I nostri antenati - Il Nuovo giornale di Bellaria Igea Marina · 2015. 7. 30. · Bakchias,...

12
di Claudio Monti I nostri antenati Cosa è lecito Cosa è lecito Cosa è lecito Cosa è lecito Cosa è lecito sperare sperare sperare sperare sperare Onide Donati Onide Donati Onide Donati Onide Donati Onide Donati ci scrive ci scrive ci scrive ci scrive ci scrive Darsena: cose da pazzi ... e Mara Garattoni vota contro segue a pagina 4 A Bordonchio, in epoca romana, sorgeva una grande villa rustica con attività pro- duttive e ricovero di viandanti. I recenti rinvenimenti ci parlano di questo passato. Bernardi e Reali Bernardi e Reali Bernardi e Reali Bernardi e Reali Bernardi e Reali si sono dimessi da si sono dimessi da si sono dimessi da si sono dimessi da si sono dimessi da Hera e dalla T Hera e dalla T Hera e dalla T Hera e dalla T Hera e dalla Tram. ram. ram. ram. ram. IL CASO: a pagina 3 Droga, un problema Droga, un problema Droga, un problema Droga, un problema Droga, un problema preoccupante a preoccupante a preoccupante a preoccupante a preoccupante a Bellaria Igea Marina. Bellaria Igea Marina. Bellaria Igea Marina. Bellaria Igea Marina. Bellaria Igea Marina. L’INCHIESTA: a pagina 6 DARSENA I nostri antenati Signor Direttore, vedo che nella rubrica lettere ha adottato lo stile del Foglio. Certo, Ella non ha la mole fisica dell’Ele- fantino, alias Giulianone Ferrara, ma col Suo cognome imponente – Monti – può ben permettersi di prendere spunto dal giornale della destra colta che io di sinistra ogni giorno divoro. (No, non si faccia il- lusioni, non sono prossimo – io – a cambiare sponda ma il Sofri quoti- diano del Foglio è una guduria). Comunque, bando alle ciance, so- prattutto se le ciance le capiamo io, Lei e i pochi altri che a Bellaria leggeranno il Foglio). Le scrivo, vi- sti i nostri brevi trascorsi che ci hanno portato in altri momenti a mettere a disposizione il nostro umi- le sapere del sindaco diessino anco- ra in carica (evviva, aggiungo io; accidenti chioserà Lei), per augu- rarLe il miglior successo per il Suo “Il Nuovo”. Lei sa ben fare i giorna- li... Con questo numero del nostro gior- nale salutiamo il 2004 (a dicem- bre il Nuovo esce una sola volta) e vi diamo appuntamento ai primi di gennaio del nuovo anno. Il Nuovo on line, invece, non va in ferie e si arricchisce di nuovi ma- teriali, soprattutto fotografici. Un tema è quello delle luminarie: cosa offre Bellaria Igea Marina, cosa pro- pongono le altre città a noi vicine? Sempre sul web, numerosi “scatti” sul mare d’inverno: non si tratta del progetto annunciato nella zona colonie, ma di alcune immagini di come si presenta la spiaggia in que- sta stagione. E’ un paesaggio che forse non siamo soliti osservare e che riserva sorprese. Tutto questo ed altro ancora sul sito: www.ilnuovo.rn.it. A breve sul web avremo altre im- portanti novità, addirittura inedi- ti sfiziosi che riguardano Alfredo Panzini. A tutti, tantissimi auguri di Buon Natale e di un felicissimo 2005. Tanti auguri, anti auguri, anti auguri, anti auguri, anti auguri, seguiteci sul web seguiteci sul web seguiteci sul web seguiteci sul web seguiteci sul web segue a pagina 7 Martedì 30 novembre. In consiglio comunale approda, su richiesta del- l’opposizione (Lista della Città e Ci- vica), il tema darsena. Dopo gli an- nunci del sindaco sulla stampa, la minoranza chiede (ma lo aveva fat- to su questo giornale anche il capo- gruppo Ds Vittorio Guerra) una di- scussione approfondita nell’ambito istituzionale deputato: il consiglio comunale, appunto. Per valutare “gli atti” compiuti dalla giunta su un’opera tanto importante per la cit- tà. La discussione è lunga e infuocata, e alla fine arriva il colpo di scena: Mara Garattoni, presidente del con- siglio comunale ed esponente di Ri- fondazione comunista, partito che sostiene la giunta Scenna, vota con- tro la bozza di accordo tra Comune e privati che dovrebbe portare alla re- alizzazione della darsena. E’ l’unica, perché l’opposizione si astiene (Lista della Città) o addirittura vota a fa- vore (Civica). “Premetto che a me la darsena sta a cuore come a tutti i cittadini di Bel- laria Igea Marina”, spiega Mara Ga- rattoni al “Nuovo”, “ma l’atto che la giunta ha portato in consiglio è molto più di un “indirizzo”, è una sorta di piano integrato ma privo di ogni parere tecnico”. Ci spieghi la sua posizione. Capisco che chi investe denaro deb- ba avere le necessarie garanzie cir- ca il buon fine del suo investimento, e quindi era opportuno che il consi- glio comunale esprimesse un indiriz- zo politico. Cosa si intende per indirizzo po- litico? Gli obiettivi dell’amministrazione comunale: con un “indirizzo” si evi- denzia il pubblico interesse, si indivi- duano le linee guida dell’accordo, si valutano eventuali aree pubbliche da mettere in gioco, si considerano le infrastrutture urbanistiche, si defi- niscono le garanzie adeguate al fine di raggiungere il risultato atteso. Si chiude un anno che non ha porta- to grandi cose a Bellaria Igea Mari- na, in linea con una fase di basso pro- filo che ha contraddistinto l’ultimo quinquennio. Questa città ha navigato a vista, così condotta da marinai d’acqua dolce bravi solo ad indicare l’isola che non c’è. Non abbiamo raggiunto quegli obiettivi che da decenni si concretiz- zano solo in fase di campagna eletto- rale. Per rispetto all’intelligenza di tutti, evitiamo pure di elencarli. D’altra parte li abbiamo ben presen- ti, ingombranti monumenti alla inettitudine di chi ricopre certi ruo- li pubblici e allo scarso amore per la nostra città. Non è solo un problema di grandi opere che non arrivano (o che proce- dono in modo strano: leggasi darse- na, di cui ci occupiamo diffusamen- te nella pagine interne). E’ anche il disinteresse, la poca cura alla città nei suoi particolari, così infinitesi- mali ma proprio per questo così vi- tali, che costituiscono la nervatura vera di un paese: l’attenzione all’am- biente, alla scuola, il rispetto delle esigenze dei cittadini (dai più giova- ni agli anziani), lo spirito di servizio che tutti vorremmo incontrare nel contatto con la pubblica amministra- zione. Ci vorrebbe l’ironica sfuma- tura critica di Alfredo Panzini per mettere in luce le tante “pecche” che ci definiscono, senza che questo fosse percepito come un attacco per parti- to preso. Cosa è lecito attendersi in un conte- sto come questo? Difficile a dirsi. Ma una cosa è chiesta a tutti: che la spe- ranza di un futuro migliore venga ancorata all’azione di uomini e don- ne concreti ai quali sta a cuore Bel- laria Igea Marina. E che persone e realtà organizzate mosse da questo obiettivo, comincino a farsi carico del bene comune: tessendo una trama di relazioni e abbozzando obiettivi. Senza attendersi regali e balocchi da chi è solito prometterli invano. Buon Natale.

Transcript of I nostri antenati - Il Nuovo giornale di Bellaria Igea Marina · 2015. 7. 30. · Bakchias,...

  • di Claudio Monti

    I nostriantenati

    Cosa è lecitoCosa è lecitoCosa è lecitoCosa è lecitoCosa è lecitosperaresperaresperaresperaresperare

    Onide DonatiOnide DonatiOnide DonatiOnide DonatiOnide Donatici scriveci scriveci scriveci scriveci scrive

    Darsena:cose da pazzi ... e MaraGarattoni vota contro

    segue a pagina 4

    A Bordonchio, in epoca romana, sorgevauna grande villa rustica con attività pro-duttive e ricovero di viandanti. I recentirinvenimenti ci parlano di questo passato.

    Bernardi e RealiBernardi e RealiBernardi e RealiBernardi e RealiBernardi e Realisi sono dimessi dasi sono dimessi dasi sono dimessi dasi sono dimessi dasi sono dimessi daHera e dalla THera e dalla THera e dalla THera e dalla THera e dalla Tram.ram.ram.ram.ram.

    IL CASO: a pagina 3

    Droga, un problemaDroga, un problemaDroga, un problemaDroga, un problemaDroga, un problemapreoccupante apreoccupante apreoccupante apreoccupante apreoccupante a

    Bellaria Igea Marina.Bellaria Igea Marina.Bellaria Igea Marina.Bellaria Igea Marina.Bellaria Igea Marina.L’INCHIESTA: a pagina 6

    DARSENA

    I nostriantenati

    Signor Direttore,vedo che nella rubrica lettere haadottato lo stile del Foglio. Certo,Ella non ha la mole fisica dell’Ele-fantino, alias Giulianone Ferrara,ma col Suo cognome imponente –Monti – può ben permettersi diprendere spunto dal giornale delladestra colta che io di sinistra ognigiorno divoro. (No, non si faccia il-lusioni, non sono prossimo – io – acambiare sponda ma il Sofri quoti-diano del Foglio è una guduria).Comunque, bando alle ciance, so-prattutto se le ciance le capiamoio, Lei e i pochi altri che a Bellarialeggeranno il Foglio). Le scrivo, vi-sti i nostri brevi trascorsi che cihanno portato in altri momenti amettere a disposizione il nostro umi-le sapere del sindaco diessino anco-ra in carica (evviva, aggiungo io;accidenti chioserà Lei), per augu-rarLe il miglior successo per il Suo“Il Nuovo”. Lei sa ben fare i giorna-li...

    Con questo numero del nostro gior-nale salutiamo il 2004 (a dicem-bre il Nuovo esce una sola volta) evi diamo appuntamento ai primidi gennaio del nuovo anno.Il Nuovo on line, invece, non vain ferie e si arricchisce di nuovi ma-teriali, soprattutto fotografici. Untema è quello delle luminarie: cosaoffre Bellaria Igea Marina, cosa pro-pongono le altre città a noi vicine?Sempre sul web, numerosi “scatti”sul mare d’inverno: non si trattadel progetto annunciato nella zonacolonie, ma di alcune immagini dicome si presenta la spiaggia in que-sta stagione. E’ un paesaggio cheforse non siamo soliti osservare eche riserva sorprese.Tutto questo ed altro ancora sulsito: www.ilnuovo.rn.it.A breve sul web avremo altre im-portanti novità, addirittura inedi-ti sfiziosi che riguardano AlfredoPanzini. A tutti, tantissimi auguridi Buon Natale e di un felicissimo2005.

    TTTTTanti auguri,anti auguri,anti auguri,anti auguri,anti auguri,seguiteci sul webseguiteci sul webseguiteci sul webseguiteci sul webseguiteci sul web

    segue a pagina 7

    Martedì 30 novembre. In consigliocomunale approda, su richiesta del-l’opposizione (Lista della Città e Ci-vica), il tema darsena. Dopo gli an-nunci del sindaco sulla stampa, laminoranza chiede (ma lo aveva fat-to su questo giornale anche il capo-gruppo Ds Vittorio Guerra) una di-scussione approfondita nell’ambitoistituzionale deputato: il consigliocomunale, appunto. Per valutare“gli atti” compiuti dalla giunta suun’opera tanto importante per la cit-tà .La discussione è lunga e infuocata, ealla fine arriva il colpo di scena:Mara Garattoni, presidente del con-siglio comunale ed esponente di Ri-fondazione comunista, partito chesostiene la giunta Scenna, vota con-tro la bozza di accordo tra Comune eprivati che dovrebbe portare alla re-alizzazione della darsena. E’ l’unica,perché l’opposizione si astiene (Listadella Città) o addirittura vota a fa-vore (Civica).“Premetto che a me la darsena sta acuore come a tutti i cittadini di Bel-laria Igea Marina”, spiega Mara Ga-rattoni al “Nuovo”, “ma l’atto chela giunta ha portato in consiglio èmolto più di un “indirizzo”, è unasorta di piano integrato ma privo diogni parere tecnico”.Ci spieghi la sua posizione.Capisco che chi investe denaro deb-ba avere le necessarie garanzie cir-ca il buon fine del suo investimento,e quindi era opportuno che il consi-glio comunale esprimesse un indiriz-zo politico.Cosa si intende per indirizzo po-litico?Gli obiettivi dell’amministrazionecomunale: con un “indirizzo” si evi-denzia il pubblico interesse, si indivi-duano le linee guida dell’accordo, sivalutano eventuali aree pubblicheda mettere in gioco, si considerano leinfrastrutture urbanistiche, si defi-niscono le garanzie adeguate al finedi raggiungere il risultato atteso.

    Si chiude un anno che non ha porta-to grandi cose a Bellaria Igea Mari-na, in linea con una fase di basso pro-filo che ha contraddistinto l’ultimoquinquennio.Questa città ha navigato a vista, cosìcondotta da marinai d’acqua dolcebravi solo ad indicare l’isola che nonc’è. Non abbiamo raggiunto quegliobiettivi che da decenni si concretiz-zano solo in fase di campagna eletto-rale. Per rispetto all’intelligenza ditutti, evitiamo pure di elencarli.D’altra parte li abbiamo ben presen-ti, ingombranti monumenti allainettitudine di chi ricopre certi ruo-li pubblici e allo scarso amore per lanostra città.Non è solo un problema di grandiopere che non arrivano (o che proce-dono in modo strano: leggasi darse-na, di cui ci occupiamo diffusamen-te nella pagine interne). E’ anche ildisinteresse, la poca cura alla cittànei suoi particolari, così infinitesi-mali ma proprio per questo così vi-tali, che costituiscono la nervaturavera di un paese: l’attenzione all’am-biente, alla scuola, il rispetto delleesigenze dei cittadini (dai più giova-ni agli anziani), lo spirito di servizioche tutti vorremmo incontrare nelcontatto con la pubblica amministra-zione. Ci vorrebbe l’ironica sfuma-tura critica di Alfredo Panzini permettere in luce le tante “pecche” checi definiscono, senza che questo fossepercepito come un attacco per parti-to preso.Cosa è lecito attendersi in un conte-sto come questo? Difficile a dirsi. Mauna cosa è chiesta a tutti: che la spe-ranza di un futuro migliore vengaancorata all’azione di uomini e don-ne concreti ai quali sta a cuore Bel-laria Igea Marina. E che persone erealtà organizzate mosse da questoobiettivo, comincino a farsi carico delbene comune: tessendo una tramadi relazioni e abbozzando obiettivi.Senza attendersi regali e balocchi dachi è solito prometterli invano.Buon Natale.

  • 2

    di Cristian Tassinari

    Il Nuovocopertina

    I nostri antenati

    Continuano a venire alla luce nel territorio di Bordonchio, tombe che risalgonoad una necropoli di epoca romana. E’ ormai urgente pensare ad unapianificazione archeologica e alla tutela preventiva dei resti storici.

    quelle di un certo Aurelio Patercoloe di Lurio Severo.Se, da un lato, possediamo dei nomiriportati su stele rinvenute tra il se-colo XVIII e il XIX, dall’altro abbia-mo tombe che, non avendo conser-vato le rispettive lapidi, rimangonoanonime.La recente espansione urbanisticache ha interessato la località di Bor-donchio ha determinato tra il 1999e il 2000 il recupero di tre sepoltu-re, due nel cantiere di costruzione divillette residenziali e una in quellodel centro di servizi annesso allachiesa di San Martino. Due tombeerano del tipo ad incinerazione (cioècon le ceneri del morto collocate al-l’interno di una cassetta costruitacon tegole) e solo una aveva un mo-desto corredo costituito da una mo-neta in bronzo.La terza tomba era invece ad inu-mazione: le spoglie del defunto era-no adagiate dentro un involucro re-alizzato con due grandi anfore sega-te a metà a formare una capsula. Ilmorto, oltre ad avere un piccolo va-setto in vetro adagiato a lato delcapo, portava al dito un graziosoanello in bronzo.A queste si aggiungono, inoltre, gliultimi ritrovamenti effettuati nellevicinanze del ristorante Pic-Nic.La vitalità del centro insediativodi Bordonchio non si esaurisce conla caduta dell’Impero Romano d’Oc-cidente; al contario, vede nuovoimpulso con la costruzione dellapieve di San Martino, citata in nu-merosi documenti anteriori all’an-no Mille. La chiesa dovette soste-nere un ruolo fondamentale nell’as-sistenza ai viandanti, diretti in pel-legrinaggio a Roma attraverso lavia Romea, durante tutto il Medio-evo.

    A quando una pianificazionearcheologica del nostro territorio?

    La stele di Egna-tia Chila, ritrova-ta a Bordonchio econservata al Mu-seo di Rimini.

    Il recente ritrovamento delle tombe (nelle foto qui sopra) all’interno diun cantiere edile in fase avanzata dei lavori di escavazione, getta nuovaluce sulla problematica della pianificazione archeologica nel territoriocomunale e della tutela preventiva dei resti storici.In altri contesti regionali (emblematico è il caso di Modena) la collabora-zione tra Comune e Soprintendenza ha portato alla realizzazione di una“Carta del rischio archeologico della città e del territorio” che, messa inrelazione con il Prg, ha rappresentato un utile strumento di prevenzio-ne e di risparmio, sia di tempo che di costi. Solitamente, gran parte delleincomprensioni e delle tensioni che sorgono tra chi è preposto alla tutelaarcheologica (Soprintendenza) e chi si accinge a costruire, deriva dalblocco dei lavori edili che può essere di durata sensibilmente variabile aseconda dell’entità del ritrovamento.

    Un progetto sistematico di ricerca preventiva, attuabile attraversosondaggi archeologici nelle zone a rischio di futura edificazione, costi-tuirebbe la soluzione al problema della conservazione del nostro patri-monio storico senza compromettere lo sviluppo urbanistico dei mo-derni centri residenziali. C’è la speranza che questo ulteriore rinveni-mento susciti nuovamente interesse verso la tematica archeologicanel territorio bellariese e conduca alla pianificazione di un lavoro diricerca che, in passato, era stato avviato tra Comune e Soprintenden-za e aveva già portato all’abbozzo di una Carta dei siti archeologici delterritorio comunale. (C.T.)

    All’interno del territorio di BellariaIgea Marina, la località di Bordon-chio si evidenzia per il discreto nu-mero di rinvenimenti archeologicieffettuati e per la continuità insedia-tiva che la contraddistingue, a par-tire dall’epoca pre-romana fino aigiorni nostri, praticamente senzainterruzione di continuità. Ciò sicu-ramente è dovuto in parte alla suaparticolare e favorevole situazionegeografica, essendo situata lungo ladirettrice litoranea; in parte all’am-pia possibilità di sfruttamento agri-colo del territorio retrostante.La gran parte dei rinvenimenti è ri-conducibile alle necropoli che si tro-vavano lungo la via consolare Popi-lia, realizzata nel 132 a.C. dal conso-le P. Popilio Lenate per collegare Ri-mini ad Adria.A Bordonchio, situata alla distanzaprecisa di sette miglia da Rimini,doveva trovarsi una grande villarustica che, alle attività produttivepoteva unire quelle a carattere iti-nerario di ricovero e alloggio per iviandanti. Attorno a questa villa,poi, dovette forse costituirsi un pic-colo mercato che, col passare del tem-po, venne a rappresentare un puntodi accentramento del popolamentocircostante e un primo nucleo di unvillaggio.Purtroppo non abbia-mo alcuna testimo-nianza delle struttu-re (edifici abitativi,officine produttive…)di questo villaggio,ma solo ciò che questiabitanti hanno la-sciato dopo la morte,cioè le loro sepolture.Di alcuni conosciamoanche i nomi, comead esempio EgnatiaChila, raffinata ma-trona di età tardo-re-pubblicana rappre-sentata a rilievo sul-la sua stele funeraria(conservata nel lapi-dario del Museo Civi-co di Rimini) o il gio-vane Tito Cesio Lon-gino, deceduto all’etàdi venti anni, le cuiceneri erano conte-nute in un bel cine-rario di marmo gre-co. Sepolture più mo-deste erano invece

    Cristian Tassinari, l’autore di que-sto servizio, abita a Bellaria IgeaMarina. Sta conducendo un Dotto-rato di ricerca in Archeologia pres-so l’Università degli Studi di Bolo-gna e si occupa della conduzionedi scavi archeologici d’urgenza incollaborazione con le Soprinten-denze per i Beni Archeologici del-l’Emilia Romagna e delle Marche.Dal prossimo febbraio, sempreper l’Università di Bologna, sarà“Field Director” nel sito egiziano diBakchias, nell’oasi del Fayyum,dove opera come responsabile perla documentazione grafica e deirilievi di scavo già dal 1997.

    Gli studi. Degli insediamenti roma-ni a Bordonchio si è occupato nei suoilibri anche Mario Foschi. In “Da Bur-dunculum a Igea Marina”, lo storicolocale elenca i ritrovamenti che do-cumentano la presenza romana inquesta parte del nostro territorio co-munale: oltre a monete in bronzo ein oro di diversi periodi storici (testadell’imperatore Nerone e Giove se-duto sul trono, testa dell’imperatoreGiustino II, testa dell’imperatore Ve-spasiano e donna alata, testa deltriumviro Marcantonio...), sono ve-nuti alla luce due cippi funerari, undiploma militare del 294 d.C., fitti-li, mattoni, anfore e lucerne.

  • 3Il Nuovoil caso

    Reali & Bernardi: dimessi!

    Dopo l’uscita del nostro articolo che sollevava la questione dell’incompatibilitàfra la loro carica di assessori e di membri di cda di enti partecipati dal

    Comune, annunciano di essersi dimessi. Ecco la loro lettera e la nostra replica.

    Crediamo che il primo dovere di chi informa sia quel-lo di essere informato.Abbiamo letto con grande attenzione l’articolo che ciriguarda, uscito sull’ultimo numero, il terzo, de “IlNuovo”, rispetto alle ipotetiche incompatibilità frala nostra carica di assessori comunali e i ruoli da noiricoperti nei consigli di amministrazione di Hera SpAe di Tram Agenzia.Premesso che tale incompatibilità da un punto di vi-sta giuridico risulta assai controversa e tutta da di-mostrare vogliamo chiarire ogni dubbio a te e ai tuoinumerosi (?) lettori: in data 8 novembre 2004 sonostate presentate le dimissioni irrevocabili da partedegli scriventi ai rispettivi consigli di amministra-zione e la notizia è stata pubblicata anche dai nostriquotidiani locali.Ci auguriamo che continuerai a seguire le vicende cheriguardano Bellaria Igea Marina con la stessa atten-zione con cui hai seguito la nostra. Con simpatia.

    Antonio Bernardi, Massimo Reali

    Avremo di che divertirci, cari asses-sori che tenete il conto delle mie ven-dite (burloni) e non dei vostri doppiincarichi e stipendi (ri-burloni).La prima notizia me la date voi, enon è una notizia da poco, ma aveteaspettato l’uscita del “Nuovo” per ti-rarla fuori: nella lettera che mi in-viate scrivete che vi siete dimessi l’8novembre. E in modo sfuggevole,nascosto in un pezzo di politica (giu-sto per metterci un “fermino”, comedicono quelli che giocano a brisco-la), qualcuno (non so se voi o altri)ha fatto arrivare al “Carlino” la no-tizia che vi siete tolti da Hera e TramAgenzia. Il Carlino (e solo lui, qualialtri “nostri quotidiani locali”?) loha scritto il 25 novembre, “Il Nuo-vo” era già in circolazione dal gior-no prima. Qualche sospetto c’è.Cominciamo a vedere le tante ano-malie del caso.1) Ho chiesto copia della vostra let-tera di dimissioni a Hera e a TramAgenzia, perché a pensar male -come insegna Giulio Andreotti - si fapeccato ma ci si prende quasi sem-pre. Il presidente di Tram Agenzia,cortese e democratico, me l’ha subi-

    to concessa, mentre quello di Heraancora no, ma io sono fiducioso.Comunque, dalla lettera inviata daAntonio Bernardi al presidente diTram Agenzia, si coglie un primoproblema: ha la data del 10 novem-bre (e non dell’8: ma insomma, quan-do vi siete dimessi?), ed è stata scrit-ta nientemeno che dal settore “affa-

    ri generali e legali” del Comune e fir-mata dall’assessore medesimo. Per-dindirindina: perché tanto spiega-mento di forze se “l’incompatibilitàda un punto di vista giuridico è tut-to da dimostrare”?2) Perché avete aspettato l’8 novem-bre per dimettervi, quando la vostranomina nella giunta Scenna risale

    allo scorso luglio?3) Perché il sindaco, che ha ricevutola vostra lettera di dimissioni perconoscenza, non ha informato il con-siglio comunale?4) Qualche problemino credo l’abbia-te ravvisato anche voi (o qualcunoper voi) se avete deciso di presenta-re frettolose dimissioni, seppure tar-dive. Altrimenti perché avreste ri-nunciato al gettone che percepite persedere nel cda di Hera (8 mila eurol’anno) e in quello di Tram Agenzia(non so a quanto ammonti)?5) Dubbi sull’incompatibilità ce nesono, l’ho scritto anch’io nell’artico-lo che ha sollevato il caso. Però an-datevi a prendere l’art. 78, comma5, della legge 267 del 18 agosto 2000(Testo unico delle leggi sull’ordina-mento degli enti locali) e leggeteve-lo attentamente: “Al sindaco ed alpresidente della provincia, nonchéagli assessori ed ai consiglieri co-munali e provinciali è vietato ri-coprire incarichi e assumereconsulenze presso enti ed istitu-zioni dipendenti o comunquesottoposti al controllo ed alla vi-gilanza dei relativi comuni eprovince”. Torneremo a parlarne.Con simpatia, ovviamente.

    “Ma l’incompatibilità è tutta da dimostrare”di Claudio Monti

    Reali (in alto) eBernardi.

    PROMOZIONI VALIDE PER TUTTOIL MESE DI DICEMBRE

    1 PERCORSO WELLNESS BLU1 MASSAGGIO TOTALE RELAX

    1 DOCCIA SOLARETOT. € 55,00*

    *FORMULA ABBONAMENTO

    1 PULIZIA VISO SPECIFICA1 MANICURE

    1 DEPILAZIONE TOT (GAMBE + ING)1 TRIFACCIALE

    1 PERCORSO WELLNESS BLUTOT. € 79,00*

    *FORMULA ABBONAMENTO

    PERCORSO WELLNESS BLU “3 AMICI”IN OMAGGIO 3 TRIFACCIALI

    TOT. € 79,00

    PROMOZIONEDOCCIA SOLARE

    TOT. € 5,00

    PROMOZIONETRIFACCIALE

    TOT. € 4,00

    ZONA WELLNESSAPERTO DALLE ORE 10.00 ALLE ORE 22.00

    TUTTI I GIORNI

    ZONA ESTETICAAPERTO DALLE ORE 9.00 ALLE ORE 19.00

    DOMENICA CHIUSO

    WWW.NIKKOSPAZIO.IT [email protected]

  • Il presidente del Consiglio comunale, Mara Garattoni, ha bocciatoclamorosamente la bozza d’intesa sul Porto turistico elaborata dalla Giunta.

    E in questa intervista parla del suo ruolo e dei temi che le stanno a cuore.

    SEGUE DA PAGINA 1E invece la bozza che la giuntaha portato in Consiglio cos’era?La proposta di delibera in discussio-ne, dopo una prima parte generaleeffettivamente di indirizzo, entra neiparticolari in termini di indici edifi-catori, volumi da cedere, valori disuperfici, il tutto senza alcun pareretecnico, né di congruità dei costi ipo-tizzati. Non solo.Cos’altro c’è che non va?Gli interrogativi sono molti: se tito-lare dell’area demaniale sulla qualedovrà sorgere la darsena è Portur,di cui - fra l’altro - il Comune è socio,com’è possibile indicare come sogget-to attuatore un’altra società? Comesi collegano gli indici edificatori in-dicati nella proposta, con il Piano deiservizi adottato il 28 febbraio, chemette in salvaguardia le aree del-l’asta fluviale? Come si armonizza-no gli strumenti urbanistici comu-nali, provinciali e regionali relativia quell’area, e le prescrizioni dell’au-torità di bacino e dell’Ufficio difesadel suolo come vengono recepite?Quindi il suo non è un voto con-trario alla darsena ma solo allastrada intrapresa dalla giunta.Rifondazione vuole la darsena al paridi tutti coloro che lo hanno procla-mato in consiglio comunale. Lo dissichiaramente anche nella seduta diconsiglio del 4 maggio 2002, quan-do sostenni l’opportunità di dare se-guito agli atti che erano già a dispo-sizione degli uffici di allora.Quando la giunta scelse la stra-da del Piano di iniziativa pub-blica.Esattamente, ma senza dar seguitoa questa decisione, così come è cadu-to nel silenzio il precedente progettodell’Università di Firenze.Passiamo ad altro: come sta vi-vendo il suo ruolo di presidentedel consiglio comunale?Con l’impegno a concretizzare unafigura nuova per la nostra ammini-strazione comunale, che ancoradeve essere colta in tutte le sue po-tenzialità, dando piena attuazione alruolo di indirizzo che il consiglio co-munale deve assolvere, in partico-lare attraverso le commissioni con-siliari.In che senso?Le commissioni sono l’articolazionedel consiglio comunale. Se in passa-to eravamo abituati a commissioniche svolgevano i loro compiti quan-do erano attivate dal consiglio comu-nale, adesso devono diventare la

    vera articolazione del consiglio co-munale stesso. Le delibere dovreb-bero poter arrivare in consiglio co-munale dopo essere state approfon-dite all’interno delle commissioni, edio auspico una modifica in tal sensodel regolamento che disciplina i la-vori del consiglio. Per evitare che ilconsiglio comunale sia svuotato del-le sue funzioni e che ai consiglieri siachiesto solo di alzare la mano, occor-re un ambito di approfondimento edi lavoro reale sulle delibere, e a mioparere quest’ambito deve essere quel-lo delle commissioni.Come vede il problema dei ser-vizi all’infanzia e in particola-re la carenza dei posti nei nidi

    Ecco perché ho votato contro

    4Il Nuovoprogetti

    comunali?Anzitutto credo si debba raggiunge-re la capienza piena del “Gelso”, cioèarrivare ad 80 bambini. Se a questiaggiungiamo i 28 posti del “Belli”,arriviamo ad una buona copertura.Penso vada poi messo in cantierel’ampliamento del Gelso utilizzandoil salone interno per ricavare ulte-riori spazi e magari una sezione chefunzioni con orari diversi.Crede si debba aprire al privatoin questo ambito?Non escludo che si possa intervenireattraverso convenzioni, vedo favo-revolmente un sistema integrato.Ma non è detto che con la gestionedel privato si risparmi e, soprattut-to, occorre evitare il rischio di pen-sare che dando in gestione una strut-tura, il Comune venga sollevato daisuoi compiti. L’Ente pubblico deveinvece mantenere il coordinamen-to dell’offerta educativa.Lei ha espresso riserve sullanuova linea editoriale del perio-dico comunale: i motivi?“La Città” deve essere uno strumen-to di confronto e quindi non trovogiusto che l’accesso alle pagine delperiodico venga contingentato perconsiglieri e cittadini. Non condivi-do nemmeno la logica del “vediamocome andranno i primi numeri”:sono le premesse editoriali che nonvanno.

    I contenuti del contestato “accordo”

    Quali sono le urgenze che il no-stro paese ha davanti a sé?Sul piano dei bisogni metto senzadubbio il tema degli anziani, che èun’emergenza assoluta. Occorronointerventi non solo sul versante del-le strutture ricreative. A BellariaIgea Marina serve una “Rsa”, colle-gata e in relazione con la città. An-che le problematiche legate ai servi-zi socio-educativi e all’accoglienzadegli stranieri devono essere seguitecon maggiore attenzione, perchésono questioni che rischiano di esplo-derci fra le mani.Qual è a suo parere lo stato disalute generale di Bellaria IgeaMarina?Noto un impoverimento complessi-vo degli spazi di socialità e di aggre-gazione, sono venuti meno gli ambi-ti che un tempo mettevano a dispo-sizione le associazioni, i partiti, le par-rocchie.E sul versante economico?Il turismo soffre una crisi generalelegata a problemi strutturali chevanno ben al di là della nostra città.Non vorrei che si pensasse che inter-venendo solo in ambito locale si pos-sano risolvere le difficoltà legate a que-sto comparto. Anche il commercio èin sofferenza: l’Iper ha quasi cancel-lato la rete di piccoli negozi e questocomporta anche un impoverimentodella socialità e delle relazioni.

    Mara Garattoni, presidente del consigliocomunale di Bellaria Igea Marina.

    La “bozza di protocollo d’intesa”tra il Comune e le società Mulaz-zani-Lungarini, precisa che “laUMI 1 è costituita da una superfi-cie di mare occupata dal progettodel nuovo bacino e da una superfi-cie a terra sulla quale è previstala realizzazione di parcheggi e at-trezzature con una superficie uti-le destinata a servizi di circa 3000metri quadrati”. La diga foraneasarà “realizzata in maniera diffor-me dal progetto esistente ed avràuna profondità atta a contenereuna serie di parcheggi lungo imoli”. E’ prevista anche una su-perficie di tipo produttivo, adattaalla riparazione e al servizio delleimbarcazioni, posizionata sul latosinistro dell’impianto portuale, dicirca 600 metri quadrati. “L’am-ministrazione accetta, dopo aver-la contrattata e valutata, la pro-posta fatta dagli operatori di pia-

    nificare la realizzazione di una ulte-riore superficie utile di 3000 metriquadrati (con destinazione al 50% diresidenziale e 50% di terziario) darealizzarsi all’interno dell’area conla stessa destinazione denominataUMI3...”L’area a sud, lato Igea, “sarà desti-nata alla localizzazione di attrezza-ture per la marineria utilizzando lapossibilità di edificare una superfi-cie coperta di 750 metri quadrati,che sarà venduta alla marineria adun prezzo di mercato (euro 700 permetro quadrato). Stessa operazionepotrà essere attuata per le superficinecessarie alla pescheria di circa 200metri quadrati”.Sull’area del lungofiume di vialePinzon “è prevista la realizzazione dichioschi (6-7) destinati a pubbliciesercizi che saranno ceduti in con-cessione ai privati...”.Tra le due sponde a monte della fer-

    rovia è ipotizzata la costruzione diun ponte con due campate girevo-li. Gli operatori privati “si impe-gnano al completamento dellastruttura scolastica Ferrarin percomplessivi 1300 metri quadra-ti”.Nel capitolo “obiettivi degli ope-ratori” si legge: “E’ in corso di per-fezionamento da parte degli ope-ratori l’acquisizione di una conces-sione già in atto per la realizzazio-ne della darsena a mare, definitanel Prg come UMI1 e di un’area amonte della ferrovia definitacome UMI3. La prima è destinataalla realizzazione del nuovo portoe delle attrezzature a terra, la se-conda è destinata alla realizzazio-ne di una darsena interna, di unasuperficie di circa 10 mila metriquadrati utili e al recupero di unfabbricato originariamente desti-nato a colonia”.

  • 5Il Nuovoprogetti

    Il pasticcio Darsena“Condivido la posizione assunta daMara Garattoni, l’unica ad avereespresso un voto giusto e coerente inconsiglio comunale”. Italo Lazzarinirompe il silenzio che si era impostodopo la sconfitta elettorale dello scor-so giugno. E torna ad animarsi suidestini di un’opera, la darsena, checonosce da vicino per averla avutafra le mani nel periodo in cui è statosindaco di Bellaria Igea Marina.“Come si fa a fare un atto che si con-figura come un accordo di program-ma vero e proprio (in quanto è unimpegno reciproco, con tanto di fir-me dei soggetti coinvolti, quindimolto di più di un indirizzo) quandol’accordo è sottoscritto da soggettiche non hanno titolo a farlo? E’ unatto illegittimo col quale il Comuneha fatto un favore a qualcuno. E’ unacosa gravissima e l’opposizioneavrebbe dovuto chiedere il voto perappello nominale.”Perché non avrebbero titolo?Semplice. Per discutere della darsenaa mare il soggetto titolato è Portur,mentre per discutere di tutta la partea monte i soggetti titolati sono tutticoloro che hanno proprietà su quel-l’area. Fra questi ci sono, oltre al Co-mune, diversi soggetti privati. E poiche faccia tosta ha questo sindaco?Faccia tosta?Circa due anni fa Portur chiese dipresentare il Piano particolareggia-to della darsena avendo già in manola concessione demaniale, e il Comu-ne non glielo consentì perché nelfrattempo aveva deciso di farla inproprio. Il problema è che il Comunenon ha combinato nulla e ha fattoperdere alla città altri due anni. Manon è tutto.Vada pure avanti.Come si fa a fare una specie di accor-do di programma su una materiacome questa senza il parere dei diri-genti interessati, cioè edilizia e ur-banistica e settore economico-finan-ziario? Non solo. Per la darsena amare il documento approvato pro-pone una modifica al progetto pre-cedente, un ampliamento dei servi-zi: ma lo sanno che con una modificail progetto deve ritornare al Mini-stero per essere esaminato? Che oc-corre fare un altro “modello mate-matico” e spendere circa 300 milio-ni di vecchie lire? E’ quello che è giàaccaduto nel 1996, quando ero sin-daco: per rimediare ad un erroreprecedente, sono stato costretto a ri-fare il modello matematico e a spen-dere 200 milioni di lire.

    Il nuovo progetto parla di un au-mento della parte coperta (cioèservizi) relativamente alla dar-sena a mare per 3mila metriquadrati.Come si fa a promettere una cosa delgenere quando la Provincia in pas-sato ha già bocciato la variante chechiedeva proprio questo tipo di au-mento, in quanto in contrasto colPiano paesistico? Così come i postibarca: come può il sindaco dire chesaranno aumentati se sono già fissa-ti dal Piano regionale? Spera che laRegione cambi questo Piano? Sonotutti aspetti che dovevano essere esa-minati dal punto di vista edilizio,

    urbanistico, procedurale e finanzia-rio dai dirigenti del nostro Comune:perché non l’hanno fatto?Passiamo alla zona a monte in-teressata alla darsena.Si è dimenticata la Giunta di averfatto un Piano dei servizi per cui hal’obbligo di attuare una lottizzazio-ne unica su tutta quell’area? E ilparcheggio da 600 posti auto giàprevisto che fine farà? Hanno tro-vato gli accordi con i diversi proprie-tari? Ma ci sono altri due aspetti an-cora più gravi.Quali sono?Uno riguarda la scuola. Nel Piano deiservizi la quantità di terreno a di-sposizione della scuola è di 10 milametri quadrati mentre adesso l’han-no ridotta di 3500 metri quadrati.Ma si può fare un Piano dei servizi,che comunque ha anche dei costi, equalche mese dopo mandare tutto acarte quarantotto? Ma è questo ilmodo di amministrare una città?E l’altro?L’accordo che la giunta ha portatonell’ultimo consiglio comunale pre-vede che nell’area a monte venganocostruiti altri 9000 metri cubi,metà a residenziale e metà con de-stinazione commerciale. Ma non era-no contro la cementificazione questisignori? Cosa dicono i Verdi che fan-no parte della maggioranza? E cosapenserà il presidente della Provin-

    cia Nando Fabbri, che qualche gior-no fa ha sollevato il problema di fer-mare l’espansione edilizia?A cosa corrispondono 9 milametri cubi in più su quell’area?In termini di residenziale, più o menoad altri 40 appartamenti di 60 metriquadrati l’uno. Ma come ho già detto,solo la metà è residenziale, l’altra metàsarà commerciale, con buona pace deinostri commercianti locali.Se lei fosse stato in consiglio co-munale avrebbe votato contro?Certo. Comunque la si guardi, la po-sizione assunta dalla Giunta è indi-fendibile. Invece di tante chiacchie-re, perché non hanno fatto il pianoparticolareggiato due anni fa? Eguardi che potevano farlo perchéhanno governato per 5 anni da soli.Avevano anche una bozza di pianogenerale di tutta la zona che va damare a monte, avrebbero potuto chia-mare l’Università di Firenze e com-pletare quello studio: non hanno fat-to nemmeno questo.Ecco perché condivido il voto contra-rio del presidente del consiglio comu-nale: Mara Garattoni è stata l’unicaad avere buonsenso politico. Anchese ...Anche se…Non riesco a capire come Mara Ga-rattoni possa continuare a stare lì, afar parte di una simile maggioran-za.

    La scappatoia che potrebbe permettere dicostruire il residenziale prima della Darsena

    Italo Lazzarini applaude Mara Garattoni: “L’unico voto coerente e dibuonsenso politico in Consiglio. La maggioranza ha votato un atto

    illegittimo e ha buttato all’aria decisioni recenti che andavano in altra direzione”.

    cisa che con quel comma conte-nuto nelle norme tecniche di at-tuazione “debba intendersi lafine dei lavori delle opere di ur-banizzazione...”. Cioè sarà suf-ficiente che la società indivi-duata dal Comune per costrui-

    re la darsena, realizzi la soladiga foranea (che in questocaso è l’opera di urbanizzazio-ne) per poter iniziare la co-struzione del residenzialenell’UMI3. Ed ecco prendereforma concreta il timoreespresso da molti in queste ul-time settimane: che la darse-na rischi di essere ancora unavolta solo una promessa e, senon altro, abbia tempi lunghio lunghissimi di realizzazio-ne (anche a causa delle modi-fiche annunciate dal Comunee che richiedono ulterioripassaggi al Ministero compe-tente), e che invece la “ce-mentificazione” della zona amonte della ferrovia possavedere la luce in tempi assairapidi.

    La questione è abbastanza peraddetti ai lavori, ma non è dif-ficile comprendere cosa bollain pentola. Le cosiddette “nor-me tecniche di attuazione” delPiano regolatore del porto,precisano che “l’attuazionedelle previsioni relative al-l’UMI1 (cioè la darsena a mare,ndr) è obbligatoriamente prio-ritaria rispetto a qualsiasiintervento delle altre UMIpreviste dal Piano regolatoredel porto”. In sintesi: Mulaz-zani non potrà costruire il re-sidenziale (UMI3) a monte del-la ferrovia senza aver primarealizzato la darsena. Ma po-trebbe esserci una scappatoia.Con una delibera che la giun-ta ha portato qualche anno fain consiglio comunale, si pre-

    Italo Lazzarini: rompe il silenzio e dice lasua sulla darsena.

  • e

    6Il Nuovol’inchiesta

    Il fenomeno è preoccupante. Intervista a Francesca Forlazzini che vivea Igea Marina ma che da anni lavora al Sert e al carcere di Rimini.

    Droga, problema sottovalutatodi Elisabetta Santandrea

    Da otto anni lavora al SerT, forte diun’esperienza divisa fra il servizio inambulatorio e quello all’interno delcarcere di Rimini. Francesca Forlaz-zini, 32 anni, vive a Bellaria IgeaMarina e in anni di lavoro sul cam-po, ha una visione piuttosto chiaradella situazione legata all’uso e abu-so di stupefacenti sul nostro territo-rio. E’ una situazione sommersa -esordisce Francesca - dove l’uso di so-stanze è lontano dallo stereotipo clas-sico del drogato, appannaggio di “fi-gli di papà” o comunque di ragazziche vivono in un benessere acquisi-to che consente loro molta libertà.Non si considerano tossici, anzi, lacaratteristica più comune è che rie-scono a gestire bene le sostanze cheusano: insomma, non danno nell’oc-chio”. Ma ci sono, e il fenomeno è piùpreoccupante di quanto possa sem-brare, proprio perché non c’è realecoscienza di cosa l’uso di certe sostan-ze e di certi ‘cocktail’ possa portare.“Chi è in cura presso il SerT - precisaFrancesca - spesso ha scoperto il ser-vizio per sentito dire e ci arriva perlo più quando è ormai alla frutta, inbalia di una dipendenza evidente.Oltre a coloro che si rivolgono diret-tamente al SerT, la mia visione per-sonale del problema è ampliata dalcontatto col carcere: in base alla leg-ge sulla tossicodipendenza (n.309/90), abbiamo il compito di metterea punto programmi alternativi alladetenzione, applicabili a chi vienecondannato per un periodo inferioreai quattro anni. Spesso sono ragazzicui vengono subito concessi gli arre-sti domiciliari, ma si riesce frequen-temente a stabilire un aggancio im-portante, sia per il recupero sia permonitorare l’entità del problema,legato anche alla microcriminalità,diffusissima a Bellaria Igea Marina,complice la forte immigrazione. Enon parlo solo di stranieri. Si pensi achi viene a farsi la vacanza pagan-dosela con lo spaccio in discoteca. Enon sono pochi”. Insomma, BellariaIgea Marina come un piccolo ‘eldo-rado’ dove con un po’ di fortuna ci sifanno le vacanze gratis. “Altro aspet-to importante sono i programmi ob-bligatori imposti dalla Prefettura achi viene ‘pizzicato’ per detenzione ouso. La Prefettura impone un collo-quio di consulenza col SerT relativoalla sostanza di abuso (art. 121) o,nei casi più gravi, un colloquio cuisegue un programma trimestrale diconsulenza e controllo medico (art.

    75). Da Bellaria e Igea ce ne arriva-no a decine”. Un lavoro spesso osta-colato dagli avvocati, che nel caso disemplice colloquio consigliano ai loroclienti di non presentarsi al SerT.“Facendo un danno ai ragazzi stessie al sistema della prevenzione in ge-

    nerale”. E, in quanto a prevenzione,Francesca rileva una carenza croni-ca sul territorio comunale. “Sareb-be importantissimo cominciare conprogrammi di prevenzione fin dallescuole medie. E’ lì che molti ragazzisi avvicinano alla sigaretta, per poipassare anche al consumo di alcoli-ci. Spesso, a quel punto, provarequalcosa in più diventa normale. Enon è il male della ‘canna’: è chequesta è associata a sigaretta e alco-ol, a volte alla cocaina o al crack. E’una miscela esplosiva di cui non sirendono assolutamente conto, per-ché appunto manca informazione,presso i ragazzi così come presso lefamiglie”. Francesca parla di disin-formazione, ma anche di poca aper-tura all’ascolto di quelli che sono iproblemi dei figli. “Gli adolescenti inparticolare, ci mandano mille se-

    I numeri del disagio

    gnali, sta a noi coglierli. Mi è capita-to che molti genitori riminesi sianovenuti al SerT anche solo per infor-marsi su sostanze e comportamentia rischio, nessuno da Bellaria e Igea.E’ sintomatico di un modo di pensa-re tutto provinciale, di chi liquida icomportamenti con un “ma cosavuoi che sia” o fa semplicemente fin-ta di niente”. Insomma, troppi occhiche guardano, ma poi fanno finta dinon avere visto.

    Per Bellaria Igea Marina il rapportoSerT 2003 rileva dati poco confor-tanti (anche in provincia si registraun aumento). Il fenomeno tossico-dipendenza risulta essere qualco-sa di costante nel tempo, con un’af-fluenza presso il servizio rimineseche supera quasi ogni anno le 20utenze, considerando un periodo diriferimento che va dal 1998 ad oggi.Percentuale nettamente alta quellamaschile, in un rapporto pressochécostante di 7 a 1, con una frequenzamaggiore del fenomeno nelle fasced’età dai 20 ai 24 e oltre i 35 anni.Venticinque le persone rivoltesi alSerT nel 1998, un dato che nel 2003,dopo un quinquennio, si mantienecostante con 23 utenze in carico, suun totale di 35 soggetti affluiti, com-presi in una fascia d’età che va dai15 ai 44 anni. Per orientarsi fra i nu-meri, basti sapere che al primo gen-naio 2003 i residenti a Bellaria IgeaMarina compresi nella suddetta fa-scia d’età erano 7032, e che le uten-ze SerT rappresentano quindi per-centualmente lo 0,5% di questa fa-scia di residenti. Ed è questo 0,5%che nel 2003, considerando comeriferimento il territorio del distretto ri-

    Per chi cerca aiuto

    Sono 23 gli utenti bellariesi in carico al Sert edhanno un’età compresa fra i 15 e i 44 anni.

    “Le droghe fanno parte integrante della cultura deigiovani e sono usate per raggiungere stati emotivi.”

    minese, ci rende secondi solo allostesso comune di Rimini nella ‘clas-sifica’ delle utenze SerT. Se si consi-dera anche il distretto di Riccione, sci-voliamo al quinto posto, una regres-sione che non è comunque troppo in-coraggiante, se si tien conto del nu-mero di comuni e della vastità del ter-ritorio considerato.Ma questa non è altro che la punta diun iceberg e nasconde un mondo som-merso dove l’uso e l’abuso di sostan-ze stupefacenti assume connotazioniche nella maggior parte dei casi sonolontane dal classico clichè del droga-to. “Le droghe fanno parte integrantedella cultura dei giovani – spiega ladottoressa Daniela Casalboni del SerT– gli stupefacenti hanno un ruolo ri-creazionale, vengono cioè usati perraggiungere stati emotivi diversi, mo-dalità che spesso comporta l’uso an-che di più sostanze: per fare un esem-pio, si prende ecstasy e poi eroina osedativi per compensarne gli effetti. Lacosa drammatica è che molti tipi disostanze non vengono affatto consi-derati droghe, ma come semplici ele-menti indispensabili a momenti di di-vertimento”.Preoccupante l’affluenza al SerT di gio-

    vanissimi ed emblematica la disin-formazione, che crea il noto circolovizioso di chi crede di poter smette-re quando vuole e non sa ricono-scere i sintomi dell’abuso neanchenei segnali di sindrome da astinen-za. “E’ una cosa di cui non ci si ren-de conto - mi racconta M., 25 anni,residente a Bellaria Igea Marina - so-prattutto quando si è giovani e ilbere, il farsi una canna o sniffarecoca diventano il modo per stare nelgruppo, dopo che tutte le altre cosele hai provate e ormai ti annoiano”.M. non è passato dal SerT: il consu-mo di droga “è stato un episodio le-gato all’adolescenza, verso i 15-16anni. Poi, dopo le prime esperienzeche mi hanno portato a scontrarmicon le forze dell’ordine e i controllidel medico, forse ho avuto paura, oforse mi sono reso conto di aver ache fare con qualcosa di più grandedi me, che non riuscivo poi a con-trollore come credevo. Molti non han-no fatto una bella fine. Per me, hasignificato qualcosa avere alle spal-le una famiglia che ha capito”. (E.S.)

    SerT Rimini, tel. 0541/325112fax 0541/325113;Francesca: tel. 0541/325107;L’Osservatorio provinciale sulledipendenze di Rimini èraggiungibile al numero0541/325104-05.

  • Un mondo di occasioni,nulla è da buttare,

    tutto si può riutilizzare.Ricorda

    quello che non usi piùpuò trasformarsi da noi

    in denaro contante.Mobili,

    elettrodomestici,oggettistica,

    abbigliamento,libri, ecc., ecc.

    e il Suo editore non poteva sceglieregiornalista professionista (e dicogiornalista professionista mica acaso!) più adeguato.Però mi tolga una curiosità: quel-l’Alfonso Vasini che compare nelConsiglio di amministrazione dellasocietà che edita “Il Nuovo” saràmica lo stesso che, all’indomani del-la vittoria/bis di Gianni Scenna,bollò come “pecoroni” i bellariesi egli igeani sol perché scelsero di affi-dare ancora al centrosinistra l’am-ministrazione del Comune? Le con-fesso che quel giudizio non m’è pro-prio andato giù.Non è che io voglia “mettere il si-lenziatore alle idee non allineate” –cito da un suo scritto – ma mi vieneistintiva la difesa da chi ha scelto difare queste “battaglie all’arma bian-ca”. D’accordo, e la cito ancora, “c’èbisogno di tornare ad appassionarsidei destini di questa città, anche acosto di confrontarsi vivacementee sulla pubblica piazza” ma il peco-reccio, vivaddio, togliamolo dal di-battito.Per amicizia e per stima Le ho fattoun assist. Non lo sprechi. Un saluto

    beee...lante.Onide Donati

    Lei ci blandisce e Dio solo sa quantosia piacevole lasciarsi blandire. Maci mette anche la zizzania in casa po-nendoci la quaestio Vasini.Lei che come noi ama e divora Il Fo-glio, non faticherà a comprendereche un’uscita non politicamente cor-retta, dettata dal cuore più che da ra-gion politica, è un peccatuccio chenon ha nemmeno bisogno di un con-fessore per essere lavato.Il suo non è stato un grande delitto equindi non dovrà essere sanato conun grande castigo. Vasini è personaappassionata ai destini del paese cheama e questo basta e avanza per es-sere nel gruppo di coraggiosi che sisono coinvolti nel progetto del “Nuo-vo”. E il fatto che questo giornale“attiri” una lettera raffinata, intelli-gente e generosa com’è la sua, mi fapensare che abbiamo cominciatouna bella avventura. Continui a stuz-zicarci, nel nostro giardino tolleria-mo volentieri anche la gramigna.Anzi, l’amiamo allo stesso modo deifiori di campo. I nostri omaggi a M.Verdurin.

    7Il Nuovoil fatto

    SEGUE DA PAG. 1

    Infuocata assemblea dei dipendenti comunali. E nelle elezioni per il rinnovodella RSU la Cisl ha superato la Cgil. Cosa bolle in pentola?

    Dipendenti in rivoltaNelle recenti elezioni per il rinnovodelle rappresentanze sindacali (RSU)all’interno del Comune di Bellaria IgeaMarina, si è verificato un risultato sto-rico: la Cisl ha portato a casa 4 eletticontro i 3 della Cgil. La responsabileprovinciale Cisl-Fps per gli enti locali,Anna Maria Annibali, commenta cosìil risultato: “E’ stata premiata la tra-sparenza con cui ci siamo sempre rap-portati con i dipendenti, ma anche lacaparbietà con cui abbiamo chiesto didare soddisfazione ai bisogni del per-sonale senza scambiare questo con fal-si rapporti o intrallazzi di vario tipo”.E aggiunge: “Oggi abbiamo una dop-pia responsabilità: non deludere chici ha votato e rappresentare tutti i la-voratori”.Anna Maria Annibali accetta di esa-minare la realtà comunale bellarie-se, e al nostro giornale spiega: “C’è pocatrasparenza nel Comune di BellariaIgea Marina, il personale viene scar-samente coinvolto e sono stati utiliz-zati strumenti che il contratto mettea disposizione per privilegiare singolepersone o settori”. Ed è con questo scon-tento abbastanza generalizzato che sipotrebbe spiegare il voto espresso dal-la maggioranza dei dipendenti comu-nali. “Il personale è stanco di certe si-tuazioni”, aggiunge. “Il nostro sinda-

    cato sta chiedendo con forza maggioretrasparenza nei percorsi formativi peri dipendenti e logiche premianti nona pioggia e nemmeno secondo criteridi appartenenza politica”.Il 25 novembre, tutti i dipendenti delComune si sono riuniti in una anima-ta assemblea e di rilievi critici ne han-no fatti in abbondanza. Nel loro co-municato finale si legge che “il Comu-ne è l’ente della pubblica amministra-zione più vicino ai bisogni e alle neces-sità dei cittadini, ai quali eroga servi-zi essenziali. I dipendenti comunali, adiretto contatto con i cittadini vorreb-bero svolgere il loro servizio in modoutile, efficiente e gratificante. Anchel’amministrazione comunale di Bella-ria Igea Marina dichiara questa vo-lontà, avviando un processo di rior-ganizzazione di cui si è avuta notiziaesclusivamente attraverso la stam-pa”. Questa la conclusione: “Ci aspet-tiamo dall’amministrazione un’in-versione di rotta: maggiore informa-zione, maggiore trasparenza, maggio-re coinvolgimento, maggiore investi-mento sul personale sia sul piano del-la formazione, sia sul piano economi-co per tornare almeno ai livelli sala-riali degli anni scorsi. Non si tratta dimancanza di soldi, è una questione divolontà e scelte”.

    Claudio Monti

    nuovoMERCATINO DELL’USATO

    a Savignano sul Rubicone, sopra il “Solomoda Calzature” e a 500 metri a monte dell’Iper Rubiconevia Oslo n.1 (angolo via Cagnona) - Tel. 0541.933004 - Orario: 9,30-12,30 e 15,30-19,30 aperto tutto dicembre

    le nostre super offerte

    500,00

    1.100,00420,00

    compresotrasporto emontaggio

    ARRIVANO LEFESTE:

    PER UN REGALOORIGINALEVISITATECI!

  • 8quartieri Il Nuovo

    A.A.A. asfalto cercasi

    E’ così che si presenta la viaCassandra. Un lungo stradonebianco (foto 1) che attraversa lacampagna. Solo di recente, edopo molte proteste, il Comuneha messo la segnaletica di “stradasenza uscita” (foto 2), e ha chiu-so le buche con la ghiaia. ViaCassandra dovrebbe “sfondare”su via Donegallia ma in realtàtermina davanti all’abitazionedella famiglia Artale (foto 3).

    Ironia della sorte, questa via si chiama “Cassandra”. Come la più belladelle figlie del re di Troia. Ma è la peggiore strada comunale di Bellaria

    Igea Marina. Roba da terzo mondo.

    1

    Siamo in uno degli ultimi avampo-sti del territorio comunale, zona Do-negallia. Procedendo sulla via S.Vito, passato il “Castello” di Bordon-chio e imboccato il rettilineo, fra icampi coltivati, sul lato destro dellastrada compare quello che sembraun viottolo di campagna. E’ una stra-da bianca, sconnessa, senza illumi-nazione, con profondi e pericolosi fos-sati ai due lati. Come ce n’eranomolte, diversi anni fa, soprattuttoin queste zone. Però oggi è diventatouna rarità trovare strade di questogenere, anche perché qui ci abitanonumerose famiglie che quella stra-da la devono percorrere più volte algiorno per arrivare alle rispettiveabitazioni, con qualunque condizio-ne meteorologica: fra la polvere inestate, nel fango in inverno.Si chiama, ironia della sorte, via Cas-sandra, come la più bella delle figliedi Priamo, re di Troia, di cui parlaOmero nell’Iliade. E il Comune diBellaria Igea Marina non avrebbe po-tuto scegliere nome più infelice perquesta che è la più brutta delle viecittadine. Dimenticata dagli dei edanche dagli amministratori comu-nali. Tanto che i residenti non ne pos-sono più di essere considerati figli dinessuno ed hanno cominciato a farsisentire. Una famiglia, in modo par-ticolare, che abita in fondo alla via,

    e che è decisa a far valere i propridiritti.Si è trasferita qui, in via Cassandra,da poco più di un anno. “All’inizio inComune mi dissero che questa stra-da era privata. Ho dovuto richiede-re tutta la documentazione e rivol-germi ad un avvocato per venirne acapo”, spiega Giuseppe Artale. “E cosìho scoperto che la strada è stata clas-sificata come comunale con una de-libera apposita con la quale il Comu-ne si è impegnato ad allargare e ur-banizzare via Cassandra, creando isottoservizi, in particolare la rete fo-gnaria e idrica”. E’ vero che in quel-l’occasione il Comune si riservò discegliere tempi e modi per l’attua-zione della municipalizzazione dellastrada e relativi sottoservizi, maoggi, sei anni dopo, non sono ancoramaturi i tempi?Tutti i residenti di via Cassandra giàdall’aprile del ‘98 si sono dichiaratidisponibili (ed hanno prodotto tantodi contratto) a cedere gratuitamen-te al Comune una fascia di terrenodella larghezza di circa un metro perampliare la strada e portarla a seimetri lineari. Ma non è ancora suc-cesso niente. Non è che servano i mi-liardi per realizzare quanto richie-sto dai residenti: “Nella passata le-gislatura - dice il signor Artale - l’as-sessore Sancisi mi aveva detto che

    erano stati stanziati 35 mila euro eche i lavori sarebbero partiti subito:eravamo a poche settimane dalleelezioni”. Che però sono passate mala strada è ancora nelle condizioni disempre.Solo di recente, e a seguito delle fre-quenti proteste del signor Artale,sulla strada è stato messo del ghiai-no (“ma con la pioggia e le auto chetransitano quanto ci rimarrà”?) eall’inizio della via il Comune ha col-locato il cartello di strada senza usci-ta. Per anni è mancato anche quel-lo.C’è anche un altro aspetto del pro-blema. Di fatto sulla mappa e nei do-cumenti comunali, via Cassandra(circa 600 metri di lunghezza) do-vrebbe essere aperta e collegare lavia S. Vito con via Donegallia. Manon è così: la strada bianca termina

    1

    3

    22

    Il NuovoGiornale di Bellaria Igea Marina

    Direttore responsabile:Claudio Monti

    Registrazione:Tribunale di Rimini n. 12/2004

    Direzione e Redazione:via Orazio n. 101

    Tel. e Fax: 0541-33.14.43E-mail: [email protected]

    Stampa:Tipografia La Pieve (Villa Verucchio)

    Società Editrice:Editoriale Nuova Comunicazione srl

    Pubblicità:Tel. 0541-33.14.43

    Tiratura di questo numero: 7000 copie. Chiuso in tipografia il 7.12.2004

    praticamente davanti all’abitazionedi Giuseppe Artale. “Eppure”, dicelui, “questa zona verrà valorizzatadalla nuova pista ciclabile sull’Uso,ho sentito dire che verrà costruitoun ponte in legno di collegamento”.Mettere in comunicazione le vie S.Vito e Donegallia sarebbe comunqueutile perché qui transitano molteauto di persone che abitano nei din-torni.Via Donegallia è asfaltata, così cometutte le strade di questa zona: “ViaPironi, parallela a via Cassandra, èlunga solo cento metri ed ha purel’illuminazione”, aggiunge Giusep-pe Artale. “Le tasse le paghiamocome gli altri, e allora perché ci con-siderano cittadini di serie B? Che finehanno fatto i 35 mila euro che eranostati stanziati?”Chi vivrà vedrà.

  • Direttore ti scrivo...Per le tue lettere a “Il Nuovo”: fax (0541-33.14.43), e-mail ([email protected]) o posta (via Ora-zio 101, Igea Marina). Cerca di non superare le 15 righe.

    Un Porto in agonia

    Direttore ti scrivo...

    Il “Della Bartola” non è nel-lo sgabuzzino

    Per le tue lettere a “Il Nuovo”: fax (0541-33.14.43), e-mail ([email protected]) o posta (via Ora-zio 101, Igea Marina). Cerca di non superare le 15 righe.

    Il Porto canale centro divita

    Il Nuovo9

    lettere

    La favola dei “tagli” del Go-verno

    Spettabili amministratoridel comune di Bellaria IgeaMarina, ho saputo al ritor-

    no del viaggio fatto nei porti del-l’Adriatico per svolgere il mio lavo-ro di marittimo, della preferenzaespressa dagli elettori della nostracittadina a favore della vostra lista,al fine di governare ancora la cittàper un’altra legislatura. A chi vincele elezioni, bisogna almeno fargli icomplimenti ed augurargli un buonlavoro. Però, dopo gli allori, vorreisapere (visto che sono un marittimo)cosa intendete fare, o almeno qualisono le intenzioni della giunta inmerito al porto e alle strutture chemancano per svolgere le attivitàinerenti allo sviluppo del porto siada lavoro, come da diporto e per ilpiccolo traffico che ancora a stentotira avanti fra tante difficoltà.Ho avuto modo d’essere ospite conuna M./N della flotta amatorialedove svolgo la mansione di coman-dante, e ringrazio il comandante dellocale Ufficio Marittimo per la dispo-nibilità avuta e la locale Cooperati-va Piccola pesca per i rifornimentidi gasolio erogati. Ma circa dieci annifa, quando per scelta lasciai la pescaper dedicarmi al traffico mercanti-le, lasciai la marineria con menoproblemi di adesso. Ora, ci sono di-verse imbarcazioni di notevole di-mensione, ancora più ammucchia-te di allora. La demolizione del vec-chio ponte e la costruzione del nuovoavrebbero dovuto risolvere il proble-ma, ma sembra che non sia così. Adoggi, oltre il ponte si vedono solo im-barcazioni da diporto di piccole di-mensioni, una a distanza debita dal-l’altra e nessuno a fianco. Ci sonodelle antiestetiche e insicure scalet-te pieghevoli con catena e lucchetto(le scalette, nei canali e nei porti,servono per risalire sulla terra fer-ma, se per sfortuna si va in acqua,non per fare il cancello di casa comesuccede adesso). Gli spazi, che servo-no a chi svolge la propria attività,dove sono? Quando sarà effettuato ildragaggio del porto anche a montedei due ponti (credendo che a maresia a posto)? Non vi sembra che l’im-boccatura del porto necessiti di esse-re allungata a mare per circa altri90-100metri (anche per evitare chele acque vadano dentro gli scogli,vedi divieti di balneazione, oltre adassicurare più sicurezza dentro ilporto stesso)? Vorrei sperare di po-ter usufruire ancora per il mio lavo-ro del porto della mia città, dellaquale me ne vanto, e dove credo diessere ben accetto. Nelle città dimare, signori amministratori, ilporto è il biglietto da visita della cit-tà, noi cosa presentiamo, il fango che

    si vede ed il cattivo odore che si sen-te con la bassa marea, nel tratto dal-la statale alla ferrovia? Non credosia un bel biglietto da visita. Vi ri-cordate quando a Bellaria Igea Ma-rina c’erano tanti motoscafi al loca-le circolo nautico, e tutti provenien-ti dalle varie regioni d’Italia? Io sì,mi ricordo, e voi?

    Padrone MarittimoBrandi Vittorino

    Guardo il porto canale diCesenatico con invidia e midomando che cosa osti a

    che quello di Bellaria Igea Marinane assimili la vita. Vita che, lì, simanifesta nelle sue molteplici forme.Quel porto canale è diventato il cen-tro cittadino che si promuove in unproliferare di iniziative che sfrutta-no al meglio il dono che la natura gliha riservato. Lungo le sue spondefanno bella mostra di sé, in una cor-nice quasi surreale, una miriade diattività (negozi, bar, ristoranti,mostre d’arte, musei, ecc.), per nondire di quelle assai suggestive rea-lizzate sul suo specchio d’acqua, cherichiamano la gente e ne catturanol’attenzione. Lì pulsa la vita, qui re-gnano noia e tristezza.Mi domando, dunque, se anche ilnostro Porto canale possa trasformar-si in qualcosa del genere e mi rispon-do che ciò sarebbe possibile, anchesenza scomodare il genio di Leonar-do, qualora una Amministrazionecomunale più accorta volesse seria-mente impegnarsi sul tema.Rendere visibile il porto canale signi-ficherebbe anche unire i due tronco-ni di città che stanno sui lati oppostidel fiume e porre in qualche misurarimedio alla separazione cui ci ha pa-radossalmente costretti il ponte, percome è stato scriteriatamente co-struito.

    Alfonso Vasini

    Lo sviluppo urbanistico della nostracittà è avvenuto lasciando in ombrala sua anima “marinara” e l’aspettoche ne esprime meglio la fisionomia,cioè il porto. E’ una scelta strana, dif-ficile da spiegare, anche in termini tu-ristici, e forse qualcuno dovrebbe co-minciare a studiarne le ragioni. Anchela decisione di investire nell’arredo ur-bano di viale Paolo Guidi, a metà deglianni ‘80, è una conseguenza dell’oblionel quale chi ci ha amministrato hadeciso di confinare il porto canale.Infatti l’idea del “centro piastrellato”non appartiene alla tradizone delle cit-tadine marinare ma è piuttosto unascopiazzatura di scelte urbanisticheche sono proprie delle città del nordEuropa.Una scelta diversa l’ha fatta, ad esem-pio, Cesenatico, e giustamente lei sot-tolinea che in quella località il porto èdiventato il centro cittadino, vitale eaffascinante sia in inverno che in esta-te. Esattamente quello che non ha Bel-laria Igea Marina, tanto che un altrolettore (Vittorino Brandi) mette in lucei tanti problemi del nostro porto che èlì, dimenticato e totalmente periferico.Sarà la darsena a far finalmente de-collare un nuovo porto e un nuovo lun-gofiume? Ne dubito, perché il centropulsante di una comunità lo si costru-isce per stratificazioni successive chesi radicano nel tempo. Dopo quasi 50anni dalla nascita della nostra auto-nomia amministrativa, è difficile cheun intervento urbanistico riesca amettere il porto al centro della vita dellanostra città. (c.m.)

    Ricordate quando, invecedi fare i conti, Scenna equalche suo assessore, non

    perdeva occasione per dire che tuttele colpe del misero bilancio comuna-le erano del Governo? Eccovi qual-che briciola:-16 luglio 2004. Vigili spariti: “col-pa di Roma”, disse l’assessore Scar-pellini. (Il Resto del Carlino)-19 luglio 2004, primo Consiglio Co-munale: “(..) il centrosinistra accu-sa il governo di aver tagliato non soloi trasferimenti ai Comuni, ma an-che le possibilità di spesa degli stes-si…” (La Voce)Gli investimenti? Neanche a pensar-ci per il 2005; sempre, ovviamente,per colpa dei tagli del Governo.La scuola? Macchè, colpa di Roma chetaglia, taglia, taglia!Così ho pensato di far cadere l’alibied ho formalmente chiesto al Sinda-co quale fosse l’entità dei tagli che ilnostro Comune avrebbe dovuto ope-rare in adempimento degli obblighidi legge (D.Lgs.168/2004).Ecco la risposta:“(…) l’entità complessiva del taglioammonta ad euro 41.590,41”. Fir-mato il vice-Sindaco Ugo Baldassar-ri .Come dire, il costo, poco più o pocomeno, di un caffè.Non è detto espressamente quali ca-pitoli di spesa saranno toccati daltaglio; azzardo però un sospetto edanche un suggerimento, tanto noncosta niente.Il sospetto: non è che tagliando quel-le spese inutili, come per esempio lecosiddette spese di rappresentanza,l’obbligo di legge sarebbe pienamen-te assolto? Secondo me, sì. Ci dovreb-be restare pure qualcosina...Il suggerimento: ispiratevi a Gior-gio La Pira; vi accorgerete che, sen-za far male, si potrebbe tagliare mol-to, molto di più.

    Primo Fonti

    Caro direttore,in riferimento all’intervi-sta a Armido Della Bartola

    (Il Nuovo n.2), mi preme comuni-

    carle che la litografia del Socio, Sig.Della Bartola, consegnata al vicepresidente Sig. Paganelli nel mo-mento dell’inaugurazione del CentroSociale Alta Marea, come può nota-re dalla fotografia allegata, è sem-pre stata esposta nell’ufficio, luogopiù sicuro, in quanto il quadro è ri-tenuto sia di valore commerciale cheaffettivo.Sicuramente il Sig. Della Bartola,quando si è recato al Centro Socialeavrà chiesto a qualche socio che nonera a conoscenza, dove era stato col-locato.

    Bruno Zannoni

    Un Comune che non dà ri-sposte

    Il “Della Bartola” merita di essere ap-peso nel locale frequentato da tutti enon nell’ufficio, anche se più sicuro.Se vuole noi veniamo a fare turni diguardia. (c.m.)

    Qualcuno ha detto che cisono tre tipi d’uomini: quel-li che procurano gli eventi,

    quelli che subiscono ciò che accade,quelli che guardano cosa succede.L’importante è sopravvivere.Ed è a questa terza fascia che sem-bra appartenere l’attuale Giunta alpotere capitanata dal sindaco Scen-na. Sono ormai anni che chi scriveevidenzia le malefatte (nel senso difatte male) di quelli di cui sopra.Si pensava che, a riconferma avve-nuta, fosse anche per una manciatadi voti, dovuta alle dispersioni digruppuscoli male assortiti, ci fosseronuove aperture, ed avvii di proget-ti, che sono tali da anni e dei qualinon si comprende perché non si con-cretizzino in opere compiute.Fra le tante domande che chi scrivepone, c’è quella riguardante il depu-ratore, che, nonostante nell’estate2004 Bellaria Igea Marina abbiasubito l’onta del bollino nero del di-vieto di balneazione nelle sue acque,da parte dell’ADAC Motorwelt, uncolosso europeo nel campo dell’infor-mazione, il depuratore, dicevamo, èancora di là da venire. Eppure i soldici sono, almeno dovrebbero esserenelle casse del Comune, dal lontano1999, più o meno due miliardi dellevecchie lirette.Nonostante più volte sollecitato adare risposte, anche da chi scrive,damolte testate giornalistiche, il silen-zio del sindaco Scenna è stata l’unicarisposta; forse il nostro pensa di nonavere il dovere (stavo per dire l’edu-cazione) di rispondere ai propri cit-tadini. Quelle porte chiuse, di cuis’accennava in uno scorso numero,ne sono il segnale.Adesso, siamo giunti all’uso privatodi pubblica struttura, qual è la scuo-la, da parte della frist lady di Bella-ria. Non abbiamo dubbi sull’intelli-genza delle risposte che saranno datesull’episodio, intanto il fatto rimane,e le risposte, per l’appunto, sarannosoltanto banale esercizio di dialetti-ca.

    C. Mimmo Oliverio

    No, no, le risposte non ci sono pro-prio. (c.m.)

  • 10brevi Il Nuovo

    VOLONTARIATO

    ARRIVABABBO NATALE

    Novemila euro (comprese le donazioni spontanee): è questo il ricavatodella cena di beneficenza organizzata dalla neonata associazione “Pubbli-ca Assistenza Croce di Blu” di Bellaria Igea Marina che si è tenuta il 3dicembre al Centro Congressi Europeo di Aldo Foschi.“Il ricavato sarà utilizzato per l’acquisto di una nuova ambulanza”, spie-ga Daniele Grosseto presidente di Croce Blu, decisamente stupito per lagrandissima adesione alla serata. Circa 300 gli ospiti presenti, fra i qualinumerosi esponenti del mondo politico e della società civile di BellariaIgea Marina e della provincia di Rimini, che hanno potuto gustare leprelibatezze preparate dalle abili mani degli chef dell’Istituto alberghierodi Cervia.La serata è stata allietata anche da una estrazione a premi collegata alnumero del biglietto di ingresso. Quindici i fortunati che si sono portati acasa i premi offerti da diversi commercianti del territorio.“La partecipazione emotiva è stata grande e tutto è stato perfetto, dalmenu all’organizzazione e al clima che si è creato fra i convitati”, dichiarail presidente Grosseto. “La nuova ambulanza sarà disponibile per tutte lepersone bisognose nei primi mesi dell’anno 2005 grazie anche ad un fi-nanziamento che permetterà di dilazionare nel tempo il pagamento delmezzo”.In soli tre mesi Croce Blu ha effettuato più di 200 servizi e questo dà l’ideadell’accoglienza che la città sta riservando a questi volontari dell’assisten-za. “Neppure nelle nostre più rosee aspettative avremmo creduto di arri-vare a tanto in cosi poco tempo, contando unicamente sulle forze dei vo-lontari, in totale autonomia e indipendenza. Ringraziamo tutti gli inter-venuti, in particolare la famiglia Foschi, l’Istituto IPSSAR di Cervia, ivolontari e tutti coloro che con aiuti di vario genere hanno collaborato alraggiungimento di questo ottimo risultato”, conclude Daniele Grosseto.

    La Croce Blu fa il pieno al Centro Congressi

    Discariche a cielo aperto

    E’ ormai una tra-d i z i o n eventennale e an-che quest’anno ilterritorio diBellaria Igea Ma-rina nel giornodella vigilia diNatale sarà percorso dalle luminosee festanti carovane di Babbo Natale.Il gruppo che ogni anno recapitadoni per grandi e piccini, regalandoun sorriso ed un’atmosfera di fiabaa tutti coloro che lo incrociano, si ègià attivato per svolgere al meglioil proprio compito. I fondatori dell’ini-ziativa, Marco Savini, Mario Bassi edaltri, sono ancora in prima fila af-fiancati da forze fresche come SimoneVorazzo e Alessandro Amati.Tutti i genitori che vorranno far re-capitare il dono natalizio al propriofiglio dal barbuto Babbo Natale, po-tranno recarsi presso la gelateriaFaro, anche quest’anno messa gen-tilmente a disposizione dalla fami-glia Foschi, da lunedì 20 a mercole-dì 22 dicembre, lasciando un con-tributo spese di 3 euro a pacco.Negli ultimi anni si è affermata sem-pre più la tendenza a regalare sor-presa ed emozioni anche ai “grandi”e non sono rari i pacchi regalo pernonni, papa e mamme.“E’ bello vedere tante famiglie chesi riuniscono e che attendono in stra-da l’arrivo della gioiosa comitiva,che si stringono attorno ai piccoli dicasa in un clima di serenità e di fe-sta”, spiegano gli organizzatori.Il regalo più bello, però, è l’ultimoche questi volontari confezionano erecapitano ogni anno: la somma ri-cavata viene infatti devoluta in be-neficenza e precisamente consegna-ta a Sara Foschi, giovanissima mis-sionaria bellariese, che da 4 annidona la sua vita ed il suo amore inBangladesh nella missione di Chalnadi cui è stata una delle fondatrici.

    Ha fatto una certa impressione ri-leggere, il 25 novembre scorso, sul-la prima pagina del Corriere dellaSera il nome di Alfredo Panzini.Perchè da decenni ormai, il nomedello scrittore che abitò a lungo nel-la Casa Rossa, era scomparso dallepagine dei giornali. Lo ha citatoBeppe Severgnini (foto a destra), edi-torialista del primo quotidiano ita-liano, parlando del “week-end”, ter-mine che compare nel Dizionario Mo-derno di Alfredo Panzini del 1905.Comunque un bel segnale.

    Panzini&Severgnini

    Osta che sfarzo!Alcuni lettori ci hanno segnalatol’effetto Las Vegas delle luminariecomunali edizione 2004 (foto). E’ ilcolpo d’occhio quello che colpisce edà subito l’idea di una città “acce-sa”, viva, esuberante. Chi ha pen-sato a decorare in questo modo le“porte” d’accesso a Bellaria Igea Ma-rina (lo stesso scenario si può am-mirare anche alla rotonda di viaOrazio e a Bordonchio) deve avercivoluto suggerire un pensiero:Bellaria è attaccata a un filo e on-deggia verso il basso.

    GLI AUGURI DI ANIl 19 dicembre, alle ore 16,30, da-vanti alla sua sede di p. zza Di Vitto-rio, Alleanza Nazionale dà appunta-mento per uno scambio di augurinatalizi. Vin brulè e castagne,dolcetti e regali per i bambini.

    Un altro libro diArnaldo Gobbi

    E’ quasi meglio non protestare. E’passato circa un mese dalla segna-lazione su queste pagine della rac-colta di immondizia nel parcheggioa fianco del sottopassaggio di viaItalico (foto). Risultato? L’assessoreRizzo aveva annunciato di voler“pulire e chiudere i cancelli”, per-ché è una “questione di civiltà”. Maa distanza di tempo ci si ritrova lasolita discarica e...un parcheggiopubblico in meno, chiuso con tantodi lucchetti. Così, se devi parcheg-giare t’arrangi, ma intanto puoisvuotare l’auto gettando i rifiuti aldi là del cancello chiuso (come in-fatti avviene). I residenti speranosolo che la discarica del parcheggionon rimanga, come lo scorso anno,ingombrante biglietto d’auguri perle prossime feste natalizie.

    E’ uscito nei primi giorni di dicem-bre presso le librerie ed edicole diBellaria Igea Marina, un altro libret-to di Arnaldo Gobbi. Un ulteriore“tassello” per riportare alla luce letradizioni, le storie, i personaggi edil modello della vita di una volta,ormai sepolti dalla polvere del tem-po. Il libretto, “Quando si ballava alMiramare e alla Capannina verde”(78 pagine, 5 euro il costo), partedalla preistoria del nostro turismoper giungere molto velocemente aiprimi anni del secondo dopoguerra,soffermandosi sul 1947 e sul 1948.Nel ‘47 la Delegazione bellariese del-l’Azienda di Soggiorno di Rimini in-disse un “Premio letterario” riserva-to a giornalisti che avessero pubbli-cato il miglior articolo su Bellaria,su un quotidiano o periodico nazio-nale. Vinse Indro Montanelli, conuno spiritoso articolo “Mare perbambini”. Il suo “pollo”, che passeg-giava “insolente” e “indolente” sul-la nostra battigia, fu a lungo al cen-tro del dibattito giornalistico.

  • Natale nell’Isola dei plataniFare shopping nell’elegante “salotto” di Bellaria Igea Marina, è anche

    l’occasione per vivere gli eventi in programma durante le feste: danon perdere il 19 dicembre “l’Isola dei golosi”.

    OUTLET

    Le migliori marche di sports wearescontate dal 30% al 60%

    “VETRINE VIVENTI”: sabato e domenica di dicembre

    Nel mese di dicembre vendita promozionale

    Per i vostri regali di Nataleapprofittate della promozione:

    sconti dal 20% al 50%

    BIGIOTTERIA ARGENTERIA ACCESSORI MODABIGIOTTERIA ARGENTERIA ACCESSORI MODAViale Paolo Guidi 106 (Isola dei Platani) Bellaria - Tel. 0541-347566

    L’Angolo

    UN’IDEAPER I VOSTRI

    PICCOLI GRANDIREGALI

    OGGETTI, REGALI,COMPLEMENTI D’ARREDOFRA ANTICO E MODERNOMODERN & ETHNIC DESIGN

    “Il gusto delparticolare”

    Punto Rosso

    V.le Paolo Guidi, 106/B - Isola dei Platani (Tel. 0541-349476)

    PAG

    INA

    PUB

    BLIC

    ITAR

    IA

    Alzi la mano chi, almeno durante le festenatalizie, non va alla ricerca di goloseriee idee regalo. C’è un luogo a Bellaria, chesembra fatto apposta e che in questo pe-riodo dell’anno diventa uno scrigno disorprese e di sfiziose occasioni da prende-re al volo.E’ l’Isola dei platani, il “salotto” cittadinoche vanta molti tentativi (non riusciti)di imitazione.E’ qui che le eleganti vetrine mettono inmostra tutto il loro fascino e le tante op-portunità per acquisti e regali. Passeg-giare nell’Isola dei platani, con la musicain sottofondo, sotto le luci natalizie, è an-che l’occasione per fare incontri e perpartecipare a piccoli e grandi eventi pen-sati per le famiglie.

    Il Comitato Isola dei platani e l’Am-ministrazione comunale hanno infattipredisposto un cartellone di eventi pergrandi e piccoli che ha il suo clou il 19dicembre: l’Isola dei golosi, un mer-catino di dolciumi e giocattoli che rima-ne aperto per tutta la giornata, con tan-to di mostra-scambio di giornalini e gio-chi vecchi (anche quelli trovati nella sof-fitta della nonna) e nuovi. E poi una banditinerante (i musicisti sono tutti rigo-rosamente agghindati da Babbo Natale)che esegue musiche dal vivo - swing edixieland - nel centro cittadino. Da nonperdere.

    La manifestazione che farà la gioia di go-losi e bambini è solo una delle proposte diintrattenimento in programma.La “domenica dei presepi”, il 12 dicem-bre (dalle ore 16,30 alle 18), permetteràdi assistere alla sempre suggestiva rap-presentazione del presepe vivente, inquesto caso in versione multietnica (acura della Parrocchia del S. Cuore di Bel-laria). E nella stessa domenica si potràpartecipare anche all’inaugurazione ditutti i presepi cittadini, in particolarequelli assai curati della Borgata Vecchia.

    Ogni fine settimana, per tutto il periodonatalizio, animazioni e spettacoli di va-rio genere: Gonfiabili (in piazza Matte-otti a partire dalle ore 14,30), Ludovi-colino (spazi giochi per bambini propo-sti dalla Associazione Tanaliberatutti),Vin brulè e castagne (a cura del Comi-tato Borgata Vecchia), Dolce Natale(Babbo Natale distribuisce piccoli panet-toni e palloncini, a cura di AVIS BellariaIgea Marina). Per finire con le “follie deinegozianti”: giocattoli scontati e degu-stazione gratuita di dolci e gelati.Troppo? E’ solo un assaggio di ciò che ac-cade nell’Isola dei platani a Natale: il re-sto è da scoprire venendoci di persona elasciandosi trasportare dalla magia diquesto angolo di città. Per fare e farsi unregalo.I negozi dell’Isola dei platani augurano“Buon Natale Bellaria Igea Marina”.

    articoli regalo