I NOSTRI AMORII NOSTRI AMORI - Fondazione Don Carlo...

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CRONACA ESTERNA 2 CULTURA E SPETTACOLO 5 VIAGGI 8 SPORT 11 SPECCHIO DEI TEMPI 13 METAMORFOSI 15 SOMMARIO: Data 17/04/13 Anno IX Numero 1 Per non perdersi nella sofferenza REDAZIONE COORDINATORI: Dott.ssa A.Velardi Dott.ssa S.Trabucchi CONTROLLO QUALITA’: Dott.ssa S.Trabucchi PROGRAMMAZIONE: Dott.ssa A. Velardi REDATTORI: Samuela, Patrizia S., Claudio P, Claudio Pr., Patrizia B., Giu- seppina, Maria Giuseppina Il fil di arianna Un viaggio che sa farti sognare ad occhi aperti…. la Scozia. PAG: 8 I veri amici dell’uomo PAG: 13 e 15 I NOSTRI AMORI... I NOSTRI AMORI... I NOSTRI AMORI... I NOSTRI AMORI... I NOSTRI AMORI... I NOSTRI AMORI... I NOSTRI AMORI... I NOSTRI AMORI...

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CRONACA

ESTERNA

2

CULTURA E

SPETTACOLO

5

VIAGGI 8

SPORT 11

SPECCHIO DEI

TEMPI

13

METAMORFOSI 15

SOMMARIO:

REDAZ IO NE

Data 17/04/13

Anno IX Numero 1

P e r n o n p e r d e r s i n e l l a

s o f f e r e n z a

REDAZIONE

COORDINATORI:

Dott.ssa A.Velardi

Dott.ssa S.Trabucchi

CONTROLLO QUALITA’:

Dott.ssa S.Trabucchi

PROGRAMMAZIONE:

Dott.ssa A. Velardi

REDATTORI:

Samuela, Patrizia S., Claudio P, Claudio Pr., Patrizia B., Giu-

seppina, Maria Giuseppina

Il fil

di arianna

Un viaggio che sa farti

sognare ad occhi

aperti….

la Scozia.

PAG: 8

I veri amici dell’uomo

PAG: 13 e 15

I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...I NOSTRI AMORI...

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ANNO IX NUMERO 1

La festa del carnevale risale al periodo greco-

romano, ed è legata alle cerimonie pagane in

onore del dio Saturno, per propiziarsi un rac-

colto abbondante.

Più tardi è entrato a far parte del calendario

liturgico, ponendosi tra l’Epifania e la Quaresi-

ma.

Il termine “Carnevale” deriva infatti, da

“Carnevalare” (carnem levare) che significa to-

gliere la carne dalla dieta, poiché dopo l’Epifa-

nia ci si asteneva dal mangiare carne.

Nel Medioevo il martedì ed il giovedì prima del-

le ceneri venivano detti “grassi” e si festeggia-

va con ricchi banchetti e ogni tipo di diverti-

mento, prima dell’inizio della quaresima.

In questo periodo si cerca di esaltare tutto ciò

che in quaresima non sarà possibile fare: ab-

bondanza alimentare, sospensione di una serie

di divieti, in alcuni casi violenze contro terzi, e

di un temporaneo scioglimento degli obblighi

sociali.

L’Italia è ricca di carnevali storici, noi voglia-

mo ricordarne alcuni.

Lo storico Carnevale d’Ivrea è un evento uni-

co che ogni anno vive nella rievocazione di un

episodio della tirannide che risale al medioevo:

un barone che affamava la città con le numero-

s e

gabelle, venne scacciato grazie alla ribellione

della figlia di un mugnaio che non voleva sot-

tostare allo “jus primae noctis” e che accese la

rivolta popolare.

L’eroina della festa è la bella Mugnaia con al

suo fianco il Generale.

A riempire di colori e profumi la città vi è la

famosa e spettacolare “Battaglia delle Aran-

ce”; nella battaglia, il popolo rappresentato da-

gli aranceri a piedi, combatte a colpi di arance

contro le armate del feudatario, rappresentate

dai tiratori sui carri trainati da cavalli, che in-

dossano protezioni e maschere che ricordano

le antiche armature.

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CRONACA ESTERNA

Le origini del carnevale

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ANNO IX NUMERO 1

Le origini del Carnevale di Venezia sono mol-

to antiche, risalgono ad un documento del 109-

4.

L’istituzione del carnevale da parte della Sere-

nissima, era quello di concedere alla popolazio-

ne e soprattutto ai ceti più umili, un breve pe-

riodo dedicato al divertimento ed ai festeg-

giamenti.

Le maschere ed i costumi garantivano l’anoni-

mato, si otteneva in questo modo il permesso

di pubblica derisione delle autorità e dell’aristo-

crazia.

Tali concessioni erano considerate un provvi-

denziale sfogo alle tensioni ed ai malumori al-

l’interno della Repubblica di Venezia.

Al cadere della Repubblica , il carnevale fu

soppresso, ed il primo carnevale moderno si

tenne nell’anno 1978 festeggiato dai soli vene-

ziani.

Attualmente il 90% delle bellissime maschere

che sfilano e si fanno ammirare lungo i canali

e le piazze della città, provengono da fuori Ve-

nezia.

Il Carnevale di Putignano è uno dei più famo-

si ed antichi carnevali d’Italia

Secondo la tradizione ha origini che risalgono

alla fine del trecento, al tempo in cui i Cavalie-

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CRONACA ESTERNA

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ANNO IX NUMERO 1

ri di Malta, che governavano la zona, trasferi-

rono le reliquie di Santo Stefano per protegger-

le dai Saraceni, da Monopoli a Putignano.

Per celebrare l’arrivo delle reliquie, i contadini

lasciarono i campi, si imbrattarono il viso di fa-

rina e fecero festa.

È solo con l’epoca fascista che il carnevale con-

tadino si trasformerà in un raffinato carnevale

borghese, nascerà così la sfilata di carri allegori-

ci.

Il carnevale di Viareggio è considerato uno dei

più famosi ed importanti carnevali d’Italia e d’-

Europa.

La tradizione della sfilata dei carri di Viareggio

risale al 1873, quando alcuni ricchi borghesi

decisero di mascherarsi per protestare contro

le troppe tasse che erano costretti a pagare.

I carri che sono i più grandi e movimentati del

mondo, furono costruiti in stucco, tela e poi

sostituiti dalla carta pesta.

Ancora oggi, in ricordo della sua iniziale moti-

vazione, sfilano le rappresentazioni dei più noti

volti della politica contemporanea .

C.P.

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CRONACA ESTERNA

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ANNO IX NUMERO 1

L’origine di questi giorni non è ben chiara , vi

sono due ipotesi lasciate dallo scrittore Seba-

stiano Pauli , che dice: ‘’giorni della merla’’ vuol

dire giorni freddissimi e sono il’’29/30/31’’ di

Gennaio

La leggenda racconta che in origine i merli

erano bianchi, una merla e i suoi pulcini si ri-

fugiarono in un comignolo dal quale riemerse-

ro il 1 Febbraio tutti neri a causa della fuliggi-

ne, da quel giorno tutti i merli furono neri.

Mentre un’altra ipotesi parla di una merla con

bellissime piume bianche, in questo mese fred-

do e ombroso veniva sempre strapazzata e

pensava che Gennaio si divertisse ad aspettare

che uscisse dal nido, in cerca di cibo, per getta-

re sulla terra freddo e gelo.

Stanca delle continue persecuzioni, la merla de-

cise di fare provviste sufficienti per un mese

intero, pensando che fosse finito il mese iniziò a

cantare per prenderlo in giro, ma fece male i

calcoli infatti Gennaio si arrabbiò tanto e sca-

tenò bufere di neve, vento e gelo, la merla si

accorse che le sue piume non erano più bian-

che, ma nere causa della fuliggine dei camini.

Queste due ipotesi sono simili perché parlano

entrambe del fatto che i merli da bianchi sono

diventati neri a causa della fuliggine dei cami-

ni.

Secondo la leggenda se i giorni della merla sono

freddi, la primavera sarà bella, altrimenti la pri-

mavera arriverà in ritardo.

P.S.

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CULTURA E SPETTACOLO

I GIORNI DELLA MERLA

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ANNO IX NUMERO 1

A volte le migliori invenzioni avvengono per

caso.

Siamo a Casale Monferrato intorno al 1870,

secondo la leggenda, l’Italia era unita da pochi

anni, ma una notte Domenico Rossi, dopo

aver trascorso la serata al caffè con gli amici

invitò tutti nel suo laboratorio di pasticceria e

lì sfornò i primi Krumiri.

Se sia andata proprio così non lo sappiamo, ma

questo dice la leggenda e noi crediamo.

La data ufficiale della nascita del krumiro venne

fissata nel 1878, come si può vedere dalle pri-

me inserzioni pubblicate sui giornali del tempo.

In quell’anno morì Vittorio Emanuele II e

forse in omaggio a quel re che portava i “ baffi

a manubrio”, i Krumiri furono curvati in quel

modo.

Domenico Rossi, dopo aver partecipato nel 18-

84 con i suoi dolci all’ Esposizione Universale di

Torino, riceve tra il 1886 ed il 1891, i brevetti

di Provveditore delle case dei Duchi d’Aosta,

di Genova e della Real Casa d’Italia, i cui stem-

mi sono ancora oggi riportati sulle scatole dei

biscotti di Casale.

Negli anni 20, Angelo Ariotti rilevò l’attività

che era stata di Rossi e con essa anche la ricet-

ta ed il brevetto.

Nel 1953 Portinaro rilevò a sua volta l’azienda

ed i Krumiri conquistarono l’Italia ed il mondo.

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CULTURA E SPETTACOLO

I baffi più dolci del mondo I baffi più dolci del mondo I baffi più dolci del mondo I baffi più dolci del mondo

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In pochi anni sarebbero arrivati al Quirinale, a

Montecitorio ed addirittura oltre oceano, alla

Casa Bianca.

La pasticceria della famiglia Portinaro diventa un

punto di riferimento per tanti golosi illustri.

Nel 1998 il presidente degli Stati Uniti, Bill

Clinton ricevette in dono una selezione dei

migliori prodotti del Piemonte, però uno in

particolare lo conquistò; nella lettera ringra-

ziando per il pensiero, fece riferimento soprat-

tutto ai “wonderful Krumiri”.

La ricetta (segretissima) del Krumiro è a base di

burro, uova, zucchero, farina, senza aggiunta di

acqua e soprattutto lievito.

Proprio questa caratteristica li rende

“Kasher” un vocabolo intraducibile, che atte-

sta, in pratica, che l’alimento è ammesso alla

tavola ebraica.

Questi speciali biscotti “monumento di Casale”

sono ancora prodotti e curvati a mano a uno

ad uno, cosicchè su un milione e mezzo di

pezzi prodotti ogni anno, non ce n’è uno uguale

all’altro.

C.P.

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CULTURA E SPETTACOLO

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ANNO IX NUMERO 1

Un viaggio che io consiglio vivamente è in Sco-

zia: ci sono una quantità di cose interessanti da

scoprire, la più bella architettura vittoriana

del Regno Unito da restarne incantati, musei

di fama internazionale e gallerie dove trovare

ispirazione, e poi l'atmosfera assolutamente

unica di questa regione nella quale immergersi.

Fatevi intrattenere in una delle capitali cultu-

rali europee dai festival e dagli eventi speciali in

calendario tutto l'anno e godetevi lo shopping

eccezionale, i pub e i ristoranti superlativi – il

tutto vicinissimo ad alcuni parchi e giardini tra i

più belli del paese.

E per di più vi si arriva facilmente in aereo, in

treno e in auto, quindi andarci solo per una

breve vacanza o come parte di un più ampio

giro della Scozia non potrebbe essere più sem-

plice.

Edimburgo è una città magica: storia antica in

ogni angolo e fantastici festival durante tutto

l'anno! In autunno, Edimburgo si veste dei suoi

più splendidi colori, inoltre, c'è tanto da fare e

da vedere per l'Anno della Gastronomia

Scozzese.

A Novembre, la città si trasforma in un roman-

tico paradiso invernale.

Ci sono moltissimi altri eventi, festival e tante

cose da fare e vedere in questi mesi! Per tali

motivi, il turismo a Edimburgo è sempre forte-

mente dinamico.

La culla del golf e la Mecca per i golfisti e le

golfiste di tutto il mondo, che desiderino met-

tere alla prova il proprio talento o assaporare

l’atmosfera di questo luogo.

Il British Golf Museum di St Andrews pro-

pone un’ampia serie di souvenir legati al golf,

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VIAGGI

SCOZIA MON AMOUR

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ANNO IX NUMERO 1

ma questa storica città offre molto di più, ad

esempio, l’antica università considerata una

delle migliori del Regno Unito.

Gran parte della sua popolazione studentesca

porta toghe rosse e color malva sopra i normali

vestiti.

Per un vero e proprio romantico weekend

consiglio di percorrerla a piedi, passeggiando

per le stradine costeggiate da alberi, e ammirar-

ne il porto, la cattedrale e le spiagge.

Se si ha tempo, seguire la costa per addentrasi

nei pittoreschi villaggi di pescatori come Pit-

tenweem e Crail, prima di ritornare a Edimbur-

go.

A bordo di un pullman partiamo da Edimburgo

diretti a ovest, prima di arrivare al loch Lo-

mond, la più vasta distesa d’acqua della Gran

Bretagna, direttamente all’interno del parco

nazionale della Scozia.

Dopo pranzo, attraversata delle Trossachs, uno

dei luoghi preferiti dalla regina Vittoria, che Sir

Walter Scott fece scoprire al mondo intero

con il romanzo storico Rob Roy.

Il castello di Stirling è arroccato su una roccia

che domina la vallata circostante.

Di fronte, su una collina, si erge il monumento

costruito per commemorare William Walla-

ce, le cui imprese sono state raccontate sul

grande schermo nel celebre film Braveheart di

Mel Gibson.

Partendo dal castello di Edimburgo, lasciamo la

città in direzione sud per raggiungere il pittore-

sco villaggio di Roslin, dove sorge la cappella

Rosslyn (famosa in tutto il mondo e ancor più

conosciuta oggi grazie al Codice Da Vinci, il

best seller di Dan Brown).

È qui che si trovano la vallata mistica e miste-

riosa di Rosslyn Glen, con l’omonimo castello

medievale (sede ancestrale del clan Sinclair)

nonché il campo di battaglia dove l’esercito

scozzese sconfisse tre armate inglesi in una sola

giornata! Dopo aver lasciato Rosslyn si passerà

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VIAGGI

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ANNO IX NUMERO 1

per Temple, il villaggio che in passato ospitava i

Templari.

Oban non è una semplice e magnifica cittadina

sulle rive della costa occidentale della Scozia,

Oban è la sede della distilleria dell’omonimo

whisky che rappresenta il gusto e la tradizio-

ne .

La città di Oban, conosciuta come “la porta per

le isole”, venne fondata nel 1778 dai fratelli

Stevenson, che si insediarono sulla costa per

svolgere una serie di attività, dalla costruzione

di navi all’estrazione di ardesia.

Nel 1974 Hugh Stevenson, con l’aiuto di un e-

sperto distillatore delle Lowlands, costruì la sua

distilleria ed iniziò la produzione di quello che

sarebbe diventato uno dei whisky scozzesi più

apprezzati al mondo e suo figlio Thomas gli suc-

cedette nel 1822 e la gestì fino alla sua prima

crisi, terminata in bancarotta nel1829.

La distilleria ha sempre sofferto di problemi di

spazio, visto che la città di Oban gli è cresciuta

intorno nel corso dei decenni.

Tutt’oggi l’intera distilleria non è che una pic-

cola costruzione se comparata ad altre, e con-

tinua ad operare usando solamente due alam-

bicchi nel processo di distillazione.

Altra particolarità è la struttura del suo con-

densatore, rettangolare e doppio, che non può

essere trovato in nessun altra distilleria.

Di fondamentale importanza per la creazione

dell’Oban è l’acqua del vicino lago Glean

Bhearraidh che grazie alle sue acque impartisce

al whisky una particolare torbatura.

Vi consiglio caldamente questa zona non solo

perchè ricca di storia e bellezze naturali, ma

anche per la disponibilità della sua gente, per i

colori unici, per le mucche scozzesi, per i ca-

stelli, per le highlands,…perchè la Scozia è la

Scozia e sarà perchè ci sono stata per un anno,

ma io personalmente ci ho lasciato un pezzo di

cuore!

S.B.

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VIAGGI

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ANNO IX NUMERO 1

Per avvicinarsi alla subacquea bisogna amare il

mare e non avere paura di affrontare cose nuo-

ve.

Personalmente vedere la natura in quel modo

mi ha sempre affascinato perché bello e appa-

gante, inoltre l’acqua non mi ha mai fatto pau-

ra e mia figlia, che aveva preso il brevetto du-

rante il corso di laurea in scienze motorie, mi

ha convinto ad intraprendere questo bellissimo

sport.

Ho preso il brevetto durante una vacanza a

Sharm el Sheik nel Mar Rosso e poi ho pensato

di perfezionarmi ulteriormente facendo un cor-

so di subacquea alla piscina di Pinerolo so-

prattutto per acquisire maggiori competenze

nell’affrontare situazioni rischiose (non avere

più ossigeno e ricevere l’erogatore di sicurezza

dal compagno, emersioni troppo veloci per at-

trezzatura difettosa…).

Chi fosse interessato, può contattare le varie

associazioni subacquee che si trovano sul

territorio (es. PADI).

Personalmente ritengo che sia una esperienza

molto bella che riempie di gioia.

CORSO SUBACQUEA

-Preparare l’attrezzatura a bordo della

barca: montare gli erogatori sulle bombole,

controllare che funzionino gli erogatori (si met-

te in bocca l’erogatore e si controlla che esca

l’ossigeno), si indossa la muta e i pesi in vita

scelti in base al tipo di acqua in cui ci si va da

immergere (per acqua dolce minor peso e mag-

giore per acqua salata in relazione al peso del

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SPORT

A spasso con Nemo

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ANNO IX NUMERO 1

sub) e si indossa un giubbotto che si gonfia e si

sgonfia che permette al subacqueo di salire e

scendere quando è in acqua (gav).

Poi si attacca la bombola al gav.

-Breefing con l’accompagnatore per conosce-

re le difficoltà della zona di immersione (es. for-

ti correnti, grotte pericolose) e la fauna che si

andrà ad incontrare, per conoscersi tra i sub e

riprendere i segnali convenzionali

-Si indossa la muta e l’attrezzatura prima di en-

trare (la muta mantiene la temperatura corpo-

rea intorno ai 36°) e si fa un’ultima verifica

prima di immergersi

-Si scende lentamente e bisogna imparare a

controllare la risalita: fermarsi ogni tanto per

evitare le embolie dovute all’ossigeno in ecces-

so e ci si arresta intorno ai 3-5 metri prima di

uscire per ripristinare l’equilibrio respiratorio.

Mantenere la calma perchè più ci si muove e

più ossigeno si consuma.

-Essere rispettosi dell’ambiente che si va a vi-

sitare e degli esseri viventi che abitano questi

posti.

INDICAZIONI GENERALI

-Allenamento ai vari stili di nuoto per supera-

re i momenti critici (correnti forti e passaggi

difficili).

-Imparare a gestire l’apnea per abituare il no-

stro corpo a regolare l’apporto di ossigeno

-Imparare a svuotare la maschera sottac-

qua buttando l’aria dal naso

-Imparare a gestire l’assetto subacqueo: sic-

come il nostro corpo tende a galleggiare ag-

giungiamo una cintura di pesi in vita e si indossa

il giubbotto di galleggiamento che serve per la

discesa, per la risalita e mantenere costante l’-

assetto.

-Imparare a gestire l’attrezzatura ovvero pro-

fondimetro, bombola con erogatore, masche-

ra, pinne subacquee, muta, gav e sapere man-

tenerla a un buon livello di efficienza (revisione

periodica)

-E’ importante essere sempre in due perché ci

sia qualcuno che ti aiuti a superare i momenti

critici.

R.D

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SPORT

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ANNO IX NUMERO 1

Whisky era un co-

cker spaniel di nazio-

nalità svizzera con tan-

to di passaporto, era di taglia media con il pelo

lungo e biondo, aveva delle lunghe orecchie che

toccavano a terra.

Odiava fare il bagno nella vasca ed asciugarlo

era un’impresa che richiedeva l’impegno di ben

due persone! Whisky c’è stato regalato da un

amico camionista che non aveva fatto i conti

con la moglie quando l’ha portato a casa sua.

Grazie a questo fuggiasco cagnolino un giorno

rischiai un infarto quando ricevetti la telefonata

dal veterinario comunale non per un incidente

bensì per lo stato di arresto: i carabinieri l’a-

vevano arrestato per schiamazzi in luogo pub-

blico! Ecco cosa combinò: inseguì una graziosa

cagnolina fino dall’altra parte della città e ri-

mase fuori tutta la notte a fare la serenata sotto

il portone della sua amata!

Un pomeriggio che non l’avevo portato con me

nell’uscita mi fece un bel dispetto: non appena

aprii la porta vidi lo scolapasta in mezzo al cor-

ridoio e tutte le pentole che avevo lasciato sul

tavolo per terra; nonostante al nostro arrivo

fosse solito venire a salutarci quella volta finge-

va di dormire sul tavolo con un’aria strafotten-

te finchè lo feci scendere con la forza.

E di dispetti ne faceva tanti, uno più pazzo dell’-

altro!!!

Un giorno scappò dalla casa dove viveva con

mio padre e lo trovai sotto il portone di casa

mia, non so ancora oggi come abbia fatto a tro-

var la strada, essendoci venuto prima di allora

una sola volta ed in macchina.

L’amore che questo animale provava per noi e

la sua amata era molto più sincero dell’amore

che possono dare gli esseri umani!

B. P.

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SPECCHIO DEI TEMPI

L’amore di un caneL’amore di un cane

WHISKY LO STRAFOTTENTE!

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ANNO IX NUMERO 1

Achille ,dopo

la rovinosa

caduta, si sta

rialzando e

osserva, tra

meraviglia e

incredulità, le

proprie feri-

te che si

stanno ri-

marginando,

trasformandosi poco alla volta in cicatrici.

Le cicatrici rimangono, potranno qualche volta

risvegliare un po’ di dolore, ma ci diranno che

abbiamo vissuto e abbiamo superato delle bat-

taglie importanti...

E Achille, dopo la cieca rabbia e la dispera-

zione per la ferita subita, può – nella quiete

che segue – scoprire un mondo nuovo: impara

ad “ascoltare”, ad “ascoltarsi”, scoprendo una

infinita gamma di sensazioni che gli vengono

inviate dal proprio corpo e dalla propria mente

e che fino a quel momento gli era difficile anche

solo immaginare .

Pagina 14

SPECCHIO DEI TEMPI

Achille ritorna… Achille ritorna… Achille ritorna… Achille ritorna… e si pone in “ascolto”…e si pone in “ascolto”…e si pone in “ascolto”…e si pone in “ascolto”…

Ecco…

una piacevole armonia di suoni

giunge infine al mio orecchio.

Ora chiudo gli occhi

e tu,

pazientemente,

guiderai i miei passi

lungo i tuoi passi.

Ho bisogno di te

e con te

voglio gustare

quel frutto dolce e carnoso

che sta intorno al nocciolo di tutte le cose…

e anche nella cura delle piccole cose

nulla verrà buttato.

Il frastuono,

una vita vissuta nel rumore della mia vita,

è scomparso…

e io sono qui

con tutti i miei sensi

pronto ad ascoltare

la storia che tu mi vorrai raccontare!

C.Pr.

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I gatti sono animali

indipendenti e

liberi, tuttavia alcuni

di loro si affeziona-

no ai loro padroni

in particolare ad un

componente della

famiglia.

Se stanno in casa

cercano un angolo

caldo dove sonnec-

chiare magari accan-

to al termosifone o al sole.

Sono piuttosto esigenti nell’alimentazione non

mangiano ciò che loro stessi hanno avanzato,

ma un tempo i gatti ricevevano dalle persone

solo un po’ di latte perché la loro funzione era

di catturare i topi e anche i gatti domestici che

hanno il cibo assicurato, non perdono l’istinto

di portare le prede al padrone.

Con alcuni bisogna stare attenti a lasciare carne

o pesce a portata di zampa, altri invece mangia-

no esclusivamente il loro cibo.

Ci sono molte razze siamesi,persiani, d’angora,

ma la nostra esperienza è con i gatti europei.

Ad alcuni gatti ci si af-

feziona in modo parti-

colare, come se ci fosse

un rapporto speciale, si

divide persino il letto,

altre volte sono gli ani-

mali che accudiscono

le persone: mi ricordo

che quando la mia ni-

potina Marta era molto

piccola il gatto dormiva

sotto la sua culla e

quando la bambina si muoveva e stava per sve-

gliarsi andava a chiamare mia figlia .

I gatti hanno un buon senso dell’orientamen-

to mi ricordo del mio gatto che è scomparso

Pagina 15

METAMORFOSI

ANNO IX NUMERO 1

PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI PARLIAMO DI GATTI

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da casa per una settimana noi pensavamo fosse

stato investito da qualche auto invece non sap-

piamo dove sia rimasto, ma quando l’abbiamo

ritrovato in sacrestia aveva più di un graffio sul

muso ed era un po’ denutrito, eravamo conten-

ti di riaverlo con noi.

A me invece è capitato che il gatto è sparito

per sei mesi e quando è tornato era più bello di

prima, non mi spiego dove abbia potuto stare

tutto quel tempo.

In conclusione un animale come il gatto per

l’uomo è una

c o m p a g n i a

tranquilla e

che non richie-

de particolare attenzione perché si gestisce da

solo.

B.G., Z.MG.

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METAMORFOSI

ANNO IX NUMERO 1

Presidio Sanitario Ausiliatrice-Don Gnocchi via A. Peyron 42

Torino

tel. 011 6303453– 6303416 fax 011 4375834

Il filo di arianna

Stampato in proprio ad uso interno

PER NON PERDERSI

NELLA SOFFERENZA