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Come una Vespa 50 può cambiarti la vitadI sALvATore CoCCoLuTo

Sono trascorsi dieci anni da quando un estroverso diciotten-ne, insieme alla sua band, esal-tava il potere terapico di una Vespa 50, che poteva sopperire alla mancanza di una donna e di-ventare complice nelle ‘fughe’ da scuola. Quel ragazzo non avrebbe mai immaginato, all’epoca, che sarebbe diventato cesare cremo-nini, il cantante, come lo chia-mano gli amici. ne “le ali sotto ai piedi”, il suo libro d’esordio,

cesare racconta la sua storia, quella di un ragazzo normale, con i suoi problemi e i suoi sogni. la scuola, i compiti, il coprifuoco imposto dai genitori e la sua forsennata passione per la musica, fin da piccolo, quando una suora lo mise per la prima volta di fronte a un pianoforte. gli studi classici e la prima band del liceo, gli amori tormentati e le numerose fughe da scuola alla ricerca di un produttore. Tormenti, delu-sioni, gioie e drammi umani. Ma nonostante tutte le incertezze, le avversità, le preoc-cupazioni, soprattutto dei genitori che volevano che cesare continuasse a studiare, nell’estate 1999 arrivò il successo del singolo “50 special”. “le ali sotto ai piedi” celebra i dieci anni dall’uscita della canzone che lanciò i lùnapop, la band di cui cremonini fu fondatore e leader. un libro since-ro, attraversato dall’ironia e dalla passione per la musica e per la vita.cesare creMoniniLe ali sotto ai piediRizzoli, 2009pp. 240, euro 16,50

La prostituzione, la schiavitù dei giorni nostridI bArbArA de AmICIs

“Il mestiere più antico del mondo”: con tale definizione ci si riferisce ad un universo ben più grande e complesso quale è la prostituzione. ogni anno più di 500 mila donne rimangono vittime della prostituzione e di esse il 75% ha meno di 25 anni. una realtà sconcertante analizzata con molta cura all’in-terno dello scritto Qui tutto va a puttane!, a cura di alessan-dro Pugliese, edito dalla gingko

edizioni. in un intrecciarsi di storie e riflessioni persona-

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li, vengono alla luce sconfitte ma anche le vittorie di tante donne che, con la speranza di un lavoro, vengono ingannate nel loro essere più profonde e costrette a vendere non solo il proprio corpo ma la loro stessa dignità. È molto labile il confine tra volontarietà della pratica pro-stituzionale e la tratta vera e propria, che implica una coer-cizione sulla vittima, perché è solo su tali basi, che si potrà comprendere a fondo il fenomeno. attraverso i verbali di denuncia contenute nel libro, lo scenario che si presenta è sempre lo stesso: un viaggio della speranza che dall’europa dell’est mira al sogno di poter svolgere un lavoro onesto, il più delle volte come cameriera o badante, ma appena vie-ne varcato il confine, la realtà che si presenta ai loro occhi è ben diversa. e non sempre si ha la forza di reagire: so-lo in pochi casi scatta la denuncia nei confronti dei propri sfruttatori. le motivazioni alla base di ciò sono legate alla paura di mettere a repentaglio la sicurezza dei propri cari nel paese d’origine, o di subire violenze. gli elementi che giocano a sfavore delle giovani ragazze, sono molteplici: si va dall’asimmetria informativa, in quanto la loro unica fonte è rappresentata dai loro sfruttatori; il più delle volte vittime e criminali hanno la stressa provenienza geografica, condivi-dendo quindi anche stereotipi e conoscenze. Una volta inserite nel traffico della prostituzione, le gio-vani ragazze contraggono anche un debito con il loro sfrut-tatore, che può raggiungere cifre come 45 mila euro, per poter riottenere la propria libertà. “Mi disse che avrei dovuto sorridere a ogni uomo bianco che passava in macchina, che mi sarei dovuta scoprire il petto al loro passaggio perché questa era una cosa che li avrebbe attratti”, racconta una ni-geriana nel suo primo confrontarsi con tale realtà. Ma ancor più sconcertante il pensiero di cynthia lisa rodriguez che pensa alla fortuna che avrebbe avuto se fosse un uomo: “an-ziché umiliarmi giornalmente vedendo il mio corpo… avrei dettato legge”. Un ripudio della propria femminilità, anche a questo può portare la prostituzione, al vergognarsi di essere donna, quasi fosse una colpa, dimenticando che se tale fenomeno è tutt’oggi presente, come sottolineano gli autori, è anche a causa dei clienti, che la richiedono, perché essi non sono semplici recettori passivi, come spesso vengono identificati. Ma ci sono anche nomi come romina, Katja, dietro le quali si celano storie, storie di vita di donne che in qualche modo hanno voluto lottare per vedere riconosciuti i propri diritti in primis come essere umano, come donna. E ciò che sorprende è che molte di loro, sognavano di di-ventare veterinario, ragioniere, ma a causa della mancanza di risorse economiche, non hanno potuto proseguire gli stu-di. grazie alla presenza nel territorio di realtà come Fiori di strada, onlus di Bologna, molte ragazze vengono seguite con assistenza sanitaria e incoraggiate alla denuncia, so-stenute nel loro ritorno ad una vita normale, nel pieno ri-spetto del sé. Quando avrà fine tutto ciò? Forse è solo una questione di educazione, come affermano gli autori, educazione che si esprime in un maggior amor proprio della vittima, e in una maggior consapevolezza del cliente riguardo ai danni che arreca.aa. VV.Qui tutto va a puttane!Gingko, 2008pp. 271, euro 13,00

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