I GIORNO MIGLIORE - Michele Mocciola · Qualsiasi riproduzione senza il consenso scritto...

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IL GIORNO MIGLIORE DELLA TUA VITA COME RAGGIUNGERE SUCCESSO E FELICITÀ IN 24 ORE di Michele Mocciola www.michelemocciola.it Questo manuale contiene materiale protetto dalle leggi sul Copyright nazionale ed internazionale. Qualsiasi riproduzione senza il consenso scritto dell’autore è strettamente proibita.

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IL GIORNO MIGLIORE

DELLA TUA VITA

COME RAGGIUNGERE SUCCESSO E FELICITÀ IN 24 ORE

di Michele Mocciola – www.michelemocciola.it

Questo manuale contiene materiale protetto dalle leggi sul Copyright nazionale ed internazionale. Qualsiasi riproduzione senza il consenso scritto dell’autore è strettamente proibita.

INDICE

Indice 0

Chi è Michele Mocciola e come nasce questo progetto? 1

Una Promessa: Oggi sarà il Giorno Migliore della tua Vita 4

Come scoprire cosa Desideri Davvero nella Vita 6

Ricapitolando, cosa devi fare? 14

Come Sentirti Bene all’Istante e Portare il Tuo Umore alle Stelle 17

Cosa devi fare da adesso in poi? 20

Come Diventare il Te Stesso Migliore Possibile 22

Tre abitudini sane per diventare una persona migliore 25

Come saper sempre cosa fare 29

Come aumentare esponenzialmente i tuoi Risultati 33

IL RIFERIMENTO: tanto semplice quanto potentissima LEVA DEGLI OBIETTIVI 36

Come portare la Tua Autostima alle Stelle 39

Come Smettere per Sempre di Rimandare 45

Ricorda... 51

Come Essere Felice ORA: la Formula Decodificata 53

Impara a formulare i tuoi obiettivi 53

Umore alle stelle 54

Elimina i confronti 55

Non criticare 55

Niente lamentele 56

Sii esageratamente positivo 57

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 1 Michele Mocciola

CHI È MICHELE

MOCCIOLA E COME NASCE

QUESTO PROGETTO?

Ciao, innanzitutto mi chiamo Michele Mocciola e ti stringo virtualmente la mano :). E’

un enorme piacere fare la tua conoscenza, e spero anche per te. Comincio subito a

parlarti con il cuore e cercare di pormi nella maniera più onesta possibile nei tuoi

confronti. Non ti mostrerò titoli, onorificenze o curriculum. Ti dirò invece questo.

Non possiamo controllare tutto quel che accade nella nostra vita. Quello che possiamo

però senz’altro fare, e abbiamo il sacrosanto dovere morale nei confronti di noi stessi di

provarci fino in fondo una volta per tutte, è questo: POSSIAMO DECIDERE COME

RISPONDERE A QUELLO CHE CI ACCADE E POSSIAMO ESSERE PADRONI DEI

NOSTRI STATI D’ANIMO, di conseguenza dei nostri PENSIERI e di conseguenza

possiamo impadronirci di tecniche che applicate sistematicamente generino

un’altissima probabilità di realizzare gli obiettivi che ci stanno più a cuore, nel tempo

minore possibile, e minimizzando gli sforzi, senza disperderli e investire malamente

tempo e fatica.

La missione di questo Super Report (e del progetto www.michelemocciola.it in

generale) è quella di trasmetterti quanto funziona, in materia di FELICITA’

ISTANTANEA e REALIZZAZIONE PERSONALE. E’ frutto di anni e anni di

approfondimenti e studio di innumerevoli testi di settore.

Non c’è niente di più importante nella tua vita per definizione della tua felicità e di

realizzare quanto desideri. Avendo il controllo su questi due fattori avrai il controllo

gerarchico sugli altri vari ambiti della tua vita. Se deciderai di applicare i principi e le

tecniche qui approfondite, ti garantisco che sarai al posto di guida e felice

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 2 Michele Mocciola

istantaneamente, pronto ad aggredire la vita e pronto a realizzare il tuo primo

obiettivo. Non si parla di certezze ma di ragionevole altissima probabilità. E’ un

percorso che va appreso nel tempo, fatto proprio, e assimilato passo dopo passo. Così

come alleneresti per anni il tuo fisico se volessi primeggiare in una gara di body

building, alla stessa stregua devi allenare la tua mente. La mente va allenata come e più

del fisico.

Qualcuno diceva che l’uomo non è altro che l’insieme dei suoi pensieri dominanti. A

mio avviso l’uomo è l’insieme dei suoi stati d’animo dominanti. O meglio: tutto ciò che

l’uomo realizza è determinato in massima parte dai risultati che derivano da stati

d’animo produttivi.

Per capire meglio e visualizzare questo concetto nel concreto prendiamo ad esempio

una persona clinicamente assai depressa. Non è in grado di alzarsi da un letto. E in

quel lasso di tempo, brevissimo o lungo che sia, questa persona realizzerà ben poco

nella sua vita. Anche per definizione, una persona depressa non è neanche consapevole

dei suoi desideri.

La felicità è invece un sentimento, uno stato d’animo, che implica movimento, che

ricorda movimento. L’Universo stesso è la massima espressione del movimento. E’

l’essenza stessa del movimento. E’ un divenire. La creazione deriva dal movimento.

Una persona felice è assai energica; una persona felice è massimamente attiva; una

persona felice tende a compiere azioni massicce e decise.

Il Dott. Wayne Dyer, eminente psicologo e filosofo statunitense, nel suo capolavoro Le

Vostre Zone Erronee, afferma che “una persona felice è intelligente”.

Le azioni decise, massicce e ordinate derivano dalla capacità di porsi, il più a lungo

possibile, in “stati d’animo di felicità”, o più tecnicamente in stati d’animo produttivi.

Più è alta la nostra capacità di porsi in un determinato stato d’animo NONOSTANTE

gli eventi che non posso controllare (così come quelli che posso controllare e che non

sono stato in grado di deviare nella direzione desiderata) e maggiore è la mia

probabilità di raggiungere quel che desidero.

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 3 Michele Mocciola

Preparati, perché oggi sarà il giorno più importante della tua vita :).

Ti faccio un grosso in bocca al lupo e benvenuto a bordo.

Michele

P.S se vuoi entrare in contatto con me scrivimi pure un’email a [email protected]

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© 2015 4 Michele Mocciola

UNA PROMESSA: OGGI

SARÀ IL GIORNO

MIGLIORE DELLA TUA

VITA

Caro/a amico/a,

ho la tua attenzione e ti ringrazio, ti faccio subito la mia Promessa: oggi sarà il giorno

migliore della tua vita :). Voglio che tu acquisisca la conoscenza attraverso la quale

imparerai a raggiungere il tuo personalissimo successo e soddisfazione personale in 24

ore. Il metodo è semplice e spietato, ti chiedo solo apertura mentale e buona volontà,

oltre che massima attenzione: è quanto di più importante puoi fare per te stesso nella

vita. Ripeto: massima attenzione.

Ripeto ancora: questo report nasce da una decennale esperienza di formazione, errori,

ricerche, errori, errori e ancora errori. Alla fine del processo, posto che la tua attenzione

e il tuo impegno siano massimi e che tu tenga la tua mente e il tuo cuore aperti e

ricettivi, varcherai la soglia che porta alla felicità ISTANTANEA. L’assunto si basa su

una semplice quanto potente filosofia: la felicità non è alla fine di un sogno, la felicità è

il percorso stesso di questo sogno.

Immagina un uomo che abbia un desiderio ardente nella sua vita, il suo più grande

sogno di vita. Non è importante cosa in questo esempio: può essere possedere un

milione di euro, una villa enorme, la copia del suo primo libro stampata, una barca a

remi, un pezzo di terra da coltivare. Non è questo il punto. Immagina che l’uomo in

questione conduca una vita disperata, alla ricerca continua di questo sogno di vita; gli

anni passano, si avvicina al suo sogno, senza mai raggiungerlo. Tanta acqua scorre

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 5 Michele Mocciola

sotto i ponti, lo specchio che un tempo rispondeva con i lineamenti di un ragazzo,

riflette ora le rughe e la saggezza di un vecchio stanco. All’improvviso quest’uomo ha,

finalmente dopo lunghi anni, il dono di vedere realizzato il suo sogno, la sua è una

felicità immensa; quel giorno stesso si spegne di vecchiaia, sereno. Nei suoi 95 anni di

vita, è stato felice solo il suo ultimo giorno.

E’ uno scenario paradossale voluto, sono proprio gli esempi di situazioni estremizzate

che aiutano il ragionamento negli scenari di vita reali. 95 anni sono 35675 giorni.

Preferisci vivere 34674 giorni nella ricerca disperata di un sogno e 1 giorno di felicità

assoluta o viceversa? A Tal proposito c’è una massima molto saggia e sottile che recita:

”Ti auguro di vedere realizzati tutti i tuoi desideri tranne l’ultimo”. Che in altre parole

significa: ”Ti auguro di essere felice ogni santo giorno, ultimo compreso”. Perché

ultimo compreso? Perché la felicità non va ricercata alla fine della strada, non si trova

alla fine di un desiderio (meglio chiamarli obiettivi). La felicità è e deve essere la strada

stessa del percorso. Ok, benissimo, certo che vorrei essere sempre in stato di estasi e

motivato... ma come si fa? Continua a leggere ;-)...

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© 2015 6 Michele Mocciola

COME SCOPRIRE COSA

DESIDERI DAVVERO

NELLA VITA

Che tu abbia 20 anni, o che tu ne abbia 70, e non sai ancora cosa fare da grande, non

preoccuparti innanzitutto e manda al diavolo chi ti critica. Non si tratta affatto di un

peccato grave. E’ una situazione assai diffusa e per lo più creata dalla nostra cultura,

che fin dall’infanzia ci bombarda di messaggi sbagliati e fuorvianti. Innanzitutto i

nostri genitori hanno la tendenza, giusta a loro modo di vedere e in assoluta buona

fede naturalmente, di desiderare qualcosa per i propri figli. Frasi come “Francesco da

grande vuole fare l’avvocato”, oppure “Sarai un ottimo bancario”, o ancora “Tutto

come il papà, sarai un ottimo notaio”, sono, non a caso, luoghi comuni assai diffusi.

Non è una critica naturalmente, le intenzioni di una madre e di un padre sono le

migliori possibili. Questo non significa che, a volte o assai spesso, si possano fare danni

anche con le migliori intenzioni.

La televisione ci spinge inoltre a voler essere divi del cinema, tronisti, modelli, sportivi

che guadagnano un sacco di soldi e circondati da macchine di lusso, veline, modelle al

limite dell’anoressia. Non ho nulla personalmente contro questi desideri, sia chiaro,

purché nascano dal cuore e non dal condizionamento e bombardamento quotidiano

che sistematicamente subiamo.

Il nostro cervello è un sistema, che reagisce a ingressi e produce uscite. Specie quando è

ancora vergine, ossia in tenera età, è condizionabile e plasmabile in massima parte. Il

desiderio naturale di un bambino è un pallone e un campetto di calcio. Mettetelo di

fronte ai cartoni animati, e come per magia dopo qualche tempo desidererà piuttosto il

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© 2015 7 Michele Mocciola

giocattolo più pubblicizzato o quello più comune tra gli amichetti. Si tende a desiderare

ciò che si dà in pasto al nostro cervello. Anche i comportamenti compulsivi, derivano

da una serie di scelte infinitesimali, ma continue, ripetute nel tempo. E alla fine il

cervello risponde con uscite che sono della stessa natura degli ingressi.

La nostra cultura inizia fin dalla tenera età la sua missione di condizionamento. Se

credi di essere immune, nel bene e nel male, all’immersione culturale, come reagiresti

se vedessi un uomo che si aggira nudo per strada? Be, in alcune culture, la stranezza

sarebbe esattamente il contrario: il vederlo vestito. Alcune culture si cibano di carne

bovina, in altre è considerato un sacrilegio. Così come quella suina del resto. Gli

orientali hanno prelibatezze a base di insetti, noi occidentali troviamo la cosa

repellente. La religione dominante in Italia è per il 95% quella cristiano-cattolica, in

Arabia saudita è quella musulmana per percentuali ancora maggiori. E’ frutto di una

scelta libera? Sarebbe un’offesa a scienze come matematica e statistica: queste

percentuali schiaccianti ci dicono che di libero non c’è un bel niente in questo caso.

Non voglio entrare nel merito di giusto o sbagliato, dico solo che è lapalissiano che

subiamo forti condizionamenti culturali fin da piccoli. Nel bene e nel male, nessun

giudizio, solo consapevolezza della cosa.

E’ del tutto umano e naturale sentirsi disorientati in questo contesto. Sono ben poche le

persone che sono in grado di sapere, genuinamente, cosa vogliono dalla vita, e di

essere in grado di prendere delle decisioni serene e durature in tal senso.

Ti rinnovo la mia promessa: i suggerimenti scritti in questo capitolo, se applicati

SISTEMATICAMENTE, non solo ti risolveranno per sempre il problema di cosa fare

nella vita, ma avranno il corollario naturale di renderti una persona migliore, ricercata

da tutti, e con una sana e precisa direzione :).

Ti senti un fallito perché non sai cosa fare?

Se qualcuno ti dà del fallito, mandalo a quel paese. Chiunque esso sia. Punto. Ti ripeto:

sono pochissimi coloro i quali sanno esattamente cosa fare nella vita. E questo vale tu

abbia 20 anni, o 60.

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© 2015 8 Michele Mocciola

In quest’articolo sul mio blog, aprilo soltanto e leggilo dopo (puoi lasciare anche un

commento alla fine, ti risponderò sul blog stesso), ci sono alcuni punti in tal senso,

punti che riprendo qui.

Partiamo dall’assunto “peggiore”.

Diciamo tu sia sei nella situazione in cui la tua vita è un casino, come tanti del resto

anche se appaiono splendidi e luccicanti, e parti da qui. Vedi la tua vita come un

completo disastro e non sai neanche qual è il primo passo per raccogliere i cocci e

metterli insieme OK. Capisco. Ah. Hai anche una pila di piatti da lavare, della sera

prima. Ok. Capisco anche questo. Bene.

Il prossimo passo è questo: quello che devi fare nella vita ORA, il tuo obiettivo

tassativo, è lavare quei “fottuti piatti” sporchi. SUBITO e BENE. E’ l’unica cosa che

conta. Certo, ti è concesso distogliere ragionevolmente l’attenzione dal tuo obiettivo se

il tuo idolo o partner ideale chiunque lui sia, passi di lì per caso e ti chieda di prendere

un caffè insieme. Ok ci sta. Ti è concesso. Stesso dicasi se devi spostare la macchina ed

evitare la multa di 250 euro di rimozione coatta. Ci sta anche questo. Qualsiasi altra

SCUSA che non sia una questione di vita o di morte e che ti distolga dall’obiettivo

lavaggio piatti, è appunto una SCUSA. Non ascoltare quella vocina nel cervello. Non

aprire facebook. Non aprire l’email. Lava solo quei fottuti piatti sporchi. Potrai

pensare: questo mi promette felicità e soddisfazione in 24 ore e mi sta dicendo di lavare

i piatti? Continua a leggere...

Ti garantisco che finito questo compito (metaforico, si applica a qualsiasi compito

simile), la tua autostima aumenterà di una frazione di punto percentuale.

Assolutamente insufficiente per ritenerti una persona migliore e che avanza nella vita

in cerca di una direzione. Certo. Ma UN INIZIO.

OK, piatti lavati, cosa devo fare ora?

Hai una vastissima scelta. Comprare il paio di scarpe che ti servono. La felpa che ti

serve. Cambiare l’orologio dall’ultima ora solare. O anche lavare il water. UN

OBIETTIVO C’E’ SEMPRE. E se il tuo orologio è indietro o avanti di un’ora rispetto

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© 2015 9 Michele Mocciola

all’ora ordinaria, non ti iscriverai al corso di brokeraggio a cui ha partecipato il broker

di azioni più di successo del 2015. Non ha senso. Anche perché potrai scoprire che non

te ne frega nulla. Anche dei soldi sì. I soldi sono sufficienti per la missione a cui hai

scelto di assolvere nella vita. Funziona più o meno così. Assai spesso. Naturalmente

non c’è niente di male nel desiderarli, purchè non ne diventi schiavo. Il TUO

AVVERSARIO SARA’ IL TE STESSO DI IERI. Quello che non cambiava le lancette

dell’ora. E che adesso l’ha appena fatto ed è, seppure per una frazione di punto

percentuale, una persona migliore rispetto a quella di un minuto fa.

“E cosa devo fare dopo aver spostato le lancette?” Potrai giustamente obiettare.

Devi iterare il procedimento e applicarlo ad ogni piccolo tassello da ordinare e mettere

a posto nella tua vita. Un tassello per volta. Senza mai SGARRARE. Il problema non è

tanto avere obiettivi grandi o piccoli. Il problema è IMPARARE A REALIZZARE UN

OBIETTIVO FINO IN FONDO. Ed è più facile imparare quanto più piccoli sono gli

obiettivi. Per quanto piccolo, non te ne deve fregare nulla. I CONFRONTI UCCIDONO

LA FELICITA’. E LA PERSONA PIU’ INTELLIGENTE AL MONDO E’ QUELLA CHE

DECIDE DI ESSERE FELICE, non di certo chi si occupa di meccanica quantistica per

dimostrare la sua intelligenza, e non perché ami il proprio lavoro.

Se non sai cosa ti faccia felice è normale: siamo infettati dalla nostra cultura che ci dice

che per essere COOL bisogna guadagnare X, indossare la firma Y, frequentare il locale

di tendenza Z. Guadagnare ALFA. Andare a letto con X donne/uomini. Poi se questi

sono davvero desideri di cuore, tanti auguri, non è mica sbagliato a prescindere. E’

sbagliato se è inconsciamente imposto dalla società, cultura e pubblicità, che sono

strutture che emanano dei segnali continui che nutrono ogni giorno il nostro cervello,

lo infettano, e l’infezione è tanto più estesa quanto più ne siamo esposti (specie in

giovane età) e più manchiamo di personalità. Il risultato sarà quello di sembrare, ed

esserlo, una persona senza personalità, che interpreterà male il suo ruolo, e non sarà in

grado di attirare le persone veramente giuste per lui e gli amici veramente giusti per

lui. E peggio ancora, decidere di lavorare per ciò che vuole. Neanche saprà cosa vuole.

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© 2015 10 Michele Mocciola

Le persone che attiriamo e frequentiamo sono uno specchio di chi siamo. Attenzione

non ho detto positivo o negativo. Solo uno specchio.

Invece di lamentarti di coloro che frequenti o del tuo partner, la cosa più saggia da fare

è LAVORARE SU SE STESSI E DIVENTARE PERSONE MIGLIORI. E grossa parte di

questo lavoro è data proprio dai singoli piccoli obiettivi che non hanno un senso vitale.

Per ora. Perché se non sei in grado di gestire te stesso e di mettere a posto la tua vita

nelle piccole cose, non sarai in grado di sapere cosa vuoi. E anche se sai cosa vuoi, che è

già moltissimo del processo di realizzazione personale di un individuo, assai spesso

non lo realizzerai. Avrai talmente tanta confusione per un continuo rimandare, che

diventerà la tua abitudine di vita. E qualcun’altro, o peggio ancora IL CASO,

decideranno per te. E ti faranno vivere la vita che non vuoi.

Prendi la decisione delle decisioni: DIVENTA UN ARTISTA DEGLI OBIETTIVI.

Continua a leggere!

All’inizio laverai i tuoi fottuti piatti. E’ quello il tuo obiettivo. E ti aggrapperai a quello

come la cosa più importante al mondo. Sarà piccolo, poco motivante. Ma a breve

termine. Preciso. Specifico. Tassativo. E ti darà una retroazione immediata. Un atomo

di autostima in più. Applicherai questo procedimento via via a cose più significative.

Qualsiasi cosa rimandi e che non necessiti più di un giorno per essere realizzata. E

sarai categorico con te stesso. Categorico. Scriverai il tuo obiettivo su un pezzo di carta.

E lavorerai solo per questo.

Primo obiettivo: lavare fottuti piatti (Mezzora). Atomo di autostima guadagnato.

Secondo obiettivo: comprare quelle fottute scarpe che so che mi servono. Due ore.

Scarpe TASSATIVAMENTE COMPRATE. Due atomi di autostima in più. Terzo

obiettivo: montare quella fottuta mensola. 4 ore. Quattro atomi di obiettivi guadagnati.

Quarto obiettivo. Fare 10 flessioni. Fottute, dimenticavo. Tassativamente. 1 Atomo

guadagnato. Decidi e fai. Tutto quello che rimandi.

Metti a posto tassativamente queste cose. Chi sei e cosa vorrai nella vita lo saprai dopo

qualche giorno. Non ho detto mese, anno. Qualche giorno. Di allenamento. Di sano

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© 2015 11 Michele Mocciola

allenamento nel realizzare piccoli compiti. Prima quelli, poi sempre più grandi. Sempre

un piccolo tassello in più.

Non sei in grado di avvicinare una ragazza per strada? Avvicina un ragazzo e chiedigli

l’ora. Non sei in grado di fare neanche questo? No problem, nessun giudizio. Avvicina

un vecchio, se questo ti dà meno ansie. Non sei in grado di fare neanche questo e

chiedergli l’ora? Avvicina un insetto. E procedi, avanza velocemente, con la legge

dell’avvicinamento progressivo. Piccoli passi. Piccolissimi. MA TASSATIVI. Nel giro di

qualche giorno, e ripeto, giorno, sarai pronto per passare all’obiettivo: COSA DEVO

FARE DA GRANDE? Un approfondimento in tal senso lo trovi anche in quest’altro

articolo sul blog. (da leggere quando finisci questo documento). Ne riprendo alcuni

punti salienti.

Il punto di partenza da cui dovresti iniziare è innanzitutto fare chiarezza con te stesso,

capire cosa desideri dalla vita (a prescindere dai soldi), e prendere coscienza che la

qualità di vita è inestimabile come costo. E la qualità di vita è strettamente correlata a

come si impiega il proprio tempo. A cosa si sceglie di fare la maggior parte del tempo.

Se è qualcosa che per noi ha significato, o per lo meno è in direzione di un qualcosa che

per noi abbia grande significato, allora è un’ottima scelta questo qualcosa.

Dai un’occhiata alla tua libreria, alle tue letture. Ai film che guardi. Ai discorsi più

ricorrenti che ti capita di fare con gli amici e colleghi di lavoro. Prenditi tassativamente

soli 5 giorni di tempo per decidere. Anche perché appena finito di leggere questo

Report e applicate le relative strategie, ti sentirai assai felice e motivato dopo le 24 ore

promesse, per cui il lavoro sarà molto piacevole.

Prendi un grande foglio bianco e una penna e vai in un posto tranquillo, sia un parco,

una panchina, un paesino vicino al posto in cui vivi, la tua scrivania; insomma un

qualsiasi posto in cui puoi passare un’onesta ora solo con i tuoi pensieri. Comincia a

buttar giù una lista di attività piacevoli che ti piacerebbe svolgere, una lista di pensieri,

sogni di vita. Cerca di mantenere anche una certa concretezza. Non curarti in questa

fase di quello che scrivi e lascia piuttosto che la penna faccia il lavoro per te.

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© 2015 12 Michele Mocciola

Vai in un bosco, nella natura, con un semplice foglio di carta e una penna, e comincia a

scrivere cosa ti caratterizza la tua vita, una lista che dirà chi sei e cosa ti piace fare.

Hai bisogno di rievocare emozioni. In tal senso può aiutarti la tua musica preferita e un

calice di buon vino. Non sentirti stupido e non sottovalutare questo momento perché si

tratta di quanto di più importante tu possa fare per te stesso. Considerando che in

passato ti hanno letteralmente obbligato a studiare materie che non t’interessavano

minimamente ed ad assistere alle relative lezioni, è davvero il minimo dedicare questo

tempo a te stesso.

E’ finalmente il modo di mettere nero su bianco cosa vuoi dalla vita e cosa ti definisce

come persona. Assicurati di dedicare almeno un’ora al giorno dei cinque giorni in

quest’attività e prendi la cosa con serietà assoluta. Non è un percorso in cui tornerai

indietro. Devi essere pronto a bruciare le tue navi da guerra, dopo che sei salpato e hai

deciso di attaccare l’isola. Devi entrare in modalità: non posso fallire se non smetto di

tentare. Emozionati e scrivi la tua lista dei desideri. Assicurati di scrivere tutto quello

che riveste un significato per te. In termini di lavoro, passioni, attività piacevoli.

Alla fine dei cinque giorni, fai una cernita delle voci più importanti, più concrete e più

significative che escono fuori dalla tua lista e che abbiano attinenza con la scelta di una

professione. Con la massima ragionevolezza di cui disponi, fai un’ottima intersezione

tra quello che può essere un lavoro/professione reale e attività che siano il più possibile

congruenti con la tua personalità e con quello che desideri.

Scegli il tuo campo con il cuore e non con la mera convenienza.

Scegli di occuparti delle tue passioni; o per lo meno trova un onesto compromesso tra

le due cose: un lavoro/professione vendibile, che risponda ad esigenze e bisogni, e che

sia il più possibile in linea con la tua personalità e con quello che ami fare, con le

attività caratteristiche che ti definiscono come persona e che vengono fuori dalla tua

lista dei 5 giorni; una volta scelto il campo, sia quello delle vendite, della musica, delle

consulenze aziendali, non avrai, per definizione, remore a buttarti a capofitto e senza

voltarti indietro.

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© 2015 13 Michele Mocciola

E’ meglio cercare subito un lavoro in quel campo, piuttosto che spendere una fortuna

in formazione: in questo modo verrai pagato, e l’azienda ti darà la possibilità di

formarti gratuitamente. A volte non sarà certo il lavoro più calzante e perfetto, ma sarà

un buon inizio. Nel tempo libero leggi tutto quel che puoi relativamente al tuo campo e

non smettere mai di formarti in tal senso, partecipando a corsi, seminari, fiere di

settore, incontrando i più bravi professionisti del tuo campo, stringendo alleanze

strategiche. Non ti peserà perché è esattamente quello che vuoi fare. Con il tempo

acquisirai maggiori competenze, i tuoi servizi assumeranno maggiore valore, la tua

figura professionale acquisirà sempre più stima, e potrai spiccare il volo e fare il salto

di qualità.

Quando una persona lavora per la propria passione, non ci sono confronti da temere.

Fare il venditore soltanto per i soldi, e basta, se non c’è la passione di migliorarsi,

diventare un venditore migliore, capire la psicologia delle persone, significa

condannarsi a scarse probabilità di riuscita e all’infelicità di passare il proprio tempo

schiavo dei soldi. Per poi vedere che c’è un mucchio di gente che guadagna e

guadagnerà più di te, sempre e comunque.

La società ci dà un messaggio sbagliatissimo e non ci insegna a trovare le nostre

passioni, si accetta un “posto fisso” a caso, che fisso non lo è neanche più, e ci si

trascina tra precariato e aspettare le feste. Francamente preferirei rischiare di finire

barbone piuttosto che invischiarmi in tali meccanismi. Un barbone con dignità che non

si adagia ma che ha in testa il proprio sogno. Avere in testa un sogno aiuta a scegliere

di Vivere la Vita nonostante la pioggia, la morte di una persona cara, la crisi

economica, l’apparente non senso dell’esistenza, gli umori neri. Un sogno o un

obiettivo danno significato alla Vita stessa.

Quando si sceglie con il cuore, l’unico confronto e l’unico paragone che la persona fa,

non è con il calciatore che guadagna 10 milioni di euro l’anno (quando del resto per

questo qualcuno ci sono 10 milioni di aspiranti calciatori che guadagnano ZERO euro

l’anno), né con il vicino con la Mercedes, né con il vip o valletta di turno. Quando la

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© 2015 14 Michele Mocciola

persona sceglie con il cuore, non puoi convincerla a barattare nulla in cambio della

rinuncia al proprio lavoro. Se ne infischia dei confronti.

Il confronto devi farlo esclusivamente fa il te stesso di ieri; è stupido accontentarti di

un’ipotetica felicità, se la felicità è alla fine del percorso. La felicità è E DEVE ESSERE la

strada stessa, del tuo percorso.

Ricapitolando, cosa devi fare?

Metti a posto la tua vita iniziando da un qualsiasi compito PICCOLO. Come,

metaforicamente, lavare una pila di piatti, acquistare il jeans che ti manca, pulire la

soffitta, iniziando a portare un compito X FINO IN FONDO SENZA SE E SENZA MA.

Scoprirai che sarà un modo di procedere che atomo, dopo atomo, aumenterà la tua

autostima a mille e che potrai applicare a compiti sempre più complessi.

Questi compiti ben presto assumeranno il nome di OBIETTIVI. Per te diventerà una

seconda natura portare a termine le cose e il senso di soddisfazione sarà immenso. La

difficoltà crescente degli stessi sarà molto graduale e il modo di portare a termine le

cose diventerà parte delle tue abitudini. Dopo non più di qualche giorno che compi

questo processo alla perfezione per le piccole cose, puoi porti l’obiettivo: ”Trovare cosa

desidero fare nella vita, il mio più grande sogno di vita”.

A quel punto, in non più di 5 giorni come tempo limite, ti doterai di un foglio e di una

penna che porterai con te e scriverai frasi e desideri, piccoli e grandi, che ti

caratterizzano come persona. Ti potranno aiutare le tue letture (i libri che leggi, i film

che guardi dicono qualcosa di te). Potrai aiutarti con della buona musica o un calice di

vino e lasciarti emozionare. Scrivi ciò che ti emoziona. Potrai anche usare

intelligentemente due fogli. Uno per i desideri puri (come “fare un giro in una barca a

remi nel lago X”, oppure “fare bungee jumping” oppure “fare un giro in mongolfiera”,

qualsiasi cosa desideri da sempre o ti incuriosisce) e uno per plausibili attività

lavorative, anche semplici attività che ritieni solo piacevoli ed essendo anche generico

in questa fase “vorrei occuparmi di qualcosa che abbia a che fare con le persone”

“vorrei stare di fronte a un computer” “vorrei scrivere email” “vorrei progettare case”

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 15 Michele Mocciola

“vorrei viaggiare”, per poi diventare sempre più specifico con il passare dei giorni.

Ricorda: pensieri che sono stati ricorrenti nella tua vita, sono obiettivi che non

mentono. Un’idea è una serie di pensieri e informazioni correlate, quindi va bene

essere generici all’inizio, non preoccuparti. Meglio di un foglio bianco ;).

Se sei una persona a cui è sempre piaciuto disegnare, includerai questo nella lista

tassativamente. Quanto più una cosa sei disposto a farla anche gratis, tanto più è un

obiettivo sincero, che viene dal cuore e per il quale non ti pentiresti mai.

Devi occuparti di attività in cui sei in grado di dare valore, soddisfare bisogni, e che

quindi sono in linea con la tua personalità. Anche se al momento sei sprovvisto di

tecnica, non importa. E’ molto più importante la passione che le conoscenze attuali, dal

momento che le stesse si possono ottenere, la passione no. Se sei una persona

tendenzialmente solitaria, e la cosa ti piace, non ha senso fare il PR o qualcuno che a

tutti i costi deve snaturarsi e parlare in pubblico (a meno che non sia qualcosa che

desideri e che ti sta a cuore cambiare); insomma un conto sono i desideri, un conto è la

campana di vetro della zona di confort.

Dedica diverse ora al giorno a questa attività, con una scadenza di cinque giorni,

scrivendo la tua lista preferibilmente anche in ambienti diversi: la tranquillità della tua

casa, un bar, una biblioteca, un prato, un ristorante di un paesino vicino, una panchina

di un parco, la tua automobile, una piazza. Con la pioggia e con il sole. Di giorno e di

sera. Cerca di variare il più possibile le condizioni in cui operi, per quanto possibile

naturalmente.

Alla fine dei cinque giorni, dovresti avere uno, o due, documenti che dicono molto di

te. Cerca di operare una scelta che sia una ragionata intersezione di cuore, cervello e

buon senso. Se ti piace fare la ballerina, ma sei adulta, potresti decidere di occuparti

dell’organizzazione di eventi vicini al mondo del ballo, non avrebbe senso mettersi a

studiare danza per lavoro. E’ un esempio stupido, ma spero si capisca il senso. Un

misto di cuore, cervello e buon senso sono preferibili.

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 16 Michele Mocciola

Una volta che avrai fatto la tua scelta, sarà sicuramente buona, ragionata e di cuore.

Non si può sbagliare per definizione. Già questo singolo punto è molta parte del

processo. Impara a portare a termine piccolissimi compiti SEMPRE E COMUNQUE.

Una volta che hai scritto un obiettivo su un foglio di carta, entrerai in modalità

OSSESSIONE REALIZZATIVA. Non potrai tirarti indietro per nessuna ragione e scusa.

Diventerai un CAGNACCIO che non molla la presa neanche se viene bastonato ma

solo quando strappa completamente il lembo di carne. E’ così che si diventa tosti. Che

non si baratta la propria felicità in cambio di nulla. Avendo l’umiltà di partire dalle

piccole cose. E di acquisire un’abitudine che ti porterà da piccoli successi fino a grandi

imprese. Sarà graduale e assai piacevole come processo. Ti basta solo questo per

diventare una persona di gran lunga migliore del te stesso di ieri. E il mio obiettivo che

perseguirò come il peggiore dei cagnacci è che tu sia felice e diventi ciò che desideri

diventare.

Devi diventare un artista degli obiettivi, piccolissimi all’inizio. Fregatene e non fare

confronti. Il riflettore sarà acceso solo su di te e l’obiettivo del momento. Il resto del

mondo andrà a farsi fottere. Esisti solo tu e il piccolissimo spazio che esiste tra ciò che

hai scelto di fare in quel momento e l’equivalente fisico. Non esisteva nello spazio

tempo prima che tu lo pensassi, la tua forza di volontà porterà a materializzarsi

fisicamente. Esisti solo tu. Il mio piccolo grande obiettivo sei TU. E non accetto

fallimenti. Da me o da te. Fallire, oggi, non è un’opzione.

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© 2015 17 Michele Mocciola

COME SENTIRTI BENE

ALL’ISTANTE E PORTARE IL

TUO UMORE ALLE STELLE

Questo è uno dei capitoli e argomenti a me più cari. Probabilmente il più importante

dell’intera area Crescita Personale, un capitolo che ti consiglio di leggere, rileggere,

studiare a fondo e incidere per sempre nella tua mente e nelle tue azioni. Ne hai tutto

da guadagnare, credimi.

Per compiere una qualsiasi impresa e avanzare con successo nella vita, devi diventare

un esperto dello stare bene. L’umore non è una conseguenza del successo ma ne è la

causa stessa. L’umore è direttamente proporzionale alle azioni efficaci. Umori neri

portano all’inazionismo più completo. Umori alle stelle portano a innumerevoli azioni,

e, come corollario, ti sentirai BENISSIMO. Scusa se è poco! Due ragioni fondamentali

per imparare le tecniche per portarlo letteralmente alle stelle.

Cosa devi fare per stare alla grande ogni giorno?

Ci sono tre fattori determinanti. Analizziamoli.

Il Linguaggio. L’umore è enormemente influenzato dal tuo linguaggio. Le parole

hanno potere. Le parole hanno avuto il potere di smuovere popoli, scatenare guerre e

portare pace, hanno il potere di scatenare l’amore e l’odio. Parole che denotano

entusiasmo hanno potere sull’umore. Moltissimo potere. Parole scoraggianti idem.

Immagina di avere un problema X. Un problema di natura economica. Potrai dire a te

stesso la cosa in mille modi diversi. Agli estremi dello spettro dei modi ci sono

pressappoco:

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 18 Michele Mocciola

1) Ho un problemino da nulla e temporaneo di natura economica che risolverò

prestissimo ed è anche divertente perché è una sfida.

2) Ho dei gravissimi problemi economici, sono disperato, abbattuto, a terra e non so

proprio come potrò mai risollevarmi.

Le due frasi possono descrivere la stessa situazione. La prima addolcisce tantissimo la

stessa, la seconda la appesantisce oltremisura e ti porta a un drastico e repentino

peggioramento dell’umore.

Idem per un altro esempio in positivo. Ossia:

1) Oggi non ho nessun dolore, non sono sicuro duri, che farò se mi si presenta? Ahimè.

2) Oggi sto straordinariamente bene, mi sento benissimo, alla grande, forte come un

toro.

Il modo di parlare/pensare ti porterà a stare ancora meglio, porterà il tuo umore di un

enorme gradino più in alto rispetto alla frase 1 che invece lo porterà a terra. Bada bene:

non si tratta di raccontarsela, quanto di essere esageratamente ottimisti. Le

esagerazioni non sono il massimo nella vita, l’eccezione puoi farla proprio qui. Non

dico che devi battere cinque agli sconosciuti per strada, dico che devi ABITUARTI a

vedere le situazioni nella maniera più positiva possibile e a descriverle con un

linguaggio il più positivo possibile, non tanto per fare un esercizio sterile: ma perché il

linguaggio è potente e migliora l’umore insieme ad altri fattori che vedremo ora. E

l’umore è responsabile diretto del successo e della felicità istantanea!

Le Credenze. Credere o non credere possibile qualcosa è un potentissimo mezzo per

migliorare l’umore. Henry Ford affermava in tal senso “Che tu lo creda possibile o no,

avrai comunque ragione”. Prendiamo un obiettivo parecchio ambizioso. “Imparare

l’inglese in tre mesi”. Posso prendere due decisioni in merito. Crederlo possibile. NON

crederlo possibile.

Nel primo caso avrò le ali ai piedi: lo crederò appunto possibile e tenderò a ricercare

corsi e testimonianze di chi ce l’ha fatta, mi metterò consciamente e inconsciamente in

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 19 Michele Mocciola

condizione di reperire le informazioni migliori, il cuore della lingua che serve per il

90% delle conversazioni, prenderò in considerazione il fatto di fare un corso intensivo

in terra straniera, occuperò il mio tempo libero con un ascolto continuo passivo,

scriverò testi, email e mi sforzerò di intensificare il processo, perché CREDO

L’OBIETTIVO POSSIBILE e mi comporto CONGRUENTEMENTE con quella credenza!

Idem, se non ritengo possibile l’obiettivo, la stessa congruenza farà sì che io tenda

all’inazionismo più completo e a non impegnarmi affatto per l’obiettivo, con differenze

prestazionali incommensurabili rispetto al caso uno. Le credenze sono un interruttore

potentissimo per l’umore e, sapute usare in positivo, saranno in grado di moltiplicare

le tue azioni in maniera esponenziale, portandoti da un risultato all’altro nel corso

della tua vita.

Naturalmente non devi sforzarti di credere le cose più assurde. Le credenze vanno

corroborate dalla tua autostima. Man mano che diventi un artista degli obiettivi, che

porta a termine con efficacia ciò che ha deciso, automaticamente stai rafforzando

prepotentemente la fiducia in te stesso, la tua autostima, e il tuo livello di credenze.

Se finora sei stato pigro e inconcludente con l’apprendimento, per la tua

personalissima e sbagliatissima scelta di ritenerti scarso, è normale che non darai

sostanza alla credenza e all’obiettivo “imparare l’inglese in tre mesi”.

Potrai comunque partire dal basso, dicendo a te stesso: ”Finora ho creduto di essere

scarso nell’apprendimento di una qualsiasi disciplina, ora sto per dimostrare a me

stesso quanta sia falsa questa credenza e comincerò da un compito a tiro portandolo

fino in fondo al 100% senza possibilità di scelta”.

Partirò magari dall’apprendimento delle mie prime 10 parole, TASSATIVAMENTE. E

dimostrerò a me stesso che ce l’ho fatta. Atomo di autostima in più. Credenza

corroborata. Livello successivo. Altre 30 parole in più. Altro grosso atomo di autostima

in più. Credenza maggiormente corroborata. Le prime 10 frasi complesse in inglese. E

così via.

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© 2015 20 Michele Mocciola

L’umiltà e la costanza dei piccoli passi portano a traguardi inimmaginabili. Impara a

sfruttare questa potentissima arma delle credenze, rafforzando secondo dopo secondo

la tua autostima, grazie ai piccoli obiettivi portati tassativamente a termine.

Il Focus. Il Focus è il terzo fattore principe che è in grado di migliorare l’umore

all’istante. Immagina di essere in uno stadio, dove si sta svolgendo una manifestazione

olimpica. Tutta la folla è in estasi, è una splendida giornata di sport e le emozioni si

susseguono per tutto il giorno. Sugli spalti ci sono 80.000 persone, tutte euforiche ed

eccitate per la manifestazione. Però, tra la folla, scorgo un paio di giovani che litigano

animatamente. Decido di puntare il mio binocolo per tutto il tempo della

manifestazione, su questi due giovani. Durante tutta la giornata non fanno altro che

litigare.

Avrei potuto osservare l’evento, in cui 79.998 persone sono in estasi nel godersi lo

spettacolo più bello del mondo. Invece decido di osservare solo i due giovani che

litigano. Alla fine della manifestazione il mio cervello giudicherà l’evento come

assolutamente negativo, essendosi tutto il tempo concentrato e nutrito di ingressi

negativi. Elaborerà il tutto come esperienza da cancellare, e il mio umore di

conseguenza andrà a terra.

Viceversa, posso abituarmi a concentrarmi sul positivo in esperienze totalmente

negative e appunto a interiorizzare quest’abitudine. Ripeto, non come esercizio sterile e

fatto ad ogni costo per essere ottimista, ma perché il focus positivo migliora l’umore

esponenzialmente. E un alto umore produce azioni esponenziali che aumentano a

dismisura le probabilità di realizzazione certa dei tuoi obiettivi.

Una persona felice è una persona che agisce. L’azione è una conseguenza, e anche una

causa stessa, della felicità. “L’azione è il miglior antidoto contro l’inquietudine”, scriveva

Wayne Dyer. Una persona ansiosa lavora di testa, una persona di sostanza si dà da

fare, ed è l’azione stessa che contribuisce a far scomparire un’ansia paralizzante.

Cosa devi fare da adesso in poi?

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 21 Michele Mocciola

Le tre regole d’oro: abituati ad usare il linguaggio, mentale ed effettivo, migliore

possibile in ogni situazione, negativa o positiva che sia. Specie ad alta voce, quando

puoi naturalmente, rafforza ulteriormente l’umore.

Abituati a formulare i tuoi obiettivi permeandoli di credenze positive e potenzianti e

dai sostanza alle stesse aumentando a dismisura la tua autostima grazie alle

realizzazioni stesse portate fino in fondo TASSATIVAMENTE.

Abituati a focalizzarti e a enfatizzare solo gli aspetti positivi delle situazioni che ti si

presentano e di quelle che riguardano i tuoi obiettivi. Avrai sempre un umore alle

stelle e diventerai una persona che moltiplica le sue azioni. Umore alle stelle significa:

ESSERE FELICI e, gratis praticamente, avvicinarsi alla probabilità certa di raggiungere

i tuoi obiettivi di vita. Si vince due volte. E la felicità è ISTANTANEA.

Insisto ancora; da oggi abituati tassativamente a fare questi esercizi ogni santissimo

istante; non dire: va bene, dici piuttosto: sono entusiasta, sto alla grandissima. Se va

malissimo, dici: andrà alla grande. Funziona! Credi possibile ciò che desideri, e dà

sostanza alle credenze attraverso i piccoli compiti portati a termine senza

compromessi, TASSATIVAMENTE.

Punta la tua lente, il tuo focus solo sugli aspetti positivi della tua vita e di ogni

circostanza. Anche in noiosissime riunioni di condominio in cui si fa polemica

piuttosto che risolvere problemi, fai i tuoi esercizi: punta la tua lente su pensieri su

come svignartela, simula una telefonata, ridi sotto i baffi, trova un complice per farti

due risate sulla situazione, come quando a scuola guardavi la faccia di un compagno e

scoppiavate a ridere al solo guardarvi. Forza :)!

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 22 Michele Mocciola

COME DIVENTARE IL TE

STESSO MIGLIORE

POSSIBILE

Se ti senti bloccato nella vita, c’è sempre qualcosa che puoi fare. Puoi agire nella

maniera migliore possibile per quella situazione e non lasciarti paralizzare dagli eventi.

Tutti gli uomini si trovano di fronte a situazioni su cui non hanno alcun controllo.

Quando si ha un problema tieni presente sempre questa grande verità. Nel suo libro

“Elementi di Motivazione alla Vita” il professor Giancarlo Baggio fa una lucida analisi

inerentemente a problemi e preoccupazioni che affliggono il genere umano. In pratica

secondo l’autore il 92% delle preoccupazioni che occupano sono INFONDATE. L’8% fa

parte di preoccupazioni legittime. Di questo 8%, il 95% dei problemi possono essere

risolti. Il rimanente 5% fa parte di problemi che sono al di là delle capacità e possibilità

di qualsiasi persona. Si tratta, a mio avviso, di un’analisi molto lucida e verosimile.

La differenza tra le persone che realizzano i loro sogni e chi non è abituato a farlo o non

ne è ancora capace è questa: le persone del secondo tipo sono paralizzate da ansie e

problemi e di conseguenza non agiscono, dando modo a questi di diventare come un

cancro della loro mente; le persone del primo tipo hanno capito che i problemi fanno

parte della condizione umana, e agiscono nonostante paure e problemi stessi; la

differenza è l’azione, ripeto, l’antidoto contro ogni inquietudine.

Tieni presente questa grande verità: se le cose che ti affliggono sono risolvibili non ha

senso preoccuparsene. Se le cose che ti affliggono non sono risolvibili, non ha

comunque senso preoccuparsene, dal momento che le tue preoccupazioni non

cambiano lo stato delle cose.

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 23 Michele Mocciola

La maniera migliore di rispondere è l’AZIONE, sia che tu affronti problemi risolvibili

(con l’azione direttamente canalizzata verso ciò che posso fare), e sia con problemi

irrisolvibili, scegliendo, il più possibile, di concentrarti verso cose su cui hai maggior

controllo e accettando ciò su cui non hai effettivamente controllo.

A volte ci tormentiamo per questioni su cui nessun essere umano ha risposte,

affibbiandocene indirettamente e inconsciamente la colpa.

A tal proposito viene in aiuto questa meravigliosa massima di Mark Twain, saggista,

scrittore e docente americano: “Ho attraversato momenti terribili in vita mia, alcuni dei

quali sono realmente accaduti”.

Senza un pensiero negativo, non esiste il corrispondente stato d’animo negativo

provato. La cosa che devi fare è sostituire ogni scampolo di pensiero negativo con il

corrispondente in positivo. E abituarti a farlo ogni santo secondo, come un culturista

della mente. Devi essere un culturista per la tua mente. Un professionista instancabile

che si allena ogni secondo della sua vita. Devi essere un drogato di pensieri positivi.

Devi essere un tossico del sorriso. Devi abbondare ed esagerare in questo. Euforia.

Entusiasmo. Azione. Realizzazioni. Soddisfazioni personali.

L’unica preoccupazione che ti è concessa: devi preoccuparti di essere semplicemente la

versione migliore possibile della splendida persona che sei. Come fare?

Il già citato Wayne Dyer, ha individuato in 4 punti tale processo: Pensiero Lucido,

Buon Umore, Lavoro Sodo, Fiducia in Se Stessi.

Nell’ambito delle realizzazioni personali il pensiero è lucido quanto più è chiaro il

nostro obiettivo principale di vita (e la lista degli altri obiettivi), il quale è in grado di

dare una direzione, un senso e un ordine a tutte le nostre azioni.

Per il buon umore ti rimando al capitolo relativo, in cui vengono analizzati i tre punti

principali che portano l’umore alle stelle (Linguaggio-Pensiero, Credenze, Focus) e

conseguenti abitudini per massimizzarlo giorno per giorno.

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 24 Michele Mocciola

Il lavoro sodo è un diretto corollario della definizione di obiettivi che ci stanno a cuore

e dell’umore: quanto più il nostro umore è alle stelle, tanto più tenderemo a compiere

azioni efficaci in direzione dell’obiettivo stesso. Umore infinito porta a obiettivi certi.

Umore nullo, lascia l’obiettivo al caso (valore vicino allo zero, per desideri anche di

minima complessità).

Il quarto fattore, la fiducia in se stessi, deriva sostanzialmente dall’autostima, la quale

deriva dai risultati. Più risultati ottieni, più atomi di autostima guadagni, giorno per

giorno. Abituarsi a svolgere al 100% anche piccolissimi obiettivi non farà altro che

innalzare il tuo valore agli occhi di te stesso, e automaticamente agli occhi del

prossimo.

La conseguenza naturale di questo processo sarà quella di essere il te stesso migliore

possibile in ogni situazione di vita, sarai una persona decisa, solare, assertiva, che non

prevarica il prossimo e non si lascia allo stesso modo prevaricare, libera dal bisogno di

approvazione, e con la massima consapevolezza del suo valore.

Ripeto: devi solo tenere in testa la configurazione migliore possibile dei tuoi pensieri,

della persona che desideri diventare, e dei tuoi desideri, partendo da piccolissimi

obiettivi. Ricorda: Pensiero Lucido, Buon Umore, Lavoro Sodo, Fiducia in Se Stessi.

Con le relative strategie sopra descritte.

Puoi decidere di applicare il tutto ORA, non domani. Sono concetti alla fine

semplicissimi, è l’abitudine che richiede costante attenzione almeno nella fase iniziale.

Ti posso assicurare che entrare in questa modalità di pensiero-azione, ti porterà una

soddisfazione crescente ISTANTANEA. E’ un videogame della realtà. Non hai bisogno

di altro per essere felice qui e ora. Godrai del processo di raggiungimento dei tuoi

sogni e della persona che stai per diventare, secondo per secondo. Desideri una villa

con giardino e piscina? Quanto è più bello partire dal progetto della stessa e godersi

tutto il processo gustandosela mattoncino dopo mattoncino? Quanto è più bello il

Natale perché c’è tutto il periodo prenatalizio con luminarie, tradizioni, cibi natalizi e

tutto quanto viene prima e durante?

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 25 Michele Mocciola

Impara a goderti il processo che colma il vuoto tra il te stesso di oggi, la persona che

desideri diventare, il tuo obiettivo definito su un foglio di carta e nei tuoi pensieri, e

l’equivalente fisico del domani. Goditi secondo per secondo della tua splendida VITA

:)!!!

Tre abitudini sane per diventare una persona migliore

Elimina i confronti.

Ho scritto più volte: i confronti uccidono la felicità. Fu un caro amico, Johan, anni fa, a

dirmi questa frase. E non a caso. Perché a mia volta ero solito fare i confronti, nel bene

e nel male. Quella frase si scolpì letteralmente nella mia mente. Aveva ragione, faceva

senso. Siamo abituati a fare i confronti, quando non abbiamo desideri autentici propri.

Questo settore si chiama crescita personale non a caso. Riguarda la TUA persona. I

confronti vanno sì fatti. Ma con il te stesso di ieri. La vita è una corsa su se stessi, e il

tuo unico avversario è il te stesso di ieri. E’ la tua ombra nella corsia adiacente. Le

persone più sane sono quelle che sono solite guardare a se stessi, fanno sana

autocritica, liberandosi da sensi di colpa e ansie paralizzanti.

Non dico non ci debba essere competizione con un “avversario”. Dico solo che quando

questa competizione diventa malsana, come ricerca esclusiva di vincere per battere

l’avversario, e non per migliorare se stessi, per apprendere dall’avversario altre

tecniche, con rispetto e accettazione, allora è il caso di rivedere le cose. La competizione

serve, stimola gli sforzi e l’allenamento, è uno sprone enorme. Ma solo quando è sana e

quando ci si libera dal desiderio di prevaricare l’avversario o il prossimo, e si lotta

invece per migliorare se stessi.

Elimina le critiche.

Criticare il prossimo non serve assolutamente a nulla, se non a peggiorare i rapporti, e

l’umore stesso. Assai spesso, anche se difficilmente lo ammetterai, si tratta di un

meccanismo psicologico secondo il quale si tendono a criticare i difetti e le mancanze

che ravvisiamo negli altri e che in realtà sono NOSTRI difetti e mancanze.

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 26 Michele Mocciola

Un esempio? Non puoi pretendere che la tua ragazza sia in perfetta linea se tu stesso

sei un pappamolle. Comincia a fare palestra e a curare il tuo corpo invece di criticare,

avrai infinite probabilità in più di ottenere dagli altri, ironicamente, proprio quel che tu

voglia con IL TUO ESEMPIO. Sarà a regime come se l’altro “non si sentisse alla tua

altezza”, in questo specifico esempio, e DECIDA IN PRIMA PERSONA, di cambiare in

meglio, o meglio allinearsi a ciò che tu sei diventato. Questo vale a maggior ragione

con i propri figli e amici. Gli altri guardano chi sei, cosa fai, non ciò che dici.

Anche nell’attirare le persone giuste, bisogna in massima parte lavorare su se stessi. Se

si desidera una persona puntuale, dobbiamo esserlo noi stessi in primo luogo. Se si

desidera una persona piacente, è un imperativo categorico curare anche il nostro

aspetto fisico e essere cultori del proprio corpo. Se si desidera una persona gentile al

nostro fianco, faremo della gentilezza la nostra arma migliore. Questo farà sì che

automaticamente la persona che è già al vostro fianco decida pacificamente di

migliorare a sua volta gli aspetti mancanti e allinearsi al nuovo te stesso, oppure la

cosa finirà naturalmente e in maniera indolore, va bene in entrambi i casi.

Elimina le lamentele.

A mio modo di vedere lamentarsi è umano. Non sopportavo quando qualcuno diceva:

”Ok, ti lamenti? Ma a che serve?” Be, ma non è che qualcuno si lamenta di vita o

situazioni perché vuole che la cosa serva. E’ piuttosto una reazione umana e naturale

quando le cose non vanno.

Non è che non bisogna lamentarsi perché la cosa non serve: non bisogna lamentarsi

perché è, purtroppo, addirittura dannoso. L’umore va a terra, e che succede quando

l’umore va a terra? Azione zero. Zero risultati. Zero obiettivi. Lamentarsi è umano e

comprensibile (entro certi limiti), tuttavia non permette di procedere in maniera

funzionale al nostro percorso.

Il fatto che le persone possano cambiare drasticamente la propria vita cambiando

atteggiamento è una realtà ormai accertata. Qualcuno diceva che è addirittura la più

grande scoperta della nostra generazione, il fatto che si possa cambiare la propria vita

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 27 Michele Mocciola

cambiando il proprio atteggiamento. (William James, Harvard University). Se proprio

bisogna reagire, l’arrabbiatura è molto più salutare della lamentela. Specie se

canalizzata contro il problema (e mai contro una persona!)

Il dottor Dyer scriveva che quando siamo inclini a lamentarci, dovremmo piuttosto

indagare su cosa stiamo evitando in quel momento. Sicuramente è un esercizio più

produttivo e che induce all’azione.

Essere positivi.

Partiamo da questo assunto. Supponiamo vogliate metter su un fisico da paura. Chili e

chili di muscoli. Quel che serve in sostanza è: un programma di allenamento crescente

e professionale; mangiare in un certo modo, quantità, tempi; ore di sonno in cui i

muscoli crescono e si rigenerano. Per anni.

La mente funziona allo stesso modo. Serve allenamento. Nessun aspirante culturista

pretende di avere risultati dalla sera alla mattina. Va in palestra decine e decine di

volte, prima di vedere i primi risultati. Lo sa e lo accetta. E molti ottengono il successo,

altri lasciano. Con la mente il problema è questo. Leggiamo un articolo che parla

dell’importanza del pensiero positivo. Rimaniamo colpiti e pensiamo “Sì, fa senso, da

oggi voglio essere così”. Ci svegliamo il giorno successivo, e l’articolo è dimenticato.

Proprio dimenticato. Passano di mente non solo l’articolo stesso, ma proprio l’impegno

che si è preso, e le vecchie abitudini, positive o negative che siano, prendono il

sopravvento.

In questa fase del processo quel che devi tenere a mente è questo: cambiare mentalità è

un processo quotidiano, che richiede all’inizio sforzo, attenzione e determinazione.

Così come lunghe ore alleneresti il tuo fisico o le tue mani, se ad esempio desideri

diventare pianista, alla stessa stregua e con maggiore intensità, devi allenare la tua

mente (in realtà anche il pianista allena la mente allenando le “mani”, ma questo è un

altro discorso).

Il miglior esercizio che puoi fare è sforzarti letteralmente di trovare il positivo in ogni

situazione, secondo per secondo. Come una specie di videogioco. Questo per essere

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 28 Michele Mocciola

stupidamente positivi tanto per? Anche quando le cose vanno male? No,

semplicemente perché l’ottimismo induce all’azione, e l’azione è quanto di più

importante ci sia per realizzare i tuoi obiettivi. Una vita fatta di ottimismo produce una

quantità di lavoro e azioni efficaci esponenzialmente più grande rispetto a una vita con

pensiero neutro. E’ sicuramente un esercizio che vale la pena fare. Da questo momento

in poi ricordati due cose:

1) Devi allenare la mente come alleneresti il tuo fisico se decidessi di essere un

campione di bodybuilding.

2) Devi sforzarti di trovare il positivo in tutte le situazioni, come se fosse un

videogioco, distaccato dalla situazione stessa.

La tua efficacia ne beneficerà enormemente!

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 29 Michele Mocciola

COME SAPER SEMPRE

COSA FARE

Non è sempre facile attuare delle scelte. Spesso la vita ci mette in condizione di non

sapere quale sia la cosa migliore per noi. In passato ero solito calcolare al millesimo

tutte le potenziali possibilità. Come un computer impazzito. Ero solito immaginare

tutte le possibili configurazioni e sottoconfigurazioni di scelte, con il risultato di avere

un mare di possibilità, e allo stesso tempo, non averne nessuna. La realtà dei fatti è che

in fatto di scelte, da un lato fai benissimo ad avere per iscritto obiettivi a lungo termine;

d’altra parte è sempre meglio navigare a vista e scomporre gli obiettivi in sotto-

obiettivi, in modo che sappiamo sempre qual è il prossimo passo da fare.

Se sei in una situazione di stallo apparente, e non sai assolutamente come muoverti, il

miglior consiglio che ti posso dare è questo: non prendere decisioni importanti in una

condizione di ansia, agitazione, disperazione, noia, depressione. Rimandale. A

quando? Ora vediamo.

Poniti in questo caso obiettivi minimi, orari: pulire i vetri, lavare i piatti, cambiare le

lenzuola, riparare il rubinetto che perde da anni, montare la mensola che devi montare

da anni, finché non avrai più compiti pratici che ti saranno rimasti (dopo giorni,

settimane).

Può sembrare una madornale fesseria: ”ma come, io mi trovo disorientato e questo mi

dice di pulire il water?” La realtà è che molto spesso nessuno sa cosa fare in una

determinata situazione. Esistono situazioni intricate nella vita che vanno messe a

cuocere a fuoco lento, per cui è meglio entrare in modalità di azione, e affrontare tutto

l’affrontabile nel frattempo. Leggasi: prenderò la decisione migliore possibile IN QUEL

DATO MOMENTO, senza confronti alcuni con le altre persone. Se la mia situazione è

tale che sono bloccato da fattori esterni e scarsamente controllabili, è meglio mollare la

presa per un periodo e investire le proprie energie, mentali e fisiche, su qualcos’altro.

Il Giorno Migliore della Tua Vita – Michele Mocciola

© 2015 30 Michele Mocciola

Un obiettivo raggiungibile in quel dato momento. Come un laser che si concentra su un

compito molto specifico, cancellando dalla mente tutto il resto. Naturalmente quando

dico di pulire il water è metaforico. Si può iniziare pure da qui, ma è bene che a piccoli

passi ti sposti verso compiti sempre più complessi e inizi a definire i primissimi

obiettivi. Semplici, e poi sempre più composti, con spirito realizzativo positivo e

sempre più entusiasta. Ti bastano 24 ore credimi!

Questo ti permetterà di uscire dallo stallo mentale di inazionismo e di sentirsi bloccati,

e pensare a cose che provocano ansia e su cui è bene non prendere decisioni al

momento, per canalizzare se stessi verso qualcosa che “fa più senso” in quel momento,

o che comunque è attuabile e va comunque fatta. Non a caso non stupirti che “Chi ha

tempo non aspetti tempo” e “Non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi” siano

perle di saggezza popolare da tempi immemori.

COME PER MAGIA, usciranno sempre compiti e obiettivi più disparati che daranno

ben presto una direzione, un senso e un ordine alla mia vita, e moltissimi problemi

scompariranno assolutamente da soli, senza che tu abbia sprecato tempo e investito le

proprie energie su cause perse :)! GARANTITO! Spariranno Senza investirci e sprecare

energie mentali! Non a caso è celebre questa citazione di Albert Einstein: ”I problemi

non possono essere risolti allo stesso livello di pensiero che li ha generati“.

Molti cultori del pensiero positivo citano a tal proposito la Legge di Attrazione,

secondo la quale rispondere a una situazione problematica con ansie, porta ancora ad

ansie. Io preferisco pensarla nella maniera pratica di Wayne Dyer: da sempre il miglior

antidoto contro l’ansia e la preoccupazione è L’AZIONE. A tal proposito un filosofo e

scrittore italiano, Salvatore Brizzi, afferma:” Non sei ansioso perché sei povero, sei povero

perché sei ansioso. Non devi lavorare sul discorso ricchezza/povertà, ma è sull’ansia stessa che

devi lavorare”. Sono d’accordo. E il miglior sistema per eliminare l’ansia (a meno che

non parliamo di particolari situazioni cliniche) è una sana dose di AZIONISMO.

Come fare per passare all’azione? Porsi un obiettivo minimo, portare il proprio umore

alle stelle lavorando sulle credenze, linguaggio e focus (leggi le strategie del capitolo

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© 2015 31 Michele Mocciola

relativo), realizzarlo e migliorare la propria autostima. Iterare il procedimento con

obiettivi sempre crescenti e a tiro mi raccomando.

Non voler strafare, sii piuttosto costante in questa fase. La costanza è una forza molto

più potente dello sforzo intenso ma sporadico. OG Mandino, nel suo capolavoro “Il

Miglior Venditore del Mondo” afferma a tal proposito “Devi essere come la goccia che

scalfisce la roccia” o anche “Anche la quercia più possente cadrà dopo una serie di fendenti

infantili”.

Abituati a scomporre un obiettivo anche di minima complessità in sotto-obiettivi.

Saprai SEMPRE COSA FARE. Alla fine il risultato di questa scomposizione è che avrai

un piano composto da azioni sequenziali da svolgere passo passo, con un certo ordine,

e che vanno affrontate al cento per cento, come se fossero obiettivi a se stanti, in modo

che non ci siano eventuali falle di non completezza che possano propagarsi infettando

l’obiettivo che le contiene. Questo è molto importante e determina la riuscita di un

qualsiasi obiettivo.

A volte esistono obiettivi e situazioni in cui, per definizione e per mancanza di dati,

non si può redigere un piano che comprenda già tutti i passi e sotto-obiettivi. Non si sa

magari neanche da dove cominciare. In questi casi ciò che suggerisco di fare è AGIRE,

anche a caso, facendo un passo casuale per volta, di un’ipotetica sequenza. Ad esempio

se il nostro obiettivo è scrivere un curriculum perfetto e non sappiamo da dove

cominciare, esistono sicuramente dei passi che andranno fatti (come dotarsi di una foto

professionale), ricercare dei modelli già pronti via dicendo. Uno di questi passi è assai

probabile rompi la catena dell’inazionismo e dia un ordine a una sequenza che

all’inizio si ignora.

Normalmente un obiettivo consta sempre di un nocciolo duro. Ossia diciamo che è

scomposto in 10 sotto-obiettivi. E’ assai probabile che esista un nocciolo duro di 3-4

sotto-obiettivi portanti, ed altri secondari. Il mio consiglio è, a parità di priorità e

quando non esiste una sequenza ben precisa, di abituarsi a svolgere sempre per prima i

passi più “scomodi” e importanti, sempre avendo cura di completarli al 100% e non al

95%, per quanto la cosa richieda sforzi maggiori naturalmente. Una volta interiorizzata

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© 2015 32 Michele Mocciola

quest’abitudine le differenze di realizzazioni, nel corso di un’intera vita, saranno

ENORMI. Di ORDINI DI GRANDEZZA SUPERIORI, rispetto al modo di agire medio.

Ricorda: c’è sempre qualcosa che puoi fare. Sempre. Comincia da lì, e non curarti di

cose su cui, al momento, hai scarso o nessun controllo. Aggredisci e focalizzati su

quello che puoi fare. Assai spesso molte situazioni che ti bloccavano si aggiusteranno e

chiarificheranno da sole, come per magia.

Sii consapevole solo di una cosa: da questo momento in poi inizia il tuo videogioco; i

punti si fanno così: concentrarsi su quello che puoi fare; deve essere qualcosa di molto

piccolo e specifico all’inizio; farlo tassativamente; sforzarsi di tenere in testa pensieri

esageratamente ottimisti, abituandosi ad usare un linguaggio positivo, un focus verso

il solo obiettivo e il positivo, e credenze potenzianti. In questo modo di creerai un

micromondo in cui le decisioni sono assai facili da prendere e non possono mai essere

sbagliate per definizione: sono sempre in direzione di un qualcosa di sensato che puoi

fare in quel momento, sono permeate di ottimismo e positività, tendono verso il

movimento, l’azione, qualcosa che prende l’ansia di petto e la distrugge. Come in

qualsiasi altro videogioco l’obiettivo è fare più punti possibile. Ripeto i punti si fanno:

Scegliendo piccoli obiettivi che puoi fare in un dato momento;

Sforzandosi di tenere in testa pensieri esageratamente ottimistici e positivi;

Sforzandosi di orientare il focus esclusivamente verso ciò che puoi fare e la versione

positiva del tutto;

Corroborando il tutto con credenze potenzianti;

Usando un linguaggio esageratamente ottimistico;

Nota quanto la parola “sforzo” è usata, a sottolineare che è questione di allenamento

costante e progressivo. Non si torna indietro, fallire non è più un’opzione :)!

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© 2015 33 Michele Mocciola

COME AUMENTARE

ESPONENZIALMENTE I

TUOI RISULTATI

Nel tuo personalissimo piano di miglioramento personale in cui i confronti vanno

evitati come la peste, ti è concessa un’unica eccezione: devi diventare il più grande

perdente di tutti i tempi. Sì, hai capito bene. Se vuoi eccellere in un campo e migliorare

esponenzialmente (ripeto ESPONENZIALMENTE) i tuoi risultati (quindi significa

moltiplicarli per se stessi N volte) devi imparare a perdere alla grande, e per tantissime

volte. Se desideri diventare bravissimo a basket, nei tiri da tre punti (o nei tiri liberi) ci

sono due strade per arrivarci:

la prima è cercare di far canestro 30 volte in una sessione di allenamento;

la seconda è quella di sbagliare almeno 1000 volte, in una sessione di allenamento

(altrimenti lì resti!), cercando di fare canestro il più possibile delle volte.

Quindi paradossalmente diventerà sempre più difficile il tuo obiettivo, perché sul

taccuino, segnerai i punti sbagliati, non quelli fatti. Il che significa che rimarrai sempre

più a lungo sul campo di allenamento e sarai libero solo dopo l’obiettivo raggiunto.

1000 fallimenti in una sessione, cercando e sforzandosi, ovviamente, di non sbagliare.

Questa strategia folle è un acceleratore incredibile di risultati. In pratica abitua ad

essere sempre soddisfatti: o per il canestro andato a segno, o per l’errore che consente

di avvicinarsi ai 1000 fallimenti in una sessione: si vince sempre!

Il fallimento non esiste: si vince sempre. Il fallimento è una lezione da imparare. Si

producono sempre RISULTATI. Celebre è lo scherno subìto da Edison sulla strada

lungo l’invenzione della lampadina. La sua risposta? “Ho fallito 10.000 volte? Non

proprio: conosco ben 10.000 modi per come non deve essere fatta una lampadina”.

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© 2015 34 Michele Mocciola

Il vero fallito è chi schernisce il prossimo. L’atteggiamento da “falliti” è quello di non

provare; l’atteggiamento, non la persona, giudizi facili non m’interessano, ci possono

essere tantissimi motivi per cui una persona è temporaneamente bloccata, non uscirà

mai dalla mia bocca un giudizio facilone e critico nei confronti di una persona in

difficoltà che va solo spronata e motivata a dovere. Non esistono persone senza risorse,

esistono solo stati d’animo senza risorse, recitano i cultori della PNL. Ed è proprio per

questo che è importante imparare a motivarsi e a potenziare il proprio stato d’animo.

Nel capitolo dello stato d’animo hai letto di come potenziare giorno per giorno lo stato

d’animo: questo è FONDAMENTALE per aumentare ESPONENZIALMENTE le tue

AZIONI e i tuoi RISULTATI. Quindi il paradigma è:

portarsi in uno stato d’animo potenziante, eseguire il maggior numero possibili di

azioni EFFICACI nell’unità di tempo, e PERDERE IL PIU’ POSSIBILE :)! Effettuare il

maggior numero di tentativi nell’unità di tempo (ammesso che il tuo obiettivo sia:

diventare infallibile nei tiri da tre punti nel Basket).

Tieni presente che il tuo cervello è un SISTEMA. Più sono gli ingressi, più il modello è

parametrizzato verso la perfezione di quel che gli si chiede. Devi tentare, tantissimo. E’

così che si migliora in qualsiasi cosa.

Idem se sei un venditore. Impara a perdere, perdere tantissimo. E a desensibilizzarti. E

a migliorare i tuoi ingressi, ossia i tuoi tentativi. Sarai un sistema che migliora sempre

di più. Più tentativi, più retroazioni, più uscite migliorate.

Come ho evidenziato in quest’articolo sul blog, l’essere umano è come un sistema nella

sua accezione matematica: ingresso, uscita, retroazione a correzione dell’ingresso, e poi

ancora uscita migliorata, e così via.

Non ci credi? Questa è pura matematica e quindi non applicabile alla mente umana?

Sotto, in corsivo, la definizione che Wikipedia dà di RETE NEURALE.

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L’essere umano è come un sistema nella sua accezione matematica: ingresso, uscita, retroazione a

correzione dell’ingresso, e poi ancora uscita migliorata, e così via.

“In molti organismi viventi pluricellulari sono presenti complesse organizzazioni di cellule

nervose, con compiti di riconoscimento delle configurazioni assunte dall’ambiente esterno,

memorizzazione e reazione agli stimoli provenienti dallo stesso. Il cervello umano rappresenta

probabilmente il più mirabile frutto dell’evoluzione per le sue capacità di elaborare informazioni.

Al fine di compiere tali operazioni, le reti biologiche si servono di un numero imponente di

semplici elementi computazionali (neuroni) fittamente interconnessi in modo da variare la loro

configurazione in risposta agli stimoli esterni: in questo senso può parlarsi di apprendimento ed

i modelli artificiali cercano di catturare questo tratto distintivo della biologia.”

Quindi è l’informatica e la matematica che COPIANO LA BIOLOGIA e non è una

forzatura al contrario. (O meglio la matematica è solo un modello implementativo

funzionale alle altre discipline).

Ricordatelo sempre quando effettui tentativi.

Vediamo un’altra strategia potente in merito all’aumento esponenziale di azioni e

risultati efficaci.

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© 2015 36 Michele Mocciola

Abbiamo parlato dell’importanza di perdere e dell’importanza di agire con stati

d’animo potenzianti. Un'altra grande mossa che puoi effettuare è quella del

RIFERIMENTO che è parente diretto del concetto di SCADENZE (o deadlines).

Quando ero al liceo, ero solito essere critico con il sistema scolastico perché mi

imponeva di essere pronto, per un’interrogazione o un compito in classe, ad una data X

per una data materia ecc. Ribattevo ai professori che i voti che ricevevo, non

riflettevano il valore assoluto, quanto un valore relativo e avrei voluto che mi

interrogassero quando fossi stato veramente pronto. Sono invece oggi arrivato alla

conclusione che le date e le scadenze sono FONDAMENTALI, per due motivi.

In primis perché “Gli esami non finiscono mai”, inoltre le scadenze mettono pressione e si

tende a lavorare moltissimo. Inoltre bisogna saper dimostrare a se stessi (e non agli

altri) che si è in grado di svolgere un dato compito per una data X. Se non si hanno

scadenze e pressioni si lavora, consciamente e inconsciamente, molto meno. Le

scadenze sono un concetto fondamentale per quanto riguarda le realizzazioni. Un

obiettivo deve avere sempre una scadenza, altrimenti non è un obiettivo. Un obiettivo

deve essere scomposto in sotto-obiettivi che abbiano essi stessi scadenze tassative.

Un parente stretto delle scadenze è il RIFERIMENTO. Riporto parte di quest’altro

articolo del blog, che ti consiglio di leggere e commentare se vuoi, in cui viene ben

spiegato, con un esempio pratico che s’intende per RIFERIMENTO.

IL RIFERIMENTO: tanto semplice quanto potentissima

LEVA DEGLI OBIETTIVI

Cerco di spiegartelo con un esempio che ho sempre trovato tanto assurdo quanto

rivelatrice e che la dice lunga sulle nostre potenzialità inespresse. UN ESEMPIO

PRATICO.

Conosci le gare a cronometro di ciclismo? No?

Come dice giustamente wikipedia: “Nel ciclismo, la corsa a cronometro (o “contro il

tempo”) è una gara in cui ogni corridore parte separatamente dagli altri e la classifica viene

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© 2015 37 Michele Mocciola

stilata in base al tempo impiegato da ciascuno, misurato dai giudici di gara: vince il corridore

che copre il percorso nel minor tempo.”

Ok, fin qui tutto ok.

Quel che aggiungo io: ogni corridore, a seconda della gara in essere, parte dopo 2-3

minuti rispetto al precedente.

Quindi prendiamo questa situazione per semplificare: CORRIDORE A che parte alle

ore 13:00 e CORRIDORE B che parte alle 13:03.

Quando un corridore è particolarmente forte (e/o l’altro particolarmente debole) capita

spesso che raggiunga chi lo precede. In realtà, specie per le prime posizioni, questo

capita piuttosto per la bravura di chi raggiunge, quindi del corridore B, quello che

parte dopo, perchè magari è uno specialista di queste particolari corse. I due corridori

hanno passi letteralmente diversi. B ha un suo passo personale fortissimo, è uno

specialista delle cronometro, A ha il suo passo naturale.

Ascoltami bene ora.

Quando B supera A accade spesso e volentieri che il passo di A, pur non essendo

specialista di questa disciplina CAMBIA completamente, MIGLIORA notevolmente,

perchè HA UN RIFERIMENTO A VISTA ORA, e quindi la sua cronometro diventa

incredibilmente PARAGONABILE a quella del corridore più forte, dello specialista

delle cronometro. Di norma A riesce a tenere il passo di B fino alla fine della gara. Solo

perchè ha un RIFERIMENTO A VISTA, va di gran lunga al di là delle sue possibilità

normali che sarebbero quelle in cui si trova solo con se stesso, senza un RIFERIMENTO

in questo caso VISIVO, in cui fa la sua “onesta” gara come ha sempre fatto. Senza

uscire dalla sua personalissima “zona di comfort sportiva”.

Torniamo a noi. Cominci a capire qual è la differenza tra il procedere a testa bassa e

senza un RIFERIMENTO per ogni tua azione quotidiana, rispetto a quella di avere una

leggera pressione continua e un riferimento, una data, un sotto-obiettivo da rispettare?

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© 2015 38 Michele Mocciola

Vediamo come avere il proprio RIFERIMENTO PERSONALE per ogni azione della tua

vita, la strada che moltiplicherà i tuoi successi.

Quasi ogni attività della tua giornata, per non parlare di quelle inerenti a sogni,

obiettivi, lavoro, DEVE ESSERE DA ORA IN POI SCANDITA DA UN RIFERIMENTO:

i tuoi risultati MIGLIORERANNO ESPONENZIALMENTE e realizzerai, già solo con

questo piccolo suggerimento applicato in maniera costante, una quantità

esponenzialmente superiore di azioni e quindi di obiettivi.

Datti una scadenza per un qualsiasi compito, una scadenza RAGIONEVOLE. E non

scendere a patti con niente e con nessuno tranne RAGIONEVOLI eccezioni. E’ per

questo che devi iniziare con piccolissimi compiti: per abituarti a tutto il processo.

Esempio. Necessiti di un paio di scarpe e stai rimandando da tempo la cosa?

Benissimo. Questo è il tuo primo obiettivo. Datti una scadenza di quattro ore.

Ragionevolissima e ampia, ma TASSATIVA.

Devi fare una telefonata importante? Benissimo, questo è il tuo obiettivo: datti una

scadenza di un giorno (ossia che includa tutti i contrattempi, come numeri non

raggiungibili, assenze del destinatario ecc.) mettendoti ad intervalli regolari anche una

sveglia, un allarme con vibrazione sul cellulare, qualsiasi cosa.

Scadenza sì ragionevole, ma OBIETTIVO TASSATIVO. Pena di perdere autostima e la

faccia con te stesso. Un solo obiettivo per volta è il principio. Abituarsi a realizzare

SISTEMATICAMENTE OGNI COSA CHE DECIDI (piccola per ora, mi raccomando!!)

e aumentando volta per volta la difficoltà intrinseca di un obiettivo. Gradualmente ma

costantemente. Senza strafare. Costanza e tassatività. Imperativi categorici. La politica

dell’umiltà e dei piccoli passi con costanza e continuità porta molto lontano. Scalerai

montagne nel giro di poco tempo, godendo di tutto il processo finalmente. Pensiero

lucido, lavoro sodo, buon umore, fiducia in te stesso. Gli obiettivi non mentono: fallire

non è un’opzione.

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COME PORTARE LA TUA

AUTOSTIMA ALLE STELLE

L’autostima è uno dei temi più dibattuti nella crescita personale. Praticamente è inclusa

sistematicamente nei libri di motivazione, crescita personale, scienza del pensiero.

Assai spesso si è soliti guardare all’autostima come un qualcosa da ottenere

istantaneamente, un insieme di frasi da ripetersi allo specchio, o di volersi bene per

forza, eliminare sensi di colpa derivanti da azioni passate, volersi bene nonostante

tutto.

Non discuto questi autori, ognuno ha i suoi metodi. Io non avevo capito mai veramente

innanzitutto cosa volesse dire di preciso e come fare per “autostimarsi”, queste

metodologie con me non hanno mai funzionato. Le vedevo e le vedo abbastanza

astratte, non prevedono un approccio pratico, che porta a un vero cambiamento della

persona, cambiamento in positivo naturalmente, senza snaturarsi. E’ solo la mia

opinione naturalmente. Non sono approcci MISURABILI.

Ho cercato di investigare sul concetto e di scomporlo. Innanzitutto autostima è

composta da due parole: auto e stima. Auto è riferita banalmente a “se stessi” e stima al

concetto di stimare, apprezzare. Ok fin qui, molto semplice. Ho provato a investigare

sulla parola “stima”, togliendo banalmente “se stessi” e vedere quindi quali erano le

persone che stimassi, guardando per ora oltre.

Erano, e sono, persone che sostanzialmente avevano tratti caratteriali che volevo

possedere, che agivano a fin di bene, mosse da un profondo senso di altruismo,

avevano successo nel loro campo, persone altamente motivate, entusiaste; persone che

portano a termine i propri obiettivi, quanto hanno deciso deliberatamente.

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© 2015 40 Michele Mocciola

Ogni uomo è attirato per natura da coloro che aumentano le sue probabilità di

sopravvivenza/riproduzione. Atteggiamenti di aiuto, positività, altruismo, lavoro sodo,

bontà, fiducia, statisticamente parlando, aumentano le probabilità di sopravvivenza del

prossimo. Quindi naturalmente ogni uomo tenderà a provare benevolenza e stima

verso una persona di questo genere.

Se ti imponessero di stimare una persona a caso, un passante, con il solo schiocco delle

dita, non funzionerebbe solo perché qualcuno te lo dice. Vuoi avere prove che queste e

altre qualità siano effettivamente presenti.

Idem funziona con te stesso. Non puoi stimarti solo perché qualcuno ti dice che è

importante stimare se stessi. Se fino a ieri ero solito abusare del prossimo e rapinare

vecchiette, che faccio, comincio a stimarmi solo perché in un libro di crescita personale

trovo frasi come “sei un essere speciale, devi volerti bene, sei una persona

meravigliosa?”. Non proprio. Se ho una coscienza, e funziona a dovere, è un ossimoro.

Per stimare te stesso devi diventare quella persona che ogni tanto fa capolino nella tua

stessa, che possiede le caratteristiche che vuoi possedere, mettendoci grandissimo

lavoro e grandissima determinazione, passo dopo passo.

Se sei una persona disordinata (che non è affatto un male assoluto) e l’ordine ti sta a

cuore ma non hai mai preso la decisione di cambiare in tal senso, comincerai con

piccoli obiettivi, ma tassativi. Il tuo primo obiettivo sarà di ordinare la scrivania in 10

minuti, TASSATIVAMENTE. E prenderai l’impegno con te stesso che la stessa sia

sempre PERFETTA, come la desideri. Con piccole ma rigorose regole da rispettare da

qui a SEMPRE. Guadagnerai un atomo di autostima in più.

Itererai questo procedimento con il tuo letto, ponendoti sempre le stesse regole, il tuo

bagno, il tuo armadio, il tuo portafogli/borsa, la tua auto e così via, creando la tua

prima molecola di autostima. Secondo dopo secondo, giorno dopo giorno, senza mai

voltarti indietro. Comincia da ADESSO. Subito, prima di leggere la riga successiva.

Comincia ad ordinare la tua scrivania e poi torna a leggere.

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© 2015 41 Michele Mocciola

In pratica tutta la tua vita PRATICA, ma anche il modo emotivo di come affronti le

situazioni, può essere intelligentemente scomposta in questa formula circolare:

stabilisci ciò che vuoi;

parti da obiettivi semplicissimi;

trova un paradigma motivazionale per portare il tuo umore alle stelle;

agisci;

realizza;

riparti da capo.

Ognuno di questi processi può e deve essere migliorato e avrai tutti gli strumenti che ti

servono in tal senso. Quante più volte applichi questa formula all’interno della tua

giornata (anche per i sotto-obiettivi in cui puoi scomporre un obiettivo) tanto più sei

verso la strada che porta verso l’efficienza e la massima realizzazione personale.

E’ passo dopo passo che si costruisce la stima di se stessi, non rimanendo esattamente

chi sei e imponendoti di stimare quella persona. Un conto è non colpevolizzarsi e

accettare i propri limiti con umiltà e non abbattimento, un conto è prendere ciò come

scusa per rimanere come si è e non voler rompere in mille pezzi la comoda campana di

vetro che ti tiene ancorato a un te stesso che non ti piace a 360 gradi.

Il talento è solo una stupida invenzione per accettare passivamente i propri limiti.

Esistono indubbiamente persone più dotate in determinati campi, ma è altrettanto vero

che il talento da solo non porta molto lontani. Normalmente il talento è una

predisposizione iniziale condita da tantissimo impegno ed esperienza. Non ci credi?

Di solito i talenti sono persone che amano tantissimo ciò per cui sono additati di tanta

magnificenza. Se non lo amassero, rimarrebbero eterne promesse, non dedicherebbero

un numero di ore e di intensità incredibile nelle cose che fanno. E’ rarissimo che un

qualcuno si ritrovi bravo in qualcosa che odia. Un calciatore di successo, non odierà

mai tirare calci a un pallone. Un pittore di successo non odierà mai dipingere un

quadro. Un giocatore di pallacanestro di successo avrà dedicato infinite ore nei

fondamentali. Così come uno scultore, un ciclista, un architetto, un avvocato, uno

scrittore, eccetera, eccetera, eccetera.

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© 2015 42 Michele Mocciola

La cosa più importante è trovare ciò che si ama e, qualora questo tu voglia tramutarlo

in una professione, assicurarsi che risponda a dei bisogni e delle necessità. Che sia

“vendibile” in sostanza. E la scelta più intelligente è investirci tempo, sforzo ed

esperienza. Saranno fattori che peseranno il meno possibile. L’autostima crescerà più

facilmente e più velocemente. E’ stupido invischiarsi in cose che non amiamo solo

perché vanno di moda o perché fa figo socialmente, se in realtà non ce ne frega nulla.

Senza amore per ciò che si fa non baratteremo alla lunga il nostro tempo e le nostre

energie.

Il primo passo che porta all’autostima è individuare le attività in cui siamo disposti ad

investire molto del nostro tempo. Attività che faremmo anche gratis. Il talento sarà una

conseguenza naturale dell’impegno. Non sto dicendo che non esistano geni o persone

che hanno più facilità di altre in una determinata materia. Tutt’altro. Dico solo che,

guardacaso, nella stragrande maggioranza dei casi, sono talenti in campi e attività che

amano e a cui hanno dedicato del tempo. Tantissimo tempo a volte.

Prendi ad esempio una lingua. Per padroneggiare una lingua, ci vuole un tempo

ENORME. Sono stato personalmente un anno in Germania per “imparare” il tedesco,

studiandolo con un impegno serio per lunghe ore al giorno e frequentando un corso

intensivo per circa 6 mesi. Sono LONTANISSIMO dal parlarlo decentemente, anche a

volerci dedicare anni e anni non sarà neanche lontanamente paragonabile a un

madrelingua. Perché?

Ci sono ricerche che dicono che l’età massima per imparare una lingua come un

madrelingua sia 13 anni o giù di lì, perché poi il cervello cambia, diventa più

parametrizzato e subentra un’altra area del cervello delegata all’apprendimento di una

lingua straniera.

Non discuto le ricerche, ma a mio avviso il VERO motivo per cui non si impara alla

perfezione una seconda lingua, è perché il numero di ore investite rispetto alla propria

madrelingua non è neanche lontanamente paragonabile. Quando siamo piccoli siamo

soliti anche andare a scuola(per ben 5 ore al giorno almeno), studiare e leggere ore e

ore libri di testo, fare riassunti, temi, dettati, ore di cartoni animati, la presenza costante

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© 2015 43 Michele Mocciola

dei genitori (o tutori) che ci bombardano ripetendoci frasi e parole più usate milioni di

volte.

E’ tutto un bagaglio di esperienza e orario che è, per mille motivi, difficilmente

replicabile, simulabile e paragonabile a quello della nostra madrelingua in età adulta e

per un’altra (o addirittura più di una) lingua.

Cosa voglio dire con questo?

Che a volte il numero di ore dedicato da persone che giudichiamo di talento in una

data attività è INCREDIBILMENTE ALTO e il tutto sfugge ad una prima analisi logica.

Una persona italiana media, quindi non parliamo di certo di un letterato, ha un

“”talento”” enormemente superiore rispetto a uno straniero amante della letteratura,

scrittore e oratore, che si cimenta per qualche anno nello studio della nostra lingua

(specie se parliamo di ascolto, uso delle preposizioni, e quant’altro).

Se un ragazzo italiano di 25 anni trascorre 5 anni in Inghilterra INTERI, SENZA

INTERRUZIONE E SEMPRE E SOLO con madrelingua inglesi, leggendo, studiando,

ascoltando, scrivendo ecc. (e sono condizioni improbabili) pur se facesse tutto questo

sono solo 5 anni in paragone ai 25 di bombardamento costante nella propria

madrelingua. Parlerà l’inglese sicuramente benissimo, ma di qui a padroneggiarlo...

Questo solo per dire che il fattore tempo è un po’ ingannevole e che spesso la parola

TALENTO, nasconde semplicemente un incredibile numero di ore che si può

avvicinare, e superare, solo con una genuina PASSIONE e COSTANTE IMPEGNO e

SFORZO verso quel che si fa. Anche perché, quando si ha passione, subentra

sicuramente un apprendimento incredibilmente più veloce ed efficace (la memoria di

una persona dipende fortemente dalle emozioni associate, e quindi tempo enorme

dedicato ad attività di cui non ce ne frega nulla, sarà tempo sprecato).

Il succo di tutto ciò?

Decidi CON IL CUORE e come spiegato precedentemente chi vuoi essere, quali qualità

possedere, ciò di cui ti vuoi occupare nella vita. Interiorizza il paradigma

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© 2015 44 Michele Mocciola

motivazionale che porta il tuo umore alle stelle. Inizia da piccoli obiettivi. Scomponili il

più possibile in sotto-obiettivi. Tratta ogni sotto-obiettivo come obiettivo a se stante.

Agisci. Completa ogni passo. Goditi il processo di realizzazione. Sii felice per le

realizzazioni. Stimati per l’atomo di autostima EFFETTIVO in più guadagnato.

L’autostima deriverà da una consapevolezza sempre crescente di essere una persona

che porta TASSATIVAMENTE a termine ciò che ha deciso.

Man mano avrai un’autostima sempre crescente, questa diventerà parte effettiva di te,

non per magia, ma perché sei consapevole dell’impegno costante quotidiano, sei

consapevole che sei una persona che decide e realizza, decide e realizza, partendo da

un obiettivo puntiforme, fino a scalare l’intera piramide rovesciata delle realizzazioni.

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© 2015 45 Michele Mocciola

COME SMETTERE PER

SEMPRE DI RIMANDARE

Procrastinare è umano. E’ una delle zone erronee più diffuse descritta nel capolavoro

del dott. Dyer (Le Vostre Zone Erronee). A volte si procrastina per pigrizia (spesso

mentale), assai spesso per evitare, inconsciamente, critiche e fallimenti. Siamo così

sicuri nella nostra zona di comfort, perché sforzarmi di crescere?

Andiamo sul PRATICO.

Prendi tre fogli bianchi, una matita, una gomma, un pastello rosso. Fai una lista di tutte

le cose che stai rimandando, su un foglio scriverai piccole cose di natura pratica

(lavandino che perde, stanza da imbiancare, mensola da montare, documento specifico

da chiedere in Comune) e sull’altro cose più complesse che procrastini (scrivere la

tesina, realizzare il sito web del tuo studio, stampare le fotografie in un album

fotografico, ripulire il garage, ecc.) Insomma una con compiti semplici (ma non per

questo non fastidiosi o che rimandi comunque da tempo) e uno con compiti/obiettivi

più grossi, qualsiasi cosa.

Ora prendi il pastello rosso e fai un pallino a fianco ai compiti/obiettivi che sono

prioritari. Ricopia sul terzo foglio tutti quelli con i pallini rossi, cancellandoli con la

gomma o così in modo che siano visibili. scegli UN SOLO OBIETTIVO, possibilmente

quello più semplice e immediato tra tutti i prioritari, e inizia da lì. Naturalmente

aggiungerai sempre nuove cose sui fogli originari, man mano che ti vengono in mente.

Supponiamo che ciò che hai scelto sia un’attività urgente e sgradevole che va fatta

subito: la cinghia della tapparella si sta consumando e devi cambiarla da mesi, e ora si

sta strappando. Delegare è sempre la cosa migliore, in pratica ti permette di sbrigare il

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© 2015 46 Michele Mocciola

tuo obiettivo con un investimento minimo del tuo tempo, che è sempre una scelta

saggia (se te lo puoi permettere naturalmente). Hai diverse scelte:

0) procrastini ulteriormente; e questa non è un’opzione;

1) fai tu il lavoro;

2) chiami un amico che lo faccia per te;

3) chiami un professionista;

l’opzione 1 presuppone che tu abbia un minimo di “passione” e dimestichezza con

queste cose, altrimenti lascia proprio stare, investiresti tempo prezioso inutilmente;

l’opzione due prevede di chiamare un amico che abbia “passione” e dimestichezza con

i lavori manuali e che ricompenserai con una cena, altrimenti lascia stare anche

quest’opzione. L’opzione migliore è quella che ognuno debba fare il proprio mestiere e

quindi, con una telefonata e con un minimo di accordo (meglio se ti fai segnalare la

persona da un conoscente, amico e che ti assicuri che sappia il fatto suo, in modo da

non perdere tempo ulteriore) sistemi un compito sgradevole in 2 minuti di colloquio e

mezzora/un’ora di tempo effettivo, cancellando per sempre dalla testa, e dalla lista,

questo problema scomodo.

L’esempio è stupido e banale naturalmente, ma moltissima gente rimanda

quotidianamente un numero spropositato di faccende del genere che si accumulano,

boicottando la propria vita pratica.

La procrastinazione può essere affrontata in due modi:

1) una brutta abitudine da cambiare con sforzo e pazienza;

2) una brutta abitudine da cambiare attraverso un sistema più intelligente: diventando

un drogato di obiettivi.

Se impari ad essere dipendente dalla droga obiettivi, sarai tu stesso ad andare a caccia

delle cose che procrastini, trovandole divertenti, giochetti da sistemare, sfide. Le rogne

che procrastini possono benissimo essere un eccellente allenamento nel tuo percorso di

artista degli obiettivi.

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Un desiderio per volta, un obiettivo per volta. Una rogna per volta, un obiettivo per

volta. Iniziando con la rogna-obiettivo più urgente e semplice, fino a finire tutte le liste

e andare a caccia dei VERI obiettivi. Con la lista delle procrastinazioni VUOTA. Questa

è una soddisfazione IMMENSA. Terminare la lista di ciò che si procrastina (un

lavandino che perde, una telefonata sgradevole da fare, una lettera da scrivere,

un’analisi medica sgradevole da fare, una mensola da montare) porta la propria

autostima a mille! Ci si può ridefinire da procrastinatore inconcludente, a persona

decisa che realizza ciò che ha deciso di realizzare. Non c’è droga più sana e piacevole

del portare a termine SISTEMATICAMENTE ciò che si decide. A regime, corrisponde a

realizzare CON CERTEZZA i propri sogni più intimi. Godendo di tutto il processo

realizzativo, essendo FELICE OGNI GIORNO, e con un PICCO DI FELICITA’ al

raggiungimento PIENO del proprio obiettivo.

Un’arma importante nella nostra lotta alla procrastinazione è quella di imparare a

scomporre un obiettivo in sotto-obiettivi. Più piccoli sono questi sotto-obiettivi e più

sai cosa fare e il processo è fluido.

Trappola da evitare! Non scomporre quando questo ti porta ad essere perfezionista.

Non devi essere un perfezionista, devi essere un realizzatore di cose da fare che hai

deciso di fare. Se l’obiettivo è quello di sostituire il tuo pavimento con un parquet

moderno, non farai una selezione di 20 professionisti con 20 preventivi, ti bloccherebbe

e sarebbe un perfezionismo che non apporta miglioramenti benché minimi al tuo

risultato. Ne sceglierai saggiamente al massimo 3 (tra quelli che ti convincono di più),

bastano e avanzano: un paio che ti hanno consigliato amici che hanno già avuto

risultati ottimi, e uno che cercherai con il tuo istinto su internet, ad esempio,

guardando le foto delle realizzazioni. Stop.

Non ipercomplicare il sistema. Ricordati che il tuo scopo è L’OBIETTIVO. Devi essere

RAPIDO e PRATICO. E’ un processo di allenamento ai sogni, non un corso di

perfezionismo.

Non a caso il dott. Dyer scriveva: ”Perfezione uguale Paralisi”.

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Rompere la trappola della procrastinazione significa migliorare notevolmente come

persona. Importi di svuotare la lista di ciò che procrastini ti impone di uscire pian

pianino e gradualmente dalla tua zona di comfort. Avrai una leggerissima pressione

crescente e ti allenerai gradualmente, passo dopo passo, diventando colui che realizza

tutto ciò che è realizzabile.

Il tutto deve portarti, a regime, verso questo risultato: quando scrivi qualcosa su un

foglio, puoi esserne già FELICE, perché hai raggiunto un livello di efficienza talmente

avanzato, che già il solo fatto di scriverlo su un foglio di carta, significa

REALIZZAZIONE CERTA.

Ogni compito, gradevole o “sgradevole” che sia, ha un nocciolo duro, attaccando il

quale, hai già fatto il grosso. La legge di Pareto recita che l’80% dei risultati deriva dal

20% dei fattori (è una delle sue formulazioni, in realtà la legge afferma che la maggior

parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause, ma il succo è quello).

La procrastinazione, a volte, è una bestia ancora più subdola. Può darsi che tu sia una

persona impegnatissima nella tua professione e faccende in generale, uno stakanovista;

in realtà tantissime persone che sono eccellenti procrastinatori sono lavoratori

instancabili. Procrastinazione non necessariamente è sinonimo di pigrizia. Tutt’altro.

La procrastinazione può essere così subdolamente radicata nel tuo essere da risultare

un’amica: tu sei impegnato tutto il giorno, e questo fatto stesso diventa una

giustificazione plausibile onde evitare compiti e azioni che ti farebbero sì crescere, ma

che i tuoi impegni socialmente ben visti ti aiutano coscienziosamente ad evitare.

Esempio banale e comune al 99,95% dei maschietti? Vedi una ragazza che ti piace per

strada, a fianco a una vetrina di un negozio, al supermercato, in spiaggia, sul bus, in

metropolitana, in palestra o in una qualsiasi circostanza sociale, e diventi

improvvisamente il professionista delle scuse e degli impegni; non ho tempo, sarà

sicuramente di fretta, sarà fidanzata, ho già visto che non sono il suo tipo, magari è solo

carina ma è antipatica, magari la incontro nuovamente domani, magari me la faccio

presentare. La lista continua all’infinito. La “scusa” più costruttiva da darsi è:”me la

faccio sotto al pensiero di fermarla e parlarle, devo lavorare su me stesso perché non

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voglio limiti di nessun tipo nella mia crescita”. Faccio un primo passo microscopico e le

dico solo “ciao” e passo oltre. Molto meglio di cercare scuse come inizio, non credi?

Altro esempio che riguarda un po’ tutti. Siamo impegnati fino a sera con il lavoro. Non

ci piace, ma stiamo facendo il nostro dovere e questo dà soddisfazione di essere

impegnati. Questa può essere solo una giustificazione socialmente plausibile, ossia è

socialmente accettato e ben visto il fatto che tu abbia un lavoro e sia così tanto

impegnato. Magari dentro di te, consciamente e spesso inconsciamente, non hai il

coraggio, in tutto quest’impegno, di sederti in silenzio cinque minuti e chiederti: “Che

sto facendo? E’ questo che voglio davvero? Quali sono i miei sogni? Cosa voglio fare da

grande? Ho degli obiettivi ben precisi? So come realizzarli?“

Anche questa è procrastinazione! La peggiore perché invisibile e che ha riprova sociale

(sei impegnato, lavori, quindi tutto ok!). Se fai l’architetto e progetti case perché hai

scelto la cosa e la cosa ti piace, BENISSIMO! Se hai studiato architettura, il tuo

desiderio è quello di fare l’architetto, e lavori in un ufficio amministrativo, forse è il

caso di fermarsi 5 minuti in silenzio e farsi quelle domande. Non significa mollare tutto

all’improvviso. Si tratta di avere un pensiero. Tutto nasce da un pensiero. Un pensiero

apre un varco nello spazio tempo. Più è intenso e continuato e più massimizza le

probabilità di tramutarsi nel suo equivalente fisico. Se non ci fermiamo le probabilità

che il nostro sogno si concretizzi sono lasciate al caso, assai spesso sono vicine allo

zero, a seconda dei passi necessari.

A tal proposito viene in aiuto questa storiella :)...

Un giorno un uomo con seri problemi economici si reca in chiesa per chiedere aiuto a Gesù e

prega: Gesù, io e la mia famiglia ti abbiamo sempre onorato; in questo momento ti chiediamo

aiuto, abbiamo questi gravi problemi economici, ti prego, fammi vincere alla Lotteria!

L’indomani l’uomo si reca nuovamente in chiesa, sempre più preoccupato, e prega mettendosi in

ginocchio davanti all’altare: Signore Gesù, tu che puoi tutto, ti prego in ginocchio, ti scongiuro,

vedi come sono indebitato, per favore, fammi vincere alla Lotteria! Il giorno dopo, disperato,

l’uomo torna in chiesa, si butta letteralmente davanti l’altare strappandosi i capelli e piangendo:

Gesù, Gesù, Gesù, perché ci hai abbandonati, vedi come siamo ridotti in povertà, ti prego, fammi

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vincere alla Lotteria! All’improvviso una voce riecheggia dall’alto: ”Certo che ti faccio vincere

alla Lotteria, ma compra almeno il biglietto...”

Il tuo biglietto in questo caso corrisponde al tuo foglio bianco. Se non fai un passo in

direzione di ciò che desideri, lo concretizzi e raffini via via come obiettivo, e non orienti

i tuoi pensieri e azioni con un piano ben preciso e con un allenamento gioioso passo

passo, le probabilità che realizzi ciò che vuoi sono le stesse di vincere alla lotteria senza

nemmeno comprare il biglietto.

Parlando di procrastinazione in senso stretto una tecnica formidabile per “obbligarsi” a

portare a termine il primo obiettivo della lista, è quella di mettersi in condizione di non

poter fare altro. Il patto con te stesso che devi fare è: va benissimo stare senza fare

nulla, questo è concesso, ma non farai qualsiasi altra cosa a meno che non sia quella

scritta in quel foglio e solo quella. E’ come quando ti rechi in biblioteca: non puoi

guardare la tv, sentire musica, parlare al telefono: o studi/lavori, o fissi il tavolo.

Ricordati di festeggiare i tuoi successi, in maniera proporzionale a quanto realizzato; se

hai appena montato la mensola, concediti mezzora della tua musica preferita e/o un

“peccato di gola”. Devi autocondizionarti in tal senso. Il piacere deve sempre essere

associato in questi casi alla condizione di portare a termine un compito. Se hai superato

un esame universitario dopo un lungo periodo di studio, e non hai lezioni e impegni

improrogabili di questo genere, fermati qualche giorno e FESTEGGIA. Non essere

scioccamente stakanovista. L’equilibrio è un qualcosa di molto più prezioso ed è

indispensabile lungo la strada dell’efficienza massima.

Una regola d’oro in materia di procrastinazione: a meno che non lavori nel campo del

customer service e l’email è il tuo strumento di lavoro fondamentale, controlla la stessa

SOLO due volte al giorno e come fosse un lavoro/compito da svolgere in determinati

intervalli di tempo. Non deve essere MAI la prima cosa da fare di mattina, per aprire la

tua giornata di lavoro. Specie se sei il proprietario del business, è fondamentale tu

definisca prima quali sono i tuoi obiettivi del giorno su carta e inizi da lì. Meglio ancora

sarebbe prendere questa abitudine d’oro: scrivi tre cose che potrebbero dare un

miglioramento netto al tuo business, e INIZIA DA QUELLE. Ogni giorno! Bandirai, a

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meno che non li utilizzi per lavoro naturalmente, strumenti come facebook, siti web di

notizie, messaggeria e peggio ancora le chat. Durante il tuo lavoro sono veleni per

l’efficienza e tra le primissime cause di procrastinazione per moltissime persone.

Naturalmente ci sono casi in cui è legittimo procrastinare. Sarebbe stupido ad esempio

non rimandare la sessione di allenamento in palestra se stai male. Sarebbe un

accanimento stupido e controproducente. Allo stesso tempo, non è che il minimo

malessere devi usarlo come scusa plausibile per non terminare un compito, deve essere

un’eccezione ragionevole, non la regola. Una guida è questa: se il malessere ti

impedisce di fare anche qualcosa che per te è piacevole, allora è segno che forse è

opportuno rimandare l’impegno. Se invece con quello stesso malessere faresti

volentieri qualcosa che piacevole lo è, allora sei entrato nella modalità SCUSE ed è bene

entrare in azione!

Ricorda...

Prendi due fogli bianchi e scrivi a matita ciò che stai rimandando, piccole e grandi cose

su due fogli differenti; prendi un pastello rosso e fai un pallino rosso al fianco di tutte

le attività urgenti. Ricopi le voci col pallino sul terzo foglio, cancellandole dai fogli

d’origine, con una gomma o meglio ancora con una riga sopra, in modo rimanga

visibile, a questo punto scegli, sempre nella lista di questo terzo foglio, una sola voce,

possibilmente la più semplice possibile e ti concentri subito solo su quella. Cominciato

a svolgere, il compito si rivela, assai spesso, molto più piacevole del previsto, dal

momento che, anche in fisica classica, l’attrito statico è una forza molto più intensa

dell’attrito dinamico; tenderai ad avere inerzia e ciò che cominci sarà più facile per

inerzia portarlo a termine.

Dal momento che l’ansia è un prodotto della procrastinazione, agendo sulla

procrastinazione agirai automaticamente anche sull’ansia, che scomparirà come per

magia.

Sii consapevole che non esiste il momento migliore, non sarai mai pronto per un

determinato compito; è l’azione il miglior antidoto per sviluppare la fiducia in se stessi;

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il miglior sistema per non procrastinare è diventare un drogato di obiettivi, un

cacciatore di cose da fare. Se prendi ogni rogna e la trasformi in “obiettivo da

realizzare” sarai tu che andrai a caccia di problemi, perché le vedrai come SANO

ALLENAMENTO, per quelli che sono i tuoi veri sogni di vita.

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COME ESSERE FELICE

ORA: LA FORMULA

DECODIFICATA

Wayne Dyer scriveva nelle Vostre Zone Erronee:” La felicità è semplice, imparare ad essere

infelici può essere un’ardua impresa”.

Eccoci qui, ci siamo, nel capitolo finale di questo piccolo viaggio, alla fine del quale o

anche durante la lettura stessa, comincerai il tuo personalissimo percorso verso la

pienezza della vita e la massima efficienza personale. Goditi il processo, è

fondamentale. Il risultato è questione di “un attimo”, è il processo che rappresenta la

gran parte del tempo.

Impara a formulare i tuoi obiettivi

I tuoi desideri, i tuoi sogni, i tuoi OBIETTIVI sono quanto di più stimolante ed

emozionante ci possa essere nella vita; il pensiero di un sogno da realizzare è un

qualcosa che ci dà quella sensazione di avere le farfalle nello stomaco: EMOZIONE. E’

ciò per cui vale la pena vivere. I momenti difficili ci sono per tutti nella vita, proprio in

virtù di questo devi abbondare nelle tue richieste; la vita non fa sconti e va ripagata con

la stessa moneta: non facendo sconti nella lista delle ordinazioni; devi essere guidato

dai tuoi sogni nella vita, dopo che li hai trasformati in OBIETTIVI e PROGETTI. Devi

sapere il perché ti alzi al mattino, perché hai un sogno nel cuore da realizzare.

Se non sai cosa vuoi dalla vita è un peccato veniale, non grave. Devi solo avere

consapevolezza che è un passo fondamentale da fare. Sia che tu sappia cosa desideri

nella vita e abbia le idee ben precise, e sia che tu non sappia assolutamente da dove

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cominciare, ti consiglio il seguente metodo: prenderai qualche foglio bianco e una

penna, e ti recherai in un posto tranquillo, come un paesino nei pressi di casa tua, un

caffè, una biblioteca, la tranquillità di una stanza. Potrai usare anche della buona

musica e un calice di vino. Scrivi tutto quanto ti rende felice, pensieri e desideri di un

qualsiasi genere, anche essendo molto generico all’inizio. Cerca di cristallizzarli pian

pianino, butta giù qualsiasi cosa. Datti una scadenza di non più di 5 giorni. All’inizio

saranno poche idee e confuse, via via la lista prenderà sempre più vigore e i pensieri si

faranno chiarificatori. Potrai anche naturalmente, cancellare voci insignificanti e

ricopiare solo quelle valide su un foglio.

Alla fine il risultato sarà quello di avere tre fogli: uno con una lista di piccoli grandi

“desideri” (come fare un giro in mongolfiera, un pellegrinaggio, un tramonto da

osservare seduto sul ciglio di una strada, un arrampicata in montagna, provare il

paracadutismo, qualsiasi cosa ti aggrada e tu voglia sperimentare); un altro foglio sarà

orientato verso chi sei e ciò che desideri fare nella vita professionalmente: sarà il

miglior compromesso possibile tra qualcosa che ami e qualcosa che incontri bisogni e

necessità del prossimo (leggasi VENDIBILE). Su un altro foglio scriverai obiettivi sotto

forma di “compiti” e faccende di varia grandezza da sbrigare.

Comincia dal più piccolo degli obiettivi che vengono fuori da quest’analisi, dal terzo

foglio. Scegline solo uno mi raccomando! Il più piccolo, e parti da lì in maniera molto

umile e saggia. Come avrò la spinta? Giocando sul tuo UMORE.

Umore alle stelle

Il tuo umore sarà sempre altissimo. C’è l’intero capitolo sull’umore che ti invito a

rileggere periodicamente. La sostanza è che puoi influenzare stesso principalmente

giocando su questi tre grossi fattori: linguaggio/pensieri, focus, credenze. Userai un

linguaggio esageratamente ottimistico ogni giorno, con te stesso e con gli altri, nei tuoi

scritti e nei tuoi pensieri. Ti è concesso esagerare in tal senso. Se va bene dici “va alla

grande”, se va male pensa “sta per andare alla grande”.

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Concentrati sempre sulla configurazione potenziale migliore di un risultato. Tieni in

testa solo l’esito positivo dell’evento. Abituati ogni singolo secondo a guardare solo il

positivo di una qualsiasi situazione, come fosse un videogioco e anche quando sembra

difficile.

Orienta il tuo focus solo sugli aspetti positivi di una qualsiasi situazione. Permea i tuoi

obiettivi di credenze potenzianti; che tu lo creda o meno avrai sempre ragione. Queste

abitudini faranno sì che il tuo umore sia sempre altissimo e di conseguenza il numero

delle tue azioni efficaci si moltiplicherà così come i tuoi risultati. Come corollario

naturale sarai felice all’istante: umore alto uguale felicità! Obiettivo realizzato uguale

autostima crescente.

Elimina i confronti

L’unico confronto che devi fare è con il te stesso del giorno precedente. Ogni giorno

devi sforzarti di essere una persona migliore del giorno precedente, in quella che è una

sana evoluzione verso il te stesso migliore possibile. La ricetta è la stessa: migliorare

l’umore, migliorare l’autostima, orientare positivamente il focus, usare un linguaggio

iper-positivo, usando delle credenze potenzianti. Quando hai un desiderio proprio te

ne freghi letteralmente dell’erba del vicino. Il centro del mondo diventa la tua vita,

sprizzi energia e felicità da tutti i pori, e diventi automaticamente e senza neanche

volerlo o farci caso, una guida e un punto di riferimento per il prossimo, senza

elemosinarne l’approvazione.

Sarai così concentrato e felice del tuo personale percorso che la tua vita di sembrerà

ambientata in una dimensione leggera, dove regna solo l’entusiasmo e la

soddisfazione. E’ questo che deve essere la tua vita da questo stesso istante. Già solo

per il fatto che hai la possibilità di esercitarti in tal senso. Non ti serve altro per ora. Poi

passerai naturalmente a tutti i tuoi obiettivi, godendo del processo di realizzazione.

Non criticare

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Quando critichi il prossimo in realtà, assai spesso, stai dicendo qualcosa di te stesso.

Normalmente sentiamo il bisogno di criticare, e ammetterlo è molto difficile, aspetti

altrui che in realtà nascondono dei nostri difetti ben peggiori. Non a caso qualcuno

disse qualche millennio fa: “Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello,

mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo?”. Quando ti accorgi che stai per fare una

critica morditi la lingua e pensa a che cosa stai giudicando di te stesso in quel

momento.

Quando qualcosa del prossimo non ti piace è segno che sei tu a dover cambiare,

altrimenti avremmo solo un sentimento di indifferenza, non di fastidio. Eliminare del

tutto le critiche, specie quando queste non portano a nulla e non sono costruttive, è una

sana abitudine che porta solo a guardare a se stessi e a focalizzarsi sul proprio

cambiamento.

Niente lamentele

Lamentarsi è umano e comprensibile (entro certi limiti); tuttavia è un inutile spreco di

energie, senza che la situazione cambi di un atomo. Molto meglio essere arrabbiati e

sfogarsi ad esempio con lo sport, se proprio si deve biasimare una situazione, è molto

più salutare.

L’abitudine alla lamentela porta all’alienazione, poche sono le persone che accettano di

buon grado lo sfogo e normalmente è un voler approfittare di queste persone, dal

momento che assorbono la negatività. Non dico che non si debba parlare di un

problema quando l’altro può essere di qualche conforto o aiuto pratico, anzi! Ma

parlare con il primo che capita di un problema burocratico, senza che l’altro abbia la

possibilità di aiutare ma solo sorbirsi la lagna, è un inutile spreco di energie per il

lamentante e l’infelice ascoltatore. Molto meglio in questi casi fare l’esercizio del focus

come gioco: ossia prendo una qualsiasi situazione, e mi diverto esercitandomi a cercare

solo i lati positivi, che praticamente ci sono sempre.

Del resto le cose che ti affliggono sono risolvibili non ha senso lamentarsene o

preoccuparsene. Se le stesse non sono risolvibili, nessuna lamentela o preoccupazione

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cambierà lo stato delle cose, anzi avrà la conseguenza di portare l’umore a terra, quindi

zero azioni, zero obiettivi. Molto più salutare e furbo utilizzare il giochetto del focus e

della positività ad ogni costo. Aumenterà istantaneamente il livello di umore, con

benefici alla lunga incommensurabili, quelli che derivano da una nuova abitudine

positiva radicata.

Sii esageratamente positivo

Essere positivi e ottimisti NON COSTA NULLA. Se sei una persona fondamentalmente

negativa e pessimista e non credi che la positività e l’ottimismo ti portino da qualche

parte, ti faccio questa domanda: cosa ti costa provare? Al massimo rimani dove sei, no?

Se proprio devi scegliere, tanto vale nutrire il proprio essere di pensieri esageratamente

positivi e ottimisti. Tutto questo avrà il beneficio di innalzarti istantaneamente l’umore,

con tutte le conseguenze sul numero di azioni intraprese e risultati raggiunti.

Ogni realizzazione nasce da un pensiero e ogni obiettivo dipende sostanzialmente da

due fattori assoluti: il tempo e l’intensità di pensiero. Tempo infinito o intensità di

pensiero infinita corrispondono ad obiettivo certo. Tempo nullo o intensità di pensiero

nulla corrispondono a obiettivo non raggiunto. Per portare l’equazione nello stato a noi

più conveniente quel che dobbiamo fare è massimizzare l’intensità di pensiero e

cercare di diminuire il tempo il più possibile. Sono fattori mutuamente dipendenti:

basse e costanti intensità di pensiero corrisponderanno a un tempo più lungo per

raggiungere un dato obiettivo, intensità folli di pensiero (leggasi AZIONI

ESPONENZIALI) accorceranno prepotentemente il tempo di realizzazione.

Naturalmente per massimizzare l’intensità di pensiero devi massimizzare le tue

credenze, il tuo linguaggio, orientare il tuo focus in positivo, e avere PENSIERI

POSITIVI. L’equazione non mente.

Potrei scrivere mille altre cose che sostanzialmente andrebbero a bilanciare la “formula

della felicità” (come “bere molta acqua, fare sport, meditare ecc.....................”) ma sono

argomenti che un qualsiasi bravo autore ha già abbondantemente trattato; ho voluto

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affrontare la questione con un approccio più pratico e legato agli obiettivi, quel che mi

piace studiare e di cui mi occupo. Cosa c’è di più bello di decidere qualcosa e vederlo

realizzato FISICAMENTE? Trasportarlo dal mondo dei pensieri a quello reale,

letteralmente forgiandolo dal nulla?

Comincia ad esercitarti pesantemente sul tuo importantissimo cambiamento di

mentalità. Parti con obiettivi a tiro, scegli un obiettivo realizzabile in un’ora. Il primo.

Poi aumenti gradualmente il tutto. Goditi il processo. Sii felice ed entusiasta

istantaneamente. Non vivere una vita nel futuro o nel passato. Stai scrivendo una

storia; le storie sono bellissime quando leggi delle pagine che ti cambiano la vita, e

decidi di iniziare il processo. Il primo passo. Per scrivere le tue pagine. Della tua

incredibile, meravigliosa, straordinariamente unica esperienza sul pianeta Terra. Gli

obiettivi non mentono. Fallire oggi non è un’opzione.

In bocca al lupo ;-)

Michele

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