Guida al Servizio InformaLavoro

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Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare

(Seneca)

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Intervento finanziato dall’Unione Europea e dalla Regione Siciliana – P.O. FSE Sicilia 2007 - 2013

Guida al servizio InformaLavoro(uno strumento per combattere la disoccupazione)

a cura di Ubaldo Augugliaro

edito daA.T.S.

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Hanno collaborato e si ringraziano:Per i testi: Salvatore Bonfiglio, Angelo Irienti, Giovanni Basciano, Raoul Augugliaro, Milena Mazzara, Maria Ornella Novara e Claudia AstaPer la grafica: Virgilio XhilonePer la consulenza editoriale: Francesco XhilonePer le vignette: Marco Rallo

Prodotto da AlphaΩmega S.r.l. di Trapanisu commissione di:

ARES ONLUS Associazione di ricerca e sviluppo socialeVia A. Esposito, 5, 91100 Trapaniwww.aresonlus.orge-mail: [email protected] Distribuzione in proprioPubblicato il 2 Settembre 2013

N.B. Relativamente alla proprietà intellettuale dei report e studi prodotti, con P.O. SICILIA FSE 2007-2013, anche perquesta pubblicazione la disciplina che trova applicazione è quella dettata dagli articoli 2575-2583 del Codice civile e dallaLegge sulla “protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio” n. 633 del 22 aprile 1941. In particolarel’art. 11 della citata Legge stabilisce che “Alle Amministrazioni dello Stato, alle Province ed ai comuni spetta il diritto diautore sulle opere create e pubblicate sotto il loro nome ed a loro conto spese”.

Realizzato nell’ambito del progetto, denominato “Reteprovinciale di servizi multifunzionali di cittadinanza”,finanziato dall’Unione Europea e dalla Regione Sicilianacon risorse del P.O. FSE Sicilia 2007 - 2013, volto al-l’inclusione socio lavorativa di soggetti in condizionedi disagio sociale a causa di povertà estrema (prioritàG), afferente all’Avviso pubblico n. 1/2011 dell’Asses-sorato Regionale alla Famiglia, pubblicato nella G.U.R.S.n.22 del 20/05/2011.

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Presentazione...............................................................................................................................pag. 7

Introduzione 1. La lotta alla disoccupazione e alla povertà, prioritaria emergenza sociale.................pag. 9

2. Il progetto della “Rete provinciale di servizi multifunzionali di cittadinanza“..........pag. 9

1. Lo sportello InformaLavoro Uno sportello per cercare occupazione, crearsi un lavoro in proprio e promuovere la Cultura d’impresa.................................................................................pag. 11

2. L’ingresso nel mondo del lavoro dipendente 1. I Centri per l’Impiego.................................................................................................pag. 13 2. Le Agenzie per il Lavoro............................................................................................pag. 16

3. Orientamento per il dopo diploma di maturità 1. Riflettere prima di decidere......................................................................................pag. 18 2. La scelta dell’università............................................................................................pag. 18 3. La scelta dell’istruzione e formazione tecnica superiore: IFTS e ITS.....................pag. 19 4. La scelta dell’apprendistato......................................................................................pag. 20 5. Repertorio dei profili professionali...........................................................................pag. 22

6. Catalogo dell’offerta formativa................................................................................pag. 22 7. I tirocini formativi o stage........................................................................................pag. 23 8. La carriera militare...................................................................................................pag. 23

4. Il lavoro autonomo valida alternativa alla disoccupazione 1. Definizione di lavoro autonomo...............................................................................pag. 24 2. L’autoimprenditorialità.............................................................................................pag. 24 3. L’autoimpiego...........................................................................................................pag. 25 4. Altre forme di autoimpiego: associazione in partecipazione e libera professione....pag. 27

5. La cooperazione, altra forma vantaggiosa di lavoro autonomo 1. Definizione di cooperativa........................................................................................pag. 30 2. Perché scegliere di fare un’impresa Cooperativa.....................................................pag. 30 3. Tipologie di cooperative...........................................................................................pag. 31 4. Quali sono i passi da fare per costituire una società cooperativa.............................pag. 32 5. Il lavoro in cooperativa.............................................................................................pag. 32

6. I soggetti pubblici preposti alla promozione del lavoro autonomo 1. Invitalia.....................................................................................................................pag. 33 2. Sviluppo Italia Sicilia...............................................................................................pag. 35 3. Italia Lavoro..............................................................................................................pag. 35

SOmmARIO

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7. I soggetti pubblici che erogano agevolazioni per l’imprenditorialità 1. Invitalia.....................................................................................................................pag. 37 2. I.R.C.A.C. - Istituto Regionale per il Credito alla Cooperazione.............................pag. 37 3. C.R.I.A.S. - Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane siciliane..............pag. 38 4. I.R.F.I.S. – FinSicilia................................................................................................pag. 39

8. I soggetti privati che erogano agevolazioni per l’imprenditorialità 1. Il microcredito della Caritas chiamato “Prestito della Speranza”............................pag. 40 2. Banche di Credito cooperativo: “Buona Impresa!” ...................................................pag. 41 3. Altri istituti bancari....................................................................................................pag. 41

9. La cultura d’impresa e come fare per crearsi un lavoro autonomo 1. Significato di cultura d’impresa................................................................................pag. 43 2. Innanzitutto ci vuole un buon progetto.....................................................................pag. 43 3. Progetto d’impresa: cosa è e come fare un piano d’impresa o business plan...........pag. 43 4. Di quali parti è costituito un Business plan ?...........................................................pag. 44 5. Cosa fare per avere successo nell’iniziativa d’impresa............................................pag. 45 6. Costituire un’impresa nella forma di Ditta individuale............................................pag. 45

Appendice 1. Le organizzazioni delle cooperative.........................................................................pag. 47 2. Le principali associazioni di categoria.....................................................................pag. 48 3. Tav. 1- Popolazione di 15 anni e oltre classificata per massimo titolo di studio conseguito per provincia. media 2011.......................................................................pag. 50 4. Tav. 2- Forze di lavoro divise fra occupati per settore e persone in cerca di occupazione. Anno 2012. ......................................................................................pag. 51 5. Tav. 3- Serie storica delle persone in cerca di occupazione. Anni 2004-2012. ..........pag. 51 6. Tav. 4- Numero famiglie in condizioni di povertà relativa.........................................pag. 52 7. Tav. 5- Numero imprese registrate alla sezione delle start-up innovative per settore dati al 27-05- 2013......................................................................................pag. 52

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Troppo spesso c’è un grande ostacolo culturale da superare innanzituttonei giovani e nelle loro famiglie, è l’idea diffusa che si sia già sconfitti in

partenza. Grinta, tenacia, talento e merito sono i requisiti essenziali che ogni giovanedeve comprendere che sono strumenti da acquisire soprattutto oggi, in un mo-mento così avaro di occasioni, se vuole cominciare a costruirsi il propriofuturo con uno sguardo di breve, medio e lungo termine.

Il lavoro, quindi, dovrebbe tornare ad essere per i cittadini ciò che è stato eche indebitamente è stato loro sottratto. Il lavoro come strumento di dignità

personale, come via per dare un senso ed una prospettiva di famiglia da costituire con la persona chesi ama, come fondamento della serenità che appartiene a chiunque vuole stare in pace con la propriacoscienza di persona onesta, di onesto lavoratore. Questo volumetto è stato pensato per accompagnare i primi passi dei giovani verso il mondo dellavoro, per offrire consigli utili su come approcciare e sfruttare al meglio le varie possibilità chepossono presentarsi talvolta all’improvviso, o per averle cercato per tempo da soli.

Oggi, i giovani hanno bisogno di scoprire la dignità di ogni lavoro, intellettuale o manuale,subordinato o autonomo che sia, quale straordinario strumento di ordinario ingresso nella società eindispensabile contributo alla crescita anche della nostra comunità nazionale.

Anni passati a scuola e all’università, a costruire un futuro fatto dalla proiezione dei propri sogni,delle proprie speranze, di progetti di vita destinati a variare quando occorre adeguarli alle circostanze,alle condizioni ambientali in cui ci si va trovando nel tempo. A un certo punto ci si accorge che ègiunta l’ora di prendere il largo. È questa l’ora di cominciare a fare sul serio.

A tutti i giovani che vogliono cominciare un percorso professionalizzante e ai meno giovani che sisono stancati di vivere una vita nella precarietà, consiglio di sfogliare prima e approfondire poi quellepagine che accendono una luce nel buio della confusione generale rendendo un po’ più chiaro ilterreno su cui procedere.Buon viaggio verso il vostro lavoro.

PRESENTAZIONE

Carmelo NotoPresidente ARES Onlus

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Il Convitto Nazionale per Audiofonolesi di Marsala è un’istituzione educativa cheaccoglie e assiste ragazzi sordi e con problemi di linguaggio dalla scuola materna allesuperiori, provenienti dalla città di marsala, dalla provincia di Trapani e dalla regione.

Offre una vasta gamma di servizi volta all’integrazione socio-scolastica degli assistiti, aperta alterritorio ed a quanti a vario titolo partecipano e contribuiscono al loro processo formativo (famiglia –scuola – società ed Enti locali) per alleviare il condizionamento derivante dalla presenza dell’ handicapnella comunicazione. A tal fine l’Istituto si avvale della consulenza fornita dallo psicologo, dallelogopediste e dalle psicomotriciste mediante interventi individualizzati o per piccoli gruppi omogenei.Il Convitto di marsala, assieme a quelli di Roma, Torino e Padova, è uno dei quattro Convitti Stataliper Sordi in Italia, ed è l’unico in Sicilia. L’attuale Dirigente del Convitto è il Dott. Giovanni PietroIlardi, anche Dirigente Scolastico della Direzione Didattica Statale 3° Circolo "montessori" di Alcamo, ilquale presiede il Consiglio d’Amministrazione. Egli è coadiuvato dal Direttore dei Servizi Generali e Am-ministrativi Dott. Vito Rallo, dalla Collaboratrice vicaria Dott.ssa Annalisa Pocorobba e dal Collaboratoreeducatore Giovanni Bonomo. Il personale educativo è composto da 12 Educatori di cui soltanto unocomunica in Lingua dei segni italiana (LIS).L’utenza dell’Istituto è suddivisa in classi che vanno dalla scuola materna alla superiore.Il Convitto Nazionale per Audiofonolesi ha sede in Via Grotta del Toro, 21 - 91025 marsala, Tel.0923 98 94 55 , Fax 0923 98 00 45, E-mail: [email protected] , P.E.C.: [email protected]

Il Liceo Artistico di Mazara del Vallo dà la possibilità agli studenti iscritti discegliere tra vari percorsi formativi e professionali, precisamente fra sei diversesezioni artistiche:

1. Arti Figurative Pittura;2. Architettura Ambiente;3. Design Arredamento;4. Design Ceramica;5. Design Oreficeria;6. Design moda.Durante gli anni scolastici l'Istituto organizza mostre dei lavori prodotti dagli allievi e partecipa a ma-nifestazioni d’arte e artigianali italiane e straniere.L'obiettivo prioritario dell'Istituto è la formazione del cittadino nella sua globalità, che sia in grado diintegrarsi nel mondo del lavoro con competenze e conoscenze che gli consentano di affermarsinell’ambito del mercato del lavoro.Nasce nel novembre del 1946 come “Scuola serale comunale”, diventa Istituto d’Arte nell’ a.s.1967/68, durante la direzione del prof. Francesco Buscarino viene pareggiato nel 1972, a decorreredell’a.s. 2001/02 ottiene lo status di Scuola Paritaria, e dall’a.s. 2010/11 assume la denominazione diLiceo Artistico Regionale.Il Dirigente Scolastico in atto è il Prof. Alberto Ditta, mentre la sede si trova in via Pablo Picasso -C.da Affacciata - 91026 - mazara del Vallo. Per i contatti: Tel.: 0923941640, Fax: 0923908888,E-mail: [email protected] , [email protected]

PRESENTAZIONE DEI PARTNER

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1. LA LOTTA ALLA DISOCCUPAZIONEE ALLA POVERTÀ, PRIORITARIAEMERGENZA SOCIALE

Da alcuni anni la perniciosa crisi dell'economiaitaliana ha prodotto profonde ferite nel tessutosocioeconomico del nostro Paese. Tutti i settoridell'economia: industriale, commerciale e deiservizi registrano un progressivo incrementodella “mortalità” di aziende, con conseguenzedisastrose sul piano dell'occupazione. Coloroche perdono il lavoro si aggiungono a quelliche il lavoro non l'hanno mai avuto, portandocosì il tasso di disoccupazione a livelli diassoluta emergenza, che riguarda soprattutto igiovani. Oggi, infatti, un giovane su 3 è disoc-cupato. La situazione si rivela in maniera ancorpiù drammatica per i giovani con disabilità iquali in pratica non trovano più occupazione.Le fasce più deboli della popolazione, lepersone con disabilità, le persone svantaggiateper povertà e disoccupazione sono, pertanto,coloro che in atto patiscono il maggior disagiosociale.

Vi è di più. La crisi della finanza pubblica hacomportato, inopinatamente, un drastico de-pauperamento di risorse finanziarie destinatealla spesa sociale. Lo dimostrano i dati statisticidella spesa sociale in Europa forniti dall'ISTAT,secondo i quali l'Italia è all'ultimo posto.

L’Unione Europea, avvertiti i primi segnalidei preoccupanti fenomeni della disoccupazionee della povertà, tra loro strettamente collegatidal rapporto causa-effetto, ha previsto già nel-l’ambito del Consiglio Europeo di marzo 2000la cosiddetta “Strategia di Lisbona” la quale sipone l’obiettivo di favorire occupazione, svi-luppo economico e coesione sociale impegnandoall’uopo fondi comunitari (FSE – Fondo socialeeuropeo).

Per alcune regioni tra cui la Sicilia proprio dalFSE 2007-2013 provengono i fondi destinatialla lotta alla disoccupazione e alla povertàche sono impiegati nel progetto denominato“Rete provinciale di servizi multifunzionali dicittadinanza” nell’ambito del quale è statopossibile costituire gli “Sportelli InformaLa-voro”.

2. IL PROGETTO DELLA “RETE PRO-VINCIALE DI SERVIZI MULTIFUNZIO-NALI DI CITTADINANZA”

Quello denominato “Rete provinciale di servizimultifunzionali di cittadinanza” è un progetto,finanziato dall’Unione Europea e dalla RegioneSiciliana con risorse del P.O. FSE Sicilia 2007- 2013, volto all’inclusione socio lavorativa disoggetti in condizione di disagio sociale acausa di povertà estrema (priorità G), afferenteall’Avviso pubblico n. 1/2011 dell’AssessoratoRegionale alla Famiglia, pubblicato nellaG.U.R.S. n.22 del 20/05/2011.

La partnership costituitasi per la realizzazionedel progetto si distingue in due tipologie:partners operativi e di supporto. I primi gesti-scono il progetto previo atto pubblico costitutivodi ATS (Associazione temporanea di scopo) dicui l’ARES Onlus è capofila. Ai secondi è datala possibilità di partecipare al progetto, ancorchénon partecipino all’ATS, potendo tuttavia be-neficiare di azioni a favore del tessuto socio-economico del proprio territorio.I partner operativi componenti dell’ATS sonol’ARES Onlus di Trapani, quale capofila, ilLiceo Artistico Regionale di mazara del Valloe il Convitto Statale per Audiofonolesi di mar-sala.Il partenariato di supporto, che è suscettibiledi ampliamento mediante l’adesione in corsod’opera di altri Comuni della provincia, è

INTRODUZIONE

di Ubaldo Augugliaro *

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composto al momento per la parte pubblicadai Comuni di Alcamo, Trapani, Buseto Paliz-zolo, Calatafimi Segesta, Castelvetrano, Cu-stonaci, Favignana, marsala, Pantelleria e Pe-trosino; dall’Istituto Professionale di Stato peri Servizi Commerciali Turistici Sociali Bufalino– Trapani, dall’Istituto Professionale di StatoAlberghiero – Erice, dal “Residence marino”Ipab – Trapani, dalla Casa di Riposo GiovanniXXIII Ipab – marsala; mentre per la parteprivata da Confindustria – Trapani, dall’Asso-ciazione Capitani lungo corso e macchina –Trapani, dalla Fattoria Didattica SPEZIA -Buseto Palizzolo, dalla Coop. editoriale E.S.I(Editoriale Siciliana Informazioni) – Trapanie dall’Istituto Europeo Studi Umani e Sociali– Trapani.

Gli obiettivi generali del progetto sono i se-guenti:1° un comune impegno concertato di lotta aifenomeni della disoccupazione e della povertà,volto a promuovere la cultura d’impresa, il la-voro autonomo e la cooperazione, anche attra-verso l’integrazione funzionale ed operativadelle forze sociali e istituzionali competentinel welfare, nel lavoro, nei servizi pubblici enell’economia;2° la promozione dell'Educazione alla Citta-dinanza per contribuire, a favore soprattuttodei cittadini disoccupati e di quelli poveri, acoltivare il senso di una partecipazione attivae responsabile, identitaria e solidale nellasocietà e nella politica per ridurre la distanzatra le persone, in particolare i giovani, glianziani e i disabili, le istituzioni e la società.

Gli obiettivi specifici del progetto sono i se-guenti:1° l’inserimento socio-lavorativo di 40 personein stato di disoccupazione e in condizioni diestrema povertà (reddito pari o inferiore allasoglia di povertà assoluta stabilito dall’ISTAT);2° l’istituzione della rete provinciale di sportelliInformaLavoro (per la ricerca e l’offerta di la-voro, per la promozione del lavoro autonomo,

per l’informazione sulle opportunità occupa-zionali, di formazione professionale, ecc.);3° l’istituzione di ulteriori servizi multifun-zionali di cittadinanza (per cittadini consapevolidi diritti e doveri), collegati con la rete pro-vinciale di Sportelli InformaLavoro, in cuisiano offerti spazi di confronto, servizi di aiutopsico-sociale alle famiglie e ai cittadini (Con-sultori familiari, Servizio di mediazione familiaree sociale, counselling o psicologia nei casi didisagio relazionale), di interpretariato LIS peri sordi, di proposta di animazione socio-culturale per giovani, anziani, disabili e personein condizioni di disagio sociale, mediante la-boratori d’arte e artigianato (a cura del Liceoartistico regionale di mazara del Vallo);4° la promozione della cultura d’impresa, dellavoro autonomo e della cooperazione medianteun ciclo di seminari formativi (per gli studentidi 5° anno delle scuole superiori), precedutida conferenze stampa e workshop, in collabo-razione con le Amministrazioni Comunali ospi-tanti, l’Ufficio Provinciale del Lavoro, qualeautorità locale competente nella supervisionedell’azione e la partecipazione di Confindustria,di Sviluppo Italia Sicilia S.p.A., dell’AGCI –Associazione Generale delle Cooperative Ita-liane e la Banca di Credito Cooperativo “Sen.P. Grammatico” di Paceco;5° La realizzazione di una pubblicazione voltaa far conoscere gli elementi essenziali perl’orientamento dei giovani verso la costruzionedel proprio futuro nel mondo del lavoro, daltitolo ”Guida al servizio InformaLavoro”; 6° il rilevamento dello stato di disoccupazionee di povertà nel territorio provinciale e dei co-muni aderenti al partenariato al fine di ottenereun’analisi statistico–quantitativa per il moni-toraggio dei due rispettivi fenomeni sociali.

* Direttore del Progetto “Rete provinciale diservizi multifunzionali di cittadinanza”

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UNO SPORTELLO PER CERCARE OCCUPAZIONE, CREARSI UN LAVOROIN PROPRIO E PROMUOVERE LA CULTURA D’IMPRESA

Lo sportello InformaLavoro è un punto di ri-ferimento per tutti coloro che hanno la necessitàdi ricevere informazioni per orientarsi nellascelta del proprio percorso professionale, perla ricerca di un lavoro compatibile con leproprie abilità e competenze e per l’avvio diun lavoro in proprio, c.d. autonomo, mediantel’individuazione delle opportunità e delle

agevolazioni previste per le nuove imprese.Il servizio InformaLavoro fa parte di unarete provinciale di servizi d’informazione,coordinata dall’associazione Ares Onlus, conla supervisione dell’Ufficio Provinciale del Lavoro, costituita da Comuni, enti religiosie enti pubblici e privati della provincia diTrapani.Il servizio consente di avere assistenza perl’accesso alle informazioni aggiornate edattuali, per mezzo di apposite banche dati,siti internet e varie pubblicazioni periodichea stampa, relative ai seguenti argomenti:

1. LO SPORTELLO INFORmALAVORO

Allo sportello lavoro possono rivolgersi tutti icittadini in cerca di lavoro ed anche quelli in-teressati ad avviare un lavoro autonomo o dasoli (ditta individuale) o in società con pochialtri (microimpresa) o in franchising ovvero incooperativa sociale o di produzione e lavoro.I soggetti interessati a fare impresa sarannoconsigliati sui passi da fare ed anche informatie documentati sugli incentivi e le agevolazioniprevisti. I cittadini interessati ad utilizzare strumentitelematici per accedere ai servizi del suddetto

sportello potranno informarsi e inoltrare richiestecliccando sulla “finestra” Sportello Informa-Lavoro on line presente nel sito web istituzionaledei Comuni aderenti alla Rete di Sportelli e inquello dell’ARES Onlus www.aresonlus.org .

Con decreto del ministro dello sviluppo eco-nomico di concerto con il ministro dell’eco-nomia e delle finanze del 10 aprile 2013, pub-blicato nella Gazzetta Ufficiale dell’11 luglio2013 sono state istituite le ZFU - Zone FrancheUrbane di Erice, Trapani e Castelvetrano e

• Annunci di lavoro dei Centri per l’Impiego• Annunci di lavoro dello sportello Eures• Annunci di aziende del territorio e di agenzie per il lavoro• Lavoro all’estero• Lavoro stagionale• Concorsi pubblici• Tirocini formativi e orientativi• Lavoro autonomo (autoimprenditorialità e autoimpego)• Incentivi pubblici e privati per nuove iniziative imprenditoriali• Formulazione corretta del Curriculum vitae nel formato standard europeo• Vantaggi fiscali previsti per le ZFU - Zone Franche Urbane

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sono state stabilite le condizioni, i limiti, lemodalità e i termini di decorrenza delle age-volazioni fiscali e contributive, previste all’art.37 del D. L. 18 ottobre 2012, n. 179 (DLCrescita 2.0). Tramite lo sportello InformaLa-voro e presso i Comuni interessati si potrannoavere informazioni più precise su di esse. LeZFU consentiranno di avere per lungo tempoconsistenti vantaggi di natura fiscale per lacreazione, in particolare, di piccole e microimprese, che vorranno insediarsi nelle aree in-fracomunali ricadenti nei quartieri all’uopoprescelti dove si concentreranno programmidi defiscalizzazione. L’obiettivo prioritariodelle ZFU è quello di favorire lo sviluppoeconomico e sociale di quartieri ed aree urbanecaratterizzate da disagio sociale, economico eoccupazionale.Sembra inoltre che il Comune di Erice potrà,inoltre, recuperare ulteriori 4 milioni di euro,già destinati allo stesso Comune, con una de-libera del CIPE del 2009, mediante l´istituzionedella ZBZ (zona a burocrazia zero), di cuiall’art. 43 del D.L. n. 78/2010. Per beneficiaredei vantaggi amministrativi e fiscali della ZBZ,sarà necessario istituire l’Ufficio Locale delGoverno, su richiesta della Regione, d’intesacon gli enti interessati e su proposta del ministrodell’Interno, con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri.L’Ufficio Locale del Governo, presieduto dalPrefetto e composto da un rappresentante dellaRegione, da uno della Provincia (?) e da unodel Comune interessato avrà lo scopo di sem-plificare e accelerare i procedimenti ammini-strativi occorrenti. Gli incentivi saranno concessisecondo il regime "de minimis" (tetto di 200mila euro in tre anni). Sono previste le seguenti esenzioni: dalle im-poste sui redditi fino a 100mila euro perperiodo di imposta; dall'IRAP, per un quin-quennio; dall'IMU per quattro anni per i soliimmobili collocati nella ZFU e utilizzati perl'esercizio dell'attività economica; infine, dalversamento dei contributi per i soli contrattia tempo indeterminato oppure che non abbianouna durata inferiore a 12 mesi.

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1. I CENTRI PER L’IMPIEGO

I Centri per l’impiego sono strutture dell’As-sessorato Regionale del Lavoro della RegioneSiciliana, il cui scopo è quello di aiutarepersone che si trovano in “stato di disoccupa-zione” o sono alla ricerca di una nuova occu-pazione. Essi sono preposti a fornire informa-zioni sui posti di lavoro disponibili, suggerimentie orientamento per la formazione professionalee dovrebbero essere in grado di indicare le ne-cessità del mercato del lavoro nell’ambitodella provincia di competenza.

Che fare?In atto il mercato del lavoro è in regime di li-beralizzazione, pertanto le imprese, all’occor-

renza, possono assumere direttamente e libe-ramente i collaboratori prescelti. In considera-zione di ciò si consiglia a chi intende cercareun’occupazione di munirsi innanzitutto di cur-riculum vitae e di proporsi, quindi, alle impresecome collaboratore dipendente per la mansioneritenuta congeniale alle proprie inclinazioni.Sarà necessario, dunque, preparare il propriocurriculum vitae, in cui inserire i dati anagrafici(data di nascita, residenza, numero di telefono,indirizzo e-mail), la descrizione delle espe-rienze/titoli di studio e di altri elementi utili acomprendere le capacità (lingue straniere co-nosciute, dimestichezza con il personal com-puter, hobby, etc.). In ogni caso, durante lasuddetta ricerca di un’occupazione si consigliadi recarsi presso il Centro per l’impiego terri-torialmente competente.

L’operatore farà un colloquio mediante il qualeverificherà la situazione professionale del-l’aspirante lavoratore, i bisogni o le aspirazionie predispone un Piano di Azione Individuale(P.A.I.). Si tenga presente, comunque, che l’età minimadi ammissione al lavoro dipendente, e quindidi iscrizione al Centro per l’impiego, è stabilitaattualmente in 16 anni.Le politiche attive per l’occupazione si rea-lizzano attraverso le seguenti fasi:

1° - Dichiarazione di disponibilità al lavoro(DI.D.);2° - Patto di servizio;3° - Piano di Azione Individuale (P.A.I.) chesi sostanzia in una scheda professionale che

2. L’INGRESSO NEL mONDO DEL LAVORO DIPENDENTE

Si è soliti pensare che per trovare lavoro occorra rivolgersi a un amico o a una persona influente.Non è sempre vero! Nel nostro Paese esistono, infatti, forme di ingresso al lavoro per le quali non

è necessario avere una segnalazione ma soltanto voglia di lavorare. Da dove cominciare, allora? Dai Centri per l’impiego e dalle Agenzie per il lavoro.

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contiene informazioni relative alle capacitàtecniche, esperienze professionali e formativepossedute e alla disponibilità lavorativa.Il patto di servizio è un documento vincolante(ma ridefinibile nel corso del tempo) che defi-nisce in modo dettagliato il percorso di fruizionedei servizi offerti dal Centro per l’impiego daparte dell’utente e contiene:• i dati del richiedente e quelli dell’operatore/ser-vizio competente;• le tappe del percorso personalizzato previstoper il richiedente;• gli impegni del richiedente;• gli impegni assunti dall’operatore; • la data del rinvio.

Che requisiti occorrono per rivolgersi aun Centro per l’impiego?

Si deve solo avere il cosiddetto “stato di di-soccupazione”. La legge riconosce lo stato di disoccupazione se:• si è privi di lavoro;• se si è immediatamente disponibili al lavoro; • se si è concordata la modalità di ricercaattiva del lavoro con i servizi competenti.

Cosa significa essere privo di lavoro?

Vuol dire che attualmente non si sta lavorando,né come lavoratore subordinato né come la-voratore autonomo. Tuttavia si potrà conservare

lo stato di disoccupazione anche qualora sisvolga un’attività lavorativa tale da assicurareun reddito annuale non superiore al redditoannuale lordo previsto dalla normativa al mo-mento vigente.Il vincolo del reddito non si applica per attivitàdi lavoro socialmente utile o in lavori dipubblica utilità o rapporti di lavoro qualitirocini di inserimento, orientativi o formativio borse di lavoro.

Cosa significa essere immediatamente di-sponibile al lavoro?

Significa che in un’apposita dichiarazione siattesti di essere immediatamente disponibile alavorare. Se si è minorenne la dichiarazione diimmediata disponibilità deve essere sottoscrittada uno dei genitori o da chi esercita la potestàgenitoriale.

I Centri per l’impiego nella provincia diTrapani.

Il coordinamento dei Centri per l’Impiego è dicompetenza del Servizio Ufficio Provincialedel Lavoro di Trapani, Via Virgilio quartierePortici, 8, 91100 Trapani, tel. 0923/543211,fax 0923/21948.Nel seguente riquadro sono riportati i centriper l’impiego e i relativi uffici periferici

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Centri per l’impiego (C.P.I.)nella provincia di Trapani

1) C.P.I. di Alcamo: Via G. martino - palazzo Casentino, tel. 0924/21287,0924/509425, 0924/503015 fax 0924/509426, 0924/514533;

2) C.P.I di Castelvetrano: Via Roma, 171, tel. 0924/906544-81664, fax 0924/902608 0924/937701/02/03/04, 0924/937712;

3) C.P.I. di Marsala: Via Istria, fax 0923/981416 0923/723570-0923/981013dir. 0923/723562 - 0923/981399;

4) C.P.I. di Mazara del Vallo: Via Castelvetrano, 38/A, tel. 0923/941265 - 948923 dir.- 908619 fax, 0923/948925;

5) C.P.I. di Pantelleria: Via Archimede palazzo Zabon, tel. 0923/911107 fax 0923/913093;

6) C.P.I. di Trapani: Vìa Capitano Fontana, 15/30, tel. 0923/22061, fax 0923/22368,0923/549848 isdn, 0923/549852 isdn, 0923/20489 fax.

I C.P.I. (Centri per l’impiego) hanno i seguenti Uffici periferici:

1) Buseto Palizzolo: Via Trapani, 9, tel.0923/851357;2) Calatafimi: Via F.sco Crispi, 66, tel. 0924/951585;3) Campobello di Mazara: Via Selinunte, 60, tel. 0924/47321;4) Castellammare del Golfo: Via Leonardo da Vinci, 22, tel. 0924/31472;5) Custonaci: Via Garibaldi angolo Via marsala, tel. 0923/971196;6) Favignana: Via S. Corleo, 7, tel. 0923/921363;7) Gibellina: Via Finocchiaro Aprile ; recapito Di Benedetto 330/700938, Tramonti

339/4741544, Fax comune 0924/69908;8) Paceco: Via Torrearsa, 32, tel. 0923/881569 9) Partanna: Via Alcide De Gasperi, tel. 0924/49401;10) Petrosino: Via 10 Luglio, tel. 0923/986908;11) Poggioreale: Via Bellini, 2, tel. 0924/75905;12) Salaparuta: Via Alcide De Gasperi, tel. 0924/75906;13) Salemi: C/da Giammuzzello, tel.0924/982441, fax 0924/983592;14) Santa Ninfa: Piazza Aldo moro, 1, tel. 0924/60440;15) San Vito Lo Capo: Via Orazio Di Bella, tel. 0923/972963;16) Valderice. Via motisi, 10 (C/da misericordia), tel. 0923/833374;17) Vita: Viale Europa, 7/a, tel. 0924/955779.

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2. LE AGENZIE PER IL LAVORO

Le agenzie per il lavoro, conosciute anchecome Aziende di lavoro interinale, o ancheAgenzie di somministrazione di lavoro, sonoimprese private autorizzate alla fornitura dilavoro in ambito nazionale, ai sensi del Decretolegislativo n. 276 del 2003, cosiddetta LeggeBiagi.Esse sono operatori privati iscritti in un appositoalbo e abilitati, mediante apposita autorizzazionedel ministero del Lavoro, a favorire l’inseri-mento di un soggetto nel mercato del lavoro. Le Agenzie per il Lavoro svolgono attività disomministrazione, intermediazione, ricerca eselezione del personale e attività di supporto

alla ricollocazione professionale. Tutte le attivitàsopra indicate devono essere svolte nell'ambitodi un sistema coordinato, attraverso il collega-mento con la Borsa continua nazionale del la-voro, quale strumento telematico di collega-mento e raccordo tra pubblico e privato al finedel collocamento dei lavoratori – completamenteliberalizzato con la soppressione dei vecchiUffici di collocamento e delle relative liste dicollocamento – al fine di garantire un liberomercato del lavoro aperto e concorrenziale.Esistono molte agenzie del genere nelle prin-cipali città d’Italia. Se si fa una ricerca su in-ternet, ad esempio sulle pagine bianche, sitroverà sicuramente l’agenzia per il lavoro piùvicina al luogo di residenza.

Nella pagina seguente è riportato l’elenco delle agenzie interinali presenti nella provincia di Trapani e nella città di Palermo.

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AGENZIE PER IL LAVOROIn provincia di Trapani sono presenti le seguenti agenzie:• LAVORO.DOC SPA, Via Libica, 19, 91100 Trapani, tel: 0923 503582, 0923 539866• mANPOWER SPA, SOCIETA' DI FORNITURA DI LAVORO TEmPORANEO,

Via Volturno, 3, 91100 Trapani, tel: 0923 438998, 0923 542460• FREE TRADE, Via Damiani Abele, 20, 91025 marsala, tel: 0923 952496

A Palermo hanno sede le seguenti agenzie:• ADECCO ITALIA SPA, Via Olanda, 23, 90146 Palermo tel: 091 586288• ADECCO ITALIA SPA, Via Gallo Nicolò, 1 A, 90139, Palermo ,Tel. 091586288 • ALI SOCIETÀ DI FORNITURA DI LAVORO TEmPORANEO SPA, Via dei

Nebrodi, 56, 90146 Palermo, Tel. 0916701095• ARTICOLO 1 AGENZIA PER IL LAVORO SPA, Via Stabile mariano, 8, 90139

Palermo (PA) | tel: 091 6623201• E - WORK S.P.A, Via Principe di Belmonte, 1 m, 90139 Palermo, Tel. 0916124829 • ERGON LINE S.P.A. SOCIETA' DI FORNITURA DI LAVORO TEmPORANEO,

Via Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, 40, 90143 – Palermo, Tel. 091580402 • FASTPEOPLE SRL, Via delle Croci, 2, 90139 Palermo • GE.SA SOC. COOPERATIVA, Via Palchetto, 36/A, 90135 Palermo • GI GROUP S.P.A., Via Francesco Crispi, 286, 90139 Palermo • INTEmPO - AGENZIA PER IL LAVORO - S.P.A., Via Domenico Scinà, 28 Int 6,

90139 Palermo, Tel. 091321681• ITALIA LAVORA SOCIETÀ DI FORNITURA DI LAVORO TEmPORANEO SRL,

Via Filippo Turati, 17, 90139 Palermo, Tel. 091320535 • mANPOWER S.R.L. Via Libertà, 37, 90139 Palermo, tel: 091 323945, 091 6090763• mETIS SPA, Via Raffaello mondini, 3, 90143 Palermo, Tel. 0917308593 • OBIETTIVO LAVORO SOCIETÀ DI LAV. TEmPORANEO PER AZIONI, Via

Isidoro La Lumia, 96, 90139 Palermo, Tel. 091322926 • OPENJOBmETIS S.P.A AGENZIA PER IL LAVORO, Via Siracusa, 10, 90141

Palermo, tel: 091 331164, 091 334327• QUANTA AGENZIA PER IL LAVORO S.P.A, Via Assietta, 19, 90100 Palermo tel:

091 324379, 091 586261• QUANTA S.P.A.- SOCIETA' DI FORNITURA DI LAVORO TEmPORANEO, P.za

Castelnuovo, 12, 90141 Palermo, Tel. 091324379 • RANDSTAD ITALIA SPA AGENZIA PER IL LAVORO, Via Turati Filippo, 17,

90139 Palermo tel: 091 320535, 091 6090230• SELECT S.p.A. , Via Filippo Turati, 17 - 90139 Palermo, Tel. 091/6090230 FAX

091/320535, E-mail: [email protected] • TEmPORARY SPA, Via Wagner Riccardo, 8, 90139 Palermo tel: 091 8431073, 091

8431077• TRENKWALDER SRL, Via Ammiraglio Paolo Thaon De Revel, 34, 90142 Palermo

tel: 091 6375951• WORKNET S.p.A., Via Cavour C. B., 53, 90133 PALERmO, Tel. 091.6118335.

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3. ORIENTAmENTO PER IL DOPO DIPLOmA DI mATURITÀ

1. RIFLETTERE PRIMA DI DECIDERE

Un giovane dopo aver conseguito il diplomadi maturità si pone il problema di cosa fareper crearsi un futuro nel mondo del lavoro.Se si è fortunati e si appartiene ad una famigliache si procura il proprio reddito da un’attivitàdi impresa o da uno studio professionale èconsigliabile iscriversi ad un corso di studiche dia la possibilità di acquisire le conoscenzee le competenze occorrenti per trovarsi unruolo produttivo nell’ambito dell’azienda odello studio professionale di famiglia.

Se invece si intende acquisire una formazioneprofessionale specifica lontana dall’esperienzafamiliare si presentano quattro opzioni alter-native tra loro ma che potrebbero nel medio olungo termine essere integrative tra loro.

La scelta da fare, quindi, dopo il diplomaorbita all’interno di cinque ipotesi:

1) l’università per conseguire una laurea oun diploma di specializzazione;

2) iscriversi ad un IFTS (Istituto di Istruzionee Formazione Tecnica superiore) o ITS(Istituto Tecnico Superiore) per seguirepercorsi professionalizzanti legati a specificifabbisogni dei mercati del lavoro territoriali,che formano tecnici specializzati, in possessodi un certificato di specializzazione regio-nale, valido sul territorio nazionale, che dàdiritto a crediti formativi che possonoessere riconosciuti dalle Università;

3) l’apprendistato è un contratto a contenutoformativo che offre all’apprendista la for-mazione professionale all’interno del rapportodi lavoro e consente che le conoscenze e lecompetenze acquisite nelle ore di forma-zione esterna siano certificate e che abbianovalore di credito formativo;

4) il tirocinio formativo (stage) è un’esperienzaper un determinato periodo di tempo all’in-terno di un’azienda, in un progetto formativosvolto accanto a un “tutor”, finalizzata ascoprire tutti i meccanismi dell’attività edell’organizzazione del lavoro. È possibileconvertire, a richiesta, l’esperienza di stagein credito formativo utile all’interno delpercorso di studi.

5) La Carriera Militare costituisce un'alter-nativa per chi intenda impegnarsi in unambiente che, non rientrando nel settoredelle attività economiche, non subisce oscil-lazioni di alcun tipo per quanto riguarda ilproblema della disoccupazione. Questascelta va comunque compiuta se si è portatiper le particolari attitudini della vita militare:disciplina, pazienza, determinazione.

2. LA SCELTA DELL’UNIVERSITÀ

Iscriversi all’università significa iscriversi aduna delle facoltà presenti nella sede universitariaprescelta: ciascuna facoltà costituisce un uni-verso a sé, dotato di un’autonomia e di regoleproprie.In genere, ogni facoltà si articola in più corsidi laurea.Per scegliere la facoltà e, al suo interno, ilcorso di laurea, è opportuno seguire la con-cordanza tra il titolo di studio posseduto, leproprie inclinazioni e il corso di laurea pre-scelto.

Il primo passo per scegliere la facoltà èmettere in chiaro chi sei e soprattutto dovevuoi a andare. Devi considerare la propensioneallo studio, l’importanza che dai alla realizza-zione professionale, il guadagno economicoche ti aspetti, la professione che ti affascina.Fatte queste considerazioni, devi conoscereche tipo di profilo il laureato in una certa

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facoltà può ottenere, magari facendoti raccontarel’esperienza di chi ci è già passato.

È bene considerare inoltre che quando si trattadi cercare un profilo professionale, le aziendeguardano con attenzione al titolo di studio delcandidato che hanno di fronte. In particolarenel caso dei giovani diplomati. Ecco perché è“molto importante” il titolo di studio da con-seguire. Fermo restando che per le imprese, al di là deltitolo di studio, conta sempre di più l’esperienzae cosa effettivamente si sa fare.

Il secondo passo è scegliere un corso consi-derando le caratteristiche del corso (numero etipologia degli esami, prove d’ingresso, ecc.),la durata (triennale, magistrale o a ciclo unico)e gli sbocchi lavorativi ed eventuali ulterioriprove post laurea. Non bisogna sottovalutareinoltre la sede e i pro e contro nel diventarestudente fuori sede e le statistiche come, adesempio, il tempo medio per trovare lavoro ele richieste del mercato. Infine, considera anchele alternative alla laurea, ovvero istituti escuole che offrono una formazione qualificatae specialistica.

Il quadro formativo dell’Università è così ar-ticolato:

Laurea (L): si ottiene con 180 crediti formativiuniversitari (cfu), 3 anni e rilascia il titolo didottore.

Laurea magistrale (Lm) 120 cfu, 2 anni, erilascia il titolo di dottore magistrale.

Laurea magistrale a ciclo unico: 300 o360 cfu, 5 o 6 anni. È regolata da norme eu-ropee e comprende Giurisprudenza, Ingegneriaedile, Architettura, medicina e chirurgia, me-dicina veterinaria, Odontoiatria e protesi den-taria, Farmacia, Chimica e tecnologie far-maceutiche.Diploma di specializzazione (DS) serve per

esercitare attività professionali regolate dadirettive europee.

Ci sembra opportuno che coloro che stannovalutando di iscriversi in una università consede lontana da casa, riflettano su quale saràil costo presumibile per tasse universitarie,viaggi, alloggio e pasti a cui dovrà far frontela propria famiglia per ogni anno accademico.

Il terzo passo è la scelta dell’ateneo. È beneinnanzitutto consultare con attenzione il pianodi studio del corso scelto, in particolare, l’in-sieme degli esami che quasi tutti gli ateneipubblicano online. Non dimenticare poi difare un salto al Centro per l’Orientamento,una grande risorsa per le matricole; per loroalcuni centri organizzano incontri, colloqui etutoraggi.

Bene, non resta che iscriversi al corso. Se quello prescelto prevede un esame di am-missione, è bene garantirsi sempre una secondapossibilità, nel malaugurato caso che non losuperiate.Una volta entrati in università, orientarsi nonè poi cosi difficile: guarda sempre le bacheche,rivolgiti a un tutor, scambia idee, opinioni edesperienze con gli altri studenti e vai sempre acaccia di informazioni senza aspettare che lorovengano da te.

3. LA SCELTA DELL’ISTRUZIONE EFORMAZIONE TECNICA SUPERIORE:IFTS E ITS

1. L’IFTS – Istituto di istruzione e formazionetecnica superiore Dopo la maturità, in luogo dell’universitàpotrai scegliere anche gli IFTS, i cui obiettivisono facilitare l’inserimento lavorativo e ri-qualificare chi è già occupato. Sono percorsi professionalizzanti legati a spe-cifici fabbisogni dei mercati del lavoro terri-toriali, che formano tecnici specializzati. Puntano al conseguimento di abilità professionali

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tramite esperienze pratiche (stage aziendaleobbligatorio per il 30% delle ore di corso), nelrispetto di standard nazionali.

Gli IFTS (oggi 2-4 semestri e 1.200-2.400ore) rilasciano un certificato di specializzazioneregionale, valido sul territorio nazionale. Icrediti formativi acquisiti possono essere ri-conosciuti dalle Università. I percorsi IFTS (con durata ridotta a 2 semestrie 800/1.000 ore) continueranno a rilasciare uncertificato regionale di specializzazione tecnicasuperiore per profili connessi alle specificitàlocali.

Su www.indire.it/ifts il catalogo della pro-grammazione IFTS.

2. Gli ITS - Istituti Tecnici SuperioriÈ stato avviato un processo di riorganizzazionedel sistema dell’istruzione e della formazionein cui accanto agli IFTS sono in corso di dif-fusione dei nuovi ITS (Istituti Tecnici Superiori),costituiti in ambito provinciale/sub-provinciale,

tra istituti tecnici e professionali capofila, strut-ture di formazione professionale accreditate eUniversità. Gli ITS (4 semestri e 1.800/2.000 ore), dannodiplomi statali di tecnico superiore nell’ambitodi aree tecnologiche strategiche per lo svilupponazionale.

4. LA SCELTA DELL’APPRENDISTATO

1. L’apprendistato che cos’è?Il contratto di apprendistato è un contratto acontenuto formativo poiché prevede che vengafornita all’apprendista la formazione profes-sionale all’interno del rapporto di lavoro. È disciplinato dal Decreto Legislativo 14 set-tembre 2011, n. 167 “Testo unico dell’appren-distato” il quale definisce l’apprendistato un“contratto di lavoro a tempo indeterminato fi-nalizzato alla occupazione dei giovani”.

2. Le tipologie di apprendistatoQuattro sono le tipologie di contratto di ap-prendistato previste:1 – l’apprendistato per la qualifica e per ildiploma professionale (art.3) è rivolto ai gio-vani di età compresa tra i 15 e i 25 anni che siapprestano ad assolvere l’obbligo di istruzione,che non hanno un diploma e devono ottenereuna qualifica professionale, in tutti i settori diattività.La prima cosa che bisogna sapere è che l’ap-prendistato, a differenza di uno stage, è uncontratto di lavoro a contenuto formativo, pen-sato cioè per preparare i ragazzi, a partire dai16 anni, a entrare nel mercato del lavoro. At-tualmente è l’unico con cui possono essere as-sunti i ragazzi con meno di 18 anni.Alla fine del periodo di apprendistato si otterràuna qualifica professionale da spendere siasul mercato del lavoro che su quello della for-mazione. Oltre alle attività all’interno dell’azienda, sono previsti studi in strutture formative ac-creditate per maturare competenze prezioseper il futuro.

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Se dopo l’apprendistato vuoi rientrare nelsistema di istruzione, puoi farlo. Le cono-scenze e le competenze acquisite nelle ore diformazione esterna sono certificate e hannovalore di credito formativo.Durante tutto l’apprendistato non sei solo. Untutor, cioè un lavoratore appositamente formato,ti aiuterà a comprendere il funzionamento del-l’azienda e a svolgere le mansioni assegnate.Il tutor, inoltre, si occupa di curare l’integrazionetra la formazione interna all’azienda e quellaesterna.2 – l’apprendistato professionalizzante ocontratto di mestiere (art. 4) è rivolto aigiovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni,che devono completare un iter formativo eprofessionale, assunti in tutti i settori di attività,pubblici o privati.L’apprendistato professionalizzante permetteil conseguimento di una qualifica professio-nale attraverso la formazione sul lavoro el’acquisizione di competenze di base, trasversalie tecnico-professionali. 3 – l’apprendistato di alta formazione e ri-cerca (art.5) è rivolto a coloro, di età compresatra i 18 e i 29 anni, che aspirano ad un piùalto livello di formazione nel campo della ri-cerca, del dottorato e del praticantato in studiprofessionali, assunti in tutti i settori di attività,pubblici o privati.L’apprendistato per l’acquisizione di un diplomaper percorsi di alta formazione permette, quindi,il conseguimento di titoli di studio a

livello secondario, universitario e di altaformazione oltre alla specializzazione tecnicasuperiore.Per saperne di più, vai su www.jobtel.it sulcanale Alternanza scuola-lavoro e sul sito delministero del Lavoro, www.lavoro.gov.it/lavoro4 – l’apprendistato per i lavoratori in mobilità(art. 7) consente, inoltre, la possibilità di assu-mere i lavoratori in mobilità con un contrattodi apprendistato, al fine di fornire loro unaqualificazione o riqualificazione professio-nale.5 – Come funziona l’apprendistatoIl contratto di apprendistato si applica seguendole disposizioni di ciascuna Regione a partiredai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro.Dura da 6 mesi a 3 anni, fatta eccezione per ildiploma quadriennale regionale (4 anni) e perparticolari profili artigiani (5 anni). Il datoredi lavoro deve garantire condizioni lavorative,tipologia di formazione e qualifica previstaper l’apprendista.I vantaggi previsti per l’impresa sono:• sgravi contributivi• finanziamento della formazione con i FondiParitetici Interprofessionali• formazione di figure professionali specifi-che.Le tutele stabilite per il giovane lavoratoresono:• piano formativo e presenza di tutor• garanzia durata minima della prestazione• coperture assicurative.

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5. REPERTORIO DEI PROFILI PROFES-SIONALISe non si conoscono ancora bene le proprieinclinazioni ed i propri interessi e si è in cercadi un’idea su un lavoro congeniale con i proprigradimenti è possibile consultare, anche in in-ternet (Cfr.: http://www.apprendistatoregione-sicilia.it/ ), il repertorio regionale dei profiliprofessionali e formativi, che prende le mossedall’ex D. Lgs n.276/03, fornisce indicazionicirca le aree professionali che caratterizzano

lo scenario economico-produttivo siciliano ecirca le figure professionali ad esse collegate.

6. CATALOGO OFFERTA FORMATIVA

La Regione Siciliana, con l’obiettivo di rafforzareil raccordo tra domanda e offerta formativa, hacreato un apposito “Catalogo dell’Offerta For-mativa Regionale” in grado di sistematizzare ilcomplesso degli interventi formativi ammessisul territorio regionale.

Elenco delle aree professionali:

• Amministrazione e controllo d’impresa • Approvvigionamento e gestione della produzione • Autoriparazioni • Costruzioni edili • Difesa e valorizzazione territorio • Gestione e sviluppo delle risorse umane • Installazione impianti elettrici e termo-idraulici • Logistica industriale del trasporto e spedizione • marketing e vendite • Produzione e distribuzione pasti • Produzione multimediale • Progettazione e gestione del verde • Progettazione e produzione alimentare • Progettazione e produzione arredamento in legno • Progettazione e produzione calzature in pelle • Progettazione e produzione chimica • Progettazione e produzione grafica • Progettazione e produzione meccanica ed elettromeccanica • Progettazione e produzione prodotti ceramici • Progettazione e produzione tessile ed abbigliamento • Promozione ed erogazione servizi turistici • Promozione ed erogazione servizi/prodotti finanziari, crediti • viluppo e gestione del sistema di qualità aziendale • Sviluppo e gestione sistemi informatici • Trattamento e cura della persona • Altri profili professionali.

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Il catalogo contiene l’elenco degli interventiformativi approvati, in data 10/11/2008, dal Di-partimento Regionale della Formazione Profes-sionale (DRFP) dell’Assessorato regionale delLavoro, della Previdenza Sociale, della Forma-zione Professionale e dell’Emigrazione.(Cfr.: http://www.apprendistatoregionesicilia.it/ )

7. I TIROCINI FORMATIVI O STAGe

Il tirocinio formativo è un’esperienza pressoun’azienda, secondo un progetto accanto a un“tutor”, volta ad acquisire competenze e cono-scenze professionali utili ad entrare nel mercatodel lavoro. Lo “stage”dà forza al proprio curri-culum e può valere quale credito formativo utileper il percorso di studi. La Direttiva del Dipar-timento Regionale del Lavoro del 25.7.2013 di-stingue le seguenti tipologie di tirocinio:a) tirocini formativi e di orientamento: unaprima esperienza lavorativa di non più di 6mesi per chi ha conseguito un titolo di studioda non oltre 12 mesi.b) Tirocini di inserimento o reinserimentoal lavoro di non più di 12 mesi: per inoccupatio disoccupati o lavoratori in mobilità ocassa integrazione.c) Tirocini di orientamento e/o di inserimentoo reinserimento al lavoro: Per disabili(L.68/99), svantaggiati (art.4 L.381/91), richie-denti asilo e titolari di protezione internazio-nale e umanitaria e soggetti in percorsi diprotezione sociale (art. 18 D. L.vo 286/98). Persvantaggiati non più di 12 mesi e 24 per disabili.

d) Tirocini estivi di orientamento di non piùdi 3 mesi: per studenti universitari o di isti-tuti scolastici superiori.malattia, infortunio e maternità sospendono il tiroci-nio se l’assenza è pari o superiore ad un terzo delladurata del tirocinio stesso e non concorrono al com-puto della durata complessiva. Al tirocinante spettaun’indennità non inferiore a € 300 lordi mensiliseha svolto il 70% mensile del percorso formativo e senon è percettore di ammortizzatori sociali. L’inden-nità per il fisco equivale al reddito da lavoro dipen-dente ma non incide sullo stato di disoccupazione.

8. LA CARRIERA MILITARE

La scelta della carriera militare richiede lapiena consapevolezza che occorre essere pre-disposti ad accettare le particolari caratteristichedella vita militare. Tipologie di carriera:La carriera militare può essere intrapresa daentrambi i sessi nelle varie alternative esistenti:Volontari, Sottufficiali, Ufficiali, Ufficiali a no-mina diretta, Ufficiali in ferma prefissata e Uf-ficiali della Riserva Selezionata.Le alternative possibili di accesso alla carrierasono le seguenti: 1. Reggimenti addestrativi per Volontari;2. Accademie militari per Sottufficiali;3. Accademie militari per Ufficiali. Per fare ciò è necessario, dopo aver superato unconcorso pubblico, seguire degli specifici corsipresso gli Istituti di formazione militare, che siriferiscono alle seguenti:

FORZE ARMATEA) Esercito: www.esercito.difesa.it B) marina: www.marina.difesa.itC) Aeronautica: www.aeronautica.difesa.itD) Carabinieri: www.carabinieri.itE) Guardia di Finanza: www.gdf.itF) Polizia di Stato: www.poliziadistato.it G) Polizia Penitenziaria: www.polizia-penitenziaria.itH) Corpo Forestale dello Stato: www.corpoforestale.itI) Corpo militare della Croce Rossa: www.cri.itK) Federazione Nazionale Riservisti: www.riservisti.it

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4. IL LAVORO AUTONOmO VALIDA ALTERNATIVA ALLA DISOCCUPAZIONE

1. DEFINIZIONE DI LAVORO AUTONOMO

Il lavoro autonomo, definito dall'art. 2222 delCodice Civile, indica quale lavoratore autonomocolui che si obbliga a compiere verso un corri-spettivo un'opera o un servizio, con lavoroprevalentemente proprio e senza vincolo di su-bordinazione nei confronti del committente.

In Italia circa un lavoratore su tre è autonomo,cioè lavora in proprio. La categoria del lavoroautonomo o indipendente comprende realtàmolto diverse. Nel lavoro autonomo si distinguono due ampiecategorie corrispondenti alle prestazioni ditipo manuale e di quelle di tipo intellettuale.

In quest'ultima categoria rientrano le libereprofessioni intellettuali del sistema ordinisticoo del sistema associativo.

Nei lavoratori autonomi di tipo manuale vannoconsiderati i commercianti, gli artigiani, gliagricoltori-allevatori e, in generale, quelli chela legge considera piccoli imprenditori.

Ecco alcuni esempi di lavoratori autonomi:• imprenditori• liberi professionisti• coadiuvanti familiari• soci di cooperative • collaboratori coordinati e continuativi • collaboratori a progettto• prestatori d’opera occasionali .

2. L’AUTOIMPRENDITORIALITÀ

Per autoimprenditorialità si intende l’iniziativadi creare e sviluppare da sé un’impresa costituitaprevalentemente da giovani o da donne o dasoggetti svantaggiati, residenti nelle aree de-presse del Paese, possibilmente attraverso l’uti-lizzazione di una serie di incentivi pubblici.

Gli incentivi all’autoimprenditorialità sono re-golati dal decreto legislativo 21 aprile 2000,n. 185 e sono volti a realizzare i seguentiobiettivi:• lo sviluppo dell’imprenditorialità mediantela creazione di forme cooperative;

• garantire all’autoimprenditorialità maggioreagevolazione mediante un facile accesso alcredito;

• promuovere la conduzione giovanile e laconduzione femminile delle nuove imprese;

• promuovere la creazione e lo sviluppo diimprese sociali e agevolare il loro accesso alcredito;

• promuovere attività imprenditoriali per sog-getti svantaggiati, come ad esempio le coope-rative sociali di produzione e lavoro;

• promuovere nuove imprese agricole e im-prenditori agricoltori, favorendo anche questacategoria nell’accesso al credito.

AVVISO ImPORTANTE: Con Avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 96 del24.04.2013, per esaurimento delle risorse finanziarie relative agli incentivi previsti dal De-creto Legislativo 185/2000, dal 26 aprile 2013 è stata comunicata la temporanea sospen-sione della possibilità di presentare nuove domande di ammissione alle agevolazioni perl’Autoimprenditorialità.

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1. I benefici previsti a favore dell’autoim-prenditorialitàI soggetti interessati all’autoimprenditorialità,sopra elencati, potranno usufruire dei seguentibenefici:• Contributi a fondo perduto e mutui agevolatiper gli investimenti, secondo i limiti fissatidall’UE;• Assistenza tecnica per le fasi di avvio e rea-lizzazione degli investimenti;• Attività di formazione e qualificazione fun-zionale alla realizzazione del progetto. I mutui a tasso agevolato di cui i soggetti pos-sono beneficiare sono assistiti da garanzie pre-viste dal codice civile e da privilegio speciale.

2. Incentivi alla nuova imprenditorialità neisettori della produzione di beni e di servizialle impresePer favorire la creazione di nuove realtà im-prenditoriali sono ammesse alle misure incen-tivanti le società in forma di cooperative diproduzione e lavoro, composte esclusivamenteda soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni.Sono escluse da queste agevolazioni le ditteindividuali e le società composte da un unicosocio.I progetti finanziabili riguardano la produzionedi beni nei settori dell’agricoltura, dell’arti-gianato e dell’industria, purché: • prevedano investimenti inferiori a €2.582.284,50 al netto di IVA;• prevedano l’ampliamento strutturale del-l’azienda;• presentino i requisiti della novità.

3. Incentivi in favore della nuova imprendi-torialità nei settori dei serviziPer favorire la creazione di nuove realtà im-prenditoriali sono ammesse agli incentivi lesocietà cooperative di produzione e lavoro,composte esclusivamente da soggetti di etàcompresa tra i 18 e i 35 anni. Sono escluse daqueste agevolazioni le ditte individuali e lesocietà a socio unico.Sono finanziabili i progetti relativi alla fornitura

dei servizi nei settori dei beni culturali, del tu-rismo, della manutenzione di opere civili edindustriali, della innovazione tecnologica, dallatutela ambientale, dell’agricoltura e trasfor-mazione e commercializzazione dei prodottiagroindustriali, a condizione che essi:• prevedano investimenti inferiori a € 516.456,90al netto dell’ IVA;• prevedano l’ampliamento strutturale del-l’azienda;• presentino il requisito della novità.

4. Incentivi in favore della nuova imprendi-torialità in agricolturaPossono usufruire degli incentivi gli agricoltoridi età compresa tra i 18 e i 35 anni che suben-trano alla conduzione dell’azienda agricola difamiglia, e che presentano progetti per lo svi-luppo nei settori di produzione, commercia-lizzazione e trasformazione di prodotti in agri-coltura. Sono finanziabili i progetti che preve-dono investimenti inferiori a €.1.032.913,80al netto dell’IVA.

5. Incentivi in favore delle cooperative so-cialiPossono usufruire degli incentivi le cooperativesociali che presentano progetti per il consoli-damento e lo sviluppo di attività già esistentidi produzione di beni nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato o dell’industria(relativi alla fornitura di servizi).Le cooperative di nuova costituzione, conesclusione dei soci svantaggiati, devono esserecomposte esclusivamente da soggetti di etàcompresa tra i 18 e 35 anni.Sono finanziabili i progetti che:• prevedono investimenti inferiori a € 516.456,90al netto dell’IVA per nuove iniziative;• prevedono investimenti inferiori a € 258.228,45al netto dell’IVA per attività già avviate.

3. L’AUTOIMPIEGO

1. Definizione di autoimpiegoPer autoimpiego s’intende la promozione del

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proprio lavoro in forma autonoma, attraversola creazione di un’impresa o l’esercizio dellalibera professione.

2. Incentivi per la promozione del lavoroautonomo o autoimpiegoPer favorire la formazione di nuove forme diautoimpiego il Decreto legislativo 185 del2000 offre la possibilità di avvalersi di nuovi strumenti di promozione del lavoro autonomo.Gli incentivi sono diretti a:• favorire l’inserimento nel mondo del lavorodi soggetti privi di occupazione;• a promuovere la cultura di impresa.I soggetti ammessi alle agevolazioni potrannousufruire dei seguenti benefici:• Contributi a fondo perduto e mutui agevolatiper gli investimenti, secondo i limiti stabilitidall’Unione Europea.• Contributi a fondo perduto in conto gestionesecondo i limiti fissati dall’Unione Europea.• Assistenza tecnica in fase di realizzazionedegli investimenti ed avvio attività.La realizzazione delle nuove iniziative agevolatedi lavoro autonomo sono seguite da forme digaranzie, anche assicurative, riguardanti i benie le attività oggetto di finanziamento.

3. Incentivi in favore del lavoro autonomoo autoimpiego in forma di ditta individualePossono usufruire degli incentivi per la creazionedi nuove attività autonome, i soggetti maggio-renni, privi di occupazione nei sei mesi ante-cedenti la data di presentazione della richiestae che abbiano presentato progetti relativi al-l’avvio di attività autonome nei settori dellaproduzione di beni, della fornitura di servizi edel commercio.Non possono essere considerati soggetti prividi occupazione (disoccupati):• i lavoratori dipendenti a tempo determinatoed indeterminato o part-time;• i titolari di contratti di collaborazione con-tinuativa;• i liberi professionisti;

• i titolari di partita Iva;• gli imprenditori ed i rispettivi familiari;• gli artigiani.Sono esclusi dal finanziamento i progetti cheprevedono investimenti superiori a € 25.822,84al netto dell’IVA.

4. Incentivi a favore del lavoro autonomo oautoimpiego in forma di microimpresaPossono avvalersi degli incentivi per l’autoim-piego in forma di microimpresa, le società dipersone di nuova costituzione, che non hannoscopi mutualistici e sono composte, per almenola metà delle quote di partecipazione societaria,da soggetti privi di occupazione e, che presen-tano progetti per avvio di attività relative aisettori della produzione di beni e della fornituradi servizi. Non possono beneficiare degli incentivi leditte individuali, le società di capitali e lesocietà a socio unico. Sono finanziabili iprogetti che prevedono investimenti inferioria € 129.114,22 al netto dell’IVA e che non si

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riferiscono ai settori della produzione di benidell’agricoltura e del commercio.

5. Incentivi a favore del lavoro autonomo oautoimpiego nella forma del franchisingAl fine di favorire la creazione di nuove ini-ziative di autoimpiego in forma di franchising,le ditte individuali e le società, anche aventiun unico socio, di nuova costituzione, chepresentino progetti nei settori della produzionee commercializzazione di beni e servizi mediantefranchising, realizzabili in qualità di franchiseepossono essere ammesse ai seguenti benefici: a) contributi a fondo perduto e mutui agevolatiper gli investimenti;b) contributi a fondo perduto in conto gestione;c) assistenza tecnica in fase di realizzazionedegli investimenti e di avvio delle iniziative.I titolari delle ditte individuali ed almeno lametà numerica dei soci delle società ancheaventi un unico socio, di nuova costituzione, iquali devono detenere almeno la metà dellequote di partecipazione alla società, devonopossedere i seguenti requisiti: maggiorenni,privi di occupazione nei sei mesi antecedentila data di presentazione della richiesta di am-missione alla concessione degli incentivi.È richiesta la dichiarazione sostitutiva dell’attodi notorietà per carichi pendenti ed informazioniiscritte nei casellari giudiziari.Sono esclusi dai suddetti benefici le società difatto e le società aventi scopi mutualistici.

6. Criteri e modalità per la concessione delleagevolazioni dello StatoIl compito della selezione dei soggetti idoneiad avvalersi della erogazione delle agevolazioni,anche finanziarie, e dell’assistenza tecnica deiprogetti ai fini della concessione delle misureincentivanti in Sicilia è affidato alla società diSviluppo Italia Sicilia S.p.A. Per la concessionedelle agevolazioni, anche finanziarie, è com-petente la società Invitalia S.p.A. la qualestipula all’uopo una convenzione con il mini-stero del lavoro e della previdenza sociale econ il ministero dello sviluppo economico.

4. ALTRE FORME DI AUTOIMPIEGO:ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONEE LIBERA PROFESSIONE

1. L’ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONESe si ha una professionalità da spendere nelmondo del lavoro, un capitale o un patrimonioda investire, una possibilità di accesso almondo del lavoro può essere quella dell’asso-ciazione in partecipazione. In tal caso, si ha la possibilità di associarsi aun imprenditore (associante), il quale, incambio di un apporto (che può consistere inpatrimonio o capitale, ma anche in una presta-

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zione di lavoro), attribuisce una partecipazioneagli utili della sua impresa o a uno o più affari.Qualora il contributo all’impresa consista inuna prestazione di lavoro, si ricorda che nonsi assumerà mai la qualifica di lavoratore su-bordinato. Si partecipa alla gestione del rischiod’impresa e non si ha alcuna garanzia di gua-dagno: il compenso per il lavoro prestato saràpercepito solo se l’associante realizza utili.Tra l’altro, se il contratto stipulato non stabiliscediversamente, si partecipa anche alle perditedell’impresa nella stessa misura con cui sipartecipa agli utili (le perdite che colpisconol’associato, comunque, non possono superareil valore del suo apporto).Può accadere che la stipula di un contrattodi associazione in partecipazione con apportodi lavoro mascheri un rapporto di lavoro su-bordinato. Ciò si realizza quando l’impren-ditore che associa non intende riconoscere idiritti che la legge e i contratti riconosconoal dipendente.Prima di predisporsi alla conclusione di unsimile contratto è bene che si accerti della suareale natura e si faccia in modo di conosceregli elementi che lo differenziano dal lavorosubordinato vero e proprio.A tal fine è importante ricordare che, perchéil rapporto sia realmente associativo, non èsufficiente che le parti lo definiscano cometale nel contratto. Ciò che occorre è conside-rare la sostanza del rapporto e quindi tenerepresente che:• l’associazione in partecipazione è caratte-rizzata dall’assunzione del rischio d’impresae, quindi, dall’incertezza rispetto alla percezionedel reddito;• in qualità di associato, si dovrà effettivamentepartecipare agli utili (è possibile presumereche il contratto di associazione nasconda unrapporto di lavoro subordinato quando la par-tecipazione agli utili, anche se promessa, nonsi realizzi e l’associato-lavoratore venga com-pensato con una retribuzione in misura fissaper il lavoro svolto, oppure quando la quota di

utili sia modesta o addirittura irrisoria)• come associato si dovrà poter esercitare ilproprio potere di controllo sulla gestione eco-nomica dell’impresa e, in particolare, il dirittoal rendiconto; • l’associante non è un datore di lavoro equindi non possiede, nei confronti dell’associato,potere gerarchico, direttivo e disciplinare, masolo un generico potere di impartire direttiveed istruzioni.Non è necessaria la forma scritta del contratto.Si consiglia comunque di procedere in ognicaso alla stipula del contratto per iscritto perstabilire con precisione gli elementi dell’accordo,quali la quantificazione della partecipazioneagli utili e l’individuazione delle modalità dipagamento. Si ricorda, tra l’altro, che il ministero delle Fi-nanze e l’Agenzia delle Entrate richiedono laregistrazione del contratto per riconoscere al-l’associante la deducibilità degli utili corrispostiall’associato.L’associante è l’unico responsabile della con-duzione dell’impresa o dell’affare.Come associato si ha diritto ad essere informatosull’andamento dell’impresa e ad esercitare icontrolli previsti dal contratto; si ha diritto,comunque, al rendiconto dell’affare compiutoo al rendiconto annuale della gestione, sequesta dura più di un anno, allo scopo di co-noscere i dati di bilancio in base ai qualiviene determinato l’importo della partecipa-zione agli utili. È riconosciuto il diritto all’indennità di ma-ternità, all’assegno per il nucleo familiare eall’indennità di malattia in caso di ricoveroospedaliero.Se si svolgono attività soggette al rischio diinfortunio si ha l’obbligo di assicurazione al-l’Inail. L’onere dell’assicurazione grava inte-ramente sull’ imprenditore associante. Durata. Il contratto di associazione in parte-cipazione può essere stipulato a tempo deter-minato o indeterminato. Il contratto cessa perdecorrenza del termine, per inadempimentocontrattuale di una delle parti (salvo risarci-

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mento), per perdite gravi o, comunque, di taleentità da non consentire la prosecuzione del-l’impresa.Aspetti previdenziali. Se si è un associatocon esclusivo apporto di lavoro e non si èiscritti ad albi professionali, si ha l’obbligo diiscriversi nella gestione separata INPS dei col-laboratori.Si dovrà comunicare all’INPS il tipo di attività,i dati anagrafici, il numero di codice fiscale eil domicilio. La domanda di iscrizione deveessere presentata, su un apposito modulo, entro30 giorni dall’inizio dell’attività lavorativa,alla sede dell’INPS competente per territorio,cioè alla sede nel cui ambito territoriale èsituata la sede legale dell’imprenditore-asso-ciante o alla sede del territorio in cui hai la re-sidenza o la dimora abituale. In caso di mancatorispetto del termine di iscrizione, comunque,non sono previste sanzioni.

2. LA LIBERA PROFESSIONESe scegli la carriera da libero professionistasignifica che, dopo aver acquisito una cono-scenza e professionalità tramite percorsi diistruzione e di formazione, realizzi le tue pre-stazioni professionali per uno o più committenti,senza instaurare con essi alcun rapporto dilavoro subordinato.Come libero professionista, al momento in cuiricevi un incarico, sei direttamente e personal-mente responsabile circa l’opera o il servizioche ti vengono affidati, e ciò anche nell’ipotesiin cui ti avvali di collaboratori o praticanti. Nota bene alcune libere professioni prevedonol’iscrizione a un apposito ordine (quandoper l’accesso alla professione è richiesta lalaurea) o a un Collegio (quando per l’accessoalla professione è richiesto il diploma). Fanno parte di questi gruppi professioni quali,l’architetto, l’avvocato, il commercialista, l’in-gegnere, lo psicologo, il geologo, il farmacista,il medico, il notaio, il consulente del lavoro, ilgeometra e il perito industriale. Vi sono professioni per le quali non è previstal’iscrizione a un ordine o a un Collegio.

Al momento di intraprendere un’attività di lavoroautonomo è necessario aprire la partita IVA.Ciò significa che:• entro 30 giorni dall’inizio dell’attività odalla costituzione della società devi effettuareuna segnalazione all’Agenzia delle Entratepresentando un’apposita dichiarazione;• al momento della presentazione della di-chiarazione di inizio attività, ti verrà attribuitodall’Agenzia delle Entrate il numero di partitaIVA, che resta invariato fino alla cessazionedell’attività;• il numero di partita IVA è formato da 11caratteri numerici, di cui i primi 7 individuanoil contribuente attraverso un numero progressivo,i successivi 3 sono il codice identificativo del-l’Ufficio, l’ultimo è un carattere di controllo• dovrai sempre indicare il tuo numero dipartita IVA nelle fatture, nella home page del-l’eventuale sito web e in ogni altro documentoove richiesto.

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5. LA COOPERAZIONE, ALTRA FORmA VANTAGGIOSA DI LAVORO AUTONOmO

1. DEFINIZIONE DI COOPERATIVA

Una cooperativa è un’associazione autonomadi individui che si uniscono volontariamenteper soddisfare i propri bisogni economici,sociali e culturali e le proprie aspirazioni at-traverso la creazione di una società di proprietàcomune e democraticamente controllata.

L’art. 45 della Costituzione italiana riconoscela funzione sociale della cooperazione, in re-lazione al suo carattere mutualistico ed all’as-senza di finalità speculative.Il Codice Civile dedica il Titolo VI alla “disci-plina delle società cooperative e delle mutueassicuratrici” ed alle “cooperative” in particolaregli articoli da 2511 a 2545.Una Cooperativa è un’associazione di persone,che si riuniscono per il raggiungimento e ilsoddisfacimento di un bisogno comune. UnaCooperativa, dunque, si fa in compagnia dialtre persone con le quali si condivide un bi-sogno, un’esigenza, un obiettivo.I bisogni dell’uomo e la solidarietà nella coo-perativa sono posti al centro dell’interesse.Generare un utile economico è, quindi, perogni socio una condizione operativa da rispet-tare, per essere efficienti e garantire la crescitasociale ed economica di tutti i soci e di conse-guenza anche di se stesso.Affinché si possa parlare di vera e autentica

società Cooperativa è necessario che questaabbia alcuni requisiti essenziali:• l’assoluta democrazia nella gestione del-l’impresa secondo il principio: “un socio – unvoto”;• il fine esclusivamente mutualistico.Il concetto di mutualità, infatti, è la caratteristicaprincipale di una impresa Cooperativa, la qualesi esprime con i seguenti principi: “Crescereinsieme”, “auto – aiuto”, “ogni socio protago-nista del proprio lavoro”.

2. PERCHÉ SCEGLIERE DI FARE UN’IMPRESA COOPERATIVA?

La Cooperativa è una formula societaria co-stituita fra persone fisiche e giuridiche checondividono obiettivi comuni e che si unisconoper affrontare insieme le sfide competitive edinnovative del mercato mettendo in primopiano, i concetti di solidarietà, di collaborazionesul lavoro e di mutualità che sono i principiispiratori della cooperazione.I valori fondanti e fondamentali di una cooperativa sono: il principio mutualistico,l’uguaglianza dei soci nella società, l’eticadella solidarietà intercooperativa, la libertà in-condizionata della struttura, la natura non spe-culativa.La cooperazione è oggi più che mai un buonesempio di cultura d’impresa, è una buona ri-sposta al bisogno di lavoro, di creare occupa-zione, di migliorare le proprie condizioni dilavoro, di valorizzare le risorse individuali ecollettive disponibili. La cooperazione può anche essere una validarisposta al bisogno di far crescere la propriaimpresa. Infatti più imprese che si aggreganoin Cooperative riducono i costi di gestione,hanno più forza di acquisto e competitività eintraprendono iniziative comuni.Inoltre la società cooperativa beneficia di unaserie di agevolazioni di carattere fiscale e fi-nanziario, variabili a seconda della tipologiadel settore in cui si opera.La principale risorsa della cooperazione è rap-presentata dagli individui che ne fanno parte.La cooperativa offre ai propri partecipanti si-curezza, vantaggi e riconoscimenti in propor-zione al concorso individuale di ognuno, inoltreogni cooperativa si propone di valorizzare illavoro, stimolare e riconoscere la creatività, lapersonalità, la capacità di collaborare per ilraggiungimento di obiettivi comuni.

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3. TIPOLOGIE DI COOPERATIVE

Le cooperative sono inoltre classificate nelleseguenti otto sezioni a seconda, oltre che deltipo di rapporto mutualistico, anche dell’attivitàsvolta.

• COOPERATIVE DI CONSUmO - Assicu-rano ai soci-consumatori la fornitura di beni,sia di consumo che durevoli, a prezzi più con-tenuti di quelli correnti di mercato. A talescopo gestiscono punti vendita ai quali possonoaccedere i soci, e, previo rilascio dell'appositalicenza di vendita, anche i non soci.

• COOPERATIVE DI PRODUZIONE E LA-VORO - Permettono ai soci di usufruire dicondizioni di lavoro migliori sia in terminiqualitativi che economici, rispetto a quelli di-sponibili sul mercato del lavoro. Queste coo-perative svolgono la propria attività sia nellaproduzione diretta dei beni che nella fornituradei servizi.

• COOPERATIVE AGRICOLE - Sono costi-tuite da coltivatori e svolgono sia attività diretta

di conduzione agricola, sia attività di com-mercializzazione e trasformazione dei prodottiagricoli conferiti dai soci.

• COOPERATIVE DI EDILIZIA PER ABI-TAZIONI - Rispondono alle esigenze di sod-disfare un bisogno abitativo delle persone,realizzando complessi edilizi che vengono poiassegnati ai soci in proprietà se la cooperativaè a "proprietà divisa" o in diritto di godimentose la cooperativa è a "proprietà indivisa".

• COOPERATIVE DI TRASPORTO - Asso-ciano singoli trasportatori iscritti all'Albo e aiquali garantiscono servizi logistici, ammini-strativi, di acquisizione delle commesse, o ge-stiscono in proprio i servizi di trasporto amezzo di soci-lavoratori. • COOPERATIVE PER LA PESCA - Sonocostituite da soci pescatori e svolgono attivitàcon un impegno diretto dei soci o attività diservizio ai propri associati, quali l'acquisto dimateriale di consumo o di beni durevoli, o lacommercializzazione dei prodotti ittici, o laloro trasformazione.

• COOPERATIVE SOCIALI - Sono coope-rative regolamentate dalla legge 381 del 1981ed hanno come scopo quello di perseguirel'interesse generale della comunità alla pro-mozione umana e all'integrazione sociale deicittadini. Si distinguono due specie: • quelle che gestiscono servizi socio-sanitaried educativi (tipo A); • quelle che svolgono attività diverse (agricole,industriali, commerciali o di servizi) finalizzateall'inserimento lavorativo di persone svantag-giate (tipo B). Oltre ad essere iscritte a questa sezione, lecooperative sociali, a seconda dell'attività chesvolgono, devono essere iscritte ad una delleprecedenti sezioni, a cui va fatto riferimentoanche per la classificazione in una delle tre ti-pologie base.

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4. QUALI SONO I PASSI DA FARE PERCOSTITUIRE UNA SOCIETÀ COOPE-RATIVA

Una volta definita l’idea progettuale e aver datocontorni precisi a bisogni e loro soluzioni,occorre condividerli con almeno altri due soggetti,infatti il numero minimo dei soci per poter co-stituire una cooperativa è di 3 e nel caso debbanoesserci anche persone giuridiche di 9.Una volta costituita con apposito atto notarilela cooperativa dovrà aderire ad una delle As-sociazioni di Cooperative al fine di poterricevere assieme alla assistenza ed informazionenecessaria anche la obbligatoria revisione bien-nale prevista per legge. È consigliabile rivolgersia queste Associazioni anche prima della costi-tuzione per avere consigli per la predisposizionedello Statuto e del Regolamento interno.Gli adempimenti successivi alla costituzionesono assolutamente identici a quelli previstinegli altri casi di nuove società.

5. IL LAVORO IN COOPERATIVA

Se si entra come socio in una cooperativa dilavoro si diviene allo stesso tempo impren-ditore e lavoratore e quindi titolare di duerapporti, quello associativo e quello di lavoro. Il rapporto di lavoro, potrà essere subordinato,autonomo o reso in qualsiasi altra forma, com-presi i rapporti di collaborazione coordinatanon occasionale.

Come socio:• ci si impegna a mettere a disposizionedella cooperativa la propria specifica capacitàprofessionale;• si contribuisce alla creazione del capitale so-ciale partecipando al rischio d’impresa, aglieventuali risultati economici ed alla loro de-stinazione;• si concorre attivamente alla gestione del-l’impresa.

Come socio-lavoratore subordinato:• si ha diritto a ricevere una retribuzione non

inferiore rispetto ai minimi stabiliti dai contratticollettivi del settore o delle categorie affini;• non si ha la possibilità di essere tutelato incaso di cessazione del rapporto associativo.Ciò significa che se per qualsiasi motivo siperde la qualità di socio (a seguito di esclusioneo di recesso) cessa anche il rapporto di lavoroe non si può chiedere di essere reintegrato nelposto di lavoro.

Come socio-lavoratore autonomo:• in assenza di contratti, si ha diritto a percepireun corrispettivo calcolato secondo i compensimedi in uso per prestazioni analoghe rese informa di lavoro autonomo• si è titolari dei diritti previsti dallo statutodei lavoratori in merito a: libertà di opinione,divieto di indagine sulle opinioni, diritto diassociazione e attività sindacale, divieto diatti discriminatori;• si ha diritto, al pari dei lavoratori subordinati,all’applicazione delle disposizioni in materiadi sicurezza e igiene sul lavoro.

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6. I SOGGETTI PUBBLICI PREPOSTI ALLA PROMOZIONE DEL LAVORO AUTONOMO

1. INVITALIA

È l’Agenzia nazionale per l’attrazione d’inve-stimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A., giàSviluppo Italia, che cura la gestione e la con-cessione di agevolazioni finanziarie (contributoa fondo perduto e mutuo a tasso agevolato) edi servizi di assistenza tecnica a sostegno allarealizzazione e all’avvio di piccole attività im-prenditoriali da parte di disoccupati o personein cerca di prima occupazione.Il principale strumento di legge che agevolal’Autoimpiego è il Decreto Legislativo n. 185del 2000 - Titolo II), il quale prevede incentiviper tre tipologie di iniziative:

• Lavoro Autonomo in forma di ditta indivi-duale, con investimenti complessivi previstifino a €.25.823,00;

• Microimpresa in forma di società, con in-vestimenti complessivi previsti fino a€.129.114,00;

• Franchising in forma di ditta individuale odi società, da realizzare con Franchisor accreditaticon Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazioned’investimenti e lo sviluppo d’impresa.

Invitalia sostiene i programmi di investimentodi imprese nuove o già avviate attraverso unpacchetto di strumenti tra essi complementari,in grado di incrementare la competitività delleaziende.In qualità di gestore unico, Invitalia valuta iprogetti proposti, eroga le agevolazioni everifica i risultati raggiunti per i seguenti stru-menti agevolativi:1) Contratto di Sviluppo con il quale finanziarilevanti programmi di sviluppo di tipo indu-striale, turistico, commerciale;2) Incentivi per la brevettazione e la valo-

rizzazione economica dei brevetti con i qualiagevola la brevettazione e la valorizzazioneeconomica dei brevetti;3) Rilancio di aree industriali (Legge 181/89)per sostenere l’incremento e/o la stabilizzazionedell’occupazione nelle aree di crisi settoriale,attraverso la creazione o lo sviluppo di nuoveunità produttive;4) Autoimprenditorialità (D. Lgs. 185/2000titolo I) per promuovere l’imprenditorialitànelle forme societarie la cui maggioranza,numerica e di capitale, sia in capo a soci dietà compresa tra 18 e 35 anni;5) Autoimpiego (D. Lgs. 185/2000 titolo II)per sostenere l’avvio di nuove attività impren-ditoriali sotto forma di ditte individuali, societàdi persone e società (anche di capitali) in affi-liazione commerciale con Franchisor conven-zionati;6) Biomasse (D.m. 13 dicembre 2011) per fi-nanziare programmi di investimento per gliinterventi di attivazione, rafforzamento esostegno di filiere delle biomasse.

Invitalia, inoltre, su mandato del ministerodello Sviluppo Economico e in qualità di ad-visor tecnico, gestisce: 1) Piano di Sviluppo Area di crisi merlonicol quale sostiene lo sviluppo dell’area dicrisi, il rilancio del sistema produttivo e lasalvaguardia dei livelli occupazionali;

2) Investimenti produttivi innovativi con iquali agevola programmi di investimento inno-vativi, per la ricerca e le energie rinnovabili;

3) Fondo imprese in difficoltà col quale so-stiene il salvataggio e/o la ristrutturazione dimedie e grandi imprese in difficoltà sottoforma di garanzia statale sui finanziamentibancari contratti dall’impresa.

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Le domande di finanziamento e le successive comunicazioni dovranno essere indirizzate a:

INVITALIA AUTOIMPIEGOVia Pietro Boccanelli, 3000138 Roma

Si avverte che l’invio di comunicazioni ad un indirizzo anche leggermente difforme daquello sopra indicato comporterà dei ritardi nella ricezione postale e quindi nella gestione deitempi di risposta (ad esempio occorre utilizzare l’intestazione INVITALIA AUTOIMPIEGOsenza trattino e qualsiasi altro segno grafico). Per tutte le comunicazioni successive vannoutilizzati esclusivamente i nuovi standard disponibili nella sezione modulistica.

Per contattare Invitalia si possono utilizzare i seguenti canali di comunicazione:

Contatto mail: utilizzate la scheda contatto o l’indirizzo di e-mail [email protected] ; Contatto telefonico: Per informazioni è possibile contattare il numero azzurro 848.886886(*) disponibile dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00;Contatto diretto: Il servizio è erogato, previo appuntamento, presso la sede di ViaBoccanelli, 30 – 00138 Roma nei seguenti orari: il martedì e il giovedì dalle 10:30 alle 12:30e dalle 14:30 alle 15:30 (**).

(*) per il numero azzurro 848.886886 c’è l’addebito con ripartizione a tempo che prevede unaddebito al chiamante pari alla tariffa urbana a tempo di Telecom Italia per le chiamate darete fissa. Per le chiamate da rete mobile la quota è definita dal singolo operatore.(**) Temporaneamente, a partire dal 1 marzo 2013 il servizio potrà essere erogato, previoappuntamento, presso la sede di Via Boccanelli, 30 – 00138 Roma solo il martedì dalle 10.30alle 12.30 e dalle 14.30 alle 15:30.

La richiesta di appuntamento, che consente di usufruire al meglio di questo servizio evitandopossibili attese, dovrà essere inviata via e-mail all’ indirizzo: [email protected] specificandol’oggetto dell’incontro.

La Sede Centrale di Invitalia è sita in via Calabria, 46, 00187 Roma, Tel. 06.421601.

AVVISO ImPORTANTE: Con Avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 96 del 24.04.2013,per esaurimento delle risorse finanziarie relative agli incentivi previsti dal Decreto Legislativo185/2000, dal 26 aprile 2013 è stata comunicata la temporanea sospensione della possibilitàdi presentare nuove domande di ammissione alle agevolazioni per l’Autoimpiego.

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2. SVILUPPO ITALIA SICILIA

Sviluppo Italia Sicilia S.p.A., totalmente par-tecipata dalla Regione Siciliana è l’Agenziaper lo sviluppo d’impresa e l’attrazione degliinvestimenti, chiamata a svolgere la sua missionedi accelerare e diffondere lo sviluppo produttivoe imprenditoriale nel territorio siciliano.

Nell’ambito della promozione del lavoro au-tonomo, nella forma dell’autoimpiego, Sviluppo Italia Sicilia si occupa in particolaredi quanto segue:• la promozione della nascita di nuove impresee lo sviluppo di quelle esistenti in qualunquesettore operino;• lo sviluppo della domanda di innovazione edei sistemi locali di impresa, nei settori agricolo,turistico e del commercio;• realizzare e gestire “incubatori d’impresa”presso i quali gli imprenditori possano trovareallocazione e ricevere utili servizi per lo svol-gimento della propria attività.

Sviluppo Italia Sicilia, inoltre, opera all’internodel tessuto economico regionale, per coglieree valorizzare le molteplici vocazioni territoriali,lavorando in stretta collaborazione e intera-zione con le istituzioni e con le Amministra-zioni locali, tramite l’erogazione di alcuniservizi in tre aree di intervento: la creazione esviluppo d’impresa, l’attrazione degli investi-menti e il supporto alla Pubblica Amministra-zione.

La società ha per oggetto sociale anche l’eserciziodelle seguenti attività da svolgere nei confrontidella Regione Siciliana: • lo svolgimento di attività prevalentemente fi-nanziarie al fine della promozione e dello sviluppodella regione Sicilia;• la promozione della ricerca scientifica e tec-nologica;• lo svolgimento di attività legate all’attrazionedi investimenti di qualità in grado di dare uncontributo allo sviluppo del sistema economico.

Per il perseguimento del proprio oggettosociale ed in un quadro di cooperazione isti-tuzionale con l’amministrazione regionale,la Società potrà:a) promuovere investimenti diretti in settoriad elevato contenuto tecnologico e in settoristrategici per lo sviluppo quali la ricerca, ilterziario avanzato, il turismo, anche assicurandoservizi di localizzazione continuativi ed appropriati alle imprese interessate e promuo-vendo la conoscenza delle opportunità loca-lizzative offerte dalla Regione;b) svolgere attività finanziarie finalizzate asostenere lo sviluppo dell’innovazione e dellacompetitività del sistema produttivo e la com-petitività territoriale, anche favorendo l’accessoal mercato dei capitali nazionale ed interna-zionale.

Sviluppo Italia Sicilia ha istituito un InfoPoint il quale offre un servizio di primo livellodi informazione e orientamento al cliente sututti i prodotti e le attività di Sviluppo ItaliaSicilia attraverso i seguenti canali: e-mail, te-lefono, contatto diretto.L’Info Point di Sviluppo Italia Sicilia ha sedein Via G. Bonanno, 47, 90143 Palermo, tel:091.7823400, e-mail: [email protected] beneficiari delle agevolazioni finanziarie,erogate da Sviluppo Italia Sicilia, possonocontattare i propri assistenti tecnici avvalendosidel Centralino: tel: 091.7823400 (Tutor Palermo)e tel: 095.523211 (Tutor Catania).

3. ITALIA LAVORO

Italia Lavoro è una società per azioni, totalmentepartecipata dal ministero dell’Economia e delleFinanze. Opera, per legge, come ente stru-

Sviluppo Italia SiciliaSede Via G. Bonanno, 47, 90143 Palermo,Tel: 091 7823401, Fax: 091 7823422, e-mail: [email protected] , Casella di posta elettronica certificata PEC: [email protected]

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mentale del ministero del Lavoro e delle Poli-tiche sociali per la promozione e la gestione diazioni nel campo delle politiche del lavoro,dell’occupazione e dell’inclusione sociale. Lasocietà è presente nel territorio mediante l’ar-ticolazione per macroaree.

Italia Lavoro, in qualità di Ente strumentale,realizza in stretta collaborazione con Regioni eProvince azioni e progetti sulla base di indicazionie linee guida del ministero del Lavoro.

Il ministero del lavoro e delle politiche sociali,come stabilito dal Quadro strategico nazionale,ha la titolarità di due Programmi Operativi Na-zionali (PON): il primo “Azioni di Sistema”-obiettivo “Competitività regionale e occupazione”,il secondo “Governance e azioni di sistema”-obiettivo “Convergenza”. L’obiettivo strategico di ambedue i PON è di“supportare la capacità istituzionale e di governodelle politiche per il conseguimento degli obiettivieuropei per il lifelong learning (o apprendimentopermanente) e l’occupazione” nonché di “pro-muovere e rafforzare, nel quadro di riferimentonazionale, l’innovazione, la qualità e l’integra-zione dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro”. Entrambi i PON rispondono all’esigenza di ga-rantire un “sistema Paese” per le politiche dellaformazione, del lavoro e dell’inclusione, si ri-volgono ai sistemi e assicurano il coordinamentoe un intervento unitario delle politiche in sinergiacon le attività dei Programmi operativi regionali(POR).In tale contesto si inserisce Italia Lavoro inqualità di beneficiario di finanziamenti a valeresui PON “Governance e Azioni di sistema” e

“Azioni di sistema”, Programmazione FSE2007/2013.I servizi di assistenza tecnica forniti ai diversilivelli istituzionali e territoriali e i progetti inessi realizzati, sono riconducibili a sei areestrategiche di attività.

Ve ne indichiamo solo 4:

1. INCLUSIONE SOCIALE E LAVORATIVA: ga-rantire il diritto di cittadinanza promuovendol’inserimento socio–lavorativo di persone chepresentano svantaggio sociale ed economico(detenuti, ex-detenuti, misure alternative, di-sabili, ecc.) e necessitano di specifiche misuredi sostegno.

2. TRANSIZIONE ISTRUZIONE, FORMAZIONE ELAVORO: dallo studio al lavoro, promuove esupporta l’inserimento lavorativo dei giovaniche escono dai percorsi di istruzione e formazione contribuendo a ridurre i periodi ditransizione dal sistema formativo a quello dellavoro attraverso: la qualificazione dei servizidi placement, la promozione delle misure dipolitica attiva del lavoro (tirocini e altre formedi formazione on the job) e di contratti di apprendistato.

3. OCCUPAZIONE E SVILUPPO ECONOMICO:promuove l’occupazione mediante la promo-zione e la gestione di interventi che coniuganoazioni di inserimento occupazionale, anche inmobilità territoriale, con azioni di qualificazionedei servizi alle imprese.

4. WELFARE TO WORk: i servizi di welfare towork supportano i diversi attori del mercatodel lavoro nell’esercizio delle proprie compe-tenze in tema di politiche attive e passive dellavoro. Ciò rende disponibili risorse e servizirivolti a lavoratori espulsi o a rischio di espul-sione dal sistema produttivo a seguito di crisiaziendali e/o occupazionali, a inoccupati e di-soccupati di lunga durata.

Responsabile di Invitalia in Sicilia:Giuseppe TimpanaroSede: via marchese di Villabianca, 9890143 PalermoTel. 091 347796, 091 6759611Fax 091 6264707, E-mail: [email protected]

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7. I SOGGETTI PUBBLICI CHE EROGANO AGEVOLAZIONI PER L’ImPRENDITORIALITÀ

1. INVITALIA

Di Invitalia si è parlato approfonditamente nelcapitolo precedente. L’Agenzia nazionale perl’attrazione d’investimenti e lo sviluppo d’im-presa S.p.A., già Sviluppo Italia, ha per azionistaunico il ministero dell’Economia e delle Fi-nanze.Cura la gestione e la concessione di agevolazionifinanziarie (contributo a fondo perduto e mutuoa tasso agevolato) e di servizi di assistenzatecnica a sostegno alla realizzazione e all’avviodi piccole attività imprenditoriali da parte didisoccupati o persone in cerca di prima occu-pazione. Nella precedente parte dedicata adINVITALIA sono esposti i vari incentivi previstidal D. Lgs. n. 185 del 2000.

2. I.R.C.A.C. - ISTITUTO REGIONALE PERIL CREDITO ALLA COOPERAZIONE

Persona giuridica pubblica istituita conL.R.7/2/1963 n.12 Sede: via Ausonia, 83 - 90146 PalermoTel. 091 209111 - Fax 091 513534e-mail: [email protected] - PEC: [email protected]

Le finalità dell’Istituto sono la promozione,l’incremento, il potenziamento della coopera-zione in Sicilia e la possibilità di favorire losviluppo internazionale delle imprese coope-rative in ambito Euromediterraneo ed in parti-colare con i paesi della sponda sud del medi-terraneo.L’IRCAC svolge attività di sviluppo della coo-perazione siciliana attraverso la concessionedi aiuti alle imprese sotto forma di finan-ziamenti agevolati per investimenti produttivi,per attività promozionali e di marketing, perla copertura del fabbisogno finanziario di eser-cizio, per la capitalizzazione delle società coo-perative; provvede, in favore delle cooperative,

alla concessione di contributi per gli interessisui finanziamenti bancari e sulle operazioni dileasing accordati da società convenzionate conl’Istituto; interviene in favore di tutte le PmI(piccole e medie imprese) operanti in Siciliaattraverso la concessione di aiuti previsti daspeciali disposizioni di legge.

Le agevolazioni finanziarie dell’IRCAC pos-sono essere concesse nei limiti stabiliti pergli aiuti “de minimis“ dal Regolamento (CE)n.1998/2006. L’importo complessivo degli aiuti de minimisaccordati ad un’impresa, in forma di sovven-zione diretta in denaro, non può superare200.000 euro nell’arco di tre esercizi finan-ziari. L’importo complessivo degli aiuti concessi aduna impresa attiva nel settore del trasporto sustrada non può superare i 100.000 euro. Per leagevolazioni concesse dall’IRCAC l’importodell’aiuto è l’equivalente sovvenzione al lordodel finanziamento attualizzato al momentodella concessione.Tale massimale sarà adeguato automaticamentealle variazioni eventualmente apportate allarichiamata disciplina europea sugli aiuti “deminimis“.

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I principali servizi dell’IRCAC sono i se-guentia. Credito di esercizio agevolatob. Credito a medio termine agevolato per in-

vestimenti produttivi e per attività promo-zionali e di marketing

c. Credito a medio termine agevolato per lacapitalizzazione societaria

d. Credito a medio termine agevolato per larealizzazione di impianti fotovoltaici

e. Contributo interessi su finanziamenti ban-cari

f. Leasing Agevolato.

I soggetti beneficiariPossono accedere alle agevolazioni finanziariele società cooperative e loro consorzi aventisede nel territorio della Regione Siciliana edoperanti in tutti i settori produttivi con esclusionedelle imprese attive nei seguenti settori:pesca e acquacoltura; produzione primariadei prodotti agricoli; carboniero.

3. C.R.I.A.S. - CASSA REGIONALE PER IL CREDITO ALLE IMPRESE ARTIGIANE SICILIANE

La CRIAS sostiene il rafforzamento e lacrescita delle imprese artigiane in Siciliafavorendone l’accesso al credito. L’artigianatorappresenta la struttura portante del sistemaproduttivo nazionale, e un fondamentalevolano per il mantenimento dei livelli di

occupazione (anche nelle fasi di congiunturanegativa) e per la creazione di nuove occa-sioni di lavoro. Per questo, sostenere e pro-muovere l’artigianato, puntando alla quali-ficazione delle produzioni, al miglioramentoqualitativo, alla sicurezza dei processi dilavorazione, vuol dire anche contribuire allacrescita economica generale. L’istituto è capillarmente presente in tuttala Sicilia: ha sede a Catania ed è presentecon uffici operativi anche nelle provinciedi Agrigento, messina, Palermo, Ragusa,Enna, Caltanissetta e Trapani. Oggi la CRIAS è presente anche on line,con nuovi servizi di utilità per il credito al-l’artigianato.La CRIAS concede credito a medio termineper le seguenti finalità:Acquisto, ristrutturazione, costruzione im-mobile (compreso l’acquisto del terreno);acquisto macchinari, attrezzature e automezziinerenti l’attività svolta dall’impresa richie-dente.L’importo massimo concedibile è di €387.342,00. Per ogni singola impresa, comunque, l’importo concedibile è pari al75% del programma di spesa presentato alnetto di IVA.

Il periodo previsto per il rimborso del fi-nanziamento, che avverrà con rate mensili, ècommisurato all’importo del prestito concessoed alla sua destinazione; il tetto massimo èfissato in 20 anni, con facoltà di potere ri-chiedere anni 2 di preammortamento.Il finanziamento dovrà riguardare solo inve-stimenti ancora da effettuare alla data delladomanda.Il finanziamento deve essere assistito da garanziareale, per cui la sua erogazione avverrà dopola stipula dell’atto di mutuo, le cui spese sonoa totale carico del richiedente, e dopo che lostesso abbia completato la presentazione ditutta la documentazione di rito.Le commissioni percepite dalla C.R.I.A.S. atitolo di rimborso spese sono pari al 2% del-l’importo concesso.

CRIAS sede di Catania:Corso Italia, 104 - 95125 CataniaTel. 095 532801 - Fax 095 531833. CRIAS ufficio di Trapani: presso l’Azienda Speciale alle Impresedella Camera di Commercio di TrapaniPiazza S. Agostino n.2 - Palazzo Ariston.Tel: 0923/876.300 - Fax: 0923/876.296 E-mail: [email protected]’Azienda Speciale Servizi alle Imprese èun organismo strumentale della Cameradi Commercio di Trapani.

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4. I.R.F.I.S. – FINSICILIA

Sede di Palermo in Via G. Bonanno n. 47cap 90143, Tel. 091/7821111, Fax 091/6255909, E-mail: [email protected]’IRFIS - Finanziaria per lo Sviluppo dellaSicilia S.p.A., in breve denominata ancheIRFIS - FinSicilia S.p.A., deriva dall’IRFIS -mediocredito della Sicilia SpA, provenientedalla trasformazione dell’Istituto Regionaleper il Finanziamento alle Industrie in Sicilia(I.R.F.I.S) - Ente di diritto pubblico costituitoai sensi della legge 22 giugno 1950, n.445.L’IRFIS – FinSicilia è una società finanziariaspecializzata nel credito agevolato e nella ero-gazione di Fondi regionali. La Regione Sicilianaè azionista unico di IRFIS - FinSicilia SpAdal 10 gennaio 2012.

Garanzia sussidiaria sui mutui ex L. R. 34/88:a fronte di finanziamenti a medio terminedella durata massima di 15 anni; la garanziaè pari al 75% dell’importo del finanziamento,sino ad un massimo di € 3.098.741,39. L’in-tensità dell’aiuto finanziario non può comunquesuperare i limiti massimi consentiti dallaregola “de minimis”.

I soggetti beneficiari possono essere Piccolee medie imprese industriali, artigiane e diservizi reali operanti in Sicilia, così come de-finite dall’Unione Europea. Attualmente si ap-plicano le limitazioni “de minimis” anche dalpunto di vista settoriale. Le iniziative ammis-sibili sono relative a nuovo impianto, riatti-vazione, ampliamento, ammodernamento,ristrutturazione e riconversione.

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1. IL MICROCREDITO DELLA CARITASCHIAMATO “PRESTITO DELLA SPE-RANZA”

La Caritas Italiana ha istituito il microcreditoche è uno strumento della cosiddetta microfi-nanza, vale a dire l’insieme di servizi finanziarimessi a disposizione delle fasce di popolazionepovere. È un’iniziativa della Conferenza EpiscopaleItaliana (CEI) e dell’Associazione BancariaItaliana (ABI) per l’erogazione di finanziamentia tasso agevolato, concessi dalle banche aderentiall’iniziativa e garantiti da un Fondo straordi-nario specificatamente costituito.II nuovo accordo CEI - ABI siglato il 23 di-cembre 2010, in coerenza con la normativa inmateria (art. 111 D. L.vo 141/2010), ammettedue forme di finanziamento: • II microcredito sociale o finanziamentialla famiglia è di importo non superiore a 6mila euro per le famiglie in condizioni dì par-ticolare vulnerabilità economica o sociale. Ilprestito potrà essere rinnovato per una solavolta e per non più di altri 6 mila euro se sus-sistono i requisiti e previa valutazione dellabanca, con il tasso annuo effettivo globale(TAEG) che non potrà essere superiore al 4,00per cento omnicomprensivo di ogni costo. Larestituzione del finanziamento è fissata neitermini di 5 anni, con 60 rate mensili di €110,31;• II microcredito di impresa o finanziamentialle imprese è di importo non superiore a 25mila euro, riservato a persone fisiche o societàdi persone o società cooperative, per l’avvio ol’esercizio di attività di lavoro autonomo o dimicroimpresa, con il TAEG dell’8,00% da re-stituire in 5 anni in 12 rate per anno, per untotale di 60 rate di € 503,58.I soggetti beneficiari del microcredito sonosoprattutto persone o gruppi solidali che

vivono in ambito rurale, dove svolgono prin-cipalmente attività produttive legate all’agri-coltura e all’allevamento, o in zone perifericheed urbane, con attività commerciali e mi-croimprenditoriali (piccoli ristoranti e pa-nifici, sartorie, parrucchieri, ecc.). Per presentare la domanda occorre rivolgersialla Caritas o Ufficio diocesano incaricato.L’elenco aggiornato è disponibile sul sitowww.caritasitaliana.it

Per la Caritas, la microfinanza rappresentauno strumento di lotta alla povertà ma ancheun’opportunità di affermazione e crescita diidentità, di dignità umana, di solidarietà, dicondivisione delle risorse ed impegno comuneper l’affermazione del diritto universale al la-voro.

Cosa è la Caritas?La Caritas Italiana è l’organismo pastoraledella CEI (Conferenza Episcopale Italiana)per la promozione della carità. Essa ha loscopo di promuovere «la testimonianza dellacarità nella comunità ecclesiale italiana, informe consone ai tempi e ai bisogni, in vistadello sviluppo integrale dell’uomo, della giu-stizia sociale e della pace, con particolare at-tenzione agli ultimi e con prevalente funzionepedagogica».

Cosa è la CEI?La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) èl’assemblea permanente dei vescovi italiani,organismo che in Italia assume rilievo particolarenei rapporti tra lo Stato e la Chiesa, ovveronei rapporti tra vescovi italiani e le istituzioniitaliane. Sono membri di diritto della CEI gliarcivescovi e i vescovi che operano in Italia.La CEI è articolata in conferenze episcopaliregionali che dipendono da quella nazionale,e fa parte del Consiglio europeo delle Confe-

8. I SOGGETTI PRIVATI CHE EROGANOAGEVOLAZIONI PER L’ImPRENDITORIALITÀ

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renze episcopali. Compito specifico nel camposociale è studiare i problemi che interessanola vita della Chiesa cattolica in Italia.La CEI gestisce l’otto per mille versato dagliitaliani al Fisco e destinato alla Chiesa cattolica.

2. BANCHE DI CREDITO COOPERATI-VO: “BUONA IMPRESA!”

“Buona Impresa!” – è una forma di agevola-zione istituita dalle BCC per lo start-up digiovani imprese, frutto dell’accordo siglatotra Federcasse e Confcooperative nel corsodel XIV Congresso del Credito Cooperativo,tenutosi nel dicembre del 2011, finalizzata alsostegno e alla promozione di imprese coo-perative di giovani (fino a 35 anni d’età),nell’ottica di aumentare la collaborazione trale BCC, le Unioni territoriali ed i Confidi pro-mossi da Confcooperative.In Sicilia l’unica Banca aderente all’accordo,quindi abilitata a gestire “Buona Impresa!”, èla BCC Sen. Pietro Grammatico di Paceco.L’incentivo chiamato “Buona Impresa!” è pen-sato per coprire le esigenze di investimentoiniziale, siano esse di natura materiale o im-materiale ed ha le seguenti caratteristiche principali:• preammortamento fino a 12 mesi;• durata massima fino a 60 mesi (oltre pre-ammortamento);• importo massimo 100 mila euro.Le singole BCC-CR aderenti fisseranno poi lecondizioni economiche, anche tenendo contodelle garanzie attivate (Cooperfidi Italia o altroConfidi promosso da Confcooperative o Fondocentrale di garanzia) e del percorso di affian-camento individuato.

Benefici offerti da “Buona Impresa!”I giovani imprenditori che accederanno a BuonaImpresa! saranno assistiti e accompagnati con-cretamente nei loro passaggi cruciali dalla reteterritoriale di Confcooperative. Per ogni progettoè dunque previsto che i giovani beneficino di:a) consulenza nello sviluppo dell’idea im-

prenditoriale;b) guida nella redazione del business plan perla successiva presentazione in banca;c) almeno due incontri di verifica l’anno peri primi 24 mesi di vita del progetto.

Cosa sono le BCC, le Banche di CreditocooperativoCon il Testo Unico Bancario del 1993 si èdato luogo al cambiamento nella denominazionedelle Casse Rurali e Artigiane in Banche diCredito Cooperativo e si fanno venir meno ilimiti di operatività: le Banche di Credito Coo-perativo (BCC) possono così offrire tutti iservizi e i prodotti delle altre banche e possonoestendere la compagine sociale a tutti coloroche operano o risiedono nel territorio di ope-ratività, indipendentemente dalla professioneche svolgono.Il Credito Cooperativo italiano è parte del piùgrande Sistema della cooperazione italiana einternazionale. A livello nazionale aderisce aConfcooperative.

3. ALTRI ISTITUTI BANCARI

Alcuni istituti bancari hanno recentementeistituito prodotti finanziari a favore di iniziativenuove o di sviluppo o di riconversione di im-presa. Per conoscerli meglio si suggerisce divisitare i rispettivi siti web di: Fondi di garanziadel ministero dello Sviluppo economico, UbiBanca, UniCredit, Banca Prossima, Intesa S.Paolo, Banca Popolare di Vicenza, Banca Nuo-va, monte dei Paschi di Siena, ed altri ancora.

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1. SIGNIFICATO DI CULTURA D’IM-PRESA

La definizione di cultura d’impresa è dupliceperché dipende dalla parte che si pronuncia alriguardo. Per la maggior parte degli imprenditorisignifica creatività, innovazione e responsabilità,capacità di integrarsi in modo consapevolenel sistema economico-sociale, capacità difarsi carico di obiettivi altri oltre al profitto ele risorse che fanno crescere questa culturasono le persone, la ricerca e l’innovazione.Per la società civile, invece, cultura d’impresaha soprattutto un rapporto con l’onestà, la tra-sparenza, la responsabilità degli imprenditorie gli elementi che ne determinano la capacitàdi affermazione nel mercato sono la passionee le motivazioni. La cultura d’impresa è allabase dello sviluppo dell’azienda, del territorioin cui opera e del Paese più in generale, con-tribuendo a stimolare il mercato del lavoro ele risorse umane, creando un circolo virtuosoal servizio di clienti e consumatori.

2. INNANZITUTTO CI VUOLE UN BUONPROGETTO

Chi decide di lavorare mettendosi in proprio,ovvero, non alle dipendenze di qualcun altro,il problema primario che deve porsi è quellodi avere ben chiari alcuni elementi essenzialiche vanno rispettati allo scopo di non avven-turarsi in un’iniziativa sbagliata e, quindi, de-stinata all’insuccesso, con conseguenti perditeeconomiche. Gli aspetti che vanno ben ponderati sono i seguenti:1. la scelta della forma giuridica più appro-

priata e conveniente da dare all’impresa dacostituire (Ditta Individuale, Società o Coo-perativa);

2. la definizione di un progetto d’impresa

fattibile e che abbia buone possibilità ditrovare posto nel “mercato”;

3. la definizione delle collaborazioni di con-sulenza e di assistenza occorrenti per gliadempimenti di legge da rispettare.

3. PROGETTO D’IMPRESA : COSA è ECOME FARE UN PIANO D’IMPRESA ObuSIneSS pLAn

Il business plan è un documento volto a pro-spettare un progetto di sviluppo imprendito-riale, a valutare la sua reale fattibilità e i suoipossibili risultati economico-finanziari, ad ana-lizzare anche le possibili ricadute sull’aziendastessa.Per raggiungere tale scopo, un Business Plandeve contenere tutte le informazioni necessarie a:• definire le caratteristiche dell’azienda da

costituire;• illustrare i contenuti del progetto che si in-

tende realizzare;• dimostrarne la fattibilità, cioè la possibilità

di perseguimento degli obiettivi stabiliti;• analizzare tutte le sue possibili ricadute

sull’azienda in tempi brevi, medi e lunghi.Un valido ed affidabile Business Plan devecontenere informazioni che permettano di com-prendere le linee di azione da intraprendere egli effetti economici e finanziari possibili.

Pur essendo orientato al futuro dell’azienda, ilBusiness Plan non può prescindere dal presentee dall’eventuale passato dell’impresa. Perquesto motivo se l’impresa avesse un “passato”il Business Plan deve essere accompagnatodall’analisi dei bilanci e delle strategie aziendalidegli ultimi anni, necessari a comprendereanche la compatibilità dei nuovi progetti conla situazione corrente.Il Business Plan non è, quindi, solo uno stru-mento utile in occasione di richieste di finan-

9. LA CULTURA D’ImPRESA E COmE FAREPER CREARSI UN LAVORO AUTONOmO

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ziamento, ma in realtà può avere diverse con-notazioni e svolgere più funzioni, ad esempio:1. è utile all’imprenditore per analizzare e

monitorare i contenuti del progetto e la suafattibilità;

2. può costituire un importante strumento perla valutazione “a posteriori” dei risultatiraggiunti dall’azienda;

3. svolge anche un’importante funzione esternase usato come mezzo di comunicazione neiconfronti di potenziali investitori interessatia finanziare il progetto imprenditoriale pre-sentato.

Un buon business plan deve possedere suffi-cienti indicazioni di carattere generale nellasua stesura; deve avere un’impostazione euna forma ben precise.

Riguardo l’impostazione occorre che il BusinessPlan risulti uno strumento efficace se perso-nalizzato nei suoi contenuti, in funzione dellanatura del progetto presentato e delle caratte-ristiche del destinatario, con particolare riferi-mento agli obiettivi economici e finanziari delprogetto.

In relazione alla forma, un Business Plan saràefficace se rispetterà le seguenti “regole”:• che sia scritto in modo chiaro e conciso eche non superi, quindi, le 35/40 pagine;• che si avvalga del supporto di efficaci ta-vole/tabelle illustrative;• che specifichi la fonte dei dati riportati;• che abbia una copertina che riporti i datianagrafici dell’azienda proponente (ragionesociale, attività, indirizzo e recapiti, titolo delprogetto, data di redazione);• che presenti un indice generale dei puntitrattati nel documento con l’indicazione dellepagine, opportunamente numerate;• che si apra con una sintesi di presentazione(denominata “Executive summary”) dei con-tenuti del piano di non più di due/tre pagine;• che illustri le previsioni economico-finan-ziarie;• che proponga una programmazione tem-

porale medio-lunga (dai 3 ai 5 anni).

4. DI QUALI PARTI è COSTITUITO UNbuSIneSS pLAn ?Un Business Plan è essenziale che sia formatodalle seguenti parti:

1. executive summary: la sezione definita“Executive summary” deve trovarsi all’iniziodel documento e riportare una breve maefficace sintetica (massimo di due/tre pagine)presentazione dei contenuti del Business Planche verranno approfonditi in seguito.

2. Descrizione dell’impresa: in questa sezionesaranno esposti: a) innanzitutto il profilo dell’azienda, descri-vendone la sua denominazione, la sua sede, ilsettore di attività e la forma giuridica (es.SpA, SRL, SNC, etc. ); ma anche l’eventualestoria dell’impresa, da quando ha preso vitafino al momento attuale e, il suo assetto pro-prietario, citando titolare/i e/o eventuali quotesocietarie da parte di soci.b) Un altro punto molto importante nella de-scrizione dell’impresa è la Mission aziendalepoiché permette di conoscere non solo lanatura dell’attività aziendale, ma anche l’ideaimprenditoriale che si riflette nei prodotti/servizidell’azienda rivolti ai mercati di riferimento,alla struttura organizzativa e agli elementi chela differenziano rispetto alla concorrenza. Laconoscenza della Mission aziendale è importantein quanto rappresenta la “ragion d’essere” del-l’impresa stessa.c) La descrizione normalmente si concludecon un’esposizione economico-finanziaria doveviene presentata la dimensione reale dell’azien-da, citando i dati relativi al capitale investito,ai propri mezzi, al ricavo della vendita, alvalore complessivo della produzione ed ilnetto dell’utile ottenuto.

3. Offerta dell’impresa: dopo aver fornito unquadro generale dell’azienda, è necessario de-scrivere abbastanza dettagliatamente ciò chel’azienda produce e offre sul mercato. È im-

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Guida al servizio InformaLavoroGuida al servizio InformaLavoro

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portante riportare la natura stessa dei beni prodotti,specificandone le caratteristiche fisico-tecnicheÈ opportuno che il lettore del Business Planabbia ben chiaro il percorso di sviluppo seguitodall’azienda nel tempo.Fondamentale risulta poi elencare i fattori chedifferenziano i propri prodotti da quelli dei prin-cipali concorrenti del settore.

4. Il Mercato target: Per mercato target siintende l’insieme dei clienti, attuali o possibili,potenzialmente interessati all’acquisto dei prodottidell’azienda.In questo paragrafo del Business Plan è necessariodefinire in modo qualitativo e quantitativo ilmercato target.La prima definizione, che riguarda l’aspetto qua-litativo, descrive chi siano effettivamente i clienti(attuali o anche solo potenziali) ai quali si rivolgel’offerta dell’impresa.Definire il mercato target in termini quantitativisignifica, invece, quantificare in termini di po-tenziale fatturato o di numero di unità di prodottovendibili e la dimensione del mercato al qualel’azienda si rivolge.

5. Strategia: La strategia definisce gli obiettiviprefissati dall’imprenditore e/o dalla dirigenzaaziendale e il modo in cui si intende perseguirli. Una delle strategie sicuramente più innovative èquella della differenzazione: l’impresa punta sul-l’offerta di un prodotto differenziato (rispetto aquello dei concorrenti) per il quale il cliente, chepercepisce e riconosce nel prodotto qualcosa di“unico”, potrà essere disposto a corrispondereun prezzo superiore a quello praticato dai con-correnti (premium price).La strategia di differenziazione della propriaofferta deve descrivere accuratamente i motividi tale strategia, illustrandone i dettagli.

5. COSA FARE PER AVERE SUCCESSONELL’INIZIATIVA D’IMPRESAPer avere possibilità di successo è necessariosubito sottolineare che è fondamentale la figurafisica di un imprenditore e la sua capacità di

competere con i concorrenti presenti sul mercato.Un imprenditore è colui che esercita profes-sionalmente un’attività economica organizzatacol fine di produrre beni e servizi.Punti molto importanti per l’avvio dell’attivitàeconomica sono: la professionalità, l’organiz-zazione, gli obiettivi da raggiungere. È tuttaviaprovato che il successo di una qualsiasi attivitàd’impresa abbia dei passaggi fondamentali nelsuo percorso di crescita, come per esempio lasua affermazione sul mercato, il suo apprez-zamento da parte dei clienti che devono sce-glierla e il consenso che riuscirà ad avere daisuoi stessi clienti. Un passo fondamentale peril successo di un’impresa è sicuramente la suaorganizzazione interna. Avere una buona or-ganizzazione della struttura dell’impresa, infatti,permette all’imprenditore di avere un quadrochiaro sull’andamento della propria attività,potendo così pianificare iniziative chiare sulfronte degli investimenti da fare per migliorarela propria azienda. L’organizzazione aziendaledovrà quindi prevedere soprattutto la stesuradi bilanci periodici volti a rilevare i costi chel’azienda annualmente deve sostenere rapportatiai ricavi che l’azienda periodicamente produce.Il successo di un’attività d’impresa dipendeinnanzitutto da una corretta pianificazionedelle attività che l’azienda svolge, calcolandonei relativi costi e gli utili che dovranno derivarne.

6. COSTITUIRE UN’IMPRESA NELLAFORMA DI DITTA INDIVIDUALE

Per mettersi in proprio. aprirsi un negozio,un’attività la forma più semplice per farlo (cene sono anche altre, per scoprire se convengonomaggiormente si consiglia di sentire un com-mercialista) è la creazione di una ditta indivi-duale.

I vantaggi sono:• la ditta individuale comporta investimentidi capitali limitati, ed è una formula partico-larmente indicata per chi intende avviare un’im-presa di piccole dimensioni agile da gestire;

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• sei il solo punto di riferimento per fornitori,collaboratori e fisco;• assumerai le tue decisioni in assoluta auto-nomia;• costituire una ditta individuale è molto sem-plice e veloce sul piano burocratico e fiscale.

Per la costituzione e lo scioglimento di unaditta individuale non occorre pagare nessunatassa di concessione. Tenere la contabilità èestremamente semplice. L’impresa individualeè obbligata a tenere il libro inventari e le altrescritture contabili richieste dalla dimensione enatura della ditta, ma non deve presentare ipropri bilanci e, quindi, ha minori oneri am-ministrativi e contabili.

Gli svantaggi sono i seguenti:• non vi è nessuna separazione tra il propriopatrimonio personale ed il patrimonio delladitta. Ciò significa che ci si assumono tutti irischi e le responsabilità connessi con lagestione aziendale e che se la ditta fallisce sipotrebbe risponderne anche con i propri beni

privati (come la casa, l’auto);

• vi sono alcuni svantaggi di tipo fiscale:infatti, rispetto ad altre forme, sono inferiorile spese che possono essere dedotte dal reddito(IRPEF) e, nel caso in cui si realizzino utiliingenti, questi si travasano interamente sulproprio reddito, con il conseguente pagamentodi tasse piuttosto cospicue.

I passaggi necessari per aprire una ditta in-dividuale sono:• innanzitutto, si devono richiedere eventualilicenze o autorizzazioni amministrative, sanitarie,ecc.

• entro 30 giorni dall’inizio dell’attività si devefare la denuncia all’Agenzia delle Entrate perl’attribuzione della partita iva o codice fiscale;• ci si deve iscrivere: al Registro delle impresedella Camera di Commercio della provinciain cui la ditta ha la sede legale; all’INPS e al-l’INAIL.

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APPENDICE

1. LE ORGANIZZAZIONI DELLE COOPERATIVE

Le Associazioni nazionali del movimento cooperativo, dette anche Associazioni nazionali di rappre-sentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo, rappresentano il movimento cooperativo.Il movimento cooperativo, quindi, è costituito dall’insieme delle esperienze rappresentate dallesocietà cooperative e dai propri soci nella storia economica e sociale dei contesti territoriali in cuioperano.Esistono diverse organizzazioni di cooperative, diverse per tipologia e rappresentatività, di seguitosono riportate le principali esistenti ed operative nel territorio della provincia di Trapani.

Legacoop - Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Ufficio Territoriale di TrapaniVia F.manzo, 1 91100 Trapani (TP)Tel.: 0923 28077FAX: 0923 542119Coordinatore provinciale Vincenzo [email protected]

Confcooperative - Confederazione Cooperative ItalianeUnione Provinciale di TrapaniVia Conte Agostino Pepoli, 68 - 91100 TRAPANI0923/28544responsabile Giuseppe [email protected]

AGCI – Associazione Generale delle Cooperative Italiane Federazione Provinciale di TrapaniVia V. Bellini, 291100 TrapaniCoordinatore responsabile Dott. Giovanni BascianoTel e Fax: 0923 873200E-mail: [email protected] , [email protected] , [email protected] , [email protected]

UNCI – Unione Nazionale Cooperative ItalianeFEDERAZIONE PROVINCIALE TRAPANICommissario: Salvino TitoneVia Narcisio Cozzo, 14 - 91026 mazara del Vallo (TP)Cell. 328/[email protected] , [email protected]

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Guida al servizio InformaLavoroGuida al servizio InformaLavoro

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2. LE PRINCIPALI ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

CONFCOOPERATIVE - Confederazione delle cooperative Italiane – è la principale organizzazionedi rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo e delle imprese sociali. Nel sito:notizie e informazioni, database cooperative aderenti, leggi e contratti, servizi agli associati,vademecum del cooperatore.

LEGACOOP – Lega Nazionale delle Cooperative e mutue – è la più antica delle organizzazionicooperative italiane, con oltre 7 milioni di soci che operano nei diversi settori di attività. All’internodel sito istituzionale sono disponibili notizie aggiornate su iniziative ed eventi, servizi per gli iscritti,documenti su accordi e legislazione dedicata.

AGCI –Associazione Generale Cooperative Italiane - nel 1952 si distacca dalla Lega Nazionale delleCooperative e mutue per dar vita alla terza Centrale cooperativa di ispirazione laica. Nel sitoinformazioni e notizie sulla vita associativa e sul funzionamento delle strutture nazionali di servizio.

CONFAPI (Confederazione Italiana Piccole e medie Industrie), conta circa 50 mila aziende associate,con circa un milione di addetti, svolge essenzialmente un ruolo di rappresentanza e di proposta afavore della piccola e media industria. Nel sito istituzionale: notizie e iniziative, accordi e convenzioni,studi di settore, aggiornamenti fiscali, presenza sul territorio.

CASARTIGIANI è la Confederazione Autonoma Sindacati Artigiani.

CONFARTIGIANATO è l’organizzazione sindacale che raggruppa più di 500 mila impreseartigiane. Nel suo sito web vi sono notizie, organizzazioni territoriali e di categoria, fare impresa.

ANCE - Associazione Nazionale Costruttori Edili è la più rappresentativa delle associazioni dicostruttori edili. Nel suo sito web offre: notizie dal settore, gare d’appalto, annunci, normativa e fi-sco.

ASSOFRANCHISING è l’associazione della rappresentanza del franchising italiano.

CNA - Confederazione Nazionale dell’Artigianato e delle Piccole e medie Imprese-, con i suoi 600mila associati, rappresenta le imprese italiane, con particolare riferimento all’artigianato, alle PmI ea tutte le forme di lavoro autonomo. Nel sito ufficiale sono disponibili: rassegna stampa ed eventi,pubblicazioni e progetti, normativa e documenti CNA, sedi territoriali.

CONFETRA (Associazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica), è l’associazione cherappresenta le categorie imprenditoriali che operano nei settori del trasporto, della spedizione, dellalogistica e del deposito merci.

CONFINDUSTRIA è la più importante associazione di imprese industriali in Italia. Nel sitoistituzionale On line sono disponibili: notizie, comunicazioni ufficiali, eventi, dati statisticisull’economia mondiale, servizi offerti alle imprese.

CONFCOMMERCIO è una delle più importanti associazioni di titolari di attività nel settore del

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Guida al servizio InformaLavoroGuida al servizio InformaLavoro

Pag 49

commercio, turismo, servizi alle professioni e alle imprese, con oltre 800 mila associati. Nel suo sitoweb si trovano on line: comunicati e rassegna stampa, iniziative ed eventi, osservatorio istituzionalee legislativo, studi economico-sociali, presenza sul territorio.

CONFESERCENTI è una delle principali associazioni di imprese in Italia, che rappresenta oltre260 mila imprese nel settore del commercio, del turismo, dei servizi e dell’artigianato. Nel suo sitoweb : comunicati stampa, documenti, eventi e iniziative, rete territoriale.

ABI (Associazione Bancaria Italiana), è l’associazione che rappresenta, tutela e promuove gliinteressi del sistema bancario e finanziario. Rappresenta anche gli operatori bancari e finanziarioperanti in Italia.

CONFAGRICOLTURA è la più antica organizzazione di imprese agricole. Nel suo sito web vi sonoinformazioni e notizie dal mondo agricolo, rassegna stampa, normativa nazionale ed estera, dossier.

COLDIRETTI è la maggiore associazione di famiglie coltivatrici dirette.

APII (Associazione per la Promozione degli Imprenditori Italiani), è costituita da imprenditori peroffrire assistenza ad altri imprenditori.

CIA è la Confederazione italiana agricoltori, un’organizzazione laica e autonoma dai partiti e daigoverni. Opera in Italia, in Europa e a livello internazionale per il progresso dell’agricoltura e per ladifesa dei redditi e la pari dignità degli agricoltori nella società.

FIAVET (Federazione Italiana Asssociazioni Imprese di Viagggi e Turismo) è l’associazione delleimprese del turismo, c.d. agenti di viaggio, e rappresenta circa 2500 agenzie di viaggio e touroperator, vale a dire i tre quarti del sistema turistico nazionale.

CIDEC (Confederazione Italiana degli Esercenti Commercianti ed Artigiani e delle attività delterziario del Turismo e dei Servizi) rappresenta le piccole e medie imprese del comparto terziario,delle attività produttive operanti nel settore del commercio e dell’artigianato.

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Province e regioni

Forze di lavoro Occupati per settore

Totale - di cui

Occupati

- di cui Persone in cerca di

occupazione

Agricoltura Industria in

senso stretto

Costruzioni Servizi

Trapani 148,4 121,6 26,8 12,5 12,0 7,9 89,1

Palermo 414,8 334,2 80,6 12,6 27,8 21,9 272,0

Messina 232,4 193,7 38,7 8,5 14,0 19,2 151,9

Agrigento 155,2 123,8 31,4 14,9 9,3 7,7 91,8

Caltanissetta 87,1 68,0 19,0 7,6 9,3 6,2 44,9

Enna 58,0 45,4 12,6 4,3 3,9 3,6 33,6

Catania 356,5 298,2 58,3 20,2 29,7 19,3 229,0

Ragusa 127,4 102,8 24,7 24,1 6,7 8,4 63,6

Siracusa 133,7 106,6 27,1 9,6 14,7 8,1 74,1

SICILIA 1.713,4 1.394,2 319,2 114,2 127,5 102,4 1.050,1

NORD-OVEST

7.406,5 6.813,2 593,3 128,9 1.684,3 518,5 4.481,5

NORD-EST 5.449,9 5.087,4 362,5 186,2 1.333,6 365,4 3.202,2

CENTRO 5.324,9 4.817,8 507,1 115,4 780,5 366,6 3.555,4 SUD E ISOLE

7.461,1 6.180,3 1.280,8 418,7 809,7 503,4 4.448,5

ITALIA 25.642,4 22.898,7 2.743,6 849,1 4.608,0 1.754,0 15.687,6

Province e regioni

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Trapani 23,5 23,3 15,6 15,9 16,0 15,4 18,5 18,0 26,8

Palermo 89,8 85,2 81,4 67,2 74,2 78,2 79,4 64,4 80,6

Messina 38,0 31,6 25,5 24,2 31,5 32,6 30,7 27,9 38,7

Agrigento 30,8 26,7 19,4 25,6 25,6 27,1 28,8 27,3 31,4

Caltanissetta 18,3 17,9 14,6 13,4 12,5 12,5 14,2 14,8 19,0

Enna 12,7 11,2 9,8 9,6 9,3 9,1 10,1 7,8 12,6

Catania 53,5 57,1 44,4 40,8 42,5 39,5 41,4 43,2 58,3

Ragusa 9,9 13,0 8,2 10,1 9,9 10,3 10,5 15,2 24,7

Siracusa 23,3 18,9 15,6 14,8 15,3 11,4 14,5 22,1 27,1

SICILIA 299,8 284,8 234,6 221,5 236,8 236,1 248,1 240,7 319,2

NORD-OVEST

313,4 307,7 275,6 269,7 307,4 421,8 452,1 462,0 593,3

NORD-EST 194,8 201,5 187,4 162,0 181,0 247,3 293,4 268,8 362,5

CENTRO 316,8 311,8 301,3 266,6 317,0 376,9 398,6 399,2 507,1 SUD E ISOLE

1.135,4 1.067,4 909,0 807,7 886,5 899,0 958,3 977,9 1.280,8

ITALIA 1.960,4 1.888,6 1.673,4 1.506,0 1.691,9 1.944,9 2.102,4 2.107,8 2.743,6

Tav. 2- Forze di lavoro divise fra occupati per settore e persone in cerca di occupazione. Anno 2012.

Tav. 3- Serie storica delle persone in cerca di occupazione. Anni 2004-2012.

Dati in migliaia

Fonte: Istat

Fonte: Istat

Dati in migliaia

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Province e regioni

Agricoltura/pesca Industria/ artigianato

Commercio Turismo Altri

servizi Non

classificate Totale

Trapani 0 0 0 0 0 0 0

Palermo 0 1 0 0 5 0 6

Messina 0 0 0 0 4 0 4

Agrigento 0 0 0 0 0 0 0

Caltanissetta 0 0 0 0 1 0 1

Enna 0 0 0 0 0 0 0

Catania 0 0 0 0 2 0 2

Ragusa 0 0 0 0 0 0 0

Siracusa 0 0 0 0 0 0 0

SICILIA 0 1 0 0 12 0 13

NORD-OVEST 0 42 12 1 204 2 261

NORD-EST 0 61 9 0 194 0 264

CENTRO 2 29 3 1 146 1 182

SUD E ISOLE 0 14 1 2 87 0 104

ITALIA 2 146 25 4 631 3 811

Province e regioni

2009 2010 2011

Famiglie Incidenza

% Famiglie

Incidenza %

Famiglie Incidenza

% Trapani 38.693 23,5% 45.300 26,8% 44.159 25,6%

Palermo 99.524 20,8% 108.602 22,5% 117.324 24,1%

Messina 68.136 24,6% 77.701 27,9% 78.597 28,1%

Agrigento 33.309 19,1% 40.883 23,4% 43.373 24,8%

Caltanissetta 25.736 25,7% 33.148 32,4% 31.991 30,4%

Enna 19.828 28,5% 21.529 30,5% 20.842 29,5%

Catania 107.429 24,9% 128.040 29,4% 128.356 29,3%

Ragusa 32.606 26,4% 34.711 27,7% 36.386 28,7%

Siracusa 39.979 25,4% 45.780 28,9% 46.714 29,4%

SICILIA 465.240 23,6% 535.694 26,8% 547.742 27,2%

NORD-OVEST 342.531 4,9% 335.440 4,7% 352.018 4,9%

NORD-EST 244.469 5,0% 258.030 5,2% 249.052 5,0%

CENTRO 288.000 5,9% 311.014 6,3% 317.669 6,3%

SUD E ISOLE 1.783.000 22,5% 1.829.285 22,9% 1.863.202 23,2%

ITALIA 2.658.000 10,7% 2.733.769 10,9% 2.781.941 11,0%

Tav. 4- Numero famiglie in condizioni di povertà relativa *

Tav. 5- Numero imprese registrate alla sezione delle start-up innovative* per settore. Dati al 27-05- 2013

Fonte: Infocamere

Fonte: Unioncamere-CamCom

* “Start-up innovative”:nascita e crescita di nuove imprese innovative con decorrenza dal D.L. 18.10.2012, n. 179.

* Po

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