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AutoriMarco Mezzadri e Paolo E. Balboni

Progetto graficoKeen s.r.l.

ImpaginazioneGuerra Edizioni Edel s.r.l.

In collaborazione con Èulogos

ISBN 978-88-557-0442-7

I edizione © Copyright 2014 Guerra Edizioni - Perugia

www.guerraedizioni.com/nuovorete

Proprietà letteraria riservata.I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi microfilm e le copie fotostatiche), sono riservatiper tutti i paesi.

Gli Autori e l’Editore sono a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare nonché per involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti dei brani o immagini riprodotte nel presente volume.

Nomi, immagini e marchi di prodotti sono riportati senza modifiche o ritocchi perché così, didatticamente più efficaci.Non esiste alcun rapporto con i relativi produttori. Gli Autori e l’Editore non intendono cioè fare paragoni o indirettamente opera di promozione.

La realizzazione di un libro comporta un attento lavoro di revisione e controllo sulle informazionicontenute nel testo, sull’iconografia e sul rapporto che intercorre tra testo ed immagine.Nonostante il costante controllo, è quasi impossibile pubblicare un libro del tutto privo di errori o refusi.Per questa ragione ringraziamo fin da ora i lettori che li vorranno segnalare al seguente indirizzo:

Guerra Edizioni Edel srl - Perugiavia Aldo Manna, 25 - 06132 Perugia (Italia) / tel. +39 075 5270257-8 / fax +39 075 5288244e-mail: [email protected] / www.guerraedizioni.com

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La nuova versione di Rete! Junior

Ragazzi in Rete ha una struttura editoriale e glottodidattica diversa dalla prima edizione di dieci anni fa:

a. suddivisione in volumi: per rendere più agile il manuale e per suddividere meglio il costo tra le varie fasi del corso Ragazzi in Rete è suddiviso in 3 volumi secondo i livelli del Quadro comune europeo: A1, A2, B1;

b. materiali accessori: ogni volume dispone di

- una Guida per l’insegnante, - cd audio, - materiali sul sito web;

c. struttura interna dei volumi: ogni volume contiene 8 Percorsi/Unità didattiche composte da 3 Unità di apprendimento, chiamate “Lezioni”, una sezione di civiltà, un test di autovalutazione e una sezione di revisione e ampliamento (che sostituisce il vecchio Libro di casa); ogni volume contiene inoltre in appendice:

- una sintesi grammaticale, - una sezione di fonologia, - una sezione “giochi di ruolo” - il glossario dei termini usati;

d. il sito web di ogni volume offre gratuitamente- gli audio scaricabili in formato MP3;- attività e progetti da svolgere in rete;- informazioni e collegamenti per l’apprendimento e l’insegnamento dell’italiano.

›› introduzioneintroduzione

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La metodologia

Ragazzi in Rete propone una metodologia che da un lato riprende i presupposti della vecchia come nel caso della gradualità dei sillabi sviluppati, dall’altro presenta modifiche sostanziali, ad esempio per quan-to riguarda la struttura dei Percorsi, e un maggior controllo del lessico e delle strutture proposte.

Unità didattiche (Percorsi) e Unità di apprendimentoDa alcuni anni la ricerca glottodidattica ha introdotto una nuova nozione, quella di unità d’apprendimento, che si affianca a quella già usata da diversi decenni, l’unità didattica. La differenza è sostanziale e per-mette anche di articolare meglio un manuale:UdA: è pensata per il modo in cui funziona la mente di chi deve acquisire una lingua e si basa sui tre

momenti essenziali individuati, decenni orsono, dalla psicologia della Gestalt per ogni tipo di apprendimento, non solo quello linguistico: percezione globale, in cui l’emisfero destro del cervello svolge la maggior parte del lavoro, basandosi sull’intuizione, il contesto, la ridondanza, l’esperienza del mondo; in un dialogo, è la fase della comprensione globale, intuitiva; analisi di quanto intuito, condotta soprattutto dall’emisfero sinistro del cervello; sintesi in cui l’intera mente coopera nel com-pito di acquisire; nell’apprendimento spontaneo ci si ferma qui, in quello strutturato, in classe, si muove verso una riflessione, una sistematizzazione di quanto appreso.

L’UdA è quindi pensata dal punto di vista dello studente, è il compito che deve affrontare in quella seduta, in quella microfase: un compito ben più semplice, controllabile, abbordabile di quello costi-tuito da un’UD tradizionale, di 10 e più pagine;

UD: è il materiale visto dal lato insegnante, che ha bisogno di una strutturazione più ampia e comples-sa dell’UdA, include civiltà, attività di rinforzo, autovalutazione e verifica vera e propria; un’UD può essere integrata da materiale aggiuntivo, per cui di fatto l’insegnante aggiunge una UdA che può essere costituita da una canzone, uno spot pubblicitario, un articolo scaricato da internet.

In Ragazzi in Rete le UD e UdA descritte sopra si fondono in un unico percorso: 3 UdA, con tematiche affi-ni, compongono un’UD che conclude il percorso proponendo una sezione di civiltà, che rinforza la sintesi, un test di autovalutazione e una sezione di revisione e ampliamento.Il risultato finale sul piano operativo è quello di una maggior facilità ed efficacia di utilizzo e di gestione del percorso di apprendimento/insegnamento, sia per il docente che per lo studente.

Impianto multisillabicoIl percorso di apprendimento/insegnamento è basato sullo sviluppo di molteplici competenze linguistico-comunicative e di saperi generali che si realizzano nei sillabi di- lessico,- morfo-sintassi,- fonologia,- nozioni e funzioni comunicative,- situazioni,- quattro macroabilità,- cultura/civiltà,- abilità di studio e strategie di apprendimento.Tutti i sillabi si sviluppano gradualmente, in modo integrato, dal livello A1 al livello B1.

introduzione introduzione ››

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Approccio induttivoL’UdA consente di sfruttare al meglio l’approccio induttivo, applicato sia alla grammatica, che viene sco-perta dallo studente sotto la guida dell’insegnante, sia ad altri ambiti quali il lessico, la cultura, ecc.Fondamentale risulta un approccio che porta all’attivazione costante delle pre-conoscenze dello studente, come strumento per coinvolgerlo sia sul piano psico-affettivo sia su quello cognitivo. Ciò permette di crea-re le condizioni affinché l’apprendimento avvenga in maniera attiva e motivante: ad esempio, lo studente è chiamato costantemente a formulare ipotesi per immaginare i contenuti dei testi presentati prima della lettura o dell’ascolto. In questo modo il fondamentale processo di comprensione avviene avendo predispo-sto lo studente a questo compito in maniera adeguata.

Ragazzi in Rete e il Quadro comune europeoRagazzi in Rete è organizzato secondo i principi del Quadro elaborato dal Consiglio d’Europa, ma li integra secondo le necessità specifiche dell’italiano e in base ad un approccio alla lingua anche culturale, non solo utilitaristico:

- ogni unità didattica include una serie di “saper fare”, - ogni unità didattica e ogni unità di apprendimento recuperano una parte del multisillabo: basta vedere

l’indice iniziale per cogliere la complessità e la progressione del percorso didattico; per quanto riguarda il sillabo fonetico e fonologico, oltre alla sezione apposita in appendice, c’è una grande quantità di materia-le audio registrato anche nelle diverse varietà regionali italiane (non nei dialetti, naturalmente);

- i vari contenuti vengono presentati a spirale, tornandoci sopra più volte, in modo che a ogni nuovo livello di competenza quanto si è fatto in precedenza venga ripreso e non perduto.

Il Quadro comune europeo di riferimento per le lingue Si tratta del punto d’arrivo di un lavoro che ha coinvolto glottodidatti e linguisti di tutt’Europa fin dagli anni Sessanta sotto l’egida del Consiglio d’Europa: tutti conosciamo il primo dei prodotti di questo lavoro, la serie di “livelli soglia” per le varie lingue, corrispondenti al livello B1 del Quadro.Il Quadro propone tre capisaldi per l’insegnamento linguistico:

a. sapere una lingua significa soprattutto “saper fare” in quella lingua: quindi un approccio molto funzionale, pragmatico, utilitaristico (che Ragazzi in Rete integra sul piano culturale);

b. “saper fare” con una lingua significa lavorare su un sillabo complesso, in cui tutte le componenti (e non solo le funzioni e la morfosintassi) sono integrate in un “multisillabo” come quello descritto nell’apposito paragrafo, sopra;

c. questa competenza va graduata in una serie di livelli successivi, individuati sulla base del “saper fare”.

La dimensione culturaleAlle indicazioni prese dal Quadro che prevede di associare lo sviluppo delle competenze linguistico-comu-nicative a quello delle competenze generali (sapere, saper fare, saper essere, saper apprendere), Ragazzi in Rete associa una forte dimensione culturale, sia nella direzione della cultura quotidiana (che viene pre-sentata tanto nel volume, quanto attraverso appositi collegamenti, unità per unità, grazie al sito web crea-to per il testo www.guerraedizioni.com/ragazziinrete), sia verso la cultura in senso alto: dalle canzoni d’au-tore alle pagine letterarie, partendo dal presente e poi con un recupero anche di testi classici, usati non per fare storia italiana ma per fornire una rappresentazione il più completa possibile della nostra lingua.

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La costellazione di Ragazzi in Rete

Questo manuale, che si è evoluto negli anni e continuerà a evolversi, è il cardine di una costellazione di materiali didattici tra cui l’insegnante può scegliere per completare la formazione dei suoi studenti a mano a mano che crescono nella competenza dell’italiano.È un progetto di vasto respiro diretto da Marco Mezzadri (Università di Parma) e Paolo E. Balboni (Università Ca’ Foscari di Venezia).

Schematicamente il progetto si presenta in questo modo:

La collana di letture Il piacere della lettura.Italiano in azienda per chi vuole apprendere il microlinguaggio degli affari.Non manca uno sguardo ai più piccoli con la serie Girotondo e i numerosi contributi per la formazione del docente, ad esempio la rivista gratuita In.It.Tutti questi materiali, e altri che continueranno ad apparire, sono legati da una logica di sistema, hanno un’idea di apprendimento e insegnamento che riprende ed espande ai vari ambiti la logica di Ragazzi in Rete e sono reperibili nel catalogo della Guerra Edizioni (www.guerraedizioni.com).

introduzione introduzione ››

- Grammatica essenzia-le della lingua italiana - Cantagramma - Italiano Essenziale (Grammatica italiana

Risorse fotocopiabili: - volumetti con schede fotocopiabili con giochi, attività specifiche per arabi, cinesi, slavi, ecc.

Progetto cultura: - Letteratura, storia, geografia, cucina, arte per stranieri - Quaderni di Cinema - CDLibri con libretti d’opera e canzoni d’autore

Dizionari: - Dizionario per immagini - Dizionario dei gesti degli italiani

Varianti di Ragazzi in Rete per pubblici diversi: - Nuovo Rete! per adulti

Civiltà: - Civiltàpuntoit - Civiltà Italia

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PercorsoPercorso › › INTRODUTTIVOINTRODUTTIVO

Il Percorso introduttivo di questo inizio di volume permette, al docente che lo desidera, di raccordarsi con quanto svolto in Ragazzi in Rete A1.Particolarmente utile risulta nel momento in cui Ragazzi in Rete A2 venga cominciata all’inizio dell’anno scolastico o di un corso, cioè quando si rivela opportuno sollecitare il ricordo degli alunni.È un percorso particolarmente utile anche per quei contesti in cui lo studente cominci lo studio con questo volume, avendo coperto il primo tratto del percorso formativo con strumenti didattici diversi. È questo il caso ad esempio di quei contesti in cui l’italiano affrontato in modo formale fin dalle scuole primarie porta l’alunno alle scuole medie inferiori a non poter ricominciare lo studio dal livello iniziale.

1. Guarda la foto e cerca di rispondere alle domande.

È molto importante che lei cerchi fin dall’inizio di porre l’accento in maniera, se crede, anche esplicita su alcuni punti metodologici che consideriamo strategici. Uno di questi è l’attivazione della capacità di anticipazione (expectancy grammar) dello studente attraverso attività di previsione.

2. Ascolta il dialogo e controlla le tue risposte (CD 1 traccia 1).

Abbiamo scelto di non riportare sulla pagina il testo del dialogo per aiutarla a costruire un giusto percorso con i suoi studenti. Occorre infatti che venga chiarito subito, o che venga ricordato allo studente, che se si legge mentre si ascolta lo sviluppo dell’abilità d’ascolto non segue un percorso armonico. Ascoltare leggendo può essere alquanto negativo!

Testo della registrazione: Mario: Quanti anni hai, Michela?Michela: Ne ho quindici e tu?Mario: Sedici. Dove abiti?Michela: Abito a Roma, e tu?Mario: Anch’io abito a Roma! Qual è il tuo indirizzo?Michela: Via Piemonte, 6.Mario: Via Piemonte, è quella vicino al ponte, vero?Michela: Sì. E tu, dove abiti?Mario: In Via Napoli, 12. Michela: Oh, è qui vicina, vero?Mario: Sì, magari ci incontriamo uno di questi giorni. Michela: Perché no?!

3. 4. Lavora con un compagno.

Insista su queste attività soprattutto se gli studenti non si conoscono, ma faccia attenzione a non creare situazioni falsamente comunicative se gli alunni si conoscono. Sul piano linguistico comunque si tratta di attività utili a un ripasso globale degli elementi incontrati in Ragazzi in Rete A1.

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PERCORSOPERCORSO › introduttivointroduttivo

5. Ascolta il dialogo ed inserisci le parti mancanti (CD 1 traccia 2).

Testo della registrazione:

Mario: Sei libera mercoledi, Patrizia?Patrizia: No. Mario: E... venerdì…?Patrizia: Sì, sono libera venerdì. Perché? Mario: C’è un concerto allo stadio alle 8 e mezza... Vuoi venire?Patrizia:… Sì, grazie dell’invito! A venerdì, allora. Chiamami!

7. La scuola di Mario e Michela fa uno scambio con un’altra scuola.

Mario scrive a Roberta, un’alunna della classe dello scambio. Leggi i loro e-mail e rispondi alle affermazioni segnando vero o falso.

Chiavi: 1 f; 2 v; 3 f; 4 f; 5 f; 6 v.

12. Ricordate Anne e Claudio? Scrivete delle domande da fare a un vostro compagno per vedere se anche lui li ricorda.

Quest’attività è possibile se gli alunni hanno già affrontato lo studio da Ragazzi in Rete A1. In caso contrario le consigliamo di cogliere l’occasione per introdurre i personaggi attraverso le informazioni che può desumere da Ragazzi in Rete A1.

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GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 11

1PercorsoPercorso › › In negozio, i In negozio, i solDIsolDI› Funzioni: I soldi. Chiedere il prezzo. Dire il prezzo. Dire cosa si desidera. Chiedere la quantità. Dire la

quantità. Mostrare. Consegnare. Prendere tempo per riflettere. Chiedere quanto si spende. Dire quan-to si spende. Chiedere se si vuol comprare ancora qualcosa. Dire che non si vuol comprare più nien-te. Esprimere preferenza. Esprimere dovere. Chiedere cosa si sta facendo. Dire cosa si sta facendo. Modificare aggettivi, verbi, sostantivi e avverbi.

› Grammatica: revisione: da (me, Carlo). Dal macellaio vs. in macelleria. Quanto costa? + risposta. Stare + gerundio. Dovere. Verbi irregolari: conoscere, dare, preferire (revisione: modello finire e dormire). Un po’ di, poco/i, troppo/i, molto con sostantivi, avverbi e aggettivi. Numeri da 100 a un milione.

› Abilità: strategie d’apprendimento: predire, comprensione globale e dettagliata.

› Lessico: oggetti vari da supermercato. I numeri da 100 a un milione. Informatico, grafico, manager, cas-siera, autista, controllore, parrucchiere.

› Civiltà: le spese.

› Fonologia: suoni /f/ /v/ /s/ [z]. (In appendice)

1. Guarda le banconote e le monete europee.

Questa prima attività dà la possibilità di rivedere e ampliare i numeri. Ma dà anche diversi spunti per affrontare vari aspetti culturali. Che ci piaccia o no, il denaro, il costo della vita, la possibilità di acquista-re sono alcuni degli argomenti che più rapidamente portano a confrontare la propria realtà con quella del paese (o dei paesi) di cui si studia la lingua. Le consigliamo di cominciare dicendo alcune cose che conosce sul costo della vita in Italia, ad esempio, paragonandolo a quello del paese degli studenti. Alcune informazioni: l’Italia è tra gli otto paesi più industrializzati al mondo. Il prodotto interno lordo pro capite, cioè la ricchezza prodotta dal paese divisa per ogni abitante, è di oltre 20 000 euro all’anno. La vita è cara, soprattutto nelle grandi città e nel centro-nord del paese. Ci sono molte differenze tra una parte e l’altra del paese sia come livello di vita (ricchezza delle persone), sia per quanto riguarda la disoccupazio-ne (molto più alta al sud). Uno stipendio medio è di circa 1100/1200 euro al mese, ma non è sufficiente per vivere, quindi, soprattutto al centro-nord, in una famiglia sia l’uomo che la donna devono lavorare. È questa una delle ragioni per cui in Italia spesso i giovani vivono con i genitori fino anche oltre i 30 anni di età: non ce la fanno a mettere su casa da soli, perché spesso hanno stipendi inferiori ai 1000 euro. Sull’argomento si potrebbero dire moltissime cose; abbiamo cercato di darle alcuni spunti per cominciare la lezione. Se gli studenti sono interessati, stimoli qualche domanda e dia loro informazioni aggiuntive.

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2. Ascolta e ripeti il valore delle banconote e delle monete europee. (CD 1 traccia 3)

Faccia attenzione alla pronuncia e faccia ripassare se necessario i numeri. Chiavi: 20 centesimi; 50 centesimi; 100 euro; 200 euro; 500 euro.

ATTIVITÀ SUPPLEMENTARE

Se può e lo ritiene opportuno, provi a utilizzare, fotocopiandola, l’unità 29 del testo M. Mezzadri, Dizionario per immagini, Guerra Edizioni. Le fornisce, oltre alla possibilità di sensibilizzare gli studenti sull’utilità di uno strumento di questo tipo, anche di affrontare un tema culturale particolarmente interessante e piacevole: la pasta in Italia!

3. Ascolta e segna il prezzo che senti. (CD 1 traccia 4)

Chiavi: 2 a, 3 c, 4 b, 5 b, 6 a (attenzione, sono dollari).

4. Ascolta e scrivi il prezzo che senti. (CD 1 traccia 5)

Può fare riascoltare il testo più di una volta se lo ritiene necessario.Chieda agli studenti di capire al secondo ascolto non solo la quantità, ma anche il tipo di valuta: 1. yen, 2. franchi svizzeri, 3. euro, 4. dollari australiani, 5. dollari americani, 6. euro.Per un terzo ascolto, se gli studenti hanno capito i numeri, può chiedere loro di capire dove si svolgono queste mini-conversazioni o di che cosa si parla: 1. agenzia di viaggio, volo e soggiorno a Firenze; 2. banca, soldi; 3 negozio di moto, moto; 4 banca, soldi; 5 la conversazione è fra persone che parlano di un’offerta trovata in Internet, viaggio e soggiorno a Los Angeles; 6 agenzia immobiliare, una casa.Chiavi: 1 Signora, volo e soggiorno a Firenze sono 342.500 yen. 2 Vorrei cambiare questi 2.250 franchi svizzeri in euro, per favore. 3 È una moto molto bella, ma un po’ cara: costa 78.900. 4 Al cambio di oggi sono 560 dollari australiani. 5 Su Internet ho trovato un’offerta interessante: volo Los Angeles - Milano - Los Angeles e una settimana in albergo a soli 1.500 dollari americani. 6 Per questa casa il nostro cliente chiede 1.070.000.

5. Ascolta e leggi le conversazioni. (CD 1 traccia 6)

È ora il momento di soffermarsi sui centesimi. Chieda agli studenti di indovinare come si leggono i prezzi con i centesimi prima di far ascoltare la registrazione. Poi faccia controllare le loro ipotesi facendo ascolta-re la registrazione. Commenti con loro la risposta corretta.

6. Ora lavorate a coppie…

Dia un’occhiata a come lavorano le coppie, ma non interrompa in caso di errore di pronuncia o altro. Cerchi di ricordare gli errori per poi commentarli insieme. Cerchi anche di cogliere o stimolare osservazioni sui prezzi degli oggetti, in modo da poter riprendere, una volta conclusa l’attività, quanto detto all’inizio della lezione nell’attività 1.

› IN negozio, i soldiIN negozio, i soldi1

6.

PERCORSOPERCORSO

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ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 11

O

Q U A T T O R D I C I

U T O

I O D

N O V E I

D C

I V E N T I

C E N T O S E I

I

M I L L E

7. 8. Buon compleanno!

Lasci che gli studenti confrontino le liste e incoraggi la discussione. È importante, non solo ai fini di una migliore pratica linguistica, che imparino a sviluppare tecniche di negoziazione, spesso molto utili quan-do ci si relaziona con altre persone. Faccia attenzione e intervenga quando sente che i registri linguistici non sono idonei. Se lo ritiene, può assegnare a ogni studente un ruolo diverso: ad esempio uno potrebbe essere il padre o la madre, l’altro un addetto di una ditta che organizza feste, ecc., in modo da obbligare gli studenti a interagire in maniera più controllata e formale.

1. Abbinate i numeri alle trascrizioni.

Chiavi: 1 345 trecentoquarantacinque 2 6 784 seimilasettecentoottantaquattro 3 912 000 novecentododicimila 4 1 000 000 un milione 5 90 500 novantamilacinquecento 6 657 seicentocinquantasette 7 3 200 tremiladuecento 8 11 800 undicimilaottocento

Tra le centinaia e le migliaia in italiano si mette di solito un punto (.), anche se la forma con uno spazio al posto del punto, come si trova qui, è la più accettata in ambito europeo.

2. Scrivete i numeri in lettere sugli assegni e sul bollettino postale.

Chiavi: 1 duecentotrentaquattro; 2 centoottantacinque; 3 milletrecentonovanta;

ATTIVITÀ SUPPLEMENTARE

Può succedere che sia necessario staccare un po’, alleggerire la lezione, riempire cinque minuti che mancano alla fine è possibile: disegnare rapidamente alla lavagna lo schema che comprende questi numeri; dire a ogni studente di copiarselo su un foglio;farli compilare dicendo ad esempio: “Nella prima rigaorizzontale mettere il numero che risulta da 28 diviso 2” o altri modi in cui far emergere la soluzione, QUATTORDICI.

7. 8. B8 8 8

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PERCORSOPERCORSO › IN negozio, i soldiIN negozio, i soldi1

Una riflessione sulla glottodidattica ludica

La collocazione di attività ludiche, cioè giocose, in pagine molto serie come quella con gli schemi grammaticali risponde a una scelta precisa di Ragazzi in Rete: sdrammatizzare la grammatica, inserirla in un contesto di gioco, anche se non necessariamente di gioco sulla grammatica.Nella lingua – in quella italiana come in tutte le altre – la grammatica non è tutto sommato l’elemen-to più difficile: basti pensare all’immane lavoro mnemonico e di categorizzazione della realtà che è implicito nell’acquisizione del lessico, che tra l’altro è molto più numeroso e aperto all’innovazione che non le poche (o quanto meno “relativamente poche”) regole di grammatica. Tuttavia l’accentua-zione tradizionale sulla grammatica e la forte penalizzazione dell’errore di grammatica ha demonizza-to questo settore – e quindi Ragazzi in Rete vuole sdrammatizzarlo, inserendo giochi tra le regole e gli schemi.Un’ultima riflessione sull’errore: è più grave un errore lessicale (cioè l’ignoranza di una parola) o un errore in una desinenza verbale?Nella tradizione didattica si perdona il primo errore mentre si punisce il secondo… ma nella vita, sbagliare una desinenza non porta drammi, ma non sapere una parola porta al blocco della comuni-cazione!

4. Abbina le frasi di sinistra a quelle di destra.

Chiavi: 1. Quest’anno ho pochi soldi, e. non posso andare in vacanza. 2. C’è un po’ di farina in casa f. per fare una pizza. 3. È troppo tardi b. per andare al cinema. 4. Oggi non sto molto bene, ma a. devo andare a lavorare. 5. Ci sono tanti libri interessanti c. per fare un regalo a Ivan. 6. Mi alzo sempre molto tardi e d. perdo spesso l’autobus.

3. Formate due squadre e seguite le istruzioni dell’insegnante.

Divida la classe in due squadre (ad esempio, maschi contro femmine). Le regole sono: a) bisogna contare in successione di 100 in 100 (100, 200, 300, …); b) ogni volta che si trova un multiplo di 7 (700, 1400, 2100, 2800, …) o un numero che contiene il 7 (1700, 2700, 3700, ecc.) bisogna dire “Passo”; c) chi sbaglia o pronuncia molto male è eliminato; d) vince la squadra dell’ultimo giocatore che rimane.Finita la partita con l’eliminazione dell’avversario, si può staccare dicendo agli studenti che hanno giocato abbastanza e che a questo punto devono tuffarsi negli schemi grammaticali che trovano sotto.

3.

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SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 11

1. 2. Cerchia gli anni che senti. (CD 1 traccia 7)

Spieghi le sigle AC e DC prima dell’ascolto e dopo l’ascolto dia alcune informazioni culturali legate ad avvenimenti e personaggi storici quali Martin Lutero o Garibaldi e la Spedizione dei Mille, o la crisi petro-lifera del 1973-1974 durante la quale, a causa dell’aumento dei prezzi dei carburanti, gli italiani furono costretti a rinunciare in parte a usare la propria auto. È questa la ragione principale per cui la memoria storica collettiva degli italiani ricorda quell’evento.

Corregga poi le date alla lavagna.

Testi della registrazione: 1. Garibaldi condusse la Spedizione dei Mille nel 1860.2. Il 1973 è l’anno della crisi petrolifera.3. Nel 1971 non sapevo ancora né leggere, né scrivere.4. Nel 1517 Martin Lutero pubblicò le sue famose tesi.5. Quando ero piccolo, pensavo che nel 2003 saremmo tutti andati in vacanza sulla Luna. 6. Non sarebbe stato male essere figlio di un faraone nel 700 AC. 7. Chissà com’era Roma nel 30 DC.

3. Saper dire l’anno di nascita è fondamentale.

Faccia notare l’espressione “è nato” con il maschile singolare e faccia un esempio con un sostantivo fem-minile singolare: “Quando è nata tua madre?”.

4. Racconta la storia di Antonella.

Chiavi: 1 Antonella è nata a Verona nel 1983. 2 Nel 1986 è andata all’asilo. 3 Nel 1989 ha iniziato la scuola elementare. 4 Dal 1997 al 2002 è andata/ha studiato/ha fatto/ha frequentato il liceo classico. 5 Dal 2002 al 2007 ha studiato architettura all’Università di Venezia. 6 In/Nell’ ottobre 2007 è andata in Inghilterra. 7 In/Nel marzo 2008 ha conosciuto Robert. 8 In/Nel dicembre 2008 sono nate Alice e Nina. 9 Nel 2009 è tornata/sono tornati in Italia. 10 Nel 2010 ha trovato lavoro a Padova.

1. Abbina le foto alle parole del riquadro.

Noti come questo Percorso, ma in generale tutto il testo Ragazzi in Rete, offra innumerevoli spunti di discussione e riflessione su aspetti di tipo culturale. Non si impara la lingua se non si acquisiscono le conoscenze culturali necessarie per utilizzarla in contesto. Chiavi: 4 farmacia, 6 pasticceria, 1 macelleria, 5 salumeria, 3 supermercato, 2 cartoleria.

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 221.

3. S

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PERCORSOPERCORSO › IN negozio, i soldiIN negozio, i soldi1 2. Quali prodotti vendono i negozi delle foto?

Prima di fare questo esercizio, è opportuno che chieda agli studenti se notano differenze tra i negozi nelle immagini e negozi simili nei loro paesi.

3. Ora, a coppie confrontate le vostre liste.

Lasci che siano gli studenti a filtrare e controllare le risposte prima di intervenire per la correzione finale insieme a tutta la classe.

4. Guarda le figure…

In questo caso gli studenti devono mettere in pratica diverse strategie per scoprire e applicare la regola: ad esempio devono pensare alla soluzione logica secondo il contesto, quindi facendo molta attenzione ai significati, ma devono anche badare alle concordanze grammaticali di genere e numero. Così, se lo ritiene opportuno, con classi deboli o studenti solitamente in difficoltà con la grammatica può rendere esplicita questa riflessione prima di far affrontare l’attività.

Chiavi: 1 pochi, 2 molti, 3 troppa, 4 un po’.

5. 6. Ascolta e leggi il testo incompleto della conversazione. (CD 1 tracce 8-9)

È importante che gli studenti facciano quanto viene richiesto. Li avverta quindi di non scrivere durante il primo ascolto, ma non li sgridi per evitare di distrarre tutta la classe.

Salumiere: Buongiorno, Signora. Madre di Claudio: Buongiorno.Salumiere: La stanno servendo?Madre di Claudio: No. Vorrei un po’ di prosciutto crudo.Salumiere: Quanto prosciutto desidera?Madre di Claudio: Un po’... non so... un etto e mezzo circa.Salumiere: Sono quasi due etti. È troppo?Madre di Claudio: No, va bene.Salumiere: Ecco il prosciutto. Poi?Madre di Claudio: Un pezzo di formaggio parmigia-no.Salumiere: Questo va bene?Madre di Claudio: Quanto costa?

Salumiere: 15 euro al chilo.Madre di Claudio: Costa molto! Ne vorrei un pezzo piccolo. Mezzo chilo circa.Salumiere: Ecco qui. Poi?Madre di Claudio: Il latte. E anche un chilo di pane. Salumiere: Nient’altro?Madre di Claudio: È tutto grazie. Quant’è?Salumiere: Allora… sono 16 euro e 25 centesimi.Madre di Claudio: Ecco a Lei 20 euro.Salumiere: Ecco il resto. Arrivederci e grazie.Madre di Claudio: Arrivederci.

Testo della registrazione:

3.

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI15

Faccia ascoltare il dettato due volte, se necessario, oppure dia più tempo utilizzando il tasto “pausa” se vede che gli studenti sono particolarmente in difficoltà a seguire il ritmo della registrazione.Non sono molte le occasioni per fare dettati, tuttavia è importante in questa Lezione aiutare gli studenti a impadronirsi della tecnica corretta per eseguirli. Inoltre, se lo ritiene opportuno, potrà lei decidere quali ascolti utilizzare anche come dettati. Ma attenzione! I dettati sono sia attività d’ascolto che di scrittura e sono molto particolari. Si focalizzano in maniera esclusiva sulla accuratezza e quindi contrastano con molte strategie che stiamo presentando e cercando di fare acquisire agli studenti: ad esempio stiamo lavorando per convincerli che spesso non è importante capire tutte le parole di un testo per compren-derlo, mentre il dettato sembrerebbe dare l’indicazione opposta. Quindi, sia convincente nel presentarlo semplicemente come una tecnica in più a disposizione per migliorare certi aspetti delle abilità di ascolto e scrittura.

Post it-in basso a destra. (CD 1 traccia 10) Faccia ripetere più volte questo ascolto, sottolineando l’importanza di una corretta intonazione, soprattut-to con studenti la cui madrelingua tende a interferire spesso in questo ambito.Se non l’ha ancora fatto potrebbe essere utile soffermarsi su aspetti legati alla pronuncia e all’intonazio-ne. Spesso gli studenti chiedono: “Ma come suoniamo agli orecchi di un madrelingua italiano quando parlia-mo?”.Faccia provare questa attività: dica a uno studente di imitare l’accento e l’intonazione di un parlante madrelingua inglese, tedesco, francese, o altro che parla nella lingua dello studente. Li lasci “giocare” così per un po’ e poi cerchi di riassumere quali sono gli errori più frequenti che gli studenti commettono quando parlano italiano. Se lo trova troppo difficile da affrontare in chiave contrastiva in questo momento, sia pure a livello non approfondito, segua la sequenza di presentazione del sillabo della fonologia che a più riprese presenta momenti di riflessione sull’intonazione, oltre ad affrontare ogni singolo suono della lingua italiana, e si limiti qui a far “giocare” gli studenti.

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 22

1. Chiedi a Paolo di farti alcuni favori.

Le forme del tipo potresti appartengono al condizionale. Può liberamente decidere di introdurre questa forma semplicemente come variante più gentile di puoi. Altrimenti un discorso più complesso sul condi-zionale è anch’esso possibile, ma faccia attenzione al livello degli studenti e al carico di strutture nuove di questo Percorso, nonché al tempo a disposizione! Ancora una volta anche nella presentazione della gram-matica si cerca di stimolare un approccio induttivo, in questo caso chiedendo di osservare la figura. Non sottovaluti questa impostazione e pretenda dai suoi studenti il giusto livello di attenzione nell’eseguire quanto viene richiesto.

Chiavi: 2 Paolo, puoi andare dalla parrucchiera a prendere un appuntamento per mia madre, per favore? 3 Paolo, puoi andare dal dottore a ritirare la ricetta per le medicine, per favore? 4 Paolo, puoi andare in pescheria a comprare un chilo di pesce per la zuppa, per favore? 5 Paolo, puoi andare dal panettiere a comprare due chili di pane, per favore? 6 Paolo, puoi andare dal tabaccaio a comprarmi un francobollo, per favore? 7 Paolo, puoi andare in pizzeria a prendere le pizze, per favore? 8 Paolo, puoi andare dal car-tolaio a comprare della carta da lettera e delle buste, per favore?

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PERCORSOPERCORSO › IN negozio, i soldiIN negozio, i soldi1

2. Guarda le figure. Cosa stanno facendo le persone?

Chiavi: 1 Sta guardando un aereo. 2 Sta mangiando un gelato. 3 Sta facendo la spesa. 4 Stannogiocando a calcio. 5 Stanno studiando. 6 Stanno ballando.

3. Rispondi alle domande.

Chiavi: 2 Sto facendo i compiti. 3 Stiamo parlando delle vacanze di Natale. 4 Si stanno alzando. 5 Mi sto svegliando. 6 Sta correndo.

4. Trasforma i verbi alla forma stare + gerundio.

Chiavi: 1 sto andando, 2 stiamo mangiando, 3 state ascoltando, 4 stai leggendo, 5 stanno facendo, 6 sta dicendo, 7 sto finendo, 8 stai dormendo.

5. Metti le frasi alla forma stare + gerundio, quando è possibile.

Chiavi: 1 Che cosa stai dicendo? Tu non sai niente dei miei problemi. 2 - Cosa stai facendo? - Sto guar-dando una partita del mondiale di calcio. 3 Sono in Italia da tre anni. 4 Ho una piccola casa al mare dove vado spesso in estate. 5 Marco, se esci mi compri due etti di prosciutto di Parma? 6 In questo periodo sto mangiando troppo. 7 - Dov’è Cecilia? - È in camera sua. Sta dormendo. 8 Sai quanti anni ha mia nonna? 85, non sembra, vero?

1. Lavora con un compagno…

1 Hai problemi psicologici, dove vai? (dallo psicologo) 2 Dove vai a comprare la carne? (dal macellaio/in macelleria) 3 Dove vai a comprare la frutta e la verdura? (dal fruttivendolo)4 Hai l’influenza. Dove vai? (dal medico)

1 Dove vai a comprare il pane? (dal panettiere/in panetteria)2 Dove vai a comprare i francobolli? (dal tabaccaio/in tabaccheria)3 Hai bisogno di un giornale? Dove vai? (dal giornalaio/in edicola)4 Hai bisogno di una scatola di aspirine. Dove vai? (dal farmacista/in farmacia)

2. Abbina le figure con i lavori del riquadro. Quale non c’è?

Chiavi: manager, parrucchiere, cassiera, controllore, informatico, grafico. Manca l’autista.

3. R 3

4. T 4 4

5. M 5 5

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 22

2.

1.

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI17

globalitàglobalitàLEZIONELEZIONE 33

analisianalisiLEZIONELEZIONE 33

1. 2. 3. 4. Ascolto. (CD 1 tracce 11-12)

Come Lei sa, un tratto distintivo di Ragazzi in Rete è la sistematica azione condotta per stimolare e faci-litare i processi di comprensione. Le prime attività di questa lezione sono un chiaro esempio di come si procede in questo manuale. Le chiediamo di dedicare la massima attenzione ai processi di comprensio-ne, ricordando agli studenti che uno degli obiettivi è formare le loro abilità e competenze utili per “saper apprendere”.

4. Chiavi: 1 faccio, 2 vendo, 3 inizia, 4 vado, 5 arrivo, 6 metto, 7 pulisco, 8 tocco, 9 cambiano, 10 vogliono, 11 sono, 12 piace, 13 ho, 14 conosco, 15 cerco.

1. Completa le frasi con un verbo del riquadro.

Chiavi: 1 stai, sto; 2 conosci; 3 dai; 4 preferite; 5 conosco, preferisco; 6 dobbiamo; 7 dà; 8 sta.

2. 2 2 22 AscoAAA A 4.44. A4. A 3. 3. 3.3. 3. 3.

Testo della registrazione:

Faccio il fruttivendolo. Ho un negozio dove vendo frutta e verdura.La mia giornata di lavoro inizia molto presto, vado al mercato e poi arrivo in negozio verso le 8. Sono da solo e c’è molto lavoro ogni giorno.Metto a posto la frutta e la verdura fresca.Pulisco le cose del giorno prima, guardo se devo togliere, eliminare qualcosa.Quando tocco i prodotti, lo faccio sempre con i guanti. È una questione di pulizia, di igiene. Poi controllo i prezzi che cambiano spesso nel nostro lavoro. Con la frutta e la verdura bisogna essere molto delicati, i clienti vogliono frutta e verdura non solo buona, ma anche bella. Sono sempre attenti alla qualità e al prezzo.Mi piace il mio lavoro. È un modo per stare a contatto con i prodotti della terra, della natura. E a me piace molto la natura: quando il negozio è chiuso o durante le vacanze vado spesso in monta-gna a camminare. Purtroppo ho poco tempo libero. Un aspetto del mio lavoro che mi piace molto è il rapporto con le persone.Vedo crescere i bambini, li vedo diventare grandi. Il mio è un negozio piccolo, conosco quasi tutti i miei clienti. Conosco le preferenze delle persone, i loro gusti e cerco di soddisfare i loro bisogni.

1. C 1

1.

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PERCORSOPERCORSO › IN negozio, i soldiIN negozio, i soldi1

CIVILTàCIVILTàLEZIONELEZIONE 33

Chiavi dell’es. 3:PRODOTTI CLASSIFICA casa (affitti, mutui, ecc.) 1 trasporti e telecomunicazioni 2 abbigliamento 3 arredamento, articoli per la casa 4 elettricità, riscaldamento ecc. 5 tempo libero, istruzione, cultura 6 salute 7

TESTTEST

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 33

2. Guarda i promemoria e scrivi cosa deve fare Mattia.

Chiavi: Sono possibili leggere differenze. 1 Sabato 4 dicembre deve andare dal dentista alle 10.30. 2 Domenica 5 dicembre deve andare a casa di Maddalena a mangiare una pizza e deve portare un dolce. 3 Lunedì 6 alle undici deve fare l’esame finale di inglese. 4 Mercoledì pomeriggio deve andare a compra-re un regalo per il compleanno di sua madre e deve telefonarle.

1. 2. 3. 4. Prepara un questionario con domande sul costo della vita.

Dica alla classe, quando assegna il compito a casa o se decide di farlo in classe, che i questionari verran-no poi utilizzati come attività in classe.

Ancora una volta le possibilità di fare confronti interculturali sono tantissime e possono riguardare sia le abitudini alimentari che altre abitudini. Se gli studenti o l’insegnante possiedono informazioni simili riguar-do il paese o i paesi di provenienza degli studenti, sono possibili confronti e discussioni sui diversi stili di vita. Per esempio: l’importanza che gli italiani danno al possedere una bella macchina, a quanto spendo-no per l’abbigliamento, ecc., sono tutte categorie in cui le differenze con altri paesi possono essere più marcate.

Chiavi dell’es. 2:PRODOTTI CLASSIFICA latte, formaggi e uova 4 carne 1 pane e cereali 2 frutta e verdura 3 tabacchi 7 bevande 5 zucchero, caffè, tè, cacao e altri generi alimentari 6

1. Completa le vignette…

1 Il signor Bassi sta camminando e parlando al telefonino.2 Laura e Marco stanno mangiando e guardando la televisione.3 Marta sta leggendo e ascoltando la musica.4 Anna sta parlando e aspettando l’autobus.5 Paola sta cucinando e ascoltando la radio.6 Franco sta cantando e facendo la doccia.7 Paola sta ballando e mangiando un gelato.

3. 4.

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I A R U V N O V O R R E I U N P O D I F A E O A U S M G R O S P O B A N S L B C I R C A M E Z Z O C H I L O U A T A C O R A C F T E L A M N V B U I L S U O U E C H G O B R V I L O I M F A I B I N I D F S O N O V A N C H I N M N A L B U V S E A O P E T E A S T R E M N R V N Z D G N I E N T E A L T R O I A E C L V F T V A B T B V A U I N G T B S A I A R T C N I I N D A C H E R U S T C T S A V N U T C B A C C A I A D V O R R E I U N C H I L O D A N F Z A R G S O U N A S O C N U K I E N A I E E R A D P A R C U S Q S D P A U N E T I A N I E T R V A E U C E A L I E A E H Z F L V A D E S S E A A T C E R O A C I E A A C H I N A E S V A A C R O Q U E S T I S O N O D U E E T T I A L U C Z V T A I C H E N R A E E R G O N I N F I E M O I A S C O C T U N B A S

Chiavi: 2 Cliente: - Quant’è? Macellaio: - Sono venticinque euro. 3 Fruttivendolo: - Ecco le cipolle signora, dopo? Signora: - Vorrei un chilo di patate. 4 Salumiere: - Questi sono due etti. Cliente: - Perfetto, basta così grazie.

3. Metti in ordine il dialogo. Salumiere: Buongiorno, Signora. Cliente: Buongiorno.Salumiere: La stanno servendo?Cliente: No. Vorrei un po’ di prosciutto crudo.Salumiere: Quanto prosciutto desidera?Cliente: Un po’... non so... un etto e mezzo circa.Salumiere: Sono quasi due etti. È troppo?Cliente: No, va bene.Salumiere: Ecco il prosciutto. Poi?Cliente: Un pezzo di formaggio parmigiano.Salumiere: Questo va bene?

Chiavi: 3 – c – 7 – a – 1 – e – 2 – b – 4 – g – 5 – f – 6 – m – 8 – l – 10 – d – 9 – h – 11 – i.

2. In questo diagramma...

5 Droghiere: - E dopo il formaggio? Ragazza: - Niente altro grazie.6 Signore: - Quanti etti è quel pezzo di parmigiano? Droghiere: - Circa mezzo chilo.

Cliente: Quanto costa?Salumiere: 15 euro al chilo.Cliente: Allora, mezzo chilo di parmigiano.Salumiere: E poi?Cliente: Il latte. E anche un chilo di pane. Salumiere: Nient’altro?Cliente: È tutto grazie. Quant’è?Salumiere: Allora… sono 16 euro e 25 centesimi.Cliente: Ecco a Lei 20 euro.Salumiere: Ecco il resto. Arrivederci e grazie.Cliente: Arrivederci.

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PERCORSOPERCORSO › IN negozio, i soldiIN negozio, i soldi1

1 1 1 1 0 5 0 01 0 0 0 0 0 0 0 0 0 01 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 5 0 0 0 0

5. Metti in ordine le frasi.

1 In Italia molti negozi chiudono troppo presto.2 Oggi non ho molta fame e sono molto stanca.3 Di solito di sera mangio un po’ di prosciutto e della mozzarella.4 Questo ristorante è buono ma un po’ troppo caro.

4. Crucinumeri.

1. Completa la conversazione.

Chiavi: 2 sto leggendo, 3 sto lavorando, 4 sta comprando, 5 stanno spendendo, 6 sto partendo, 7 sto decidendo, 8 sta chiamando.

2. Scrivi le forme singolari e le forme plurali dei verbi dovere, sapere, volere, potere.

dovere io devo noi dobbiamo volere io voglio noi vogliamo tu devi voi dovete tu vuoi voi volete lui/lei deve loro devono lui/lei vuole loro vogliono

sapere io so noi sappiamo potere io posso noi possiamo tu sai voi sapete tu puoi voi potete lui/lei sa loro sanno lui/lei può loro possono

3. Trasforma i verbi alla forma stare + gerundio.

Chiavi: 1 sto andando, 2 stiamo mangiando, 3 state ascoltando, 4 stai leggendo, 5 stanno facendo, 6 sta dicendo, 7 sto finendo, 8 stai dormendo.

4. Rispondi alle domande.

Chiavi: 1 Stanno giocando a carte; 2 Sta guardando la televisione; 3 Sta scrivendo un messaggio e-mail; 4 Sta preparando la cena; 5 Stanno navigando in Internet; 6 Sto dormendo.

REVISIONE REVISIONE & AMPLIAMENTO& AMPLIAMENTO

3.

4.

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5. Scrivi le domande.

Varie alternative possibili.

Chiavi: 2 Quant’è? 3 Quanto costa questo...? 4 Vorresti un piatto di spaghetti al tonno? 5 Nient’altro?

6. Cruciverba in negozio.

ORIZZONTALI: 2 quattordici, 4 nove, 6 quindici, 7 centosei. VERTICALI: 1 otto, 2 quindici, 3 dodici, 5 venti.

8. Prova ad abbinare i termini che seguono al luogo giusto.

Chiavi: le foto sono: c negozio di calzature, g negozio di abbigliamento, d libreria, a ipermercato.

9. Tu dove preferisci comprare?

Questo questionario non prevede una soluzione, ma può rappresentare un’occasione di confronto in classe tra diversi gruppi e alla fine dare lo spunto per creare una classifica sulle preferenze della classe.

10. Come paghi?

Chiavi: 1d; 2b; 3c; 4a.

11. Che cos’è?

Chiavi: 2 macelleria; 3 informatico; 4 formaggio; 5 bicchiere; 6 un etto; 7 mittente; 8 piani.

15. Prepara un questionario con domande sul costo della vita.

Dica alla classe, quando assegna il compito a casa o se decide di farlo in classe, che i questionari verranno poi utilizzati come attività in classe.

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GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 11

PercorsoPercorso 2 › › a scuolaa scuola

› Funzioni: Descrivere oggetti. Parlare della scuola. Indicare gli oggetti. Chiedere e dire come si dice una parola o espressione. Chiedere e dire come si scrive una parola o espressione. Chiedere e dire cosa significa una parola o espressione. Esprimere accordo in frasi affermative e negative. Esprimere la durata. Esprimere il fine. Esprimere disappunto o sorpresa.

› Grammatica: Aggettivi e pronomi dimostrativi completi (questo e quello). Pronomi personali diretti atoni: mi, ti, ci, vi, lo, la, li, le. Ce l’ho. Revisione: per (finale). Dall’1 alle 2.

› Abilità: Strategie d’apprendimento: indovinare il significato di parole sconosciute. Compilare un modu-lo d'iscrizione a una scuola.

› Lessico: Oggetti della scuola. Terminologia metalinguistica: spiegare, pronunciare, ecc.

› Civiltà: Il sistema scolastico.

› Fonologia: Suoni /ts/ /dz/. Intonazione per esprimere stati d'animo: rabbia. (In appendice)

1. Guarda la figura e prova a immaginare il dialogo tra il ragazzo e la ragazza, poi scrivilo sul quaderno.

I due ragazzi chiacchierano un po’ annoiati durante la lezione: chieda se è una situazione così insolita. Cerchi di personalizzare la situazione, dicendo agli studenti di immaginare di essere nei panni dei due ragazzi o che i due ragazzi siano due compagne/i della classe e che lei è la professoressa!

2. Lavora con un compagno. Confrontate i vostri dialoghi. Ci sono molte differenze?

Inizialmente gli studenti devono leggersi a vicenda il dialogo, ma poi ogni studente corregge il dialogo del compagno. In maniera discreta passi tra le coppie e aiuti nella correzione.

3. Ascolta la conversazione e rispondi alle domande. (CD 1 traccia 13)

Chiavi: 1 Stanno chiacchierando. 2 Annoiati, demotivati, ecc. 3 Sì. 4 Di fare i compiti d’inglese. 5 Sta facendo lezione e si accorge che i due ragazzi chiacchierano.

2. L2 2

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Alla scoperta della linguaAlla scoperta della lingua

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 11

Con due attività induttive vengono presentati i pronomi atoni. La terminologia offre spesso problemi e questo è un caso emblematico. Se non vuole spiegare il perché di questa definizione, inviti semplice-mente gli studenti ad accettare e ricordare il termine “àtono”. Come sempre nella sezione di gramma-tica vengono ripresi e approfonditi questi spunti grammaticali, per cui qui si limiti all’esecuzione delle attività senza una sua presentazione alla lavagna di tipo deduttivo.Chiavi: la, la Prof. Schiavi; la, la Prof. Schiavi; li, i compiti; l’, il quaderno; l’, il quaderno; li, gli occhiali; vi, voi due; vi, voi due.

2. Rispondi alle domande.

Chiavi: 2 Sì, li conosco da tanti anni. 3 No, non lo so, non mi interessa il calcio. 4 Sì, lo leggo tutti i giorni. 5 Sì, le vedo tutte le settimane. 6 Sì, l’ascolto tutti i giorni.

Post-it Riguardo ai post-it, faccia notare l’importanza di intendersi sulla terminologia. La lingua italiana difficilmente si riesce a insegnare se non si trova un codice comune che, sia pure ridotto al minimo, possa rendere possibile la comunicazione tra docente e studenti. Tuttavia se a causa della formazione dei suoi studenti, dell’obiettivo del suo corso, della sua impostazione metodologica, non ritiene utile elaborare un codice metalinguistico con i suoi studenti, può evitare di affrontare i post-it. Ciò che consigliamo vivamente è di non eccedere nell’uso della metalingua. Spesso si pensa che gli studenti colgano le nostre spiegazioni grammaticali fatte di tecnicismi (soggetto, complemento oggetto, verbo transitivo) e invece…Una delle ragioni principali della presentazione della grammatica in Ragazzi in Rete così schematica e sempre in contesto, in situazione, con un lessico attentamente tarato sui livelli di difficoltà del Percorso è proprio la volontà di creare un canale di comunicazione il più efficace possibile tra insegnanti e studenti. A volte però la metalingua, i termini tecnici della grammatica sono indispensabili per riuscire ad aumen-tare il livello di consapevolezza dello studente, per poter controllare al meglio l’acquisizione delle strut-ture avvenuta attraverso le attività delle sezioni di presentazione del Percorso e quindi passare alla fase dell’apprendimento razionale della lingua.

Alla scoperta della linguaAlla scoperta della lingua 1. Ascolta e completa i dialoghi. (CD 1 traccia 15)

È importante che gli studenti, una volta scoperta la regola, anche se in modo non del tutto consapevo-le, la applichino immediatamente. Può quindi correggere i minidialoghi registrati e poi farli rileggere più volte da diversi studenti.Chiavi: 1 la, 2 li, 3 l’, 4 vi, ci, 5 ti, 6 lo, 7 Mi.

1. A 1 1

4. Ascolta nuovamente la conversazione e leggi il testo per controllare le tue risposte. (CD 1 traccia 14)

Faccia la correzione dell’attività dell’ascolto con tutta la classe e chieda chi ci si è avvicinato nel dialogo scritto. Con un briciolo di autoironia sia da parte degli studenti che sua potrebbero nascere situazioni sim-patiche.

4.

5. Guarda le parti evidenziate del testo. A cosa si riferiscono?

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PERCORSOPERCORSO › A scuolaA scuola2

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 11

3. Rispondi alle domande.

Chiavi: 2 No, non ce le abbiamo. 3 No, non ce l’ho. 4 Sì, ce li ho. 5 Sì, ce l’abbiamo. 6 Sì, ce l’abbiamo.

4. Completa con i pronomi.

Chiavi: 2 ti, 3 ci, 4 mi, 5 ti, 6 ci.

Tutti gli esercizi di questa sezione riprendono il lessico dell’italiano della classe e dello studio.

1. Guarda le immagini e abbina gli oggetti alle parole.

Chiavi: 1 televisore, 2 banco, 3 videoregistratore, 4 armadietto, 5 cattedra, 6 gesso, 7 matita, 8 lavagna, 9 libro, 10 registratore, 11 sedia, 12 lavagna luminosa, 13 gomma, 14 quaderno,15 penna, 16 cartina geografica.

3. Ora, sempre con un compagno, prova a eliminare la parola che non va bene.

Chiavi: è un esercizio volutamente ambiguo. Soluzioni proposte: 2 un insegnante, 3 due pronunce, 4 una gomma, 5 di un quaderno, 6 una lavagna.

4. Abbina le domande alle risposte.

Chiavi: 2 b, 3 a, 4 c.

5. Insieme a un compagno, cerca sul dizionario la definizione…

È un’attività adatta per sviluppare la capacità di fare perifrasi, cioè di descrivere con un giro di parole un termine particolare. È utile perché nella conversazione spesso manca una parola e sapere costruire una perifrasi che porta comunque il significato all’interlocutore permette di non arenarsi.

4.

5.

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI25

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 22

ATTIVITÀ SUPPLEMENTARE

Se ha ancora un po’ di tempo o se capisce che è necessario continuare un po’ di pratica può organizzare il seguente gioco. Si gioca in gruppi di quattro, una coppia contro l’altra. Una coppia dice: “È una parola formata da (per esempio) 5 lettere, inizia per L e finisce per O”. L’altra coppia deve indovinare la parola (libro). Dica agli studenti che possono utilizzare ogni parola incontrata che riguardi la scuola o lo studio, verbi, sostantivi, ecc.

1. Perché studi l’italiano?

Inviti a scrivere sotto forma di appunti le ragioni della scelta dell’italiano. Consigliamo di insistere perché le ragioni non si fermino a un banale “perché mi piace”. Se sa che i suoi studenti sono particolarmente non motivati o superficiali, parli loro delle sue ragioni quando ha cominciato a studiare l’italiano e quelle che ancora la spingono a insegnarlo, cercando così di stimolare una minima riflessione.

2. Compila il modulo d’iscrizione a un corso di lingua italiana a Firenze.

Se lo ritiene opportuno e se non opera in Italia, parli un po’ dell’italiano per stranieri in Italia, del fiorire di innumerevoli istituzioni che si dedicano alla diffusione della lingua e cultura italiane in moltissime città, con una particolare concentrazione nell’Italia centrale, grazie alle indiscusse bellezze naturali e alle ric-chezze storiche e artistiche di queste zone, ma soprattutto al richiamo della tradizione culturale: Dante, Petrarca e Boccaccio e la nascita dell’italiano. È però anche opportuno sottolineare che quasi tutte le città italiane piccole e grandi nascondono tesori artistici di notevole valore e che ormai il fenomeno dell’immi-grazione interessa tutto il territorio nazionale e sta portando alla diffusione di centri per l’insegnamento dell’italiano sia pubblici (scuole e università) che privati, un po’ dappertutto.Oltre alla componente culturale, l’attività ne ha una operativa: insegna a compilare un modulo per l’iscrizione a una scuola. Aiuti gli studenti a capire i termini sconosciuti, tenendo presente che oltre all’alta frequenza di que-sta situazione (l’iscrizione a un corso d’italiano) in molte altre occasioni ci si trova a usare questo lessico.

Per ulteriori ricerchePuò essere interessante per i suoi studenti, o anche per lei, avere informazioni precise sui corsi e le scuo-le di italiano per stranieri; ci sono molti corsi di scuole private, e ci sono anche alcune università che lavo-rano in questo settore. Tra queste:

- Università per Stranieri di Perugia, Piazza Fortebraccio, 06100 Perugia www.unistrapg.it- Università per Stranieri di Siena, Piazza Carlo Rosselli, 57100 Siena, www.unistrasi.it- Progetto ITALS, Università di Venezia - Dipartimento Scienze del Linguaggio, 30125 Venezia, www.itals.it

E poi i Centri linguistici di molte università…

1.

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PERCORSOPERCORSO › A scuolaA scuola2

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 22

3. 4. Ascolto. (CD 1 traccia 16)

Testo della registrazione:

Insegnante: Allora, Yoko… Mi può dire perché vuole fare un corso d’italiano?Yoko: Sì, in Giappone ho lavorato per una banca americana e lì ho imparato bene l’inglese. Le lingue mi piacciono molto e ora voglio imparare un’altra lingua.Insegnante: Perché proprio l’italiano?Yoko: Perché mi piacciono molte cose dell’Italia. E poi voglio imparare l’italiano per vivere un po’ in Italia. Insegnante: Ad esempio, quali cose ti piacciono?Yoko: La moda sicuramente, la cucina... Insegnante: E poi?Yoko: E poi... e poi il calcio. Il calcio mi piace moltissimo.Insegnante: Quindi interessi più o meno culturali?Yoko: Sì, ma anche perché vorrei proprio vivere in Italia e lavorare in Italia.Insegnante: Lei parla abbastanza bene. Quali sono gli aspetti che vorrebbe migliorare?Yoko: Per me la fonetica è difficile. Spesso ho molti problemi di pronuncia: però la grammatica non è un problema, no, però nelle parole di tutti i giorni trovo parole che non conosco. Poi, anche, vorreiimparare a scrivere meglio.Insegnante: Benissimo, ora vediamo il test scritto poi decideremo in che gruppo sarà.

4. Chiavi: 1f, 2v, 3f, 4f, 5v, 6v.

1. Rispondi con anche o neanche.

Chiavi: 1 Anche noi, 2 Anche loro, 3 Anche lei, 4 Neanch’io, 5 Neanche noi, 6 Anch’io.

2. Abbina le frasi di sinistra a quelle di destra.

Chiavi: 2 f, 3 b, 4 e, 5 a, 6 d.

3. Di’ le stesse cose in un modo diverso.

Chiavi: 2 Il Giro d’Italia dura da maggio a giugno. 3 Gli studenti italiani sono in vacanza da giugno a set-tembre. 4 Mi riposo dalle 12 all’1. 5 Gli italiani solitamente lavorano dal lunedì al venerdì. 6 Il fine setti-mana dura dal sabato alla domenica.

4. Abbina le frasi di sinistra a quelle di destra.

Chiavi: 2 c, 3 a, 4 b, 5 f, 6 e.

1.

2.

3.

4.

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI27

sintesisintesiLEZIONELEZIONE 22

Questa è un’ottima occasione per attirare l’attenzione degli studenti sulla possibilità di studiare on line, ma anche di fare dei semplici esercizi di rinforzo. Se vuole un panorama dei siti che offrono materiali per esercitazioni, vada nella sezione “Materiali” di www.itals.it.

1. 2. Ascolto. (CD 1 traccia 17)

2. Chiavi:età - 22 annitipo di studi all’università - Lingue e Letterature straniere studi prima dell’università - Liceo Scientifico Sperimentale, Liceo Linguisticopreparazione scolastica - I primi due anni allo Scientifico non non si è trovata bene, soprattutto con le materie scientifiche. Ma poi al Linguistico si è trovata molto bene, diplomata con il massimo dei voti. Parla perfettamente inglese e franceseinteressi - danza e nuotoprogetti futuri - viaggiare e conoscere paesi diversi, un po’ paura del futuro, non sa come può essere quella che l’aspetta dopo

3. Leggi il testo e rispondi alle domande.

Il testo è volutamente difficile. Lo dica agli studenti. Lo scopo dell’attività è sviluppare alcune abilità cheti aiuteranno a capire testi di livello più alto.

1. 2. 3. Lettura.

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 33

3.

Chiavi: 1 un professore di italiano e due alunni stranieri. 2 Il 20% sono stranieri e provengono da molti paesi diversi. 3 Non si sa con esattezza, ma alcuni sono arrivati da poco tempo e hanno bisogno di corsi di italiano, la maggior parte sono nati all’estero. 4 Spesso sono di condizioni modeste. 5 Spesso hanno un periodo di difficoltà e sentono la mancanza del mondo che hanno lasciato. 6 L’aiuto dei facilitatori che cercano di migliorare l’integrazione degli alunni stranieri nella scuola e nella città.

1.

LetL 3. 3333. 33.

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PERCORSOPERCORSO › A scuolaA scuola2

1. Ascolta e scrivi la parola che manca. (CD 1 traccia 18)

Chiavi: quella.

2. Completa le frasi con un aggettivo o un pronome dimostrativo.

Chiavi: 2 quel, 3 questo, quello, 4 quello, 5 questa, 6 quei, 7 questo, Questo, quello, 8 quelli.

3. Fa’ delle frasi.

Chiavi: 2 Questa è la mia bicicletta e quella è la tua. 3 Signora, questo è il suo tavolo e quello è il mio. 4 Di chi sono quei maglioni? E questi? 5 Mi piacciono i libri gialli ma preferisco quelli d’avventura. 6 Chi sono quei bambini vicino a Sandro?

4. Rispondi alle domande.

Chiavi: 2 Questa è la loro e quella è la mia. 3 Questa è la loro e quella è la nostra. 4 Questa è la mia e quella è la vostra. 5 Questa è la mia e quelle sono le loro. 6 Questo è il nostro e quello è il suo.

Quando l’articolo parla di corsi triennali intende “laurea” (vedi il commento all’attività 3 della fase di Globalità); laurea lunga corrisponde al ciclo di 5 anni, triennale + magistrale; i corsi a ciclo unico sono quelli indicati, in cui non esiste la laurea base, di tre anni.

4. Cerca nel testo altre tre parole che non conosci...

Con quest’attività gli studenti hanno la possibilità di mettere in pratica quanto indicato nell’attività prece-dente. Dia loro il tempo necessario per provare e riprovare, li aiuti incoraggiandoli e dando indicazioni, ad esempio sulle somiglianze con parole della loro lingua o altre già conosciute, ma anche sull’utilizzo e la funzione nel contesto. Cerchi di far capire quanto sono importanti questi consigli!

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 33

2.

3.

1.

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 33

Strategie di apprendimentoStrategie di apprendimentoIndovinare il significato di parole sconosciute

In queste spiegazioni ci sono molte parole non conosciute. Dovrà aiutare gli studenti a capire soprattutto quando ci sono troppi termini “tecnici” della grammatica, ecc. Sottolinei però che quanto viene indicato è molto pratico e utile per comprendere parole nuove.

4.

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI29

CIVILTàCIVILTàLEZIONELEZIONE 33

1. Osserva le foto…

Chiavi: 2, 4, 5, 3, 1.

2. Lavora con un compagno.

Chiavi: infanzia, da 3 a 5, 3 anni primaria, da 6 a 10, 5 anni secondaria primo grado (“media”), da 11 a 13, 3 anni

1. Osserva le vignette.

2 Va bene questa? / No, preferisco quella.3 Quale ti piace / Io sarei per questo.4 Scusi, è questo l’autobus per piazza Cavour? / No, signora, le conviene prendere quello, il 47.5 Chi è Francesca? / È quella in piedi sulla destra.6 Conosci quei ragazzi? / Certo, sono quelli che lavorano al bar della scuola.7 Chi sono Robert e Margit? / Non ti ricordi? Sono quegli amici di Amburgo che studiano a Perugia.

2. Sostituisci i nomi in corsivo con i pronomi.

Chiavi: 2 Per Natale li chiamo sempre per telefono. 3 La guardo tutte le sere. 4 L’ascolto spesso. 5 Vi voglio invitare al ristorante. 6 Mario, ci chiami per andare al cinema?

3. Unisci con una linea le parole alle definizioni corrette.

Chiavi: 1c, 2b, 3d, 4f, 5h, 6g, 7a, 8e.

4. Completa le frasi con i pronomi atoni diretti.

Chiavi: 1 li, 2 le, 3 la, 4 La, 5 ti, 6 Ci, 7 li, 8 le.

TESTTEST

1.

secondaria secondo grado (“superiori”) da 13 a 18, 5 anniuniversità, dai 18 ai 21 anni (e oltre)

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PERCORSOPERCORSO › A scuolaA scuola25. Leggi il seguente dialogo…

Pratica/o Creativa/o Riflessiva/o Hai paura di sbagliare.

Prendeappunti.

Preferisceascoltare.

Preferiscevedere.

Presta attenzione globale o selettiva.

Cerca di memorizzare tutto.

Elena X X X X X

Franco X X X X

1. Le battute …

Chiavi: 2, 1, 4, 3, 5.

2. Completa la tabella con i pronomi personali atoni diretti.

singolare pluraleprima persona mi ciseconda persona ti viterza persona maschile femminile riflessiva

lolasi

lilesi

3. Rispondi alle domande come nell’esempio.

Chiavi: 2 No, non ce l’abbiamo. 3 Sì, ce l’ha. 4 No, non ce l’ho. 5 No, non ce li ho. 6 Sì, ce li ho.

4. Completa il dialogo come nell’esempio.

Chiavi: 2 la, 3 Li, 4 l’, 5 l’, 6 Li, 7 Vi, 8 vi.

5. Metti la preposizione di tempo.

Chiavi: 1 dalle, alle, 2 in, 3 In, 4 dal, al, 5 (senza preposizione) lunedì, 6 per, dal, al, 7 Nel, 8 da, a.

7. Che cosa sono?

Chiavi: 1 aggettivo, 2 preposizione, 3 verbo, 4 soggetto, 5 nome, 6 aggettivo, 7 avverbio (di modo), 8 pronome, 9 congiunzione, 10 complemento (di luogo), 11 articolo determinativo, 12 avverbio (di tempo).

REVISIONE REVISIONE & AMPLIAMENTO& AMPLIAMENTO

3.

4.

5.

7.

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PERCORSOPERCORSO › A SCUOLAA SCUOLA2

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8. Cruci-gramma.

Chiavi: ORIZZONTALI 5 pronome; 7 aggettivo; 9 avverbio; 10 congiunzione; 11 aggettivo. VERTICALI 1 aggettivo; 2 soggetto; 3 nome; 4 complemento; 6 preposizione; 7 verbo.

9. Abbina le parole alle definizioni.

Chiavi: 2 e, 3 b, 4 f, 5 h, 6 a, 7 d, 8 g.

10. Completa il cruciverba.

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PERCORSOPERCORSO › A scuolaA scuola2

3PercorsoPercorso › › i vi vestiti e i coloriestiti e i colori

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GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 11

› Funzioni: Chiedere e dire ciò che piace. Esprimere preferenze. Descrivere l'abbigliamento di una perso-na. Parlare di vestiti. Parlare di colori. Parlare di forme e modelli per i vestiti. Chiedere e dire la taglia. Esprimere il momento finale di un'azione che dura nel tempo.

› Grammatica: Pronomi personali atoni indiretti. Verbo piacere. Fino a (tempo).

› Abilità: Strategie d’apprendimento: inferire.

› Lessico: I colori; i vestiti; aggettivi sull’abbigliamento. Dunque.

› Civiltà: L’Italia dei colori. Come telefonare. I mezzi pubblici della città.

› Fonologia: Dittonghi, trittonghi e loro ortografia; intonazione per esprimere stati d'animo: sorpresa. (In appendice)

1. 2. 3. 4. 5. Lettura.

5. Chiavi:1. Perché è il simbolo di un’eleganza austera. 2 Perché così si sente dandy. 3 Un’immagine forte, ma più eccentrica che naturale. 4 Perché il blu è interessante da un punto di vista storico. 5 Perché le manca la natura.

ATTIVITÀ SUPPLEMENTARI

a. Ci sono molti modi di dire particolari che nascono a partire dai nomi dei vestiti. Eccone alcuni:- “nato con la camicia”: significa che una persona è fortunata; si riferisce ad alcuni bambini che nasco-

no senza lasciare la membrana del sacco amniotico dentro l’utero, ma trascinandosela durante il parto. Veniva considerata una protezione contro i rischi di malattie;

- “paga Pantalone”: anche se gli studenti possono pensarlo, questa espressione non c’entra con i pan-taloni: si riferisce infatti alla maschera veneziana Pantalon, cioè Pantaleone, il vecchio un po’ rimbambito e avaro che alla fine, nella commedia dell’arte, finisce per pagare; spesso si usa per indicare che una spesa viene fatta sperando o sapendo che pagherà qualcun altro (spesso con soldi pubblici!).

- “ha fatto cappotto”: lo si dice giocando a carte, ma anche in un set di tennis che finisca ad esempio per 6-0; non c’entra il cappotto, ma solo la versione italianizzata di KO, “kappaò”.

b. Ci sono anche delle osservazioni linguistiche possibili:- “pantaloni” è una delle parole italiane che richiama l’antico duale, cioè un plurale riservato a coppie e

paia di oggetti considerati inscindibili: pantaloni, forbici, gemelli (quelli per chiudere i polsini della cami-cia, non due fratelli);

1. . 2. 2. 222 22 . 4. 444... . . 33. 3. 3 ttuLet5. Let5555.. LLLeeet5. LLee

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ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 11

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 11

- “jeans” deriva dalla versione francese di “Genova”, cioè Gênes, in Lousiana; lentamente la pronuncia passò da quella francese a una versione inglese, per cui la “tela di Genova” (in realtà era solo il colore che veniva dall’Italia…) divenne Jeans fabric.

c. È infine possibile una doppia annotazione culturale, apparentemente contraddittoria:- in Italia pare non esserci in questo inizio di secolo nessuna linea precisa nella moda: ciascuno si veste

come vuole, e si taglia i capelli o si fa il piercing come vuole; andando in una piazza dove ci siano dei teenager si vedono tante fogge quante sono le persone, e tutte apparentemente contraddittorie: capel-li lunghi e corti, rasta e rapati a zero, decolorati e coloratissimi, ecc.;

- eppure, anche se può sembrare contraddittorio, esiste uno sport che gli italiani fanno all’estero: ricono-scere altri italiani. Sembra incredibile, ma se tra cento ragazzi in maglietta, jeans e scarpe da tennis ci sono tre italiani, li si riconosce subito. Perché? Nessuno sa rispondere, ma è un dato di fatto che esiste un gusto particolare nell’indossare le cose più semplici, apparentemente casual (nulla è più apparente e falso della casualità di un vestito casual di un ragazzo italiano!) per cui basta avvicinarsi e li si senti-rà parlare italiano…

1. Sostituisci i nomi in corsivo con i pronomi.

Chiavi: 2 compro loro/gli compro, 3 le regalo, 4 gli do un bacio, 5 vi telefono, 6. ci dà.

2. Correggi gli errori se necessario.

Chiavi: 2 Quando vedi Carla, le dici per favore che la chiamo presto? 3 Giusta. 4 Giusta. 5 Devo fare un regalo a mia cugina. Forse le prendo un gatto. 6 Giusta.

3. Completa le frasi con un pronome.

Chiavi: 2 gli, 3 ci, 4 Mi, 5 mi, ti, 6 la, 7 lo, 8 Li.

1. Ascolta l’intervista a una parrucchiera e rispondi alle domande. (CD 1 traccia 19)

Testo della registrazione:

Mi chiamo Deborah, faccio la parrucchiera, ho un negozio mio, e ho con me delle dipendenti. Sono due dipendenti, sì. Il nostro è un lavoro molto bello perché ci permette di essere sempre aggiornate alla moda, siamo sempre infatti in giro a vedere le sfilate, le ... le creazioni degli stilisti e dei par-

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PERCORSOPERCORSO › A scuolaA scuola2

rucchieri più alla moda di tutto il mondo. Quindi ho avuto modo di constatare che quest’anno ci sono dei colori molto particolari che vanno di moda per i capelli, naturalmente che poi vanno abbinati ai vestiti! Per esempio ci sono... c’è un punto di viola per i capelli che è la fine del mondo, me lo chiedono tutte eh..., tutte di qualsiasi età, dalle più giovani alle più anziane, ma è anche giusto che sia così perché, voglio dire, ci si diverte a tutte le età. Insomma c’è questo viola, poi ci sono i rossi che non passano mai, naturalmen-te, cioè i capelli rossi sono sempre di moda, comunque di tutte le tonalità... naturalmente con questi colo-ri di capelli si deve stare attenti al vestito che si porta, naturalmente non mi si presenterà una donna con i capelli rossi e la magliettina fucsia, naturalmente, quindi bisogna stare molto molto attenti agli abbina-menti che si fanno fra colore dei capelli e colore del vestito, e colore del trucco naturalmente... anche. E direi che a questo punto vi posso lasciare perché scusate devo tornare al mio lavoro! Le mie due aiutanti, le ho lasciate da sole e a questo punto vi saluto e... arrivederci.

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 22

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PERCORSOPERCORSO › i vestiti e i colorii vestiti e i colori3

Chiavi: 1 Con due dipendenti. 2 Perché le permette di essere sempre alla moda e può vedere sfilate di stilisti di tutto il mondo. 3 Il viola. 4 Il rosso. 5 All’abbinamento tra colore dei capelli, dei vestiti e del trucco.

1. 2. Ti ricordi i colori? (CD 1 traccia 20)

Gli studenti non dovrebbero avere grossi problemi nel fare quest’attività perché i colori e i vestiti sono già stati ripresi in varie occasioni.

Chiavi: bianco, rosso, nero, verde, giallo, blu, azzurro, marrone, viola, grigio, rosa.

4. 5. 6. Ascolto. (CD 1 tracce 21-22)

Testi delle registrazioni:

1 Il nostro personaggio indossa una gonna nera, una camicia panna, un impermeabile marrone chiaro e degli stivali in tinta con l’impermeabile. Sulla testa indossa un cappello a tesa larga con una striscia nera, sempre molto chiaro.

2 Questa persona indossa pantaloni grigio chiaro, una camicia bianca con una cravatta rossa, una giacca grigio scuro e calza scarpe nere tipo mocassino.

4. Chiavi: 1 figura 4; 2 figura 2.

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ATTIVITÀ SUPPLEMENTARI

In questa pagina e nella precedente ci sono vari spunti per attività che possono coinvolgere gli studenti – che di solito sono di un’età in cui amano vestirsi bene:a. uno studente può essere chiamato a descrivere un compagno attraverso il suo vestiario; appena un

compagno lo indovina, prende il suo posto; se però il compagno ha sbagliato, viene eliminato. Il gioco è interessante perché spinge chi descrive a incominciare dagli elementi comuni: scarpe da ginnastica, jeans, ecc. non sono indumenti tali da permettere di indovinare, quindi gli ascoltatori devono stare attenti a individuare il primo indumento davvero unico che compare nella descrizione;

b. fare un dialogo come se si fosse in un negozio, chiedendo un indumento che ha indosso qualcuno degli studenti che sono allineati vicino alla lavagna come fossero dei manichini. Allora lo studente che fa il commesso o la commessa deve avvicinarsi e toccare l’indumento, tirarlo, far vedere l’etichetta o la cucitura, ecc., disturbando il “manichino”. Perde il “manichino” che si mette a ridere;

c. si disegna alla lavagna un omino molto semplice e poi gli studenti “dettano” al loro compagno che è alla lavagna in che modo vestirlo: “mettigli dei jeans troppo corti”, “un’orribile maglietta troppo larga”, ecc.: stando voltato verso la lavagna lo studente deve indovinare quale dei compagni seduti si sta prendendo in giro.

1. e 3. L’abbigliamento.

Sono attività di recupero del lessico.

2. Completa la tabella con i colori.

Lo scopo è far notare come ci siano dei colori con tutte le forme del maschile, femminile, singolare e plu-rale, altri con solo il numero, altri invariabili, come viola, rosa, lilla, ecc.

4. Completa le frasi con i pronomi personali atoni diretti o indiretti.

Chiavi: 1 Le, l’, 2 lo, 3 ci, 4 li, 5 la, 6 vi, 7 mi, l’, 8 ti, 9 ti, ti, 10 gli, lo.

1. In italiano si usano molte parole straniere…

Lo scopo non è tanto quello di trovare spiegazioni italiane di parole straniere, quanto di ritornare alla stra-tegia di perifrasi, cioè alla descrizione di una parola con altre parole, strategia su cui stiamo già lavorando da alcuni Percorsi.

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 22

2. C

4. C

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 22

3. L’33 3 3 3 3

1.

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Ricordiamo che è una strategia fondamentale per poter parlare: essa infatti permette in qualche modo di sopperire alla mancanza di lessico.

ATTIVITÀ SUPPLEMENTARE

Si possono stimolare gli studenti a confrontare la lista delle parole straniere usate in italiano con una lista di parole straniere usate nelle loro lingue materne.Sono le stesse o no? Perché ci sono parole straniere in una lingua? Da dove vengono le parole straniere?Un glottologo italiano dell’Ottocento, il grande avversario di Manzoni nella questione della lingua, scriveva nel 1878, spiegando l’arrivo di parole francesi ad “inquinare” l’italiano, che “vien da Parigi il nome perché da Parigi vien la cosa”.Questo è vero ancor oggi per l’informatica: computer, software, mouse… ma per tutte le lingue? In italiano sì, ma in francese abbiamo ordinateur, logiciel, souris...Si può intavolare una bella discussione sulla nozione di purismo linguistico.

1. 2. Ascolto. (CD 1 traccia 23)

La Globalità di questa Lezione inizia con un’attività già rivolta alla comprensione e manipolazione del testo. Cerchi di stimolare una prima fase di motivazione con sue proposte. Ad esempio un suo racconto di un’esperienza di acquisto di qualche capo di abbigliamento.

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 33

2. A 2 2 2 2 2221.

Testo della registrazione:

Commessa: Ciao. Posso aiutarti?Ragazza: Ciao. Sto cercando un maglione.Commessa: È per te?Ragazza: Sì, è per me.Commessa: Come ti piacciono i maglioni? Abbiamo maglioni di vari tipi.Ragazza: Dunque, vorrei un maglione a tinta unita, di colore non scuro, anzi abbastanza chiaro, con un disegno un po’ moderno...Commessa: Ti faccio provare questo che mi sembra adatto per te. A me piace moltissimo. Che taglia porti?Ragazza: Porto una M solitamente. Però quello non mi piace, vorrei un colore forte, caldo.Commessa: Allora questo. È un giallo molto bello, il modello sportivo è perfetto per una ragazza come te.Ragazza: Posso provarlo?Commessa: Certamente.Ragazza: Mi sta bene?

PERCORSOPERCORSO › i vestiti e i colorii vestiti e i colori3

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Commessa: Secondo me sì. Ti piace?Ragazza: Sì, molto. Quanto costa?Commessa: 75 euro... Però ti faccio uno sconto di 15 euro. Fino a domani ci sono i saldi.Ragazza: Va bene, lo prendo.

3. Ascolto. (CD 1 traccia 24)

Testi delle registrazioni:

1 GiovanniMi chiamo Giovanni, ho 14 anni. Dunque... devo parlare dei miei gusti in fatto di moda? Allora, beh, la prima cosa è che non mi piace vestirmi elegante... da grande, insomma.Quando Luca, mio cugino, si è sposato, alla festa la mamma mi ha fatto mettere un paio di pantaloni eleganti, una camicia e una cravatta. Appena sono arrivati gli antipasti mi sono sporcato di olio e così mi sono tolto la cravatta e la camicia e sono rimasto in maglietta. Ma non l’ho fatto apposta! Cosa credi... Quando papà torna a casa dall’ufficio con la giacca e la cravatta, mi sembra così vecchio e triste. E soprattutto noioso!Torniamo ai vestiti... Mi piacciono i colori forti, come il rosso o il giallo. D’estate a volte mi metto magliette di vari colori, tutti molto forti. Mi piacciono i contrasti. Quello che più mi piace è un bel paio di jeans. Mi metterei i jeans anche a letto!Le scarpe, le scarpe... si solito le compro con mia madre. Ma solo quelle serie. A me però piacciono le scarpe da ginnastica e quando posso me le metto, cioò quando mia madre non mi fa mettere le altre scarpe.

2 ValeriaFin da bambina mi è sempre piaciuto vestirmi bene. Ho una zia molto più grande di me, e l’ammiravo molto... si vestiva sempre elegante e io volevo vestirmi come lei. Così ho imparato i nomi di tanti tipi di vesti-ti, stilisti, marche di scarpe... cioè cose che forse non interessavano alle altre bambine della mia età. Poi da grande ho cominciato a lavorare in un negozio di abbigliamento come commessa... il lavoro in sé mi piaceva molto... ma i clienti un po’ meno. Erano persone che volevano vestiti esclusivi, firmati, unici... cioè un mondo che non mi piace. La moda va bene, ma quando diventa un modo per essere snob... beh, allora proprio non mi piace, no.Comunque, cosa mi piace di più... allora, vado pazza per le scarpe, mi piace averne un paio per ogni vesti-to... poi... gonne corte e vestitini leggeri, insomma abbigliamento estivo. In inverno, invece, non mi piace niente... quei giacconi pesanti, i maglioni, la lana... no, no, non fanno per me.

Chiavi:

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PERCORSOPERCORSO › i vestiti e i colorii vestiti e i colori3

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 33

1. Fa’ delle domande.

Chiavi: 2 Ti piacciono le vacanze al mare? Ti piace andare al mare in vacanza? 3 Ti piace andare in discoteca? 4 Ti piacciono gli spaghetti? 5 Ti piacciono i ragazzi biondi? 6 Quali programmi televisivi preferisci?

2. Rispondi alle domande come nell’esempio.

Chiavi: 2 Sì, gli piace, ma preferiscono la pallavolo. 3 Sì, mi piace, ma preferisco il cinema. 4 Sì, ci piace, ma preferiamo le lettere tradizionali. 5 Sì, gli piace, ma preferisce Roma. 6 Sì, le piacciono, ma preferisce i gatti.

3. Scegli l’espressione giusta.

Chiavi: 1 fino alle, 2 dalle... alle, 3 fino a, 4 in , 5 il, 6 da, 7 per, 8 fino all’.

4. Completa la conversazione con i pronomi necessari.

Chiavi: 2 vi/ti, 3 lo, 4 li, 5 ti, 6 Mi, 7 le, 8 mi, 9 lo, 10 lo, 11 lo, 12 li, 13 mi, 14 ti, 15 li, 16 lo, 17 li, 18 mi, 19 gli, 20 gli.

1. I colori della vita di ogni giorno.

Chiavi (in Italia): taxi: di vari colori a seconda della città, ma prevalentemente bianchi;autobus: di vari colori a seconda della città, ma prevalentemente arancioni;treni: di vari colori; Trenitalia ha verde e blu come colori base, treni ad alta velocità sono spesso rossi;passaporto: bordò; ambulanza: di vari colori, predomina il bianco;automobili della polizia: generalmente blu e bianche; bandiera dell’Italia: bianca, rossa e verde; targa automobile: bianca con numeri neri.

2.

3. S 3 3

CIVILTàCIVILTàLEZIONELEZIONE 33

1. I 1

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI39

TESTTEST1. Che colori vedi in queste bandiere?

Chiavi: Italia: verde, bianco, rosso.Francia: blu, bianco, rosso.Brasile: verde, giallo, blu, bianco.Spagna: rosso, giallo.Germania: nero, rosso, giallo.Grecia: bianco, blu.Russia: bianco, blu, rosso.Cina: rosso, giallo.

2. Completa il testo…

Chiavi: Da, a, per, dalle, alle, a, fino a, in, in, in.

3. Metti in ordine le frasi.

Chiavi: 1 A Francesca non piacciono i vestiti troppo stretti.2 Luisa se la cava molto bene in cucina.3 Le piacciono i pantaloni neri con la camicia verde.4 Marta non compra un cappotto nuovo perché è al verde.

4. Rispondi alle domande con il verbo piacere.

Risposte libere.

5. Rispondi alle domande con i pronomi.

Chiavi: 1 ti offro del tè/il tè, 2 vi invito al cinema, 3 le scrivo, 4 le, 5 gli faccio, 6 gli prendo/compro.

6. Abbina le frasi delle due colonne.

Chiavi: 1 c 2 e, 3 a, 4 b, 5 d, 6 f.

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PERCORSOPERCORSO › i vestiti e i colorii vestiti e i colori3REVISIONE REVISIONE & AMPLIAMENTO& AMPLIAMENTO

1. Indovina i colori.

Chiavi: 1 azzurro, 2 verde, 3 nero, 4 rosso, 5 giallo, 6 marrone, 7 bianco, 8 blu.

3. Cruciverba.

4. Scrivi frasi di significato contrario con il verbo piacere e i pronomi.

Chiavi: 2 Mi piace viaggiare. 3 Vi piace lavorare. 4 Ci piace la televisione. 5 Mi piace leggere. 6 Le piace la musica inglese.

5. Completa il dialogo con i pronomi.

Chiavi: 1 Le, 2 Le, 3 mi, 4 mi, 5 lo, 6 Mi, 7 Le, 8 Le, 9 lo.

6. Che strano piacere! Il verbo piacere provoca uno... spiacevole problema: una C oppure 2?

Chiavi: piaccio, piaci, piace, piacciamo, piacete, piacciono.

9. Prova a riscrivere…

Chiavi: a. Giovane moglie lascia il marito e spiega: “È al verde”.b. La principessa è decisa: “Lo sposo anche se non ha sangue blu”.c. Impiegato milanese passa le notti in bianco a causa dei vicini.d. Gli italiani al cinema preferiscono i gialli.

4.

5.

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI41

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 11

PercorsoPercorso › › le vacanzele vacanze4

› Funzioni: Parlare delle vacanze. Narrare eventi al passato. Chiedere informazioni sulle vacanze trascorse. Esprimere ammirazione.

› Grammatica: Passato prossimo: l’accordo con avere e con lo/la/li/le. Passato prossimo dei verbi rifles-sivi.

› Abilità: Strategie d’apprendimento: inferenze (2).

› › Lessico: Lessico dei luoghi di vacanza. Scrivere cartoline.

› › Civiltà: Gli italiani in vacanza.

› › Fonologia: Suoni intensi /ff/ /vv/ /ss/. (In appendice)

1. 2. Ascolto. (CD 1 tracce 25-26)

Alla scoperta della linguaAlla scoperta della lingua

Faccia osservare la fotografia di Assisi, se nessuno la riconosce, nomini San Francesco, per vedere se il nome fa affiorare qualche conoscenza. In ogni modo non dica se sono giuste le eventuali risposte degli studenti, anche nel caso in cui qualcuno risponda correttamente. Lasci che lo scoprano ascoltan-do il dialogo.

È possibile passare subito alla parte di grammatica. Un altro percorso che consigliamo è il seguente: riprenda le domande “Vi siete divertiti?”, ma prima scriva sulla lavagna queste espressioni e altre simili: per l’ultimo dell’anno/per il tuo compleanno/l’estate scorsa in vacanza/ecc.Invitando a usare una delle espressioni sulla lavagna, faccia fare la domanda “Ti sei divertito/a…?” agli studenti uno alla volta a catena, a volte però inviti gli studenti a fare la domanda a due persone per poter provare il plurale “Vi siete divertiti/e…?”.

3. Alla scoperta della lingua.

4. Leggi e completa la lettera.

Chiavi: 2 visto, 3 nato, 4 piaciuta, 5 impressionato, 6 restata, 7 spiegati, 8 annoiati, 9 rimasta, 10 scritto, 11 chiamato.

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PERCORSOPERCORSO › Le vacanzeLe vacanze4

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 11

1. Completa le frasi con il verbo e il pronome.

Chiavi: 2 le hai messe?, 3 l’ho comprata, 4 l’ho accompagnata, 5 l’ha finito?, 6 Le ho trovate.

2. Rispondi alle domande. Usa i pronomi lo/la/l’/li/le.

Chiavi: 2 L’ho prestata a Peter. 3 Sì, li ho chiamati domenica scorsa. 4 L’ha accompagnata Franco. 5 Le ho messe sul tavolo. 6 Sì, li ho visitati tutti.

3. Sostituisci alle parole in corsivo…

Chiavi: 1 Non l’ho mai capito. 2 Li ho chiamati questa mattina. 3 L’ho vista nel parco. 4 Quando li abbia-mo invitati a cena l’ultima volta? 5 Le hai sentite? 6 Li hai letti?

4. Lavora con un compagno.

Di nuovo un’attività di grammatica comunicativa. Lo faccia notare invitando gli studenti a divertirsi, se possibile, giocando con quest’attività!

1. Sei mai stato in vacanza in uno di questi posti?

È improbabile, ma comunque può essere che qualcuno non abbia mai avuto occasione di trascorrere una vacanza in posti come quelli rappresentati nelle foto. In questo caso dica allo studente che dovrà immagi-nare di esserci stato.

2. 3. Raccontare.

È un’attività produttiva: ascolti e analizzi in silenzio soprattutto l’uso del passato prossimo e quando avete finito l’attività, dedichi un paio di minuti, eventualmente, alla correzione dei passati prossimi sba-gliati, ma attenzione a non danneggiare con una riflessione troppo prolungata la sequenza che si sta cre-ando e che unisce le varie attività appena fatte con quelle che seguono.

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 11

4.

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI43

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 22

1. 2. 3. 4. 5. Ascolto. (CD 1 tracce 27-28)

Se la classe è particolarmente in difficoltà nell’individuare il posto o se al contrario gli studenti lo indovina-no subito, faccia delle domande per indurre a capire quali elementi delle foto hanno utilizzato per creare le loro ipotesi. Chieda ad esempio: “C’è la neve? Siamo in Scandinavia in inverno?”, usando il paradosso come strumento per fare avvicinare gli studenti alla risposta corretta.Facendo seguito alla preparazione fatta nell’attività 1, chieda agli studenti di scrivere una lista di possibili attività da fare in quei posti, utilizzando le foto e i suggerimenti che forniscono, ma anche le proprie espe-rienze e conoscenze culturali. La scelta di una meta turistica non tra le più famose è voluta, per permette-re di fare usare al meglio la capacità di immaginazione degli studenti.

5. Chiavi: 1 A una lacrima, una goccia. 2 Con un autista. 3 Due settimane. 4 Li ha rincorsi perché lo ave-vano disturbato. 5 La frutta era la migliore che avessero mai mangiato. 6 No, sono anche stati alcuni gior-ni al mare.

Testo della registrazione:

Allora, il viaggio di cui vi voglio raccontare, l’abbiamo fatto alcuni anni fa, cinque, sei anni fa, con un gruppo di amici. Siamo partiti. All’inizio volevamo andare in India, poi abbiamo detto che forse..., abbia-mo pensato che forse era meglio la Tailandia. Alla fine siamo finiti in Sri Lanka. Dunque lo Sri Lanka, paese meraviglioso, una goccia, se prendete una mappa e la guardate in una cartina è come una goc-cia, una lacrima in fondo all’India, il posto è assolutamente incantevole. Siamo arrivati, avevamo un autista che ci ha portato in giro per due settimane e abbiamo fatto tantissime cose. Abbiamo visitato posti meravigliosi, abbiamo visto delle cascate fantastiche, sopra ad un..., in uno strano posto, isolato dal mondo, dove vivevano delle persone veramente a contatto con la natura, e sempre esplorando, visi-tando, cercando di vedere le cose belle, naturali di questo posto, abbiamo trovato un orfanotrofio degli elefanti. Era pieno di elefantini, piccoli, elefanti grandi, abbiamo visto gli elefanti che facevano il bagno, abbiamo fatto un mare di fotografie, ci siamo fatti rincorrere da un elefante che si era arrabbiato con noi perché forse lo avevamo disturbato troppo. E poi siti archeologici. Abbiamo visitato vari siti, città, città su una roccia, una città che si chiama Sighirria che... riuscire ad accedere alla parte più alta è veramente un’impresa e poi... e poi che cos’altro abbiamo fatto? Va beh! Innanzitutto abbiamo mangia-to moltissimo, abbiamo mangiato la frutta tropicale più buona che... migliore che io abbia mai mangiato nella mia vita... poi cos’altro? E poi il mare, due o tre giorni, forse quattro di spiaggia, di mare pulitissi-mo, insomma, alla fine una vacanza meravigliosa, indimenticabile, e la raccomandiamo a tutti!

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PERCORSOPERCORSO › Le vacanzeLe vacanze4

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 22

1. Completa le frasi con un verbo del riquadro.

Chiavi: 2 Siete andate alla festa di Sandro, vero? Come è stata? Vi siete divertite molto? 3 Come si chia-mano i tuoi genitori? 4 Ieri mi sono mangiato una pizza enorme. 5 Ieri la mia squadra favorita ha perso e io mi sono arrabbiato molto. 6 Ero così nervoso prima dell’esame che mi sono bevuto tre camomille. 7 Bambini, è ora di mangiare! Vi siete lavati le mani? 8 Sabato pomeriggio Claudia e sua madre sono uscite insieme e si sono comprate due vestiti carissimi. 9 Ragazzi, come sembrate stanchi! A che ora vi siete alzati questa mattina? 10 Che bella coppia! Quando vi siete conosciuti? 11 Tre giorni fa ho rivisto un mio caro amico. Ci siamo incontrati in stazione. 12 Gloria ha passato l’esame e ieri sera si è fatta un’ora di sauna! 13 Ho accompagnato la mia ragazza all’aeroporto; ci siamo salutati, poi ci siamo baciati e abbia-mo cominciato a piangere.

2. Cos’ha fatto Paolo oggi?

Chiavi: 1 Si è svegliato. 2 Si è alzato. 3 Si è lavato. 4 Ha fatto colazione. 5 Ha lavorato. 6 Ha pranzato. 7 È tornato a casa. 8 Ha fatto la doccia. 9 È andato a letto a leggere.

1. Scrivi una lettera a un amico.

È questo il primo momento in cui gli studenti devono produrre autonomamente qualcosa per iscritto utiliz-zando il passato prossimo. Suggeriamo di non correggere la lettera subito, ma di ritornarci dopo avere visto le spiegazioni e fatto gli esercizi della sezione di Analisi. Potrebbe chiedere agli studenti di scambiarsi le lettere e far correggere a loro gli scritti, avvertendo di pre-stare particolare attenzione all’uso del passato prossimo.

1. 2. 3. 4. Strategie: inferire.

L’attività dimostra agli studenti che non importa sapere ogni parola, ma che si possono “inferire”, cioè immaginare sulla base del contesto e della propria conoscenza del mondo, anche i significati di parole ignote.L’articolo è adattato dal Corriere della Sera del 13/8/2007: http://www.corriere.it/vivimilano//cronache/articoli/2007/08_Agosto/13/ferragosto.html

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 22

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 33

2. 1. 3. 4.

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3. Chiavi: 1 A Ferragosto Milano non è più la città di un tempo. Un milanese su tre è rimasto in città. Di questi, molti sono gli anziani. 2 Inoltre, dobbiamo aggiungere decine di migliaia di stranieri irregolari. 3 I turisti stranieri sono diminuiti un po’ rispetto all’anno scorso e hanno purtroppo trovato una città con molti servizi chiusi. 4 Un esperto è ottimista e dice che anche se Milano non è ancora come altre importanti città del mondo, sta migliorando in estate.

4. Chiavi: 1 Molte più persone rimangono in città, soprattutto anziani e stranieri irregolari. 2 Funzionano a singhiozzo: alcuni aperti completamente, altri con orario ridotto o chiusi. 3 Secondo lui, la situazione a Milano sta migliorando, con più servizi disponibili, ma non è ancora come altre città del mondo.

1. Abbina le foto.

Chiavi: 1 bungalow, 2 camper, 3 pensione, 4 appartamento, 5 tenda da campeggio, 6 hotel.

2. Completa gli schemi con le parole del riquadro. Conosci altre parole?

Quando gli studenti hanno finito di completare gli schemi, chieda loro di cercare altre parole che possano entrare nel “ragno”. Corregga poi i risultati con tutta la classe.

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 33

2.

Strategie di apprendimentoStrategie di apprendimento Una riflessione metodologica

L’attività svolta in questi esercizi è degna di un approfondimento.

a. “Leggi velocemente l’articolo” inizia la consegna dell’esercizio 3. Gli studenti tendono ad adagiarsi nella convinzione che quando leggono devono capire tutto e quindi leggono lentamente. Conclusione: non capendo tutto e mettendoci tempo si demotivano e si deprimono, sentono che non ce la fanno. Quindi far leggere velocemente è una cosa fondamentale e va spiegata agli studenti.

b. “Abbina i paragrafi ai riassunti”: qui l’operazione mentale è doppia: da un lato si deve procedere all’individuazione dei contenuti di base di ogni paragrafo, poi rapidamente andare a vedere quale dei possibili riassunti funziona, quindi collegare le cose. Ancora una volta dunque si deve procedere a una lettura globale, intuitiva, non per singole parole, ma per significati presi nel loro complesso, attivando le strategie globalistiche anziché quelle analitiche che sono così care agli studenti. È necessario far cogliere agli studenti la complessità cognitiva che c’è dietro un esercizio in apparenza minimo come questo e far capire anche lo scopo per cui viene proposto.

c. “Rispondi alle domande sull’articolo”: solo a questo punto, dopo aver attivato la comprensione globale gestita dall’emisfero destro del cervello, si passa alla comprensione analitica individuando quattro informazioni tra quelle contenute nel testo. Questa è la procedura normale di funzionamento del cervello e in questo senso, proprio perché rispettoso delle procedure umane, Ragazzi in Rete fa parte della cosiddetta “glottodidattica umanistica”.

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PERCORSOPERCORSO › Le vacanzeLe vacanze4

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 33

CIVILTÀCIVILTÀLEZIONELEZIONE 33

3. Nel dialogo Cristina dice che…

È importante invitare gli studenti a pensare non solo a quanto fatto in questo Percorso, ma anche alle conoscenze acquisite in altri Percorsi. Come nel caso di “affascinante”, gli aggettivi possono spesso andar bene in molti ambiti.

1. Ascolta il testo della registrazione (CD 1 traccia 29)

Testo della registrazione:

Agente: Buongiorno.Mamma: Buongiorno.Claudio: Buongiorno.Agente: Prego, sedetevi... Posso essere utile?Mamma: Claudio, digli cosa vorresti fare quest’estate...Claudio: Ho letto che proponete una vacanza in un “campo natura” nel Parco Nazionale del Gran Sasso. Vorrei qualche informazione.Agente: Ti piace l’avventura? La natura lì è proprio selvaggia e poi si dorme in tenda... può piovere, fare anche freddo...Mamma: Gliel’ho detto, ma lui è convinto. È molto testone... non ci provi, non cambia sicuramente idea.Agente: Va bene. Allora, abbiamo vacanze di due settimane dal 15 di giugno al 25 di agosto. I ragazzi e le ragazze hanno tutti più o meno la tua età, dai 14 ai 17 anni.Mamma: Ma stanno insieme nella stessa tenda maschi e femmine?Agente: No, Signora, stia tranquilla! Formiamo dei gruppi e i ragazzi dormono separati dalle ragazze... Anche se noi non possiamo fare la guardia tutto il giorno e tutta la notte...Claudio: Dai mamma, smettila... Cosa si fa durante il giorno?Agente: Ci sono escursioni per scoprire la montagna, gli animali, le piante. Poi si impara a andare a caval-lo, ma anche a pulire e a dar da mangiare ai cavalli. Poi ci sono tante attività per imparare a usare meglio le risorse, si insegna a sopravvivere nel bosco con poche cose, si impara ad orientarsi...Claudio: Sì, ho letto tante informazioni, ma mia mamma vuole sapere quanto costa...Agente: Per due settimane ogni ragazzo paga 8oo euro tutto compreso.Mamma: Claudio, ma non mi hai detto che il prezzo era più o meno di 500 euro?

Ancora una volta gli studenti possono apportare il loro contributo parlando ai compagni dei luoghi e delle città italiane che conoscono.Li si può invitare a portare in classe cartoline o altro materiale illustrato sull’Italia su cui si può lavora-re insieme a gruppi per cercare “il luogo ideale” per una vacanza in Italia. È anche possibile sfruttare le immagini per descrivere più dettagliatamente i luoghi di villeggiatura e fare confronti con le abitudini vacanziere degli altri paesi.

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1. Leggi questa e-mail.

Testo completo:Caro Gianni,finalmente siamo arrivati a casa. È stato un viaggio terribile. Pensa che siamo arrivati all’aeroporto di corsa perché ci siamo persi per la strada. Poi, l’aereo è partito con quattro ore di ritardo! Ma non è anco-ra finita. Dopo circa un’ora ci siamo trovati in mezzo a delle turbolenze che non ti dico! Poi, quando final-mente ci hanno portato il pranzo, io e Francesco ci siamo guardati e ci siamo messi a ridere. Ci hanno dato due fettine di carne immangiabili. Quando siamo arrivati ci siamo accorti che ci hanno anche perso una valigia. A questo punto Francesco si è arrabbiato sul serio, ma cosa vuoi fare? Siamo arrivati a casa, io mi sono fatta subito una doccia e Francesco si è addormentato in poltrona! Prima di dormire ci siamo detti che a casa si sta veramente bene.

2. Completa il testo.

Chiavi: 2 l’ho bevuto, 3 Le ho trovate, 4 Li hai persi, 5 l’ho persa, 6 l’ho comprata, 7 Ci siamo incontrati, 8 L’ho letto, 9 L’ho fatto.

4. Inserisci i participi passati dei verbi.

Chiavi: ORIZZONTALI: 3 letto, 5 chiuso, 7 svegliato, 10 rimasto, 12 vinto, 13 detto. VERTICALI: 1 fatto, 2 bevuto, 4 chiesto, 6 salito, 8 lavato, 9 pianto, 11 avuto.

1. Associa domanda e risposta.

Chiavi: 1 f; 2 d; 3 a; 4 b; 5 e; 6 c.

3. Rispondi alle domande.

Chiavi: 2 No, non li ho (ancora) finiti. Mi manca il terzo di inglese. 3 Sì, l’ho comprato questa mattina. 4 Li ho visti l’estate scorsa. 5 L’ho trovata simpatica. 6 Non lo so. Le hai prese tu l’ultima volta.

4. Metti le frasi al plurale.

Chiavi: 1 Ieri Paolo e Laura si sono alzati alle 9. 2 Ieri ci siamo divertiti un sacco in montagna. 3 A che ora vi siete addormentate ieri sera tu e Costanza? 4 Silvestro e Graziano si sono svegliati alle tre stanotte. 5 Che caldo! Ci siamo appena lavati e già stiamo sudando! 6 Virginia e Sofia, vi siete arrabbiate, ma non avete ragione!

TESTTEST

REVISIONE REVISIONE & AMPLIAMENTO& AMPLIAMENTO1.

3.

4.

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PERCORSOPERCORSO › Le vacanzeLe vacanze4 5. Trova l’errore e correggilo.

Chiavi: 2 Per Natale mi hanno regalato un portafoglio, ma io l’ho perso subito. 3 Ho parlato con il mio capo e gli ho detto cosa penso del suo modo di lavorare. 4 Sto rileggendo la lettera per David, l’ho appena finita. 5 Amiamo molto il mare: ci siamo stati ieri. 6 Susan è arrivata, ma non l’ho anco-ra vista.

6. Associa gli elementi delle due colonne.

Chiavi: 1 g; 2 f; 3 c; 4 h; 5 b; 6 e; 7 a; 8 i; 9 d.

7. Vacanze italiane.

Chiavi: Milano non è sul mare; la vela si fa senza palla; la vela non si fa in montagna; l’arrosto è cotto; Bari è sul mare; Torino è al nord. La parola verticale è LAVORO.

8. Trova le parole. Ce ne sono 14.

Compaiono, nelle varie righe: tenda, campeggio, pensione, sabbia, spiaggia, barca, ombrellone, albero, neve, monumento, sole, mare, lago, montagna.

11. Leggi il dépliant e indica se le affermazioni sono vere o false.

Chiavi: 1f, 2v, 3v, 4v, 5f, 6f, 7f, 8f.

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GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 11

PercorsoPercorso › › il tempoil tempo5 › Funzioni: Descrivere il tempo meteorologico. Chiedere del tempo meteorologico. Esprimere accordo

o disaccordo. Fare ipotesi. Accettare o esprimere accordo enfatizzando. Esprimere preoccupazione. Esprimere ammirazione e invidia. Esprimere commiserazione. Chiedere e dire la temperatura. Chiedere e dire le previsioni del tempo. Parlare dei punti cardinali.

› Grammatica: Pronomi personali tonici. Anche a me; a me no; neanche a me; a me sì. Se + presente + presente.

› Abilità: Strategie di apprendimento: la coesione del testo. Scrivere un fax formale.

› Lessico: Lessico del tempo. Aggettivi, verbi, sostantivi relativi al tempo. Nord/est/sud/ovest.Nel centro/nell’Italia centrale. In + regioni. Sì, volentieri.

› Civiltà: Il clima. Clima e stereotipi.

› Fonologia: Suoni intensi /pp/ /bb/ /tt/. Intonazioni per esprimere stati d'animo: preoccupazione. (In appendice)

1. Quali posti che conosci e quali esperienze che hai avuto associ ai rumori che senti? (CD 1 traccia 30)

Il tempo! In molti paesi parlare del tempo e soprattutto seguire l’evoluzione del tempo meteorologico in tv o alla radio fa parte della quotidianità, al punto da originare cliché come quello che riguarda gli inglesi e la loro supposta abitudine di parlare del tempo.Gli italiani mediamente non sono così legati al tempo, forse perché a parte alcune settimane all’anno e qualche evento atmosferico particolare l’Italia gode, in molte sue regioni, di un clima temperato, quindi mai troppo freddo, anche se a volte sì, molto caldo.

2. Abbina i disegni alle parole del riquadro.

Chiavi: 1 sereno, 2 variabile, 3 coperto, 4 nuvoloso, 5 nebbia, 6 pioggia, 7 neve, 8 vento.A questo punto non è necessario che vengano introdotti altri termini.

1.

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PERCORSOPERCORSO › il tempoil tempo5

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 11

3. 4. 5. Ascolto. (CD 1 tracce 31-32)4. 3. 5.

Testo della registrazione:

Andrea: Mi presti il giornale?Cristina: Sì, volentieri. Andrea: Che guaio! Cristina: Cos’è successo?Andrea: Niente... sto leggendo le previsioni del tempo per domani. Guarda qua!“Da domani freddo e pioggia e anche neve su Centro e Nord Italia. Con vento forte al Centro e nebbia al Nord. Temperature attorno allo zero.”Cristina: Bene! Per me è meglio se piove. Devo stare a casa a studiare.Andrea: Per me no, invece. È un bel problema! Devo andare al Nord, in Lombardia... in macchina. E se poi nevica...Cristina: Prevedono anche tempo sereno da qualche parte?Andrea: Sì, in Sicilia... al Sud. Lì il tempo è quasi sempre bello e fa caldo.Cristina: Dai! A me sembra che esageri. Per due gocce d’acqua... Se vuoi ti accompagno e ti insegno a guidare!

Alla scoperta della linguaAlla scoperta della lingua

Chiavi: b) si usa per sottolineare che una richiesta o un’offerta è ben accetta.

6. Ascolta le frasi registrate e scrivi le parole che mancano. (CD 1 traccia 33)

Chiavi: 1 nebbia, 2 neve, 3 sereno, 4 variabile, 5 vento.

8. Completa le frasi in modo personale.

Non faccia riflettere gli studenti sulla struttura “se + presente + presente” prima di aver finito le frasi.

1. Sostituisci le parole sottolineate con un pronome.

Chiavi: 2 per lei, 3 con loro, 4 Fra loro, 5 con lui, 6 con noi.

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2. Completa le frasi con un pronome.

Chiavi: 2 noi, 3 noi, 4 lei/te, 5 lui, 6 noi, 7 voi, 8 loro.

3. Completa le frasi con un pronome atono o tonico.

Chiavi: 2 Mi, 3 te, 4 Vi, le, 5 lui, lei, 6 me, 7 li, 8 lei, 9 lo, 10 loro.

1. Su un foglio scrivi…

Se teme che i suoi studenti non riescano a iniziare a scrivere la composizione oppure se vuole provare una forma di brainstorming, potrebbe chiedere loro di chiudere gli occhi e di raffigurarsi, di vedere il tipo di clima che preferiscono, con il paesaggio che preferiscono e di cercare di sentire sulla pelle la sensazione provocata da quel clima. È lei che deve condurre questa parte dell’attività, è necessario che li guidi dicen-do, con voce il più possibile suadente e ripetendo comandi tipo “rilassatevi” e “sentite il piacere di questa sensazione”: “Chiudete gli occhi, rilassatevi, state lasciando questa classe, a poco a poco state uscendo, e siete in viaggio, ora siete arrivati nel paese che preferite, nel clima che vi piace di più, sentitelo, guardatelo senza aprire gli occhi, e vi vedete lì in quella situazione, in quel clima, state bene, guardatevi attorno, com’è la natura? Com’è il tempo? Guardatevi bene attorno ancora per un momento e poi lentamente, lentamente, quando decidete che siete pronti, tornate qui nella classe e aprite gli occhi, lentamente. Quando avete aper-to gli occhi prendete la penna e scrivete la descrizione del tempo che avete immaginato”. Tutti questi comandi, oltre che con un tono molto suadente, calmo, rilassato, vanno dati con tempi piutto-sto lenti, i tempi del rilassamento, della tranquillità, vanno ripetuti, e vanno previste pause tra un coman-do e l’altro.

2. Ascolta l’insegnante e indovina chi ha scritto la composizione. Alla fine raccolga i fogli e ne legga alcuni. La classe deve indovinare.Se avete fatto l’attività di rilassamento, chieda agli studenti se è piaciuta e se hanno notato differenze nel modo in cui sono riusciti a scrivere la composizione. Verifichi anche lei se i risultati sono diversi dal solito.

3. Cruciverba.

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 11

3.

2.

SF R E D D O R P E C I N U V O L O S O I O P G N E C G N E V E V A R I A B I L E E E T L A B R N O D B N T O I O O E S T A T E

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PERCORSOPERCORSO › il tempoil tempo5

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 22

1. 2. 3. Ascolto. (CD 1 traccia 34)

3. Chiavi: 1f 2v, 3v, 4f, 5v.

4. 5. 6. 7. Lettura.

4. Chiavi: L’ordine del primo articolo (adattato da www.ansa.it) è 3, 1, 6, 8. L’ordine del secondo articolo (adattato da www.repubblica.it) è 7, 2, 4, 9, 5. I tre paragrafi centrali (2, 4, 9) potrebbero essere scambiati. È un’occasione per l’insegnante per non lavorare sul prodotto, ma sul processo che porta, cogliendo il senso generale degli articoli, a discriminare tra l’uno e l’altro prima e poi a dare un ordi-ne logico a entrambi, anche se la risposta può non essere univoca come nel caso dei tre paragrafi citati.

1. Non sei mai d’accordo con Luigi. Rispondi seguendo l’esempio.

Chiavi: 2 Davvero? Io no. 3 Davvero? Io sì. 4 Davvero? A me no. 5 Davvero? Io no. 6 Davvero? Io sì.

2. Sei sempre d’accordo con Luigi. Rispondi seguendo l’esempio.

Chiavi: 2 Neanch’io. 3 Anch’io. 4 Neanch’io. 5 Anch’io. 6 Anche a me.

3. E tu?

Risposte personali.

Testo della registrazione:

Buongiorno. Il tempo per oggi pomeriggio: un po’ di nuvole su buona parte dell’Italia. Soprattutto nelle ore più calde della giornata, in particolare sul Piemonte e sulla Valle d’Aosta dove cadrà qualche piog-gia e lungo la dorsale appenninica. Qualche temporale si svilupperà anche sull’Abruzzo e sul Molise, e verso sera anche sulla Sardegna. Ed ora il tempo per domani, venerdì 13 maggio. Anche venerdì sull’Italia insisteranno un po’ di nuvole, tranne sulle isole e sulla Calabria, dove invece sarà una giornata soleggiata. Qualche temporale sulla Toscana, sul Lazio e sull’Umbria nella prima parte della giornata e sui rilievi del Centro nel pomeriggio. In serata nuvole e fenomeni si attenueranno ovunque.

4. 6. 7.

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1.

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3.

5. 5

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI53

1. Leggi il fax.

Il fax che segue riporta un testo e un’impostazione da lettera formale. Sarebbe opportuno richiamare agli studenti l’impostazione di una lettera, ripassando elementi già noti e aggiungendo le novità che vengono indicate nei post-it. Faccia poi alcune domande oralmente; le domande non sono state scritte sul libro dello studente e la consegna è semplicemente “leggi il fax”, perché è qui più rilevante concentrarsi sulla forma del fax che sul suo contenuto. Ad esempio:1 Come si chiama l’autore del fax?2 A chi lo scrive?3 Perché scrive il fax?4 L’autore spera in futuro di poter essere cliente delle persone cui scrive il fax?

1. A cosa si riferiscono le parole sottolineate?

Prima di svolgere l’attività 1, può chiedere agli studenti di immaginare come può essere il clima nelle varie stagioni nei luoghi rappresentati nelle foto. L’attività 1 ha come fulcro la coesione testuale e porta lo studente ad analizzare questi elementi prima dell’esposizione globale alla lettura dell’attività 2. In questa Lezione, cioè, si stravolge l’andamento solito, ma è sufficiente esserne consapevoli...

Chiavi: 1 A Napoli, 2 I primi piatti, 3 Dell’Italia, 4 I miei cugini, 5 Sara.

2. Leggi il testo e completa la tabella.

Il testo che segue fa riflettere sulla coesione testuale continuando il lavoro dell’attività precedente e dà nuove e più approfondite informazioni sul clima in Italia. Prima di far leggere il testo può essere utile intro-durlo chiedendo agli studenti quanto sanno della geografia d’Italia, se l’Italia è un paese molto montuoso, se pensano che ci sia una forte differenza climatica tra le varie zone, ecc. Chiavi: suo della penisola italiana loro delle piogge e della temperaturaquesto la variabilità del clima questa l’autunno (stagione)sua della penisola italiana quelle le regionisuo della penisola italiana quelle le regionila la penisola italiana nostro di noi (l’Italia, il nostro paese)quelle le regioni essa la temperaturache il continente africano qui in Italiaquelle le condizioni sue dell’Italialoro delle Alpi

1.

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 22

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 33

1.

2. Strategie di apprendimentoStrategie di apprendimento

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PERCORSOPERCORSO › il tempoil tempo53. Leggi nuovamente il testo e indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.

Chiavi: 1v, 2f, 3v, 4v, 5f, 6f, 7v, 8v.

1. Completa la tabella.

Chiavi: N = nord, NE = nord-est, E = est, SE = sud-est, S = sud, SO = sud-ovest, O = ovest, NO = nord-ovest.

2. Quanto conosci dell’Italia? Rispondi alle domande.

È bene che gli studenti prendano l’abitudine di consultare in più occasioni la cartina d’Italia. Poco alla volta acquisiranno conoscenze di tipo geografico, anche se il lavoro che si sta svolgendo è soprattutto lin-guistico.Chiavi: 1 Nel nord-ovest d’Italia, 2 Nel sud, 3 Nel centro, 4 Nel nord-est, 5 Nel nord, 6 Nel sud-est.

3. Scrivi le temperature. (CD 1 traccia 35)

Chiavi: Milano: meno 3 gradi; Roma: zero gradi; Palermo: più 6.

4. Abbina le domande alle risposte.

Chiavi: 2 e, 3 a, 4 b, 5 d.

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 33

2.

3.

Testo della registrazione:

“...E ora passiamo alle temperature previste per lunedì 4 gennaio. Giornata fredda in molte località italiane. A Milano la temperatura al momento è di meno 3 gradi, a Roma è di zero gradi e a Palermo è di più 6.Per questa notte a Milano si prevedono ancora temperature sotto lo zero”.

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI55

1. Lavora con un compagno.

È la tipica attività di coppia, in cui però c’è un information gap da coprire, che rende autentica la comuni-cazione.

1. 2. Ascolta la canzone. (CD 1 traccia 36)

Questa attività è una specie di gioco che oscilla tra idee e stereotipi che si sono formati negli anni proprio partendo dagli aspetti del clima che, nell’immaginario collettivo, viene spesso percepito come uniforme per tutto il territorio nazionale. Gli studenti potrebbero aggiungere anche altre idee (spesso preconcette) sull’Italia proprio a partire dal clima, ma anche idee che si sono formate attraverso lo sguardo diverso di ogni paese che ha guardato all’Italia nel corso degli anni attraverso filtri culturali differenti.

1. Associa le battute delle due colonne.

Chiavi: 1 b; 2 e; 3 a; 4 d; 5 c.

2. Leggi.

Chiavi: 1 b, 2 a, 3 c.

3. Scrivi.

Chiavi: 2 c’è nebbia, 3 c’è vento, 4 è sereno, 5 c’è neve, 6 è nuvoloso, 7 piove.

4. Rimetti in ordine le frasi del dialogo.

Chiavi: 1, 2, 10, 3, 6, 8, 9, 4, 7, 5.

5. Metti in ordine le frasi.

Chiavi: 1 Anche a lei non piace uscire con la pioggia. 2 Se non cambia il tempo resto a casa tutto il gior-no. 3 Se fa molto caldo è necessario bere molto. 4 Se ho un po’ di tempo passo da te questa sera.

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 33

CIVILTÀCIVILTÀLEZIONELEZIONE 33

1.

TESTTEST

1.

2.

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PERCORSOPERCORSO › il tempoil tempo5

1. Esprimi accordo e disaccordo.

Chiavi: 2 Anche per me. / Per me no. 3 Neanch’io. / Io sì. 4 Anche a me. / A me no. 5 Anche secondo me. / Secondo me no. 6 Anch’io. / Io no. 7 Neanch’io. / Io sì. 8 Neanche a me. / A me sì.

2. Completa questo dialogo tra te ed un’amica italiana.

Le risposte, pur vincolate dalla logica dell’argomento, sono individuali.

3. Leggi le previsioni del tempo e indica a quale delle tre immagini si riferiscono.

Chiavi: 1 c, 2 a, 3 b.

5. Trova le parole che riguardano il tempo. Ce ne sono 10.

Vento, nebbia, neve, temperatura, brutto, variabile, piovere, sereno, nuvoloso, prevedere.

6. Cruciverba.

ORIZZONTALI: beato, me, neanche.VERTICALi: povero, anche, te.

7. Completa con il pronome.

Chiavi: 1 te, 2 loro, 3 me, 4 Lei, 5 lei, 6 te, 7 noi, 8 te.

8. Scegli il pronome.

Chiavi: 1 le, noi, 2 vi, mi, 3 te, 4 ti, 5 noi, 6 ci, te, 7 voi, mi, 8 si, loro.

REVISIONE REVISIONE & AMPLIAMENTO& AMPLIAMENTO1.

2.

3.

5.

6.

7.

8.

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI57

9. Completa la tabella.

Chiavi:

10. Abbina le frasi delle due colonne e inserisci i pronomi.

Chiavi: 1 d, 2 a, 3 e, 4 b, 5 f, 6 c.1 Mi, me; 2 te, mi; 3 me-te-lui-lei-noi-voi-loro, mi-ti-le-gli-ci-vi; 4 Mi, mi, digli; 5 te; 6 le, lei.

11. Esprimi accordo e disaccordo.

Chiavi: 1 Anche a me, a me no; 2 anche per me, per me no; 3 neanch’io, io sì; 4 anche a me, a me no; 5 anche secondo me, secondo me no; 6 anch’io, io no; 7 neanch’io, io sì; 8 neanche a me, a me sì.

12. Completa le frasi con un pronome.

Chiavi: 1 lei, 2 lui, 3 me, 4 me, 5 lei, 6 te.

13. Metti le frasi dell’esercizio 12 al plurale.

Chiavi: 1 Romina e Mara sono molto simpatiche. Esco spesso con loro. 2 Giovanni e Filippo sono insopportabili. Non parliamo mai con loro. 3 Dobbiamo ancora fare 6 test di matematica prima della fine dell’anno scolastico; abbiamo davanti a noi un anno molto duro. 4 Ricordate che domani siete a pranzo da noi. Vi aspettiamo all’una. 5 Lara e Gigi partono domani per le Seychelles. Beati loro! 6 Oggi avete un appuntamento dal dentista. Dobbiamo venire con voi?

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GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 11

PercorsoPercorso › › sulla stradasulla strada6 › Funzioni: Chiedere e dare informazioni stradali. Chiedere e dire dove si trovano luoghi pubblici, ecc.

Interpellare, richiamare l’attenzione. Esprimere dispiacere. Chiedere e dire quanto tempo occorre. Chiedere e dire cosa/quanto occorre per fare qualcosa. Chiedere e dire la distanza. Prendere tempo per riflettere.

› Grammatica: Si impersonale. Ci di luogo. Mi dispiace.

› Abilità: Strategie di apprendimento: imparare parole nuove (1).

› Lessico: Lessico relativo a luoghi pubblici, localizzazione (di fianco, davanti, ecc.). Lessico delle strutture viarie. Fino a di luogo.

› Civiltà: Italiani famosi di ieri e di oggi.

› Fonologia: Suoni intensi /kk/ /gg/ /dd/. Intonazione per esprimere accordo/disaccordo. (In appendice)

Per iniziare la Lezione potrebbe decidere di mettere in risalto la ricchezza storica e non solo artistica delle città italiane. Città che hanno visto il trascorrere delle epoche e ne mostrano ancora i segni tangibili, il vecchio che convive con il nuovo, città spesso di oltre duemila anni di storia. Può ricordare, ad esempio, che Roma, Napoli, Perugia sono state fondate dai romani, dai greci e dagli etruschi; può parlare dei pro-blemi urbanistici e architettonici che sono costrette ad affrontare le città italiane oggi, impensabili secoli fa, invase da automobili che non c’erano quando sono state costruite.

1. Trova il posto.

Chiavi: 1 ristorante, 2 banca, 3 hotel, 4 cinema, 5 teatro, 6 supermercato, 7 chiesa, 8 museo, 9 piscina, 10 biblioteca, 11 stazione, 12 fermata dell’autobus, 13 parcheggio.

La correzione della prima attività può avvenire in forma di gara: divida la classe in gruppi di quattro perso-ne, due coppie ogni gruppo che verificano le risposte.

Lasci che ogni coppia confronti le risposte date dai due membri che la compongono e poi, raggiunto un accordo su eventuali punti discordanti, le due coppie si confrontano segnando le risposte. Alla fine la correzione con tutta la classe dimostrerà chi ha risposto correttamente.

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2. Ascolta e cerchia le parole che senti. (CD 1 traccia 37)

Chiavi: semaforo, incrocio, piazza, rotonda, ponte, strada.

Testi delle registrazioni:

1. - Senta, scusi, mi sa dire dov’è la stazione?- Dunque, da qui è difficile... deve andare dritto fino al ponte. Dopo il ponte c’è un semaforo e subito dopo, a sinistra, la piazza della stazione.

2. - Scusate, per andare al parcheggio pubblico?- Devi prendere la prima strada a destra, arriverai a una rotonda, poi devi prendere la strada che prosegue dritto. Al semaforo gira a destra e troverai le indicazioni del parcheggio. È in Via della Repubblica.

3. - Scusa, c’è una banca qui vicino?- Una banca, una banca... Sì, ce n’è una all’angolo di Via Garibaldi con Via Cairoli, di fronte alla chie-sa. Non può sbagliare. Di fianco alla banca c’è il Museo d’Arte Moderna.

4. - Mi scusi, mi sa dire dov’è il cinema “Capitol”?- Sì, allora... all’incrocio dovete girare a sinistra. Vedrete subito un supermercato e dopo il supermer-cato c’è un semaforo. Al semaforo dovete andare a destra. Dopo circa 50 metri, troverete un com-plesso sportivo con una piscina e altri impianti. Di fronte alla piscina c’è il cinema e un teatro.

5. - Mi scusi, per andare alla stazione? - Mi dispiace, non sono di qui e non so dov’è.

Alla scoperta della linguaAlla scoperta della lingua

3. Ascolta nuovamente e scrivi sulla cartina il nome dei luoghi segnati con il numero. (CD 1 traccia 38)

Oltre a un esercizio di comprensione orale, questo è una specie di dettato delle parole mancanti, quindi corregga alla lavagna le parole, giusto per evitare possibili errori ortografici.Chiavi: 1 stazione, 2 parcheggio, 3 museo, 4 chiesa, 5 cinema, 6 piscina.

Faccia notare la forma del si impersonale, ma chieda agli studenti di formulare la regola. Questa struttura verrà ripresa in seguito.

3.

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PERCORSOPERCORSO › SULLA STRADASULLA STRADA6

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 11

4. Tu e il tuo compagno siete in stazione.

In questo momento gli studenti possono essere in difficoltà nell’affrontare l’attività perché non hanno ancora visto scritti i verbi e le espressioni che si usano in questi casi; glieli ripeta, ma solo oralmente: gira-re, prendere la prima a destra, andare dritto, ecc. Dica anche di utilizzare le parole viste nell’attività 1 e i disegni della 3. Chieda anche di ricordare quanto sentito nell’ascolto. Se crede, può farlo riascoltare dopo aver invitato a utilizzare la memoria necessaria per l’attività che stanno per fare.

5. Ascolta il dialogo e cerchia la parola che senti. (CD 1 traccia 39)

Chiavi: parcheggio, curva, ponte, a destra, dritto, girare, di fronte.

5.

Alla scoperta della linguaAlla scoperta della lingua

Verifichi che il significato di “fino a” sia chiaro.

6. Insieme a un compagno, a turno…

Faccia fare l’attività in modo leggero, come un gioco, ma controlli in silenzio quanto dicono e alla fine faccia notare gli errori. Chieda poi a diversi studenti di rifare i dialoghi. In questo caso, richieda una certa accuratezza espressiva.

1. Riscrivi le frasi usando il si impersonale.

Chiavi: 2 Se si guida troppo velocemente in città, si prende facilmente una multa. 3 In Italia si deve lavo-rare per almeno 35 anni per poter andare in pensione. 4 In Italia in caso di emergenza si ha sempre dirit-to all’assistenza sanitaria. 5 In Italia se si vuole entrare nei musei più importanti si deve spesso fare una lunga coda. 6 Quando si è al mare, ci si deve mettere molta crema per proteggersi dal sole.

2. Trasforma le frasi usando la forma impersonale.

Chiavi: 2 In Italia si beve spesso un caffè dopo pranzo. 3 In Italia si lavora molto, al contrario di quanto a volte si pensi. 4 In Italia non si fa sciopero spesso. 5 In Italia non si parla bene l’inglese. 6 In Italia si risparmia molto. 7 In Italia si fa spesso colazione al bar. 8 In Italia si gioca spesso al totocalcio.

4.

6. I6

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GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 22

3. Scrivi la definizione di tre luoghi pubblici.

In classi deboli o per cogliere l’occasione per riprendere ed espandere le tecniche di utilizzo del dizionario, inviti a usare questo strumento.

4. Insieme a un compagno, a turno...

Se ha una classe relativamente piccola può fare quest’attività con tutta la classe, magari dividendo gli studenti in due squadre.

1. 2. Leggi il testo e metti in ordine i paragrafi.

Prima di fare l’attività 1, chieda agli studenti se si immaginano com’è la vita a Venezia.

Chiavi: 1 e, 2 b, 3 a, 4 d, 5 f, 6 c.

3. Per ricordare delle parole nuove ci sono diverse tecniche...

Prima di iniziare queste attività chieda agli studenti se conoscono o se utilizzano tecniche particolari per memorizzare parole nuove. Faccia ancora una volta riflettere sul fatto che Ragazzi in Rete cerca di inse-gnare a imparare, e che più si è consapevoli del proprio percorso d’apprendimento, migliori sono i risulta-ti.

4. Quali di queste tecniche utilizzi?

Può essere che gli studenti già utilizzino diverse di queste tecniche. Dica loro che tutte le tecniche qui riportate possono essere efficaci!

3.

4.

Due riflessioni metodologiche

Da un lato questi due esercizi possono essere utili per portare alla consapevolezza dei propri mec-canismi di acquisizione lessicale, dall’altro possono avere una funzione nel dare qualche consiglio:

a. la consapevolezza. Questo manuale si inserisce nell’approccio “comunicativo-formativo”: insegna-re non solo a comunicare in italiano, ma anche far crescere la persona, formare, quindi insegnare a imparare l’italiano e le altre lingue. Questo continuo ritorno sulla consapevolizzazione dei mecca-nismi di acquisizione, questo continuo invito all’insegnante affinché condivida con gli studenti delle

4.

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PERCORSOPERCORSO › SULLA STRADASULLA STRADA6

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 22

riflessioni meta-cognitive, sono esempi di attività che giustificano il secondo aggettivo,“formativo”;

b. la memorizzazione del lessico. Una delle regole fondamentali è che non si memorizza un sistema incompleto: questo significa che per memorizzare grande, bello, alto, grasso servono anche i contrari che chiudono il sistema e che per ciascuno di questi aggettivi sono piccolo, brutto, basso, magro. Nonè sempre possibile, per non appesantire inutilmente il volume, dare il contrario di ogni parola, ma quando un insegnante vuole essere certo che una parola venga acquisita, può accoppiarla (con una battuta, un gioco di parole, uno schizzo alla lavagna) al suo contrario.

1. Rispondi alle domande usando ci.

Chiavi: 2 No, non ci sono mai stato. 3 No, ci vado una o due volte all’anno. 4 Ci sto molto bene. 5 Ci sono circa 1500 chilometri. 6 Sì, ci sono andato due volte.

2. Completa le frasi con ci, nella posizione corretta.

Chiavi: 1 In agosto facciamo un viaggio in Olanda. Ci vieni anche tu? 2 Sono nato a Bolzano e ci vivo ancora oggi. 3 Ecco la mia vecchia scuola. Ci ho studiato per cinque anni. 4 Quella è la casa di mia nonna. Ci abita dal 1950. 5 - Sei mai stato negli Stati Uniti? - Sì, ci sono stato varie volte. 6 In che via è la pizzeria “Da Salvo”? Ci vado spesso, ma non lo ricordo mai.

3. Rispondi alle domande.

Chiavi: 2 Ci vogliono 45 minuti. 3 Ci sono 120 chilometri. 4 Ci vuole un’ora. 5 Ci sono 250 chilometri. 6 Ci vogliono due ore e mezza. 7 Ci sono 450 chilometri. 8 Ci vogliono 4 ore.

4. Scrivi il nome sotto alle figure.

Questo esercizio riprende parte del lessico visto nella Lezione 1. È importante che gli studenti cerchino di ricordare questi termini senza andare a leggere e guardare le figure delle pagine precedenti.Chiavi: 1 semaforo, 2 incrocio, 3 curva, 4 piazza, 5 ponte, 6 via/strada, 7 rotonda, 8 stop.

5. Scrivi una lista dei verbi che si usano nelle indicazioni stradali.

Controlli la lista con tutta la classe. Dica agli studenti di usare la memoria e di non guardare le varie attivi-tà precedenti.

5.

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI63

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 22

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 33

2. Ascolta l’intervista e rispondi alle domande. (CD 1 traccia 40)

Chiavi: 1 Difficile, 2 Il trasporto, 3 Girare sotto i ponti, 4 Perché si muovono per fotografare, 5 0,75.

1. 2. 3. 4. Ascolto. (CD 1 tracce 41-42)

Prima di affrontare l’attività 1, chieda agli studenti di osservare la cartina e di immaginare come poteva essere un viaggio da Canterbury a Roma nel Medioevo.

Testo della registrazione:

Sì, ‘a vida del gondolier xe difisi’e. È difficile la vita del gondoliere: vaporetti a destra, vaporetti a sini-stra, tra poco vaporetti di sopra, le onde... el Canal Grande xe impossibi’e, è davvero impossibile; e poi finalmente si va nei canaletti, quelli piccoli... però: i fondali sono bassi e si tocca, girare nei ponti e sotto i ponti diventa difficile, ci sono i barconi con la verdura, i barconi col cemento per i restauri, xe ‘na roba da mati, davvero è terribile. Anche perché poi il gondoliere c’ha il remo da una parte, deve guidare e girare dall’altra parte, davvero impossibile; i turisti, poi, in gondola che si spostano per far le fotografie e ti fanno perdere l’equilibrio...E tutto questo viene a costare tantissimo al turista; d’altra parte, una gondola ha bisogno di manuten-zione continua, ma anche i vaporetti sono costosi. Vaporetto per il turista costa 3 euro mentre per noi veneziani costa neanche 1 euro, 0,75... e quindi anche i vaporetti han bisogno di manutenzione e c’è questo traffico tremendo! L’unica cosa sarebbe chiudere tutto e farci andare tutti quanti a piedi... e non a nuoto perché altrimenti sarebbe un disastro!

1. Asco4. A 4. As 44. A A AAA

Testo della registrazione dell’es. 1:

Oggi, ragazzi, parliamo di un argomento forse un po’ particolare. L’Italia è un paese incredibile, che molti stranieri non riescono a comprendere e che tanti italiani non sanno spiegare. Una delle ragioni è che non si riesce mai a capire e a conoscere i millenni di storia che ci circondano. Ma soprattutto molte persone, troppe persone, non sanno osservare i tanti livelli di storia che riempiono tutta la vita italiana. Per imparare a farlo vi porto a scoprire un mondo poco conosciuto: quello dei pellegrini che per lunghi secoli hanno percorso la Via Francigena. Ma prima di spiegarvi alcune cose, diamo un’occhiata insieme alla cartina che ci mostra il percorso della Via Francigena…

3. 33. 3 3

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PERCORSOPERCORSO › SULLA STRADASULLA STRADA6Testo della registrazione dell’es. 4:

La Via Francigena nasce dopo la caduta dell’Impero Romano, quando i Longobardi e i Bizantini lottano per il potere in Italia. Il suo primo nome è Via del Monte Bardone (dal latino Mons Longobardorum, il monte dei Longobardi).Per ragioni militari, i Longobardi scelgono un percorso che attraversa gli Appennini al Passo della Cisa per unire diversi territori sotto il loro controllo. Quando i Franchi prendono il posto dei Longobardi questa strada cambia il proprio nome in Via Francigena e rappresenta la principale via di collegamento tra il nord e il sud dell’Europa. Ma è verso l’anno Mille che cresce il numero dei pellegrini e di conseguenza la sua importanza comevia per raggiungere Roma, uno dei luoghi santi della Cristianità, assieme a Santiago di Compostela e natu-ralmente Gerusalemme. Una volta arrivati a Roma i pellegrini possono da qui continuare verso la Puglia per imbarcarsi per la Terra Santa. Invece, i pellegrini che dall’Italia vogliono andare a Santiago, la percorrono verso nord per imbar-carsi a Luni per i porti francesi o per proseguire verso la Via Tolosana.La storia di una strada è la storia di un continente in costruzione: i pellegrinaggi diventano presto un feno-meno di massa e lungo la Via Francigena passa l’unità culturale che caratterizza l’Europa del Medioevo. Purtroppo, si sa poco della Via Francigena ed è solo in questi anni che stiamo riscoprendo la sua storia, grazie soprattutto agli appunti di viaggio di un pellegrino, Sigerìco, che percorre la Via Francigena per arri-vare a Roma dove il Papa lo ordina Arcivescovo di Canterbury. Lungo la Via Francigena non passano solo i pellegrini, ma anche le merci per gli scambi della seta o delle spezie dell’Oriente con i panni delle Fiandre o del Brabante. Ma è proprio l’aumento dei commerci che porta alla nascita di percorsi alternativi alla Via Francigena e alla sua crisi. Sono percorsi che vanno soprattutto verso le città toscane, in particolare verso Firenze sem-pre più importante nel XIII secolo.Oggi è possibile ripercorrere la Via Francigena e vivere un’esperienza di segno diverso rispetto alla vita moderna. Che ne dite: vi piacerebbe fare un viaggio lungo la Via Francigena a piedi o in bicicletta? Proviamo aleggere quanto ci racconta un viaggiatore un po’ speciale…

1. Chiavi: 1 sì, 2 no, 3 no.4. Chiavi: 1f, 2v, 3v, 4f, 5f, 6f, 7v, 8v.

5. Lettura.

Chiavi: 1 No. Non possiamo dire che sia contento della preparazione perché sembra un po’ deluso a causa dell’impossibilità di saperne abbastanza sulla Via Francigena. 2 Dedicarsi ai preparativi più prati-ci. 3 Fa foto a uno dei luoghi di partenza dei pellegrini. 4 In aereo dall’Italia e poi in corriera da Londra a Canterbury. 5 Si chiede se arriverà mai alla meta e che senso ha fare un viaggio come quello nel XXI seco-lo. 6 No. Non le trova, ma sa che sarà il viaggio a trovarle e a dargliele.

5.

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI65

CIVILTÀCIVILTÀLEZIONELEZIONE 33

TESTTEST

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 331. Abbina le frasi di sinistra a quelle di destra.

Chiavi: b 3, c 5, d 6, e 1, f 2, g 7.

2. Completa le domande o le risposte con il verbo dispiacersi o volerci.

Chiavi: 1 ci vogliono, 2 mi dispiace, 3 Mi dispiace, 4 Le dispiace, 5 ci vuole, 6 ci vuole / ci vogliono, 7 gli dispiace, gli ci vogliono, 8 vi dispiace.

1. Abbina a ogni personaggio la sua biografia.

Chiavi: 1 Luciano Pavarotti, 2 Giuseppe Garibaldi, 3 Giuseppe Verdi, 4 Cristoforo Colombo, 5 Dante Alighieri, 6 Roberto Benigni.

1. Leggi le seguenti frasi…

Chiavi: museo: b; d; f; g; h biblioteca: a; c; e; i

2. Riscrivi le frasi utilizzando il si impersonale.

Chiavi: 1 Se si è stanchi è meglio non guidare. 2 Se si guida è meglio non bere. 3 Anche se si ha fretta è meglio rispettare i limiti di velocità. 4 Se si fa un viaggio lungo è meglio controllare la macchina. 5 Non ci si deve dimenticare di allacciare la cintura di sicurezza. 6 Se si è nervosi si può guidare ascoltando musi-ca classica per rilassarsi.

3. Osserva la piantina.

Chiavi: 3 biblioteca, 5 pizzeria, 4 ufficio postale, 2 casa di Marco, 1 supermercato.

2.

1.

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PERCORSOPERCORSO › SULLA STRADASULLA STRADA6

REVISIONE REVISIONE & AMPLIAMENTO& AMPLIAMENTO

5. Metti in ordine le frasi.

Chiavi: 1 Mi piace molto il teatro ma ci vado raramente. 2 In Italia ci si incontra spesso nei bar tra amici. 3 Le schede telefoniche si possono comprare dal tabaccaio. 4 Per cuocere gli spaghetti ci vogliono circa dieci minuti.

1. Guarda la cartina…

Chiavi: più soluzioni possibili. Una di queste potrebbe essere: attraversa la piazza della stazione e vai drit-to, passa un ponte e gira a sinistra al primo incrocio, dove c’è un campo da calcio; poi al primo incrocio a destra.

2. Completa il dialogo.

Chiavi: più soluzioni possibili.

3. Metti in ordine il dialogo.

Chiavi: Sandro: Senta, scusi, mi sa dire dov’è un parcheggio?Passante 1: Mi dispiace, non lo so.Sandro: Mi scusi, c’è un parcheggio qui vicino?Passante 2: Allora, mi lasci pensare... Sì, ce n’è uno.Sandro: Quanti chilometri ci sono da qui?Passante 2: No, non si preoccupi, non è lontano da qui...Sandro: Ci si arriva in macchina?Passante 2: Sì, ci può andare in macchina senza problemi... non ci sono isole pedonali... Sandro: Quanto tempo ci vuole per arrivarci?Passante 2: Ci vogliono meno di 5 minuti. Dunque, vede quella curva, là in fondo?Sandro: Sì, la vedo.Passante 2: Subito dopo c’è un ponte. Deve passare il ponte, andare a destra alla prima laterale e poi dritto per circa... 300 metri fino al semaforo. Quando arriva al semaforo, deve girare a sinistra e lì vedrà l’entrata del parcheggio proprio di fronte a un supermercato.Sandro: Ah, grazie mille. Spero di trovarlo. Arrivederci.Passante 2: Arrivederci.

5 – a – 2 – d – 1 – g – 4 – f – 6 – e – 3 – b – 7 – c.

2.

3.

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RETERETERAGAZZIRAGAZZI67

4. Scegli la parola giusta.

Chiavi: 1 a) semaforo, 2 c) ponte, 3 b) incrocio, 4 b) rotonda, 5 c) curva, 6 a) piazza, 7 a) via/strada, 8 b) laterale.

5. Indica un posto dove…

Chiavi: 1 pasticceria, 2 bar, 3 stazione, 4 fermata dell’autobus, 5 piscina, 6 parcheggio, 7 museo, 8 farmacia.

6. Fa’ delle domande.

Varie risposte possibili. Ad esempio: 1 Ti dispiace se prendo la macchina? 2 Quanto ci vuole per arriva-re in centro? 3 Sai che ci vogliono 3 ore per andare da Bologna a Perugia? 4 Sei mai stato in Austria? 5 Quanti chilometri ci sono da Roma a Firenze? 6 Dove si compra la carne? 7 Cosa ci vuole per fare la pasta della pizza?

7. Fa’ delle frasi alla forma impersonale.

Chiavi: 1 Se domenica piove non si può andare al mare. 2 Si va a letto tardi quando si è in vacanza. 3 Sbagliando si impara. 4 In Italia si guida a destra. 5 In Italia quando si torna dal lavoro si cena spesso insieme. 6 In estate si va spesso in piscina.

8. Quali altri pronomi ci hai incontrato fino a ora?

Chiavi:

9. Trasforma le frasi usando il si impersonale.

Chiavi: 1 Quando si è giovani, non si ha paura della vecchiaia. 2 Quando si è giovani, si ha molta energia. 3 Quando si è giovani, si ama divertirsi. 4 Quando si è giovani, si impara facilmente una lingua straniera. 5 Quando si è giovani, si fa spesso sport. 6 Quando si è giovani, si è spesso allegri. 7 Quando si è giovani, si esce spesso di sera. 8 Quando si è giovani, si va in vacanza con gli amici.

5.

6.

7.

8.

9.

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GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 11

PercorsoPercorso › PROGETTI FUTURI› PROGETTI FUTURI7

› Funzioni: Parlare del futuro. Fare previsioni. Fare promesse. Fare proposte, invitare. Accettare un invito. Rifiutare un invito. Fare ipotesi. Esprimere una probabilità.

› Grammatica: Presente indicativo con valore di futuro. Il futuro semplice: verbi regolari e irregolari. Verbi in -ciare e -giare. Hai voglia? Ti va? Perché non...? Magari (forse). Se + futuro + futuro, periodo ipotetico della realtà.

› Abilità: Strategie di apprendimento: imparare parole nuove (2).

› › Lessico: Lessico relativo a proposte e inviti: Perché non...? Ti va...? Hai voglia...? Verso le 10. Fino a di tempo.

› Civiltà: Ll’Italia dei festival.

› Fonologia: Suoni intensi /tts/ /ddz/ /tt/ /dd/. (In appendice)

1. 2. 3. Lettura.

Se ha a disposizione una connessione Internet, per rendere più motivante il lavoro, ammesso che gli stu-denti mostrino interesse, può collegarsi ai siti di astrologia dove troverà la possibilità di costruire oroscopi personalizzati e altro. Controlli con tutta la classe la tabella creata nell’attività 3 e metta in luce il fatto che il futuro si forma partendo dall’infinito e che le forme complete saranno viste nella sezione di Analisi.

2 Chiavi:amicizia: Gemelli, Cancro, Capricorno, Acquario.amore: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Acquario, Pesci.lavoro: Cancro, Vergine, Bilancia, Sagittario, Capricorno, Pesci.salute: Ariete, Scorpione, Capricorno. vacanze: Gemelli, Acquario.

3 Chiavi:verbi in -are: incontrerete, progetterete, funzionerà, mancheranno, troverete.verbi in -ere: risolverete, concluderete.verbi in -ire: chiarirete. verbi irregolari: dovrete, farà, darà, potrete, avrete, avrà, potranno, saranno, potrà.

1. Let. 3. 333. 3. . 2. 2. 22.. 22

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ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 11

1. Completa la tabella con i verbi regolari al futuro.

ASCOLTARE LEGGERE FINIRE io ascolterò io leggerò io finirò tu ascolterai tu leggerai tu finirai lui/lei ascolterà lui/lei leggerà lui/lei finirà noi ascolteremo noi leggeremo noi finiremo voi ascolterete voi leggerete voi finirete loro ascolteranno loro leggeranno loro finiranno

2. Guarda le previsioni del tempo nelle varie parti del mondo e fa’ delle frasi.

Chiavi di tutte le risposte possibili, anche se gli studenti devono sceglierne solo 8:Domani ad Amsterdam nevicherà e farà freddo. Ci saranno al massimo 6°.Domani ad Ankara pioverà a farà piuttosto freddo. Ci saranno al massimo 5°.Domani ad Atene pioverà, ma farà abbastanza caldo. Ci saranno al massimo 17°.Domani a Berlino nevicherà e farà freddo. Ci saranno al massimo 4°.Domani a Bruxelles ci sarà tempo variabile, ma farà freddo. Ci saranno al massimo 6°.Domani a Copenaghen ci sarà tempo variabile, ma farà freddo. Ci saranno al massimo 5°.Domani a Helsinki il tempo sarà nuvoloso e farà molto freddo. Ci saranno al massimo -15°.

Un approfondimento culturale

L’Italia passa per una nazione cattolica e moderna. Eppure…La Chiesa condanna l’uso di oroscopi: sono in contrasto con il “libero arbitrio”: se le azioni di una persona sono guidate dalle forze degli astri, allora non c’è colpa nel male e non c’è merito nel bene…La modernità condanna il ricorso agli oroscopi: pianeti e stelle non possono regolare, con le loro debolissime attrazioni, il carattere delle persone. Eppure… Anche noi che scriviamo queste note, pur non credendo negli oroscopi, al mattino quandoin TV ce lo propongono zittiamo gli altri al momento in cui arriva il nostro segno zodiacale!In Italia ci sono migliaia di sedicenti maghi e chiromanti, e ci sono centinaia di migliaia di persone che li frequentano. Basta aprire i giornali destinati a un pubblico vasto e non colto per trovare pagine di inser-zioni pubblicitarie di maghi di ogni specie, spesso incredibilmente comiche, deliranti. È frequente leggere sui giornali di gente che si è rovinata per seguire le indicazioni degli astri o delle forze occulte, di gente truffata da maghi che erano tali solo nell’abilità di sfilare il portafogli.È una di quelle contraddizioni dell’Italia di cui si può parlare con gli studenti.

1.

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PERCORSOPERCORSO › progetti futuriprogetti futuri7

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 22

Domani a Lisbona il tempo sarà sereno e farà piuttosto caldo. Ci saranno al massimo 15°.Domani a Londra ci sarà nebbia e farà piuttosto freddo. Ci saranno al massimo 9°.Domani a Madrid il tempo sarà poco nuvoloso e farà piuttosto caldo. Ci saranno al massimo 15°.Domani a Parigi ci sarà vento, ma non farà molto freddo. Ci saranno al massimo 9°.Domani a Stoccolma nevicherà e farà molto freddo. Ci saranno al massimo -7°.

3. Lavora con un compagno.

È un’attività orale di grammatica comunicativa. Faccia attenzione alle forme del futuro usate nelle doman-de. Inviti gli studenti a correggersi a vicenda e ad autocorreggersi.

1. 2. Ascolto. (CD 1 tracce 43-44)

Testo della registrazione:

Claudio: Pronto?Anne: Pronto, vorrei parlare con Claudio per favore.Claudio: Sono io, ciao Anne.Anne: Ciao, come va?Claudio: Bene, e tu?Anne: Sto bene, grazie. Claudio, ti va di uscire con me uno di questi giorni?Claudio: Volentieri. Dove vorresti andare?Anne: Hai voglia di andare al cinema o a mangiare una pizza?Claudio: Per me va bene. Però mi è venuta un’idea. Perché non andiamo in discoteca?Anne: In discoteca?Claudio: Sì. Ti passo a prendere e prima di andarci magari ci mangiamo qualcosa insieme.Anne: Ok, quando ci vediamo? Sabato sera?Claudio: Sabato sera?... Mi dispiace, ma non posso. Sarò impegnato fino a tardi con la partita di calcio. E poi i miei non vogliono che vada in discoteca il sabato sera.Anne: Allora perché non usciamo domenica pomeriggio?Claudio: Domenica pomeriggio?... Non so...Anne: Dai Claudio, non fare il difficile!Claudio: D’accordo, ti prometto che passerò a prenderti verso le 3.Anne: Benissimo. Ti aspetto. Ciao.Claudio: Ciao Anne e grazie dell’invito.

1. Chiavi: 1 Per chiedergli di uscire insieme, 2 Andranno in discoteca, 3 Domenica pomeriggio.2. Chiavi: 1 vorrei, 2 ti va, 3 Hai voglia, 4 perché non andiamo, 5 magari, 6 ci vediamo, 7 Mi dispiace, 8 D’accordo.

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3. Quali altre cose si possono fare di sera con gli amici?

Inviti gli studenti a completare la tabella. Alla fine controlli alla lavagna i risultati con tutta la classe e corregga gli eventuali errori di lingua nella seconda colonna della tabella, quella delle attività.

5. Alla scoperta della lingua.

Alla scoperta della linguaAlla scoperta della lingua

Questa volta la riflessione si arricchisce di una riflessione strutturale attraverso la tabella.

tu Lei noi voi Ti va di…? Le va di…? Vi va di…? Perché non…? Perché non…? Perché non…? Perché non…? Hai voglia di…? Ha voglia di…? Avete voglia di…?

5.

2. Guarda i disegni e da’ dei consigli.

Non si deve usare la forma “dovresti/dovrebbe”, utilizzate piuttosto “perché non…?” o anche un più drastico “devi/deve”.

3. Costruisci una conversazione seguendo le indicazioni.

Dopo aver scritto la conversazione secondo lo schema, inviti due persone a recitarla.

3.

ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 22

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PERCORSOPERCORSO › progetti futuriprogetti futuri74. Completa la tabella con i verbi irregolari al futuro per le persone indicate.

Chiavi:

5. Metti le frasi al futuro.

Chiavi: 2 Domani sera starò in casa a guardare un film. 3 Domani mattina spiegherò il passato prossimo ai miei studenti. 4 Questa sera leggerò un libro. 5 Domenica pomeriggio mi mangerò un gelato enorme. 6 Il mese prossimo saprò la verità sul caso di Silvia. 7 Sabato pomeriggio farò 5 chilometri di corsa. 8 La settimana prossima finirò il mio primo romanzo.

6. Fa’ delle domande.

Varie domande possibili.

6.

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GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 33

AnalisiAnalisiLEZIONELEZIONE 33

1. Sei una guida turistica.

Verona è una città meravigliosa, ma non tutti la conoscono e non tutti sanno che Shakespeare scelse proprio Verona per ambientare il suo Romeo e Giulietta. Forse può partire proprio da lì per cominciare a motivare gli studenti prima di fare le attività.Può darsi che per quest’attività occorra abbastanza tempo, soprattutto se i suoi studenti amano lavorare per progetti. In questo caso li faccia lavorare a coppie o a gruppi di tre per costruire il programma della gita a Verona. Può arricchire il tutto facendo cercare materiale sia testuale che fotografico su Internet o attraverso fotografie o materiale turistico che lei potrebbe portare in classe.

2. Completa la tabella con i participi passati dei verbi del riquadro.

Chiavi: - chiuso, speso, deciso, preso, riso, sceso. - scritto, letto, tradotto, fatto, detto. - chiesto, rimasto. - morto, scoperto, aperto.

3. Con le parole del riquadro forma delle coppie di aggettivi con significato contrario.

Chiavi: grasso – magro brutto – bello bagnato – asciutto basso – alto freddo – caldo

4. Forma dei gruppi logici con le parole del riquadro.

Possono essere proposte varie soluzioni, l’importante è discuterne.

1. Da alcuni mesi ti piace una persona e vorresti essere il suo ragazzo/la sua ragazza.

Faccia la correzione alla lavagna di alcune di queste frasi dopo aver letto le promesse di vari studenti. Può anche ritirare i fogli e poi leggerle a tutta la classe chiedendo di individuare l’autore.

2. Ora, a coppie confrontate le vostre promesse. Vi lascereste convincere?

Inviti gli studenti a parlare insieme motivando le loro opinioni.

2.

3.

4.

2.

Strategie di apprendimentoStrategie di apprendimento

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PERCORSOPERCORSO › progetti futuriprogetti futuri7

CIVILTÀCIVILTÀLEZIONELEZIONE 33 1. Le informazioni sono giuste?

Chiavi: informazioni giuste: 2, 8, 12, 14, 18, 22, 23.informazioni sbagliate: 3. è più stretto, 4. due, 5. si inizia il gioco, ma non si riprende dopo il gol, 6. bian-che, 7. area di rigore, 9. descrive la porta del rugby, non quella del calcio, 10. è lunga 9 metri, 11. il cesto è nel basket, 13. i giocatori sono undici, 15. mani, 16. area, 17. è molto più piccola, 19. quarantacinque minuti, 20. quindici, 21. arbitro, 24. panchine.

1. Completa il dialogo con i verbi del riquadro. Usa il futuro dove possibile.

Claudio: Pronto?Anna: Pronto, vorrei parlare con Claudio per favore.Claudio: Sono io; ciao Anne.Anne: Ciao, come va?Claudio: Bene e tu?Anne: Sto bene, grazie. Claudio, ti va di uscire una di queste sere?Claudio: Volentieri. Dove vorresti andare?Anne: Hai voglia di andare a mangiare una pizza?Claudio: Per me va bene. Però perché non andiamo a Terni?Anne: Cosa c’è a Terni?Claudio: In questo periodo c’è un torneo di calcio giovanile. Potremo mangiare lì e magari ci sarà qualco-sa d’interessante.Anne: Ok, quando ci vediamo? Domani sera?Claudio: Domani sera?... Mi dispiace, ma non posso. Sarò impegnato fino a tardi con lo studio.Anne: Allora perché non usciamo dopodomani?Claudio: Dopodomani… Non so… Anne: Dai Claudio, non fare il difficile!Claudio: D’accordo. Ti prometto che passerò a prenderti verso le 18. C’è un treno alle 18:35.Anne: Benissimo. Ti aspetto. Ciao. Claudio: Ciao Anne e grazie dell’invito.

TESTTEST

1.

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3. Trova i verbi al futuro.

4. Leggi il testo e completato con i verbi del riquadro, usandoli al futuro.

Chiavi: passeremo, attraverseremo, proseguiremo, potrete, trasmetteremo, offrirà, servirà, incontreremo, spegnerà, avranno, sarà.

REVISIONE REVISIONE & AMPLIAMENTO& AMPLIAMENTO

1. Trova la funzione...

Chiavi: 1 c; 2 d; 3 f; 4 g; 5 a; 6 e; 7 b.

2. Oroscopo incrociato.

Chiavi: ORIZZONTALI: Capricorno, Pesci, Cancro, Gemelli, Ariete, Acquario, Vergine. VERTICALI: Toro, Scorpione, Bilancia, Sagittario, Leone.

2.

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PERCORSOPERCORSO › progetti futuriprogetti futuri7 3. Completa la tabella con i verbi regolari al futuro.

ascoltare io ascolterò tu ascolterai lui/lei ascolterà noi ascolteremo voi ascolterete loro ascolteranno

4. Completa la tabella con i verbi irregolari al futuro.

essere io sarò loro sarannoavere io avrò lui/lei avràbere tu berrai loro berrannodovere tu dovrai noi dovremopotere voi potrete lui/lei potràvolere voi vorrete lui/lei vorràvedere io vedrò voi vedrete

5. Forma delle frasi.

Chiavi: a volte più risposte possibili.

1 Se domani farà/ci sarà bel tempo, andrò/andremo in montagna. 2 Se l’anno prossimo avrò/avremo abba-stanza soldi, comprerò/compreremo una macchina nuova. 3 Se domenica ci sarà abbastanza neve, andrò/andremo a sciare a Cortina d’Ampezzo. 4 Se Paolo e Francesca verranno a trovarci, li inviteremo a cena. 5 Se prenderò un buon voto, offrirò da bere. 6 Se stasera ci sarà (la) nebbia, non uscirò in bicicletta.

4.

leggere io leggerò tu leggerai lui/lei leggerà noi leggeremo voi leggerete loro leggeranno

finire io finirò tu finirai lui/lei finirà noi finiremo voi finirete loro finiranno

tenere noi terremo lui/lei terràstare voi starete lui/lei staràsapere noi sapremo loro saprannofare io farò loro farannorimanere io rimarrò voi rimarretevenire tu verrai loro verrannodare noi daremo loro daranno

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6. Cruciverba futuro.

7. Completa le frasi con un verbo del riquadro.

Chiavi: 2 vivrò, 3 partiranno, 4 dovrà, 5 sarà, 6 andranno, 7 spiegheranno, 8 daranno.

8. Metti le frasi al futuro.

Chiavi: 1 Domani resterò a casa a riposarmi. 2 Fra qualche settimana Cecilia comincerà a camminare. 3 Domani finirò di leggere “Paesi tuoi”. 4 L’anno prossimo l’inflazione sarà più bassa di quest’anno. 5 Domani farà bel tempo. 6 La settimana prossima Virginia farà un esame di linguistica. 7 Questa sera andrò a nuotare. 8 Sabato prossimo usciremo con Gabriella e Luciano.

9. Trova la definizione per i termini sottolineati nel testo.

Chiavi: 1 truffa, 2 verdetto, 3 magia, 4 irrazionale, 5 cartomanti, 6 mago, 7 consultazione, 8 spiritismo, 9 bacchetta magica, 10 scettici.

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GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 11

PercorsoPercorso › QUANDO ERO PICCOLO› QUANDO ERO PICCOLO8 › Funzioni: Esprimere azioni ripetute o abituali nel passato. Parlare di un'azione in svolgimento nel passato. Descrivere luoghi, situazioni, persone al passato. Esprimere azioni contemporanee nel passato. Esprimere

azioni nel passato, interrotte da altre. Confrontare il passato e il presente.

› Grammatica: Imperfetto. Stare + gerundio. Preposizioni e espressioni di luogo.

› › Abilità: Testo scritto e orale su dieta mediterranea. Anticipare: ricostruire la storia oralmente attraverso le immagini. Predire da titolo, identificare la frase centrale, identificare i paragrafi, scrivere appunti.

› › Lessico: Ripasso e ampliamento del lessico del cibo e della cucina (i verbi della cucina; cucina italiana ieri e oggi, dieta mediterranea).

› Civiltà: Alla ricerca del negozio perduto. Negozi, professioni e giochi che scompaiono.

› › Fonologia: L'italiano parlato nel Nord Italia. /t/ vs /tt/. /d/ vs /dd/. (In appendice)

1. 2. 3. 4. Lettura.

Ci è sembrato culturalmente importante dedicare ai Romani spazio non solo attraverso i monumenti, ma anche attraverso altri aspetti della loro civiltà. Ad esempio le abitudini alimentari. La storia d’Italia è da sempre quella di una terra dove tanti popoli diversi sono arrivati e si sono fermati: Greci, Etruschi, Galli, per citare solo i più noti, assieme ai Romani. E questi popoli hanno influito grandemente e a tutti i livelli sulla composizione dell’Italia e degli italiani che conosciamo oggi, da un punto di vista linguistico così come culturale. La dieta cosiddetta “mediterranea” non è sicuramente un’invenzione del nostro secolo!In modo semplice, come in queste poche righe abbiamo fatto noi, introduca l’argomento in modo tale da distogliere l’attenzione degli studenti dall’obiettivo linguistico dell’attività che è quello di presentare (in modo induttivo) l’imperfetto.4. Chiavi: 2 erano, 3 era, 4 mangiava, 5 consisteva, 6 cenava, 7 cominciava, 8 continuava, 9 finiva, 10 beveva, 11 c’erano.

3. 3 3 3 4.

Alla scoperta della linguaAlla scoperta della linguaChiavi: infinito imperfetto mangiare I Romani mangiavano sdraiati. consistere La cena consisteva di piatti semplici. finire La cena finiva con un dessert. essere I pasti dei Romani erano tre.

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ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 11

5. Cosa ti va come spuntino?

In questa attività lei dovrà eventualmente aiutare gli studenti e permettere loro di scoprire il nome di tutti i cibi e le bevande: riso, burro, pane, vino, pollo arrosto, arance, brioche o cornetti, succo di frutta, torta salata, pesce, panino, pasta al ragù.

6. A quale genere appartengono i seguenti prodotti?

Chiavi: frutta: arance, mele, pere, uva, fragole. cereali: grano, riso. legumi: fagioli, piselli. carne: fettina, cotoletta, pollo. latticini: mozzarella, yogurt.

1. Scrivi le forme dell’imperfetto dei seguenti verbi.

Chiavi: 1 io parlavo, 2 lei diceva, 3 tu facevi, 4 lui andava, 5 io finivo, 6 tu dormivi, 7 tu leggevi, 8 lei era.

2. Trasforma i verbi dell’esercizio 1 al plurale.

Chiavi: 1 noi parlavamo, 2 loro dicevano, 3 voi facevate, 4 loro andavano, 5 noi finivamo, 6 voi dormivate, 7 voi leggevate, 8 loro erano.

3. Completa il testo con un verbo all’imperfetto.

Chiavi: 1 c’erano, 2 capivo, 3 vedevo, 4 c’era, 5 cantava, 6 sembrava, 7 continuavo, 8 avvicinavo, 9 Dovevo, 10 aspettavano, 11 faceva, 12 avevo, 13 era, 14 sembravano, 15 erano, 16 stava, 17 ero.

5.

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PERCORSOPERCORSO › QUANDO ERO PICCOLOQUANDO ERO PICCOLO8

Testo della registrazione:

Giornalista: Allora Professore, ecco la prima domanda. Ci sono differenze fra il modo di nutrirsi degli ita-liani oggi e nel passato?Professore: Senza dubbio. Pensi solamente a cosa è stato il contributo dell’America alla dieta italiana ed europea. Lo sa che noi europei non conoscevamo né il mais, né i pomodori, né il cacao, e nemmeno la patata?! Pensi quanti piatti di oggi sono a base di questi ingredienti.Giornalista: Interessante, ma in un passato più recente?Professore: Certo, quando io ero giovane, ad esempio, erano gli anni del boom economico del dopo-guerra, la gente si avvicinava per la prima volta a un’alimentazione “ricca”; essere grassi, “ciccioni” era allora bello e gli italiani mangiavano e ingrassavano, ma soprattutto mangiavano male.Giornalista: In che senso mangiavano male?Professore: Sì, mi sono espresso in modo inesatto. Il problema è che in Italia si mangia ancora male e troppo. Un tempo si pensava che mangiare carne facesse bene sempre, ma non è così... Dobbiamo stare attenti a non abusare dei grassi, soprattutto di quelli animali contenuti in molti alimenti.Giornalista: Sì, nella carne, nel formaggio, nel latte...Professore: Esatto, pensi ad esempio alla carne: agli inizi degli anni ‘50, in Italia si consumava ¼ della carne che si vendeva alla metà degli anni ‘80. Di latte e formaggi se ne utilizzava la metà. E invece allora si mangiavano più legumi, più cereali, si consumava il doppio di riso, cioè di quelle sostanze che mancano alla dieta di oggi.Giornalista: Vuole dire che c’è un problema di mancanza di alcune sostanze?Professore: Sì, non esiste solamente un problema di abuso, ma anche di cattivo uso dei prodotti ali-mentari. Dovremmo equilibrare meglio la nostra dieta, ad esempio mangiando più legumi e cereali e meno carne e latticini, così diminuirebbero molte malattie, e poi bisogna mangiare meno. Ma le pare giusto che nei paesi industrializzati dell’Occidente così tanta gente soffra di obesità... mentre nel Sud del mondo ogni anno muoiono di fame milioni di persone?!

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 22 1. 2. 3. 4. Ascolto. (CD 1 tracce 45-46)

Le attività 1 e 2 servono per motivare gli studenti e prepararli all’ascolto. Se ritiene che il testo della registrazione possa risultare difficile, può introdurre elementi storici. Ad esempio può chiedere ai suoi stu-denti se conoscono delle abitudini alimentari del passato nel loro paese o se immaginano qualche cibo che gli italiani non mangiavano un secolo fa. Attenzione, però: qualcosa di simile viene fatto nelle attività seguenti.A un primo ascolto l’intervista potrebbe sembrare difficile. In realtà seguendo le indicazioni ed eseguendo le attività risulterà accessibile. Dia la possibilità di ascoltare il testo una seconda volta se lo ritiene neces-sario prima di passare all’attività 5 e controlli le risposte con tutta la classe, senza però dire quali sono quelle giuste. Prima dell’ascolto, faccia leggere le affermazioni vero/falso e intervenga per spiegare termi-ni non noti.

3. Chiavi: 1 Una giornalista e un professore. 2 Parlano della differenza del modo di nutrirsi tra oggi e il passato, del contributo dell’America alla nostra dieta, del mangiare bene e male.4. Chiavi: 1 f, 2 f, 3 v, 4 v, 5 v, 6 f.

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ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 22

5. 6. 7. 8. Parlare del proprio paese al passato. Se pensa che gli studenti non sappiano gestire queste attività autonomamente, cerchi di condurle lei, attraverso paragoni con quanto avveniva nel passato nel paese degli studenti. Ovviamente questo approc-cio è possibile soprattutto in classi di studenti di cui conosce bene la realtà attuale e passata. Attenzione: passato può anche significare “pochi anni fa”: in molti paesi i flussi migratori recenti hanno portato modifiche notevoli alle cucine tradizionali.5. Chiavi: 1 Il carro e il cavallo erano il mezzo di trasporto principale. e2 Il lavoro nei campi era soprattutto manuale. h3 Si faceva la spesa al mercato. c

2. Cos’è cambiato nella vostra vita?

Un altro esercizio di grammatica comunicativa che serve comunque a fissare la struttura, per cui è neces-sario che lei controlli e corregga gli eventuali errori durante il lavoro a coppie e poi con tutta la classe, evi-denziando gli errori che ritiene più significativi.

3. Scegli tra passato prossimo e imperfetto, cerchiando la forma corretta.

Chiavi: 1 sono saltato, 2 andavo, 3 siamo arrivati, 4 ho comprato, 5 ho parlato, 6 ho aperto, ho visto.

4. Completa le frasi con il passato prossimo o l’imperfetto.

Chiavi: 1 ho preparato, 2 vedeva, mi ricordava, 3 ero, andavo, 4 sono andato, 5 aspettavo/stavo aspet-tando, ho guardato, 6 ero, capivo.

Alla scoperta della linguaAlla scoperta della lingua

6. 7. 8.

1. Osserva l’esempio e completa la spiegazione.

È un esempio di grammatica induttiva: valorizzi chi indovina, non penalizzi chi sbaglia…- L’imperfetto si usa nelle frasi che descrivono azioni in svolgimento.- Il passato prossimo si usa nelle frasi che descrivono azioni che interrompono azioni in svolgimento.

1.

2.

4.

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PERCORSOPERCORSO › QUANDO ERO PICCOLOQUANDO ERO PICCOLO8

SINTESISINTESILEZIONELEZIONE 22

GLOBALITÀGLOBALITÀLEZIONELEZIONE 33

Testo della registrazione:

La mia ricetta per eccellenza è sicuramente il pollo arrosto. Innanzitutto bisogna... bisogna tagliare il pollo in parti più o meno piccole in modo da poterlo cucinare meglio, si cucina anche più velocemen-te... Una volta tagliato il pollo, lo mettiamo dentro un tegame e lo facciamo bollire totalmente ricoper-to di acqua, fino a che l’acqua stessa non si sia totalmente assorbita. Una volta che l’acqua sia assor-bita per intero, dobbiamo cuocere al forno il pollo, e se vogliamo, a parte, possiamo friggere o arrosti-re le patatine... per un contorno che lega tantissimo con il pollo. Naturalmente conviene mescolare di volta in volta le stesse patatine per evitare che si attacchino al tegame. Non vi resta che assaggiare il tutto e, quando è cotto, lo potete servire in tavola, sempre ben caldo. E non dimenticate il condimen-to, perché quello serve sempre.

1. Abbina i verbi del riquadro alle immagini.

Chiavi: friggere, assaggiare, cuocere al forno, bollire, tagliare, arrostire, mescolare.

2. Ascolta un cuoco italiano. (CD 1 traccia 47)

Chiavi: 1 Tagliare, 2 mettere, 3 cuocere, 4 Mettere, 5 friggere, 6 arrostire, 7 Mescolare.

1. Di quando è la foto?

Prima di far scrivere le frasi, chieda di parlarne tra compagni di banco.

2. 3. Ascolta i ricordi della Signora Porta e controlla quello che hai scritto. (CD 1 tracce 48-49)

Testo della registrazione:

Io sono cresciuta in città, ma come tanti bambini della mia epoca, sono nata in campagna dove ho vis-suto fino all’età di 4 anni. Poi mio padre ha trovato lavoro in città e siamo venuti a vivere in questa casa. Vedete? Questa qui in mezzo.

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ANALISIANALISILEZIONELEZIONE 33

3. Chiavi: 1 sono cresciuta, 2 sono nata, 3 ha trovato, 4 andavano, 5 parlavamo, 6 erano, 7 potevamo8 avevamo, 9 vivevano, 10 mancava, 11 lasciava.

1. Fa’ delle frasi come nell’esempio.

Chiavi: 2 Quando sono uscito, stava piovendo. 3 Quando sono arrivato al cinema, il film stava iniziando. 4 Quando sono entrato nella mia camera, mia madre stava leggendo il mio diario.

2. Trasforma le frasi usando la forma stare + gerundio dove è possibile.

Chiavi: 1 Ieri mentre stavo dormendo, c’è stata una scossa di terremoto. 2 Non si può usare stare + gerundio con il verbo essere. 3 Mentre stavo baciando Simona, è arrivata Patrizia. 4 Ieri pomeriggio men-tre stavo correndo, sono caduto e mi sono fatto male a un ginocchio. 5 Giorgio stava guardando la televi-sione quando ha visto il suo amico Carlo al telegiornale. 6 Romina stava lavorando quando il suo capo le ha detto che doveva andare in ufficio da lui. 7 Non potevo credere ai miei occhi quando, entrando in chie-sa, ho visto Luigi che si stava sposando. 8 Non si può usare stare + gerundio con il verbo avere.

I miei fratelli erano più grandi di me e andavano già a scuola… La scuola!… Hanno avuto tanti di quei pro-blemi, soprattutto perché a casa noi parlavamo soltanto in dialetto e invece a scuola dovevano leggere, scrivere, parlare ed ascoltare solo in italiano. Nelle scuole di campagna poi i maestri erano molto più tolle-ranti.Ho tanti ricordi d’infanzia… Vedete qui, questa foto? È del matrimonio di mia zia. Vedete? Non c’erano macchine per strada; qui di fianco a mio zio ce n’è una, ma è quella del matrimonio. Noi bambini potevamo giocare tranquillamente in strada o lì dietro, nel cortile…Non avevamo tutti i giocattoli che hanno i bambini di oggi: solo una palla e non sempre, un po’ di gesso, pezzi di legno, tappi di bottiglie, ma quelli di metallo… C’erano moltissimi bambini allora, ogni famiglia ne aveva tre o quattro. Sopra di noi vivevano cinque bambini, tutti piccoli e non vi dico che fatica per abituar-si a sentire tutto quel rumore sopra le nostre teste.La cosa che più mi mancava della campagna erano gli animali: io vivevo tra loro, in mezzo a galline, ai conigli. In città invece avevo solo un gatto! E poi il mangiare: le uova fresche, il latte appena munto! L’unico momento di festa in città era quando, in estate, la mamma mi lasciava comprare un gelato: pen-sate, uno ogni due settimane: eravamo davvero molto poveri allora. Molto poveri. Però non eravamo infe-lici. Io ho un bellissimo ricordo.

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PERCORSOPERCORSO › QUANDO ERO PICCOLOQUANDO ERO PICCOLO8

CIVILTÀCIVILTÀLEZIONELEZIONE 33

TESTTEST

2. E in Italia?

Chiavi 1 drogheria, 2 arrotino, 3 merceria, 4 ferramenta, 5 sarto, 6 cartoleria, 7 salumeria.

1. Associa i verbi agli alimenti.

Chiavi: tagliare, assaggiare, mescolare, friggere, cuocere al forno, bollire.

2. Completa con un verbo all’imperfetto o al passato prossimo.

Chiavi: 1 ero, giocavo, 2 Ho saputo, è andata, 3 ho visto/ascoltato, è piaciuto, 4 stavo guardando, ha chiesto, 5 avevo, portavo/indossavo, 6 ero, leggeva, faceva, dovevo.

3. Completa il testo con l’imperfetto, stare + gerundio o il passato prossimo.

Chiavi: 1 stavo guardando, 2 aspettavo/stavo aspettando, 3 ha chiamato, 4 ho riconosciuto, 5 ho visto, 6 era, 7 È venuta, 8 ha telefonato, 9 aveva, 10 ha detto, 11 cercava/stava cercando, 12 ho invitata, 13 hai dato, 14 ha chiesto, 15 stavamo mangiando, 16 ho deciso/abbiamo deciso.

4. Completa il cruciverba.

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REVISIONE REVISIONE & AMPLIAMENTO& AMPLIAMENTO1. Descrivi quel che stai facendo in questo momento.

Chiavi: 2 ho / avevo, 3 sto / stavo scrivendo, 4 sto /stavo guardando, 5 ho / avevo, 6 sto / stavo impa-rando, 7 sto / stavo finendo.

2. Rispondi all’intervista.

Risposte libere e personali.

3. Abbina le frasi della colonna di sinistra a quelle di destra.

Chiavi: 2 a, 3 f, 4 b, 5 c, 6 e.

4. Inserisci i verbi.

Chiavi: 1 stiamo facendo, ricordano, era, piaceva; 2 preparava; 3 cerca, ritrovare; 4 fa, cerca; 5 fanno.

5. In questo schema trovi 30 parole…

Chiavi:

4.

5.

A

O

P

O

L

L

O

S

E

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S

C

S

K

C

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PERCORSOPERCORSO › QUANDO ERO PICCOLOQUANDO ERO PICCOLO86. Scrivi qui sotto le parole che hai trovato dividendole per gruppi.

Chiavi: CIBI DI ORIGINE ANIMALE: grasso, uova, latte, burro, mozzarella, cotoletta, pollo, carne, pesce, yogurt.CIBI DI ORIGINE VEGETALE: mele, pere, pera, pane, oliva, legumi, arance, piselli, fagioli, grano, frutta, orzo, riso, olio, fragole.AZIONI: cuocere, mescolare, friggere.

9. Ora, prova a raccontare a un compagno la tua storia.

Quando le coppie hanno finito di lavorare, chieda chi vuole raccontare alla classe la storia inventata da un compagno che sia risultata particolarmente carina.

10. Leggi i paragrafi della storia scritta da Gianni Rodari e mettili in ordine.

Chiavi: 4, 7, 1, 6, 9, 2, 8, 5, 10, 3.

6.

9.

10.1

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INTRODUZIONE

Come ha constatato chiunque abbia provato a imparare una lingua straniera, la pronuncia dei suoni è uno dei settori della lingua in cui è più forte l’influenza della lingua nativa. Quando l’interferenza della L1 è particolarmente forte, o divergente dalla L2, essa può compromettere l’interazione con i nativi. In questa sezione di Ragazzi in Rete abbiamo cercato di fare qualcosa di più del semplice “migliorare la pronuncia”. Abbiamo cercato di fornire gli strumenti per sviluppare e acquisire stabilmente il sistema fonologico dell’i-taliano L2 che non è semplicemente un elenco di suoni, ma un sistema di significati. Quando possibile abbiamo fatto riferimenti anche ad alcune lingue straniere e a difficoltà di tipo contrastivo che si possono incontrare nell’articolazione di certi suoni. Tuttavia, è impossibile prevedere tutti i punti critici relativa-mente a ogni lingua madre. Ciò significa che l’insegnante può decidere di volta in volta di svolgere o non svolgere determinate attività presenti nel testo. Il sillabo di questa sezione è infatti organizzato in maniera modulare e l’insegnante può saltare o cambiare l’ordine di alcune parti senza compromettere la sequen-za acquisitiva dello studente. Ciò nonostante, occorre fare attenzione alle false analogie tra i suoni delle varie lingue. Ad esempio, il suono rappresentato dalla lettera “r” presente in italiano, francese, inglese, spagnolo ecc. può essere in realtà realizzato diversamente in ciascuna di queste; l’elenco di queste false analogie potrebbe essere molto lungo.Per quanto riguarda le caratteristiche intonative dell’italiano, diversamente dall’elenco dei fonemi che formano un sistema circoscrivibile, non è possibile prevedere l’infinita gamma delle sfumature intonative che costituiscono, appunto, una lista aperta. Abbiamo perciò stabilito un repertorio costituito delle intona-zioni fondamentali (interrogativa, conclusiva, sospensiva) e/o dalle intonazioni più frequenti e importanti (rabbia, sorpresa ecc.) in modo da fornire allo studente non solo la realizzazione di singoli suoni o di frasi, ma di un’intera funzione linguistica, indipendentemente dalle dimensioni. Inoltre, abbiamo cercato di ridurre al minino la terminologia tecnica sia nella Guida dell’insegnante e, a maggior ragione, anche nel Libro dello studente. In quest’ultimo abbiamo usato soltanto termini intuitivi o facilmente spiegabili come sordo/sonoro, suoni doppi/semplici ecc. Anche se ciò può apparire una inevitabile banalizzazione dei contenuti, va ricordato che l’obiettivo principale è rendere tali contenuti facilmente fruibili e applicabili da parte degli insegnanti e degli studenti. In quest’ottica va anche visto l’uso del sistema di trascrizione dei suoni IPA (International Phonetic Alphabet) che a prima vista può sembrare fonte di ulteriori difficol-tà. Riteniamo invece che l’uso di questa trascrizione possa aiutare gli studenti a stabilire un nesso tra il suono come entità fonetica astratta, la sua articolazione, la sua realizzazione ortografica e infine la sua collocazione in un contesto di suoni più ampio e significativo. Inoltre, l’uso del sistema IPA, seppure limita-to ai singoli suoni, ci consente di mettere in luce le ambiguità del sistema ortografico che possono creare confusione nello studente. Un esempio per tutti, il sottosistema di suoni /k / /g/ /t/ /d/ che pur essendo presente in molte lingue è realizzato ortograficamente in modo diverso dall’italiano, si pensi all’inglese e allo spagnolo che trascrivono il suono /t/ con il nesso grafico -ch- (much, mucho) là dove in italiano que-sto rappresenta il suono velare opposto: /k/. Anche in questo caso, tuttavia, l’insegnante può decidere di servirsi del sistema IPA più approfonditamente, utilizzando anche i suggerimenti di volta in volta presenti nella Guida dell’insegnante, oppure utilizzare i simboli IPA per il minimo indispensabile nella presentazio-ne dei suoni. Un’ultima precisazione riguarda il modello linguistico di riferimento, senz’altro la scelta più complessa dal punto di vista teorico. La decisione riguardava soprattutto i due poli del modello standard e del neo-standard (o italiano dell’uso medio). Come è noto si tratta in entrambi i casi di due modelli ugual-mente alti, ma mentre il primo deriva dalla prestigiosa tradizione letteraria italiana, il secondo è di recente formazione e accoglie anche quei tratti linguistici sub-standard esclusi dal modello standard. L’esempio maggiormente noto è senz’altro la mancata opposizione tra “e” aperta/chiusa [/e] e “o” aperta/chiusa [ /o]. La scelta è stata, almeno in questo primo volume, per il modello standard, tuttavia per controbilan-ciare eventuali tendenze conservatrici e per fornire un modello di pronuncia aggiornato, saranno utilizzate

GIOCHIAMO CON I SUONIGIOCHIAMO CON I SUONIGIOCHIAMO CON I SUONIGIOCHIAMO CON I SUONI87

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PERCORSOPERCORSO › in negozio, i soldiin negozio, i soldi1

delle brevi note nella Guida dell’insegnante, in cui faremo riferimento alle diverse realizzazioni di suoni sia nel modello neo-standard, sia nei vari italiani regionali. Ancora una volta viene lasciata all’insegnante la scelta di descrivere, o almeno menzionare altre possibilità, altrettanto valide dal punto di vista comunica-tivo.Sintetizzando, possiamo dire che l’obiettivo principale di questo sillabo non è tanto il fedele e mnemoni-co apprendimento di un sistema complesso di suoni (processo che impegnerà l’apprendente per lungo tempo) ma piuttosto fornire allo studente i mezzi per sviluppare questo nuovo sistema di suoni.

I suoni /f/ fiore; /v/ vino; /s/ sale; [z] svenire

1. Ascolta le parole e fa’ un segno nella colonna corretta. (CD 2 traccia 1)

L’obiettivo del Percorso è comprendere le differenza tra questi suoni, apparentemente molti diversi, ma accomunati dal fatto di essere dei suoni “continui”, cioè dei suoni che in teoria possono essere prolun-gati fino all’esaurimento della scorta d’aria nei polmoni. Faccia ascoltare due volte, con un controllo tra studenti dopo il primo ascolto. Poi passi all’attività successiva. Per maggiori ragguagli circa questi suoni si veda l’attività 3.Chiavi: /f/: 4; 6; 9; /v/: 1; 5; 8; /s/: 2; 3; 7.

2. Ascolta e scrivi le parole dell’attività precedente. (CD 2 traccia 2)

Faccia ascoltare le parole almeno due volte. Tra un ascolto e l’altro faccia verificare gli studenti tra di loro. Dopo la correzione collettiva faccia leggere le parole in coppia. Eventuali difficoltà nella produzione dei suoni possono essere risolte descrivendo la loro articolazione. I suoni /f/ e /v/ sono articolati nello stesso modo. Il labbro inferiore si appoggia ai denti superiori e fa uscire l’aria; la dif-ferenza sta nel fatto che /v/ implica anche la vibrazione delle corde vocali (suono sonoro) (cfr. disegno). Anche i suoni /s/ e [z] condivi-dono il medesimo punto di articolazione e sono differenziati dall’as-senza (/s/) o presenza ([z]) di vibrazioni delle corde vocali. Tuttavia, il suono [z] non fa veramente parte del sistema fonologico dell’italiano, ma è una varietà di /s/, la quale viene pronunciata sonora in contesti particolari che vedremo più avanti. Questo è anche il motivo per cui il suono [z] è rappresentato tra parentesi quadre invece che tra le consuete barre oblique. Questi due suoni sono articolati avvicinando la punta della lingua ai denti superiori ma senza toccarli. Si forma così un canale molto stretto (ma meno stretto che nell’analogo suono //, attraverso cui passa l’aria). La lingua è leggermente curva inter-

2.

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GIOCHIAMO CON I SUONIGIOCHIAMO CON I SUONI

Suoni/f/ /v/

Suoni/s/ [z]

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PERCORSOPERCORSO › A scuolaA scuola2

Il post-it si riferisce alla distinzione tra «esse» sorda/ sonora già vista precedentemente. Al di là dell’indicazione che abbiamo dato non esiste una regola per stabilire quando la «esse» è sorda e quando sonora. Se crede, può aggiungere che nel centro e nel sud Italia si preferisce il suono /s/, mentre nel nord il suono [z]. Tuttavia, quando la «esse» si trova tra due vocali, c’è una diffusa tendenza a pronunciare [z]. I suoni intensi, o doppi, saranno visti più avanti, ma se crede può anticipare che non esiste una variante intensa del suono [z], ma solo /ss/.

Nel post-it si accenna alla analogia con i suoni /s/ e [z] visti nel Percorso precedente. Rispetto a questi ultimi, tuttavia, la coppia /ts/ /dz/ si differenzia perché l’e-lemento sonoro (/dz/) è parte del sistema fonologico e non una semplice variante come [z]; in ogni caso, /ts/ e /dz/ sono comunque un’opposizione poco pro-duttiva. Infatti, le coppie di parole che possono essere distinte attraverso questi suoni sono molto poche. Inoltre, come è accaduto per le due «esse», anche per le due «zeta» c’è una diversa distribuzione geografica. In sintesi, si tratta di una distinzione marginale e dif-ficile da formalizzare, perché fortemente dipendente dal contesto geografico. Gli esempi che proponiamo seguono il modello standard.

namente. Nell’italiano del centro-sud e in alcune lingue la punta della lingua è abbassata dietro i denti inferiori, ma non vi è differenza dal punto di visto uditivo.Chiavi: /f/ fumo; schifo; ferie; /v/ nevica; dove; /s/ est; crisi; psiche.

3. Ascolta e sottolinea le parole che contengono la «esse» [z] sonora. (CD 2 traccia 3)

Consigliamo tre ascolti, il primo dei quali senza effettuare alcun compito se non l’ascolto vero e pro-prio. Successivamente faccia sottolineare le parole e tra il secondo e il terzo ascolto faccia cotrollare gli studenti tra di loro; dopo il terzo ascolto faccia una verifica collettiva. Dopo, faccia leggere le parole in coppia. L’obiettivo è duplice: da una parte rendere consapevoli gli studenti delle possibili differenze che possono riscontrare nella pronuncia, dall’altra fornire dei contesti in cui eventualmente appli-care la pronuncia sonora. Tuttavia, tenga conto che questa opposizione è pur sempre un tratto marginale, su cui c’è oscillazione fra gli stessi italiani. Quindi è inutile cercare di insistere per ottenere una pronuncia perfetta. Gli studenti possono anche scegliere di adottare una sola «esse», sorda o sonora, senza ulteriori distin-zioni. Inoltre, i parlanti di lingua madre inglese possono tendere a pronunciare /s/ sorda anche quando questa è seguita da una consonante sonora. È invece da sconsigliare la cosiddetta vocale prostetica, cioè la «i» o la «e» aggiunte davanti alla «esse» preconsonantica, del tipo: *isvenire, *escusarmi, tipiche di alcune lingue.Chiavi /s/: aspetto; corso; testa; scarpe; affresco. [z]: visione; chiesa; turismo; svedese; isola; esame; sve-glia.

• I suoni /ts/ zio; /dz/ zanzara • Intonazione per esprimere stati d’animo: rabbia

1. Ascolta le parole. (CD 2 traccia 4)

L’obiettivo di questa e della prossima attività è far osservare allo studente le differenze tra i suoni /ts/ sordo e /dz/ sonoro, entrambi rappresentati dall’unicalettera «z» (zeta). Faccia ascoltare una volta e poi inviti gli studenti a leggere il post-it.

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PERCORSOPERCORSO › i vestiti e i colorii vestiti e i colori3

2. Ascolta di nuovo le parole e sottolinea quelle che contengono il suono /dz/, «zeta sonora». (CD 2 traccia 5)

Poiché si tratta di parole che gli studenti già conoscono, due ascolti saranno sufficienti. Tra un ascolto e l’altro faccia effettuare una verifica tra studenti. Dopo la verifica collettiva, faccia leggere le parole in coppia. Alcuni studenti possono avere difficoltà articolatorie con questi due suoni; può essere, quindi, utile spiegare come si articolano. La punta della lingua tocca i denti superiori, l’aria preme contro que-sto ostacolo come se stesse per pronunciare il suono /t/, ma la lingua si distacca leggermente (e velocemente) pronunciando il suono /s/ (cfr. disegno). Naturalmente, il suono /dz/ implica la vibrazione delle corde vocali. Le labbra sono accostate e strette. Eventualmente, faccia provare a pronunciare più volte, separata-mente, i suoni /t/ e /s/. All’inizio lentamente, per poi aumentare progressivamente la velocità e contemporaneamente diminuendo l’intervallo fra i due suoni, fino a sovrapporli.Chiavi: /ts/ (sorda): lezione; zio; zucchero; negozio; calze. /dz/ (sonora): zona; pranzo; mezzo; azzurro; melanzana.

3. Ascolta la frase evidenziata... (CD 2 traccia 6)

La frase è tratta dalla Lezione 1, Globalità, esercizio 3. L’obiettivo di questa attività è lo sviluppo della comprensione di alcuni stati d’animo (rabbia), trasmessi anche attraverso l’intonazione. Faccia ascoltare le frasi agli studenti e chieda loro di ordinarle dalla più neutra a quella che esprime più rabbia, scrivendo sulla linea la lettera d’ordine di ogni frase. Naturalmente, potrebbero esserci giudizi difformi tra gli studen-ti, ma questo deve essere considerato un vantaggio. Cerchi infatti di stimolare gli studenti a manifestare non solo qual è la sequenza corretta, ma anche perché ritengono che una frase esprima rabbia in misura maggiore o minore delle altre. Le consigliamo durante questa discussione di non correggere gli eventuali errori degli apprendenti, ma di lasciarli parlare liberamente il più possibile. Alcune indicazioni tecniche sulla intonazione di rabbia: questa intonazione è di norma espressa con un tono più alto, maggiore intensità e minore durata rispetto alle intonazioni più neutre. Tenga conto che questo tipo di frase (La Schiavi io non la sopporto) costituita da un nome, ripreso da un pronome atono, è anche un modo per mettere in risalto le informazioni nel discor-so ed è tipica della lingua parlata.Chiavi: 1C; 2A; 3B; 4D.

• Dittonghi, trittonghi e loro ortografia • Intonazione per esprimere stati d’animo: (suoni /j/ + voc. ieri; /w/ + voc. lingua; sorpresa voc. +/i/ lei; voc. +/u/ pausa)

GIOCHIAMO CON I SUONIGIOCHIAMO CON I SUONI

Suoni /ts/ /dz/

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1. Ascolta le parole e ripeti. (CD 2 traccia 7)

L’obiettivo di questa attività e delle due successive è la pronuncia dei dittonghi, ossia di sillabe che con-tengono due vocali. Nel Percorso gli studenti dovranno anche svolgere un’attività sulla pronuncia dei trit-tonghi, ossia sillabe che contengono tre vocali. Faccia fare due ascolti ripetendo le parole. La prima volta senza leggere, la seconda leggendo. Il significato delle parole come al solito non è importante, ma se crede, o gli studenti lo chiedono, può dare loro il significato. In particolare, la parola euro /’Euro/ indica la nuova moneta europea.

2. Ora, scrivi le parole dell’attività precedente nella casella corretta. (CD 2 traccia 8)

Il compito degli studenti è scrivere le parole che hanno ascoltato nella casella corrispondente al dittongo. Non è un dettato, quindi può far ascoltare le parole e dopo far lavorare gli studenti. Abbiamo inserito degli esempi: quindi non dovrebbe trattarsi di un’attività difficile. Tuttavia si assicuri che gli studenti abbiano capito a che cosa corrispondono i simboli fonetici della prima colonna. Eventualmente, li aiuti a inserire le prime due parole. In questa fase faccia lavorare in coppia e dia un tempo limite, ad esempio, tre minuti. È possibile che non tutti gli studenti possano portare a termine il compito e comunque ci saranno incertez-ze. Li avvisi fin dall’inizio che l’attività continua anche nell’esercizio successivo, dove potranno correggersi e completare l’attività. Come avrà osservato, la tabella è divisa in due colori; la parte superiore compren-de i suoni /j/ /w/ + vocale, la parte inferiore: vocale + /i/ /u/. Le caselle scure sono combinazioni di dittonghi impossibili in italiano. La prima colonna contiene i suoni /j/ /w/ e /u/ /i/, mentre la prima riga riporta i suoni vocalici che possono combinarsi con essi per formare un dittongo.Chiavi: /j/ + VOCALE: grazie, dietro; aria; poliziotto; studio; più. /w/ + VOCALE: qui; questo; sequenza; lingua; uovo; seguo. VOCALE + /i/: nei; sei; mai; poi; noi, cui. VOCALE + /u/: Europa; euro; Laura.

2.

Il post-it fa riferimento alla definizione di “dittongo”. Tenga conto che non tutte le sequenze di due vocali formano un dittongo. Nella tabella dell’attività 2 abbiamo indicato i dittonghi possibili dell’italiano. Quindi sequenze come ae eo oa ecc., di norma, non formano dittonghi. Le sequenze di vocali non dittongo si chiamano tradizionalmente “iato” e possono essere separate nella divisione in sillabe. Ad esempio, aereo può essere sillabato a –e –re -o. I dittonghi in italiano sono formati dalle vocali «i» ed «u» posti immediata-mente prima o dopo un’altra vocale. Quando sono posti prima, «i» e «u» si rappresentano foneticamente come /j/ ed /w/ (tradizionalmente chiamate semiconsonanti), mentre quando sono posti dopo (semivo-cali) si rappresentano normalmente come /i/ e /u/. Questi suoni si articolano come i suoni «i» e «u», ma la distanza tra lingua e palato è minore (cfr. Triangolo vocalico nel Percorso 1 di Ragazzi in Rete A1), inoltre hanno una durata minore. L’accento delle parole non può mai cadere su semiconsonanti, o sulle semivo-cali, altrimenti non si può parlare di dittongo, ma di iato. Infine, non tutte le sequenze di vocali formano automaticamente un dittongo, ad esempio in ciao, la «i» è soltanto un segno grafico che indica la pronun-cia /t/ invece di /k/.

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PERCORSOPERCORSO › LE VACANZELE VACANZE4

GIOCHIAMO CON I SUONIGIOCHIAMO CON I SUONI

3. Ora, ascolta le parole. (CD 2 traccia 9)

Si ascoltano le parole dell’attività precedente. Gli studenti che non hanno finito possono completare la tabella scrivendo le parole che ascoltano. Se necessario, può far ascoltare due volte. Faccia notare che il dittongo determina la differenza di pronuncia di alcune parole, ad esempio tra “qui” e “cui” la differenza è determinata non dal suono /k/ che è uguale in entrambe le parole, ma dal suono /w/ in qui / ’qwi/, rispetto al suono /u/ in cui / ’kui/. Inoltre, tenga conto che alcune tipologie di studenti possono avere dif-ficoltà con la pronuncia di alcuni dittonghi, ad esempio gli studenti di lingua madre inglese possono avere difficoltà con i dittonghi vocale + /i/. In altre lingue, come il francese, i dittonghi non esistono. Dopo che avrà letto le chiavi faccia leggere le parole in coppia, possibilmente più di una volta.

4. Metti in ordine questi brevi dialoghi.

Chiavi: b/3; c/1; d/4; e/2.

5. Ascolta i dialoghi dell’attività precedente e correggi gli errori. (CD 2 traccia 10)

L’obiettivo di queste attività è l’intonazione di sorpresa. Faccia ascoltare, eventualmente più di una volta per correggere gli abbinamenti degli studenti. Tenga conto che possono esservi anche altre soluzioni, oltre a quelle riportate da noi. Nel qual caso, faccia motivare le scelte degli studenti coinvolgendo tutta la clas-se. Ne verrà fuori così un interessante momento di discussione. Successivamente, stimoli la classe chieden-do che cosa hanno in comune le battute dei parlanti B. Anche qui le risposte saranno diverse, a noi inte-ressa esplicitare che al di là del contenuto le diverse frasi di B esprimono sorpresa.

• I suoni /ff/ caffè; /vv/ ovvio; /ss/ classe

1. Ascolta le coppie di parole. (CD 2 traccia 11)

Questa attività ha il compito di introdurre i suoni intensi e far percepire la diversa pronuncia rispetto ai corrispondenti suoni brevi. Faccia ascoltare una o due volte.

2. Leggi le parole dell’attività precedente con un compagno.

Faccia leggere le parole dell’attività precedente in coppia. Se necessario, faccia cambiare compagno per rendere l’esercizio meno ripetitivo e così far esercitare gli studenti più volte.

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3. Ascolta le parole e scrivile nella colonna corretta. (CD 2 traccia 12)

L’obiettivo è la verifica ortografica della percezione dei suoni intensi e dei corrispondenti brevi. Faccia ascoltare almeno tre volte. Dica subito agli studenti che non si devono preoccupare se non possono scri-vere tutte le parole. La prima volta non faccia scrivere, ma solo ascoltare, fra il secondo e il terzo ascolto faccia fare un controllo tra studenti. Se crede, può fare ascol-tare più volte. Ma è inutile insistere per far scrivere tutte le parole correttamente, se gli studenti non sono in grado di farlo dopo tre o quattro ascolti.Chiavi: /f/ /v/ /s/: rosa; sfitto; venire; diviso; africano. /ff/ /vv/ /ss/: avvenire; messo; rossa; spesso; avverbio; affitto; offrire.

4. Insieme a un compagno, leggi le parole che hai scritto.

Dopo la correzione collettiva dell’attività precedente faccia leggere le parole in coppia. Non dovrebbero esserci problemi nella articolazione di questi suoni intensi, perlomeno non più di quanti ce ne sarebbero con i relativi suoni brevi. Quindi in caso di difficoltà articolatorie le consigliamo attività analoghe a quelle già viste nel Percorso 1.

• I suoni /pp/ troppo; • Intonazione per esprimere stati d’animo: preoccupazione /bb/ rabbia; /tt/ letto

1. Ascolta queste coppie di parole. Ti sembrano uguali o diverse? (CD 2 traccia 13)

Si ascoltano queste coppie di parole: abbiamo abbiamo; coppia copia; fato fatto; babbo babbo; capello cappello; sete sette; tubi tubi; dita ditta; sabbia sabbia; cabina abbina.

In questa attività gli studenti devono allenarsi a percepire la differenza tra coppie di parole contenenti un suono breve e il corrispondente suono intenso. Faccia ascoltare due o tre volte, fra il secondo e il terzo ascolto faccia una verifica intermedia tra studenti.Chiavi: Uguali: a; d; g; i. Diverse: b; c; e; f; h; l.

ooo

Il post-it si riferisce alla diversa dura-ta nei suoni intensi /ff/ /vv/ /ss/. Come per i suoni del Percorso pre-cedente, per produrre questi suoni bisogna raddoppiare la durata del corrispondente suono breve.

4.

PERCORSOPERCORSO › IL TEMPOIL TEMPO5

1.

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GIOCHIAMO CON I SUONIGIOCHIAMO CON I SUONI

2. Ascolta le parole. Dopo, ripeti con un compagno. (CD 2 traccia 14)

Faccia ascoltare le parole una o due volte. Dopo faccia leggere le parole in coppia, cambiando eventual-mente compagno per far ripetere più di una volta. Se ci fossero difficoltà nell’articolazione dei suoni inten-si, cerchi di concentrare l’attenzione dello studente sulla fase che precede il suono (cfr. sopra). Faccia suddividere la parola in sillabe e faccia notare come il suono intenso è preceduto da una breve pausa in cui l’aria preme contro l’ostacolo. Eventualmente, esageri la pausa e l’accumularsi dell’aria come se si dovesse pronunciare un suono extra-intenso: /ttt/ /bbb/ ecc. Ad esempio ga – ttto; ra – bbbia ecc. Faccia provare gli studenti a fare esercizi analoghi.

3. Ascolta questi brevi dialoghi e fa’ attenzione all’intonazione. (CD 2 traccia 15)

L’obiettivo di questa e della prossima attività è far osservare agli studenti come sia possibile esprimere preoccupazione in italiano lasciando in sospeso la frase e le conseguenze di quanto detto precedente-mente. Faccia ascoltare la prima volta senza dare un compito specifico. Prima di ascoltare la seconda volta chieda agli studenti che cosa hanno in comune le frasi del parlante B. Naturalmente le risposte saranno molto diverse, ma ne approfitti per un breve momento di discussione con la classe. Se la classe non risponde, provi a stimolare gli studenti chiedendo quali saranno le conseguenze se «A» dovesse guidare con la neve, se non studiasse abbastanza ecc. Poi, faccia notare che l’intonazione sospe-sa serve a mettere in risalto proprio l’informazione mancante e la preoccupazione del parlante.

Nel post-it viene fornita una indicazione pratica per la pronuncia di questi suoni. Tenga conto che rispetto ai suoni intensi visti nel Percorso 4, questi suoni e quelli che saranno esaminati neI Percorsi successivi, sono diversi. Infatti, mentre per i suoni precedenti si poteva semplicemente allungare la durata del suono, con /pp/ /bb/ e /tt/ ciò non è possibile. Questi suoni si realizzano con una occlusione (delle labbra per /p/ e /b/; della lingua e dei denti per /t/) e successivo rilascio dell’aria che produce il suono. Vanno, per-ciò, pronunciati con maggiore intensità articolatoria. Se vuole può specificare che in realtà con questo tipo di suoni, ad allungarsi è la fase di “preparazione” al suono. Infatti, prima di pronunciare un suono occlusi-vo si verifica sempre una brevissima pausa in cui l’aria si raccoglie dietro l’ostacolo (labbra, denti, lingua) che impedisce la fuoriuscita del suono. Nei suoni occlusivi doppi, tale pausa è più lunga, l’aria preme con maggior pressione e si libera con maggior intensità. Ciò che ne risulta è un suono intenso come in gatto, rabbia, troppo.

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PERCORSOPERCORSO › SULLA STRADA SULLA STRADA6• I suoni /kk/ accordo, acqua; • Intonazione per esprimere: accordo/disaccordo /gg/ aggressivo; /dd/ addio

1. Ascolta le coppie di parole. (CD 2 traccia 16)

L’obiettivo di questa attività è la percezione e la discriminazione dei suoni. Faccia ascoltare una o due volte; sottolinei che le parole con asterisco non esistono e che servono a osservare la diversa pronuncia con i corrispondenti suoni brevi/intensi.

2. Ascolta le parole e scrivile nelle colonne corrispondenti. (CD 2 traccia 17)

L’obiettivo è verificare la resa ortografica dei suoni in esame. Faccia ascoltare tre volte. Come di solito, la prima volta non faccia scrivere, ma solo ascoltare e fra il secondo e il terzo ascolto faccia fare una verifica intermedia tra studenti. Dica subito agli studenti che non devono preoccuparsi se non possono scrivere subito tutte le parole: ci saranno più ascolti. Se lo ritiene necessario può fare un ulteriore ascolto per per-mettere la conclusione dell’attività. In ogni caso alla fine deve eventualmente fornire le parole mancanti.Chiavi: /k/ /g/ /d/: unghia; caduta; dolore; quale; regola; stanca; dialogo; amiche; produrre. /kk/ /gg/ /dd/: macchina; acquisto; piccolo; agguato; suddividere; raffreddore; sogghigno; aggressivo; reddito.

Nel post-it viene fornita un’indicazione di massima per l’articolazione di questi suoni. Come nel Perorso precedente, anche /kk/ /gg/ /dd/ sono classificabili come occlusivi. L’aria che deve produrre il suono, infatti, si trova temporaneamente bloccata dall’occlusione provocata dal dorso della lingua appoggiato sul palato per /k/ e /g/, della lingua contro i denti superiori per /d/ (cfr. Percorso 3 e 5 di Ragazzi in Rete A1). Nell’impercettibile pausa che intercorre tra la preparazione e la produzione vera e propria del suono, l’aria spinge con forza contro gli ostacoli fino a forzarne l’apertura. Nei suoni occlusivi intensi l’accumulo di pressione contro l’ostacolo è maggiore; conseguentemente anche la pausa che pre-cede il rilascio dell’aria sembra aumentare di durata.

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PERCORSOPERCORSO › PROGETTI FUTURI PROGETTI FUTURI 7

GIOCHIAMO CON I SUONIGIOCHIAMO CON I SUONI

3. Leggi le parole che hai scritto con un compagno.

Faccia leggere le parole in coppia, provando più di una volta, possibilmente con compagni diversi. Se ci fossero difficoltà nell’articolazione dei suoni intensi, provi a esagerare le caratteristiche dei suoni intensi pronunciando parole come a-cccordo, so-ggghigno, fre-dddo. Faccia notare che prima di pronunciare que-sti suoni, l’aria si concentra dietro l’occlusione per essere poi improvvisamente rilasciata. Più il suono che pronunciamo è intenso, maggiore è la pressione dell’aria contro gli ostacoli provocati dalla lingua.

4. Nell’unità precedente abbiamo visto... (CD 2 traccia 18)

Faccia ascoltare i brevi dialoghi una o due volte e faccia notare come esprimendo accordo o disaccordo, oltre agli elementi lessicali anche/neanche ecc., si seguono delle intonazioni particolari per sottolineare il significato delle frasi. Genericamente possiamo dire che l’accordo si può sottolineare con un’intonazione di sorpresa (cfr. Percorso 3) cioè con un’intonazione caratterizzata dall’innalzamento del tono che raggiunge il suo picco sui pronomi io/me (cfr. anche io!/anche a me!); inoltre, scarsa durata e scarsa intensità sonora. Invece, l’intonazione di disaccordo è generalmente più neutra, con un’intonazione di tipo discendente conclusivo (cfr. Percorso 2 e 5 di Ragazzi in Rete A1).

• I suoni /tts/ mozzarella; /ddz/ azzurri • /ttʃ/ pasticceria; /ddʒ/ leggere

1. Ascolta e scrivi le parole nella colonna corrispondente. (CD 2 traccia 19)

L’obiettivo dell’attività è far osservare allo studente la pronuncia dei suoni /tts/ e /dzz/ (o «zeta» sorda, sonora intensa). Le consigliamo tre ascolti, il primo dei quali da effettuare senza scrivere; fra il secondo e il terzo ascolto, come di consueto, faccia fare una verifica tra compagni. Data la natura di questi suoni è possibile che vi siano errori di ortografia nella trascrizione dei suoni. Prima della correzione collettiva richiami l’attenzione degli studenti sul post-it. Chiavi: «zeta» sorda /ts/ /tts/: indirizzo; azione; piazza; frequenza; negozio; prezzo. «zeta» sonora /dz/ /ddz/: mezzanotte; zanzara; azzurro; zoo; utilizzare; mezzo.

3.

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2. Insieme a un compagno, leggi le parole che hai scritto nell’esercizio precedente.

Dopo aver effettuato la verifica faccia leggere le parole dell’attività 1 in coppia. Se ci fossero difficoltà nell’articolazione dei suoni le consigliamo di non insistere eccessivamente: si tratta comunque di un trat-to marginale che richiede tempo per essere applicato in tutti i contesti. Se invece ci fossero specifiche difficoltà nella realizzazione del suono intenso le consigliamo di far osservare che questi suoni, come si può dedurre dai simboli fonetici /ts/ /dz/, sono formati da due fasi diverse (cfr. Percorso 2). Ad essere pronunciata intensamente è solo la prima fase (/t/ o /d/). L’aria preme contro l’occlusione provocata da lingua e denti fino a quando la lingua si ritrae: quando pronunciamo un suono intenso que-sta pressione è maggiore. Se ci fossero difficoltà, provi a esagerare queste caratteristiche pronunciando parole come *a-zzzione /a-tttsione/; *me-zzzo /medddzo/. Come si potrà notare, per accumulare più aria contro l’ostacolo è necessario allungare la pausa che precede l’articolazione del suono vero e pro-prio.

3. Ascolta le coppie di parole. (CD 2 traccia 20)

L’attività ha il compito di far notare allo studente la differenza tra i suoni intensi /tt/ /dd/ e i corrispon-denti suoni brevi. Faccia ascoltare le coppie di parole una o due volte. Poi richiami l’attenzione degli stu-denti sul post-it.

Faccia leggere il post-it e commenti insieme alla classe. Si tratta ancora una volta di una caratteristi-ca non registrata dall’ortografia; quindi vi sono oscillazioni nella sua applicazione, anche in italiano. A completamento della regola esposta, si può aggiungere che la «zeta» viene pronunciata doppia anche quando è tra due vocali di parole diverse come in lo zio /lo t’tsio/; lo zoo /lo ddzoo/ ecc. Si tratta, quin-di, di una situazione molto frequente; in tutti questi casi l’opposizione sordo/sonoro viene praticamente annul-lata. Naturalmente, la pronuncia intensa non si realizza quando la «zeta» non è tra due vocali. Ad esempio, in frequenza, nella seconda «zeta» di zanzara ecc. Conseguentemente, potrebbero verificarsi tra gli studenti alcuni tipici errori di ortografia del tipo *azzione ecc. che fanno parte del normale pro-cesso di apprendimento e vanno corretti cercando di dare dei punti di riferimento precisi. Ad esempio il suffisso –zione di nazione non è mai scritto con doppia «zeta» *-zzione ecc. Al contrario, il suffisso -izzare, molto produttivo nell’italiano moderno, è sempre caratterizzato da «zeta» sonora intensa, come in utilizzare, realizzare ecc. Per quanto riguarda l’opposizione sordo/sonoro rimandiamo a quanto detto nel Percorso 2.

Come per i suoni appena esaminati, anche i suoni /tt/ e /dd/ sono articolati intensi solo nella prima fase di occlusione, fra lingua e denti superiori (/t/ o /d/). Invece la fase seguente, in cui si pronuncia il suono /s/ o /z/ con vibrazione delle corde vocali, è uguale sia in un suono intenso sia in un suono breve.

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PERCORSOPERCORSO › quando ero piccolo quando ero piccolo8

4. Ascolta le parole e scrivile nelle colonne. (CD 2 traccia 21)

Faccia ascoltare le parole tre volte: la prima volta senza scrivere. Fra il secondo e terzo ascolto faccia controllare gli studenti tra di loro. Chiavi: /tʃ/ /dʒ/: piacere; piangere; grigio; camicia; province; progetto. /ttʃ/ /ddʒ/: goccia; leggere; salsiccia; pomeriggio; spiaggia; pasticceria.

5. Insieme a un compagno, leggi le parole che hai scritto.

Dopo la correzione collettiva, faccia leggere le parole in coppia. Se ci fossero difficoltà nella pronuncia dei suoni intensi provi a esagerarne le caratteristiche articolatorie facendo pronunciare parole come *do-cccia /do-ttta/, *o-gggi /o-dddi/. Eventualmente, faccia concentrare l’attenzione degli studenti sulla fase di preparazione, quando la lingua si appoggia contro i denti superiori come per pronunciare i suoni /t/ o /d/ e l’aria comincia a premere contro l’occlusione che si è così formata. Più il suono che pronunciamo è intenso, maggiore è la pressione che l’aria deve esercitare e più lunga la durata della pausa che precede l’articolazione vera e propria del suono. Per ulteriori problemi nell’articolazione del suono cfr. Percorso 5.

GIOCHIAMO CON I SUONIGIOCHIAMO CON I SUONI

5.

• L'italiano parlato nel Nord Italia • /tʃ/ vs. /ttʃ/ • /dʒ/ vs. /ddʒ/

1. In questa unità vediamo alcune caratteristiche dell’italiano parlato al nord.

Da questo Percorso, iniziamo a descrivere le caratteristiche dell’italiano regionale. Può far leggere il post-it per introdurre il tema del Percorso. È importante distinguere tra italiano regionale e dialetto: noi ci occupe-remo solo del primo, ossia dell’italiano parlato nelle diverse zone d’Italia, caratterizzato in misura minore o maggiore, da fenomeni locali. Ovviamente, queste descrizioni non possono essere complete ed esaustive e da sole non sono sufficienti per “riconoscere” un parlante regionale, ma vogliono dare agli studenti un’idea dei diversi italiani che possono ascoltare in Italia. Si assicuri inoltre che gli studenti capiscano il significato degli aggettivi settentrionale, centrale, meridionale. Il primo punto riguarda la pronuncia dei suoni vocalici [e/] (chiusa/aperta) che tendenzialmente (ma è solo una tendenza, non una regola!) sono pronunciati diversamente da un parlante centrale. In particolare si ha // come in freddo /'frd-do/ quando la vocale è in sillaba tonica ed è chiusa da una consonante diversa da «n», oppure quando è in finale di parola. Altri esempi sono: quello, dentro, tre, professoressa che un parlante settentrionale potrebbe pronunciare con // invece di /e/ come farebbe un parlante centrale, cioè: /’kwllo/, /’tr/, /professo’rssa/. Al contrario, quando la «e» è in sillaba tonica, non seguita da consonante si ha di solito una /e/ chiusa come in be-ne, ge-lo, ze-ro /’bene/, /’delo/ /’dzero/. Mentre un parlante centrale pronuncerebbe /’dlo/, /’dzro/ ecc. Servendosi di una cartina mostri in quali regioni del nord si osserva questo fenomeno, ossia grosso modo in

1.

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buona parte della Pianura Padana: Lombardia, Emilia Romagna, parte del Veneto. Un altro fenomeno tipico delle varietà di italiano del nord è la mancata realizzazione del raddoppiamento sintattico. Può far osserva-re la cartina geografica per vedere meglio in quali parti d'Italia si può ascoltare questa caratteristica, ossia nell’Italia centro-meridionale. In generale oltre al raddoppiamento sintattico, c'è la tendenza a non pronun-ciare intensi nel nord i suoni che non sono trascritti come doppi dall'ortografia. Ad esempio il suono // «-gl-» intenso quando si trova tra due vocali come in figlio /’fio/ e che un parlante settentrionale, specialmente veneto, pronuncerebbe /’fio/. Faccia presente agli studenti che nonostante queste caratteristiche e anche se un italiano centrale (o viceversa un settentrionale) nota subito una pronuncia diversa dalla propria, non ha nessuna difficoltà a comprendere il significato della parola e probabilmente non si sognerebbe mai di farlo notare al suo interlocutore, se non per scherzare.

2. Ascolta questi brevi monologhi pronunciati da persone provenienti da diverse città del nord, del centro e del sud. (CD 2 traccia 22)

L’attività ha lo scopo di far ascoltare agli studenti degli altri esempi di italiano regionale. Le consigliamo uno o due ascolti. Se crede, dopo il primo ascolto può chiedere agli studenti se hanno riconosciuto qualche caratteristica fra quelle descritte in precedenza. Inoltre, può chiedere agli studenti se hanno mai notato delle caratteristiche diverse nelle pronunce degli italiani e, se si tratta di una classe plurilingue, se anche nei loro paesi, oltre a una pronuncia "standard", ci sono pronunce regionali. Se la classe si dimostra interessata al tema delle varietà di italiano può proporre la visione di brevi spezzoni cinematografici in cui sia riportata la varietà di italiano esaminata. Per il milanese potrebbe andare bene anche qualche vecchio film con protago-nista l’attore Renato Pozzetto. Bisogna tuttavia essere molto chiari con gli studenti: quello che noi cerchiamo di insegnar loro in un corso di italiano è una forma standard, generale, neutra di italiano, che sia compren-sibile in ogni regione; le varietà interessano non sul piano della produzione futura dei nostri studenti, ma su quello della comprensione. Abituarsi alle diverse parlate regionali può quindi essere non solo un “vezzo” sociolinguistico, ma un contributo fondamentale all’approccio comunicativo.

3. Ascolta le parole e fa’ un segno accanto alla parola che riconosci. (CD 2 traccia 23)

L’obiettivo di questa attività è la distinzione tra i suoni /t/ vs. /tt/ e /d/ vs. /dd/. Questi suoni per essere pronunciati intensi presuppongono una maggiore forza articolatoria rispetto ai corrispondenti suoni brevi (cfr. post-it). Inoltre, l’attività ha lo scopo di verificare anche la resa ortografica di questo gruppo di suoni, perciò un’attenzione particolare va data anche all’uso della lettera "i", come puro segno grafico con le vocali "a", "o" e "u" che altrimenti sarebbero pronunciate /ka/, /ko/, /ku/. Proponga due o tre ascolti ed eventualmente dei controlli intermedi in coppia, tra studenti.Chiavi: passeggero; goccia; viaggiare; villaggio; Sergio; lacci; posteggi; salsicce; agiato; annunci; carciofo; capace; abbraccio; proteggere; congelare; agitare; seggiola.

4. Insieme a un compagno, leggi le parole dell’esercizio precedente.

Faccia leggere in coppia le parole dell’attività precedente, prestando attenzione alla distinzione tra suoni brevi e intensi.

2.

3.

4.

Il post-it fa riferimento alle caratteristiche articolatorie dei due suoni intensi. Faccia notare come la pausa che precede l’articolazione del suono intenso è tanto più lunga, quanto più è intenso il suono. In questo senso, può essere d’aiuto provare a pronunciare parole inventate come go-ccia, ra-ggio ecc. per sottolineare la pausa che precede l’articolazione di questi tipi di suoni intensi.

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