I legami chimici Prof.F.Tottola Quinta Ch C 2012-13.

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I legami

chimici

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Le proprietà periodicheSi è affermato che molte proprietà fisiche e chimiche degli elementi variano con gradualità nell’ambito di un periodo o di un gruppo. Di fatto, le informazioni relative al comportamento di un elemento si possono dedurre dalla posizione che esso occupa nella tavola periodica. In particolare, analizzeremo l’andamento del raggio atomico, dell’energia di ionizzazione, dell’affinità elettronica dell’elettronegatività. Tutti questi parametri, nel loro insieme, indicano danno la misura della tendenza di un elemento a interagire con altri elementi per formare molecole.

UD10 Tavola periodicaProprietà periodiche

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Raggio atomicoMolte delle proprietà periodiche degli elementi possono essere messe in relazione con le dimensioni dei loro atomi. Esse sono collegate alla disposizione degli elettroni che, a loro volta, risentono dell’attrazione del nucleo. Si può immaginare che la disposizione del complesso degli elettroni attorno al nucleo sia tale da formare approssimativamente una sfera. Si può quindi considerare che la dimensione dell’atomo sia in relazione diretta con la misura del suo raggio e proprio a questa ci si riferisce per stabilire la dimensione degli atomi dei diversi elementi nella tavola periodica.

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Per poter giustificare la variazione delle dimensioni dei raggi atomici degli elementi che si incontrano ‘scendendo’ lungo un gruppo, si deve tener conto dei seguenti fattori:• gli elettroni vanno a collocarsi in livelli a numero quantico principale sempre più alto, quindi più lontani dal nucleo;• gli elettroni dei livelli più interni schermano sempre più la carica elettrica del nucleo che, pertanto, attrae meno gli elettroni più esterni.Quindi:

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Uno dei metodi utilizzati per determinare il raggio atomico consiste nel misurare la semidistanza tra i centri dei nuclei degli atomi di un elemento quando sono raggruppati in fase solida o quando formano una molecola biatomica.

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n=1

n=2

n=3

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Il risultato è che:

Muovendosi invece all’interno di un periodo, si deve considerare che:• gli elettroni aumentano di numero, ma rimangono sempre nello stesso livello di energia e quindi si collocano pressoché alla stessa distanza dal nucleo;• l’aumento del numero di protoni comporta una attrazione via via crescente verso gli elettroni, che occupano sempre lo stesso livello, così che essi tendono ad avvicinarsi di più al nucleo.

5mappa UD10 Tavola periodicaProprietà

periodiche

Z=6 Z=7 Z=8 Z=9

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6mappa UD10 Tavola periodicaProprietà

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La diminuzione del raggio atomico è meno marcata e regolare nei blocchi d e f a causa della particolare forma dei corrispondenti orbitali.

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Energia di ionizzazioneCome è noto, nucleo ed elettroni, avendo cariche opposte, si attraggono. Per staccare gli elettroni dall’atomo è necessario vincere questa attrazione e quindi fornire energia.

UD10 Tavola periodicaProprietà periodiche

Si dice anche che l’energia di ionizzazione aumenta a mano a mano che aumenta il numero di elettroni sul livello esterno.

L’atomo che perde uno o più elettroni, mentre mantiene inalterato il numero di protoni del nucleo, assume una o, rispettivamente, più cariche positive. Si forma, cioè, uno ione positivo, o catione.

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8mappa UD10 Tavola periodicaProprietà

periodiche

Gli andamenti descritti possono essere messi in relazione con il valore del raggio atomico. Infatti, più gli elettroni sono lontani dal nucleo, minore sarà l’energia necessaria per distaccarli. L’energia di ionizzazione è minima nei metalli alcalini, che danno facilmente ioni positivi, e massima nei gas rari.

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9mappa UD10 Tavola periodicaProprietà

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Le dimensioni dei cationi che si formano sono inferiori a quelle dei rispettivi atomi poiché, oltre a mancare un elettrone, il nucleo esercita un’attrazione maggiore su quelli che rimangono.

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Anche l’andamento dei raggi dei cationi mostra un comportamento periodico.

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In realtà esistono eccezioni, dovute al fatto che sono più stabili le configurazioni con sottolivelli completamente occupati, seguite da quelle con sottolivelli semioccupati, mentre non presentano una particolare stabilità le configurazioni che sono diverse da queste.

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Affinità elettronicaQuando un atomo, allo stato gassoso, acquisisce un elettrone, libera una certa quantità di energia.

Il nuovo elettrone conferisce una carica negativa all’atomo, che diviene così uno ione negativo o anione.

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L’affinità elettronica è associabile alle dimensioni dell’atomo: essa è tanto maggiore quanto più piccolo è il volume atomico. Quanto più piccolo infatti è l’atomo, tanto più vicino al nucleo si collocherà l’elettrone acquisito e tanto maggiore sarà la quantità di energia liberata. Pertanto:

UD10 Tavola periodicaProprietà periodiche

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mappa UD10 Tavola periodicaProprietà periodiche

Le dimensioni degli anioni sono maggiori di quelle dei rispettivi atomi, vista la presenza di un elettrone in eccesso non adeguatamente bilanciata dalla carica del nucleo.

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Anche l’andamento dei raggi degli anioni mostra un comportamento periodico.

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ElettronegativitàAbbiamo visto che l’energia di ionizzazione è relativa alla forza di attrazione esercitata da un nucleo verso i propri elettroni, mentre l’affinità elettronica indica con quanta forza elettroni estranei possano essere attirati.Poiché gli atomi si uniscono utilizzando gli elettroni più esterni, detti perciò elettroni di legame, è importante conoscere la tendenza dei diversi elementi ad attrarli. Per indicare il potere di attrazione di un elemento nei confronti di elettroni di legame, si dovrà tener conto di entrambe le grandezze appena considerate (energia di ionizzazione e affinità elettronica) che, opportunamente combinate, danno l’elettronegatività.

UD10 Tavola periodicaProprietà periodiche

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Tra i vari criteri utilizzati per calcolare l’elettronegatività di un elemento, il più diffuso è quello proposto dal chimico statunitense Linus Pauling, che ha definito una scala arbitraria assegnando il valore minimo (0,7) al francio e il massimo (4) al fluoro.Con questo metodo non è calcolabile l’elettronegatività dei gas nobili, per i quali si assume il valore 0.Poiché entrambe le proprietà che la determinano variano nello stesso modo:

Per questo motivo gli elementi

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più elettronegativi

si trovano a destra in altoe

quellimeno elettronegativi

si trovano a sinistra in basso.

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La classificazione degli elementi: metalli, non-metalli e semimetalliLa tavola periodica è attraversata, in diagonale, da una linea a forma di scaletta:•gli elementi alla sua sinistra sono detti metalli, •quelli alla sua destra non-metalli. •gli elementi che confinano con la linea di separazione sono i semimetalli.

UD10 Tavola periodicaMetalli/semimetalli/non

metali

H HeLi Be B C N O F Ne

Na Mg Al Si P S Cl ArK Ca Sc Ti V Cr Mn Fe Co Ni Cu Zn Ga Ge As Se Br Kr

Rb Sr Y Zr Nb Mo Tc Ru Rh Pd Ag Cd In Sn Sb Te I XeCs Ba La Hf Ta W Re Os Ir Pt Au Hg Tl Pb Bi Po At RnFr Ra Ac Rf Db Sg Bh Hs Mt Ds Uuu Uub

Ce Pr Nd Pm Sm Eu Gd Tb Dy Ho Er Tm Yb LuTh Pa U Np Pu Am Cm Bk Cf Es Fm Md No Lr

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mappa UD10 Tavola periodicaMetalli/semimetalli/non

metali

I metalli sono gli elementi più abbondanti e, in condizioni normali, sono quasi tutti solidi. Hanno bassa elettronegatività e si trasformano facilmente in ioni positivi. Questa facilità a perdere elettroni è responsabile di molte delle loro caratteristiche, quali la conduzione della corrente e del calore e la tipica lucentezza.

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I non-metalli hanno caratteristiche esattamente opposte. Dotati di alta elettronegatività, divengono facilmente ioni negativi. Non conducono la corrente né il calore e non hanno la lucentezza tipica dei metalli.

UD10 Tavola periodicaMetalli/semimetalli/non

metali

zolfo

selenio

iodio

Differenti forme di fosforo

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I semimetalli hanno caratteristiche intermedie. Di particolare importanza è la loro capacità di condurre la corrente solo in determinate condizioni: motivo per cui si dicono semiconduttori.

UD10 Tavola periodicaMetalli/semimetalli/non

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silicio

antimonio

germanio

tellurio

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Le caratteristiche manifestate da metalli e da non-metalli dipendono dall’elettronegatività che a sua volta dipende dalle altre proprietà periodiche, delle quali si è messa in evidenza la variazione graduale. Ciò spiega la graduale variazione del carattere metallico degli elementi nella tavola periodica:

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