Guida Spettacoli e Progetti

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THEANDRIC Teatro Nonviolento Materiale informativo Spettacoli e progetti

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THEANDRIC Teatro Nonviolento

Materiale informativo Spettacoli e progetti

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THEANDRIC Teatro Nonviolento

Theandric Teatro Nonviolento fin dalla sua fondazione conduce una ricerca sulla soluzione nonviolenta dei conflitti ed è riconosciuta dalla Regione Autonoma della Sardegna come Associazione di promozione sociale. Con le sue produzioni intende contribuire alla diffusione e alla comprensione della cultura nonviolenta all'interno del territorio regionale. Le tematiche affrontate all'interno dei vari spettacoli non fanno solo riferimento a problematiche globali quali la pace e il conflitto in generale, ma anche a quelle che quotidianamente si vivono a scuola, in famiglia e nella società, che spesso trasformano l'accettazione della diversità come minaccia e non come risorsa preziosa. Formazione, Educazione, rieducazione: un forte messaggio socio-educativo per tutte le generazioni.

Pensiamo dunque, sia fondamentale esportare e far conoscere -anche attraverso l'uso di workshop interattivi – modelli alternativi a quelli violenti o di passiva rassegnazione (e che spesso portano alla devianza sociale) per la risoluzione dei conflitti quotidiani.

Per Theandric,

Stefano Massoni

Theandric Teatro Nonviolento fin dalla sua fondazione conduce una ricerca sulla soluzione nonviolenta dei conflitti ed è riconosciuta dalla Regione Autonoma della Sardegna come Associazione di promozione sociale. Con le sue produzioni intende contribuire alla diffusione e alla comprensione della cultura nonviolenta all'interno del territorio regionale. Le tematiche affrontate all'interno dei vari spettacoli non fanno solo riferimento a problematiche globali quali la pace e il conflitto in generale, ma anche a quelle che quotidianamente si vivono a scuola, in famiglia e nella società, che spesso trasformano l'accettazione della diversità come minaccia e non come risorsa preziosa. Formazione, Educazione, rieducazione: un forte messaggio socio-educativo per tutte le generazioni.

Pensiamo dunque, sia fondamentale esportare e far conoscere -anche attraverso l'uso di workshop interattivi – modelli alternativi a quelli violenti o di passiva rassegnazione (e che spesso portano alla devianza sociale) per la risoluzione dei conflitti quotidiani.

Per Theandric,

Stefano Massoni

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Home ….....................................................................pag. 2

Kirikù e Karabà......................................................pag. 4

Magia..........................................................................Pag.7

La città di Smeraldo...............................................Pag.9

Tessiduras.De.Paghe.............................................Pag.10

Antigone.................................................................Pag. 15

Addìa.......................................................................Pag.19

Contatti....................................................................Pag.22

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Kirikù e Karabà......................................................pag. 4

Magia..........................................................................Pag.7

La città di Smeraldo...............................................Pag.9

Tessiduras.De.Paghe.............................................Pag.10

Antigone.................................................................Pag. 15

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KIRIKU' e KARABA'KIRIKU' e KARABA'

Una scena tratta dallo spettacolo“Kirikù e Karabà”Una scena tratta dallo spettacolo“Kirikù e Karabà”

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Questa è la storia della strega Karabà e di Kirikù-il coraggioso fanciullo-eroe del villaggio di Tarà tenuto in scacco dalla terribile strega malvagia. Karabà assetata sangue e livida dall'odio, terrorizzava il villaggio africano, nella profonda Africa tribale. Kirikù era il giovane coraggioso deputato a sconfiggerla e riportare l'acqua e la pace al villaggio. Ma così sarà solo parzialmente. Perchè Kirikù scoprirà l'altro lato di Karabà e capirà che la perfida strega è a sua volta oggetto di un terribile sortilegio. Sconfitto questo maleficio Karabà tornerà la bella e brava donna di prima...e Kirikù diverrà il suo sposo! Riportando acqua e pace al villaggio. Tutto ciò passando per un gran numero di avventure e indovinelli. Né è la prova Kirikù, che guarisce la perfida Karab, scoprendola diversa e addirittura innamorandosene. Kirikù e Karabà attori, condurranno i piccoli(e grandi) spettatori in un divertente e formativo percorso che li porterà -passando per l'accettazione dell'ignoto e del diverso-alla scoperta di una verità più profonda, al di là dei luoghi comuni. Uno spettacolo dinamico e accattivante, dove è forte e fondamentale l'interazione coi bambini, attraverso filastrocche, indovinelli e un coinvolgimento continuo. Una moltitudine di travestimenti e colpi di scena tengono viva l'attenzione del pubblico.

Questa è la storia della strega Karabà e di Kirikù-il coraggioso fanciullo-eroe del villaggio di Tarà tenuto in scacco dalla terribile strega malvagia. Karabà assetata sangue e livida dall'odio, terrorizzava il villaggio africano, nella profonda Africa tribale. Kirikù era il giovane coraggioso deputato a sconfiggerla e riportare l'acqua e la pace al villaggio. Ma così sarà solo parzialmente. Perchè Kirikù scoprirà l'altro lato di Karabà e capirà che la perfida strega è a sua volta oggetto di un terribile sortilegio. Sconfitto questo maleficio Karabà tornerà la bella e brava donna di prima...e Kirikù diverrà il suo sposo! Riportando acqua e pace al villaggio. Tutto ciò passando per un gran numero di avventure e indovinelli. Né è la prova Kirikù, che guarisce la perfida Karab, scoprendola diversa e addirittura innamorandosene. Kirikù e Karabà attori, condurranno i piccoli(e grandi) spettatori in un divertente e formativo percorso che li porterà -passando per l'accettazione dell'ignoto e del diverso-alla scoperta di una verità più profonda, al di là dei luoghi comuni. Uno spettacolo dinamico e accattivante, dove è forte e fondamentale l'interazione coi bambini, attraverso filastrocche, indovinelli e un coinvolgimento continuo. Una moltitudine di travestimenti e colpi di scena tengono viva l'attenzione del pubblico.

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Nicola Michele: Interpreta la parte di Kirikù giovane coraggioso del villaggio di Tafà che vuole liberare la sua gente dalla perfida strega Karabà

Nicola Michele: Interpreta la parte di Kirikù giovane coraggioso del villaggio di Tafà che vuole liberare la sua gente dalla perfida strega Karabà

Valentina Sulas: Interpreta la parte della perfida strega Karabà che, con la sua perfidia tiene in scacco il villaggio del giovane Kirikù. La strega Karabà è così perfida...(?)

Valentina Sulas: Interpreta la parte della perfida strega Karabà che, con la sua perfidia tiene in scacco il villaggio del giovane Kirikù. La strega Karabà è così perfida...(?)

Regia: Maria Virginia Siriu è la regista di questo spettacolo per bambini. Nel 1994 entra a far parte del Living Theatre di Gary Brackett. Nel 2001 fonda l'Associazione Culturale Theandric

Regia: Maria Virginia Siriu è la regista di questo spettacolo per bambini. Nel 1994 entra a far parte del Living Theatre di Gary Brackett. Nel 2001 fonda l'Associazione Culturale Theandric

Voce fuori campo: Pierpaolo Frigau e Maria Virginia SiriuMaschere: Walter Ecca Scenografia: Matteo Curreli Luci: Lorenzo Perra

Voce fuori campo: Pierpaolo Frigau e Maria Virginia SiriuMaschere: Walter Ecca Scenografia: Matteo Curreli Luci: Lorenzo Perra

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MAGIAMAGIAHome Indice Sinossi Scheda Spettacolo ContattiHome Indice Sinossi Scheda Spettacolo Contatti

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Magia, incanto e poesia sono gli ingredienti di uno spettacolo, per grandi e piccini, giocato sull'interazione e la creatività. Vi è mai capitato di osservare meravigliati il volo di una farfalla, o la lucentezza della luna che si rispecchià sulla superficie piatta del mare? Ascoltare, rapiti, il canto dei grilli in una tranquilla notte d'estate o sentire l'intenso profumo della cioccolata calda in una piovosa serata d'inverno? C'è gente che è convinta che la magia si impari sui libri polverosi di maghi catarrosi. Ma non è così, la magia è tutta intorno a noi. Qui, lì, accanto a te, la devi cercare, frugare, ma soprattutto, la devi saper osservare. La magia è come un filo iridescente, sottilissmo e traslucido, che ci trascina in questo spettacolo fatto di colori, interazioni e poesia; d'altronde, il primo segreto delle fate lo conoscono tutti, perchè tutti siamo stati bambini: la magia è come la poesia.Il filo ci porterà a scoprire il fascino delle cose di un tempo oramai accantonate, per una volta saranno i bambini a condurci per mano, attraverso quella che è la loro percezione di realtà, i loro dubbi, le loro fantasie e le loro paure. Saranno loro a mostrarci la via per condurci in quello che, comunque, rimane il loro e il nostro fantistico magico mondo.

Magia, incanto e poesia sono gli ingredienti di uno spettacolo, per grandi e piccini, giocato sull'interazione e la creatività. Vi è mai capitato di osservare meravigliati il volo di una farfalla, o la lucentezza della luna che si rispecchià sulla superficie piatta del mare? Ascoltare, rapiti, il canto dei grilli in una tranquilla notte d'estate o sentire l'intenso profumo della cioccolata calda in una piovosa serata d'inverno? C'è gente che è convinta che la magia si impari sui libri polverosi di maghi catarrosi. Ma non è così, la magia è tutta intorno a noi. Qui, lì, accanto a te, la devi cercare, frugare, ma soprattutto, la devi saper osservare. La magia è come un filo iridescente, sottilissmo e traslucido, che ci trascina in questo spettacolo fatto di colori, interazioni e poesia; d'altronde, il primo segreto delle fate lo conoscono tutti, perchè tutti siamo stati bambini: la magia è come la poesia.Il filo ci porterà a scoprire il fascino delle cose di un tempo oramai accantonate, per una volta saranno i bambini a condurci per mano, attraverso quella che è la loro percezione di realtà, i loro dubbi, le loro fantasie e le loro paure. Saranno loro a mostrarci la via per condurci in quello che, comunque, rimane il loro e il nostro fantistico magico mondo.

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LA CITTA' DI

SMERALDO

LA CITTA' DI

SMERALDO

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All’incantevole fiaba fa da cornice un prezioso insegnamento: l’importanza dell’amicizia e della collaborazione come modello Nonviolento alternativo a quello competitivo. Ogni situazione, ogni dialogo, ogni personaggio sembra non essere creato a caso, e portare con sé non tanto una morale intesa nell’accezione favolistica del termine, quanto un principio di vita e comportamento, una filosofia di cui impadronirsi per vivere al meglio con noi stessi e con gli altri.E, soprattutto, per credere in noi stessi.Lo spettacolo è intriso di riferimenti alla società contemporanea, in particolare al potere mediatico come strumento di controllo.La voce, la musica e le immagini scaturite dalla libera fantasia dei loro creatori permettono agli spettatori di vivere appieno la magia di un’ambientazione onirica e allo stesso tempo così affine alla nostra realtà di ogni giorno.Nello spettacolo emerge un'attenzione particolare all'attuale assetto socio-politico globalizzato attraverso un'analisi critica dell'utilizzo dei mass media come unica fonte attendibile d'informazione. Nel romanzo di Frank Baum Dorothy e i suoi compagni di viaggio, una volta approdati nella città di Smeraldo, sono costretti dal grande capo- Mago, al pari degli altri abitanti ad indossare degli occhiali dotati di lenti verdi. Tale atteggiamento dimostra una chiara analogia con la nostra società attuale dove le lenti deformanti sono sostituite dal grande schermo televisivo. La televisione è stata una delle più grandi invenzioni per ridurre gli uomini alla schiavitù del pensiero, poiché qualunque informazione o pubblicità (ormai il confine tra le due prassi è troppo labile) passi attraverso questo canale viene riconosciuta come vera senza passaggi preliminari come il controllo delle fonti. Paradossalmente la televisione e i media di nuova generazione

All’incantevole fiaba fa da cornice un prezioso insegnamento: l’importanza dell’amicizia e della collaborazione come modello Nonviolento alternativo a quello competitivo. Ogni situazione, ogni dialogo, ogni personaggio sembra non essere creato a caso, e portare con sé non tanto una morale intesa nell’accezione favolistica del termine, quanto un principio di vita e comportamento, una filosofia di cui impadronirsi per vivere al meglio con noi stessi e con gli altri.E, soprattutto, per credere in noi stessi.Lo spettacolo è intriso di riferimenti alla società contemporanea, in particolare al potere mediatico come strumento di controllo.La voce, la musica e le immagini scaturite dalla libera fantasia dei loro creatori permettono agli spettatori di vivere appieno la magia di un’ambientazione onirica e allo stesso tempo così affine alla nostra realtà di ogni giorno.Nello spettacolo emerge un'attenzione particolare all'attuale assetto socio-politico globalizzato attraverso un'analisi critica dell'utilizzo dei mass media come unica fonte attendibile d'informazione. Nel romanzo di Frank Baum Dorothy e i suoi compagni di viaggio, una volta approdati nella città di Smeraldo, sono costretti dal grande capo- Mago, al pari degli altri abitanti ad indossare degli occhiali dotati di lenti verdi. Tale atteggiamento dimostra una chiara analogia con la nostra società attuale dove le lenti deformanti sono sostituite dal grande schermo televisivo. La televisione è stata una delle più grandi invenzioni per ridurre gli uomini alla schiavitù del pensiero, poiché qualunque informazione o pubblicità (ormai il confine tra le due prassi è troppo labile) passi attraverso questo canale viene riconosciuta come vera senza passaggi preliminari come il controllo delle fonti. Paradossalmente la televisione e i media di nuova generazione

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Regia: Maria Virginia Siriu è la regista di questo spettacolo per bambini. Nel 1994 entra a far parte del Living Theatre di Gary Brackett. Nel 2001 fonda l'Associazione Culturale Theandric

Regia: Maria Virginia Siriu è la regista di questo spettacolo per bambini. Nel 1994 entra a far parte del Living Theatre di Gary Brackett. Nel 2001 fonda l'Associazione Culturale Theandric

Valentina Sulas: nel ruolo della giovane Doroty Valentina Sulas: nel ruolo della giovane Doroty

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In copertina un immagine tratta da Tessiduras de Paghe con: Maria Virginia Siriu, Andrea Congia e il Gruppo Tenore Murales di OrgosoloIn copertina un immagine tratta da Tessiduras de Paghe con: Maria Virginia Siriu, Andrea Congia e il Gruppo Tenore Murales di Orgosolo

TESSIDURASDE

PAGHE

TESSIDURASDE

PAGHE

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La Sardegna si riscopre maestra di pace rievocando i suoi antichi riti di conciliazione che da sempre convivono con la più nota giustizia vendicativa. Il Popolo si oppone alle servitù militari e riscopre gli strumenti per l’edificazione di una Comunità sostenibile e resiliente. In questa prospettiva il Recital Tessiduras de Paghe, tra Parola e Musica, prende forma nella lettura dei brani (in lingua italiana) e nelle azioni sceniche di Maria Virginia Siriu, nei versi di Paola Alcioni (in lingua sarda campidanese), Francesco Ignazio Mannu (in lingua sarda logudorese), Franco Fresi (in lingua sarda gallurese), nel canto del Tenore Murales di Orgosolo e nelle armonie di Andrea Congia.

Il Libro Tessiduras de Paghe, pubblicato dal Centro Gandhi di Pisa nei Quaderni Satyagraha, è una raccolta di saggi di vari autori, comprese le due curatrici del libro, che raccontano di una Sardegna impegnata a costruire una pace fondata sul rispetto della Giustizia, dei diritti della Persona Umana e della Natura, della Costituzione. L’opera propone una Sardegna intenta a tessere comportamenti e consuetudini di pacificazione attraverso cui la sua identità si apre a comprendere e a cercare di soddisfare i bisogni fondamentali e perciò stesso universali dell’Umanità.

La Sardegna si riscopre maestra di pace rievocando i suoi antichi riti di conciliazione che da sempre convivono con la più nota giustizia vendicativa. Il Popolo si oppone alle servitù militari e riscopre gli strumenti per l’edificazione di una Comunità sostenibile e resiliente. In questa prospettiva il Recital Tessiduras de Paghe, tra Parola e Musica, prende forma nella lettura dei brani (in lingua italiana) e nelle azioni sceniche di Maria Virginia Siriu, nei versi di Paola Alcioni (in lingua sarda campidanese), Francesco Ignazio Mannu (in lingua sarda logudorese), Franco Fresi (in lingua sarda gallurese), nel canto del Tenore Murales di Orgosolo e nelle armonie di Andrea Congia.

Il Libro Tessiduras de Paghe, pubblicato dal Centro Gandhi di Pisa nei Quaderni Satyagraha, è una raccolta di saggi di vari autori, comprese le due curatrici del libro, che raccontano di una Sardegna impegnata a costruire una pace fondata sul rispetto della Giustizia, dei diritti della Persona Umana e della Natura, della Costituzione. L’opera propone una Sardegna intenta a tessere comportamenti e consuetudini di pacificazione attraverso cui la sua identità si apre a comprendere e a cercare di soddisfare i bisogni fondamentali e perciò stesso universali dell’Umanità.

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Maria Virginia Siriu: Attrice e regista recita i versi in italiano di Tessiduras de Paghe

Maria Virginia Siriu: Attrice e regista recita i versi in italiano di Tessiduras de Paghe

Andrea Congia e la sua Chitarra accompagnno versi e strofe di questo Recital

Andrea Congia e la sua Chitarra accompagnno versi e strofe di questo Recital

Il canto antico e profondo del Gruippo Tenore Murales di Orgosolo

Il canto antico e profondo del Gruippo Tenore Murales di Orgosolo

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ANTIGONEANTIGONEHome Indice Sinossi Scheda Spettacolo ContattiHome Indice Sinossi Scheda Spettacolo Contatti

AA

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L'Antigone di Theandric si configura come una mappa per ricostruire la visione tripartita della persona: corpo, mente e anima. E' il viaggio di donne e uomini per una soluzione del conflitto che permetta loro di ritrovare la propria unità.Il teatro è uno spazio pubblico in cui si ricrea una dinamica comunitaria. Il pubblico è chiamato ad interrogarsi e prendere posizione pubblicamente. In un alternarsi di scene costituite da momenti di meditazione attiva collettiva, guidate da officianti-attori, flash delle figure archetipiche di Sofloche e ricostruzione dei loro dialoghi con partecipazione attiva dell'attore/spettatore nella forma del dramma collettivo in cui ha possibilità di far sentire la sua voce, essendo chiamato a suggerire ai personaggi del dramma le proprie ragioni, in uno scambio diretto tra partecipanti. Lo spettacolo, seguendo l'interpretazione che dà della tragedia classica la mediatrice Jacqueline Morineau, è uno strumento in cui il conflitto viene portato alla luce nelle sue estreme conseguenze tragiche e in questo modo può essere avviato il processo di soluzione nonviolenta, il dolore e il disordine vengono manifestati e accolti nell'azione scenica come nella pratica della mediazione. Lo spettacolo è un rito di trasformazione.

Il punto di partenza è il testo classico di Sofocle che costituirà un archetipo per il dialogo con la realtà attuale. Al centro è il conflitto tra legge positiva e naturale o consuetudinaria.

L'Antigone di Theandric si configura come una mappa per ricostruire la visione tripartita della persona: corpo, mente e anima. E' il viaggio di donne e uomini per una soluzione del conflitto che permetta loro di ritrovare la propria unità.Il teatro è uno spazio pubblico in cui si ricrea una dinamica comunitaria. Il pubblico è chiamato ad interrogarsi e prendere posizione pubblicamente. In un alternarsi di scene costituite da momenti di meditazione attiva collettiva, guidate da officianti-attori, flash delle figure archetipiche di Sofloche e ricostruzione dei loro dialoghi con partecipazione attiva dell'attore/spettatore nella forma del dramma collettivo in cui ha possibilità di far sentire la sua voce, essendo chiamato a suggerire ai personaggi del dramma le proprie ragioni, in uno scambio diretto tra partecipanti. Lo spettacolo, seguendo l'interpretazione che dà della tragedia classica la mediatrice Jacqueline Morineau, è uno strumento in cui il conflitto viene portato alla luce nelle sue estreme conseguenze tragiche e in questo modo può essere avviato il processo di soluzione nonviolenta, il dolore e il disordine vengono manifestati e accolti nell'azione scenica come nella pratica della mediazione. Lo spettacolo è un rito di trasformazione.

Il punto di partenza è il testo classico di Sofocle che costituirà un archetipo per il dialogo con la realtà attuale. Al centro è il conflitto tra legge positiva e naturale o consuetudinaria.

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Il mondo contemporaneo ha difficoltà ad affrontare i conflitti, li nasconde. Essi spesso si manifestano, in quanto irrisolti, in disagio ed esplosioni di violenza su larga scala. La violenza viene subita.Inoltre a differenza del mondo greco, la complessità della realtà contemporanea impedisce che in una stessa figura, siano accentrati come in Creonte il potere di emanare leggi, di farle applicare e far eseguire la pena per la loro trasgressione. Antigone sceglie di trasgredire la legge e subirne le conseguenze in atto di disubbidienza civile. Oggi la non accettazione di responsabilità personale davanti a una comunità disconosciuta, impedisce di portare a livello pubblico il conflitto vissuto sul piano personale. Ma è solo nello spazio pubblico che alcuni conflitti possono essere risolti.

La scrittura scenica si articola su tre livelli, il testo classico, i riti meditativi, le improvvisazioni sceniche guidate con spazi per la

partecipazione attiva dei partecipanti.

Il mondo contemporaneo ha difficoltà ad affrontare i conflitti, li nasconde. Essi spesso si manifestano, in quanto irrisolti, in disagio ed esplosioni di violenza su larga scala. La violenza viene subita.Inoltre a differenza del mondo greco, la complessità della realtà contemporanea impedisce che in una stessa figura, siano accentrati come in Creonte il potere di emanare leggi, di farle applicare e far eseguire la pena per la loro trasgressione. Antigone sceglie di trasgredire la legge e subirne le conseguenze in atto di disubbidienza civile. Oggi la non accettazione di responsabilità personale davanti a una comunità disconosciuta, impedisce di portare a livello pubblico il conflitto vissuto sul piano personale. Ma è solo nello spazio pubblico che alcuni conflitti possono essere risolti.

La scrittura scenica si articola su tre livelli, il testo classico, i riti meditativi, le improvvisazioni sceniche guidate con spazi per la

partecipazione attiva dei partecipanti.

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Regia: Maria Virginia Siriu è la regista di questo spettacolo per bambini. Nel 1994 entra a far parte del Living Theatre di Gary Brackett. Nel 2001 fonda l'Associazione Culturale Theandric

Regia: Maria Virginia Siriu è la regista di questo spettacolo per bambini. Nel 1994 entra a far parte del Living Theatre di Gary Brackett. Nel 2001 fonda l'Associazione Culturale Theandric

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ADDIAADDIAHome Indice Sinossi Scheda Spettacolo ContattiHome Indice Sinossi Scheda Spettacolo Contatti

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Il reading Addia è un viaggio nell'intimità ancestrale dell'isola sarda. Il testo in lingua sarda, nella variante campidanese e logudorese insieme, è una partitura complessa. Prende vita sulla scena in un ritmo sincopato che si fa parola, suono, movimento, visione. Addia, la protagonista si muove oltre lo spazio e il tempo, sospesa tra le dimensioni della vita materiale e spirituale. L'energia come un vento forte la pervade e la unisce alla natura indomita, al battito della terra che con lei attraversa i suoi cicli di nascita, morte e rinnovamento.E' dalla natura, dalle sue erbe e piante che Addia trae i medicamenti per coloro che cercano cure per il corpo ma anche per l'anima. I medicamenti da soli non bastano se non accompagnati dai “brebus”. Magia e potere della parola, del superamento delle dicotomie razionalistiche.Il suo ruolo di guaritrice e accabadora crea intorno a lei una sorta di distacco reverenziale da parte della comunità fino a quando non viene coinvolta insieme a suo cugino Lenaldu nei giochi intricati dei potentati dell'epoca. Il romanzo è ambientato nella seconda parte del 1500 e il controllo dall'alto ha il volto della nuova compagnia dei Gesuiti e del tribunale dell'Inquisizione che appoggiano i signorotti del tempo. Ma non è facile ridurre il suo personaggio all'interno di schemi classici. Accusata di stregoneria e imprigionata, anche in catene non cede alla prepotenza dei più forti recitando in prigione il padre nostro in sardo, trasgredendo un preciso divieto.

Il reading Addia è un viaggio nell'intimità ancestrale dell'isola sarda. Il testo in lingua sarda, nella variante campidanese e logudorese insieme, è una partitura complessa. Prende vita sulla scena in un ritmo sincopato che si fa parola, suono, movimento, visione. Addia, la protagonista si muove oltre lo spazio e il tempo, sospesa tra le dimensioni della vita materiale e spirituale. L'energia come un vento forte la pervade e la unisce alla natura indomita, al battito della terra che con lei attraversa i suoi cicli di nascita, morte e rinnovamento.E' dalla natura, dalle sue erbe e piante che Addia trae i medicamenti per coloro che cercano cure per il corpo ma anche per l'anima. I medicamenti da soli non bastano se non accompagnati dai “brebus”. Magia e potere della parola, del superamento delle dicotomie razionalistiche.Il suo ruolo di guaritrice e accabadora crea intorno a lei una sorta di distacco reverenziale da parte della comunità fino a quando non viene coinvolta insieme a suo cugino Lenaldu nei giochi intricati dei potentati dell'epoca. Il romanzo è ambientato nella seconda parte del 1500 e il controllo dall'alto ha il volto della nuova compagnia dei Gesuiti e del tribunale dell'Inquisizione che appoggiano i signorotti del tempo. Ma non è facile ridurre il suo personaggio all'interno di schemi classici. Accusata di stregoneria e imprigionata, anche in catene non cede alla prepotenza dei più forti recitando in prigione il padre nostro in sardo, trasgredendo un preciso divieto.

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Maria Virginia Siriu: Attrice e regista recita i versi di AddìaMaria Virginia Siriu: Attrice e regista recita i versi di Addìa

Andrea Congia e la sua Chitarra accompagnno versi e strofe di questo Recital

Andrea Congia e la sua Chitarra accompagnno versi e strofe di questo Recital

Il Sax di Juri DeiddaIl Sax di Juri Deidda

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THEANDRIC Teatro Nonviolento

Per ulteriori informazioni e appuntamenti:

Theandric Teatro Nonviolento

Via G. Cantore, 62, 09134 Cagliari-Pirri

Tel. 070/2040717 cell. 3883679790

Segreteria Organizzativa: Stefano Massoni

Email: [email protected]

Segreteria amministrativa: Owen Perez

Contatto Facebook: TheandricBis

Canale Youtube: TeatroNonviolento http://www.youtube.com/user/teatrononviolento

Per ulteriori informazioni e appuntamenti:

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Via G. Cantore, 62, 09134 Cagliari-Pirri

Tel. 070/2040717 cell. 3883679790

Segreteria Organizzativa: Stefano Massoni

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Segreteria amministrativa: Owen Perez

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Canale Youtube: TeatroNonviolento http://www.youtube.com/user/teatrononviolento

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