I° educAcr - MESE DEL CIAO

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A z i o n e C a t t o l i c a d e i R a g a z z i A z i o n e C a t t o l i c a d e i R a g a z z i A z i o n e C a t t o l i c a d e i R a g a z z i A z i o n e C a t t o l i c a d e i R a g a z z i –––– D i o c e s i d i S a l u zD i o c e s i d i S a l u zD i o c e s i d i S a l u zD i o c e s i d i S a l u z z oz oz oz o Pagina 2

Giovedì 4 Ottobre 2012

Carissimi Educatori Acr in cerca d’ Autore, speriamo che il week-end a Bricco di Venasca vi abbia fatto

nascere un po’ di curiosità verso la grande famiglia dell’ Azione

Cattolica, e verso l’ ACR.

Monica ci ha lasciato numerosi spunti con i quali poter provare a

programmare il nuovo anno senza timore delle difficoltà che

incontreremo. Perché lo sapete, vero? Non filerà tutto liscio…

ma ognuno di noi, ancora una volta, si ritroverà davanti piccoli e

grandi ostacoli da superare, imprevisti, fatiche, perdita di

entusiasmo e di motivazione, anche la fede vacillerà spesso e

volentieri. Ma a noi non importa.

Come avete scritto nei bigliettini finali, domenica pomeriggio:

“Voglio essere educatore ACR perché desidero trasmettere un

messaggio cristiano ai ragazzi e questo aiuta prima di tutto sé

stessi e la propria fede”.

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UNA PARTE PER TEUNA PARTE PER TEUNA PARTE PER TEUNA PARTE PER TE

È stata presa come riferimento la guida 9/11. Questo percorso può essere adattato ai gruppi 6/8 e

12/14 ma ATTENZIONE! Occorre rileggere e verificare gli obiettivi e i suggerimenti delle guide di

riferimento.

Compito dell’ educatore è di verificare i tempi e i luoghi per svolgere bene le attività proposte.

ATTIVITA’ DI STUDIO (ATTIVITA’ DI STUDIO (ATTIVITA’ DI STUDIO (ATTIVITA’ DI STUDIO (propostapropostapropostaproposta)))) 1,2,3… PROVA! (Cfr pag. 56-57)

I ragazzi si presentano al gruppo individuando le proprie potenzialità e i propri limiti e scoprono

che Dio li chiama affidando loro una parte pensata appositamente per ciascuno.

ACCOGLIENZA

Un animatore, vestito da postino, accoglie i ragazzi dicendo: "C'è posta per te!!!".

Sulla bacheca dell'oratorio sono appese delle lettere personalizzate, leggendole ogni bambino

viene invitato a partecipare al grande spettacolo che è l'ACR! Dovrà mettersi in gioco e prepararsi

per un provino! (Suggeriamo di filmare il momento per proiettarlo alla festa finale). In seguito

verrà presentato e ballato il nuovo inno.

ATTIVITA': UN LIBRO SPECIALE

Gli animatori aiuteranno i ragazzi a costruire un libro (usando per esempio un quaderno ad anelli)

dal titolo: "Che spettacolo con Te" nel quale verranno raccolti i curricula vitae (cioè l’elenco di

capacità ed esperienze) di tutti i protagonisti dello spettacolo (foto, nome, cognome, cosa so fare,

cosa mi piacerebbe diventare, cosa non so fare). Qualora i bambini fossero troppo piccoli e non

sapessero ancora scrivere, possono fare dei disegni per completare il curriculum.

PREGHIERA

Canto d'inizio proposto: "Nel nome del Padre" (canto dalla struttura semplice, “riassunto” della

nostra Fede che può essere anche costruito pezzo per pezzo; prima le parole e la melodia, poi i

gesti, cioè una vera e propria rappresentazione).

In questo momento gli animatori faranno riflettere i ragazzi sullo slogan di quest'anno inserendo

nel libro l'autore dello spettacolo: un'immagine di Gesù. Viene proposto il Vangelo della chiamata

dei discepoli di Matteo (4, 18-22) o il Vangelo guida di quest’anno (Luca 9,10-17). Il brano di

Vangelo viene inserito nella pagina "Curriculum vitae" di Gesù.

Canto finale proposto: "Resta qui con noi"

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ATTIVITA’ DI ANIMAZIONEATTIVITA’ DI ANIMAZIONEATTIVITA’ DI ANIMAZIONEATTIVITA’ DI ANIMAZIONE ((((propostapropostapropostaproposta)))) CIAK, SI GIRA! (Cfr pag. 57-58)

I ragazzi, dopo aver accettato la parte loro affidata, riconoscono nel gruppo uno spazio in cui

confrontarsi e crescere, e invitano i loro coetanei a partecipare al grande “casting teatrale” dell’

acr

ACCOGLIENZA.

Ai ragazzi, chiamati in un grande cerchio, vengono proposti dei Bans e l’ inno dell’ anno. Poi ogni

ragazzo è invitato a raccontarsi attraverso un oggetto che ha portato da casa e che lo rappresenta

(RICORDARSI DI CHIEDERE AI RAGAZZI, DURANTE L’ INCONTRO PRECEDENTE, DI PORTARE UN

OGGETTO CHE LO RAPPRESENTI). Su un foglietto colorato verranno riportate in poche parole le

motivazioni della scelta (Ho scelto questo oggetto perché… ). Tale biglietto verrà piegato e posto

in una scatola. A questo punto il ragazzo si esprime con un gesto/una mossa e tutti gli altri devono

imitarlo. La sua diversità diventa arricchimento per tutti.

ATTIVITA' Con un sottofondo musicale, si invitano i ragazzi a riflettere sulle motivazioni che li

spingono a venire all’ acr. “Vengo all’ ACR perché…” e a scriverle su un post-it. Quindi andranno ad

attaccare su un cartellone ciascun post-it. Solo successivamente i bambini saranno invitati a

leggere i pensieri di tutti i compagni e segnare 1 o 2 “X” su quella che per loro può diventare lo

slogan che racchiuda l’ obiettivo comune della compagnia. Questo slogan può essere scritto dietro

ad una foto scattata al primo incontro. Essa può diventare l’ invito all’ Acr che i ragazzi possono

regalare ai coetanei.

Il cartellone e i diversi oggetti dimostreranno come ogni ragazzo è unico e irripetibile, diverso da

ogni coetaneo. Al termine dell’ attività si ripescano i bigliettini della scatola (NON I POST-IT) e ogni

ragazzo dovrà abbinare la descrizione al ragazzo che l’ ha scritta.

PREGHIERA.

Storia della vetreria [vedi allegato](stare da soli non funziona, bisogna mettersi insieme per fare

qualcosa di grande). Poi vengono lette delle preghiere di ringraziamento (per l'attività, coltivare le

motivazioni, chiedere di riuscire a formare qualcosa di grande).

Successivamente si consegna la foto con dietro scritto lo slogan e si termina con un canto di lode .

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ATTIVITA’ DI SERVIZIOATTIVITA’ DI SERVIZIOATTIVITA’ DI SERVIZIOATTIVITA’ DI SERVIZIO ((((propostapropostapropostaproposta)))) TUTTI IN SCENA (CFR PAG 58)

Il gruppo si impegna a testimoniare che nella comunità cristiana c’è posto per tutti e che

ciascuno è chiamato a prendervi parte attivamente.

L’ incontro è diviso in due parti.

PARTE 1. L'incontro inizierà con la preghiera: viene proposta la lettura (è possibile anche

rappresentarlo con un lettore ed alcuni mimi) del Vangelo "Il buon samaritano" che introdurrà

all'argomento dell'attività del giorno. Il Vangelo sarà spiegato dall’ attività successiva. Quindi non

occorre un commento ma un momento di silenzio.

A questo punto entrano in scena degli ospiti speciali. Varie persone che hanno un ruolo nella

parrocchia (parroco, suora, catechista, animatore, ecc ecc) raccontano ai ragazzi le loro

esperienze, il loro ruolo all'interno della comunità e il loro “provino”, ovvero la loro chiamata al

servizio della comunità. Dopo questo, i ragazzi sono invitati a fare delle domande a questi

“personaggi”. In seguito, i ragazzi discutono sul ruolo che potrebbero avere loro all'interno della

comunità nel loro piccolo e lo scrivono su un cartellone. L'appuntamento è per la Messa della

domenica, per la seconda parte dell'incontro.

La giornata termina con un gioco di gruppo insieme anche a coloro che sono intervenuti: la rete e i

pesciolini. [La rete è la Chiesa, i pesciolini sono coloro che non fanno niente nella comunità, ma

una volta "pescati" fanno anche loro parte della grande rete della Parrocchia].

PARTE 2. Durante la messa domenicale il sacerdote o un animatore spiegherà che i ragazzi hanno

svolto un’ attività al gruppo acr e che quindi riceveranno un segno. All’ uscita dalla chiesa I

chierichetti (o i bambini dell'ACR stessi) distribuiranno fogli e penne. Sarà chiesto ad ognuno di

scrivere sinteticamente quello che già fa e cosa potrebbero fare in più (il foglietto sarà diviso in

due parti) per rendere la sua comunità attiva. I foglietti verranno deposti in seguito in un cestino e

utilizzati dai ragazzi come spunto per una riflessione il sabato seguente. Le idee verranno scritte su

un cartellone che sarà reso visibile a tutta la comunità parrocchiale.

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Si va in scenaSi va in scenaSi va in scenaSi va in scena . . .. . .. . .. . . con la PREGHIERAcon la PREGHIERAcon la PREGHIERAcon la PREGHIERA La preghiera è il motore dell'Acr ! momento con la quale ci affidiamo al Signore e mettiamo nelle

Sue mani quello che abbiamo imparato ... quindi si può anche cambiare il tipo di preghiera di volta

in volta----> anche i ragazzi potranno scegliere la loro preferita ma non la si può tralasciare! O

peggio farla solo per obbligo. Spesso i ragazzi e tante volte anche gli educatori non hanno (o non

trovano ancora) altre occasioni per incontrare Gesù nella Sua Parola e nell’Eucarestia. Ecco perché

è essenziale prepararla bene, spiegarla bene, viverla bene. La preghiera non è il momento in cui si

lasciano i ragazzi con il sacerdote, la suora, o un educatore più grande per andare a preparare

un’attività o per stare fuori a chiacchierare; i ragazzi ci guardano e osservano: se la preghiera dice

poco a noi e non ci impegniamo a vederla come l’incontro con UN AMICO, dirà poco anche a loro:

un gesto vale più di mille parole!

Perciò è importante che sia una fedele abitudine,fatta in un momento particolare, come ad

esempio la conclusione dell’incontro del gruppo: meglio, se non disturba la concentrazione, anche

un cambio di luogo: dal salone alla cappella! così si sente proprio che il momento cambia ;) meglio

sarebbe se anche i ragazzi dessero una mano a preparare l’ambiente: accendere le candele,

leggere il vangelo, disporre le sedie ...

1. presentare sempre qualche brano della Sacra Scrittura e poi spiegarlo (ovviamente

preparandosi!) questo è un modo per mettere dei "semi" nei ragazzi che sicuramente

germoglieranno.

2. momenti di preghiera semplici, senza tanti segni complicati. meglio se all'inizio non

facciamo fare le intenzioni di preghiera ai ragazzi, perche si rischia di metterli in imbarazzo

ottenendo così il silenzio.

3. provare a fare almeno 2 canti : così è più bello e completo: è una prova; quindi occorre

avere tutto: libretti dei canti o le fotocopie, conoscere i gesti e gli accordi (se ci sono

strumenti) non basta dire tanto la sanno tutti (non è vero e spesso ci si ferma a metà,

lasciando un’impressione di improvvisazione di cosa fatta tanto per fare) .

Sarebbe bello se il momento di preghiera finisse con una preghiera scritta da noi o un po’

originale.

bello anche fare la preghiera usando le icone (che hanno u messaggio che gli educatori devono

imparare a conoscere), è molto più facile perchè si usa anche la vista; il senso, spesso, più usato da

noi e LORO! .

Un segno è importante: se c’è può rappresentare una continuità, un rito (Chi conosce il brano della

volpe e il Piccolo Principe?), da evitare però se non lo si è pensato o se diventa una “stanca”

abitudine.

Ogni tanto occorre spiegare il significato dei gesti ( cosa vuol dire alzarsi in piedi, lavarsi le mani...)

in modo da far sentire più partecipi i ragazzi che potrebbero fare gesti significativi durante la

celebrazione( leggere le letture, distribuire i foglietti ...)

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PREGHIERA DELLA FESTA DEL CIAOPREGHIERA DELLA FESTA DEL CIAOPREGHIERA DELLA FESTA DEL CIAOPREGHIERA DELLA FESTA DEL CIAO

Appunti sulla preghiera

Valorizzare una buona lettura del Vangelo oppure Rappresentare il Vangelo stesso con la tecnica

del mimo accompagnato dal lettore o presentare prima il testo ai ragazzi e poi metterlo in scena.

I canti possono essere accompagnati dai gesti ed essere così più teatrali (/nel senso di gioiosi, non

per pura esibizione).

Evitare di leggere una preghiera come un commento ad una partita di calcio. Molti bambini a

scuola, specie i più piccoli, imparano una cosa MODERNISSIMA: ascoltare una lettura fatta bene ed

interpretata,chiudendo gli occhi quasi vedono il racconto, è importante far gustare la Parola

(esperienza straordinaria anche per noi!).

Segno di Croce (fatto bene, magari con il canto)

Canto: "Canto dell'amicizia"

Brano di Vangelo: (letto da un animatore) "Zaccheo"[Luca19,1-10] . Il commento sarà fatto dal

sacerdote e si porrà l'accento sugli appunti della Guida riguardo la festa del ciao (ognuno è

chiamato a recitare la propria parte e ognuno ha un ruolo unico e fondamentale). Si potrebbe,

specie se il sacerdote non c’è ed occorre prepararsi a spiegare la Parola di Dio, anche inserire nel

commento una piccola storiella, per attirare di più l'attenzione dei ragazzi.

Segno: mentre si canta "E' più bello insieme", i bambini scrivono il loro nome su una ghirlanda

formata da sagome di bambini che si tengono per mano, a significare l'inizio di un cammino

insieme. Questa ghirlanda sarà esposta tutto l'anno nel salone delle attività del gruppo.

Preghiera finale: "Angelo di Dio" che i ragazzi pregheranno mettendo la propria mano destra sulla

spalla del compagno.

Benedizione del sacerdote

VI ASPETTIAMO AL PROSSIMO INCONTRO DEL CORSO! CI VEDIAMO A NOVEMBRE!!

E INIZIATE AD APPUNTARE….

5 maggio ad Alessandria festa REGIONALE degli Incontri...

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ALLEGATIALLEGATIALLEGATIALLEGATI

STORIA

Uscirono dalla vetreria lo stesso giorno. Gli operai le trattarono con attenzione e cautela. Le

impilarono tra morbidi panni e poi le riposero in una cassa immerse in soffici materiali antiurto.

Erano dieci lastre di vetro colorato. Lastre blu, azzurro, verde, arancione, giallo rosso, viola.

«Avete visto come ci trattano?», esclamò fieramente una lastra blu.

«Siamo certamente tra le cose più preziose dell’universo», le fece eco una lastra gialla.

«I migliori tra i migliori, però siamo noi!», gridarono all’unisono quelle rosse. «Siamo il colore del

sangue, della vita, della lotta!».

«I rossi si credono sempre speciali», brontolarono le lastre verdi.

«Sono solo dei palloni gonfiati», aggiunsero tutti i toni dell’azzurro.

La cassa fu chiusa, sollevata, caricata su qualcosa di veloce e puzzolente. Le lastre, timorose e

sorprese, tacquero per un po’.

Il viaggio fu lungo, ma alla fine la cassa tornò a essere posata sulla salda terra e aperta.

Nel grande stanzone

«Finalmente, un po’ d’aria!», esclamarono insieme le lastre di vetro. Si trovavano in un grande

stanzone, formicolante di operai indaffarati. Uno di essi afferrò la prima lastra, quella blu, tracciò

sulla sua superficie degli strani ghirigori.

«Ehi, smettila di farmi il solletico!», strillò la lastra. Il blu è tremendamente suscettibile.

Ma l’uomo impugnò uno strumento affilato e cominciò a tagliare la lastra in frammenti di varie

dimensioni.

«No! Non rompermi!», gridava disperata la lastra blu. Le altre lastre inorridirono e cominciarono a

lagnarsi e a piangere: «Qui ci fanno a pezzi!».

«Facciamo sciopero!», gridarono le lastre rosse.

Ma non servì a niente. Una dopo l’altra furono fatte a pezzi. Solo la lastra viola, facendo finta di

niente, riuscì a nascondersi dietro a un armadio.

Gli operai raccolsero i pezzi di vetro e li disposero attentamente su un grande tavolo. Un pezzo

rosso e uno giallo si trovarono a contatto e cominciarono a litigare.

«Non voglio stare vicino a questo qui!», protestavano contemporaneamente.

Gli azzurri contestavano i verdi: «State lontani, profeti di sventura!».

Ma i solerti operai non avevano finito e tra frammento e frammento fecero scorrere una lama

ardente di piombo fuso che saldò in modo indissolubile un pezzo di vetro all’altro.

Questa volta i pezzi di vetro colorato non ebbero neanche la forza di protestare. Si rassegnarono. Il

loro destino era segnato per sempre.

Insieme, in attesa della luce

Seguirono altri trasferimenti, altre sistemazioni. Si trovarono in una specie di cantina buia, sotto

una grande volta.

«Qui siamo tutti uguali: grigi e squallidi. Così va la vita», filosofeggiò un giallo. Giocarono un po’

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agli indovinelli per passare il tempo, ma si annoiavano e si addormentarono.

Poi arrivò la luce.

Furono svegliati da una sfilza di «Ooooh!». Meravigliati, videro davanti a loro una folla che si

accalcava con il naso all’insù. Gli occhi della gente erano sgranati per lo stupore.

E nei loro occhi si rispecchiarono e poterono vedersi per la prima volta. Ammutolirono per la

sorpresa: erano diventati una sbalorditiva vetrata multicolore che rappresentava una splendida

Madonna con il Bambino Gesù in braccio. La luce del sole, che li aveva inondati, faceva risaltare

ogni colore in tutta la sua intensità.

«Gente, ma siamo una bomba!», gridarono i rossi.

«Tutti insieme, effettivamente, facciamo un certo effetto», replicarono gli azzurri.

«Puoi ben dirlo, fratello», esclamò un giallo. Non aveva mai chiamato «fratello» nessuno.

Finalmente i pezzi di vetro, nel loro piccolo colorato cuore erano felici e appagati. Insieme,

avevano capito il motivo per cui erano stati creati.

E la lastra viola? La trovarono alcuni mesi dopo, dietro l’armadio. Era coperta di polvere e non

sapendo che farsene, la buttarono nella discarica.