I CIRCOLO DIDATTICO VILLABATE - 1circolovillabate.gov.it · Prof.ssa Rosalba Floria STAFF...

56
I CIRCOLO DIDATTICO VILLABATE Corso Vittorio Emanuele, 136 – 90039 - Villabate (PA) Tel. 091 6143526 - Fax 091 492815 Sito Internet: www.1circolovillabate.gov.it

Transcript of I CIRCOLO DIDATTICO VILLABATE - 1circolovillabate.gov.it · Prof.ssa Rosalba Floria STAFF...

I CIRCOLO DIDATTICO

VILLABATE

Corso Vittorio Emanuele, 136 – 90039 - Villabate (PA)Tel. 091 6143526 - Fax 091 492815

Sito Internet: www.1circolovillabate.gov.it

1. Premessa

Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale del Circolo ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa della nostra scuola. Esso è elaborato dal Collegio dei Docenti, sulla base degli indirizzi generali per l’attività della scuola e delle scelte di gestione e amministrazione definiti dal Consiglio di Circolo, tenuto conto delle proposte e delle esperienze condotte negli ultimi anni e delle esigenze delle famiglie.L’offerta formativa del nostro Circolo didattico si propone, primo fra tutti, l’obiettivo di promuovere il “pieno sviluppo della persona” in ogni suo aspetto. Infatti le finalità della scuola vengono definite a partire dal soggetto che apprende con l’originalità del suo percorso individuale e con l’unicità della rete di relazioni che lo legano alla famiglia e agli ambiti sociali, il tutto alla luce del principio ispiratore della “centralità della persona”. La nostra azione educativa muove dall’esperienza del bambino, dal sapere che egli porta con sé al momento in cui viene a scuola, per poi valorizzarlo, in un apprendimento collaborativo e contestualizzato.In una scuola che è “comunità” di relazioni, di ricerca e di didattica, il filo conduttore di ogni intervento va necessariamente individuato nel concetto chiave di “cittadinanza”, intesa come il compito della scuola di sviluppare nei ragazzi, non solo il mero senso di appartenenza alla società in quanto vivono in essa, ma anche, e soprattutto, l’imprescindibile senso di appartenenza ad una società multiculturale e globalizzata che formi cittadini italiani, cittadini europei e del mondo. In essa dovranno agire, interagire, intervenire in modo consapevole, per arricchirla, migliorarla attraverso un dialettico confronto tra passato e futuro, tra memoria e ricerca.

2. Caratteristiche del P.O.F.

Esplicita la progettazione educativo-didattica curricolare/extracurricolare e organizzativa della scuola.

Rappresenta l’identità culturale della scuola.

E’ elaborato dal Collegio dei Docenti.

È adottato dal Consiglio di Circolo.

Tiene conto del contesto socio-culturale e delle risorse finanziarie.

Persegue il diritto di ognuno di apprendere e di raggiungere il proprio successo formativo.

Nasce da scelte e responsabilità condivise dai componenti degli OO.CC.

E’ coerente con gli obiettivi nazionali (art.8 Regol. Autonomia).

E’ un documento flessibile, trasparente e verificabile.

P.O.F.

LA SCUOLA

3. Analisi della realtà territoriale e socio-economica

Dall’analisi della realtà territoriale si rileva che Villabate è un centro di ca. 18.686 abitanti, ma il numero reale è di gran lunga superiore data una fascia di domiciliati non residenti. In ambito sociale si registrano fenomenologie tipiche dell’avanzamento del terziario e della inurbazione:crisi di valori, comportamenti antagonistici nei confronti della cosa pubblica, disoccupazione, devianza, etc., problemi tutti che si riversano nelle scuole determinando oggettive difficoltà di gestione.Emerge quindi uno scenario di bambini “diversamente competenti” che richiedono non solo dalla scuola– ma anche dalle altre agenzie educative – diversità di percorsi educativi e formativi. Di conseguenza è necessario “attivare” il territorio, confrontarsi con altre scuole e con il contesto socio-culturale per coglieranno i bisogni e le aspettative e strutturare percorsi ed approcci diversi che consentano a tutti gli alunni, nella loro individualità, di raggiungere il proprio successo formativo.

4.Struttura del Circolo

Il Circolo Didattico “Villabate I°” è così composto:

Plesso “ Don Lorenzo Milani” – corso Vittorio EmanueleIl plesso Don Lorenzo Milani è sito in Corso Vittorio Emanuele-136, è un edificio risalente agli anni trentadel secolo scorso. In esso sono presenti gli uffici di direzione e segreteria, la biblioteca, l’archivio scolastico, aule di informatica e un laboratorio scientifico .

Plesso “ Andersen” – Via Donizetti Ospita dieci aule di scuola primaria. E’ dotato di un modesto spazio esterno dove sono presenti altalene e scivoli, di un piccolo laboratorio di informatica con 6 postazioni di computer, di un carrello con 17 computer portatili, n. 3 LIM, un laboratorio musicale ed un laboratorio scientifico.

Plesso “Falcone e Borsellino” (Fondo Vitale) – via Michele Reina Accoglie 4 sezioni di scuola dell’infanzia statale, due a tempo normale ed due a tempo ridotto; possiede un parco giochi e risente dei suoi anni, un atrio interno ed un gazebo adibito a refettorio.

Plesso “Mariele Ventre” - Viale EuropaE’ una costruzione relativamente recente, provvista di spazi interni funzionali, refettorio ed un piccoloparco giochi esterno. Accoglie 4 sezioni di scuola dell’infanzia, due a tempo ridotto e due a temponormale.

4.1 Risorse umane e professionali

DIRIGENTE SCOLASTICOProf.ssa Rosalba Floria

STAFF AMMINISTRATIVOD. S. G. A. Dott. Rosalba Nantista

ASSISTENTI AMMINISTRATIVI N.4COLLABORATORI SCOLASTICI N.

STAFF DI DIREZIONE

Collaboratore con funzioni vicarie: ins. Irene Grasso Secondo collaboratore e segretaria del Collegio: ins. Roccaforte Raffaella Responsabile Plesso Andersen : Ins, Prestigiacomo Giacoma Docenti coordinatori di plesso:

per il plesso Mariele Ventre: ins. Salamone Francescaper il plesso Falcone e Borsellino: ins. Macaluso Iolanda

FUNZIONI STRUMENTALI ALLA REALIZZAZIONE DELL'OFFERTA FORMATIVA

Area 1 - Gestione del piano dell’O.F. - Ins. Imbesi Filippo Salvatore Coordinamento e monitoraggio del P. O. F. Redazione, diffusione ed eventuale revisione del P. O. F. ( anche in formato brochure). Supporto ai docenti ed ai Consigli di Interclasse/Intersezione nella gestione della

progettazione curricolare ( raccordi interdisciplinari e competenze ). Valutazione delle attività del P.O.F., in collaborazione con le altre FF.SS. e con i referenti di

Area. Coordinamento delle FF. SS. Gestione del piano di formazione e aggiornamento docenti. Valutazione d’Istituto (in collaborazione con l’area 4). Acquisizione normativa relativa alla formazione. Monitoraggio e valutazione delle attività.

Area 2 - Tecnologia e comunicazione – Ins. Lombardo Salvatore Interventi connessi all’uso delle tecnologie e all’adeguamento delle strutture informatiche

dell’istituto. Supporto ai docenti nell’area delle T. I. C. e tutoring per l’utilizzo del registro elettro-nico. Reperimento, produzione e divulgazione di materiali didattici multimediali. Gestione dotazione informatica scuola. Coordinamento e cura della documentazione educativa on line ( es. valutazione ). Gestione e aggiornamento del sito web della scuola. Collaborazione con la segreteria e la presidenza. Acquisizione normativa relativa alla formazione. Monitoraggio e valutazione delle attività.

Area 3 - Bisogni educativi speciali (BES) – Ins. Basile G. Teresa Interventi volti alla prevenzione del disagio e della dispersione scolastica. Raccordo con l’Osservatorio.

Tutoraggio alunni in difficoltà e coordinamento attività di recupero. Coordinamento e supporto alla progettazione dei docenti relativamente alle attività di

recupero e nei Consigli d’Interclasse. Progettazione, coordinamento e supporto degli interventi di continuità con la Scuola dell’In-

fanzia. Tutoraggio degli alunni stranieri. Acquisizione normativa relativa alla formazione. Monitoraggio e valutazione delle attività.

Area 4 - Progettualità e valutazione - Ins. Cammarata Giovanni Coordinamento e supporto progetti extracurricolari. Realizzazione di un report INVALSI ( restituzione dati anno precedente). Predisposizione materiali necessari alla somministrazione e tabulazione delle prove INVALSI. Realizzazione di un progetto di autovalutazione in collaborazione con l’Area 1. Realizzazione di un modello per la certificazione delle competenze in uscita. Acquisizione normativa relativa alla formazione. Monitoraggio e valutazione delle attività.

Area 5 - Rapporti con gli Enti esterni - Ins. Spatola Anna Convenzioni con enti esterni, accordi di rete progetti ( PON – POR ). Continuità con la scuola secondaria di primo grado. Rapporti col territorio, con la biblioteca comunale, con agenzie formative e gli EE. LL. Rapporti con Università ed Enti di formazione e aggiornamento docenti. Coordinamento eventi della scuola. Organizzazione di manifestazioni – informazione. Organizzazione di visite guidate e viaggi d’istruzione. Acquisizione normativa relativa alla formazione. Monitoraggio e valutazione delle attività. Legalità.

COMITATO DI VALUTAZIONE

ins. Lucania Letiziains. Imbesi Filippo Salvatoreins. Macaluso Iolandains. Mallia Giuseppina

Insegnanti supplentiins. Spatola Anna Danielains. Costa Mattea

GRUPPI DI LAVORO E COMMISIONI PERMANENTI:

Gruppo G. O. S. P. ins. Basile G. Teresains. Gianduso Alberto

ins. Militello Giovanna

Commissione “Progettazione” Ins. Macaluso Patrizia Presidente interclasse prima Ins. Galioto Teresa Presidente interclasse seconda

Ins. Russo Patrizia Presidente interclasse terza Ins. Sarcone M. Concetta Presidente interclasse quarta Ins. Roccaforte Raffaella Presidente interclasse quinta

Commissione “Dematerializzazione” - Area 2 Ins. Furnari Maria Ins. Alaimo M. Elisa Ins. Levantino Giulia Ins. Malleo Maria Ins. Prestigiacomo Giacoma

Commissione “Inclusione” (G.L.I.) - Area 3 Ins. Bellomonte Elisa Ins. Caruso Rosa Ins. Cusumano Accursia Ins. Genduso Alberto Ins. Mallia Giuseppina

Commissione “Valutazione” - Area 4 Ins. Alaimo M. Elisa Ins. Civiletto Ivana Ins. Di Gangi Maria Ins. Lucania M. Letizia Ins. Roccaforte Raffaella

Commissione “Territorio”- Area 5 Ins. Baiamonte Vincenza Referente arti figurative Ins. Basile G. Teresa Referente biblioteca Ins. Cuccia Anna Referente salute Ins. Seminara Antonina Referente musica Ins. Fontana Teresa Referente continuità

Responsabili aula informatica: per il plesso Andersen ins. Alaimo M. Elisaper il plesso Don Milani ins. Lombardo Salvatore

ORGANICO FUNZIONALE DI CIRCOLO

Scuola primariaPlesso Classi Docenti

Don Milani 19 24Andersen 11

DocentiSpecialisti di Lingua straniera di organico funzionale 2Specializzati 12Insegnanti di sostegno 14Insegnanti di religione 4Insegnante di religione abilitato all’ insegnamento della R.C. 4

Scuola dell’infanziaPlesso Sezioni tempo normale Sezioni tempo ridotto Docenti

Mariele Ventre 2 2 6Falcone e Borsellino 2 2 6

Tipologia Docenti NoteInsegnante di sostegno (M. Ventre) 3

Insegnante di religione 1

IL PROGETTO EDUCATIVO

5. Individuazione e analisi del bisogni formativi

La realtà sociale e culturale villabatese non offre una grande varietà di stimoli culturali e formativi pertanto la nostra scuola si propone di ottimizzare le risorse e predisporre tutte quelle operazioni concrete e tutte quelle attività didattiche che possano concorrere a favorire e consolidare momenti di apprendimento, di socializzazione e di crescita per i bambini in stretta interfaccia con i bisogni espliciti ed impliciti della variegata utenza villabatese.

Bisogno di valorizzazione delle diverse intelligenze e promozione delle potenzialità

Analisi dei

bisogni

Integrazione

Bisogno di stabilire un rapporto di equilibrio e di apertura con l’ambiente

Pace

Orientamento come costruzione della propria identità

Bisogno di legalità

Bisogno di comunicare utilizzando una seconda lingua

Bisogno di pari opportunità

Bisogno di autonomia e formazione

Bisogno di informazione

Bisogno di socializzazione

Bisogno di sviluppare capacità critiche e creative nei confronti della realtà

Acquisizione di competenze e di

strumenti culturali

Successo formativo

6. Gli indirizzi generali

Il processo formativo fa riferimento ai seguenti principi fondamentali:a) Diritti degli alunni

La scuola riconosce il diritto all’istruzione e all’educazione di tutti i bambini, come presupposto fondamentale dell’esercizio del diritto di cittadinanza .

b) CurricoloLa scuola elabora il curricolo di circolo secondo quanto previsto dalle Indicazioni Nazionali del 2012 valutandolo ogni anno e, se necessario, provvedendo ad un suo aggiornamento dinamico.Inoltre nello svolgimento delle discipline pone una grande attenzione alle risorse che offre il territorio promuovendone la conoscenza a livello storico, geografico, artistico.

c) Valore formativo delle disciplineTutte le discipline del curricolo hanno pari dignità formativa e trovano una adeguata collocazione e distribuzione nell’orario scolastico settimanale tenendo presente i carichi di lavoro che esse comportano per il bambino.

d) Partecipazione e responsabilitàNella sua opera la scuola ricerca la collaborazione dei genitori, titolari primi del diritto-dovere di istruire ed educare i propri figli, su un piano di reciproca responsabilità. Essa sollecita, pertanto, ogni forma di partecipazione delle famiglie alla vita e alle scelte educative della scuola favorendo, facilitando e potenziando la comunicazione tra scuola e famiglia, rendendo facile il passaggio delle informazioni e creando un clima coinvolgente e di reciproca fiducia.

e) Apertura al territorioLa scuola è una componente essenziale della comunità locale ed interagisce con essa pertanto s’impegna a favorire le attività extrascolastiche ponendosi come centro di promozione culturale, sociale e civile, consentendo il migliore uso degli edifici e delle attrezzature. Nel promuovere le proprie iniziative aperte ai genitori e alla comunità, la scuola opera in modo di consentire una larga partecipazione, scegliendo orari e luoghi che facilitino l’accesso delle famiglie, anche coinvolgendo i genitori stessi nella preparazione delle iniziative. Inoltre sollecita la partecipazione o l’ attivazione ad iniziative in collaborazione con istituzioni, enti, fondazioni, agenzie educative del territorio (comuni, biblioteche, parrocchie…), anche programmando con largo anticipo tali proposte.

f) Libertà d’insegnamentoIn base all’art. 33 della Costituzione “l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”.Tale libertà è assicurata nel rispetto della garanzia di formazione dell’alunno e degli obiettivi formativi nazionali.

g) Arricchimento dell’offerta formativaCome consuetudine ai genitori è chiesto di partecipare al pagamento delle iniziative che prevedono il versamento di somme per l’acquisto di ticket di ingresso (viaggi e visite guidate, spettacoli teatrali, mostre ed altre attività) o il pagamento dei mezzi di trasporto. La quota, pagata dalla famiglia al momento dell’ iscrizione, anche se facoltativa, è molto importante ed opportuna.

h) Inserimento degli alunni diversamente abili La Scuola presta attenzione all’inserimento degli alunni diversamente abili predisponendo soluzioni adeguate ponendo particolare attenzione all’integrazione di tali alunni. Ricerca la collaborazione delle famiglie di questi alunni, e del servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’AUSL. Cura il passaggio degli alunni diversamente abili tra scuola dell’infanzia e scuola primaria; tra scuola primaria e scuola secondariadi primo grado.

i) Continuità scuola dell’infanzia - scuola primaria e scuola primaria – scuola secondaria di primo gradoLa Scuola intraprende valide iniziative per stabilire maggior continuità tra i vari ordini di scuola: prosegue il positivo lavoro iniziato con la scuola dell’infanzia, prestando specifica attenzione agli alunni che

manifestano particolari difficoltà. Concorda con essa attività per raccogliere osservazioni e favorire lo scambio di informazioni tra scuola dell’infanzia e famiglia, tra scuola dell’infanzia e scuola primaria, al finedi individuare tempestivamente interventi mirati per far fronte a qualsiasi situazione di disagio; potenzia il rapporto con la scuola secondaria di primo grado,al fine di favorire il passaggio degli alunni da un ordinedi scuola all’altro, coordinando gli interventi delle due scuole, potenziando lo scambio di informazioni e confrontandosi sui metodi di valutazione.

6.1 Scelte generali di gestione ed amministrazione

a) Scuola dell’autonomiaLa Scuola promuove la cultura della collegialità, dell’organizzazione e dell’assunzione di responsabilità di tutto il personale definendo una chiara ed efficace struttura organizzativa del circolo, delle singole scuole e della segreteria, in cui siano ben definiti i compiti e le responsabilità di ciascuno. Opera in modo trasparente, nella massima chiarezza, correttezza ed imparzialità. Valuta il suo operato per migliorarne continuamente l’azione educativa.

b) Attività di formazioneSi organizzano, nei limiti delle risorse disponibili, iniziative di formazione per tutto il personale. Inoltre la Scuola collabora con le istituzioni e le agenzie del territorio nell’organizzazione di iniziative di formazione rivolte ai genitori.

c) Calendario scolasticoNella definizione del calendario scolastico la Scuola pone attenzione ad un orario flessibile del curricolo articolato in cinque giorni settimanali ed alle ricorrenze di particolare significato per bambini. In base al calendario di ogni anno, assicura il massimo dei giorni possibili di scuola e al tempo stesso prende in gran considerazione possibili esigenze delle famiglie (sospensione delle lezioni in occasione di ponti).

d) Ambiente scolasticoSi opera in modo che: - l’ambiente scolastico (aule, corridoi, bagni, cortili) sia sempre pulito, decoroso e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza; - le strade e i marciapiedi immediatamente adiacenti alla scuola siano sempre puliti, anche sollecitando le amministrazioni comunali ad avere particolare attenzione per questi luoghi del quartiere.

7. Finalità del Progetto Educativo

• Promuovere la formazione integrale della persona.• Promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso l’acquisizione dei linguaggi simbolici che

costituiscono la struttura della nostra cultura in un orizzonte allargato alle culture con cuiconviviamo.

• Sviluppare le capacità di comprensione, produzione, intuizione, progettazione al fine dipromuovere una personalità autonoma, critica e divergente.

• Educare alla convivenza civile sollecitando gli alunni a un’attenta riflessione suicomportamenti di gruppo al fine di individuare quegli atteggiamenti che violano la dignitàdella persona e il rispetto reciproco, per orientarli a sperimentare relazioni positive.

• Favorire la maturazione del soggetto e lo sviluppo di competenze in ordine ai seguentiambiti: identità, orientamento, cultura.

• Favorire l’esplorazione e la scoperta per promuovere la passione verso la ricerca di nuoveconoscenze attraverso la problematizzazione di esperienze e incoraggiando l’apprendimentocollaborativo.

Tali finalità andranno perseguite operando in modo da:

valorizzare l’esperienza ed il patrimonio conoscitivo del bambino per ancorarvi nuovi contenuti; offrire una pluralità di linguaggi e di esperienze significative e promuovere la consapevolezza del

proprio modo di apprendere al fine di “imparare ad apprendere” (prendere atto degli erroricommessi, capire le ragioni di un insuccesso, conoscere i propri punti di forza…);

favorire un clima sociale positivo, il confronto interpersonale e la solidarietà; promuovere un primario senso di responsabilità che si traduce nel far bene il proprio lavoro e nel

portarlo a termine, nell’avere cura di sé, degli oggetti e degli ambienti che si frequentano; realizzare attività didattiche in forma di laboratorio per favorire l’operatività e allo stesso tempo

il dialogo e la riflessione su quello che si fa; riconoscere la diversità propria di ciascun soggetto e valorizzarla nell’ottica delle pari

opportunità e della non discriminazione; articolare il percorso d’apprendimento attraverso obiettivi strutturati in una prospettiva

interdisciplinare al fine di promuovere una conoscenza ologrammatica e globale.

8. Obiettivi formativi d'Istituto

Identità e autonomia: operare scelte personali ed assumersi responsabilità.

Orientamento: maturare la capacità di scelta per costruire un proprio progetto divita.

- Favorire il pieno sviluppo delle potenzialità cognitive di ogni bambino nel rispetto della sua identità personale, culturale, sociale per lo sviluppo delle competenze di base.

- Rafforzare l’identità e l’autonomia, eserci- tando le proprie competenze in compiti significativi e socialmente riconosciuti di servizio alla persona o all’ambiente o alle istituzioni.

- Promuovere la conoscenza di sé intesa come:A) consapevolezza della propria identità cognitiva, emotiva, affettiva e sociale;B) scoperta delle proprie potenzialità e risorse, dei propri “talenti” e quindi dei propri limiti, per favorire l’autovalu-tazione;C) individuazione dei propri interessi, riconoscimento delle proprie aspirazioni, dei sogni che possono essere di stimolo nella vita quotidiana;D) riconoscimento delle attitudini e delle abilitàpersonali per una corretta continuazione del percorso scolastico, maturando una graduale capacità di scelta e di fare progetti per il futuro.

Convivenza Civile e democratica: maturare abilità sociali, cooperare, condividere, esse-re corresponsabili.

- Favorire la costruzione di relazioni positive e significative con coetanei ed adulti.

- Favorire la conoscenza, l’accettazione, il rispetto delle specificità di ciascuno.

- Promuovere la disponibilità ad affrontare problemi e conflitti con mentalità aperta a più soluzioni possibili.

- Promuovere la disponibilità a capire le motivazioni dell’altro senza necessariamente condividerle.

- Porsi in modo attivo e critico di fronte alla crescente quantità di informazioni e di sollecitazioni comportamentali esterne.

- Essere disponibili al rapporto di collaborazione con gli altri, per contribuire con il proprio apporto personale alla realizzazione di una società migliore.

- Promuovere un’interazione responsabile e consapevole con l’ambiente.

- Conoscere (anche in chiave storica) e comprendere i problemi della società in cui viviamo.

- Promuovere gradualmente il senso di appartenenza a comunità sempre più ampie (dalla famiglia al mondo).

- Promuovere la capacità di orientarsi nella

realtà in cui si vive nella consapevolezza dell’esistenza di diverse realtà culturali e sociali.

- Assumere comportamenti rispettosi delle regole nei diversi contesti.

- Rispettare l’ambiente, curarlo, conservarlo e migliorarlo. Riflettere sui propri diritti e doveri di cittadini.

Strumenti culturali per leggere e governa-re l’esperienza. - Promuovere l’acquisizione degli alfabeti e della capacità di utilizzarli adeguatamente in contesti di vita quotidiana.

- Favorire il passaggio dai vissuti personali ai saperi culturali.

- Riflettere ed operare sui dati della realtà per selezionarli, leggerli, interpretarli e riorganizzarli in concetti e conoscenze.

- Promuovere la capacità di comprendere e di esprimersi con linguaggi diversi.

- Utilizzare codici diversi dalla parola tra loro integrati (fotografia, cinema, web, teatro).

- Sviluppare la competenza nell’utilizzo dei linguaggi specifici delle singole discipline.

- Scoprire ed utilizzare procedimenti logici, metodologici e linguaggi corretti in relazione alproblema da affrontare.

- Sviluppare atteggiamenti di curiosità, attenzione e rispetto della realtà naturale, di riflessione sulle proprie esperienze, di interesseper l'indagine scientifica

IL CURRICOLO

9. Il Curricolo di scuola

Nel costruire un curricolo verticale in continuità tra Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria si è tenuto conto della gradualità e della progressività degli obiettivi di apprendimento, nel rispetto dello sviluppo psicologico degli alunni, al fine di promuovere la formazione integrale della personalità di ciascuno e di assicurare l’acquisizione di un sapere unitario.Il nostro curricolo si articola in-CURRICOLO NAZIONALE dedicato all'insegnamento delle singole discipline;-CURRICOLO DI SCUOLA all'interno del quale si sviluppa, trasversalmente alle discipline, l'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione-CURRICOLO FACOLTATIVO in orario extracurricolare per la realizzazione dei progetti.

9.1 Scelte organizzative

L’assetto organizzativo del nostro circolo prevede un itinerario flessibile dell’attività scolastica checonsente le necessarie differenziazioni di metodi e di percorsi, le diverse possibilità di aggregazionedegli alunni in gruppi diversamente costituiti:gruppo classe, di compito, di livello o elettivi. Pertanto ilprocesso di personalizzazione degli interventi formativi, previsto per l’intero percorso scolastico diciascun alunno, si sostanzia attraverso la realizzazione di esperienze significative, intrinsecamentemotivanti e legate ai bisogni specifici di formazione definiti anche su base locale. Motivo ispiratore di tale nuovo assetto è quello di dar vita ad una scuola di qualità, in linea con iparametri europei, in grado di recepire le vocazioni e le attese degli alunni e di rafforzare il ruolo dellefamiglie.L’organizzazione dei docenti si muove, in direzione della valorizzazione dell’impegno e delle competenzeprofessionali dei docenti. La possibilità di intervenire su gruppi di alunni non strettamente coincidenti col gruppo classe per larealizzazione di attività significative, diversificate e personalizzate implica l’intervento di una equipepedagogica. Essa è composta da tutti i docenti di classe e di laboratorio che operano sullo stesso gruppodi allievi.

9.2 Tempo Scuola

Le lezioni della scuola dell’infanzia si svolgono dalle ore 08:00 alle ore 16:00 (per 4 sezioni a tempo normale) e dalle ore 08:00 alle ore 13:00 (per 4 sezioni a tempo ridotto).Per quanto riguarda la scuola primaria dallo scorso anno scolastico, in seguito ad un referendum effettuato tra i genitori e come da delibera del C. d. C., l’orario scolastico prevede 27 ore settimanali pergli alunni da svolgersi su cinque giorni per tutte le classi e precisamente da lunedì a giovedì le lezioni si svolgono dalle ore 8,00 alle ore 13,30 e il venerdì dalle ore 8,00 alle ore 13,00.I cancelli sono aperti alle 7,50 e alle ore 8,00 i bambini entrano a scuola per raggiungere la classe di appartenenza. Le tre ore per completamento orario che restano ai docenti delle classi quinte sono destinate a corsi dipotenziamento, a corsi di recupero, alle ore alternative alla religione cattolica, al sostegno alla classe inpresenza di bambini disagiati e con problemi, alla sostituzione di colleghi assenti ed alla disponibilitàdella prima ora per assicurare la presenza del docente in tutte le classi.

Tenuto conto del nuovo orario scolastico il monte ore delle singole discipline viene così ripartito:

DISCIPLINA CLASSE I CLASSE II CLASSE III, IV e VItaliano 9 8 7

Arte e immagine 1 1 1Storia 2 2 2

Geografia 2 2 2Matematica 6 6 6Tecnologia 1 1 1

Scienze 1 1 1Scienze motorie 1 1 1

Musica 1 1 1Inglese 1 2 3

Religione 2 2 2TOT. 27 h TOT. 27 h TOT. 27 h

10. Progettazione educativa-didattica annuale

La progettazione educativa-didattica annuale è elaborata collegialmente dai docenti delle classi parallele ed è centrata sui “nuclei fondanti delle diverse discipline”. Essa si articola in una prospettiva interdisciplinare per favorire una conoscenza ologrammatica e globale; tiene conto delle finalità educative che il nostro Circolo intende perseguire e, coerentemente con le Indicazioni nazionali 2012, delle competenze che l’alunno deve conseguire al termine della classe prima, del primo biennio e del secondo biennio.Sul piano metodologico ed organizzativo privilegia strategie laboratoriali e di ricerca, promuovendo attività incentrate sul lavoro di gruppo e l’apprendimento collaborativo, la suddivisione dei compiti, la condivisione delle decisioni e delle responsabilità, finalizzate alla promozione dell’autostima e dell’autonomia e alla valorizzazione della diversità come ricchezza.Tale progettazione disciplinare annuale si articola nei seguenti punti:

- premessa (contenente l’analisi della situazione iniziale degli alunni e la rilevazione dei prerequisiti)

- definizione degli obiettivi d’apprendimento per ogni singola disciplina del curricolo- definizione delle relative competenze- indicazione della metodologia da attuare- scelta dei vari strumenti e momenti di verifica e dei criteri di valutazione- eventuali programmazioni personalizzate per alunni in situazioni di disagio o di difficoltà

d’apprendimento- programmazione individualizzata (PEI) concordata con i docenti di sostegno per gli alunni

disabili.

10.1 Programmazione personalizzata

Nel nostro istituto è presente una percentuale di alunni che mostrano difficoltà nello apprendimento e/o nell’ambito relazionale. Si tratta di quelle situazioni in cui l’allievo incontra difficoltà nell’utilizzare le proprie risorse cognitive nei compiti formali proposti dalla scuola.In particolare non sembra in grado di assimilare le esperienze che gli vengono proposte per orientare la strutturazione dell’universo cognitivo.Per tali alunni verrà stesa una programmazione individualizzata, anche solo per alcuni ambiti disciplinari,da seguire sia in tempi curricolari sia in tempi extracurriculari.

Gli obiettivi educativi prioritari dell’intervento personalizzato sono:

• aumentare la conoscenza di sé;

• promuovere l’autostima e la motivazione;

• stabilire rapporti interpersonali di collaborazione e di amicizia con insegnanti e compagni;

• mantenere un comportamento corretto nel rispetto delle regole;

• saper organizzare il proprio lavoro scolastico con sempre maggiore autonomia;

• favorire la comunicazione verbale e non verbale;

• acquisire le conoscenze fondamentali nei vari campi d’esperienza e nelle diverse aree disciplinari.

11. Rapporti scuola-famiglia

“Non c’è possibilità che la scuola realizzi il proprio compito senza la condivisione della famiglia. Cercare di educare-istruendo in opposizione o nell’indifferenza della famiglia depotenzia il lavoro che si fa a scuola genera drop out tra i ragazzi e disagio tra gli insegnanti” (Giuseppe Fioroni)

La frequenza scolastica dell’alunno instaura, necessariamente, tra scuola e famiglia, un rapporto che entrambe le parti hanno l’interesse e il dovere di coltivare ed approfondire affinché esso, da Rapporto Formale, diventi Rapporto Educativo, abbia cioè al centro delle riflessioni l’alunno, con le proprie peculiarità i propri diritti e doveri, l’indiscutibile esigenza di essere sostenuto nel suo processo di crescita da istituzioni (scuola-famiglia) possibilmente concordi nelle scelte educative prioritarie e tali da consentirgli un’equilibrata esperienza di vita come persona e come alunno

11.1 Il nostro impegno per garantire un buon rapporto tra Scuola e Famiglia:a. circolazione di informazioni relative al tempo scuola (orario di funzionamento, caratteristi-

che, tempi e modi degli incontri tra scuola e famiglie);

b. instaurazione di un clima positivo tra Scuola e Famiglia attraverso:

fiducia reciproca;

trasparenza della realtà scolastica;

interesse per la vita scolastica;

informazione dei docenti sul vissuto personale dei figli, sulle eventuali problematiche, sugli stili educativi adottati in famiglia;

c. apertura ad iniziative educative che coinvolgono la Scuola, le famiglie ed il territorio;

d. rispettare la professionalità degli operatori scolastici ed adottare atteggiamenti tesi alla collaborazione;

e. partecipare in modo attivo e responsabile alla vita della scuola esprimendo il voto per le elezioni dei propri rappresentanti e collaborare per la soluzione di problemi;

f. rendersi disponibili a modificare atteggiamenti, comportamenti, modi di relazione e raccordarli con quelli della Scuola, in vista del fine ultimo di “educare”;

g. impegno ad un reciproco sostegno rispettoso delle specifiche competenze.

LA SCUOLA DELL'INFANZIA

12. Finalità della Scuola dell'Infanzia

La Scuola dell’Infanzia costituisce la risposta al diritto all’educazione per i bambini dai 3 ai 6 anni e ne è la “prima scuola”.Essa concorre all’educazione armonica e integrale della personalità.Per ogni bambino o bambina la Scuola dell’Infanzia intende perseguire le seguenti finalità:

• Maturazione dell’identità.• Conquista dell’autonomia.• Sviluppo delle competenze e della cittadinanza.

12.1 Obiettivi generali del processo formativoIl nostro istituto sceglie un modello pedagogico e didattico di scuola che riconosce sul piano educativo lapartecipazione della famiglia al processo formativo, con le risorse sociali, istituzionali e culturali, nell’obiettivo condiviso di: rafforzare l’identità personale, l’autonomia, le competenze e il senso di cittadinanza dei bambini.Ci impegniamo affinché i bambini:

• Abbiano cura di sé e dell’ambiente.• Si impegnino ad agire per il bene comune.• Si rendano disponibili all’interazione con il diverso.• Si aprano alla scoperta e al rispetto dei valori della solidarietà, della giustizia e della libertà.

Nella Scuola dell’infanzia gli obiettivi sono orientati e organizzati all’interno di 5 grandi campi di esperienza:

1. IL SE’ E L’ALTRO - Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme.2. IL CORPO E IL MOVIMENTO -Identità, autonomia, salute.3. L’ARTE, LA MUSICA E I “MEDIA”- Gestualità, arte, musica, multimedialità.4. I DISCORSI E LE PAROLE -Comunicazione, lingua e cultura.5. NUMERI E SPAZIO, FENOMENI E VIVENTI- Ordine, misura, spazio, tempo, natura.

Maturazione dell’identità Conquista dell’autonomia

Sviluppo delle competenze

SCUOLA DELL’INFANZIA

12.2 Profil o delle competenze al termine della scuola dell’infanziaAl termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia il bambino ha sviluppato e raggiunto le seguenti competenze:

- conosce e gestisce le proprie emozioni ed è consapevole di desideri e paure;- consolida la propria autostima: è più consapevole delle proprie capacità e dei propri limiti;- usa strutture e risorse comuni e condivide esperienze e giochi gestendo gradualmente i conflitti

e le regole del comportamento;- sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute comunicando con una

pluralità di linguaggi;- padroneggia abilità di tipo logico ed ha interiorizzato le coordinate spazio-temporali;- è attento alle consegne, porta a termine il lavoro, è più consapevole dei processi realizzati.

12.3 Strumenti per la valutazione• Osservazione sistematica.• Scheda strutturata per rilevare le competenze in uscita dei bambini nel passaggio dalla Scuola

dell’Infanzia alla Scuola Primaria.

LA SCUOLA PRIMARIA

13. Scuola Primaria: mappa delle finalità

13.1 Traguardi per lo sviluppo delle competenze relative a tutte le discipline ( dalle Indicazioni Nazionali 2012)

ITALIANOCLASSE PRIMA

1. Ascolta e comprende messaggi orali e comunica esperienze intervenendo opportunamente nelle conversazioni collettive.

2. Ascolta, comprende e riferisce informazioni e i contenuti essenziali di un testo letto o narra-to.

3. Ha acquisito la tecnica della lettura e della scrittura.

4. Legge, comprende e ripete con parole proprie semplici testi.

5. Scrive semplici testi rispettando le principali convenzioni ortografiche.

PRIMO BIENNIO1. Ascolta, comprende e comunica esperienze e informazioni seguendo un ordine logico e cro-

nologico.

2. Interviene nella comunicazione in modo pertinente, rispettandone le regole.

3. Legge correttamente e in modo espressivo.

Formazione dell’uomo e del cittadino

Alfabetizzazione culturale

Educazione alla convivenza democratica

Rispetto e valorizzazione delle diversità

Scuola PrimariaSCUOLA PRIMARIA

4. Legge, analizza e classifica vari tipi di testo e ne riferisce il contenuto.

5. Produce testi di vario tipo in modo coerente applicando le principali regole ortografiche e morfologiche.

6. Analizza la struttura grammaticale e logica della frase.

SECONDO BIENNIO1. Partecipa a scambi comunicativi in modo corretto e formulando messaggi chiari e pertinen-

ti.

2. Relaziona oralmente sulle proprie esperienze e su argomenti di studio, usando un lessico ac-curato e specifico e registri adeguati.

3. Legge abilmente vari testi utilizzando consapevolmente tecniche di lettura espressiva e/o si-lenziosa.

4. Comprende diverse tipologie testuali individuandone struttura ed elementi fondamentali.

5. Produce testi legati a scopi diversi (personali, narrativi, descrittivi, informativi) chiari,coe-renti e corretti.

6. Riconosce ed analizza le parti del discorso e la struttura logico-sintattica della frase.

7. Utilizza il dizionario come mezzo di consultazione e di arricchimento lessicale.

INGLESECLASSE PRIMA

1. Riproduce con pronuncia comprensibile in lingua straniera parole, frasi, canzoni e filastrocche.2. Esegue semplici istruzioni formulate in lingua straniera, espresse con immagini e suoni.3. Riconosce e nomina i principali colori, i numeri entro il 10, le parti del corpo, i giocattoli, gli og-

getti scolastici e gli animali.4. Ascolta e comprende una semplice storia supportata da immagini.5. Scopre differenze di vita e di abitudini nelle principali festività.

PRIMO BIENNIO1. Comprende e riproduce oralmente parole e brevi messaggi di uso comune, canzoni e filastroc-

che.2. Utilizza espressioni utili per semplici interazioni comunicative (presentarsi e chiedere il nome, sa-

lutare, congedarsi, esprimere preferenze, nominare le materie di studio e gli oggetti scolastici).3. Riconosce i diversi ambiti lessicali (colours, week, part of the day, clothes, house, school things,

food, holidays).4. Ascolta e comprende una storia a fumetti.5. Scopre differenze di vita e di abitudini nelle principali festività e ha consapevolezza delle diversi-

tà culturali.

SECONDO BIENNIO1. Interagisce in brevi scambi dialogici stimolati anche da supporti visivi, utilizzando espressioni e

frasi consone alla situazione.2. Esprime preferenze, chiede informazioni.3. Comprende semplici e chiari messaggi con lessico e strutture noti su argomenti familiari, esegue

procedure ed istruzioni.

4. Descrive se stesso, i compagni, riferisce aspetti del proprio vissuto ed elementi che si riferisconoai bisogni immediati.

5. Scrive semplici messaggi seguendo un modello dato .6. Rileva diversità culturali in relazione ad abitudini e festività.7. Segue una storia a fumetti e una storia illustrata narrata oralmente.

STORIACLASSE PRIMA

1. Rappresenta graficamente e descrive verbalmente un’esperienza in base a semplici indicatori temporali.

2. Colloca nel tempo fatti narrati ed esperienze vissute, riconoscendo i rapporti di successione e/o contemporaneità esistenti tra loro.

3. Riconosce semplici sequenze temporali.

4. Misura il tempo servendosi di strumenti convenzionali.

PRIMO BIENNIO 1. Rappresenta graficamente i concetti appresi e sa descriverli verbalmente.

2. Riordina gli eventi in successione logica e cronologica.

3. Organizza le conoscenze in quadri sociali significativi stabilendo confronti tra passato e presente.

4. Distingue vari tipi di fonti e li utilizza per ricostruire la storia personale e dell’umanità

SECONDO BIENNIO1. Ricava informazioni da documenti storici di vario tipo per ricostruire il passato.

2. Riconosce le tracce storiche presenti sul territorio e comprende l’importanza del patrimonio arti-stico e culturale.

3. Conosce aspetti fondamentali delle antiche civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanitàfino alla fine dell’impero romano d’Occidente.

4. Utilizza correttamente la linea del tempo, per organizzare periodi e conoscenze, e le carte geo-storiche.

5. Trasforma in racconti, testi… le conoscenze apprese individuando anche relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali.

GEOGRAFIACLASSE PRIMA

1. Sa muoversi in uno spazio noto tenendo presente punti di riferimento ed utilizzando organizza-tori topologici e sa descrivere posizioni, verbalmente.

2. Rappresenta oggetti, ambienti e percorsi esperiti nello spazio circostante.

3. Esplora il territorio circostante attraverso un approccio senso-percettivo e l’osservazione diret-ta.

PRIMO BIENNIO

1. Legge ed interpreta la pianta di un ambiente basandosi su punti di riferimento fissi.

2. Riconosce, descrive, confronta gli elementi fisici e antropici che caratterizzano l’ambiente di resi-denza, la propria regione e i vari tipi di paesaggio.

3. Rappresenta graficamente in pianta ambienti noti.

SECONDO BIENNIO1. Conosce e descrive gli aspetti, fisici ed antropici, caratterizzanti i diversi ambienti e le regioni ita-

liane.

2. Legge ed interpreta correttamente rappresentazioni cartografiche, riconoscendone le caratteri-stiche principali e gli usi cui sono destinate.

3. Stabilisce relazioni di interdipendenza tra ambiente, risorse, condizioni di vita e coglie le trasfor-mazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale.

4. Propone semplici ipotesi di soluzione ai problemi ambientali.

MATEMATICACLASSE PRIMANumeri

1. Conosce e rappresenta i numeri naturali entro il venti, li associa alle quantità corrispondenti, li ordina, li confronta, li compone e li scompone.

2. Sa numerare in ordine crescente e decrescente.

3. Esegue semplici addizioni e sottrazioni, anche in situazioni problematiche.

Spazio e figure1. Riconosce e descrive le principali relazioni spaziali.

2. Riconosce e denomina le figure geometriche elementari.

Relazioni, dati e previsioni1. Classifica e mette in relazione oggetti, figure e numeri.

2. Utilizza tecniche di indagine, raccoglie e rappresenta dati.

PRIMO BIENNIONumeri

1. Legge e scrive i numeri naturali in notazione decimale, avendo consapevolezza del valore posi-zionale; li confronta, li ordina, li compone e li scompone.

2. Esegue le quattro operazioni, anche con l’ausilio di opportune concretizzazioni e rappresentazio-ni.

3. Esegue mentalmente semplici operazioni con i numeri naturali e sa verbalizzare le procedure di calcolo.

4. Individua, rappresenta e risolve situazioni problematiche utilizzando le quattro operazioni.

Spazio e figure5. Comunica posizioni utilizzando un’adeguata terminologia e sa eseguire e descrivere un semplice

percorso.

6. Individua, rappresenta e descrive gli elementi significativi di figure geometriche di cui sa calcola-re il perimetro.

Relazioni, dati e previsioni7. Classifica numeri, figure, oggetti in base a una o più proprietà utilizzando opportune rappresen-

tazioni.

8. Misura grandezze (lunghezze, tempo, ecc.) usando sia unità arbitrarie sia unità e strumenti con-venzionali (metro, orologio, ecc.)

SECONDO BIENNIONumeri

1. Legge e scrive i numeri naturali e decimali; sa confrontarli, ordinarli, comporli e scomporli.

2. Esegue le quattro operazioni aritmetiche con i numeri naturali e decimali, con consapevolezza del concetto e padronanza dei relativi algoritmi.

3. Si muove con sicurezza nel calcolo mentale e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti mate-matici (numeri decimali, frazioni, percentuali,scale di riduzione,…

Spazio e figure4. Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti

di misurazione (metro, goniometro…).

5. Descrive, denomina, disegna e classifica figure piane e solide, in base a caratteristiche geometri-che, e sa misurarne e calcolarne il perimetro, l’area e il volume.

Relazioni, dati e previsioni6. Passa da un’unità di misura ad un’altra ad essa equivalente, anche nel contesto del sistema mo-

netario.

7. Utilizza rappresentazioni di dati (tabelle e grafici) in situazioni significative per ricavare informa-zioni e conosce i linguaggi logici, probabilistici e informatici.

8. Riesce a risolvere problemi descrivendo il procedimento seguito e riconoscendo strategie solu-zione diverse dalla propria.

SCIENZECLASSE PRIMA

1. Utilizza i cinque sensi per individuare qualità e proprietà di oggetti e materiali.

2. Sa raggruppare per somiglianze e differenze.

3. Utilizza semplici tecniche di osservazione per definire, elencare, descrivere caratteristiche e pro-prietà della realtà circostante.

PRIMO BIENNIO1. Osserva, descrive, confronta oggetti, materiali, …riconoscendone caratteristiche e proprietà e

operando classificazioni.

2. Esegue semplici esperimenti con materiali diversi e sa descriverli verbalmente.

3. Distingue i tre regni della natura e ne riconosce le caratteristiche.

4. Riconosce la diversità dei viventi e la loro interazione con l’ambiente.

SECONDO BIENNIO1. Osserva, descrive, analizza elementi del mondo vegetale, animale, umano e fenomeni del mon-

do fisico, biologico, tecnologico, ...

2. Esegue, in un ambiente noto, semplici esperimenti con materiali e strumenti diversi.

3. Conosce la struttura del suolo e stabilisce relazioni tra suolo e viventi.

4. Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, conosce il funzionamento di organi ed apparati ed ha cura della sua salute.

5. Osserva, descrive, interpreta i principali fenomeni celesti.

6. Mette in atto comportamenti di cura e di rispetto di sé (alimentazione, salute, …)e apprezza il va-lore dell’ambiente sociale e naturale.

TECNOLOGIA E INFORMATICACLASSE PRIMA

1. Classifica in base alle specifiche funzioni materiali, strumenti e macchine di uso comune.

2. Accende e spegne il computer seguendo le esatte procedure.

3. Utilizza il computer per eseguire semplici giochi didattici.

PRIMO BIENNIO1. Riconosce i materiali, le macchine, gli oggetti e gli strumenti prodotti dall’uomo per soddisfare i

suoi bisogni, e ne distingue le funzioni.

2. Conosce e denomina i principali componenti del computer.

3. Utilizza il computer per eseguire semplici giochi didattici.

SECONDO BIENNIO1. Conosce, utilizza e descrive oggetti e strumenti e sa ricavare informazioni su caratteristiche di

beni o servizi leggendo etichette, volantini o altra documentazione.

2. Riconosce ed usa il computer come mezzo di comunicazione.

3. Riconosce ed usa il computer come strumento didattico.

MUSICACLASSE PRIMA

1. Utilizza la voce, il proprio corpo e oggetti per produrre suoni, rumori e ritmi che sa discriminare.

2. Esegue semplici brani individualmente o/e in gruppo.

3. Interpreta con il movimento e la gestualità l’andamento ritmico.

PRIMO BIENNIO1. Utilizza la voce, il proprio corpo, oggetti e strumenti per produrre suoni, rumori e ritmi che sa

discriminare.

2. Esegue semplici brani individualmente o/e in gruppo interpretandoli con il movimento e la ge-stualità.

3. Discrimina le diverse caratteristiche del suono ( timbro, intensità, durata…)

SECONDO BIENNIO1. Utilizza la voce, gli strumenti, gli oggetti, le nuove tecnologie per produrre suoni.

2. Partecipa attivamente a canti corali e ne esegue individualmente.

3. Riconosce il valore della musica come segno distintivo di culture e popoli diversi nel tempo e nel-lo spazio.

4. Riconosce, distingue e classifica gli elementi di base all’interno di un brano musicale.

ARTE E IMMAGINECLASSE PRIMA

1. Utilizza i cinque sensi per esplorare forme, colori ed oggetti presenti nell’ambiente.

2. Esprime attraverso il segno grafico e il colore le proprie emozioni utilizzando tecniche e materia-li diversi.

3. Riconosce e descrive le principali relazioni spaziali e semplici immagini.

4. Rappresenta figure umane con uno schema corporeo strutturato.

PRIMO BIENNIO1. Descrive sensazioni ed emozioni suscitate dall’osservazione dell’ambiente e di immagini.

2. Produce messaggi iconici liberi e/o a tema mediante tecniche e materiali diversi.

3. Comprende ed usa la tecnica del fumetto.

4. Legge immagini in sequenza per raccontare un testo e sa realizzarne.

SECONDO BIENNIO

1. Legge, descrive e decodifica immagini di vario tipo, individuando gli elementi di base del linguag-gio visuale.

2. Analizza consapevolmente un’immagine pubblicitaria e ne riconosce le valenze comunicative e persuasive.

3. Produce messaggi con l’uso di linguaggi, tecniche e materiali diversi riconoscendo il valore sim-bolico ed espressivo del colore.

4. Osserva e descrive un’opera d’arte riconoscendone ed apprezzandone il valore.

5. Conosce i principali beni artistici-culturali del proprio territorio e comprende che essi costituisco-no un bene di tutta la comunità da salvaguardare.

EDUCAZIONE FISICACLASSE PRIMA

1. Riconosce e determina le varie parti del corpo e lo rappresenta graficamente.

2. Coordina e collega in modo fluido i movimenti naturali (camminare, correre …).

3. Sa muoversi secondo una direzione, controllando la lateralità e gli schemi motori in funzione di parametri spaziali e temporali.

4. Rispetta le istruzioni e le regole nei giochi collettivi.

PRIMO BIENNIO5. Prende coscienza del proprio corpo, ne sperimenta i movimenti rispetto allo spazio e li organizza

in relazione al tempo, agli oggetti e agli altri.

6. Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare propri stati d’animo, anche attraverso lamimica e la drammatizzazione.

7. Comprende, all’interno delle occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle.

SECONDO BIENNIO1. Consolida la consapevolezza di sé attraverso la padronanza degli schemi motori e posturali già

esperiti.

2. Usa il codice mimico-gestuale con intenzionalità ed efficacia comunicativa.

3. Partecipa ai giochi di squadra e alle attività sportive rispettandone le regole e comprendendone il valore.

4. Riconosce i principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del corpo e a un cor-retto regime alimentare.

RELIGIONE CATTOLICA

CLASSE PRIMA1. L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i

contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive.2. Riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul

valore di tali festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.

PRIMO BIENNIO1. L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i

contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive.2. Riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul

valore di tali festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.3. Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della no-

stra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tracui quelli di altre religioni;

4. Identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.

SECONDO BIENNIO1. Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della no-

stra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tracui quelli di altre religioni;

2. Identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.

3. Si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cri-stianesimo;

4. Identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per met-tere in pratica il suo insegnamento;

5. Coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.

AMPLIAMENTO DELL'OFFERTAFORMATIVA

• Promuovono nel bambino la consapevolezza di ciò che riesce a fare.

• Stimolano la creatività, il desiderio di conoscere cose nuove, di imparare a stare con gli altri.

• Educano all’aiuto reciproco.

• Attivano relazioni positive sensibilizzando i ragazzi alla tutela dell’ambiente e della salute.

• Pongono attenzione allo star bene a scuola… per star bene fuori!

• Pongono attenzione al far scuola…anche fuori dalla scuola.

14. Aree di ampliamento dell’Offerta Formativa curricolare ed extracurricolare

Nell’intento di valorizzare le aree delle educazioni e di arricchirle fornendo all’utenza percorsi ed attivitàvolte al raggiungimento degli obiettivi formativi previsti dal P.O.F., il Collegio dei Docenti ha individuato iseguenti referenti:

- Salute: ins. Anna Cuccia- Arti figurative: ins. Baiamonte Vincenza - Attività musicali: ins. Antonia Seminara- Continuità: ins. Fontana Teresa- Biblioteca Scolastica: ins. Teresa Giuseppa Basile

LE AREE DI AMPLIAMENTO dell'O.F. , PUR NELLA LORO SPECIFICITA’, HANNO VALENZE FORMATIVE COMUNI

14.1 Attività integrative in orario curricolare

Nell’ottica dell’arricchimento dell’Offerta Formativa i docenti programmano pure la partecipazione e la realizzazione di:

Manifestazioni. Concorsi proposti da enti o associazioni. Spettacoli che abbiano valenza formativa. Iniziative varie in occasioni di ricorrenze. Visite didattiche guidate e viaggi d’istruzione che si configurano come esperienze di

apprendimento e di crescita, in considerazione delle motivazioni culturali e didattiche, che ne costituiscono il fondamento e lo scopo preminente.

Progetti di continuità tra diversi ordini di scuola. Attività di cineforum. Attività di solidarietà. Adozioni a distanza con la partecipazione dei genitori. Mostre-mercato di beneficenza. Attività di formazione svolte con le parrocchie del territorio (tra cui incontri di preghiera e

omaggio floreale al simulacro della Madonnina di Fatima e i precetti: natalizio e pasquale). Partecipazione a diversi progetti, proposti dal CONI o da altre associazioni, e svolti in orario

curricolare ed i progetti sul “Consumo consapevole” svolti in collaborazione con l’Ipercoop al Forum di Palermo.

Varie ( in funzione delle proposte didattiche ricevuta dall’esterno e valutate dagli organismi interni alla scuola ).

14.2 Attività alternative all’insegnamento della Religione Cattolica

Premesso che lo Stato assicura l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado, in conformità all’accordo che apporta modifiche al Concordato Lateranense, i genitori degli alunni (o chi ne fa le veci) esercitano la scelta di avvalersi o non avvalersi, per i propri figli, dell’insegnamento della religione cattolica.All'atto dell'iscrizione i genitori esercitano tale diritto.Contestualmente a questa scelta il genitore che dichiara di non avvalersi, esercita anche la scelta delle attività alternative all’insegnamento della religione cattolica nell’ambito di queste possibilità:

presenziare alle lezioni di religione cattolica esclusivamente in qualità di uditori; uscire dalla propria classe, durante le lezioni di religione cattolica, per essere seguiti, in

un'attività di studio di recupero e/o di approfondimento disciplinare, da un insegnante di classe che si trova in compresenza con la collega di religione ( per il corrente anno scolastico sono stateorganizzate attività di laboratorio creativo );

entrare posticipatamente o uscire anticipatamente dalla scuola.La seconda opzione viene attuata compatibilmente con gli orari dei docenti e le esigenze dell’Istitutoe la terza è prevista solo nel caso in cui le ore di religione siano a prima o all’ultima ora.Per il corrente anno scolastico la nostra Istituzione Scolastica propone agli alunni non avvalentesi dell'Insegnamento della religione cattolica un laboratorio creativo Finalità del percorso laboratoriale è quello di stimolare i bambini a sviluppare la propria creatività e la propria immaginazione, uscendo dal contesto convenzionale, facendo leva su quei linguaggi espressivi che

poco usano, ma che maggiormente li coinvolgono come il movimento, il mimo, la musica, il canto, l’arte oltre che l’espressione linguistica scritta e parlata.

14.3 Educazione alla sicurezza

La normativa sulla Prevenzione, la Sicurezza e la Salute (D.Lgs.n. 81/08), al di là degli obblighi checomporta, rappresenta per il nostro istituto un’occasione per promuovere la cultura della prevenzione edella sicurezza, nella consapevolezza che i bambini oggi formati sulle tematiche della sicurezza potrannoessere domani cittadini più attenti alla sicurezza personale e a quella degli altri.Pertanto il nostro istituto realizzerà :- documento sulla valutazione dei rischi;- percorsi educativi sui comportamenti da tenersi in caso di necessità di evacuazione anche incollaborazione con la Protezione Civile;- piani di evacuazione e relative prove da tenersi almeno due volte durante l’anno scolastico;– educazione alla valutazione e alla conoscenza del rischio e del pericolo a scuola, a casa e perstrada.

14.4 Ampliamento dell’Offerta Formativa in orario extracurricolare

La nostra scuola intende utilizzare la quota locale del curricolo, ai sensi dell’articolo 8 del D.P.R. 275/99, per sviluppare attività progettuali inerenti alle richieste formative dell’utenza e del territorio. Intendendo l’attività pomeridiana non già come attività di mero intrattenimento, bensì come occasione seriamente orientata all’approfondimento attraverso la promozione della dimensione della laboratorialità e della cooperazione, la qualità dei progetti extracurricolari si gioca tutta sul filo della coerenza con le scelte didattiche del curricolo e dell’adeguatezza con i reali bisogni formativi degli alunni. Pertanto tutti i nostri progetti integrano il curricolo, lo arricchiscono e lo qualificano e si collocano nelle seguenti quattro “aree trasversali”:

PROGETTI RIVOLTI ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA Giochiamo con la creta Sicilia bedda Impariamo a creare giocando Mangiando imparo a crescere bene…

PROGETTI RIVOLTI ALLA SCUOLA PRIMARIA

Facciamo festa a scuola - a titolo gratuito Ins Lo Cicero Maria - ( Classi I ) Da burattino a bambino ( Classi II ) Aggiungi un posto a tavola ( Classi III ) Noi eredi del mondo ( Classi IV - V ) Il musical a scuola ( Classi V ) Wizard of Oz ( Classi V )

Tali progetti perseguono, dunque, obiettivi trasversali di formazione creativa, espressiva, comunicativa, estetica, civica e culturale; tendono a coinvolgere i bambini suscitando curiosità ed interesse nell’approfondire argomenti in ambiti diversi; utilizzano il metodo della ricerca in cui il bambino si sente protagonista attivo e sono finalizzati al recupero della motivazione scolastica, alla partecipazione, all’accoglienza, all’integrazione e allo sviluppo di una positiva dimensione relazionale affettiva. L'attività progettuale si rivolge anche ai bambini con B.E.S. che saranno supportati dai docenti di sostegno della nostra istituzione scolastica.

14.5 L'Europa: un'occasione per crescere

AREAESPRESSIVO

COUNICATIVA

AREADEL SAPER

FARE

AREA DELLACONVIVENZA

CIVILE

AREA DELMOVIMENTO

I Programmi Operativi Nazionali “Competenze per lo sviluppo” FSE (Fondo Sociale Europeo) e “Ambientiper l’apprendimento” FESR (Fondo Europeo Sviluppo Regionale), hanno lo scopo di far fronte all’urgenzadi finanziamenti addizionali volti ad accelerare la convergenza di alcune regioni del Mezzogiorno su obiettivi comuni di sviluppo e competitività, garantendo alle scuole situate nelle aree più critiche del territorio nazionale la possibilità di accedere ai fondi specificatamente destinati a superare le condizioni di debolezza del contesto.La partecipazione delle istituzioni scolastiche ai P.O.N. FSE e FESR, pertanto, acquista una rilevanza particolare poiché sostiene la scuola nello sforzo di tradurre in proposte formative le competenze strategiche previste dalle Indicazioni Nazionali e auspicate a livello europeo.In risposta alla “Programmazione dei Fondi Strutturali 2007/13” la nostra scuola ha predisposto un piano integrato degli interventi ad integrazione delle attività previste nel P.O.F.Il piano integrato è fondato su una diagnosi attenta dei punti di criticità presenti nella scuola e consente di predisporre i percorsi necessari per migliorare i livelli di apprendimento degli studenti e per la crescitaintegrale della persona.

Il PIANO INTEGRATO

Bando 7667 -15/06/2010 - FESR II (C)

In ordine a tale bando si svolgeranno i seguenti progetti:nel plesso Don L. Milani5. Isolamento termico dell’edificio6. Copertura mobile esterna di protezione agenti atmosfericinel plesso H. C. Andersen

5. Tracciatura campo di pallavolo6. Spazio polivalente per attività libere all’aperto7. Illuminazione esterna campetto8. Tribuna fissa

Bando 5685 – 20/04/2011 (FESR) Circolare straordinaria PORIn ordine a tale bando si sono attuati i seguenti progetti:

nel plesso Don L. Milani8. Tecnolab9. Segreteria on line veloce ed efficiente10. Tu sarai scienziato11. Cittadini del mondo12. Lo strumento incantato:fare musica tutti

nel plesso H.C.Andersen5. Multilab6. Alla scoperta del mondo7. Music@landia

Bando 4462 - 31/03/2011 – Piani Integrati 2011

In ordine a tale bando, secondo l’azione D1, si è espletato il progetto “Digit@ndo2” che è stato rivolto aidocenti; mentre, secondo l’azione C1, sono previsti, per gli alunni, i seguenti dieci percorsi formativi:

13. Numericamente (per le classi terze e quarte. Svolto nello scorso a.s.)14. Siamo numero…si (per le classi seconde)15. Tempo, spazio e misura (per le classi quinte)16. Giochiamo con le parole ( per le classi seconde. Svolto nello scorso a.s.) 17. Amico libro (per le classi quarte) 18. La girandola delle parole (per le classi terze)19. I linguaggi espressivi (per le classi prime. Svolto nello scorso a.s.) 20. English for children (per le classi seconde e terze)21. An English adventure (per le classi quarte)22. English on line (per le classi quinte. Svolto nello scorso a.s.)

Bando 7848 - 20/06/2011 - FESR (E.1)In ordine a tale bando si svolgerà il seguente progetto “Formazione e professione un progetto comune”.

15. Il Contratto Formativo

Il nostro istituto si assume i seguenti impegni:

favorire l’accoglienza e l’integrazione scolastica di tutti gli alunni senza discriminazioni relative al sesso, alla razza, alla condizione psicofisica e socio economica;

offrire risposte formative differenziate garantendo all’alunno un percorso formativo organicoe completo, nell’ottica della continuità dei tre ordini di scuola;

predisporre un ambiente sereno, accogliente, programmato per l’apprendimento; fornire il sostegno emotivo e cognitivo garantendo opportunità molteplici di crescita,

consapevolezza e fiducia; esprimere con chiarezza la propria offerta formativa; motivare il proprio intervento didattico; esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione; informare periodicamente le famiglie degli apprendimenti degli alunni e del loro progredire

personale, culturale e sociale; rispettare la specificità dei modi di apprendere e i bisogni di ciascun allievo; garantire tempi di studio razionali e distesi nell’assegnazione dei compiti da svolgere e nel

rispetto dei ritmi evolutivi degli alunni; agire secondo criteri di obiettività e di equità nell’erogazione del servizio e nell’azione di

valutazione; disporsi al dialogo e al confronto nelle relazioni con la famiglia; assumere i criteri della validità culturale, della funzionalità educativa e della rispondenza alle

esigenze dell’utenza, per la scelta dei libri di testo e degli strumenti didattici; curare la formazione in servizio dei docenti in modo costante e funzionale tale da garantire la

qualità dei percorsi formativi attivati.

Gli alunni assumono i seguenti impegni:

conoscere e sviluppare i percorsi formativi stabiliti dai docenti con costanza e impegno;rispettare le regole dell’istituzione con particolare riferimento a quelle di comportamento e

convivenza civile e democratica;rispettare gli ambienti scolastici, gli oggetti ed i materiali comuni;adottare comportamenti ed atteggiamenti improntati a collaborazione, correttezza e rispetto nei

confronti degli operatori scolastici e del gruppo dei pari.

ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE“Ogni anima è un universo di dignità infinita” (Don Milani)

16. Il percorso della scuola verso l'integrazione

Il I Circolo di Villabate è frequentato da bambini provenienti da diverse estrazioni sociali e culturali,religiose ed etniche.

La Scuola Primaria e la Scuola dell’Infanzia del Circolo da anni hanno operato in modo ecosistemico perindividuare bisogni, potenzialità ed aspettative e, quindi, favorire l’integrazione di ciascuno, attraversol’accettazione e l’accoglienza di tutti gli alunni, seppure diversi, in una prospettiva pedagogica chericonosce l’unicità di ogni persona umana e si adopera perché l’umanità di ognuno possa originalmenteesistere ed incontrarsi con l’umanità di tutti gli altri.

L’integrazione e l’inclusione rappresentano, pertanto, un modo d’intendere l’educazione, fondata sullaconvinzione che la diversità, nella ricchezza delle sue manifestazioni, biologiche, culturali, estetiche,sociali, politiche e quant’altro, è un valore essenziale dell’umanità, un’opportunità di crescitademocratica, un’occasione di arricchimento in vista di una convivenza basata sulla solidarietà, lacooperazione e la reciprocità.

I docenti intendono dare risposte educative e didattiche a tutti gli alunni, con un’attenzione specifica aibambini con bisogni educativi speciali, diversamente abili o con problematiche sociali e difficoltà diapprendimento e agli alunni provenienti da nazionalità straniere.

La scuola, pertanto:

riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e ritiene doveroso procedere alla redazioneed all’applicazione di un piano di inclusività generale da ripresentare annualmente in relazione allaverifica della sua ricaduta e alla modifica dei bisogni presenti;

ritiene che, nella programmazione e nell’effettuazione del percorso, l’indicazione didattica verso lapersonalizzazione e/o individualizzazione dei percorsi educativi debba rispettare la peculiarità diapproccio, metodo, stile e livello di apprendimento afferente a tutti i discenti e, in particolare, ai BES;

precisa che, proprio nel rispetto dell’individualità e delle sue caratteristiche, si deve operare nellaprogrammazione e nell’effettuazione del percorso, con piena consapevolezza dello specifico dellediverse categorie di bisogno educativo, evitando quanto più possibile la generalizzazione e la genericitàe riconoscendone, al contrario, le matrici diverse;

propone, quindi, che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a:

1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);

2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);

3) strumenti compensativi;

4) misure dispensative;

propone altresì un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali giàdisponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne ( ministero, enti locali ecc. es. facilitatorelinguistico, psicologo ).

I docenti intendono dare risposte educative e didattiche a tutti gli alunni, con un’attenzione specifica ai bambini diversamente abili e/o con problematiche sociali e difficoltà di apprendimento e agli alunni provenienti da nazionalità straniere.A livello organizzativo la scuola risponde attraverso:

• il farsi carico dei problemi emergenti, relativi all’integrazione, in sede di Gruppo Docente, diIntersezione, di Interclasse, di Collegio Docenti e di GLI (Gruppo di lavoro per l’inclusionescolastica);

• l’elaborazione di progetti didattici ed educativi individualizzati, con conseguenteassegnazione di risorse professionali;

• l’investimento in sussidi e materiali specifici;

• la promozione di aggiornamenti e di formazione per Docenti, finalizzati alla conoscenza dinuove metodologie e strategie d’intervento elaborate dalla ricerca scientifica epedagogica;pedagogica;

• il coinvolgimento delle agenzie interessate presenti nel territorio.

17. L'Inclusione

A seguito della Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013, la nostra Scuola ha elaborato perl’Anno Scolastico 2013/14 il “Piano Annuale per l’Inclusività” alla stesura del quale hanno collaborato laF.S. Area 3 e la Commissione di supporto per l’inclusività.

La nozione di inclusione, oggetto della nuova normativa d’indirizzo per la programmazione didatticadelle scuole, apporta una significativa precisazione rispetto alla precedente nozione di integrazione..

Il concetto di inclusione attribuisce importanza all’operatività che agisce sul contesto, mentre colconcetto di integrazione l’azione si focalizza sul singolo soggetto, cui si imputano deficit o limiti di variogenere e a cui si offre un aiuto di carattere didattico e strumentale per il superamento o il mitigamentodegli stessi e per essere integrato nel sistema.

Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione e ,quindi, importanti modifiche e messe a punto:

esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria, quindi dall’interno;

il nuovo punto di vista deve essere eletto a linea guida dell’attività educativo-didattica quotidiana,ovvero della “normalità” ( non della “straordinarietà”) del funzionamento scolastico.

Ne consegue che:

l’adozione di questa ottica impone la personalizzazione dei percorsi educativi e di apprendimento per isoggetti individuati come BES, ma anche, immediatamente, per tutti gli studenti della scuola.

17.1 Il Bisogno Educativo Speciale“Il concetto di Bisogno Educativo Speciale” è una macrocategoria che comprende dentro di sé tutte lepossibili difficoltà educativo-apprenditive degli alunni, sia le situazioni considerate tradizionalmentecome disabilità mentale, fisica, sensoriale, sia quelle di deficit in specifici apprendimenti clinicamentesignificativi, la dislessia, il disturbo da deficit attentivo, ad esempio, e altre varie situazioni diproblematicità psicologica, comportamentale, relazionale, apprenditiva, di contesto socio-culturale, ecc.Tutte queste situazioni sono diversissime tra di loro, ma nella loro clamorosa diversità c’è però un datoche le avvicina, e che le rende sostanzialmente uguali nel loro diritto a ricevere un’attenzione educativodidattica sufficientemente individualizzata ed efficace: tutte queste persone hanno un funzionamento

per qualche aspetto problematico, che rende loro più difficile trovare una risposta adeguata ai propribisogni. (cfr Dario Ianes, Vanessa Macchia, La didattica per i Bisogni Educativi Speciali - Strategie ebuone prassi di sostegno inclusivo Erickson, 2008).

17.2 La formalizzazione dei B.E.S.Nella scuola che lavora per l’inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze daaffrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d’inclusione nella scuola, inoltre, puòavvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto.

In presenza di studenti con BES, dunque, è necessario in primo luogo avere conoscenza preventiva dellevarie tipologie di BES e delle risorse e delle strategie necessarie per operare. Occorre, poi, formalizzarecompiti e procedure, in modo che tutti cooperino al raggiungimento di un esito positivo.

Il riconoscimento formale (con verbalizzazione assolutamente motivata) da parte del consiglio di classeè il primo momento della “storia inclusiva” dell’alunno con BES diverso dalla disabilità o da un DSA oassimilabile, in quanto per questi ultimi la formalizzazione è certificata ai sensi della Leggi 104/1992 e170/2010, come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012.

18. Il Piano Annuale per l'Inclusione

18.1- Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa,livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) Il Collegio docenti individua una figura di Responsabile che curerà gli aspetti di coordinamento e diformazione riguardanti la progettualità relativa al disagio.

Ciascuna classe sarà coinvolta nella progettualità e resa responsabile delle attività e delle prassiprogettate ed implementate.

I docenti del Consiglio di classe, dopo un primo periodo di osservazione, previo consenso della famiglia, predispongono un Piano Educativo Personalizzato, nel quale ogni docente illustra come intende raggiungere gli obiettivi, anche utilizzando metodologie, spazi, tempi diversi da quelli del resto della classe. In merito agli alunni con disturbi specifici di apprendimento la scuola si attiverà per promuovere in loro l’autonomia di lavoro e l’auto-efficacia.

18.2- Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive. La valutazione del Piano sarà oggetto di specifica attenzione all’interno di tutti gli organi scolastici(Collegio docenti, Consigli di Intersezione, di Interclasse e di Classe).

La valutazione interesserà anche l’ambito delle prestazioni del singolo alunno, che attraverso la stesuradel Piano Personalizzato, avrà diritto ad un’osservazione mirata iniziale, ad un monitoraggio in itinere ead una verifica finale disciplinare e comportamentale.

La scuola infine s’impegnerà ad adottare alcuni importanti indicatori individuati dall’Unesco, per valutare il grado di inclusività di un sistema scolastico, che riguardano in particolare: gli aspetti politici e decisionali coinvolti nel cambiamento inclusivo, e in particolare gli strumenti legislativi, amministrativi e le risorse che possono facilitare l’innovazione; la possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti (anche sul campo) riguardo alle tematiche dell’educazioneinclusiva; l’analisi del contributo che le strategie di valutazione utilizzate all’interno del contesto scolastico possono apportare per il miglioramento delle prassi inclusive; l’organizzazione dei diversi tipi di sostegno, sia all’interno che all’esterno della scuola che in rapporto ai diversi servizi esistenti; il ruolo

delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; le modalità attraverso cui è possibile sviluppare un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; la valorizzazione delle risorse esistenti e l’acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione.

18.3 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola.

La presenza di bambini con BES, offre alla scuola la possibilità di studiare e organizzare forme di sostegno alla classe che offrano un ventaglio di proposte che possa arricchire lo stesso lavoro della classe: laboratori a classi aperte, stage di lettura, gruppi legati ai Percorsi Didattici Trasversali, attività motorie e manipolative, attività laboratoriali.

18.4 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti. La scuola, aprendosi alla collaborazione, può accedere alle risorse del territorio, prime tra tutte quelle delle amministrazioni locali, dei servizi territoriali, del volontariato, del privato sociale, stringendo con loro un patto di sostegno reciproco che potrà favorire il conseguimento di risultati migliori.

18.5 Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative. La scuola ha il dovere di sviluppare un’identità comprensiva delle problematiche familiari, aumentandola qualità dell’ascolto e dell’osservazione, per meglio qualificare l’intervento educativo. Tale finalità sirealizza nella stipula di un “patto educativo” scuola-famiglia, nell’ambito del quale vengano valorizzati lespecifiche risorse della comunità - famiglia e le competenze genitoriali, come genitori “specializzati”,perché conoscono come nessun altro le specifiche problematiche e le puntuali risorse dei figli. La scuolavuole attenersi al dettato delle Linee Guida per l’Integrazione dell’alunno disabile emanate dalMinistero dell’Istruzione nel 2009 (III Parte, punto 4), estendendolo a tutti gli alunni con BES: “Lafamiglia rappresenta un punto di riferimento essenziale per la corretta inclusione scolastica dell’alunnocon disabilità, sia in quanto fonte di informazioni preziose sia in quanto luogo in cui avviene lacontinuità tra educazione formale ed educazione informale”.

Si elencano sinteticamente i compiti che comporta il ruolo della famiglia nell’inclusione scolastica e chela scuola intende riconoscere e rispettare, mediante il Patto formativo:

– Conoscere, sin dal momento dell'iscrizione a scuola, i diritti dei figli,in particolare le leggiche hanno fatto dell’inclusione scolastica un diritto esigibile e non un semplice interesselegittimo.

– Conoscere i diritti di genitori e riconoscere pari opportunità con tutti gli altri genitori di bimbi“normali”.

– Cooperare con tutti i genitori della classe e della scuola.

– Attivare il processo di inclusione scolastica del/la figlio/a con la presentazione, nei termini fissati,dell’opportuna documentazione.

– Partecipare alle riunioni del GLHI (Gruppo di Lavoro per l’Handicap di Istituto) per laformulazione del Profilo Dinamico Funzionale e (PDF) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI)come genitori “specializzati”: osservatori privilegiati e testimoni del percorso di crescita dei figli,a conoscenza più di ogni altro delle sue difficoltà ma anche delle sue potenzialità.

– Partecipare agli Organismi rappresentativi di Istituto, agli Organi Collegiali della scuola, come ilConsiglio di Interclasse, di Classe, di Circolo, di Istituto, dove si affrontano i problemi di tutti glialunni.

Vigilare sull’adeguatezza delle risorse attivate e sulla loro rispondenza ai bisogni dei figli esegnalare tempestivamente disfunzioni e inadempienze ai responsabili della presa in carico.

– Essere il più possibile collaborativi, cooperando con gli insegnanti, gli operatori scolastici, glieducatori e le figure sanitarie.

– Non esitare nel comunicare e condividere con gli insegnanti non solo i successi, ma anche lefrustrazioni che si affrontano lungo il percorso di crescita.

18.6 Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi. Gli interventi saranno promossi attraverso la progettazione curricolare degli obiettivi di apprendimento e delle attività, realizzata da tutti i docenti curricolari, i quali definiscono le Uda per tutti gli alunni con specifica intenzionalità per gli alunni BES in correlazione con quelli previsti per l’intera classe. La curricolarità non sarà più distinta per specificità tipologica dell’alunno, ma sarà globale e unitaria. La differenziazione consisterà nelle procedure di individuazione e personalizzazione, nella ricerca della strumentazione più adeguata, nell’adozione di strategie e metodologie favorenti, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi, l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici. Il piano curricolare sarà articolato non solo nel contesto delle lezioni frontali, ma riporterà una specifica valenza laboratoriale, al fine di consentire agli alunni della classe nella quale sonopresenti alunni con Bes di poter relazionarsi in maniera serena e meno rigida.

18.7 Valorizzazione delle risorse esistenti Se “la progettazione degli interventi didattici riguarda tutti gli insegnanti, perché l’intera comunitàscolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili e delle diverse attitudinicognitive” (Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, parte III capo 2) alloradiventa dovere imprescindibile della scuola, e di chi la dirige, promuovere le risorse interne,valorizzando le competenze specifiche di ogni docente e affidando a chi, per esperienza o per titoli o perentrambi, abbia la possibilità di innescare meccanismi che promuovano lo sviluppo dell’inclusività.

Il referente per l’Inclusività, può coincidere con la figura dell’insegnante di sostegno, dotato diparticolari competenze e passione educativa, con il compito di fornire al Collegio Docenti strumenti diprogettazione validi, ai Consigli di intersezione, di interclasse e di classe modalità partecipative attive.

E’ necessario implementare nella didattica l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrarevecchi e nuovi linguaggi, quelli della scuola e quelli della società multimediale, e valorizzare l’uso deisoftware in relazione agli obiettivi didattici che si vogliono raggiungere per favorire l’interazione e lapartecipazione di tutti gli alunni.

L’utilizzo dei laboratori presenti nella scuola serviranno a creare un contesto di apprendimentopersonalizzato che sa trasformare, valorizzandole, anche le situazioni di potenziale difficoltà.

18.8 Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione deiprogetti di inclusione. Risorse materiali: laboratori, attrezzature informatiche- software didattici.

Risorse umane: pedagogista territoriale, S.N.I. territoriale, assistenti igienico-sanitari, assistenti all’autonomia e alla comunicazione, docenti specializzati per le attività di sostegno, esperti esterni.

18.9 Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Per offrire a tutti la possibilità di sfruttare al massimo il proprio potenziale, la scuola si impegna arealizzare un percorso personalizzato che inizia dalla fase dell’accoglienza in cui avviene il primocontatto del bambino e della sua famiglia con la scuola, ideando una guida d’informazione riguardantel’accoglienza, l’integrazione e l’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali all’interno dellanostra scuola, con particolare riferimento agli alunni diversamente abili, a quelli che presentano disturbispecifici di apprendimento e agli alunni della fascia del disagio e dello svantaggio.

Le strategie di accoglienza, per un inserimento positivo, si basano sui seguenti cinque aspetti fondamentali:

ASPETTO AMMINISTRATIVO-BUROCRATICOAccertamento della scolarità precedente e della situazione familiare.Individuazione della sezione o classe di inserimento.

ASPETTO EDUCATIVOAttivazione del gruppo di accoglienza formato da dirigente, insegnanti, operatori e genitori.Rilevazione delle capacità e dei bisogni specifici di apprendimento.Elaborazione di percorsi didattici personalizzati.Scelta di attività e progetti didattici che vedano il bambino protagonista del proprio percorso.

ASPETTO COMUNICATIVOScelta delle modalità di informazione e comunicazione tra scuola e famiglia.Attenzione agli aspetti non verbali della comunicazione.Ricorso ad eventuali interpreti e mediatori culturali per facilitare la comunicazione e superarele difficoltà linguistiche.

ASPETTO RELAZIONALEAttenzione ai momenti iniziali di socializzazione del bambino neo inserito e ai rapporti con i compagni.Attenzione al clima della classe per ridurre ansia, diffidenza e distanza.Progettazione di momenti strutturati per favorire la socializzazione e l’instaurazione di un rapporto sereno e corretto con i compagni.

ASPETTO SOCIALEContatti con enti e associazioni del territorio per collaborazioni e intese.Utilizzazione di materiale specifico e strutturato adeguato al reale bisogno del bambino.

Il processo di apprendimento, inoltre, è una continua evoluzione da una fase cognitiva all’altra. Si tratta cioè, di una serie di passaggi che caratterizzano lo sviluppo mentale e sociale di una persona. Non mancano però i grandi salti, tra i quali i vari spostamenti da un grado all’altro di scuola che, per l’alunno con BES, possono presentarsi in termini talvolta traumatici.Da qui la necessità di una prospettiva ecologica dello sviluppo, intesa anche a porre in luce la necessità assoluta, per la maggior parte dei bambini, di assicurare la permanenza di un insegnante di riferimento nella prima fase dell’inserimento nell’ordine di scuola successivo, per un periodo di tempo e un numero di ore stabilito, ai sensi della normativa vigente.Per favorire il passaggio fra i diversi ordini di scuola, l’istituzione scolastica si impegna a programmare incontri e attività che favoriscano l’integrazione del bambino, lo scambio di informazioni e lo sviluppo di progetti di continuità con ordini di scuola precedenti e successivi.

19. Strategie di intervento per l'integrazione degli alunni stranieri

Il percorso di inserimento ed integrazione di un alunno straniero nella scuola ha come obiettivo primarioquello di creare le condizioni di successo formativo, valorizzando la diversità come fonte di ricchezza, diconoscenze nuove, di consolidamento della propria identità e delle abilità relazionali e comunicative.

La presenza nella scuola di alunni stranieri rappresenta anche una occasione importante per favorire fraadulti e bambini la diffusione dei valori di tolleranza e solidarietà.

L’obiettivo specifico per l’alunno straniero è l’acquisizione della lingua italiana come strumento dicomunicazione orale e scritta in prima istanza e, successivamente, come strumento d’apprendimento.

L’iter formativo prevede:

la creazione di un clima di accoglienza tale da ridurre al minimo, nel bambino non autoctono,la percezione di sé come minoranza;

la promozione di attività didattiche legate al vissuto dell’alunno;

la realizzazione del lavoro individualizzato per l’apprendimento della Lingua 2;

la possibilità di attingere alle ore di contemporaneità per l’acquisizione delle abilità minimelinguistiche;

l’inserimento nelle discipline di approfondimenti storici, geografici e religiosi riguardanti ipaesi di provenienza al fine di evidenziarne la prestigiosità dei valori peculiari;

l’attingere dal patrimonio letterario e artistico del paese, o dell’area di riferimento, pervalorizzare le radici culturali;

l’attivazione del dialogo fra insegnanti e genitori attraverso il concreto coinvolgimento neiprogetti;

la fruizione di iniziative extrascolastiche per favorire l’integrazione nel territorio enell’ambiente;

la promozione dell’identità attraverso la ricerca di segni, testimonianze e valori;

la apertura alle sollecitazioni provenienti dalla società civile (mass-media, mostre, uscitedidattiche, biblioteca, spettacoli teatrali e cinematografici…).

20. L'Integrazione degli alunni diversamente abiliLa presenza degli alunni diversamente abili nel tessuto scolastico dà un sicuro contributo alrinnovamento della nostra scuola che ha saputo creare itinerari e metodi nuovi, una nuova didattica chela qualifica come agenzia di decondizionamento sociale e culturale, investendo le comunità ed i singoli.Nella struttura educativo-scolastica la qualità dell’educazione generale migliora con l’impegno neiconfronti degli alunni diversamente abili, poiché “i problemi di una persona con handicaprappresentano un’occasione per affrontare i problemi comuni a tante altre persone” (A.Canevaro).

I bambini diversabili che frequentano il Circolo presentano difficoltà psicomotorie e/o cognitive elinguistiche, deficit sensoriali, disturbi di comportamento dovuti a problematiche socio-familiari e socio-affettive.

L’azione finalizzata all’integrazione scolastica dei soggetti diversamente abili impegna la strutturasociale nel suo complesso, più specificatamente tutto il sistema scolastico e non solo gli insegnantispecializzati, ed è finalizzata alla piena integrazione di ognuno, intesa come sviluppo delle propriepotenzialità attraverso la diversificazione delle opportunità formative. In relazione alla natura delledifficoltà individuali, sono programmate e svolte attività intese a sviluppare e sostenere le capacitàcognitive, socio-affettive e motorie.

L’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili è perseguita e realizzata attraverso strategie emetodologie di intervento didattico-educative centrate sulla conoscenza dei bisogni, dellecaratteristiche, delle capacità e dei ritmi di sviluppo propri di ciascun bambino, sulla predisposizione diun contesto di apprendimento e di relazioni sociali adeguato alle esigenze individuali, sullavalorizzazione delle diversità, nell’ottica del recupero.

La strategia generale dell’integrazione dovrà condurre il bambino al massimo di autonomia operativapossibile in rapporto alle fondamentali abilità scolastiche connesse alle varie discipline, mirando afavorire l’acquisizione di basilari elementi linguistici e di competenze espressive, comunicative erelazionali. Dovrà promuovere altresì lo sviluppo dei linguaggi non verbali e di abilità pratico-operative(mimica, gestualità, disegno, pittura, drammatizzazione, manualità, ecc.).

Nell’ assegnazione dei docenti alle classi, nella formulazione degli orari e dei criteri di utilizzo dellerisorse disponibili (spazi e attrezzature), l’istituzione scolastica presta particolare attenzione alle classi ealle sezioni in cui sono inseriti gli alunni diversamente abili, poiché si dovrà sollecitare la collaborazioneattiva e sistematica degli alunni all’interno della classe nella quale è inserito l’alunno che dovràcondividere ogni momento della vita scolastica, vivere ed esternare emozioni e sentimenti, svilupparecapacità e abilità, crescere e maturare insieme ai compagni.

Le attività di integrazione, pertanto, riguarderanno e coinvolgeranno tutta la classe o tutto il gruppo cheaccoglie l’alunno diversamente abile, attraverso le tecniche del circle time, del brainstorming edell’apprendimento cooperativo.

Al fine di favorire la piena integrazione e l’effettivo raggiungimento degli obiettivi programmati, glialunni diversamente abili saranno coinvolti nei vari progetti che la scuola realizzerà, nell’ambito dei PONe dei Progetti curricolari ed extracurricolari. In particolare, si attuerà per le classi in cui sono inseriti ibambini con handicap, una didattica multimediale, impostata secondo i criteri del cooperative learninged attuata in classe, a partire dagli alunni disabili, in modo da motivarli e renderli protagonisti, favoriregli stimoli all’apprendimento, la capacità di collaborare, lo sviluppo dell’autostima e migliorarel’integrazione nel gruppo classe.

20.1 RAPPORTI CON L’ASP E CON GLI OPERATORI ESTERNI.La collaborazione con gli operatori dell’A.S.P. si pone come condizione essenziale per predisporre unintervento educativo e didattico mirato ed efficace nei confronti degli alunni diversamente abili.

Attualmente sono programmati nel corso dell’anno scolastico due incontri fra l’équipe sanitaria dellaNeuropsichiatria territoriale, formata dalla Dottoressa Palmegiano e dalla Dottoressa Mascellino, gliinsegnanti e i genitori di ciascun alunno certificato ai sensi della L 104/92. Tuttavia, al di là dei rapportiistituzionali, è fondamentale il contatto frequente e regolare fra insegnanti ed operatori sanitari perrealizzare uno scambio di informazioni e un confronto che consentano di mirare adeguatamentel’intervento didattico.

21. Prevenzione della dispersione scolastica e dello svantaggio.

Nella provincia di Palermo, già da tempo, è attivo un servizio contro la dispersione il cui compito principale consiste nell’analisi del fenomeno e nell’attivare forme di controllo in termini preventivi. Tale servizio è gestito a livello provinciale dall’Osservatorio Provinciale contro la Dispersione Scolastica e a livello distrettuale dalla Scuola “R. Franchetti”. Nel nostro Istituto, l’operatrice psicopedagogia di territorio, la dott.ssa Antonietta Confreda, è supportata dal gruppo GOSP (Gruppo Operativo Supporto Psicopedagogico) costituito dalle insegnanti Basile G. Teresa, Genduso Alberto e Militello Giovanna.Il Nucleo Psicopedagogico operante nella scuola, formato dalla Psicopedagogista territoriale e dal GOSP scolastico, si prefigge l’obiettivo di discutere i casi di difficoltà inerenti i singoli alunni o il gruppo classe attraverso colloqui ed incontri con alunni ed insegnanti. A tal proposito, è stato attivato nel Plesso “Don Milani” uno sportello O.P., rivolto a Docenti, alunni e genitori, aperto ogni venerdì dalle ore 9.00 alle ore11.00, curato dalla Dott. Antonietta Confreda.

22. Area a rischio

Il nostro Istituto nell’anno scolastico 2006/07 è stato riconosciuto come scuola situata in area socio-geografica a forte rischio di devianza giovanile e di criminalità minorile, dove la dispersione scolastica raggiunge livelli significativi e superiori alla media nazionale.In considerazione del fatto che in seguito alla Circolare del 18/02/2013 il Ministero ha finanziato le misure incentivanti per i progetti relativi alle aree a rischio il Collegio dei docenti ha previsto per l’anno scolastico 2012/13, un intervento specifico con il progetto “DALLA DIFFERENZA DEL SÉ ALLA CONSAPEVOLEZZA DELL’ALTRO” Gli elementi significativi di cui si è tenuto conto nel redigere il progetto sono stati:

• la condivisione di una cultura comune e lo sviluppo di necessarie corresponsabilità;• il coinvolgimento attivo, oltre alla scuola, di tutti i soggetti istituzionali e territoriali a cominciare

dalle famiglie per creare una reale “alleanza educativa” tra tutti;• la centralità della persona e dei suoi bisogni socio-educativi con attenzione prioritaria agli alunni

a rischio di dispersione (studenti di famiglie con svantaggio socio-economico-culturale e di immigrati);

• la pluralità di approcci per le differenti tipologie di disagio;• la flessibilità organizzativa e la riorganizzazione didattica e dei curricoli;• l’approccio laboratoriale finalizzato a valorizzare l’apprendimento non formale e informale, oltre

che quello formale per motivare allo studio e colmare lacune;• l’utilizzo di una didattica entusiasmante e coinvolgente che favorisca il ruolo attivo dell’alunno in

un apprendimento significativo e per scoperta;• la strutturazione di obiettivi in una prospettiva interdisciplinare per favorire una conoscenza

ologrammatica e globale.L'esperienza progettuale realizzata è stata complessivamente positiva e costituirà i punto di partenza per un nuovo eventuale percorso da attivare nel corrente anno scolastico.

23. Azioni positive finalizzate alla continuità

Continuità verticaleLa scuola: • cerca di armonizzare le diversità formative dei diversi gradi scolastici (scuola dell’infanzia, primaria,

secondaria di primo grado) proponendosi come ambiente di apprendimento capace di sviluppare obiettivi formativi personalizzati e competenze trasversali, intese come sapere, saper essere e saper fare in chiave ologrammatica.

Gli insegnanti: • si aprono al confronto reciproco per quanto riguarda la metodologia, la didattica, gli “stili

professionali”;• si prevedono periodici e comuni momenti di incontro e di lavoro tra insegnanti della scuola

dell’infanzia e delle prime classi della scuola primaria, nonché tra insegnanti delle classi quinte e della scuola secondaria di primo grado, per confrontarsi su problemi di ordine metodologico-didattico ed organizzativo, progettare attività comuni ed operare un proficuo scambio di informazioni;

• si impegnano a creare un clima positivo che possa garantire un sereno passaggio da un grado di scuola all’altro;

• condividono la responsabilità sugli esiti formativi.

Continuità scuola-territorio

La nostra scuola cerca nel territorio le risorse necessarie per rendere più efficiente e completo il proprio percorso educativo e didattico e si impegna in rapporti di collaborazione, scambio e arricchimento con Enti locali, Servizi medico-socio-assistenziali, associazioni culturali e ambientali, religiose e di volontariato.Si prevedono accordi di rete su base progettuale con enti pubblici e/o privati e con altre istituzioni scolastiche

VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE

24. La Valutazione

La valutazione è parte integrante della programmazione scolastica, vista sia dal versante educativo – didattico che organizzativo, ed assume un ruolo essenziale nella regolazione costante del progetto educativo e nell’adeguamento dell’azione didattica in rapporto alle esigenze dell’utenza.Pertanto, vanno sottolineate le sue valenze formative in quanto:- tende a migliorare la qualità dell’offerta formativa- non riguarda solo l’allievo ma investe tutto il sistemaSul versante educativo – didattico la valutazione accompagna i processi di insegnamento – apprendimento e consente di adeguare la programmazione didattica alle reali capacità e potenzialità degli alunni, oltre che ai loro ritmi di apprendimento, e permette ai docenti di: - offrire all’allievo l’aiuto necessario per il superamento di eventuali difficoltà incontrate - predisporre collegialmente piani individualizzati e/o differenziati per i soggetti in situazione di

insuccesso Nella pratica didattica la valutazione ha queste funzioni:diagnostica, come analisi delle condizioni iniziali e dei prerequisiti, in riferimento a caratteristiche comportamentali, relazionali e socio –affettive, allo sviluppo cognitivo e alla pregresse conoscenze e competenze disciplinari.Si effettua solitamente i primi 15 giorni dell’anno scolastico. formativa, perché consente ai docenti di accertare l’acquisizione degli obiettivi didattici curricolari programmati e di regolare l’azione didattica attivando, se necessari, opportuni interventi di recupero e/o consolidamento. Si effettua in itinere, cioè ogni volta l’insegnante lo ritenga opportuno e alla fine delle Unità di Apprendimento.sommativa e consuntiva finalizzata all’accertamento delle competenze in uscita. Si effettua alla fine di ogni quadrimestre.orientativa, finalizzata alla promozione nell’alunno di un’ accurata conoscenza di sé.

Strumenti di verifica:

Per la scuola dell’infanzia si utilizzano: osservazioni sistematiche conversazioni guidate schede finalizzate disegno schede di ingresso e di uscita per azioni progettuali extracurricolo

Nell’azione valutativa si tengono conto delle seguenti variabili: grado di sviluppo delle competenze grado di motivazione degli alunni grado do realizzazione degli obiettivi livello di maturazione del senso di sé

Per la scuola primaria si utilizzano, invece, i seguenti strumenti: prove di ingresso questionari prove scritte, strutturate o semistrutturate conversazioni cliniche collettive e colloqui individuali prove oggettive di verifica (vero/falso, a scelta multipla, di completamento e/o

corrispondenza) produzioni grafico - pittoriche schede d’ingresso e d’uscita per azioni progettuali extracurricolo

In base alla Legge 169 del 30 ottobre 2008 la valutazione relativa alle singole discipline e al comportamento avviene in decimi secondo i seguenti parametri condivisi dal Collegio dei Docenti: Dieci corrispondente a Ottimo (obiettivo raggiunto in maniera eccel.)Nove “ “ Distinto (obiettivo pienamente raggiunto)Otto “ “ Buono ( “ raggiunto in modo soddisfacente)Sette “ “ Discreto ( “ sostanzialmente raggiunto)Sei “ “ Sufficiente ( “ parzialmente raggiunto)Cinque “ “ Insufficiente ( “ minimamente raggiunto)Quattro “ “ Scarso ( “ non raggiunto)La famiglia viene informata dei risultati del percorso formativo dell’alunno al termine di ogni quadrimestre con la consegna del documento di valutazione in formato digitale.

25. AUTOVALUTAZIONECriteri relativi alla valutazione complessiva del servizio scolastico

Gli indicatori di qualità scelti per valutare l’efficacia didattica e organizzativa della scuola sono i seguenti:

contributo degli alunni alla vita di classe valutabile in base al:

⇒ clima positivo ed assenza di problemi disciplinari;⇒ interesse e coinvolgimento dimostrati;⇒ desiderio di completare le attività intraprese;⇒ esplicito giudizio positivo su ciò che si fa;⇒ competenze verificate attraverso test oggettivi.

Livello di conseguimento degli obiettivi formativi e delle competenze; Livello di trasparenza nei rapporti scuola-famiglia; Articolazione del progetto per favorire collegialità, responsabilità, progettualità, trasparenza; Livello di capacità di interazione con il territorio; Livello di attenzione alla dimensione pedagogica della continuità; Chiarezza nell’esplicitazione e condivisione di obiettivi, criteri di verifica e valutazione; Livello di partecipazione dei genitori; Controllo della dispersione; Assiduità della frequenza degli alunni.

26. Il Patto di Corresponsabilità

Il nostro istituto si assume i seguenti impegni:

favorire l’accoglienza e l’integrazione scolastica di tutti gli alunni senza discriminazioni relative al sesso, alla razza, alla condizione psicofisica e socio economica;

offrire risposte formative differenziate garantendo all’alunno un percorso formativo organicoe completo, nell’ottica della continuità dei tre ordini di scuola;

predisporre un ambiente sereno, accogliente, programmato per l’apprendimento; fornire il sostegno emotivo e cognitivo garantendo opportunità molteplici di crescita,

consapevolezza e fiducia; esprimere con chiarezza la propria offerta formativa; motivare il proprio intervento didattico;

esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione; informare periodicamente le famiglie degli apprendimenti degli alunni e del loro progredire

personale, culturale e sociale; rispettare la specificità dei modi di apprendere e i bisogni di ciascun allievo; garantire tempi di studio razionali e distesi nell’assegnazione dei compiti da svolgere e nel

rispetto dei ritmi evolutivi degli alunni; agire secondo criteri di obiettività e di equità nell’erogazione del servizio e nell’azione di

valutazione; disporsi al dialogo e al confronto nelle relazioni con la famiglia; assumere i criteri della validità culturale, della funzionalità educativa e della rispondenza alle

esigenze dell’utenza, per la scelta dei libri di testo e degli strumenti didattici; curare la formazione in servizio dei docenti in modo costante e funzionale tale da garantire la

qualità dei percorsi formativi attivati.

Gli alunni assumono i seguenti impegni:

conoscere e sviluppare i percorsi formativi stabiliti dai docenti con costanza e impegno;rispettare le regole dell’istituzione con particolare riferimento a quelle di comportamento e

convivenza civile e democratica;rispettare gli ambienti scolastici, gli oggetti ed i materiali comuni;adottare comportamenti ed atteggiamenti improntati a collaborazione, correttezza e rispetto nei

confronti degli operatori scolastici e del gruppo dei pari.