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LUOGHI E PERCORSI ETRUSCHI itinerari archeologici, culturali, territoriali enogastronomici dell’Etruria Edizioni Euriade Etruria Preziosa

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guida archeologica

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LUOGHI E PERCORSIETRUSCHI

itinerari archeologici, culturali, territorialienogastronomici dell’Etruria

Edizioni Euriade

Etruria Preziosa

IL PROGETTO

Introduzione

LUOGHI E PERCORSI ETRUSCHI non vuole proporsi al pub-blico come l’ennesimo trattato storico su un popolo, tanto comp-lesso quanto tuttora affascinante ed enigmatico. Lasciamo questoimportante compito ai numerosi e validi studiosi. La nostra pub-blicazione intende, invece, ripercorrere e proporre una serie dipercorsi all’interno del vasto territorio dell’Etruria, partendo dallospunto storico, artistico e culturale del contesto etrusco, quantomai attuale, nonostante la sua antichissima presenza nel territorio.Ecco allora che dalla visita a un’antica vestigia etrusca si dipana lamatassa del percorso ideale per il viaggiatore del nostro millennio,desideroso di conoscere, approfondire e immergersi nella vita diun luogo, quale era ed è attualmente, attraverso l’arte, la cultura, latradizione e la convivialità. Per questo, non faremo mancare ai nos-tri lettori, cenni e, laddove possibile, approfondimenti su quellache fu ed è la vita nelle terre etrusche. Luoghi e percorsi etruschiè stato concepito totalmente nell’idea di offrire al pubblico, unlibro da usare, da portare con sé o da sfogliare per il piacere di vi-aggiare anche solo con il pensiero. Si tratta sostanzialmente di unaguida, che accompagna attraverso scavi archeologici, musei epalazzi, ma anche che spazia su paesaggi rimasti intatti lungo i per-corsi del tempo, sulle tradizioni di un popolo, quello che etrusco,che tuttora vivono, nei prodotti genuini della terra e nella saggezzadelle tradizioni.

Luoghi e percorsi etruschi

SOMMARIO

Tarquinia e Gravisca- La Necropoli pag. 6- La città medievale pag. 8- Il Museo Archeologico Nazionale pag. 9- I dintorni: Gravisca - Porto Clementino pag. 10- Sagre, eventi e appuntamenti - Tarquinia con gusto pag.11

Cerveteri e Pyrgi

Vulci e Canino

Agro FaliscoLucus Feroniae e Capena

Faleri e Civita Castellana

Sutri

Nepi

Veio e Formello

Bisenzio e Capodimonte

Località Volsinii e Bolsena

San Giovenale e Blera

Norchia

Castel d’Asso e Viterbo

Acquarossa e Ferento Vt

Tuscania

Castro e Ischia di Castro

Luoghi e percorsi etruschi

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LUOGHI ETRUSCHI DEL LAZIO

Luoghi e percorsi etruschi

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SovanaPoggio Buco - Loalità Le Sparne (Pitigliano)Ghiaccio ForteMaglianoTalamonePopuloniaParco Archeologico del Lago dell'AccesaCosa e AnsedoniaRoselleArea archeologica dell'AcropoliArea archeologica di VallebuonaGuarnacci di VolterraVadaCasale Marittimo territorio volterranoCecina CastiglincelloChiusi il museo archeologico nazionaleChiancianoSarteanoMurloAscianoCortona

Pieve a SovanaPerugiaTodi

gna

Verucchio (Ravenna)Marzabotto (Bologna)Spina (Ferrara)

Adria (Rovigo)

LUOGHI ETRUSCHI DELLA TOSCANA

LUOGHI ETRUSCHI DELL’UMBRIA

LUOGHI ETRUSCHI DELL’EMILIA ROMAGNA

LUOGHI ETRUSCHI DEL VENETO

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TARQUINIALa Tarquinia etrusca esercita un fascinoparticolare nel pur vasto panorama delletestimonianze rimaste dell'antico popolotirrenico. Salvo rare eccezioni (Chiusi,Cerveteri, Vulci), soltanto a Tarquiniasono state rinvenute, in numero cosìcospicuo, tombe dalle pareti dipinte chetestimoniano della concezione che gli Etr-uschi avevano dell'Aldilà e dei costumiche caratterizzavano la loro vita quotidi-ana. La città sorse fra il X e l'VIII secoloa.C., nel periodo cosiddetto "villano-viano", connotato da tombe a cre-mazione, e cioè da pozzetti dentro cuiveniva collocato un recipiente contenenteossa e ceneri del cadavere cremato. Du-rante il VII secolo a.C. si realizza inEtruria il passaggio graduale dalle tombea pozzetto degli incineratori alle tombe afossa degli inumatori, le fosse si trasfor-mano via via in camere sepolcrali semprepiù vaste, più ornate e ricche di suppellet-tili. Si tratta di suppellettili d'importazioneo comunque fabbricate con uno stile cherisente dell'influenza culturale ed artisticadei popoli orientali del Mediterraneo,tanto che si usa definire questo periodo"orientalizzante". Dal VI secolo a.C. in-iziano a comparire le prime tombe dipintedi Tarquinia cui sono affidate, a causadella perdita delle testimonianze dirette escritte della civiltà etrusca, molte dellepossibilità di decifrare le attività, gli usi, idesideri ed i timori di questo anticopopolo. I temi ricorrenti delle pitture fu-nebri tarquiniesi sono: banchetti, musiche,danze, giochi e più tardi, quando la civiltàetrusca era in declino, mostri demoniaci.E' comunque costante la rappresen-tazione del trapasso come un vero e pro-prio itinerario, un passaggio verso unnuovo mondo, da compiere a piedi o acavallo, o su un carro, ovvero attraver-

sando una palude o un fiume. Per cercaredi comprendere il significato che il mon-umento tombale assumeva per gli Etr-uschi basti pensare che, dopo averdeposto il cadavere essi chiudevano accu-ratamente il sepolcro rendendo così inac-cessibile ed invisibile ogni preziosità chel'adornava, quasi a far dimenticare ilmorto ai viventi ed al contrario a far ri-cordare al morto la vita terrena. Non acaso, guardando proprio in questaprospettiva, il tema più diffuso delle pit-ture tarquiniesi che datano dal VI al V se-colo a.C. è il banchetto: uomini e donnevestite lussuosamente, ricche suppellettili,servitù, accompagnamento di musica,danze e giochi, insomma la possibilità peril morto di rammentare il mondo deiviventi. Altro tema ricorrente delle pitturetombali di Tarquinia è quello dell'agone,ovvero la rappresentazione di gare egiochi che dovrebbero mostrare la vita nelsuo aspetto di combattimento, di guerra edi lotta, fino all'estremo degli spettacoligladiatorii all'ultimo sangue, una praticache sembra inventata proprio dagli Etr-uschi e che rappresenterebbe la vita nellasua pericolosità, nella sua precarietà e nelsuo realizzarsi contro la morte. Quando,verso il III secolo a.C. il tramonto dellaloro civiltà apparve inarrestabile e la dis-

Luoghi e percorsi etruschi

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perazione si impadronì degli Etruschi, ilsottosuolo di Tarquinia si riempì di figuredemoniache sconvolgenti: creature dallecarni bluastre, dèmoni che traghettano idefunti, serpenti barbati, mostri che gher-miscono le loro prede. Attualmente letombe di Tarquinia visitabili ammontanoa qualche decina, delle migliaia individuatee soltanto alcune sono veramente visitabilidal normale turista, che può osservarle at-traverso cristalli protettivi. Esistono inpratica due gruppi di tombe visitabili: unprimo gruppo (diviso in sottogruppi ditombe che vengono aperte a rotazione) èsituato negli stessi luoghi di rinvenimento,principalmente la necropoli di Mon-terozzi. Il secondo è visibile presso ilMuseo Nazionale collocato nel PalazzoVitelleschi.

TARQUINIA

NECROPOLI DI TARQUNIAPiazza Cavour 1 - 01016 Tarquinia(VT), telefono: 0766.840000

Orario visite: dalle 8,30 fino aun’ora prima del tramontoPrezzi biglietti: Euro 6,50

LA CITTÀ ETRUSCALa città di Tarquinia (Tarquinii in latino eTarch(u)na in etrusco, derivante da quellodel mitico Tarconte) fu uno dei più antichiinsediamenti e tra i più importanti delladodecapoli etrusca. In rapporto con Romafin da epoca molto antica, diede a questacittà la dinastia dei re Etruschi (TarquinioPrisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo)che svolse un ruolo di primo piano nellepiù antiche vicende della città latina.Le testimonianze più antiche di abitato sulcolle de “La Civita”" risalgono a un grandecentro proto-urbano del periodo villano-viano (IX-VIII secolo a.C.) che grazie allericerche topografiche si è potuto calcolareattorno ai 150 ettari di estensione. Nonsono numerosi i resti dell'abitato, di cuisono visibili in particolare gli imponentiavanzi di un tempio, oggi detto Ara dellaRegina (44 × 25 m), datato intorno al IV -III secolo a.C.; l'edificio, con unica cella ecolonnato, era costruito in tufo con sovras-trutture in legno e decorazioni fittili. Èidentificabile il tracciato della cinta ur-bana, adattato all'altura per un percorsodi 8 km circa (IV - IV secolo a.C.).

COME SI ARRIVADa Tarquinia si prende la SS 1bis Aureliaper Monteromano, percorsi pochichilometri si gira a sinistra e si prosegueper la strada seguendo le indicazioni perla città.

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Tra la fine del X e gli inizi dell'XI secolo su un collecontiguo alla città antica si sviluppò il centro medio-evale di Corneto, su un sito con tracce archeologichedi un insediamento villanoviano, di una necropoliproseguita anche in epoca etrusca e di fortificazionietrusco-romane.

Luoghi e percorsi etruschi

La città attuale conserva, soprattutto nei quartieri settentrionali, uno spiccatocarattere medievale, accentuato dalle numerose torri dalle mura e da parecchiechiese. Fra queste la più grandiosa e importante è Santa Maria di Castello (1121-1208) in cui si notano influssi lombardi e cosmateschi. In altre chiese, comequella di San Giacomo, o quella della Santissima Annunziata, si notano influssiarabi e bizantini.Compongono il più caratteristico scenario medievale della città i resti delpalazzo dei Priori, alcune torri e la chiesa di San Pancrazio: qui, come nellechiese dedicate a San Francesco e a San Giovanni, le forme gotiche si innestanosu quelle romaniche.Il grandioso palazzo Vitelleschi, iniziato nel 1436 e completato in eleganti formerinascimentali verso il 1480-1490, è sede del museo nazionale tarquiniese. AlRinascimento appartengono anche gli affreschi di Antonio del Massaro daViterbo (detto "il Pastura") nel coro del duomo e quelli di autore ignoto nelpalazzo Vitelleschi. Tra i vari edifici barocchi è notevole la chiesa del Suffragio.

LA CITTÀ MEDIEVALE

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IL MUSEO

ARCHEOLOGICO NAZIONALE

Il Museo Nazionale Archeologico è ospitatopresso il Palazzo Vitelleschi, costruzione ri-nascimentale situata subito dopo la portaprincipale al centro storico di Tarquinia, laBarriera S.Giusto. Il portone principale sullapiazza Cavour immette in un arioso cortile ilcui lato di fondo e quello destra sono carat-terizzati da un porticato a duplice ordine adarco acuto con decorazioni bicrome inmacco e nenfro. Nel mezzo del cortile sitrova un pozzo ottagonale, sul cui lato postoverso l'ingresso, è scolpito in bassorilievo lostemma dei Vitelleschi. In due ambientiposti al pianterreno, immediatamente a de-stra dell'ingresso al cortile sono stati collo-cati importanti sarcofagi, preziosidocumenti della scultura funeraria del III-Isecolo a.C. tra i quali, notevoli, quello diLaris appartenente alla famiglia Partunus,quello di Velthur, anch'esso della famigliaPartunus, e quello dell'Obeso. Nella saletta afianco si trovano i sarcofagi di membri dellefamiglie Pulena e Camna. Al primo piano èesposta una ricca collezione di reperti, dalperiodo villanoviano a quello romano, chedocumentano l'evoluzione della pittura vas-colare greca ed etrusca nelle sue varie

forme. Di notevole bellezza il corredo dellatomba del vaso di Bocchoris (VII-Vl secoloa.C.), i vasi greci a figure nere del VI secoloa.C. e quelli attici a figure rosse.Al secondo piano sono collocate la cappellae l'anticappella, con interessanti affreschidel ciclo delle Storie di Lucrezia, databili alXV secolo. Nella sala, interamente restau-rata e aperta al pubblico dal gennaio 2002,si può visitare l'esposizione "Tarquinia Etr-usca: una nuova Storia" che accoglie l'ele-gante scultura fittile dei cavalli alati,famosa in tutto il mondo, rinvenuta nel 1936nella Civita, nei pressi dell'Ara della Regina,e facente parte della decorazione del fron-tone del tempio dell'Acropoli. In fondo alloggiato, sulla sinistra sono state collocatele pitture di quattro tombe (delle Bighe, delTriclinio, delle Olimpiadi, della Nave),provenienti dalla Necropoli di Monterozzi,distaccate dai luoghi di origine per motivi diconservazione.

MUSEOARCHEOLOGICO NAZIONALEPiazza Cavour 1 - 01016 Tarquinia(VT), telefono: 0766.850080Orario visite: 8,30 - 19,30Prezzo biglietti: Euro 6,50

TARQUINIA

GraviscaPorto Clementino

Gravisca è un’area archeologica at-tualmente conosciuta con il nome diPorto Clementino, colonia romanache sorse nel 180 a.C. sulle rovine del-l'antico centro, di cui si ignora la de-nominazione, che fu il porto dellaTarquinia etrusca. Al margine merid-ionale del centro etrusco è venuto allaluce il cosiddetto "Santuario greco diGravisca", un insieme di edifici sacrisede di culti e riti greci. Il santuario siconnota come emporion, cioè unluogo di commercio nel quale la co-munità locale, attraverso la conces-sione di uno spazio sacro ai mercantistranieri che frequentavano lo scalotarquiniese, ne garantiva l'immunitàpersonale, la certezza dello scambioed il diritto all'esercizio delle propriepratiche religiose. Nel santuario, pocodopo il 600 a.C., fu edificato un sa-

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COME SI ARRIVA

Lasciata la SS1 Aure-lia all'altezza dellosvincolo per Tar-quinia, si prende indirezione Saline eTarqunia Lido. Il sitoarcheologico, non vis-itabile e visibile dallastrada, si trova pocodopo aver superatol'incrocio per Tar-quinia Lido.

I DINTORNI...

cello consistente in un piccolo edifi-cio rettangolare costruito con murettia secco, sacro ad Afrodite, divinità fral'altro protettrice della navigazione.Dopo la metà del VI secolo, comedocumentano le dediche votive, adAfrodite si affiancano altre due di-vinità femminili: Hera e Demetra. Loscavo ha restituito una quantità stra-ordinaria di oggetti votivi dedicati alledee: ceramiche preziose, statuettebronzee, avori etc., oggetti offerti nonsolo dai naviganti greci tra cui person-aggi notissimi come Paktyes, forse lostesso tesoriere di Creso, re di Lidia,ricordato da Erodoto (I, 153-161), maanche dalla popolazione tarquiniesecome testimoniano le iscrizioni in lin-gua etrusca con dedica a Turan, la di-vinità locale corrispondente adAfrodite.

Luoghi e percorsi etruschi

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SAGRE, EVENTI, APPUNTAMENTI

TARQUINIA CON GUSTO... il fungo ferlengoLe prime notizie relative al fer-lengo si traggono da un fram-mento tratto dal “Canto delPellegrino buongustaio”,scritto da un cittadino anonimodi Tarquinia, nel XV secolo. Sifa riferimento all'esistenza diuna sagra del ferlengo a Tar-quinia già a quell'epoca. IlCanto fu messo all'indice dalSanto ufficio poiché, si diceva,inducesse a peccati di gola ipellegrini. Una copia vennebruciata sulla piazza del Bel-vadere di Tarquinia. Dopo sec-oli, il testo è stato trovato inun archivio privato. Da alcunianni è stata istituita la Sagradel Ferlengo nel mese di set-tembre. Nella tradizione gas-tronomica locale, il ferlengoviene cucinato alla brace econdito con olio extraverginedi oliva, sale, pepe, aglio efinocchio selvatico.

TARQUINIA

GENNAIO: Festa di Sant’Antonio Abate - Info: Ufficio turistico, tel. 0766.849282PASQUA: Rievocazione della passione di Cristo - Processione del Cristo Risorto -Info:Ufficio turistico, tel. 0766.849282, 0761.840370APRILE: Festa della Merca - Info: Università Agraria di Tarquinia, tel. 0766.858291APRILE: Tarquinia in festa e mostra macchine agricole - Info: Ufficio turistico, tel.0766.849282

MAGGIO: Festa di Maria SS.ma di Valverde - Info: Ufficio turistico, tel. 0766.849282MAGGIO: Rievocazione storica Giostra delle contrade - Info: Ufficio turistico, tel.0766.849282MAGGIO: Game Fair -Info: Ufficio turistico, tel. 0766.849282 - www.gamefairitalia.itGIUGNO: Processione del corpus domini con infiorata. Info: Ufficio turistico, tel.0766.849282LUGLIO: Giostra degli sponsali - Info: Ufficio turistico, tel. 0766.849282AGOSTO: Processione sul mare e spettacolo pirotecnico - Info: Comune di Tarquinia, tel.0766.8491DICEMBRE: Presepe Vivente nel centro storico - Info: Ufficio turistico, tel. 0766.849282- www.tarquinia.net

TARQUINIA COME ARRIVAREDa Sud: Autostrada A12 Roma-Civitavecchia uscita Civitavecchia Norddirezione Grosseto poi bivio perTarquinia - S.S. Cassia da RomadirezioneViterbo, giunti a Vetralla direzione Monteromano-Tarquinia attraversola S.S. n.1 bis AureliaDa Nord: Autostrada A1 uscita Orte, Superstrada Orte- Civitavecchiauscita a Vetralla e di qui direzione Monteromano TarquiniaS.S. Aurelia direzione Grosseto-Roma, poi bivio per TarquiniaU0cio Informazioni e di Accoglienza Turistica, tel. 0766.856384www.comune.tarquinia.vt.it - www.u0cioturistico.comunetarquinia.it

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OSPITALITA’ SU MISURA, DALLE FAMIGLIE AI GRUPPI

Nel granaio settecentesco, in due grandi sale capaci di ospitare oltre 250 persone,si possono gustare i prodotti aziendali, primi fra tutti le carni bovine e suine,provenienti dal nostro allevamento allo stato brado. Il suggestivo borgo medioe-vale, è la cornice ideale per ricevimenti e feste. Nelle antiche strutture del Borgo e dei Granai l’azienda può offrire ospitalità finoa 50 persone. Le strutture restaurate con la massima cura e fedeltà, conservano ilfascino dell’ambiente rustico. Gli appartamenti del borgo, di varie dimensioni chevanno dai 2 agli 8 posti letto, anch’essi fedelmente restaurati possono ospitare,per periodi di vacanza, famiglie e gruppi, immersi in un’atmosfera e in un ambi-ente senza tempo.

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Tel. 0766.841091 - 333.5713367 - 348.3415040

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