I NOSTRI AMORII NOSTRI AMORI - Fondazione Don Carlo...
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CRONACA
ESTERNA
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CULTURA E
SPETTACOLO
5
VIAGGI 8
SPORT 11
SPECCHIO DEI
TEMPI
13
METAMORFOSI 15
SOMMARIO:
REDAZ IO NE
Data 17/04/13
Anno IX Numero 1
P e r n o n p e r d e r s i n e l l a
s o f f e r e n z a
REDAZIONE
COORDINATORI:
Dott.ssa A.Velardi
Dott.ssa S.Trabucchi
CONTROLLO QUALITA’:
Dott.ssa S.Trabucchi
PROGRAMMAZIONE:
Dott.ssa A. Velardi
REDATTORI:
Samuela, Patrizia S., Claudio P, Claudio Pr., Patrizia B., Giu-
seppina, Maria Giuseppina
Il fil
di arianna
Un viaggio che sa farti
sognare ad occhi
aperti….
la Scozia.
PAG: 8
I veri amici dell’uomo
PAG: 13 e 15
I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...
ANNO IX NUMERO 1
La festa del carnevale risale al periodo greco-
romano, ed è legata alle cerimonie pagane in
onore del dio Saturno, per propiziarsi un rac-
colto abbondante.
Più tardi è entrato a far parte del calendario
liturgico, ponendosi tra l’Epifania e la Quaresi-
ma.
Il termine “Carnevale” deriva infatti, da
“Carnevalare” (carnem levare) che significa to-
gliere la carne dalla dieta, poiché dopo l’Epifa-
nia ci si asteneva dal mangiare carne.
Nel Medioevo il martedì ed il giovedì prima del-
le ceneri venivano detti “grassi” e si festeggia-
va con ricchi banchetti e ogni tipo di diverti-
mento, prima dell’inizio della quaresima.
In questo periodo si cerca di esaltare tutto ciò
che in quaresima non sarà possibile fare: ab-
bondanza alimentare, sospensione di una serie
di divieti, in alcuni casi violenze contro terzi, e
di un temporaneo scioglimento degli obblighi
sociali.
L’Italia è ricca di carnevali storici, noi voglia-
mo ricordarne alcuni.
Lo storico Carnevale d’Ivrea è un evento uni-
co che ogni anno vive nella rievocazione di un
episodio della tirannide che risale al medioevo:
un barone che affamava la città con le numero-
s e
gabelle, venne scacciato grazie alla ribellione
della figlia di un mugnaio che non voleva sot-
tostare allo “jus primae noctis” e che accese la
rivolta popolare.
L’eroina della festa è la bella Mugnaia con al
suo fianco il Generale.
A riempire di colori e profumi la città vi è la
famosa e spettacolare “Battaglia delle Aran-
ce”; nella battaglia, il popolo rappresentato da-
gli aranceri a piedi, combatte a colpi di arance
contro le armate del feudatario, rappresentate
dai tiratori sui carri trainati da cavalli, che in-
dossano protezioni e maschere che ricordano
le antiche armature.
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CRONACA ESTERNA
Le origini del carnevale
ANNO IX NUMERO 1
Le origini del Carnevale di Venezia sono mol-
to antiche, risalgono ad un documento del 109-
4.
L’istituzione del carnevale da parte della Sere-
nissima, era quello di concedere alla popolazio-
ne e soprattutto ai ceti più umili, un breve pe-
riodo dedicato al divertimento ed ai festeg-
giamenti.
Le maschere ed i costumi garantivano l’anoni-
mato, si otteneva in questo modo il permesso
di pubblica derisione delle autorità e dell’aristo-
crazia.
Tali concessioni erano considerate un provvi-
denziale sfogo alle tensioni ed ai malumori al-
l’interno della Repubblica di Venezia.
Al cadere della Repubblica , il carnevale fu
soppresso, ed il primo carnevale moderno si
tenne nell’anno 1978 festeggiato dai soli vene-
ziani.
Attualmente il 90% delle bellissime maschere
che sfilano e si fanno ammirare lungo i canali
e le piazze della città, provengono da fuori Ve-
nezia.
Il Carnevale di Putignano è uno dei più famo-
si ed antichi carnevali d’Italia
Secondo la tradizione ha origini che risalgono
alla fine del trecento, al tempo in cui i Cavalie-
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CRONACA ESTERNA
ANNO IX NUMERO 1
ri di Malta, che governavano la zona, trasferi-
rono le reliquie di Santo Stefano per protegger-
le dai Saraceni, da Monopoli a Putignano.
Per celebrare l’arrivo delle reliquie, i contadini
lasciarono i campi, si imbrattarono il viso di fa-
rina e fecero festa.
È solo con l’epoca fascista che il carnevale con-
tadino si trasformerà in un raffinato carnevale
borghese, nascerà così la sfilata di carri allegori-
ci.
Il carnevale di Viareggio è considerato uno dei
più famosi ed importanti carnevali d’Italia e d’-
Europa.
La tradizione della sfilata dei carri di Viareggio
risale al 1873, quando alcuni ricchi borghesi
decisero di mascherarsi per protestare contro
le troppe tasse che erano costretti a pagare.
I carri che sono i più grandi e movimentati del
mondo, furono costruiti in stucco, tela e poi
sostituiti dalla carta pesta.
Ancora oggi, in ricordo della sua iniziale moti-
vazione, sfilano le rappresentazioni dei più noti
volti della politica contemporanea .
C.P.
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CRONACA ESTERNA
ANNO IX NUMERO 1
L’origine di questi giorni non è ben chiara , vi
sono due ipotesi lasciate dallo scrittore Seba-
stiano Pauli , che dice: ‘’giorni della merla’’ vuol
dire giorni freddissimi e sono il’’29/30/31’’ di
Gennaio
La leggenda racconta che in origine i merli
erano bianchi, una merla e i suoi pulcini si ri-
fugiarono in un comignolo dal quale riemerse-
ro il 1 Febbraio tutti neri a causa della fuliggi-
ne, da quel giorno tutti i merli furono neri.
Mentre un’altra ipotesi parla di una merla con
bellissime piume bianche, in questo mese fred-
do e ombroso veniva sempre strapazzata e
pensava che Gennaio si divertisse ad aspettare
che uscisse dal nido, in cerca di cibo, per getta-
re sulla terra freddo e gelo.
Stanca delle continue persecuzioni, la merla de-
cise di fare provviste sufficienti per un mese
intero, pensando che fosse finito il mese iniziò a
cantare per prenderlo in giro, ma fece male i
calcoli infatti Gennaio si arrabbiò tanto e sca-
tenò bufere di neve, vento e gelo, la merla si
accorse che le sue piume non erano più bian-
che, ma nere causa della fuliggine dei camini.
Queste due ipotesi sono simili perché parlano
entrambe del fatto che i merli da bianchi sono
diventati neri a causa della fuliggine dei cami-
ni.
Secondo la leggenda se i giorni della merla sono
freddi, la primavera sarà bella, altrimenti la pri-
mavera arriverà in ritardo.
P.S.
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CULTURA E SPETTACOLO
I GIORNI DELLA MERLA
ANNO IX NUMERO 1
A volte le migliori invenzioni avvengono per
caso.
Siamo a Casale Monferrato intorno al 1870,
secondo la leggenda, l’Italia era unita da pochi
anni, ma una notte Domenico Rossi, dopo
aver trascorso la serata al caffè con gli amici
invitò tutti nel suo laboratorio di pasticceria e
lì sfornò i primi Krumiri.
Se sia andata proprio così non lo sappiamo, ma
questo dice la leggenda e noi crediamo.
La data ufficiale della nascita del krumiro venne
fissata nel 1878, come si può vedere dalle pri-
me inserzioni pubblicate sui giornali del tempo.
In quell’anno morì Vittorio Emanuele II e
forse in omaggio a quel re che portava i “ baffi
a manubrio”, i Krumiri furono curvati in quel
modo.
Domenico Rossi, dopo aver partecipato nel 18-
84 con i suoi dolci all’ Esposizione Universale di
Torino, riceve tra il 1886 ed il 1891, i brevetti
di Provveditore delle case dei Duchi d’Aosta,
di Genova e della Real Casa d’Italia, i cui stem-
mi sono ancora oggi riportati sulle scatole dei
biscotti di Casale.
Negli anni 20, Angelo Ariotti rilevò l’attività
che era stata di Rossi e con essa anche la ricet-
ta ed il brevetto.
Nel 1953 Portinaro rilevò a sua volta l’azienda
ed i Krumiri conquistarono l’Italia ed il mondo.
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CULTURA E SPETTACOLO
I baffi più dolci del mondo I baffi più dolci del mondo I baffi più dolci del mondo I baffi più dolci del mondo
ANNO IX NUMERO 1
In pochi anni sarebbero arrivati al Quirinale, a
Montecitorio ed addirittura oltre oceano, alla
Casa Bianca.
La pasticceria della famiglia Portinaro diventa un
punto di riferimento per tanti golosi illustri.
Nel 1998 il presidente degli Stati Uniti, Bill
Clinton ricevette in dono una selezione dei
migliori prodotti del Piemonte, però uno in
particolare lo conquistò; nella lettera ringra-
ziando per il pensiero, fece riferimento soprat-
tutto ai “wonderful Krumiri”.
La ricetta (segretissima) del Krumiro è a base di
burro, uova, zucchero, farina, senza aggiunta di
acqua e soprattutto lievito.
Proprio questa caratteristica li rende
“Kasher” un vocabolo intraducibile, che atte-
sta, in pratica, che l’alimento è ammesso alla
tavola ebraica.
Questi speciali biscotti “monumento di Casale”
sono ancora prodotti e curvati a mano a uno
ad uno, cosicchè su un milione e mezzo di
pezzi prodotti ogni anno, non ce n’è uno uguale
all’altro.
C.P.
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CULTURA E SPETTACOLO
ANNO IX NUMERO 1
Un viaggio che io consiglio vivamente è in Sco-
zia: ci sono una quantità di cose interessanti da
scoprire, la più bella architettura vittoriana
del Regno Unito da restarne incantati, musei
di fama internazionale e gallerie dove trovare
ispirazione, e poi l'atmosfera assolutamente
unica di questa regione nella quale immergersi.
Fatevi intrattenere in una delle capitali cultu-
rali europee dai festival e dagli eventi speciali in
calendario tutto l'anno e godetevi lo shopping
eccezionale, i pub e i ristoranti superlativi – il
tutto vicinissimo ad alcuni parchi e giardini tra i
più belli del paese.
E per di più vi si arriva facilmente in aereo, in
treno e in auto, quindi andarci solo per una
breve vacanza o come parte di un più ampio
giro della Scozia non potrebbe essere più sem-
plice.
Edimburgo è una città magica: storia antica in
ogni angolo e fantastici festival durante tutto
l'anno! In autunno, Edimburgo si veste dei suoi
più splendidi colori, inoltre, c'è tanto da fare e
da vedere per l'Anno della Gastronomia
Scozzese.
A Novembre, la città si trasforma in un roman-
tico paradiso invernale.
Ci sono moltissimi altri eventi, festival e tante
cose da fare e vedere in questi mesi! Per tali
motivi, il turismo a Edimburgo è sempre forte-
mente dinamico.
La culla del golf e la Mecca per i golfisti e le
golfiste di tutto il mondo, che desiderino met-
tere alla prova il proprio talento o assaporare
l’atmosfera di questo luogo.
Il British Golf Museum di St Andrews pro-
pone un’ampia serie di souvenir legati al golf,
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VIAGGI
SCOZIA MON AMOUR
ANNO IX NUMERO 1
ma questa storica città offre molto di più, ad
esempio, l’antica università considerata una
delle migliori del Regno Unito.
Gran parte della sua popolazione studentesca
porta toghe rosse e color malva sopra i normali
vestiti.
Per un vero e proprio romantico weekend
consiglio di percorrerla a piedi, passeggiando
per le stradine costeggiate da alberi, e ammirar-
ne il porto, la cattedrale e le spiagge.
Se si ha tempo, seguire la costa per addentrasi
nei pittoreschi villaggi di pescatori come Pit-
tenweem e Crail, prima di ritornare a Edimbur-
go.
A bordo di un pullman partiamo da Edimburgo
diretti a ovest, prima di arrivare al loch Lo-
mond, la più vasta distesa d’acqua della Gran
Bretagna, direttamente all’interno del parco
nazionale della Scozia.
Dopo pranzo, attraversata delle Trossachs, uno
dei luoghi preferiti dalla regina Vittoria, che Sir
Walter Scott fece scoprire al mondo intero
con il romanzo storico Rob Roy.
Il castello di Stirling è arroccato su una roccia
che domina la vallata circostante.
Di fronte, su una collina, si erge il monumento
costruito per commemorare William Walla-
ce, le cui imprese sono state raccontate sul
grande schermo nel celebre film Braveheart di
Mel Gibson.
Partendo dal castello di Edimburgo, lasciamo la
città in direzione sud per raggiungere il pittore-
sco villaggio di Roslin, dove sorge la cappella
Rosslyn (famosa in tutto il mondo e ancor più
conosciuta oggi grazie al Codice Da Vinci, il
best seller di Dan Brown).
È qui che si trovano la vallata mistica e miste-
riosa di Rosslyn Glen, con l’omonimo castello
medievale (sede ancestrale del clan Sinclair)
nonché il campo di battaglia dove l’esercito
scozzese sconfisse tre armate inglesi in una sola
giornata! Dopo aver lasciato Rosslyn si passerà
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VIAGGI
ANNO IX NUMERO 1
per Temple, il villaggio che in passato ospitava i
Templari.
Oban non è una semplice e magnifica cittadina
sulle rive della costa occidentale della Scozia,
Oban è la sede della distilleria dell’omonimo
whisky che rappresenta il gusto e la tradizio-
ne .
La città di Oban, conosciuta come “la porta per
le isole”, venne fondata nel 1778 dai fratelli
Stevenson, che si insediarono sulla costa per
svolgere una serie di attività, dalla costruzione
di navi all’estrazione di ardesia.
Nel 1974 Hugh Stevenson, con l’aiuto di un e-
sperto distillatore delle Lowlands, costruì la sua
distilleria ed iniziò la produzione di quello che
sarebbe diventato uno dei whisky scozzesi più
apprezzati al mondo e suo figlio Thomas gli suc-
cedette nel 1822 e la gestì fino alla sua prima
crisi, terminata in bancarotta nel1829.
La distilleria ha sempre sofferto di problemi di
spazio, visto che la città di Oban gli è cresciuta
intorno nel corso dei decenni.
Tutt’oggi l’intera distilleria non è che una pic-
cola costruzione se comparata ad altre, e con-
tinua ad operare usando solamente due alam-
bicchi nel processo di distillazione.
Altra particolarità è la struttura del suo con-
densatore, rettangolare e doppio, che non può
essere trovato in nessun altra distilleria.
Di fondamentale importanza per la creazione
dell’Oban è l’acqua del vicino lago Glean
Bhearraidh che grazie alle sue acque impartisce
al whisky una particolare torbatura.
Vi consiglio caldamente questa zona non solo
perchè ricca di storia e bellezze naturali, ma
anche per la disponibilità della sua gente, per i
colori unici, per le mucche scozzesi, per i ca-
stelli, per le highlands,…perchè la Scozia è la
Scozia e sarà perchè ci sono stata per un anno,
ma io personalmente ci ho lasciato un pezzo di
cuore!
S.B.
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VIAGGI
ANNO IX NUMERO 1
Per avvicinarsi alla subacquea bisogna amare il
mare e non avere paura di affrontare cose nuo-
ve.
Personalmente vedere la natura in quel modo
mi ha sempre affascinato perché bello e appa-
gante, inoltre l’acqua non mi ha mai fatto pau-
ra e mia figlia, che aveva preso il brevetto du-
rante il corso di laurea in scienze motorie, mi
ha convinto ad intraprendere questo bellissimo
sport.
Ho preso il brevetto durante una vacanza a
Sharm el Sheik nel Mar Rosso e poi ho pensato
di perfezionarmi ulteriormente facendo un cor-
so di subacquea alla piscina di Pinerolo so-
prattutto per acquisire maggiori competenze
nell’affrontare situazioni rischiose (non avere
più ossigeno e ricevere l’erogatore di sicurezza
dal compagno, emersioni troppo veloci per at-
trezzatura difettosa…).
Chi fosse interessato, può contattare le varie
associazioni subacquee che si trovano sul
territorio (es. PADI).
Personalmente ritengo che sia una esperienza
molto bella che riempie di gioia.
CORSO SUBACQUEA
-Preparare l’attrezzatura a bordo della
barca: montare gli erogatori sulle bombole,
controllare che funzionino gli erogatori (si met-
te in bocca l’erogatore e si controlla che esca
l’ossigeno), si indossa la muta e i pesi in vita
scelti in base al tipo di acqua in cui ci si va da
immergere (per acqua dolce minor peso e mag-
giore per acqua salata in relazione al peso del
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SPORT
A spasso con Nemo
ANNO IX NUMERO 1
sub) e si indossa un giubbotto che si gonfia e si
sgonfia che permette al subacqueo di salire e
scendere quando è in acqua (gav).
Poi si attacca la bombola al gav.
-Breefing con l’accompagnatore per conosce-
re le difficoltà della zona di immersione (es. for-
ti correnti, grotte pericolose) e la fauna che si
andrà ad incontrare, per conoscersi tra i sub e
riprendere i segnali convenzionali
-Si indossa la muta e l’attrezzatura prima di en-
trare (la muta mantiene la temperatura corpo-
rea intorno ai 36°) e si fa un’ultima verifica
prima di immergersi
-Si scende lentamente e bisogna imparare a
controllare la risalita: fermarsi ogni tanto per
evitare le embolie dovute all’ossigeno in ecces-
so e ci si arresta intorno ai 3-5 metri prima di
uscire per ripristinare l’equilibrio respiratorio.
Mantenere la calma perchè più ci si muove e
più ossigeno si consuma.
-Essere rispettosi dell’ambiente che si va a vi-
sitare e degli esseri viventi che abitano questi
posti.
INDICAZIONI GENERALI
-Allenamento ai vari stili di nuoto per supera-
re i momenti critici (correnti forti e passaggi
difficili).
-Imparare a gestire l’apnea per abituare il no-
stro corpo a regolare l’apporto di ossigeno
-Imparare a svuotare la maschera sottac-
qua buttando l’aria dal naso
-Imparare a gestire l’assetto subacqueo: sic-
come il nostro corpo tende a galleggiare ag-
giungiamo una cintura di pesi in vita e si indossa
il giubbotto di galleggiamento che serve per la
discesa, per la risalita e mantenere costante l’-
assetto.
-Imparare a gestire l’attrezzatura ovvero pro-
fondimetro, bombola con erogatore, masche-
ra, pinne subacquee, muta, gav e sapere man-
tenerla a un buon livello di efficienza (revisione
periodica)
-E’ importante essere sempre in due perché ci
sia qualcuno che ti aiuti a superare i momenti
critici.
R.D
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SPORT
ANNO IX NUMERO 1
Whisky era un co-
cker spaniel di nazio-
nalità svizzera con tan-
to di passaporto, era di taglia media con il pelo
lungo e biondo, aveva delle lunghe orecchie che
toccavano a terra.
Odiava fare il bagno nella vasca ed asciugarlo
era un’impresa che richiedeva l’impegno di ben
due persone! Whisky c’è stato regalato da un
amico camionista che non aveva fatto i conti
con la moglie quando l’ha portato a casa sua.
Grazie a questo fuggiasco cagnolino un giorno
rischiai un infarto quando ricevetti la telefonata
dal veterinario comunale non per un incidente
bensì per lo stato di arresto: i carabinieri l’a-
vevano arrestato per schiamazzi in luogo pub-
blico! Ecco cosa combinò: inseguì una graziosa
cagnolina fino dall’altra parte della città e ri-
mase fuori tutta la notte a fare la serenata sotto
il portone della sua amata!
Un pomeriggio che non l’avevo portato con me
nell’uscita mi fece un bel dispetto: non appena
aprii la porta vidi lo scolapasta in mezzo al cor-
ridoio e tutte le pentole che avevo lasciato sul
tavolo per terra; nonostante al nostro arrivo
fosse solito venire a salutarci quella volta finge-
va di dormire sul tavolo con un’aria strafotten-
te finchè lo feci scendere con la forza.
E di dispetti ne faceva tanti, uno più pazzo dell’-
altro!!!
Un giorno scappò dalla casa dove viveva con
mio padre e lo trovai sotto il portone di casa
mia, non so ancora oggi come abbia fatto a tro-
var la strada, essendoci venuto prima di allora
una sola volta ed in macchina.
L’amore che questo animale provava per noi e
la sua amata era molto più sincero dell’amore
che possono dare gli esseri umani!
B. P.
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SPECCHIO DEI TEMPI
L’amore di un caneL’amore di un cane
WHISKY LO STRAFOTTENTE!
ANNO IX NUMERO 1
Achille ,dopo
la rovinosa
caduta, si sta
rialzando e
osserva, tra
meraviglia e
incredulità, le
proprie feri-
te che si
stanno ri-
marginando,
trasformandosi poco alla volta in cicatrici.
Le cicatrici rimangono, potranno qualche volta
risvegliare un po’ di dolore, ma ci diranno che
abbiamo vissuto e abbiamo superato delle bat-
taglie importanti...
E Achille, dopo la cieca rabbia e la dispera-
zione per la ferita subita, può – nella quiete
che segue – scoprire un mondo nuovo: impara
ad “ascoltare”, ad “ascoltarsi”, scoprendo una
infinita gamma di sensazioni che gli vengono
inviate dal proprio corpo e dalla propria mente
e che fino a quel momento gli era difficile anche
solo immaginare .
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SPECCHIO DEI TEMPI
Achille ritorna… Achille ritorna… Achille ritorna… Achille ritorna… e si pone in “ascolto”…e si pone in “ascolto”…e si pone in “ascolto”…e si pone in “ascolto”…
Ecco…
una piacevole armonia di suoni
giunge infine al mio orecchio.
Ora chiudo gli occhi
e tu,
pazientemente,
guiderai i miei passi
lungo i tuoi passi.
Ho bisogno di te
e con te
voglio gustare
quel frutto dolce e carnoso
che sta intorno al nocciolo di tutte le cose…
e anche nella cura delle piccole cose
nulla verrà buttato.
Il frastuono,
una vita vissuta nel rumore della mia vita,
è scomparso…
e io sono qui
con tutti i miei sensi
pronto ad ascoltare
la storia che tu mi vorrai raccontare!
C.Pr.
I gatti sono animali
indipendenti e
liberi, tuttavia alcuni
di loro si affeziona-
no ai loro padroni
in particolare ad un
componente della
famiglia.
Se stanno in casa
cercano un angolo
caldo dove sonnec-
chiare magari accan-
to al termosifone o al sole.
Sono piuttosto esigenti nell’alimentazione non
mangiano ciò che loro stessi hanno avanzato,
ma un tempo i gatti ricevevano dalle persone
solo un po’ di latte perché la loro funzione era
di catturare i topi e anche i gatti domestici che
hanno il cibo assicurato, non perdono l’istinto
di portare le prede al padrone.
Con alcuni bisogna stare attenti a lasciare carne
o pesce a portata di zampa, altri invece mangia-
no esclusivamente il loro cibo.
Ci sono molte razze siamesi,persiani, d’angora,
ma la nostra esperienza è con i gatti europei.
Ad alcuni gatti ci si af-
feziona in modo parti-
colare, come se ci fosse
un rapporto speciale, si
divide persino il letto,
altre volte sono gli ani-
mali che accudiscono
le persone: mi ricordo
che quando la mia ni-
potina Marta era molto
piccola il gatto dormiva
sotto la sua culla e
quando la bambina si muoveva e stava per sve-
gliarsi andava a chiamare mia figlia .
I gatti hanno un buon senso dell’orientamen-
to mi ricordo del mio gatto che è scomparso
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METAMORFOSI
ANNO IX NUMERO 1
PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI
da casa per una settimana noi pensavamo fosse
stato investito da qualche auto invece non sap-
piamo dove sia rimasto, ma quando l’abbiamo
ritrovato in sacrestia aveva più di un graffio sul
muso ed era un po’ denutrito, eravamo conten-
ti di riaverlo con noi.
A me invece è capitato che il gatto è sparito
per sei mesi e quando è tornato era più bello di
prima, non mi spiego dove abbia potuto stare
tutto quel tempo.
In conclusione un animale come il gatto per
l’uomo è una
c o m p a g n i a
tranquilla e
che non richie-
de particolare attenzione perché si gestisce da
solo.
B.G., Z.MG.
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METAMORFOSI
ANNO IX NUMERO 1
Presidio Sanitario Ausiliatrice-Don Gnocchi via A. Peyron 42
Torino
tel. 011 6303453– 6303416 fax 011 4375834
Il filo di arianna
Stampato in proprio ad uso interno
PER NON PERDERSI
NELLA SOFFERENZA