I capolavori che arrivano dall'aldilà (Domenica del Corriere)

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Articolo su Gustavo Rol pubblicato sulla Domenica del Corriere del 24 gennaio 1979 (autore Luigi Bazzoli)

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  • Siamo stati testimoni

    di uno sbalorditivo esperimento compiuto

    dal dottor Rol, l'uomo del mistero

    che vi abbi amo presentato

    la scorsa settimana. Questo il resoconto di ci che accaduto

    I davant i ai nostri occhi

    I CAPOLI ORI CHE :~~~:~~!:~NI ARR-IVA O DALr ALDILA.

    IL PERSONAGGIO DOTATO DI FACOLTA.

    CHE LA SCIENZi NON RIESCE A SPIEGARE

    - Torino, gennaio. G ustavo Adolfo Rol: di lui scien-ziati. psicologi, filosofi di tutto il mondo che l'hanno conosciuto so-no concordi nel dire: E' l'uomo

    pi straordinario della Terra. Noi, co-me abbiamo scritto la settimana scorsa, l'abbiamo visto compiere fatti che vanno contro le leggi della natura, del credibi-le, del pensabile. A esempio.

    Eravamo in otto persone, alcune delle quali seguono Rol da anni. Da un discor-so casuale sull'arte, si passati a parlare di pittori del Novecento. Rol ha chiesto a ciascuno dei presenti di suggrire un artist di propno piacimento. Sono sal-tati fuori i nomi d1 Picasso, Modigliani, Soutine, Kandinski. Dubuffet, Matisse, Lger, Hartung. Rol ne ha scritti i nomi S\l un foglio di carta. Poi ha spiegato: Mi pi.ac~rebbe chiamarli t~tti q~~ stase-ra. Chissa se vengono? E poi se litigano? Non l'ho mai fatto. E' la prima volta che tento guesta mia possibiht. Da unari-sma d1 fogli bianchi ne sono stati scelti otto, distnbuiti, controllati. Quindi cia-scuno ha piegato il proprio foglio in quattro, in maniera che la piega segnava

    16 rettangoli di 6 centimetri per 7. Quin-di Rol ha spiegato: Questi otto pittori ce li condurr qui Auguste Ravier, il pit-tore che mi stato di guida da molti anni e che lo "spirito intelligente" col quale sono intimamente legato.

    Apriamo qui una parentesi che do-vrebbe servirci per capire gli esperimen-ti . Secondo una sua teoria, maturata do-po anni di studi ed esperienze. Rol affer-ma che ogni cosa a questo mondo (ani-mata o inanimata) possiede un proprio spirito, che rappresenta la ragione d'es-sere della cosa. Quello dell'uomo uno Spirito intelligente, cio una carica di vitalit e intelligenza che va oltre l'istin-to. Quando interviene la morte l'anima si libera ma non smette di irradiare la propria attivit intelligente. Lo spirito intelligente in quanto creativo pu tor-nare a ripetere cose che aveva fatto in precedenza.

    Nel caso dell'esperimento in atto non sono gli spiriti di Picass degli altri pit-tori a tornare dall'aldil ma quella cari-ca spirituale di intelligenza (la pi subli-me delle qualit umane) lascita da loro

    continua a pag. 82

    li risultato di uno stupefacente esperimento realizzato dal dottor Ro~ che vediamo nella foto sotto. Su un semplice foglio bianco, preso da una risma intonsa, piegato in

    quattro e conservato nella tasca interna di una giacca, dopo pochi minuti, durante i quali Ro/ si messo in contatto con lo spirito intelligente

    di nove pittori, s_ono apparse 16 tempere firmate dagli artisti. Partendo dall'alto e da sinistra sono nell'ordine: Matisse, Kandinski, Hartung, Soutine e Modigliani,

    Dubuffet, Lger, Picasso. Gli altri otto appartengono ad Auguste Ravier, il pittore del quale Rol riesce pi fr,equentemente a evocare lo spirito intelligente.

  • segue da pag. 81 nel creato. Con questa teoria Rol spiega tra l'altro gli esperimenti straordinari di pittura durante i quali lo Spirito intelli-. gente dell'artista da lui prediletto Au-guste Ravier (nato nel 1814 e morto nel 1895) dipinge malinconici paesaggi d' una stupefacente bellezza. ~ol prepar su un piattino alcuni co-

    lon;. mise acc~nto una spatola e due pen-nelh. Aveva 11 volto sereno, ogni tanto sorrideva. Appariva disteso anche se concentrato con la mente versD un pen-siero noto solo a lui. Non sudava, la voce era tranquilla. Disse a me: Scelga uno dei fogli piegati. Ripassi le pieghe, se lo metta nella tasca interna. Confesso un gesto vile: era la terza serata che il foto-grafo Milani ed io trascorrevamo con Rol. Mi era gi capitato di essere il pre-scelto a porre un foglio piegato nella ta-sca interna. Cos quella volta sono arri-vat~ all'esperimento con un foglio porta-tomi dal g10rnale (Rol usa comune carta extrastrong) gi piegato nella giacca. All' invito di Rol presi 11 foglio e invece che nella giacca lo feci scivolare per terra. Sono quasi certo che Rol percep con in-tuizione questo mio gesto di scorretta diffidenza.

    Il colloquio con i pittori

    La luce era chiara nella stanza; l'at-mosfera era di attesa serena; ttti appa-rivano certi che qualcosa Rol avrebbe compiuto. Rol cominci a guardare le tempere. Poi il suo sguardo parve assen-tarsi da quella stanza. Disse parlando davanti a s: Ah, bon. C'est tm Ravier! Grazie, grazie di essere arrivato. Ci dai una mano?. Rol aveva un foglio di carta bianca davanti; cominci a toccarlo. Disse sorridendo: Tu non vuoi mesco-larti con gli altri. Ti prendi met foglio. Oh bien, mon cher maitre. Questa par-te. Con la matita cominci a scrivere. ~isegnare, cancellare, poi tocc i pennel~ h. Alz lo sguardo. C'era un silenzio pro-fondo. Eccoli l. Bon soir Matisse, gra-zie, grazie. Ecco Picasso. cochon, sei sem-pre lo stesso. Oh, qh Modi. il delicato Modigliani, povero caro Modi. Mi fanno male gli occhi. questa luce molto acce_. caute. Continuiamo, continuiamo a la-vorare.

    Erano trascorsi cinque minuti. Rol parlava sereno, toccava il foglio di carta. Poi lo strapp in mille pezzi. Esplose: E sia e sia fatto. Ecco fatto. Si rivolse a me: Ci faccia vedere il foglio. Ricordo perfettamente la convinzione che provai mentre infilavo la mano all'interno della giacca: che il foglio era dipinto. Vi tro-vammo 16 tempere, ancora bagnate. Da una parte otto paesaggi di Ravier, dall' altra parte otto soggetti diversi firmati da ~icasso, Kandinski, Modigliani e gli altn. Rol cancell le firme, ritagli i qua-drelli e li incornici con amore. Non meraviglioso? esclamava.

    Mi disse: Ora lei vorrebbe descrivere ci che ha visto. E la gente non ci cre-der. Oppure penser alla magia, o peg-gio al trucco. Nel mondo oggi ci sono tanti falsi profeti. Certo quello che com-pio meraviglioso. Ma tutti gli uomini

    A destra Gustavo Adolfo Ro/ davanti a un quadro

    da lui dipinto. Laureato,

    dall'et di vent'anni, Rol si dedica alla pittura

    che anche la fonte dei suoi guadagni. Dei quadri creati durante

    i suoi esperimenti cancella invece accuratamente

    la firma sostituendo/a con la scritta: Omaggio a,

    col nome dell'artista. Qui sotto un Goya eseguito durante una seduta di Rol.

    Qui a destra la documentazione di un altro eccezionale esperimento di lettura

    in un libro chiuso eseguito da Rol, nel modo seguente. Poste

    due domande. E' autentico ci che fa Rol e Come lo ottiene, per

    ciascuna di essi stato scelto, con un sorteggio casuale,

    un numero di tre cifre, corrispondenti aUe pagine

    di un libro. Il nostro giornalista ha quindi scelto tra un centinaio di libri un volume, un'edizione del

    Vangelo. Inoltre da una risma di fogli ne ha preso uno, che piegato

    in quattro ha messo nella tasca della giacca.

    ~ ~IN.,-Mffk--tf""- .,._ /..,,,.,, , .. ,.;;;;;:i~: . u::a:: ~,,..,..,.._ .. , , ... f,1,,,..,. YM"'1 Gt,M; Ti ... n 'f"".frn .,,,,., J H~ f"i-,W F)t-~q,_,_._...,.. Ri.

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    ,e,,...,p~ftli'lt11Jrl'fwl', esperimenti? alla.pagina prescelta le prime parole 'ppcuse dicono: Componendoli nel suo cuore. Sul foglietto bianco che il nostro inviato aveva piegato e messo in tasca si sono trovate scritte in grafia leggera e a matita sia le domande sia le risposte. I presenti hanno dfttenticato

    . il foglio e Rol ha accettato di controfirmarlo.

    lo possono fare. Basta avere fede: la fede nefl'uomo. L'uomo deve convincersi che !l me~avi.glioso esiste ed esso si identifica

    m D10, Il quale ha dato all'uomo uno spirito intelligente che immortale. QUe~t~ pr,er~gativa ~ a ciascun essere la

    . poss1b1hta di essere m certo modo onni-potente. Occorre che l'uomo spalanchi le porte sull'infinito, sull'etermt. Perch vivere nel terrore delia morte? La morte sublime. Io non compio miracoli ma solo fatti che superano fe leggi.della na-tura. La natura ~ energia, movimento, travagliata evoluzione; tutta la materia, propno perch energia, risponde a leg-gi che ne regolano l'evolversi. Al vertice di questa evoluzione c' l'uomo, il cui istinto si sublima nello spirito intelligen-te. L'uomo in ci riconosce la propria natura divina; e perci pu compiere qualsiasi prodigio. Io non ho poteri, n segreti da tramandare; ho solo "possibi-lit" come ogni uomo. Sono la grondaia d Dio: io convoglio l'acqua che Dio mi versa addosso. I "fenomeni" che mi da-to di compiere, i fatti che sbalordiscono in realt sono normali perch svelano le possibilit riservate all'uomo quando egli sappia riconoscersi nella immensit dei mezzi di cui dispone grazie a Dio.

    L'esperimento con le carte

    Questo diceva Gustavo Adolfo Rol: ma ancora dietro queste intuizioni che rivelavano una spiritualit elevata, rima-nevano dei dubbi, meglio degli interro-crativi. Se l'uomo non crede in Dio non ha la possibilit di compiere i prodigi di Rol? Rispose: Se alla parola fede si so-stituisce fiducia, se a Dw si sostituisce il

    concetto di armonia universale, quella che regola ogni fatto, anche l'ateo giun-ge alle stesse possibilit meravigliose. Nessuno, purch l'intuisca, pu sottrarsi alla forza che agisce ~entro di lui, allo spirito intelligente che dentro di lui. Rol parlava con voce pacata, gli occhi erano sereni, le parole sconvolgenti. Ri-manevano altri interrogativi, certamente banali e che riducevano il suo profondo discorso~ u~a curiosit. ~ome .gi_u.n~o Rol ad mtmre te proprie possibihta? Quando si accort che poteva attraver-sare i muri, scoprire i malanni fisici di una persona con uno sguardo, conoscere, prima che escano, i numeri della roulet-!e, fa~ dipinger~ 1:1n quadro d~llo spirito mtelhgente d1 Ravter, predtre il futuro, essere fotografato a New York mentre in realt se ne sta a Torino, e poi tutti quei giochi di carte?

    Rol rideva di gusto. Ma quando la smetterete di parlare di carte? Esse sono soltanto un mezzo, il pi facile, per riu-scire a dimostrare a quelli che mi seguo-no che se avessero un po' di fede anche loro potrebbero godere di questi "pote-ri", come voi dite. Le carte, coi colori e i numeri, si prestano a queste comunica-zioni. Anche il mago Silvan mi ha prega-to per anni di insegnargli il segreto. Non ci sono segreti. Lei prenda 4 carte nere (il dieci e il nove di picche e di fiori) e una rossa, il 10 di quadri. Passi una mano sulle nere e "senti" che sono fredde, sul-

    continua a pag. 85

  • segue da pag. 83 la rossa e senti invece che calda.

    Provi e riprovi e alla fine indovinerai. Ma ci vogliono anni di prove, tre-cinque anni, ogni giorno, 20 ore al g10rno. Io cominciai cos. Era un sabato, il 27 luglio 1927, stavo a Marsiglia. In una vetrina vidi due mazzi di carte: uno ave-va il dorso verde, l'altro era coperto dalla sca-tola. Mi prese la curiosit di scoprire il colore di questo mazzo. Pensai l'azzurro, il rosso, poi mi dissi che era giallo. Entrai, comprai le carte e scoprii che l'altro colore era il nero. Ci rimasi male. Perch non avevo indovinato? Dopo al-cuni siorni tentai di farlo. Dopo alcum mesi riuscii a sentire una sensazione verde profon-da; dopo altri mesi di prove stabilii una rela-zione tra colori e suoni; il verde legava con la quinta tonalit. Dopo altri mesi scoprii che da questo legame si trasmetteva un cafore. Dopo tre anni di prove ossessive riuscii a indovinare. Avevo scoperto una legge armonica della natu-ra; dalle carte la stessa legge si poteva trasferi-re ad altri oggetti . Quel giorno sul mio diario; guardi qui, scrissi : "Ho scoperto una tremenda legse. La potenza mi fa paura. Ho perduto la gioia di vivere". Quanto ero sciocco: orgoglio, ambizione, sogni di potere, gloria. Tutti i peg-giori istinti saltavano fuori. Mi credevo un dio . Ricordo che uscii sgomento per strada. Mi se-detti su una panchina a gongolare per la mia potenza. Un tale da dietro mi chiese l'ora. Io ero tanto preso dai miei sogni che senza neppu-re girarmi gli mostrai l'orologio. Quello conti-nuava a chiedermi l'ora, con insistenza. Mi vol-tai: era un cieco. E io mi ero creduto un dio. Ecco come cominciai a intuire le mie possibi-lit. Da allora per anni, con sofferenza, con umilt, con inmane fatica, tenendo presente che ogni fine deve essere la carit verso gli altri mi sono perfezionato nella mia "coscienza su-blime". E' un'iniziazione che va compiuta sen-za orgoglio, senza sogni di guadagni.

    Rol tacque, poi quasi parlando a se stesso, aggiunse: Qualche volta ho una grande tri-stezza perch attorno a me vedo solo curiosit; passano aceanto alla verit ma non vogliono mtuirla. Io dissi: Avrei ancora due domande. Rol sorrise: Ancora domande. Dica, anzi scri-va. Scrissi: E' autentico ci che fa?, Come ottiene questi esperimenti? Rol non rispose. Ripet il rito dei fogli di carta bianca. Otto, ri-piegati; uno scelto a caso da me e riposto nella tasca interna. Quindi con due mazzi di carte, attraverso alcune scelte, si compose i numeri 264 e 172. Poi mi disse: Ora vada in cerca di un libro, anzi di quanti ne desidera lei. Chiesi al padrone di casa che mi accompagn nello studio. Scelsi 5 libri (Antologia Platonica di P. Martinetti, La Musee Grevin, Del Meri-to e delle ricompense, di M. Gioia1 Le rosse

    , torri di Ivrea di Silvio Genna, Il Vangelo nell'edizione raffinata di F. Maria Ricci). Rol non volle neppure vederli e mi preg di sce-gliern.e uno. Affidandomi al caso, ad occhi chiusi presi il Vangelo. Rol disse: Bene. Ed ora a pagina 264, le prime parole che trover saranno la risposta alla sua prima domanda; a pagina 172 la seconda risposta. Trovai seri tto : Autentico senza alcun artificio. E a pagina 172: Componendoli nel suo cuore. Due frasi che si adeguavano secondo un senso compren-sibile alle domande. Era gi di per s un fatto sconcertante. Ma non il solo. Sul foglio di carta che dieci minuti prima avevo infilato nella ta-sca, piegato e bianco, trovai scritto, nella limpi-da grafia di Rol: Autentico senza alcun artifi-do. Pi stto: Componendoli nel suo cuore.

    Rol sorrise. Poi si fece serio e disse: Nel suo cuore. Ricordi bene, nel suo cuore. 2 - Fine Luigi Bazzoli