I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

45
i 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana 2010-2013 Luca Madiai

description

I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana http://creazionedivalore.blogspot.it/

Transcript of I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

Page 1: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

i 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

2010-2013

Luca Madiai

Page 2: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

Segue la pubblicazione dei dieci articoli più letti

del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

dal 2010 al 2013.

Ringrazio tutti i lettori e tutti i collaboratori che

mi hanno sostenuto in questo periodo.

Continuate a seguirmi e a contribuire con le

vostre riflessioni.

Grazie

Luca Madiai

Maggio 2013

Blog: http://creazionedivalore.blogspot.it/

Sito web: http://www.lucamadiai.it/

Page 3: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

3

La termodinamica come fondamento: l'avevamo

dimenticata

7 febbraio 2011

La termodinamica è quel ramo della fisica che descrive le

trasformazioni di un sistema in termini di materia ed energia.

Non voglio addentrarmi nei dettagli, ma ritengo che la

termodinamica e in particolare i due principi siano basilari e

che la loro conoscenza e approfondimento sia d’obbligo anche

per campi diversi da quelli tecnici. I principi della

termodinamica dovrebbero essere alla base della politica,

dell’economia e persino della filosofia e della religione.

Dovrebbero gettare le basi teoriche di ogni azione o progetto

1

Page 4: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

4

che riguarda lo sfruttamento delle risorse e dell’energia. Per di

più dovrebbero essere insegnati fin dalla scuola elementare in

forma semplificata, trasmettendo il loro significato profondo.

Il primo principio della termodinamica non dice altro che

l’energia non può essere creata o distrutta, ma solo convertita

da una forma ad un’altra. È chiamato anche principio della

conservazione dell’energia. Tutti lo conosciamo, ma forse mai

lo abbiamo utilizzato come principio fondamentale alla base

delle nostre scelte.

Si tratta di un bilancio energetico che si deve mantenere

invariato perché nulla può apparire o sparire d’incanto. Se

questo principio fosse il fondamento del nostro progresso

forse avremo meno sprechi e più attenzione per le nostre

azioni. Se le nostre risorse (sia energetiche che materiali) non

possono essere né create né distrutte questo significa che

sono limitate, numerabili, finite. È un principio banale se

vogliamo. Anche a un bambino di sette anni si può insegnare

che se in un paniere ci sono 5 mele e la famiglia è composta di

5 persone non potrà mai spettare più di una mela a testa. Sarà

logico, sarà scontato, ma è spesso ignorato.

Il secondo principio è forse meno logico e meno popolare.

Tutti sanno che l’energia non può essere né creata né

distrutta, ma pochi sanno che l’energia nelle sue

trasformazioni si deteriora sempre più. Questo è quello che

afferma il secondo principio della termodinamica, che

introduce una nuova variabile fisica: l’entropia. L’entropia è

Page 5: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

5

una grandezza che valuta il disordine di un sistema

macroscopico, più grande è l’entropia più grande è il disordine

nel sistema. Il deterioramento dell’energia è proprio dovuto

all’aumento dell’entropia del sistema (considerato isolato) e

cioè all’aumento del disordine. Secondo l’enunciato di Kelvin-

Planck, è “impossibile realizzare una trasformazione ciclica il

cui unico risultato sia la trasformazione in lavoro di tutto il

calore assorbito da una sorgente omogenea”. Questo significa

che nel passaggio da energia sottoforma di calore (calore

caldaia) a lavoro (energia meccanica) il bilancio non è

paritario, ma una certa quantità di calore deve essere dispersa

affinché il ciclo si possa ripetere. Inoltre a causa delle

irreversibilità (attriti, viscosità, anelasticità) alla fine dei conti il

sistema che ha subito la trasformazione ha un’entropia

maggiore del primo, quindi l’entropia a differenza dell’energia

non si conserva. La perdita di qualità dell’energia è inevitabile

in caso di trasformazioni reali. Infatti, un altro modo di

enunciare il secondo principio è quello di affermare che

l’entropia di un sistema isolato non diminuisce mai.

Nell’universo, visto come ambiente onnicomprensivo,

l’entropia aumenta costantemente, il disordine cresce grazie

alle trasformazioni che non sono reversibili.

I due principi della termodinamica pongono dei limiti fisici al

nostro mondo, al nostro sviluppo, al nostro modo di pensare il

futuro. L’energia che utilizziamo ogni giorno non solo è

limitata ma si deteriora in continuazione. Ogni nostro

movimento ha un impatto sul nostro ambiente, soltanto il

Page 6: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

6

fatto di esistere ha di per sé un impatto con il nostro esterno.

Per questo dobbiamo parlare di equilibrio e non di impatto

zero. Allo stesso modo le cosiddette e celebri energie

rinnovabili, pur non emettendo inquinanti nell’aria, possono

avere un enorme impatto ambientale, si tratta solo di

calcolarne gli effetti e i benefici e di trovare il giusto

compromesso.

Il vero problema è che la nostra economia e politica ha

completamente ignorato le leggi della termodinamica,

fermandosi alla meccanica di Newton. Il primo passo per

migliorare le nostre condizioni per il futuro sarà quello di

riformare le fondamenta dell’economia riconoscendo come

punto di partenza i principi di conservazione dell’energia e

dell’aumento dell’entropia.

Guido Dalla Casa afferma: «Non si tratta di un problema di

esaurimento di risorse, ma dell’impossibilità di persistenza di

un sistema come quello economico di produrre-vendere-

consumare all’interno della Biosfera, che è un sistema

complesso che funziona in modo stazionario lontano

dall’equilibrio termodinamico, cioè in sostanza si comporta

come un singolo organismo vivente».

Page 7: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

7

Una vincente strategia energetica Dalle energie rinnovabili alla sobrietà

6 febbraio 2011

«Il modo in cui la crisi energetica può essere sconfitta nei paesi

ricchi è quello di fare cadere l'illusione che il benessere dipende

da un consumo di energia sempre crescente»

Nicola Armaroli, Vincenzo Balzani

La sfida energetica oggi è un grande tema, possiamo sentire la

gente parlarne in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. In

particolare, ogni giorno sentiamo alcune notizie sullo sviluppo

delle energie rinnovabili, una corsa veloce verso l'espansione

della green economy. Anche se questo è decisamente

auspicabile, i metodi e le finalità di questa corsa frenetica non

sono, a mio avviso, quelle giuste. L'obiettivo principale è solo

sulla crescita annuale della capacità installata di energie

rinnovabili e i profitti attesi principalmente di grandi interessi

commerciali e per gli impianti di potenza altrettanto grandi. La

speculazione è il vero obiettivo, i grandi profitti, non altro.

L'efficienza energetica, l'utilità reale e la producibilità di tali

progetti sono di secondaria importanza.

2

Page 8: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

8

Ad ogni modo, invece di discutere ulteriormente le ragioni

delle mie opinioni, preferisco, e i lettori mi perdoneranno,

passare direttamente alla proposta di un’alternativa per

affrontare l'attuale crisi energetica ed ambientale,

mutualmente correlate con la crisi economica e sociale. La mia

proposta si può riassumere in un semplice diagramma,

riportato in figura 1, che si basa su quattro punti

fondamentali, dalle fonti di energia al consumo di energia. Essi

sono: le risorse energetiche rinnovabili, l’efficienza di

conversione, la riduzione dei rifiuti e la sobrietà.

Figura 1

Page 9: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

9

Il tipo di fonte di energia alla base della nostra società è una

scelta cruciale per la sua stabilità, equità e benessere, tre

condizioni essenziali per un futuro di pace e felicità in tutto il

nostro pianeta. La valorizzazione delle risorse rinnovabili è

sicuramente una saggia decisione: non emettono inquinanti e

anidride carbonica *, sono più o meno uniformemente diffuse

ovunque, usano le risorse naturali e possono essere

implementate in piccoli impianti collegati a livello locale per

uso diretto. Qualsiasi tipo di risorsa rinnovabile** può essere

sviluppata per massimizzare il suo contributo, senza

dimenticare il relativo impatto ambientale. Centrali elettriche

troppo grandi devono essere evitate in quanto sono

principalmente operazione di speculazione, hanno un enorme

impatto ambientale e sono controllate da pochi enti. Smart

grid locali saranno create con l'obiettivo di scambiare energia

fra i vicini di casa e raggiungere la massima efficienza

attraverso sofisticati sistemi di controllo elettronici. Oltre ai

costi ancora piuttosto elevati e il loro relativo impatto

sull'ambiente, le energie rinnovabili hanno due problemi

principali: 1) una bassa densità di energia e 2) una produzione

discontinua e non del tutto prevedibile (tranne che per la

biomassa e, in alcuni casi, l'energia idroelettrica). Il primo

punto sarà discusso più avanti. Al fine di compensare la

discontinuità, le energie rinnovabili possono essere

trasformate in altri tipi di energia: un esempio è la produzione

di idrogeno che può alimentare celle a combustibile, motori a

combustione o addirittura potrebbero essere utilizzati, in un

Page 10: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

10

futuro non troppo lontano, per alimentare piccoli reattore a

fusione nucleare fredda.

Le fonti rinnovabili sono fondamentali, ma da sole non sono

sufficienti a creare un sistema energetico vincente al fine di

superare la triplice crisi: ambientale, crisi economica e sociale.

Esse sono solo il primo passo del nostro cammino, dobbiamo

andare avanti. «Il flusso sterminato di energia solare e

l’ingegno umano non basteranno da soli a salvarci dalla crisi

energetica, climatica e ambientale. La transizione energetica

richiede un cambiamento radicale di mentalità, stili di vita e

pratiche consolidate. Quello che serve è n’iniezione

consistente di sobrietà, buon senso e lungimiranza»[2].

Proseguendo nel nostro diagramma, ogni trasformazione di

energia comporta inevitabilmente perdite di energia di tipo

diverso. L'efficienza di conversione energetica stima quanto è

buona una trasformazione: le perdite possono essere

diminuite ma non potranno mai essere zero, come indicato

dalla seconda legge della termodinamica. Quindi, migliorare

l'efficienza energetica è il secondo passo. La tecnologia

moderna ed avanzata permette di ridurre le perdite e di

progettare nuovi sistemi molto più efficienti e rispettosi

dell'ambiente, mentre continua a garantire gli stessi risultati

se non migliori. Un esempio sono le lampade a basso consumo

che illuminano meglio consumando molto meno. Le

trasformazioni di energia consentono alle fonti di energia

naturale di essere convertite in energia utilizzabile dall’uomo

Page 11: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

11

(calore, energia elettrica, combustibili ...) e la riduzione

dell’energia disponibile in ingresso a quella utile è descritta

dall'efficienza di conversione energetica.

Ci sono principalmente due limitazioni al miglioramento

dell'efficienza energetica di conversione. Uno ha ragioni

empiriche, poiché è sostenuto dalle leggi della termodinamica.

Le leggi della termodinamica sono di straordinaria importanza.

«Dovrebbero essere una parte fondamentale del nostro

background culturale, come l'alfabeto, le tabelline, la

Costituzione e la Divina Commedia», come affermato da

Armaroli e Balzani [2], dovrebbe essere insegnate dalla scuola

primaria e persino nelle facoltà umanistiche. La prima legge

dice che in un sistema isolato non può essere creata l'energia:

l'energia di un sistema isolato è sempre la stessa. Se

consideriamo l’Universo, l'energia può essere solo

trasformata. Ciò significa che l'energia dell'Universo, anche se

enorme, è una quantità limitata. La seconda legge afferma che

l'energia nella sua continua trasformazione si deteriora

inesorabilmente. Questo è il motivo per cui ogni

trasformazione è sempre in relazione con una dissipazione

termica di energia, con una crescita di disordine (entropia) e

perché l'efficienza di conversione non potrà mai essere la

migliore. Pertanto, l'energia nelle sue trasformazioni conserva

la sua quantità, ma non la sua qualità.

L'altro limite al miglioramento dell'efficienza di conversione è

il paradosso di Jevons, secondo cui una maggiore efficienza

Page 12: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

12

può portare ad un uso crescente delle risorse, invece di una

loro diminuzione. Ciò è dovuto in parte alla riduzione dei costi

e in parte ad una terribile cultura di non-limiti alle nostre

esigenze materiali.

Questi limiti al miglioramento della conversione di energia non

deve scoraggiare la ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e

soluzioni, ma deve renderci consapevoli che la scienza e la

tecnologia non possono risolvere tutti i problemi che abbiamo

creato e che un ulteriore passo in avanti sia strettamente

necessario.

Questi primi due punti, le energie rinnovabili e l'efficienza di

conversione, sono sicuramente importanti, ma gli ultimi due lo

sono decisamente di più. Anche se riuscissimo a utilizzare

100% energie rinnovabili per soddisfare i nostri bisogni

energetici e l'efficienza di conversione fosse molto alto, non

potremmo comunque affermare di aver superato l’attuale

sfida energetica e ambientale. Questi ultimi punti sono

fondamentali, e purtroppo oggi sono quasi completamente

ignorati.

Andando avanti nel nostro cammino dopo aver ottenuto

energia utile abbiamo due scelte possibili: una è usare

l’energia, l’altra è sprecarla. Spreco si riferisce all’energia che

fa un lavoro effettivo, ma che non è utile a nessuno. Per

chiarire meglio con un semplice esempio, è una stanza vuota

con la luce accesa. Naturalmente nessuno può beneficiare

della luce, quindi l'energia utile per l'illuminazione di questa

Page 13: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

13

stanza è completamente sprecata. So che può essere ovvio e

banale, ma dato che in pratica questo non viene mai preso in

considerazione, ho buone ragioni per credere che non è così

ovvio e banale affatto. In ogni caso, è una conseguenza

evidente che ridurre o addirittura eliminare lo spreco di

energia non diminuisce o compromettere i nostri benefici, non

c'è alcuna influenza sul comfort né sul benessere, è sufficiente

un sapiente uso di energia, questo è tutto.

Al fine di ridurre lo spreco di energia si può agire sia

tecnicamente che culturalmente, con un forte sostegno di

riforme politiche. Un grande insieme di tecnologie vecchie e

nuove, semplici e sofisticate, economiche e costose possono

essere applicate per risparmiare energia eliminando gli sprechi

in diversi settori: edilizia, distribuzione di energia, trasporti,

illuminazione pubblica e privata, i processi industriali,

l'agricoltura e così via. D'altra parte, agendo per il

cambiamento culturale della gente molto lavoro può essere

fatto nella direzione della riduzione dei rifiuti: l'educazione e

la consapevolezza delle persone del ruolo dell'energia nella

nostra vita, la sua importanza e l'impatto sulla società

dovrebbero essere uno dei primi punti in tutti i programmi

culturali ed educativi, oltre all'insegnamento delle leggi della

termodinamica e della loro filosofia.

Tornando al nostro diagramma (figura 1), ci rendiamo conto

che anche l'energia utile che viene effettivamente utilizzata

può essere utilizzata in due modi principali: consciamente o

Page 14: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

14

inconsciamente. Non è solo una questione di inquinamento

che è strettamente connesso alle conversioni di energia

oppure dell’instabilità politica internazionale legata alla

fornitura di risorse energetiche primarie sempre più scarse e

alle problematiche economiche che ne conseguono. E' stato

mostrato in differenti occasioni che il consumo di energia pro

capite non è un parametro affidabile per valutare la qualità

della vita in un paese affluente. «Diversi studi dimostrano che

le persone che vivono in paesi con elevato consumo di energia

sono spesso meno felici rispetto alle persone che vivono in

paesi con utilizzo di energia inferiore» [1]. Ciò significa che c'è

un limite, più o meno definito, oltre il quale non ci sono

miglioramenti sostanziali sulla qualità della vita: surplus di

energia e di ricchezza portano a disagi sempre più gravi

nonché a infelicità diffusa e disgregazione sociale. Dovremmo

liberarci dall'illusione che “più” e “nuovo” è sempre meglio,

che i limiti nella nostra vita terrena non esistano e che il

nostro benessere e la nostra felicità siano legati solo al

soddisfacimento dei nostri bisogni materiali. In una parola,

dobbiamo prendere confidenza con una vecchia parola oggi,

non molto di moda: la sobrietà. La sobrietà come stile di vita,

la sobrietà come filosofia di vita e sobrietà come nuovo

paradigma dello sviluppo umano e della ricerca della felicità.

La sobrietà è lo slogan che include la consapevolezza

individuale che l'eccesso è fisicamente e socialmente dannoso,

mentre la giusta quantità ha a che fare con la saggezza,

l'autocontrollo e il rispetto, non con la rinuncia o i sacrifici.

Page 15: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

15

Quando prendiamo l'auto per fare pochi metri in città, non

stiamo usando l'energia consapevolmente. Lo stesso quando si

consuma acqua in bottiglie di plastica, o quando teniamo la

nostra casa molto calda in inverno e fredda in estate. In

ognuno di questi casi, non siamo consapevoli dell'impatto

delle nostre azioni quotidiane e non ci rendiamo conto di

come l'energia sia preziosa.

Dopo tutto, la sobrietà è il rispetto dei limiti, significa pensare

la vita a misura d'uomo, perseguendo la dose corretta, non

l'eccesso, né la scarsità, ma il giusto equilibrio, la via di mezzo.

Significa scegliere di prendere le scale piuttosto che prendere

l'ascensore. Significa scegliere di andare in bicicletta invece

che in moto o prendere un tram invece dell'auto. In ultima

analisi, significa evitare l'uso di molti degli schiavi energetici

che assistono le nostre vite, e che non sempre rendono

migliori.

Al fine di avere un nuovo indicatore per valutare la gestione

dell'energia, dalla fonte primaria all'uso finale, si può definire

un nuovo parametro denominato coefficiente di sobrietà

energetica ESC. Tale parametro è definito come il rapporto tra

l'energia primaria disponibile in un sistema e l'energia

corrispondente utilizzata consapevolmente come indicato in

figura 1:

Page 16: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

16

Il coefficiente di sobrietà energetica è definita come un

coefficiente di efficienza, poiché descrive come una risorsa

energetica viene utilizzata. Si tratta di un rapporto tra la

produzione e la quantità di input, esso rappresenta lo spreco

di energia durante l'intero processo. L'efficienza di

conversione energetica non potrà mai essere massimizzata

come abbiamo visto in precedenza, avremo sempre una

perdita di energia. In ogni caso questo approccio cerca di

massimizzare un altro importante parametro: l'efficacia, che

misura la capacità di un sistema di raggiungere un obiettivo o

di soddisfare un bisogno. E' calcolato come rapporto tra il

risultato effettivo e l’obiettivo che si voleva raggiungere. Dal

momento che cerchiamo di evitare ogni spreco di energia e la

usiamo solo in modo consapevole riusciamo a massimizzare

l'efficacia, poiché soddisfiamo il nostro bisogno

completamente.

Abbiamo già detto che uno dei maggiori svantaggi delle

energie rinnovabili è la loro bassa densità energetica in

termini di superficie occupata. L'unico modo davvero

soddisfacente per compensare tale svantaggio è quello di

adottare una politica di sobrietà energetica insieme ad un

mutamento di stile di vita e un profondo cambiamento del

Page 17: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

17

modo di pensare la vita stessa. A mio parere, queste scelte

potrebbero seriamente condurre la nostra società a

raggiungere l'obiettivo agognato del 100% di energia

rinnovabile per la produzione di energia elettrica. Tale

obiettivo potrebbe essere raggiunto in un tempo

relativamente breve.

L'importanza di questi temi è unica e sta crescendo con

l’intensificazione della triplice crisi negli ultimi anni. Oltre alla

sfida energetica, un'altra sfida imminente è sicuramente legati

all'economia globale. Ora dovrebbe essere evidente a tutti che

una economia basata sul consumismo e la crescita illimitata in

un mondo sensibile e limitato non ha nulla a che fare con la

saggezza e la coscienza. Tale sistema è destinato a crollare su

se stesso. Dobbiamo affrettarci a sostituirlo con un'alternativa

sostenibile. Poiché l'energia è la base di tutte le attività umane

e naturali, una strategia energetica vincente è strettamente

necessaria.

* Tranne che per la biomassa che emette inquinanti e CO2. In

ogni caso il CO2 non è di origine fossile e può essere assorbito

dalle piante, senza compromettere l'equilibrio dell'atmosfera

terrestre

** E 'importante sottolineare che il recupero di energia dalla

combustione dei rifiuti inorganici, non deve essere

considerato una fonte di energia rinnovabile. Le fonti di

energia che seguono possono essere classificati come

Page 18: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

18

rinnovabili: sole, vento, geotermia, biomassa, idroelettrica,

marina.

[1] Armaroli, Balzani – Energy for a sustainable world – Wiley

[2] Armaroli, Balzani – Energia per l’astronave Terra –

Zanichelli

Page 19: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

19

Fine del mondo nel 2011 o 2012 ? o 20...?

8 gennaio 2011

Apprendo adesso che Gesù tornerà sulla Terra il 21 maggio del

2011. Tutti a discuterne, tutti a parlare della tanto celebre

apocalisse e del cosiddetto giorno del giudizio. Non solo la

Bibbia, ma anche il calendario Maya parla di catastrofi e fine

del mondo, addirittura vengono fornite date precise e la gente

pare esserne tanto affascinata. Fanno piacere forse delle

"verità scoop", perché i media così ci hanno tirato su. Ma

dov'é la verità? Quella "vera".

La verità é che a nessuno interessa "la vera verità". La verità é

che la fine del mondo, o meglio la fine della nostra vita come

3

Page 20: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

20

esseri umani su questo pianeta, la nostra esistenza serena, la

nostra sopravvivenza come specie vivente e quella di tante

altre specie, é ormai a rischio da decenni. Si può infatti far

partire dagli anni sessanta circa la devastazione del pianeta e il

degrado umano dovuti a un intenso sfruttamento delle risorse

naturali senza alcun criterio di limitazione o di controllo, a una

terrificante fiducia ossessiva nel potere del progresso

scientifico e tecnologico di dominare la vita e rendere migliore

la nostra esistenza, all'agghiacciante macchina del capitalismo

e della globalizzazione che livella ogni differenza per l'avanzata

della crescita e del denaro. L'umanità guarda questo

fenomeno complesso, dal Nord opulento e grasso al Sud

malconcio e inaridito, due parti di una macchina divoratrice di

vite, di stabilità, di felicità, di solidarietà.

Invece di fantasticare e di ammaliare milioni di persone con

storielle leggendarie dovremmo aprire gli occhi su questa

cruda realtà e alzarci da soli come singoli individui, come

singole entità fondamentali di un vasto universo in continua

evoluzione.

Quello di cui abbiamo bisogno é riscoprire la nostra umanità

ripartendo dalle cose piú semplici che esistano in questo

mondo, resettando i nostri cervelli plagiati, andando

all'origine, alla radice profonda del nostro "essere" umani, la

nostra stessa umanità, la nostra stessa vita come

interrelazione con il nostro ambiente vitale.

Page 21: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

21

Se dovessi fare una premonizione "fantascientifica" allora io

direi che tra qualche anno (e se volete una data direi il 21

ottobre del 2020) le persone di tutto il mondo si

risveglieranno per la prima volta nella loro vita e si renderanno

conto del senso della loro esistenza e del loro immenso

potenziale in quanto parte di un'unica immensa entità vitale

che flussa dall'infinito passato. Tutti assieme lo stesso giorno si

alzeranno e realizzeranno così il migliore dei mondi possibili,

un mondo in cui tutti siano a loro agio, in cui la gioia e la

compassione trapelino da ogni cosa e la dignità della vita sia

preservata in eterno. Non sarei forse tanto fantascientifico

quanto gli altri premonitori??

Non avverrà oggi, non avverrà domani, non avverrà neanche

in una data precisa tra vent'anni o più, ma sono

profondamente convinto che una rivoluzione dell'umanità

(una rivoluzione umana appunto) é inevitabile quanto

auspicabile. Avverrà perché lo vorremo, avverrà perché lo

abbiamo già deciso, avverrà perché l'abbiamo già iniziata.

Page 22: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

22

La teoria del valore

16 maggio 2011

Spesso diciamo che la nostra società ha perso i valori

fondamentali, o che si basa su valori fittizi, materiali, come il

denaro, la fama, il potere, il riconoscimento sociale. Nessuno

insegna più quale sia il senso e lo scopo della nostra vita su

questa Terra. L’imperativo predominante è quello di creare

ricchezza monetaria, crearsi una posizione di prestigio nella

comunità, acquistare importanza, e sempre più frequente tutti

i mezzi per raggiungere questi scopi diventano leciti. Nessuno

crede più di poter conciliare le proprie ambizioni con quelle

4

Page 23: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

23

degli altri e la legge del più forte stabilisce chi ha ragione e chi

ha torto.

Tuttavia esistono altre vie per realizzare la propria vita,

sebbene non siano insegnate in nessuna scuola. Esiste la

cosiddetta Teoria del valore [3] dell’educatore giapponese

Tsunesaburo Makiguchi (1871-1944), la quale afferma che lo

scopo della nostra esistenza sta nella creazione del valore, per

noi e per la società intera. Il concetto di creazione di valore

comprende il termine creare, ovvero un’azione attiva e

creativa, e il termine valore che consiste di tre elementi:

bellezza bene e guadagno.

Secondo Makiguchi la realtà (o verità), se pure possa essere

osservata sotto infiniti punti di vista, è unica e non può essere

creata né cambiata dall’azione dell’uomo, la realtà e ciò che è.

Il valore invece può essere creato allo scopo di modificare la

relazione tra l’oggetto esterno e l’uomo, in quanto connota un

rapporto soggetto-oggetto. Il modo per creare valore è quello

di interagire con la natura e con la realtà in modo da creare un

ordine nuovo che produce un beneficio sostanziale per la

società intera.

La bellezza si riferisce alla risposta sensoriale del singolo

individuo all’ambiente esterno e riguarda solo una parte della

sua vita.

Il guadagno invece è riferito alla totalità della vita

dell’individuo e consiste nella relazione tra l’individuo e

Page 24: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

24

l’oggetto. Tale relazione contribuisce allo sviluppo e al

mantenimento della sua vita.

Il bene è un valore sociale, una relazione tra soggetto-

oggetto che arreca sostegno e beneficio alla società intera.

In opposizione a bellezza, guadagno e bene ci sono bruttezza,

perdita e male e sono indicativi di ogni relazione considerata

nociva al mantenimento della vita (la creazione di disvalore).

Makiguchi crede che lo scopo dell’educazione sia quella di

insegnare la distinzione tra valore e verità e tra bellezza,

guadagno e bene in modo da armonizzare queste componenti

nelle relazioni (pensieri, parole e azioni) che creiamo nella

nostra vita.

Questa teoria del valore, include il concetto di felicità e

benessere che andavamo cercando, e non soltanto parla della

felicità del singolo, ma comprende, e ne fa condizione

necessaria, anche l’impegno e il desiderio per la felicità altrui.

Tutto questo è visto in un’ottica del singolo individuo che si

attiva, che prende coscienza e agisce per il proprio e l’altrui

bene.

«La vera felicità viene unicamente dal condividere gioie e

dolori con gli altri e con la nostra comunità. È essenziale

dunque che il vero concetto di felicità racchiuda in sé il senso

di una partecipazione attiva alla vita sociale» (Makiguchi,

Educazione per una vita creativa, Rivista Duemilauno n. 28).

Page 25: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

25

Elogio della Bicicletta

9 marzo 2011

Amo la bicicletta

perché scorre silenziosa

e mi accompagna nei pensieri

Amo la bicicletta

perché l’aria fresca

a contatto con la pelle

mi ricorda che sto viaggiando

Amo la bicicletta

perché sono io che la muovo

5

Page 26: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

26

Amo la bicicletta

perché necessita di poco spazio

e non ho costi da sostenere

Amo la bicicletta

perché nell’andare per le strade

posso soffermarmi a guardare attorno

Amo la bicicletta

perché la sua velocità

è sostenuta ma non eccessiva

Amo la bicicletta

perché saluto le persone che incontro

Amo la bicicletta

perché non uccido

con gas tossici e incidenti pericolosi

Amo la bicicletta

perché mi mantengo in forma fisica

Amo la bicicletta

perché non distrugge la vita

ma la sostiene

Page 27: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

27

Che cos'è la sobrietà?

8 febbraio 2012

«Non potrai mai avere abbastanza di ciò che non serve per

essere felice» Eric Hoffer

La sobrietà nasce dalla consapevolezza che la nostra felicità, la

nostra realizzazione come individui e il nostro benessere non

dipendono esclusivamente dalle condizioni esterne né dalle

conquiste materiali, che esistono limiti fisici che dobbiamo

riconoscere e che dobbiamo utilizzare per vivere serenamente

e in armonia con noi stessi, gli altri e l’ambiente.

La sobrietà poggia quindi su due principali consapevolezze: il

senso del limite e il senso della possibilità.

6

Page 28: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

28

I limiti fisici della nostra vita sono evidenti e inevitabili. Il

primo fra tutti è la durata stessa della vita e perciò la morte.

Altri limiti palesi si possono individuare osservando tutti gli

eccessi della società dell’abbondanza: l’obesità, il traffico,

l’inquinamento, l’alcolismo, lo spreco, i divari sociali e oltre.

Da ciò, la nostra felicità e il nostro benessere ad esempio non

crescono all’infinito con l’aumento del consumo di energia (e

quindi con il crescere degli schiavi energetici al nostro

servizio). Esistono limiti più o meno delineabili (Armaroli e

Balzani suggeriscono 100 GJ/anno procapite* [1]) e

certamente non rigidi, superati i quali la nostra felicità e il

nostro benessere non crescono più, piuttosto cominciano a

diminuire. Lo stesso vale per il reddito: esiste un limite

oltrepassato il quale non si hanno più ulteriori benefici, e si

arriva a un punto in cui i benefici vengono superati dai disagi.

Il senso del limite è bilanciato, in supporto e non in contrasto,

dal senso della possibilità che invece si riferisce alla

potenzialità umana (questa volta veramente illimitata) di

creare un’alternativa, un’occasione, in altre parole di creare

valore nella propria vita. Il potenziale umano riflette il potere

racchiuso nella vita universale, quell’energia che permea

l’intero universo e si manifesta in ogni fenomeno. Schiudere

questo potenziale significa aprire la propria vita, attraverso

una riforma interiore, che chiamiamo rivoluzione umana, e

rivelare la propria natura originaria pura e illuminata, eterna.

Questo processo, che è attivato individualmente, si

concretizza servendosi di tre canali relazionali: il canale

Page 29: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

29

spirituale, quindi la relazione con se stessi, il canale delle

relazioni propriamente dette, quindi le relazioni umane, e il

canale delle relazioni con il proprio ambiente fisico. Per creare

valore nella propria vita si devono mettere cause (pensieri,

parole e azioni) allo scopo di armonizzare e curare queste tre

relazioni fondamentali. Le relazioni diventano bisogni primari

da soddisfare per realizzare appieno la propria felicità e il

proprio benessere e condurre la società intera verso la

stabilità, la libertà e la pace.

*«che rappresentano meno della metà dell’attuale consumo

medio nel mondo occidentale»

[1] Energia per l’astronave Terra – Armaroli, Balzani –

Zanichelli editore

Page 30: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

30

La "decrescita" fa paura ?! Proviamo a conoscerla 7 gennaio 2013

Si comincia a parlare sempre più di decrescita, o meglio dei

temi che la riguardano, spesso inconsapevolmente. Sì, perché

il solo proferire la parole decrescita incute terrore, mette

tristezza, ci fa cadere in depressione, perciò preferiamo

evitarla e difficilmente associamo a questo termine connotati

positivi, quanto meno di miglioramento. Si può parlare di

critica al consumismo, di risparmio energetico, di efficienza

energetica, di abbattimento degli sprechi, di orti urbani, di

riciclaggio e di rifiuti zero, di ritorno alla campagna, di

agricoltura biologica, di cibi salutari e a chilometro zero, di

relazioni umane, di cohousing, di recupero della tradizione e

del saper fare, di artigianato e di ritorno al piccolo e al locale,

ma davvero difficilmente ci rendiamo conto che tutto questo

7

Page 31: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

31

fa parte di un cambiamento epocale che stravolgerà il nostro

modo di vedere la vita.

Ebbene allora, se in fondo in fondo i contenuti sono questi,

perché attaccarsi tanto alle parole ? perché non trovare un

altro termine, magari più allegro e ottimista per descrivere

questo fenomeno ? Forse qualcosa del tipo sviluppo

sostenibile o equo-solidale potrebbe fare all’occasione ? O

magari usare termini come bio o green che vanno tanto in

voga adesso ?

Indubbiamente non c’è alcun bisogno di attaccarsi alle parole,

tanto meno ai significanti, qualunque siano. Ad ogni modo,

credo che ad oggi l’uso del termine decrescita sia

fondamentale, per non osar dire indispensabile; ed occorre

inoltre aggiungere una precisazione. Il Movimento per la

Decrescita Felice ha aggiunto allo sventurato

termine decrescita l’aggettivo felice, e a una prima e rapida

valutazione, a cui siamo tutti abituati oggi, pare che il “felice”

sia stato aggiunto intelligentemente, con una gran mossa di

prestigioso marketing, proprio per risollevare la sciagurata

“decrescita”, tanto che viene da chiedersi se effettivamente

non si tratti di una figura retorica tipo ossimoro, che abbina

due termini in contrapposizione tra loro. Come può la

decrescita essere felice, viene da chiedersi immediatamente.

Ecco allora l’importanza cruciale dell’uso di questa

espressione: non semplicemente decrescita, ma decrescita

felice, ed i motivi sono sostanzialmente due.

Page 32: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

32

Il primo motivo è proprio intrinseco al termine

stesso: decrescita. Il cambiamento epocale che abbiamo

davanti richiede una profonda rivoluzione culturale, uno

stravolgimento del nostro modo di pensare, della nostra

visione del mondo, dei valori in cui crediamo fermamente.

Prendere confidenza col termine decrescita, fino ad arrivare a

farci amicizia e a farlo proprio, significa comprendere

profondamente le ragioni di questo cambiamento, significa

farle proprie, significa manifestare la consapevolezza interiore

necessaria a realizzare un mondo realmente sostenibile, sotto

tutti i punti di vista, che si tratti di economia, di ambiente o di

società. Comprendere la decrescita è il primo passo per

liberarsi dalla folle rincorsa alla crescita eterna, al progresso

senza limiti che degrada l’ambiente e l’uomo, alla crudele

logica del profitto e della mercificazione della vita. La semplice

parola decrescita ci aiuta a decolonizzare il nostro

immaginario, perché ci costringe semanticamente a ragionare

in modo diverso, in un modo in cui non siamo mai stati

abituati, a mettere in discussione tutto ciò su cui abbiamo

creduto finora, per poter riuscire a costruire una nuova

cultura: una cultura della Via di Mezzo, una cultura del buon

senso, una cultura del sostegno alla vita. Se volessimo

intraprendere una nuova strada, in parte lo stiamo già facendo

soprattutto perché spinti da forze esterne, lo potremmo

certamente fare senza aggrapparci alla parola decrescita, ma

credo che facendo così rischieremmo di non compiere quel

cambiamento culturale che è strettamente necessario, ancor

Page 33: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

33

più dell’effettivo cambiamento nei comportamenti e nelle

azioni. La decrescita, questa parola così triste e così scomoda

per la nostra mentalità, ha una forza dilaniante proprio perché

mina le basi culturali che hanno creato il degrado ambientale

e umano che stiamo attraversando negli ultimi decenni di

enorme sviluppo economico. Costruire una nuova società

senza prendere in considerazione questo, significa creare un

cambiamento illusorio che potrebbe portare a peggiorare le

cose anziché a migliorarle.

Il secondo motivo riguarda proprio l’aggettivo felice, che non

è, come è facile pensare, una mera decorazione che ha lo

scopo di rendere meno triste la parola decrescita. Tutt’altro, è

un aggettivo essenziale alla corretta interpretazione del

concetto racchiuso nell’espressione decrescita felice. La

decrescita infatti non solo è un fenomeno che accade in

natura spontaneamente, ma come tutte le cose di questo

mondo può avere delle accezioni con connotati più positivi e

altre con connotati più negativi. La decrescita può essere, di

fatto, sia felice che infelice e questo è bene sottolinearlo con

vigore. In termini economici una decrescita infelice può essere

considerata una recessione che provoca sofferenza e disagi

per un gran numero di persone, come ad esempio, la nostra

crisi attuale – quella di un sistema che pur volendo crescere, di

fatto decresce – ma la decrescita potrebbe essere

anche felice se ciò che decresce induce benefici e benessere

per tutti: una decrescita saggia perché intenzionale. Perciò

parlare di decrescita non basta, occorre anche specificare che

Page 34: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

34

si tratta di una decrescita felice, proprio perché cambiando il

nostro modo di vedere il mondo, non più offuscato dalla

crescita a tutti i costi, la società ne risulterà migliorata nel suo

insieme.

Perciò, non ci spaventiamo davanti al termine decrescita, non

ci rattristiamo nemmeno. Prendiamoci confidenza, proviamo a

farci amicizia e scopriremo che esiste un nuovo mondo da

creare che ci sta aspettando, e che è possibile crederci già

adesso.

Page 35: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

35

Essere incompresi nell’era dell’abbondanza 21 maggio 2012

Molti dei miei amici che mi vedono andare in bicicletta tutti i

giorni pensano che lo faccia puramente per un fattore

ecologico, altri pensano che io sia un gran spilorcio che vuole

risparmiare su qualsiasi cosa faccia, o che sia una sorta di

santone che auspica un ritorno all’età della pietra, alla

clausura e all’austerità monastica. Credo che addirittura alcuni

pensino che uso la bicicletta perché le mie condizioni

economiche non possano permettermi di meglio. La bicicletta

è comunque vista come qualcosa di arretrato e inferiore,

soltanto perché è tecnologicamente più semplice e

antecedente dei mezzi motorizzati, ma non per questo è meno

efficiente ed efficace, anzi. Pochissimi riescono a capire cosa

c’è dietro all’atto innocente di usare la bicicletta per i propri

spostamenti giornalieri. Vedere esclusivamente l’aspetto

8

Page 36: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

36

ecologico o economico è riduttivo. Alle spalle di tale scelta vi è

un entroterra culturale molto vasto.

Allo stesso modo, quando scelgo volontariamente di fare a

meno di qualche schiavo energetico (auto, ascensore,

climatizzatore …) la maggior parte delle persone pensa che lo

faccia perché ho pochi soldi oppure perché sono taccagno.

Tante persone mi vedono fare le scale e mi dicono subito: “c’è

l’ascensore, non l’hai visto?”, si sbalordiscono sempre se

scelgo di fare le scale quando c’è la possibilità di prendere un

mezzo meccanico che fa tutto al posto tuo. Mi capita spesso

che le persone hanno la mania di accompagnarmi in auto,

quando io vorrei fare due passi perché mi fa piacere, e non

credo lo facciano soltanto per buona educazione, ma

soprattutto perché ritengono che usare i piedi quando non è

necessario sia inopportuno, non ragionevole. Una cosa è

andare in palestra o a correre nel parco, quello sì che ha una

logica: smaltire il grasso in eccesso, tenersi in forma, mostrarsi

in pubblico atletici e vigorosi. Ma se durante le nostre normali

funzioni giornaliere rinunciamo a uno schiavo energetico

siamo semplicemente dei tirchi, dei poveracci o abbiamo

perso la testa. Non c’è altra spiegazione.

È soprattutto per questi motivi che spesso mi sento isolato e

incompreso. Io stesso che sono figlio di questa cultura

dell’abbondanza da cui voglio uscire sto facendo sforzi. Se non

ci alleniamo tutti quanti a pensare diversamente e a fare

Page 37: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

37

esercizi di alternative di pensiero, non potremmo mai uscire

dal senso comune diffuso.

Page 38: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

38

Il lavoro non manca, ce n'è pure troppo 13 marzo 2013

Il lavoro non manca, ce n'è pure troppo. Quello che manca è il

profitto monetario. Il lavoro, infatti, visto solo come opera o

attività a cui corrisponde una somma di denaro è un grosso

limite dell'attuale sistema economico. Siamo abituati, per

deformazione culturale, a pensare la vita in termini monetari e

perciò facciamo del lavoro il mezzo divino attraverso cui

creare profitto. Se il lavoro sia utile, efficace ed efficiente non

ha poi molta importanza, perché la domanda di fondo è

sempre comunque la stessa: quanti soldi riesco a

guadagnare?

Ci sono tanti tipi di lavori e di prestazioni che non possono

essere monetizzati, ci sono lavori che vengono da noi svolti

gratuitamente tutti i giorni ma non sono ritenuti tali e non

sono elogiati proprio perché non corrispondono a un ritorno

monetario. Finché l'unico metro di giudizio resterà il profitto

9

Page 39: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

39

non usciremo mai da questa logica, sebbene con qualche

pallido e smilzo tentativo.

La società attuale, in piena crisi occupazionale, è di fatto

stracolma di potenziali lavori utilissimi che nessuno si

permette di fare perché giustamente ritenuti antieconomici. I

lavori più saggi e urgentemente richiesti dalla società sono,

guarda caso, quelli a più bassa densità di profitto. Mi riferisco

naturalmente ai lavori che riguardano la cultura, non solo dal

punto di vista di preservazione del patrimonio artistico e

storico o quello di creazione artistica e culturale, quanto

piuttosto quello che riguarda lo sviluppo di nuovi modi di

pensare, di educare, di comunicare e di vedere le cose. Mi

riferisco a progetti concreti che vadano oltre la tradizionale

impresa basata sul mercato, come riferimento supremo e

imprescindibile, a piccole imprese artigianali, di recupero delle

tradizioni e delle conoscenze locali. Mi riferisco a tutti i lavori

che, uscendo dalla mentalità del profitto ad ogni costo,

forniscono servizi indirizzati al miglioramento effettivo del

benessere delle persone e dell'ambiente.

In sostanza, il lavoro oggi manca non perché non ci sia, ma

perché in un sistema globale basato esclusivamente sulla

ricerca di profitti sempre crescenti non c'è spazio, se non

molto limitato, per tipologie di lavoro che vadano invece nella

direzione della creazione di valore.

Page 40: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

40

Sinonimi pericolosi

7 marzo 2012

«Non dovremmo aver paura di cambiare mentalità, di vedere

le cose da un altro punto di vista. Non ci dovremmo

affezionare a concetti comodi, o a verità consolidate dal

tempo. Tutto è in evoluzione. Noi esseri umani stiamo

evolvendo nel nostro cammino su questo pianeta, stiamo

crescendo giorno dopo giorno, non abbiamo mai smesso di

farlo. L’unica differenza è che fino ad oggi abbiamo rivolto lo

sguardo solo al di fuori di noi stessi. Adesso è arrivato il

momento di crescere dentro» Luca Madiai

Le parole che usiamo racchiudono vasti concetti, costrutti

mentali, un vero e proprio entroterra culturale che noi

abbiamo creato nel tempo e che è in continuo mutamento.

10

Page 41: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

41

Curare le parole che usiamo, e ancor di più il loro senso

culturale profondo, è fondamentale per uscire dalla triplice

crisi attraverso un cambiamento di prospettiva desiderabile.

Senza alcun dubbio, ci sono parole che oggi vengono abusate,

strumentalizzate, schiavizzate all’insegna della crescita senza

tregua. Tra queste svettano sicuramente termini come:

ecologico, green, ecosostenibile, biologico e via discorrendo.

Questi termini sono molto pericolosi, perché difficilmente

vanno ad associarsi con qualcosa che abbia davvero a che fare

con relazioni armoniose e sostenibili con l’ambiente, piuttosto

sono stratagemmi di marketing per trovare nuovi spazi sul

mercato. Sebbene siano belle parole e con connotati di buon

costume e buone intenzioni, spesso sono usate

impropriamente o sfruttate per il loro fascino ammaliante e

per il loro essere così in voga. Perciò, con tutto il rispetto che

si può avere per queste belle parole, è bene comunque stare

molto all’erta e non cadere in facili tranelli.

Alcuni termini oggi sono pericolosi perché sono usati come

sinonimi e spesso confusi, come se una loro relazione, anche

se non stretta e dipendente, sia sufficiente a identificarle l’una

nell’altra, di modo che richiamando l’una subito associamo

automaticamente l’altra. Ciò è tra le cose più tossiche della

nostra crisi culturale: è la perdita del discernimento, della

direzione che vogliamo intraprendere, è il non rendersi conto

che esiste sempre un’alternativa.

Alcuni esempi di questi binomi oggi erroneamente considerati

sinonimi sono: ricchezza-abbondanza, sobrietà-povertà,

Page 42: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

42

semplice-arretrato, contentarsi-insoddisfazione, sviluppo-

crescita, economico-conveniente, nuovo-migliore, vecchio-

superato, progresso-modernità, limite-ostacolo, bene-merce,

concorrenza-competizione, ecc.

È ovvio che confondere tali termini deriva da un

impoverimento culturale sostenuto dai media e dal consumo

di massa e rinforzato da credenze distorte basate su verità

illusorie. Tra queste detiene una posizione di rilievo l’illusione

che la ricchezza sia un accumulo materiale senza limiti e quindi

legata al concetto di abbondanza, ovvero di eccesso, come

condizione indispensabile per la felicità e il benessere. Tale

concezione non solo non prevede il senso del limite, ma lo

ritiene dannoso e ostile allo sviluppo della vita stessa.

L’abbondanza richiama all’eccesso e al sovrappiù, quindi ci

esorta a eccedere, a non tenere in considerazione le risorse

primarie, la loro propria natura, e a non rispettare la loro

fragilità e finitezza. La ricchezza vista come abbondanza è una

visione distorta della realtà perché tiene in considerazione

solo l’aspetto quantitativo, non qualitativo, e riguarda

principalmente l’aspetto materiale, delegando ad esso quello

spirituale, visto più che altro come una condizione interiore di

appagamento esteriore. Invece la visione della ricchezza come

il livello di varietà, di diversità (come è definita in biologia),

acquisisce oltre che valori quantitativi e materiali, senz’altro

importanti, anche valori qualitativi, morali e spirituali: un vero

e proprio valore aggiunto non visibile che accompagna e

Page 43: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

43

arricchisce, nel senso più vero della parola, l’uomo di una

condizione interiore elevata.

Detto ciò, se pensiamo al binomio limite-ostacolo possiamo

fare tantissimi esempi nella vita di tutti i giorni per capire tale

ricorrente accostamento. Mai più di oggi il limite viene visto

come ostacolo. Nell’antichità i limiti erano temuti, rispettati

per pavidità, e solo pochi temerari e superbi osavano valicarli,

come Ulisse le colonne d’Ercole. Oggigiorno invece i limiti non

sono più temuti, anzi, sono considerati dei veri e propri

ostacoli da valicare per far strada al progresso inarrestabile

dell’Uomo, della sua illimitata capacità di dominare e

controllare il suo ambiente. Tutti i limiti vengono messi in

discussione, alcuni addirittura ignorati perché scomodi a tale

visione positivista. Il limite per antonomasia, la morte, diventa

una cosa dalla quale rifuggire, dalla quale si può e si deve

tentare di allontanarsi o che si deve dominare e sconfiggere. I

limiti stessi del nostro pianeta sono ostacoli, quindi barriere

che si possono e si devono superare, con cieco ottimismo e

forzato coraggio.

La differenza tra sobrietà e povertà o indigenza è notevole e

spesso ignorata. Sobrietà non è associabile con la rinuncia, con

il sacrificio o con l’autolimitazione, invero è riferita alla

consapevolezza dei limiti fisici esistenti e della incapacità,

superata una certa soglia, di trovare soddisfazione

nell’appagamento dei soli bisogni materiali o nell’accumulo di

oggetti come mezzo per realizzare se stessi e raggiungere

felicità e benessere. È la consapevolezza che dentro di noi

Page 44: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

44

esistono illimitate potenzialità per godere di una vita piena e

appagante, che oltre ai bisogni primari è necessario soddisfare

e curare anche i bisogni relazionali dai quali, in ultima analisi, il

nostro sostentamento dipende. In ultima analisi la sobrietà è

la consapevolezza che tutto è interconnesso, che non c’è

fenomeno isolato. Pensare alla sobrietà come a un ritorno alle

fatiche, alle privazioni, alla scarsità di risorse significa avere

una visione distorta, significa non concepire alternative,

significa aver limitato il proprio senso della possibilità. Mentre

la povertà è legata intimamente con lo sfruttamento, con la

violenza, con il contrasto, con l’avidità, con l’ignoranza, con

l’odio, la sobrietà è piuttosto relativa alla compassione, alla

consapevolezza, al buon senso, all’equilibrio, all’armonia, alla

saggezza.

Page 45: I 10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

I10 articoli più letti del blog Decrescita Felice e Rivoluzione Umana

45

Decrescita Felice e Rivoluzione Umana