Guida al compostaggio domestico - Comune di Varano de ... · Che cos’è il compostaggio ... È un...

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Per informazioni: Numero unico Montagna 2000: 0525/922211 - www.montagna2000.it www.comune.varano-demelegari.pr.it Guida al compostaggio domestico Che cos’è il compostaggio Il compostaggio è un processo che consente di trasformare la frazione organica dei rifiuti domestici – circa un terzo del totale dei rifiuti prodotti – in compost, ovvero in un concime che può essere utilizzato per fertilizzare la terra dell’orto e del giardino. Perché è importante Fare compostaggio domestico nel proprio orto o giardino è utile perché consente di riciclare in casa una parte cospicua dei rifiuti prodotti quotidianamente, diminuendo così la quantità dei rifiuti avviati allo smaltimento in discarica producendo ottimo fertilizzante naturale che fa bene alla terra. Come fare il compostaggio Per fare il compostaggio domestico occorre avere un po’ di spazio a disposizione nell’orto o nel giardino. I materiali organici devono essere stoccati utilizzando uno dei seguenti sistemi: 1) Composter di plastica (compostiera) È un contenitore di plastica che si trova già pronto in commercio. Può essere di varie forme (cilindrico, esagonale, quadrato) e di diverse dimensioni, formato da un unico pezzo o smontabile. In genere dispone di: - un contenitore dove accumulare i rifiuti, dotato di fori per l’aerazione; - un coperchio superiore dal quale introdurre i rifiuti, anch’esso con bocchette di aerazione; - un fondo forato che permette lo scambio con i microrganismi del terreno e il ricircolo dell’aria evitando l’ingresso di animali. Il composter è il sistema più semplice da gestire; è adatto anche a ridotte quantità di rifiuti, risente meno degli agenti atmosferici e garantisce una maggiore protezione dei rifiuti dagli animali domestici e selvatici. Bisogna solo fare attenzione a scegliere un modello adatto al luogo dove va collocato e fatto in modo che le operazioni di carico, asportazione e rimescolamento del compost risultino facili da eseguire. È possibile anche realizzare una compostiera “fai da te” formando un cilindro con una rete metallica e rivestendolo internamente con una tela di iuta o di tessuto.

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Guida al compostaggio domestico

Che cos’è il compostaggio Il compostaggio è un processo che consente di trasformare la frazione organica dei rifiuti domestici – circa un terzo del totale dei rifiuti prodotti – in compost, ovvero in un concime che può essere utilizzato per fertilizzare la terra dell’orto e del giardino. Perché è importante Fare compostaggio domestico nel proprio orto o giardino è utile perché consente di riciclare in casa una parte cospicua dei rifiuti prodotti quotidianamente, diminuendo così la quantità dei rifiuti avviati allo smaltimento in discarica producendo ottimo fertilizzante naturale che fa bene alla terra.

Come fare il compostaggio Per fare il compostaggio domestico occorre avere un po’ di spazio a disposizione nell’orto o nel giardino. I materiali organici devono essere stoccati utilizzando uno dei seguenti sistemi:

1) Composter di plastica (compostiera) È un contenitore di plastica che si trova già pronto in commercio. Può essere di varie forme (cilindrico, esagonale, quadrato) e di diverse dimensioni, formato da un unico pezzo o smontabile. In genere dispone di: - un contenitore dove accumulare i rifiuti, dotato di fori per l’aerazione; - un coperchio superiore dal quale introdurre i rifiuti, anch’esso con bocchette di aerazione;

- un fondo forato che permette lo scambio con i microrganismi del terreno e il ricircolo dell’aria evitando l’ingresso di animali. Il composter è il sistema più semplice da gestire; è adatto anche a ridotte quantità di rifiuti, risente meno degli agenti atmosferici e garantisce una maggiore protezione dei rifiuti dagli animali domestici e selvatici. Bisogna solo fare attenzione a scegliere un modello adatto al luogo dove va collocato e fatto in modo che le operazioni di carico, asportazione e rimescolamento del compost risultino facili da eseguire. È possibile anche realizzare una compostiera “fai da te” formando un cilindro con una rete metallica e rivestendolo internamente con una tela di iuta o di tessuto.

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2) Cumulo È la soluzione migliore per chi ha molto spazio a disposizione e grandi quantità di rifiuti organici da compostare, in particolare sfalci d’erba, foglie e ramaglie. Si tratta, semplicemente, di sistemare i rifiuti organici in un cumulo di

forma triangolare che abbia, inizialmente, una base di 1,5 metri circa e un’altezza di 1,2 metri. Man mano che si aggiungono rifiuti, il cumulo va allungato, in modo da arrivare ad avere, con il tempo, a una estremità il compost maturo e dall’altra il materiale fresco in via di decomposizione. Nel cumulo, assieme ai rifiuti, deve essere presente circa il 10% di terra miscelata. Inoltre è opportuno stoccare a parte in un contenitore ben areato gli scarti di cucina aggiungendoli al cumulo assieme a sfalci del giardino, foglie o ramaglie. È una soluzione molto economica e facile da realizzare da soli. Certo è meno bella da vedere, meno protetta dagli animali e più soggetta al clima; inoltre ha tempi di maturazione leggermente più lunghi. 3) Concimaia È una soluzione intermedia tra la compostiera e il cumulo: ha più o meno le dimensioni del cumulo e necessita degli stessi criteri di stoccaggio dei materiali, ma ha una base di contenimento dei materiali organici. Per questo occorre fare maggiore attenzione ai fenomeni di ristagno dell’acqua, prevedendo frequenti rivoltamenti del compost, una struttura di drenaggio (strati di pallets o ciottoli, o tubi di drenaggio perpendicolari al terreno) o una tettoia per ripararla dalla pioggia. Cosa compostare e come Grazie al compostaggio domestico è possibile recuperare gran parte degli scarti di cucina, e altri rifiuti organici e materiali naturali. Per ottenere buoni risultati, però, i rifiuti vanno selezionati e preparati prima di essere inseriti nella compostiera. Nella tabella sottostante si può vedere un elenco di cosa si può avviare al riciclaggio grazie al compostaggio domestico e alcuni suggerimenti di preparazione. Materiali da compostare Suggerimenti di preparazione

Scarti di frutta e verdura Ridurre in pezzi le bucce degli agrumi e distribuirle bene nel cumulo

Gusci d’uovo Schiacciarli prima di miscelarli agli altri rifiuti

Resti di carne e pesce Distribuirli in maniera uniforme nella parte centrale del cumulo. Non metterli in un unico punto

Fondi di caffè e tè con filtro Miscelarli agli altri rifiuti Alimenti avariati Togliere eventuali liquidi, sminuzzarli e distribuirli nel cumulo Mazzi di fiori Ridurli in pezzi Piante in vaso Sminuzzare le radici e distribuire la terra nel cumulo

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Cosa non compostare e perché La compostiera non è una discarica! Per preservare il delicato equilibrio che garantisce la buona riuscita dei processi di decomposizione è opportuno non inserire nel cumulo materiali non naturali, trattati chimicamente o inquinanti. Materiali da non compostare Perché non vanno compostati Plastica e materiali contenenti plastica Non sono biodegradabili

Oggetti in legno verniciato Contengono sostanze nocive Riviste, stampe a colori, carta patinata Contengono sostanze nocive

Materiali ferrosi Non sono biodegradabili Vetro Non è biodegradabile Calcinacci Sono inquinanti Olio esausto È inquinante

Pannolini Sono solo parzialmente biodegradabili e possono dare problemi igienico-sanitari

Pile Sono altamente inquinanti Medicinali scaduti Sono altamente inquinanti Tessuti sintetici Non sono biodegradabili Pelli trattate Sono di difficile degradazione e possono essere inquinanti Liquami Non consigliati

Lettiere di piccoli animali domestici

Compostare solo lettiere fatte con materiali naturali e collocarle al centro del cumulo

Piume e capelli Distribuirli bene nel cumulo Ossa Compostarne solo piccole quantità ridotte a pezzi

Foglie ed erbe Compostarne solo piccole quantità. Sarebbe meglio essiccare a parte l’erba prima di introdurla nel compost

Erbacce infestanti Inserirle nel cumulo quando i semi non sono in maturazione

Ceneri Introdurre soltanto quelle provenienti da legno non trattato chimicamente e mai in misura superiore al 5% sul totale dei rifiuti

Potature di siepi e arbusti Triturarle e miscelarle ai rifiuti di cucina

Carta e cartone

Introdurne solo piccole quantità, bagnandole leggermente. Se il compost è troppo bagnato possono servire, asciutte, ad assorbire l’eccesso di umidità. Non usare carte plastificate o molto ricche di inchiostro o colore.

Lana e filati naturali Compostarle solo se non sono colorate con coloranti sintetici

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Come nasce il compost Nel processo di compostaggio le sostanze organiche vengono aggredite da miliardi di microorganismi viventi, naturalmente presenti nel terreno, che le decompongono e le mineralizzano, trasformandole in vapore acqueo, anidride carbonica e sali minerali. A seguito di questi processi biochimici i rifiuti si convertono in humus: un terriccio scuro, soffice e profumato di sottobosco. Questi processi di decomposizione avvengono normalmente in natura, ma nel compostaggio domestico, grazie a semplici accorgimenti, è possibile “aiutare” e velocizzare il processo, ottenendo già dopo 4-6 mesi un buon concime. Le fasi del processo La trasformazione dei rifiuti organici in compost avviene in tre fasi principali. Poiché il compostaggio domestico prevede la frequente aggiunta di nuovi materiali organici a quelli già in decomposizione, le tre fasi di seguito esemplificate avvengono contemporaneamente nei diversi strati di rifiuti accumulati. Al termine del processo il volume originario dei rifiuti si ridurrà di 6/7 volte. 1) Fermentazione L’opera di decomposizione dei batteri provoca un notevole innalzamento della temperatura dei rifiuti organici, che nei primi giorni arriverà a 40/45°C per poi innalzarsi fino a 50/60°C. Le alte temperature favoriscono l’igienizzazione dei rifiuti con l’eliminazione dei germi patogeni, delle uova dei parassiti e dei semi delle piante infestanti. In questa fase l’ossigeno ha un ruolo fondamentale ed è quindi necessario rivoltare il cumulo con regolarità. 2) Maturazione Dopo 30-60 giorni dall’inizio del processo, la temperatura scende al di sotto dei 40°C; in questa fase cominciano a operare i funghi e gli attinomiceti, che sono in grado di trasformare anche le componenti più resistenti dei rifiuti vegetali, quali la lignite e la cellulosa. Questa è la fase più lunga dell’intero processo e può durare per 6/8 mesi. 3) Decomposizione Nella fase di maturazione il compost viene colonizzato da microrganismi del suolo come acari, collemboli, lombrichi, ecc. che sminuzzano i residui, accelerando e concludendo la decomposizione. Il compost così trasformato è pronto per essere utilizzato. Gli attori principali del processo Oltre ai microorganismi, i tre fattori principali che determinano la buona riuscita dei processi di compostaggio domestico sono: 1) Umidità Il contenuto ottimale di acqua presente nei rifiuti da compostare è compreso tra il 50 e il 70%; se il cumulo è troppo asciutto, la decomposizione microbica rallenta; se è troppo bagnato l’ossigeno scarseggia e ciò provoca fenomeni di putrefazione con conseguenti problemi di cattivo odore.

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Un sistema semplice per valutare il grado di umidità del materiale è quello di prenderne una manciata e stringerla nel pugno: se lascia il palmo della mano umida senza sgocciolare la quantità d’acqua presente è corretta. 2) Aerazione I processi di decomposizione che avvengono all’interno del compost sono di tipo aerobico, quindi hanno bisogno di aria per funzionare. In un cumulo troppo compatto non c’è ossigenazione sufficiente e i microorganismi responsabili dei processi di trasformazione della sostanza organica non possono vivere né nutrirsi, e si innescano invece processi anaerobici che producono ammoniaca e acidi organici maleodoranti. Se il cumulo è soffice e ben strutturato, la decomposizione aerobica si svolge regolarmente e velocemente senza cattivi odori. L’aggiunta di materiale grossolano come foglie, paglia e rametti agli altri rifiuti serve a evitare un’eccessiva compressione dei materiali permettendo all’aria di circolare anche all’interno del cumulo. 3) Rapporto carbonio/azoto I microorganismi implicati nel processo di compostaggio domestico utilizzano mediamente 30 atomi di carbonio per ogni atomo di azoto. Il giusto equilibrio fra questi due elementi, dunque, favorisce una rapida decomposizione. L’eccesso di carbonio rallenta il processo di compostaggio; l’eccesso di azoto causa cattivi odori, poiché quello non utilizzato viene liberato sotto forma di ammoniaca. Per ottenere un giusto equilibrio tra i due componenti occorre miscelare circa 2/3 di rifiuti azotati con 1/3 di rifiuti ricchi di carbonio. Gli scarti vegetali di cucina, i fondi di caffè, l’erba e le lettiere di animali erbivori contengono un’alta percentuale di azoto, mentre le foglie, la carta, i trucioli e gli scarti di legno sono ricchi di carbonio. Indicativamente, quindi, è bene miscelare circa il 50% in volume di scarti da giardino e il 50% di scarti di cucina.

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Consigli per una corretta gestione

Collocazione della compostiera La compostiera, la concimaia o il cumulo per il compostaggio vanno collocati su un’area non pavimentata dell’orto o del giardino, a contatto diretto con il terreno. La posizione ideale è all’ombra di un albero a foglie caduche che, con la sua ombra, contrasta l’eccessivo essiccamento dei rifiuti durante i mesi caldi, e consente al sole di filtrare durante i mesi freddi. Drenaggio e coperture Le concimaie a terra e i cumuli in cassone vanno disposti

sopra un fondo che consenta un sufficiente drenaggio: ad esempio su un letto di rami intrecciati o uno strato di ghiaia grossolana con fori di drenaggio. Anche per le compostiere, che di solito hanno una base in rete, è utile realizzare una base drenaggio di 4-5 cm. I dispositivi “aperti”, diversi dalle compostiere, (cumuli, concimaie) vanno protetti con una copertura per evitare l’accesso di animali domestici e topi. La copertura può essere in rete metallica o rete ombreggiante, ma non in nylon, perché impedisce l’aerazione del materiale. Disposizione dei materiali I rifiuti organici non vanno disposti a strati, ma mescolati in base al loro grado di umidità: il rapporto ideale è di 2-3 volumi di materiale umido e 1 volume di materiale secco (rami, legno, foglie, ecc.). Il materiale secco garantisce un rapporto nutritivo equilibrato, apportando carbonio, e consente un’adeguata ossigenazione interna della massa. Rimescolamenti I rifiuti vanno mescolati periodicamente. In inverno occorre effettuare 1 rivoltamento dopo 20-25 giorni dall’inizio del processo e un altro dopo 3-5 mesi. In estate occorre 1 rivoltamento dopo 20 giorni dall’inizio del processo e un altro dopo 2-4 mesi. Bisogna rivoltare e mescolare il materiale ogni volta che si avvertono cattivi odori, causati principalmente dalla scarsa aerazione. Monitoraggio della temperatura Per controllare che il processo di trasformazione dei rifiuti in humus si stia svolgendo correttamente è opportuno monitorare la temperatura, che non deve superare i 60°C. Per misurarla si può utilizzare un termometro da terra.

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Come usare il compost

Un processo di compostaggio domestico richiede in genere un periodo variabile da 6 a 9 mesi. Si calcola che la produzione media annua di una famiglia di 4 persone con un giardino di 300 m2 sia di circa 850 kg di rifiuto organico compostabile, da cui si possono ricavare 120/150 kg di compost maturo. Prima di essere utilizzato, il compost va setacciato per separare i pezzi più grossolani, che richiedono un ulteriore periodo di decomposizione. Il

materiale grossolano non va gettato ma serve come materiale di struttura per sostenere i rifiuti organici più sottili. Il compost non va mai interrato in profondità ma solo superficialmente, nei primi 5-10 cm del suolo. Compost semigrezzo (dopo 4-6 mesi) È un compost non completamente maturo, per questo contiene una grande quantità di elementi nutritivi e apporta al suolo molti organismi viventi. È indicato per concimare gli alberi, gli arbusti da frutto e gli ortaggi che richiedono molte sostanze: cavoli, pomodori, porri, patate, sedano, mais, cetrioli, zucchini e zucche. Compost maturo (dopo 8-12 mesi) I rifiuti organici si sono trasformati in un terriccio nero, soffice, molto ricco di acidi umici, utile per migliorare la struttura del terreno. Può essere usato anche per la preparazione di terricci per le semine e per le piante in vaso, per la concimazione di ortaggi come piselli, fagioli, carote, cipolle, insalate, per i fiori e le piante ornamentali e per il prato. La quantità ideale di compost da distribuire sul terreno ogni anno è di 5-6 kg circa per m2, che corrispondono a circa tre palate colme di compost per ogni metro quadrato.