Helichrysum in Vaso

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 Introduzione di nuove specie di Helichrysum per la coltivazione di piante in vaso Il genere Helichrysum (famiglia Asteraceae) deriva il suo nome dal greco elios (sole) e crysos (oro), con riferimento al colore dei capolini che, quasi sempre, sono di colore giallo - oro. Questo genere botanico comprende tra le 500 e le 600 specie (Hilliard, 1983; Anderberg, 1991) diffuse in Africa, Bacino Mediterraneo, Macaronesia, Asia centrale e India. Il genere è soggetto a continua revisione tassonomica e molto è cambiato rispetto alla classificazione di Pignatti (1982), che prevedeva 9 specie per la flora italiana; oggi ve ne sono ascritte 6 (con alcune sottospecie), derivanti da riclassificazioni, accorpamenti o nuove suddivisioni (Galbany-Casals et al , 2006; Giardina et al ., 2007; Scialabba et al ., 2008; Aghababyan et al ., 2007). Molte delle specie italiane sono endemiche delle isole maggiori, in particolare della Sicilia, dove sono rappresentate da popolazioni localizzate in aree molto ristrette. Gli elicrisi si trovano prevalentemente in zone costiere con marcate caratteristiche di mediterraneità del clima, crescendo in ambienti aridi, spesso ventosi e con forte radiazione solare rappresentati da scogliere, basse formazioni arbustive aperte, prati abbandonati, margini di strade; nel corso dell’evoluzione, per sopravvivere in questi difficili habitat, hanno sviluppato

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  • Introduzione di nuove specie di Helichrysum per la coltivazione di piante in vaso

    Il genere Helichrysum (famiglia Asteraceae) deriva il suo nome dal greco elios

    (sole) e crysos (oro), con riferimento al colore dei capolini che, quasi sempre, sono

    di colore giallo - oro. Questo genere botanico comprende tra le 500 e le 600 specie

    (Hilliard, 1983; Anderberg, 1991) diffuse in Africa, Bacino Mediterraneo,

    Macaronesia, Asia centrale e India.

    Il genere soggetto a continua revisione tassonomica e molto cambiato rispetto

    alla classificazione di Pignatti (1982), che prevedeva 9 specie per la flora italiana;

    oggi ve ne sono ascritte 6 (con alcune sottospecie), derivanti da riclassificazioni,

    accorpamenti o nuove suddivisioni (Galbany-Casals et al, 2006; Giardina et al.,

    2007; Scialabba et al., 2008; Aghababyan et al., 2007).

    Molte delle specie italiane sono endemiche delle isole maggiori, in particolare della

    Sicilia, dove sono rappresentate da popolazioni localizzate in aree molto ristrette.

    Gli elicrisi si trovano prevalentemente in zone costiere con marcate

    caratteristiche di

    mediterraneit del clima,

    crescendo in ambienti aridi,

    spesso ventosi e con forte

    radiazione solare rappresentati

    da scogliere, basse formazioni

    arbustive aperte, prati

    abbandonati, margini di strade;

    nel corso dellevoluzione, per

    sopravvivere in questi difficili

    habitat, hanno sviluppato

  • adattamenti morfologici e fisiologici comuni anche ad altre specie di ambiente simile

    ma che nel fogliame di questo genere sono particolarmente evidenti: una fitta e

    cortissima pubescenza ricopre infatti tutti gli organi vegetativi aerei

    conferendo a queste piante una colorazione che spesso grigio - argentea

    oppure verde - biancastra. Tale caratteristica offre una maggiore capacit di

    riflettere lintensa (ed eccessiva in estate) radiazione solare e contemporaneamente

    di limitare levapotraspirazione dalla superficie fogliare.

    Helichrysum panormitanum su una scogliera presso Palermo.

    A questa esigenza fondamentale contribuiscono anche altri adattamenti morfologici,

    anatomici, fenologici e fisiologici quali la ridotta dimensione delle foglie, il

    margine revoluto delle stesse, la crescita della pianta in forma di cuscinetto, la

    presenza di stomi infossati, la capacit di sopportare in forma quiescente

    temperature superiori ai 40C, il manifestarsi della fioritura (fase che

    maggiormente implica un rapido sviluppo della pianta ed un elevato consumo di

    acqua) con la stagione di massima disponibilit idrica e di temperature

    ottimali (met primavera), la protezione di organi delicati come i fiori con brattee

    di consistenza cartacea (meno sensibili alla disidratazione).

    E proprio questultima peculiarit una delle pi conosciute degli elicrisi; a causa di

    essa i fiori (anche se a livello di capolino immaturo) possono mantenersi inalterati

    esteticamente anche se essiccati; perci queste piante vengono comunemente

  • dette perpetuini o, in francese, immortelle. Molte specie hanno anche fogliame

    aromatico. Gli elicrisi trovano impiego in diversi settori produttivi.

    La specie pi nota lH. italicum, che viene utilizzato in campo cosmetico (come

    componente di preparati per pelli atoniche), medicinale (per le sue propriet

    antiallergiche, antinfiammatorie, antisettiche, fotoprotettive, balsamiche,

    cicatrizzanti; la parte utilizzata sono i capolini, dai quali si estrae un olio essenziale

    e che sono ricchi in polifenoli, flavonoidi e cumarine ad azione antiradicalica),

    alimentare (aromatizzante per cibi, per cui detta anche curry plant) (Voltolina,

    2001).

    Dal punto di vista ornamentale alcune specie sono coltivate come fiore reciso

    essiccato (es. H. orientale), ma apprezzate sono anche quelle che possiedono una

    spiccata colorazione biancoargentea del fogliame (es. H. petiolare, H.

    thianschanicum, H. splendidum) ed una forma compatta della pianta; esse sono

    utilizzabili, similmente alla gi ampiamente diffusa Senecio cineraria (cenerina)

    come specie da bordura e da aiola per creare contrasti di colore usandone il solo

    fogliame.

    A causa del loro habitat naturale di origine, sono vocate a valorizzare

    esteticamente zone aride, con substrati difficili, con ridotta disponibilit

    idrica ed elevate temperature estive, ambienti che spesso sono di problematico

    sfruttamento in particolare nelle riconversioni a verde delle aree cittadine da

    gestire con criteri di bassa manutenzione.

  • Giovane pianta di Helichrysum scandens. Giovane pianta di Helichrysum panormitanum in vaso

    La vistosa fioritura aggiunge stagionalmente un ulteriore elemento ornamentale a

    queste specie. Per i motivi suddetti stata effettuata presso il CRA-FSO di Sanremo

    una valutazione di alcune specie e sottospecie / variet poco conosciute di elicriso

    presenti sul territorio nazionale (tab. 1), esaminandone le caratteristiche

    morfologiche, fenologiche e agronomiche, nellambito di una sperimentazione su

    piante in contenitore.

    Specie Areale

    H. errerae var. errerae Tineo Isola di Pantelleria H. panormitanum Tineo ex Guss. var. panormitanum

    Sicilia nord-occidentale

    H. scandens Guss. Sicilia sud-orientale H. hyblaeum Brullo Sicilia sud-orientale H. italicum (Roth) Don subsp. microphyllum (Willd.) Nyman

    Sardegna, Corsica, Majorca, Creta, Cipro

    H. stoechas (L.) Moench Bacino Mediterraneo; in Italia presente solo sul versante tirrenico della Penisola

    Tab. 1 Specie considerate nella ricerca e loro distribuzione naturale

    Il materiale vegetale utilizzato era di provenienza spontanea ed stato fornito

    dallOrto Botanico di Palermo.

    Dopo aver costituito le piante madri, si proceduto alla propagazione e coltivazione

    delle piante con un protocollo comune a tutte le specie.

  • In questo articolo si riportano in forma divulgativa le metodiche ed i protocolli

    utilizzabili per la propagazione e coltivazione delle varie specie, unitamente

    alle osservazioni e considerazioni riguardanti la crescita delle piante e la

    loro gestione, evidenziandone le caratteristiche e le potenzialit in riferimento al

    tipo di prodotto ornamentale ottenibile.

    La tempistica delle fasi fenologiche di seguito riportata fa riferimento a quanto

    ottenuto nelle condizioni climatiche della Riviera di Ponente.

    Propagazione

    La propagazione vegetativa si effettua per radicazione di talea. Il periodo migliore

    tra inizio estate e fine autunno, mentre va esclusa la primavera (se non la fase

    iniziale per le specie a fioritura pi tardiva) poich in tale momento tutti i getti

    portano apicalmente le infiorescenze. Tuttavia, in caso di necessit, possono essere

    messi a radicare porzioni di ramo gi indotto a fiore; pur con qualche difficolt si

    potranno ottenere nuove piantine, il cui sviluppo successivo sar comunque pi

    irregolare, per la possibile formazione precoce di fiori sui getti di accestimento.

    Con le talee ottenute da getti vegetativi, la percentuale di successo

    generalmente elevata e pu superare il 90%.

    Vanno utilizzate talee lunghe 5-8 cm. (secondo le dimensioni della specie), un

    substrato molto permeabile, un ormone radicante per talee erbacee.

    In caso di uso del sistema mist va posta particolare attenzione alla permanenza di

    acqua sulle foglie, a causa della quale si pu andare facilmente incontro a

    marcescenze; i tempi di spruzzatura devono essere brevi e la nebulizzazione fine.

    In alternativa al mist possono essere utilizzati piccoli tunnel, facendo in tal caso

    attenzione allelevarsi delle temperature nel periodo estivo.

    I tempi di radicazione sono di 30 - 45 giorni secondo le condizioni ambientali.

  • Talee in radicazione di Helichrysum panormitanum

    Tecnica di coltivazione in vaso

    Riportiamo un protocollo utilizzabile in area mediterranea (con assenza di gelate o

    con gelate estremamente brevi) per la coltivazione in pienaria di tutte le specie

    saggiate. Utilizzando talee messe a radicare ad inizio settembre, linvasatura

    effettuabile a met ottobre in contenitori da 14 cm di diametro con 1 talea

    ciascuno.

    Si utilizza un substrato da vivaismo contenente pomice grossolana; una seconda

    invasatura in vaso 18 cm si effettuer a febbraio nel caso che si vogliano

    portare le piante a fioritura, altrimenti il prodotto si pu gi considerare pronto per

    la commercializzazione come vasetto da fogliame ornamentale.

    Un caso particolare al protocollo descritto rappresentato da H. italicum subsp.

    microphyllum che, per le ridotte dimensioni della pianta, pu essere allevato in vasi

    da 11 cm o, se portato fino alla fioritura, in vaso da 14-15 cm, effettuando in

    ambedue i casi 1 sola invasatura con 2 - 3 talee. Un concime a lenta cessione della

    durata di 3-4 mesi (tipo Osmocote) va aggiunto ad ogni invasatura.

  • Crescita e fioritura delle piante

    Le specie saggiate hanno evidenziato un crescita relativamente rapida, regolare

    nello sviluppo degli organi e uniforme tra gli individui della stessa specie.

    Non sono risultati necessari interventi di cimatura a causa della naturale

    tendenza di queste piante a ramificare fin da pochi centimetri sotto lapice

    vegetativo a cominciare dai primi tempi dopo linvasatura.

    Solo su H. panormitanum necessario operare una o due cimature dopo la prima

    invasatura perch questa specie vigorosa, con internodi pi lunghi delle altre e

    forma poche ramificazioni primarie (6 - 9 contro le 18 - 27 delle altre specie).

    Anche su H. italicum subsp. microphyllum opportuna una cimatura ad inizio

    coltivazione per favorire la formazione di una vegetazione compatta e di forma

    rotondeggiante anche in piccoli contenitori.

    Pianta in vaso di Helichrysum italicum subsp. microphyllum (vaso da 14 cm).

    E da notare che nelle giovani piante le foglie hanno larghezza proporzionalmente

    maggiore di quelle che si formano dopo la comparsa delle infiorescenze; ci si

    osserva in particolare in H. errerae, in cui le foglie giovanili sono larghe quasi 1 cm

    mentre quelle sui rami fiorali raggiungono solo 4-5 mm.

  • Piante in vaso di Helichrysum errerae prima della comparsa delle infiorescenze (vaso da 18 cm).

    Il periodo di comparsa delle infiorescenze e dellapertura dei fiori variano secondo la

    specie.

    La pi precoce H. hyblaeum, in cui il bottone dellinfiorescenza comincia ad essere

    riconoscibile gi alla fine di gennaio; la comparsa dei capolini si ha a inizio marzo e

    lantesi alla fine di aprile.

    Pianta in vaso di Helichrysum hyblaeum prossima alla fioritura (vaso da 18 cm).

  • Capolini immaturi di Helichrysum hyblaeum Capolini in antesi di Helichrysum scandens

    Nelle altre specie lantesi si ha nellambito del mese di maggio o, per H. italicum

    subsp. microphyllum, agli inizi di giugno.

    Le numerose infiorescenze ramificate di tipo corimbiforme possono avere fino a 150

    capolini e, al momento della massima fioritura, lintera pianta quasi

    completamente ricoperta di fiori nella maggior parte delle specie. La massa fiorale

    formatasi dipende non solo dalle dimensioni delle singole infiorescenze ma anche

    dal loro numero per pianta; per questo motivo, la specie con fioritura meno

    abbondante risultata H. panormitanum, che ha pochi rami daccestimento.

    Tuttavia anche questa specie mostra una abbondantissima fioritura su piante adulte

    che abbiano avuto il tempo di formare una consistente ramificazione.

    Alla fioritura laltezza delle piante variata tra i 15 e 40 cm ma quasi tutte le specie

    (leccezione rappresentata da H. panormitanum) si sono sviluppate maggiormente

    in larghezza: in particolare H. scandens ha raggiunto unespansione in larghezza di

    circa 80 cm, superiore al doppio della sua altezza a causa soprattutto della minore

    assurgenza dei rami fioriti.

  • Piante in vaso di Helichrysum scandens in piena fioritura (vaso da 18 cm).

    Capolini immaturi di Helichrysum hyblaeum. Piante adulte di Helichrysum panormitanum

    prossime alla

    fioritura.

    La presenza di fiori aperti sulla pianta durata in tutte le specie pi di un mese.

  • Ciclo di produzione di piante in vaso di Helichrysum errerae.

    Esigenze idrico - nutrizionali

    Il concime a lenta cessione sembra aver soddisfatto pienamente le esigenze

    nutritive delle piante, non essendosi manifestati sintomi di carenza quali

    ingiallimenti delle foglie, filloptosi o rallentamenti di crescita.

    Unirrigazione moderata stata sufficiente ad assicurare una crescita regolare della

    pianta e la formazione di buone caratteristiche cromatiche; soltanto nel periodo di

    elongazione dei rami fiorali sono state effettuate irrigazioni frequenti (giornaliere).

    H. errerae ha evidenziato un deperimento generalizzato delle piante subito dopo la

    piena fioritura; probabile che labbondante irrigazione unitamente a temperature

    del substrato elevate abbiano creato condizioni idonee per lattacco di patogeni

    tellurici quali Phytophthora sp., Pythium sp. o Rhizoctonia solani, a cui riportato

    essere sensibile H. italicum (Cervelli, 2005); a tale proposito si pu notare che H.

    errerae cresce in natura su rocce laviche, nei cui anfratti le radici trovano

    temperature fresche anche in piena estate, a differenza del terriccio nel vaso che in

  • coltivazione si trova esposto al sole. Per tale specie, ma a titolo precauzionale

    anche per le altre, perci consigliabile procedere con moderate irrigazioni anche

    nel periodo di fioritura, eventualmente utilizzando contenitori di colore diverso dal

    nero per limitare linnalzamento delle temperature nel vaso.

    Utilizzi ornamentali

    Alcune considerazioni si possono effettuare sul potenziale utilizzo ornamentale di

    ciascuna specie. H. errerae presenta elevata compattezza del fogliame, intensa

    colorazione bianco - argentea dello stesso e fioritura abbondante: perci

    utilizzabile per produrre piante in vaso da fogliame o piante fiorite da usare

    singolarmente sui balconi o nellarredo del verde urbano.

    H. panormitanum possiede elevata vigoria, rami assurgenti e robusti, intensa

    colorazione bianco - argentea delle foglie, abbondante fioritura su piante

    stabilizzate: impiegabile, pertanto, soprattutto per la produzione di materiale

    vivaistico destinato alla decorazione di giardini in cui tale specie si pu usare per

    costituire alte bordure o disegni cromatici.

    Fogliame di piante di Helichrysum panormitanum in unaiuola.

    H. scandens ha fogliame meno vistoso delle altre (colore verde - biancastro) ma

    una bella ed abbondante fioritura delle piante in vaso. Con H. hyblaeum, la specie a

    fioritura pi precoce, si possono ottenere vasi fioriti di notevole compattezza in cui

    lelemento cromatico risulta presente, come in H. scandens, fin dalla comparsa dei

  • boccioli dellinfiorescenza, che hanno una intensa colorazione giallo - oro; questa

    caratteristica permette di avere in queste due specie una presenza cromatica

    vistosa per circa 3 mesi.

    Con H. italicum subsp. microphyllum si possono produrre piante dal fogliame bianco

    - argenteo di fine tessitura, di limitata dimensione, di aspetto compatto, dotate

    anche di un intenso aroma detto di curry o di liquirizia che si sprigiona al solo

    contatto.

    H. stoechas, infine, utilizzabile nella decorazione di giardini sfruttando il fogliame

    bianco - argenteo e la sua fioritura giallo - oro.

    Considerazioni finali

    Tutte le specie descritte evidenziano un ottimo adattamento alla coltivazione in

    vaso in condizioni di pienaria nel clima mediterraneo, sopportando una forte

    insolazione anche in piccoli contenitori.

    Secondo le caratteristiche specifiche, ciascuna di essa si pu considerare utilizzabile

    in uno o pi dei seguenti modi: pianta in vaso da fogliame ornamentale, pianta in

    vaso fiorita, pianta in vaso di tipo aromatico, pianta da giardino.

    Il loro effetto estetico esteso a tutto lanno in quanto si tratta di specie

    sempreverdi e la maggior parte di esse ha fogliame idoneo a creare contrasti di

    colore con altre specie ornamentali dal fogliame colorato o da fiore, similmente a

    specie di elicriso gi utilizzate nei giardini di area mediterranea.

    La fioritura quasi sempre abbondante fin dal primo anno e si manifesta nella sua

    massima espressione a met primavera.

    La crescita relativamente veloce, nelle condizioni colturali descritte, consente di

    avere un prodotto finito in 5 - 8 mesi (secondo lo stadio di crescita voluto), a

    partire dalla data dinvasatura.

  • Oltre che nei giardini tradizionali, la rusticit di queste specie consente lutilizzo

    delle piantine ottenute in situazioni ove lo stress idrico elevato, tra cui aiuole

    spartitraffico, rotatorie stradali e zone di rinaturalizzazione paesaggistica.

    Buone prospettive si presentano pertanto per la loro introduzione sul mercato come

    nuove specie impiegabili non solo in campo florovivaistico ma anche in contesti ad

    elevato impatto ambientale in cui luso della flora spontanea venga privilegiato.

    A livello di attivit sperimentale stato proposto di proseguire la ricerca e la

    valutazione agronomica di nuove specie appartenente al genere Helichrysum.