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I CANALI IONICI, I RECETTORI
IONOTROPI ed i RECETTORI
METABOTROPILEZIONE NR. 11 - PSICOBIOLOGIA
I CANALI IONICI
I canali ionici sono sistemi proteici che attraversano
l’intero spessore della membrana plasmatica e
mediano il trasporto PASSIVO di ioni liberi mediante
diffusione facilitata.
Possono essere costituiti da una singola proteina o da
un complesso multi-proteico che comprende diverse
sub-unità (ognuna indicata con una lettera greca).
Le varie sub-unità formano un complesso proteico che
interagisce direttamente con i lipidi di membrana ed
ha al suo interno un poro acquoso che aprendosi su
entrambi i versanti della cellula costituisce un
passaggio o gate.
I CANALI IONICI
Trattandosi di trasporto passivo, i canali non possono
influenzare la direzione del movimento che avverrà
sempre secondo gradiente di concentrazione, ma ne
possono regolare il flusso, a seconda che il canale sia
aperto o chiuso.
Tramite queste regolazioni i canali ionici possono
modificare la differenza di cariche elettriche intra-ed extra-
cellulari, che di norma costituiscono il potenziale di
membrana a riposo. Nelle cellule nervose (o in generale in
cellule eccitabili) sono coinvolti nella generazione di
potenziali d’azione (attraverso il passaggio di centinaia di
milioni di ioni al sec.)
L’importanza dei canali ionici è infine dimostrata dalle
patologie che derivano dal loro malfunzionamento
(canalopatie) che può avvenire per cause genetiche
(fibrosi cistica, epilessia idiopatica, atassia spino-
cerebellare etc) o per cause tossiche (veleni o farmaci)
I CANALI IONICI
I canali ionici come molti altri composti proteici
possono esistere con una grande varietà di
isoforme, cioè di catene polipeptidiche alternative,
che vengono originate da modificazioni post-
traduzionali o attraverso l’editing degli mRNA.
Questo conferisce caratteristiche strutturali e
funzionali altamente specifiche ad un canale e/o alle
sue isoforme, consentendo alla cellula di ottenere
funzioni specializzate per i vari composti molecolari.
I CANALI IONICI
Un’importante caratteristica dei canali
ionici è la loro selettività per un dato ione
o un dato tipo di ione (anioni, cationi).
Tale proprietà dipende dalle carattiristiche
strutturali ed elettrostatiche del poro
acquoso. Infatti l’imboccatura del canale
è di norma dotata di un filtro (o anello) di
selettività, composto da amminoacidi con
carica elettrica positiva o negativa.
Altri fattori di selettività dipendono dalla
dimensione e dalla struttura del poro
acquoso, nonché nel meccanismo
molecolare di trasferimento dello ione
attraverso il poro (Ioni spogliati del guscio
di idratazione)
I CANALI IONICI
Un’altra caratteristica molto importante dei canali ionici riguarda la regolazione della loro apertura.
Infatti, a parte alcuni canali che sono costantemente aperti (resting o leak, rispettivamente del Cl- e
del K+), i canali sono di norma in modalità chiusa e si aprono solo in presenza di uno stimolo
appropriato, rimanendo aperti per pochi msec. Subito dopo l’apertura, molti canali ionici vanno
incontro ad un’altra modificazione conformazionale che consiste nell’occlusione del poro acquoso e
nella contemporanea incapacità di aprirsi nuovamente, anche qualora si ripresentasse lo stimolo
che ne determina l’apertura. Questo stato indicato come inattivo o refrattario viene mantenuto di
norma per alcuni msec, dopodiché il canale ionico torna in modalità chiuso.
I CANALI IONICI
Poiché canali dedicati al passaggio dello stesso
ione possono avere organizzazioni strutturali
diverse, si preferisce di norma classificare i
canali ionici in base alla modalità di regolazione
della loro apertura.
Seguendo questi criteri i canali vengono
raggruppati in famiglie di canali relativamente
omogenei fra loro sia dal punto di vista
funzionale che strutturale.
Possiamo avere:
• Canali regolati dal potenziale di membrana
• Canali regolati da ligando
• Canali regolati da altre modalità (tensione
meccanica, luce, etc…)
RECETTORI IONOTROPI
• Canali regolati dal potenziale di membrana
Vengono anche denominati come canali
voltaggio-dipendenti o canali regolati da
voltaggio. Conferiscono alle cellule eccitabili
la capacità di variare in pochi msec il
contenuto intracellulare di cariche elettriche
rispetto all’esterno.
I canali voltaggio-dipendente sono così
denominati perché si aprono solo quando il
potenziale di membrana della cellula
raggiunge un determinato valore, chiamato
valore soglia.
• Canali regolati dal potenziale di membrana
Queste capacità dipendono dalla struttura del canale, che
comprende 4 domini di circa 300-400 amminoacidi.
Ciascun dominio comprende 6 diversi segmenti trans-
membrana (da S1 ad S6 in struttura secondaria di alpha-
eliche) che si dispongono in maniera simmetrica così da
formare il tetramero che compone il canale.
Dei 6 segmenti, s5 ed s6 compongono l’apertura del poro
acquoso e fra loro c’è un ansa di circa 20 amminoacidi
che insieme alle altre 3 anse, forma il filtro di selettività.
I segmenti da s1 ad s4 sono formati da amminoacidi
carichi elettricamente e formano il sensore di voltaggio.
Alcuni canali possono infine avere anche altre sub-unità
accessorie che mediano fenomeni di grande importanza
per il canale come la sua corretta posizione sulla
membrana plasmatica
• Canali regolati dal potenziale di membrana
Questa tipologia di canali ha un alto
livello di selettività per il Na+, il K+, il
Ca+, Cl- e H+.
Ed ogni canale specifico per questi
ioni può presentare diverse isoforme
o sotto-tipologie, per via del gran
numero di geni differenti che
codificano per questi canali.
Ad esempio:
Na+ = 10 geni
K+ = >100 geni
Ca+ = 16 geni
Canali voltaggio-dipendenti del calcio
Canali voltaggio-dipendenti del sodio
• Canali regolati da ligando – RECETTORI IONOTROPI
Sono complessi proteici di membrana, caratterizzati dalla presenza sulla loro superficie non solo del
poro acquoso, ma anche di una regione specifica, detta sito recettoriale (sito di legame),
corrispondente ad una sorta di tasca che accoglie in maniera stereo-specifica una molecola di
segnalazione, generalmente indicata come ligando.
Si contrappongono ai recettori metabotropi che invece indicano una categoria di recettori, privi di
poro acquoso e che agiscono tramite una cascata di eventi, sui recettori ionotropi.
RECETTORI IONOTROPI
Alcuni di questi recettori hanno il sito di legame sul versante extracellulare quindi il ligando deve
arrivare dall’esterno, in altri invece quest’ultimo è posto all’interno della cellula, ed il ligando viene
prodotto nel citoplasma.
L’incontro casuale fra canale e ligando porta alla formazione del complesso recettore-ligando, ed è
quindi, del tutto analogo alla formazione del complesso enzima substrato.
In entrambi i casi infatti, il legame avviene grazie a forze
deboli, e porta ad un cambiamento conformazionale
dell’intero sistema proteico ed in questo all’apertura del
canale.
Vi sono inoltre anche altre importanti analogie:
• La formazione del complesso sito di legame-ligando
avviene in maniera del tutto casuale e quindi dipendente
dalla concentrazione del ligando nello spazio extra-/intra-
cellulare. Questo fenomeno è di grande importanza nelle
sinapsi chimiche.
RECETTORI IONOTROPI
• In molti casi, il sito di legame può ospitare
molecole diverse dal ligando. Queste
sostanze possono avere origine endogena
(molecole di regolazione) o esogena
(farmaci). E possono essere ulteriormente
classificati in:
• Agonisti
• Antagonisti competitivi
• Antagonisi non-competitivi
• Una volta formatosi, il complesso recettore-
ligando è reversibile, con il ligando che può
essere nuovamente rilasciato nell’ambiente o
degradato
Fig. 5.14
RECETTORI IONOTROPI
• Alcuni recettori sono provvisti di siti di
legame addizionali che riconoscono
molecole diverse dal ligando. In analogia
con il fenomeno della regolazione
allosterica enzimatica, anche in questo
caso il sito è definito allosterico e può
essere occupato da modulatori allosterici,
classificati come:
• Attivatore
allosterico
• Inibitore allosterico
Anche in questi casi, l’origine dei
modulatori allosterici, può essere
endogena o esogena.
Fig. 5.15
RECETTORI IONOTROPI
Anche per i recettori ionotropi, vale la regola
generale dei canali ionici circa il tempo di
refrattarietà fra un’apertura e la successiva.
Fig. 5.16
RECETTORI IONOTROPI
Rispetto ai canali ionici voltaggio-dipendenti, i recettori ionotropi
presentano una assai maggiore variabilità strutturale.
Possono essere costituiti da 3 a 5 subunità, e vengono di norma
classificati in classi, comprensive sia dei recettori regolati da
neurotrasmettitori (rilasciati nelle giunzioni sinaptiche), che da
secondi messaggeri (contenuti all’interno delle cellule, Es. Ca+ e
cAMP).
Tra le varie classi, i seguenti sono i più importanti per il sistema
nervoso:
1. Recettori ionotropi della superfamiglia dei recettori nicotinici
2. Recettori ionotropi del glutammato
3. Recettori ionotropi di nucleotidi ciclici
4. Recettori ionotropi regolati dal Ca2+
5. Recettori ionotropi regolati da altre modalità (luce, tensione
meccanica, etc…)
Recettori ionotropi della superfamiglia dei recettori nicotinici
Sono tutti costituiti da 5 sub-unità principali, aventi
entrambi i terminali nell’ambiente extracellulare. Per
questo motivo vengono anche denominati recettori
pentamerici. Queste sub-unità possono essere
uguali o diverse fra loro e combinarsi in modo vario a
seconda del recettore in questione.
Ogni sub-unità contiene 4 regioni ad alpha-elica
transmembrana (M1-M4), connesse fra loro da brevi
anse che sulla regione M3 creano il poro acquoso.
Inoltre sul versante extra-cellulare, questi recettori
presentano uno o più siti di legame per i
neurotrasmettitori e/o per i modulatori allosterici.
Per quanto concerne la tipologia di ioni trasportati, il
loro livello di selettività è relativamente basso e
trasportano quindi cationi (Na+, K+ e Ca+) oppure
anioni (Cl-)
I recettori ionotropi nicotinici presentano una grande
varietà di isoforme e quindi un numero molto elevato
di sottotipi recettoriali.
Recettori nicotinici
Acetilcolina Serotonina GABA
Recettori ionotropi della superfamiglia dei recettori nicotinici
Glicina
Eccitatori - depolarizzazione Inibitori - iperpolarizzazione
Recettore nicotinico
dell’Acetilcolina
I recettori nicotinici dell’Acetilcolina (ACh), prendono il loro nome per via del loro potente agonista
nicotina.
Essendo stati i primi recettori ionotropi ad essere studiati e classificati essi fungono da paradigma
per tutti i recettori ionotropi pentamerici.
Fig. 5.17
Recettore nicotinico
dell’Acetilcolina
La struttura e la funzionalità dei
recettori per l’Ach sono diverse a
seconda del tessuto in cui essi
sono espressi.
È possibile infatti avere:
• Recettori muscolari (con sub-
unità apha, beta, gamma, delta
ed epsilon)
• Recettori neuronali (con sub-
unità apha e beta)
Recettore nicotinico
della serotonina
Il recettore 5-HT3 è un recettore-canale attivato dal ligando serotonina
(5-idrossitriptamina) che permette il flusso di Na+ e K+; ha una struttura
di membrana simile a quella del recettore colinergico nicotinico, con 5
sub-unità chiamate 5-HT3a-e. La subunità 5-HT3a è portatrice del sito di
legame con la serotonina ed è quindi presente in ogni recettore in
combinazione con le altre subunità.
Il legame della serotonina su due siti recettoriali determina l’apertura di
un canale permeabile ai cationi Na+, K+ e Ca++ con conseguente
depolarizzazione desensibilizzante.
Questi recettori sono localizzati sulle terminazioni parasimpatiche nel
tratto gastrointestinale e anche nelle afferenze vagali e splancniche.
Nel sistema nervoso centrale (SNC), invece, vi è una elevata densità di
recettori 5-HT3 nel nucleo del tratto solitario e nell’area postrema (dove
c’è il centro del vomito), ma anche nel nucleus accumbens, amigdala,
ippocampo, corteccia entorinale e frontale)
I recettori 5-HT3 presenti nel canale gastroenterico e nel SNC sono
coinvolti nella risposta emetica e costituiscono la base anatomica per le
proprietà antiemetiche degli antagonisti recettoriali 5-HT3.
Fig. 5.18
Recettore nicotinico
del GABA
Il GABA-A è il recettore per l’acido gamma-
amminobutirrico (GABA) che è il più
importante neurotrasmettitore inibitorio del
cervello. Il GABA è agonista endogeno del
recettore e si lega sul sito di legame,
mediando una modificazione allosterica che
fa aprire il canale per gli anioni,
principalmente Cl-.
Il canale è formato da diverse subunità,
leggermente diverse a seconda del distretto
nervoso in cui si trova:
•2 subunità α
•2 subunità β
•1 subunità γ
Fig. 5.19
Recettore nicotinico
del GABA
Esistono molti agonisti ed antagonisti del recettore GABA
A, che si legano alle diverse subunità su diversi siti di
legame specifici, a loro dedicati, i più importanti
comprendono:
- Benzodiazepine (ansiolitici)
- Barbiturici (sedativi, ipnotici)
- Steroidi (ormoni derivanti dal cortisolo)
- Etanolo (effetto simil-ansiolitico)
- Picrotossina (antagonista)
Fig. 5.20 e 5.21
Recettore nicotinico
del GABA
Anche nel caso del
GABA-A, le varie sub-
unità possono presentare
diverse isoforme.
In particolare abbiamo 6
isoforme per l’unità alpha,
4 isoforme per la beta, e
4 isoforme per la gamma.
Queste isoforme si
combinano fra loro in
modo vario dando origine
ad un ampio repertorio di
sottotipi recettoriali
espressi in modo
specifico nei vari distretti
del SNC
Tab. 5.2
Recettore nicotinico
della glicina
Il recettore per la glicina (GlyR) è un recettore simile a quello del
Gaba, infatti gli stessi agonisti e antagonisti agiscono anche su questo tipo
di recettore. Tuttavia, nel cervello questo recettore è presente in quantità di
gran lunga inferiore rispetto al GABA-A., con una distribuzione limitata al
tronco dell’encefalo ed al midollo spinale ed in aggiunta, nella retina. In fase
embrionale il recettore della glicina è composto da 5 subunità alfa. È
composto da 3 subunità alfa (4 isoforme) e 2 beta.
Le 5 subunità recettoriali sono assemblate a formare una canale centrale
permeabile allo ione Cl-. Il loro malfunzionamento provoca una malattia
chiamata come iperekplessia (eccessiva reazione d’allarme).
RECETTORI IONOTROPI
Rispetto ai canali ionici voltaggio-dipendenti, i recettori ionotropi
presentano una assai maggiore variabilità strutturale.
Possono essere costituiti da 3 a 5 subunità, e vengono di norma
classificati in classi, comprensive sia dei recettori regolati da
neurotrasmettitori (rilasciati nelle giunzioni sinaptiche), che da
secondi messaggeri (contenuti all’interno delle cellule, Es. Ca+ e
cAMP).
Tra le varie classi, i seguenti sono i più importanti per il sistema
nervoso:
1. Recettori ionotropi della superfamiglia dei recettori nicotinici
2. Recettori ionotropi del glutammato
3. Recettori ionotropi di nucleotidi ciclici
4. Recettori ionotropi regolati dal Ca2+
5. Recettori ionotropi regolati da altre modalità (luce, tensione
meccanica, etc…)
Recettori ionotropi del glutammato
Questa classe di recettori comprende 3 diversi tipi, chiamati AMPA,
Kainato ed NMDA, che pur essendo attivati dallo stesso
neurotrasmettitore amminoacido glutammato (acido glutammico),
sono fra loro diversi sia per la struttura che per la funzione. I loro
nomi dipendono dagli agonisti specifici che ne permisero
l’identificazione:
AMPA = acido alpha-amino-3-idrossi-5-metil-4-isoxa-zol-
propionico
Kainato = acido Kainico
NMDA = N-metil-D-aspartato
La loro importanza deriva dal fatto che il glutammato è il
neurotrasmettitore in assoluto più presente nel cervello e
costituisce il principale agente della neurotrasmissione eccitatoria.
Questi recettori mediano importanti funzioni come la plasticità
sinaptica (apprendimento e memoria), ma se stimolati
eccessivamente (ictus, epilessia) possono dare il via a processi di
neurotossicità che porta alla morte cellulare. Per tale motivo è
possibile che questi recettori abbiano un ruolo alla base delle
malattie neurodegenerative.
Recettori ionotropi del glutammato
Per quanto concerne la specificità, i pori acquosi dei recettori
AMPA e Kainato hanno una minore specificità e permettono il
passaggio sia di K+ che di Na+, ed in quantità minore di Ca2+.
Di contro il recettore NMDA ha una spiccata specificità per il Ca2+
e molto più bassa per gli altri cationi.
AMPA, KainatoNMDA
Recettori ionotropi del glutammato
Dal punto di vista strutturale, questi recettori sono composti da 4 o
5 sub-unità principali, caratterizzate da una comune
organizzazione di base della catena polipeptidica, con l’estremità
N-terminale in ambiente extracellulare e l’estremità C-terminale in
ambiente intra-cellulare.
Ogni subunità contiene sempre 3 regioni trans-membrana (M1,
M3 ed M4) ed un ansa (M2) situata nel versante intracellulare il cui
scopo è controllare la permeabilità del poro acquoso.
Fig. 5.22
Recettori ionotropi del glutammato
La specificità e l’importanza di questi recettori è
indirettamente confermata dalla molteplicità dei tipi di sub-
unità che li compongono.
Queste sub-unità possono essere divise in gruppi sulla
base delle somiglianze nelle loro sequenze
amminoacidiche
Tab. 5.3
Recettori del glutammato
AMPA Kainato NMDA
Recettori ionotropi del glutammato
GluR1
GluR3
GluR3
GluR4
KA1, 2
GluR5
GluR6
GluR7
NR1
NR2A,B
C,D
NR3A,B
Eccitatori - depolarizzazione
AMPA
Gli AMPA sono i recettori ionotropi più
presenti nel nostro cervello ed i principali
mediatori della trasmissione eccitatoria
veloce.
Sono composti da 4 sub-unità (GluR1-4), di
cui 2 sempre di tipo GluR1.
Ciascun tipo di sub-unità si presenta con
diverse varianti e sottotipi che hanno
origine da modificazioni post-trascrizionali
dell’RNA, come:
• Splicing alternativo
• Editing RNA
Oppure da modificazioni post-traduzionali
della catena polipeptidica, come la
fosforilazione.
Q= glutammina permeabile a tutti i cationi
R= arginina permeabile a Na e K, ma non al Ca
Fig. 5.23
A fronte di soli 4 geni che codificano per i 4 tipi di base di
sub-unità AMPA, le molecole di RNA vanno incontro a
varie modificazioni da cui consegue la produzione di una
vasto numero di tipi e sottotipi recettoriali, ciascuno dei
quali ha caratteristiche funzionali proprie e può essere
espresso in modo differenziale nei vari distretti cerebrali.
Al fine di studiare questa vasta possibilità recettoriale,
vengono utilizzate coltivazioni in vitro oppure modelli
animali nei quali i geni che codificano per gli AMPA
vengono selettivamente mutati.
Attraverso questi studi si è potuto dimostrare che gli
antagonisti AMPA riescono a prevenire la morte cellulare a
seguito di un ictus, inibendo l’eccessiva stimolazione degli
AMPA.
In conclusione, gli AMPA svolgono un ruolo fondamentale
di stimolazione dell’attività elettrica e di regolazione
indiretta dei processi di morte neuronale.
AMPA
Kainato
Il Kainato (acido kainico) è un agente convulsivante, che
oltre ad essere un agonista dei recettori AMPA, riesce ad
attivare dei canali che hanno come agonista selettivo
questa molecola, denominati appunto canali del kainato.
Questi canali sono generalmente formati da un complesso
tetramerico di 5 possibili sub-unità KA1-2 e iGluR5-7 che si
combinano tra loro.
Queste subunità possono variamente combinarsi tra di
loro ma è stabile la presenza di GluR5 o GluR6 per
ottenere un recettore che, attivato dall’agonista selettivo,
sia in grado di generare una corrente cationica intensa.
Entrambe queste due subunità possono esistere in due
varianti diverse, cioè nella sequenza di aminoacido della
parete del poro-canale si trova sia la variabile con arginina
che rende il recettore poco permeabile al calcio, sia
residui di glutammina che lo rendono altamente
permeabile a sodio e calcio.
Fig. 5.24
Meno abbondanti dei recettori AMPA nel SNC, questi recettori sono
prevalentemente espressi nello striato, nei nuclei reticolari del talamo,
nell’ipotalamo, negli strati profondi della corteccia cerebrale, nello strato delle
cellule granulari del cervelletto, nel giro dentato e nello strato lucido dell’area
CA3 dell’ippocampo.
I recettori del kainato sembrano svolgere un ruolo importante nello sviluppo e
nella plasticità del SNC in quanto alla nascita variano nel numero e
nell’espressione delle diverse sub-unità.
I recettori KA coesistono con gli altri sottotipi recettoriali a livello postsinaptico.
L’attivazione di questi recettori sembra anche capace di modulare il rilascio di
glutammato dalle vescicole sinaptiche (autorecettori)
Kainato
NMDA
I recettori NMDA hanno una cinetica molto più lenta (nell’ordine di
centinaia di millisecondi) dei recettori AMPA e KA e sono altamente
permeabili al calcio.
Di norma, agiscono insieme ai recettori AMPA e Ka, ma le loro
caratteristiche specifiche sono alla base del coinvolgimento di questi in tutti
i processi cognitivi superiori ma anche di patologie quali la psicosi o la
schizofrenia.
Sono in genere composti da 4 sub-unità, ognuna delle quali presenta
variante causate esclusivamnte dallo splicing alternativo. Le diverse
subunità comprendono: NR1, NR2A-D (comuni) e NR3A-B, NR4
(inibitorie).
La subunità NR1 è sempre presente in tutti i recettori di tipo NMDA. La
particolarità di tale subunità è data dalla sequenza di aminoacidi che
delimita la parete del poro-canale ove sono presenti dei siti di asparagina
che rendono questo recettore altamente permeabile al calcio e
conferiscono a questo recettore delle altre proprietà come quella di legare
ioni magnesio, che in condizioni di non apertura del recettore, si legano
all’interno del poro acquoso bloccandone completamente la funzionalità.
La subunità NR1 si trova in maniera ubiquitaria in tutte le regioni cerebrali
mentre le subunità NR2A-D sono presenti preferenzialmente nella
isocorteccia, nell’ippocampo e nel cervelletto.
Fig. 5.25
NMDA
I recettori NMDA hanno due diversi siti di legame principali
che legano rispettivamente i ligandi endogeni L-
glutammato, L-aspartato, L-omocistinato e chinolinato, e
come ligandi coattivatori, la glicina, D-serina e D-alanina.
Siti per inibitori e antagonisti: in questi siti possono legarsi
vari inibitori, nella fattispecie Mg2+ e Zn2+, o antagonisti
del glutammato che legandosi generano modifiche nella
struttura della proteina recettoriale tali da impedire il
legame col neurotrasmettitore.
Sito fosforilabile: si trova sul versante endoplasmatico ed
è fosforilabile dalla PKC. Questo sito è responsabile
dell'interazione tra recettori ionotropici e metabotropici.
L’attivazione del recettore NMDA può avvenire solo se
contemporaneamente sia il glutammato che la glicina
interagiscono su di esso nei loro siti di legame, oltre a
queste condizioni sono però necessarie ulteriori
contingenze.
NMDA
In totale sono tre, quindi, le situazioni
necessarie all’attivazione del canale:
1. Legame al recettore del ligando
glutammato o agonisti.
2. Legame della glicina sul secondo sito di
legame
3. Rimozione degli ioni Mg++. Ciò è
possibile grazie ad un cambiamento di
polarizzazione della membrana
plasmatica
In conclusione, i recettori NMDA sono
sottoposti sia al controllo del ligando che al
controllo del potenziale di membrana
Fig. 5.26
NMDA
Il blocco dovuto al magnesio può essere
rimosso anche da poliamine endogene:
spermina e spermidina; a basse ed alte
concentrazioni, rispettivamente, potenziano ed
inibiscono le attività del recettore.
Altre sostanze, invece come la ketamina e la
fenciclidina agiscono da antagonisti non
competitivi, causando fenomeni simili ai sintomi
positivi della schizofrenia.
Più in generale, gli effetti finali sono di tipo
trofico (durante la formazione di contatti
sinaptici), di tipo regolatorio della trasmissione
sinaptica: nei processi di apprendimento e
memorizzazione, potenziamento e depressione
sinaptica di lunga durata e sono inoltre coinvolti
nella long-term potentiation (LTP) ed, infine, di
tipo tossico che possono produrre necrosi
neuronale.
Fig. 5.26
Potenziamento a lungo termine
Bliss e Lomo (1973)
Descritto per la prima
volta nelle cellule
dell’ippocampo:
consiste nell’aumento
stabile e duraturo
dell'intensità
della risposta neuronale
dopo che le cellule
afferenti di
quell'area erano state
sollecitate con stimoli
elettrici ad
alta frequenza.
Il neurone postsinaptico
permane in una
condizione
'attivata' per intervalli di
tempo molto più lunghi di
quanto avvenga nella
trasmissione dell'impulso
nervoso.
Potenziamento a lungo termine
Il LTP avviene in due fasi:
1) la normale trasmissione sinaptica attiva i recettori metabotropici del glutamato(mGluR) e i recettori AMPA (AMPAR);
2) scariche ad alta frequenza inducono il potenziamento a lungo termine attivando anche i recettori NMDA (NMDAR), grazie all’eliminazione del blocco dovuto agli ioni magnesio. L’ingresso di ioni calcio produce reazioni di trasduzione del segnale che fanno aumentare la sensibilità dei recettori AMPA, mediante fosforilazione, e il loro numero complessivo, migliorando l’efficienza di risposta della cellula postsinaptica.
Potenziamento a lungo termine
Un altro effetto degli ioni calcio è l’induzione della sintesi di un segnale ad azione retrograda, quale l’ossido nitrico (NO), che diffonde nella terminazione presinaptica e produce una regolazione verso l’alto della sua efficienza neurotrasmettitoriale(upregulation).
Potenziamento a lungo termine
L’LTP coinvolge meccanismi di modificazione della espressione genica e a conferma di ciò è soppresso dagli inibitori della trascrizione e della sintesi proteica.Questi meccanismi prevedono anche la sintesi e il rilascio da parte dei neuroni postsinaptici di un fattore neurotrofico (BDNF) che agisce in maniera retrograda in modo da aumentare l’efficienza del neurone presinaptico.L’espressione di nuovi prodotti produce aumenti nel numero e nelle dimensioni dei contatti sinaptici. Grazie a meccanismi di questo tipo, la complessità del nostro sistema nervoso aumenta con l’esperienza.
Processi di rilascio
*PKC
AMPAR
NMDAR
fosforilazione
Ca++
Messaggeroretrogrado
*CaMK
*PKC
* = attivazione persistente
PLT precoce (memoria a breve termine)
Le proteinchinasi attivate agiscono su proteine preesistenti in attesa di essere attivate. Ad es., fosforilazione di recettori AMPA risposta postsinaptica più intensa a parità di glutammato liberato
47
PLT tardivo (memoria a lungo termine)
Implica la sintesi di nuove proteine
cAMP
nucle
o espressione
genica
CREB
MAPK
CaMK
spina dendrite
PKA
sintesi
proteicacorpo
cellulare
CREB = Cyclic AMP-Response Element Binding ProteinMAPK = mitogen-activated protein kinase
Recettori ionotropi con ligando extracellulare
RECETTORI IONOTROPI
Rispetto ai canali ionici voltaggio-dipendenti, i recettori ionotropi
presentano una assai maggiore variabilità strutturale.
Possono essere costituiti da 3 a 5 subunità, e vengono di norma
classificati in classi, comprensive sia dei recettori regolati da
neurotrasmettitori (rilasciati nelle giunzioni sinaptiche), che da
secondi messaggeri (contenuti all’interno delle cellule, Es. Ca+ e
cAMP).
Tra le varie classi, i seguenti sono i più importanti per il sistema
nervoso:
1. Recettori ionotropi della superfamiglia dei recettori nicotinici
2. Recettori ionotropi del glutammato
3. Recettori ionotropi di nucleotidi ciclici
4. Recettori ionotropi regolati dal Ca2+
5. Recettori ionotropi regolati da altre modalità (luce, tensione
meccanica, etc…)
Recettori di nucleotidi ciclici
CNG HCN
Recettori ionotropi di nucleotidi ciclici
Cyclic Nucleotide-
Gated
Hyperpolarization and
Cyclic Nucleotide-
Gated
Eccitatori - depolarizzazione
Sono recettori dei nucleotidi ciclici (cAMP e cGMP) a struttura tetramerica in
cui 2 delle subunità sono omomeri. Le estremità amino- e carbossi-terminale
sono intracellulari. Questi recettori sono formati da 6 eliche transmembrana
che la attraversano a tutto spessore. C’è una sequenza di amminoacidi che
entra dal lato extracitoplasmatico, la attraversa in parte, ripiega su se stessa,
e fuoriesce dallo stesso lato della membrana (ANSA P). Questa sequenza
aminoacidica con l’elica S6 partecipa alla formazione della parete del poro-
canale.
Il legame dei ligandi avviene sul versante intracellulare ed è stato osservato
che si legano alla sequenza aminoacidica carbossi-terminale in continuità
con l’elica S6 del recettore. D’altra parte, cAMP e cGMP si formano
all’interno della cellula e il loro sito di legame deve essere intracellulare.
Nei recettori HCN la regione S4 contiene un sensore di voltaggio del tutto
analogo a quelli dei recettori regolati da voltaggio.
I recettori dei nucleotidi ciclici svolgono compiti importanti nei fotorecettori
della retina, nelle cellule sensorie dell’epitelio olfattivo oltre che in vari
distretti del SNC e P. I recettori HCN sono anche particolarmente importanti
per la regolazione del battito cardiaco.
CNG HCN
Fig. 5.27
RECETTORI IONOTROPI
Rispetto ai canali ionici voltaggio-dipendenti, i recettori ionotropi
presentano una assai maggiore variabilità strutturale.
Possono essere costituiti da 3 a 5 subunità, e vengono di norma
classificati in classi, comprensive sia dei recettori regolati da
neurotrasmettitori (rilasciati nelle giunzioni sinaptiche), che da
secondi messaggeri (contenuti all’interno delle cellule, Es. Ca+ e
cAMP).
Tra le varie classi, i seguenti sono i più importanti per il sistema
nervoso:
1. Recettori ionotropi della superfamiglia dei recettori nicotinici
2. Recettori ionotropi del glutammato
3. Recettori ionotropi di nucleotidi ciclici
4. Recettori ionotropi regolati dal Ca2+
5. Recettori ionotropi regolati da altre modalità (luce, tensione
meccanica, etc…)
Recettori ionotropi regolati dal Ca2+
Si tratta di un gruppo eterogeneo di recettori ionotropi il cui poro
acquoso è selettivo per il K+ e si apre quando il sito di legame
intracellulare, lega una ione Ca2+.
La loro struttura molecolare è simile a quella dei canali regolati da
voltaggio, sono quindi formati da complessi tetramerici con 6
domini transmembrana.
La subunità α1 ed è la responsabile di tutte le proprietà
elettrofisiologiche e farmacologiche di questi canali dato che il
poro e il sensore del voltaggio si trovano su di essa. Ogni dominio
è formato da 6 α-eliche transmembrana. Il 4° segmento
rappresenta il sensore del potenziale mentre tra la 5a e la 6a α-
elica c’è il sito di legame che caratterizza la selettività ionica.
Esistono 9 isoforme della subunità α1, da cui derivano diversi tipi
di canali per il calcio
È interessante notare che rispondendo all’ingresso di Ca2+
all’interno dell’ambiente citoplasmatico, questi recettori
costituiscono importanti sistema di risposta (effettori) all’attivazione
dei recettori metabotropi che hanno il Ca2+ come secondo
messaggero.
Recettori ionotropi regolati dal Ca2+
I recettori regolati dal Ca2+, vengono di norma classificati in base
alla loro permeabilità per gli ioni K+, nello specifico possiamo
avere:
• Elevata permeabilità (recettori BK)
• Intermedia permeabilità (recettori IK)
• Bassa permeabilità (recettori SK)
RECETTORI IONOTROPI
Rispetto ai canali ionici voltaggio-dipendenti, i recettori ionotropi
presentano una assai maggiore variabilità strutturale.
Possono essere costituiti da 3 a 5 subunità, e vengono di norma
classificati in classi, comprensive sia dei recettori regolati da
neurotrasmettitori (rilasciati nelle giunzioni sinaptiche), che da
secondi messaggeri (contenuti all’interno delle cellule, Es. Ca+ e
cAMP).
Tra le varie classi, i seguenti sono i più importanti per il sistema
nervoso:
1. Recettori ionotropi della superfamiglia dei recettori nicotinici
2. Recettori ionotropi del glutammato
3. Recettori ionotropi di nucleotidi ciclici
4. Recettori ionotropi regolati dal Ca+
5. Recettori ionotropi regolati da altre modalità (luce,
tensione meccanica, etc…)
Recettori ionotropi regolati da altre modalità (luce, tensione meccanica, etc…)
Questa tipologia di recettori, comunemente
detta anche meccanocettori, è attivata da una
varietà di stimolo pressori come quelli relativi
alla percezione tattile, uditiva dell’equilibrio e
del posizionamento nello spazio del nostro
corpo.
Partecipano inoltre, alla regolazione
omeostatica nei reni, ed al controllo della
pressione sanguigna.
Per quanto riguarda i recettori posti nella
nostra cute, questi agiscono come rilevatori di
pressione grazie ad un contatto diretto con la
matrice extracellulare (tessuto connettivo) e le
proteine del complesso recettoriale.
Fig. 5.28
Recettori ionotropi regolati da altre modalità (luce, tensione meccanica, etc…)
Una seconda tipologia di meccanocettori è
composta da quelli posti nell’organo del Corti,
nell’ orecchio interno. Questi recettori
costituiscono i sensori finali di una serie di
vibrazioni che a partono dal timpano, e
seguendo la trasmissione attraverso la catena
degli ossicini, fino alla finestra ovale, giungono
infine a muovere il liquido contenuto
nell’organo del Corti.
Questi spostamenti muovono una membrana
chiamata membrana tettoria, che è in diretto
contatto con delle cellule ciliate (stereociglia)
che a seconda del loro movimento, aprono e
chiudono i loro canali, sensibili al Na+ o al
Ca2+.
Fig. 5.29
RECETTORI IONOTROPI
Rispetto ai canali ionici voltaggio-dipendenti, i recettori ionotropi
presentano una assai maggiore variabilità strutturale.
Possono essere costituiti da 3 a 5 subunità, e vengono di norma
classificati in classi, comprensive sia dei recettori regolati da
neurotrasmettitori (rilasciati nelle giunzioni sinaptiche), che da
secondi messaggeri (contenuti all’interno delle cellule, Es. Ca+ e
cAMP).
Tra le varie classi, i seguenti sono i più importanti per il sistema
nervoso:
1. Recettori ionotropi della superfamiglia dei recettori nicotinici
2. Recettori ionotropi del glutammato
3. Recettori ionotropi di nucleotidi ciclici
4. Recettori ionotropi regolati dal Ca+
5. Recettori ionotropi regolati da altre modalità (luce, tensione
meccanica, etc…)
RECETTORI NON-IONOTROPI, RECETTORI METABOTROPI
Si tratta di recettori che rispondono all’arrivo di ligandi extracellulari e danno il via ad una cascata di
processi metabolici all’interno del citoplasma.
Sono molto eterogenei dal punto di vista strutturale e possono essere costituiti da una singola
catena polipeptidica, o da 2 diverse sub-unità che in presenza del ligando si uniscono fra loro.
Dal punto di vista funzionale possiamo classificarli in due grandi famiglie:
• Recettori legati ad attività enzimatica
• Recettori legati alla proteina G
• Recettori legati ad attività enzimatica
I recettori legati ad attività enzimatica sono molto
eterogenei dal punto di vista strutturale, anche se
i più noti ed importanti sono di norma costituiti da
due catene polipeptidiche, che a seguito del
legame con il ligando uniscono le loro zone nel
dominio extracellulare in un dimero.
I ligandi in genere comprendono i fattori di
crescita (pelle, neurotrofici, fibroblasti e piastrine)
o gli ormoni (insulina).
La formazione del dimero extra-recettoriale,
consente alle porzioni proteiche intracellulari di
dare inizio ad una attività enzimatica, che nella
maggioranza dei casi è una proteinchinasi.
• Recettori legati ad attività enzimatica
A seconda dell’amminoacido che viene fosforilato
cambia la denominazione dei recettori:
Tirosin-chinasi
Istidina-chinasi
Serina/treonina chinasi
La chinasi in questi casi generalmente consiste:
• nell’autofosforilazione del recettore: I residui
autofosforilati servono poi come sito di legame
ad alta affinità per altre proteine intracellulari
• nella fosforilazione di altre proteine.
• Recettori legati ad attività enzimatica
La via Ras/Raf media l'effetto di molti
fattori di crescita e di fattori
mitogeni. Ras, che è il prodotto di un
protoncogene, funziona come
una proteina G e trasferisce il segnale
(per mezzo di uno scambio
GDP/GTP) dalla proteina con dominio
SH2, Grb, che viene fosforilata dal
recettore tirosinchinasico.
L'attivazione del Ras, a sua volta,
attiva Raf,che rappresenta la prima di
una sequenza
di chinasi serina/treonina,ognuna
delle quali fosforila e attiva la chinasi
successiva, in ordine: (RAS-RAF-
MEK-ERK ), quest'ultimo si lega a c-
Fas e c-Jun traslocando nel nucleo e
legandosi al promoter richiamerà
l'Rna polimerasi che tradurrà la
sequenza dando origine alla ciclina D
attivando il processo di riproduzione
cellulare.
• Recettori legati alla proteina G
I recettori metabotropici sono proteine di membrana legate sul versante citoplasmatico a proteine G (GPCR), e la loro attivazione da il via ad un processo chiamato trasduzione del segnale.
Le proteine G sono proteine enterotrimeriche ad attività GTPasica formate da subunità α, β, γ. Nella forma inattiva, la subunità αlpha lega il GDP ed è associata strettamente al complesso formato dalle subunità β e γ.
Quando attivata dall’interazione con il recettore, la subunità α subisce un cambiamento conformazionale che ne provoca il distacco dal complesso βγ e lo scambio del GDP, ad esso già legato, con una molecola di GTP.
In questo modo tale subunità diventa attiva e può interagire con proteine bersaglio (effettore primario) La subunità αlpha non resta nella conformazione attiva per molto tempo, in virtù della sua attività GTPasica intrinseca, che stacca rapidamente il gruppo fosfato terminale dal GTP, trasformandolo in GDP. Questa attività assicura una risposta cellulare strettamente dipendente dall’attivazione del recettore metabotropico.
• Recettori legati alla proteina G
La trasduzione del segnale
Ligando
Recettore metabotropo
Proteina G
Enzima - inattivo
GDP
La trasduzione del segnale
Unione del ligando con il canale – primo messaggero
Cambiamento conformazionale del recettore che lo
porta a legarsi con il recettore
La trasduzione del segnale
A seguito del legame con il recettore, la proteina
espelle il GDP e si lega invece ad un GTP
GDP
GTP
La trasduzione del segnale
La presenza del GTP invece che del GDP causa il
distacco della proteina dal recettore e la divisione in
due subunità la G-Alpha-GTP e l’eterodimero Beta-
gamma.
Che restano però ancorati alla membrana plasmatica
e sono liberi di muoversi nei dintorni del recettore.
La trasduzione del segnale
Il complesso G-alpga-GTP incontrerà un enzima che
svolgerà il ruolo di effettore primario nel processo di
trasduzione. L’enzima inizierà ad utilizzare l’energia
derivante dall’idrolisi del GTP in GDP per produrre
nuove molecole che agiranno da secondi messaggeri
per andare ad attivare l’effettore secondario
Allo stesso modo anche
il complesso beta-
gamma si legherà ad
altri effettori primari per
dare il via alla
produzione di altri
processi metabolici
La trasduzione del segnale
Una volta completata l’idrolisi del GTP
in GDP il complesso alpha si stacca
dall’effettore primario che terminerà la
produzione di secondi messaggeri.
Una volta tornata libera nel citoplasma il
complesso alpha può incontrare un
complesso beta-gamma libero e
riformare la proteina G originaria.
La trasduzione del segnale
I GPCR possiedono 7 domini ad α-elica transmembrana, un sito di legame per il neurotrasmettitore posto in profondità al centro della porzione che si affaccia nell’ambiente extracellulare e un dominio intracitoplasmatico che prende contatto con proteine G.
E’ attraverso l’interazione con queste proteine che i recettori metabotropici esercitano i propri effetti.
• I recettori
Fig. 6.2
• I recettori
La maggior parte dei neurotrasmettitori classici attiva sia recettori ionotropici che metabotropici. Ognuno di questi trasmettitori può indurre sia risposte rapide (msec), quali i potenziali postsinaptici eccitatori o inibitori, sia risposte ad insorgenza lenta e di lunga durata. Tale possibilità fornisce al sistema nervoso la capacità di elaborare l’informazione nel tempo e di modularla in risposta alle varie esigenze ambientali.
Questo consente ai recettori metabotropi di svolgere ruoli chiave nel SNC e P. La loro importanza è ulteriormente confermata dall’elevato numero di geni (nell’ordine delle migliaia) che codificano per queste proteine, di cui 350 sono recettori per neutrasmettitori o altri ligandi noti, mentre 150 non hanno ancora avuto una identificazione certa e vengono quindi chiamati recettori orfani.
In generale, i GPCR possono essere raggruppati in 3 famiglie:
• La famiglia A, è di gran lunga la più numerosa e comprende la maggior parte dei recettori per le monoamine e i neuropeptidi.
• La famiglia B è costituita dai recettori della secretina, del glucagone e della calcitonina.
• La famiglia C è costituita principalmente dai recettori metabotropici del glutammato e dai recettori sensibili al Ca2+
Questi recettori interagiscono con il neurotrasmettitore attraverso una regione concava rivolta verso l’esterno della cellula. Uno dei ripiegamenti intracellulari di queste molecole media l’interazione con le proteine G. Il recettore attiva molto male le proteine G in assenza di ligando, ma lo fa efficacemente nella conformazione stabilizzata dalla sua presenza. Un recettore attivato dal ligando può attivare molte copie di proteine G con un effetto a cascata che amplifica il segnale extracellulare.
• I recettori
Esistono diverse classi di proteine G con specificità sia nel bersaglio che nell’attività, delle quali le proteine Gs, Gi, e Gq sono quelle meglio conosciute.
• Le proteine G
Inibitoria
Inibitoria
StimolatoriaCREB
Più abbondante nel cervello, recettori muscarinici
Processi di percezione nella retina
Tab. 6.1
• Le proteine G
Il più classico fra gli effettori primari durante la trasduzione del segnale è L’adenilato ciclasi o adenilico ciclasi, spesso abbreviata come AC, è un enzima della classe delle liasi che catalizza la seguente reazione:
ATP = AMP 3',5'-ciclico + pirofosfato
Fenomeni biologici che sono stati dimostrati dipendere dall'attività delle ACs comprendono:
• funzioni cerebrali mediate da neurotrasmettitori;• differenziamento cellulare embrionale;• fenomeni di resistenza alle azioni molecolari
dell'insulina;• maturazione degli spermatogoni a spermatozoi;• fenomeni di dipendenza da farmaci e/o droghe;• soppressione di certe funzioni immunitarie.
• L’effettore primario
• L’effettore primario
L'attivazione delle PLC è uno dei primi
eventi della risposta cellulare alla
stimolazione da parte di un gran numero
di segnali extracellulari. Grazie al loro
intervento la risposta cellulare si separa
in due vie, regolate dai secondi
messaggeri DAG e IP3. Il DAG rimane
localizzato sulla membrana, così da
mediare l'associazione
della proteinchinasi C (PKC) alla
membrana cellulare, seguita dalla sua
attivazione, dando avvio ad una catena
di fosforilazioni, che concorreranno alle
risposte funzionali della cellula. IP3 è un
messaggero intracellulare
citoplasmatico, che interagisce con il
corrispondente recettore del reticolo
endoplasmatico liscio causando la
liberazione del Ca2+ immagazzinato e,
quindi, l'innalzamento della
concentrazione del Ca2+ intracellulare.
Il Ca2+ è uno dei principali messaggeri
intracellulari ed avvia una ampia serie di
risposte cellulari (contrazione,
secrezione, ecc.).
I secondi messaggeri sono responsabili dell’induzione di nuove attività cellulari:
• il cAMP attiva la protein chinasi A (PKA), • gli ioni calcio attivano, insieme al diacilglicerolo,
la protein chinasi C (PKC) • e, mediante interazione con la calmodulina,
un’altra proteina regolativa, la protein chinasicalcio-calmodulina dipendente (CAMK).
Tutte queste chinasi, a cascata, fosforilano numerosi bersagli proteici all’interno della cellula, modificandone l’attività.
Un’altra importante funzione della PKA è l’attivazione del fattore di trascrizione CREB che attiva la trascrizione di geni che codificano per proteine che una volta sintetizzate, possono legarsi a canali ionici, enzimi e/o proteine strutturali, modificandone l’attività.
• I secondi messaggeri
I recettori metabotropi possono essere classificati non solo sulla base delle diverse funzioni della sub-unità G-alpha-GTP o sugli effetti relativi all’effettore primario o dei secondi messaggeri, ma anche sulla base del ligando a cui questi sono sensibili. Come detto molti di questi recettori sono sensibili agli stessi neurotrasmettitori dei recettori ionotropici e nello specifico possiamo avere:
• recettore metabotropico del glutammato
• recettore muscarinico
• recettore adrenergico
• recettore GABA B
• recettore della serotonina
• recettore della dopamina
Classificazione sulla base del ligando
I recettori metabotropici glutammatergici (o
del glutammato, mGlu), fungono da
modulatori della sinapsi glutammatergica, in
quanto reclutati solo in condizioni di elevate
concentrazioni extracellulari del
neurotrasmettitore.
Si conoscono 8 sottotipi di mGlu (mGlu1-8)
suddivisi in tre gruppi in base all’omologia di
sequenza, al profilo farmacologico e ai
meccanismi di trasduzione del segnale.
• recettore metabotropico del glutammato
I recettori muscarinici possono essere suddivisi in cinque sottotipi
recettoriali: M1, M2, M3, M4, M5 (solo parzialmente
caratterizzato), divisi in base alle omologie della sequenza
peptidica.
I recettori M1, M3 e M5 hanno come secondo messaggero
il diacilglicerolo o DAG e l'inositolo trifosfato o IP3.
L'aumento della concentrazione di questi due secondi messaggeri
nella cellula ne provoca l'attivazione per apertura dei canali
del calcio.
I recettori M2 e M4 invece, inibiscono l'enzima adenilato
ciclasi provocando diminuzione della concentrazione
di cAMP nella cellula. Questo provoca inibizione della cellula
neuronale.
• recettore muscarinico
I recettori adrenergici sono recettori di membrana che
interagiscono con l'adrenalina e altre catecolamine.
A seconda dell'accoppiamento, i recettori adrenergici sono
classificati in α (alfa) e β (beta), a loro volta ripartiti in sottotipi: α¹
e α² e β¹, β² e β³.
I recettori α¹ sono accoppiati alla fosfolipasi C e producono i loro
effetti principalmente grazie al rilascio di Ca2+ intracellulare
I recettori α² sono accoppiati a una proteina G (proteina G
inibitrice) la quale inibisce l'azione dell'adenilato ciclasi riducendo
pertanto la formazione di cAMP così come inibiscono i canali del
calcio.
I recettori β¹ sono accoppiati a Proteine G stimolatrici che
innalzano il livello di cAMP attivando delle proteinchinasi che
innalzano il livello di calcio intracellulare.
I recettori β² sono accoppiati a una proteina G stimolatrice e
attivatrice della Proteinchinasi A che ha come substrato la chinasi
della catena leggera della miosina (MLCK), generando così un
rilassamento muscolare.
• recettore adrenergico
Tipo eccitatorio postsinaptico presente in prevalenza sulla
muscolatura liscia dei piccoli vasi (resistenze periferiche),
la cui stimolazione genera contrazione della muscolatura
liscia vasale generando un aumento della pressione
recettore presinaptico, presente sulle terminazioni nervose, è
deputato alla regolazione della secrezione di
neurotrasmettitori sia catecolaminergici che colinergici: la
sua attivazione determina una diminuzione della produzione
di noradrenalina (feedback negativo) e acetilcolina
recettore di tipo eccitatorio accoppiato a proteina Gs come
tutti i beta recettori; è presente a livello della muscolatura
liscia di alcuni apparati: muscolatura liscia bronchiale,
muscolatura liscia gastrointestinale ed è inoltre presente
sulla muscolatura liscia di coronarie e grandi vasi che
irrorano la muscolatura scheletrica
è un recettore di tipo eccitatorio, presente soprattutto a
livello del tessuto adiposo. Qui attiva l'enzima lipasi che
libera acidi grassi dai trigliceridi
Il recettore GABA B è uno dei due recettori per il GABA (acido γ-
amminobutirrico) che sono presenti a livello del sistema nervoso,
assieme al recettore GABA-A (recettore ionotropo).
I meccanismi effettori associati sono il sistema dell'adenilato-
ciclasi e i canali del calcio e del potassio.
In seguito alla loro attivazione, questi recettori provocano
diminuzione della conduttanza al calcio e aumento di quella al
potassio nelle membrane neuronali.
L'effetto sulla conduttanza del calcio è principalmente associato alle
correnti presinaptiche mediata da canali del calcio di tipo P/Q e N; la
riduzione del calcio intracellulare nel terminale presinaptico è il
meccanismo con cui questi recettori regolano il rilascio di
neurotrasmettitori.
La conduttanza del potassio è invece associata a recettori
GABAB localizzati a livello postsinaptico; l'aumento della
permeabilità al potassio, quindi la sua uscita dalla cellula, si traduce
in un effetto iperpolarizzante della membrana, con conseguente
innalzamento della soglia di eccitabilità della stessa cellula.
• recettore GABA B
I recettori metabotropi serotoninergici (o
della serotonina) sono sei e Si trovano nel sistema
nervoso centrale e periferico, sulla membrana
cellulare delle cellule nervose e in altri tipi
di cellule. Regolano sia l'eccitazione sia
l'inibizione della trasmissione sinaptica.
Modulano il rilascio di neurotrasmettitori, tra cui
l'Acido
glutammico, GABA, dopamina, adrenalina / noradr
enalina e acetilcolina, così come molti ormoni, tra
cui
l'ossitocina, prolattina, vasopressina, cortisolo, corti
cotropina, la sostanza P, ed altri.
Influenzano vari processi biologici e neurologici,
come
l'aggressività, ansia, appetito, conoscenza, appren
dimento, memoria, umore, nausea, sonno e termor
egolazione.
I recettori della serotonina sono il bersaglio di una
varietà di farmaci e sostanze stupefacenti, tra cui
molti antidepressivi, antipsicotici, anoressizzanti,
e allucinogeni.
• recettore della serotonina
Nella classe dei recettori dopaminergici esistono cinque sottotipi
recettoriali, codificati da geni diversi. Ad oggi sono stati clonati 5
geni che codificano per recettori dopaminergici, di conseguenza
sono stati identificati i recettori dopaminergici D1, D2, D3, D4, D5.
I recettori dopaminergici sono stati classificati in due sottoclassi
(D1-like) e (D2-like), sulla base della classificazione filogenetica e
al tipo di proteina G a cui si accoppiano.
D1-like
In questa famiglia si trovano i recettori D1 e D5. L'attivazione di
questi recettori porta all'attivazione dell'adenilato ciclasi, in quanto
accoppiati a proteine G stimolatorie.
D2-like
I recettori D2, D3, D4 appartengono alla sottoclasse dei recettori
dopaminergici D2-like. Questi recettori sono accoppiati a proteine
G inibitorie. L'attivazione di questi recettori ad opera
della dopamina ed altri agonisti comporta l'inibizione
dell'adenilato ciclasi e quindi ad una diminuzione del secondo
messaggero cAMP.
• recettore della dopamina