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1 Guida ai musei e ai beni culturali della Valle Trompia sistema nforma Comunità Montana di Valle Trompia

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Guida ai musei e ai beni culturali della Valle Trompia

sistema nforma

Comunità Montanadi Valle Trompia

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Redazione a cura diBarbara D’Attoma

CoordinamentoGraziella Pedretti

Si ringrazianoMauro AbatiMarta BriccoGiampietro CortiMassimo GaleriMilena GaresFranco GhiginiAlessandra MassariAndrea MinessiAlice PodestiniCarlo SabattiFederica SignoroniIlaria VoltaAldo ZubaniTutti i Comuni della Valle TrompiaComune di Ome

FotografieMediateca Comunità Montana di Valle TrompiaGiampietro Corti Fotostudio RapuzziFranco GhiginiSoprintendenza Archeologica della LombardiaLionello Rovati

© 2014Sistema Musealedi Valle TrompiaComunità Montana di Valle Trompia

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Sommario

p. 1 Presentazione

p. 2 I musei e le collezioni

p. 16 Le sedi espositive

p. 20 La valle da scoprirep. 21 I percorsi dell’Ecomuseo di Valle Trompia. Montagna e Industriap. 24 Altri percorsi naturalisticip. 25 I luoghi della Grande storiap. 26 I roccoli “monumentali”p. 27 I luoghi del lavoro

p. 28 I luoghi del Sacro e dell’Artep. 29 Percorsi guidatip. 32 Chiese, pievi, santuarip. 34 Siti archeologicip. 34 Torri, rocche, castellip. 35 I luoghi della vita. Ville, palazzi, edifici storici

p. 36 Curiositàp. 36 Le ali degli angeli. I pontip. 36 I giorni della festa tra etnografia e religiosità popolare

p. 38 Pubblicazioni e videoregistrazioni a cura della Comunità Montana di Valle Trompia

p. 40 Altre informazioni

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Botticino

Bienno

Breno

AngoloTerme Esine

Rezzato

Nuvolento

GavardoSerle

SalòVobarno

Nave

Caino

OdoloLumezzane

Concesio

S. Zeno Nav.

Bagnolo Mella

LenoManerbio

Villachiara

S. Paolo

Pompiano

Flero

Poncarale

Castrezzato TravagliatoChiari Roncadelle

Erbusco

Rovato Ospitaletto

Capriolo

Provaglio d/I.

Cazzago S.M.

Monticelli B.Ome

Pass

irano

Gussago

PolavenoSarezzo

Lodrino

Mura

Casto

Tavernole

Collio

Treviso Bs

Idro

Bagolino

Capovalle

Magasa

Gargnano

Tignale

Tremosine

Paratico

Provaglio V.S.

AgnosineBrione

Vestone

Roè Volciano

Cellatica

Pavone M

Castelm

ella

Lonatodel Garda

Desenzano

Carpenedolo

Montirone

Calvisano

AcquafreddaIsorella

VisanoBassanoVerolavecchia

. Gerv

asio

T renzanoComezzano

Urago d.O.

Pontoglio

Cigole

Castelcovati

Piancogno

Cedegolo

Malonno

Edolo

Vezzad’Oglio

Monno

Ponte diLegno

Torbole

Maclodio

AUTOSTRADAA4

Lago diValvestino

Pisogne

Iseo

Bione

Sulzano

RodengoSaianoPaderno F.

Castenedolo

Caprianodel Colle

Azzano M.

Calcinato

Nuvolera

Mazzano Bedizzole

Soiano

Puegnago

Brescia

Lagodi

Garda

S. Felice

Manerba

MonigaPadenghe

Sirmione

Gianico

Marcheno

Vallio

Pozzolengo

Monteisola

Marone

Collebeato

Dello

Corzano

BarbarigLonghen

o

Brandico

Offlaga

BerlingoLograto

Orzinuovi

Orzivecchi

Rudiano

Roccafranca

Borgosatollo

Gardone Riviera

Valvestino

Toscolano Maderno

PrevallePolpenazze

Muscoline

Pertica Bassa

Pertica Alta

Paitone

Anfo

Lavenone

Preseglie

Barghe Sabbio Chiese

Villanuova s/C

Adro

Palazzolo s/O

Castegnato

CoccaglioCologne

Cortefranca

Zone

Sale M.Gardone V.T.

Villa Carcina

Bovezzo

CollioBovegno

MarmentinoIrma

Artogne

Pian Camuno

DarfoBoario T.

Berzo Inf.Prestine

Cividate Cam.Ossimo

Borno

Lozio

MalegnoLosine

Niardo

Cerveno

BraoneCeto

CimbergoPaspardoOno

S. Pietro

Capo di PonteSellero

Savioned’Adamello

Berzo DemoCevo

PaiscoLoveno

Sonico

CortenoGolgi

IncudineVione

Temù

Calvagese

Montichiari

Pezzaze

Lagod’Idro

Lagod’Iseo

Autostrada A4 MI-VE

Nave

Caino

Lumezzane

Concesio

PolavenoSarezzo

Lodrino

Tavernole

Collio

Brione

Marcheno

Gardone V.T.

Villa Carcina

Bovezzo

CollioBovegno

MarmentinoIrmaPezzaze

Elenco delle sedi e dei siti museali visitabili

BOVEGNO– Torre “romana” sede della

Fondaz. A. Canossi Centro Culturale prof. A. Cibaldi

– Santuario della Madonna di Bovegno

■ MUSEI ESEDI ESPOSITIVE

■ VALLE DASCOPRIRE

■ LUOGHI DELDEL SACROE DELL’ARTE ■ ■

■ ■

■ ■ ■

■ ■

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■ ■

■ Ome

BOVEZZO– Sentiero Il Castagneto da frutto di Bovezzo

COLLIO– Collezione degli usi, costumi e tradizioni di Collio– Miniera S. Aloisio– Mostra quadriennale Grande Guerra “Araldo Piotti e Fausta Melzani”

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Botticino

Bienno

Breno

AngoloTerme Esine

Rezzato

Nuvolento

GavardoSerle

SalòVobarno

Nave

Caino

OdoloLumezzane

Concesio

S. Zeno Nav.

Bagnolo Mella

LenoManerbio

Villachiara

S. Paolo

Pompiano

Flero

Poncarale

Castrezzato TravagliatoChiari Roncadelle

Erbusco

Rovato Ospitaletto

Capriolo

Provaglio d/I.

Cazzago S.M.

Monticelli B.Ome

Pass

irano

Gussago

PolavenoSarezzo

Lodrino

Mura

Casto

Tavernole

Collio

Treviso Bs

Idro

Bagolino

Capovalle

Magasa

Gargnano

Tignale

Tremosine

Paratico

Provaglio V.S.

AgnosineBrione

Vestone

Roè Volciano

Cellatica

Pavone M

Castelm

ella

Lonatodel Garda

Desenzano

Carpenedolo

Montirone

Calvisano

AcquafreddaIsorella

VisanoBassanoVerolavecchia

. Gerv

asio

T renzanoComezzano

Urago d.O.

Pontoglio

Cigole

Castelcovati

Piancogno

Cedegolo

Malonno

Edolo

Vezzad’Oglio

Monno

Ponte diLegno

Torbole

Maclodio

AUTOSTRADAA4

Lago diValvestino

Pisogne

Iseo

Bione

Sulzano

RodengoSaianoPaderno F.

Castenedolo

Caprianodel Colle

Azzano M.

Calcinato

Nuvolera

Mazzano Bedizzole

Soiano

Puegnago

Brescia

Lagodi

Garda

S. Felice

Manerba

MonigaPadenghe

Sirmione

Gianico

Marcheno

Vallio

Pozzolengo

Monteisola

Marone

Collebeato

Dello

Corzano

BarbarigLonghen

o

Brandico

Offlaga

BerlingoLograto

Orzinuovi

Orzivecchi

Rudiano

Roccafranca

Borgosatollo

Gardone Riviera

Valvestino

Toscolano Maderno

PrevallePolpenazze

Muscoline

Pertica Bassa

Pertica Alta

Paitone

Anfo

Lavenone

Preseglie

Barghe Sabbio Chiese

Villanuova s/C

Adro

Palazzolo s/O

Castegnato

CoccaglioCologne

Cortefranca

Zone

Sale M.Gardone V.T.

Villa Carcina

Bovezzo

CollioBovegno

MarmentinoIrma

Artogne

Pian Camuno

DarfoBoario T.

Berzo Inf.Prestine

Cividate Cam.Ossimo

Borno

Lozio

MalegnoLosine

Niardo

Cerveno

BraoneCeto

CimbergoPaspardoOno

S. Pietro

Capo di PonteSellero

Savioned’Adamello

Berzo DemoCevo

PaiscoLoveno

Sonico

CortenoGolgi

IncudineVione

Temù

Calvagese

Montichiari

Pezzaze

Lagod’Idro

Lagod’Iseo

Autostrada A4 MI-VE

CONCESIO– Casa natale di papa Paolo VI– Collezione Paolo VI – arte

contemporanea– Museo Presepio Paolo VI

GARDONE V.T.– Archivio Storico della

Caccia– Collezione I.P.S.I.A.

Giuseppe Zanardelli– Museo delle Armi e della

Tradizione Armiera di Gardone V.T.

– Sentiero delle fasce fitoclimatiche di Gardone V.T.

– Complesso conventuale di S. Maria degli Angeli

LODRINO– Museo Etnografico di Lodrino

LUMEZZANE– Museo delle costellazioni

(Osservatorio e Planetario)– Torre Avogadro

MARCHENO– Ricostruzione del villaggio

preistorico

MARMENTINO– Sentiero Val delle Melle e Molino di Marmentino

NAVE– Mulino Fenotti– Pieve della Mitria

OME– Borgo del Maglio di Ome– Orto botanico delle

conifere coltivate

PEZZAZE– Museo “Il Mondo dei

Minatori e l’Arte del Ferro” e Miniera Marzoli

– Sentiero dei Carbonai di Pezzaze

POLAVENO– Sentiero delle sorgenti e dei lupi di Polaveno

SAREZZO– Museo I Magli di Sarezzo– Palazzo Avogadro – Sentiero I doni del bosco

di Sarezzo

TAVERNOLE s/M– Museo Il Forno di Tavernole– Chiesa di S. Filastrio

VILLA CARCINA– Villa Glisenti

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Presentazione

Questa pubblicazione vuole suggerire al lettore le tappe di un percorso lungo il quale focalizzare le raccolte e le collezioni strettamente legate alla storia del luogo e dove il patrimonio cultu-rale e ambientale trova la sua naturale collocazione: dal prodotto dell’ingegno legato alla secolare tradizione della lavorazione del ferro (tra cui gli edifici di archeologia industriale, i magli, i forni fusori e le miniere), all’attività rurale e alla cultura materiale, di cui il Sistema Museale ha voluto mantenere la memoria istituendo il Museo Etnografico di Lodrino, passando attraverso suggestivi per-corsi e itinerari naturalistici, antropologici e artistici.

A questo composito repertorio di segni ed esperienze, pa-trimonio ambientale e demoantropologico materiale e immateriale, si aggiunge, per una rapida consultazione, l’elenco dei numerosi luoghi di interesse civile e religioso, che costituiscono la vera ric-chezza del territorio, tasselli di un complesso e straordinario pano-rama di tradizioni e valori identitari.

Il risultato è un racconto che identifica la valle come luogo che ha saputo accogliere ed elaborare differenti stili di vita e di lavoro, ai quali la Comunità Montana di Valle Trompia ha con lun-gimiranza dedicato nel tempo ricerche e approfondimenti, succes-sivamente confluiti in pubblicazioni specializzate, lungometraggi, interviste e archivi di settore (come la Mediateca che conserva il materiale fotografico, audio e video di interesse locale), tutti capi-toli di cui la guida fornisce indicazione.

Per agevolare il processo di conoscenza del territorio, vero e proprio museo diffuso, nel 2000 è stato istituito il Sistema Mu-seale, in seguito formalmente riconosciuto da Regione Lombardia, che oggi si basa sull’integrazione di 3 livelli: quello museale, che conta 7 sedi; 6 percorsi tematici in collaborazione con l’Ecomuseo di Valle Trompia. Montagna e Industria e l’itinerario dedicato alla “Via del Sacro e dell’Arte”. A questi si aggiungono altri musei non aderenti al Sistema.

Insieme con il Sistema Archivistico e il Sistema Bi-bliotecario, il Sistema Museale è inserito nel Sistema dei Beni Culturali e Ambientali della Comunità Montana di Valle Trompia (Sibca).

I beni di seguito descritti sono presentati in ordine topogra-fico dalla bassa all’alta valle con l’aggiunta del Comune di Ome, si-tuato fuori dai confini della valle ma aderente al Sistema Museale.

B.D.A.

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Attualmente le sedi museali sul territorio valtrumpino sono 16, a cui si aggiunge la Collezione d’armi Beretta di Gardone V.T., non aperta al pubblico.Nota fin dall’antichità come “Valle del fer-ro”, questa stretta valle, la più piccola delle tre valli montane bresciane, si presenta co-stellata di musei per lo più legati alla lavo-razione delle “ferrarezze”, dalla loro estra-zione, nelle miniere di Bovegno, Pezzaze e Collio, fino alla realizzazione del prodotto finito, con i magli di Sarezzo e di Ome, men-tre la doppia anima del territorio, legata alle consuetudini rurali e pastorali, si mani-festa nel Museo Etnografico di Lodrino.L’offerta museale offre inoltre la possibilità di visitare a Concesio la rinomata collezione di opere d’arte moderna e contemporanea appartenuta a papa Paolo VI, nonché quella di perdersi nell’osservazione delle stelle e dei corpi celesti all’interno del Museo delle Costellazioni di Lumezzane.

I MUSEI ELE COLLEZIONI*

* I musei contrassegnati di seguito con il relativo logo sono quelli che aderiscono al Sistema Musea-le; per orari, tariffe e ulteriori informazioni consul-tare i relativi siti internet e il sitohttp://cultura.valletrompia.it

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Mulino FenottiVia Bologna, 39 – 25075 Nave

Info e prenotazioni:[email protected]•Apertosuprenotazione•Parzialmenteagibile ai diversamente abili•Ingressogratuito

I primi documenti scritti che te-stimoniano la presenza del mu-lino risalgono alla prima metà del XVII secolo, ma l’insediamento potrebbe essere anche più antico. Si trattava di un edificio costituito da un unico vano adagiato sulla roggia Minera che sfruttando la forza motrice delle acque metteva in azione tre macine. Era conosciuto come “Mulino della Carità”, perché le farine qui macinate venivano distribuite ai poveri della zona presso l’Ospedale delle suore.Alla fine degli anni ’30 del secolo scorso si procedette al primo amplia-mento dell’edificio, affiancando alle due macine per il granoturco e a quella per il frumento un laminatoio a rulli in grado di produrre maggiori quantità di farina. Negli anni ’40 venne poi costruita la parte nuova del mulino sulla sponda sinistra del Minera: un mulino moderno, non più azionato da una ruota idraulica ma da una turbina a peso d’acqua e distribuito su tre piani, che all’attività molinatoria affiancò la produzione di pasta di grano tenero.L’attività produttiva cessò nel 1994 ma oggi nulla è cambiato e i mac-chinari, che hanno mantenuto lo stesso aspetto di quasi un secolo fa, sono i protagonisti dell’appassionato racconto con cui la famiglia Fenotti accoglie i numerosi visitatori.

Museo Presepio “Paolo VI”Via Rizzardi, 30 – 25062 Concesio

Info e prenotazioni: 030 2751388; 339 [email protected]•Fest.14-19;dall’8/12al

31/01: Lu-Sa e Fest. 14-19 in altri giorni su prenotazione•Agibileaidiversamenteabili•Ingressoapagamento

Il museo si sviluppa dall’attività intrapresa nel 1958 dagli “Amici del Pre-sepio Paolo VI pro missioni onlus”, quando nei locali del vecchio oratorio venne allestito il primo presepio. Negli anni successivi il gruppo proseguì

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nella creazione e nel perfezionamento di meccanismi e congegni di diora-mi meccanizzati. Attualmente il museo accoglie circa 80 presepi costruiti in diversi materiali, provenienti da tutto il mondo, e si caratterizza per l’esposizione di 6 diorami meccanizzati che rappresentano storie dell’An-tico Testamento: la Creazione del mondo, il Diluvio Universale, l’Attra-versamento del Mar Rosso, Mosè nel Sinai, l’Annunciazione e la Ricerca della locanda. A questi si aggiunge un settimo meccanismo che riproduce un presepio tradizionale. Il museo è stato arricchito con dipinti murali dei pittori Angelo Rossigni e Giuseppe Reccagni, quest’ultimo autore della figura di S. Francesco d’Assisi ideatore del primo presepio a Greccio.Nel 2000 è stato collocato all’ingresso dell’edificio un monumento in mosaico opera degli artisti Alessandro Menni e Ivan Mossini, raffigurante la Natività sullo sfondo della Porta Santa, affiancata dai papi Paolo VI e Giovanni Paolo II promulgatori degli ultimi due Giubilei (1975 e 2000).

Collezione Paolo VI - arte contemporaneaVia Marconi, 15 – 25062 Concesio

Info e prenotazioni: 030 2180817 [email protected]•Apertotuttol’anno: Ma-Ve 9-12 e 15-17; Sa 14-19; chiuso Do e Lu•Agibileaidiversamenteabili•Ingressoapagamento

Dopo la visita in anteprima di papa Benedetto XVI l’8 novem-bre 2009, la nuova sede espo-sitiva dell’Associazione Arte e Spiritualità, edificata a Concesio pochi chilometri a nord della città, apre al pubblico all’inizio del 2010, assumendo la denominazione di “Collezione Paolo VI - arte contempo-ranea”. Vicino agli spazi museali, e a questi collegati, sorgono la sede dell’Istituto Paolo VI, l’Auditorium Vittorio Montini e la casa na-tale di Paolo VI.La collezione, disposta su tre piani per un totale di circa 1.250 metri qua-drati di superficie espositiva, si sviluppa lungo un itinerario principale di visita che raccoglie un patrimonio di 7.000 opere tra dipinti, stampe, me-daglie e sculture del Novecento appartenute a Giovanni Battista Montini (1897-1978) divenuto papa nel 1963. Tra gli artisti rappresentati spicca-no i nomi di Matisse, Chagall, Picasso, Dalì, Magritte, Rouault, Severini, Morandi, Fontana, Manzù, Hartung e Guitton, a testimonianza del vivo scambio culturale con il pontefice e con il suo segretario Pasquale Mac-chi. Sono inoltre presenti un’area riservata a mostre, un ampio laborato-rio didattico e una biblioteca di circa 16.000 volumi prevalentemente di arte moderna e contemporanea, tra cui il considerevole fondo donato dal professor Bruno Passamani.

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Casa natale di papa Paolo VIVia R. da Concesio, 24 – 25062 Concesio

Info e prenotazioni: 030 2180817 [email protected]•Apertosuprenotazione•Agibileaidiversamenteabili•Ingressogratuito

Il museo ha sede nella casa na-tale di papa Paolo VI, acquistata dal bisnonno Gaetano Montini nel 1830. Si tratta della casa di campagna che la famiglia di papa Montini aveva in comune con la fami-glia dello zio Giuseppe, costruita dai conti Lodrone durante la seconda metà del Quattrocento. Dopo la morte, avvenuta nel 1997, l’ingegnere Vittorio Montini lasciò all’Opera per l’Educazione Cristiana di Brescia, ente promotore dell’Istituto Paolo VI, la casa e l’area adiacente, dove, nel 1897 era nato Giovanni Battista Montini.Vittorio Montini custodì sempre con particolare cura e gusto estetico l’ampio immobile caratterizzato da un’architettura elegante e robusta, circondato da un’estesa area verde all’interno della quale è ubicata la sede dell’Istituto Paolo VI. Attualmente nell’immobile posto nelle adia-cenze della casa è ospitata la Comunità Religiosa di Figlie di Maria Ausi-liatrice (Salesiane di don Bosco) con il compito di custodire la dimensione religiosa della dimora e di accogliere i visitatori.

Collezione Costanzo Caim Villa Carcina

•Inallestimento

La collezione etnografica riuni-sce numerosi attrezzi da lavoro databili tra la metà dell’Ot-tocento e la prima metà del secolo successivo, dei quali la maggior parte appartenuta alla famiglia Caim e utilizzata da Costanzo Caim, nato nel 1925 e incarnazione della figura del contadino-operaio, che provvide a conservarli in seguito al tra-sferimento nel 1963 dal borgo natio di Etto di Pezzaze a Villa Carcina. Si tratta di più di 450 reperti, attualmente disposti ordinatamente e suddivisi per sezioni tematiche nella cantina dell’abitazione della famiglia, appesi alle pareti e appoggiati su apposite scansie. Tra le sezioni si segnalano il prato, l’allevamento, la lavorazione del latte, il bosco e la miniera.

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Le memorie legate alla collezione spontanea di Caim, vero e proprio “museo diffuso”, costituiscono oggi un bene culturale e un patrimonio collettivo destinati agli studiosi per approfondimenti sui cicli produttivi dell’economia montana tradizionale, agli insegnanti e agli allievi delle scuole per indagare a fondo lo studio dell’etnografia e della microstoria locale, nonché ai turisti per una frequentazione consapevole del valore storico e umano del territorio. Grazie all’interessamento della Comunità Montana di Valle Trompia e del Comune di Pezzaze sono in via di definizione le modalità che forniranno alla raccolta una nuova sede.

Museo I Magli di Sarezzo Via Valgobbia, 19 – 25068 Sarezzo

Info e prenotazioni: 030 8337495 [email protected]://cultura.valletrompia.it/musei•Apertotuttol’anno: Do e Fest. 14-18•Tuttiigiorni,suprenotazione,

disponibilità di percorsi guidati e attività educative

•Agibileaidiversamenteabili•Ingressoapagamento

L’impianto originario della fucina risale verosimilmente al Cinquecento; verso il 1680 passò alla famiglia di fonditori saretini Bailo. Alla metà del secolo successivo la struttura era in grado di affinare la ghisa provenien-te dai forni fusori della valle per predisporla alla lavorazione al maglio.Dal 1889 al 1984 si incaricò della gestione la famiglia artigiana locale dei Sanzogni specializzandosi nella produzione di attrezzi agricoli, in par-ticolare coltri, versoi e vomeri per gli aratri. Dopo questa data l’impianto cessò la propria produzione e nel 1995 l’Amministrazione Comunale di Sarezzo decise di acquistare l’edificio e inventariare ed esporre gli attrezzi ancora presenti nell’ex opificio, che oggi costituiscono la Collezione San-zogni. All’inizio del 2011 la struttura è stata dotata di un nuovo allesti-mento video-sonoro e alla fine del 2013 si è provveduto al restauro dei 3 magli posti nella grande sala a piano terra.Oggi il Museo costituisce il primo importante tassello per chi salendo da Brescia intenda scoprire la secolare tradizione legata alla “Via del ferro e delle miniere in Valtrompia”, alla quale si affiancano il forno fusorio di Tavernole s/M e le miniere di Pezzaze, fino all’impianto della Miniera S. Aloisio a Collio. Il percorso si integra con l’esposizione della raccolta privata di Andrea Pellegrini. Quest’ultima, donata dalla vedova alla Comunità Montana di Valle Trompia nel 2004 e successivamente trasferi-ta qui dalla sua sede originaria presso la ex Ditta Pellegrini di Trattamenti termici e Centro di ricerche metallurgiche di Sarezzo, è costituita da oltre duecento pezzi risalenti al XX secolo, diversi per tipologia e uso, tra cui compassi, seghetti, pinze e contenitori in vetro. La struttura museale si

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Le memorie legate alla collezione spontanea di Caim, vero e proprio “museo diffuso”, costituiscono oggi un bene culturale e un patrimonio collettivo destinati agli studiosi per approfondimenti sui cicli produttivi dell’economia montana tradizionale, agli insegnanti e agli allievi delle scuole per indagare a fondo lo studio dell’etnografia e della microstoria locale, nonché ai turisti per una frequentazione consapevole del valore storico e umano del territorio. Grazie all’interessamento della Comunità Montana di Valle Trompia e del Comune di Pezzaze sono in via di definizione le modalità che forniranno alla raccolta una nuova sede.

Museo I Magli di Sarezzo Via Valgobbia, 19 – 25068 Sarezzo

Info e prenotazioni: 030 8337495 [email protected]://cultura.valletrompia.it/musei•Apertotuttol’anno: Do e Fest. 14-18•Tuttiigiorni,suprenotazione,

disponibilità di percorsi guidati e attività educative

•Agibileaidiversamenteabili•Ingressoapagamento

L’impianto originario della fucina risale verosimilmente al Cinquecento; verso il 1680 passò alla famiglia di fonditori saretini Bailo. Alla metà del secolo successivo la struttura era in grado di affinare la ghisa provenien-te dai forni fusori della valle per predisporla alla lavorazione al maglio.Dal 1889 al 1984 si incaricò della gestione la famiglia artigiana locale dei Sanzogni specializzandosi nella produzione di attrezzi agricoli, in par-ticolare coltri, versoi e vomeri per gli aratri. Dopo questa data l’impianto cessò la propria produzione e nel 1995 l’Amministrazione Comunale di Sarezzo decise di acquistare l’edificio e inventariare ed esporre gli attrezzi ancora presenti nell’ex opificio, che oggi costituiscono la Collezione San-zogni. All’inizio del 2011 la struttura è stata dotata di un nuovo allesti-mento video-sonoro e alla fine del 2013 si è provveduto al restauro dei 3 magli posti nella grande sala a piano terra.Oggi il Museo costituisce il primo importante tassello per chi salendo da Brescia intenda scoprire la secolare tradizione legata alla “Via del ferro e delle miniere in Valtrompia”, alla quale si affiancano il forno fusorio di Tavernole s/M e le miniere di Pezzaze, fino all’impianto della Miniera S. Aloisio a Collio. Il percorso si integra con l’esposizione della raccolta privata di Andrea Pellegrini. Quest’ultima, donata dalla vedova alla Comunità Montana di Valle Trompia nel 2004 e successivamente trasferi-ta qui dalla sua sede originaria presso la ex Ditta Pellegrini di Trattamenti termici e Centro di ricerche metallurgiche di Sarezzo, è costituita da oltre duecento pezzi risalenti al XX secolo, diversi per tipologia e uso, tra cui compassi, seghetti, pinze e contenitori in vetro. La struttura museale si

completa infine con la ludoteca, dove i bambini dagli 0 agli 11 anni possono ripercorrere il ciclo di lavorazione del ferro, il laboratorio est, spazio dedicato a grandi e piccini per laboratori strutturati secondo i di-versi gradi di approfondimento ma anche incontri e feste di compleanno, la biblioteca scientifica, che raccoglie oltre mille volumi consultabili durante le ore di apertura del museo, e la ex chiesetta esterna, attual-mente gestita dal Comune come sala civica. Come per la collezione del Museo Il Maglio Averoldi a Ome, la campagna catalografica dei beni mo-bili conservati nella fucina ha prodotto 1.015 schede corredate da 1.457 immagini consultabili accedendo al sito web della Regione Lombardia www.lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici.

Museo delle costellazioni

Osservatorio astronomicoSerafino ZaniColle S. Bernardo25065 Lumezzane Pieve

•Aperto:damaggioasettembre: tutti i Sa alle 21 tranne l’ultimo del mese

•Nonagibileaidiversamenteabili

•Ingressogratuito

PlanetarioVia Mazzini, 9225065 LumezzaneS. Sebastiano

•Apertotuttol’annosolo su prenotazione •Nonagibileaidiversamente

abili•Ingressogratuito•Infoeprenotazioni: 348 5648190/ 030 872164 [email protected] www.astrofilibresciani.it

Il Museo delle costellazioni si articola in due sedi entrambe nel territorio del Comune di Lumezzane: l’Osservatorio astronomico, sito sul Colle S. Bernardo in un pregevole ambiente naturalistico, e il Planetario. Sue precipue finalità sono la divulgazione dell’astronomia al pubblico e alle scuole e lo sviluppo dell’attività degli studiosi. È dotato di exhibit inte-rattivi e di un planetario itinerante Starlab, specificamente pensato per l’insegnamento dell’astronomia, che può essere istallato e fruito presso le scuole in tre diverse versioni: “Flat”, per proiezioni digitali sulle pareti di qualunque locale; “La stanza delle meraviglie”, per spettacolari pro-

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iezioni a 360 gradi in una stanza buia; “FullDome”, all’interno di una cupola gonfiabile di 5 metri di diametro. A supporto delle attività con il planetario itinerante sono previste oltre 10 ore di lezione che possono coinvolgere centinaia di studenti. Dal 2003 l’Unione Astrofili Bresciani e il Centro Studi e Ricerche Serafino Zani organizzano passeggiate di interesse specifico nel Castello di Brescia dedicate alla geologia, alla bo-tanica, alla meteorologia e alla zoologia e dal 2008 anche all’interno del Giardino botanico della Montagnola, sempre a Brescia.

Collezione d’armi Beretta www.beretta.com •Nonapertaalpubblico

La collezione si trova nei locali della “Grande Armeria” fatta costruite negli anni ’80 dell’Ot-tocento da Giuseppe Beretta, all’interno del complesso pro-duttivo che sorge a Gardone V.T. Si tratta di una collezione priva-ta, non aperta al pubblico, la cui esistenza merita comunque di essere richiamata per il suo valore storico. La collezione venne ordinata negli anni ’60-’70 del Novecento secondo l’epoca di fabbricazione e le caratteristiche tecniche dei pezzi, suddivisi in due sezioni che ne raccolgono circa 900 tra armi sportive e militari. Oltre all’evoluzione delle armi militari e in uso alle forze dell’ordine, è documentata anche quella dei fucili da caccia, così come sono illustrati i metodi di fabbricazione e lavorazione delle canne. Nella vetrina centrale sono raccolti pezzi rari e curiosi tra cui una coppia di pistole del celebre armaiolo Lazzarino Cominazzo (Gardone V.T. 1580 ca. - 1641) e alcuni fucili Beretta del Settecento. Nella Sala del Consiglio si trova invece una raccolta di decorazioni e riconoscimenti ottenuti dalla Beretta e di altri documenti che hanno permesso di ricostruire la storia dell’azienda.

Collezione I.P.S.I.A. Giuseppe ZanardelliVia G. Matteotti, 299 – 25063 Gardone V.T.

Info e prenotazioni: 030 8912703 www.iiscberetta.it•Apertosuprenotazione•Agibileaidiversamenteabili

Quella dell’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato di Gardone V.T. è una storia testimoniata da un cospi-cuo patrimonio documentario. A lasciarla intendere sono innanzitutto il grande edi-ficio scolastico e il vicino capannone, strut-

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iezioni a 360 gradi in una stanza buia; “FullDome”, all’interno di una cupola gonfiabile di 5 metri di diametro. A supporto delle attività con il planetario itinerante sono previste oltre 10 ore di lezione che possono coinvolgere centinaia di studenti. Dal 2003 l’Unione Astrofili Bresciani e il Centro Studi e Ricerche Serafino Zani organizzano passeggiate di interesse specifico nel Castello di Brescia dedicate alla geologia, alla bo-tanica, alla meteorologia e alla zoologia e dal 2008 anche all’interno del Giardino botanico della Montagnola, sempre a Brescia.

Collezione d’armi Beretta www.beretta.com •Nonapertaalpubblico

La collezione si trova nei locali della “Grande Armeria” fatta costruite negli anni ’80 dell’Ot-tocento da Giuseppe Beretta, all’interno del complesso pro-duttivo che sorge a Gardone V.T. Si tratta di una collezione priva-ta, non aperta al pubblico, la cui esistenza merita comunque di essere richiamata per il suo valore storico. La collezione venne ordinata negli anni ’60-’70 del Novecento secondo l’epoca di fabbricazione e le caratteristiche tecniche dei pezzi, suddivisi in due sezioni che ne raccolgono circa 900 tra armi sportive e militari. Oltre all’evoluzione delle armi militari e in uso alle forze dell’ordine, è documentata anche quella dei fucili da caccia, così come sono illustrati i metodi di fabbricazione e lavorazione delle canne. Nella vetrina centrale sono raccolti pezzi rari e curiosi tra cui una coppia di pistole del celebre armaiolo Lazzarino Cominazzo (Gardone V.T. 1580 ca. - 1641) e alcuni fucili Beretta del Settecento. Nella Sala del Consiglio si trova invece una raccolta di decorazioni e riconoscimenti ottenuti dalla Beretta e di altri documenti che hanno permesso di ricostruire la storia dell’azienda.

Collezione I.P.S.I.A. Giuseppe ZanardelliVia G. Matteotti, 299 – 25063 Gardone V.T.

Info e prenotazioni: 030 8912703 www.iiscberetta.it•Apertosuprenotazione•Agibileaidiversamenteabili

Quella dell’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato di Gardone V.T. è una storia testimoniata da un cospi-cuo patrimonio documentario. A lasciarla intendere sono innanzitutto il grande edi-ficio scolastico e il vicino capannone, strut-

tura di archeologia industriale già sede dal 1938 della fucina didattica da poco ristrutturata. A costituire il repertorio di più vivo interesse è la colle-zione di circa 1.000 pezzi di strumenti e apparecchiature per la didattica esposti nel laboratorio tecnologico. Utilizzati fino ad alcuni anni fa per le esercitazioni scolastiche, riguardano il magnetismo e l’elettrotecnica, la metallurgia e le tecniche di officina, oltre che l’ottica, l’acustica, la chimica e la termologia. La suggestione di questi spazi è accresciuta da fotografie, dipinti, stampe, diplomi e documenti, tra cui un ritratto di Giuseppe Zanardelli sullo sfondo della Scuola e dell’Arsenale.Recentemente il Sistema Archivistico di Valle Trompia ha sottoposto l’ar-chivio storico dell’istituto a un intervento di riordino e inventariazione informatizzata che ne ha ripercorso la storia insieme con quella dell’evo-luzione novecentesca dell’istruzione professionale italiana (consultabile sul sito indicato). La sede è attualmente oggetto di un progetto per un futuro allestimento museale nel vicino capannoncino.

Museo delle Armi e della Tradizione Armiera di Gardone V.T. Via XX Settembre, 31/33 – 25063 Gardone V.T.

Info e prenotazioni: 030 8337495 [email protected]://cultura.valletrompia.it/museihttp://www.museodellearmi.net•Apertotuttol’anno:Ma-Me

14.30-18.30; Gio-Ve 9-12 e 14.30-18.30; Sa 9-12;

Do solo per gruppi•Tuttiigiorni,suprenotazione,

disponibilità di percorsi guidati e attività educative

•Agibileaidiversamenteabili•Ingressoapagamento

Archivio Storico della CacciaVia XX Settembre, 31– 25063 Gardone V.T.

Info: 030 831455 - [email protected]://museodellearmi.net alla voce“Archivio Storico della Caccia”•Apertosuprenotazione•Agibileaidiversamenteabili

Il Museo, formalmente riconosciuto da Re-gione Lombardia nel 2010, nasce con la fi-nalità di contestualizzare il settore armiero nella vita della comunità gardonese, attra-verso la ricostruzione della storia delle grandi famiglie di armaioli, dell’evolversi dei proces-

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si tecnologici e della vita economica e sociale. Il percorso espositivo, che contempla il periodo compreso tra il XV e il XX sec., si snoda su due livelli: il primo, dedicato all’evoluzione storica delle armi, rappresentata dagli esemplari più significativi della produzione gardonese di armi bianche, armature e armi da fuoco, il secondo, dedicato a una significativa sezione didattica, che con l’ausilio di modelli e filmati rende accessibile la storia dei processi tecnologici inerenti la lavorazione delle armi e la riscoperta di antiche tecniche affinate da esperienze secolari. Recentemente la sede è stata dotata di un’audioguida in italiano, inglese e tedesco. Nell’ampio sottotetto è inoltre allestito il laboratorio didattico nel quale sono stati ricreati gli arredi di un’officina armiera.Nella stessa sede sono ubicati la biblioteca di pubblica lettura e l’Archivio Storico della Caccia, finalizzato alla rilevazione, al riordino, all’inventa-riazione e alla promozione di documenti storici e fondi inerenti l’attività venatoria. Il progetto, promosso nel 2007 con la compartecipazione di Re-gione Lombardia, dell’Assessorato provinciale Caccia e Pesca e del Comu-ne di Gardone V.T., è inserito dal 2008 nel Sistema Archivistico del Sibca.

Museo Etnografico di Lodrino Località Invico – 25060 Lodrino

Info e prenotazioni: 030 8337495 [email protected]://cultura.valletrompia.it/musei•Apertodal18/05al15/11Doe

Fest. 14-18•Tuttiigiorni,suprenotazione,

disponibilità di percorsi guidati e attività educative

•Agibileaidiversamenteabili•Ingressoapagamento

Nella storia Lodrino è nominato tra le terre donate con i loro servi al monastero di Santa Giulia in Brescia (dal 2011 patrimonio dell’Unesco) dal re longobardo Desiderio. Se oggi la vita economica della collettività ruota attorno all’industria della Valle Trompia, della Valle Sabbia e a quella sorta nel Comune a partire dagli anni Sessanta, nel passato mantenne un carattere eminentemente rurale, imperniato sull’allevamento, lo sfalcio dei prati e il taglio del bo-sco. Il museo nacque nei primi anni Ottanta dall’iniziativa di un gruppo di lodrinesi preoccupati di salvaguardare i reperti della cultura contadina e artigianale del passato. Nella sede molti sono gli strumenti collegati al bosco, al legname e all’ingegno contadino con il quale si faceva e si fab-bricava tutto, dalle posate ai piatti fino ai tetti delle case. L’allestimento segue un percorso tematico e proprio sul tema del bosco si sviluppa la visita, arricchita da pannelli illustrativi, fotografie e schede che permetto-no al visitatore di immergersi nell’antica e affascinante dimensione della montagna.

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La recente acquisizione di un edificio rurale del XVIII secolo nelle vicinan-ze, ha costituito la premessa per l’elaborazione di un progetto di amplia-mento della sede museale, tuttora in corso, finalizzato all’allestimento di una tipica abitazione montana.Alcune delle tematiche trattate all’interno possono essere approfondite visitando il Sentiero dei Carbonai di Pezzaze (cfr. p. 24).

Museo Il Forno di Tavernole Via Forno fusorio, 1 – 25060 Tavernole s/Mella

Info e prenotazioni: 030 [email protected]://cultura.valletrompia.it/musei•Apertotuttol’annoDoeFest.

14-19 ora legale; 15-18 ora solare

•Tuttiigiorni,suprenotazione,disponibilità di percorsi guidati e attività educative

•Agibileaidiversamenteabili•Ingressoapagamento

Il forno di Tavernole è una struttura produttiva quattrocentesca, la cui denominazione identificava all’epoca sia la torre, nella quale avveniva la trasformazione del minerale, sia l’edificio che la conteneva con tutte le strutture annesse. Proprio in Valle Trompia Leonardo da Vinci compì due viaggi alla fine del XV secolo e all’inizio di quello successivo, con l’intento di apprendere i processi produttivi e le possibili innovazioni messe a punto dai maestri valtrumplini del ferro. Le annotazioni leo-nardesche segnalano infatti, tra i luoghi visitati in valle, anche l’abitato di Tavernole.Entrato nella seconda metà dell’Ottocento nel circuito produttivo dell’industriale Francesco Glisenti, il forno fu in seguito trasformato in segheria e tale rimase fino agli anni Cinquanta, quando fu completa-mente abbandonato. Dal 2002 il fascino di questa antica “cattedrale del lavoro” rivive negli spazi del museo, con i pieni delle murature in pietra e i vuoti inaspettati, in cui il percorso espositivo è corredato da pannelli che raccontano la storia secolare del forno e dei processi produttivi connessi all’attività fusoria. Supporti audiovisivi permettono di immergersi in quella che fu la vita del forno.In uno spazio a piano terra è esposta al pubblico la Collezione Giu-seppe Ganzola che raccoglie attrezzi contadini, strumenti di lavoro, armi bianche e da fuoco rappresentativi della nobile arte delle “fer-rarezze”. Il percorso museale si completa all’interno con ampi spazi espositivi e una sala conferenze in grado di ospitare circa 50 posti a sedere, mentre nell’attigua area esterna trovano posto la biblioteca di pubblica lettura, l’archivio storico comunale e gli ex carbonili, all’in-terno di uno dei quali è stato ricostruito il poiàt, ossia la catasta di legno destinata ad essere trasformata in carbone.

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Museo “Il Mondo dei Minatori e l’Arte del Ferro” e Miniera Marzoli di Pezzaze Località Stese – 25060 Pezzaze

Info e prenotazioni: 030 8337495; 347 [email protected]://cultura.valletrompia.it/musei•Apertomarzo-ottobre:Do

14-17; giugno e luglio: Do 10-12 e 14-17; agosto: IIª e IIIª settimana tutti i giorni 10-12 e 14-17 (ultimo ingresso sempre alle 16)

•Tuttiigiorni,suprenotazione,disponibilità di percorsi guidati e attività educative

•Agibileaidiversamenteabili•Ingressoapagamento La prima idea di scavare la gal-leria Stese fu intrapresa dalla Società Alti Forni, Fonderie ed Acciaierie Terni, seguita dal rin-novato interesse manifestato dalla Società Anonima Fratelli Marzoli di Palazzolo sull’Oglio, che nel 1934 riprese l’attività estrattiva della siderite e della fluorite. Dopo diversi trasferi-menti della concessione ad altre società, nel 1972 l’attività presso la Miniera Marzoli cessò. Aperta al pubblico dal 1999, la sede museale rappresenta oggi un luogo di memoria collettiva ed accedervi equivale a varcare la soglia di un luogo ove tutti i sensi sono pronti a cogliere ogni minima variazione. Il treno che conduce nelle viscere della mon-tagna è il mezzo che permette al visitatore di vivere un’esperienza affascinante e irripetibile, dove, con il supporto delle sagome scure che si intravedono nelle diramazioni laterali, sono evocati i momenti del duro lavoro dei minatori. Il riallestimento del 2011 propone un percorso sonorizzato che arricchisce l’esperienza sensoriale.Alla visita in galleria si aggiunge lo spazio museale dedicato a “Il Mon-do dei Minatori e dell’Arte del Ferro”, allestito nell’edificio un tempo riservato a funzioni di servizio dell’attività produttiva e ai dipen-denti della miniera. Il museo si compone di due sezioni dedicate rispet-tivamente all’illustrazione storico-scientifica della realtà mineraria del luogo e alle opere in ferro dello scultore Vincenzo Piotti (1935-2000). Completano la struttura museale un’ampia sala di accoglienza a pia-no terra nella quale è possibile consumare pranzi al sacco in caso di pioggia, laboratori didattici e la biblioteca di pubblica lettura.

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Museo “Il Mondo dei Minatori e l’Arte del Ferro” e Miniera Marzoli di Pezzaze Località Stese – 25060 Pezzaze

Info e prenotazioni: 030 8337495; 347 [email protected]://cultura.valletrompia.it/musei•Apertomarzo-ottobre:Do

14-17; giugno e luglio: Do 10-12 e 14-17; agosto: IIª e IIIª settimana tutti i giorni 10-12 e 14-17 (ultimo ingresso sempre alle 16)

•Tuttiigiorni,suprenotazione,disponibilità di percorsi guidati e attività educative

•Agibileaidiversamenteabili•Ingressoapagamento La prima idea di scavare la gal-leria Stese fu intrapresa dalla Società Alti Forni, Fonderie ed Acciaierie Terni, seguita dal rin-novato interesse manifestato dalla Società Anonima Fratelli Marzoli di Palazzolo sull’Oglio, che nel 1934 riprese l’attività estrattiva della siderite e della fluorite. Dopo diversi trasferi-menti della concessione ad altre società, nel 1972 l’attività presso la Miniera Marzoli cessò. Aperta al pubblico dal 1999, la sede museale rappresenta oggi un luogo di memoria collettiva ed accedervi equivale a varcare la soglia di un luogo ove tutti i sensi sono pronti a cogliere ogni minima variazione. Il treno che conduce nelle viscere della mon-tagna è il mezzo che permette al visitatore di vivere un’esperienza affascinante e irripetibile, dove, con il supporto delle sagome scure che si intravedono nelle diramazioni laterali, sono evocati i momenti del duro lavoro dei minatori. Il riallestimento del 2011 propone un percorso sonorizzato che arricchisce l’esperienza sensoriale.Alla visita in galleria si aggiunge lo spazio museale dedicato a “Il Mon-do dei Minatori e dell’Arte del Ferro”, allestito nell’edificio un tempo riservato a funzioni di servizio dell’attività produttiva e ai dipen-denti della miniera. Il museo si compone di due sezioni dedicate rispet-tivamente all’illustrazione storico-scientifica della realtà mineraria del luogo e alle opere in ferro dello scultore Vincenzo Piotti (1935-2000). Completano la struttura museale un’ampia sala di accoglienza a pia-no terra nella quale è possibile consumare pranzi al sacco in caso di pioggia, laboratori didattici e la biblioteca di pubblica lettura.

Museo Archeologico di Valle Trompia O.r.M.A.Fraz. Mondaro c/o Antico Broletto

*In fase di progettazione

Il progetto prevede di creare uno spazio museale che illustri, attraverso testi, immagini, siste-mi interattivi e materiali arche-ologici provenienti dalla Col-lezione Cotelli, il popolamento del territorio sin dai tempi più remoti, per poter avviare attivi-tà informative e formative che coinvolgano tutto il territorio della valle sino alle porte della città, ampliando lo sguardo ai legami primordiali con l’area vasta circostante.La nuova struttura è stata pensata come elemento alle origini e alle radi-ci della valle e del tempo, con il compito di trasmettere la conoscenza di ritrovamenti avvenuti su tutto il territorio, i cui confini disegnano, incon-sapevolmente, un’impronta paleolitica. Da qui nasce l’acronimo O.r.M.A.: “O” è Officina, quale tributo ed evocazione della “Via del ferro”; “R” è Radici dello spazio e del tempo; “M” è Museo e “A” è Archeologia, per la prima volta punto di riferimento per raccontare la storia dei resti archeo-logici lungo la “Via del ferro”.L’esposizione troverà sede nei locali dell’Antico Broletto di Mondaro che ricalca la tipologia costruttiva dei “broletti lombardi” del XIII secolo con annessa torre in pietra locale lavorata a vista.

Miniera S. Aloisio di Collio Via Provinciale – 25060 Collio

Info e prenotazioni: 030 8337495; 347 [email protected]://cultura.valletrompia.it/musei•Apertoluglio-settembre:orari

da verificare sul sito•Neimesidiapertura,tutti

i giorni, su prenotazione, disponibilità dei percorsi “Trekking minerario” e di “Miniera Avventura” da verificare sul sito

•Nonagibileaidiversamenteabili

•Ingressoapagamento

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Nota come la più importante miniera italiana per l’estrazione della si-derite, ossia del minerale di ferro, chiuse definitivamente nel 1984, in seguito alla progressiva recessione dell’attività estrattiva a partire dagli anni Trenta. All’inizio degli anni Duemila, la sede entrò nel Sistema val-trumplino arricchendo la complessiva offerta museale della “Via del ferro e delle miniere in Valtrompia”.All’interno è oggi possibile compiere due appassionanti itinerari esplora-tivi e conoscitivi: il “Trekking minerario” e “Miniera Avventura”. Il primo suggestivo percorso, della lunghezza di ca. 2 km, si dipana all’interno delle gallerie sotterranee in cui è possibile ammirare l’affascinante sce-nario naturale delle diverse formazioni geologiche, dal bianco accecante della calcite al nero assoluto del manganese. Il secondo propone una vera e propria avventura tra ponti tibetani, passerelle tirolesi e scale a pioli, attrezzati nelle sedi un tempo adibite al crivello, alla laveria e al forno (per la partecipazione a quest’ultima formula è necessario consultare le informazioni riportate nel sito). Entrambe le opzioni prevedono l’obbligo di scarponi da trekking o stivali di gomma mentre i caschi di protezione con luce individuale e le cerate sono forniti dall’ente gestore.

Collezione degli usi, costumi e tradizioni di CollioVia Trento, c/o Centro Congressi

www.viverelanostrastoria.it •Aperturaprevistainagosto2014

La nuova struttura nascerà per volontà dell’Associazione cultu-rale “Vivere la nostra storia. Col-lio, S. Colombano e Memmo”, istituita da un gruppo di colliensi con lo scopo di promuovere e va-lorizzare la cultura e le tradizioni locali, in collaborazione con il Comune di Collio e il Museo della Guerra Bianca in Adamello di Temù.La collezione sarà esposta in alcuni locali del Centro Congressi messo a disposizione dall’Amministrazione comunale e saranno presentati minerali, fotografie storiche, attrezzature legate alla storia dello sci, antichi strumenti di lavoro e costumi tradizionali, già oggetto della mo-stra “Terra di confine. Collio e il suo territorio nella Grande Guerra”, allestita nell’agosto 2012 in occasione del 50º anniversario del CAI di Collio.Per approfondimenti relativi ai percorsi storico-naturalistici nel Comune di Collio connessi al primo conflitto mondiale, si rimanda al paragrafo dedicato a “I luoghi della Grande storia” a p. 25.

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Nota come la più importante miniera italiana per l’estrazione della si-derite, ossia del minerale di ferro, chiuse definitivamente nel 1984, in seguito alla progressiva recessione dell’attività estrattiva a partire dagli anni Trenta. All’inizio degli anni Duemila, la sede entrò nel Sistema val-trumplino arricchendo la complessiva offerta museale della “Via del ferro e delle miniere in Valtrompia”.All’interno è oggi possibile compiere due appassionanti itinerari esplora-tivi e conoscitivi: il “Trekking minerario” e “Miniera Avventura”. Il primo suggestivo percorso, della lunghezza di ca. 2 km, si dipana all’interno delle gallerie sotterranee in cui è possibile ammirare l’affascinante sce-nario naturale delle diverse formazioni geologiche, dal bianco accecante della calcite al nero assoluto del manganese. Il secondo propone una vera e propria avventura tra ponti tibetani, passerelle tirolesi e scale a pioli, attrezzati nelle sedi un tempo adibite al crivello, alla laveria e al forno (per la partecipazione a quest’ultima formula è necessario consultare le informazioni riportate nel sito). Entrambe le opzioni prevedono l’obbligo di scarponi da trekking o stivali di gomma mentre i caschi di protezione con luce individuale e le cerate sono forniti dall’ente gestore.

Collezione degli usi, costumi e tradizioni di CollioVia Trento, c/o Centro Congressi

www.viverelanostrastoria.it •Aperturaprevistainagosto2014

La nuova struttura nascerà per volontà dell’Associazione cultu-rale “Vivere la nostra storia. Col-lio, S. Colombano e Memmo”, istituita da un gruppo di colliensi con lo scopo di promuovere e va-lorizzare la cultura e le tradizioni locali, in collaborazione con il Comune di Collio e il Museo della Guerra Bianca in Adamello di Temù.La collezione sarà esposta in alcuni locali del Centro Congressi messo a disposizione dall’Amministrazione comunale e saranno presentati minerali, fotografie storiche, attrezzature legate alla storia dello sci, antichi strumenti di lavoro e costumi tradizionali, già oggetto della mo-stra “Terra di confine. Collio e il suo territorio nella Grande Guerra”, allestita nell’agosto 2012 in occasione del 50º anniversario del CAI di Collio.Per approfondimenti relativi ai percorsi storico-naturalistici nel Comune di Collio connessi al primo conflitto mondiale, si rimanda al paragrafo dedicato a “I luoghi della Grande storia” a p. 25.

Borgo del Maglio di Ome Via Maglio, 51 – 25050 Ome

Info e prenotazioni: 030 [email protected]://cultura.valletrompia.it/musei•Apertomarzo,ottobree

novembre: Sa 10-12, Do e Fest. 15-17; aprile-settembre: Sa, Do e Fest. 10-12 e 15-18

•Tuttiigiorni,suprenotazione,disponibilità di percorsi guidati e attività educative

•Parzialmenteagibileaidiversamente abili

•Ingressoapagamento

Il borgo è situato sul confine meridionale del Comune di Ome ed è at-traversato dalla roggia Molinaria che muoveva le ruote di un maglio da ferro risalente al XV secolo. Il luogo conserva tuttora immutato il suggestivo aspetto che lo caratterizza fin dall’origine; offre oggi al visitatore l’incanto di scoprire l’antico Maglio Averoldi e la preziosa raccolta museale cu-stodita nella Casa Museo Pietro Malossi, formalmente riconosciuta da Regione Lombardia. La visita inizia nell’edificio che accoglie l’antica fucina e che vide come ultimo maestro artigiano Andrea Averoldi, con il maglio e la ruota idraulica, il piano utilizzato per il deposito di legna e carbone, uno spazio espositivo al secondo piano e il laboratorio ludico didattico.Il visitatore prosegue poi negli ambienti della Casa Museo dove le preziose raccolte di Pietro Malossi, scomparso nel 2000, attendono di essere ammi-rate con quello spirito di cui lo stesso si era fatto interprete nel collezionare, tra gli altri, dipinti, incisioni, bronzetti, avori e miniature. In sintonia con le inclinazioni culturali dell’antiquario, ai due piani della Casa Museo ampie sale sono riservate a mostre temporanee ed eventi, mentre al celebre inci-sore Francesco Gino Medici è dedicato uno spazio permanente.Oltre ai tradizionali percorsi guidati è possibile prenotare una visita con gli eredi dei “bruzafer” impegnati a battere il metallo al suono cupo e potente del pesante maglio.Come per la collezione del Museo I Magli di Sarezzo, la campagna catalo-grafica dei beni mobili conservati in questa sede ha prodotto 914 schede corredate da 1.087 immagini consultabili accedendo al sito web della Re-gione Lombardia www.lombardiabeniculturali.it/benietnoantropologici.

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LE SEDIESPOSITIVE

Tra gli edifici civili rilevanti presenti in val-le, numerosi sono quelli destinati ad ospi-tare esposizioni temporanee d’arte, mostre ed eventi a carattere culturale, scientifico e educativo. Sebbene l’utilizzo di tali spa-zi sia disciplinato da appositi regolamenti che ne definiscono le modalità di utilizzo, le iniziative continuativamente proposte dai Comuni rappresentano un’ottima occasio-ne per visitare veri e propri “contenitori” di eccellenza: dalla “Festa del Volontariato” presso Villa Glisenti a Villa Carcina, al “Pre-mio di pittura” ospitato in Palazzo Avoga-dro a Sarezzo fino alla “Torre delle favole” nella Torre Avogadro di Lumezzane, un’ini-ziativa che attraverso la contaminazione di linguaggi artistici diversi e una ricca propo-sta bibliografica ruota ogni anno intorno a una fiaba della tradizione classica.

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Palazzo AvogadroVia Gremone, 2, fraz. Zanano – 25068 Sarezzo

Info: 030 [email protected]•Apertosuprenotazione•Agibileaidiversamenteabili

Il palazzo attuale è il risultato di numerosi ampliamenti che in par-te hanno snaturato l’originaria struttura medievale ed è compo-sto da due corpi di fabbrica: quel-lo a nord, più antico, comprende la casa torre e conserva la struttura medievale; quello a sud, più tardo, è stato compromesso dagli interventi di ristrutturazione risalenti agli anni Settanta del Novecento.All’interno, al piano superiore, il palazzo presenta alcune sale molto inte-ressanti dal punto di vista artistico. Tra esse si segnala il primo salone a destra, affrescato tra il XIV e il XV secolo con la rievocazione allegorica di un episodio realmente accaduto in Valle Trompia tra Guelfi e Ghibellini, in cui una schiera di orsi neri armati (allegoria dei Guelfi) affronta una schiera di orsi bianchi pure armati (allegoria dei Ghibellini). Nello stesso salone si osservano inoltre una Madonna in trono con Gesù Bambino e S. Martino vescovo, entrambi del Quattrocento, e un S. Girolamo del 1474.La sede, di proprietà del Comune, ospita abitualmente il “Premio di pit-tura” organizzato ogni anno dal Comune di Sarezzo.

Torre AvogadroVia Torre/ via Caduti – 25065 Lumezzane Pieve

Info: 030 8929250/[email protected] •Apertosoloinoccasionedimanifestazioni•Nonagibileaidiversamenteabili

Situata sull’altura al centro di Lumezzane Pieve, da cui si domi-na la valle, la torre è di impianto quattrocentesco e fu presidio de-gli Avogadro, signori di Lumezza-ne dal 1427. L’edificio, di severo impianto fortificato, era circon-dato da un fossato con acqua ricavata dal torrente Regnone e l’ingresso doveva essere dotato di ponte levatoio. Nel 1706 la torre fu sottoposta a

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radicali lavori di restauro compresa la realizzazione delle lesene in pietra locale sulle facciate (4 per parte), del cornicione e del lanternino sul tetto distrutto nel XIX secolo. All’interno la zona del seminterrato era adibita a prigione; fuori terra si elevano tre piani voltati più il sottotetto, mentre al piano nobile si è conservato un ambiente a doppia altezza. All’esterno fino all’Ottocento esistevano dei poggioli ora non più esistenti.La torre fu proprietà dei Lechi, dei Facchinetti e degli Zani e fu acqui-stata dal Comune nel 1865. Dopo essere stata adibita a sede degli uffici comunali e delle scuole elementari, è ora sede espositiva.

Villa GlisentiVia Italia, 68, fraz. Carcina – 25069 Villa Carcina

Info: 030 8984304 [email protected]•Apertosoloinoccasionedi

manifestazioni•Agibileaidiversamenteabili

La residenza padronale venne costruita nei primi anni del Nove-cento su progetto del costruttore Cassa di Cogozzo per la famiglia Glisenti, che nel 1859 aveva fon-dato a Carcina l’officina metallurgica Francesco Glisenti, nota per avere ottenuto importanti ordinativi statali di armi, proiettili e granate, grazie anche all’appoggio di Giuseppe Zanardelli. In ordine di tempo, l’ultimo contributo dei Glisenti alla promozione socio-culturale del Comune fu la cessione della villa, caratterizzata da linee architettoniche ordinatamen-te distribuite in tre blocchi accorpati da un blocco centrale di tre piani, il cui sottotetto è attualmente adibito a sede conservativa dell’archivio storico del Comune.L’edificio spicca sullo sfondo di un declivio pedemontano di considere-vole effetto scenografico completato dall’abbraccio delle preziose es-

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radicali lavori di restauro compresa la realizzazione delle lesene in pietra locale sulle facciate (4 per parte), del cornicione e del lanternino sul tetto distrutto nel XIX secolo. All’interno la zona del seminterrato era adibita a prigione; fuori terra si elevano tre piani voltati più il sottotetto, mentre al piano nobile si è conservato un ambiente a doppia altezza. All’esterno fino all’Ottocento esistevano dei poggioli ora non più esistenti.La torre fu proprietà dei Lechi, dei Facchinetti e degli Zani e fu acqui-stata dal Comune nel 1865. Dopo essere stata adibita a sede degli uffici comunali e delle scuole elementari, è ora sede espositiva.

Villa GlisentiVia Italia, 68, fraz. Carcina – 25069 Villa Carcina

Info: 030 8984304 [email protected]•Apertosoloinoccasionedi

manifestazioni•Agibileaidiversamenteabili

La residenza padronale venne costruita nei primi anni del Nove-cento su progetto del costruttore Cassa di Cogozzo per la famiglia Glisenti, che nel 1859 aveva fon-dato a Carcina l’officina metallurgica Francesco Glisenti, nota per avere ottenuto importanti ordinativi statali di armi, proiettili e granate, grazie anche all’appoggio di Giuseppe Zanardelli. In ordine di tempo, l’ultimo contributo dei Glisenti alla promozione socio-culturale del Comune fu la cessione della villa, caratterizzata da linee architettoniche ordinatamen-te distribuite in tre blocchi accorpati da un blocco centrale di tre piani, il cui sottotetto è attualmente adibito a sede conservativa dell’archivio storico del Comune.L’edificio spicca sullo sfondo di un declivio pedemontano di considere-vole effetto scenografico completato dall’abbraccio delle preziose es-

senze del parco e da alberi monumentali. Inaugurata nel 1989, la villa ha accolto per lungo tempo la biblioteca comunale ed è ora adibita a sede di mostre e iniziative culturali.

Torre “romana”sede della Fondazione Angelo CanossiCentro culturale Prof. Aldo Cibaldi Via Roma, loc. Castello – 25061 Bovegno

Info: 348 7672193 •Apertosoloinoccasione

di manifestazioni o su appuntamento

•Nonagibileaidiversamenteabili

Istituita nel 1996 con finalità di ricerca, documentazione e studio delle tradizioni e del patrimonio culturale bresciani, la Fondazio-ne ha assorbito e dato continuità alla Istituzione A. Canossi nata per volontà dell’allora parroco di Bovegno, mons. Francesco Berto-li, e del professor Aldo Cibaldi, discepolo del Canossi, dopo la morte del poeta bresciano, avvenuta il 9 ottobre 1943.L’istituzione ha sede nel centro del paese in località Castello, in una torre tradizionalmente denominata “romana” sebbene di epoca me-dievale, caratterizzata da una base quadrata e ridotta in altezza a se-guito della caduta della parte superiore avvenuta il 10 luglio 1642.Costruita con conci regolari di verrucano lombardo, la sede ospita a piano terra uno spazio adibito a mostre e iniziative culturali mentre i tre piani superiori vengono attualmente utilizzati come deposito.

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Oltre alle singole sedi museali, il Sistema, in collaborazione con l’Associazione Eco-museo, offre la possibilità di visitare beni, percorsi e itinerari che si sviluppano su un ambito sovraccomunale, relativi al patrimo-nio dell’archeologia industriale, ambienta-le, storico-naturalistico e storico-artistico.

Si è voluto inoltre arricchire la pubblicazio-ne con una selezione di oltre 100 siti di in-teresse, tra cui i luoghi della Grande storia, chiese, pievi, santuari, torri, rocche, castelli, ville, palazzi, siti archeologici e ponti che, sebbene in parte visitabili solo esternamen-te, rappresentano mete di grande interesse per leggere le pagine della storia locale.

LA VALLEDA SCOPRIRE

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i percorsi dell’ecomuseo di valle trompia.montagna e industria

Dalle porte della città al passo Maniva la Valle Trompia offre scenari sug-gestivi, opportunità escursionistiche e motivi di interesse naturalistico. Spesso infatti i sentieri ripercorrono gli antichi itinerari dell’economia e della cultura di montagna della quale non è raro individuare le tracce, come per il Sentiero dei Carbonai di Pezzaze, con le tipiche piccole radure pianeggianti utilizzate per la produzione del carbon di legna o le vie dei cacciatori con i roccoli. I 6 percorsi descritti di seguito sono attrezzati in loco con pannelli illustrativi e segnaletica coordinati.

Sentiero Il Castagneto da frutto Casa della Natura (ex ovile Rampinelli) Loc. Recolt – 25073 Bovezzo

Info e prenotazioni: 370 [email protected]•Apertotuttol’anno•Tuttiigiorni,suprenotazione,

disponibilità di percorsi guidati a pagamento e attività educative

•Ingressolibero

Il marroneto è inserito in un’area che propone diversi aspetti del trattamento da parte dell’uomo del versante montano: dalla selvicoltura al terrazzamento del pendio per la coltivazione di cereali e del vigneto, compresa la coltura del marrone da frutto, che si distingue dalla casta-gna principalmente per il gusto più dolce e profumato. Questa località, sita sulle pendici più prossime a Brescia del Monte Spina nella Valle del Garza, in assoluto la zona castanicola più importante della Lombardia, è di proprietà comunale e ospita una casa del Gruppo Italiano Amici della Natura che gestisce case di vacanze in numerosi luoghi italiani. L’intera area è aperta al pubblico e collegata con itinerari CAI.

Sentiero I doni del bosco di Sarezzo Via M. d’Azeglio, loc. Cagnaghe – 25068 Sarezzo Presso la fattoria didattica Catena Rossa

Info e prenotazioni: 030 8337495;333 [email protected];[email protected]•Periododivisitaconsigliato:

marzo-novembre•Tuttiigiorni,suprenotazione,

disponibilità di percorsi guidati e attività educative

•Ingressoapagamento

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Al centro di una delle aree più industrializzate della provincia di Brescia, sorge una collina boscosa, un tempo residenza della nobile famiglia Mon-tini e ora sede dell’azienda agricola Catena Rossa, dedita alla diffusione della conoscenza dei prodotti spontanei del prato e del bosco. Quest’ulti-mo, tipico della collina più fresca, è ricco di carpini bianchi, pioppi, frassini maggiori e ornielli. Il percorso nel bosco si sviluppa per ca. 600 mt attorno a una grande dolina costeggiata da prati e può essere affrontato solo con la guida dell’azienda, produttrice di erbe officinali, miele e piccoli frutti. Per i più piccoli la visita consente di avvicinare alcuni animali allevati in loco, tra cui api, daini, animali da cortile e struzzi. Sono inoltre disponibili altri servizi, quali area camping, area pic-nic e alloggio agrituristico.

Sentiero delle Sorgenti e dei Lupi di Polaveno Loc. Val Saino – ingresso loc. Gombio – 25060 Polaveno

Info e prenotazioni: 030 8337495 [email protected]•Periododivisitaconsigliato:

marzo-ottobre•Tuttiigiorni,suprenotazione,

disponibilità di percorsi guidati a pagamento e attività educative

•Ingressolibero

Tipica valle di formazione fluviale, la Val Saino è percorsa da un torrente dal regime irregolare. Presso le sorgenti è tuttora possibile osservare sala-mandre, rane, girini, insetti acquatici e le tracce dei cinghiali che frequen-tano l’area per abbeverarsi. La difficoltà di accedervi con mezzi motorizzati ha ostacolato negli ultimi decenni il taglio del bosco favorendo lo sviluppo di alberi maestosi. I sentieri della valle erano percorsi anche dai cacciatori e dai carbonai, a testimonianza dei quali restano alcune aie carbonili, una delle quali allestita in una carbonaia dimostrativa. Di particolare interesse è la presenza di “loére”, termine dialettale che indica le trappole per cat-turare i lupi, documentate in zona fino alla fine dell’Ottocento. Nel tratto superiore del percorso alcuni pannelli offrono informazioni e propongono giochi per conoscere meglio tradizioni e leggende locali sui lupi.

Sentiero delle fasce fitoclimatiche di Gardone V.T. Loc. Caregno – 25063 Gardone V.T. presso la Casa Vacanze Stallino

Info e prenotazioni: 030 8337495; 346 [email protected]•Periododivisitaconsigliato:marzo-ottobre•Tuttiigiorni,suprenotazione,disponibilità di percorsi guidati e attività educative•Ingressoapagamento

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Al centro di una delle aree più industrializzate della provincia di Brescia, sorge una collina boscosa, un tempo residenza della nobile famiglia Mon-tini e ora sede dell’azienda agricola Catena Rossa, dedita alla diffusione della conoscenza dei prodotti spontanei del prato e del bosco. Quest’ulti-mo, tipico della collina più fresca, è ricco di carpini bianchi, pioppi, frassini maggiori e ornielli. Il percorso nel bosco si sviluppa per ca. 600 mt attorno a una grande dolina costeggiata da prati e può essere affrontato solo con la guida dell’azienda, produttrice di erbe officinali, miele e piccoli frutti. Per i più piccoli la visita consente di avvicinare alcuni animali allevati in loco, tra cui api, daini, animali da cortile e struzzi. Sono inoltre disponibili altri servizi, quali area camping, area pic-nic e alloggio agrituristico.

Sentiero delle Sorgenti e dei Lupi di Polaveno Loc. Val Saino – ingresso loc. Gombio – 25060 Polaveno

Info e prenotazioni: 030 8337495 [email protected]•Periododivisitaconsigliato:

marzo-ottobre•Tuttiigiorni,suprenotazione,

disponibilità di percorsi guidati a pagamento e attività educative

•Ingressolibero

Tipica valle di formazione fluviale, la Val Saino è percorsa da un torrente dal regime irregolare. Presso le sorgenti è tuttora possibile osservare sala-mandre, rane, girini, insetti acquatici e le tracce dei cinghiali che frequen-tano l’area per abbeverarsi. La difficoltà di accedervi con mezzi motorizzati ha ostacolato negli ultimi decenni il taglio del bosco favorendo lo sviluppo di alberi maestosi. I sentieri della valle erano percorsi anche dai cacciatori e dai carbonai, a testimonianza dei quali restano alcune aie carbonili, una delle quali allestita in una carbonaia dimostrativa. Di particolare interesse è la presenza di “loére”, termine dialettale che indica le trappole per cat-turare i lupi, documentate in zona fino alla fine dell’Ottocento. Nel tratto superiore del percorso alcuni pannelli offrono informazioni e propongono giochi per conoscere meglio tradizioni e leggende locali sui lupi.

Sentiero delle fasce fitoclimatiche di Gardone V.T. Loc. Caregno – 25063 Gardone V.T. presso la Casa Vacanze Stallino

Info e prenotazioni: 030 8337495; 346 [email protected]•Periododivisitaconsigliato:marzo-ottobre•Tuttiigiorni,suprenotazione,disponibilità di percorsi guidati e attività educative•Ingressoapagamento

L’unicità di questo Sentiero è rap-presentata dall’allestimento delle specie forestali che seguono l’an-damento altitudinale e latitudinale delle fasce fitoclimatiche. All’inizio del tracciato si incontra la fascia del Castanetum, connotata dalla presenza del castagno, oltre che di carpini, querce e frassini. Dopo una breve salita si raggiunge l’area del Fagetum, che comprende faggi, betulle e aceri. Oltrepassata una piccola area di sosta si giunge alla fascia del Picetum, connotata dall’abete rosso. Nella parte più alta del percorso è allestita infine la fascia dell’Alpinetum dove le piante si trovano allo stato arbustivo alternate a vaste aree di pascolo. Il Sentiero segue un percorso ad anello che si sviluppa per circa 400 mt di lunghezza con circa 30 mt di dislivello. La Casa Vacanze Stallino, che ospita 33 posti letto, mette a disposizione sale comuni, spazi di lavoro e molto verde a chiunque voglia concedersi una breve pausa.

Sentiero Val delle Melle e Molino di Marmentino Loc. Molino – 25060 Marmentino

Info e prenotazioni: 030 8337495;338 [email protected];[email protected]•Periododivisitaconsigliato:

marzo-ottobre•Tuttiigiorni,suprenotazione,

disponibilità di percorsi guidati a pagamento e attività educative

•Ingressolibero

Dall’andamento quasi pianeggiante, l’area è caratterizzata dalla presenza di numerosi ruscelli e torrenti (da cui il toponimo Val delle Melle) e dai resti dell’antica seriola del molino cinquecentesco, il cui restauro è terminato nel 2013 e per il quale un progetto di valorizza-zione prevede la realizzazione di un centro culturale e turistico entro la primavera 2014, gestito dall’Associazione valtrumplina Versanti. Ancora oggi, in numerosi punti della valle, sono ben visibili aie car-bonili e calchere. Oltre al bosco trovano dimora specifiche tipologie vegetali significative nell’organizzazione del paesaggio rurale, tra cui alberature di ripa e siepi stradali. La valle offre inoltre numerosi sen-tieri adatti a semplici passeggiate e all’escursionismo verso il Monte Ario, il Monte Palo, Pertica Alta e Mura. Il percorso si snoda per circa 2 km attorno ai 640 mt, con un picco a 700 mt in corrispondenza della località Acquanegra.

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Sentiero dei Carbonai di Pezzaze Loc. Val Cavallina – 25060 Pezzaze

Info e prenotazioni: 030 [email protected]•Periododivisitaconsigliato:

marzo-novembre•Tuttiigiorni,suprenotazione,

disponibilità di percorsi guidati a pagamento e attività educative

•Ingressolibero

Il Sentiero si snoda per circa 1 km lungo la Val Cavallina, in un territo-rio dove la produzione del carbone si è mantenuta viva fino agli anni Sessanta del Novecento. Suggestivi sentieri offrono all’osservazione resti di aie carbonili (“aiali”), baite e calchere (forni temporanei per la pro-duzione della calce), presso le quali pulsava una tradizione del lavoro in stretto rapporto con l’attività mineraria e metallurgica. Sia per il taglio dei boschi sia per la preparazione della legna e la carbonizzazione, il carbonaio viveva praticamente nel bosco tutto l’anno, trasferendosi con la famiglia nelle baite che venivano costruite vicino alle “aiali”.Il Sentiero dei Carbonai si sviluppa quasi pianeggiante attorno ai 670 mt e il percorso propriamente escursionistico prosegue fino alle pendici del Monte Guglielmo. Pannelli informativi e di gioco accompagnano la visita nel tratto attrezzato. Si segnala inoltre che all’ingresso del Sentie-ro vive Bruno Gipponi, proprietario di una collezione privata dedicata all’attività del bosco e alla produzione del carbone (possibilità di visita contattando il n. 030 920878).

altri percorsi naturalistici La Valle Trompia è divisa in tre fasce geologiche: quella calcarea nella bassa valle, quella intermedia dolomitica e vulcanica, e quella cristallina a nord. Quest’ultima compone il basamento cristallino delle valli bresciane e comprende le rocce più antiche della provincia, risalenti a più di 500 mi-lioni di anni fa. In base alle zone i sentieri permettono di conoscere il tipo di suolo e i paesaggi si presentano molto diversificati: dalle montagne arrotondate delle fasce calcaree, alle valli e ai versanti dirupati di quella dolomitica, fino ai blocchi metamorfosati della fascia più alta. Proprio per-correndo i sentieri si incontrano antichi insediamenti (cascine e malghe) che hanno profondamente connotato il territorio valtrumplino.

– Sentiero Tre Valli Bresciane “Silvano Cinelli” (Valle Trompia,

Valle Camonica e Valle Sabbia)– Nave, Lumezzane, Monte Con-

che (paesaggistico; sentiero CAI n. 381 inserito nel Sentiero Tre Valli)

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Sentiero dei Carbonai di Pezzaze Loc. Val Cavallina – 25060 Pezzaze

Info e prenotazioni: 030 [email protected]•Periododivisitaconsigliato:

marzo-novembre•Tuttiigiorni,suprenotazione,

disponibilità di percorsi guidati a pagamento e attività educative

•Ingressolibero

Il Sentiero si snoda per circa 1 km lungo la Val Cavallina, in un territo-rio dove la produzione del carbone si è mantenuta viva fino agli anni Sessanta del Novecento. Suggestivi sentieri offrono all’osservazione resti di aie carbonili (“aiali”), baite e calchere (forni temporanei per la pro-duzione della calce), presso le quali pulsava una tradizione del lavoro in stretto rapporto con l’attività mineraria e metallurgica. Sia per il taglio dei boschi sia per la preparazione della legna e la carbonizzazione, il carbonaio viveva praticamente nel bosco tutto l’anno, trasferendosi con la famiglia nelle baite che venivano costruite vicino alle “aiali”.Il Sentiero dei Carbonai si sviluppa quasi pianeggiante attorno ai 670 mt e il percorso propriamente escursionistico prosegue fino alle pendici del Monte Guglielmo. Pannelli informativi e di gioco accompagnano la visita nel tratto attrezzato. Si segnala inoltre che all’ingresso del Sentie-ro vive Bruno Gipponi, proprietario di una collezione privata dedicata all’attività del bosco e alla produzione del carbone (possibilità di visita contattando il n. 030 920878).

altri percorsi naturalistici La Valle Trompia è divisa in tre fasce geologiche: quella calcarea nella bassa valle, quella intermedia dolomitica e vulcanica, e quella cristallina a nord. Quest’ultima compone il basamento cristallino delle valli bresciane e comprende le rocce più antiche della provincia, risalenti a più di 500 mi-lioni di anni fa. In base alle zone i sentieri permettono di conoscere il tipo di suolo e i paesaggi si presentano molto diversificati: dalle montagne arrotondate delle fasce calcaree, alle valli e ai versanti dirupati di quella dolomitica, fino ai blocchi metamorfosati della fascia più alta. Proprio per-correndo i sentieri si incontrano antichi insediamenti (cascine e malghe) che hanno profondamente connotato il territorio valtrumplino.

– Sentiero Tre Valli Bresciane “Silvano Cinelli” (Valle Trompia,

Valle Camonica e Valle Sabbia)– Nave, Lumezzane, Monte Con-

che (paesaggistico; sentiero CAI n. 381 inserito nel Sentiero Tre Valli)

– Concesio, Sentiero San Velgio (con chiesetta medievale; sentiero D-304)

– Ome, Valle di Ome, loc. Paradiso, Orto botanico delle conifere coltiva-te (tel. 030 652025; www.comune.ome.bs.it alla voce “Percorsi della natura”)

– Gardone V.T., Valle di Inzino (forra dolomitica; sentiero CAI n. 315)– Gardone V.T., Marcheno, Tavernole s/M, Sentiero Caregno-Stalletti-

Monte Guglielmo (etnografico; sentiero CAI n. 318)– Marcheno, via Madonnina 26, ricostruzione di un villaggio prei-

storico presso la scuola elementare “Tito Speri”– Lodrino, Valle del Lembrio (pista ciclo-pedonale Lodrino-Casto-Alone)– Marmentino, loc. Pian del Bene (paesaggistico; sentiero CAI n. 446)– Bovegno, fraz. Graticelle (area Ersaf con bivacco; sentiero CAI n. 339)

i luoghi della grande storia

Dichiarata zona di guerra il 23 maggio 1915, la provincia di Brescia visse le vicende subite da tutti quei territori che costituivano l’immediata retrovia del fronte. Anche in valle è possibile individuare due fasce ben precise di attività bellica: la parte più settentrionale con Collio, compresa nell’area del cosid-detto “Sbarramento delle Giudicarie” e la media valle, con i suoi impianti produttivi di tipo armiero e di supporto. Anche durante il secondo conflitto mondiale i monti valtrumplini, furono teatro d’azione di gruppi partigiani e ribelli. I “Sentieri della Resistenza” costituiscono un importante volano turi-stico-escursionistico nato per onorare la memoria dei fatti per i quali la città e la provincia di Brescia furono insignite della Medaglia d’argento al Valore militare partigiano. Le celebrazioni dedicate al centenario del primo conflit-to mondiale sono state l’occasione per allestire la Mostra quadriennale Grande Guerra “Araldo Piotti e Fausta Melzani”, ospitata dal 2014 al 2019 nella chiesetta degli Alpini in via Maniva 114 a Collio V.T. L’iniziativa, curata dalla Pro loco di Collio e APT Le Valle Bresciane, con la collaborazione del comune valtrumplino, è intitolata ai genitori del collezionista, e per 4 anni presenterà al pubblico numerosi reperti bellici, tra cui divise dei flammieri italiani, buffetteria, fotografie e documenti d’epoca.

I sentieri della Guerra– Villa Carcina, fraz. Carcina,

Monte Palosso (cima; piazza-forte utilizzata nel I conflitto mondiale con 4 postazioni di artiglieria recentemente recuperato)

– Gardone V.T., loc. Domaro, 952 mt slm (postazioni del I e II conflitto mondiale)

– Gardone V.T., loc. Anveno (cima; postazione del I conflitto mondiale)– Collio e Bovegno, Sentiero della Guerra Bianca (Sentiero Tre Valli Ma-

niva per 7 Crocette oppure sentiero CAI 80VT)– Collio e Anfo, Strada del Baremone (I conflitto mondiale; Maniva-Anfo,

strada carrozzabile CAI n. 443VT).

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Itinerari escursionisticidella Resistenza bresciana– Brione, Villa Carcina, Concesio, Ome, Gussago:

loc. Magnoli, Sella dell’Oca e Quadrone (lungo il Sentiero Tre Valli, 3 km ca.; tempo di percorren-za: 1 ora)

– Brescia e Nave: Sentiero “Brigata Fiamme Verdi Dieci Giornate” (9 km ca.; tempo di percorrenza: 2,15 ore)

– Agnosine e Lumezzane: “Sentiero Tranquillo Bianchi e Caduti per la Libertà” (36 km ca., 18+18; tempo di percorrenza: 12 ore, 6+6)

– Marcheno: Sentiero Valle Vandeno (sentiero CAI n. 361; 4 km ca.; tem-po di percorrenza: 3 ore)

– Marcheno: Sentiero “122ª Brigata Garibaldi” (21 km ca.; tempo di percorrenza: 7,30 ore)

– Collio, Sentiero “Brigata Fiamme Verdi – Ermanno Margheriti” (25 km ca.; tempo di percorrenza: 8 ore)

– Lavenone, Bagolino e Collio: Sentiero “Brigata Fiamme Verdi Giacomo Perlasca” (24+16 km ca.; tempo di percorrenza: 9+5 ore)

– Lavenone, Bagolino e Collio: Sentiero del “Corno Barzò” (3 km ca.; tempo di percorrenza: 1 ora)

i roccoli “monumentali” Simbolo dell’antica tradizione dell’aucupio, ovvero la tecnica di caccia agli uccelli di piccole dimensioni, i roccoli rappresentano uno dei segni distintivi della valle intrisa della tradizione venatoria, un’attività che da sempre riveste un ruolo importante nella vita socio-economica del terri-torio valtrumplino. I roccoli si presentano infatti come veri e propri monu-menti arborei di un’architettura spontanea che ancora oggi caratterizza il paesaggio rurale e la toponomastica locali.

– Bovegno, Roccolo Canalotti (inizio sec. XX, 1.450 mt slm)– Brione, Uccellanda Magnoli (inizio sec. XVIII, 800 mt slm)– Collio, Roccolo Cero (inizio sec. XIX, 1.430 mt slm)– Gardone V.T., Roccolo Milani (inizio sec. XVIII, 1.030 mt slm)– Lodrino, Passata Valazzo (inizio sec. XIX, 1.185 mt slm)– Sarezzo, Passata del Bus (inizio sec. XIX, 1.280 mt slm)– Lumezzane, Uccellanda Casello (metà sec. XVII, 1.300 mt slm)– Marcheno, Roccolo Ronco (ini-

zio sec. XVIII, 770 mt slm)– Nave, Roccolo del Gas (inizio

sec. XIX, 420 mt slm)– Pezzaze, Roccolo Salezzo (fine

sec. XVIII, 1.390 mt slm)– Tavernole s/M., Roccolo Ponto-

gna (sec. XVIII, 1.320 m slm)– Villa Carcina, Roccolo Pelizzari

(inizio sec. XIX, 740 mt slm)

Marcheno, sentieroValle Vandeno

Gardone V.T., Roccolo Milani

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i luoghi del lavoro

Il mondo delle miniere è scomparso e con esso il mondo degli antichi artigiani valtrumplini; sono scomparse le fucine, i magli idraulici, le incu-dini, le forge. Seguendo questo itinerario il visitatore avrà la possibilità di affiancare alla visita delle sedi museali quella, anche se spesso solo in esterno, dei numerosi luoghi che nei secoli hanno contribuito a tracciare la storia della valle e indispensabili per scoprire storie non scritte ma non dimenticate. L’itinerario segue la cosiddetta “Via del ferro” fatta di racconti e tradizioni del lavoro.

– Caino, Fucina di Ponte Tegolo con annessa Casa dello spadaio, via Fucina, 9 (secc. XVI-XIX, visita esterna)

– Caino, loc. Follo, via Follo, antica fucina con annessi edifici (secc. XV-XVI, visita esterna)

– Nave, loc. Mitria, Cartiera Giustacchini (sec. XIX, visita esterna)– Villa Carcina, Cotonificio Bernocchi (secc. XIX-XX; case operaie, por-

tineria e ciminiera; visita esterna)– Sarezzo, loc. Crocevia, Calchere (sec. XIX, visita esterna con

pannelli informativi, restauro 2006)

– Ome, fraz. Valle, mulino anti-co medievale (sec. XV, visita esterna)

– Ome, loc. Martignago, antico opificio ex torchio (sec. XV, visita esterna)

– Marcheno, fraz. Brozzo, Cen-trale idroelettrica proprietà Ghidini (inizio sec. XX, visita esterna)

– Tavernole s/Mella, via Mella, antico mulino Pelizzari (sec. XVI, visita su richiesta: tel. 030 920505 Martino Pelizzari)

– Marmentino, Valle delle Melle, mulino (sec. XVI, accessibile dalla pri-mavera 2014)

– Pezzaze, loc. Stravignino, forni di torrefazione e silos (sec. XIX, visita esterna)

– Bovegno, loc. Castive, Miniera Alfredo (sec. XIX, visita esterna)– Bovegno, loc. Due Ponti, Cantiere Ester e Miniera Torgola (sec. XX,

visita esterna)– Bovegno, loc. Rassega, Centrale idroelettrica ex Enel (inizio sec. XX,

visita su richiesta: tel. 030 926198 oppure 349 7342805 Angelo Ta-boni)

– Bovegno, loc. Fucine, fucina di Angelo Taboni (sec. XIX, visita su ri-chiesta: tel. 030 926198 oppure 349 7342805 Angelo Taboni)

– Collio, fraz. S. Colombano, via Bondegno, silos della Miniera del Gallo (sec. XIX, visita esterna)

– Collio, fraz. Tizio, Mulino Fracassi (antico mulino ripristinato nel 1903, visita esterna)

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Contrariamente a quanto si è portati a pen-sare in considerazione della sua vocazione eminentemente industriale, la valle solcata dal Mella vanta un certo numero di eccel-lenze di carattere artistico che includono pittura, architettura e scultura. Il viaggio attraverso l’arte entra in maggior dettaglio riguardo alle testimonianze pittoriche, in quanto operarono sul territorio artisti del calibro di Romanino, Moretto, Pietro Scalvi-ni e altri celebri pennelli, senza tralasciare le architetture, che hanno segnato i secoli dal medioevo sino ai giorni nostri, tra cui chiese, santuari, torri, dimore nobiliari e antiche cascine. Tappe di un viaggio che si propone come una scoperta, o una risco-perta, dei piccoli tesori della Valle Trompia, meta di grande interesse per leggere le pa-gine di una storia non solo locale. I percorsi guidati segnalati di seguito comprendono 4 edifici di culto presso i quali è possibile prenotare una visita guidata.Come per la collezione del Museo I Magli di Sarezzo e del Museo Il Maglio Averol-di di Ome, nel biennio 2000-2001 è stata promossa dalla Comunità Montana di Valle Trompia, in collaborazione con l’Ammini-strazione provinciale, una campagna di ca-talogazione degli affreschi conservati negli edifici di culto che ha utilizzato il software SIRBeC, Sistema Informativo dei Beni Cultu-rali della Regione Lombardia. La campagna ha prodotto circa 1.000 schede corredate da altrettante immagini consultabili usufruen-do delle postazioni informatiche presso la sede gardonese del Sibca nel complesso conventuale di S. Maria degli Angeli, acces-sibile previa prenotazione.

I LUOGHI DEL SACROE DELL’ARTE

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percorsi guidati

Pieve della MitriaVia Pieve vecchia, loc. Pieve – 25075 Nave

Info e prenotazioni: 030 8337495 [email protected]://cultura.valletrompia.it/musei•Tuttiigiorni,suprenotazione,

disponibilità di percorsi guidati a pagamento e attività educative

•Ingressolibero Il magnifico complesso plebano della Mitria sorge sulla sponda sinistra del fiume Garza, all’im-bocco della “Valle delle cartiere”. Gli scavi archeologici condotti dal 1990 hanno permesso di ipotizza-re come l’attuale chiesa, soprae-levata e ampliata tra la seconda metà del XV secolo e l’inizio del XVI, sia stata costruita su pre-cedenti edifici cultuali risalenti all’epoca romana.La chiesa è uno straordinario esempio di tempio “a sala” di tradizione romanico-lombarda suddiviso in tre campate lungo le quali si ammira-no affreschi, per lo più votivi, che coprono un periodo compreso tra il XIV e il XVI secolo. Prezioso quello con i Santi Girolamo, Tommaso di Canterbury, Antonio di Padova che allontanano alcuni soldati (1516), in cui compare la più antica raffigurazione delle cartiere della valle. Tra gli autori si annoverano alcuni grandi maestri di scuola bresciana, tra cui Altobello Melone, discepolo del Romanino, Paolo da Caylina il Giovane e Vincenzo Civerchio.Recentemente alla chiesa è stato annesso un piccolo spazio esposi-tivo, in cui pannelli descrittivi e reperti archeologici emersi durante le campagne di scavo permettono di seguire le fasi evolutive dell’intero complesso.

Complesso conventuale di S. Maria degli AngeliVia S. Francesco d’Assisi – 25063 Gardone V.T.

Info e prenotazioni: 030 [email protected]://cultura.valletrompia.it/musei•Tuttiigiorni,suprenotazione,disponibilitàdipercorsiguidatia

pagamento e attività educative•Ingressolibero

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Il complesso, che comprende la basilica e l’annesso convento dei Frati Minori dell’Osservanza, fu eretto per volontà di S. Bernardino da Siena grazie a una donazione elargita dalla famiglia Avogadro nel 1442 e consacrato il 29 set-tembre 1513.L’interno è scandito da un’unica grande navata sul cui fianco sini-stro si aprono tre cappelle identi-che, mentre il presbiterio presenta un’estesa decorazione ad affresco che dalle volte scende fino alle pareti con scene legate al culto mariano, tra le quali spicca la lunetta centrale con la Madonna degli angeli, dipinta nel 1502. An-ticamente, dietro l’altare maggio-re troneggiava un grande polittico del Moretto smembrato tra Brera e il Louvre dopo le soppressioni napoleoniche.L’intervento decorativo all’interno dell’edificio include altri interventi pittorici riferibili alla prima metà del XVI secolo, oltre alla grande tela secentesca di Pompeo Ghitti che raffigura La Vergine, il Bambino e i santi Domenico e Caterina da Siena. Dal 2008 il complesso ospita gli uffici del Sibca, ai quali si affiancano una porzione di proprietà privata e la Sala del Cenacolo, adibita a sala conferenze e incontri. Il bel chiostro quattrocentesco contribuisce a mantenere viva la memoria dell’antica origine conventuale.

Chiesa di S. FilastrioVia IV Novembre, 43, loc. Pieve – 25060 Tavernole s/Mella

Info e prenotazioni: 030 8337495 [email protected]://cultura.valletrompia.it/musei•Tuttiigiorni, su prenotazione,

disponibilità di percorsi guidati a pagamento e attività educative

•Ingressolibero

All’interno del complesso cimite-riale di Tavernole è posta l’antica chiesa di S. Filastrio, vero e proprio complesso monumentale, data l’enti-tà degli spazi annessi che comprendono la chiesa e l’annessa cappella

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Il complesso, che comprende la basilica e l’annesso convento dei Frati Minori dell’Osservanza, fu eretto per volontà di S. Bernardino da Siena grazie a una donazione elargita dalla famiglia Avogadro nel 1442 e consacrato il 29 set-tembre 1513.L’interno è scandito da un’unica grande navata sul cui fianco sini-stro si aprono tre cappelle identi-che, mentre il presbiterio presenta un’estesa decorazione ad affresco che dalle volte scende fino alle pareti con scene legate al culto mariano, tra le quali spicca la lunetta centrale con la Madonna degli angeli, dipinta nel 1502. An-ticamente, dietro l’altare maggio-re troneggiava un grande polittico del Moretto smembrato tra Brera e il Louvre dopo le soppressioni napoleoniche.L’intervento decorativo all’interno dell’edificio include altri interventi pittorici riferibili alla prima metà del XVI secolo, oltre alla grande tela secentesca di Pompeo Ghitti che raffigura La Vergine, il Bambino e i santi Domenico e Caterina da Siena. Dal 2008 il complesso ospita gli uffici del Sibca, ai quali si affiancano una porzione di proprietà privata e la Sala del Cenacolo, adibita a sala conferenze e incontri. Il bel chiostro quattrocentesco contribuisce a mantenere viva la memoria dell’antica origine conventuale.

Chiesa di S. FilastrioVia IV Novembre, 43, loc. Pieve – 25060 Tavernole s/Mella

Info e prenotazioni: 030 8337495 [email protected]://cultura.valletrompia.it/musei•Tuttiigiorni, su prenotazione,

disponibilità di percorsi guidati a pagamento e attività educative

•Ingressolibero

All’interno del complesso cimite-riale di Tavernole è posta l’antica chiesa di S. Filastrio, vero e proprio complesso monumentale, data l’enti-tà degli spazi annessi che comprendono la chiesa e l’annessa cappella

cinta da una cancellata. Quest’ultima, una grande sala quadrangolare, conserva un pregevole ciclo pittorico del Quattrocento dedicato alla vita di S. Domenico, da attribuire alla bottega cremonese dei Bembo. Alla base degli affreschi sono sopravvissute numerose incisioni con invoca-zioni religiose e trascrizioni di defunti, che, sovrapposte per secoli, hanno dato vita a un singolare libro dei morti sull’intonaco dipinto. All’interno della chiesa il ricco ap-parato decorativo accosta nume-rosi affreschi devozionali risalenti al XV e al XVI secolo, tra cui la grande Ultima Cena quattrocen-tesca, che occupa l’intero registro inferiore della parete sinistra del-la prima campata, sopra la quale si conservano alcuni ex voto con la Madonna e santi, la Vergine in adorazione del Bambino, un santo vescovo e la mensa dell’altare in-teramente istoriata con stemmi nobiliari.

Santuario della Madonna di BovegnoLoc. Savenone – 25060 Pezzaze

Info e prenotazioni: 030 8337495 [email protected]://cultura.valletrompia.it/musei•Tuttiigiorni,suprenotazione,

disponibilità di percorsi guidati a pagamento e attività educative

•Ingressolibero Il santuario mariano, forse il più celebre della valle, sorge arroccato sul versante della montagna verso la strada che conduce a Bovegno, in corrispondenza del punto in cui nel 1527 la Vergine apparve alla giovane Maria Amadini.Sebbene il complesso insista geo-graficamente sul Comune di Pez-zaze, l’amministrazione spirituale compete alla parrocchia della pieve di Bovegno.Varcato il portale barocco, simile a quello che introduce al santuario del-la Madonnina di Marcheno, le pareti del tempio si presentano rivestite di un ricco apparato decorativo eseguito nel 1948 da Vittorio Trainini. Appartengono invece alla decorazione settecentesca i medaglioni nelle volte del transetto, mentre un gusto puramente neoclassico caratterizza gli altari realizzati in marmi policromi e scagliola.

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È frutto dell’impegno del pittore iseano Domenico Voltolini la tela votiva del 1707 che ritrae la Valtrompia armata che venera la Vergine della Misericordia a fianco della bella Assunta di Tommaso Bona e dei teleri di Stefano Geroldi degli anni Settanta del Settecento. Si segnalano infine lo splendido bancone dei Boscaì in sagrestia e l’altrettanto pregevole bancone con calicera dell’inizio del XVIII secolo.

chiese, pievi e santuari

– Bovezzo, Santuario di S. Onofrio (sec. XV; affreschi di Romanino e V. Foppa)– Nave, loc. Conche, Eremo di S. Maria della Misericordia (secc. XV-

XVII)– Caino, Santuario di S. Maria Addolorata o Madonna delle Fontane

(sec. XVIII)– Collebeato, Santuario di S. Maria del Patrocinio o della Madonna della

Calvarola (sec. XVIII; affreschi di P. Scalvini)– Concesio, fraz. S. Vigilio, Santuario di S. Maria della Stella (secc. XVI-

XVII; tele di Romanino, A. Gandino, G. Cossali)– Concesio, fraz. S. Andrea, Chiesa di S. Andrea vetere (secc. XVI-XVII;

opera di O. Amigoni)– Villa Carcina, loc. Pregno, Chiesa di S. Antonio di Padova (sec. XVIII;

tela di F. Paglia) – Brione, Chiesa parrocchiale di S. Zenone (sec. XX; tela di G. Cossali)– Sarezzo, Santuario di S. Emiliano della Corna (secc. XIII-XVIII; statue

attr. a C. Zamara, opera di G.B. Botti)– Sarezzo, loc. Noboli, Chiesa di S. Bernardino da Siena (secc. XVI-XVII;

pala di P. Marone)– Sarezzo, Chiesa parrocchiale dei Ss. Faustino e Giovita (sec. XVII, tele

di Moretto, F. Paglia, V. Trainini)– Polaveno, Chiesa di S. Maria del Giogo (inizio sec. XIV; affreschi secc. XIV-XVI)– Ome, loc. Cerezzata, Santuario

di S. Maria dell’Avello (secc. XII-XIII; affreschi sec. XVI)

– Ome, Chiesa di S. Michele (sec. XV; affreschi secc. XV-XVI)

– Lumezzane, loc. Premiano, Chiesa di S. Maria della Neve (sec. XVIII; opere di P. Scalvini)

– Lumezzane Pieve, Eremo di S. Bernardo (affreschi sec. XVI)

– Gardone V.T., Chiesa parrocchiale di S. Marco (sec. XVI; altare ligneo del SS. Sacramento di C. Tortelli)– Gardone V.T., fraz. Inzino, Pieve di S. Giorgio (secc. V-XVII; affreschi

secc. XIII-XV; tele di G. Cossali, O. Amigoni, P. Ghitti, P. Scalvini, G. Anselmi)

– Gardone V.T., fraz. Inzino, loc. Valle, Santuario di S. Maria del Castello (sec. XVIII; affreschi di D. Voltolini e stucchi sec. XVIII)

Polaveno, S. Maria del Giogo

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È frutto dell’impegno del pittore iseano Domenico Voltolini la tela votiva del 1707 che ritrae la Valtrompia armata che venera la Vergine della Misericordia a fianco della bella Assunta di Tommaso Bona e dei teleri di Stefano Geroldi degli anni Settanta del Settecento. Si segnalano infine lo splendido bancone dei Boscaì in sagrestia e l’altrettanto pregevole bancone con calicera dell’inizio del XVIII secolo.

chiese, pievi e santuari

– Bovezzo, Santuario di S. Onofrio (sec. XV; affreschi di Romanino e V. Foppa)– Nave, loc. Conche, Eremo di S. Maria della Misericordia (secc. XV-

XVII)– Caino, Santuario di S. Maria Addolorata o Madonna delle Fontane

(sec. XVIII)– Collebeato, Santuario di S. Maria del Patrocinio o della Madonna della

Calvarola (sec. XVIII; affreschi di P. Scalvini)– Concesio, fraz. S. Vigilio, Santuario di S. Maria della Stella (secc. XVI-

XVII; tele di Romanino, A. Gandino, G. Cossali)– Concesio, fraz. S. Andrea, Chiesa di S. Andrea vetere (secc. XVI-XVII;

opera di O. Amigoni)– Villa Carcina, loc. Pregno, Chiesa di S. Antonio di Padova (sec. XVIII;

tela di F. Paglia) – Brione, Chiesa parrocchiale di S. Zenone (sec. XX; tela di G. Cossali)– Sarezzo, Santuario di S. Emiliano della Corna (secc. XIII-XVIII; statue

attr. a C. Zamara, opera di G.B. Botti)– Sarezzo, loc. Noboli, Chiesa di S. Bernardino da Siena (secc. XVI-XVII;

pala di P. Marone)– Sarezzo, Chiesa parrocchiale dei Ss. Faustino e Giovita (sec. XVII, tele

di Moretto, F. Paglia, V. Trainini)– Polaveno, Chiesa di S. Maria del Giogo (inizio sec. XIV; affreschi secc. XIV-XVI)– Ome, loc. Cerezzata, Santuario

di S. Maria dell’Avello (secc. XII-XIII; affreschi sec. XVI)

– Ome, Chiesa di S. Michele (sec. XV; affreschi secc. XV-XVI)

– Lumezzane, loc. Premiano, Chiesa di S. Maria della Neve (sec. XVIII; opere di P. Scalvini)

– Lumezzane Pieve, Eremo di S. Bernardo (affreschi sec. XVI)

– Gardone V.T., Chiesa parrocchiale di S. Marco (sec. XVI; altare ligneo del SS. Sacramento di C. Tortelli)– Gardone V.T., fraz. Inzino, Pieve di S. Giorgio (secc. V-XVII; affreschi

secc. XIII-XV; tele di G. Cossali, O. Amigoni, P. Ghitti, P. Scalvini, G. Anselmi)

– Gardone V.T., fraz. Inzino, loc. Valle, Santuario di S. Maria del Castello (sec. XVIII; affreschi di D. Voltolini e stucchi sec. XVIII)

– Gardone V.T., fraz. Magno, Chiesa di S. Bartolomeo (sec. XVIII; affre-

schi di P. Scalvini)– Gardone V.T., fraz. Magno, Chiesa

parrocchiale di S. Martino (sec. XVII; tele di P. Ghitti, P. Scalvini; Madonna lignea di C. Zamara sec. XVI)

– Marcheno, Chiesa di S. Maria Annunciata o Santuario della Madonnina (sec. XVII; opere di D. Voltolini,

P. Corbellini, pulpito dei Boscaì)– Marcheno, Chiesa parrocchiale dei

Ss. Pietro e Paolo (sec. XV; affreschi sec. XV; pala di F. Giugno)

– Lodrino, Chiesa parrocchiale di S. Vigilio martire (sec. XVIII; affre-schi di G. Anselmi)

– Lodrino, fraz. Invico, Santuario di S. Rocco (sec. XVIII; dipinti di D. Voltolini; polittico dipinto sec. XVI)

– Tavernole s/M., Chiesa parroc-chiale dei Ss. Filippo e Giacomo (sec. XIX; polittico di G. Savoldo e F. Ferramola, dipinti murali

di V. Trainini)– Marmentino, loc. Dosso, Chiesa dell’Assunta (sec. XVIII; opere dei Boscaì,

affreschi di D. Voltolini; tele di P.M. Bagnadore, F. Savanni, A. Paglia)– Marmentino, Chiesa parrocchiale dei Ss. Cosma e Damiano (secc. XII-XV;

opere di Moretto, P.M. Bagnadore, scuola di F. Ferramola)– Irma, Chiesa parrocchiale della SS. Trinità (sec. XVII; opere di A. Guadagnini,

V. Trainini, S. Cattaneo)– Pezzaze, Chiesa di S. Apollonio vetere (sec. XV; affreschi e stucchi secc. XV-

XVII)– Pezzaze, fraz. Lavone, Chiesa di S. Maria Maddalena (sec. XV; affreschi secc.

XV-XVI; polittico di P. da Caylina il Giovane; affreschi di S. Aragonese, F. Giugno, F. Ricchino)

– Bovegno, loc. Magno, Chiesa di S. Lorenzo martire (sec. XVI; affreschi sec. XVI)

– Bovegno, fraz, Ludizzo, Chiesa di S. Michele, campanile (secc. XIV-XV affre-schi)

– Bovegno, loc. Graticelle, Chiesa di S. Antonio abate (sec. XV; affreschi secc. XV-XVI)

– Collio, Chiesa di S. Rocco (sec. XV; affreschi secc. XVI-XVII)– Collio, loc. Tizio, Chiesa di S. Maria della Consolazione o Madonna delle

Tese (sec. XIV; opere di G. Nuvolone, A. Gandino)

Marcheno, Santuario della Madonnina

Gardone V.T., parrocchiale di S. Marco

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siti archeologici

Iscritta entro i confini della provincia della Retia, istituita nel 15 a.C., la Valle Trompia fu posta sotto il controllo della tribù Fabia con al vertice un Princeps, sorta di prefetto che controllava la valle almeno fino a Zanano, allora un tassello del grande mosaico civilizzatore di Roma e di quel capolavoro politico e ammi-nistrativo che fu la “confederazione romanico-italica”. La valle fornì valide brac-cia per l’esercito nonché il ferro necessario per le armi, estratto dalle miniere dai damnata ad metalla, delinquenti e schiavi ai lavori forzati. In età augustea e tiberina (I e II sec. d.C.) fu costruito un acquedotto che captava a Gazzolo di Lumezzane per rifornire la bassa valle e Brescia.Oggi numerosi reperti archeologici sono esposti presso i Musei Civici di Arte e Storia di Brescia e sono in corso ricerche che a breve doteranno anche la valle di un futuro museo archeologico, con sede nell’“Antico Broletto” in località Mondaro a Pezzaze (cfr. p. 13). – Bovezzo: tratti in via Prati, in loc.

Conicchio via Alighieri e in loc. Ferriera p.tà Bolzoni, acquedotto romano (sec. I d.C.; visitabile pre-via telefonata alla Soprintenden-za Archeologica: 030 290196)

– Concesio, via Europa e in loc. Codazzo via Maravagne, tratto di acquedotto romano (sec. I d.C.)

– Nave, loc. Pieve, via Pieve vec-chia, c/o Pieve della Mitria (secc. IV e X d.C:)

– Sarezzo, loc. Val Gobbia, Casse, Gazzolo, Pendeza, tratti di ac-quedotto romano (sec. I d.C.)

– Villa Carcina, loc. Pregno, tratti di acquedotto romano (sec. I d.C.)

torri, rocche e castelli Dopo le tracce di epoca romana, per trovare testimonianze architettoniche di un certo rilievo bisogna giungere intorno al Mille, quando sorsero le massicce torri di Mondaro di Pezzaze, Ludizzo di Bovegno e Bovegno Castello, località in cui lo stesso toponimo indica un nucleo arroccato. Non sempre visitabili e a volte solo suggestive rovine, le strutture in elenco sono una selezione delle testimonianze ancora visibili delle vicissitudini storiche dei secoli passati.

– Villa Carcina, fraz. Villa, Castello di Villa (secc. XIII-XIV, visita esterna)– Polaveno, via Castello, Torre Avogadro o “torre mozza” (sec. XV, visita

esterna)– Ome, fraz. Valle, via Manzoni, 6, casa-torre medievale (sec. XV, visita esterna)– Ome, fraz. Valle, via S. Lorenzo, 11, casa-torre medievale (sec. XV, visita

esterna)– Ome, fraz. Valle, via S. Lorenzo, 35, casa-torre medievale (sec. XV, visita

esterna)

Bovezzo, tratti di acquedotto romanoin via Prati

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– Gardone V.T., casa torre detta “Casa gotica o di Raterio” (sec. XIII, visita esterna)

– Bovegno, loc. Castello, torre ro-manica (secc. XI-XII, visita su ri-chiesta, tel. 030 926148 int. 8)

– Bovegno, loc. Ludizzo, torre me-dievale p.tà Ghidoni (secc. XIII-XIV, visita esterna)

– Bovegno, loc. Piano, torre medie-vale (secc. XIII-XIV, visita esterna)

– Bovegno, loc. Predondo, torre me-dievale (sec. XV, visita esterna)

i luoghi della vita. ville, palazzi, edifici storici Insieme con le numerose torri ancora esistenti, la valle svela altri scorci sug-gestivi nelle ville e nei palazzi, alcuni dei quali sono abitualmente aperti al pubblico mentre altri, ospitando abitazioni private e uffici, sono visitabili solo in occasione di particolari eventi.

– Nave, fraz. Cortine, Villa Zanardelli (sede del Centro Anziani, sec. XIX)– Bovezzo, Palazzo Rota (secc. XVIII/XIX, visita esterna)– Bovezzo, Casa del Senatore Passerini ora Rampinelli (sec. XX, visita esterna)– Collebeato, Villa Martinengo (sec. XVI, sede della biblioteca comunale)– Concesio, Palazzo Masetti Zannini già Balucanti (secc. XVIII-XIX, visita esterna)– Villa Carcina, fraz. Villa, Villa dei Pini con parco annesso (attuale casa di

riposo; secc. XVII-XVIII ca., visita esterna)– Sarezzo, Palazzo in via Bailo 47 (secc. XVI-XVII, sede della biblioteca comu-

nale) e Palazzo del Bailo, in via Nord 2 (secc. XVII-XVIII, visita esterna)– Gardone V.T., Palazzo Chinelli Rampinelli (sec. XVIII, ora sede municipale; affreschi di G. Mozzo-

ni, 1937)– Gardone V.T., Palazzo della log-

getta (sec. XVI, antico broletto, visita esterna)

– Gardone V.T., Villa Beretta (arch. E. Dabbeni, opere di G. Cresseri; visita esterna)

– Marcheno, fraz. Brozzo, Palazzo Trivellini (sec. XV, visita esterna)

– Marcheno, fraz. Aleno, “Conven-tino” (sec. XV, visita esterna)

– Marcheno, Casa Robbi (sec. XV, visita esterna)– Bovegno, loc. Piano, Palazzo Corsini (secc. XVI-XVII, visita esterna)– Bovegno, Ca’ de le bachere (monumento di interesse locale; residenza di A.

Canossi, visita esterna)– Collio, Grand Hotel Mella (fine sec. XIX, struttura ricettiva ora Residen-

ce Park)

Bovegno, loc. Castello, torre romanica

Gardone V.T., Palazzo Chinelli Rampinelli

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Curiositàle ali degli angeli. i ponti Nel Cinquecento l’attività mineraria e siderurgica della valle subì una decisa impennata, soprattutto a causa della massiccia richiesta di archi-bugi, che da tutta Europa interessò le maestranze locali. Le infrastrutture esistenti si dimostrarono allora inadeguate e sorse la necessità di allar-gare la Via Valeriana oltreché rinforzare i ponti che scavalcavano il Mella, spesso danneggiati da furiose alluvioni.

– Sarezzo, fraz. Ponte Zanano, loc. Ponte, ponte sul Mella del sec. XIX

– Sarezzo, fraz. Noboli, ponte “romano” del sec. XVII

– Gardone V.T., fraz. Inzino, ponte medievale riformato nel 1678 da Stefano Bianchi

i giorni della festatra etnografia e religiosità popolare

17 gennaio, S. Antonio abateGraticelle di BovegnoFesta patronale. Messa e incanto tradizionale. Durante la festa e i giorni prossimi alla ricorrenza, balli e canti tradizionali in osteria.Memmo di CollioFesta patronale. Messa e benedizione dei campi e del sale.

Lunedì successivo al 12 febbraioS. Costanzo, patrono di NaveLumezzane / Nave, loc. Conche, Eremo S. Maria della MisericordiaPellegrinaggio devozionale da Nave.

15 febbraio, Ss.. Faustino e GiovitaSarezzoFesta patronale. Durante il fine settimana successivo alla ricor-renza, fiera nel centro storico. Durante il mese, manifestazioni culturali e ricreative nell’ambito di “Il resto è fiera”.

Gardone V.T., fraz. Inzino

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Curiositàle ali degli angeli. i ponti Nel Cinquecento l’attività mineraria e siderurgica della valle subì una decisa impennata, soprattutto a causa della massiccia richiesta di archi-bugi, che da tutta Europa interessò le maestranze locali. Le infrastrutture esistenti si dimostrarono allora inadeguate e sorse la necessità di allar-gare la Via Valeriana oltreché rinforzare i ponti che scavalcavano il Mella, spesso danneggiati da furiose alluvioni.

– Sarezzo, fraz. Ponte Zanano, loc. Ponte, ponte sul Mella del sec. XIX

– Sarezzo, fraz. Noboli, ponte “romano” del sec. XVII

– Gardone V.T., fraz. Inzino, ponte medievale riformato nel 1678 da Stefano Bianchi

i giorni della festatra etnografia e religiosità popolare

17 gennaio, S. Antonio abateGraticelle di BovegnoFesta patronale. Messa e incanto tradizionale. Durante la festa e i giorni prossimi alla ricorrenza, balli e canti tradizionali in osteria.Memmo di CollioFesta patronale. Messa e benedizione dei campi e del sale.

Lunedì successivo al 12 febbraioS. Costanzo, patrono di NaveLumezzane / Nave, loc. Conche, Eremo S. Maria della MisericordiaPellegrinaggio devozionale da Nave.

15 febbraio, Ss.. Faustino e GiovitaSarezzoFesta patronale. Durante il fine settimana successivo alla ricor-renza, fiera nel centro storico. Durante il mese, manifestazioni culturali e ricreative nell’ambito di “Il resto è fiera”.

1º maggioIrmaSolenne celebrazione devozionale della S. Croce con esecuzione di pecu-liare canto tradizionale.

22 maggio (anche 8 settembre, Natività della Beata Vergine Maria)Bovegno / Pezzaze, loc. Croce di Savenone, Santuario della Madonna di BovegnoSolenne celebrazione devozionale in ricordo dell’apparizione, nel 1527, della Vergine a Maria Amadini. Fiera sul sagrato.

13 luglioTavernole sul MellaSolenne celebrazione devozionale, nella cappella di S. Rocco al sarcofago del venerato “Povero maestro” don Gherardo Amadini.

Ultima domenica di luglioBovegno / Collio all’Eremo S. GlisenteFesta di S. Glisente, protettore dei malghesi. Salita, messa e festa all’ere-mo in territorio di Berzo Inferiore.

Domenica successiva al 15 agosto Assunzione di Maria Vergine in CieloLumezzane / Nave loc. Conche, Eremo S. Maria della MisericordiaFesta “dei molète” e pellegrinaggio devozionale da Lumezzane S. Se-bastiano.

8 settembre, Natività della Beata Vergine MariaS. Vigilio di Concesio, loc. Selva, Santuario Madonna della StellaSolenne celebrazione devozionale e benedizione di bambini e madri.

12 settembre, SS. Nome di MariaGardone V.T., fraz. Inzino, San-tuario Madonna del CastelloSolenne celebrazione devozio-nale. Fiera lungo la strada che conduce al santuario. Durante il mese, manifestazioni culturali e ricreative nell’ambito del “Set-tembre inzinese”.

1º novembre, Ognissanti2 novembre, Commemorazione dei MortiS. Colombano di CollioLa sera di Ognissanti, la notte e il giorno successivo, falò “dei Morti” all’ingresso del cimitero.

4 dicembre, S. BarbaraMarmentino / Pezzaze / Bovegno / S. Colombano di CollioFesta di S. Barbara protettrice dei minatori. Nei giorni prossimi alla ricor-renza, feste e pranzi sociali con canti e balli tradizionali.

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pubblicazioni e videoregistrazioni a cura dellacomunità montana di valle trompia

Collana: L’ambiente e i paesaggiGuardie Ecologiche di Valle Trompia (a cura di), Alberi monumentali e dintorni, 1999.M. Bellani e R. Bontempi (a cura di), Itinerari agrituristici in alta Valtrom-pia, 1999.R. Bontempi (a cura di), Valle Trompia in mountain bike, 2001.G. Corti, Storie di uomini, boschi e incendi a Villa Carcina, 2009.M. Abati e A. Peli, Gli usi dell’acqua, del bosco e la caccia al lupo. Ricerca storico-etnografica a supporto del Sentiero delle Sorgenti e dei Lupi della Valle Saino di Polaveno, 2011.M. Pinti, Le nostre erbe spontanee. Schede conoscitive di alcune erbe ad uso alimentare ed officinale, 2011.

Collana: L’archeologia, l’arte e le tradizioniC. Fausti, Santuari e cappelle votive, 2000.M. Abati (a cura di), Lodovico di Brehm 1858-1875. Una breve vita d’ar-tista nella Valtrompia di metà Ottocento, 2006.V. Nichilo, I luoghi del sacro e i giorni degli uomini. Un itinerario storico-artistico a Bovezzo, 2008.F. Ghigini (a cura di), Volti e luoghi di Valle Trompia all’alba del Novecen-to. Le lastre fotografiche di Ottorino Foccoli, 2011.A. Minessi, La Via del Sacro e dell’Arte in Valle Trompia. Un itinerario di arte e devozione nelle chiese della Valle e dei dintorni, 2012.C. Rizzini (a cura di), La Madonnina di Marcheno. Il santuario della Beata Vergine Maria Annunziata, 2014.

Collana: Le culture del lavoro e le tradizioniA. Bernardi, Il forno fusorio di Bovegno. Appunti e documenti per una storia delle tecnologie del ferro in Valtrompia, 2003.G. Corti, I roccoli dell’alta Valtrompia. I luoghi, gli uomini, le tecniche dell’uccellagione, 2004.

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A. Bernardi, S. Aloisio. La miniera di ferro della Valtrompia, 2005.F. Ghigini, I contadini dimenticati. Testimonianze sulla presenza contadi-na a Gardone V.T. nel Novecento, 2007.G. Corti, I roccoli della bassa Valtrompia. I luoghi, gli uomini, le tecniche dell’uccellagione, 2009.F. Ghigini e C. Simoni (a cura di), La Via del ferro e delle miniere in Val-trompia. Un itinerario nel passato produttivo e nel patrimonio storico-industriale di un territorio minerario, 2010 (3a ed.).G. Corti, I roccoli della media Valtrompia. I luoghi, gli uomini, le tecniche dell’uccellagione, 2011.

Collana: Gli uomini e le comunitàM. Abati e M. Mari, L’Età d’oro del calcio gardonese. Dagli anni Venti al 1967, 2008.M. Abati e U. Ghirardi, La Nave e la burrasca. Condizione operaia a Nave dal miracolo economico alla crisi della siderurgia, 2012.L. Anelli e M. Galeri (a cura di), Tra Otto e Novecento a Villa Carcina. Economia e società, 2012.F. Ghigini, Quando suonavano strade e piazze. Bande, complessi man-dolinistici, orchestrine e suonatori a Gardone V.T. nella prima metà del Novecento, 2014 (in preparazione).

Collana: TerreF. Ghigini (a cura di), Irma. La storia, la comunità, l’arte e il paesaggio, 2014 (in corso di pubblicazione).

DvdI libri di Dio. La via del ferro e delle miniere in Valtrompia, un film di R. de Virgiliis, 2007.Us per aria, un film di E. Migliorini, P. Vinati, 2011.www.lafucinadivulcano.it L’identità mineraria siderurgica e armiera della Valle Trompia e del Bresciano, lab80, 2012.

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altre informazioni

Il portale del Sistema Museale di Valle Trompia, all’interno di quello più generale del Sibca, consente di acquisire le informazioni sul Sistema e sulla sua organizzazione. Attraverso una navigazione semplice, è possibile avere infor-mazioni sui singoli musei che comprendono indirizzi, orari, costi, condizioni di accessibilità e servizi offerti.Sono inoltre consultabili, in sezioni specifiche, l’offerta didattico-museale pro-posta annualmente, il calendario degli eventi in Valle Trompia e le pubblicazio-ni curate dalla Comunità Montana. Il sito è consultabile all’indirizzo:

http://cultura.valletrompia.it

Si prevede inoltre per l’estate 2014 l’attivazione del sito internet www.eco-museovalletrompia.it dedicato all’Ecomuseo di Valle Trompia. Montagna e Industria, riconosciuto da Regione Lombardia nel 2011.

Attività educative e per i gruppiOgni anno il Sibca offre alle scuole di ogni ordine e grado e ai gruppi organiz-zati numerose proposte per approfondire, mediante visite e laboratori didattici, la conoscenza della valle. Le attività, suddivise in 4 itinerari, abbracciano tutto il territorio e valorizzano le miniere di ferro, i musei di archeologia industriale, il patrimonio artistico e devozionale e le antiche tradizioni di lavoro della terra e del bosco. Per usufruire delle offerte è necessario prenotare con almeno 15 giorni di anticipo presso il CUP.

Il CUPIndispensabile supporto alla promozione della valle è fornito dal Centro Unico di Prenotazione (CUP) che offre informazioni e aiuta nella scelta delle attività da svolgere su prenotazione, mettendo a disposizione un proficuo collegamento tra le esigenze dei visitatori e le competenze degli operatori: tel. 030 8337495, fax 030 8910999, [email protected] (Lu-Ven 9-13 e 15-18; re-peribilità telefonica: sab 15-18 e dom 9-13), skype: cup-vt-vc. Ulteriori informazioni e schede aggiornate in tempo reale sono consultabili sul portale del Sibca.

La MediatecaLa Mediateca della Comunità Montana di Valle Trompia raccoglie e organizza materiale audio/video/fotografico e fonti orali a scopo di conservazione, docu-mentazione, ricerca e tutela, oltre ad offrire una serie di consulenze e servizi a soggetti pubblici e privati. Previo appuntamento è possibile consultare e usufruire di tale materiale (tel 030 8337494; [email protected]).

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“Ciò che non hai mai vistolo trovi dove non sei mai stato”(detto africano)

SibcaComplesso conventuale di S. Maria degli Angelivia S. Francesco d’Assisi - 25063 Gardone V.T. (BS)tel. 030 8337490 - fax 030 [email protected]

CON IL CONTRIBUTO DI