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Incominciare a fotografare

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  • Ottobre MMXIV

  • I mille trucchi della fotografia Tipi di fotocamere

    Tra i vari tipi di fotocamere che possiamo trovare in commercio, abbiamo le Compatte, le Reflex, e

    le Bridge.

    Compatte: sono compatte le fotocamere di ridotte dimensioni solitamente pi usate per la

    loro semplicita duso e maneggevolezza, vengono chiamate anche point and shoot, punta e scatta. Solitamente sono le piu economiche ed hanno piccoli sensori.

    Il sensore interno di questo tipo di fotocamere grande poco pi di un unghia, i pi utilizzati dalle

    marche produttrici sono i sensori CCD con formato 1/2.3 circa. Lobiettivo fisso quasi sempre fornito di zoom ottico non intercambiabile. Con il X si definisce la sua potenza che si misura

    moltiplicando i X per la lunghezza focale di base. Es se un obbiettivo viene dichiarato 10 X

    significa che la sua escursione focale sara la lunchezza focale minima es. 28 X10= 280 quindi lobbiettivo sara un 28/280

    Reflex: Le Reflex o SLR (Single Lens Reflex) sono fotocamere che permettono non solo la gestione di ogni parametro di scatto, ma anche la possibilit di cambiare obiettivo e

    di avere una messa a fuoco manuale tramite la ghiera dellobiettivo.

  • Le reflex sono consigliate agli appassionati di fotografia che vogliono risultati impeccabili, Il

    sensore di queste fotocamere quasi sempre un CMOS il formato puo essere APS-C (circa 2416mm) che e il formato ridotto e FULL FRAME cioe a pieno formato e misurare 36x24mm, facendo riferimento alle dimensioni della pellicola 135 mm.

    Gli obiettivi delle reflex si distinguono per focale espressa in millimetri (mm), equivalenti al

    formato delle vecchie macchine fotografiche a pellicola.

    Bridge: A met tra una compatta ed una reflex abbiamo le fotocamere bridge.

    Le fotocamere bridge non contano molte differenze dalle compatte, per permettono di apprendere

    meglio il mondo della fotografia digitale in modo economico, e preparano i fotografi alle prime armi a scegliere la loro prima reflex.

    Tra le caratteristiche troviamo ancora limpossibilit di cambiare obiettivo, tuttavia vengono fornite quasi tutte con un obiettivo super-zoom in grado di coprire tutte le focali, dal grandangolo al

    teleobiettivo.

    Una delle caratteristiche che le differenzia dalle fotocamere compatte, la possibilit di usare la

    modalit manuale .Purtroppo nonostante lelevato numero di pixel, le fotocamere bridge non brillano in qualit in quanto la definizione ottenuta e sempre sulla base di un sensore piccolo.

  • Come funziona una reflex

    Iniziamo col dare un occhio a questa immagine, e descriviamo i singoli punti numerati:

    Il funzionamento di una fotocamera reflex molto simile a quello dellocchio umano.

    Nellocchio umano liride funge da diaframma aprendo e chiudendo la pupilla che ne decide il passaggio di luce, ed infine limmagine viene trasmessa alla retina.

    In una fotocamera reflex come possiamo vedere la luce entra dallobiettivo (punto 1) ed attraversa il diaframma (punto 2).

    Il diaframma il componente che permette di decidere la quantit di luce entrante nellobiettivo, formato da alcune lamelle che si aprono e chiudono.

    Gli step di apertura del diaframma si chiamano stop o numeri f, ed ogni step calcolato per

    raddoppiare o dimezzare la quantit di luce entrante.

  • Come possiamo vedere nellesempio sopra riportato, se un diaframma f2,8 fa passare il 100% di luce, un diaframma f4 ne fa passare la met.

    La sequenza dei valori di numeri f una progressione geometrica di ragione radice di 2 standardizzata nel 1905 ai valori: f/1 f/1,4 f/2 f/2,8 f/4 f/5,6 f/8 f/11 f/16 f/22 f/32

    f/45 f/64.

    Alcune fotocamere/obiettivi hanno anche incrementi di 1/3 di stop per garantire una maggior

    flessibilit al fotografo che altrimenti dovrebbe compensare lesposizione o andare a ritoccare limmagine in PP (post produzione).

    Lapertura diaframmale naturalmente un parametro sempre relativo alla focale utilizzata, ad esempio con una focale di 50mm ed uno stop f/4 si avrebbe un apertura di 12,5mm (50/4=12,5mm),

    mentre con una focale di 300mm avendo sempre come stop f/4, si avrebbe un apertura di 75mm

    (300/4=75mm).

    Dopo esser passata dal diaframma, la luce raggiunge il gruppo ottico (punto 3) fino ad arrivare allo

    specchio (punto 4).

    Lo specchio un dispositivo meccanico che si alza quando si preme completamente il pulsante di

    scatto, e permette anche di avere una maggior protezione del sensore che non viene esposto

    direttamente finch non si scatta.

    La luce riflessa dallo specchio finisce nel penta-specchio o penta-prisma (punto 5) che permette la

    visione dellimmagine direttamente nel mirino ottico.

    Quando si preme leggermente il pulsante di scatto (a met corsa), viene attivato il motore di

    autofocus dellobiettivo (se presente). Se il nostro obiettivo non dotato di autofocus interno, se disponibile nella fotocamera, viene usato il motore autofocus interno del corpo macchina che,

    utilizzando il riflesso dello specchio, mette a fuoco limmagine automaticamente (punto 6) rendendo qualsiasi obiettivo dotato di autofocus.

    Dopodich, premendo completamente il pulsante di scatto, lo specchio si alza e lotturatore ( punto 8 ) si apre per il tempo impostato nelle modalit di scatto, lasciando che la luce colpisca

    direttamente il sensore (punto 7) che andr a salvare limmagine nella memory-card.

  • Obiettivi:

    Gli obiettivi sono dei dispositivi ottici in grado di raccogliere e riprodurre unimmagine, e sono costituiti principalmente da un gruppo lenti interno e dal diaframma che permettono di far arrivare

    luce e immagine al sensore della fotocamera.La portata di un obiettivo detta lunghezza focale, e rappresenta la distanza tra il centro ottico dellobiettivo e il piano pellicola (o il sensore in caso di fotocamera digitale).La lunghezza focale viene misurata in millimetri che, in caso di sensore APS-C

    o di grandezza inferiore, vanno rapportati al formato full-frame della pellicola per determinare il

    fattore di taglio.

    Ma cos esattamente il fattore di taglio? Facciamo un esempio: se un ottica da 50mm viene montata su una fotocamera digitale equipaggiata con un sensore di dimensioni inferiori al Full-

    Frame 36x24mm, il sensore in questione potr inquadrare solo una sezione pi piccola dellintera immagine prodotta dallottica, con un effetto apparente di incremento della lunghezza focale.In questo esempio, lottica da 50mm montata su un sensore di formato APS-C Nikon, avr una lunghezza focale effettiva di 75mm in quanto la porzione di immagine ritagliata coprir un angolo

    di campo paragonabile a questa lunghezza focale, con un fattore di moltiplicazione, detto fattore di

    taglio o crop, di 1,5x sulla focale di partenza (1,6x su canon).Per semplificare largomento, proviamo a commentare questa foto

  • Come possiamo notare il formato pi grande e quindi di confronto il Full-Frame da 36 x 24mm.

    I riquadri pi piccoli mostrano invece come, a parit di focale, il diverso formato dei sensori porta

    ad avere un ritaglio dellimmagine.

    Questo significa, ad esempio come gia detto, che ad una focale di 50mm su APS-C Nikon, si

    avrebbe un fattore di taglio pari ad un 75mm su full-frame.

    Parlando ancora di lunghezze focali, in commercio possiamo trovare:

    Obiettivi a focale fissa: Questo tipo di obiettivi non hanno zoom, hanno una focale fissa

    espressa in millimetri e si distinguono per leggerezza, maggiore luminosit con aperture

    anche di f/1.8, e per avere una sola ghiera: quella della messa a fuoco.

    Obiettivi a focale regolabile (zoom): Questo tipo di obiettivo il pi comune, un esempio

    il classico plasticotto che si trova nei kit di acquisto, il 18-55mm. Si distinguono a occhio perch posseggono una seconda ghiera che permette di regolare la

    focale, in questo caso appunto da 18mm a 55mm.

    In entrambi i tipi di obiettivi, la messa a fuoco pu essere manuale o automatica.

    Non tutti gli obiettivi sono dotati di motore autofocus interno, infatti quando non disponibile

    lautofocus dellobiettivo, bisogner usare il motore autofocus del corpo macchina reflex, ammesso che la macchina ne sia equipaggiato.

    Bisogna inoltre ricordare sempre, che allaumentare della lunghezza focale, diminuisce langolo di campo e quindi anche lampiezza focale.

  • Si pu capire da quanto detto finora che con un sensore APS-C si ha maggior versatilit sulle focali

    lunghe, in quanto ad esempio un 200mm equivale ad un 300mm effettivi (200mm x 1,5 di fattore di

    moltiplicazione = 300mm).

    Mentre se si volesse ottenere una focale corta, anche con un obiettivo 18mm si avrebbero 27mm

    effettivi lunghezza focale.

    Per assecondare lo stile e le necessit dei fotografi, esistono vari tipi di obiettivi in commercio:

    Obiettivi grandangolari: Sono detti grandangolari gli obiettivi con focale minore di 50mm e si usano per fotografare paesaggi in quanto restituiscono un angolo di campo

    maggiore.

    Obiettivi a media focale: Obiettivi con focali intorno ai 50mm.

    Tele-obiettivi o Zoom: Obiettivi con focale maggiore ai 50mm, che permettono

    ingrandimenti e riprese di soggetti lontani.

    Obiettivi macro: Sono obiettivi speciali realizzati per effettuare macro-fotografie ovvero

    foto a soggetti molto vicini, con ingrandimento del soggetto con rapporto anche 1:1.

    Obiettivi Fisheye: Sono obiettivi ultra-grandangolari che permettono di avere ampi

    panorami

  • La composizione Quella di oggi una lezione puramente teorica, in cui impareremo le regole base per offrire una

    buona inquadratura, e per fornire al soggetto inquadrato la giusta importanza.

    La regola fondamentale che determina la giusta composizione di unimmagine, si chiama Regola dei terzi.La regola dei terzi prevede la divisione della scena in 9 parti mediante luso di 2 linee immaginarie orizzontali e 2 verticali, in modo da formare una griglia composta da 3 terzi orizzontali

    e 3 terzi verticali.In molte fotocamere possiamo notare che la griglia abilitata di default, o

    possibile abilitarla.

    Sicuramente vi siete sempre chiesti se avesse una qualche utilit Bene! Quella griglia serve ad aiutare il fotografo che ancora non ha abituato il proprio occhio a vedere con la regola dei terzi.

    Analizziamo ora questa immagine:

  • La parte a sinistra la nostra scena originale

    La parte a destra la nostra scena con la griglia sovrapposta.

    Come possiamo vedere limmagine viene divisa in 3 parti orizzontali e 3 parti verticali.

    I punti di intersecazione nella griglia sono detti punti di fuoco o punti forti in quanto il nostro occhio focalizza per primo tali punti quando guardiamo una foto, e precisamente nellordine indicato punto 1, punto 2, punto 3 e punto 4.

    Come funziona la tecnica?

    Ok, abbiamo spiegato come composta una scena divisa in terzi, vediamo ora come applicare

    questa griglia per valorizzare un soggetto.

    La regola dei terzi, spiega che un qualsiasi soggetto inquadrato in uno dei punti di forti, richiamer

    a se la maggior attenzione dellutente che la guarda, e render pi armonica tutta la composizione.

    Questa non una regola, ma pi che altro un consiglio.

    Nulla ci vieta di inquadrare il soggetto nella parte centrale (detta zona aurea), il risultato per sar

    una foto priva di dinamismo e che difficilmente impressioner lutente finale in quanto si avrebbe un effetto fototessera specie se si ha a che fare con dei ritratti.

    Facciamo degli esempi

    Guardando questa foto possiamo notare come il cane posizionato nell ultimo terzo in corrispondenza di 2 punti forti, e come subito risalta allocchio e rende armonica la foto.

    Guardiamo ora questi 2 esempi:

  • Abbiamo una composizione che non segue la regola dei terzi in quanto il soggetto posizionato al

    centro dellinquadratura. Come possiamo vedere la foto risulta molto statica.

    Se chiedessimo a qualcuno di descrivere la foto seguente, direbbe: E un paesaggio di campagna con un albero sullo sfondo!.

    In un secondo esempio, la foto stata ritagliata utilizzando la regola dei terzi e posizionando il

    soggetto su cui far ricadere lo sguardo nel primo terzo.

    In questo caso, se chiedessimo a qualcuno di descrivere la foto seguente, ci direbbe E un albero su un prato in una giornata di sole.

  • Possiamo notare subito come la foto esprime pi dinamismo, e lo sguardo nota per primo lalbero corredato poi da un ottimo sfondo.

    Nella prima foto/frase, il soggetto il paesaggio mentre nella seconda lalbero.

    Gli orizzonti

    Un altro consiglio riguardante questa tecnica, quello di non inquadrare mai la linea dellorizzonte al centro della scena, ma di farla coincidere con la linea che delimita il primo terzo superiore o la

    linea dellultimo, a seconda se abbiamo in mente di valorizzare di pi il cielo o il mare.

    Nella foto dellalbero appena vista, possiamo notare che lorizzonte stato inserito nellultimo terzo in basso.

    Nella prima foto che abbiamo visto invece, lorizzonte coincide esattamente con la linea dellultimo terzo in basso.

    Nella foto del cane invece, possiamo considerare la linea dellorizzonte considerando anche le montagne (e quindi quasi nel primo terzo superiore), anche se in questo caso non molto

    importante semplicemente perch abbiamo gi uno sfondo sfocato che identifica subito il soggetto,

    mentre il resto fa da accompagnamento armonico.

    La prospettiva

    Iniziamo con landare a definire la parola prospettiva.

    La prospettiva un insieme di proposizioni e procedimenti di carattere geometrico-matematico che

    consentono di costruire limmagine di una figura dello spazio su un piano, proiettando la stessa da un centro di proiezione posto a distanza finita.

    Detto in parole povere, la prospettiva quel meccanismo che scatta nellocchio e nel cervello che ci fa percepire la profondit delle forme, che ci fa distinguere i soggetti in primo piano da quelli

  • sullo sfondo, e che ci fa intuire ad esempio limponenza di un soggetto rispetto al resto dellinquadratura.

    Molto spesso pu capitare che scattando delle foto ai nostri amici, in alcune di esse il soggetto

    ripreso non rispecchia la realt, risultando pi grosso o pi magro.

    Questo dovuto ad un errato posizionamento del fotografo che senza volerlo ha sfruttato una

    prospettiva errata.

    Infatti, inquadrando un soggetto dal basso questo tende a sembrare pi imponente, il che giusto se

    si tratta di monumenti, ma che purtroppo rende pi grosso il soggetto in caso di ritratti.

    Prendiamo questo esempio:

    Come possiamo notare la foto trasmette limponenza del duomo di Milano grazie ad una ripresa effettuata dal basso.

    Nei ritratti questo andrebbe fatto sono in soggetti estremamente esili, altrimenti ne risulter una foto

    con prospettiva sfalsata che non piacer di certo al nostro cliente.

    Al contrario, riprendendo un soggetto dallalto, si tende a sminuirlo e quindi farlo diventare pi magro in caso di ritratti.

  • Pensiamo ad una discesa: quando siamo in discesa, vedendo gi la fine del percorso, anche se le

    nostre gambe sforzeranno (seppur di meno) nello scendere, la prospettiva percepita dal nostro

    cervello tende rendere questa situazione piacevole in quanto la distanza da percorrere sembrer pi

    breve.

    Al contrario, percorrendo la stessa strada in salita: la prospettiva percepita dal cervello,

    trasmette un senso di imponenza alla strada che, seppur la distanza percorsa sar identica, tende a

    far sembrare che il tratto non finisca mai affaticandoci anche mentalmente.

    Naturalmente in fotografia cerchiamo di valutare bene il soggetto che abbiamo di fronte, non

    possiamo fotografare dal basso una persona con il doppio mento, come non potremo riprendere

    lateralmente una persona con naso molto pronunciato ad esempio.

    Inoltre dobbiamo stare attenti a non ritagliare molto il soggetto da noi inquadrato.

    Una persona inquadrata tagliando visibilmente le spalle, d molto effetto foto-tessera.

    Cerchiamo invece di allontanarci e inquadrare fin sotto ad entrambe le mani, o al contrario

    aumentare la focale e isolare la testa del soggetto, lasciando spazio equidistante dal collo e dai

    capelli.

    In caso di ritratti in primo piano, anche buona cosa far ruotare il soggetto in modo che le spalle

    non siano perpendicolari, in modo da ottenere una foto pi spontanea.

    In caso di monumenti o altri soggetti invece, cercate le pose pi strane ed originali.

    Questo vi permetter di avere delle foto che raccontano le vostre emozioni nellammirare ci che per voi stato degno di meritare un vostro scatto, anzich il classico reportage dei luoghi che avete

    visitato.

    Fonte: http://www.sv-design.org/blog/

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