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Workshop 17 maggio 2014 Il Patrimonio culturale digitale per la didattica I Musei Scientifici di Sapienza Contributo al progetto e valutazioni dell’esperienza L. Caliciotti, V. Cottignoli, A. Macchia, R. Tozzi MIUR Legge 6/2000 Contenuti museali e ambientali per la didattica delle scienze: verso un Sistema E-learning

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Workshop 17 maggio 2014

Il Patrimonio culturale digitale per la didattica

I Musei Scientifici di Sapienza

Contributo al progetto e valutazioni dell’esperienza

L. Caliciotti, V. Cottignoli, A. Macchia, R. Tozzi

MIUR Legge 6/2000

Contenuti museali e ambientali per la didattica delle scienze: verso un Sistema E-learning

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Il Museo Erbario dell’università

“La Sapienza” di Roma

Direttore, Prof.ssa Giovanna Abbate ([email protected])

Prof. Mauro Iberite ([email protected])

Tutor museale, Dott. Luca Caliciotti ([email protected])

Il Museo Erbario dell’Università “La Sapienza” di Roma nasce nel 1872

ad opera di Giuseppe De Notaris (1805-1877).

Il museo si compone di una sala di lavoro e accoglienza dei visitatori,

due sale climatizzate di 70 m2 in cui vengono conservati gli exsiccata,

più una piccola biblioteca. Il museo è aperto al pubblico, su

prenotazione, dal lunedì al mercoledì negli orari 9:00 – 13:00;

ulteriori informazione sono presenti

sul sito internet del Museo Erbario

Lasioderma serricone F.

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Il Museo Erbario ha un posseduto di ca. 1.100.000 esemplari (Iberite M. et al, 1993) suddiviso in collezioni secondo l’area geografica di provenienza degli esemplari, oppure secondo la struttura originaria data dal curatore.

• Erbario Romano: nato dalla volontà di Pietro Romualdo Pirotta, direttore del Museo, contiene 69.500 campioni provenienti dall’area dell’ex stato pontificio.

• Erbario Regionale: erbario di recente istituzione che raccoglie le nuove raccolte del Lazio, costituisce la sezione contemporanea dell’Erbario Romano.

• Erbario Generale: comprende esemplari provenienti dall’Italia escluso il Lazio e dal resto del mondo. È formato dalla sezione criptogamica di De Notaris, circa 72.000, e una sezione fanerogamica di 366.000 esemplari.

• Erbario Cesati: formato da una sezione crittogamica e una fanerogamica, comprende 350.000 esemplari sia italiani che esteri.

• Erbario Montelucci: 12.000 esemplari di fanerogame raccolti principalmente nel Lazio e in Toscana.

• Erbario Anzalone: 37.640 esemplari raccolti in Italia centrale e in Trentino-Alto Adige.

• Erbario didattico: 3900 esemplari catalogati, schedati e in parte scansionati e

inseriti sul catalogo online del Museo Erbario.

• Hortus Nereidum: collezione di alghe, piante a seme e invertebrati marini raccolti da monsignor Antonio Baldani (1691-1765). La collezione è formata da 592 tavole.

Il posseduto del Museo Erbario

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La piattaforma Mused e il Museo Erbario

I progetti sviluppati che hanno interessato il Museo

Erbario sono stati:

-le piante medicinali e la fitoterapia

-le bevande alcoliche e la vite

-le piante alimentari e le piante aromatiche

-la rosa

Dopo dei primi incontri iniziali tra i tutor museali e le

insegnanti rappresentati delle scuole, si è passati

all’inserimento delle note didascaliche sulla piattaforma

Mused per le specie vegetali richieste.

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Le visite guidate al Museo Erbario

In un secondo periodo si sono tenete delle visite guidate multidisciplinari coordinando i

musei che trattavano gli argomenti dei singoli progetti

Il programma seguito durante la visita al Museo Erbario è stato il seguente:

•(1) – nascita del Museo Erbario di Roma (RO) e sua descrizione,

con visita nelle sale climatizzate

•(1) – dagli erbari figurati alla nascita degli erbari moderni

•(1) – importanza e ruolo degli erbari

•(1) – linee guida sul campionamento floristico

•(1) – costruzione di un erbario

•(2) – spiegazioni dell’argomento di progetto

•(2) – visione e spiegazione di campioni inerenti l’argomento

sviluppato.

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IL MUSEO DI

MINERALOGIA

Direttore

Prof.ssa Adriana Maras

([email protected])

Tutor gestione dati museali utili all’insegnamento

Dott.ssa Valentina Cottignoli

([email protected])

Ambra Smeraldo

Quarzo ialino e dolomite bianca

Sodalite

Vesuvianite

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IL MUSEO DI MINERALOGIA

Un patrimonio scientifico inestimabile

IMPORTANZA A LIVELLO STORICO

Tra i musei scientifici del PmS è il più antico essendo stato istituito da papa

Pio VII il 13 Novembre 1804 e ufficialmente inaugurato il 27 ottobre 1806

nella sua prima sede, il palazzo della Sapienza. Nel 1935 è stato poi

trasferito nell’attuale sede.

IMPORTANZA A LIVELLO CONSERVATIVO

Attualmente rappresenta una delle più importanti collezioni d’Europa frutto

dell’assidua opera di conservazione, raccolta e acquisizione durata per

oltre due secoli. Esso conserva collezioni di estremo valore storico e di

estrema bellezza e rarità.

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Collezione Rovis

“L’arte di Dio” Collezione Spada

Collezione

Antica

…Alcuni splendidi esemplari

Zolfo

Sezione di agata

Sezione di agata

Berillo

Topazio imperiale

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IMPORTANZA A LIVELLO CONOSCITIVO

Con più di 34.000 esemplari tra minerali, meteoriti e gemme e una superficie

espositiva di 1200 mq completamente illuminata, dotata di attrezzature

informatiche per il supporto multimediale, di bacheche e pannelli esplicativi,

il Museo di Mineralogia costituisce a tutti gli effetti un “Centro di Istruzione”

tramite il quale è possibile trasmettere informazioni attraverso oggetti reali.

Sala

didattica

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Il patrimonio del Museo di Mineralogia come strumento

per la didattica delle scienze in un sistema e-learning

Considerando il gran numero di informazioni che il Museo di Mineralogia

conserva, sono tantissime le risorse digitali utilizzabili per creare percorsi

didattici finalizzati all’apprendimento delle Scienza della Terra.

La piattaforma MUSED può

contribuire concretamente a

migliorare la pratica didattica

e a rendere l’apprendimento

delle Scienze della Terra più

semplice e stimolante per gli

alunni stessi. Diamante

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Il patrimonio del Museo di Mineralogia come strumento

per la didattica delle scienze in un sistema e-learning

Numerose unità

didattiche da poter

sviluppare prima in

classe e poi al

Museo

I cristalli: ordine e

simmetria

I minerali nell’arte:

il colore

Stati di aggregazione

della materia

Il sistema solare:

meteoriti e minerali

Lo scrigno della Terra:

un mondo di minerali Utilizzo dei minerali:

passato, presente,

futuro

I minerali e il

corpo umano

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L ’esperienza diretta in ogni museo di tipo scientifico dovrebbe essere

accompagnata da una preparazione didattica preliminare così che la visita

al museo costituisca per gli studenti un arricchimento del percorso

formativo sviluppato in classe.

LA VISITA AL MUSEO

La piattaforma MUSED costituisce il collegamento tra l’istituzione scolastica

e l ’ istituzione museale permettendo a insegnanti e alunni di entrare in

contatto con gli oggetti museali.

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DAI METADATI AGLI OGGETTI REALI

Classi afferenti al Progetto in visita presso la sala didattica del Museo di

Mineralogia, allestita a mostra permanente dal titolo "Minerali e vita”.

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MUSEO DI CHIMICA «PRIMO LEVI» Il Museo è un insieme di carte, di strumenti e di prodotti che rappresentano la storia della chimica, importanti fotogrammi che permettono di rivivere e comprendere questa straordinaria disciplina. Situato al piano terra del Dipartimento di Chimica, ha una superficie di circa 250 mq. divisa in due sale; la prima mediante il suo carattere storico permette di rivivere l’evoluzione della chimica, la seconda è invece dedicata ad esperienze interattive. Il museo espone e custodisce apparecchiature scientifiche, strumenti didattici, collezioni di pigmenti e sostanze chimiche, documenti e strumenti appartenuti a Cannizzaro e al suo gruppo, risalenti al 1872, quando Cannizzaro giunse a Roma e istituì il Regio Istituto Chimico.

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Interesse delle Scuole per il Museo da parte delle Scuole

Collezione Laboratorio

La storia della chimica è raccontata mediante gli strumenti che sono stati

utilizzati per conoscere la materia e le sue trasformazioni

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Interesse delle Scuole per il Museo da parte delle Scuole

Collezione

Laboratorio

MUSED

L’approccio laboratoriale deve da un lato legarsi al percorso didattico svolto a scuola

dall’altro permettere una conoscenza degli oggetti del museo mettendo gli studenti a contatto

con una realtà affascinante e inattesa, utile per comprendere meglio le basi e all’attuale stato

del mondo contemporaneo.

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Muso di chimica

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● 1938: Adalberto Pazzini fonda il Museo di

storia della Medicina

● 1954: Inaugurazione in occasione del XIV

Congresso Internazionale di Storia della

Medicina, della nuova sede del Museo fino

a questa data “ospitato” nei locali del

seminterrati dell'Istituto di Igiene

Le collezioni:

● Pazzini (1938)

● Gorga (1947)

● Antico-egizia (1951)

● Sarnelli (1959)

● Neuschuller (1969 ) Museo Storia della Medicina, I piano (1954)

Istituto Storia della Medicina (1954)

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Museo Storia della Medicina, Sala vasi (2005)

Museo Storia della Medicina, II piano (2005)

Fine anni '90:si avvia un processo di riqualificazione che, oltre su interventi di restauro,

di rivisitazione allestiva e di aggiornamenti didattico-scientifici,

predispone un programma di inventariazione, schedatura e

catalogazione degli oggetti appartenenti alle varie collezioni.

La tradizionale metodologia della didattica orale (visite guidate,

dèpliant, corredo grafico didascalico) è affiancata

da una didattica tecnologica.

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I ragazzi delle classi superiori dell'Istituto Von Neumann hanno potuto comprendere l'origine e le antiche modalità di distillazione nella sala alchemica mentre hanno potuto apprezzare l'utilizzo , la conservazione e la grande valenza che avevano le erbe officinali nella medicina medioevale.

Per la trattazione dell'argomento

“La vite e le bevande

alcoliche” l'antica stufa

distillatrice è servita agli

studenti delle classi elementari

dell'Istituto di via Micheli per

capire il processo per ricavare

alcool e oli essenziali a partire

dalle piante.

Museo Storia della Medicina, Sala Alchimia

Stufa Distillatrice (particolare Sala Alchimia

Museo Storia della Medicina, Sala Erboristeria

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Con gli studenti delle classi IV-

V elementari delle scuole di

Via Val Maggia e Via Monte

Zebio si è cercato di

illustrare l'apparato

scheletrico e l'apparato

digerente da un'ottica

inversa: dalla diagnostica

all'anatomia e dalla

patologia alla fisiologia,

avvalendosi sia di strumenti

tutt'oggi utilizzati che della

paleopatologia a cui è

dedicata un'ala del Museo. Scheletro del bambino di Fidene, I piano

Gastroscopio, II piano

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Osservazioni preliminari sull’apprendimento

delle Scienze basato sulle risorse digitali

Maggior grado di coinvolgimento degli alunni alla

visita museale.

Maggiore preparazione da parte degli degli alunni

(corretto riconoscimento visivo degli oggetti

museali precedentemente osservati e studiati

tramite l’ipertesto fornito loro dalle insegnanti)

Durante la visita museale le classi primarie sono

risultate molto più reattive rispetto alle classi

secondarie di primo grado.

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Workshop 17 maggio 2014

Il Patrimonio culturale digitale per la didattica

Grazie per l’attenzione!

L. Caliciotti, V. Cottignoli, A. Macchia, R. Tozzi

MIUR Legge 6/2000

Contenuti museali e ambientali per la didattica delle scienze: verso un Sistema E-learning