Guida Pratica Allo Yoga

48
SRI SWAMI CHIDANANDA GUIDA PRATRICA ALLO YOGA ASSOCIAZIONE YOGA SIVANANDA DEDICATO A H.H. SRI SWAMI SIVANANDAJI MAHARAJ NOTA ALL'EDIZIONE ORIGINALE Questo libro è forse la seconda pubblicazione da parte della Divine Life Society sugli esercizi fisici yoga, dopo l'opera molto anteriore su Hatha Yoga e Asanas di Gurudev Swami Sivananda. La presente è stata redatta da Brahmachari Sri Krishnamurthi (ora Sri Swami Yogaswarupananda), lui stesso istruttore di Hatha Yoga, in base agli insegnamenti pratici impartiti da Sri Swami Chidananda, Presidente della Divine Life society. La necessità della salute fisica per le pratiche spirituali Yoga non richiede molte spiegazioni. Anche per la persona impegnata nelle sue attività quotidiane è quasi ovvia la necessità di mantenersi fisicamente efficiente. Sotto questa luce l'opera, che contiene l'esposizione di una serie di importanti posizioni adatte alla pratica quotidiana, è un dono non soltanto per gli aspiranti spirituali, ma anche per la gente comune. Molti interrogativi che possono sorgere nella mente dei sinceri aspiranti trovano risposta, molti dei loro dubbi sono chiariti e i timori inutili e infondati su possibili effetti negativi della pratica delle posizioni yoga sono rimossi. Swami Chidananda si è impegnato a illustrare le posizioni (asana) con le sue stesse fotografie e ha dato una guida pratica nella tecnica della meditazione che è la meta desiderata alla quale la perfezione nelle posizioni conduce l'aspirante. Il valore e il beneficio che deriveranno dallo studio di questo libro sono veramente considerevoli e grandi, perciò non abbiamo alcun dubbio che tale pubblicazione avrà una calorosa accoglienza e un'ampia diffusione. - THE DIVINE LIFE SOCIETY

Transcript of Guida Pratica Allo Yoga

Page 1: Guida Pratica Allo Yoga

SRI SWAMI CHIDANANDA

GUIDA PRATRICA ALLO YOGA

ASSOCIAZIONE YOGA SIVANANDA

DEDICATO A H.H. SRI SWAMI SIVANANDAJI MAHARAJ

NOTA ALL'EDIZIONE ORIGINALE

Questo libro è forse la seconda pubblicazione da parte della Divine Life Society sugli esercizi fisici yoga, dopo l'opera molto anteriore su Hatha Yoga e Asanas di Gurudev Swami Sivananda.

La presente è stata redatta da Brahmachari Sri Krishnamurthi (ora Sri Swami Yogaswarupananda), lui stesso istruttore di Hatha Yoga, in base agli insegnamenti pratici impartiti da Sri Swami Chidananda, Presidente della Divine Life society.

La necessità della salute fisica per le pratiche spirituali Yoga non richiede molte spiegazioni. Anche per la persona impegnata nelle sue attività quotidiane è quasi ovvia la necessità di mantenersi fisicamente efficiente. Sotto questa luce l'opera, che contiene l'esposizione di una serie di importanti posizioni adatte alla pratica quotidiana, è un dono non soltanto per gli aspiranti spirituali, ma anche per la gente comune.

Molti interrogativi che possono sorgere nella mente dei sinceri aspiranti trovano risposta, molti dei loro dubbi sono chiariti e i timori inutili e infondati su possibili effetti negativi della pratica delle posizioni yoga sono rimossi.

Swami Chidananda si è impegnato a illustrare le posizioni (asana) con le sue stesse fotografie e ha dato una guida pratica nella tecnica della meditazione che è la meta desiderata alla quale la perfezione nelle posizioni conduce l'aspirante.

Il valore e il beneficio che deriveranno dallo studio di questo libro sono veramente considerevoli e grandi, perciò non abbiamo alcun dubbio che tale pubblicazione avrà una calorosa accoglienza e un'ampia diffusione.

- THE DIVINE LIFE SOCIETY

Shivanandanagar, 14 gennaio 1977

Page 2: Guida Pratica Allo Yoga

INTRODUZIONE

Offro i miei saluti al Signore Siva, primo Signore dello Yoga, e al grande Maestro del mondo, il Signore Krishna. Mi prostro ai piedi del mio Yogi Guru Swami Sivananda di venerata memoria. Porgo i miei auguri affettuosi a tutti gli studenti di yoga avviati sul sentiero dell'autosviluppo per un pieno successo nella pratica yoga.

Sono molto felice di scrivere una breve introduzione per questo libro, ottimo manuale per tutti i sinceri studenti della scienza yoga, concepito soprattutto come guida per quelli che seguono una pratica quotidiana di asana yoga per la loro salute, forza e benessere fisici e mentali. La yoga è un sistema di cultura che si estende a tutti i livelli del nostro essere: salute fisica, distribuzione armoniosa dell'energia vitale, chiarezza e controllo mentale e progresso spirituale.

Questo volume contiene preziose informazioni e istruzioni riguardanti tutti gli aspetti della pratica quotidiana dello yoga. L'inclusione del Survaynamaskara, della meditazione e delle illustrazioni ben selezionate aumentano l'utilità di questo vademecum dello yogi.

Studia questo volume dall'inizio alla fine quando intraprendi la pratica, in particolare nota i capitoli 1, 2, 3 e 21. Inizia la pratica quotidiana con corretta attitudine e devozione spirituale. Procedi gradualmente. Non spingerti agli estremi nella pratica yoga. Non avere fretta. Mantieni l'attenzione ben salda su qualunque posizione o tecnica stai praticando in quel momento; questa concentrazione amplifica il valore della pratica. Abbi una serena disposizione d'animo, sii tranquillo e rilassato.

Il luogo dove pratichi lo yoga dev'essere sempre pulito e in ordine. I vestiti che usi e la coperta o tappetino sul quale pratichi non dovrebbero essere usati ad altri scopi. Ti prego, ricorda che lo yoga è una scienza sacra e la sua pratica è prima di tutto un processo spirituale, benché basato sul corpo fisico, sul respiro e sul controllo della mente. Allora avrai la fortuna di ottenere il massimo beneficio da questa scienza che tende ad aiutare l'intera umanità ad ottenere salute, pace e gioia.

Sii regolare, cerca di essere puntuale. Anche se fai poco al giorno, fallo in maniera perfetta. Se non hai tempo secondo il tuo attuale programma giornaliero, allora suggerisco che ti svegli un'ora prima la mattina. Questo ti darà un'ora di tempo che è assolutamente tua e che sei libero di usare per lo yoga.

Osserva le importanti istruzioni date nel capitolo terzo. Mantieni un sincero interesse e saldo entusiasmo. Praticando le posizioni non provare ad assumerle immediatamente nella forma estrema, ma procedi gradualmente finché non ne ottieni la padronanza a tempo debito. Questo risparmierà al tuo corpo gli sforzi estremi con i conseguenti dolori. Devi essere saggio e usare sempre il tuo buon senso.

Un chiarimento è necessario riguardo alla pratica dello yoga. C'è oggigiorno la tendenza a spaventare gli studenti di yoga con allarmanti dichiarazioni secondo cui la pratica degli esercizi yoga può causare gravi malattie o altri effetti dannosi al corpo e alla mente. Si scoraggiano gli studenti affermando che la pratica dev'essere intrapresa solo sotto la guida di un esperto altrimenti il risultato potrebbe essere dannoso. Desidero chiarire questo problema.

Mentre è vero che per la pratica a tempo pieno di Hatha Yoga o Kundalini Yoga come principale disciplina di un allievo è imperativo avere un Guru esperto, questa regola severa non si applica alla pratica di alcune

Page 3: Guida Pratica Allo Yoga

asana e pranayama selezionate che l'uomo comune esegue ogni giorno per mantenersi in buona salute. Un breve corso giornaliero di mezz'ora o un'ora di pratica di alcune posizioni può essere seguita da qualunque persona di salute normale senza il timore o il rischio di effetti dannosi. Al contrario i risultati saranno interamente benefici, vantaggiosi e salutari. Non è necessario allarmarsi o esitare nell'intraprendere una pratica così ristretta come routine quotidiana purché le istruzioni date a riguardo siano tenute in mente e osservate.

A Brahmachari Sri Krishnamurthy va il merito principale dell'attenta compilazione di questo testo. Mi congratulo con questo serio e dedicato studente che ha dimostrato molta sincerità nella sua ricerca della conoscenza. Il libro è il risultato del suo attento ascolto delle mie spiegazioni e istruzioni durante le conversazioni che aveva con me sulla pratica spirituale in generale e su yoga asana, pranayama, ecc., in particolare. Dopo aver ascoltato attentamente, l'aspirante Krishnamurthy prendeva diligentemente appunti che poi sviluppò in un manoscritto. Sono molto felice che il frutto del suo lavoro ora può giungere a tutti gli aspiranti e studenti di yoga in questo volume conciso e attraente che si mostrerà di sicura utilità.

Mi auguro che quest'opera abbia la più ampia diffusione e prego il Signore di elargire salute, forza e successo a tutti coloro che iniziano la pratica dello yoga.

PREGHIERE

I

Preghiera da ripetere prima della pratica

Om Saha Navavatu Saha Nau Bhunaktu,

Saha Viryam Karavavahai,

Tejasvi Navadhitamastu Ma Vidvishavahai,

Om Santih Santih Santih!

Om! Possa Egli proteggerci entrambi (insegnante e allievo). Possa Egli portarci a godere della protezione. Possiamo entrambi esercitarci per scoprire il vero significato delle scritture. Possa ciò che studiamo essere fonte di luce. Che non vi sia motivo di lite tra di noi. Om Pace, Pace, Pace!

II

Preghiera da ripetere alla conclusione della pratica

Om Purnamadah Purnamidam

Purnat Purnamudachyate

Purnasya Purnamadaya

Purnamevavasishyate

Om Santih Santih Santih!

Page 4: Guida Pratica Allo Yoga

L'invisibile (Brahman) è infinito; il visibile (il mondo) è anch'esso infinito. Dall'infinito (Brahman) l'infinito (universo visibile) ha avuto origine. L'infinito (Brahman) rimane lo stesso anche dopo che l'infinito (il mondo visibile) ha avuto origine dall'infinito (Brahman). Om Pace, Pace Pace!

GUIDA PRATICA ALLO YOGA

1. LO SCOPO DELLO YOGA

Armonia è Yoga - Samatvam Yoga Uchyate - dice il Bhagavadgita. Nonostante il grande progresso scientifico, ancor oggi l'uomo continua a soffrire come prima, dall'inizio della storia. Questo è dovuto alla disarmonia con se stesso e con il mondo esterno.

L'uomo è parte integrante della natura e la natura è costituita e governata dai tre Guna, le entità fondamentali, Tamas, Rajas e Sattva. In questo contesto i 'Guna' non significano qualità o caratteristiche, ma sono le sostanze dalle quali scaturisce l'universo nelle sue molteplici forme.

Si dice che tamas sia statico, rajas dinamico e sattva uno stato che non è né l'uno né l'altro e che li trascende entrambi. Anche il processo di evoluzione è condotto da questi tre Guna. Evoluzione vuol dire creazione e suo progressivo sviluppo; il suo fondamento sta nell'attività. Questi tre guna esistono come i tre fili che formano una fune e si sostengono l'un l'altro. Ma un guna predomina sempre tenendo soggiogati gli altri due.

Nel nostro corpo predomina tamas: esso è grossolano, inerte e visibile. Nel prana predomina rajas: esso è dinamico e ne avvertiamo l'esistenza attraverso i movimenti del corpo. Nella mente predomina sattva.

La nostra intera personalità non è che la combinazione di corpo, prana e mente: questa combinazione si chiama 'io'. Tutti i nostri problemi sono dovuti alla disarmonia tra corpo, prana e mente. E' questo stato di disarmonia che mette l'uomo nella stretta dei tre guna. Uno stato di armonia lo libera dalla loro presa.

Lo yoga crea questa armonia. Esso prescrive Asana, Pranayama e Dhyana (posizione, controllo del respiro, concentrazione e meditazione). L'asana è concepita per riportare armonia nel corpo, il pranayama nell'energia vitale e dhyana nella mente.

La natura di tamas è di frenare o ritardare, ma non si deve pensare che quando il movimento è verso l'alto attraverso rajas, tamas sia assente. Qualunque processo, per quanto piccolo possa essere, necessita di una forza per svilupparla, di un'altra per muoverla e di una terza che lo arresti o preservi. La forza che lo sviluppa è sattva, quella che causa il movimento è rajas e quella che l'arresta o conserva è tamas.

Nessun guna esiste da solo senza l'influsso degli altri due. Un fiore di loto tenuto in un vaso con acqua è disturbato quando viene disturbato il vaso; l'agitazione del vaso viene trasmessa all'acqua che a sua volta la trasmette al loto. Allo stesso modo qualunque disturbo del corpo viene trasmesso al prana, che a sua volta lo comunica alla mente. Per mantenere la stabilità dell'intera personalità lo yoga prescrive asana, pranayama e meditazione.

I saggi con enfasi dichiarano che lo yoga da solo può distruggere tutte le sofferenze. Yoga Bhavati Duhkaha - Yoga è il distruttore del dolore, dice il Bhagavadgita.

Page 5: Guida Pratica Allo Yoga

Vi sono molte definizioni dello yoga. Il semplice memorizzarle e ripeterle non darà il risultato desiderato; dobbiamo invece metterle in pratica nella nostra vita quotidiana. Se comprendiamo i principi e li applichiamo alle nostre attività di ogni giorno, la vita stessa diventa yoga - e yoga è il distruttore del dolore.

La pratica dello yoga crea armonia negli aspetti fisico, vitale, mentale, psicologico e spirituale della personalità umana. Membra diverse formano il corpo umano, allo stesso modo nello yoga vi è un certo numero di membra, classificate generalmente sotto otto voci:

1) Yama - discipline morali

2) Niyama - osservanze spirituali

3) Asana - posizione

4) Pranayana - regolazione del respiro

5) Prathyahara - ritirare la mente dagli oggetti esterni

6) Dharana - concentrazione su un singolo oggetto

7) Dhyana - meditazione

8) Samadhi - Armonia suprema

Se una persona si sposta avanti di un passo, tutte le membra del corpo si spostano anch'esse simultaneamente. Allo stesso modo se uno pratica anche un solo ramo dello yoga a un alto livello di perfezione, tutti gli altri rami dello yoga saranno tenuti ad accompagnarlo senza tanto sforzo da parte del praticante.

Quando uno desidera praticare le asana yoga deve naturalmente avere l'ambiente esterno congeniale che contribuisca. Questo può essere creato osservando lo Yama, cioè:

1) Ahimsa - non nuocere con pensiero, parola e azione

2) Satya - aderenza alla verità

3) Brahmacharya - completo autocontrollo

4) Aparigraha non accettare doni che non sono essenziali

5) Asteya - non rubare.

Non si dovrebbero praticare le asana yoga quando la mente è turbata da paura, ansia, stanchezza o noia. Queste possono esser superate con la pratica di yama.

Un'atmosfera congeniale esterna non è da sola sufficiente, dev'esserci anche la serenità interiore della mente. Questa si ottiene con la pratica di Niyama, costituita da:

1) Saucha - purezza interiore ed esteriore

Page 6: Guida Pratica Allo Yoga

2) Santosha - contentamento

3) Tapas - austerità

5) Svadhyaya - introspezione

5) Iswarapranidhana - arrendersi a Dio

Yama e niyama dunque sono due importanti e necessari prerequisiti per la pratica dello yoga.

Asana e pranayama sono il terzo e quarto membro dello yoga. Durante la pratica delle asana non dev'esserci alcun movimento brusco o scatto delle parti del corpo; questo regola automaticamente il processo di respirazione.

Durante le asana la mente non deve pensare ai programmi e agli impegni del giorno né ad alcun altro oggetto esterno. Bisogna ritirare la mente da tutti quei pensieri. Questo è prathyahara, quinto membro.

A questo punto può sorgere un quesito: "Su cosa si deve dirigere la mente quando viene ritirata dai pensieri esterni, dal momento che la sua stessa natura è di dirigersi verso l'esterno?" Ecco che i maestri suggeriscono di concentrare la mente sulle parti del corpo interessate dall'asana particolare praticata. Fissare la mente su un oggetto particolare per breve tempo è dharana o concentrazione. Una concentrazione prolungata sull'oggetto è chiamata meditazione.

"Prathyaya Ekatanata Dhyanam" - Quando vi sono i primi sette membri dello Yoga, l'ottavo, samadhi o armonia suprema, segue in modo spontaneo. La pratica delle asana yoga porta così a questa armonia suprema.

Benché gli antichi saggi abbiano dato a parecchie posizioni nomi di rettili, uccelli e altri animali con cui avevano una certa somiglianza, solo gli esseri umani possono praticare le asana yoga combinando con esse gli otto rami dello yoga, gli altri esseri non possono farlo. Il mero piegamento del corpo non costituisce un'asana yoga. Nello yoga dev'esserci la fusione degli otto rami insieme.

Per questo il saggio Patanjali disse: "Con l'osservanza dello yoga dagli otto membri si effettua la distruzione delle impurità, poi sorge l'illuminazione spirituale che conduce alla consapevolezza della realtà". Questo è lo scopo supremo per il quale la pratica dello yoga è raccomandata.

2. BENEFICI DEGLI ESERCIZI YOGA

La buona salute è il bene supremo; senza una buona salute difficilmente si può sperare di avere successo nella vita. Per mantenere una buona salute vi sono numerosi metodi moderni di cultura fisica che hanno lo scopo di sviluppare i muscoli. Il culturista fisico li sviluppa con esercizi e movimenti meccanici. In questi esercizi fisici c'è un rapido movimento dei muscoli che fanno funzionare rapidamente cuore e polmoni. Il praticante si stanca molto presto e può anche esserci ansietà, tensione psicologica e paura. Alcuni esercizi sviluppano parti del corpo in maniera asimmetrica, causando disarmonia nella personalità.

Page 7: Guida Pratica Allo Yoga

Negli esercizi yoga c'è sviluppo armonioso di tutti i muscoli del corpo, degli organi interni dei nervi e dello scheletro. Non vi sono movimenti rapidi, per cui non c'è spreco di energia; i movimenti sono delicati e ritmici e tendono a conservare l'energia.

I tre organi principali, cioè cuore, polmoni e cervello con il suo sistema nervoso cerebro-spinale sono mantenuti sani dalla pratica di alcune asana e uno o due esercizi di respirazione. Un sano funzionamento degli organi dipende da un buon sistema nervoso. Il tripode della verità è costituito da cervello, cuore e polmoni. Il cuore e i polmoni sono sotto il controllo del cervello. Questi tre organi importanti insieme al sistema cerebro-spinale sono tenuti in buona salute da regolari esercizi di yoga.

Se i muscoli non ricevono il giusto esercizio

tenderanno a contrarsi causando rigidità e pesantezza nel corpo. Di conseguenza la circolazione sanguigna e la forza dei nervi saranno ostacoli e il cattivo funzionamento di questi disturberà gli organi. Alcuni esercizi yoga si concentrano anche sullo sviluppo dei muscoli in armonia con lo sviluppo delle altre parti.

Questi esercizi yoga sono di natura preventiva e curativa. Nel complesso impediscono che le malattie attacchino il corpo, conservando la salute naturale. Alcuni esercizi curano malattie esistenti come raffreddore, tosse, stitichezza e disturbi gastrici.

Degli esercizi di yoga, alcuni comportano movimenti in avanti e indietro, altri aiutano il movimento laterale della spina dorsale, altri ancora puliscono i polmoni, la gola, ecc. In questo modo l'intero corpo viene sviluppato, tonificato e rafforzato. Tutto il corpo diventa flessibile, prevenendo così il ristagno di sangue in qualunque sua parte.

Un'altra caratteristica unica di questi esercizi è l'influenza che esercitano sul sistema delle ghiandole endocrine. Il cattivo funzionamento della tiroide, dell'ipofisi e dell'epifisi viene corretto da un corso di posizioni specifiche. Oltre a tutto questo alcuni degli esercizi hanno un effetto straordinario sulla mente dell'uomo, sul suo potere di concentrazione e la memoria. Anche la sua spiritualità sopita viene risvegliata.

Il prana o forza vitale viene esternato nei moderni esercizi fisici, mentre gli esercizi di yoga fanno fluire all'intero la corrente pranica. Questi esercizi di yoga aiutano a migliorare la salute regolando il funzionamento degli organi interni. La loro pratica regolare porta buona salute, longevità, forza, vigore e vitalità.

Praticando le asana yoga regolarmente con attenzione e prudenza l'intera personalità diventerà piacevole e attraente.

Questo sistema è semplice, esatto, efficace, economico e può essere praticato senza un aiuto esterno, una volta che se ne ha una conoscenza preliminare.

3. ISTRUZIONI IMPORTANTI

Page 8: Guida Pratica Allo Yoga

Qualche parola di avvertimento e prudenza. Vi sono alcune cose da fare e da non fare che devono essere rispettate ad ogni costo, per derivare il massimo beneficio ed evitare risultati dannosi dalla pratica dello yoga:

1. Generalmente le asana yoga possono essere praticate solo dopo i dodici anni di età e non prima. Il limite minimo di età è maggiore per certe asana particolari come Sirshasana e Sarvangasana (segui le avvertenze circa queste asana).

2. La pratica delle asana per curare le malattie deve essere fatta sotto la guida personale di un istruttore esperto.

3. Quelli che hanno malattie croniche agli occhi, otite purulenta, alta pressione sanguigna e disturbi cardiaci non dovrebbero praticare le asana. Possono tuttavia praticare il rilassamento in Savasana che è molto benefico per loro.

4. Alzati presto la mattina, alle 4 o alle 4.30. Se hai sonno esegui le posizioni in piedi e quattro o sei Suryanamaskara. Poi soddisfa le tue necessità personali e lavati il viso.

5. Se non hai l'abitudine di soddisfare i tuoi bisogni personali la mattina presto, puoi praticare ugualmente le asana. Dopo asana, pranayama e meditazione puoi andare in bagno.

6. Fa il bagno in acqua tiepida o fredda, secondo la tua capacità e convenienza.

7. Indossa un Langoti e Kowpina o fascia sospensiva o adatta biancheria intima.

8. Stendi una coperta sul pavimento e su di essa esegui le asana.

9. Durante le asana non tenere gli occhiali o ornamenti che pendono. Possono rovinarsi e anche provocare danni.

10. Se sei abituato a prendere il tè a letto la mattina presto, dopo il tè fa quattro o sei Sryanamaskara, poi soddisfa i tuoi bisogni personali e inizia gli esercizi.

11. Le asana devono essere fatte a stomaco vuoto la mattina o almeno 3 o 4 ore dopo mangiato. Dopo le asana dovrebbe passare mezz'ora prima che tu faccia un'abbondante colazione o il bagno.

12. Una tazza di latte o tè può essere presa dieci minuti dopo la pratica delle asana. Se prima, dev'esserci un intervallo variabile da mezz'ora a un'ora.

13. All'inizio ogni asana può essere praticata per pochi secondi aumentandone gradualmente la durata. Non devono esserci scatti o movimenti rapidi del corpo.

14. Dopo la pratica di asana e pranayama bisogna sedersi in una posizione comoda e meditare almeno da trenta a dieci minuti, secondo le proprie possibilità.

15. Se non è possibile praticare tutte le asana la mattina, si possono eseguire le posizioni in piedi e Suryanamaskara seguito da Savasana. Le altre asana e pranayama possono essere eseguite la sera.

Page 9: Guida Pratica Allo Yoga

16. Prima di iniziare Sirshasana e pranayama bisogna controllare che il corpo e la mente siano calmi, sereni e tranquilli. Se uno è stanco, affaticato mentalmente o emotivamente turbato, allora deve rilassarsi in Savasana da dieci a quindici minuti e poi iniziare la pratica.

17. Le asana dovrebbero essere eseguite in una stanza ben ventilata e pulita dove circoli liberamente aria fresca. Nelle regioni fredde si possono praticare in una stanza chiusa. Il pavimento dev'essere uniforme. Le asana possono essere eseguite sui letti sabbiosi dei fiumi, all'aperto, in luoghi arieggiati e sulla spiaggia.

18. Se la pratica delle asana è discontinua a causa di circostanze inevitabili, non c'è da temere alcuna reazione contraria. Dopo alcuni giorni si può riprendere.

19. Se sei un principiante, inizia le asana partendo da Sarvangasana in poi. Prova Sirshasana dopo Yoga Mudra. Prima di Sirshasana rilassati per uno o due minuti in Savasana. Durante la Sirshasana le cellule del cervello devono ossigenarsi senza alcuna fatica o stanchezza. Il corpo deve sentirsi completamente riposato. Una volta padrone di Sirshasana puoi eseguirla all'inizio secondo la sequenza data in questo libro.

20. LA REGOLARITÀ' E ' IL FATTORE PIÙ' IMPORTANTE SE VUOI OTTENERE SUBITO E IN MODO COMPLETO I BENEFICI DELLE ASANA YOGA.

4. POSIZIONI PRELIMINARI IN PIEDI

(1) TADASANA

(Posizione della montagna o posizione in piedi)

Questa è la base di tutte le posizioni in piedi. Può essere considerata una posizione di rilassamento in piedi.

TECNICA

In piedi, in posizione eretta, tieni unite le gambe, gli alluci, i talloni e le ginocchia. Tieni le dita delle mani estese lungo i fianchi, e il petto in avanti.

Tutto il peso del corpo deve ripartirsi uniformemente sui talloni e sulle dita dei piedi. La respirazione deve essere normale e lenta.

Chiudi gli occhi, percepisci tutti i suoni esterni senza opporre resistenza e sii uno con la natura.

BENEFICI

Si avverte un senso di leggerezza nel corpo, grazie alla distribuzione uniforme del peso del corpo sui due piedi e tanto sui talloni che sulle dita dei piedi.

La mente diventa calma grazie al fluire uniforme del prana nel corpo.

2. TRIKONASANA (Posizione del triangolo)

Page 10: Guida Pratica Allo Yoga

In Trikonasana c'è un movimento laterale della spina dorsale, mentre in Suryanamaskara vi sono piegamenti in avanti e indietro. Praticando queste posizioni la colonna vertebrale diventa più flessibile. La flessibilità è sintomo di giovinezza.

TECNICA. In Tadasana. Separa le gambe con i piedi a circa ottanta centimetri di distanza. Porta lentamente le mani al livello delle spalle con le palme in giù e tienile parallele al suolo.

Espira lentamente, piega il tronco a destra e prova ad appoggiare la mano destra al pavimento vicino alla caviglia destra, tenendo per tutto il tempo le gambe diritte. La mano può anche essere appoggiata sul piede. Tieni il braccio sinistro esteso oltre la testa e parallelo al suolo. Guarda avanti. Mantieni la posizione per alcuni secondi all'inizio, respirando normalmente; gradualmente aumenta la durata ad un minuto.

Concentrati sulla spina dorsale durante la posizione. Riporta lentamente il braccio sinistro alla sua posizione iniziale, risolleva il braccio destro e simultaneamente raddrizza il tronco, riavvicina le gambe e resta in piedi in Tadasana. Dopo due o tre respirazioni profonde ripeti la posizione piegando la schiena verso sinistra.

BENEFICI

Questa asana elimina la rigidità delle gambe delle braccia e dei fianchi, corregge malformazioni minori nelle gambe, dà sollievo da mal di schiena e distorsioni del collo e sviluppa il torace.

Nota: Le posizioni in piedi e Suryanamaskara possono essere praticate da tutti, giovani e vecchi con salute normale, senza limiti di età.

(3) SURYA-NAMASKARA

Il Suryanamaskara o Saluto al Sole viene praticato nelle prime ore del mattino o della sera, rivolti al sole. Il sole è considerata la divinità della salute e della longevità. La geniale saggezza indiana ha elaborato nell'esercizio del suryanamaskara un metodo unico per realizzare una sintesi perfetta di cultura del corpo della mente e dello spirito. Con la sua intuitiva capacità di penetrazione nella natura della sostanza mentale, il saggio indiano ha abilmente intessuto questo sistema impareggiabile di completa autocultura nella routine quotidiana di ognuno.

Soltanto uno sviluppo armonioso del corpo e della mente può mettere l'uomo in grado di realizzare le sue ambizioni e di vivere una vita fruttuosa e felice in questo mondo. Un corpo malaticcio è per la mente un ostacolo alla sua elevazione a mete più alte. Un corpo eccellente, ben messo, forte e sano, se serve solo a ospitare una mente sottosviluppata o malata, può produrre molto male e ben pochi benefici. Un corpo sano e una mente acuta con uno spirito interiore del tutto assopito è come un bel palazzo senza fondamenta soggetto a vacillare in qualunque momento. Uno sviluppo perfettamente armonioso del corpo della mente e dello spirito rende l'uomo perfetto. Il suryanamaskara permette di raggiungere questo sviluppo armonioso.

Suryanamaskara è una combinazione di posizioni yoga e respirazione controllata. Prima di impegnarsi in posizioni yoga più complicate ed esercizi di respirazione (pranayama), la colonna vertebrale, i muscoli e le articolazioni devono acquisire una certa flessibilità.

Page 11: Guida Pratica Allo Yoga

La pratica del suryanamaskara riduce l'adipe addominale, rende flessibili la colonna vertebrale e gli arti e migliora anche la capacità respiratoria.

L'esercizio consiste in dodici posizioni ognuna delle quali estende vari legamenti e dà diversi piegamenti a tutte le parti della colonna vertebrale. Questa viene piegata in avanti e indietro alternativamente con profonde espirazioni ed inspirazioni e in alcuni casi con un breve trattenimento del respiro. Ogni volta che il corpo è piegato in avanti la contrazione dell'addome e del diaframma provoca l'espirazione. Quando il corpo si flette all'indietro il torace espande e automaticamente si verifica una profonda inspirazione. In questo modo il corpo diventa flessibile e tutte le parti dei polmoni cominciano a funzionare portando ad una respirazione corretta. Inoltre i muscoli delle gambe e delle braccia ricevono un moderato esercizio assicurando una buona circolazione sanguigna.

Contemporaneamente i raggi vitali del sole agiscono sul corpo dell'uomo eliminando le tossine insieme al sudore, rinvigorendo la circolazione e ridando vita all'organismo umano - la vita che il sole soltanto può dare. Per una persona con gli arti e la colonna vertebrale rigidi il suryanamaskara è un esercizio che ridona la flessibilità perduta.

TECNICA

Precauzione: Durante tutte queste posizioni i movimenti degli arti e la respirazione devono essere molto, molto lenti e ritmici. Gli scatti improvvisi di qualunque parte del corpo, l'inspirazione ed espirazione forzata in rapide successioni, come pure una ritenzione del respiro che affatica i polmoni, devono essere completamente evitati.

Posizione n° 1: Rivolto al sole, congiungi le mani, tieni le palme unite toccando il centro del petto con entrambi i pollici, tieni le gambe unite e stai in piedi con il corpo eretto.

Posizione n.2: Lentamente inspira e solleva le braccia al di sopra della testa. Piegati all'indietro.

Posizione n. 3: Lentamente espira e piegati in avanti fino ad appoggiare le palme delle mani a terra, sulla stessa linea dei piedi. Tocca la ginocchia con la testa tenendo diritte le gambe senza piegarle. All'inizio può essere necessario piegare leggermente le ginocchia per riuscire a far questo, ma dopo alcuni giorni di pratica le gambe possono essere tenute diritte.

Posizione n. 4: Dopo una lenta e profonda inspirazione estendi bene indietro la gamba destra. Tieni le mani e il piede sinistro fermi a terra senza spostarle, solleva la testa e guarda avanti. Il ginocchio sinistro dovrebbe essere tra le braccia.

Page 12: Guida Pratica Allo Yoga

Posizione n. 5: Trattieni il respiro. Porta la gamba sinistra indietro e affianca il piede sinistro a quello destro portando il corpo a formare una linea retta. Tutto il peso del corpo deve poggiare sulle mani e sulle dita dei piedi.

Posizione n. 6: Espira, abbassa lentamente il corpo e lascia che soltanto otto parti - punta dei piedi, ginocchia, mani, petto e fronte - tocchino il suolo. La regione addominale deve essere tenuta leggermente sollevata.

Posizione n. 7: inspirando solleva lentamente la testa e fletti la spina dorsale indietro per quanto è possibile.

Posizione n. 8: espira, abbassa lentamente la testa e solleva il corpo mentre le dita dei piedi e le mani restano per terra.

Posizione n. 9 : inspira e porta in piede sinistro in linea con le mani. Il piede e il ginocchio destro devono poggiare per terra. Guarda in avanti (Come la posizione n. 4).

Posizione n. 10: Espira, porta anche la gamba destra in avanti e ritorna nella posizione n. 3.

Posizione n. 11: Inspira e alza le mani al di sopra della testa, piegandoti all'indietro come nella posizione n. 2.

Posizione n. 12: Lentamente porta le mani come nella posizione n. 1 espirando. Rilassati in Tadasana. Questo è un Namaskara.

Dopo aver completato dodici Namaskara stenditi supino a terra e rilassa tutte le membra ad una ad una dalla punta dei piedi fino alla sommità del capo. Questo è Savasana. All'inizio, se ci si sente stanchi dopo tre o quattro Namaskara, ci si può fermare.

Facendo sempre attenzione che nessuna parte del corpo sia sotto sforzo, si può gradualmente aumentare il numero aggiungendo ad esempio un Namaskara ogni uno o due giorni. Vi sono anche persone che possono eseguire 108 Namaskara di seguito senza grande sforzo.

Coloro che sono particolarmente inclini alla spiritualità o religiosità farebbero bene a seguire anche le istruzioni seguenti:

Page 13: Guida Pratica Allo Yoga

Prima di iniziare il suryanamaskara lo studente può dedicare una preghiera al signore onnipotente:

PREGHIERA AL SOLE

Sempre adoro Surya, il Sole, leggiadro Signore del mondo, l'immortale, la quintessenza del Vedanta, l'auspicioso.

La conoscenza suprema, della forma dell'assoluto, il signore degli dei, eternamente puro, l'una vera coscienza del mondo stesso.

Il Signore del capo degli dei, degli angeli e degli uomini, maestro degli dei, il gioiello più bello dei tre mondi.

Il cuore stesso delle forme di Brahma il Creatore, Vishnu il protettore e Siva il redentore, il datore di luce.

Poi, contemporaneamente a ogni Namaskara, ripeti mentalmente i dodici nomi del Signore, uno per ogni posizione.

I dodici nomi sono:

1) Om Mitraya Namah (Mi inchino a colui che è affettuoso con tutti).

2) Om Ravaye Namah (Mi inchino a colui che è causa di cambiamento).

3) Om Suryaya Namah (Mi inchino a colui che induce l'attività).

4) Om Bhanave Namah (Mi inchino a colui che diffonde la luce).

5) Om Khagaya Namah (Mi inchino a colui che si muove nel cielo).

6) Om Pushne Namah (Mi inchino a colui che tutti nutre).

7) Om Hiranyagarbhaya Namah (Mi inchino a colui che contiene tutto).

8) Om Marichaye Namah (Mi inchino a colui che possiede raggi).

9) Om Adityaya Namah (Mi inchino a colui che è figlio di Aditi).

10) Om Savitre Namah (Mi inchino a colui che produce tutto).

11) Om Arkaya Namah (Mi inchino a colui che è degno di adorazione).

12) Om Bhaskaraya Namah (Mi inchino a colui che è causa dello splendore).

Il sole essendo la forza più effulgente e vitale in questo pianeta, forma la rappresentazione visibile del Signore Onnipotente, invisibile. La maggior parte delle persone non può pensare all'Essere supremo assoluto senza l'ausilio di un oggetto o di un'idea concreta. Per questi il sole rappresenta il miglior mezzo di adorazione e meditazione.

Suryanamaskara offre la base di una magnifica cultura completa del corpo della mente e dello spirito, essenziale ad ogni essere umano.

5. SAVASANA O MRITASANA (Posizione di rilassamento).

Page 14: Guida Pratica Allo Yoga

Ora stai per rilassarti totalmente. Qualunque sforzo, tensione o fatica che è nel corpo sarà eliminata del tutto in questa posizione chiamata Savasana.

Savasana combina posizione e meditazione. Dà riposo non solo al corpo ma anche alla mente, dà sollievo, ristoro e rilassamento. Il rilassamento è un fattore molto importante quando si esercitano i muscoli.

TECNICA

Sdraiati supino con le braccia lungo i fianchi e le palme rivolte verso l'alto. Separa le gambe in modo che non si tocchino tra di loro. Chiudi gli occhi.

Concentrati sulle dita dei piedi, muovile lentamente e poi rilassale; distaccati mentalmente da quella parte del corpo, cioè autosuggestionati dicendo: "Le dita dei piedi si separino dalla mia mente". Senti che le dita dei piedi diventano fresche e completamente rilassate. Poi concentrati sui talloni; tutto il peso delle gambe va a poggiare su di essi. Rilassa i talloni e liberali del peso; senti che diventano freschi e rilassati. Concentrati sui polpacci, rilassati. Senti che fino ai polpacci ambedue le gambe sono completamente rilassate.

Poi concentrati sulle ginocchia che non sono altro che ossa pesanti; tutto il peso delle gambe poggia su di esse. Rilassa le ginocchia e senti che fino alle ginocchia le gambe si sono rilassate e sono diventate fresche. Concentrati sulle cosce, sono muscoli e ossa pesanti, rilassa completamente le due cosce. Concentrati sui fianchi, ossa e muscoli pesanti, l'intero peso del corpo poggerà su di essi; rilassa i fianchi. Senti che fino ai fianchi, tutta la parte inferiore del corpo è completamente rilassata.

Una volta che rilassi una parte del corpo, non dovresti avere più alcun controllo su di essa. Ora concentrati sulla colonna vertebrale; tutto il peso del corpo va a poggiare su di essa. Rilassa ogni vertebra fino al collo. Concentrati sullo stomaco e rilassa completamente i muscoli dello stomaco. Senti che con la lenta respirazione c'è un leggero movimento nell'addome. Concentrati sul torace, senti che tutto il peso del torace scende sulle costole della schiena; rilassa le costole e il torace. Respira lentamente e senti il movimento armonioso dei polmoni. Grazie al completo rilassamento, senti che tutta la zona del torace sta diventando molto leggera.

Concentrati sulle spalle; l'intero peso del corpo poggia sulle scapole; rilassa le spalle, i bicipiti, i gomiti, gli avambracci, i polsi, le mani e le dita. Senti che le due braccia sono completamente rilassate e fresche. Ora concentrati sul collo; tutto il peso della testa scende sul collo. Rilassa il collo. Ruota lentamente la testa verso destra; riportala al centro; lentamente ruota la testa verso sinistra e di nuovo ruotala verso il centro. Rilassa completamente il collo.

Concentrati sulla testa; rilassa la testa. Concentrati sul viso e rilassa i muscoli del viso. Concentrati sulle labbra, separa leggermente le labbra e rilassale. Separa le due file di denti e rilassale. Muovi un pochino la lingua e rilassala. Sorridi dolcemente e rilassa le guance. Concentrati sulle narici, respira lentamente e senti il delicato passaggio dell'aria attraverso le narici; rilassa le narici.

Concentrati sulla regione degli occhi. Lentamente e delicatamente apri parzialmente gli occhi, guarda il cielo (o il soffitto) e poi chiudili lentamente; all'interno puoi dirigere lo sguardo leggermente verso il basso.

Page 15: Guida Pratica Allo Yoga

Rilassa i globi oculari, lascia che gli occhi si riposino completamente. Rilassa le sopracciglia, senti che tutta la regione degli occhi è completamente rilassata. Concentrati sulla fronte. Dimentica tutti gli altri impegni, non avere alcun pensiero nella mente. Senti che tutta la fronte è rilassata ed è diventata fresca. Concentrati sulle orecchie. Percepisci i suoni senza alcuna resistenza; non pensare alla natura del suono né alla loro causa, sei solo testimone dei suoni. Concentrati sulla sommità del capo, senti lì un leggero tepore; rilassa la testa completamente.

Senti che l'intero peso del corpo poggia sul pianeta terra. Rilassa il corpo completamente; inspira ed espira lentamente.

Lascia che il diaframma rimanga rilassato. Senti che il corpo diventa sempre più leggero, sta fluttuando nello spazio; nell'etere. Il corpo è solo un centro di coscienza che si muove nello spazio; questa è la tua natura essenziale. Rilassati per qualche minuto in questa posizione.

Ora inspira lentamente e senti che nuovo ossigeno entra e ringiovanisce tutte le parti del corpo; espira e senti che tutte le impurità sono eliminate dal corpo. Di nuovo, inspira e senti che nuovo ossigeno entra a ringiovanire tutte le cellule del sangue; espira e senti che tutte le impurità sono eliminate.

Con una profonda inspirazione solleva le braccia e portale a terra oltre la testa. Estendi il corpo dalle dita dei piedi alla punta delle mani. Ruota tutto il corpo sul fianco destro, con una gamba sull'altra e una mano sull'altra, estendi il corpo e guarda le mani. Riporta il corpo nella posizione originale. Ora ruota il corpo sul fianco sinistro ed estenditi allo stesso modo. Lentamente riporta le braccia ai lati del corpo, siediti lentamente per alcuni secondi.

Poi alzati e sulla punta dei piedi estendi le braccia in alto oltre la testa. Riabbassa lentamente le braccia e rilassati. Tutto questo costituisce Savasana o rilassamento completo.

6. SIRSHASANA (posizione capovolta)

TECNICA

Siediti in ginocchio dinanzi ad una coperta piegata in quattro. Intreccia le dita formando con le mani una tazza. Appoggia gli avambracci e le mani con i mignoli posti uno dietro l'altro sulla coperta in modo che le due mani possano poggiare uniformemente. La linea tra i due gomiti è la base di un triangolo equilatero ora formato dalle braccia. Lo spazio tra i gomiti non deve superare la larghezza del torace.

Poi poggia la sommità del capo sulla coperta in maniera da far appoggiare la nuca nella tazza formata dalle mani. Solleva le ginocchia da terra, tenendo le dita dei piedi a terra; porta le ginocchia diritte. Tieni ferma la testa nella sua posizione e avvicina le dita dei piedi e le gambe al corpo.

Ora avvicina le ginocchia il più possibile al corpo (senza riabbassare la schiena); lentamente stacca i due piedi simultaneamente dal pavimento e cerca di restare in equilibrio per qualche secondo.

Quando l'equilibrio diventa stabile e la colonna vertebrale è diritta, estendi le gambe verticalmente portando lentamente tutto il corpo ad assumere una linea retta con la testa in basso e i piedi in alto.

Page 16: Guida Pratica Allo Yoga

Respira lentamente e profondamente attraverso le narici mantenendo la posizione. All'inizio mantieni la posizione finché ti è possibile senza alcun disagio, ad esempio 10-15 secondi e aumentala gradualmente a 3 minuti.

Lentamente espira e abbassa le gambe piegandole alle ginocchia, avvicina lentamente le ginocchia al corpo e appoggia la punta dei piedi a terra. Estendi le ginocchia con le dita dei piedi a terra e la colonna vertebrale diritta. Poi appoggia le ginocchia a terra e rilassati appoggiando la fronte sui due pugni chiusi posti uno sull'altro. Resta in questa posizione per trenta secondi. Questo previene un improvviso flusso contrario di sangue dalla testa.

Dopo alcuni giorni di pratica, quando la posizione diventa facile e confortevole, prova a concentrarti sulla sommità del capo respirando normalmente.

Questa asana può essere praticata secondo la capacità di ognuno e la durata, per una pratica quotidiana, può variare da uno a tre minuti.

Nota: I principianti non dovrebbero restare troppo a lungo in questa posizione. Evita di forzare il corpo; quando senti qualsiasi disagio torna alla posizione normale e rilassati. Durante la pratica visualizza interiormente il corpo e tieni le ginocchia e le dita dei piedi diritte ma rilassate. Metti le mani in maniera tale che la testa appoggia a terra e non sulle mani.

All'inizio, l'improvviso afflusso di sangue arterioso nella testa può causare sensazioni insolite che saranno superate gradualmente; allora ti sentirai a tuo agio. Man mano che diventi più sicuro sentirai il corpo sempre più leggero e la posizione confortevole.

BENEFICI

La pratica costante di Sirshasana rende forti e potenti il collo, le pareti addominali e le gambe, la colonna vertebrale è tonificata e rafforzata. La pratica regolare di quest'asana assicura un flusso appropriato di sangue sano e puro attraverso tutte le cellule del corpo, soprattutto nelle parti al di sopra del cuore che vengono quindi ringiovanite.

La potenza del pensiero aumenta e i pensieri diventano più chiari. Le ghiandole ipofisi e pineale nel cervello ricevono un afflusso appropriato di sangue e questo promuove la salute, la crescita e la vitalità.

Quest'asana è benefica in particolare a persone che soffrono per mancanza di sonno, di memoria e di vitalità. Una pratica adeguata e corretta di questa asana fornisce abbondante energia e prontezza di riflessi.

I polmoni si potenziano per resistere a variazioni climatiche, liberando l'individuo da raffreddore, tosse, tonsillite, alito cattivo, palpitazioni, ecc. Regola la temperatura del corpo, elimina la stitichezza, e migliora la qualità del sangue. La pratica regolare e corretta assicura anche uno sviluppo armonioso del corpo e della mente. Viene anche incrementato il potere di concentrazione.

Precauzioni: pazienti con pressione alta o bassa e quelli che hanno disturbi cardiaci, otite purulenta, distaccamento della retina e altre malattie croniche agli occhi, non dovrebbero praticare quest'asana. Anche i ragazzi al di sotto dei quindici anni devono astenersi dal praticare la posizione.

Page 17: Guida Pratica Allo Yoga

7. SARVANGASANA

(Posizione sulle spalle, o di tutte le membra)

TECNICA

Metti una spessa coperta sul pavimento. Sdraiati supino con le gambe distese, ginocchia e talloni uniti e le braccia lungo i fianchi, con le palme in giù. Inspira lentamente e solleva insieme le gambe senza piegarle. Espirando portale oltre la testa e solleva lentamente il tronco. Tieni i gomiti a terra e con le mani sostieni la schiena nel mezzo della spina dorsale. Porta la schiena verticale. Le spalle, il collo e la parte posteriore della testa devono toccare la coperta e il mento premere bene contro il petto.

Quando la spina dorsale è dritta e stabilisci equilibrio nella posizione, lentamente estendi le gambe con le dita dei piedi verso l'alto. Mantieni le gambe, il tronco e la spina dorsale su una linea verticale, senza tensione, respirando normalmente.

Concentrati sulla gola dove il sangue ossigenato affluisce abbondantemente promuovendo la secrezione della tiroide e della paratiroide. Questo è molto importante.

Lentamente inspira, abbassa le gambe dal lato della testa senza piegarle, appoggia le braccia a terra e lentamente riporta la schiena a terra, senza sollevare la testa. Una volta a terra rilassati in Savasana per qualche minuto. La durata di questa posizione può variare da uno a tre minuti per la pratica quotidiana.

BENEFICI

Durante la pratica di quest'asana, ogni parte del corpo è esercitata. La circolazione sanguigna è diretta alle ghiandole tiroidea e paratiroidea del sistema endocrino. I muscoli delle spalle e i legamenti della regione cervicale sono estesi e resi flessibili. E' benefica per le vene varicose. Tonifica i muscoli della schiena, del collo, delle braccia e di tutto il corpo. Previene anche il ristagno delle tossine e regola la circolazione sanguigna dell'intero organismo.

Precauzioni: Come in Sirshasana.

8. MATSYASANA

(Posizione del pesce)

Quest'asana dev'essere eseguita subito dopo la posizione sarvangasana. La durata prescritta è di un terzo del tempo per il quale si è eseguito sarvangasana. In questa posizione si derivano alcuni dei benefici di

Page 18: Guida Pratica Allo Yoga

sirshasana e sarvangasana. In sarvangasana c'è un piegamento in avanti della regione della gola), mentre in questa posizione la stessa zona è estesa dietro, in modo che il sangue ossigenato dal cuore può fluire abbondantemente verso il cervello dove sono situate l'ipofisi e la pineale.

Durante la pratica di quest'asana gli apici dei polmoni (le parti più alte dei polmoni) cominciano a funzionare senza alcuno sforzo da parte del corpo. In genere questo si può verificare solo dopo un considerevole sforzo fisico.

TECNICA

Siediti in Padmasana (posizione del fior di loto) su una coperta. Lentamente inclinati indietro appoggiandoli sui gomiti. Arcua la schiena sollevando il torace e il tronco e piega il collo all'indietro. Porta indietro la testa e appoggia a terra la sua sommità. Con le mani prendi gli alluci e aumenta gradualmente l'arcatura della schiena tirando più indietro la testa e tirando gli alluci con le mani.

Concentrati sul torace, la gola, la sommità del capo, e la parte finale della spina dorsale, respirando normalmente. Mantieni la posizione per 20-60 secondi, un terzo della durata di sarvangasana.

Lascia le dita dei piedi, appoggia i gomiti a terra e appoggia la parte posteriore della testa a terra. Lentamente siediti in Padmasana e libera le gambe una per volta.

Acquistando maestria su quest'asana se ne può aumentare gradualmente la durata. La respirazione è lenta e profonda durante la posizione.

Nota: i principianti che non riescono a sedersi in padmasana, possono tenere le gambe estese per praticare la posizione del pesce. In questo caso le mani si appoggiano sulle gambe.

BENEFICI

Il torace e la regione dorsale sono ben espansi e la respirazione diventa più piena. Le articolazioni pelviche riacquistano flessibilità. La tiroide riceve beneficio grazie all'estensione della gola. Lo spasmo dei bronchi viene eliminato. Questo è un sollievo per chi soffre di asma.

9. HALASANA

(Posizione dell'aratro)

TECNICA

Stenditi supino con le braccia lungo i fianchi e le palme rivolte a terra. Tieni le gambe unite in modo che gli alluci e la parte interna dei due piedi si tocchino. Solleva lentamente le gambe fino a portarle ad angolo retto con il tronco senza piegare le ginocchia. Tenendo le braccia a terra, porta le gambe dal lato della testa

Page 19: Guida Pratica Allo Yoga

con i piedi fino a terra, sollevando i fianchi e la zona lombare della schiena. Premi il mento contro il petto e respira lentamente attraverso le narici. Tieni le palme, i polsi e le braccia a terra. Solleva le ginocchia ed estendi le dita dei piedi il più possibile. Mantieni la posizione per alcuni secondi per cominciare; respira in maniera lenta e profonda.

Poi lentamente riabbassa la schiena a terra lasciando sollevare le gambe senza piegarle. Gradualmente torna alla posizione originale e rilassati.

Con la pratica aumenta la durata a 1-3 minuti, a seconda della tua capacità e convenienza.

Variante: Una volta raggiunta la posizione con le ginocchia diritte, puoi portare le braccia verso i piedi e prenderne le dita.

BENEFICI: Varie malattie e complicazioni del dorso, della spina dorsale e delle spalle, e dolori nell'addome e nei gomiti vengono eliminati.

La spina dorsale è resa flessibile e robusta. I muscoli addominali ringiovaniscono. Una migliore circolazione sanguigna si verifica negli organi addominali, nella colonna vertebrale, nella schiena e nel collo. Quest'asana riduce l'eccesso di adipe dall'addome dalle cosce e dai fianchi.

10. PASCHIMOTTANASANA

(Posizione dorsale)

TECNICA

Siediti su una coperta piegata con le gambe distese e le mani sulle ginocchia. Espira lentamente, piegati avanti e prendi gli alluci tenendo le gambe diritte. Abbassa la testa per appoggiarla sulle ginocchia. Appoggia i gomiti a terra. Mantieni la posizione per alcuni secondi e aumenta gradualmente la durata.

Lascia le dita dei piedi e torna lentamente alla posizione seduta inspirando. Fa alcune respirazioni lente e profonde ed espira lentamente ripetendo l'esercizio. Si può ripetere l'esercizio due o tre volte o respirare allo stesso modo lento e profondo mantenendo la posizione.

Quando ottieni maestria sulla posizione puoi confortevolmente mantenerla per 3-5 minuti respirando normalmente. Mantenendo la posizione la concentrazione deve essere sulla spina dorsale e i muscoli della schiena.

Page 20: Guida Pratica Allo Yoga

BENEFICI

Rigidità e crampi nei muscoli della schiena e altre malattie della colonna vertebrale sono curate. Aumenta l'elasticità della spina dorsale. I muscoli tendinei dietro le ginocchia sono rafforzati. I reni e gli organi addominali sono tonificati e riportati ad un funzionamento regolare. La spina dorsale ringiovanisce e la digestione migliora.

Nota: Nel caso di molti, la perfezione in questa asana può essere raggiunta solo con la pratica regolare protratta per molti giorni. E' necessario fare attenzione a non causare uno sforzo eccessivo nei fianchi e nella parte bassa della schiena.

11. BHUJANGASANA

(Posizione del cobra o serpente)

TECNICA

Stenditi in posizione prona con la fronte a terra. Appoggia le mani a terra più giù delle spalle e tieni i gomiti vicini al corpo. Tieni le ginocchia unite e i piedi distesi.

Inspira e porta la testa indietro sentendo le vertebre che si piegano una per una, finché soltanto la parte del corpo dall'ombelico in giù tocca a terra. Senti che l'intero peso del corpo poggia sull'addome e le gambe. Le mani, pur restando a terra, non devono sostenere il peso del corpo.

Mantieni la posizione finché puoi (20-30 secondi). Concentrati sull'addome e la parte bassa della schiena. Lentamente, vertebra per vertebra torna a terra e rilassati respirando profondamente. Ripeti la posizione tre volte. Infine rilassati in Makarasana (vedi la posizione successiva).

BENEFICI.

La colonna vertebrale viene tonificata e il torace espanso e aiuta a curare piccoli disturbi in queste zone. I muscoli addominali e della schiena ricevono una salutare estensione, promuovendo un'ottima circolazione sanguigna nelle regioni della spina dorsale, dell'addome e della schiena. Aiuta ad aumentare il calore nel corpo, promuove l'appetito, elimina la stitichezza e aumenta il potere digestivo.

In maniera particolare, quest'asana rende la colonna vertebrale mobile ed elastica: questo porta all'individuo salute, vitalità e giovinezza.

Quest'asana è anche particolarmente utile per le donne in quanto tonifica le ovaie e l'utero.

Page 21: Guida Pratica Allo Yoga

12. MAKARASANA

(Posizione del coccodrillo)

TECNICA

Stenditi per terra in posizione prona. Incrocia le braccia ponendo le mani sulle spalle opposte. Separa le gambe lentamente, con le dita dei piedi rivolte all'esterno.

Rilassati in questa posizione per due o tre minuti respirando normalmente.

BENEFICI

I muscoli che sono sottoposti a una forte tensione hanno bisogno di rilassamento e riposo, la posizione makarasana assicura in maniera rapida ed efficace un rilassamento completo e un sollievo perfetto a questi muscoli.

13. SALABHASANA

(Posizione della locusta)

TECNICA

Sulla coperta, in posizione prona, tieni le braccia tese, con i gomiti dritti e i pugni chiusi, vicini tra loro sotto il corpo. Appoggia il mento a terra ruotando la testa avanti.

Inspira e contrai tutto il corpo spingendo i pugni contro la coperta. Lentamente solleva le gambe il più in alto possibile, tenendole dritte, con le due cosce, ginocchia e caviglie a contatto tra loro. Il peso delle gambe deve scendere sul mento, le spalle, il torace e le braccia. Contrai i glutei, estendi i muscoli delle gambe ed estendi ancora di più la posizione delle gambe.

Mantieni la posizione per pochi secondi all'inizio e aumenta gradualmente la durata. Concentrati sulla parte superiore del corpo, cioè dalla vita in su.

Lentamente riporta le gambe a terra mentre espiri. Rilassati respirando normalmente. Ripeti la posizione due o tre volte. Rilassati in Makarasana.

Page 22: Guida Pratica Allo Yoga

BENEFICI

La pratica di quest'asana rende la spina dorsale flessibile ed elastica. Allevia il mal di schiena o tensione nella schiena dovuta a lavoro pesante ecc. Tonifica anche i muscoli della schiena e gli organi intestinali nella regione addominale e dà sollievo al dolore nella regione lombare e sacrale. In particolare aiuta la digestione e allevia i disturbi gastrici.

14. DHANURASANA

(Posizione dell'arco)

TECNICA

Su una coperta in posizione prona, pone le braccia ai lati del corpo. Espira e piega le gambe alle ginocchia, portando i piedi in direzione della testa. Estendi le braccia e prendi la caviglia destra con la mano destra e la caviglia sinistra con la mano sinistra. Respirando normalmente rendi forte la presa delle mani.

Solleva la testa, le spalle e le ginocchia tirando le braccia con le gambe, in modo che tutto il peso del corpo scende sull'addome. Mantieni la posizione per alcuni secondi.

Aumenta gradualmente la durata. Mantenendo la posizione concentrati sull'addome, le gambe e i muscoli della schiena. Poi riabbassa le gambe, lascia le caviglie, estendi le gambe e rilassati per alcuni secondi in makarasana. Ripeti quest'asana due o tre volte.

BENEFICI

Quest'asana cura la stitichezza e tonifica il fegato, il pancreas e i reni. Le vertebre lombo-sacrali vengono anch'esse tonificate. In queste zone la posizione invia una maggiore quantità di sangue; il miglioramento della circolazione sanguigna promuove la salute degli organi. Questa posizione rende la schiena flessibile e forte curando disordini minori nella spina dorsale.

Page 23: Guida Pratica Allo Yoga

15. CHAKRASANA

(Posizione della ruota o ponte)

TECNICA

Sdraiati su una superficie non scivolosa. Piega le ginocchia e appoggia i piedi a terra vicino ai glutei. Appoggia le mani ai lati della testa, con le dita dirette verso il corpo. Lentamente sollevati, appoggiandoti sulle mani e i piedi, formando così un arco con la schiena. Mantieni la posizione per cinque secondi, e gradualmente aumenta a uno o due minuti. Concentrati sulla colonna vertebrale respirando normalmente.

BENEFICI

Con questa asana si ottengono tutti i benefici di salabha, bhujanga e dhanurasana. Tutte le parti del corpo ricevono un buon esercizio durante questa posizione.

16. ARDHA-MATSYENDRASANA

(Torsione laterale della spina dorsale)

Matsyendra qui si riferisce al Rishi o maestro che per primo insegnò questa asana.

TECNICA. Siediti a terra con le gambe estese. Piega la gamba destra e poggia il tallone ben saldo vicino al perineo. Piega la gamba sinistra e sollevandola con l'aiuto delle mani, poggia il piede all'esterno del ginocchio destro, in modo che la parte esterna della caviglia sinistra tocchi la parte esterna della coscia destra. Assicurati che questa posizione sia stabile e tieni la tibia perpendicolare a terra.

Ora ruota con le spalle e il tronco verso sinistra in modo che l'ascella destra sia posta all'esterno del ginocchio sinistro. Passando il braccio destro oltre il ginocchio sinistro, prendi bene l'alluce del piede sinistro con la mano destra. Porta il braccio sinistro indietro e portalo tutt'intorno fino al lato destro per prendere la gamba destra. Ruota la testa a sinistra oltre la spalla e dirigi lo sguardo verso di essa.

Dà alla spina dorsale una rotazione completa, rendi salda la posizione e respira in modo regolare. Concentrati sulla spina dorsale e sulla respirazione. Mantieni la posizione per 30-60 secondi e aumenta gradualmente a 2-3 minuti. Poi rilassati. Ripeti allo stesso modo piegando per prima la gamba sinistra.

BENEFICI. Una pratica regolare di questa posizione cura la lombaggine e altri dolori muscolari della schiena. La spina dorsale diventa elastica. I muscoli e gli organi addominali vengono massaggiati. Le radici dei nervi spinali e il sistema simpatico sono tonificati con l'afflusso di sangue puro ossigenato. Stitichezza e cattiva digestione sono curate. Il sistema nervoso e le vertebre della spina dorsale ricevono un ottimo esercizio e sono tonificate.

17. YOGA MUDRA

Page 24: Guida Pratica Allo Yoga

(Posizione del sigillo dello yogi)

TECNICA

Su una coperta piegata, siedi in padmasana; cioè poni il piede destro sulla coscia sinistra e il piede sinistro sulla coscia destra. Tenendo la testa e la spina dorsale erette, porta le mani dietro la schiena; con la mano sinistra prendi il polso destro. Espira e piegati lentamente in avanti fino a toccare il pavimento con la fronte.

Rimani in questa posizione senza inspirare (oppure respirando normalmente: come ti resta più confortevole) per dieci secondi all'inizio. Concentrati sui muscoli della schiena e l'addome. Poi, lentamente risolleva la testa e la schiena e lascia le mani. Gradualmente aumenta la durata a 5-6 minuti respirando normalmente.

Variante: invece di prendere il polso, si può riuscire a prendere le dita dei piedi, tenendo le braccia incrociate dietro la schiena: le dita del piede destro con la mano destra e le dita del piede sinistro con la mano sinistra.

BENEFICI

Tonifica gli organi addominali, soprattutto quelli di secrezione (fegato, pancreas, milza ecc.) Potenzia l'attività peristaltica, elimina la stitichezza e altri disordini addominali e migliora la digestione. Questa asana aiuta anche a risvegliare l'energia psichica della kundalini.

18. MAYURASANA

(Posizione del pavone)

TECNICA

Inginocchiati a terra con le ginocchia leggermente separate e le dita dei piedi a terra. Piegati in avanti, unisci gli avambracci e appoggia le mani a terra l'una a fianco all'altra, con i mignoli che si toccano tra loro e le dita rivolte verso i piedi. Tieni le braccia forti, piegate ai gomiti. Fa in modo che gli avambracci restino molto vicini.

Lentamente piegati avanti e appoggia l'addome sui gomiti e il torace sulla parte superiore delle braccia. Estendi le gambe indietro una per volta e tienile vicine, rigide. Espira ed estendi tutto il corpo. Quando ti senti sicuro dell'equilibrio, sostenuto solo dalle mani e dalla punta dei piedi, estenditi leggermente più avanti finché non si sollevano anche i piedi, con le gambe dritte e il corpo parallelo al pavimento.

Page 25: Guida Pratica Allo Yoga

Rimani nella posizione fin quando ti è possibile confortevolmente. Da pochi secondi all'inizio, puoi aumentare la durata fino a due o tre minuti, respirando normalmente. Per concludere la posizione abbassa prima la testa, poi le gambe, poi porta le ginocchia ai lati delle braccia e sciogli anche la posizione delle braccia. Stenditi supino e rilassati in savasana.

Noterai che l'equilibrio e la capacità di mantenere la posizione aumentano man mano che i polsi diventano più forti.

Nota: I principianti possono trovare difficile mantenere l'equilibrio quando sollevano i piedi dal pavimento. Potrebbe capitare che cadendo in avanti si facciano male al naso; questo si può prevenire ponendo un cuscino sotto la faccia. Se stai vacillando prova a scivolare da un lato. Nella posizione finale la testa, il tronco, le gambe e i piedi saranno su una linea retta, parallela al suolo.

BENEFICI

Oltre a rafforzare gli avambracci, i gomiti e i polsi, questa posizione elimina diversi disturbi addominali. Attiva la digestione e tonifica stomaco, reni, fegato e milza. E' particolarmente benefica per i sofferenti di diabete. Negli organi interni della regione addominale si effettua una circolazione appropriata di sangue carico di ossigeno.

19. POSIZIONI PER SEDERSI

(1) PADMASANA

(Posizione del fior di loto)

TECNICA

Siediti a terra su una coperta piegata, con le gambe distese. Tieni sempre la spina dorsale e il collo eretti. Questa istruzione vale anche per tutte le posizioni a sedere.

Piega la gamba destra e poni il piede sulla coscia sinistra. Piega la gamba sinistra e poni il piede sulla coscia destra. Appoggia le mani con le palme in su sulle rispettive ginocchia. Appoggia gli indici piegati nella parte centrale dei pollici; le altre dita rimangono distese. Come alternativa puoi intrecciare le dita e appoggiare le mani sulla caviglia sinistra.

Prova a restare così seduto per dieci minuti, poi aumenta la durata secondo la confortevolezza della posizione.

2. SIDDHASANA

(Posizione dell'adepto)

TECNICA

Page 26: Guida Pratica Allo Yoga

Poggia un calcagno vicino all'ano, l'orifizio del canale digerente. Poggia l'altro calcagno alla base dell'organo riproduttivo. Le piante dei piedi dovrebbero essere tra le cosce e i polpacci e le giunture delle caviglie dovrebbero toccarsi. Le mani possono essere poste come in Padmasana.

3. SVASTIKASANA

(Posizione e gambe incrociate)

TECNICA

Piega la gamba sinistra e poni il piede contro la coscia destra. Allo stesso modo piega la gamba destra e spingi il piede tra la coscia sinistra e il polpaccio. Ora i piedi saranno tra le cosce e i polpacci. Tieni le mani come in Padmasana.

4. VAJRASANA (posizione adamantina)

TECNICA

Inginocchiati a terra e lentamente siediti con le natiche tra i calcagni. I polpacci devono toccare le cosce. Le parti dalle dita dei piedi alle ginocchia dovrebbero poggiare per terra. Tutto il peso del corpo dovrebbe scendere sulle ginocchia e le caviglie.

All'inizio della pratica puoi avvertire un leggero dolore nelle giunture delle ginocchia e delle caviglie, ma passerà con una pratica graduale. Metti le palme delle mani sulle rispettive ginocchia. Tieni eretti la spina dorsale e il collo. Questa può essere per molti una comoda posizione per sedersi.

BENEFICI

Sedendosi in una qualsiasi delle suddette posizioni il corpo acquisisce stabilità che determina un flusso armonioso di sangue e prana (forza vitale) in tutto l'organismo: questo è un prerequisito per la meditazione. Queste posizioni per sedersi rinforzano la cintura, tonificano il sistema nervoso e mantengono l'equilibrio tra le forze vitali. Sedendosi in vajrasana per una mezz'ora dopo aver mangiato, il cibo viene ben digerito. I nervi, i muscoli delle gambe e le cosce si rinforzano.

20. PRANAYAMA

La regolazione del prana o forza vitale si chiama pranayama. Il prana non è solo il respiro; il processo della respirazione: inspirazione, espirazione e trattenimento non costituisce il prana di per sé ma è un'indicazione della sua azione. Il prana non possiamo vederlo e non è un oggetto fisico, ma si rivela nella respirazione. L'aria è inspirata ed espirata da un'azione particolare del prana. Alcuni ritengono che vi siano differenti

Page 27: Guida Pratica Allo Yoga

prana e altri che sia uno solo. Il prana è in essenza una singola energia, ma appare come molte quando ne osserviamo le diverse funzioni.

Il pranayama è un metodo per armonizzare non solo il respiro, ma anche i sensi e la mente. Attraverso la pratica del pranayama, il corpo diventa forte e sano. L'adipe in eccesso si riduce. Si noterà uno splendore nel volto del praticante che sarà libero da malattie come raffreddore, tosse, ecc.

Con la pratica del pranayama, gli apici dei polmoni ricevono un'appropriato rifornimento di ossigeno. Vi sarà un miglioramento nella qualità e quantità di sangue nell'organismo. Tutti i tessuti e le cellule saranno nutriti abbondantemente di sangue arterioso e linfa. Il processo del metabolismo si svolgerà in maniera efficiente.

Nota importante:

1) gli esercizi di pranayama dovrebbero essere preceduti dal rilassamento in savasana, in modo che il corpo e la mente siano calmi e indisturbati prima di iniziare il pranayama.

2) Tutti gli esercizi di pranayama devono essere praticati in una delle posizioni a sedere con la testa, il collo e la spina dorsale eretta.

1. ESERCIZIO DI RESPIRAZIONE PROFONDA

TECNICA

Dopo il rilassamento in savasana siediti in una delle posizioni, secondo la tua convenienza. Inspira ed espira attraverso le due narici, senza produrre alcun suono. Durante l'inspirazione, espandi il torace e i polmoni e senti che l'organismo si carica di ossigeno, durante l'espirazione contrai i polmoni il più possibile e senti che tutte le impurità sono espulse.

Se senti che le narici sono chiuse perché sei raffreddato, con il pollice destro chiudi la narice destra: inspira ed espira attraverso la narice sinistra, senza produrre alcun suono.

Poi chiudi la narice sinistra con l'anulare e il mignolo della stessa mano destra: inspira ed espira attraverso la narice destra allo stesso modo. Ripeti sei volte. Questo è un ciclo. Puoi aumentare il numero di cicli secondo la tua resistenza e capacità.

BENEFICI

Questo esercizio purifica le vie nasali e bronchiali, libera da raffreddore, mal di testa, ecc., e aumenta la capacità respiratoria dei polmoni.

2. KAPALABHATI

(Esercizio di purificazione del capo)

'Kapala' significa cranio e 'bhati' significa splendore. Questo è anche un esercizio purificatorio; la sua pratica regolare conferisce al praticante un viso splendido. E' anche una preparazione per Bhastrika pranayama.

Page 28: Guida Pratica Allo Yoga

TECNICA

In una delle posizioni a sedere tieni il collo e la spina dorsale eretti. Espira rapidamente con le narici con un leggero movimento della parte bassa dell'addome. Concentrati sulla punta del naso. Non contrarre i muscoli del viso. Dopo ogni espirazione dev'esserci una breve inspirazione.

Per cominciare, la rapidità può essere di una espirazione al secondo praticando uno o due cicli di otto o dieci espirazioni. Rilassati respirando normalmente dopo ogni ciclo. Quando si è abbastanza esperti nella pratica si può aumentare di dieci espirazioni per ciclo ogni settimana, fino a raggiungere 120 espirazioni per ogni ciclo. Due o tre cicli possono essere eseguiti mattina e sera.

BENEFICI

Questo esercizio libera le parti della testa, l'apparato respiratorio e le vie nasali. Distrugge le malattie dovute alla mucosità; elimina lo spasmo bronchiale e di conseguenza anche dall'asma si ottiene sollievo e cura. Le impurità del sangue sono espulse. Il cuore, il sistema circolatorio, l'apparato respiratorio e digerente sono tonificati ad un alto livello.

3. BHASTRIKA

(Respirazione a mantice)

Bhastrika significa mantice. Una successione rapida di energiche espirazioni è la caratteristica di questo pranayama.

TECNICA

Siedi in una delle posizioni. Espira ed inspira energicamente in rapida successione, attraverso le narici. Con la espirazione deve esserci la contrazione dell'addome e con la inspirazione l'addome deve espandere. Inizia con sei, otto o dieci espirazioni per ciclo, secondo la tua capacità. L'ultima espirazione di ogni ciclo dev'essere seguita da una profonda inspirazione e trattenimento del respiro per la durata che risulta confortevole.

Riposati un po' dopo ogni ciclo di bhastrika. E' necessario prestare attenzione a non esercitare una spinta troppo forte sui polmoni. I principianti possono fare due o tre cicli di 6-10 espulsioni, una espulsione al secondo. Gradualmente porta il numero di espirazioni e inspirazioni a 20-30 per ciclo, continuando ad eseguire due o tre cicli.

BENEFICI

Bhastrika elimina l'infiammazione della gola, potenzia il fuoco gastrico, distrugge l'accumulo di mucosità, elimina le malattie del naso e del torace ed estirpa l'asma, la tisi, l'eccesso di gas intestinale e di bile. Dà calore al corpo. Il praticante gode di una salute buona.

Page 29: Guida Pratica Allo Yoga

(4) SITALI (Pranayama rinfrescante)

TECNICA

Siedi in una delle posizioni. Apri la bocca e forma una 'O' con le labbra. Porta la lingua in forma di tubicino. Inspira attraverso la lingua riempiendo i polmoni di una buona quantità di aria fresca. Poi ritira e rilassa la lingua, chiudi la bocca e abbassa la testa a toccare il punto centrale tra le clavicole con il mento, trattenendo il respiro (v. illustrazione a pag.82).

Espira lentamente attraverso ambedue le narici dopo aver risollevato la testa. Pratica regolarmente ogni giorno 10-15 volte.

BENEFICI

Questo pranayama rinfresca l'organismo, ha un effetto lenitivo sugli occhi e le orecchie e purifica il sangue. Spegne la sete e calma la fame. Cura la cattiva digestione cronica, l'infiammazione della milza, varie malattie croniche della pelle, febbricola, disordini della bile e mucosità.

(5) SITKARI (Pranayama sibilante)

TECNICA

Apri la bocca, piega la lingua in alto all'interno, in modo che la punta della lingua vada a toccare il palato. Con i denti chiusi inspira attraverso la bocca con un suono sibilante. Dopo l'inspirazione, riporta la lingua alla posizione originaria, trattieni il respiro finché è confortevole, poi espira lentamente attraverso le narici. Ripeti sei volte aumentando con la pratica.

BENEFICI

Come in Sitali pranayama.

(6) UJJAYI (Pranayama sonoro)

TECNICA

Siedi in una posizione confortevole. Chiudi la bocca e gli occhi e concentrati sul suono prodotto durante l'inspirazione causato dalla chiusura parziale della glottide.

Page 30: Guida Pratica Allo Yoga

Inspira attraverso le narici in maniera dolce e uniforme, il suono prodotto dev'essere continuo e di tono uniforme. Inspirando espandi il torace e senti il passaggio dell'aria contro il palato, mentre produce un suono sibilante. Presta attenzione a non gonfiare l'addome durante l'inspirazione. Poi espira lentamente, profondamente, e ritmicamente attraverso le due narici. Dopo alcuni giorni di pratica si può anche espirare attraverso la narice sinistra, dopo aver chiuso la narice destra con il pollice destro. Ripeti 5-10 volte all'inizio e aumenta secondo la tua capacità.

BENEFICI

Questo pranayama muove l'aria nei polmoni, distende i nervi e tonifica l'intero organismo. E' utile anche per persone che soffrono di pressione alta o di disturbi alle coronarie, quando è praticato in posizione supina.

(7) SUKHA PURVAKA PRANAYAMA

(Respirazione facile e confortevole)

TECNICA

Siedi in una posizione confortevole con il busto il collo e la testa eretti. Chiudi l'indice e il medio della mano destra, le altre dita sono aperte. Con il pollice chiudi la narice destra. Molto, molto lentamente inspira attraverso la narice destra senza produrre un suono. Poi chiudi la narice sinistra con l'anulare e il mignolo della stessa mano destra. Espira molto, molto lentamente attraverso la narice destra, allentando il pollice. Ora siamo a metà di un ciclo.

In maniera lenta e armoniosa inspira attraverso la narice destra ed espira lentamente attraverso la narice sinistra. Questo completa un ciclo.

Il rapporto tra inspirazione ed espirazione dovrebbe essere 1 : 2. Durante i primi quindici giorni inspira per 5 secondi ed espira per 10 secondi.

Nelle due settimane successive aumenta il tempo a 10 secondi per l'inspirazione e 20 per l'espirazione. Durante l'inspirazione espandi i polmoni e durante l'espirazione contrai i polmoni il più possibile.

Dopo tre mesi di pratica continua e regolare, puoi introdurre il trattenimento del respiro (dopo l'inspirazione). Il rapporto tra i tempi di inspirazione, trattenimento ed espirazione dovrebbe essere 1 : 2: 2, cioè se inspiri per 5 secondi, il trattenimento e l'espirazione devono essere di 10 secondi ciascuno. Progredendo nella pratica puoi adottare le frazioni 1 : 4 : 2.

Durante il trattenimento puoi eseguire Jalandhara Bandha, la cui tecnica è la seguente: Dopo l'inspirazione, abbassa lentamente la testa e appoggia il mento sul punto d'incontro delle clavicole trattenendo il respiro. Questa bandha previene che la pressione dell'aria vada verso la testa. Prima di espirare riporta la testa in posizione eretta e poi espira.

Page 31: Guida Pratica Allo Yoga

Avvertimento: Se senti mal di testa, pesantezza della testa, vertigine o difficoltà significa che stai esercitando troppa pressione sui polmoni; dovresti dunque ridurre il tempo di trattenimento. Il sintomo principale della pratica corretta del pranayama è la sensazione di freschezza, energia e leggerezza del corpo e della mente. Se senti risultati negativi, evita di trattenere il respiro e consulta un esperto.

BENEFICI

Questo pranayama libera da tutte le malattie, purifica le nadhi, rende la mente salda nella concentrazione, aumenta la capacità digestiva e l'appetito, è di aiuto nella pratica di brahmacharya.

21. DYANA (Meditazione)

La meditazione è il settimo membro, secondo gli Yoga Sutra del saggio Patanjali, mentre l'ottavo è Samadhi. Vi sono molti metodi di pratica di concentrazione: la concentrazione conduce alla meditazione.

Lo scopo della meditazione è di capire la vera natura dell'oggetto della meditazione. La mente è lo strumento con il quale meditiamo. E' necessario un certo studio della natura della mente prima di intraprendere la meditazione. L'esistenza della mente la si può riscontrare solo durante le sue attività. Il ladro può essere scoperto solo mentre ruba, poiché in tutti gli altri momenti può sembrare e agire come tutti gli altri. Quando il ladro si accorge di essere ricercato, restringe i suoi movimenti. Allo stesso modo, se iniziamo a studiare la mente, le attività della mente si riducono.

Vi sono principalmente due stadi nella meditazione:

1) pensare costantemente ad un solo oggetto o pensiero, escludendo tutti gli altri oggetti e pensieri.

2) tenere la mente libera da tutti i pensieri.

Nel primo stadio la mente dev'essere concentrata su un oggetto o sulla ripetizione del mantra ricevuto dal proprio maestro.

Se cominciamo a ripetere il mantra concentrandoci su di esso, solo allora scopriamo gli altri innumerevoli pensieri che giacciono sommersi nei livelli subconsci e inconsci della mente e che si sollevano al livello conscio e disturbano la concentrazione sul mantra. Quando la concentrazione sul mantra insieme al sentimento profondo del suo significato (Bhava) aumenta attraverso una pratica lunga e continua, la mente raggiunge lo stato di meditazione.

Nel secondo stadio, bisogna sedersi in una posizione confortevole, chiudere gli occhi e rilassare tutte le membra del corpo dai piedi alla sommità del capo. Poiché le orecchie sono aperte, i suoni esterni vi batteranno contro. Uno deve essere testimone di questi suoni esterni e anche essere testimone dei pensieri che possono sorgere uno dopo l'altro senza posa. Uno non deve seguire quei pensieri né prestare una seria attenzione ai suoni esterni.

Con il rilassamento completo da seduti e rimanendo un testimone delle attività interne ed esterne della mente, la mente diventerà non-oggettivata, dopo una pratica lunga ed ininterrotta. Nei primi stadi bisogna

Page 32: Guida Pratica Allo Yoga

fare attenzione a non addormentarsi. Sincerità, serietà e purezza di pensiero, parola e azione sono i fattori importanti che portano successo nella pratica della meditazione.

22. CONCLUSIONE

Lo scopo dello yoga è di creare armonia negli aspetti fisico, vitale, mentale, psicologico e spirituale dell'essere umano. In questo libro ho descritto le tecniche di rilassamento in diverse posizioni: in piedi, supina e da seduti. Questo porta armonia. Lo yoga non è mera pratica di una o due ore al giorno, ma è la via più scientifica di vivere tutte le ventiquattr'ore del giorno. Durante l'intera giornata puoi solo essere in una di queste tre posizioni, per cui un abile adattamento in ognuna di esse porterà l'armonia che desideriamo.

Yogastah Kuru Karmani - Sii saldo nello yoga e svolgi tutte le tue mansioni. Yogah Karmasu Kausalam - Yoga è destrezza nell'azione. Qui destrezza vuol dire essere in sintonia con la natura della realtà suprema. 'Sii sempre uno yogin' è l'amorevole insegnamento del Signore Krishna.

Trasforma la tua vita in yoga, in modo che puoi assicurare successo a tutte le tue attività. Con la pratica regolare, usando la tua presenza mentale, la destrezza e la saggezza, puoi diventare un yogin e godere della felicità e della pace, quali che siano le circostanze e le condizioni nelle quali ti vieni a trovare.

La Grazia di Gurudev Sri Swami Sivananda e del Signore Onnipotente sia sempre su di voi!

Appendice

BREVI NOTIZIE BIOGRAFICHE DI SRI SWAMI CHIDANANDA

Sridar Rao, come era conosciuto Swami Chidananda prima di entrare nell'ordine monastico, nacque da Srinivasa Rao e Sarojini, il 24 Settembre 1916, secondo di cinque figli, e il maggiore dei maschi. Srinivasa Rao era un ricco Zamindar che possedeva parecchi villaggi, vaste terre e sontuose costruzioni nell'India meridionale. Sarojini era una madre indiana ideale, nota per la sua santità.

All'età di otto anni, la sua vita fu influenzata da Sri Anantavya, amico del nonno, che gli narrava episodi dalle epiche Ramayana e Mahabharata. Fare penitenze, diventare un Saggio e avere la visione del Signore diventarono ideali a lui cari.

Lo zio, Krishna Rao, lo protese dalle cattive influenze del mondo materialistico e pose in lui il seme della vita di rinuncia che egli coltivò con gioia finché, come provano gli eventi successivi, non sbocciò in santità.

La sua istruzione elementare iniziò a Mangalore. Nel 1932 entrò nella Muthiah Chetty School di Madras dove si distinse come studente brillante. La sua personalità cordiale, condotta esemplare e doti straordinarie gli fecero meritare un posto particolare nel cuore degli insegnanti e degli studenti con i quali veniva a contatto.

Nel 1936 fu ammesso al Loyola College, le cui porte si aprono solo agli studenti più brillanti. Nel 1938 ne uscì con la laurea in lettere.

Page 33: Guida Pratica Allo Yoga

Questo periodo di studi in una università prevalentemente cristiana fu significativo. Il glorioso ideale del Signore Gesù degli apostoli e degli altri santi cristiani aveva trovato nel suo cuore una sintesi di tutto ciò che vi è di meglio e nobile nella cultura indù. Per lui lo studio della Bibbia non era una routine; era la parola vivente di Dio, tanto viva e reale come quella dei Veda, delle Upanishad e della Bhagavad Gita. La sua innata larghezza di vedute gli permise di vedere Gesù in Krishna, non Gesù invece di Krishna. Adorava tanto il Cristo quanto il Signore Vishnu.

La sua famiglia era nota per nobile condotta e questa fu inculcata nella sua vita. La carità e il servizio erano le gloriose innate virtù della sua famiglia. Sridar Rao incarnò queste virtù e trovò modi e mezzi per manifestarle. Nessuno era rimandato a mani vuote, ai bisognosi donava generosamente.

Il servizio ai lebbrosi divenne il suo ideale; costruiva loro capanne sui vasti prati della sua casa e li curava come divinità. In seguito, dopo essere entrato nell'ashram (comunità monastica) questa caratteristica trovò in lui completa e libera espressione dove anche gli uomini migliori raramente si avventurano in questo reame dell'amore divino, basato sulla saggezza suprema che tutti sono uno in Dio. Per lui il paziente era il Signore Narayana stesso, lo serviva con tenero amore e compassione. Niente poteva impedirgli di portare conforto ai confratelli sofferenti dell'ashram, quantunque urgente fossero gli altri impegni.

Il servizio, specialmente dei malati, spesso mise in evidenza il fatto che egli non aveva idea della sua separata esistenza come individuo. Sembrava che il suo corpo si unisse liberamente alla sua anima.

Il suo servizio si estendeva anche agli animali. Egli comprendeva il linguaggio della loro sofferenza. Il suo servizio per un cane malato suscitò l'ammirazione di Gurudev. E, se vedeva qualcuno comportarsi crudelmente con un animale, alzava il suo dito in severo ammonimento.

Il suo profondo e costante interesse per il benessere dei lebbrosi gli meritò la fiducia delle autorità quando fu eletto, prima vice presidente e poi presidente di zona della Leper Welfare Association, fondata dal governo.

Molto presto, benché di famiglia benestante, schivò i piaceri del mondo per dedicarsi alla solitudine e alla contemplazione. In materia di studio, anche all'università, i libri spirituali avevano per lui la precedenza su tutti gli altri e le opere di Sri Ramakrishna, Swami Vivekananda e Swami Sivananda erano i preferiti. Divideva la sua conoscenza con gli altri, tanto da diventare praticamente il guru della famiglia e dei vicini, ai quali parlava di onestà, amore, purezza, servizio e devozione a Dio. Li esortava a ripetere il nome del Signore Rama e ancora ventenne dava iniziazione ai giovani alla ripetizione del grande Rama Taraka Mantra.

Era un ardente ammiratore dello Sri Ramakrishna Math di Madras e partecipava regolarmente ai loro incontri devozionali. L'ideale della rinuncia di Swami Vivekananda echeggiava nel suo cuore. Non mancava mai d'incontrare santi e uomini spirituali in visita alla metropoli.

Nel giugno 1936 scomparve da casa. Dopo una vigorosa ricerca, i genitori lo trovarono nell'isolato eremo di un saggio ad alcune miglia dal sacro tempio sul monte di Tirupati.

Page 34: Guida Pratica Allo Yoga

Fu persuaso a tornare; ma questa separazione temporanea era una preparazione per il distacco definitivo dall'attaccamento alla famiglia e agli amici.

Anche mentre viveva a casa, il suo cuore dimorava nelle foreste silenziose dei pensieri spirituali, battendo in sintonia con l'eterno suono Om del fiume spirituale dentro di lui. I sette anni a casa successivi al suo rientro da Tirupati furono caratterizzati da solitudine, servizio, intenso studio di libri spirituali, penitenza, controllo dei sensi, semplicità nel mangiare e nel vestire, abbandono delle comodità e pratica di austerità che incrementarono il suo potere spirituale interiore.

La decisione finale venne nel 1943. Era già in contatto con Swami Sivananda di Rishikesh; da lui ottenne il permesso di andare a vivere nell'Ashram.

Giunto all'Ashram, fu naturale che assumesse la direzione del dispensario. Divenne l'uomo dalla mano curativa. La reputazione della sua mano miracolosa attrasse un gran numero di malati allo Sivananda Charitable Dispensary.

Presto diede ampia evidenza della brillantezza del suo intelletto. Dava conferenze, scriveva articoli su riviste e dava istruzioni spirituali ai visitatori. Quando la Yoga-Vedanta Forest University (ora chiamata Yoga Vedanta Forest Academy) fu stabilita nel 1948, Gurudev Swami Sivananda gli conferì il meritato titolo di Vice Cancelliere e Professore di Raja Yoga. Durante il primo anno ispirò gli studenti con la sua brillante esposizione degli Yoga Sutra di Maharishi Patanjali.

Nel suo primo anno di permanenza all'Ashram scrisse il suo capolavoro "Light Fountain", un'immortale biografia di Sri Gurudev. Gurudev stesso una volta commentò: "Sivananda lascerà il corpo ma Light Fountain vivrà".

Nonostante tutte le sue attività e intensa pratica spirituale, egli fondò, sotto la guida di Gurudev, lo Yoga Museum nel 1947, nel quale l'intera filosofia del Vedanta e tutti i processi della pratica yoga sono rappresentati con delle illustrazioni.

Verso la fine del 1948, Gurudev lo nominò Segretario Generale della Divine Life Society. La grande responsabilità dell'organizzazione cadde sulle sue spalle. Da quel momento egli ne spiritualizzò tutte le attività con al sua presenza, consiglio e saggia guida. Esortò tutti a sollevare la loro coscienza a livello divino.

Nel giorno del Guru Purnima, il 10 luglio 1949 egli fu iniziato nel sacro ordine monastico da Sri Swami Sivananda con il nome di Swami Chidananda che significa 'chi è nella più alta conoscenza e beatitudine".

Nel novembre 1959 Swami Chidananda fu inviato da Gurudev in un lungo viaggio di tutta l'America, come suo rappresentante personale a diffondere il messaggio della Divine Life. Rientrò nel marzo 1962.

Nell'agosto 1963, dopo il Mahasamadhi del Maestro, fu eletto Presidente della Divine Life Society. Il suo impegno per tenere alto il vessillo della rinuncia, del servizio, dell'amore e dell'ideale spirituale è continuato da allora, non solo entro i limiti della pur vasta organizzazione, ma nel cuore di innumerevoli aspiranti di tutto il mondo, che desideravano il suo consiglio, aiuto e guida.

Swami Chidananda viaggiò per tutta l'India, la Malesia e il Sud Africa per servire i devoti della Society.

Page 35: Guida Pratica Allo Yoga

Nel 1968 intraprese un viaggio in tutto il mondo su gentile richiesta di numerosi discepoli e devoti di Swami Sivananda che lo accolsero cordialmente e lo ascoltarono con rapita attenzione.

Fin dall'inizio Swami Chidananda ha servito instancabilmente la causa divina della missione di Gurudev e ha diffuso il suo messaggio di vita divina non solo in India ma in tutto il mondo.

Il 24 settembre 1976 la sede centrale della Divine Life Society di Rishikesh e tutte le Filiali hanno festeggiato il suo sessantesimo compleanno.

Il 1991 è l'anno di celebrazione del "Giubileo di Platino" o settantacinquesimo compleanno di Sri Swami Chidanandaji Maharaji.

FINE

Per ulteriori dettagli su varie Asana yoga, Pranayama, Bandha Traya e meditazione, vogliate consultare i testi Yoga Asanas, The Science of Pranayama, e Concentrazione e meditazione di Swami Sivananda.