I DISTURBI DELL APPRENDIMENTO: IL PERCORSO STANDARD · Certificata formalmente come disabilità ......

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I DISTURBI DELLAPPRENDIMENTO: IL PERCORSO STANDARD Giovanni Maria Guazzo IRFID

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I DISTURBI DELL�APPRENDIMENTO:IL PERCORSO STANDARD

Giovanni Maria Guazzo

IRFID

LA NORMATIVA PRIMA DELLA L. 170/2010Circolare MIUR Prot. n� 4099/a/4/ del 05.10.2004 – Iniziative relative alla DislessiaElenco delle misure dispensative compensative

Circolare MIUR. Prot. n�26/A del 05.01.2005 – Iniziative relative alla dislessiaPer poter usufruire degli interventi di compenso e / o dispensa è sufficiente la diagnosi specialistica di DSA; tali strumenti vanno applicati in tutte le fasi del percorso scolastico, compresa la valutazione finale.

Nota MIUR. nn�4600 e 4674 del 10.05.2007Per gli alunni con DSA non è prevista la dispensa dalle prove scritte ma viene consentito untempo più lungo per lo svolgimento delle prove

DPR n� 122/2009 – Regolamento valutazione Art. 9Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degliapprendimenti devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive.Adozione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative ritenuti idoneiNel diploma finale non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e delladifferenziazione delle prove.

Circolare MIUR. n�50 del 07.06.2010 – Versione informatizzata della Prova nazionale per icandidati con DSA, preventivamente richiesta dall�istituzione scolastica.Tempo aggiuntivo stabilito dalla sottocommissione (massimo 30 minuti)

NOTA MIUR. Prot. n�3815 del 07.06.2011 – Nel caso di candidati con DSA chenecessitano di versione informatizzata dalla prova nazionale, il capo d� istituto ne farichiesta all��INVALSI per tempo (entro il 9 giugno 2011)

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PERCORSO VALUTATIVO-DIAGNOSTICO

NEI DISTURBI DI APPRENDIMENTOI� livello-età scolare

Segnalazione Visita NPI o colloquio con genitori

(compresenza di NPI e psicologa)

Sedute psicodiagnostiche, applicazio-

ne protocollo standard per:

•funzioni cognitive

•funzioni neuropsicologiche

•aspetti relazionali, emotivi, motiva-

zionali

Colloquio con genitori (compresenza di

NPI e psicologo)

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PERCORSO VALUTATIVO-DIAGNOSTICO NEI DISTURBI DI APPRENDIMENTO

II� livello-età scolare

Valutazione logopedica

Colloquio con genitori (con NPI, psicologo, logopedista)

Approfondimento psicologico: area affettiva o cognitiva o neuropsicologica

Approfondimento medico: indagini strumentali, altre visite speciali-stiche

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PERCORSO VALUTATIVO-DIAGNOSTICO NEI DISTURBI DI APPRENDIMENTO

età prescolare

Valutazione logopedica

Colloquio con genitori (con NPI, psicologo, logopedista)

Approfondimento medico: indagini strumentali, altre visite specialistiche

Segnalazione

Visita NPI

Sedute psicodiagnostiche, applicazio-ne protocollo standard per:•funzioni cognitive•aspetti relazionali ed affettivi

Certificata formalmente

come disabilità

NORMATIVA SCOLASTICA E DSAprima della legge 170/2010

La dislessia poteva essere

Diagnosticata da uno

specialista

Tutele previste dalla L.104/92, compreso

insegnante di sostegno

Personalizzazione degli interventi:

strum. compensativimisure dispensative

Supporto all'integrazione scolastica, concretizzato in:

■ Individuazione dell'alunno disabile (certificazione)�

■ Diagnosi Funzionale■ Profilo Dinamico Funzionale (*)

■ PEI (*)

(*) con la scuola

COMPITI DELLE ASL

Era compito delle ASL (di una commissione medica secondo le

norme - DPCM 185)�Poteva avere durata annuale o

pluriennale.Era condizione indispensabile per

tutte le altre azioni di supporto.

CERTIFICAZIONE

DIAGNOSI FUNZIONALE

- Era compito delle ASL- Validità: come la certificazione- Era la descrizione analiticadella compromissione funziona-le dello stato psicofisicodell'alunno in situazione dihandicap

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

- Redatto congiuntamente da ASL escuola all'inizio del processo diintegrazione- Prevista la collaborazione deigenitori- Aggiornato circa ogni due anni maobbligatoriamente alla conclusione diciascun ciclo

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI)

- Redatto congiuntamente da ASL escuola all'inizio di ogni anno scolasti-co, con la collaborazione dei genitori- Verificato alla fine dell'anno sc.- Aggiornato ogni volta che se ne av-verte il bisogno

Era il documento nel quale venivanodescritti gli interventi integrati edequilibrati tra di loro, predisposti perl'alunno con disabilità, in un determinatoperiodo di tempo, ai fini dellarealizzazione del diritto all'educazione eall'istruzione.

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

La stesura del PEI era il risultato diun’azione congiunta, che acquisiva ilcarattere di progetto unitario e integrato diuna pluralità di interventi espressi da piùpersone concordi sia sull’obiettivo daraggiungere che sulle procedure, sui tempie sulle modalità sia degli interventi stessiche delle verifiche.

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

- Specificava gli interventi che i diversi operatori mettevano in atto relativamente alle potenzialità già rilevate (nella DF e PDF).

- - Si riferiva, integrandoli, alla program-mazione della classe e al Progetto di Istituto e/o di plesso nel rispetto delle specifiche competenze.

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

Definiva:■ obiettivi educativi/riabilitativi e diapprendimento riferiti alle aree e allefunzioni■ spazi, materiali, sussidi necessari■ risorse disponibili e utilizzabili, nellascuola e nell’extra-scuola, in termini distrutture, servizi, persone, attività, mezzi.■ forme e modi di verifica e di valutazione

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

La programmazione differenziata:

- doveva essere semprecomunicata alla famiglia chepoteva rifiutarla (silenzio assenso)�-non dava titoli di studio con valorelegale (notazione sul diploma oattestato, nessuna indicazioneall'albo)- non bisognerebbe mai ricorrervi

VALUTAZIONESCUOLA SUPERIORE

Tutti gli alunni con disabilità, qualsiasi sia

il tipo di PEI seguito, potevano usufruire

durante gli esami (e le valutazioni formali

in generale) di:

■ Tempi più lunghi

■ Uso di strumenti tecnologici

■ Assistente alla comunicazione

■ Prove equipollenti (ossia modalità

diverse per valutare gli stessi obiettivi)

VALUTAZIONE

AGEVOLAZIONI PER GLI ESAMI

Certificata formalmente

come disabilità

NORMATIVA SCOLASTICA E DSA

La dislessia poteva essere

Diagnosticata da uno

specialista

Tutele previste dalla L.104/92, compreso

insegnante di sostegno

Personalizzazione degli interventi:

strum. compensativimisure dispensative

TUTELE PER GLI ALUNNI

CON DIAGNOSI DI DISLESSIA

Pur in assenza di leggi specifiche si facevariferimento a autorevoli interpretazioni dellanormativa generale che prevedeva:- Personalizzazione degli interventi

- Verifica delle competenze acquisite nonostante le

difficoltà

- Veniva espressamente autorizzato, anche in sede

di esame, l'uso di strumenti compensativi

- Si autorizzava anche l'adozione di misure

dispensative.

LA NORMATIVA VIGENTELEGGE 170/2010

- Riconosce ufficialmente e definisce la dislessia, la disgrafia, ladisortografia e la discalculia come DSA.- Stabilisce alcuni generali diritti.- Precisa:1. Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di ap-

positi provvedimenti dispensativi e compensativi nel corso dei ciclidi istruzione e di formazione e negli studi universitari.2. La didattica personalizzata e individualizzata deve

concertarsi con forme efficaci e flessibili del lavoro didattico3. Occorre tener conto delle caratteristiche peculiari dei singoli:

- Assegna al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il compitodi individuare forme didattiche e modalità di valutazione adeguatee finalizzate al successo formativo di alunni e studenti con DSA.

l IL DECRETO ATTUATIVO 5699/2011, individua:

- Modalità di formazione dei docenti e dei Dirigenti Scola-stici

- Modalità di individuazione di alunni e studenti con DSA- Misure educative e didattiche a supporto del processo diinsegnamento/apprendimento di alunni e studenti conDSA.

- Diritto di effettuare interventi didattici individualizzati epersonalizzati.

- Forme di verifica e di valutazione di alunni e studenti conDSA

LA NORMATIVA VIGENTE

l LE LINEE GUIDA del 12/07/2011, fornisconoindicazioni:

- Per realizzare interventi didattici individualizzati epersonalizzati

- Per utilizzare strumenti compensativi e applicare lemisure dispensative

- Livello essenziale delle prestazioni richieste alleistituzioni scolastiche e agli atenei per garantire il dirittoallo studio di alunni e studenti con DSA.

LA NORMATIVA VIGENTE

Le finalità della Legge (art. 2)

1. Garantire il diritto all�istruzione2. Favorire il successo scolastico…. garantire unaformazione adeguata e promuovere lo sviluppo dellepotenzialità.

3. Ridurre i disagi relazionali ed emozionali4. Adottare forme di verifica e di valutazione adeguatealle necessità formative degli studenti.

5. Preparare gli insegnanti sensibilizzare i genitori neiconfronti delle problematiche legate ai DSA.

6. Favorire la diagnosi precoce e percorsi didatticiriabilitativi

7. Incrementare la comunicazione e la collaborazione trafamiglia, scuola e servizi sanitari

8. Assicurare uguali opportunità di sviluppo delle capacitàin ambito sociale e professionale

LEGGE 170 / 2010

OTTICA DI RETE

Ragazzo con

D.S.A.Scuola

Servizi sanitari

Fami-glia

1. INTERVENTI DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI(L. 170/2010, art. 2, comma f, art. 3, comma 3 e art. 7, comma 1; DM 5699/2011, art. 2, comma 1; Linee

guida par. 2., 2.1, 2.2, 6.4)

GESTIONE DEI DSA A SCUOLA

2. ATTIVITÁ DI RECUPERO DIDATTICO MIRATO(L. 170/2010, art. 3, comma 2; DM 5699/2011, art. 2, comma 1; Linee guida par. 6.4)

3. PERSISTENTI DIFFICOLTÁ(L. 170/2010, art. 3, comma 2, DM 5699/2011, art. 2, comma 1)

4. COMUNICAZIONE DELLA SCUOLA ALLA FAMIGLIA(L. 170/2010, art. 3, comma 3 e, DM 5699/2011, art. 2, comma 1, Linee guida, par. 6.4)

a. Osservazione in classe, per individuare:- Le strategie e le modalità con cui ciascun alunno elabora leinformazioni- Le caratteristiche cognitive per il raggiungimento delpercorso formativo- Prestazioni atipiche nei vari ambiti di apprendimento:lettura, scrittura e calcolo

b. Attività di screening- Devono essere attuate dalle scuole di ogni ordine e grado- Devono assumere un carattere routinario- Richiedono un intervento coordinato degli insegnati e deglioperatori del Servizio Sanitario Nazionale- Allo stato attuale non esiste un test unico utile per l�indivi-duazione di alunni a rischio DSA- Le famiglie interessate devono essere informate

1. INTERVENTI DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI

1. INTERVENTI DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI(L. 170/2010, art. 2, comma f, art. 3, comma 3 e art. 7, comma 1; DM 5699/2011, art. 2, comma 1; Linee

guida par. 2., 2.1, 2.2, 6.4)

GESTIONE DEI DSA A SCUOLA

2. ATTIVITÁ DI RECUPERO DIDATTICO MIRATO(L. 170/2010, art. 3, comma 2; DM 5699/2011, art. 2, comma 1; Linee guida par. 6.4)

3. PERSISTENTI DIFFICOLTÁ(L. 170/2010, art. 3, comma 2, DM 5699/2011, art. 2, comma 1)

4. COMUNICAZIONE DELLA SCUOLA ALLA FAMIGLIA(L. 170/2010, art. 3, comma 3 e, DM 5699/2011, art. 2, comma 1, Linee guida, par. 6.4)

- Contribuiscono a definire meglio la natura del pro-blema e aiutano il bambino a recuperare- Devono essere modellati in rapporto alla specificafase di apprendimento e alle reali potenzialità del bam-bino- Può (deve) coinvolgere altri bambini- Devono alternare attività che il bambino esegue consuccesso con altre in cui deve essere aiutato- Devono essere documentate- Nella progettazione devono coinvolgere professionistidella salute, scuola e famiglia

2. ATTIVITÁ DI RECUPERO DIDATTICO MIRATO

1. INTERVENTI DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI(L. 170/2010, art. 2, comma f, art. 3, comma 3 e art. 7, comma 1; DM 5699/2011, art. 2, comma 1; Linee

guida par. 2., 2.1, 2.2, 6.4)

GESTIONE DEI DSA A SCUOLA

2. ATTIVITÁ DI RECUPERO DIDATTICO MIRATO(L. 170/2010, art. 3, comma 2; DM 5699/2011, art. 2, comma 1; Linee guida par. 6.4)

3. PERSISTENTI DIFFICOLTÁ(L. 170/2010, art. 3, comma 2, DM 5699/2011, art. 2, comma 1)

4. COMUNICAZIONE DELLA SCUOLA ALLA FAMIGLIA(L. 170/2010, art. 3, comma 3 e, DM 5699/2011, art. 2, comma 1, Linee guida, par. 6.4)

Nonostante gli interventi specifici attivati,si riscontrano sempre gli stessi problemirelativi all’apprendimento scolastico.

3. PERSISTENTI DIFFICOLTÁ

1. INTERVENTI DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI(L. 170/2010, art. 2, comma f, art. 3, comma 3 e art. 7, comma 1; DM 5699/2011, art. 2, comma 1; Linee

guida par. 2., 2.1, 2.2, 6.4)

GESTIONE DEI DSA A SCUOLA

2. ATTIVITÁ DI RECUPERO DIDATTICO MIRATO(L. 170/2010, art. 3, comma 2; DM 5699/2011, art. 2, comma 1; Linee guida par. 6.4)

3. PERSISTENTI DIFFICOLTÁ(L. 170/2010, art. 3, comma 2, DM 5699/2011, art. 2, comma 1)

4. COMUNICAZIONE DELLA SCUOLA ALLA FAMIGLIA(L. 170/2010, art. 3, comma 3 e, DM 5699/2011, art. 2, comma 1, Linee guida, par. 6.4)

APPOSITA COMUNICAZIONE:

-Formalmente viene trasmessa alla famiglia dal Dirigente Scolastico-Avere la giusta ufficialità- Deve descrivere le difficoltà del bambino-Documentare il percorso di recupero e potenziamento attivato-Sollecitare la famiglia a un approfondimento spe-cifico per individuare se l�alunno è a rischio DSA- Verbalizzazione dell�incontro con i genitori

4. COMUNICAZIONE DELLA SCUOLA ALLA FAMIGLIA

GESTIONE DEI DSA IN FAMIGLIA

1. RICHIEDE LA VALUTAZIONE(L. 170/2010, art. 3, comma 3, Linee guida, par. 6.5)

2. COMUNICAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA SCUOLA(DM 5699/2011, art. 2, comma 3, Linee guida, par. 6.5, 6.4)

3. DSA E PRIVACY(Dlgs 196 /2003, Codice in materia di protezione dei dati personali)

- La famiglia provvede a far valutare l�alunno dagli specialisti- La famiglia può chiedere alla scuola di os-servare il proprio figlio nei casi in cui:- Riscontra per prima delle difficoltà- Ci sia anamnesi familiare positiva

RICHIEDE LA VALUTAZIONE(L. 170/2010, art. 3, comma 3, Linee guida, par. 6.5)

GESTIONE DEI DSA IN FAMIGLIA

1. RICHIEDE LA VALUTAZIONE(L. 170/2010, art. 3, comma 3, Linee guida, par. 6.5)

2. COMUNICAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA SCUOLA(DM 5699/2011, art. 2, comma 3, Linee guida, par. 6.5, 6.4)

3. DSA E PRIVACY(Dlgs 196 /2003, Codice in materia di protezione dei dati personali)

2. COMUNICAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA SCUOLA

(DM 5699/2011, art. 2, comma 3 , Linee guida, par. 6.5, 6.4)

- La famiglia consegna una copia della segnala-zione/diagnosi alla Scuola, formalmente al Diri-gente Scolastico- Ripete la consegna al momento dell�iscrizionedell�alunno a una scuola diversa (trasferimentoo passaggio di ordine e grado)- Riporta il ragazzo ai controlli secondo le sca-denze indicate e consegna alla scuola i nuovidocumenti

GESTIONE DEI DSA IN FAMIGLIA

1. RICHIEDE LA VALUTAZIONE(L. 170/2010, art. 3, comma 3, Linee guida, par. 6.5)

2. COMUNICAZIONE DELLA FAMIGLIA ALLA SCUOLA(DM 5699/2011, art. 2, comma 3, Linee guida, par. 6.5, 6.4)

3. DSA E PRIVACY(Dlgs 196 /2003, Codice in materia di protezione dei dati personali)

3. DSA E PRIVACYDlgs 196 /2003, Codice in materia di protezione dei dati personali

- Chiunque ha diritto alla protezione dei dati personaliche lo riguardano- Il DSA è un dato sensibile relativo allo stato di salute- La consegna della dichiarazione dello specialista nonè obbligatoria- Se ne può parlare solo se si è autorizzati dai genitorio dallo studente se maggiorenne- La mancata consegna comporta che lo studente nonpossa essere considerato con dsa, ma solo in difficoltádi appredimento

LA GESTIONE DEI DSA NEL SERVIZIO SANITARIO

La diagnosi è preceduta da una fase valutativa in cuil’equipe stabilisce se si tratta di disturbo o di difficoltà,in questa fase viene analizzata la documentazione chela famiglia è tenuta a portare:- Relazione della scuola in cui si specificano le difficol-tà osservate e rilevate,- Le modalità di apprendimento del soggetto,- Il percorso di recupero - potenziamento attivato

La diagnosi non deve essere- una semplice attestazione di DSA- atto comunicativo fra attori diversi e per questo senza eccessivi tecnicismi

La diagnosi dovrebbe esplicitare- le abilità specifiche deficitarie- l�eventuale comorbilità- le risorse del bambino e del suo ambiente di riferimento- gli aspetti emotivo-motivazionali- suggerimenti psicopedagogici e didattici- strumenti compensativi e misure dispensative neces-sarie e adatte al caso specifico

LA GESTIONE DEI DSA NEL SERVIZIO SANITARIO

I LIVELLO

DIAGNOSI CLINICA

Misurare le abilità diun soggetto in un de-terminato compito inrelazione alla compe-tenza richiesta rispet-to all�età e alla scola-rizzazione.

II LIVELLO

DIAGNOSI DIFFER.LE

Investigare il funzio-namento dei singoliprocessi e delle abilitàdi base che determi-nano il successo o in-successo della presta-zione.

I DSA scelta degli strumenti di valutazione

VALUTAZIONE CRITERI CLASSIFICAZIONE

DIAGNOSTICADI INCLUSIONE

DI ORIENTAMENTODI ESCLUSIONE

APPROFONDIMENTOFUNZIONALE

COMORBILITA�

NOSOGRAFICAFATTORI AMBIENTALICONDIZIONI EMOTIVO-

MOTIVAZIONALIINDIVIDUAZIONE

RISCHIO DSA CHECKLIST SCREENING

I DISTURBI DELL�APPRENDIMENTO

procedura diagnostica

DALLA DIAGNOSI AL PDP(DM 5699/2011; Linee guida par. 3.1)

La famiglia presenta la segnalazione/diagnosi alla scuola

Il Dirigente Scolastico:1. Verifica che sia conforme alle disposizioni vigenti2. La registra nel protocollo riservato (normativa sulla privacy relativa ai

dati sensibili)3. Ne dà comunicazione al Consiglio di Classe per la stesura del Piano

Didattico Personalizzato

Il referente DSA o il coordinatore di classe organizza:1. Incontro (da verbalizzare) di presentazione (coordinatore, Dirigente

Scolastico e/o referente DSA e famiglia) per la raccolta di informazioni2. Accordo tra i docenti per la predisposizione del PDP e per la

distribuzione della modulistica da compilare3. Stesura finale e sottoscrizione del documento: docenti del Consiglio di

Classe, genitori e, se possibile, il tecnico che ha redatto la diagnosi

Cos�è il PDP?1. Espressione dell�azione educativa condivida da docenti, istituzionisocio – sanitarie e famiglia

2. Intervento educativo e didattico condiviso dal Consiglio di Classe3. Si riferisce agli obiettivi disciplinari della classe4. Deve essere compilato �in tempi che non superino il primo

trimestre scolastico�5. E� uno strumento di documentazione dinamico che può esseresottoposto ad aggiornamenti

6. È un ATTO DOVUTO

Perché compilarlo?1. Documentare per decidere e/o modificare le strategie didattiche2. Condividere la responsabilità educativa con la famiglia3. Favorire la comunicazione efficace tra i diversi ordini di scuola

IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)

• La Diagnosi va redatta dal Servizio SanitarioNazionale• La scuola (fin dalla scuola dell�infanzia) ha ilcompito di attivare tempestivi interventi perindividuare i casi sospetti• Lo stato promuove un’azione di formazionedel personale• Gli alunni con DSA hanno diritto a fruire diappositi provvedimenti dispensativi ecompensativi

DIPOSIZIONI LEGISLATIVEsintesi

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COSA CONTIENE IL PDP?

• Dati alunno• Esplicitazione delle difficoltà desunte dalla

diagnosi• Strumenti compensativi adatti da utilizzare• Misure dispensative adeguate al ragazzo• Scelte di organizzazione scolastica opportu-

ne• Suggerimenti per la famiglia• Criteri per la valutazione

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• Del ragazzo che vede concretizzarsi il diritto aduna didattica personalizzata e che prendeconsapevolezza delle strategie di cui deveimpadronirsi per superare le sue difficoltà

• Degli insegnanti che prendono consapevolezzadi cosa devono fare per quel ragazzo e locondividono tra loro e con gli altri attori edocumentano i loro sforzi

• Della famiglia che diventa anch’essa consapevolee compartecipe del percorso scolastico del figlio

IL PDP È A TUTELA

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GESTIONE DEI DSA A SCUOLAschema percorso

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SEGUIAMO LA STORIA DI MARCO

Nella scuola dell�Infanzia le insegnanti osser-vano che è un bimbo sveglio ma ha delle diffi-coltà a pronunciare alcune parole, rovescia leletterine del suo nome, è maldestro,…..

Organizzano per tutta la sezione dei giochifonetici, e gli fanno svolgere tanti lavori dipregrafismo, ecc.

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Nella scuola Primaria le difficoltà permangono,Marco è pronto nel comprendere storie espiegazioni, ma al termine della prima non saancora leggere e i suoi quaderni sono undisastro, eppure sembra interessarsi edimpegnarsi!

Si fanno notare i problemi alla famiglia(lettura, scrittura e, in forma minore,calcolo) e si chiede collaborazione neicompiti

Nonostante tutto il lavoro a casa e a scuola la situazione non migliora

® SOSTITUZIONE di lettere fonologicamente simili (f/v, p/b, c/g, t/d, r/l) folpe per volpetente per dente...

® OMISSIONE e/o AGGIUNTA di lettere o sillabe taolo per tavolobuioio per buio…

® INVERSIONI li per iltende per dente...

® grafema/grafemi INESATTI pese per pesceagi per aghiciesa per chiesa...

non è rispettato il rapporto tra fonema e grafema

ERRORI RISCONTRATI

® SEPARAZIONI ILLECITEin sieme per insiemel’avato per lavato...

® FUSIONI ILLECITEnonè per non ècisono per ci sonodallalto per dall’alto...

® SCAMBIO DI GRAFEMA OMOFONOsquola per scuolaqucina per cucinaqui per cui...

® OMISSIONE O AGGIUNTA DI Hha casalui non a fame...

coinvolgono la rappresentazione ortografica (visiva) della parola, senza compromissione del rapporto tra fonema e grafema (C’È CORRISPONDENZA TRA PRODUZIONE SCRITTA ED ENUNCIATO SONORO)

ERRORI RISCONTRATI

® OMISSIONE O AGGIUNTA DI ACCENTI perche per perché ando per andò…

® OMISSIONE O AGGIUNTA DI DOPPIE picolo per piccolo sagio per saggio...

MOTORI (scrittura)

Errori che coinvolgono il recupero ed il controllo degli schemi motori neces-sari a produrre i grafemi.

ERRORI RISCONTRATIfonetici: variazioni d’intensitá sonora o di durata

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Si suggerisce alla Famiglia di fare degliapprofondimenti presso l � ASL (NPI,servizi di psicologia, logopedia, ….)

E giungono alla conclusione che Marco è unbimbo con DSA ed in particolare èdislessico e disgrafico

Gli specialisti lo sottopongono a valutazioni mi-rate e confermano le sue difficoltà ma anche lesue capacità cognitive più che buone, escludo-no patologie sensoriali o psicopatologie.

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La Famiglia consegna copia della diagnosi al-la scuola

La consegnano alla famiglia offrendo ancheindicazioni di lavoro (logopedia e psico-motricità ma soprattutto didattica mirata ascuola)

Stendono quindi una diagnosi di DSA spe-cificandone le caratteristiche

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Stende, sempre in collaborazione con fami-glia e servizi, il PDP (Piano Didattico perso-nalizzato)

La scuola, negli anni successivi, si èattivata continuando ad organizzare,percorsi mirati e, in accordo con famiglia eservizi, strumenti compensativi e misuredispensative, adottando forme di flessibilitàorganizzativa e didattica

Documenta e monitorizza i percorsi, i suc-cessi, le difficoltà, i criteri di valutazione,ecc.

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Ma la storia di Marco è ancora lunga, a volte più serena, a volte più difficile, fatta di impegno, di qualche insuccesso, di non sempre facili battaglie, ma anche di piccole/grandi vittorie

Con il riconoscimento delle sue difficoltà però il cammino si è fatto più semplice

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NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1�E 2�

Se l�azione di individuazione precoce è avvenutadavvero negli anni precedenti, nella scuola secon-daria non dovrebbero più esserci situazioni dub-biose.

L� impegno ad una didattica individualizzata epersonalizzata, l�utilizzo di strumenti compensativi el�applicazione di misure dispensative, la flessibilitàorganizzativa resta identico!

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Se ciò non è avvenuto valgono le stesse indicazioni

Il successo nell�apprendimento è l�immediato inter-vento da opporre alla tendenza degli alunni o degli stu-denti con DSA a una scarsa percezione di autoefficaciae di autostima, che spesso determina la dispersionescolastica dovuta, in questi casi, a ripetute esperienzenegative e frustranti durante l�intero iter formativo.

NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1�E 2�

STRUMENTI COMPENSATIVI/DISPENSATIVI

DispensativiCompensativi

Strumenti che possonoessere utilizzati dal ragazzocon DSA per compensarele abilità che risultano piùcarenti.

Prevedono che il ragazzo con DSApossa essere esentato dallo svol-gimento di un carico di lavoro perlui eccessivo e/o dall�essere sotto-posto a valutazioni che lo potreb-bero penalizzare.

• SCRIVERE

• LEGGERE

• FAR DI CONTO

• STUDIARE

Per

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l La scelta degli strumenti/misure va assolutamente individualizzata e per definire quelli più adeguati per un ragazzo è importantissimo un produttivo rapporto scuola, famiglia e specialisti

l Il PC ad es. non si sostituisce al ragazzo, ma svolge operazioni da lui impostate ed elaborate, la macchina si limita a velocizzare e perfezionare le operazioni date.

Gli strumenti utilizzati dal ragazzo per studiare gli saranno utili anche

nella vita quotidiana, non solo a scuola.63

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E LE LINGUE STRANIERE?E’ opportuno che la scuola, in sede di orienta-mento o al momento di individuare quale linguastraniera privilegiare, informi la famiglia sull’op-portunità di scegliere - ove possibile - una lin-gua che ha una trasparenza linguistica mag-giore.Analogamente, i docenti di lingue straniereterranno conto, nelle prestazioni attese e nellemodalità di insegnamento, del principio sopraindicato. In sede di programmazione didattica sidovrà generalmente assegnare maggiore im-portanza allo sviluppo delle abilità orali rispettoa quelle scritte.

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- In caso di disturbo grave e previa verifica della presenzadelle condizioni previste all’Art. 6, comma 5 (*) del D.M. 12luglio 2011, è possibile in corso d � anno dispensarel�alunno dalla valutazione nelle prove scritte e, in sede diesame di Stato, prevedere una prova orale sostitutiva diquella scritta, i cui contenuti e le cui modalità sonostabiliti dalla Commissione d � esame sulla base delladocumentazione fornita dai Consigli di Classe.- Lo studio delle lingue straniere implica anchel � approfondimento dei caratteri culturali e sociali delpopolo che parla la lingua studiata e, con l�avanzare delpercorso scolastico, anche degli aspetti letterari ….

(*) - certificazione di DSA - richiesta scritta di dispensa da parte della famiglia - approvazione del Consiglio di Classe

E LE LINGUE STRANIERE?

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Solo in casi di particolari gravità del disturbo diapprendimento, anche in comorbilità con altridisturbi o patologie, risultanti dal certificatodiagnostico, l�alunno o lo studente possono, surichiesta delle famiglie e conseguente approvazionedel consiglio di classe, essere esonerati dall�inse-gnamento delle lingue straniere e seguire un per-corso didattico differenziato.

Attenzione !!!In caso di esonero anche da una sola lingua

straniera non verrà rilasciato diploma. ma solo attestato di frequenza

E LE LINGUE STRANIERE?

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Le norme ministeriali dichiarano che la �valutazione�dello studente con DSA deve realizzarsi attraverso

Forme adeguate di verifica per sviluppare una valutazione centrata

sull�alunno specifico e sui suoi progressi.

La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che espliciti le modalità di differenziazione a seconda della disciplina e del tipo di compito, discriminando fra ciò

che è espressione diretta del disturbo e ciò che esprime l�impegno dell�allievo e le conoscenze

effettivamente acquisite.� (L G: pag 28)

VALUTAZIONE

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Sarebbe auspicabile procedere ad una valutazione chenon punti sulla forma (errori di calcolo, errori ortografici,errori di trascrizione), ma sui contenuti.Spesso si dimentica il fatto che non si legge un testo perleggere bene, ma per comprendere, e non si scrive pernon fare errori, ma per comunicare qualcosa a qualcuno.

Procedere ad una valutazione che tenga conto prima ditutto dei progressi ottenuti dall�alunno, progressi chedovranno essere adeguatamente riconosciuti e valorizzatidall�insegnante.

VALUTAZIONE

NORMATIVA IN SINTESI:

• I consigli di classe dell � ultimo anno di corsoelaborano, entro il 15 maggio, per la commissioned�esame, un apposito documento relativo all�azioneeducativa e didattica realizzata nell�ultimo anno dicorso e in tale documento devono essere indicati icontenuti, i metodi, i mezzi, gli spazi e i tempi delpercorso formativo, i criteri, gli strumenti divalutazione adottati, gli obiettivi raggiunti, nonchéogni altro elemento che i consigli di classe ritenganosignificativo ai fini dello svolgimento degli esami.

• Al documento stesso possono essere allegatieventuali atti relativi alle prove effettuate e alleiniziative realizzate durante l�anno in preparazionedell�esame di Stato. (es PDP) 69

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• Per i casi con DSA è utile la presenza di commissariinterni che conoscono i ragazzi e possono adottareogni iniziativa volta a ridurre le loro difficoltà. Lecommissioni terranno conto di queste situazioni sia perla predisposizione della terza prova sia in sede divalutazione delle altre due.

• Si conferma che non vi può essere nei loro confrontidispensa dalle prove scritte ma che, piùopportunamente, viene consentito loro un tempo piùdisteso per lo svolgimento delle prove, prevedendoaltresì che la valutazione delle stesse avvenga tenendoconto prevalentemente del contenuto più che dellaforma e che le corrispondenti prove orali venganoconsiderate come misura compensativa dovuta.

NORMATIVA IN SINTESI:

• In tutti i casi in cui le prove scritte interessino linguediverse da quella materna si possano dispensare glistudenti dalla loro effettuazione, se già preceden-temente autorizzati, e gli insegnanti baseranno la lorovalutazione sulle corrispondenti prove orali.

• In definitiva si suggerisce alle sottocommissioni diesame di adottare nella svolgimento delle prove scrittee orali le misure compensative e dispensative impie-gate in corso d�anno nel limite delle compatibilitàconsentite alla particolare circostanza delle finalitàdell�esame. In tal senso è consentito l�utilizzo di ap-parecchiature, strumenti informatici e ogni opportunostrumento compensativo ma opportunamente predi-sposto (senza collegamento all�esterno).

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NORMATIVA IN SINTESI:

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Si ricorda, altresì, che, nel diploma finale, nelle certi-ficazione sostitutive, nonché nella pubblicizzazione degli esiti conclusivi degli esami,

non deve esservi menzione delle misure compensative disposte nei confronti degli studenti affetti da disturbi specifici di appren-dimento.

NORMATIVA IN SINTESI:

PROVE INVALSI

Lo scorso anno scolastico in occasione delle proveINVALSI è uscita una nota specifica per le EsigenzeEducative Speciali tra cui gli allievi con DSA

Ø Sì a strumenti dispensativi/ compensativi se ..

Ø Sì a locale adeguato se ..

Ø Sì a tempi aggiuntivi se ..

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l Promuovere azioni di formazione e aggiornamentosui DSA per aumentare conoscenze specifiche ecreare consapevolezze

l Mettere a disposizione della scuola la normativa diriferimento

l Rispondere alle richieste di consulenza da parte deidocenti della propria scuola

l Favorire riflessioni pedagogico didattiche atte allacostruzione di una didattica inclusiva

l Monitorare il processo formativo concordandopercorsi personalizzati (PDP) con i loro docenti

l Individuare gli strumenti compensativi, le misuredispensative e le strategie metodologico - didattichepiù idonee

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ATTIVITÀ DA SVOLGERE

l Programmare periodicamente iniziative di monito-raggio per valutare l�efficacia delle strategie adot-tate e il raggiungimento degli obiettivi nella propria scuola

l Essere in grado di valutare l�effettiva necessità di invio ai servizi sanitari utilizzando strumenti di ana-lisi riconosciuti dal MIUR

l Favorire la comunicazione tra scuola, famiglia e ser-vizi

l Mantenere rapporti con Servizi Socio-Sanitari, USR, USP, MIUR,

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ATTIVITÀ DA SVOLGERE

l Organizzare una mappatura degli allievi con disturbospecifico d�apprendimento

l Collaborare con i colleghi nella ricerca di modalità diverifica e valutazione

l Fungere da raccordo tra i docenti ed il Centro Territo-riale di Supporto per il Progetto Nuove Tecnologie eDisabilità di riferimento presso il quale sono consul-tabili anche materiali hardware e software per i DSA.

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ATTIVITÀ DA SVOLGERE

E PER I BES?

“… fermo restando l’obbligo di presentazione dellecertificazioni per l’esercizio dei diritti conseguenti allesituazioni di disabilità o DSA, è compito doveroso deiConsigli di classe o team docenti nelle scuole primarieindicare in quali casi sia opportuna e necessarial’adozione di una personalizzazione della didattica ……viene redatto un Piano Didattico Personalizzato (PDP)che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare lestrategie di intervento più idonee e criteri di valutazionedegli apprendimenti”.

Circolare Ministeriale n.8 del 06/03/2013 sui Bisogni Educativi Speciali

INCIDENZA DEI DSA E DEI BES

DSA 4,5%BES 8,5%

Tratto da XXIII Congresso Nazionale AIRIPA - Contributo di Christina Bachmann “La presa in carico dei Bes: il punto di vista del clinico”

BES

l Alunni disabili ai sensi della L. 104/92;l Alunni con Disturbi Evolutivi Specifici: DSA (disles-

sia, disortografia, disgrafia, discalculia), disturbi del-l�attenzione e iperattività (A.D.H.D.),

l Alunni con deficit del linguaggio, delle abilità nonverbali, della coordinazione motoria;

l Alunni con funzionamento cognitivo limite (border-line 70-85);

l Alunni con svantaggio socio-culturale che compren-de anche la non conoscenza della lingua e culturaitaliana.

CHI SONO GLI ALLIEVI CON BES? direttiva del 12/2012

ALLIEVO COMPETENTE

l Impegna poche risorse cogni-tive nelle componenti di bassolivello (decifrazione)

l Attiva le conoscenze pregres-se ed in grado di colmare le la-cune che il testo contiene

l Compie previsioni sul conte-nuto del testo

l Differenzia le strategie di let-tura in funzione della tipologiadel testo e dello scopo

ALLIEVO CON DSA E BESl Impegna molte risorse cogni-tive nelle componenti di basso livello (decifrazione)

l Applica sempre le medesime modalità di lettura (legge tutte le righe)

l Non è in grado di utilizzare tecniche di scrittura funzionali alla comprensione del testo

l Applica procedure algoritmi-che alla �cieca�

DIFFERENZE PRESTAZIONALI

AREE STRATEGICHE

1. Strategie di apprendi-mento

Ø CognizioneØ MotivazioneØ Organizzazione del lavoroØ Uso dei sussidiØ Flessibilità

2. Stili cognitiviØ Sistematico/intuitivoØ Globale/analiticoØ Impulsivo/riflessivoØ Verbale/visuale

3. MetacognizioneØ Modo di affrontare lo

studioØ ConcentrazioneØ Autovalutazione

4. Atteggiamenti verso la scuola

Ø Rapporto con gli insegnanti

Ø Rapporto con i compagni

Ø AttribuzioneØ Ansia da prestazione

LA DIDATTICA INCLUSIVA

Parlare di didattica inclusiva significa permetterea tutti gli alunni di raggiungere il massimo gradopossibile di apprendimento e partecipazionesociale, ottimizzando le differenze presenti nelgruppo classe

Alcune considerazioni……..

• Maggiore responsabilità pedagogico-dida3ca rispe4oad una delega bio-medica• Maggiore corresponsabilità degli insegnan7 curricolaririspe4o alla delega all’insegnante di sostegno• Maggiore inclusività nella dida3ca• Maggiore a4enzione alla le4ura dei bisogni deglialunni• Opportunità di arricchire la professione

DIDATTICA INCLUSIVAalcune considerazioni