovest, sistendono i vecchi quartieri del Borgoe del Prato che costellano la stradaprincipale. Tutto intorno al centroabitato, sentieri su antiche straderurali invitano ad immergersi nellacampagna, che assume differenticolori, profumi e suoni nel corso dellestagioni.La riscoperta dei sapori e degliingredienti tradizionali hanno fattoriaffiorare ricette quasi dimenticate.Per molti aspetti ovviamente affinealla tradizione culinaria marchigianadai sapori intensi e decisi, la cucinaraccoglie anche influssi della non

lontana Romagna.Innumerevoli sono le suggestioniproposte dalla gastronomia delterritorio, le specialità della cucinalocale.Tra i prodotti da forno, ilFavone brigolato merita di esseremenzionato a causa della sua attualediffusione che ha resistito nel corsodei secoli. I favoni sono ciambellinepreparate con u’amalgama di pastadolce all'uovo "bianca" e "nera", cioèal cioccolato, passate nel latte e nellozucchero e cotte nel forno.Innumerevoli sono le suggestioniproposte dalla gastronomia delterritorio; tra le specialità della cucinalocale troviamo anche la crescia, lacrescia di Pasqua, i tacconi e glistraccetti.Barchi fa parte dell'Associazione Cittàdel vino. I vitigni tipici sono ilbianchello e il sangiovese. Dalle uvebianchello si produce il bianchello

del Metauro e il Vin santo mentredal sangiovese si ottiene il ColliPesaresi Sangiovese.

Feste e sagre> I Sapori del Castello (primo finesettimana di Agosto), cultura deiPiatti del Passato; riscoperta evalorizzazione dei piatti tipici dellacultura barchiese.

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SALTARA

BERLINGOZZO

Nome del prodotto, sinonimi etermini dialettali più diffusiBERLINGOZZO.

Territorio interessato allaproduzioneComune di Saltara.

IngredientiFarina, uova, ammoniaca, limonegrattugiato.

Descrizione del prodottoÈ un grosso biscotto, aventeconformazione simile a quella di uncastagnolo gigante (lunghezza media20-30 cm, altezza 5-7 cm).Colore dorato. Interno soffice eprofumato.Ottimo abbinato al vino novello.

Descrizione metodiche dilavorazione, conservazione estagionaturaSi procede alla preparazionedell’impasto mescolando tuttiinsieme i vari ingredienti, fino adottenerne un perfetto amalgama.Si preparano poi delle “castagnole”di grandi dimensioni che vengonofatte lessare in acqua bollente perpochi istanti e quindi poste al fornoper completare la cottura.Possono essere farcite con crema, oricoperte con alchermes, o miele ozucchero.

Reperibilità del prodotto> Feste di paese organizzate dallaPro Loco di Saltara.> Alimentari Stratta C.so Matteottia Saltara.

TradizioniLa “Berlingozzara” per i cittadini diSaltara era un appuntamentoirrinunciabile del mese di Agosto, acui partecipava anche la gente deipaesi vicini. In tale periodo la piazzasi ornava di tanti cestini di viminiricolmi di berlingozzi che pendevanoda fili tesi.Il giorno della sagra i carri trainatidai buoi sfilavano per le vie del paesee le ragazze, vestite a festa,intonavano il canto “o berlingozzarabella” e lanciavano i berlingozzi inmezzo alla folla. Altri berlingozzipiovevano dall’alto, perchè venivanofatti scivolare dai fili che attraversanola piazza.

Saltara è collocata su un fertile colleche domina la bassa valle delMetauro.L’etimologia di Saltara è legatasecondo molti a saltus o saltarius,ossia “bosco” o “guardaboschi”:luoghi eletti per la raccolta d’erbe.E' tipicamente medievale la vicinanzadei luoghi che rappresentano i trepoteri: Comune (potere politico),Chiesa di S.Lucia (potere religioso),Mercati coperti (potere economico).Dall’alto della sua cinta muraria,Saltara domina la Valle del Metauroe, in epoca medievale, fu sede diimportanti mercati e fiere.Sul panoramico colle di cipressisecolari della frazione "San Martino"di Saltara sorge la splendida Villa delBalì, sede di un Planetario e Museointerattivo della Scienza.La mostra interattiva è pensata peruna scoperta individuale, libera e

giocosa dei fenomeni naturali. Sulgiardino della villa si affaccia unincantevole angolo gastronomico,che espone prodotti marchigiani eorganizza degustazioni guidate.Dolce tipico locale è il Berlingozzo,un grosso biscotto cotto al forno edagli ingredienti semplici, chetradizionalmente riunisce alla tavolaparenti ed amici. Sembra che il nome“berlingozzo” derivi da "berlinga" unamoneta coniata a Milano attorno al1600. Oggi costituisce insieme alcastagnolo il tipico dolce dicarnevale. Va ricordata la“Berlingozzara”, festa tradizionalesaltarese inizialmente di mezzaquaresima, poi estiva (agosto): lapiazza affollatissima era ornata datanti cestini di vimini appesi a fili ericolmi, appunto, di berlingozzi(dolcetti tipici, citati in testi del‘500); i biscotti cadevano a pioggia

sulla folla da questi panieri rovesciatied anche lanciati dai carri in sfilata.Arricchisce questa splendidacittadina la produzione del rinomatovino “Bianchello del Metauro”, dicaratteristico colore paglierino consfumature verdi, è un vino giovane ebrioso assolutamente da degustare.

Feste e sagre> Sagra del Berlingozzo (agosto).

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SERRUNGARINA

A 206 metri sul mare sul crinalesinistro del fiume Metauro,Serrungarina, anticamente chiamataBrisighella, deve il suo nome attualeprobabilmente a Ser Ungaro degliAtti, notaio vissuto nel XIV secolo.Il caratteristico borgo è delimitatoda un’imponente struttura muraria,edificata sotto la dominazione deiMalatesta. Seguirono le sorti diSerrungarina i castelli di Bargni ePozzuolo, due località interneimmerse nel verde. A valle, Tavernelle,antica "statio romana" a cavallo trail delicato innalzarsi delle colline el'austero corso del fiume Metauro,è oggi un moderno centro urbano.Le quattro località sono tra loroarmoniosamente collegate da unosplendido percorso panoramico.La produzione di olio e vino di qualitàribadiscono la meritata rinomanza

dei prodotti tipici della vallemetaurense. Unica specialità è lacoltura della pera "angelica" che fadi Serrungarina l'unica produttrice alivello nazionale di questo gustosofrutto estivo.Tipicità di Serrungarina è la CresciaDolce, dolce pasquale a base difarina, latte, zucchero, burro, uvetta,cedro candito, rum e scorza di limone.A causa della complessità dellalavorazione e dei numerosiingredienti,in passato questo dolcerappresentava un lusso che non tuttele famiglie potevano permettersi.Ancora oggi la sua preparazionerichiede gli stessi ingredienti ma,nonostante la grande laboriosità,molte famiglie se lo preparano incasa, nel rispetto delle tradizionipasquali.

Feste e sagre> Festa della Pera Angelica (ultimoweek end di agosto).> Carnevale di Serrungarina (periododi carnevale), con sfilata di carri elancio di dolciumi.> Presepe meccanizzato (periodonatalizio ed oltre), che attira inquesta località tanti visitatori.

Nome del prodotto, sinonimi etermini dialettali più diffusiBISCOTTI ALL’ANICE.

Territorio interessato allaproduzioneComune di Serrungarina.

IngredientiFarina, lievito di birra, semi di anice,vino.

Descrizione del prodottoBiscotto secco, tondo, di almeno10-15 cm. di diametro.Colore dorato, con marcata presenzadei semi di anice.Ha una lunga conservazione.Risultano ottimi se “inzuppati” nelvino o nella prima colazione.

BISCOTTI ALL’ANICE

Descrizione metodiche dilavorazione, conservazione estagionaturaSi prepara l’impasto utilizzando tuttigli ingredienti.Stendere poi l’impasto in modo darenderlo abbastanza sottile e tagliarloaffinché si possano ottenere piccolepiastre di circa 5 cm. di diametro.Lasciare riposare per circa 1 ora perfavorire la lievitazione.Mettere al forno a cuocere per circa45 minuti alla temperatura di 200°C.

Reperibilità del prodotto> Panificio Antonioni via dei Mandorlin. 3 Tavernelle di Serrungarina.

TradizioniBiscotti che venivano generalmenteconsumati nel periodo primaverileautunnale.Era tradizione che i contadini alritorno dai campi si fermassero albar a fare una partita a carte durantela quale usavano inzuppare questibiscotti che erano posti sul banconeimpilati uno su l’altro con il vino.

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PIZZA DOLCE

Nome del prodotto, sinonimi etermini dialettali più diffusiPIZZA DOLCE.

Territorio interessato allaproduzioneDolce diffuso in tutto il territorio delMontefeltro, caratteristico quello delComune di Serrungarina oggettodella presente scheda.

IngredientiUova, zucchero, canditi, uvetta,strutto, burro, lievito di birra, latte,vaniglia, buccia grattugiata di limonee/o di arancia, farina, latte, liquoremaraschino.

Descrizione del prodottoForma rigonfia “a fungo” od a“panettone” in relazione al tipo diteglia impiegata nella cottura.Colore bruno. Sapore delicato.

Descrizione metodiche dilavorazione, conservazione estagionaturaProcedura complessa che richiedeestrema attenzione nei tempi diesecuzione, affinché il risultato finalerisulti ottimale.Al mattino si prepara un panetto conil latte, il lievito di birra, la farina,l’uovo. A mezzogiorno si impastanotutti gli altri ingredienti (v. canditi,uvetta, strutto, burro, zucchero,vaniglia, liquore, lievito di birra scioltoin un poco di latte), che vengonopoi uniti al panetto precedentementepreparato ed alla farina. L’impastocosì ottenuto viene riposto in unapentola dai bordi alti per lalievitazione.Dopo 6 ore con un cucchiaio di legnosi muove l’impasto senza toglierlodalla pentola.Dopo 11 ore si “guasta”.Alle 6 del mattino successivo si toglieper essere collocato nella teglia dellacottura. La pizza viene infornquandoha raggiunto la completa lievitazione.La cottura avviene per circa 1 ora inforno a temperatura di 200°C per iprimi 20 minuti e poi a 180°C finoa fine cottura.

Reperibilità del prodotto> Presente in tutti i forni, pasticcerie,nonchè in molti agriturismi delMontefeltro nel periodo pasquale(es. Forno “Le ricette di Anna eGabri” di Montecerignole via CèRosso 21).> Relativamente alla pizza dolce diSerrungarina si può trovare pressoil panificio Antonioni via dei Mandorlin. 3 Tavernelle di Serrungarina.

TradizioniDolce estremamente ricco e gustosoche vedeva impegnate le massaie perl’intera giornata della vigilia di Pasqua,considerati i tempi lunghi dilievitazione. Si consumava inalternativa alla pizza al formaggio,ed era offerta agli ospiti o parentidurante il periodo pasquale comemerenda od a colazione.

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SAN LORENZO IN CAMPO

PANE DI FARRO

Nome del prodotto, sinonimi etermini dialettali più diffusiPANE DI FARRO.

Territorio interessato allaproduzioneComune di San Lorenzo in Campo.

IngredientiFarina di farro, lievito di birra, acqua.

Descrizione del prodottoForma classica a filoncino.Colore della crosta scuro, mollicainterna di colore bruno per lapresenza di farina di farro.Sapore consistente, tendenzialmenteacidulo.

Descrizione metodiche dilavorazione, conservazione estagionaturaImpastare farina con acqua e lievitodisciolto in un bicchiere di acqua.Con tale impasto formare filoncini dicirca 250 gr.Ricoprire con panno per circa 2 oreper favorire la lievitazione.Porre inforno caldo a 200°C, poco dopoabbassare la temperatura a 170°Ce portare a termine la cottura.

Reperibilità del prodotto> Farroteca “Monterosso” viaCostantinolpoli n. 7 San Lorenzo inCampo.

TradizioniIl farro si può definire il progenitoredel nostro frumento ed era giàconosciuto nell’antico Egitto.Importato dai Romani, ne eradivenuto l’emblema della fertilità(estremamente caro a Cerere, divinitàprotettrice delle messi), nonché dellaforza, in quanto alimento principaledei legionari per le sue riconosciuteproprietà nutritive ed organolettiche.La produzione di farro nel territoriodel Montefeltro risale ai tempi dellaconquista romana di questi territori.Il pane di farro sostituiva in passatoquello di frumento e veniva arricchito,o condito, con ingredienti vari.Il farro è ritornato recentemente dimoda per la sua maggiore digeribilitàrispetto al frumento; vieneapprezzato soprattutto da quantiseguono diete ipocaloriche.

L'ampia valle del Cesano, salendodalla riviera adriatica verso gliAppennini, accoglie al suo centroSan Lorenzo in Campo, situato sulversante sinistro del fiume ai marginidella ricca zona archeologica, che varestituendo le reliquie dell'anticaSuasa Senonum.Il borgo medievale tuttora conservala pianta urbanistica originale conviuzze interne, archi di accesso emura di cinta castellane. Nella partepiù elevata si ergeva la rocca, di cuirimangono resti abbastanza leggibili,sotto la quale si apre la caratteristicapiazzetta detta "la Padella", ove siaffaccia il severo Palazzo della Rovere,il cinquecentesco Palazzo Amatori equello dei principi romani Ruspoli.San Lorenzo in Campo è terra distoria e di prodotti tipici, evocati nelsuo stesso nome che suggerisceabbondanza di orti e messi; in origine

era chiamata San Lorenzo “in silvis”per la presenza di boschi sacri, in unsecondo momento il nome diventò“in campo”, a causa del territorioottimale per la coltivazione.I resti di numerosi mulini sparsi nelterritorio testimoniano la diffusionedelle coltivazioni di cereali e inparticolare del farro; il recupero dellacoltivazione e lavorazione di questoantichissimo cereale fa di San Lorenzoun piccolo ma vivace centro che hasaputo recuperare le tradizionirendendole vive: per questo gli spettauna tappa dedicata al gusto.Nel 2003 viene inaugurata a SanLorenzo, il primo esempio in Italia diristorante e punto venditainteramente dedicato al farro. Ilcaratteristico locale offre ai suoiospiti specialità a base di farro. Inquesta oasi del gusto si possonodegustare le tante ricette a base di

farro e farina di farro, ma il prodottoche ha conosciuto maggior diffusioneè senza dubbio il Pane di farro,apprezzato e consumato ormai intutto il territorio, oltre che per il suogusto autentico anche per la suamaggior digeribilità rispetto alfrumento. E’ doveroso segnalare lacoltivazione di un particolare vitignoche dà un ottima uva da cui si traeuna ormai famosa "vernaccia" e igustosi vini locali Sangiovese eBianchello.

Feste e sagre> Festa della Crescia co’ le Foie(mese di agosto).> Mestieri e Mercanti - Palio DellaRovere (fine di agosto e l’inizio disettembre).> La Sagra del castagnolo(Lunedì di Pasqua).> Fiera di San Lorenzo (11 agosto).

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Oltre ai prodotti già segnalati,esistono molti altri prodotti tipici daforno rintracciabili nel territorio deiGAL “Flaminio Cesano” e“Montefeltro Leader”, che necostituiscono un importantepatrimonio di conoscenze etradizioni, da tutelare e valorizzareanche dal punto di vista turistico.Tra gli altri si segnalano:- Crescia sfogliata: una specie dipiadina a strati sovrapposti tipicadella zona di Urbino - Urbania- Crescia di Frontone: una speciedi piadina fatta con uova intere,ottima se accompagnata con salumi,formaggi e verdure cotte- Bustrengo o bostrengo: dolce dipreparazione assai complessa equanto mai varia da territorio aterritorio (Apecchio, Piobbico, S.Angelo in Vado, Cagli, Acqualagna,Frontino, Macerata Feltria, ecc.).

ALTRI PRODOTTI PRESENTINEL TERRITORIO DELL’APPENNINO PESARESE

Una sua variante è costituita dal“lattarolo”, dove non viene impiegatala farina, facendo risultare il prodottofinale più liquido e leggero- Biscotti sciroppati o “biscuttin”di Fratte Rosa: piccoli biscottiricoperti di una glassa ottenuta conzucchero, acqua, buccia di limonegrattugiata. Un tempo dolce tipicodelle grandi cerimonie familiari(battesimi, cresime, matrimoni,compleanni), oggi consumatoregolarmente, specie accompagnatocon vin santo e visciolata- Bucut: biscotto tipico diFossombrone, avente forma dibarchetta, lunga circa un palmo, fattocon farina di mais ed acini di uvapassa- Biscotti o ciambelle di mosto:dolce caratteristico del periodoautunnale, in quanto ottenutoaggiungendo all’impasto mosto diuva

- Le fave dei morti: tipico biscottosecco, prodotto in occasione dellaricorrenza dei defunti, il cuiingrediente caratteristico èrappresentato dalle mandorle tritate- Le castagnole, famose quelle diSan Lorenzo in Campo, o lacicerchiata: dolci tipici del periododi Carnevale diffusi in tutto ilterritorio del Montefeltro- La crescia al formaggio, o pizzadi Pasqua, o torta brusca: tortasalata ripiena di formaggio pecorinoo parmigiano, caratteristica nelperiodo pasquale.

Page 14: I pani ed i prodotti da forno

LE VIE DEL GUSTO4 itinerari alla scoperta delle arti bianche

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LA VIA DEL PANE:Cantiano, Maiolo, San Lorenzo in Campo,Mercatello sul MetauroTra i numerosi prodotti da forno che animano latradizione culinaria del nostro territorio il panerappresenta senza dubbio un elemento fondamentale.È uno dei cibi più antichi dell'umanità, fatto di elementisemplici come acqua e farina, gesti semplici comeimpastare, dare forma per poi aspettare pazienti lalievitazione e da ultimo il calore del forno fa il resto.Quello che viene dopo è il profumo del pane caldo e lesue fragranze sotto ai denti. Fare il pane è come immergerele mani nel mistero stesso della vita e delle sue diverseespressioni culturali, viste le infinite varianti esistenti. I4 elementi interagiscono nella nascita di questo alimentoe contribuiscono a creare differenze e carattere al pane:LA TERRA da cui germogliano i differenti tipi di cereali,L’ACQUA con cui impastare, L’ARIA per la lievitazione,IL FUOCO che cuoce.Un processo d’artigianato esperto e amorevole che sicompie di notte, lontano dagli occhi del giorno.Questo itinerario ci guida attraverso quei luoghi in cuila tradizione del pane si è tramandata nei secoli fino adarrivare fino a noi pressoché intatta.

LA VIA DEI DOLCI:Saltara, Serrungarina, BarchiIl viaggio attraverso la tradizione dei dolci ci conduceverso la riscoperta delle tradizioni più antiche del nostroterritorio. Attraverso l’ esplorazione di questi prodottidi nicchia, la cui produzione è sopravvissuta nei secoli,riscopriamo cibi profondamente legati alla storia, agli usie ai momenti della tradizione che rendono questoterritorio così variegato e ricco.Un tempo la preparazione di queste delizie eraprofondamente legata alla disponibilità delle risorse masoprattutto alle scadenze agricole e religiose chescandivano la vita delle genti di questi luoghi: la mietitura,la trebbiatura, la vendemmia, l’uccisione del maiale, masoprattutto le festività solenni come la Pasqua, il Natalee il più pagano carnevale. Erano questi i momenti in cuile donne dimenticavano la fatica quotidiana e creavanol’illusione di un’abbondanza beneaugurante, dedicandosialla preparazione di dolci e dolcetti.Il valore di tali produzioni era grande e profondamentelegato alla stagionalità e ai momenti di festa. Oggi alcunidi questi prodotti sono ancora presenti sulle nostretavole, fatti con le medesime ricette e la stessa laboriositàdi produzione. L’abbondanza dei nostri tempi gli rendemaggiormente reperibili, ma pur sempre legati ad unacerta stagionalità.

Macerata Feltria

MaioloNovafeltria

Rep.di SanMarino

RIMINI

PESARO

FANO

Barchi

S. Lorenzo in Campo

Pergola

Fossombrone

Mercatellosul Metauro

Saltara

Serrungarina

Acqualagna

UrbaniaBorgo Pace

Cagli

Cantiano

URBINO

ANCONACarpegna

Territorio del GAL Motefeltro Leader

Territorio del GAL Flaminia Cesano

Macerata Feltria

MaioloNovafeltria

Rep.di SanMarino

RIMINI

PESARO

FANO

Barchi

S. Lorenzo in Campo

Pergola

Fossombrone

Mercatellosul Metauro

Saltara

Serrungarina

Acqualagna

UrbaniaBorgo Pace

Cagli

Cantiano

URBINO

ANCONACarpegna

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LA VIA DELLE CRESCE:Borgo Pace, Maiolo, AcqualagnaL’entroterra pesarese è una terra dove i pani, le focaccee i dolci lievitati creano le mille facce di una gastronomiache ha saputo utilizzare l'abbondanza di frumento. Ognipaese lo ha fatto a modo suo, sfruttando astutamentematerie prime di volta in volta differenti, creando festepopolari e riti collettivi. Come il resto delle Marche, giàgranaio dei latini, fertile produttore di farro esuccessivamente di mais, questo territorio trasformaogni occasione in un momento di arte bianca: lavendemmia nei pani al mosto; la raccolta delle noci nelpan nociato; le festività religiose nei pani di Pasqua; laraccolta del grano nel pani dei mietitori.Quando si faceva il pane era usanza conservare un po’di impasto per preparare qualche focaccia, detta crescia- perché lievita, cresce - per tutta la famiglia.Per testare il grado di calore del forno un tempo siutilizzava una piccola porzione di impasto spianato conla pressione dei polpastrelli che ha dato vita, poi, allacosiddetta spianata. Spesso i bambini stessi facevanopiccoli dischi di pasta che venivano cotti subito dopoaver sfornato il pane. Anche in questo caso il legame conla disponibilità delle risorse ha creato una ricca variantedi cresce e focacce alcune delle quali arrivano intattefino a noi.

LA VIA DELLE SAGREIn un territorio ricco di tradizione come questo, ognipaesino, borgo o città ha la sua sagra, festa, fiera (almenouna, spesso un paio o anche di più). Si va dalle rievocazionistoriche alle immancabili feste dei vini e dei prodottitipici e chi più ne ha più ne metta.Sagre popolari, feste di origini contadine che risalgonoalla notte dei tempi, manifestazioni in piazza da sempreanimano la vita delle città e trovano le loro radicisoprattutto nel mondo rurale e agreste. Purtroppo spessomolte di queste tradizioni spariscono facendo dimenticarequelle che erano le usanze tipiche dei propri luoghi,alcune, però, resistono e ci permettono di riscoprireusanze e prodotti enogastronomici legati alla cultura ealle tradizioni delle terre che li hanno generati.

> Borgo Pace - Festa della Patata Rossa (ultimo fine settimana di Agosto)> Aqualagna - Fiera Nazionale del Tartufo (Ottobre - Novembre)> Cantiano - Piazza del Gusto (secondo fine settimana di Maggio)> Mercatello sul Metauro - Palio del Somaro e Sagra della Tagliatella (prima metà di Luglio)> S. Lorenzo in Campo - Festa della Crescia co’ le Foie (mese di Agosto)> Barchi - I Sapori del Castello (primo fine settimana di Agosto)> Saltara - Sagra del Berlingozzo (Agosto)> Serrungarina - Festa della Pera Angelica (ultimo fine settimana di Agosto)> Macerata Feltria - …a tutta salute! (secondo fine settimana di Giugno)

Macerata Feltria

MaioloNovafeltria

Rep.di SanMarino

RIMINI

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FANO

Barchi

S. Lorenzo in Campo

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Fossombrone

Mercatellosul Metauro

Saltara

Serrungarina

Acqualagna

UrbaniaBorgo Pace

Cagli

Cantiano

URBINO

ANCONACarpegna

Macerata Feltria

MaioloNovafeltria

Rep.di SanMarino

RIMINI

PESARO

FANO

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S. Lorenzo in Campo

Pergola

Fossombrone

Mercatellosul Metauro

Saltara

Serrungarina

Acqualagna

UrbaniaBorgo Pace

Cagli

Cantiano

URBINO

ANCONACarpegna

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Progetto realizzato nell’ambitodell’iniziativa Comunitaria Leader+

GAL MONTEFELTRO LEADERVia Garibaldi, 161049 Urbania (PU)Tel. 0722 317599 - Fax 0722 317739www.montefeltro-leader.it

i

FLAMINIA-CESANO S.r.l.V.le M. della Libertà, 3361045 Pergola (PU)Tel. 0721 740574 - Fax 0721 742203www.gal.flaminiacesano.it