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Carta delle vocazioni ittiche - Risultati 79 I LAGHI I LAGHI L AGO AGO M AGGIORE AGGIORE Bacino imbrifero e sotto bacini del Lago Maggiore Latitudine (°N): 45° 47’ Longitudine (°E): 08° 40’ Altitudine (m s.l.m.) 193,8 Altitudine max bacino imbrifero (m s.l.m.) 4.633 Superficie lago (km 2 ) 212 Superficie bacino imbrifero naturale (km 2 ) 6.599 Rapporto areale bacino /lago 31 Lunghezza della costa 170 (km) Profondità massima (m) 370 Profondità media (m) 177 Volume d’acqua (km 3 ) 37,5 Tempo teorico di ricambio (anni) 4,1 Origine Glaciale – terminale Emissario Fiume Ticino Fiume Po SVIZZERA SVIZZERA PIEMONTE PIEMONTE LOMBARDIA LOMBARDIA TOT OTALE ALE (Pr (Pr ov ov. . Var ar ese) ese) Bacino imbrifero [km Bacino imbrifero [km 2 ] 3.327 3.327 2.322 2.322 698 698 6.559 6.559 Bacino lacustre [km Bacino lacustre [km 2 ] 42,6 42,6 170 170 212,6 212,6

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    I LAGHII LAGHI

    LLAGOAGO MMAGGIOREAGGIORE

    Bacino imbrifero e sotto bacini del Lago Maggiore

    Latitudine (°N): 45° 47’

    Longitudine (°E): 08° 40’

    Altitudine (m s.l.m.) 193,8

    Altitudine max bacino

    imbrifero (m s.l.m.) 4.633

    Superficie lago (km2) 212

    Superficie bacino

    imbrifero naturale (km2) 6.599

    Rapporto areale

    bacino /lago 31

    Lunghezza della costa 170

    (km)

    Profondità massima (m) 370

    Profondità media (m) 177

    Volume d’acqua (km3) 37,5

    Tempo teorico di ricambio (anni) 4,1

    Origine Glaciale – terminaleEmissario Fiume Ticino → Fiume Po

    SVIZZERASVIZZERA PIEMONTEPIEMONTE LOMBARDIALOMBARDIA TTOTOTALEALE(Pr(Provov. . VVararese)ese)

    Bacino imbrifero [kmBacino imbrifero [km22]] 3.3273.327 2.3222.322 698698 6.5596.559

    Bacino lacustre [kmBacino lacustre [km22]] 42,642,6 170170 212,6212,6

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    Il Lago Maggiore, noto anche come “Verbano”, è ubicato sul confine tra Lombardia, Piemonte eterritorio svizzero: in particolare è costituito da un’area elvetica compresa nel Cantone Ticino e dadue zone, separate, in territorio italiano: una, a Est, in provincia di Varese ed una, a Ovest inPiemonte. Assieme al Lago di Como, al Lago di Garda, al Lago di Iseo, al Lago di Lugano e alLago d’Orta il Verbano appartiene ai grandi laghi glaciali terminali prealpini.Il Bacino Imbrifero ricopre una superficie di notevole estensione (6599 km2), equamente ripartitatra Italia e Svizzera, rispettivamente 3.229 e 3.369 km2. Queste elevate superfici determinano unrapporto fra l’intero bacino imbrifero e lo specchio lacustre particolarmente elevato (30,05) che èindice evidente dell’influenza del territorio sulle caratteristiche idrologiche, chimiche e biologichedel lago. Nelle sue linee generali, il bacino è caratterizzato da rilievi montuosi assai elevati (altitudine mas-sima – Punta Dufour 4.663 m s.l.m.) ubicati in prevalenza nel territorio piemontese e svizzero,mentre l’altimetria è contenuta nelle prealpi varesine dove raggiunge la quota massima sul MontePaglione (1594 m s.l.m.), sul confine con il territorio elvetico. Per quanto riguarda la porzione di bacino imbrifero interna alla Provincia di Varese, essa si esten-de per circa 700 km2, corrispondenti a poco più del 10% dell’intero bacino imbrifero. All’internodell’area varesina scorrono alcuni dei principali immissari di sponda sinistra tra cui si citano: ilTorrente Giona, che raccoglie le acque della Val Veddasca, il Fiume Tresa, emissario del Lago diLugano; il Torrente Margorabbia, che si immette nel Fiume Tresa poco prima della confluenza nellago, il Torrente Boesio, che raccoglie le acque della Val Cuvia, il Fiume Bardello, emissario delLago di Varese ed il Torrente Acquanera, emissario del Lago di Monate.L’emissario del Lago Maggiore è il Fiume Ticino che segna il confine tra Lombardia e Piemontefino all’ingresso nella provincia di Pavia, per poi immettersi nel Fiume Po.

    Caratterizzazione chimico-fisica delle acqueCaratterizzazione chimico-fisica delle acque

    In questa parte viene analizzato l’andamento dei parametri chimico-fisici descritti nella preceden-te parte metodologica. In particolare, per i parametri d’interesse, sono stati costruiti dei grafici chedescrivono l’andamento temporale lungo la colonna d’acqua nel triennio 1995 – 1997; i dati di rife-rimento sono stati desunti dai rapporti dell' “Istituto Italiano di Idrobiologia – C.N.R: Ricerche sul-l’evoluzione del Lago Maggiore. Aspetti limnologici. Programma quinquennale 1993-1997Campagne 1995-96-97. Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere”.

    I grafici rappresentano chiaramente l’evoluzione stagionale dei parametri. La stazione di Ghiffa, acui si riferiscono i valori dei parametri presentati in questa parte, rappresenta il punto più profon-do del lago in cui il fondale raggiunge i 370 metri (è localizzata in corrispondenza di PortoValtravaglia).

    In Figura 61 è possibile osservare l’andamento della temperatura; dal grafico si evince che le acquedel lago raggiungano l’isotermia alla fine dell’inverno, periodo in cui la temperatura è compresatra i 6,4 ed i 7 °C lungo l’intera colonna d’acqua. Sembrerebbe inoltre che nel triennio rappresen-tato nel grafico si sia verificato un lieve riscaldamento delle acque ipolimnetiche. Durante l’estateavviene invece la stratificazione delle acque lacustri: alla fine dell’estate il lago è completamentestratificato e viene raggiunta una temperatura in superficie di 22 °C che determina un gradiente trafondo e strato superficiale di circa 16 °C. La stratificazione termica interessa di fatto i primi 50 –100 metri di profondità, al di sotto dei quali la temperatura dell’acqua è costantemente compresatra i 5,5 °C i 7 °C gradi centigradi.

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    In Figura 62 è invece riportato l’andamento della percentuale di saturazione dell’ossigeno disciol-to nel periodo 1995-1997. Dal grafico si vede con chiarezza che in superficie permane per tutta l’e-state uno stato di sovrasaturazione dovuta alla produzione primaria da parte delle alghe; tale feno-meno è particolarmente evidente durante la stagione primaverile in cui si hanno le più importantifioriture algali. Terminata la produzione primaria, si osserva un consumo d’ossigeno nelle acque trai mesi d’agosto ed ottobre che interessa una profondità compresa tra i 20 ed i 40 metri, ma che nondetermina particolari deficit d’ossigeno (la concentrazione si mantiene costantemente superiore ai6 mg/l).

    Altro aspetto particolarmente interessante che si evince dal confronto tra temperatura ed ossigenodisciolto sulla colonna, a circolazione invernale terminata (febbraio-marzo), è la profondità massi-ma di mescolamento delle acque del lago (Figura 65). Dal grafico si nota che il completo mesco-lamento non avviene tutti gli anni: dai dati sperimentali si rileva, infatti, che l’ultimo completomescolamento risale al 1970, mentre negli ultimi anni il rimescolamento delle acque lacustri hamediamente interessato i primi 150 metri della colonna d’acqua.

    Figura 61: Figura 61: Andamento della temperatura nel periodo 1995 –1997 (Stazione di Ghiffa)Andamento della temperatura nel periodo 1995 –1997 (Stazione di Ghiffa)

    Figura 62: Figura 62: Andamento dell’ossigeno disciolto (% di saturazione) nel periodo 1995 –1997Andamento dell’ossigeno disciolto (% di saturazione) nel periodo 1995 –1997(Stazione di Ghiffa)(Stazione di Ghiffa)

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    Figura 63: Figura 63: Andamento del fosforo nel periodo 1978 –1997 (Stazione di Ghiffa)Andamento del fosforo nel periodo 1978 –1997 (Stazione di Ghiffa)

    Figura 64: Figura 64: Andamento della trasparenza nel periodo 1995 –1997 (Stazione di Ghiffa)Andamento della trasparenza nel periodo 1995 –1997 (Stazione di Ghiffa)

    Figura 65: Profondità di rimescolamento del Lago Maggiore (periodo 1960-1997)Figura 65: Profondità di rimescolamento del Lago Maggiore (periodo 1960-1997)

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    Il fosforo, come per gli altri laghi esaminati in questo studio, rappresenta l’elemento che controllala produzione algale. L’andamento storico evidenzia una marcata diminuzione della concentrazio-ne del nutriente nelle acque lacustri; negli ultimi trenta anni si è, infatti, passati da 27-35 µg/l avalori prossimi a 10 µg/l (Figura 63). Tale netto miglioramento è ascrivibile alla diminuzione delcarico di fosforo esterno apportato annualmente al lago che, dal 1979 ad oggi, si è ridotto di oltreil 60 %; si è infatti passati da un carico afferente di 600 tonnellate di P/anno alle attuali 219 (datorelativo al 1997). Per quanto concerne infine la trasparenza, nel Lago Maggiore la massima tra-sparenza si ha nei mesi invernali (fino a 14 metri), mentre durante le fioriture primaverili o estiveil valore del disco di Secchi scende fino a 3 metri.

    Il Lago Maggiore secondo il Decreto legislativo nIl Lago Maggiore secondo il Decreto legislativo n°°152/1999152/1999La procedura di classificazione proposta dal Testo Unico sulla tutela delle acque dall’inquinamen-to (Dlgs n° 152/99) è stata applicata utilizzando i valori riferiti al 1997, campionati presso la sta-zione di Ghiffa (Fonte dati: Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-sviz-zere).La valutazione dello stato ecologico del Verbano, secondo la metodologia di classificazionedescritta nelle metodologie, lo pone in CLASSE 3. Tale risultato è ascrivibile alla concentrazionemassima di clorofilla misurata nelle acque.Lo stato ambientale del Verbano, secondo lo schema illustrato in Figura 66 è SUFFICIENTE.In conclusione, secondo le metodiche proposte dal recente strumento normativo, il Lago Maggioresi trova attualmente in discrete condizioni sia dal punto di vista ambientale che da quello ecologi-co. Sarà interessante confrontare i risultati appena esposti con quelli emersi in sede di classifica-zione trofica del lago.

    Figura 66: Stato ecologico del Lago MaggioreFigura 66: Stato ecologico del Lago Maggiore

    Livello trofico naturale del Lago Maggiore e classificazione delle sue acqueLivello trofico naturale del Lago Maggiore e classificazione delle sue acqueÈ stata calcolata la concentrazione di fosforo naturale secondo le diverse metodiche precedente-mente descritte, che fanno uso dell’indice morfoedafico; analogamente è stato determinato il livel-lo naturale e la concentrazione obiettivo, seguendo le indicazioni proposte da Piano Regionale diRisanamento delle Acque. I risultati sono riportati in Tabella 29.

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    Per quanto concerne invece l’andamento trofico delle acque lacustri negli ultimi anni, sono stateapplicate le metodiche OECD “a valori fissi” e “probabilistica”, utilizzando i dati raccolti dallaCommissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere, relativi alle campagnesvolte negli anni 1978, 1988 e 1997. In Tabella 30 sono riportati i risultati dell’applicazione dellaclassificazione a valori fissi secondo le classi riportate nelle metodologie. In Figura 67 è inveceriportato il risultato della classificazione probabilistica secondo la concentrazione di fosforo totale.Dall’applicazione delle diverse metodiche di classificazione per caratterizzare lo stato trofico delLago Maggiore emerge quanto segue:• La concentrazione naturale di fosforo, calcolata con la metodica MEI, risulta essere compresa

    tra 3 e 7 µg di P/l, a cui corrisponde un livello trofico naturale di oligotrofia (Tabella 29).• La concentrazione naturale di fosforo, calcolata secondo quanto proposto dal PRRA, risulta

    essere di 7 µg di P/l (oligotrofia); la concentrazione obiettivo finale, stabilita dal PRRA comeconcentrazione naturale aumentata del 25%, risulta invece di circa 8,7 µg di P/l (Tabella 29).

    • Secondo la classificazione OECD a valori fissi (Tabella 30) eseguita utilizzando tutte le gran-dezze di riferimento contemplate, il lago risulta attualmente in condizioni di oligo-mesotrofia.Dall’andamento temporale dei dati utilizzati per tale classificazione emerge un netto migliora-mento del livello trofico delle acque, che risulta particolarmente evidente dall’incremento cheha subito la trasparenza, sia nei valori medi che nel minimo annuo.

    • Dalla classificazione probabilistica OECD relativa alla concentrazione media annua di fosforototale (Figura 67), applicata alle tre annate tipo, si desume che:1. la probabilità che il lago sia mesotrofo passa dal 65 % nel 1978 al 19 % nel 1997;2. la probabilità che il lago sia oligotrofo passa dal 19 % nel 1978 al 65 % nel 1997;3. la probabilità che il lago sia ultraoligotrofo passa dallo zero % nel 1978 al 13 % nel 1997.

    Anche secondo la classificazione probabilistica OECD, in questi anni lo stato del lago è quindimigliorato, tanto da aver raggiunto la concentrazione obiettivo del PRRA, ad un passo dal livellotrofico naturale.

    TTabella 29: Livello trofico naturale secondo l’indice MEIabella 29: Livello trofico naturale secondo l’indice MEI

    DDETERMINAZIONEETERMINAZIONE DELDEL LIVELLOLIVELLO TROFICOTROFICO NANATURALETURALE AATTRATTRAVERSOVERSO LL’’ INDICEINDICE MEIMEI

    ParametroParametro VValore medio alore medio Indice MEIIndice MEI Livello trofico Livello trofico Intervallo di Intervallo di guidaguida misurato [1997]misurato [1997] naturale [naturale [µµg/l]g/l] variazione [variazione [µµg/l]g/l]

    AlcalinitàAlcalinità 0,75 [meq / l]0,75 [meq / l] 0,00420,0042 55 3- 83- 8

    Conducibilità Conducibilità 144 [144 [µµS /cm]S /cm] 0,8130,813 77 6,8 – 7,16,8 – 7,1

    DDETERMINAZIONEETERMINAZIONE DELDEL LIVELLOLIVELLO TROFICOTROFICO NANATURALETURALE AATTRATTRAVERSOVERSO LELE INDICAZIONIINDICAZIONI DELDEL PRRAPRRA

    VValore naturalealore naturale 7 [7 [µµg/l]g/l]

    VValore obiettivoalore obiettivo 8,7 [8,7 [µµg/l]g/l]

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    TTabella 30: Classificazione OECD a valori fissiabella 30: Classificazione OECD a valori fissi

    PPARAMETROARAMETRO 19781978 19881988 19971997

    Fosforo totale Fosforo totale VValore [alore [µµg/l]g/l] 2424 1616 99media annuamedia annua Classe troficaClasse trofica MesotrofiaMesotrofia MesotrofiaMesotrofia OligotrofiaOligotrofia

    Clorofilla Clorofilla VValore [alore [µµg/l]g/l] 6,76,7 55 44media annuamedia annua Classe troficaClasse trofica MesotrofiaMesotrofia MesotrofiaMesotrofia MesotrofiaMesotrofia

    Clorofilla Clorofilla VValore [alore [µµg/l]g/l] 111,61,6 1212 9,59,5massimo annuomassimo annuo Classe troficaClasse trofica MesotrofiaMesotrofia MesotrofiaMesotrofia MesotrofiaMesotrofia

    TTrasparenza rasparenza VValore [m]alore [m] 5,85,8 6,56,5 6,36,3

    media annuamedia annua Classe troficaClasse trofica MesotrofiaMesotrofia OligotrofiaOligotrofia OligotrofiaOligotrofia

    TTrasparenza rasparenza VValore [m]alore [m] 2,72,7 3,33,3 3,13,1

    minimo annuominimo annuo Classe troficaClasse trofica MesotrofiaMesotrofia OligotrofiaOligotrofia OligotrofiaOligotrofia

    Figura 67: Classificazione probabilistica OECD attraverso la concentrazione media annua di fosforo.Figura 67: Classificazione probabilistica OECD attraverso la concentrazione media annua di fosforo.

    Relazione tra stato trofico e carico di nutrienti Relazione tra stato trofico e carico di nutrienti In Figura 68 è rappresentata, sul grafico di Vollenweider, la condizione trofica all’equilibrio dellago, nel caso in cui il carico entrante resti, costantemente, quello attuale (non si prevedono ulte-riori riduzioni degli apporti puntiformi). La metodica di correlazione è stata applicata utilizzandocome input una stima del carico in ingresso fatta dalla Commissione internazionale per la prote-zione delle acque italo-elvetiche (misura del carico di fosforo in ingresso attraverso gli immissari);in particolare sono stati utilizzati i seguenti carichi di fosforo apportato al lago: 600 e 219 tonnel-late annue rispettivamente per gli anni 1979 e 1997.Il grafico di Vollenweider conferma i risultati emersi nei precedenti paragrafi: il lago sta evolven-do verso una condizione di piena oligotrofia.

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    Figura 68: Figura 68: Applicazione del grafico di VApplicazione del grafico di Vollenweider per il Lago Maggioreollenweider per il Lago Maggiore

    La comunità ittica del lagoLa comunità ittica del lagoL’attuale composizione della comunità ittica del Lago Maggiore è riassunta dal seguente prospet-to, con l’indicazione dell’abbondanza e della tendenza recente delle specie ittiche che la compon-gono. Le informazioni che hanno portato alla redazione del prospetto sono desunte da fonti biblio-grafiche, e dalle notizie fornite dai pescatori di professione.

    TTabella 31: la comunità ittica del Lago Maggiorabella 31: la comunità ittica del Lago Maggioree

    Nome comuneNome comune Nome scientificoNome scientifico AbbondanzaAbbondanza TTendenzaendenza

    SALMONIDISALMONIDI

    TTrrota farioota fario Salmo (trutta) truttaSalmo (trutta) trutta ++++ ↔↔

    TTrrota lacustrota lacustree Salmo (trutta) truttaSalmo (trutta) trutta ++++++ ➚➚

    TTrrota marmorataota marmorata Salmo (trutta) marmoratusSalmo (trutta) marmoratus ++ ➚➚

    Salmerino alpinoSalmerino alpino Salvelinus alpinusSalvelinus alpinus ++ ↔↔

    CorCoregone lavaregone lavarelloello Coregonus “forma hybrida”Coregonus “forma hybrida” ++++ ↔↔

    CorCoregone bondellaegone bondella Coregonus macrophtalmusCoregonus macrophtalmus ++++++++ ↔↔

    CorCoregoneegone Coregonus sp.Coregonus sp. ++++ ↔↔

    ACIPENSERIDIACIPENSERIDI

    Storione cobiceStorione cobice Acipenser naccariiAcipenser naccarii ++ ↔↔

    ANGUILLIDIANGUILLIDI

    AnguillaAnguilla Anguilla anguillaAnguilla anguilla ++++ ➘➘

    BLENNIDIBLENNIDI

    CagnettaCagnetta Salaria fluviatilisSalaria fluviatilis ++++ ↔↔

    CENTRARCHIDICENTRARCHIDI

    Persico trPersico trotaota Micropterus salmoidesMicropterus salmoides ++++ ↔↔

    Persico solePersico sole Lepomis gibbosusLepomis gibbosus ++++ ↔↔

    - continua -

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    - segue - Tabella 31Nome comuneNome comune Nome scientificoNome scientifico AbbondanzaAbbondanza TTendenzaendenza

    CIPRINIDICIPRINIDI

    VVairaironeone Leuciscus soufLeuciscus souffiafia ++++ ↔↔

    TTriottoriotto Rutilus erythrophthalmusRutilus erythrophthalmus ++++ ➘➘

    CavedanoCavedano Leuciscus cephalusLeuciscus cephalus ++++++ ↔↔

    PigoPigo Rutilus pigusRutilus pigus ++++ ↔↔

    SanguinerSanguinerolaola Phoxinus phoxinusPhoxinus phoxinus ++++ ↔↔

    ScardolaScardola Scardinius erythrophtalmusScardinius erythrophtalmus ++++ ↔↔

    AlborAlborellaella Alburnus alburnus alborellaAlburnus alburnus alborella ++++ ➚➚

    SavettaSavetta Chondrostoma soettaChondrostoma soetta ++++++ ↔↔

    GobioneGobione Gobio gobioGobio gobio ++++ ↔↔

    BarboBarbo Barbus barbus plebejusBarbus barbus plebejus ++++ ↔↔

    CarassioCarassio Carassius carassiusCarassius carassius ++++ ↔↔

    CarpaCarpa Cyprinus carpioCyprinus carpio ++++ ↔↔

    TTincainca TTinca tincainca tinca ++++++ ↔↔

    GardonGardon Rutilus rutilusRutilus rutilus ++++++ ➚➚

    CLUPEIDICLUPEIDI

    AgoneAgone Alosa fallax lacustrisAlosa fallax lacustris ++++++ ➚➚

    COBITIDICOBITIDI

    CobiteCobite Cobitis taeniaCobitis taenia ++++ ↔↔

    COTTIDICOTTIDI

    ScazzoneScazzone Cottus gobioCottus gobio ++++ ↔↔

    ESOCIDIESOCIDI

    LuccioLuccio Esox luciusEsox lucius ++++++ ↔↔

    GADIDIGADIDI

    BottatriceBottatrice Lota lotaLota lota ++++++ ↔↔

    GOBIDIGOBIDI

    Ghiozzo padanoGhiozzo padano Padogobius martensiPadogobius martensi ++++ ↔↔

    ICTICTALURIDIALURIDI

    Pesce gattoPesce gatto Ictalurus melasIctalurus melas ++++ ↔↔

    PERCIDIPERCIDI

    Pesce persicoPesce persico Perca fluviatilisPerca fluviatilis ++++++ ↔↔

    LucioperLucioperca o sandraca o sandra Stizostedion luciopercaStizostedion lucioperca ++++ ➚➚

    La comunità ittica del Lago Maggiore è caratterizzata dalla presenza di molte specie, tra le qualiassume un significato particolare il popolamento di coregoni, che rappresenta la componente piùabbondante della biomassa ittica del lago. I coregoni, presenti con tre forme, rappresentavanoanche la specie di maggior interesse della pesca professionale, prima del divieto di pesca causatodall’inquinamento del lago da DDT. Oltre ai coregoni, nell’ambito della famiglia dei Salmonidi, è presente la trota lacustre che nel com-plesso pare in ripresa e che da alcuni anni è oggetto di un importante progetto di recupero avviatodalla Provincia di Varese attraverso ingenti pratiche di ripopolamento attuate con novellame di trotalacustre seminato nel tratto terminale dei principali immissari. La trota lacustre è accompagnata daaltre forme o sottospecie di trota: la trota fario, che discende dai tanti torrenti tributari del Verbanoe che, una volta ambientatasi in lago, assume anch’essa una livrea argentata con pochi segni neri aforma di “x”, e la trota marmorata, abbondante nel Fiume Toce e presente nel Ticino immissario ed

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    emissario e che per contiguità può raggiungere anche il lago, assumendo livrea argentata a macchienere e mantenendo una certa marmoreggiatura a livello dell’opercolo.Ancora nell’ambito dei Salmonidi si osserva la presenza di una popolazione di salmerino alpino, discarsa consistenza. Tra le altre specie di particolare rilievo sono abbondanti le popolazioni di pesce persico, sostenutaanche in questo lago dalla posa di legnaie per favorirne la riproduzione, di agone, che attraversa inquesti anni una fase di netta espansione, di lucioperca, presumibilmente disceso dal Ceresio attra-verso il Fiume Tresa, che pare, come la specie precedente anch’essa in espansione.L’anguilla è in calo, impedita nella colonizzazione del lago dalle dighe poste lungo il Ticino, in par-ticolare da quella di Porto della Torre.Tra i Ciprinidi l’alborella, che era quasi scomparsa pochi anni addietro, è in fase di ripresa, mentresi mantengono a livelli più o meno costanti cavedano, pigo, savetta e scardola.In espansione è purtroppo una specie esotica proveniente dal Ceresio, il gardon, che viene costan-temente pescato in tutto il lago e che sta già colonizzando anche il Ticino emissario.Luccio e tinca mantengono popolazioni di buona consistenza.