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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo VimarFa ediZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobasso redazione tel: 0865.915466 email: [email protected] www.gazzettamolisana.com E-mail: [email protected] anno ii - n° 0 mercoledi’ 25 ottobre 2017 L’Oscar del giorno lo asse- gniamo a Pina Petta. La col- lega che è stata eletta presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise. Siamo certi che riuscirà a mantenre dritta la barra assi- curando la giusta e dovuta garanzia. IL NOSTRO TAPIRO Il Tapiro del giorno lo diamo a Stefano Ramundo. L’assessore al verde e alla Nettezza urbana di Campobasso, non riesce a dare un senso compiuto al suo assessorato. La differenziata è al palo e al Cen- tro storico rischia di fallire. Sulla gestione del verde, poi, è comple- tamente assente. Stefano Ramundo Consorzi industriali senza riforma e a terra L’Ardire di Giuseppe Saluppo T re Consorzi industriali in Molise ma nessuno in grado di dare un segnale di vita. Percorrere le strade di quelle aree oggi, equivale a fare un viaggio in una enorme zona, vuota di lavoro ma piena di capannoni in abbandono. Altre aziende in fun- zione che invece resistono alla crisi. Lavoratori in cassa integrazione, a orari ridotti, altri più fortunati che non si augurano la stessa sorte. I nuclei industriali del Molise sono lo specchio della crisi nazionale ag- gravata, però, dalla mancata ri- forma dei Consorzi e dalla cronica assenza di un piano industriale. Ep- pure, nel passato, questi enti hanno svolto un importante ruolo nello sviluppo industriale del territorio regionale e sarebbe stata responsa- bilità di tutti cercare di attuare ri- forme e modernizzare il sistema dei servizi nell’ottica dell’efficienta- mento pubblico. Così non è stato. A partire dalla necessità di un Piano capace di permettere di capire quali sono i punti di forza del territorio a partire dalla cultura manifatturiera. Dobbiamo tornare alla nostra pro- fonda e sacrosanta cultura manifat- turiera, perché abbiamo dimostrato che così possiamo vincere. Per dif- fondere questo tipo di cultura, però, ci vuole innanzitutto un piano indu- striale, che oggi non c’è. Ovvero, imprenditori stimolati, agevolati e accompagnati ad investire nei no- stri territori. Possibile, che in tutti questi anni non ci sia stato qualcuno che ha pensato, che ha promosso, sviluppato e cercato di rendere ac- cogliente il territorio per gli im- prenditori che avessero voluto fare investimenti? Così, un Piano Stra- tegico di Sviluppo per servizi inno- vativi e tempestivi a favore delle imprese che resistono e di quelle che vorranno investire nel nostro territorio. Così, almeno uno scatto per evitare il cimitero delle aziende. IL NOSTRO OSCAR Seguici anche Su Facebook e twitter www.gazzettamolisana.com Pina Petta Servizio a pagina 5 Il presidente dell’azienda strade, Armani, ieri a Riccia per fare il punto sulla frana lungo la fondovalle Fortore “Costruiremo un viadotto a valle”

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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe SaluppoVimarFa ediZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobassoredazione tel: 0865.915466email: [email protected]

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anno ii - n° 0 mercoledi’ 25 ottobre 2017

L’Oscar del giorno lo asse-gniamo a Pina Petta. La col-lega che è stata elettapresidente dell’Ordine deiGiornalisti del Molise.Siamo certi che riuscirà amantenre dritta la barra assi-curando la giusta e dovutagaranzia.

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Il Tapiro del giorno lo diamo aStefano Ramundo. L’assessore alverde e alla Nettezza urbana diCampobasso, non riesce a dare unsenso compiuto al suo assessorato.La differenziata è al palo e al Cen-tro storico rischia di fallire. Sullagestione del verde, poi, è comple-tamente assente.

Stefano Ramundo

Consorzi industriali

senza riforma e a terra

L’Ardire

di Giuseppe Saluppo

Tre Consorzi industriali inMolise ma nessuno ingrado di dare un segnale divita. Percorrere le strade di

quelle aree oggi, equivale a fare unviaggio in una enorme zona, vuotadi lavoro ma piena di capannoni inabbandono. Altre aziende in fun-zione che invece resistono alla crisi.Lavoratori in cassa integrazione, aorari ridotti, altri più fortunati chenon si augurano la stessa sorte. Inuclei industriali del Molise sono lospecchio della crisi nazionale ag-gravata, però, dalla mancata ri-forma dei Consorzi e dalla cronicaassenza di un piano industriale. Ep-pure, nel passato, questi enti hannosvolto un importante ruolo nellosviluppo industriale del territorioregionale e sarebbe stata responsa-bilità di tutti cercare di attuare ri-forme e modernizzare il sistema deiservizi nell’ottica dell’efficienta-mento pubblico. Così non è stato. Apartire dalla necessità di un Pianocapace di permettere di capire qualisono i punti di forza del territorio apartire dalla cultura manifatturiera.Dobbiamo tornare alla nostra pro-fonda e sacrosanta cultura manifat-turiera, perché abbiamo dimostratoche così possiamo vincere. Per dif-fondere questo tipo di cultura, però,ci vuole innanzitutto un piano indu-striale, che oggi non c’è. Ovvero,imprenditori stimolati, agevolati eaccompagnati ad investire nei no-stri territori. Possibile, che in tuttiquesti anni non ci sia stato qualcunoche ha pensato, che ha promosso,sviluppato e cercato di rendere ac-cogliente il territorio per gli im-prenditori che avessero voluto fareinvestimenti? Così, un Piano Stra-tegico di Sviluppo per servizi inno-vativi e tempestivi a favore delleimprese che resistono e di quelleche vorranno investire nel nostroterritorio. Così, almeno uno scattoper evitare il cimitero delle aziende.

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Pina Petta

Servizio a pagina 5

Il presidente dell’azienda strade,Armani, ieri a Riccia per fare il puntosulla frana lungo la fondovalle Fortore

“Costruiremo un viadotto a valle”

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225 ottobre 2017

TAagliolto

Ce n’è voluto di tempo. Però,

finalmente, la FinMolise

torna ad essere lo strumento

finanziario a sostegno del-

l’attività economiche locali,

e a sollievo delle difficoltà di

accesso al credito del sistema

bancario. L’approssimarsi

della campagna elettorale per

il rinnovo della presidenza e

del consiglio regionale sta

accelerando soluzioni che sa-

rebbero potute essere adot-

tate anche prima, qualora la

gestione delle risorse finan-

ziarie regionali non avesse

subìto il condizionamento

dell’opportunismo politico,

ovvero avesse risposto og-

gettivamente ai bisogni del

sistema produttivo regionale

e non già a quello di coloro

che hanno tra le mani le leve

del potere discrezionale. La

giunta regionale che sta alle-

stendo il programma eletto-

rale per il 2018, dopo aver

tenuto a stecchetto le imprese

edili impegnate nella rico-

struzione post-terremoto,

creando situazioni di grave

difficoltà anche ai tempi di

realizzazione degli interventi

(sono passati ben 15 anni dal

quel 31 ottobre 2002 e la sto-

ria non è conclusa), s’è ri-

solta a trovare la maniera per

sollevarle dai problemi di ge-

stione e , per alcune imprese,

dai problemi di sopravvi-

venza. Problemi generati per

la gran parte dalla lentezza e

dalla complessità burocratica

con cui è stato scelto di ope-

rare nella ricostruzione in

maniera diametralmente op-

posta a quella posta in essere

dal precedente governatore

del Molise, Michele Iorio.

Pur di denudarlo di qualsiasi

merito, pur di presentarlo al-

l’opinione

pubblica colpevole di tutte le

complicazioni esistenziali

dei molisani, la ricostruzione

post terremoto è stata og-

getto di un radicale cambia-

mento delle procedure

tecniche e amministrative.

Alla linearità del reperimento

e dell’investimento delle ri-

sorse finanziarie destinate

alla ricostruzione, e del pa-

gamento alle imprese per

stati d’avanzamento, è stata

opposta la creazione di

un’Agenzia regionale per la

ricostruzione post-sisma Mo-

lise (Arps) che, alla prova dei

fatti, s’è risolta sostanzial-

mente in un flop. Infatti, le

imprese aggiudicatarie dei

lavori sono finite in soffe-

renza e i lavori di ricostru-

zione lasciati a metà.

Inevitabili le proteste, le la-

mentele, le minacce di ser-

rate da parte delle

associazioni datoriali. Alle

quali il combinato disposto

della ricostruzione “Paolo di

Laura Frattura / Salvatore

Ciocca”, solo nei giorni

scorsi, a qualche mese dalle

elezioni regionali, ha cercato

di porre riparo adottando il

provvedimento con cui, nel-

l’ambito del Fondo regionale

per le imprese costituito ad

hoc con la legge regionale 11

del 18 aprile 2014, dopo

oltre tre anni, consente che i

crediti vantati dalle imprese,

previa certificazione sulla

loro certezza, liquidità ed esi-

gibilità, siano ceduti alla Fin-

Molise. La Finanziaria, a sua

volta, mediante la linea d’in-

tervento transitoria “Credito

alle aziende per anticipi su

lavori di ricostruzione”, an-

ticiperà il corrispettivo della

cessione del credito non oltre

l’ottanta per cento (al netto

dell’Iva) per lavori di natura

pubblica (Peu) e non oltre

l’ottanta per cento (a lordo

dell’Iva) in caso di lavori di

natura privata (Pes), per un

importo massimo di 250mila

euro. Il labirinto in cui do-

vranno muoversi le imprese

(delibera della giunta regio-

nale del 16 ottobre 2017 nu-

mero 380) è particolarmente

complesso, in quanto “il lupo

perde il pelo ma non il

vizio”.

Dardo

Possibili anticipazioni in favoredelle imprese impegnate nellaricostruzione post/terremoto

Alla buonora! Istituito presso la FinMolise il Fondo regionale per le imprese

Alla prova dei fatti, l’Agenzia regionale per la ricostruzione post-sisma Molise

(Arps) s’è risolta in un flop: le imprese aggiudicatarie dei lavori sono finite

in sofferenza e i lavori di ricostruzione lasciati a metà

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325 ottobre 2017

TAagliolto

L’iniziativa politica che

tende a sfiduciare il presi-

dente della giunta regio-

nale Paolo di Laura

Frattura impigliato in pro-

cedimenti giudiziari e in

quello in corso a Bari per

calunnia nei confronti

della giornalista Petescia e

del magistrato Papa, ap-

partiene ai consiglieri del

Movimento Cinque Stelle

Federico e Manzo. A ri-

morchio si sono aggregati

i consiglieri Michele Iorio,

Nicola Cavaliere, Angio-

lina Fusco Perrella e Giu-

seppe Sabusco.

L’iniziativa politica si irro-

bustisce, ma non è ancora

sufficiente a detronizzare

il presidente dallo scanno

di Palazzo Vitale. Si ren-

dono necessarie altre ade-

sioni non tanto in calce

alla mozione quanto al mo-

mento di elevare la morale

politica al di sopra della

morale corrente votando

contro la permanenza di

Frattura alla presidenza

della giunta. La vicenda in

cui il presidente è finito,

raccoglie con estrema pun-

tualità gli elementi giuri-

dici, amministrativi e di

opportunità politica che re-

clamano la sua uscita di

scena. Se fosse meno con-

vinto che il potere di cui è

titolare gli possa fare da

schermo, preservarlo da

critiche e contestazioni in

quanto esercente una tito-

larità che concepita in

chiave assolutistica, non si

apre ad alcuna insidia, ma

si rafforza in se stessa, di-

ventando una corazza im-

perforabile, si sarebbe

dimesso spontaneamente

come avrebbe fatto chiun-

que altro al suo posto do-

tato di valori etici e di

senso di responsabilità.

La politica, della sentenza

di Bari, ne fa uso certa-

mente a sproposito, ma nel

terreno melmoso in cui il

presidente Frattura si

muove, prevalgono il suo

personale interesse a rima-

nere in sella e quello dei

suoi colleghi di maggio-

ranza a non perdere di un

solo giorno la prebenda.

D’altronde in Italia è il

Parlamento ad essere ricet-

tacolo di indagati, indiziati

e condannati cui viene data

la possibilità di restare ad

esercitare una missione

che costituzionalmente

esige onore e disciplina. Al

pari di chiunque, in chiun-

que altra istituzione, dele-

gato alla pubblica

amministrazione.

Dardo

Onore e disciplinaAnche il centrodestra firma la mozione di sfiducia a Frattura

“A cinque mesi dall’inizio

della raccolta differenziata

nel centro storico è oppor-

tuno fare un primo bilan-

cio. Già negli scorsi mesi

eravamo stati contattati

dall’assessorato all’am-

biente per essere informati

sulle dinamiche del ciclo

delle raccolta e, dopo vari

rinvii, finalmente durante

questa primavera, è iniziata

la raccolta differenziata”.

Lo sostiene l’Associazione

centro Storico di Campo-

basso. “La partenza è stata

buona, con una discreta

partecipazione dei cittadini.

Siamo stati felici di vedere

il borgo libero dagli ingom-

branti e maleodoranti cas-

sonetti e per questo

abbiamo espresso un

plauso all’amministrazione

chiedendo di continuare

con azioni che valorizzas-

sero ancora di più il mille-

nario centro storico.

Riteniamo però che ogni

azione innovativa debba es-

sere monitorata e modifi-

cata negli aspetti che, molto

spesso, non vengono ben

valutati in sede di progetta-

zione. Per questo l’Associa-

zione ha saggiato in prima

persona e ha ascoltato i cit-

tadini, chi nel borgo lavora,

gli operatori volontari e

non, in merito alle diffi-

coltà incontrate e che, pur-

troppo, limitano una

maggiore e migliore parte-

cipazione al riciclo dei ri-

fiuti.

Circa un mese fa, quindi,

abbiamo chiesto e ottenuto

un incontro con l’Assessore

Ramundo durante il quale

abbiamo riferitole esigenze

espresse dai cittadini ed evi-

denziato i punti deboli del

progetto: pensiamo all’as-

senza dell’ecostop nella

zona di S. Maria della

Croce, per cui tutta la po-

polazione residente nella

zona (Piazza dell’Olmo, via

Pennino, vico Monticelli,

buona parte di via S. Anto-

nio Abate) ha difficoltà a

conferire i rifiuti per la lon-

tananza dei punti di rac-

colta.

Abbiamo inoltre suggerito

di valutare la possibilità di

inserire un servizio di rac-

colta “porta a porta” per i

residenti con problemi di

mobilità e per chi vive nelle

zone più alte e isolate del

borgo.

Altra forte contraddizione

segnalata è la presenza dei

vecchi cassonetti in quattro

punti del quartiere: ciò

comporta che la cattiva abi-

tudine di conferire i rifiuti

in qualunque ora e in qua-

lunque giorno resta ancora

possibile per chi non vuole

adeguarsi alle regole, pena-

lizzando così i cittadini vir-

tuosi che, seppure con

difficoltà, osservano il ca-

lendario previsto.

Pare esagerato, invece, di-

vieto di sosta di 24 ore nei

punti in cui l’ecostop sosta

per sole tre ore al giorno.

Si aggiunga, poi, che nel

centro storico non è stato

ancora attivato il circuito di

video sorveglianza che con-

sentirebbe un monitoraggio

più puntuale della raccolta

differenziata e la possibilità

di individuare e multare i

trasgressori.

Si registra, infine, l’assenza

di un incontro ufficiale con

i cittadini del borgo dell’as-

sessore e della SEA.

Esiste allora la possibilità

che la raccolta differen-

ziata, partita sotto i migliori

auspici, si risolva in un fal-

limento, l’opportunità per

questa città di evolversi

verso le migliori esperienze

rischia di naufragare per

l’ennesima volta.

Ci sembra riduttivo e fuori

luogo individuare la colpa

della parziale riuscita del

piano per la raccolta diffe-

renziata in quella parte del

popolo campobassano, che

pure c’è, ostile ad ogni rin-

novamento, appare chiaro

che la responsabilità resta a

carico di una amministra-

zione che continua a restare

chiusa nel palazzo incapace

di ascoltare i cittadini e con

loro lavorare alla modifica

di impostazioni che si dimo-

strano errate.

Differenziata nel Centro storico,

si rischia il fallimento

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425 ottobre 2017

TAagliolto

Pina Petta alla presidenza dell’Ordine dei giornalisti del Molise

La consigliera di parità,

Giuditta Lembo, ha colto

la nomina di Pina Petta

alla presidenza dell’Or-

dine dei giornalisti del

Molise per trattare l’ar-

gomento della parità di

genere con ampiezza di

logica e di prospettiva.

E’ accaduto per la prima

volta che una giornalista,

nel Molise, sia stata

eletta a capo dell’Ordine,

ed è un segnale di novità

carico di significato che,

appunto, la Lembo ha vo-

luto e saputo cogliere

elaborando una sana teo-

ria sul contributo femmi-

nile alla crescita di una

nuova coscienza civile in

cui sia lineare e ricono-

sciuto il valore delle

donne nella molteplicità

delle attività e delle re-

sponsabilità bene al di là

degli stereotipi legati alla

seduzione e alla bellezza,

quando ci sono. Per la

Lembo, “dare voce alla

prospettiva femminile,

dare spazio alle donne,

come fonti di notizia, può

essere l’occasione di for-

nire un punto di vista di-

verso, innovativo e

originale all’informa-

zione, quantomeno per-

ché per lungo tempo ha

prevalso la prospettiva

maschile! Raccontare la

condizione femminile,

vuol dire far luce su tutte

quelle forme di disugua-

glianza e di discrimina-

zione che ancora

riguardano molte donne

in Italia, così come in

altri paesi del mondo, po-

nendo un freno al pro-

gresso civile, sociale ed

economico dell’uma-

nità”. Nella giustezza

della considerazione ma-

gari si può cogliere un

eccesso di manicheismo,

questa volta al femmi-

nile, in contrapposizione

al conclamato manichei-

smo al maschile. Ma è in-

dubbio che la presenza

delle donne si vada con-

solidando progressiva-

mente nei gangli della

vita sociale, economica e

culturale anche nel Mo-

lise, dove le aperture ad

ogni forma d’innova-

zione devono essere for-

zate col grimaldello,

tanto resistente è la ces-

sione di spazi e di potere

da parte del maschio che

lo detiene. Che donne

siedano in consiglio re-

gionale (Fusco Perrella e

Lattanzio), siano a capo

della Scuola regionale

(Sabatini) e del sindacato

Uil (Boccardo) è di per se

stesso un esempio del

cambiamento in atto, al

quale, oggi, s’è aggiunto

l’ingresso della Petta al

vertice dell’Ordine dei

giornalisti. Il dato deve

essere accolto e colto con

grande favore, sapendo

che nell’informazione re-

gionale saranno cercate le

condizioni per annullare

“il divario tra mondo me-

diatico e reale, specie se

riferito alla realtà femmi-

nile, in una spirale che

sempre più lascia da soli i

deboli”. La preoccupa-

zione della Lembo se-

condo cui “le donne

fanno notizia soprattutto

come soggetti deboli, vit-

time di violenza, oppure

come celebrity, avvan-

taggiate in tal caso dal-

l’estetica dei loro corpi,

di solito affascinanti e se-

ducenti”, siamo convinti

troverà l’antidoto neces-

sario nella competenza

professionale di chi ha

assunto la responsabilità

di vertice del giornalismo

regionale. Con Pina

Petta, il sovvertimento

concettuale e gestionale è

talmente palese che non

occorre spiegarlo. Solo

per inciso, condividendo

con la Lembo la soddisfa-

zione e il merito per la

nuova presidenza del-

l’Ordine dei giornalisti,

sulla opportunità che

siano le donne in questa

transizione storica a farsi

valere per le loro capacità

e competenze, per la de-

terminazione che le di-

stingue, per l’equilibrio

cui sono aduse e vocate,

per la trasparenza dei

comportamenti, da queste

colonne abbiamo consi-

derato rivoluzionario e

benefico per le fortune

del Molise che sia una

donna a conquistare il di-

ritto di concorrere alla

presidenza della giunta

regionale. Anzi, siamo

andati anche oltre, con un

“endorsement” in favore

della segretaria regionale

della Uil.

Dardo

Donne in ascesa, il Molise si adeguaLa soddisfazione espressa dalla consigliera di parità Giuditta Lembo

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525 ottobre 2017

TAagliolto

Occorreranno due anni e

mezzo di lavori e 25 mi-

lioni di euro per rimettere

in sesto il tratto franato

della fondovalle del For-

tore. Lo ha detto a Riccia,

il Presidente di Anas,

Gianni Vittorio Armani.

Trattandosi di un com-

plesso fenomeno su vasta

area, l’Anas da puntato ad

un progetto che prevede la

realizzazione di un via-

dotto che correrà lungo il

Fortore per circa due chilo-

metri. Lo stesso presidente

Armani, ha sottolineato

come l’Anas possa, ora,

tornare ad investire per la

viabilità in Molise dopo

dieci anni di tagli. Saranno

16 i milioni di euro per

ogni annualità per la sola

manutenzione delle strade

e, poi, interventi massicci

per 300 milioni di euro per

la realizzazione di alcuni

nuovi tratti.

Tra i principali aspetti le-

gati alla viabilità regionale,

è stata in particolare ana-

lizzata la situazione della

strada statale 645 “Fondo

Valle del Tappino” – arte-

ria di collegamento regio-

nale ed interregionale con

la Puglia – lungo la quale,

nel territorio comunale di

Pietracatella (CB), insiste

un ampio corpo di frana,

che ha provocato il disse-

sto dell’infrastruttura stra-

dale tra i km 17,000 e

20,000.

“Sin dal manifestarsi del

movimento franoso – ha

dichiarato il Presidente di

Anas, Gianni Vittorio Ar-

mani – l’Azienda, in siner-

gia con la Regione e con

gli Enti Locali coinvolti, si

è adoperata per garantire,

in maniera provvisoria, il

mantenimento della circo-

lazione in corrispondenza

del tratto della statale 645

coinvolto dall’evento. In-

fatti, trattandosi di un com-

plesso fenomeno su vasta

area, è stata condotta

un’azione congiunta con le

strutture tecniche regionali

per assicurare, nel breve

periodo e attraverso pun-

tuali interventi di manuten-

zione, l’esercizio del tratto

di statale 645 a doppio

senso di circolazione. Per il

medio periodo – ha spie-

gato Armani - Anas e Re-

gione hanno attivato studi

e prove finalizzate alla ri-

cerca di una soluzione tec-

nica per evitare

l’interruzione dell’arteria”.

Durante l’incontro, infatti,

i Vertici degli Enti e delle

Istituzioni coinvolte hanno

definito un modus ope-

randi per le successive fasi

di progettazione e realizza-

zione, che, come detto,

prevede la realizzazione di

un nuovo tracciato in va-

riante della S.S. 645

“Fondo valle del Tappino”,

che consente il bypass del

tratto in frana (tra il km

17,000 ed il km 20,000).

Attualmente, allo scopo di

redigere il progetto di fatti-

bilità tecnica ed economica

– anche al fine di quantifi-

care con maggiore preci-

sione l’impegno di spesa

che occorrerà per la realiz-

zazione dei lavori – Anas

ha già ultimato le attività di

rilievo topografico e sta

completando l'ulteriore

campagna di sondaggi geo-

gnostici.

L’intervento è ritenuto

prioritario anche dalla Re-

gione Molise che l’ha inse-

rito nel “Patto per lo

Sviluppo della Regione

Molise”, sottoscritto nel lu-

glio 2016.

All’incontro odierno hanno

preso parte anche alcuni

Sindaci del Fortore per ap-

profondire tematiche ri-

guardanti lavori previsti

lungo la strada statale 212

“della Val Fortore”, nel be-

neventano.

Strade, piano Anasda 300 milioni di euro

A Riccia, il presidente dell’Azienda, Gianni Vottorio Armani

Il coordinatore regionale

Filoteo Di Sandro ha

convocato, per venerdì

prossimo 27 alle ore

17,30 presso l'Hotel Ri-

nascimento di Campo-

basso, l'Assemblea

Regionale di Fratelli

d'Italia‐Alleanza Nazio-

nale. Durante la conven-

tion, aperta ad iscritti e

simpatizzanti di Fratelli

d'Italia, si discuterà non

soltanto delle modalità

di partecipazione al

Congresso Nazionale del

Partito (che si celebrerà

a Trieste dal 1 al 3 di-

cembre), ma soprattutto

dei temi che caratteriz-

zeranno l'impegno poli-

tico del partito per le

prossime scadenze elet-

torali.

Dopo aver fatto il nome

di Di Sandro quale can-

didato alla Presidenza

della Giunta Regionale,

i l

Partito della Meloni ‐ in

linea con quanto già an-

ticipato nelle scorse set-

timane dall'Assemblea

regionale ‐ appare ora

determinato a porre l'ac-

cento sulle tematiche ri-

levanti intorno alle quali

aggregare alleati e citta-

dini.

" L'Assemblea del Par-

tito, allargata ad iscritti

e simpatizzanti, - di-

chiara Di Sandro - defi-

nirà i criteri di scelta per

i Grandi Elettori che

rappresenteranno il Mo-

lise al Congresso Nazio-

nale di Fratelli d'Italia,

che si svolgerà a Triste,

luogo simbolo per i va-

lori cui la destra si

ispira, agli inizi di Di-

cembre. Abbiamo rite-

nuto doveroso, in

coerenza con quanto già

stabilito dagli organi di

Partito, inserire all'or-

dine del giorno la di-

scussione sui punti

programmatici che ca-

ratterizzeranno l'impe-

gno delle donne e degli

uomini di FdI nelle

prossime scadenze elet-

torali. Tematiche che ci

auguriamo di far diven-

tare parte integrante del

programma elettorale

dell'intero centrodestra

e, soprattutto, pro-

gramma di governo nel

quinquennio 2018‐

2023. Ci faremo inter-

preti di ogni valida pro-

posta perchè vogliamo

rappresentare la politica

che vive la realtà di

ogni giorno, non quella

che passa in treno e se

ne và. Un tentativo -

conclude Di sandro - per

sollecitare tutti i partiti e

movimenti della coali-

zione ad accelerare sul

programma perché

ormai siamo vicinissimi

alla scadenza elettorale

e non possiamo farci

trovare impreparati.

Siamo in Qritardo, in

forte ritardo, sia per la

scelta del candidato pre-

sidente che per la defini-

zione del programma.

L’auspicio è quello di

poter presentare pro-

gramma e candidato

all’elettorato in tempi

brevi. E’ tardi, non pos-

siamo più aspettare, il

Molise non può più

aspettare".

Fratelli d’Italia rilancia l’unità

nel centrodestra