GUIDA DIDATTICO - ORGANIZZATIVA ITN... · A.S. Mediterraneo : Associazione "Teste Matte" ... 2.2 e...

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GUIDA DIDATTICO - ORGANIZZATIVA anno scolastico 2010/2011 INDIRIZZI DI STUDIO Nuovo ordinamento Vecchio ordinamento Elettronica ed Elettrotecnica Elettronica e Telecomunicazioni Meccanica, Meccatronica ed Energia Meccanica Sistema Moda Tessile per Confezioni Industriali Trasporti e Logistica Trasporto Marittimo A Apparati ed Impianti Marittimi Istituto di Ist r ruzione Secondar ria Super rior re Manfredonia otundi ermi

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GUIDA DIDATTICO - ORGANIZZATIVA

anno scolastico 2010/2011

IINNDDIIRRIIZZZZII DDII SSTTUUDDIIOO

NNuuoovvoo oorrddiinnaammeennttoo VVeecccchhiioo oorrddiinnaammeennttoo

EElleettttrroonniiccaa eedd EElleettttrrootteeccnniiccaa EElleettttrroonniiccaa ee TTeelleeccoommuunniiccaazziioonnii

MMeeccccaanniiccaa,, MMeeccccaattrroonniiccaa eedd EEnneerrggiiaa MMeeccccaanniiccaa

SSiisstteemmaa MMooddaa TTeessssiillee ppeerr CCoonnffeezziioonnii IInndduussttrriiaallii

TTrraassppoorrttii ee LLooggiissttiiccaa TTrraassppoorrttoo MMaarriittttiimmoo

A Appppaarraattii eedd IImmppiiaannttii MMaarriittttiimmii

IIssttiittuuttoo ddii IIssttrruuzziioonnee SSeeccoonnddaarriiaa SSuuppeerriioorree

MMaannffrreeddoonniiaa

otundi

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II.SS. I.T.N. “G. F.sco ROTUNDI” – I.T.I.S. ” E. FERMI”

Il Piano dell’Offerta Formativa

A cura della Commissione POF:

SIMONE MATTEO, CAPUTO DOMENICO, GRANATIERI BIAGIO,

D’ARIENZO MATTEO, LAURIOLA NICOLA, PRENCIPE MARILINA

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SOMMARIO pag.Introduzione 1

CAP I TOLO 1

Il territorio e l’organizzazione logistico-didattica della scuola Il Territorio 2 L’II.SS. 6 L’Istituto Tecnico Nautico 6 L’istituto Tecnico Industriale 19

CAP I TOLO 2

La struttura delle risorse Gli organi collegiali 40 Organigramma 44 Il regolamento d’istituto 45 Titolo I – Funzionamento degli organi collegiali 45 Titolo II – Norme di vita scolastica 49 Titolo III – Entrata ed uscita degli allievi 51 Titolo IV – Assenze 52 Titolo V – Assemblee: d’istituto – di classe 52 Titolo VI – Uso dei locali scolastici speciali e Laboratori 54 Titolo VII – Assicurazioni 56 Titolo VIII – Viaggi e visite d’istruzione 56 Titolo IX – Formazione delle classi 58 Titolo X – Assegnazione dei docenti alle classi 58 Titolo XI – Formulazione orario scolastico 59 Titolo XII – Personale docente 59 Titolo XIII – Personale ATA 60 Titolo XVI – Servizi 61 Titolo XV – Norme finali e transitorie 61 Titolo XVI – Regolamento della disciplina 62 Lo statuto delle studentesse e degli studenti 65

CAP I TOLO 3

Le attività didattiche di base Le attività didattiche di base comuni ai due istituti 69

CAP I TOLO 4

I processi mutabili: l’ampliamento dell’offerta formativa

La progettualità dell’istituto 72

ALLEGATI

Patto educativo di corresponsabilità 75

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Introduzione

Il Piano dell’Offerta Formativa nasce in attuazione del D.P.R. n. 275 del 08/03/1999 (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi della legge 15/03/1997, n. 59) e costituisce il documento fondamentale dell’identità culturale e progettuale di questa Istituzione Scolastica. Esso è coerente con gli obiettivi generali ed educativi degli indirizzi di studio dell’Istituto Tecnico Nautico e dell’Istituto Tecnico Industriale determinati a livello nazionale e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà in cui operano le due scuole. Il documento si propone, in estrema sintesi, di porre le basi per una nuova e soprattutto più efficiente organizzazione, sia logistica sia didattica, dei due Istituti al fine di migliorare ed ampliare la loro offerta formativa, affinché questa sia in sintonia con le aspettative e le richieste del tessuto sociale, economico e culturale del nostro territorio. Il documento che segue è il frutto di una esperienza maturata in quasi un decennio in cui varie versioni si sono succedute.

Nell’anno scolastico 2010/11 il POF cambia veste non solo grafica, ma anche e soprattutto contenutistica per essere al passo con il dinamismo e le evoluzioni del territorio e dell’utenza che caratterizzano l’istituto. La forma statica e pedante del documento lascia il posto ad una organizzazione dei contenuti più flessibile, accessibile e quindi leggibile.

Nella pratica il documento consta di due parti articolate ognuna in sottosezioni. La prima riguarda l’ossatura dell’istituto, cioè quell’impianto ormai consolidato che caratterizza l’istituto: la sua organizzazione logistica, quella didattica e le attività di base. Nella seconda parte, invece, vi è descritta tutta l’attività che di anno in anno, a seguito di valutazioni oggettive e soggettive, viene attuata per migliorare, ampliare e adeguare l’offerta formativa dell’istituto.

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Il territorio e l’organizzazione logistico-

didattica della scuola I processi mutabili

Risultati 2009/2010

La struttura delle risorse

Le attività didattiche di base

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Il territorio e l’organizzazione

logistico-didattica della scuola Al fine di raggiungere l’obiettivo del miglioramento della qualità del servizio scolastico, l’Istituto intende promuovere la migliore utilizzazione di tutti i servizi e le strutture attraverso la collaborazione costante tra tutti gli operatori della scuola, famiglie incluse, attraverso la valorizzazione della professionalità dei singoli e la diffusione della politica della qualità. L’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE con sede nella città di Manfredonia ha radici che risalgono a più di trentanni, anche se la sua tipologia ha subito modifiche non trascurabili. La città di Manfredonia vanta un popolazione di circa 57.420 abitanti di cui il 20,4% è composto da minorenni. Essa presenta una vasta gamma di servizi di tipo culturale, formativo e di aggregazione sociale, nonché di servizi per i giovani e di istituzioni scolastiche.

ASSOCIAZIONI E CENTRI STUDI ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

ISCRITTE NEL REGISTRO DELLA REGIONE PUGLIA

ACCADEMIA INT.LE MUSICA "RE MANFREDI” Associazione A.R. V.

CENTRO DOCUMENTAZIONE STORICA Associazione Migrantes

CENTRO STUDI PUGLIESI Associazione S.G. Antida Touret

CIVICHE BIBLIOTECHE UNIFICATE Associaz. Confraternità di Misericordia

LlONS CLUB c/o HOTEL GARGANO Associazione S.S. Redentore

ROTARY CLUB c/o HOTEL GABBIANO Associazione Ferdinando IMHOFF

WWF. Associazione A.U.S.E.R.

CINE TEATRO S. MICHELE

ACCADEMIA INT.LE MUSICA "RE MANFREDI

CENTRO DI CULTURA "S. CHIARA

Capitolo

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ASSOCIAZIONI TURISTICHE

Pro Loco Pro - Loco Montagna

Ass. .Nazionale Carabinieri "Sez. Gen. Castrotta" Gruppo Provinciale Guardie Ecologiche

Associazione Nazionale Marinai d'Italia Associazione "Stella Sipontina"

Associazione Garganus Associazione "A Ciambotta Fresche"

Associazione Amici della Montagna

Associazione "La Corte del Re"

ASSOCIAZIONI SPORTIVE

Associazione UISP Club CIVILIS "Porta del Gargano"

Associazione Polisportiva Arcobaleno Polisportiva Manfredonia

Club Nuoto UISP Polisportiva "Il Golfo"

A. S. Arcobaleno M. laccarino S.S. Fbotball club

Associazione Sportiva Moto Club "Il centauro” FEPAS

CIVILIS Movimento Sportivo Promozionale

Trimigno Club Body Art

A.S. Karate AVIS Associazione Sportiva "Dalari"

A.S. Mediterraneo Associazione "Teste Matte"

Athletics Club Manfredonia Scuola Pallavolo "S. Lorenzo Maiorano"

A.S. Perfect Dalar Basket

A.S. Funakoshi Associazione Universo

Gruppo Sportivo Sipontino Associazione Gargano 2000 Onlus

A.S. Rota Sipontina A.S. Volley

Associazione Sportiva "Diomede" A.S. Atletica Manfredonia

Centro Sportivo Magnum A.S. Disabili "Delfino"

Windsurfing Club Volley Club

Sport Sipontum Calcio a 5 Arcieri Sipontini Club Scherma

luventus Club "G. Scirea" Gruppo Sportivo "R. Castriotta"

Sacra Famiglia Club CIVILIS "Porta del Gargano"

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ASSOCIAZIONI CULTURALI

Teatro Stabile Città di Manfredonia Circolo Legambiente "L'aquilone"

Associazione Culturale Musicale "F. Chopin" Corale Polifonica "Caesar Frank"

A.R.V. Piazzetta Mercato,9 Saccotelli Elvira 9 Concerto Bandistico "Città di Manfredonia”

Associazione Italiana "Amici del Presepio" ASSOFORM

Associazione Musicale "Ethno" Amici di S. Leonardo in Lama Volare

Associazione "Arcadia Nova" Nuovo Centro Documentazione Storica

Opera della Chiesa Evangelica" Circolo Unione

Gruppo Arte Musicale "Michele Dalaria D." Centro Socio Culturale "Diomedes"

Compagnia Teatro-Canto Pop Citta di Manfredonia

Associazione Nonsolomusica - Arci

Università della Terza Età Associazione "Per Siponto"

Corale Polifonica "G. F.Haendel" Rotaract Club di Manfredonia

Movimento Cittadino Donne "Bianca Lancia" Gruppo Arte Popolare San Michele

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ISTITUZIONI SCOLASTICHE

LICEI ISTITUTI TECNICI

CLASSICO "A. Moro" GEOMETRI “Euclide”

SCIENTIFICO “Galilei” INDUSTRIALE “E. Fermi”

ISTITUTO “Roncalli” NAUTICO “Rotundi”

COMMERCIALE “Toniolo”

SCUOLE MEDIE

G.T. GIORDANI PEROITO

DON MILANI UNGARETTI

MOZZILLO IACCARINO SACRO CUORE

SCALABRINI

SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE SCUOLE PROFESSSIONALI

BOZZELLI I.R.A.P.L.

CROCE I.R.A.P.

DE SANCTIS I.N.C.P. (corsi recupero)

IV CIRCOLO

V CIRCOLO

ELEMENTARE Via Martiri di Cefalonia ISTITUTI MATERNI

ELEMENTARE Borgo Mezzanone EVANGELICA

ELEMENTARE Fonterosa GIGLIO

ELEMENTARE S. Salvatore I MONELLI

ELEMENTARE Via Scaloria OPERA EVANGELICA

STELLA MARIS Siponto

SACRO CUORE

FRANCESCO DA PAOLA

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L’II.SS.

L’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE - Istituto Tecnico Nautico

“Gen. Francesco Rotundi” – Istituto Tecnico Industriale “Enrico Fermi” nasce per effetto

della razionalizzazione della rete scolastica provinciale nel 1997/1998, operata sulla base del

D.M. n° 236 del 18/06/1996 e successiva C.M. n° 47 del 20/01/1997. Tale razionalizzazione,

di tipo prevalentemente amministrativo, non ha fatto perdere l’identità individuale dei due

istituti scolastici così aggregati.

L'ISTITUTO TECNICO NAUTICO L’istituto tecnico nautico “GEN. F.SCO ROTUNDI” è ubicato in Via Dante Alighieri a

Manfredonia (FG), all’estrema periferia della città, quasi orientato verso il ridente paesaggio

del Gargano.

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Nato nel 1959 con due indirizzi di specializzazione, Capitano di Coperta e Capitano di

Macchine, ha poi seguito i programmi ministeriali del 1961 sino all'inizio degli anni '80,

quando è stata avviata la sperimentazione denominata Progetto "ORIONE". A questo,

nell'anno scolastico 1994/95, è subentrato il Progetto "NAUTILUS", che ha modificato gli

indirizzi di specializzazione, consentendo di conseguire al termine del triennio i titoli di:

Perito per il Trasporto Marittimo, Perito per gli Apparati e Impianti Marittimi.

Dal 1° settembre 2010 troveranno graduale applicazione, a partire dalle classi prime, i nuovi

assetti ordinamentali del II ciclo di istruzione, come da Regolamento recante norme

concernenti il riordino degli istituti ai sensi dell’art. 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno

2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

Attualmente l'Istituto comprende 12

classi, di cui tre prime, tre seconde e due

terze, due quarte e due quinte . Infatti i

due indirizzi professionalizzanti

dell’istituto sono “Trasporto Marittimo” e

“Apparati e Impianti Marittimi”, per un

totale complessivo di circa 220 alunni.

Stralcio della pianta della città con la sede dell’istituto evidenziata in rosso.

Dal 1° settembre 2010 il percorso dell’Istituto Tecnico Nautico confluisce nel settore

tecnologico indirizzo:

“TRASPORTI E LOGISTICA”

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ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DI AREA GENERALE COMUNI AGLI

DEL SETTORE TECNOLOGICO (NUOVO ORDINAMENTO)

ALLEGATO A

Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per gli Istituti Tecnici

1. Premessa

I percorsi degli Istituti Tecnici sono parte integrante del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, come modificato dall’articolo 13 della legge 2 aprile 2007, n. 40.

Gli Istituti Tecnici costituiscono un’articolazione dell’istruzione tecnica e professionale dotata di una propria identità culturale, che fa riferimento al profilo educativo, culturale e professionale dello studente, a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto legislativo n. 226/05.

2. Il profilo culturale, educativo e professionale degli Istituti Tecnici

L’identità degli istituti tecnici è connotata da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea. Costruita attraverso lo studio, l’approfondimento, l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, tale identità è espressa da un numero limitato di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese.

I percorsi degli istituti tecnici si articolano in un'area di istruzione generale comune e in aree di indirizzo. I risultati di apprendimento di cui ai punti 2.1, 2.2 e 2.3 e agli allegati B) e C) costituiscono il riferimento per le linee guida nazionali di cui all’articolo 8, comma 3, del presente regolamento, definite a sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche. Le linee guida comprendono altresì l’articolazione in competenze, abilità e conoscenze dei risultati di apprendimento, anche con riferimento al Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (European Qualifications Framework-EQF).

L’area di istruzione generale ha l’obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Le aree di indirizzo hanno l’obiettivo di far acquisire agli studenti sia conoscenze teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita, di studio e di lavoro sia abilità cognitive idonee per risolvere problemi, sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue, assumere progressivamente anche responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti.

Le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza e Costituzione” di cui all’art. 1 del decreto legge 1 settembre 2008 n. 137 convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008 n. 169, coinvolgono tutti gli ambiti disciplinari e si sviluppano, in particolare, in quelli di interesse storico-sociale e giuridico-economico.

I risultati di apprendimento attesi a conclusione del percorso quinquennale consentono agli studenti di inserirsi direttamente nel mondo del lavoro, di accedere all’università, al sistema

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dell’istruzione e formazione tecnica superiore nonché ai percorsi di studio e di lavoro previsti per l’accesso agli albi delle professioni tecniche secondo le norme vigenti in materia.

2.1 Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi

A conclusione dei percorsi degli istituti tecnici, gli studenti - attraverso lo studio, le esperienze operative di laboratorio e in contesti reali, la disponibilità al confronto e al lavoro cooperativo, la valorizzazione della loro creatività ed autonomia – sono in grado di:

− agire in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione, a partire dai quali saper valutare fatti e ispirare i propri comportamenti personali e sociali;

− utilizzare gli strumenti culturali e metodologici acquisiti per porsi con atteggiamento

razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni e ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento permanente;

− padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici;

− riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura, delle arti e orientarsi agevolmente fra testi e autori fondamentali, con riferimento sopratutto a tematiche di tipo scientifico, tecnologico ed economico;

− riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali, dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo;

− stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro;

− utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro;

− riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione;

− individuare ed utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete;

− riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea ed esercitare in modo efficace la pratica sportiva per il benessere individuale e collettivo;

− collocare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche in una dimensione storico-culturale ed etica, nella consapevolezza della storicità dei saperi;

− utilizzare modelli appropriati per investigare su fenomeni e interpretare dati sperimentali; − riconoscere, nei diversi campi disciplinari studiati, i criteri scientifici di affidabilità delle

conoscenze e delle conclusioni che vi afferiscono; − padroneggiare il linguaggio formale e i procedimenti dimostrativi della matematica;

possedere gli strumenti matematici, statistici e del calcolo delle probabilità necessari per la comprensione delle discipline scientifiche e per poter operare nel campo delle scienze applicate;

− collocare il pensiero matematico e scientifico nei grandi temi dello sviluppo della storia delle idee, della cultura, delle scoperte scientifiche e delle invenzioni tecnologiche;

− utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare;

− padroneggiare l’uso di strumenti tecnologici con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio;

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− utilizzare, in contesti di ricerca applicata, procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai campi di propria competenza;

− cogliere l’importanza dell’orientamento al risultato, del lavoro per obiettivi e della necessità di assumere responsabilità nel rispetto dell’etica e della deontologia professionale;

− saper interpretare il proprio autonomo ruolo nel lavoro di gruppo; − analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo

sviluppo dei saperi e dei valori, al cambiamento delle condizioni di vita e dei modi di fruizione culturale;

− essere consapevole del valore sociale della propria attività, partecipando attivamente alla vita civile e culturale a livello locale, nazionale e comunitario.

2.3 Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore tecnologico

Il profilo del settore tecnologico si caratterizza per la cultura tecnico-scientifica e tecnologica in ambiti ove interviene permanentemente l’innovazione dei processi, dei prodotti e dei servizi, delle metodologie di progettazione e di organizzazione.

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, sono in grado di:

− individuare le interdipendenze tra scienza, economia e tecnologia e le conseguenti modificazioni intervenute, nel corso della storia, nei settori di riferimento e nei diversi contesti, locali e globali;

− orientarsi nelle dinamiche dello sviluppo scientifico e tecnologico, anche con l’utilizzo di appropriate tecniche di indagine;

− utilizzare le tecnologie specifiche dei vari indirizzi; − orientarsi nella normativa che disciplina i processi produttivi del settore di riferimento,

con particolare attenzione sia alla sicurezza sui luoghi di vita e di lavoro sia alla tutela dell’ambiente e del territorio;

− intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, dall’ideazione alla realizzazione del prodotto, per la parte di propria competenza, utilizzando gli strumenti di progettazione, documentazione e controllo;

− riconoscere e applicare i principi dell’organizzazione, della gestione e del controllo dei diversi processi produttivi;

− analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo sviluppo dei saperi e al cambiamento delle condizioni di vita;

− riconoscere le implicazioni etiche, sociali, scientifiche, produttive, economiche e ambientali dell’innovazione tecnologica e delle sue applicazioni industriali;

− riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza e qualità nella propria attività lavorativa. 2.4 Strumenti organizzativi e metodologici

I percorsi degli istituti tecnici sono caratterizzati da spazi crescenti di flessibilità, dal primo biennio al quinto anno, funzionali agli indirizzi, per corrispondere alle esigenze poste dall’innovazione tecnologica e dai fabbisogni espressi dal mondo del lavoro e delle professioni, nonché alle vocazioni del territorio. A questo fine, gli istituti tecnici organizzano specifiche attività formative nell’ambito della loro autonomia didattica, organizzativa e di ricerca e sviluppo in costante raccordo con i sistemi produttivi del territorio.

Gli aspetti tecnologici e tecnici sono presenti fin dal primo biennio ove, attraverso l’apprendimento dei saperi-chiave, acquisiti soprattutto attraverso l’attività di laboratorio,

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esplicano una funzione orientativa. Nel secondo biennio, le discipline di indirizzo assumono connotazioni specifiche in una dimensione politecnica, con l’obiettivo di far raggiungere agli studenti, nel quinto anno, una adeguata competenza professionale di settore, idonea anche per la prosecuzione degli studi a livello terziario con particolare riferimento all’esercizio delle professioni tecniche. Il secondo biennio e il quinto anno costituiscono, quindi, un percorso unitario per accompagnare e sostenere le scelte dello studente nella costruzione progressiva del suo progetto di vita, di studio e di lavoro.

Le metodologie sono finalizzate a valorizzare il metodo scientifico e il pensiero operativo; analizzare e risolvere problemi; educare al lavoro cooperativo per progetti; orientare a gestire processi in contesti organizzati. Le metodologie educano, inoltre, all’uso di modelli di simulazione e di linguaggi specifici, strumenti essenziali per far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento attesi a conclusione del quinquennio. Tali metodologie richiedono un sistematico ricorso alla didattica di laboratorio, in modo rispondente agli obiettivi, ai contenuti dell’apprendimento e alle esigenze degli studenti, per consentire loro di cogliere concretamente l’interdipendenza tra scienza, tecnologia e dimensione operativa della conoscenza .

Gli stage, i tirocini e l’alternanza scuola/lavoro sono strumenti didattici fondamentali per far conseguire agli studenti i risultati di apprendimento attesi e attivare un proficuo collegamento con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato ed il privato sociale.

Gli istituti tecnici possono dotarsi, nell’ambito della loro autonomia, di strutture innovative, quali i dipartimenti e il comitato tecnico-scientifico, per rendere l’organizzazione funzionale al raggiungimento degli obiettivi che connotano la loro identità culturale.

Gli istituti tecnici per il settore tecnologico sono dotati di ufficio tecnico.

Gli istituti attivano modalità per la costante autovalutazione dei risultati conseguiti, con riferimento agli indicatori stabiliti a livello nazionale secondo quanto previsto all’articolo 8, comma 2 , lettera c) del presente regolamento.

Ai fini di cui sopra possono avvalersi anche della collaborazione di esperti del mondo del lavoro e delle professioni.

ALLEGATO C INDIRIZZI, PROFILI, QUADRI ORARI E RISULTATI DI APPRENDIMENTO

DEL SETTORE TECNOLOGICO (NUOVO ORDINAMENTO) Il profilo educativo, culturale e professionale dello studente di cui all’allegato A), costituisce il

riferimento per tutti gli indirizzi del settore tecnologico, che sono così strutturati:

AREA DI ISTRUZIONE GENERALE RISULTATI DI APPRENDIMENTO DEGLI INSEGNAMENTI COMUNI AGLI INDIRIZZI DEL SETTORE TECNOLOGICO

A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento descritti nei punti 2.1 e 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze: Valutare fatti ed orientare i propri comportamenti in base ad un sistema di valori coerenti con i

principi della Costituzione e con le carte internazionali dei diritti umani. Utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze

comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici.

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Stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia in prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro.

Utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni, ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento permanente.

Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo.

Riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione.

Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.

Padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER).

Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea e l’importanza che riveste la pratica dell’attività motorio-sportiva per il benessere individuale e collettivo.

Utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative.

Utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e algoritmici per affrontare situazioni problematiche, elaborando opportune soluzioni.

Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per interpretare dati.

Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare.

Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio.

Utilizzare i principali concetti relativi all'economia e all'organizzazione dei processi produttivi e dei servizi.

Correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze, delle tecnologie e delle tecniche negli specifici campi professionali di riferimento.

Identificare e applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti. Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni

professionali. Individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per

intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento.

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ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DI AREA GENERALE COMUNI AGLI INDIRIZZI DEL SETTORE TECNOLOGICO

(NUOVO ORDINAMENTO)

Quadro orario

Ore settimanali per anno di corso

2° biennio 5° anno

1° biennio Secondo biennio e quinto anno costituiscono un

percorso unitario

Discipline

I anno

Lingua e letteratura italiana 4

Lingua Inglese 3

Storia 2

Matematica 4

Diritto ed Economia 2

Scienze Integrate (Scienze della Terra e Biologia)

2

Scienze motorie e sportive 2

Religione Cattolica o attività alternative 1

Totale ore settimanali di attività

e insegnamenti generali 20

Gli istituti tecnici del settore tecnologico possono prevedere, nel piano dell’offerta formativa, attività e insegnamenti facoltativi di ulteriori lingue straniere nei limiti del contingente di organico loro assegnato ovvero con l’utilizzo di risorse comunque disponibili per il potenziamento dell’offerta formativa.

C2 – indirizzo “Trasporti e Logistica” - Profilo (nuovo ordinamento)

Il Diplomato in “Trasporti e Logistica”: ha competenze tecniche specifiche e metodi di lavoro funzionali allo svolgimento delle attività

inerenti la progettazione, la realizzazione, il mantenimento in efficienza dei mezzi e degli impianti relativi, nonché l’organizzazione di servizi logistici;

opera nell’ambito dell’area Logistica, nel campo delle infrastrutture, delle modalità di gestione del traffico e relativa assistenza, delle procedure di spostamento e trasporto, della conduzione del mezzo in rapporto alla tipologia d’interesse, della gestione dell’impresa di trasporti e della logistica nelle sue diverse componenti: corrieri, vettori, operatori di nodo e intermediari logistici;

possiede una cultura sistemica ed è in grado di attivarsi in ciascuno dei segmenti operativi del settore in cui è orientato e di quelli collaterali.

E’ in grado di: integrare le conoscenze fondamentali relative alle tipologie, strutture e componenti dei mezzi,

allo scopo di garantire il mantenimento delle condizioni di esercizio richieste dalle norme vigenti in materia di trasporto;

intervenire autonomamente nel controllo, nelle regolazioni e riparazioni dei sistemi di bordo; collaborare nella pianificazione e nell’organizzazione dei servizi;

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applicare le tecnologie per l’ammodernamento dei processi produttivi, rispetto ai quali è in grado di contribuire all’innovazione e all’adeguamento tecnologico e organizzativo dell’impresa;

agire, relativamente alle tipologie di intervento, nell’applicazione delle normative nazionali, comunitarie ed internazionali per la sicurezza dei mezzi, del trasporto delle merci, dei servizi e del lavoro;

collaborare nella valutazione di impatto ambientale, nella salvaguardia dell’ambiente e nell’utilizzazione razionale dell’energia.

Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Costruzione del mezzo”, “Conduzione del mezzo” e “Logistica”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. L’articolazione “Costruzione del mezzo” riguarda la costruzione e la manutenzione del mezzo: aereo, navale e terrestre e l’acquisizione delle professionalità nel campo delle certificazioni d'idoneità all’impiego dei mezzi medesimi. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’articolazione consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze:

1. Identificare, descrivere e comparare tipologie e funzioni dei vari mezzi e sistemi di trasporto. 2. Gestire il funzionamento di uno specifico mezzo di trasporto e intervenire nelle fasi di

progettazione, costruzione e manutenzione dei suoi diversi componenti. 3. Mantenere in efficienza il mezzo di trasporto e gli impianti relativi. 4. Gestire e mantenere in efficienza i sistemi, gli strumenti e le attrezzature per il carico e lo

scarico dei passeggeri e delle merci, anche in situazioni di emergenza. 5. Gestire la riparazione dei diversi apparati del mezzo pianificandone il controllo e la regolazione. 6. Valutare l’impatto ambientale per un corretto uso delle risorse e delle tecnologie. 7. Gestire le attività affidate seguendo le procedure del sistema qualità, nel rispetto delle normative

di sicurezza. L’articolazione “Conduzione del Mezzo” riguarda l’approfondimento delle problematiche relative alla conduzione ed all’esercizio del mezzo di trasporto: aereo, marittimo e terrestre. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’articolazione consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze:

1. Identificare, descrivere e comparare le tipologie e funzioni dei vari mezzi e sistemi di trasporto. 2. Controllare e gestire il funzionamento dei diversi componenti di uno specifico mezzo di

trasporto e intervenire in fase di programmazione della manutenzione. 3. Interagire con i sistemi di assistenza, sorveglianza e monitoraggio del traffico e relative

comunicazioni nei vari tipi di trasporto. 4. Gestire in modo appropriato gli spazi a bordo e organizzare e i servizi di carico e scarico, di

sistemazione delle merci e dei passeggeri. 5. Gestire l’attività di trasporto tenendo conto delle interazioni con l’ambiente esterno (fisico e

delle condizioni meteorologiche) in cui viene espletata. 6. Organizzare il trasporto in relazione alle motivazioni del viaggio ed alla sicurezza degli

spostamenti. 7. Cooperare nelle attività di piattaforma per la gestione delle merci, dei servizi tecnici e dei flussi

passeggeri in partenza ed in arrivo. 8. Operare nel sistema qualità nel rispetto delle normative sulla sicurezza.

L’articolazione “Logistica” riguarda l’approfondimento delle problematiche relative alla gestione, al controllo degli aspetti organizzativi del trasporto: aereo, marittimo e terrestre, anche al fine di valorizzare l’acquisizione di idonee professionalità nell’interrelazione fra le diverse componenti. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’articolazione consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze:

1. Gestire tipologie e funzioni dei vari mezzi e sistemi di trasporto. 2. Gestire il funzionamento dei vari insiemi di uno specifico mezzo di trasporto. 3. Utilizzare i sistemi di assistenza, monitoraggio e comunicazione nei vari tipi di trasporto. 4. Gestire in modo appropriato gli spazi a bordo e organizzare i servizi di carico e scarico, di

sistemazione delle merci e dei passeggeri.

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5. Gestire l’attività di trasporto tenendo conto delle interazioni con l’ambiente esterno (fisico e delle condizioni meteorologiche) in cui viene espletata.

6. Organizzare la spedizione in rapporto alle motivazioni del viaggio ed alla sicurezza degli spostamenti.

7. Sovrintendere ai servizi di piattaforma per la gestione delle merci e dei flussi passeggeri in partenza ed in arrivo.

8. Operare nel sistema qualità nel rispetto delle normative di sicurezza.

Quadro orario ”TRASPORTI E LOGISTICA” – ARTICOLAZIONE “CONDUZIONE DEL MEZZO”

- ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI – (NUOVO ORDINAMENTO)

Ore settimanali per anno di corso

2° biennio 5° anno

1° biennio Secondo biennio e quinto anno costituiscono un

percorso unitario

Discipline

I anno

Scienze Integrate (Fisica) 3

Attività di laboratorio di fisica 2*

Scienze Integrate (Chimica) 3

Attività di laboratorio di chimica 2*

Tecnologie e Tecniche di rappresentazione grafica

3

Attività di laboratorio di Tecnologie e Tecniche

di rappresentazione grafica 2*

Tecnologie informatiche 3

Attività di laboratorio di tecnologie informatiche

2*

Totale ore settimanali di attività

e insegnamenti obbligatori 12

Totale ore settimanali in compresenza

(attività di laboratorio) 8*

Totale ore complessive settimanali

(insegnamenti generali e obbligatori) 32

* L’attività didattica di laboratorio caratterizza gli insegnamenti dell’area di indirizzo dei percorsi degli istituti tecnici; le ore indicate con asterisco sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, possono programmare le ore di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte-ore. ** I risultati di apprendimento della disciplina denominata “Scienze e tecnologie applicate”, compresa fra gli insegnamenti di indirizzo del primo biennio, si riferiscono all’insegnamento che caratterizza, per il maggior numero di ore, il successivo triennio. Per quanto concerne l’articolazione delle cattedre, si rinvia all’articolo 8, comma 2, lettera a). *** Se l’articolazione “Costruzione del mezzo” è riferita agli insegnamenti relativi agli apparati e impianti marittimi, il monte ore previsto per “Scienza della navigazione, struttura e costruzione del mezzo” è di 99 ore nel secondo biennio e 132 nell’ultimo anno; il monte ore per “Meccanica e macchine” è di 165 ore nel secondo biennio e 264 nell’ultimo anno.

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Gli studi del vecchio ordinamento sono divisi in un triennio inferiore, comune ai due diversi indirizzi, e in due bienni superiori di specializzazione. IL TRIENNIO COMUNE del vecchio ordinamento continuerà per le classi seconde e terze ed ha la funzione di:

fornire un’ampia formazione culturale attraverso le discipline dell’area umanistica;

sviluppare le capacità di analisi e di ricerca con esperienze laboratoriali attraverso gli insegnamenti scientifici che, pur mantenendo il loro rigore formale, risultano essere adeguati alle capacità di apprendimento delle diverse fasce di età;

Quadro orario triennio unico (vecchio ordinamento)

Ore settimanali per anno di corso Discipline

II anno III anno

Lettere Italiane 4 3

Storia ed educazione civica 2 2

Geografia commerciale 2 2

Diritto ed economia 2 2

Lingua inglese 4(1) 3(1)

Matematica 4 3

Chimica e laboratorio 3(2) =

Fisica e laboratorio 3(2) =

Disegno tecnico 2 =

Esercitazioni marinaresche 3 =

Elettrotecnica e laboratorio = 4(2)

Chimica ambientale = 3(2)

Macchine = 3(2)

Struttura della nave e navigazione = 4(2)

Educazione fisica 2 2

Religione/attività alternative 1 1

Totale ore settimanali 32(5) 32(9)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

IL BIENNIO DI SPECIALIZZAZIONE: TRASPORTO MARITTIMO Le abilità che lo studente deve acquisire al termine del quinquennio di studi del Perito per il Trasporto Marittimo sono: sviluppo adeguato delle capacità di apprendimento ed acquisizione di una solida

formazione generale con capacità di comprensione di opere letterarie, del pensiero scientifico, giuridico ed economico della realtà culturale e sociale nel suo sviluppo storico;

conoscenza della lingua inglese sia nell’aspetto comunicativo-relazionale generale che nella microlingua specialistica del “sea speak”;

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conoscenza dei grandi problemi politici e sociali degli scambi internazionali con particolare riguardo all’organizzazione delle rotte marittime, delle aree litoranee e dei collegamenti multimodali;

conoscenze delle principali norme giuridiche ed amministrative dei trasporti marittimi; conoscenze della gestione della impresa dei trasporti nelle sue varie componenti e

interconnessioni; conoscenza dei fondamenti scientifici e degli aspetti tecnici della navigazione, della

manovra e delle operazioni di carico e scarico, dei movimenti della nave ed acquisizione di idonea attività operativa;

capacità di organizzare i servizi di bordo; conoscenza di gestione automatica degli impianti di propulsione e dei servizi tecnici di

bordo; conoscenza della struttura e delle proprietà dei prodotti chimici e industriali; conoscenza delle norme e dell’organizzazione dei servizi per la salvaguardia

dell’ambiente in generale e marino in particolare.

Quadro orario indirizzo Trasporto Marittimo (vecchio ordinamento) Ore settimanali per anno di corso

Discipline IV anno V anno

Religione / Attività alternativa 1 1

Lingua Italiana 3 3

Storia 2 2

Diritto marittimo 3 =

Lingua Inglese 3 3

Matematica 3 3

Economia dei trasporti 3 3

Elettrotecnica ed Elettronica 3(2) 4(2)

Controlli ed Automazione = 3(2)

Navigazione 5(2) 6(2)

Meteorologia ed Oceanografia 2(1) 3(2)

Teoria e tecnica dei Trasporti Marittimi 2 3

Educazione fisica 2 2

Totale ore settimanali 32(5) 36(8)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio). Al Perito per il Trasporto Marittimo, corrispondente al titolo di Aspirante al Comando di Navi Mercantili, al termine del corso di studi, sono aperti i seguenti sbocchi professionali: strutture di trasporto portuali, aeroportuali ed intermodali; organizzazione e gestione delle aziende delle agenzie di trasporto e spedizione; gestione dei sistemi informatici e telematici delle strutture del trasporto marittimo; protezione della fascia costiera dall’inquinamento e monitoraggio dell’ambiente marino

e terrestre; organizzazione e gestione dello sfruttamento e della commercializzazione delle risorse

marine;

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Ufficiale della Marina Mercantile; libera professione come perito nel settore del trasporto marittimo.

IL BIENNIO DI SPECIALIZZAZIONE: APPARATI ED IMPIANTI MARITTIMI

Le abilità che lo studente deve acquisire al termine del quinquennio di studi del Perito per gli Apparati ed Impianti Marittimi sono: sviluppo adeguato delle capacità di apprendimento ed acquisizione di una salda

formazione generale con capacità di comprensione di opere letterarie, del pensiero scientifico ed della realtà culturale e sociale nel suo sviluppo storico;

conoscenza dei fondamenti dell’elettronica, informatica, automazione; conoscenza della lingua inglese sia nell’aspetto comunicativo-relazionale generale che

nella microlingua specialistica del “sea speak”; conoscenza dei principi fondamentali e degli aspetti costruttivi e di funzionamento degli

impianti motori navali e di tutti gli apparati termici, meccanici, elettrici e fluidodinamici;

conoscenze delle norme tecniche per la salvaguardia e il recupero dell’ambiente.

Quadro orario indirizzo Apparati ed Impianti Marittimi (vecchio ordinamento)

Ore settimanali per anno di corso Discipline

IV anno V anno

Religione / Attività alternativa 1 1

Lingua Italiana 3 3

Storia 2 2

Lingua Inglese 3 3

Matematica 3 3

Elettrotecnica ed Elettronica 5(2) 4(2)

Controlli ed Automazione = 3(2)

Tecnologia meccanica 3(2) =

Macchine e disegno 5(2) 6(2)

Impianti tecnici e disegno 5(2) 5(2)

Teoria e sicurezza della nave = 4

Educazione fisica 2 2

Totale ore settimanali 32(8) 36(8)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

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L'ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE Nell’anno scolastico 2009/2010 è stato inaugurato il nuovo Istituto dell’ITIS “E. Fermi”, un

plesso Polivalente ubicato nella parte Nord della città in via D. Camarda (Tel. 331 6987904)

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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE – E. FERMI

La nuovissima struttura presenta spazi molto ampi e luminosi, con laboratori attrezzati e

all’avanguardia, che permettono agli studenti di svolgere le attività nel modo più confortevole

possibile. Anche esternamente si presenta ben curata, con aiuole in fiore e zone adibite al

parcheggio comode e spaziose.

L’I.T.I.S. "E. FERMI", sorto nel 1973 come sezione staccata dell'Istituto "S. Altamura" di

Foggia, ha poi acquisito l'autonomia giuridica nell'anno scolastico 1977/78, in seguito alla

riforma di riordino degli istituti tecnici con 16 classi, 266 alunni e un indirizzo di studio in

"Meccanica".

Nell'anno scolastico 1995/96 ha attivato il progetto "SIRIO", un corso di istruzione serale per

studenti lavoratori.

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Attualmente l'Istituto comprende 15 classi mattutine e 5 serali per un totale di circa 450

alunni, iscritti a tre corsi di specializzazione, del vecchio ordinamento, in:

“ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI”

“MECCANICA”

“TESSILE PER CONFEZIONE INDUSTRIALE”

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Vista satellitare della nuova sede dell’I.T.I.S. “E. FERMI” evidenziata in rosso.

I.T.I.S. “E. FERMI”

Stralcio della pianta della città con la nuova sede dell’istituto evidenziata in rosso.

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Dal 1° settembre 2010 il percorso dell’Istituto Tecnico Industriale confluisce nel settore tecnologico indirizzi:

“ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA”

“MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA”

“SISTEMA MODA”

ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DI AREA GENERALE COMUNI AGLI

DEL SETTORE TECNOLOGICO (NUOVO ORDINAMENTO)

ALLEGATO A

Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per gli Istituti Tecnici

1. Premessa

I percorsi degli Istituti Tecnici sono parte integrante del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, come modificato dall’articolo 13 della legge 2 aprile 2007, n. 40.

Gli Istituti Tecnici costituiscono un’articolazione dell’istruzione tecnica e professionale dotata di una propria identità culturale, che fa riferimento al profilo educativo, culturale e professionale dello studente, a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto legislativo n. 226/05.

2. Il profilo culturale, educativo e professionale degli Istituti Tecnici

L’identità degli istituti tecnici è connotata da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea. Costruita attraverso lo studio, l’approfondimento, l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, tale identità è espressa da un numero limitato di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese.

I percorsi degli istituti tecnici si articolano in un'area di istruzione generale comune e in aree di indirizzo. I risultati di apprendimento di cui ai punti 2.1, 2.2 e 2.3 e agli allegati B) e C) costituiscono il riferimento per le linee guida nazionali di cui all’articolo 8, comma 3, del presente regolamento, definite a sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche. Le linee guida comprendono altresì l’articolazione in competenze, abilità e conoscenze dei risultati di apprendimento, anche con riferimento al Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (European Qualifications Framework-EQF).

L’area di istruzione generale ha l’obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione: asse dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Le aree di indirizzo hanno l’obiettivo di far acquisire agli studenti sia conoscenze teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita, di studio e di lavoro sia abilità cognitive idonee per risolvere problemi, sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni

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continue, assumere progressivamente anche responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti.

Le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza e Costituzione” di cui all’art. 1 del decreto legge 1 settembre 2008 n. 137 convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008 n. 169, coinvolgono tutti gli ambiti disciplinari e si sviluppano, in particolare, in quelli di interesse storico-sociale e giuridico-economico.

I risultati di apprendimento attesi a conclusione del percorso quinquennale consentono agli studenti di inserirsi direttamente nel mondo del lavoro, di accedere all’università, al sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore nonché ai percorsi di studio e di lavoro previsti per l’accesso agli albi delle professioni tecniche secondo le norme vigenti in materia.

2.1 Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi

A conclusione dei percorsi degli istituti tecnici, gli studenti - attraverso lo studio, le esperienze operative di laboratorio e in contesti reali, la disponibilità al confronto e al lavoro cooperativo, la valorizzazione della loro creatività ed autonomia – sono in grado di:

− agire in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione, a partire dai quali saper valutare fatti e ispirare i propri comportamenti personali e sociali;

− utilizzare gli strumenti culturali e metodologici acquisiti per porsi con atteggiamento

razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni e ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento permanente;

− padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici;

− riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura, delle arti e orientarsi agevolmente fra testi e autori fondamentali, con riferimento sopratutto a tematiche di tipo scientifico, tecnologico ed economico;

− riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali, dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo;

− stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro;

− utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro;

− riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione;

− individuare ed utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete;

− riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea ed esercitare in modo efficace la pratica sportiva per il benessere individuale e collettivo;

− collocare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche in una dimensione storico-culturale ed etica, nella consapevolezza della storicità dei saperi;

− utilizzare modelli appropriati per investigare su fenomeni e interpretare dati sperimentali; − riconoscere, nei diversi campi disciplinari studiati, i criteri scientifici di affidabilità delle

conoscenze e delle conclusioni che vi afferiscono;

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− padroneggiare il linguaggio formale e i procedimenti dimostrativi della matematica; possedere gli strumenti matematici, statistici e del calcolo delle probabilità necessari per la comprensione delle discipline scientifiche e per poter operare nel campo delle scienze applicate;

− collocare il pensiero matematico e scientifico nei grandi temi dello sviluppo della storia delle idee, della cultura, delle scoperte scientifiche e delle invenzioni tecnologiche;

− utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare;

− padroneggiare l’uso di strumenti tecnologici con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio;

− utilizzare, in contesti di ricerca applicata, procedure e tecniche per trovare soluzioni innovative e migliorative, in relazione ai campi di propria competenza;

− cogliere l’importanza dell’orientamento al risultato, del lavoro per obiettivi e della necessità di assumere responsabilità nel rispetto dell’etica e della deontologia professionale;

− saper interpretare il proprio autonomo ruolo nel lavoro di gruppo; − analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo

sviluppo dei saperi e dei valori, al cambiamento delle condizioni di vita e dei modi di fruizione culturale;

− essere consapevole del valore sociale della propria attività, partecipando attivamente alla vita civile e culturale a livello locale, nazionale e comunitario.

2.3 Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore tecnologico

Il profilo del settore tecnologico si caratterizza per la cultura tecnico-scientifica e tecnologica in ambiti ove interviene permanentemente l’innovazione dei processi, dei prodotti e dei servizi, delle metodologie di progettazione e di organizzazione.

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, sono in grado di:

− individuare le interdipendenze tra scienza, economia e tecnologia e le conseguenti modificazioni intervenute, nel corso della storia, nei settori di riferimento e nei diversi contesti, locali e globali;

− orientarsi nelle dinamiche dello sviluppo scientifico e tecnologico, anche con l’utilizzo di appropriate tecniche di indagine;

− utilizzare le tecnologie specifiche dei vari indirizzi; − orientarsi nella normativa che disciplina i processi produttivi del settore di riferimento,

con particolare attenzione sia alla sicurezza sui luoghi di vita e di lavoro sia alla tutela dell’ambiente e del territorio;

− intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, dall’ideazione alla realizzazione del prodotto, per la parte di propria competenza, utilizzando gli strumenti di progettazione, documentazione e controllo;

− riconoscere e applicare i principi dell’organizzazione, della gestione e del controllo dei diversi processi produttivi;

− analizzare criticamente il contributo apportato dalla scienza e dalla tecnologia allo sviluppo dei saperi e al cambiamento delle condizioni di vita;

− riconoscere le implicazioni etiche, sociali, scientifiche, produttive, economiche e ambientali dell’innovazione tecnologica e delle sue applicazioni industriali;

− riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza e qualità nella propria attività lavorativa.

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2.4 Strumenti organizzativi e metodologici

I percorsi degli istituti tecnici sono caratterizzati da spazi crescenti di flessibilità, dal primo biennio al quinto anno, funzionali agli indirizzi, per corrispondere alle esigenze poste dall’innovazione tecnologica e dai fabbisogni espressi dal mondo del lavoro e delle professioni, nonché alle vocazioni del territorio. A questo fine, gli istituti tecnici organizzano specifiche attività formative nell’ambito della loro autonomia didattica, organizzativa e di ricerca e sviluppo in costante raccordo con i sistemi produttivi del territorio.

Gli aspetti tecnologici e tecnici sono presenti fin dal primo biennio ove, attraverso l’apprendimento dei saperi-chiave, acquisiti soprattutto attraverso l’attività di laboratorio, esplicano una funzione orientativa. Nel secondo biennio, le discipline di indirizzo assumono connotazioni specifiche in una dimensione politecnica, con l’obiettivo di far raggiungere agli studenti, nel quinto anno, una adeguata competenza professionale di settore, idonea anche per la prosecuzione degli studi a livello terziario con particolare riferimento all’esercizio delle professioni tecniche. Il secondo biennio e il quinto anno costituiscono, quindi, un percorso unitario per accompagnare e sostenere le scelte dello studente nella costruzione progressiva del suo progetto di vita, di studio e di lavoro.

Le metodologie sono finalizzate a valorizzare il metodo scientifico e il pensiero operativo; analizzare e risolvere problemi; educare al lavoro cooperativo per progetti; orientare a gestire processi in contesti organizzati. Le metodologie educano, inoltre, all’uso di modelli di simulazione e di linguaggi specifici, strumenti essenziali per far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento attesi a conclusione del quinquennio. Tali metodologie richiedono un sistematico ricorso alla didattica di laboratorio, in modo rispondente agli obiettivi, ai contenuti dell’apprendimento e alle esigenze degli studenti, per consentire loro di cogliere concretamente l’interdipendenza tra scienza, tecnologia e dimensione operativa della conoscenza .

Gli stage, i tirocini e l’alternanza scuola/lavoro sono strumenti didattici fondamentali per far conseguire agli studenti i risultati di apprendimento attesi e attivare un proficuo collegamento con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato ed il privato sociale.

Gli istituti tecnici possono dotarsi, nell’ambito della loro autonomia, di strutture innovative, quali i dipartimenti e il comitato tecnico-scientifico, per rendere l’organizzazione funzionale al raggiungimento degli obiettivi che connotano la loro identità culturale.

Gli istituti tecnici per il settore tecnologico sono dotati di ufficio tecnico.

Gli istituti attivano modalità per la costante autovalutazione dei risultati conseguiti, con riferimento agli indicatori stabiliti a livello nazionale secondo quanto previsto all’articolo 8, comma 2 , lettera c) del presente regolamento.

Ai fini di cui sopra possono avvalersi anche della collaborazione di esperti del mondo del lavoro e delle professioni.

ALLEGATO C INDIRIZZI, PROFILI, QUADRI ORARI E RISULTATI DI APPRENDIMENTO

DEL SETTORE TECNOLOGICO (NUOVO ORDINAMENTO) Il profilo educativo, culturale e professionale dello studente di cui all’allegato A), costituisce il

riferimento per tutti gli indirizzi del settore tecnologico, che sono così strutturati:

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AREA DI ISTRUZIONE GENERALE RISULTATI DI APPRENDIMENTO DEGLI INSEGNAMENTI COMUNI AGLI INDIRIZZI DEL SETTORE TECNOLOGICO

A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato consegue i risultati di apprendimento descritti nei punti 2.1 e 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze: Valutare fatti ed orientare i propri comportamenti in base ad un sistema di valori coerenti con i

principi della Costituzione e con le carte internazionali dei diritti umani. Utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze

comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici. Stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia in

prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro. Utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale, critico e

responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni, ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento permanente.

Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo.

Riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione.

Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.

Padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER).

Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea e l’importanza che riveste la pratica dell’attività motorio-sportiva per il benessere individuale e collettivo.

Utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative.

Utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e algoritmici per affrontare situazioni problematiche, elaborando opportune soluzioni.

Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per interpretare dati.

Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare.

Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio.

Utilizzare i principali concetti relativi all'economia e all'organizzazione dei processi produttivi e dei servizi.

Correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze, delle tecnologie e delle tecniche negli specifici campi professionali di riferimento.

Identificare e applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti. Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni

professionali. Individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per

intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento.

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ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI DI AREA GENERALE COMUNI AGLI INDIRIZZI DEL SETTORE TECNOLOGICO

(NUOVO ORDINAMENTO)

Quadro orario

Ore settimanali per anno di corso

2° biennio 5° anno

1° biennio Secondo biennio e quinto anno costituiscono un

percorso unitario

Discipline

I anno

Lingua e letteratura italiana 4

Lingua Inglese 3

Storia 2

Matematica 4

Diritto ed Economia 2

Scienze Integrate (Scienze della Terra e Biologia)

2

Scienze motorie e sportive 2

Religione Cattolica o attività alternative 1

Totale ore settimanali di attività

e insegnamenti generali 20

Gli istituti tecnici del settore tecnologico possono prevedere, nel piano dell’offerta formativa, attività e insegnamenti facoltativi di ulteriori lingue straniere nei limiti del contingente di organico loro assegnato ovvero con l’utilizzo di risorse comunque disponibili per il potenziamento dell’offerta formativa.

C3 – indirizzo “Elettronica ed Elettrotecnica” - Profilo

(nuovo ordinamento)

Il Diplomato in “Elettronica ed Elettrotecnica”: ha competenze specifiche nel campo dei materiali e delle tecnologie costruttive dei sistemi

elettrici, elettronici e delle macchine elettriche, della generazione, elaborazione e trasmissione dei segnali elettrici ed elettronici, dei sistemi per la generazione, conversione e trasporto dell’energia elettrica e dei relativi impianti di distribuzione;

nei contesti produttivi d’interesse, collabora nella progettazione, costruzione e collaudo di sistemi elettrici ed elettronici, di impianti elettrici e sistemi di automazione.

È grado di: operare nell’organizzazione dei servizi e nell’esercizio di sistemi elettrici ed elettronici

complessi; sviluppare e utilizzare sistemi di acquisizione dati, dispositivi, circuiti, apparecchi e apparati

elettronici; utilizzare le tecniche di controllo e interfaccia mediante software dedicato; integrare conoscenze di elettrotecnica, di elettronica e di informatica per intervenire

nell’automazione industriale e nel controllo dei processi produttivi, rispetto ai quali è in grado di

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contribuire all’innovazione e all’adeguamento tecnologico delle imprese relativamente alle tipologie di produzione;

intervenire nei processi di conversione dell’energia elettrica, anche di fonti alternative, e del loro controllo, per ottimizzare il consumo energetico e adeguare gli impianti e i dispositivi alle normative sulla sicurezza;

nell’ambito delle normative vigenti, collaborare al mantenimento della sicurezza sul lavoro e nella tutela ambientale, contribuendo al miglioramento della qualità dei prodotti e dell’organizzazione produttiva delle aziende.

Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Elettronica”, “Elettrotecnica” e “Automazione”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. In particolare, sempre con riferimento a specifici settori di impiego e nel rispetto delle relative normative tecniche, viene approfondita nell’articolazione “Elettronica” la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi e circuiti elettronici; nell’articolazione “Elettrotecnica” la progettazione, realizzazione e gestione di impianti elettrici civili e industriali e, nell’articolazione “Automazione”, la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi di controllo. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Elettronica ed elettrotecnica” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze:

1. Applicare nello studio e nella progettazione di impianti e di apparecchiature elettriche ed elettroniche i procedimenti dell’elettrotecnica e dell’elettronica.

2. Utilizzare la strumentazione di laboratorio e di settore e applicare i metodi di misura per effettuare verifiche, controlli e collaudi.

3. Analizzare tipologie e caratteristiche tecniche delle macchine elettriche e delle apparecchiature elettroniche, con riferimento ai criteri di scelta per la loro utilizzazione e interfacciamento.

4. Gestire progetti. 5. Gestire processi produttivi correlati a funzioni aziendali. 6. Utilizzare linguaggi di programmazione, di diversi livelli, riferiti ad ambiti specifici di

applicazione. 7. Analizzare il funzionamento, progettare e implementare sistemi automatici.

In relazione alle articolazioni: ”Elettronica”, “Elettrotecnica” ed “Automazione”, le competenze di cui sopra sono differentemente sviluppate e opportunamente integrate in coerenza con la peculiarità del percorso di riferimento.

C1 – indirizzo “Meccanica, meccatronica ed energia” - Profilo

(nuovo ordinamento) Il Diplomato in Meccanica, Meccatronica ed Energia: ha competenze specifiche nel campo dei materiali, nella loro scelta, nei loro trattamenti e

lavorazioni; inoltre, ha competenze sulle macchine e sui dispositivi utilizzati nelle industrie manifatturiere, agrarie, dei trasporti e dei servizi nei diversi contesti economici.

Nelle attività produttive d’interesse, egli collabora nella progettazione, costruzione e collaudo dei dispositivi e dei prodotti, nella realizzazione dei relativi processi produttivi; interviene nella manutenzione ordinaria e nell’esercizio di sistemi meccanici ed elettromeccanici complessi; è in grado di dimensionare, installare e gestire semplici impianti industriali.

È in grado di: integrare le conoscenze di meccanica, di elettrotecnica, elettronica e dei sistemi informatici

dedicati con le nozioni di base di fisica e chimica, economia e organizzazione; interviene nell’automazione industriale e nel controllo e conduzione dei processi, rispetto ai quali è in grado di contribuire all’innovazione, all’adeguamento tecnologico e organizzativo delle imprese, per il miglioramento della qualità ed economicità dei prodotti; elabora cicli di lavorazione, analizzandone e valutandone i costi;

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intervenire, relativamente alle tipologie di produzione, nei processi di conversione, gestione ed utilizzo dell’energia e del loro controllo, per ottimizzare il consumo energetico nel rispetto delle normative sulla tutela dell’ambiente;

agire autonomamente, nell’ambito delle normative vigenti, ai fini della sicurezza sul lavoro e della tutela ambientale;

pianificare la produzione e la certificazione degli apparati progettati, documentando il lavoro svolto, valutando i risultati conseguiti, redigendo istruzioni tecniche e manuali d’uso.

Nell’articolazione “Meccanica e meccatronica” sono approfondite, nei diversi contesti produttivi, le tematiche generali connesse alla progettazione, realizzazione e gestione di apparati e sistemi e alla relativa organizzazione del lavoro. Nell’articolazione “Energia” sono approfondite, in particolare, le specifiche problematiche collegate alla conversione e utilizzazione dell’energia, ai relativi sistemi tecnici e alle normative per la sicurezza e la tutela dell’ambiente. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Meccanica, meccatronica ed energia” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze:

1. Individuare le proprietà dei materiali in relazione all’impiego, ai processi produttivi e ai trattamenti.

2. Misurare, elaborare e valutare grandezze e caratteristiche tecniche con opportuna strumentazione.

3. Organizzare il processo produttivo contribuendo a definire le modalità di realizzazione, di controllo e collaudo del prodotto.

4. Documentare e seguire i processi di industrializzazione. 5. Progettare strutture apparati e sistemi, applicando anche modelli matematici, e analizzarne le

risposte alle sollecitazioni meccaniche, termiche, elettriche e di altra natura. 6. Progettare, assemblare, collaudare e predisporre la manutenzione di componenti, di macchine e

di sistemi termotecnici di varia natura. 7. Organizzare e gestire processi di manutenzione per i principali apparati dei sistemi di trasporto,

nel rispetto delle relative procedure. 8. Definire, classificare e programmare sistemi di automazione integrata e robotica applicata ai

processi produttivi. 9. Gestire ed innovare processi correlati a funzioni aziendali. 10. Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai sistemi aziendali della qualità e

della sicurezza. In relazione alle articolazioni: ”Meccanica e meccatronica” ed “Energia”, le competenze di cui sopra sono differentemente sviluppate e opportunamente integrate in coerenza con la peculiarità del percorso di riferimento.

C7 – indirizzo “Sistema Moda” - Profilo

(nuovo ordinamento)

Il Diplomato nell’Indirizzo “Sistema Moda”: ha competenze specifiche nell’ambito delle diverse realtà ideativo-creative, progettuali,

produttive e di marketing del settore tessile, abbigliamento, calzatura, accessori e moda; integra la sua preparazione con competenze trasversali di filiera che gli consentono sensibilità e

capacità di lettura delle problematiche dell’area sistema-moda. E’ in grado di: assumere, nei diversi contesti d’impiego e con riferimento alle specifiche esigenze, ruoli e

funzioni di ideazione, progettazione e produzione di filati, tessuti, confezioni, calzature e

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accessori, di organizzazione, gestione e controllo della qualità delle materie prime e dei prodotti finiti;

intervenire, relativamente alle diverse tipologie di processi produttivi, nella gestione e nel controllo degli stessi per migliorare qualità e sicurezza dei prodotti;

agire, relativamente alle strategie aziendali, in termini di individuazione di strategie innovative di processo, di prodotto e di marketing;

contribuire all’innovazione creativa, produttiva e organizzativa delle aziende del settore moda; collaborare nella pianificazione delle attività aziendali.

Nell’’indirizzo sono previste le articolazioni “Tessile, abbigliamento e moda” e “Calzature e moda”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. Nell’articolazione “Tessile, abbigliamento e moda”, si acquisiscono le competenze che caratterizzano il profilo professionale in relazione alle materie prime, ai prodotti e processi per la realizzazione di tessuti tradizionali e innovativi e di accessori moda. Nell’articolazione “Calzature moda”, in relazione alle materie prime, ai prodotti e processi per la realizzazione di calzature e di accessori moda. A conclusione del percorso quinquennale, Il Diplomato nell’indirizzo “Sistema moda” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A, di seguito specificati in termini di competenze:

1. Astrarre topos letterari e/o artistici per ideare messaggi moda. 2. Produrre testi argomentativi aventi come target riviste di settore. 3. Analizzare gli sviluppi della storia della moda nel ventesimo secolo. 4. Individuare i processi della filiera d’interesse e identificare i prodotti intermedi e finali dei suoi

segmenti, definendone le specifiche. 5. Analizzare il funzionamento delle macchine operanti nella filiera d’interesse ed eseguire i

calcoli relativi a cicli tecnologici di filatura, tessitura e di confezione. 6. Progettare prodotti e componenti nella filiera d’interesse con l’ausilio di software dedicati. 7. Gestire e controllare i processi tecnologici di produzione della filiera d’interesse, anche in

relazione agli standard di qualità. 8. Progettare collezioni moda. 9. Acquisire la visione sistemica dell’azienda e intervenire nei diversi segmenti della relativa

filiera. 10. Riconoscere e confrontare le possibili strategie aziendali, con particolare riferimento alla

strategia di marketing di un’azienda del sistema moda. In relazione a ciascuna delle articolazioni ”Tessile, abbigliamento e moda” e “Calzature e moda”, le competenze di cui sopra sono sviluppate in coerenza con la peculiarità del percorso di riferimento.

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Quadro orario ”ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA” – “MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA” – “SISTEMA MODA”- ATTIVITÀ E INSEGNAMENTI OBBLIGATORI –

(NUOVO ORDINAMENTO)

Ore settimanali per anno di corso

2° biennio 5° anno

1° biennio Secondo biennio e quinto anno costituiscono un

percorso unitario

Discipline

I anno

Scienze Integrate (Fisica) 3

Attività di laboratorio di fisica 2*

Scienze Integrate (Chimica) 3

Attività di laboratorio di chimica 2*

Tecnologie e Tecniche di rappresentazione grafica

3

Attività di laboratorio di Tecnologie e Tecniche

di rappresentazione grafica 2*

Tecnologie informatiche 3

Attività di laboratorio di tecnologie informatiche

2*

Totale ore settimanali di attività

e insegnamenti obbligatori 12

Totale ore settimanali in compresenza

(attività di laboratorio) 8*

Totale ore complessive settimanali

(insegnamenti generali e obbligatori) 32

* L’attività didattica di laboratorio caratterizza gli insegnamenti dell’area di indirizzo dei percorsi degli istituti tecnici; le ore indicate con asterisco sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, possono programmare le ore di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte-ore. ** I risultati di apprendimento della disciplina denominata “Scienze e tecnologie applicate”, compresa fra gli insegnamenti di indirizzo del primo biennio, si riferiscono all’insegnamento che caratterizza, per il maggior numero di ore, il successivo triennio. Per quanto concerne l’articolazione delle cattedre, si rinvia all’articolo 8, comma 2, lettera a).

Gli studi del vecchio ordinamento, si articolano in un biennio comune e tre trienni di specializzazione che consentono di conseguire i seguenti titoli di studio:

Perito in Elettronica e Telecomunicazioni

Perito in Meccanica

Perito Tessile Confezioni Industriale

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IL BIENNIO COMUNE del vecchio ordinamento continuerà per il secondo anno ed ha la funzione di: fornire un’ampia formazione culturale attraverso le discipline dell’area umanistica; sviluppare le capacità di analisi e di ricerca attraverso gli insegnamenti scientifici che,

pur mantenendo il loro rigore formale, risultano essere adeguati alle capacità di apprendimento delle diverse fasce di età;

favorire un approccio completo alle discipline tecnico-scientifiche attraverso esperienze di laboratorio.

Quadro orario biennio unico (vecchio ordinamento)

Ore settimanali per anno di corso Discipline

II anno

Lettere Italiane 4

Storia ed educazione civica 2

Diritto ed economia 2

Lingua inglese 3

Matematica 4

Biologia 3

Chimica e laboratorio 3(2)

Fisica e laboratorio 3(2)

Tecnologia e Disegno 4(3)

Educazione fisica 2

Religione/attività alternative 1

Totale ore settimanali 32(7)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

IL TRIENNIO DI SPECIALIZZAZIONE DEL VECCHIO ORDINAMENTO

- ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI - Al termine del quinquennio le caratteristiche generali del perito industriale per l’elettronica e le telecomunicazioni sono le seguenti: propensione culturale al continuo aggiornamento; ampio ventaglio di competenze e capacità di adattamento alla evoluzione della

professione; capacità di cogliere la dimensione economica dei problemi.

In particolare egli:

conosce tutte le fondamentali funzioni di gestione, elaborazione e trasmissione dei segnali elettrici;

conosce e utilizza piccoli schemi di elaborazione dati, operando negli ambienti software più comuni;

conosce le architetture fondamentali dei sistemi elettronici destinati all’automazione ed alla comunicazione e le loro tendenze evolutive;

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sa intervenire nella progettazione, realizzazione e collaudo di sistemi semplici, ma completi di automazione e di telecomunicazioni;

sa interpretare manuali d’uso e schemi elettronici anche al fine della manutenzione degli stessi;

sa operare la scelta di materiali, di componenti e di apparecchiature in base alle loro caratteristiche funzionali ed economiche;

sa documentare e comunicare adeguatamente gli aspetti tecnico-organizzativi ed economici del proprio lavoro;

sa interpretare, in un’ottica sistemica, problematiche tecniche economiche gestionali e di impatto ambientale;

conosce gli aspetti fondamentali della prevenzione, della sicurezza e dell’igiene del lavoro con riferimento alle normative vigenti;

sa collaborare con altri tecnici in un lavoro coordinato; sa elaborare relazioni tecniche.

Quadro orario - Elettronica e Telecomunicazioni (vecchio ordinamento) Ore settimanali per anno di corso

Discipline III anno IV anno V anno

Lettere Italiane 3 3 3

Storia ed educazione civica 2 2 2

Economia industriale ed elementi di diritto = 2 2

Lingua inglese 3 3 2

Matematica 4 3 3

Elettronica 3(2) 4(2) 4(2)

Sistemi Automatici 3(2) 3(2) 6(3)

Telecomunicazioni = 3 6(2)

Tecnologie Elettroniche, Disegno e progettazione

3(3) 4(3) 5(4)

Elettrotecnica 5(2) 2 =

Meccanica applicata-macchine 3 = =

Educazione fisica 2 2 2

Religione/attività alternative 1 1 1

Totale ore settimanali 32(9) 32(7) 36(11)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

Al termine del corso di studi il Perito per l’Elettronica e le Telecomunicazioni trova sbocchi professionali: in tutti i settori che producono o utilizzano apparecchiature elettroniche; nel campo delle Telecomunicazioni tradizionali e nella trasmissione e ricezione dati a

brevi e a grandi distanze; nel settore dell'installazione e dell'assistenza tecnica delle apparecchiature informatiche; nel settore dei servizi; nei centri di elaborazione dati.

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IL TRIENNIO DI SPECIALIZZAZIONE DEL VECCHIO ORDINAMENTO - MECCANICA -

Il perito meccanico, alla fine del quinquennio, è in grado di: analizzare problemi di progettazione, di produzione, di manutenzione, di collaudo e di

gestione di sistemi meccanici, individuandone gli aspetti essenziali; progettare semplici organi meccanici e semplici dispositivi, anche azionati

automaticamente; utilizzare strumenti elettronici ed informatici nelle fasi di analisi, rappresentazione,

produzione, manutenzione, collaudo e gestione; elaborare in modo autonomo un semplice ciclo di lavorazione facendo riferimento ad

una piccola realtà aziendale di tipo industriale; confrontare le soluzioni possibili in relazione alla fabbricazione di prodotti in modo che

il processo sia ottimizzato rispetto alla semplicità e alla fattibilità; eseguire calcoli di massima relativi a circuiti con macchine a fluido; stendere una relazione documentata sul lavoro; consultare e preparare manuali d’impiego e documentazione tecnica; applicare gli elementi fondamentali della prevenzione, della sicurezza e dell’igiene del

lavoro, con particolare riferimento alle normative vigenti.

Quadro orario – Meccanica (vecchio ordinamento) Ore settimanali per anno di corso

Discipline III anno IV anno V anno

Lettere Italiane 3 3 3

Storia ed educazione civica 2 2 2

Diritto ed economia = 2 2

Lingua inglese 3 2 2

Matematica 3 3 3(1)

Tecnologia meccanica 4(4) 5(4) 6(6)

Sistemi ed automazione industriale 5(2) 4(2) 4(3)

Meccanica applicata e macchine a fluido 5(2) 4(2) 5

Disegno, progettazione ed organizzazione industriale

4 4 6(3)

Educazione fisica 2 2 2

Religione/attività alternative 1 1 1

Totale ore settimanali 32(8) 32(8) 36(13)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

A termine del corso di studi il Perito Meccanico, per la versatilità della formazione, l’ampio ventaglio di competenze acquisite nonché l’accentuata attitudine ad affrontare i problemi in termini sistemici, trova una sicura e qualificata collocazione nelle più disparate realtà aziendali, nell’immediato anche sul territorio. Nell'economia di tutte le nazioni moderne e industrializzate la Meccanica occupa una posizione di massimo rilievo ed importanza perché è presente in tutte le fondamentali applicazioni della tecnica. I processi produttivi e le tecnologie del settore meccanico hanno raggiunto il massimo sviluppo con la integrazione tra

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la meccanica, l'elettronica e l'informatica. Si sono così diffuse nuove tecniche come l'Automazione e la Robotica, ormai presenti anche nelle medie e piccole aziende.

IL TRIENNIO DI SPECIALIZZAZIONE DEL VECCHIO ORDINAMENTO - TESSILE -

Il piano di studi si propone di formare una figura professionale capace di inserirsi in realtà produttive del settore tessile-abbigliamento, nelle quali sono richieste competenze sia relativamente alle problematiche tecnologiche, sia alla lettura delle dinamiche evolutive della moda e del mercato e alla programmazione del prodotto. Il perito tessile è in grado di: svolgere mansioni relative alla realizzazione di filati; ideare tessuti; predisporre dati tecnici occorrenti per la esecuzione dei tessuti; provvedere all'organizzazione ed al controllo della produzione di tessuti; scegliere le materie prime, e su di esse operare il controllo della qualità; controllo della qualità del prodotto finito.

Quadro orario – Tessile (vecchio ordinamento) Ore settimanali per anno di corso

Discipline III anno IV anno V anno

Lettere Italiane 3 3 3

Storia ed educazione civica 2 2 2

Economia ed organizzazione aziendale = 2 3

Lingua inglese 3 3 2

Matematica 4 3(2) 3(2)

Meccanica applicata 2 = =

Automazione 2(2) 2(1) 3(2)

Chimica tessile e tecnologie di nobilitazione dei prodotti tessili

3(2) 2 2

Moda, disegno, progettazione e industrializzazione

6(3) 5(3) 6(4)

Tecnologie tessili dell’abbigliamento e organizzazione della produzione

4(2) 7(3) 9(5)

Educazione fisica 2 2 2

Religione/attività alternative 1 1 1

Totale ore settimanali 32(9) 32(9) 36(13)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

A termine del corso di studi il Perito Tessile, per la versatilità della formazione, l'ampio ventaglio di competenze acquisite nonché l'accentuata attitudine ad affrontare i problemi in termini di produzione, trova una sicura e qualificata collocazione nelle più disparate realtà aziendali, nell'immediato anche sul territorio. Nell'economia di tutte le nazioni moderne e industrializzate la produzione tessile occupa una posizione di massimo rilievo ed importanza.

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PROGETTO ASSISTITO “SIRIO” PER IL PERITO IN ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI - PER IL PERITO MECCANICO – PER IL PERITO TESSILE: sperimentazione coordinata Corsi Serali

Il Progetto Sirio, attivato dall'I.T.I.S. "Fermi" nell’anno scolastico 1995/96, è nato come risposta alla necessità di passare dalla tradizionale struttura rigida del sistema formativo ad una più decentrata e flessibile, in grado di rispondere ai bisogni di utenze particolari, come coloro che intendono rientrare nel sistema formativo, e che hanno bisogno, pertanto, di modelli e metodologie diversi da quelli previsti per l'utenza diurna. Anticipando quindi istanze che verranno fatte proprie dalla legge sull’autonomia scolastica, il Progetto Sirio si è proposto di soddisfare esigenze di recupero delle carenze nella formazione di base, riconversione professionale, educazione permanente. Esso si connota come vera e propria "seconda via" all'istruzione. Dall'anno scolastico 2006/07 alla specializzazione in Elettronica e Telecomunicazioni si affianca quella in Meccanica. Il sistema formativo degli adulti deve, infatti, assolvere due funzioni: qualificare giovani e adulti privi di professionalità aggiornata per i quali la licenza

media non costituisce più una garanzia all'emarginazione culturale e/o lavorativa; consentire la riconversione professionale di adulti già inseriti in ambito lavorativo che

vogliano ripensare o debbano ricomporre la propria identità professionale.

Quadro orario per il corso serale di Perito per l’Elettronica e le Telecomunicazioni – Progetto Sirio

”ELETTRONICA E TELECOMUNICAZIONI” – PROGETTO SIRIO

Ore settimanali per anno di corso Discipline I

anno

II

anno III

anno IV

anno V

anno

Lettere Italiane 4 4 2 2 2

Scienze storico-sociali 3 3 = = =

Storia = = 2 2 2

Lingua Inglese 3 3 2 2 2

Economia industriale ed elem. di Diritto = = = 2 2

Matematica 4 4 4 3 2

Scienze integrate 3 3 = = =

Fisica 3(2) 3(2) = = =

Tecnologia e Disegno 3(2) 3(2) = = =

Chimica 2(2) 2(2) = = =

Meccanica = = 3 = =

Sistemi automatici = = 3(2) 3(2) 4(2)

Elettrotecnica = = 4(2) 3 =

Elettronica = = 4(2) 4(2) 4(2)

Tecnologia Disegno e Progettazione = = 4(3) 4(4) 5(4)

Telecomunicazioni = = = 3 5(2)

Religione / Attività alternativa 1 1 1 1 1

Totale ore complessive settimanali 26(6) 26(6) 29(9) 29(8) 29(10)

pag. - 35 -

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

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Quadro orario per il triennio corso serale di Perito in Elettronica e Telecomunicazioni - Progetto Sirio -

INDIRIZZO PER L’ELETTRONICA E LE TELECOMUNICAZIONI”– PROGETTO SIRIO -

Ore settimanali per anno di corso

Prove di esame Discipline del piano di studi

III anno

IV anno

V

anno (a)

Classi di concorso

Religione / Attività alternativa 1 1 1

Lettere Italiane 2 2 2 S.O. 50/A

Storia 2 2 2 O. 50/A

Lingua Inglese 2 2 2 S.O. (b) 46/A

Economia industriale ed elem. di Diritto = 2 2 O. 19/A

Matematica 4 3 2 S.O. 47/A

Meccanica e macchine 3 = = O. 20/A

Elettrotecnica 4(2) 3 = S.O. (c) 35/A – 27/C

Elettronica 4(2) 4(2) 4(2) S.O.P. 34/A – 26/C

Sistemi elettronici automatici 3(2) 3(2) 4(2) S.O. 34/A – 26/C

Telecomunicazioni = 3 5(2) S.O. 34/A – 26/C

Tecnologie elettroniche, Disegno e Progettazione

4(3) 4(4) 5(4) S/G.O.P. 34/A – 26/C

Totale ore complessive settimanali 29(9) 29(8) 29(10)

(a) S=scritta; O=orale; S/G=scritto-grafico; P=pratico. (b) Nel quarto e quinto anno la prova è solo orale. (c) Materie con scelte opzionali di contenuti per rispondere alle particolari esigenze formative delle

diverse realtà territoriali.

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

Quadro orario per il corso serale di Perito Meccanico - Progetto Sirio

”MECCANICA” – PROGETTO SIRIO

Ore settimanali per anno di corso Discipline

I

anno

II

anno III

anno IV

anno V

anno

Lettere Italiane 4 4 2 2 2

Scienze storico-sociali 3 3 = = =

Storia = = 2 2 2

Lingua Inglese 3 3 2 2 2

Economia industriale ed elem. di Diritto = = = 2 2

Matematica 4 4 4 3 3

pag. - 36 -

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pag. - 37 -

Scienze integrate 3 3 = = =

Fisica 3(2) 3(2) = = =

Tecnologia e Disegno 3(2) 3(2) = = =

Chimica 2(2) 2(2) = = =

Tecnologia meccanica ed esercitazioni = = 4(4) 4(4) 5(5)

Sistemi ed Automazione Industriale = = 4(2) 4(3) 4(3)

Meccanica Applicata e Macchine a fluido = = 6(2) 4(2) 4

Disegno, Progettazione ed Organizzazione industriale

= = 4 5 5(3)

Religione / Attività alternativa 1 1 1 1 1

Totale ore complessive settimanali 26(6) 26(6) 29(8) 29(9) 29(11)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

Quadro orario per il triennio corso serale di Perito Meccanico

- Progetto Sirio -

INDIRIZZO PER LA MECCANICA” – PROGETTO SIRIO

Ore settimanali per anno di corso

Prove di esame Discipline del piano di studi

III anno

IV anno

V

anno (a)

Classi di concorso

Religione / Attività alternativa 1 1 1

Lettere Italiane 2 2 2 S.O. 50/A

Storia 2 2 2 O. 50/A

Lingua Inglese 2 2 2 S.O. (b) 46/A

Economia industriale ed elem. di Diritto = 2 2 O. 19/A

Matematica 4 3 2 S.O. 47/A

Meccanica applicata e macchine a fluido 6(2) 4(2) 4 S.O. 20/A – 32/C

Tecnologia meccanica ed esercitazioni 4(4) 4(4) 5(5) O.P. 20/A - 32/C

Disegno, Progettazione ed Organizzazione industriale

4 5 5(3) S/G.O. 20/A – 32/C

Sistemi ed Automazione Industriale 4(2) 4(3) 4(3) O.P. 20/A – 32/C

Totale ore complessive settimanali 29(8) 29(9) 29(11)

(d) S=scritta; O=orale; S/G=scritto-grafico; P=pratico. (e) Nel quarto e quinto anno la prova è solo orale. (f) Materie con scelte opzionali di contenuti per rispondere alle particolari esigenze formative delle

diverse realtà territoriali.

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

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Quadro orario per il corso serale di Perito Tessile - Progetto Sirio

”TESSILE” – PROGETTO SIRIO

Ore settimanali per anno di corso Discipline

I anno II anno III

anno IV

anno V anno

Lettere Italiane 4 4 2 2 2

Scienze storico-sociali 3 3 = = =

Storia = = 2 2 2

Lingua Inglese 3 3 2 2 2

Economia ed organizzazione aziendale = = = 3 3

Matematica 4 4 4(1) 3(1) 2(1)

Scienze integrate 3 3 = = =

Fisica 3(2) 3(2) = = =

Tecnologia e Disegno 3(2) 3(2) = = =

Chimica 2(2) 2(2) = = =

Meccanica applicata = = 3 = =

Automazione = = 3(2) 3(2) 3(2)

Chimica tessile e tecnologie di nobilitazione dei prodotti tessili

= = 2(1) 2(1) 2(1)

Moda, disegno, progettazione e industrializzazione

= = 6(3) 5(3) 5(3)

Tecnologie tessili dell’abbigliamento e organizzazione della produzione

= = 4(2) 6(3) 7(3)

Religione / Attività alternativa 1 1 1 1 1

Totale ore complessive settimanali 26(6) 26(6) 29(9) 29(10) 29(10)

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-

Pratico (ore di laboratorio).

Quadro orario per il triennio corso serale di Perito Tessile - Progetto Sirio

INDIRIZZO TESSILE con specializzazione nella “Confezione industriale” – PROGETTO SIRIO

Ore settimanali per anno di corso

Prove di esame Discipline del piano di studi

III anno

IV anno

V

anno (a)

Classi di concorso

Religione / Attività alternativa 1 1 1

Lettere Italiane 2 2 2 S.O. 50/A

Storia 2 2 2 O. 50/A

Lingua Inglese 2 2 2 S.O. (b) 46/A

Matematica 4(1) 3(1) 3(1) S.O. 47/A

22/C – 31/C

Meccanica applicata 3 = = O. 20/A

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Automazione 3(2) 3(2) 3(2) O.P. 68/A

22/C – 31/C

Economia ed organizzazione aziendale = 3 3 S.O. 17/A – 19/A

Chimica tessile e tecnologie di nobilitazione dei prodotti tessili (c)

2(1) 2(1) 2(1) O. 13/A – 22/A

Moda, disegno, progettazione e industrializzazione (c)

6(3) 5(3) 5(3) S/G.O.P. 68/A – 22/A

Tecnologie tessili dell’abbigliamento e organizzazione della produzione (c)

4(2) 6(3) 7(3) S.O.P. 68/A – 22/A

Totale ore complessive settimanali 29(9) 29(10) 29(10)

(g) S=scritta; O=orale; S/G=scritto-grafico; P=pratico. (h) Nel quarto e quinto anno la prova è solo orale. (i) Materie con scelte opzionali di contenuti per rispondere alle particolari esigenze formative delle

diverse realtà territoriali.

Nota: le ore tra parentesi sono quelle di compresenza dell’insegnante di teoria con quello Tecnico-Pratico (ore di laboratorio).

Le caratteristiche strutturali del Sirio sono: flessibilità e modularità riguardanti orario delle lezioni, calendario scolastico,

aggregazione degli studenti per gruppi di livello; crediti formativi, cioè riconoscimento di studi compiuti ed esperienze maturate in

ambito lavorativo o studi personali coerenti con l'indirizzo di studi; tutoring, svolto da uno dei docenti del Consiglio di Classe; autonomia organizzativa e didattica. I due Istituti comprendono,quindi, una popolazione scolastica complessiva di circa 700 alunni.

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Capitolo

La struttura delle risorse

La sezione comprende il funzionamento degli organi collegiali, l’organizzazione dell’Istituto e il regolamento in ogni sua sezione. Sebbene la riforma del sistema educativo di istruzione e di formazione implichi necessariamente, e da tempo, l’esigenza di stabilire nuove forme e modalità di partecipazione alla vita della scuola e di ridefinire ruoli, compiti e responsabilità di ciascuna componente scolastica, la disciplina normativa degli organi collegiali a livello di istituto è ancora oggi quella risalente ai decreti delegati del 1974. Nel testo a cui si fa riferimenti vi sono:

GIUNTA ESECUTIVA (eletta nell’a.s. 2009/10 ed in carica per tre anni) Propone al consiglio d’istituto, con apposita relazione e parere di regolarità dei revisori

dei conti, il programma annuale predisposto dal dirigente scolastico. Prepara i lavori del consiglio d’istituto. Prepara i prospetti comparativi per le proposte d’acquisto

NOMINATIVO FUNZIONE PELLEGRINO Iannelli Dirigente scolastico TRIDENTE Lucia Direttore amministrativo TOTARO Giovanni Docente ESPOSTO Leonardo ATA LEPORACE Carmela Genitore

GIU

NT

A

ES

EC

UT

IVA

IN

VIG

OR

E

Studente

CONSIGLIO D’ISTITUTO (eletto nell’a.s. 2009/10 ed in carica per tre anni) Elabora ed adotta gli indirizzi generali di gestione ed amministrazione della scuola Adotta il POF elaborato dal collegio Adotta il regolamento interno d’istituto Adatta il calendario scolastico Dispone la partecipazione dell’istituto alle attività sportive

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Consente l’uso delle attrezzature e locali ad altri enti che ne facciano richiesta Regolamenta l’utilizzo della scuola in orario extracurricolari Delibera il programma annuale Approva modifiche al programma annuale su proposta della giunta Delibera il conto consuntivo predisposto dal DSGA ed approvato dai revisori dei conti

NOMINATIVO FUNZIONE PELLEGRINO Iannelli Dirigente scolastico TOTARO Giovanni Docente PRENCIPE Lucia Docente LAURIOLA Nicola Docente PALUMBO Antonio Docente CIUFFREDA Luigi S. Docente DE PALO Luisa Docente FATONE Luciana Docente GRANATIERI Biagio Docente ESPOSTO Leonardo Non docente LONGO Alfredo Non docente LEPORACE Carmela Genitore BOLLINO M. Carmela Genitore POTITO Anna Maria Genitore GUADAGNO Roberto Genitore RIGNANESE Raffaele Studente GUERRA Michele Studente LAURIOLA Michele Studente

CO

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RICUCCI Nicola Studente

COLLEGIO DEI DOCENTI determina gli indirizzi generali relativi alle scelte educative e didattiche; approva il POF e ne verifica l’attuazione; individua i gruppi e le commissioni di lavoro funzionali all’attuazione del POF e

nomina i responsabili; delibera su tutte le materie di pertinenza didattica previste dalla legge.

CONSIGLI DI CLASSE traducono gli indirizzi generali in specifici progetti disciplinari, interdisciplinari, di

innovazione, flessibilizzazione ed integrazione, rivolti alle classi; valutano in itinere il processo di apprendimento, elaborando eventuali strumenti

correttivi; valutano l’esito finale.

DOCENTI definiscono i programmi annuali disciplinari;

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sperimentano i percorsi di flessibilità del gruppo classe, di articolazione dell’attività didattica e di innovazione disciplinare, nel rispetto delle indicazioni generali;

verificano e valutano i processi di apprendimento dei singoli studenti; effettuano, se necessario, azioni di recupero e di approfondimento; partecipano a gruppi di lavoro, disciplinari e/o tematici, definiti dal Collegio dei

docenti.

COMMISSIONI E/O GRUPPI DI LAVORO Le commissioni e/o i Gruppi di lavoro vengono istituite dal Collegio docenti e hanno il compito di predisporre proposte sulle tematiche di loro competenza. Di solito operano nel nostro Istituto le commissioni di seguito riportate, vengono indicati i docenti che ne hanno fatto parte nell’anno scolastico 2009/2010. Staff dirigenziale

PROFF: CAPUTO DOMENICO, SIMONE MATTEO, MIUCCI MICHELE, CANNITO MICHELE, SARACINO BONIFACIO

Commissione elettorale

PROFF: CAPUTO DOMENICO, GUERRA ANTONIO, LA FORGIA GIUSEPPE Commissione orario

PROFF: LA FORGIA GIUSEPPE, CAPUTO DOMENICO, TOZZI LEONARDO Commissione POF

PROFF: SIMONE MATTEO, CAPUTO DOMENICO, GRANATIERI BIAGIO, D’ARIENZO MATTEO, PRENCIPE MARILINA, LAURIOLA NICOLA.

Comitato di valutazione

PROFF: DAMATO MARGHERITA, PRENCIPE LUCIA, MARIOTTI MARIO, QUITADAMO MUCHELE, GRANATIERI BIAGIO, LAURIOLA NICOLA.

Organo di garanzia della disciplina

PROFF: SIMONE MATTEO, MIUCCI MICHELE E GLI ALUNNI CASTIGLIEGO DANIELE E GIORDANO MICHELE.

Coordinamento dei docenti di sostegno

PROF: CAPUTO DOMENICO Responsabile del servizio di prevenzione e protezione della sicurezza

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SEDI ITN e ITIS: ING. MARIO MARIOTTI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza SEDI ITN e ITIS: ING. BIAGIO GRANATIERI

COLLABORAZIONI SPECIFICHE: FUNZIONI STRUMENTALI Le Collaborazioni specifiche sono individuate dal Collegio docenti e hanno il compito di coordinare le attività ritenute prioritarie. Per il corrente anno scolastico sono state individuate le seguenti aree distinte per compiti e sedi di lavoro: Area 1: Servizi agli studenti e/o alle famiglie:

PROFF: CASTRACANI GIUSEPPE, PRENCIPE LUCIA Area 2: Relazione con il territorio:

PROFF: ANGELILLIS ANTONIO, LA FORGIA GIUSEPPE, ARMILLOTTA NICOLA.

Area 3: Orientamento e continuità:

PROFF: MASOTTI VITO, RICCARDI LUCIANO

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ORGANIGRAMMA

STAFF DEL DIRIGENTE

SCOLASTICO D DIRIGENTE SCOLASTICO

I R

E Z I

O N COLLEGIO DEI

DOCENTI DIRETTORE DEI

SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI

CONSIGLIO DI ISTITUTO

GIUNTA ESECUTIVA E

AREA

ORGANIZZATIVA AREA DI

PARTECIPAZIONE AREA DIDATTICA

CONSIGLI DI

CLASSE E COORDINATORI

SERVIZIO SICUREZZA E

PREVENZIONE

COMITATO STUDENTESCO

G E S

T I ASSEMBLEA

STUDENTI O FUNZIONI STRUMENTALI

UFFICIO TECNICON E

COMMISSIONI

COMITATO DI

VALUTAZIONE

E R LABORATORI

AULE SPECIALI SEGRETERIA DIDATTICA E

AMMINISTRATIVA

O G

A DOCENTI Z I

BIBLIOTECA PERSONALE ATA O N

E

pag. - 44 -

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REGOLAMENTO D’ISTITUTO

Ultima revisione:seduta del Consiglio d’Istituto del 13/04/20xx

TITOLO I

FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI

CONSIGLIO D’ISTITUTO Art.1 Le competenze del Consiglio d’Istituto (C.d.I.) sono enunciate all’art. 10 delD.L. n°

297 del 16 aprile 1994. Il C.d.I. è costituito secondo le norme di cui all’art. 8 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994.

Art.2 Il C.d.I. è convocato per richiesta del Presidente o di un terzo dei consiglieri,ogni

qualvolta se ne ravvisi la necessità, sulla base della formulazione di un O.d.G. Art.3 La data di convocazione e l’O.d.G. devono essere pubblici ed affissi all’albo

d’Istituto almeno cinque giorni prima, tranne nei casi di seduta straordinaria, per la quale è previsto un preavviso di tre giorni. Solo in casi eccezionali, urgenti, e ponendo in discussione un solo punto all’O.d.G., è possibile derogare da questi termini, purché tutti i consiglieri esprimano parere favorevole.

Art.4 Le riunioni del C.d.I. dovranno tenersi in orari compatibili con le esigenze dei suoi

membri, per evitare che taluni consiglieri, di fatto, siano esclusi dai lavori. I lavori sono validi se è presente la maggioranza assoluta dei membri in carica (art. 37 comma 2 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994).

Art.5 Il C.d.I. elegge a votazione segreta il Presidente. Sarà eletto il genitore che alla prima

votazione abbia ottenuto la maggioranza assoluta o, in seconda votazione, la maggioranza relativa. Rimarrà in carica fino a quando non sia destituito con una mozione di sfiducia. Oltre al Presidente il C.d.I. potrà eleggere con le stesse modalità un vicepresidente. Il Presidente nominerà un segretario per redigere il verbale di ogni seduta.

Art.6 Le sedute del C.d.I. sono pubbliche ma, secondo quanto stabilito dall’art. 42 comma

3 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994, saranno ammessi elettori delle componenti rappresentate nel consiglio in funzione della capienza del locale e di un ordinato svolgimento dei lavori. Gli uditori non hanno diritto alla parola e qualora il dibattito verta su persone la seduta sarà a porte chiuse.

Art.7 I verbali relativi alle riunioni del C.d.I., completi di tutte le operazioni avvenute nella

seduta, sono pubblicati all’Albo dell’Istituto. I verbali devono essere approvati all’apertura della seduta successiva.

Art.8 Il consiglio ha facoltà di far intervenire alle sue riunioni esperti nelle materie da

trattare con diritto di parola. Qualora la decisione non sia adottata all’unanimità, è

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garantita alla minoranza la possibilità di far partecipare ai lavori esperti di propria scelta.

Art.9 Il C.d.I. può deliberare che l’istruzione di taluni punti all’O.d.G. sia affidata a

commissioni composte di un numero ristretto di persone non necessariamente appartenenti al Consiglio. I risultati delle commissioni dovranno essere sintetizzati in documento scritto, che serva da traccia per la discussione del Consiglio.

Art.10 Il C.d.I. può creare al suo interno, con apposita delibera, delle commissioni di studio

permanenti o temporanee, alle quali affidare studi approfonditi o compiti organizzativi connessi ad argomenti di particolare importanza ed ampiezza.

Art.11 All’inizio dei lavori il Presidente, dopo l’approvazione del verbale della seduta

precedente, dà lettura dell’O.d.G. preparato dalla Giunta perché sia approvato o modificato dal C.d.I. L’eventuale presentazione di mozioni, da inserire nell’O.d.G., dovrà essere fatta all’inizio della seduta e la discussione si svolgerà dopo che l’ultimo argomento sarà stato esaminato. La discussione ed eventuale delibera finale di ciascun punto dovranno svolgersi nel rispetto rigoroso in cui figurano all’O.d.G.

Art.12 Il Presidente regolerà la discussione dando la parola a tutti i consiglieri che la

chiedono, rispettando l’ordine cronologico delle richieste. Qualora si giunga ad una votazione, l’argomento s’intende concluso con essa e non si potrà riaprire la discussione su quanto deliberato.

Art.13 Le votazioni sono di norma palesi, fatto salvo quanto disposto dall’art. 37 comma 4

del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994; è facoltà di ogni consigliere chiedere la votazione per appello nominale. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi. In caso di parità prevale il voto del Presidente (art 37 comma 3 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994).

Art.14 Qualora il C.d.I. debba scegliere fra diverse proposte presentate sullo stesso

argomento, esse saranno poste tutte ai voti, una dopo l’altra, nell’ordine in cui sono state presentate. Non sono ammesse interruzioni né interventi tra una votazione e l’altra, tranne la lettura della proposta. È ammesso esprimere il proprio consenso per più di una proposta. Prevarrà la proposta che, terminate le votazioni, avrà ottenuto il maggior numero di consensi. In caso di parità tra più proposte, si procederà su di esse ad un secondo turno di votazioni, con le stesse modalità del primo, ma ciascun consigliere potrà votare per una sola proposta. In caso di ulteriore parità, il Presidente rinvia la discussione alla seduta seguente, invitando i proponenti a cercare una composizione delle divergenze.

Art.15 Il C.d.I., prima di deliberare su importanti questioni, allo scopo di garantire la più

ampia partecipazione alla gestione della scuola, può decidere di consultare gli altri organi collegiali. La consultazione, nelle modalità da stabilirsi di volta in volta, è obbligatoria nel caso dell’adozione del regolamento interno o sue modifiche.

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G I U N T A E S E C U T I V A

Art.16 Il C.d.I. elegge (art. 8 commi 7 e 8 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994) al suo interno, e con votazione segreta, la Giunta Esecutiva. Ciascun consigliere esprimerà quattro voti (un genitore, un docente, uno studente, un non docente). È eletto il rappresentante di ciascuna componente che abbia ricevuto il maggior numero di consensi. Ciascun componente della giunta resta in carica finché non sia destituito con mozione di sfiducia. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico ed il Segretario Amministrativo.

Art.17 La giunta svolge le funzioni di sua competenza sotto il profilo puramente esecutivo

ed istruttorio ai sensi dell’art. 10 comma 10 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994. La facoltà di deliberare dovrà esserle delegata di volta in volta dal C.d.I.

C O N S I G L I O D I C L A S S E

Art.18 I consigli di classe hanno il compito di formulare proposte in merito all’azione

educativa e didattica e di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni. Perciò i Consigli di classe (C.d.C.), per rendere più incisiva la propria azione, possono allargare l’ambito dei partecipanti alle sedute a tutti i genitori ed alunni della classe, invitandoli a intervenire attivamente ai lavori.

Art.19 Il C.d.C. promuove l’osservanza delle norme che regolano la convivenza degli alunni

in seno alla comunità (puntualità, partecipazione, frequenza, ecc.). Funge da organo di conciliazione nel caso di comportamento scorretto di un alunno.

Art.20 Il C.d.C. è composto dai docenti e da due rappresentanti eletti dai genitori e da due

rappresentanti eletti dagli alunni in base all’art. 5 commi 1, 2 c, e 4 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994.

Art.21 Il C.d.C. è convocato dal Dirigente Scolastico, o dal Coordinatore di classe o da un

terzo dei suoi membri o dalle componenti genitori e studenti unite, formulando i relativi punti all’O.d.G.

Art.22 La data di convocazione e l’O.d.G. devono essere resi pubblici con tre giorni di

anticipo. Il C.d.C. può anche essere convocato d’urgenza in caso di necessità. Art.23 Il C.d.C. si riunisce in seduta ordinaria, nei modi e nei tempi stabiliti dal collegio

docenti e in ogni caso almeno una volta per ciascun quadrimestre o trimestre per procedere ad una valutazione analitica e globale della situazione della classe. I lavori sono validi se è presente più della metà dei suoi membri.

Art.24 Le riunioni del C.d.C. saranno presiedute dal Dirigente Scolastico o da un suo

delegato e dovranno tenersi in orari compatibili con le esigenze dei suoi membri, per evitare che taluni consiglieri di fatto risultino esclusi dai lavori. Un segretario, scelto dal Dirigente Scolastico tra i docenti del C.d.C., curerà la stesura del verbale per ciascuna riunione.

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Art.25 Tutte le sedute del C.d.C., escluse quelle previste all’art. 193 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994 per la sola componente docente, sono aperte ai genitori e studenti che lo desiderino, dietro richiesta.

Art.26 Il consiglio ha facoltà di promuovere al suo interno gruppi di studio e commissioni

ristrette, alle quali possono collaborare esperti dell’équipe sociopsico- pedagogica o del tema che si vuol trattare.

C O L L E G I O D E I D O C E N T I

Art.27 Le competenze del Collegio docenti sono enunciate all’art. 7 comma 2 del D.L. n°

297 del 16 aprile 1994. Art.28 Il Collegio docenti è costituito secondo le norme di cui all’art. 7 comma 1 del D.L.

n° 297 del 16 aprile 1994. Art.29 Il Collegio docenti è convocato dal Dirigente Scolastico, formulando i relativi punti

all’O.d.G., ogni qualvolta ne ravvisi la necessità, o quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta, o comunque almeno una volta per quadrimestre o trimestre.

Art.30 La data di convocazione e l’O.d.G. devono essere resi pubblici almeno cinque giorni

prima, tranne casi di seduta straordinaria per le quali è previsto un preavviso di tre giorni. Solo in casi eccezionali, urgenti, e ponendo in discussione un solo punto all’O.d.G., è possibile derogare da questi termini. I lavori sono validi se è presente più della metà dei suoi componenti (art. 37 comma 2 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994).

Art.31 All’inizio dei lavori il Dirigente Scolastico (Presidente), dopo l’approvazione del

verbale della seduta precedente, dà lettura dell’O.d.G. perché sia approvato o modificato. L’eventuale presentazione di mozioni, da inserire nell’O.d.G., dovrà essere fatta all’inizio della seduta e la discussione si svolgerà dopo che l’ultimo argomento sarà stato esaminato. La discussione ed eventuale delibera finale di ciascun punto dovranno svolgersi nel rispetto rigoroso in cui figurano all’O.d.G.

Art.32 Il Presidente regolerà la discussione dando la parola a tutti i docenti che la chiedono,

rispettando l’ordine cronologico delle richieste. Qualora si giunga ad una votazione, l’argomento si ’intende concluso con essa, e non si potrà riaprire la discussione su quanto deliberato.

Art.33 Le votazioni sono di norma palesi, fatto salvo quanto disposto dall’art. 37 comma 4

del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994; è facoltà di ogni componente chiedere la votazione per appello nominale e del Dirigente Scolastico accettare o no la richiesta. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi. In caso di parità prevale il voto del Presidente (art 37 comma 3 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994).

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Art.34 Qualora il Collegio debba scegliere fra diverse proposte presentate sullo stesso argomento, esse saranno poste tutte ai voti, una dopo l’altra, nell’ordine in cui sono state presentate. Non sono ammesse interruzioni né interventi tra una votazione e l’altra, tranne la lettura della proposta. È ammesso esprimere il proprio consenso per più di una proposta. Prevarrà la proposta che, terminate le votazioni, avrà ottenuto il maggior numero di consensi. In caso di parità tra più proposte, si procederà su di esse ad un secondo turno di votazioni, con le stesse modalità del primo, eccetto che ciascuno potrà votare per una sola proposta.

T I T O L O I I

N O R M E D I V I T A S C O L A S T I C A

Art.35 Gli studenti dell’Istituto sono equiparati, ai sensi degli artt. 1 e 3 del DPR 547/55 e

dell’art. 2 del D. Lgs. 626/94, a lavoratori subordinati; la scuola è quindi per loro il luogo di lavoro che si attua nello studio teorico e pratico. A tali leggi risultano conseguenti i comportamenti sia personali sia collettivi qui elencati: Al suono della campana di inizio lezione gli studenti devono trovarsi nell’aula o

nel reparto indicato dall’orario con tutti i libri e i sussidi scolastici necessari; Si accede nel laboratorio o nel reparto di lavorazione solo in presenza

dell’insegnante. A questi ambienti gli allievi e gli insegnanti accederanno con abbigliamento che non costituisca pericolo per la propria e l’altrui incolumità, in relazione alla natura delle operazioni da svolgere (art. 378 del DPR 547/55);

Nei laboratori e nelle officine gli studenti devono osservare le norme richiamate nelle apposite tabelle appese e/o illustrate all’inizio e durante l’anno scolastico dal Dirigente Scolastico e dai Docenti preposti;

Per breve tempo, e uno alla volta, si potrà uscire solo se l’insegnante è presente e concede l’autorizzazione;

Gli studenti dovranno inoltre: Comportarsi con gentilezza e correttezza con tutto il personale della scuola; Alzarsi in piedi all’entrata e all’uscita dall’aula dell’insegnante o di altri

funzionari scolastici nonché di qualunque altra persona, estranea alla scuola, in visita alla;

Non correre, schiamazzare, giocare, spingere, fare scherzi pericolosi per sé e per gli altri durante gli spostamenti da un luogo all’altro dell’Istituto o durante le pause di lezione, non usare espressioni volgari e non bestemmiare; Non fumare in tutti i locali della scuola;

Cibi e bevande devono essere consumate solo nei pressi dei distributori automatici;

Osservare la normativa relativa al comportamento da tenersi in caso di emergenza;

Accedere ai cortili con moto e automezzi a passo d’uomo, senza rumoreggiare, e in modo ordinato e senza intralciare i passaggi e gli accessi alle porte;

Non entrare nelle sale insegnanti, se non autorizzati. Non manomettere il registro di classe né alcun altro documento della scuola in

quanto costituiscono atti ufficiali. Le eventuali infrazioni saranno severamente punite e, comunque, sono passibili di conseguenze penali.

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Art.36 Poiché la scuola e tutte le attrezzature in essa esistenti sono beni della comunità messi a loro disposizione, tutti i Docenti, non docenti ed allievi sono tenuti a curarne la buona conservazione e l’efficienza. In particolare: Gli allievi devono avere la massima cura nell’uso degli arredi, degli strumenti,

delle macchine e sono tenuti a segnalare immediatamente all’insegnante presente nel locale in cui stanno svolgendo l’attività didattica i danni e le rotture rilevati. Non osservando tale normativa l’allievo o gli allievi che per ultimi hanno operato nell’aula o laboratorio in cui viene rilevato il danno sono ritenuti responsabili e devono risarcire il danno arrecato;

I docenti dovranno porre la massima attenzione affinché gli arredi, gli strumenti e le macchine usate durante lo svolgimento dell’attività didattica vengano utilizzati per il fine cui sono destinati.

I non docenti, che nello svolgimento delle loro mansioni dovessero rilevare danni o rotture nei vari locali scolastici in cui operano, devono segnalare immediatamente quanto rilevato al Dirigente Scolastico.

Se fosse necessario abbandonare lo stabile, due suoni corti e uno lungo della campanella lo segnaleranno a tutto il personale dell’Istituto per tentare di uscire. Non rientrare nell’edificio se non si è autorizzati.

Art.37 Qualora si verificasse un inizio di incendio, chi se ne accorgerà dovrà dare subito

l’allarme, affinché le persone del piano che sono esperte nell’uso degli estintori possano intervenire immediatamente. Se non fosse possibile domare l’incendio sul nascere o si verificasse qualunque altra situazione di pericolo imminente gli allievi dovranno: Mantenere la calma; Seguire puntualmente le direttive del piano di emergenza e le indicazioni

dell’Insegnante; L’insegnante lascerà l’aula per ultimo con il registro di classe dopo aver chiuso

la porta; Raggiungere l’uscita seguendo i segnali indicatori.

Se il fumo dovesse rendere impraticabile il corridoio e/o le scale, la classe dovrà rimanere nell’aula con la porta chiusa, avendo cura di ben tappare le eventuali fessure. Andare alla finestra e chiedere aiuto. Art.38 Durante le attività didattiche in classe e nei laboratori è vietato l’uso dei telefoni

cellulari e di altri dispositivi (ad esempio lettori MP3, videogame, ecc.) che possano rappresentare elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni e, dunque, disturbo del regolare svolgimento delle attività didattiche.

Art.39 I familiari possono comunicare telefonicamente con gli alunni attraverso la

segreteria, che provvederà a far trasmettere il messaggio al ragazzo nel cambio dell’ora. Gli alunni possono telefonare a casa dai telefoni della scuola, previa autorizzazione dell’insegnante ed in caso di effettiva necessità.

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T I T O L O I I I

E N T R A T A E D U S C I T A A L L I E V I Art.40 Gli allievi sono tenuti a presentarsi puntualmente alle lezioni e possono entrare nelle

aule solo dopo il suono della prima campana. Art.41 Gli alunni devono raggiungere il più rapidamente possibile, ma senza correre, il

locale scolastico in cui devono svolgere la loro attività. Nei 5 minuti precedenti all’arrivo dell’insegnante devono mantenere un comportamento corretto e responsabile.

Art.42 Al termine delle lezioni e solo dopo il suono della campanella, gli allievi usciranno

dalla scuola con ordine e senza precipitazione, sotto la vigilanza del proprio insegnante.

Art.43 Gli alunni che giungono dopo il suono della seconda campana possono entrare nei locali

scolastici alla seconda ora solo con il permesso del Dirigente Scolastico o di un suo delegato. Il ritardo deve essere sempre giustificato, al più tardi il giorno dopo. L’allievo che dimentica per il 2° giorno consecutivo la giustificazione non sarà accettato in classe senza esplicita autorizzazione del Dirigente Scolastico o di un suo delegato. Si evidenzia che i ritardi devono essere giustificati e presentati all’insegnante della seconda ora sul libretto personale: solo per una volta e per situazioni occasionali, il Dirigente o un suo delegato possono consentire l’entrata in ritardo senza preventiva giustifica. Tale giustifica dovrà comunque essere esibita il giorno successivo, pena la mancata ammissione in classe.Ogni mese possono essere permessi al massimo due ritardi, oltre tale limite si può entrare solo se accompagnati dai genitori.

Art.44 Su richiesta scritta e motivata della famiglia, e comunque per casi eccezionali, gli

alunni possono entrare dopo l’inizio o uscire prima del termine delle lezioni. Il permesso di entrata ritardata o uscita anticipata viene rilasciato dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato.

Art.45 Agli alunni pendolari che, per esigenze di orario dei servizi pubblici di trasporto

utilizzati, non potessero entrare prima che suoni la seconda campana o che dovessero uscire prima del termine delle lezioni, può essere concesso un permesso di entrata in ritardo o di uscita in anticipo. Tale permesso, rilasciato dietro richiesta scritta e motivata della famiglia, deve essere limitato ad un massimo di 15 minuti; verrà rilasciato dall’Ufficio di Segreteria sotto forma di permesso valido per l’intero anno. Evidentemente l’allievo si impegna a non usare il permesso nei giorni in cui si reca a scuola usando un mezzo proprio.

Art.46 In caso di indisposizione, l’alunno sarà accompagnato dal personale ausiliario, con il

registro di classe, dal Dirigente scolastico o dal suo delegato. Egli potrà lasciare l’Istituto solo se accompagnato da un genitore.

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T I T O L O I V

A S S E N Z E Art.47 Gli allievi assenti dalle lezioni, quale che sia il motivo dell’assenza, devono giustificarla

puntualmente, per essere riammessi nell’Istituto. La giustificazione deve essere scritta sul libretto delle assenze completa di periodo e motivazione e firmata dalla stessa persona che ha apposto la firma su detto libretto al momento della sua consegna. L’allievo che dimentica per il secondo giorno consecutivo la giustificazione non sarà accettato in classe senza esplicita autorizzazione scritta del Dirigente Scolastico: tale circostanza è ammissibile per un solo giorno. Per le assenze di durata superiore a cinque giorni alla giustificazione dovrà essere allegato il certificato del medico curante in carta libera attestante l’idoneità alla frequenza. Le assenze superiori a cinque giorni dovute a motivi diversi dalla malattia, devono essere giustificate personalmente dai genitori.

Art.48 Gli allievi maggiorenni, in possesso della capacità di agire (cfr. Legge 8 marzo 1975,

n. 79), giustificheranno apponendo la loro firma sul libretto. Questo sarà tuttavia ritirato da un genitore che dichiarerà di essere a conoscenza della succitata Legge.

Art.49 In caso di smarrimento del libretto delle assenze, gli interessati potranno chiedere un

duplicato dietro pagamento di un importo pari a 5 €. Art.50 Nel caso in cui in una stessa classe il numero degli allievi assenti risultasse al di

sopra della media consueta e non si fossero verificati eventi eccezionali tali da giustificare l’anormale numero delle assenze, l’assenza stessa verrà considerata “collettiva ed ingiustificata” ed a carico degli assenti verranno presi i provvedimenti disciplinari previsti dalla Tabella del Regolamento di Disciplina (cfr. art. 126)

Art.51 Le assenze di giorni non consecutivi vanno giustificate singolarmente.

T I T O L O V

A S S E M B L E E Art.52 Gli studenti nella scuola secondaria superiore e i genitori degli alunni delle scuole di

ogni ordine e grado hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della scuola, secondo le modalità prevista dai successivi articoli.

Art.53 Le assemblee studentesche nella scuola secondaria superiore costituiscono occasione

di partecipazione democratica per l'approfondimento dei problemi della scuola e della società in funzione della formazione culturale e civile degli studenti.

Art.54 Le assemblee studentesche possono essere di classe o di istituto.

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T I T O L O V/A

A S S E M B L E E D’ I S T I T U T O Art.55 In relazione al numero degli alunni ed alla disponibilità dei locali l'assemblea di

istituto può articolarsi in assemblea di classi parallele. Art.56 I rappresentanti degli studenti nei consigli di classe possono esprimere un comitato

studentesco di istituto. Art.57 Il comitato studentesco può esprimere pareri o formulare proposte direttamente al

consiglio di istituto. Art.58 È consentito lo svolgimento di una assemblea di istituto al mese nel limite delle ore

di lezione di una giornata. L'assemblea d’Istituto può svolgersi fuori dell'orario delle lezioni, subordinatamente alla disponibilità dei locali. Alle assemblee di istituto svolte durante l'orario delle lezioni può essere richiesta la partecipazione di esperti di problemi sociali, culturali, artistici e scientifici, indicati dagli studenti unitamente agli argomenti da inserire nell'ordine del giorno, dietro autorizzazione del Consiglio d’Istituto, il numero di tali Assemblee non può essere superiore a quattro. A richiesta degli studenti, le ore destinate alle assemblee possono essere utilizzate per lo svolgimento di attività di ricerca, di seminario e per lavori di gruppo.

Art.59 Le assemblee di Istituto devono essere richieste almeno tre giorni prima del loro

svolgimento compilando il modello predisposto. Il verbale dell’assemblea va consegnato al Dirigente Scolastico o ad un suo delegato. Il Dirigente Scolastico fornirà tempestivamente le risposte dovute entro 15 giorni dall’assemblea.

Art.60 Non possono aver luogo assemblee nel mese conclusivo delle lezioni. All'assemblea

di istituto possono assistere, oltre al Dirigente Scolastico, od un suo delegato, i docenti che lo desiderino.

Art.61 L'assemblea di istituto è convocata su richiesta della maggioranza del comitato

studentesco di istituto o su richiesta del 10% degli studenti o dai rappresentanti di istituto.

Art.62 La data di convocazione e l'ordine del giorno dell'assemblea devono essere

preventivamente presentati al Dirigente Scolastico. Art.63 Il comitato studentesco, ove costituito, ovvero il Presidente eletto dall'assemblea,

garantisce l'esercizio democratico dei diritti dei partecipanti. Art.64 Il Dirigente Scolastico ha potere di intervento nel caso di constatata impossibilità di

ordinato svolgimento dell'assemblea. Può, dunque, sospenderla ed, eventualmente, nei casi gravi, deciderla di non concederla per uno o più mesi o anche per il resto dell’anno scolastico.

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T I T O L O V/B

A S S E M B L E E D I C L A S S E Art.65 È consentito lo svolgimento di una assemblea di classe al mese nel limite di due ore

di lezione. L’assemblea di classe non può essere tenuta lo stesso giorno della settimana durante l’anno scolastico.

Art.66 Le assemblee di classe devono essere richieste dai Rappresentanti di classe o dalla

maggioranza degli alunni almeno tre giorni prima del loro svolgimento compilando il modello predisposto, controfirmato per autorizzazione dai docenti delle ore previste. Il verbale dell’assemblea va consegnato al docente coordinatore di classe che si farà carico di riferire al Dirigente Scolastico delle eventuali richieste degli studenti. Il Dirigente Scolastico fornirà tempestivamente le risposte dovute entro 15 giorni dall’assemblea.

Art.67 I Docenti coordinatori delle prime e delle seconde classi, in occasione delle prime

assemblee, guideranno gli alunni fornendo le dovute spiegazioni sul significato e sul corretto svolgimento delle stesse.

Art.68 Durante le assemblee di classe il docente ha l’obbligo della vigilanza degli alunni. Su

richiesta degli alunni il docente può uscire dall’aula ed attendere nei pressi della stessa per assicurare la necessaria vigilanza.

Art.69 Non possono aver luogo assemblee nel mese conclusivo delle lezioni. Art.70 Il Docente può sospendere l’assemblea di classe nel caso di constatata impossibilità

di ordinato svolgimento o di non rispetto dell’ordine del giorno. Nei casi più gravi, il Dirigente Scolastico o un suo Collaboratore possono decidere di non concedere l’assemblea per uno o più mesi o anche per il resto dell’anno scolastico.

T I T O L O VI

U S O D E I L O C A L I S C O L A S T I C I S P E C I A L I - L A B O R A T O R I

Art.71 I laboratori didattici sono a disposizione dell’intero Istituto. Essi sono una risorsa

didattica preziosa che va utilizzata per migliorare l’insegnamento e facilitare l’apprendimento degli alunni e dei soggetti esterni ammessi alla attività formativa offerta dalla Scuola.

Art.72 Responsabile di ogni laboratorio è il docente nominato dal Dirigente Scolastico, che

risponde direttamente dell’uso e del funzionamento, oltre che sul piano patrimoniale. Il docente sub-consegnatario viene coadiuvato nella sua opera dal tecnico nominato per lo stesso laboratorio, laddove è presente.

Art.73 L’utilizzazione in orario scolastico dei laboratori è disciplinata secondo un orario

settimanale, compilato ad inizio d’anno, che tiene conto delle esigenze delle singole classi; solo in caso di mancato uso da parte della classe in orario, il laboratorio sarà a

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disposizione delle altre classi o dei docenti che potranno utilizzarli per preparare lavori o per esercitazioni personali. Nel caso l’orario settimanale preveda delle ore libere nel corso della settimana, i laboratori potranno essere utilizzati da parte dei docenti per le attività didattiche delle classi.

Art.74 Per ogni ora di utilizzazione del laboratorio, i docenti che accompagnano le classi

non potranno allontanarsi per nessun motivo dalla sala. Essi inoltre avranno cura di accogliere la classe all’ingresso e di accompagnarla all’uscita aspettando che l’ultimo alunno esca dall’aula, alla conclusione dell’ora di lezione, per visionare lo stato del laboratorio e rilevare eventuali danni o ammanchi.

Art.75 Chi usa il laboratorio ha l’obbligo di avere la massima cura nell’utilizzazione

dell’apparecchiatura. Le norme di sicurezza e di comportamento sono demandate alla regolamentazione preposta dal docente sub-consegnatario ed affissa nel laboratorio.

Art.76 Ogni docente che utilizza i laboratori in dotazione della scuola è tenuto ad informare

del relativo regolamento gli alunni. Art.77 È fondamentale il rispetto di tutte le norme di sicurezza previste per i laboratori che

utilizzano apparecchiature funzionanti con energia elettrica. Art.78 BIBLIOTECA. La biblioteca scolastica è a disposizione delle classi per i diversi

insegnamenti. Essa è una risorsa didattica preziosa che va utilizzata per migliorare l’insegnamento e facilitare l’apprendimento degli alunni e dei docenti. Anche la biblioteca ha l’insegnante sub-consegnatario, nominato dal Dirigente Scolastico, che risponde direttamente dell’uso e dell’organizzazione, oltre che sul piano patrimoniale. L’utilizzazione in orario scolastico della biblioteca è disciplinata secondo un orario, compilato ad inizio d’anno. È agli atti della Scuola l’elenco completo del materiale librario, multimediale e audiovisivo disponibile nella biblioteca. Il prestito dei libri è gratuito e ad esso sono liberamente ammessi tutti gli alunni, il personale docente e non docente della scuola, i genitori. Non può essere dato in prestito più di un libro alla volta; ai diplomandi è concessa la possibilità del prestito di più testi. Per la mancata restituzione del libro sarà inoltrato un sollecito scritto da parte del Dirigente Scolastico per la consegna immediata. Sono esclusi dal prestito i volumi in collana (Enciclopedie), i dizionari, i manuali, gli atlanti e le riviste. Chi prende un libro a prestito è interamente responsabile della sua buona conservazione. In caso di grave deterioramento o smarrimento, l’utilizzatore sarà tenuto a ricomprare una copia del testo, oppure, in caso di irrecuperabilità per libri fuori commercio, dovrà versare una cifra corrispondente al prezzo aggiornato del testo. Chi ottiene il prestito di un libro già deteriorato è tenuto a farne annotare lo stato. Sono consentiti la visita della biblioteca e lo svolgimento di attività di studio da parte di intere classi sotto la guida di un docente, che deve preavvisareil bibliotecario ad assumersi la responsabilità di vigilare sugli alunni. Col permesso del Dirigente Scolastico ed il consenso del bibliotecario sarà consentito anche agli alunni non avvalentisi dell’insegnamento della religione, di utilizzare la biblioteca nelle ore corrispondenti all’I.R.C. Tutti gli utenti della biblioteca possono presentare proposte di acquisto o richieste di abbonamento a riviste, direttamente al responsabile della biblioteca. Altre norme di comportamento e di regolamentazione dell’’utilizzo della

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biblioteca, nonché le norme di sicurezza, sono demandate alla regolamentazione del docente subconsegnatario ed alla responsabilità del docente che utilizza la biblioteca. Eventuali fattori di rischio vanno tempestivamente segnalati alla Presidenza.

T I T O L O VII

A S S I C U R A Z I O N I

Art.79 Gli studenti sono coperti da polizza assicurativa contro gli infortuni che possono

verificarsi durante ed in occasione delle lezioni di Educazione Fisica, delle attività ricreative ginnico-sportive e delle libere attività complementari, delle gite e delle visite a musei, cantieri ed aziende. Ogni anno il Consiglio d’Istituto considera le migliori condizioni e delibera di accettare quelle che integrino l’assicurazione esistente anche per gli infortuni che gli alunni possono subire in ogni momento della loro permanenza nella scuola ed anche durante il tragitto casa – scuola. La famiglia, in caso di infortunio, deve sottoscrivere la denuncia che sarà inoltrata dalla scuola alla Compagnia Assicuratrice; terminati i giorni di prognosi, si provvederà a prolungare o a chiudere la pratica con la necessaria documentazione medica. Particolare attenzione dovrà essere posata, dagli interessati, affinché la pratica non cada in prescrizione (12 mesi dalla data della denuncia).

Art.80 L’Istituto assicura la riservatezza del recapito privato dell’allievo. Va da sé che

nessuno può avvicinare l’allievo o la famiglia, dichiarando di aver avuto il nome e l’indirizzo dalla Scuola, e di qui proporre poi l’acquisto di qualsivoglia prodotto (enciclopedie, computers, corsi di formazione, ecc.).

T I T O L O VI I I

V I A G G I E V I S I T E D’ I S T R U Z I O N E

Art.81 La Scuola prevede, fra gli strumenti di realizzazione dell’offerta formativa, le uscite

didattiche, le visite guidate ed i viaggi di istruzione al fine di rendere più concreto e diretto il messaggio culturale. Tali attività previste dal P.O.F. vanno programmate all’interno del curricolo finalizzato all’apprendimento, di modo che il progetto di viaggio di istruzione deve emergere come esigenza di approfondimento e di strumento didattico con finalità formative. Alla luce di queste premesse vengono dettate le seguenti disposizioni.

Art.82 Le proposte ritenute valide e coerenti con la programmazione del Consiglio di Classe

saranno esaminate dal Collegio dei Docenti e successivamente dal Consiglio di Istituto.

Art.83 Una volta ottenute queste approvazioni (Consiglio di Classe, Collegio dei Docenti,

Consiglio di Istituto) la fase organizzativa sarà affidata ai docenti accompagnatori che dovranno raccogliere le adesioni degli alunni, richiedere le autorizzazioni dei genitori e raccogliere le attestazione dei versamenti sul c.c.p. delle quote di partecipazione, le quali non potranno essere più restituite se non con sostituzione di

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altri partecipanti della classe. L’espletamento della gara d’appalto e la sottoscrizione del contratto con l’Agenzia di viaggi è di competenza del Consiglio di Istituto.

Art.84 Le uscite che si collocano nell’orario scolastico (la sola mattinata) e le visite guidate

di un giorno possono essere autorizzate ed organizzate dalla Presidenza, previo consenso dei docenti delle ore previste nell’orario di insegnamento della giornata.

Art.85 Per disposizione del Ministro (C.M. n. 133 del 15.5.1990) non si possono effettuare

viaggi con pullman nelle ore notturne e nei giorni festivi per ragioni di sicurezza stradale.

Art.86 Per ogni uscita, anche quelle limitate alla mattinata, è obbligatorio acquisire il

consenso scritto di chi esercita la patria potestà per gli alunni minorenni. Art.87 I docenti accompagnatori devono essere docenti della classe ed ognuno potrà avere

in affidamento, con assunzione totale di responsabilità, non più di 15 alunni e potranno partecipare, di norma, a non più di un viaggio o visita guidata, per cui dovrà prevedersi l’avvicendamento degli accompagnatori.

Art.88 A conclusione del viaggio, i docenti accompagnatori sono tenuti a redigere una

relazione scritta (congiunta o separata) sulle attività svolte, sul rispetto delle finalità, sui risultati in termini di apprendimento, sul comportamento degli alunni, gli inconvenienti verificatisi, il servizio dall’agenzia o ditta di trasporto,ecc.

Art.89 I viaggi di istruzione, superiori ad un giorno e che comportano il pernottamento, si

svolgono per tutte le classi nello stesso periodo di tempo durante il quale viene sospesa l’attività didattica.

Art.90 Le assenze nel giorno di lezione successivo a quello del rientro a scuola sono

considerate ingiustificate. Art.91 Sono ammessi a partecipare ai viaggi di istruzione gli alunni che hanno riportato

almeno 8 in condotta e che non hanno avuto note di demerito o sanzioni disciplinari nel corso dell’anno. Il Consiglio di Classe può deliberare, con giudizio inappellabile, l’esclusione di alunni che non garantiscono un comportamento corretto durante il viaggio o che siano stati motivo di disturbo nell’anno o negli anni precedenti per i viaggi di istruzione.

Art.92 L’accompagnamento da parte dei docenti costituisce obbligo di servizio in quanto

rientra negli impegni previsti dalla funzione docente. La nomina di docente accompagnatore spetta al Dirigente Scolastico.

Art.93 I giorni da dedicare ai viaggi di istruzione rientrano nella previsione dei giorni a disposizione del Consiglio di Istituto, secondo il calendario scolastico deliberato annualmente dagli organi preposti.

Art.94 Si ritiene che il periodo migliore per effettuare i viaggi sia quello immediatamente

successivo alla conclusione del primo quadrimestre.

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Art.95 Il periodo massimo da dedicare ai viaggi di istruzione è di giorni 6. Tale periodo si riduce progressivamente per l’intero Istituto o per le singole classi (qualora ci sia la maggioranza semplice) in relazione a giornate di perdita di tempo scolastico, per astensione dalle lezioni o per assenza ingiustificata di massa.

T I T O L O IX

F O R M A Z I O N E D E L L E C L A S S I

Art.96 La composizione delle classi prime dovrà avvenire adottando il criterio

dell’omogeneità delle classi parallele per numero, per preparazione generale, per condizioni economiche. Per poter ottemperare a questa disposizione si utilizzeranno i dati acquisiti della Segreteria dell’Istituto all’atto dell’iscrizione riguardanti la situazione familiare di ogni nuovo iscritto.

Art.97 Tali informazioni saranno integrate dai giudizi analitici formulati dalla scuola media

di provenienza. Al momento della iscrizione alla prima classe il genitore (o chi esercita la patria potestà) indicherà se intende avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica o di attività alternative.

Art.98 Le classi intermedie sono di regola corrispondenti a quelle dell’anno precedente,

salvo i casi di riduzione del numero di esse. In particolare, per l’iscrizione alle classi quarte dell’ITN è prevista l’indicazione dell’indirizzo di specializzazione da parte dell’alunno. Per l’ITIS ciò accade all’atto dell’iscrizione al terzo anno.

Art.99 Le classi terminali sono costituite in numero pari a quelle delle corrispondenti

penultime classi funzionanti nell’anno scolastico precedente, per garantire la necessaria continuità didattica nella fase terminale del corso di studi.

Art.100 L’eventuale iscrizione tardiva può essere accolta dal Dirigente Scolastico che decide

in merito ed assegna l’alunno alla classe, tenendo conto del numero di iscritti per ogni classe, in modo da evitare squilibri nella composizione. L’iscrizione nel corso dell’anno o il trasferimento da altro corso o da altro Istituto può essere concesso su parere favorevole del Consiglio della classe accettante.

Art.101 Le classi saranno formate da una commissione indicata dal Collegio dei Docenti nei

primi giorni di settembre. Una volta costituite le classi, non saranno consentiti scambi se non prima dell’inizio delle lezioni e solo per categorie equivalenti.

T I T O L O X

A S S E G N A Z I O N E D E I D O C E N T I A L L E C L A S S I

Art.102 I docenti non possono insegnare in classi nelle quali siano presenti propri figli, tranne

i casi in cui non è possibile fare diversamente. Art.103 Viene garantita la continuità didattica tutte le volte che i regolamenti scolastici lo

consentano.

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Art.104 I docenti che chiedono di cambiare corso lo possono fare a partire dalle classi

iniziali, ma conservando le classi in cui hanno già insegnato. Il passaggio avviene pertanto per scorrimento.

Art.105 In caso di contrazione di cattedre, si procederà all’assegnazione del docente sulla

base di una graduatoria interna compilata tenendo conto dell’anzianità di servizio e dei titoli culturali, secondo la tabella di valutazione prevista per i trasferimenti.

T I T O L O XI

F O R M U L A Z I O N E O R A R I O S C O L A S T I C O

Art.106 L’orario scolastico è funzionale alle esigenze didattiche ed è compilato tenendo

conto soprattutto dell’equa distribuzione del carico di lavoro quotidiano. Art.107 Nella formulazione dell’orario si terranno in debito conto i seguenti punti:

Per le materie che hanno solo prove orali, 1 ora al giorno; Per le materie che hanno anche prove scritte, 2 ore consecutive nella stessa

classe, una sola volta nel corso della settimana, per consentire lo svolgimento del compito scritto in classe;

Per le materie tecnico-professionali prevedere almeno in uno o due giorni della settimana la concentrazione di 3 ore consecutive nella stessa classe per consentire lo svolgimento delle esercitazioni pratiche di laboratorio e/o a mare.

Art.108 Si dovrà evitare anche di discriminare le materie assegnando ad alcuni docenti tutte

le prime ore della giornata e ad altri tutte le ultime ore: quando è possibile, si dedicheranno prevalentemente le ultime ore alle esercitazioni pratiche di laboratorio.

Art.109 I desiderata dei docenti potranno essere presi in considerazione solo compatibilmente

con i criteri stabiliti nei punti precedenti. Nel caso in cui i desiderata contrastassero con i criteri stabiliti, i docenti dovranno fare espressa richiesta scritta al Dirigente Scolastico, che potrà disporre in merito.

T I T O L O XI I

P E R S O N A L E D O C E N T E

Art.110 Gli insegnanti debbono rivolgersi solamente al personale A.T.A. per lo spostamento

dai laboratori alle aule di materiale didattico, assumendosi la responsabilità della sua custodia. Analogamente deve avvenire anche per l’asportazione dei registri di classe o personali dalla sala degli insegnanti.

Art.111 Il Comitato di valutazione è istituito ai sensi dell’art. 11 del D.L. n° 297 del 16 aprile

1994. Esso è convocato dal Preside per la valutazione del servizio, sia per richiesta dei singoli interessati ai sensi dell’art. 448 del D.L. n° 297 del 16 aprile 1994, sia per il superamento dell’anno di formazione e di riabilitazione del personale docente secondo quanto stabilito dagli art. 440 e 501 del D.L. n° 297 del16 aprile 1994.

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Art.112 Concorre in notevole misura alla buona riuscita del processo educativo il

comportamento tenuto dal corpo docente. Pertanto sarà dovere fondamentale degli insegnanti: osservare con il massimo rigore la puntualità alle lezioni; evitare assenze episodiche e di assentarsi arbitrariamente durante il servizio.

Art.113 Le assenze per malattia debbono essere comunicate, in base alla normativa vigente,

prima dell’inizio dell’orario di lavoro o al più tardi entro la prima ora di lezione del mattino per permettere un’adeguata sostituzione; comunque sia, debbono essere certificate da un medico.

T I T O L O XI I I

P E R S O N A L E A T A

Art.114 Il personale A.T.A. è parte integrante ed essenziale della comunità scolastica. Esso

adempie alle proprie mansioni nell’ambito dei diritti normativi e sindacali acquisiti e nell’osservanza delle leggi vigenti.

Art.115 L’orario ordinario di lavoro è di 36 ore settimanali di norma suddivise in sei ore

continue antimeridiane. Il C.d.I. disciplina le modalità di articolazione dell’orario di servizio in funzione dei seguenti criteri: ottimizzazione dell’impiego delle risorse umane; funzionalità dell’apertura all’utenza; miglioramento della qualità delle prestazioni; ampliamento della fruibilità dei servizi da parte dell’utenza; miglioramento dei rapporti funzionali con altri uffici ed altre amministrazioni; programmazione su base plurisettimanale dell’orario.

Art.116 In caso di assenza dal servizio il personale A.T.A. può essere sostituito secondo

quanto disposto dalla normativa vigente. Nessuna sostituzione potrà essere effettuata durante l’assenza per ferie. L’assenza per malattia, salvo comprovato impedimento, deve essere comunicata tempestivamente, comunque non oltre l’inizio dell’orario di lavoro. Il periodo di ferie va richiesto in tempo utile al Responsabile Amministrativo che deciderà, unitamente al Dirigente Scolastico, l’eventuale accoglimento in relazione alle necessità funzionali dell’Istituto.

Art.117 Per le mansioni di tutto il personale A.T.A. (Responsabile Amministrativo,

Assistente Amministrativo, Assistente Tecnico, Collaboratore Scolastico) si fa riferimento ai profili professionali del C.C.N. vigente, di cui si allega copia, e all’organizzazione del lavoro disposta dal Responsabile Amministrativo, sulla base dei criteri generali fissati dal C.d.I. e delle direttive impartite dal Dirigente scolastico, all’inizio di ogni anno scolastico.

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T I T O L O XIV

S E RV I Z I Art.118 L’Ufficio Tecnico svolge mansioni prettamente tecniche per quanto riguarda

l’attività dei laboratori, officine, uffici e agibilità delle aule e dei servizi. Svolge funzioni istruttorie per qualsiasi forma di acquisto di materiali, apparecchiature didattiche, libri di biblioteca e attrezzature sportive. Svolge funzioni di organizzazione logistica per le visite o gite a carattere culturale. Coordina il lavoro degli assistenti tecnici per quanto riguarda la manutenzione e le riparazioni delle attrezzature in dotazione all’Istituto, da far eseguire al di fuori dell’orario di lezione. È prevista la possibilità di utilizzare un assistente tecnico per interventi a carattere urgente. Per tutti gli argomenti citati l’Ufficio Tecnico riceve disposizioni e tiene i rapporti con la Presidenza, alla quale andranno indirizzate le relative richieste di intervento.

Art.119 MAGAZZINO. I prelievi di materiale o di attrezzature da utilizzarsi per le

esercitazioni scolastiche si devono fare mediante appositi buoni di prelevamento, firmati dall’insegnante che richiede il materiale. Il materiale per manutenzione e produzione, i fogli per fotocopiatrici, possono essere ritirati dagli assistenti che svolgono il lavoro, dietro presentazione al magazziniere del buono firmato dall’Ufficio Tecnico. Le dotazioni di reparto saranno sostituite unicamente restituendo al magazzino il materiale avariato o fuori uso. Il materiale concesso in uso temporaneo ai reparti dovrà essere restituito al magazzino entro la giornata stessa; in caso di mancata restituzione, detto materiale sarà addebitato per un importo pari al suo valore al richiedente. Il magazzino non potrà accettare nessun materiale in entrata se non preventivamente ordinato. Al termine delle lezioni di ciascun anno scolastico gli insegnanti responsabili, coadiuvati dagli assistenti tecnici e dagli altri insegnanti che usufruiscono dei laboratori, fanno l’inventario generale del materiale in dotazione ai reparti e devono provvedere ad aggiornare gli appositi registri. Il magazzino controllerà la corrispondenza degli inventari di reparto con l’inventario generale.

T I T O L O XV

N O R M E F I N A L I E T R A N S I T O R I E

Art.120 A tutto il Personale della Scuola ed agli alunni è fatto assoluto divieto di svolgere

attività commerciale di qualsiasi natura all’interno della scuola. Art.121 La Scuola non risponde di incidenti e danneggiamenti a persone e/o cose dovuti a

spostamento di autovetture e moto all’interno del parcheggio. Eventuali danni provocati nello spazio di pertinenza del parcheggio sono a carico del responsabile.

Art.122 Le norme contenute nel seguente regolamento restano in vigore fino a quando non

intervengono modifiche regolarmente approvate dagli Organi preposti. Eventuali norme di legge o normazione secondaria, correttive delle presenti disposizioni, s’intendono immediatamente in vigore sin da quando promulgate. Le norme

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regolamentari della Scuola, qualora in contrasto con le disposizioni di legge successivamente approvate, s’intendono superate ed abrogate.

T I T O L O XVI

R E G O L A M E N T O D E L L A D I S C I P L I N A Art.123 La scuola svolge in tutti i momenti della sua azione una funzione educativa. Anche

l’applicazione di sanzioni disciplinari tende al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino del corretto rapporto all’interno della comunità.

Art.124 Le sanzioni disciplinari sono orientate secondo i seguenti principi:

Riparazione del danno arrecato. Affermazione della dignità della persona e dei luoghi oggetto di offesa. Promozione dei servizi utili alla collettività. Rispetto della personalità dell’alunno anche se responsabile di mancanze gravi.

Art.125 I comportamenti che configurano mancanze disciplinari sono quelli che

contravvengono ai Doveri di cui all’art. 3 dello Statuto delle studentesse e degli studenti e ai Doveri degli alunni di cui al Regolamento interno.

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Art.126 Le sanzioni sono applicate in base alla seguente tabella:

Mancanza Sanzione Organo

Competente Effetti

Ricorso e tempi

Venir meno ai doveri di studente, in forma lieve.

Ammonizione verbale o nota sul registro di classe.

Docente. Si tiene conto per successivi provvedimenti.

Dirigente Scolastico (1

giorno).

Venir meno ai doveri di studente. Uso del telefono cellulare o altri dispositivi quali i lettori MP3 o i videogame

Allontanamento dalla lezione. Sequestro momentaneo da parte del docente e consegna in presidenza delle apparecchiature non autorizzate, dove saranno custodite fino alla fine delle lezioni: solo allora potranno essere restituite all’alunno.

Docente.

Si tiene conto per successivi provvedimenti. La presidenza si farà carico di avvertire la famiglia. Nel caso di reiterazione dell’uso improprio del telefonino e degli altri dispositivi, questi saranno requisiti e trattenuti dalla scuola e riconsegnati personalmente solo ai genitori.

Dirigente Scolastico (1

giorno).

Venir meno ai doveri di studente con mancanze più gravi o ripetute mancanze. Rifiuto delle verifiche, assenze “strategiche”, assenze collettive

Sospensione dalle lezioni fino a tre giorni, con eventuale obbligo di frequenza.

Dirigente Scolastico o

Collaboratore del D.S. , sentito il Consiglio di

Classe e le parti.

Riammissione con accompagnamento dei genitori; si tiene conto nell'attribuzione del voto di condotta.

Organo di garanzia (entro 3 giorni)

Offese gravi, danneggiamenti alle strutture, istigazione a sottrarsi ai doveri, comportamento indisciplinato, con disturbo al regolare funzionamento delle lezioni.

Sospensione dalle lezioni fino a cinque giorni, con eventuale obbligo di frequenza.

Dirigente Scolastico, sentito il

Consiglio di Classe e le parti.

Riammissione con accompagnamento dei genitori; si tiene conto nell'attribuzione del voto di condotta con annotazione sulla pagella.

Organo di garanzia (entro 3 giorni).

Come sopra ma con eventi più gravi o con recidiva.

Sospensione dalle lezioni fino a quindici giorni, con eventuale obbligo di frequenza.

Consiglio di classe ristretto

alla sola componente

docente, presieduto dal

D.S.

Riammissione con accompagnamento dei genitori; si tiene conto nell'attribuzione del voto di condotta con annotazione sulla pagella.

Direttore Generale Regionale (entro 15 giorni).

Comportamento continuamente scorretto, con sostanziale rifiuto del dialogo educativo e con ripetute mancanze che compromettono un proficuo intervento della scuola (atteggiamento ostile nei confronti del personale docente e non docente, atti di “bullismo”, episodi di violenza fisica o psichica, episodi di estrema gravità in cui vi siano fatti di rilevanza penale o di situazioni di pericolo per l’incolumità delle persone).

Sospensione superiore ai quindici giorni e fino al termine delle lezioni.

Consiglio di classe ristretto

alla sola componente

docente, presieduto dal

D.S.

Nel caso di sospensione fino al termine delle lezioni, l'alunno che non ha votazioni, per essere scrutinato, può sostenere prove di idoneità alla classe successiva. L'alunno di quinta classe, eventualmente sospeso fino al termine delle lezioni, può essere riammesso in classe dopo il 31 maggio unicamente per sostenere prove di verifica in vista degli Esami di Stato.

Direttore Generale Regionale (entro 15 Giorni).

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Art.127 Per mancanze collettive si applicano anche la sanzioni previste nel Regolamento di Istituto che prevedono la sospensione del diritto di assemblea, dei viaggi di istruzione e delle attività integrative.

Art.128 Per l’applicazione delle sanzioni si riconosce la possibilità all’organo superiore di

infliggere sanzioni di competenza dell’autorità inferiore. Art.129 Nell’applicare le sanzioni si tiene conto del comportamento generale dell’alunno

riconoscendogli attenuanti, nel caso di comportamento generale corretto, ed aggravanti, nel caso di recidiva o precedenti sanzioni.

Art.130 Prima di applicare la sanzione l’alunno può proporre di trasformare la stessa

sanzione in attività di pubblica utilità ed accordarsi con il Dirigente Scolastico sulla soluzione.

Art.131 Per la procedura da applicare si stabilisce quanto segue:

Ogni provvedimento è preceduto dall’accertamento dei fatti (istruttoria) e dalla contestazione di addebito (per le mancanze più lievi tutto questo viene fatto verbalmente e per le vie brevi).

L’alunno deve essere sempre ascoltato (anche per le mancanze più lievi) riconoscendogli il diritto di difesa.

L’accertamento dei fatti deve essere il più ampio possibile, avvalendosi del contributo di testimonianze inoppugnabili.

Le decisioni attribuite al Consiglio di Classe devono essere prese nel rispetto delle modalità sopra esposte e garantendo la presenza almeno della maggioranza dei componenti.

Al Consiglio di Classe è invitato lo/gli stesso/i alunno/i responsabile/i della mancanza solo al fine di ascoltare le sue dichiarazioni; la decisione finale viene presa alla sola presenza dei componenti del Consiglio di Classe.

Art.132 È riconosciuta all’alunno la possibilità di ricorrere. Nella tabella sono indicati i

termini e l’organo a cui va inoltrato il ricorso. Art.133 In caso di arresto il Dirigente Scolastico applica immediatamente la sospensione

cautelare in attesa di convocazione del Consiglio di Classe. Il Consiglio di Classe, con la presenza delle tre componenti, decide in maniera definitiva nei termini di 7 giorni dalla data della sospensione, applicando la tabella delle sanzioni.

Art.134 L’organo di garanzia è costituito dalle seguenti persone:

Dirigente Scolastico (che lo presiede) Alunno maggiorenne eletto dall’assemblea degli alunni Due docenti nominati dal collegio dei docenti

Art.135 I membri eletti durano in carica un anno e possono essere rieletti l’anno successivo. Art.136 Il presente Regolamento recepisce quanto previsto dallo Statuto delle studentesse e

degli studenti (G.U. del 29.7.1998 D.P.R. n. 249 del 24.6.1998) e rinvia allo stesso per quanto non previsto espressamente. La validità s’intende prorogata fino a quando non intervengono correzioni o abrogazioni.

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Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria (D.P.R. n° 249 del 24/06/1998 - G.U. del 29/07/1998)

Art.1 (Vita della comunità scolastica)

1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizionedelle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica.

2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire laformazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo dellepotenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con iprincipi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui dirittidell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generalidell'ordinamento italiano.

3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cuiè parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioniinsegnante-studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei giovani,ANCHE ATTRAVERSO L'EDUCAZIONE ALLA CONSAPEVOLEZZA EALLA VALORIZZAZIONE DELL'IDENTITÀ DI GENERE, del loro senso diresponsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento diobiettivi culturali e professionali adeguati all'evoluzione delle conoscenze eall'inserimento nella vita attiva.

4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, dicoscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che lacompongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barrieraideologica, sociale e culturale.

Art.2 (Diritti)

1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata cherispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia apertaalla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento evalorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un'adeguatainformazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamentescelti e di realizzare iniziative autonome.

2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela ildiritto dello studente alla riservatezza.

3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolanola vita della scuola.

4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. Idirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto,attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazionedella scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lostudente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta adattivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri puntidi forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.

5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione dellascuola gli studenti della scuola secondaria superiore, anche su loro richiesta,

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possonoessere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una consultazione;analogamente negli stessi casi e con le stesse modalità possono essere consultati glistudenti della scuola media o i loro genitori.

6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitanoautonomamente. il diritto di scelta tra le attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curricolari e le attivitàaggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono contodei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.

7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa dellacomunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volteall'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attivitàinterculturali.

8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare: a) un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un

servizioeducativo-didattico di qualità; b) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative

liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni; c) iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché

per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica; d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli

studenti, anche con handicap; e) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica; f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.

9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto diriunione e di assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto.

10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio deldiritto di associazione all'interno della scuola secondaria superiore, del diritto deglistudenti singoli e associati a svolgere iniziative all'interno della scuola, nonchél'utilizzo di locali da parte degli studenti e delle associazioni di cui fanno parte. Iregolamenti delle scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli exstudenti e con le loro associazioni.

Art.3 (Doveri)

1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvereassiduamente agli impegni di studio.

2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d’istituto, dei docenti, delpersonale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale,che chiedono per se stessi.

3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sonotenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cuiall'art. 1.

4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezzadettati dai regolamenti dei singoli istituti.

5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e isussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.

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6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambientescolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.

Art.4 (Disciplina)

1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti checonfigurano mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei rapporti all'interno della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di seguito indicati.

2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento delsenso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica.

3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzionidisciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessunainfrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione delprofitto.

4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la liberaespressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.

5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare eispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengonoconto della situazione personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica.

6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre adottati da un organo collegiale.

7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.

8. Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, unrapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nellacomunità scolastica.

9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anchequando siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. Intal caso la durata dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero alpermanere della situazione di pericolo. Si applica per quanto possibile il disposto del comma 8.

10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettivarappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche incorso d'anno, ad altra scuola.

11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.

Art.5 (Impugnazioni)

1. I Per l'irrogazione delle sanzioni di cui all'articolo 4, comma 7, e per i relativi ricorsisi applicano le disposizioni di cui all'articolo 328, commi 2 e 4, del decreto legislativo16 febbraio 1994, n. 297.

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2. Contro le sanzioni disciplinari diverse da quelle di cui al comma I è ammessoricorso, da parte degli studenti nella scuola secondaria superiore e da parte deigenitori nella scuola media, entro 15 giorni dalla comunicazione della loroirrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa partealmeno un rappresentante degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media.

3. L'organo di garanzia di cui al comma 2 decide, su richiesta degli studenti della scuolasecondaria superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento.

4. Il dirigente dell'Amministrazione scolastica periferica decide in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque viabbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La decisione è assunta previo parere vincolante di unorgano di garanzia composto per la scuola secondaria superiore da due studenti designati dalla consulta provinciale, da tre docenti e da un genitore designati dal consiglio scolastico provinciale, e presieduto da una persona di elevate qualità morali e civili nominata dal dirigente dell'Amministrazione scolastica periferica. Per lascuola media in luogo degli studenti sono designati altri due genitori.

Art.6 (Disposizioni finali)

1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle disposizioni vigenti in materia sono adottati o modificati previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media.

2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita copia agli studenti all'atto dell'iscrizione.

3. È abrogato il capo III del R.D. 4 maggio 1925, n. 653.

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Capitolo

Le attività didattiche di base In questa sezione è descritta l’attività didattica dei docenti fondamentale per delineare la programmazione d’istituto. Inoltre sono descritti i progetti consolidati, cioè quei progetti che sono entrati a far parte della programmazione generale di istituto perché fortemente caratterizzanti il corso di studi. La programmazione è una fase fondamentale dell’insegnamento e pertanto richiede una sezione a parte nella quale siano descritte tutte le fasi che portano a delineare la programmazione dell’istituto. In sintesi, le fasi della programmazione possono essere così schematizzate:

Rilevazione della situazione iniziale ed analisi delle risorse Indicazione degli obiettivi Metodologie e strategie Definizione dei criteri per la scelta dei contenuti disciplinari Verifica e valutazione Integrazioni e recuperi Orientamento, accoglienza ed apertura al territorio Integrazione degli alunni diversamente abili

Lo schema che segue analizza ognuna di esse.

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FASI METODOLOGIA RISULTATI

Rilevazione della situazione iniziale in merito agli alunni

analisi dei condizionamenti socio-culturali ed economici che determinano atteggiamenti e comportamenti dell'alunno;

conoscenza della dimensione personale del ragazzo in rapporto alla famiglia e agli interessi emergenti;

indagini sulle esperienze cognitive precedenti e sul metodo di studio;

programmazione didattico educativa disciplinare.

Indicazione degli obiettivi

Il Collegio dei Docenti individua a livello generale gli Obiettivi Educativi, sia per l'area cognitiva che per quella socioaffettiva e comportamentale, nonché quelli trasversali. Tutti gli obiettivi sono adottati secondo criteri espliciti e deliberati ollegialmente. Ogni docente li assume come parametri di osservazione e li collega a conoscenze, competenze e capacità. Il Consiglio di Classe individua poi gli Obiettivi Didattici generali e specifici. Ogni disciplina e/o gruppi di discipline modularmente organizzate fissano, infine, in sintonia con quelli dell’istituto e coerentemente con quelli delineati nei consigli di classe, gli obiettivi specifici, correlati ai contenuti di insegnamento-apprendimento, con le indicazioni delle conoscenze, competenze e capacità che gli alunni devono acquisire e possedere.

Finalità fondamentale dei due Istituti è rendere i diversi insegnamenti il più possibile omogenei per obiettivi, contenuti, metodologie, strumenti e criteri di valutazione (naturalmente adattati alle reali situazioni delle classi). La formulazione degli obiettivi si propone di rendere l'opera della scuola organica e funzionale al conseguimento da parte dei giovani di tangibili traguardi di sviluppo in ordine all'identità, all'autonomia e alla competenza, in rapporto alla diverse fasce dell'età evolutiva, secondo le specifiche "intelligenze" di ciascuno. Data la grande variabilità individuale esistente nei ritmi e nei tempi dello sviluppo, negli stili cognitivi, nelle sequenze evolutive e nell'acquisizione di abilità particolari, gli obiettivi sono assunti come "indicatori di sviluppo" e non come quadri tassonomici.

Metodologie e strategie

funzionalità rispetto agli obiettivi; criterio della trasparenza, finalizzata al coinvolgimento e alla

corresponsabilizzazione attraverso una comunicazione aperta con gli alunni; ricorso alla multi e pluridisciplinarità, intesa come ricerca di dialogo e

collaborazione tra discipline ben identificate ed abbandono di ottiche individualistiche e narcisistiche.

Il CONTRATTO FORMATIVO si esplicita dunque attraverso impegni dei docenti, degli alunni, dei genitori. Un accordo che investe l’aspetto dell’interazione educativa, senza mettere in discussione la questione essenziale delle acquisizioni di competenze e conoscenze necessarie all’inserimento dei giovani nella vita attiva.

Criteri per la scelta dei contenuti disciplinari

l’istituto segue innanzitutto una forte opzionalità nei curricula, operando all'interno delle singole discipline scelte contenutistiche adeguate alle caratteristiche dell'utenza, agli interessi emergenti, alle richieste culturali della società odierna in generale e del territorio in particolare, fermo restando il raccordo con gli standard nazionali previsti dai Programmi Ministeriali.

Verifica e valutazione

La valutazione degli apprendimenti è di tre tipi: iniziale o diagnostica; progressiva in itinere; sommativa o finale.. La valutazione diagnostica è di tipo non classificatorio, volta ad accertare capacità e conoscenze all'ingresso, basilare per l'impostazione della programmazione didattica. La valutazione in itinere è frutto di osservazioni sistematiche e serve anche a modificare, se necessario, obiettivi, contenuti e metodi. La valutazione sommativa, infine, è certificativa, ma allo stesso tempo diagnostica perché fondamento di ulteriori sviluppi del processo educativo-formativo. Essa viene espressa alla fine dell'iter didattico, in modo collegiale, partendo dal voto proposto dai singoli docenti, e accompagnata da un giudizio che considera i seguenti elementi: livello di apprendimento raggiunto e progresso rispetto ai livelli di partenza; partecipazione alle attività didattiche, comprese attività integrative e

Progetti; impegno; metodo di studio.

In particolare l'Istituto adotta i seguenti criteri durante lo scrutinio finale: 1. L'alunno è dichiarato non ammesso alla classe successiva quando le

insufficienze riportate siano rappresentative di lacune formative la cui gravità sia tale da rendere impossibile una normale e proficua frequenza alla classe successiva.

2. L'alunno è dichiarato promosso quando abbia riportato la sufficienza in tutte le discipline o quando presenti insufficienze non gravi in una o più discipline, il

Consiglio di Classe ritenga che egli abbia la possibilità di raggiungere, nella fase iniziale dell'anno scolastico successivo, anche mediante opportuni interventi didattici ed educativi integrativi, gli obiettivi formativi e di contenuto delle discipline in cui siano state riscontrate insufficienze non gravi;

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Integrazioni e recuperi

I corsi IDEI, come recupero in itinere, vengono svolti in orario pomeridiano, soprattutto nelle materie in cui gli studenti incontrano maggiori difficoltà nel biennio, in quelle fondamentali d'indirizzo nel triennio. Gli studenti sono organizzati in gruppi seguendo il criterio dei livelli di apprendimento e/o per classe di ppartenenza. La classe può inoltre essere divisa in gruppi diversi. E’ data priorità all'approfondimento degli aspetti metodologici degli apprendimenti e dei nodi concettuali delle singole discipline ed è sempre utilizzata la Didattica Breve.

gli INTERVENTI DIDATTICI EDUCATIVI ED INTEGRATIVI hanno come finalità il recupero delle conoscenze basilari delle singole discipline, il onseguimento di un corretto metodo di studio, l’approfondimento delle discipline e l’arricchimento dell’offerta formativa. L’attività di recupero, poi, è anche mirata a colmare le lacune del Debito Formativo così come da O.M. n° 226 del 21/04/1997. All'inizio dell'anno scolastico, infatti, gli alunni sono sottoposti a prove di verifica per accertare se i debiti formativi dell’anno precedente siano stati recuperati.

Orientamento, accoglienza ed apertura al territorio

Le attività di orientamento, accoglienza e continuità, prevedono: operazioni di accoglienza raccordo con la scuola media raccordo biennio – triennio contatti con l’università ed il mondo del lavoro

Per orientamento si intende la costruzione di un sereno e stimolante ambiente educativo-formativo che aiuti l'alunno ad approfondire la conoscenza di sé e del mondo. In particolare l’attività si sostanzia nella collaborazione con: ASSOCIAZIONE INDUSTRIALE DI FOGGIA SINDACATO ESPERTI DELL’ASL MUSEO NAZIONALE UFFICI COMUNALI UFFICIO INFORMAGIOVANI AZIENDE

Integrazione alunni diversamente abili

ha lo scopo di fornire uno spazio formativo mediante progetti educativi individualizzati. Ogni progetto si propone di perseguire, secondo i bisogni e le reali capacità dei singoli alunni, i seguenti obiettivi: consolidamento e/o miglioramento dei livelli raggiunti attività di socializzazione che faciliti l’instaurazione dei buoni rapporti con

gli altri studenti, con i docenti e non-docenti, finalizzata al miglioramento dell’asse relazionale

acquisizione di abilità sia teoriche che pratiche di base per un futuro inserimento nel mondo del lavoro

acquisizione di una maggiore autonomia di tipo psicomotorio da utilizzare anche per far fronte alle esigenze ordinarie e per l’eventuale inserimento in strutture diverse

prosecuzione, ove possibile, dell’esperienza scolastica verso il conseguimento del diploma o in

Partire dall’alunno diversamente abile come soggetto della formazione significa condurre in primo luogo una valutazione reale e differenziata dei bisogni formativi da soddisfare, e costruire, secondo una dinamica processuale e interattiva, il futuro della persona nel contesto sociale. Relativamente alla prospettiva di conseguire un titolo di studi o semplicemente di acquisire competenze nelle varie aree, si possono individuare due percorsi distinti: svolgimento dei programmi curricolari e valutazione comune alla classe solgimento di percorsi educativo-formativi individualizzati nel rispetto delle

potenzialità dei singoli alunni.

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Capitolo

I PROCESSI MUTABILI – L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

La scuola con l’Europa

Con i Programmi Operativi Nazionali "Competenze per lo sviluppo" (FSE) e "Ambienti per

l'apprendimento" (FESR), si è inteso riconoscere l'urgenza di prevedere finanziamenti

addizionali volti ad accelerare la convergenza di alcune Regioni del Mezzogiorno su obiettivi

comuni di sviluppo e competitività, garantendo alle scuole situate nelle aree più critiche del

territorio nazionale la possibilità di accedere a fondi specificatamente destinati a superare le

condizioni di debolezza di contesto, che compromettono fortemente la qualità del servizio,

impedendo il pieno raggiungimento degli obiettivi di equità e coesione definiti a livello

nazionale e comunitario. In questo modo la nostra scuola ha avviato progetti finanziati

dall’U.E., rivolti agli alunni e/o agli adulti per migliorare la formazione e recuperare le

carenze di base. I corsi si svolgono in orario pomeridiano e consentono di effettuare moduli di

sostegno/recupero e approfondimento, integrando la formazione scolastica con esperienze

legate al tessuto territoriale.

Tutti i progetti hanno lo scopo di migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani,

oltre a promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l'inclusione sociale.

Grazie a questi finanziamenti alcuni laboratori sono stati anche arricchiti di strutture

tecnologiche nuove e moderne. La scuola si adopera per istruire i ragazzi anche oltre il diploma attivando, in collaborazione

con l’IRAPL e l’EPCPEEP, progetti IFTS e di Obbligo Scolastico.

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Integrazione dell’Offerta Formativa: progetti PON-FSE

La Scuola, anche quest’anno, realizza interventi per migliorare l'efficacia dell'offerta

formativa e la qualità delle strutture scolastiche.

I vari progetti mirano ad innalzare i livelli di competenza degli studenti e ad aumentare

il tasso di scolarizzazione.

Coerentemente con le linee di sviluppo e innovazione tracciate a livello nazionale, i

PON 2007/2013 promuovono una strategia di rafforzamento del sistema scolastico attraverso

l'allocazione funzionale di risorse per il raggiungimento di obiettivi istituzionalmente definiti,

quali l'innalzamento dei livelli di conoscenze, abilità e competenze della popolazione, la

riduzione dei tassi di dispersione, la valorizzazione delle eccellenze e lo sviluppo

dell'educazione e dell'istruzione per tutto l'arco della vita. La nostra istituzione scolastica si

propone di attivare strategie educative sempre più coinvolgenti e iniziative tali da invogliare

famiglie e alunni a considerare la scuola un centro culturale e fulcro vitale per la formazione

del futuro cittadino e un luogo dove si impara ad imparare.

PON-FSE a.s. 2010/2011

Obiettivo: C Migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani

Azione: C-1-FSE-2009-2140 Interventi per lo sviluppo delle competenze chiave

1. Matematica facile, matematica utile 2. Get on board 3. “L’Italiano tra le righe…” 4. Percorso di educazione alla cittadinanza e alla cultura

Azione: C-5-FSE-2009-32 Tirocini e stage in Italia e nei paesi Europei

1. Imparare navigando: stage a bordo di unità mercantili 2. Scuola e territorio: stage aziendale

Obiettivo: F Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale

Azione: F-2-FSE-2009-170 Interventi per promuovere il successo scolastico per le scuole del secondo ciclo

1. Per …… cercare me 2. Tutti in cima 3. CAD Nuove tecnologie per la scuola 4. Impianti tecnologici domestici 5. Energia dal sole

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Obiettivo: G Migliorare i sistemi di apprendimento durante tutto l’arco della vita

Azione: G-1-FSE-2009-421 Interventi formativi flessibili finalizzati al recupero dell’istruzione di base per giovani e adulti

1. L’inglese per comunicare e per lavorare 2. Nuove tecnologie per lavorare

Progetti Area a Rischio

Grazie al finanziamento riservato ai progetti per le Aree a Rischio, la Scuola si è attivata per

contrastare e prevenire la dispersione scolastica e consentire il pieno successo formativo di

tutti. E’ importante realizzare una forte azione educativa preventiva di ben-essere verso tutta

l’utenza e nel contempo potenziare il senso di appartenenza alla scuola per favorire una

interazione sistemica e una corresponsabilità educativa fra scuola e famiglia.

I seguenti progetti sono stati pensati per favorire e sviluppare l’operatività e la creatività degli

studenti, ma anche per avviarli nel mondo del lavoro, valorizzando e intensificando i rapporti

interpersonali.

Passo dopo passo…Imparare facendo

PROGETTI:

1. Laboratorio didattico

2. Patente nautica

3. Venti minuti con il tuo Carnevale: Laboratorio teatrale

4. Corso di vela: Attività laboratoriale

5. Corso di chimica: Attività laboratoriale

6. Corso di elettronica: Attività laboratoriale

7. Volontariato: Attività di educazione all’attenzione e all’amore per gli altri

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Prot. n.

Patto Educativo di Corresponsabilità A.S. 2010/2011

V I S T I

- il DPR 235/2007 “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n.249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”, nonché la Nota MIUR prot. n.3602/PO del 31 luglio 2008;

- il DPR 249/1998 “regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”;

P R E S O A T T O - che la formazione e l’educazione sono processi complessi e continui che richiedono la

cooperazione, oltre che dello studente, della scuola, della famiglia e dell’intera comunità scolastica;

C O N S I D E R A T O - che la scuola non è soltanto il luogo in cui si realizza l’apprendimento ma “è una

comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni “DPR 249/98, art.1, comma 2”;

IL GENITORE/TUTORE dell’alleva/o____________________________________________

CLASSE ________ SEZ. ____ I.T.N. (Gen. F.sco ROTUNDI) – I.T.I.S. (E. FERMI) E IL

DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Pellegrino IANNELLI

sottoscrivono il seguente

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ (DPR 235/2007, art.3 e Nota MIUR prot. n. 3602/PO del 31 luglio 2008)

Il patto vuole esplicitare diritti e doveri di ogni componente con lo scopo di: Accrescere il senso di responsabilità; Favorire la partecipazione; Consentire verifiche e valutazioni costanti dell’attività scolastica per poter migliorare.

IINNDDIIRRIIZZZZII DDII SSTTUUDDIIOO

NNuuoovvoo oorrddiinnaammeennttoo VVeecccchhiioo oorrddiinnaammeennttoo

EElleettttrroonniiccaa eedd EElleettttrrootteeccnniiccaa EElleettttrroonniiccaa ee TTeelleeccoommuunniiccaazziioonnii

MMeeccccaanniiccaa,, MMeeccccaattrroonniiccaa eedd EEnneerrggiiaa MMeeccccaanniiccaa

SSiisstteemmaa MMooddaa TTeessssiillee ppeerr CCoonnffeezziioonnii IInndduussttrriiaallii

TTrraassppoorrttii ee LLooggiissttiiccaa TTrraassppoorrttoo MMaarriittttiimmoo

AAppppaarraattii eedd IImmppiiaannttii MMaarriittttiimmii

IIssttiittuuttoo ddii IIssttrruuzziioonnee SSeeccoonnddaarriiaa SSuuppeerriioorree

MMaannffrreeddoonniiaa

otundi

ermi

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I COMPORTAMENTI Ad ogni componente la comunità scolastica è chiesto: AUTOREVOLEZZA. Prevale la testimonianza rispetto alla imposizione e alla

dichiarazione. Si insegna quello che si è, insieme e prima di quello che si sa. TRASPARENZA dei comportamenti, tutto ciò che viene affermato/fatto deve essere

motivato con riferimento al POF, alla programmazione sia disciplinare che educativa, di classe e del singolo docente.

RICONOSCERE e apprendere dagli ERRORI. Trasformare l’errore in risorsa, come strumento per migliorare, senza compromettere il rispetto e l’autostima.

CONDIVISIONE. La complessa relazione educativa e l’insegnamento/apprendimento richiede la condivisione delle scelte assunte, attraverso la discussione e il confronto, negli organi collegiali.

DIALOGO. Il dissenso motivato, la diversità di opinione sono una ricchezza. Il dialogo che nasce dall’ascolto e dal confronto è strumento per avvicinarci alla verità e dunque alla soluzione dei problemi- Dissenso e diversità si trasformano, in questo modo, in civile capacità di esprimere la propria identità e proposta.

Il Patto Educativo di Corresponsabilità è uno strumento finalizzato ad esplicitare i comportamenti che alunni ed insegnanti si impegnano a realizzare nei loro rapporti. Le indicazioni in esso contenute sono volutamente generali per lasciare la possibilità che in ogni consiglio di classe ci sia spazio per un’applicazione costruita sul gruppo classe: non si è voluto limitare la libertà di insegnamento o il diritto di partecipazione alla vita scolastica degli alunni.

Il patto nasce proprio con l’intento di stimolare la formulazione, nelle classi, di proposte che possano contribuire concretamente alla programmazione educativa e didattica.

Nelle classi dovrà essere il risultato di una reciproca condivisione d’intenti. Lo spirito con cui è stato redatto è bene espresso da un comma dell’art.1 dello Statuto delle studentesse e degli studenti: “La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni”.

Ciò che il patto contiene sicuramente non rappresenta una novità per coloro che lavorano o usufruiscono della nostra scuola: sono ricordati atteggiamenti e obblighi che molti alunni, docenti e genitori già attuano nella quotidiana vita scolastica. Averli esplicitati è un mezzo per avere una maggiore trasparenza e per essere più consapevoli del reciproco impegno che lega tutte le componenti della vita scolastica. Inoltre è segno della disponibilità e collaborazione indispensabili perché la fatica dell’educare e dell’apprendere dia buoni esiti.

Il patto formativo si articola in due momenti: a livello d’Istituto ogni componente si impegna ad attuare i comportamenti che sono di seguito riportati; a livello di classe il docente compilerà la scheda che riguarda il proprio progetto educativo, attenendosi allo spirito con cui sono state enunciate queste indicazioni generali e prestando attenzione alle proposte e alle osservazioni degli studenti.

L’INSEGNANTE SI IMPEGNA A

mettere in campo le competenze disciplinari collegate con quelle di comunicazione e relazioanali;

agire per rimuovere gli ostacoli al successo scolastico, tendendo al pieno sviluppo della persona dello studente;

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promuovere negli studenti la mentalità della “COOPERAZIONE” fra tutte le componenti della comunità scolastica per favorire conoscenze, competenze e autonomia, intesa come capacità di decisione a assunzione di responsabilità per la realizzazione del bene comune;

operare nella convinzione che il corretto comportamento degli studenti è fondato sulla sua autorevolezza personale, prima che sul provvedimento disciplinare. La sanzione, come pure il voto e la valutazione, si riferiscono ad un comportamento preciso, ad una prestazione specifica e scolastica, senza divenire giudizio sulla globalità della persona;

contribuire a realizzare un clima relazionale positivo, fondato sul dialogo (che parte dall’ascolto) e sul rispetto;

cercare l’unitarietà dell’insegnamento attraverso la programmazione collegiale “dichiarata” e “agita”;

informare i genitori e gli studenti dei percorsi didattici, dei principali obiettivi della materia insegnata, dei metodi e dei criteri di valutazione;

valutare periodicamente gli studenti secondo le modalità definite dai coordinamenti disciplinari; quanto prima possibile, comunicare e motivare l’esito delle verifiche, di organizzare periodicamente attività di recupero e sviluppo, trasformando l’errore in risorsa;

rispettare il Regolamento d’Istituto; spiegare alla classe il lavoro che si svolgerà per acquisire competenze e conoscenze, in

modo semplice e chiaro; esplicitare l’impegno e il lavoro che lo studente dovrà svolgere per casa, verificandone lo

svolgimento; garantire la massima trasparenza nei voti orali (dire esplicitamente la valutazione

numerica) e scritti: facilitare dunque la visione dei compiti o dei test validi per l’orale che saranno anch’essi archiviati;

motivare la tipologia delle verifiche scelte, attenendosi alle indicazioni del collegio dei docenti per quanto riguarda il loro numero;

chiarire alle famiglie e agli studenti la scala delle valutazioni usate e il livello di sufficienza;

usare tutta la scala delle valutazioni; verificare costantemente la corretta comprensione e assimilazione dei contenuti

disciplinari fornendo ulteriori spiegazioni se necessario; correggere e consegnare le verifiche scritte entro un tempo ragionevole (max. 15 giorni); distribuire le verifiche in modo equilibrato nell’arco del quadrimestre; non sottoporre, di norma, l’alunno a più di due verifiche nell’arco di una giornata, se

entrambe scritte la seconda a distanza di almeno un’ora dalla fine della prima; informare i genitori delle difficoltà o del disagio che gli alunni eventualmente dimostrino

nella vita scolastica, sia negli aspetti comportamentali sia di apprendimento; creare un positivo clima di classe, sollecitando gli alunni a mantenere comportamenti

coerenti con gli obiettivi formativi fissati dal Consiglio di classe; fra comprendere ai ragazzi l’importanza del rispetto dei percorsi di sicurezza durante

l’uscita. L’ALUNNO SI IMPEGNA A

divenire consapevole che IMPARARE è un suo DIRITTO prima ancora che un dovere: la conoscenza e l’educazione favoriscono la sua crescita personale, obiettivo, quest’ultimo, di tutta la comunità scolastica, dal Dirigente ai Docenti al personale ATA;

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frequentare regolarmente le lezioni, rispettando l’orario scolastico di entrata, alle ore 8,25 e di uscita dalla scuola alle ore 13,30;

limitare l’ingresso a scuola alla seconda ora a non più di quattro giorni a quadrimestre con giustifica del genitore; ulteriori ingressi con ritardo sono possibili solo se accompagnati dal genitore;

limitare le uscite anticipate al caso di effettiva necessità. Gli studenti maggiorenni potranno assentarsi all’ultima ora di lezione non più di due volte a quadrimestre; per le ulteriori uscite anticipate dovranno essere prelevati dal genitore. Gli studenti minorenni dovranno essere prelevati sempre dal genitore;

partecipare attivamente al lavoro scolastico a scuola e a casa, sottoporsi alle verifiche, che sono un diritto e non solo un dovere;

rispettare persone e regole, democraticamente determinate; rispettare le strutture nella consapevolezza che essendo “di tutti”, oggi e domani,

meritano attenzione uguale o maggiore delle proprie; assumersi la responsabilità dei danni eventualmente arrecati con il relativo risarcimento;

rendere accogliente l’ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola;

mettere al bando l’omertà, per il principio del coraggio, della lealtà e della responsabilità che caratterizza uomini e donne vere;

esercitare, se necessario, il diritto al dissenso, con garbo, nelle forme dei rispetto dovuto all’interno di ogni civile comunità;

conoscere l’offerta formativa, la programmazione disciplinare per una più attiva partecipazione;

conoscere e rispettare il Regolamento d’Istituto come garanzia di una civile convivenza, potendo chiedere modifiche di parti ritenute sbagliate o inadeguate;

perseguire gli obiettivi del percorso di studi presentato dai docenti; seguire il lavoro didattico, comprese le verifiche orali, con attenzione a partecipazione; svolgere i compiti e i lavori affidati per casa; comportarsi con disponibilità e collaborazione nei confronti degli insegnanti e dei

compagni, rispettandone lo stile d’insegnamento e di apprendimento; adeguarsi alle richieste degli insegnanti senza spirito polemico; esplicitare agli insegnanti le proprie, eventuali, difficoltà.

I GENITORI SI IMPEGNANO A

conoscere l’offerta formativa della scuola e partecipare al dialogo educativo, in particolare alle riunioni previste dagli Organi Collegiali, collaborando con i Docenti e il Dirigente Scolastico;

informare la scuola, anche in forma riservata, di eventuali problematiche che possono avere ripercussioni sull’andamento scolastico della/o studentessa/e;

vigilare sulla costante frequenza delle attività in orario scolastico e dei corsi di recupero in orario extrascolastico;

vigilare sulla puntualità di ingresso a scuola; giustificare l’ingresso alla seconda ora e accompagnare il figlio se superati i quattro giorni previsti per quadrimestre; non chiedere uscite anticipate se non in casi di effettiva necessità; giustificare tempestivamente le assenze il giorno del rientro;

sostenere e controllare la/il propria/o figlia/o nel rispetto degli impegni scolastici, in particolare nello svolgimento dei compiti assegnati per casa;

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invitare la/il propria/o figlia/o a non fare uso in classe di cellulari o di altri dispositivi elettronici o audiovisivi, consapevoli delle conseguenze disciplinari della violazione di tale obbligo, nonché le ulteriori sanzioni comminate dall’Autorità Garante della privacy;

intervenire tempestivamente e collaborare con la Dirigenza e con il Consiglio di classe nei casi di scarso profitto e/o indisciplina;

indennizzare l’Istituto “ITN G. F.sco Rotondi – ITIS E. Fermi” per eventuali danni prodotti dal/la propria/o figlia/o nell’uso improprio o scorretto dei servizi, degli arredi e delle attrezzature;

risarcire il danno, in concorso con altri (corresponsabilità del gruppo classe), anche quando l’autore del fatto non dovesse essere identificato;

ritirare tempestivamente il libretto delle assenze e controllare periodicamente le regolari registrazioni;

comunicare alla scuola personalmente uno o più recapiti telefonici; assicurare la regolare frequenza e vigilare periodicamente sulle assenze, ritardi e profitto

del/la proprio/a figlio/a.

DISCIPLINA

Il genitore/affidatario/tutore, nel sottoscrivere il presente patto è consapevole che: le infrazioni disciplinari da parte del/la figlio/a possono dar luogo a sanzioni

disciplinari, così come riportato nell’art.126 del regolamento d’Istituto “Disciplina degli alunni” allegato al presente patto;

nell’eventualità di danneggiamenti o lesioni a persone la sanzione e ispirata al principio della riparazione del danno;

il Regolamento d’istituto disciplina le modalità d’irrogazione delle sanzioni disciplinari e d’impugnazione;

PROCEDURA OBBLIGATORIO DI COMPOSIZIONE: AVVISI E RECLAMI

In caso di parziale o totale inosservanza dei diritti-doveri previsti o implicati nel presente patto si attua la procedura di composizione obbligatoria; la procedura di composizione obbligatoria comprende: segnalazione di inadempienza, tramite “avviso”, se prodotta dalla scuola, “reclamo” se

prodotta dallo studente o dal genitore/affidatario/tutore: tanto gli avvisi quanto i reclami possono essere prodotti in forma sia orale che scritta e vanno inoltrati direttamente all’Organo di garanzia interno;

accertamento: una volta prodotto l’avviso, ovvero il reclamo, il ricevente è obbligato a accertare o verificare le circostanze segnalate, se queste non sono chiare;

ripristino: sulla base degli accertamenti, il ricevente, in caso di riscontro positivo, è obbligato ad eliminare o ridurre la situazione di inadempienza e le eventuali conseguenze.

IL GENITORE/TUTORE dell’alunno IL DOCENTE COORDINATORE

________________________________ ______________________________

IL DIRIGENTE SCOLASTICO (Prof. Pellegrino IANNELLI)