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Il libro I racconti di Casuscelli ...dall’isola di Salina Sergio Di Giacomo È un libro che nasce dal “piacere di rimemorare attraverso la scrittura”, di “configurare il senso di un’appartenenza”, di riallac- ciare storie e momenti di vi- ta individuali e collettivi nel segno dell’isola, Salina, luogo identitario, da scoprire e ri- scoprire. Stiamo parlando di “Iancu- ra. Brevi racconti dall’isola di Salina” (Mucchi Editore di Modena), il testo di Paolo Ca- suscelli, insegnante, saggista, studioso di filosofia, critico, per anni collaboratore per la “terza” della “Gazzetta del Sud”. Il libro, che raccoglie una trentina di scritti, rappresenta l’edizione aggiornata e am- pliata della prima edizione del 2003, che ottenne note- vole successo di critica e pub- blico. Una ristampa inserita nella collana curata dal prof. Gio- vanni Lombardo, docente di Estetica nel nostro ateneo e già collaboratore della “Gaz- zetta”, che cura la postazione, in cui evidenzia la dimensio- ne esistenziale del progetto letterario di Casuscelli, con particolare attenzione alla meditazione sul luogo “origi- nario”, segno di autenticità, e all’ideale “educativo” del te- sto. Luce, spazio, libertà e rit- mo, trasparenze e profondità scandiscono questi racconti che - osserva ancora Lombar- do - ci offrono un contributo prezioso e originale nell’am- bito della mitologia “inesau- ribile” del mare. Un libro volutamente “leg- gero ”, come ribadisce l’autore, che rievoca l’esperienza di in- segnante a Salina, e lo fa dan- do vita a tracce letterarie (me- morie, riflessioni, sguardi su paesaggi e personaggi) che al- beggiano, in quella speciale “Iancura” delle Eolie, quella particolare fenomeno in cui mare e cielo sembrano fon- dersi in un biancore “indi- stinto” e quasi magico. Lasciamo al lettore scoprire i gustosi momenti di questo appassionato itinerario isola- no, abitato da curiosi perso- naggi come Gianni Re “il Pi- lota”, capace di sussurrare all’asino venuto da Pantelle- ria, assaporito dai “vilieddi” e dalle cavagnole, e soprattutto della Malvasia, l’elisir eoliano che “fa conoscere estasi”: il tutto avvolto da quella “be- nedicente solitudine che pro- diga il mare d’inverno” a Pa- narea. L’isola rappresenta una dimensione introspettiva che permette di scavare nei mean- dri dell’anima. Qui l’autore ha imparato “il travaglio del mare”, che è in- sieme “appagamento e tribo- lazione”. Tra i testi del vo- lume, davvero di grande sug- gestione, quello relativo a “la Iancura di Goethe”, che de- linea, in modo sorprendente, il rapporto tra il grande poeta tedesco e “la bellezza della parola omerica”, il tutto con lo sfondo del suo sempre af- fascinante “Viaggio in Sicilia”.

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10 Martedì 24 Settembre 2019 Gazzetta del Sud

Cultura Spettacoli in Sicilia

L’inter vista Bonardelli e Benvenuti durante l’incontro sulle sue tematiche cinematografiche

Èin corso presso la FondazioneHorcynus Orca il Lupta - La-boratorio universitario pro-fessionalizzante di tecnicheaudiovisive, realizzato col di-partimento di Scienze cogni-

tive dell’Università di Messina.Gli studenti del Dams hanno così

la possibilità di conoscere e confron-tarsi con prestigiosi registi italianiper acquisire una più consapevolelettura del messaggio cinematorafi-co tramite l’apprendimento dellestrategie basilari del linguaggio au-d i ov i s ivo.

Ospite e docente in questa primaedizione del progetto il regista PaoloBenvenuti, autore di documentari efilm premiati in Italia e nel mondo,tra cui il recente “Puccini e la fanciul-l a”.

Benvenuti sta portando in aula lefondamenta del “metodo maiueuti-co ”, appreso proprio qui in Sicilia,grazie al rapporto professionale conil pedagogo triestino Danilo Dolci,col quale iniziò una ricerca sulle verecause della strage di Portella della

Ginestra, fil rouge del suo film “Se-greti di stato” del 2003.

«Il metodo è stato sviluppato daeminenti educatori – chiarisce il re-gista –. A differenza dell’insegnante,per cui il ragazzo è come un serba-toio da riempire di contenuti, l’edu-catore parte dal principio che tuttinasciamo con il seme dell’arte den-tro. Tant’è che i bambini a 3-4 annisono artisti meravigliosi, se lasciatiliberi di esprimere, con colori e ma-tite, la loro interiorità. Poi società, fa-miglia e scuola condizionano questedoti naturali, ma il talento artistico

non muore. Il metodo maieutico ri-sveglia questa primordiale capacità,facendo sì che i ragazzi, già cresciuti,tirino fuori le antiche potenzialitàe s p re s s ive » .

Saggio finale del laboratorio saràla realizzazione di un documentariodedicato ad un artigiano locale: ideacoerente con la filmografia del regi-sta, appassionato di storia e mestieriin via d’est inzione.

Interessante la cifra stilistica delcinema di Benvenuti, di cui ha espo-sto le linee guida durante l’incont rodi presentazione dell’iniziativa il 16settembre scorso nell’aula magnadel dipartimento di Scienze cogniti-ve dell’ateneo messinese.

«Non sono in realtà un vero regi-sta – ha dichiarato –, ma essenzial-mente un ricercatore storico. L’im-pegno sociale e politico da parte miaè quello di lavorare sulla storia per-ché è la chiave per far comprendereai giovani il loro essere nell’oggi, co-me base per progettare il futuro. Imiei lavori nascono da lunghissimericerche d’archivio, e quando trovoun argomento che può aiutare acomprendere meglio il presente,cerco di trarne un film».

Ex pittore, Benvenuti integra neisuoi lavori cinema e arte, in modo darecuperare, attraverso lo sguardopittorico, quello dell’epoca in cui so-no ambientate le storie rappresen-t ate.

In “Gostanza da Libbiano” ha re-cuperato infatti lo sguardo del Bron-zino, così come per “Ti bu r z i ”, e in“Puccini e la fanciulla“ ha ripreso leopere dei grandi pittori macchiaioli.

Il laboratorio universitario alla Fondazione Horcynus Orca di Messina

Il cinema secondo Benvenutispiegato agli studenti del DamsIl regista e la grande lezione pedagogica di Dolci

Affermazione del medico barcellonese

Genovese premiato al Giallo Mondadori

Lino Miano

BA RC E L LO N A

U n successo immediato e strepitoso.“La morte in uno specchio”, il nuovoracconto del 35enne scrittore di Bar-

cellona Pozzo di Gotto Antonino Geno-vese, si aggiudica il secondo postonell’ambito della terza edizione del con-clamato premio letterario, in collabora-zione con “Il Giallo Mondadori”, “Rac -conti Inediti – I Sapori del Giallo”. Il no-me di Genovese, anestesista con la pas-sione per l’algologia e unico messinesein corsa, rientrava tra i sette finalisti in

La 3° edizione del premio“Racconti inediti– I sapori del giallo”

gara alla prestigiosa rassegna dedicataalla letteratura poliziesca. La cerimoniadi proclamazione del vincitore si è tenu-ta nella sala consiliare del Comune diLanghirano, nel Parmense, e a guada-gnarsi il primo premio sono state Mela-nia Soriani e Fiammetta Rossi, coautricidi un unico racconto.

“La morte in uno specchio”, am-bientato a Gioiosa Marea, narradell’avvelenamento di una scrittrice

famosa, che muore durante la presen-tazione del suo libro dopo aver man-giato una granita caffè con panna ebrioche. Ad indagare sul suo assassi-nio, tra numerosi e sorprendenti colpidi scena, il maresciallo Giuseppe DiF r a n ce s co.

« L’emozione per questo risultato –dice Genovese – è tanta, specie per chi,come me, vive in provincia e nutre lesue storie con i sapori delle nostre tra-dizioni. Tuttavia il solo fatto di esserearrivato in finale in un concorso patro-cinato da “Il Giallo Mondadori”, diret-to da Franco Forte, era già per me mo-tivo di grande soddisfazione». Quindiuna dedica, semplice e profonda, “amio cognato Francesco, venuto a man-care da poco. È stato il primo lettore diquesta storia».

Ha lavoratocon Rossellini

l Paolo Benvenuti ha lavoratocome assistente volontario perregisti come Roberto Rossellini,Jean Marie Straub e DanièleHuillet. Il 1988 è l'anno del suoesordio con il lungometraggio: Ilbacio di Giuda che ottiene larghiconsensi anche alla Mostra delCinema di Venezia. In seguitorealizza, nel 1992, Confortorio,nel 1996 Tiburzi, nel 2000Gostanza da Libbiano e nel 2003Segreti di Stato. Nel 2001 aViareggio fonda la Scuola dicinema “I n t o l e ra n ce ”. Nel film“Puccini e la fanciulla”, raccontaalcune vicende inedite edinquietanti della vita delcompositore Giacomo Puccini.

A S. Lucia del Mela

Restaurata una telache risale al Seicento

Katia Trifirò

SANTA LUCIA DEL MELA

Lo straordinario patrimoniostorico-artistico del centro siarricchisce di un nuovo tassel-lo con il recupero di una pre-

ziosa tela secentesca che, grazie alrestauro finanziato da don PaoloImpalà, si salva dal proprio desti-no di oblio, degrado e abbandonotornando a splendere nella sua se-de originaria, la chiesa di SantaMaria Annunziata, dove è stata ri-collocata affinché sia di nuovofruibile.

Il restauro dell’opera, raffigu-rante il “Trionfo del Santissimo Sa-cramento e Santi”, è stato commis-sionato dal sacerdote luciese percelebrare i primi 25 anni dall’o rd i -nazione e farne dono alla comuni-tà e alle generazioni future. Si trat-ta di una antica e maestosa palad’altare, proveniente forse dalla di-ruta chiesa di Sant’Agata, staccatadalla chiesa di Santa Maria Annun-ziata negli anni Sessanta e abban-donata nella torre campanaria, pri-ma di finire a deposito in una stan-za del Palazzo vescovile. I lavori so-no stati eseguiti dalla restauratriceMarianna Saporito, intervenutadurante il convegno di presenta-zione della tela insieme a don Im-palà, al sindaco Matteo Sciotto, alsegretario del Consiglio pastoraleparrocchiale Libero Rappazzo e al-la storica dell’arte della Soprinten-denza per i Beni culturali di Mes-sina Alessandra Lanuzza.

Tutto finanziato da donPaolo Impalà per celebrarei 25 anni dall’o rd i n a z i o n e

Quest’ultima si è soffermata sul-le caratteristiche tecniche e icono-grafiche dell’opera, in cui sono raf-figurati i santi Paolo, Pietro, Agatae Rita, ne ha ipotizzato la datazio-ne intorno al 1629, anno della bea-tificazione della religiosa di Cascia,e ha proposto degli indizisull’identità dell’autore, «non ungregario ma un protagonista delsuo tempo», influenzato da echicaravaggeschi e lombardi e dall’at-mosfera controriformista. Il valoreartistico della tela è stato ribadito,oltre che dalla studiosa, anche dal-la restauratrice, che ha illustrato lefasi e i criteri di intervento conser-vativo sull’opera, fortemente rima-neggiata nel corso del tempo edanneggiata dallo stato di abban-dono. Sullo scrigno d’arte custodi-to nella chiesa di Santa Maria An-nunziata, che recupera un altro deisuoi tesori, si è soffermato LiberoRappazzo, insegnante e cultore distoria locale, al quale si deve il ri-trovamento della tela abbandona-ta nella torre campanaria e il suotrasferimento nel Palazzo Arcive-s cov i l e .

La presentazione Il convegno incui è stato illustrato il restauro

Una giovane cantante in evidenza

La messinese Milazzoduetta con la Ricciarelli

Rachele Gerace

ME SSINA

Bella, giovane, con la voce da si-rena e l’orgoglio messinesenel sangue: la 21enne BiancaMaria Milazzo è già un talen-

to nel panorama musicale nazio-nale e alcuni giorni fa ha avuto ilpiacere di duettare con il sopranoKatia Ricciarelli nel celebre branodella tradizione napoletana “I’ tevurria vasà”, nell’ambito del “Grangalà della musica”, svoltosi nel Sa-lento nei giorni scorsi. Alla kermes-se, che ha visto protagonisti giova-ni talenti della musica provenientida tutte le regioni italiane, eranopresenti anche il direttore d’o rc h e -stra Leonardo Quadrini, il chitarri-sta Espedio De Marino e il percus-sionista Andrea Saracino. Avevasolo 7 anni Bianca Maria quandoscoprì il piacere di cantare, entran-do a far parte del coro di voci bian-che promosso da Progetto Suonoal teatro “Vittorio Emanuele”. Suc-cessivamente, decise di coltivarequella che sembrava essere unapassione: studia canto con il sopra-no Francesca Morabito e, da auto-didatta, impara a suonare il piano-forte. Da allora ha partecipato atantissimi concorsi provinciali eregionali, 3 anni fa ha sostenuto icasting per il talent “X Factor” e loscorso anno è arrivata alle semifi-nali nazionali di “Area Sanremo”, iltrampolino di lancio per accederea “Sanremo Giovani”. Ama com-

Tra qualche giorno il primosingolo sarà pubblicatonei digital store

porre testi e melodie e, tra qualchegiorno, il primo singolo - dei tantichiusi nel cassetto - sarà pubblica-to nei digital store. Quest’anno si èpresentata alle selezioni per la tra-smissione “Amici” e, mentre atten-de di conoscerne l’esito, continua atenere i piedi ben saldi a terra pro-seguendo il suo percorso di studi aMessina. Il canto le ha sempre datola possibilità di raccontarsi, met-tendo a nudo la propria anima e leemozioni più intime; attraverso lapsicologia vorrebbe aiutare gli altria gestire e condividere le proprieemozioni. Anche se “fra due cuori”,la giovane promessa sembra averele idee chiare e, alla domanda sucosa vuol fare da grande ha rispo-sto: “Sono le due grandi passionidella mia vita e vorrei cercare diproseguire in entrambe le direzio-ni, almeno finchè sarà possibile”.Noi, intanto, le auguriamo di esse-re tra i prossimi allievi di Amici; sa-rebbe bello se, dopo Aberto Urso,u n’altra giovane riuscisse a portarealto il nome della città dello Stret-to!

In attesa del responso per “A m i c i”La 21enne Bianca Maria Milazzo

Il libro

I raccontidi Casuscelli...dall’isoladi SalinaSergio Di Giacomo

Èun libro che nasce dal

“piacere di rimemorareattraverso la scrittura”, di“configurare il senso di

u n’a p p a r t e n e n z a”, di riallac-ciare storie e momenti di vi-ta individuali e collettivi nelsegno dell’isola, Salina, luogoidentitario, da scoprire e ri-s co p r i re .

Stiamo parlando di “I a n c u-ra. Brevi racconti dall’isola diS a l i n a” (Mucchi Editore diModena), il testo di Paolo Ca-suscelli, insegnante, saggista,studioso di filosofia, critico,per anni collaboratore per la“t e r z a” della “Gazzetta delSud”.

Il libro, che raccoglie unatrentina di scritti, rappresental’edizione aggiornata e am-pliata della prima edizionedel 2003, che ottenne note-vole successo di critica e pub-b l i co.

Una ristampa inserita nellacollana curata dal prof. Gio-vanni Lombardo, docente diEstetica nel nostro ateneo egià collaboratore della “G a z-zett a”, che cura la postazione,in cui evidenzia la dimensio-ne esistenziale del progettoletterario di Casuscelli, conparticolare attenzione allameditazione sul luogo “o r i g i-nario”, segno di autenticità, eall’ideale “educat ivo” del te-s t o.

Luce, spazio, libertà e rit-mo, trasparenze e profonditàscandiscono questi raccontiche - osserva ancora Lombar-do - ci offrono un contributoprezioso e originale nell’a m-bito della mitologia “i n e s a u-ribile” del mare.

Un libro volutamente “l e g-ge ro ”, come ribadisce l’a ut o re ,che rievoca l’esperienza di in-segnante a Salina, e lo fa dan-do vita a tracce letterarie (me-morie, riflessioni, sguardi supaesaggi e personaggi) che al-beggiano, in quella speciale“I a n c u r a” delle Eolie, quellaparticolare fenomeno in cuimare e cielo sembrano fon-dersi in un biancore “i n d i-st into” e quasi magico.

Lasciamo al lettore scoprirei gustosi momenti di questoappassionato itinerario isola-no, abitato da curiosi perso-naggi come Gianni Re “il Pi-lot a”, capace di sussurrareall’asino venuto da Pantelle-ria, assaporito dai “vilieddi” edalle cavagnole, e soprattuttodella Malvasia, l’elisir eolianoche “fa conoscere estasi”: iltutto avvolto da quella “b e-nedicente solitudine che pro-diga il mare d’i nve r n o ” a Pa-narea. L’isola rappresenta unadimensione introspettiva chepermette di scavare nei mean-dri dell’anima.

Qui l’autore ha imparato “iltravaglio del mare”, che è in-sieme “appagamento e tribo-lazione”. Tra i testi del vo-lume, davvero di grande sug-gestione, quello relativo a “laIancura di Goethe”, che de-linea, in modo sorprendente,il rapporto tra il grande poetatedesco e “la bellezza dellaparola omerica”, il tutto conlo sfondo del suo sempre af-fascinante “Viaggio in Sicilia”.

«Lavorare sulla storiaè la chiave per farcomprendere ai giovaniil loro essere nell’oggi, baseper progettare il futuro»

“La morte in unos p e cch i o”,ambientato aGioiosa Marea,su una scrittriceav ve l e n a ta

Marco Bonardelli

ME SSINA