Guida alla Rappresentanza e alle Elezioni Studentesche

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Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco Via IV Novembre 98, 00187, Roma Tel. 06/69770332 Fax 06/6783559 www.unionedeglistudenti.it - [email protected] Piccola guida alla rappresentanza e alle elezioni studentesche 2012 a cura dell'Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco – aderisce alla Rete della Conoscenza www.unionedeglistudenti.it [email protected] - Tel. 06/69770332

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Ecco una piccola guida su quali sono gli Organi Collegiali interni alla scuola e provinciali, alle elezioni studentesche e ai diritti connessi alla rappresentanza. Guarda anche il Prontuari di sopravvivenza alla scuola. Per info contattaci a [email protected] o allo 0669770332

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Questa piccola guida vuole essere un aiuto per capire e muoversi nel mondo della rap-presentanza e delle elezioni studentesche. Puoi contattarci alla mail [email protected] oppure allo 0669770332 per qual-siasi domanda, dubbio, precisazione.

GLI ORGANI COLLEGIALI

Gli organi collegiali, sono quegli organismi elettivi delle varie rappresentanze, ognuno con compiti e attribuzioni differenti, che servono al funzionamento della scuola, essi compiono scelte di governo e di indirizzo in base alla tipologia, o entrambe le cose in-sieme. Non è sempre stato scontato che gli studenti fossero rappresentati in suddetti organismi, di fatti solo in seguito alle lotte studentesche degli anni ’70, nel 1974 fu-rono emanati i cosiddetti decreti delegati che istituirono per il governo della scuola organi maggiormente collegiali, comprensivi anche delle rappresentanze studente-sche. Anche oggi a distanza di tempo da quelle battaglie, alcuni ministri propongono o assumono proposte di riforma degli organi collegiali tendenti ad escludere totalmente le rappresentanze studentesche, alcune battaglie vanno quindi riprese con forza non solo per preservare alcuni diritti già in nostro possesso, ma soprattutto per potenziarli, come ad esempio l’aumento dei rappresentanti all’intento del consiglio di istituto (pariteticità studenti/docenti).

E adesso veniamo a noi, vediamo un po’più nello specifico quali sono gli organismi at-tualmente esistenti e quali sono le funzioni di ognuno di essi:

• Il Consiglio di Classe, che è composto da tutti i docenti di una classe più due rap-presentati degli studenti e due dei genitori. I Consigli di classe sono presieduti dal preside o da un suo delegato ed hanno il compito di “formulare al collegio dei

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Consiglio di classe t.u. 297/94, parte I, titolo I, capo I, sezione I art. 5 da comma 1 a comma 4 istituzione e composizione, art. 5 da comma 6 a 11 attribuzioni e competenze.

Collegio dei docenti t.u. 297/94, parte I, titolo I, capo I, sezione I art. 7 comma 1 istituzione e composizione, art. 7 comma 2 attribuzioni e competenze, art. 7 da comma 4 a comma 6 modalità di insediamento, convocazione e lavoro.

Consiglio di istituto t.u. 297/94, parte I, titolo I, capo I, sezione I art. 8 istituzione e composizione, art. 9 da comma 1 a comma 9 attribuzioni e competenze.

Giunta esecutiva t.u. 297/94, parte I,titolo I, capo I, sezione I art. 8 istituzione e composizione, articolo 9 commi 10,11, 12 attribuzioni e competenze.

Comitato studentesco t.u. 297/94, parte I, titolo I, sezione II art. 13 comma 4 istituzione e composizione, art. 13 comma 5 attribuzioni e competenze.

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docenti proposte in merito alla didattica” e di agevolare il dialogo fra la classe e i suoi professori.

Se avete problemi con i vostri insegnanti (totale incomunicabilità, mancata comunicazio-ne dei voti al termine delle interrogazioni,…), è nel consiglio che dovete parlarne.Quando il consiglio discute delle competenze rispetto al coordinamento dei prof. delle diverse materie e della valutazione degli studenti, si riunisce senza la rappresentanza degli studenti e dei genitori.Il Consiglio di Classe ha durata annuale, si vota quindi ogni anno per le rappresentanze degli studenti e genitori.

• Il Collegio dei Docenti è composto da tutti i docenti della scuola ed è presieduto dal preside. I poteri del Collegio sono tanti e di diverso tipo: delibera su tutto ciò

che riguarda la gestione didattica della scuola (adeguamento dei programmi, scel-ta dei libri di testo..), propone i metodi di formazione delle classi, assegnazione dei docenti, formulazione dell’orario, valuta l’andamento dell’azione didattica, elegge i collaboratori del preside e i docenti nel Consiglio d’Istituto. Quindi a pro-posito di didattica ha anche il compito di redigere il piano dell’offerta formativa, sulla base delle linee di indirizzo fornite dal consiglio di istituto.

• Il Comitato Studentesco è formato da tutti i rappresentanti di classe degli stu-denti. Il Comitato deve adottare un regolamento interno che regoli i suoi lavori, deve anche nominare un gruppo di gestione, coordinato da uno studente maggio-renne che si occupi di gestire le attività legate al D.P.R. 567. Infatti il Comitato ha il diritto di presentare progetti legati D.P.R. 567 e di seguirne poi la realizzazio-ne. Per farlo il Comitato deve presentare un piano di realizzazione che preveda un preventivo di spesa e un piano di utilizzo degli spazi della scuola.

• Il Consiglio d’Istituto è l’organo che si occupa della gestione vera e propria della scuola in campo economico e finanziario. Il CdI è composto dai rappresentanti delle diverse componenti con un numero di rappresentanti variabile a seconda delle dimensioni della scuola, come mostra la tabella che segue.

Il CdI ha poteri decisionali su:

• l’adozione del P.O.F.;• l’acquisto e il rinnovo delle attrezzature tecnico scientifiche, libri e materiali

vari;• l’adattamento del calendario scolastico;

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Fino a 500 alunni Preside 6 docenti 3 genitori 3 studenti 1 personale ATAOltre i 500 alunni Preside 8 docenti 4 genitori 4 studenti 2 personale ATA

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• la determinazione dei criteri per la programmazione delle attività di recupero, delle attività extrascolastiche, dei viaggi d’istruzione;

• i criteri generali relativi alla formazione delle classi

Il CdI inoltre può esprimere pareri sull’andamento generale della scuola.

All’interno dell’CdI si forma una Giunta Esecutiva formata dal Preside, dal Coordina-tore Amministrativo, da un docente, un genitore, uno studente e un rappresentante del personale ATA. La Giunta ha compiti preparatori ed esecutivi rispetto al CdI: pre-para i lavori del Consiglio e cura l’esecuzione delle delibere, oltre che preparare tut-to ciò che è necessario alla lettura dei bilanci prima della loro approvazione in consi-glio.

LA CONSULTA PROVINCIALE DEGLI STUDENTI

Il DPR 567 e tutte le successive integrazioni hanno istituito la Consulta provinciale degli Studenti, formata da due rappresentati per ogni scuola, eletti con le stesse modalità dei rappresentati d’istituto (vedi la sezione ELEZIONI) entro la fine di novembre.I rappresentati di consulta si riuniscono in una assemblea plenaria per eleggere il Presi-dente della consulta provinciale e la giunta esecutiva: ogni consulta, però, possiede un proprio regolamento, che stabilisce le modalità con la quale queste elezioni si svolgono (ad esempio in alcune CPS è l’assemblea plenaria che elegge direttamente il Presidente, in altri casi l’assemblea elegge la giunta che, successivamente, al suo interno elegge il Presidente). Ad ogni modo anche per le elezioni della consulta sarà necessario fare ri-ferimento alle modalità di elezioni dei rappresentanti del consiglio di istituto, così come stabilito dal d.p.r. 567 stesso, e in particolare sarà necessario al fine di unifor-mare le pratiche elettorali (anche a seguito del mandato biennale dei rappresentanti), esplicitare nei singoli regolamenti di consulta la nomina di tutte le cariche eleggibili (presidente compreso), attraverso il metodo proporzionale D’Hont.

Compito primario della CPS è di costituire una rete fra le varie scuole e di sostenere e valorizzare il protagonismo degli studenti, attraverso la realizzazione di iniziative e progetti, come la Giornata dell’arte degli studenti. E’ importante fare in modo che all’interno delle consulte possa esserci realmente uno scambio di buone pratiche sia partecipative, che didattiche, molti progetti studenteschi che funzionano in una scuola, non vengono di fatto mutuati con altre scuole, la consulta dovrebbe recupe-rare questo importante ruolo di coordinamento e fare i modo che anche singoli proget-ti possano diventare campagne portate avanti dalla consulta stessa, attuando un lavoro capillare a livello provinciale, una fra queste potrebbe essere una campagna sull’edilizia scolastica (la CPS potrebbe attuare un monitoraggio capillare dello stato di salute delle nostre scuole, visto che ne fanno parte tutti i rappresentanti eletti di ogni provincia)

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Le CPS hanno una sede appositamente attrezzata messa a disposizione dalla direzio-ne scolastica regionale. Dispongono di fondi propri che possono essere spesi solo dagli studenti che la compongono. La quota prevista è almeno il 7% dei fondi provinciali de-stinati alle scuole per le attività degli studenti in base ai D.P.R. 567/96 e 156/99, pur-troppo negli anni i fondi sono andati via via diminuendo a causa dei pochi investimenti da parte dei governi che si sono succeduti, è per questo che è necessario rivendicare sin da subito un aumento dei fondi destinati all’autonoma progettualità studentesca e al la-voro delle consulte stesse, non è accettabile che alcuni progetti naufraghino per la man-canza dei fondi necessari.

I 110 presidenti delle consulte si riuniscono periodicamente in Conferenza Nazionale che con le ultime modifiche apportate al d.p.r. 567 è diventato Consiglio nazionale dei rap-presentanti di consulta, un organo che in teoria dovrebbe costituire uno spazio utile allo scambio d’informazioni sulle attività delle diverse Consulte, alla discussione dei proble-mi comuni delle CPS e al confronto con il Ministro dell’Istruzione, un organo però che troppo spesso si è ridotto alla ratifica, e a pubblico di presentazione dei vari progetti del Ministero della Pubblica Istruzione.

LE ELEZIONI DEI RAPPRESENTANTI. COME FUNZIONANO?

Rappresentanti di classe.

Candidarsi all’interno dei consigli di classe è di solito la prima esperienza che si tenta nei primi anni di scuola. Il consiglio di classe è composto da tutti i docenti di una classe più due rappresentanti degli studenti e due dei genitori. Il consiglio di classe che è pre-sieduto dal preside o da un suo delegato ha il compito di “formulare al collegio dei do-centi proposte in merito alla didattica” e di agevolare il confronto tra classe e professo-ri. Se avete dei problemi con i vostri insegnanti (totale incomunicabilità, mancata comu-nicazione dei voti al termine delle interrogazione, libri di testo, etc.) è nel consiglio che dovete parlarne. Il consiglio di classe discute anche la valutazione dei singoli studenti (a cui però non siamo invitati!!) e si rinnova ogni anno.

Come ci si candida?Le elezioni avvengono durante un’assemblea degli studenti della classe convocata dal preside. Durante l’assemblea ogni studente della classe può candidarsi e risultano eletti i due candidati più votati. Ogni compagno di classe può esprimere al massimo una preferenza (ossia puo’ votare uno solo dei candidati)

Rappresentanti di istituto e consulta provinciale:

Le elezioni per i rappresentanti di istituto e di consulta sono differenti, per ognuna oc-corre presentare delle liste diverse. Tuttavia, le modalità di svolgimento sono le stesse:

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• I rappresentanti eleggibili di ogni scuola per la CPS sono due per il consiglio di istituto dipende dal numero di studenti della scuola (3 rappresentanti nelle scuole con meno di 500 alunni e 4 in quelle più grandi)

• Ogni lista può essere costituita massimo dal doppio dei rappresentanti eleggibili (visto che per la consulta sono eleggibili due rappresentanti la lista può essere costi-tuita massimo da 4 candidati).

• Se ci sono più liste che concorrono alle elezioni i rappresentanti eletti si calcolano in base al metodo proporzionale (metodo d’Hont spiegato con la tabella in basso).

Come si fa a presentare una lista:

• Gli studenti che condividono un programma, un progetto o delle proposte per la propria scuola possono costituirsi in lista.

• Si ritira il modulo per la presentazione delle liste presso la segreteria didattica della scuola o presso la vicepresidenza.

• Si procede alla costruzione della lista individuando tutti gli studenti che condivi-dendo un comune progetto e vogliono candidarsi nella stessa lista, per sostenere un programma comune.

• Un a volta individuati i candidati ogni lista dovrà essere sostenuta da un numero definito di 20 studenti che apporranno la loro firma a sostegno della presentazione della lista.

• Una volta compilate le liste e apposte le firme dei sostenitori, dovranno essere consegnate preso la segreteria dell’istituto entro le ore 12 del 15° giorno prima della data fissata per le elezioni

• La commissione elettorale avrà il compito di organizzare e monitorare le elezioni per uno svolgimento regolare di tutte le operazioni di elezione.

I rappresentanti regolarmente eletti sono nominati in via definitiva dopo il pronun-ciamento della commissione elettorale dal Dirigente scolastico.

Come e Quando si può fare la campagna elettorale?La campagna elettorale si può fare fino al secondo giorno precedente le elezioni. Le li-ste hanno diritto a distribuire programmi e volantini, a realizzare assemblee pomeridia-ne e quella nelle ore di lezione per farsi conoscere. Tali iniziative devono essere richie-ste e concordate con il preside.Su www.unionedeglistudenti.net puoi trovare aiuto e idee per costruire il tuo programma elettorale.

Come si vota?Negli anni in cui non si rielegge tutto il consiglio di istituto (anche docenti, genitori e ATA) le elezioni per i rappresentanti di istituto si svolgono assieme a quelle per i rappresentanti di classe

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Al momento del voto è consegnata ad ogni studente una scheda prestampata per votare.Ogni studente può votare una delle liste candidate e – all’interno della stessa lista – esprimere fino a 2 preferenze personali per i candidati di quella lista.Il voto deve essere personale e segreto!

Come si calcolano i seggi (posti) da assegnare ad ogni lista?Lo spoglio delle schede deve avvenire immediatamente dopo la chiusura delle votazioni.La commissione procede contando il numero di voti ottenuti da ogni lista e contando le preferenze personali riportate da ogni candidato. Le schede in cui il voto è stato espresso male (es. preferenza per due liste diverse, voto non chiaro, segni evidenti di riconoscimento, ecc sono annullate).Per l’assegnazione del numero dei consiglieri a ciascuna lista si dividono i voto di ciascuna lista successivamente per 1, 2, 3, 4 … sino a concorrenza del numero dei consiglieri da eleggere e quindi si scelgono, fra i quozienti così ottenuti, i più alti, in numero eguale a quello dei consiglieri da eleggere, disponendoli in una graduatoria decrescente. Ciascuna lista ha tanti rappresentanti quanti sono i quozienti ad essa appartenenti, compresi nella graduatoria.Esempio:Bisogna eleggere 4 rappresentanti:ListaI: 300 voti Lista II: 400 voto Lista III: 100 votiDiviso1. 300 400 100Diviso2. 150 200 50Diviso3: 75 100 25La lista I prenderà 2 seggi, la lista II prenderà 2 seggi e la lista III 0 seggi.Una volta ripartiti i seggi alle liste, per stabilire all’interno di ogni lista a quale candidato spetta il seggio si contano le preferenze personali e risultano eletti quelli che ne hanno ottenute di più.NB:Il primo presentatore di ogni lista ha il diritto di designare uno studente che possa assistere alle operazioni di spoglio della commissione elettorale

E se qualcosa si è svolto in modo irregolare??E’ possibile fare ricorso entro il 5° giorno dalla pubblicazione all’albo della scuola dei risultati.Per tale evenienza puoi chiedere aiuto al sindacato studentesco contattandoci a [email protected]

Quanto durano in carica i rappresentanti e quando sono eletti?Normalmente le elezioni svolgono entro il 31 ottobre. Le elezioni dei rappresentanti di classe, di istituto e consulta hanno generalmente luogo assieme tranne quando si eleggono tutte le componenti del consiglio di istituto ogni tre anni ( genitori, docenti e personale ATA).

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I rappresentanti della consulta durano in carica due anni. Se un rappresentante eletto nel frattempo cambia scuola o si diploma decade dalla carica e viene sostituito (surroga-to) dal primo candidato della sua lista non eletto (e che sia ancora studente della scuo-la). Se non c'è nessun candidato non eletto nella stessa lista (perchè magari la lista era composta solo di una o due persone o perchè si sono tutti diplomati) ad ottobre vengono indette elezioni suppletive per eleggere il/i rappresentanti mancanti che dureranno in carica solo un anno.Per evitare le elezioni suppletive è bene che ogni lista contenga almeno due studenti non dell'ultimo anno.

I rappresentanti di istituto, invece, durano in carica solo un anno.

Dove sono scritte tutte queste cose? Testo Unico 297/94 e Ordinanza ministeriale 215 del 1991 (la trovi su www.unionedeglistudenti.it)

LE ASSEMBLEE DI CLASSE E DI ISTITUTO

Specchietto sintetico, le assemblee di istituto

1-Si ha diritto ad una assemblea di istituto al mese, tranne che nel mese conclusivo delle lezioni.2-Si svolge durante l’orario curriculare per un numero massimo di ore pari alla durata delle lezioni.3-Quattro assemblee all’anno possono essere “speciali” con l’invito di ospiti esterni.4-La convocazione e gli ODG vanno preventivamente consegnate al Dirigente scolastico, in numero di giorni è definito dai regolamenti di istituto.5-L’assemblea si dota di un regolamento interno.6-Il presidente del comitato studentesco può presiedere l’assemblea di istituto.7-L’assemblea di istituto può essere convocata dal 50% più uno dei rappresentanti del comitato studente-sco, oppure dal 10% dell’intera popolazione studentesca. 8-Il dirigente scolastico per motivi di ordine pubblico può sciogliere l’assemblea.9-In relazione alla disponibilità dei locali, l’assemblea di istituto può articolarsi in assemblee di classi pa-rallele.

Il diritto di assemblea

Il diritto degli studenti a riunirsi in assemblea è stato conquistato grazie alle lotte di al -tri studenti che in passato hanno affermato una nuova idea di democrazia all’interno delle nostre scuole, una democrazia vera, fatta della partecipazione di tutti coloro che vivono la scuola in prima persona, quindi anche e soprattutto dagli studenti.

Non cambieremo mai il nostro modo di vedere la scuola se non saremo più coinvolti nelle decisioni quotidiane che la regolano, se continueremo a sentirci semplici “sudditi” di un sistema che cala le proprie leggi dall’alto, non riusciremo mai a vivere la scuola da

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protagonisti attivi se non riusciremo ad esercitare nel migliore dei modi il diritto di assemblea, grazie al quale tutti gli studenti possono discutere in maniera collegiale e condivisa di tutto ciò che costituisce interesse comune.

I decreti delegati del 1974 poi confluiti nel testo unico 297/94 costituiscono un im-portante punto di partenza per la partecipazione democratica degli studenti all’in-terno delle nostre scuole…c’è da dire però una cosa il t.u. 297/94 ci fornisce degli strumenti, dobbiamo essere noi studenti bravi a farli funzionare e molte volte anche a rivendicarli, spesso molti diritti che dovrebbero esserci garantiti a livello sostanziale restano soltanto scritti a livello formale cioè sulla carta…ma se siamo ben consapevoli delle nostre possibilità, gli strumenti che abbiamo a nostra disposizione possono es-sere realmente rivoluzionari. Pensiamo a quante idee fantastiche potrebbero nasce-re da un’assemblea di istituto in grado di metter insieme trecento teste di trecento studenti…potrebbero nascere cose veramente eccezionali!

Troppe volte abbiamo sentito e detto che alla fin fine le assemblee di istituto non ser-vono a nulla e che la maggior parte della popolazione studentesca le “sfrutta” soltanto per ottenere un giorno di assenza giustificato. Sì, è vero spesso le assemblee non fun-zionano, ma tocca a noi rivitalizzarle, facendo innanzitutto una grande “operazione di recupero d senso” di cosa sono le assemblee e la loro funzione tra gli studenti, quindi parola numero uno: sensibilizzazione, parola numero due informazione. Poi pen-siamo almeno per una volta a quanto sono noiose alcune assemblee che non fanno altro che riprodurre il sistema che tanto contestiamo delle lezioni in classe, dove i docenti parlano e gli studenti recepiscono, spesso alla cattedra si sostituisce un microfono o un megafono e i rappresentanti parlano e tutti gli altri studenti ascoltano, insomma interro-ghiamoci anche noi sulle modalità più giuste per coinvolgere realmente gli studenti e non fargli subire per l’ennesima volta una pappa già cotta senza interesse.

Qui di seguito troverete il quadro normativo di riferimento per le assemblee studente-sche, dei modelli standard da riutilizzare per richiedere le vostre assemblee e dei consi-gli pratici per lo svolgimento delle assemblee, ovvero una serie di buone pratiche ed esperienze raccontateci dagli studenti direttamente dalle scuole.

Il quadro normativo di riferimento per le assemblee studentesche-------------------------------------------------------------------------------------------------------T.U. 297/94, Titolo I ( organi collegiali della scuola e assemblee degli studenti e dei genitori), Capo I (organi collegiali a livello di circolo e di istituto e assemblee degli studenti), Sezione II (assemblee degli studenti e dei genitori)Art. 12 - Diritto di assemblea1. Gli studenti della scuola secondaria superiore e i genitori degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della scuola, secondo le modalità previste dai successivi articoli.Art. 13 - Assemblee studentesche

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1. Le assemblee studentesche nella scuola secondaria superiore costituiscono occasione di partecipazione democratica per l'approfondimento dei problemi della scuola e della società in funzione della formazione culturale e civile degli studenti.2. Le assemblee studentesche possono essere di classe o di istituto.3. In relazione al numero degli alunni ed alla disponibilità dei locali l'assemblea di istituto può articolarsi in assemblea di classi parallele.4. I rappresentanti degli studenti nei consigli di classe possono esprimere un comitato studentesco di istituto.5. Il comitato studentesco può esprimere pareri o formulare proposte direttamente al consiglio di istituto.6. E' consentito lo svolgimento di una assemblea di istituto ed una di classe al mese nel limite, la prima, delle ore di lezione di una giornata e, la seconda, di due ore. L'assemblea di classe non può essere tenuta sempre lo stesso giorno della settimana durante l'anno scolastico. Altra assemblea mensile può svolgersi fuori dell'orario delle lezioni, subordinatamente alla disponibilità dei locali. Alle assemblee di istituto svolte durante l'orario delle lezioni, ed in numero non superiore a quattro, può essere richiesta la partecipazione di esperti di problemi sociali, culturali, artistici e scientifici, indicati dagli studenti unitamente agli argomenti da inserire nell'ordine del giorno. Detta partecipazione deve essere autorizzata dal consiglio d'istituto.7. A richiesta degli studenti, le ore destinate alle assemblee possono essere utilizzate per lo svolgimento di attività di ricerca, di seminario e per lavori di gruppo.8. Non possono aver luogo assemblee nel mese conclusivo delle lezioni. All'assemblea di classe o di istituto possono assistere, oltre al preside od un suo delegato, i docenti che lo desiderino.Art. 14 - Funzionamento delle assemblee studentesche1. L'assemblea di istituto deve darsi un regolamento per il proprio funzionamento che viene inviato in visione al consiglio di istituto.2. L'assemblea di istituto è convocata su richiesta della maggioranza del comitato studentesco di istituto o su richiesta del 10% degli studenti.3. La data di convocazione e l'ordine del giorno dell'assemblea devono essere preventivamente presentati al preside.4. Il comitato studentesco, ove costituito, ovvero il presidente eletto dall'assemblea, garantisce l'esercizio democratico dei diritti dei partecipanti.5. Il preside ha potere di intervento nel caso di violazione del regolamento o in caso di constatata impossibilità di ordinato svolgimento dell'assemblea.

A chi va consegnata la convocazione dell’assemblea di classe?

Generalmente dopo avere ottenuto la firma dei due docenti che dovrebbero tenere le-zione nelle ore in cui volete svolgere l’assemblea, la convocazione si consegna o al pre-side, o al vicepreside, o al docente coordinatore di classe. Se la prassi non è stabilita dal regolamento di istituto, ci si avvale del diritto consuetudinario, cioè della norma non scritta, ma che si è di fatto assunta come prassi sistematica e consuetudinaria (per

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l’appunto) in quel singolo istituto. La firma dei docenti che dovrebbero tenere lezione nelle ore in cui si intende svolgere l’assemblea di classe non è obbligatoria e soprattut-to dipende da quanto previsto dai singoli regolamenti di istituto, ma in generale è una buona prassi mettersi d’accordo.

Che relazione esiste tra l’assemblea di classe e il consiglio di classe?

L’assemblea di classe oltre a discutere di temi di interesse generale (ad esempio il ge-nocidio del Congo), può ovviamente discutere di problemi interni al gruppo classe rela-tivi alla didattica, alle relazioni del gruppo stesso con gli insegnanti etc, rispetto a que-ste cose può formulare proposte, pareri e richieste che i rappresentanti di classe devo-no portare all’attenzione dei docenti durante lo svolgimento dei consigli di classe.Se gli argomenti da trattare non si esauriscono nell’ambito delle due ore curriculari in cui è possibile svolgere l’assemblea, che si fa?

“Altra assemblea mensile può svolgersi fuori dell'orario delle lezioni, subordinatamente alla disponibilità dei locali.” questo è quanto cita l’articolo 13 del T.U. 297/94.

Perché è importante parlare di convocazione delle assemblee e non di richiesta?

E importante parlare di convocazione perché le parole hanno un significato ben preciso e siccome le assemblee studentesche sono un diritto, è chiaro che esse non devono esse-re richieste a qualcun altro che deve concederle, ma convocate dagli studenti stessi; serve ad ogni modo l’autorizzazione del dirigente che ha le responsabilità legali, ma è pur sempre vero che l’assemblea non vi può essere negata se non per delle ragioni mo-tivate per iscritto, come ad esempio la programmazione di altre attività didattiche (gite) nell’ambito del calendario scolastico, ad ogni modo l’assemblea può essere solo spostata, rimandata ma non soppressa, nessuno ha la facoltà di farlo, quindi se qualche assemblea vi dovesse essere negata, avete tutta a facoltà di fare ricorso all’organo di garanzia interno o regionale, o di aprire autonomamente una vertenza, oppure non esi-tate a contattarci allo sportello [email protected]

Nella redazione della convocazione delle assemblee studentesche, i riferimenti nor-mativi sono necessari?

Per consegnare una convocazione più corretta, i riferimenti normativi sono necessari, essi inoltre dimostrano che gli studenti sono consapevoli degli strumenti normativi a loro disposizione, quindi è un elemento in più per evitare che i dirigenti scolastici o al-tri possano obiettavi qualche cosa .

Quanti giorni prima dell’assemblea si consegna la convocazione al Preside?

Piccola guida alla rappresentanza e alle elezioni studentesche 2012a cura dell'Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco – aderisce alla Rete della Conoscenza

www.unionedeglistudenti.it [email protected] - Tel. 06/69770332

Page 13: Guida alla Rappresentanza e alle Elezioni Studentesche

Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco Via IV Novembre 98, 00187, Roma Tel. 06/69770332 Fax 06/6783559 www.unionedeglistudenti.it - [email protected]

I giorni di anticipo sono stabiliti dal regolamento di istituto, o dal regolamento interno dell’assemblea.

Da chi deve essere firmata la convocazione di assemblea di istituto?

Secondo l’articolo 14 del testo unico 297/94, l’assemblea di istituto può essere convo-cata: dalla maggioranza del comitato studentesco (50% delle firme più uno) compresi generalmente i rappresentanti di istituto, oppure dal 10% della popolazione studente-sca. Insomma anche se non siete rappresentanti di istituto come ben vedete avete piena facoltà di convocare l’assemblea che di fatto si chiama assemblea degli studenti e non assemblea dei rappresentanti, quindi anche con dei rappresentanti di istituto un po’ pi-gri questo diritto può essere preservato, ma soprattutto esercitato.

Come si regolamenta l’assemblea?Secondo l’articolo 14 comma 1, l’assemblea di istituto gode di un proprio regolamento interno scritto generalmente dai rappresentanti degli studenti insieme al comitato stu-dentesco, tale regolamento deve essere inviato al consiglio di istituto per l’approvazio-ne finale.Si possono svolgere assemblee di istituto nel mese iniziale e conclusivo delle lezioni?L’unico mese in cui non è possibile svolgere assemblee di istituto è quello conclusivo delle lezioni (art. 13, comma 8, t.u. 297/94), diffidate quindi da altre interpretazioni arbitrarie della norma, ogni mese c’è assemblea!!Possono essere presenti i docenti o il preside all’assemblea di istituto?Secondo l’articolo 13 comma 8 del T.U. 297/94, i docenti, il preside o un suo delegato, possono assistere all’assemblea da osservatori non partecipanti, la parola gli può essere concessa dal presidente del comitato studentesco che svolge solitamente il ruolo di tu-tela di partecipazione democratica di tutti i partecipanti all’assemblea di istituto, così come previsto dall’articolo 14 del sopraccitato testo unico.

... e se passasse l'Aprea?

Tutte questo complesso sistema di norme che, pur con tanti deficit, ci garantisce dei diritti all'interno delle nostre scuole, potrebbe essere minato alle fondamenta dal Pdl 953 o Aprea. Difatti con questo Pdl di fatto si vogliono introdurre all'interno dei Consigli di Istituto, che verrebbero trasformati in Consigli di Autonomia, i privati. In questo modo essi potrebbero influenzare direttamente gli obiettivi didattici delle nostre scuole. Si procederebbe inoltre verso una riduzione della rappresentanza studentesca e verso l'istituzione di un Nucleo di Autovalutazione basato sui parametri dell'INVALSI. Non possiamo accettare che il livello di apprendimento degli studenti venga valutato sulla base dei parametri individuati dall'istituto INVALSI. Informati su: www.unionedeglistudenti.it

Piccola guida alla rappresentanza e alle elezioni studentesche 2012a cura dell'Unione degli Studenti, il Sindacato Studentesco – aderisce alla Rete della Conoscenza

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