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Diciotto tappeti unici, risalenti al Quattrocento ottomano, saranno in mostra fino al 4 giugno nel ridotto del teatro Grande. Esemplari che il finanziere (e collezionista) Zaleski ha donato alla fondazione Tassare, la quale vorrebbe un museo permanente nella Crociera San Luca. a pagina 9 I tappeti gioiello nel ridotto del Grande Ritorna l'idea di una esposizione permanente in Crociera San Luca di Alessandra Troncana Tra specchi, divani di velluto e architetture rococò, una tessitura di storie, archi e medaglioni: intrecci sulle vie della seta. Non è arte da calpestare, ma da appendere a balconi e balaustre, come facevano nei salotti dipinti dal Carpaccio: dopo la mostra alla Ca' d'Oro di Venezia, ancora in corso, con venti pezzi magnifici, le «Serenissime trame tra Brescia e Venezia. Tappeti della collezione Zaleski» sono affiorate nel ridotto del Teatro Grande. Alle pareti, tra affreschi e finti stucchi, ci sono 18 tappeti transilvani, il più nutrito gruppo mai sopravvissuto nel principato autonomo ottomano: reliquie preziosissime che il finanziere Romain Zaleski ha donato alla fondazione Tassata, con gli altri pezzi (1.350 in tutto) della sua collezione, per mostrarli al pubblico. La mostra è un viaggio nel- l'arle che inizia nella Venezia del Quattrocento, entra nei palazzi della Brescia del Cinquecento e si spinge fino alle regioni balcaniche. Per evocare intrecci e legami, i curatori Moshe Tabibnia e Francesca Fiorentino hanno voluto portare nel ridotto anche le riproduzioni di due opere, in cui i tappeti compaiono come scenografia: un dipinto del Carpaccio e le signore incipriate negli affreschi del Moretto per la sala delle Dame di palazzo Martinengo di Pademello Sal- vadego. La mostra è stata aperta ieri: dura fino al 4 giugno aperta ogni sabato e domenica, inclusa Pasquetta, dalle 10 alle 21). Umberto Angelini, sovrintendente del Grande, è «felice e onorato che il ridotto sia stato scelto per valorizzare la collezione Zaleski. È una mostra insolita, preziosa e piacevolmente stravagante, come il nostro teatro». Zaleski dice che è un «omaggio al Grande e a questo ridotto, il più bello d'Italia. Non è un oltraggio alTarchitettura Corriere della Sera Brescia (ITA) - it Print Tipo media: Stampa locale Tiratura: Publication date: 14.04.2017 Diffusione: Pagina: 1, 9 Spread: Readership: 72.050 Corriere della Sera Brescia (ITA) - it Tipo media: Stampa locale Publication date: 14.04.2017 Pagina: 1, 9 Tiratura: Diffusione: Spread: Readership: Brescia Print 72.050 I tappeti gioiello nel ridollo del Grande 3T T •\ « ,. 4'Jj ;' .. I itt'j Diciotto tappeti unici, risalenti al Quattrocento ottomano, saranno in mostra fino al 4 giugno nel ridotto del teatro Grande. Esemplari che llfinanziere (e collezionista) Zaleski ha donato alla fondazione Tassara, la quale vorrebbe un museo permanente nella Crociera San Luca. a pagina 9 Tutti i diritti riservati PAESE : Italia PAGINE : 1, 9 SUPERFICIE : 40 % PERIODICITÀ : Quotidiano AUTORE : Alessandra Troncana 14 aprile 2017 - Edizione Brescia

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Page 1: I itt'j - serenissimetrame.it · Anatolia». La loro storia, gli intrecci e le suggestioni, sono raccontate in un video proiettato nella sala But- terfly. La curatrice Fiorentino,

Diciotto tappeti unici, risalenti al Quattrocento ottomano, saranno in mostra fino al 4 giugno nel ridotto del teatro Grande. Esemplari che il finanziere (e collezionista) Zaleski ha donato alla fondazione Tassare, la quale vorrebbe un museo permanente nella Crociera San Luca. a pagina 9 I tappeti gioiello nel ridotto del Grande Ritorna l'idea di una esposizione permanente in Crociera San Luca di Alessandra Troncana Tra specchi, divani di velluto e architetture rococò, una tessitura di storie, archi e medaglioni: intrecci sulle vie della seta. Non è arte da calpestare, ma da appendere a balconi e balaustre, come facevano nei salotti dipinti dal Carpaccio: dopo la mostra alla Ca' d'Oro di Venezia, ancora in corso, con venti pezzi magnifici, le «Serenissime trame tra Brescia e Venezia. Tappeti della collezione Zaleski» sono affiorate nel ridotto del Teatro Grande. Alle pareti, tra affreschi e finti stucchi, ci sono 18 tappeti transilvani, il più nutrito gruppo mai sopravvissuto nel principato autonomo ottomano: reliquie preziosissime che il finanziere Romain Zaleski ha donato alla fondazione Tassata, con gli altri pezzi (1.350 in tutto) della sua collezione, per mostrarli al pubblico. La mostra è un viaggio nel- l'arle che inizia nella Venezia del Quattrocento, entra nei palazzi della Brescia del Cinquecento e si spinge fino alle regioni balcaniche. Per evocare intrecci e legami, i curatori Moshe Tabibnia e Francesca Fiorentino hanno voluto portare nel ridotto anche le riproduzioni di due opere, in cui i tappeti compaiono come scenografia: un dipinto del Carpaccio e le signore incipriate negli affreschi del Moretto per la sala delle Dame di palazzo Martinengo di Pademello Sal- vadego. La mostra è stata aperta ieri: dura fino al 4 giugno (è aperta ogni sabato e domenica, inclusa Pasquetta, dalle 10 alle 21). Umberto Angelini, sovrintendente del Grande, è «felice e onorato che il ridotto sia stato scelto per valorizzare la collezione Zaleski. È una mostra insolita, preziosa e piacevolmente stravagante, come il nostro teatro». Zaleski dice che è un «omaggio al Grande e a questo ridotto, il più bello d'Italia. Non è un oltraggio alTarchitettura della sala ma un'aggiunta. I tappeti, tutti transilvani, vengono dall'antica Anatolia». La loro storia, gli intrecci e le suggestioni, sono raccontate in un video proiettato nella sala But- terfly. La curatrice Fiorentino, che con il collega ha allestito anche l'esposizione in laguna, ha dato qualche spunto: «I tappeti erano uno spazio sacro, eredi dell'arte di corte e ispirati a ceramiche e disegni che viaggiavano sulla via della seta: i modelli venivano interpretati con infinite rielaborazioni. La collezione Zaleski, fatta con metodo, rigore e passione viaggiando nei vari Paesi, dalla Cina alla Siria, è una delle più ampie e più complete al mondo: parte dagli albori dell'epoca d'oro, il 1400, e raccoglie le manifatture più importanti». Per il sindaco Emilio Del Bono, quello del ridotto «è un allestimento molto suggestivo, in uno spazio straordinario che stiamo progressivamente recuperando: la mostra consolida il legame con la collezione Tassa- ra e con la storia: tra Brescia e Venezia c'è un legame indissolubile, e mantenerne la memoria è fondamentale. In questa stagione di globalizzazione, dobbiamo essere una città europea, ma anche ricordare da dove veniamo, le nostre radici». Il bando per la Crociera di San Luca è andato al tappeto lo scorso marzo, ma le bre- scianissime trame non si sono ancora interrotte: il progetto del museo del tappeto, posticipato per questioni finanziarie, non è finito nel cestino. Il preventivo è altissimo (10 milioni, mai ufficialmente confermati), ma la Tassara non ha ancora rinunciato all'idea. Anche se resta complicata. L'evento * Nel ridotto del teatro Grande da ieri fino al 4 giugno (ogni sabato e domenica dalle 10 alle 21, pasquetta inclusa) sono esposti 18 tappeti ottomani che il finanziere Zaleski ha donato alla Fondazione Tassara. Un viaggio nell'arte che inizia nella Venezia del Quattrocento, entra nei palazzi della Brescia del Cinquecento e si spinge fino alle regioni balcaniche. Inaugurazione Del Bono (do sinistra), con Zaleski, Angelini (LaPresse)

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a pagina 9

Tutti i diritti riservati

PAESE : Italia PAGINE : 1, 9SUPERFICIE : 40 %PERIODICITÀ : Quotidiano

AUTORE : Alessandra Troncana

14 aprile 2017 - Edizione Brescia

Page 2: I itt'j - serenissimetrame.it · Anatolia». La loro storia, gli intrecci e le suggestioni, sono raccontate in un video proiettato nella sala But- terfly. La curatrice Fiorentino,

di Alessandra Troncana

Tra specchi, divani di vellu-to e architetture rococò, unatessitura di storie, archi e me-daglioni: intrecci sulle vie del-la seta. Non è arte da calpesta-re, ma da appendere a balconie balaustre, come facevanonei salotti dipinti dal Carpac-cio: dopo la mostra alla Ca'd'Oro di Venezia, ancora incorso, con venti pezzi magni-fici, le «Serenissime trame traBrescia e Venezia. Tappeti del-la collezione Zaleskii» sono af-fiorate nel ridotto del TeatroGrande. Alle pareti, tra affre-schi e finti stucchi, ci sono 18tappeti transilvani, il più nu-trito gruppo mai sopravvissu-to nel principato autonomoottomano: reliquie preziosis-sime che 11finanziere RomainZaleski ha donato alla fonda-zione Tassara, con gli altripezzi (1.350 in tutto) della suacollezione, per mostrarli alpubblico.

La mostra è un viaggio nel-l'arte che inizia nella Veneziadel Quattrocento, entra neipalazzi della Brescia del Cin-quecento e si spinge fino alleregioni balcaniche. Per evoca-re intrecci e legami, i curatoriMoshe Tabibnia e FrancescaFiorentino hanno voluto por-tare nel ridotto anche le ripro-duzioni di due opere, in cui itappeti compaiono come sce-nografia: un dipinto del Car-paccio e le signore incipriatenegli affreschi del Moretto per

Il ridollo del Grandeospitai tappeti gioiello cliZaleskiRitornal'ideadi unaesposizionepermanentein CrocieraSanLuca

L'evento

• Nelridottodel teatroGrandeda ierifino al4giugno(ogni sabato edomenica dalle10 alle 21,pasquettainclusa)sonoesposti 18tappetiottomani che ilfinanziereZaleskihadonato allaFondazioneTassara.Unviaggionell'arte cheinizia nellaVeneziadelQuattrocento,entra neipalazzidellaBresciadelCinquecento esi spinge finoalle regionibalcaniche.

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la sala delle Dame di palazzoMartinengo di Pademello Sai-vadego.

La mostra è stata aperta ie-ri: dura fino al 4 giugno (èaperta ogni sabato e domeni-ca, inclusa Pasquetta, dalle ioalle 21). Umberto Angelini, so-vrintendente del Grande, è«felice e onorato che il ridottosia stato scelto per valorizzarela collezione Zaleski. E unamostra insolita, preziosa epiacevolme nte stravagante,come il nostro teatro». Zaleskidice che è un «omaggio al

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Grande e a questo ridotto, ilpiù bello d'Italia. Non è un ol-traggio all'architettura dellasala ma un'aggiunta. I tappeti,tutti transilvani, vengono dal-l'antica Anatolia». La loro sto-ria, gli intrecci e le sugge stio-ni, sono raccontate in un vi-deo proiettato nella sala But-terfly. La euratriee Fiorentino,che con il collega ha allestitoanche l'esposizione in laguna,ha dato qualche spunto: «Itappeti erano uno spazio sa-cro, eredi dell'arte di corte eispirati a ceramiche e disegni

che viaggiavano sulla via dellaseta: i modelli venivano inter-pretati con infinite rielabora-zioni. La collezione Zaleski,fatta con metodo, rigore epassione viaggiando nei variPaesi, dalla Cina alla Siria, èuna delle più ampie e piùcomplete al mondo: parte da-gli albori dell'epoca d'oro, il1400, e raccoglie le manifattu-re più importanti>,. Per il sin-daco Emilio Del Bono, quellodel ridotto «è un allestimentomolto suggestivo, in uno spa-zio straordinario che stiamoprogressivamente recuperan-do: la mostra consolida il le-game con la collezione Tassa-ra e con la storia: tra Brescia eVenezia c'è un legame indisso-lubile, e mantenerne la me-moria è fondamentale. Inquesta stagione di globalizza-zione, dobbiamo essere unacittà europea, ma anche ricor-dare da dove veniamo, le no-stre radici».

Il bando per la Crociera diSan Luca è andato al tappetolo scorso marzo, ma le bre-scianissime trame non si sonoancora interrotte: il progettodel museo del tappeto, posti-cipato per questioni finanzia-rie, non è finito nel cestino. 11preventivo è altissimo (io mi-lioni, mai ufficialmente con-fermati), ma la Tassara non haancora rinunciato all'idea. An-che se resta complicata.

Inaugurazione Del Bono(ciasu:iatra),con Zaleski,Angelini (LaDeasel

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PAESE : Italia PAGINE : 1, 9SUPERFICIE : 40 %PERIODICITÀ : Quotidiano

AUTORE : Alessandra Troncana

14 aprile 2017 - Edizione Brescia