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Gruppo CAP per il nuovo GPP Un modello operativo per l’applicazione del GPP

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PRIMA PARTE

Questa Relazione illustra lo svolgimento e i risultati di una Sperimentazione per l'applicazione del GPP (Green Public Procurement), svoltasi tra gennaio e luglio 2016, promossa da CAP Holding e coordinata da Remade in Italy, con il coinvolgimento diretto degli Uffici di CAP Holding e dei Comuni di: Abbiategrasso, Cesano Boscone, Cornaredo, Gorgonzola, Inveruno, Ossona, Segrate, Vanzago.

Responsabile della Sperimentazione: Simona Faccioli (Direttore di Remade in Italy).

Si ringraziano per la collaborazione:

› Alessandro Russo, Eva Imparato, Cecilia Saluzzi, Matteo Colle, Barbara Bensi, Alessandra Magnani, Debora Oldani, Emanuela Sorte, Andrea Spinelli, Massimiliano Ferri (CAP Holding)

› Massimo Ferlini, Giancarlo Longhi (Remade in Italy) › Giorgio Lazzaro (Comune di Abbiategrasso) › Fulvia Erasmi, Michela Merlini (Comune di Cesano Boscone) › Yuri Santagostino, Amanda Rebegoldi, Massimo Manco,

Tiziana Gussoni (Comune di Cornaredo) › Rubens Rossetti, Andrea Della Vedova (Comune di Gorgonzola) › Silvio Barera (Comune di Inveruno) › Carlo Maccauso, Roberta Cappello (Comune di Ossona) › Santina Bosco, Pietro Vanzo, Lidia Cioffari (Comune di Segrate) › Laura Donghi, Sabrina Majerna, Paola Agugliaro (Comune di Vanzago) › Marco Petriccione, Velentina Mariani (ARCA Lombardia) › Fabrizio Cananzi, Silvia Pollini (ICS Studio)

Remade in Italy Associazione indipendente, giuridicamente riconosciuta e senza finalità di lucro, fondata da Regione Lombardia, Camera di Commercio di Milano, Conai e Amsa, alla quale fanno parte Aziende produttrici di materiali e beni riciclati, operanti nei diversi settori (edilizia, arredo urbano, arredo per uffici, scuole, tessili, ecc). Proprietaria dal 2013 dell'omonimo schema di certificazione, il primo accreditato in Italia per la verifica del contenuto di materiale riciclato in un prodotto, conforme ai requisiti posti dal Codice degli Appalti per gli "Appalti verdi" (Green public procurement, GPP). Remade in Italy partecipa ai Tavoli ministeriali per l'adozione dei CAM (Criteri ambientali minimi) e svolge diverse attività per la diffusione e corretta applicazione del GPP.

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CAP PER IL NUOVO GPP

Indice

Premessa 2

Prima parte Relazione sullo svolgimento della sperimentazione1. Obiettivi della sperimentazione 32. Primo incontro di formazione in aula - presentazione della sperimentazione 33. Formazione del campione di Comuni e del gruppo di lavoro 54. Questionario per la raccolta delle informazioni 65. Secondo incontro in aula - quadro normativo sul GPP 96. Terzo incontro in aula - gli strumenti di Arca e la piattaforma Sintel 97. Incontri one-to-one 108. Risultati della sperimentazione 109. Le criticità emerse per l'applicazione del GPP 11

Allegato 1 Applicazione del GPP a capitolati relativi a servizi da attivare 12

Allegato 2 Verifica della conformità al GPP di capitolati relativi a servizi in corso 20

Seconda parte Un modello per l'implementazione del GPP 1. Inquadramento normativo sul GPP 242. I CAM oggetto della sperimentazione 27 A) Premessa 27 B) Servizio di gestione dei rifiuti urbani 28 C) Servizio di gestione del verde pubblico 36 D) Servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l'igiene 42 E) Criteri ambientali per ristorazione collettiva e derrate alimentari 48 F) Acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada 553. Il GPP negli strumenti elettronici di acquisto per la pubblica amministrazione 644. La qualificazione ambientale dei fornitori dell'Ente 655. Albo delle certificazioni ambientali conformi al GPP 66

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PRIMA PARTE

Premessa

L’Italia è il primo Paese europeo ad aver reso obbligatorio il “Green public procurement” (GPP), attraverso l’inseri-mento nel nuovo Codice degli Appalti (Dlgs. 50/2016) della previsione che le Pubbliche amministrazioni integrino nei documenti di gara i contenuti dei cd. CAM (criteri ambien-tali minimi per tipologie di prodotto o servizio) disciplinati con decreto del Ministero dell’Ambiente).

CAP Holding, riconoscendo con tempestività il valore stra-tegico di tale misura e conoscendo l’onere, gravante sulle Amministrazioni comunali, di dover conoscere le nuove previsioni normative e adeguare le procedure interne d’ac-quisto, ha inteso arricchire la propria attività di promozio-ne nei confronti dell’ambiente mettendo a disposizione dei Comuni associati alcuni momenti di formazione e la pos-sibilità di effettuare un’applicazione sperimentale del GPP, adeguata alle specifiche necessità.Si è pertanto avviata a gennaio 2016 (quindi con anticipo rispetto all’emanazione del nuovo Codice Appalti) il Pro-getto denominato “CAP per un nuovo GPP.La durata del Progetto è stata di 6 mesi, ai quali è stato aggiunto 1 mese richiesto per la consegna degli Elaborati finali.

I Comuni che hanno aderito alla Sperimentazione sono sta-ti Abbiategrasso, Cesano Boscone, Cornaredo, Gorgonzola, Inveruno, Ossona, Segrate, Vanzago. Nella sperimentazio-ne è coinvolta anche direttamente CAP Holding con i propri uffici.

La sperimentazione si è svolta con il supporto di Remade in Italy, associazione senza finalità di lucro fondata da Ca-mera di Commercio di Milano, Regione Lombardia, Amsa e Conai, e attiva da diversi anni per la promozione in Italia delle tematiche afferenti alla sostenibilità ambientale e al riciclo.

La Presente Relazione è strutturata in due parti.

Prima ParteDescrizione del lavoro svolto e della metodologia seguita, nei sette mesi (da gennaio 2016 a giugno 2016, con conse-gna finale degli Elaborati per luglio 2016).

Seconda ParteModello per l’applicazione del GPP, risultato dal lavoro svolto con i Comuni (e con i Servizi di CAP Holding), che può servire da Guida per casi analoghi.

La Relazione è completata da due Allegati

Allegato 1Simulazione di inserimento di criteri ambientali in alcuni Capitolati di gara

Allegato 2Verifica della conformità al GPP della documentazione di gara in alcuni Comuni

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CAP PER IL NUOVO GPP

Prima parte

Relazione sullo svolgimento della sperimentazione

1. Obiettivi della Sperimentazione

La Sperimentazione “CAP per un nuovo GPP” si è svolta su tre livelli.

› Formazione collettiva, finalizzata alla comprensione delle nuove norme sull’applicazione obbligatoria del GPP e delle modalità per la sua corretta implementazione da parte delle Amministrazioni comunali.

› Applicazione sperimentale del GPP, al fine di verifica-re in concreto le modalità per l’applicazione corretta del GPP nelle procedure di gara dell’Ente, attraverso analisi della attuale documentazione di gara per sevizi in essere e attraverso la predisposizione di documentazione con-forme al GPP in vista di nuovi affidamenti.

› Modellizzazione dei risultati, al fine di predisporre un set di strumenti che può essere utilizzato per affrontare i nuovi adempimenti in ambito GPP. In particolare:

1. comprensione degli aspetti tecnici dei criteri ambien-tali per ogni settore (gestione dei rifiuti, arredo, risto-razione ecc);

2. integrazione dei criteri nella documentazione di gara e nelle modalità di acquisto tramite piattaforme Con-sip;

3. strumenti per reperire e riconoscere i prodotti ecoso-stenibili conformi alle norme e le certificazioni am-bientali ammesse;

2. Primo incontro di formazione in aula Presentazione della Sperimentazione

Si è svolto il giorno 18 gennaio 2016 il primo incontro di presentazione del Progetto ai Comuni aderenti e agli uffici di CAP Holding coinvolti nella Sperimentazione.L’incontro si è aperto con i saluti del Presidente di CAP Holding, Alessandro Russo, che ha esposto le finalità della Sperimentazione, che si inserisce nell’ambito del program-ma strategico pluriennale di Sostenibilità ambientale di CAP Holding.

Il Presidente di Remade in Italy, Massimo Ferlini, presen-ta il ruolo e la composizione dell’Associazione, fondata nel 2009, “no profit”, giuridicamente riconosciuta, alla quale fanno parte diverse Aziende produttrici di materiali e beni

riciclati, operanti nei diversi settori (edilizia, arredo urba-no, arredo per uffici, scuole, tessili e molti altri).Remade in Italy ha acquisito negli anni una significativa competenza nel settore del Green public procurement, an-che attraverso la fissazione delle norme tecniche della pri-ma certificazione accreditata per la verifica del contenuto di materiale riciclato. Pertanto, Remade in Italy collabora da anni con il Ministero dell’Ambiente, prendendo parte at-tiva a diversi programmi per la valutazione dell’impronta ambientale di alcune filiere; inoltre siede ai Tavoli di con-sultazione ministeriale per la redazione dei CAM, i criteri ambientali minimi che costituiscono la vera “ossatura” del GPP e della sua effettiva applicazione da parte delle Pubbli-che amministrazioni.

Il Direttore di Remade in Italy, Simona Faccioli ha poi in-quadrato il Green public procurement nell’ambito delle Strategie europee che lo richiamano, con particolare accenno al “Pacchetto Economia Circolare”, set di modifi-che di rilevanti direttive europee all’interno delle quali le misure per incentivare gli “Appalti verdi” sono ritenute di importanza strategica per il rilancio dell’economia verde e per i rilevanti effetti ambientali diffusi che ad esse sono collegate. A questo proposito, ha sinteticamente mostrato alcuni dati relativi a concrete applicazioni delle misure in ambito locale europee, a livello di singole ammini-strazioni comunali che hanno recentemente innovato in questo settore con importanti effetti positivi sia per l’economia, sia per l’ambiente.

Successivamente è stato esposto il quadro normativo nel quale la Sperimentazione si colloca, determinato, inizial-mente, dalla previsione dell’entrata in vigore dello Schema di legge cd. “Collegato ambientale” (diventato poi legge 221/2016, le cui norme sul GPP sono state poi “assorbite” e quindi abrogate dal Codice degli Appalti, Dlgs. 50/2016), descrivendo il GPP nell’ambito delle Strategie comunitarie in materia e dei suoi effetti attesi per il rilancio dell’econo-mia green, in Europa e in Italia.

La trattazione ha toccato poi la disamina dei CAM emana-ti dal Ministero dell’Ambiente, relativi a diverse categorie di acquisti, di servizi e prodotti, attivabili da parte della pubblica amministrazione (es. cancelleria, arredo, edilizia, gestione die rifiuti, ristorazione collettiva ecc.), con analisi sommaria dal contenuto di alcuni di essi.

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PRIMA PARTE

Nell’ambito del sistema così delineato, è stato affrontato anche il tema delle certificazioni ambientali, quali presun-zione di conformità ai criteri ambientali fissati nei CAM, con una prima analisi dei requisiti oggettivi che questa

devono possedere per poter essere ammesse dalla Stazione appaltante in sede di gara. Infine, a conclusione dell’incon-tro, sono state delineate le Fasi nelle quali si sarebbe svolto il Progetto, come rappresentate nel BOX seguente.

PROGETTO "CAP PER IL GPP" - PIANO OPERATIVO

A

Atti preparatori e formazione del campione (1° MESE)

1) Presentazione del Progetto: normativa e casi pratici

2) Formazione del Gruppo di lavoro (Remade, CAP, Comuni)

3) Comunicazione dell'avvio del Progetto (attraverso siti e newsletter)

4) Analisi del Campione di Comuni: divisione in classi per popolazione, area geografica, specificità

particolari. Individuazione referenti per il Progetto.

5) Preparazione di un Questionario di orientamento da inviare a Comuni e CAP

6) Prima identificazione degli obiettivi (la definizione precisa sarà successiva all'analisi dello stato di fatto)

B

Raccolta della documentazione (2°- 3° MESE)

1) Raccolta dei Questionari di orientamento

2) Definizione del campo d'azione: settori d'acquisto specifici

3) Raccolta della documentazione tecnica: bandi, contratti con i fornitori, bilanci ecc.

4) Definizione degli obiettivi concreti e raggiungibili

C

Analisi e proposte di miglioramento ambientale (3° - 4° MESE)

1) Identificazione dello scenario business as usual (senza GPP)

2) Analisi della spesa per comparto

3) Identificazione delle opzioni di acquisto di prodotti green

4) Definizione dei criteri ambientali da inserire nella documentazione di gara

5) Definizione delle modalità con le quali effettuare la verifica e la scelta dei fornitori (es. certificazioni ricono-sciute)

D

Piano di azione (5° MESE)

Modellizzazione dell'esperienza: Campione > Obiettivi > Analisi > Criteri > Monitoraggio >

Comunicazione dei risultati

ERelazione finale (6° e 7° MESE)

Stesura dei risultati

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CAP PER IL NUOVO GPP

3. Formazione del Campione di Comuni e del Gruppo di Lavoro

Sulla base del primo Incontro formativo e dei contatti in-tervenuti successivamente, CAP Holding ha selezionato un Campione rappresentativo di Comuni Soci ai quali sot-toporre la proposta di partecipare attivamente e gratuita-mente alla Sperimentazione.Il Campione di Comuni è stato selezionato sulla base dei parametri di: numero di abitanti, collocazione territoriale, ed è risultato così composto.Al Gruppo di Lavoro prendono parte inoltre alcuni Uffici di CAP Holding, in quanto destinatario degli obblighi in tema di GPP e al fine di valutare le specifiche necessità di imple-mentazione.

Composizione del Gruppo di Lavoro

› CAP HOLDING: Uffici Gare e Fornitori, Legislativo, Servizi Generali, IT

› COMUNE DI ABBIATEGRASSO

› COMUNE DI CESANO BOSCONE

› COMUNE DI GORGONZOLA

› COMUNE DI INVERUNO

› COMUNE DI OSSONA

› COMUNE DI SEGRATE

› COMUNE DI VANZAGO

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PRIMA PARTE

QUESTIONARIO INFORMATIVO PROGETTO “CAP PER UN NUOVO GPP”

INFORMAZIONISUL COMUNE

Comune di

Città metropolitana

n. abitanti

Il Comune ha certificazioni o registrazioni ambientali

o ha implementato qualche politica ambientale?

Certificazione ISO 14001 Registrazione EMAS altra politica ambientale rilevante (specificare)

Persona di contatto per il GPP

nome funzioneemailtelefono

PROCESSO DIACQUISTO

Qualificazione dei fornitori del Comune

Sono previsti requisiti ambientali per l’ammissione nell’Albo fornitori comunale? sì no

Se sì, quali sono?

Settori interni coinvolti nelle procedure di acquisto

(indicare l’Ufficio e i prodotti/servizi di

competenza)

Ufficio Prodotti/servizi

4. Questionario per la raccolta delle informazioni

Una volta individuato il Gruppo di Lavoro, di cui al para-grafo precedente, ai referenti segnalati è stato inviato un Questionario informativo, predisposto da Remade in Italy, allo scopo di recuperare le informazioni rilevanti per la Spe-rimentazione in oggetto.

In particolare, oltre alle indicazioni di base sull’Ente, il Que-stionario intende rilevare gli elementi principali sull’orga-nizzazione interna dell’Ente e le eventuali certificazioni ambientali acquisite, nonché le prassi attivate in merito alle procedure di acquisto, e i Settori interni coinvolti.

Inoltre, è stato richiesto di segnalare l’eventuale grado di conoscenza e implementazione dei criteri ambientali nei propri acquisti, e nella qualificazione dei fornitori dell’Ente.

Infine, attraverso la compilazione del Questionario, agli Enti è stato richiesto di indicare i bandi in scadenza, al fine di individuare (se esistenti), di concerto con l’Ente stesso, le categorie di acquisto relativamente alle quali attivare in concreto la Sperimentazione, attraverso l’integrazione dei criteri ambientali così come previsti nello specifico CAM di riferimento.

Di seguito si riporta per esteso il questionario inviato.

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CAP PER IL NUOVO GPP

QUESTIONARIO INFORMATIVO PROGETTO “CAP PER UN NUOVO GPP”

Criteri diaggiudicazione

massimo ribasso offerta economicamente più vantaggiosa

se offerta economicamente più vantaggiosa, indicare:l’oggetto della gara: punteggio totale punteggio attribuito, eventualmente, ai criteri ambientali

Richiesta di requisitiecologici

In almeno una procedura d’acquisto negli ultimi due anni, sono stati richiesti requisiti ecologici? sì no

Se sì, dove? oggetto della fornitura specifiche tecniche selezione dei candidati criteri di scelta dell’offerta migliore richiesta di certificazioni ambientali

(se sì, indicare quali certificazioni) richiesta di sistemi di gestione ambientale dei candidati

(se sì, indicare quali) altri

Utilizzo strumenti di CONSIP

MEPA Convenzioni Accordi quadro

Se sì, sono stati utilizzati criteri ambientali nella scelta del prodotto/servizio? sì no

Se sì, quali? Se no, perché? Eventuali problemi riscontrati:

AggregazioniComuni

sì noSe sì, specificare

Indicare le aree diintervento ritenute

prioritarie

costruzione e manutenzione edifici arredo urbano illuminazione pubblica servizio rifiuti urbani servizio verde pubblico! servizi energetici per gli edifici acquisizione veicoli per il trasporto su strada arredi ristorazione collettiva servizi e prodotti di pulizia carta per copia IT cartucce per stampanti altro

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PRIMA PARTE

OBIETTIVIAMBIENTALI

Indicare gli obiettivi % di GPP che il Comune

intende raggiungere

% di acquisti verdi entro il 2016 % di acquisti verdi entro il 2020

Indicare gli obiettivi ambientali che il Comune

intende raggiungere attraverso

l’implementazione del GPP

risparmio ed uso efficiente delle risorse naturali e dell’energia minori emissioni di CO2 in atmosfera riduzione dei rifiuti prodotti e della loro pericolosità riduzione dell’uso di sostanze pericolose altro

Eventuali categoriedi prodotti/servizi

dove esiste giàun’esperienza nel

settore ambientale

Specificare

COMUNICAZIONE

Indicare gli strumenti attraverso i quali il Comune

prevede di comunicare irisultati raggiunti

sito, newsletter dedicata incontro pubblico con i cittadini, Convegno opuscolo informativo delibera o altro atto ufficiale altro

ALTRE INFORMAZIONIRITENUTE IMPORTANTI

Luogo e data

Nome del compilatore

Firma

QUESTIONARIO INFORMATIVO PROGETTO “CAP PER UN NUOVO GPP”

Ci sono contrattiimportanti in

scadenza?

Se sì, specificare: oggetto, scadenza, importo della gara, eventuali requisitiambientali richiesti.

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CAP PER IL NUOVO GPP

5. Secondo incontro in aula Quadro normativo sul GPP

Si è svolto il giorno 25 febbraio 2016, presso gli uffici di CAP Holding in Assago, il secondo incontro collettivo, in aula, al quale sono stati invitati tutti i partecipanti del Gruppo di lavoro. Obiettivo dell’incontro è stato offrire ai partecipanti il quadro degli elementi principali di formazione normativa sul Green public procurement, a cura di Simona Faccioli, di-rettore dell’Associazione Remade in Italy (ente incaricato della presente Sperimentazione).

La principale novità è offerta dall’entrata in vigore dell’ob-bligo normativo di applicare il GPP, ad opera del “Collegato ambientale” (legge 28 dicembre 2015, n. 221), i cui articoli 18-19-20 imponevano a tutte le Pubbliche amministrazio-ni, a far data dal 2 febbraio 2016, di applicare i criteri am-bientali minimi (CAM) negli appalti pubblici per le fornitu-re e negli affidamenti di servizi.

Anche alla luce della novità normativa (che, come si vedrà in seguito, è stata “superata” dal nuovo Codice Appalti, Dlgs. 50/2016) assume ancora più importanza la Sperimen-tazione in oggetto, in quanto in un certo senso “anticipatri-ce” degli eventi in materia.

L’incontro ha toccato quindi in sintesi i seguenti temi:1. Aspetti generali del GPP (sintesi)2. GPPobbligatorio3. Il contenuto dei Criteri ambientali minimi4. Le certificazioni ambientali5. La reperibilità (e il controllo) dei prodotti certificati6. Successivi passi della Sperimentazione

Dopo una breve presentazione dello scenario europeo di implementazione del GPP, sono stati forniti i dettagli dell’obbligo introdotto dalla recente normativa italiana (cd. “Collegato ambientale, legge 221/2015): i soggetti destina-tari, il significato dell’obbligo, le modalità per attuarlo, le scadenze.Riprendendo poi i contenuti del primo incontro di Forma-zione in aula (si veda punto 2) sono stati analizzati i con-tenuti di alcuni Criteri ambientali minimi contenuti in decreti ministeriali: Arredo urbano (Dm. 5 febbraio 2015), Arredo per uffici (Dm. 22 febbraio 2011), Attrezzature elet-triche ed elettroniche per ufficio (Dm. 22 febbraio 2011), al fine di verificare nel dettaglio le prerogative ambientali richieste nello specifico per queste categorie di prodotti da acquistare.In seguito, la formazione ha avuto ad oggetto la tematica dei Mezzi di prova, ovvero della documentazione tecnica e delle certificazioni che l’offerente può esibire per provare il

rispetto, da parte del prodotto, dei criteri ambientali previ-sti nei singoli CAM, e che la Stazione appaltante può rice-vere come mezzo di presunzione di conformità.

È stata sottolineata in particolare l’importanza di questo passaggio: sono stati infatti comunicati i requisiti formali che le certificazioni ambientali devono possedere, per evi-tare il rischio di accettare mezzi di prova privi della neces-saria attendibilità e inficiare di conseguenza il significato dei criteri ambientali fissati. D’altra parte, la conoscenza di tali requisiti può comportare una notevole facilitazione per l’Ente, che è sollevato così dall’onere di verificare la confor-mità del prodotto attraverso l’analisi puntuale della docu-mentazione tecnica, analisi che talvolta può richiedere una formazione tecnica specifica nel settore di cui trattasi.

Di seguito sono stati forniti elementi utili per verificare la reperibilità sul mercato dei prodotti, attraverso la presen-tazione di alcune banche dati disponibili online di prodotti in possesso di certificazioni riconosciute e ammissibili.Infine, al Gruppo di lavoro sono stati prospettati i passag-gi successivi della Sperimentazione. In particolare, è sta-to richiesto ai partecipanti in ritardo con la consegna del Questionario, di provvedere in tempi brevi per permettere la raccolta e la sistematizzazione dei dati emersi.

6. Terzo incontro in aula Gli strumenti di Arca e la piattaforma Sintel

Nel corso del terzo incontro in aula, svoltosi presso gli Uf-fici di CAP Holding, sono stati affrontati gli aspetti dell’in-tegrazione dei criteri ambientali attraverso gli strumenti di eprocurement messi a disposizione delle Amministrazioni comunali e degli Enti, con la partecipazione di un Esperto esterno (Silvia Pollini, di ICS Studio - Scuola Emas Tosca-na) e di referenti di Arca Lombardia (Marco Petriccione, Va-lentina Mariani).

Nel corso dell’incontro è stato illustrato il quadro normati-vo di riferimento nel quale opera Consip, con analisi degli strumenti messi a disposizione: Convenzioni, Accordi Qua-dro,Mercato elettronico della pubblica amministrazione, evi-denziando in particolare il grado di integrazione, all’inter-no di questi strumenti dei criteri ambientali minimi e le modalità per accedervi.

Inoltre, è stato esposto il ruolo importante di Arca Lom-bardia per l’effettiva attuazione degli obblighi in materia di GPP, che si esplica in quattro direttrici fondamentali.

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PRIMA PARTE

› Centrale di committenza: ottimizza gli acquisti a livello di sistema Supporto nella gestione degli acqui-sti di beni e servizi degli enti lombardi attraverso gare pubbliche aggregate

› Promotrice dell’e-procurement: migliora le perfor-mance d’acquisto dei singoli Enti

› Realizzazione e promozione di soluzioni e-procu-rement, per la gestione dei processi di approvvigiona-mento online

› Stazione unica appaltante: svolgimento delle gare in nome e per conto dei singoli Enti

› Consulenza e formazione: offre consulenza specia-listica agli Enti per la predisposizione delle proprie gare sia tradizionali che telematiche e per lo sviluppo dell’e-procurement

L’incontro, anche attraverso esposizione di casi pratici e simulazioni da parte dei Relatori ha permesso di offrire un quadro delle opportunità offerte dalle piattaforme elettro-niche per l’integrazione del GPP nelle procedure d’acquisto da parte delle Pubbliche amministrazioni, contenuto nel Capitolo 3, Seconda parte di questa Relazione, dedicata alla modellizzazione degli strumenti.

7. Incontri one-to-one

Attraverso contatti diretti con i partecipanti al Gruppo di lavoro, è stato fissato un calendario di incontri diretti con gli stessi, al fine di avere un proficuo confronto sulle infor-mazioni emerse dalla compilazione del Questionario ed in particolare verificare le attività concrete dello stesso in merito alle procedure di affidamento e l’eventuale necessi-tà di implementazione dei criteri ambientali per la scelta di servizi o prodotti.

Inoltre, funzione dell’incontro è stata poi quella di appro-fondire alcuni aspetti trattati nel corso dei precedenti in-contri plenari in aula, nel caso in cui fossero emersi suc-cessivamente aspetti dubbi, poco chiari o necessitanti di ulteriori spiegazioni.

Gli incontri hanno poi inteso identificare nel dettaglio le concrete necessità dell’Ente. In particolare: › nel caso dell’esistenza di bandi in scadenza, verifica

della possibilità di attuare la sperimentazione lavorando insieme per l’inserimento, sulla base dell’ultimo Capito-lato pubblicato, dei criteri ambientali previsti nel CAM di riferimento;

› in alternativa, verifica su Capitolati relativi a servizi in corso, al fine di verificare lo stato di attuazione di questi alle previsioni normative in vigore.

Si fa presente che, nei casi di impossibilità per l’Ente di organizzare l’incontro “fisico”, con lo stesso si sono svolti contatti telefonici e tramite mail per acquisire le necessa-rie informazioni.

8. Risultati della Sperimentazione

Al fine di poter fornire, in esito alla Sperimentazione, un modello per l’implementazione del GPP, replicabile in real-tà analoghe, i risultati conseguiti attraverso la formazione in Aula e le sperimentazioni concrete sono stati raccolti e presentati nella Seconda parte di questa Relazione.

A) Inquadramento normativo

Inquadramento normativo sul GPP, determinato dalla combinata lettura delle previsioni contenute nel Codice Appalti (Dlgs. 50/2016) e analisi dettagliata dei CAM oggetto della Sperimentazione: gestione dei rifiuti urbani, gestione del verde pubblico, servizio di pulizie, ristorazione collettiva, acquisto di veicoli.

Si vedano i Capitoli 1 e 2 della Seconda Parte della Relazione.

C) La Qualificazione ambientale dei Fornitori dell’Ente

Analisi delle modalità per qualificare dal punto di vista ambientale i Fornitori dell’ente, così come richiesto dal nuovo Codice Appalti (Dlgs. 50/2016).

Si veda il Capitolo 4 della Seconda Parte della Relazione.

B) Il GPP negli strumenti elettronici di acquisto per la Pubblica amministrazione

Analisi delle procedure di e-procurement e dell’integrazione in esse delle previsioni riguardanti il GPP. Indicazione delle modalità per accedervi.

Si veda il Capitolo 3 della Seconda Parte della Relazione.

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CAP PER IL NUOVO GPP

D) Albo delle certificazioni ambientali conformi al GPPAnalisi dei requisiti imposti dal nuovo “Codice Appalti” per l’ammissione delle certificazioni ambientali come mezzi di prova e presunzione di conformità ai criteri ambientali posti nei CAM. Elenco delle principali certificazioni riconosciute, suddivise per area tematica.

Si veda il Capitolo 5 della Seconda Parte della Relazione.

E) Sperimentazione su Capitolati relativi a servizi da attivare

Tra gli output della Sperimentazione vi è inoltre la predisposizione di Capitolati rilevati sulla base dell’esigenze dell’Ente, relativi a servizi da attivare. Su questi è stata effettuato l’inserimento dei criteri ambientali previsti dalla normativa di settore. In particolare si è lavorato su:

› Servizio di ristorazione scolastica (Comune di Cornaredo)

› Servizio di trasporto pubblico (Segrate)

› Servizio di pulizia (Comune di Ossona)

Si veda l’Allegato 1 alla Relazione.

F) Verifica della conformità al GPP di Capitolati relativi ai servizi in corso

Tra gli output della Sperimentazione vi è infine la verifica del livello di integrazione delle previsioni sul GPP e il grado di inserimento dei criteri ambientali in capitolati pubblicati dall’Amministrazione comunale, relativi a servizi in corso. In particolare si è lavorato su:

› Servizio di manutenzione del verde pubblico (Comune di Cesano Boscone)

› Servizio di gestione dei rifiuti urbani (Comune di Gorgonzola)

› Servizio di gestione dei rifiuti urbani (Comune di Segrate)

Si veda l’Allegato 2 alla Relazione.

9. Le criticità emerse per l’applicazione del GPP

Nel corso della Sperimentazione sono emerse criticità concrete e relative alle modalità necessarie per affrontare i nuovi obblighi imposti dalla normativa, sull’integrazione nelle procedure di acquisto dei criteri ambientali specifici.Tali difficoltà non riguardano solo la necessità di avere un’adeguata formazione normativa sulle tematiche, ma vano considerate alla luce delle specifiche organizzazioni interne dell’ente, nella disseminazione dei ruoli e delle pro-cedure coinvolte negli acquisti, tali da necessitare spesso un momento dedicato per organizzare le risorse da mettere in campo.

Le principali criticità emerse si possono sintetizzare nei punti seguenti: › mancanza di formazione da parte dei responsabili tecnici; › necessità di attivare un dialogo con i gestori dei servizi,

al fine di verificare con loro l’implementazione dei criteri ambientali nell’ambito dei servizi offerti sul territorio;

› difficoltà per i Tecnici comunali e i decisori dell’Ente di avere dati sulla reperibilità sul mercato di prodotti e ser-vizi conformi alle prerogative ambientali presenti all’in-terno dei CAM; tale difficoltà è differente a seconda della specifica categoria di acquisto (es. ristorazione collettiva);

› preoccupazione rilevata da parte dell’Ente in merito al possibile aumento dei costi per il Comune, derivanti dalla richiesta di requisiti ambientali per i prodotti e i servizi;

› preoccupazione dell’Ente di vedere deserte alcune gare, in seguito all’inserimento di criteri ambientali che non possono venir soddisfatti da alcun partecipante;

› poca conoscenza sulle certificazioni ambientali esistenti e sul diverso grado di affidabilità delle stesse.

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PRIMA PARTE

Allegato 1

Applicazione del GPP a capitolati relativi a servizi da attivare

Obiettivo del lavoro effettuato, in stretta collaborazione con alcune delle Amministrazioni comunali aderenti alla Sperimentazione, è stato quello di ipotizzare uno scenario di implementazione dei criteri ambientali minimi nei documenti di gara (Capitolati) relativi a servizi in corso, ma a scadenza ravvicinata, in modo che se di interesse per l’Ente, possa prevedere l’impatto dell’integrazione di tali misure e utilizzare tali documenti nell’indire le nuove pro-cedure di gara per l’affidamento dei servizi stessi.

Si tratta di indicazioni che derivano da: › analisi delle disposizioni normative; › verifica dei fabbisogni dell’Ente; › analisi dell’attuale documentazione di gara, con indica-

zione puntale delle parti “carenti” dal punto di vista am-bientale, e relative proposte di integrazione.

Le integrazioni così proposte dovranno essere valutate dall’Amministrazione comunale, e opportunamente inte-grate nelle parti, secondo loro discrezionalità.Per le verifiche utilizzabili per ciascuna previsione riporta-ta, fare riferimento a quanto contenuto nel relativo CAM richiamato.

Comune di OSSONAServizio di pulizia

PremessaI criteri ambientali minimi che devono essere previsti nella documentazione di gara, relativamente al Servizio di puli-zia, sono contenuti nel Decreto del Ministero dell’Ambiente 24 maggio 2012 (CAM Pulizie). Tali criteri sono in larga par-te coincidenti con i criteri dell’Ecolabel europeo.Per un’analisi del CAM Pulizie e ai criteri di verifica in esso contenuti, si rimanda alla Seconda parte di questa Relazio-ne, Capitolo 2, “I CAM oggetto della Sperimentazione”.

Documento corrente Comune di OssonaCapitolato di Servizio, approvato con determinazione dell’U.O. Segreteria n. 72 in data 29/11/2012.

Oggetto del Capitolato (articolo 1) Previsione nel Capitolato attuale

Oggetto del presente Capitolato è il servizio completo (sa-nificazione e disinfestazione) di pulizia [segue indicazione

dei luoghi e delle aree nelle quali il servizio dovrà essere svol-to] per il periodo [indicazione del periodo]. Il servizio dovrà svolgersi sotto l’osservanza delle norme contenute negli articoli che seguono e di quanto previsto dalla legislazione vigente in materia di gestione e previdenza del personale, di igiene, sanità e sicurezza [segue possibilità per l’ente di richiedere la ripetizione del servizio].

Integrazione propostaOggetto del presente Capitolato è il servizio completo (sa-nificazione e disinfestazione) di pulizia, a ridotto impatto ambientale. [Segue il resto invariato](punto 5.1, Dm. Ambiente 24 maggio 2012).

Criteri di aggiudicazione (articolo 4)Previsione nel Capitolato attuale

I criteri di valutazione saranno i seguenti:A. offerta tecnica qualitativa: max 60 puntiB. prezzo: max 40 punti

Integrazione propostaIl Dm. Ambiente 24 maggio 2012, punto 4.2 Criterio dell’of-ferta “economicamente più vantaggiosa” suggerisce di as-segnare alle caratteristiche ambientali punti in misura non inferiore al 15% del punteggio totale.

Criteri di aggiudicazione (articolo 4 - punto a.3)Previsione nel Capitolato attuale

“Piano operativo e organizzazione del servizio” L’articolo contiene la previsione di un Piano operativo, che, in via meramente semplificativa, dovrà contenere indica-zioni relative a: › descrizione dei macchinari e delle attrezzature; › reperibilità; › indicazione dei prodotti utilizzati › modalità operative in genere; › interventi urgenti; › procedure per la riduzione dell’impatto ambientale; › eventuali servizi aggiuntivi; › eventuali migliorie.

Integrazione propostaCome previsto dal punto 5.4.1, CAM Pulizie, le misure di gestione ambientale devono essere descritte in un apposi-

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CAP PER IL NUOVO GPP

to “Piano gestionale del servizio”, finalizzato a ridurre gli impatti energetici ed ambientali, che diventerà parte inte-grante del contratto in caso di aggiudicazione dell’appalto. Tale Piano dovrà descrivere e specificare, a titolo esempli-ficativo: › i sistemi di dosaggio o le tecniche di pulizia (es. uso di

prodotti riutilizzabili in tessuto di microfibra) che l’offe-rente adotterà e le procedure finalizzate al minor consu-mo di sostanze chimiche a cui si atterrà nel corso dell’e-secuzione contrattuale;

› se prevede di utilizzare apparecchiature e macchinari elettrici, con indicazione di marca, modello e potenza (kW), nonché tempi e luoghi di utilizzo delle apparec-chiature previsti al fine di indicare il calcolo del consumo energetico previsto a m2. Può altresì evidenziare nel pia-no quali eventuali altri impatti possono essere risparmia-ti dall’impiego di uno specifico macchinario se lo stesso consente di procrastinare altre operazioni di pulizia;

› le soluzioni che si impegna ad adottare per minimizzare i consumi energetici e di acqua (per esempio gli orari nei quali presterà il servizio, le indicazioni all’uopo dettate per il personale);

› le eventuali azioni che porrà in essere per la riduzione dei rifiuti o altre soluzioni finalizzate

› alla minimizzazione degli impatti ambientali del servi-zio;

› l’utilizzo di prodotti di pulizia (multiuso compreso quelli per la pulizia di finestre e sanitari, disinfettanti, in tes-suto che contengono microfibre, super concentrati, cere, deceranti, decappanti, svernicianti), conformi ai crite-ri di assegnazione di etichette ambientali Iso di Tipo I (conformi alla norma Iso 14024; indicazione della quota percentuale di prodotti conformi a questa caratteristica rispetto alla gamma dei prodotti di pulizia complessiva-mente utilizzati per lo svolgimento del servizio).

Per quanto riguarda eventuali macchine che puliscono in aspirazione (aspirapolvere, battimoquette, spazzatrici in-dustriali), vanno indicate le caratteristiche dei filtri, con riguardo alla capacità di trattenere PM10 e la periodicità di sostituzione dei filtri.

Possono restare invariate, o modificate, le previsioni rela-tive a: › reperibilità; › modalità operative in genere; › interventi urgenti; › eventuali servizi aggiuntivi; › eventuali migliorie.

Previsione nel Capitolato attuale: Esecuzione del servizio (Articolo 6)

Sono indicate prescrizioni circa gli orari per lo svolgimento del servizio e i limiti imposti.

Integrazione propostaIntegrare con le previsioni contenute nel punto 5.5, CAM Pulizie, come riportato di seguito.

Divieto d’uso di determinati prodottiL’impresa aggiudicataria non può utilizzare prodotti con funzione esclusivamente deodorante/profumante.

Prodotti ausiliari: attrezzature di lavoroÈ vietato utilizzare segatura del legno e piumini di origine animale (tranne per l’uso esclusivo di spolveratura a secco di opere artistiche e comunque su richiesta specifica della stazione appaltante).

Tabella esemplificativa per l’attribuzione dei punteggi

Misure per la riduzione degli impatti ambientali (Requisiti di qualità)

Contenimento degli impatti ambientali del servizio

Mezzi di prova da presentare in sede d’offerta

Descrizione delle misure di gestione ambientale che l’offerente si impegna ad adottare durante l’esecuzione del servizio riportate nel “Piano di gestione del servizio”.

Punteggio assegnato Massimo punteggio tecnico (X) in relazione alle caratteristiche ed alla completezza ed accuratezza delle misure di gestione ambientale relative al servizio da rendere.

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PRIMA PARTE

Formazione del personale addetto alle pulizie dei locali della stazione appaltanteLa ditta appaltatrice dovrà garantire che tutto il personale addetto alla commessa sia stato adeguatamente formato ai sensi di quanto previsto dal Dlgs. 81/2008, e che, nelle ini-ziative di formazione attuate ai sensi del citato Dlgs., siano trattati anche i seguenti argomenti: › Corrette modalità d’uso in relazione al dosaggio dei pro-

dotti di pulizia › Precauzioni d’uso (divieto di mescolare, come manipolare

il prodotto, come intervenire in caso di sversamenti o di contatti accidentali, come leggere le schede di sicurezza)

› Differenze tra disinfezione e lavaggio › Modalità di conservazione dei prodotti › Caratteristiche dei prodotti per la pulizia a minori impat-

ti ambientali e dei prodotti ausiliari “ecologici”, le eti-chette, incluse quelle ecologiche, dei prodotti detergenti e disinfettanti per le pulizie.

La ditta appaltatrice, entro 60 giorni dall’inizio del servi-zio, dovrà presentare il proprio programma di formazione del personale, le ore di formazione svolte, i docenti dei cor-si con relativo profilo sintetico curriculare, l’impostazione delle verifiche con cui è stato valutato l’apprendimento dei partecipanti, le date e le sedi dei corsi organizzati, i dati dei partecipanti e il foglio delle firme di presenza, i test di verifica effettuati e i risultati conseguiti. Resta fermo che l’impresa appaltatrice potrà verificare i contenuti formati-vi impartiti al personale già operante nella precedente ge-stione al fine di adeguare i propri interventi formativi. Per il personale assunto in corso di esecuzione contrattuale de-stinato alla commessa, deve essere presentata analoga do-cumentazione entro 60 giorni dall’immissione in servizio.

Gestione dei rifiutiNel caso che l’edificio non ne sia già provvisto, l’aggiudi-catario dovrà fornire idonei contenitori per la raccolta dif-ferenziata dei rifiuti prodotti nell’edificio, in modo che gli stessi siano suddivisi in maniera corrispondente alla mo-dalità di raccolta adottata dal comune e dovrà provvedere al corretto conferimento delle frazioni di rifiuti urbani pro-dotta nell’edificio al sistema di raccolta locale di tali rifiuti. Tali contenitori rimarranno in possesso del committente alla scadenza contrattuale.

Reportistica sul piano di razionalizzazione dei consumi di prodottiL’aggiudicatario dovrà produrre un rapporto annuale sui prodotti consumati per le esigenze di sanificazione e deter-genza (e per altri scopi, per esempio ceratura delle superfi-ci) durante il periodo di riferimento, indicando per ciascun prodotto, produttore e nome commerciale del prodotto,

quantità di prodotto utilizzata. La relazione deve essere ac-compagnata da opportune prove documentali, su richiesta dell’amministrazione aggiudicatrice.

Specifiche tecnichePrevisione nel Capitolato attuale Assenti nel Capitolato attuale

Come previsto dai punti da 5.3.1 a 5.3.4 devono obbligato-riamente essere indicate le specifiche tecniche, così come sotto riportate.

Prodotti per l’igiene (detergenti multiuso, per finestre e per servizi sanitari)I prodotti per l’igiene quali i detergenti multiuso destinati alla pulizia di ambienti interni, detergenti per finestre e detergenti per servizi sanitari utilizzati dall’impresa appal-tatrice per le pulizie ordinarie, devono essere conformi ai “Criteri ambientali minimi” individuati al capitolo 6, punto 6.1 “Specifiche tecniche” del Dm. 24 maggio 2012.

Prodotti disinfettantiI prodotti disinfettanti utilizzati devono essere autorizzati dal Ministero della salute:A. come presidi medico-chirurgici, ai sensi del DPR n.

392/1998; in tal caso devono riportare in etichetta le seguenti diciture: “Presidio medico-chirurgico” e “Regi-strazione del Ministero della salute n. .........”,

B. come prodotti biocidi, ai sensi del Dlgs. n. 174/2000; in tal caso devono riportare in etichetta le seguenti dicitu-re: “Prodotto biocida” e “Autorizzazione/Registrazione del Ministero della salute n..........”.

I prodotti disinfettanti devono essere inoltre conformi ai “Criteri ambientali minimi” individuati al capitolo 6, punto 6.2 “Specifiche tecniche dei disinfettanti, dei prodotti per impieghi specifici e dei detergenti “superconcentrati” del Dm. 24 maggio 2012.

Altri prodottiI prodotti diversi da quelli di cui ai punti precedenti si in-tendono quelli utilizzatiper le pulizie periodiche o straordinarie quali, in via esem-plificativa, cere, deceranti, decappanti, deteresolventi, cere metallizzate smacchiatori di inchiostri, pennarelli, graffiti, nonché i prodotti classificati “superconcentrati”.Per “prodotti superconcentrati” si intendono quei prodotti destinati alla pulizia di ambienti interni di edifici, inclusi i detergenti per finestre e i detergenti per servizi sanitari, con elevata concentrazione di sostanza attiva, ovvero al-meno pari al 30% per quelli da diluire e almeno al 15% per quelli pronti all’uso.I detergenti superconcentrati devono essere utilizzati solo

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CAP PER IL NUOVO GPP

con sistemi di dosaggio o apparecchiature (per esempio, bustine e capsule idrosolubili, flaconi dosatori con vaschet-te di dosaggio fisse apparecchi di diluizione automatici) che evitano che la diluizione sia condotta arbitrariamente dagli addetti al servizio.Queste categorie di prodotti debbono essere conformi al regolamento Ce 648/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio e ai “Criteri ambientali minimi” individuati al capitolo 6, punto 6.2 “Specifiche tecniche dei disinfettanti, dei prodotti per impieghi specifici e dei detergenti “super-concentrati” del Dm. 24 maggio 2012.

Prodotti ausiliari: caratteristiche dei prodotti in carta tessutoI prodotti di carta tessuto forniti (carta igienica, rotoli per asciugamani, salviette monouso etc.) devono rispet-tare i criteri di qualità ecologica stabiliti nella decisione 2009/568/Ce del 9 luglio 2009, che stabilisce i criteri ecolo-gici per l’assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica “Ecolabel europeo” al tessuto carta.

Comune di SEGRATEServizio di trasporto pubblico

Nella progettazione del servizio di Trasporto pubblico gli aspetti ambientali riguardano essenzialmente la tipologia e l’utilizzo e le modalità di manutenzione dei mezzi utiliz-zati per lo svolgimento del servizio, a causa dei rilevanti impatti negativi per l’inquinamento atmosferico prodotti da queste tipologie di mezzi.

Per quanto concerne i mezzi adibiti al trasporto delle perso-ne (Categoria M), vale la seguente classificazione: › Categoria M1: Veicoli progettati e costruiti per il tra-

sporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente.

› Categoria M2: Veicoli progettati e costruiti per il tra-sporto di persone, aventi più di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente e massa massima non superiore a 5 t.

› Categoria M3: Veicoli progettati e costruiti per il tra-sporto di persone, aventi più di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente e massa massima superiore a 5 t.

Documento corrente Comune di Segrate Capitolato tecnico “Rete integrata dei trasporti di Segrate” - Gara 1/2008 servizi

Negli attuali documenti di gara, relativi all’ultimo affida-mento eseguito dal Comune di Segrate, non sono previste indicazioni circa i mezzi utilizzati per l’espletamento del servizio, poiché già in dotazione e quindi estranei alle ri-chieste dell’Amministrazione comunale in quel momento.

Si deve prevede che nell’affidamento da eseguire per la se-conda parte dell’anno 2016, l’Amministrazione ottemperi alle richieste del Dm. 8 maggio 2012 “Criteri ambientali minimi per l’acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada”, almeno per il 50% del valore dell’intera fornitura (come previsto dal Dm. 24 maggio 2016), che si rappresen-tano di seguito. Per un’analisi del CAM Veicoli e ai criteri di verifica in esso contenuti, si rimanda alla Seconda parte di questa Relazio-ne, Capitolo 2, “I CAM oggetto della Sperimentazione”.

Mezzi Categorie M1Specifiche tecniche di base

Limiti di emissioni di inquinantiIn caso di:Acquisto, noleggio e leasing: rispetto dei livelli massimi ri-portati nella tabella 1 dell’allegato I al Reg. (CE) n.715/2007 e s.m.i. Tabella valida fino alla sua sostituzione che avverrà con l’entrata in vigore dei limiti riportati nella tab.2 dello stesso Regolamento. (01/09/2014 per omologazione nuove vetture)Acquisto di autovetture e veicoli commerciali leggeri di seconda mano: rispetto dei livelli massimi riportati nella direttiva 98/69B (Euro 4). Rispetto dei livelli massimi ri-portati nella tabella 1 dell’allegato I (euro 5) al Reg. (CE) n. 715/2007 fino alla loro sostituzione che avverrà con l’en-trata in vigore dei limiti riportati nella tab.2 (euro 6) dello stesso RegolamentoAcquisto, noleggio e leasing: rispetto dei livelli massi-mi riportati nella tabella 1 dell’allegato I al Reg. (CE) n. 715/2007 Tabella valida fino alla sua sostituzione che av-verrà con l’entrata in vigore dei limiti riportati nella tab.2 dello stesso Regolamento. (01/09/2014 per omologazione nuove vetture)Acquisto di autovetture e veicoli commerciali leggeri di seconda mano: rispetto dei livelli massimi riportati nella direttiva 98/69B (Euro 4). Rispetto dei livelli massimi ri-portati nella tabella 1 dell’allegato I (euro 5) al Reg. (CE) n. 715/2007 fino alla loro sostituzione che avverrà con l’en-trata in vigore dei limiti riportati nella tab.2 (euro 6) dello stesso Regolamento.

Limiti di emissioni di anidride carbonica (CO2)Acquisto, noleggio e leasing: le emissioni di CO2 dei veicoli offerti non devono essere superiori ai seguenti limiti:

Categoria di veicolo CO2 g/km

Fuoristrada 175

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PRIMA PARTE

Furgoni (N1, classe I) 150

Altre categorie 130

Veicoli commerciali leggeri con massainferiore alle 3,5 tonnellate (N1, classe IIe III)

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Specifiche tecniche premianti

Costi energetici ed ambientali di esercizioSi attribuisce un punteggio proporzionale in relazione al minor valore monetario dei costi di esercizio energetici ed ambientali (emissioni di CO2, NOx, NMHC e particolato) dei veicoli offerti, da calcolare in base alla formula di segui-to riportata. I costi energetici ed ambientali di esercizio, nel caso di acquisto o noleggio/leasing di veicolidiversi è il valore medio della flotta offerta.

CE contenuto energetico per tipo di alimentazione (tab. 1 All.1 Dlgs. 24/2011) [Mj/l]

CPA costo pre accisa per unità di energia (minor prezzo tra benzina e diesel per autotrazione) [€./Mj]

CC consumo di carburante [l/km] oppure [Nm3/km]] (In riferimento all’art. 5, comma 5 del Dlgs. 24/2011 nel caso dei veicoli elettrici, i consumi energe-tici d’esercizio del veicolo sono quelli riportati sulla documentazione di omologazione e/o sulla carta dicirco-lazione dei veicoli offerti. Nel caso dei veicoli elettrici, inoltre, le emissioni diinquinanti in fase di esercizio sono nulle)

CM chilometraggio veicoli per il trasporto su strada (tab. 3 all. 1) [km]

eCO2 emissioni di CO2 [kg/km]

cuCO2 costo unitario delle emissioni di CO2 (tab. 2 all. 1) [€./kg]

eNOx emissioni ossido di azoto [g/km]

cuNOx costi unitari delle emissioni ossido di azoto (tab. 2, all.1) [€./g]

eNMHC emissioni degli idrocarburi non metanici

cuNMHC costi unitari delle emissioni degli idrocarburi non metanici

ePart emissioni di particolato

cu Part costi unitari delle emissioni di particolato

Costi di esercizio

CM * (CC * CE) * CPA + CM * eCO2 *cuCO2 …+… CM * eNOx*cuNOx… +.. . CM * eNMHC * cuNMHC .. + …CM * ePart* cuPart

Che semplificando diventa:

Costi di esercizio

CM (CC * CE * CPA + eCO2 *cuCO2 + eNOx *cuNOx + eNMHC *cuNMHC + ePart* cu Part)

I costi energetici ed ambientali di esercizio, nel caso di ac-quisto o noleggio/leasing di veicoli diversi è il valore medio della flotta offerta.

Emissioni di inquinanti

Acquisto, leasing: si attribuisce un punteggio tecnico all’offerta di veicoli caratterizzati da livelli di emissioni di inquinanti inferiori del 30% rispetto ai valori limite relati-vi al regolamento (CE) n.715/2007 entrati in vigore ai fini dell’immatricolazione, così come definito nella specificatecnica.

Clausole contrattuali (in caso la manutenzione sia affidata all’aggiudicatario)Oli lubrificantiIn caso di noleggio è necessario, alternativamente, l’utiliz-zo di: › oli lubrificanti per il motore con viscosità corrispondente

ad un grado SAE di 0W30 o 5W30 o equivalenti; › oli lubrificanti rigenerati, che rispettano i criteri ecolo-

gici per l’assegnazione del marchio di qualità ecologica dell’Unione europea ai lubrificanti (Ecolabel UE) o per i quali il contenuto di rigenerato sia verificato attraverso una ceretificazione ambientale accreditata (es. Remade in Italy).

Mezzi Categorie M2 M3 (mezzi pesanti)Specifiche tecniche di base

Limiti di emissioni di inquinanti

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CAP PER IL NUOVO GPP

In caso di:Acquisto, leasing di veicoli (M3) nuovi: livelli di emissio-ni inquinanti inferiori o al massimo pari ai valori definiti dall’Allegato I del Regolamento n. 595/2009 relativo all’o-mologazione dei veicoli a motore e dei motori dei veicoli pesanti (Euro VI), quando tale Regolamento entrerà invigore ai fini dell’immatricolazioneAcquisto di veicoli (M3) di seconda mano: livelli di emis-sioni di gas inquinanti inferiori o al massimo pari a quelli definiti dalla tabella 1 lettera B1 o tabella 2 lett. B1 della Direttiva 1999/96 del 19 dicembre 1999

Indicatore di consumoIn caso di acquisto o leasing, i veicoli devono essere provvi-sti di apposito indicatore di consumo (eccetto i veicoli CNG – Gas Naturale Compresso)

Posizione dei tubi di scarico e caratteristiche dell’impianto di scarico › Tubi di scarico collocati su un lato diverso rispetto a

quello delle porte passeggeri › L’impianto di scarico deve consentire l’applicazione dei

dispositivi per il controllo periodico dei gas di scarico

Specifiche tecniche premiantiQualora le gare d’appalto siano indirizzate esclusivamente all’acquisizione di veicoli elettrici o ibridi, l’applicazione di quanto previsto nella presente sezione è facoltativa, in quanto tali veicoli sono considerati a ridotto impatto am-bientale e a basso consumo energetico d’esercizio).

Costi energetici ed ambientali di esercizioSi attribuisce un punteggio proporzionale in relazione al minor valore monetario dei costi di esercizio energetici ed ambientali (emissioni di CO2, NOx, NMHC e particolato) dei veicoli offerti, da calcolare in base alla formula di se-guito riportata.All’offerta che presenta il minor valore monetario dei costi di esercizio energetici ed ambientali si assegna un punteg-gio significativo, almeno pari a 15 punti su 100.

CE contenuto energetico per tipo di alimentazione (tab. 1 All.1 Dlgs. 24/2011) [Mj/l]

CPA costo pre accisa per unità di energia (minor prezzo tra benzina e diesel per autotrazione) [€./Mj]

CC consumo di carburante [l/km] oppure [Nm3/km]] (In riferimento all’art. 5, comma 5 del Dlgs. 24/2011 nel caso dei veicoli elettrici, i consumi energe-tici d’esercizio del veicolo sono quelli riportati sulla documentazione di omologazione e/o sulla carta dicirco-lazione dei veicoli offerti. Nel caso dei veicoli elettrici, inoltre, le emissioni diinquinanti in fase di esercizio sono nulle)

CM chilometraggio veicoli per il trasporto su strada (tab. 3 all. 1) [km]

eCO2 emissioni di CO2 [kg/km]

cuCO2 costo unitario delle emissioni di CO2 (tab. 2 all. 1) [€./kg]

eNOx emissioni ossido di azoto [g/km]

cuNOx costi unitari delle emissioni ossido di azoto (tab. 2, all.1) [€./g]

eNMHC emissioni degli idrocarburi non metanici

cuNMHC costi unitari delle emissioni degli idrocarburi non metanici

ePart emissioni di particolato

cu Part costi unitari delle emissioni di particolato

Costi di esercizio

CM * (CC * CE) * CPA + CM * eCO2 *cuCO2 …+… CM * eNOx*cuNOx… +.. . CM * eNMHC * cuNMHC .. + …CM * ePart* cuPart

Che semplificando diventa:

Costi di esercizio

CM (CC * CE * CPA + eCO2 *cuCO2 + eNOx *cuNOx + eNMHC *cuNMHC + ePart* cu Part)

I costi energetici ed ambientali di esercizio, nel caso di ac-quisto o noleggio/leasing di veicoli diversi è il valore medio della flotta offerta.

Emissioni sonoreAcquisto, leasing: ai veicoli si attribuisce un punteggio proporzionalmente più elevato in relazione al minor livello di emissioni sonore rispetto a quelle previste nell’allegato I del D.M. 14 dicembre-2007 recante “Recepimento della direttiva 2007/34/CE della Commissione del 14 giugno

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PRIMA PARTE

2007”, per la corrispondente categoria di veicoli, da misu-rare sulla base dei metodi di prova previsti nella pertinente norma tecnica CUNA. Per cui il punteggio assegnato sarà tanto maggiore quanto minore sarà il livello misurato di emissioni sonore.Noleggio: si attribuisce un punteggio proporzionale al nu-mero di veicoli offerti che sono caratterizzati da livello di emissioni sonore inferiori a quelle previste nell’allegato I del D.M. 14 dicembre 2007 recante “Recepimento della direttiva 2007/34/CE della Commissione del 14 giugno 2007”, per la corrispondente categoria di veicoli, da mi-surare sulla base dei metodi di prova previsti nella norma tecnica CUNA pertinente. Per cui maggiore è il numero di veicoli con tali caratteristiche inclusi nell’offerta, maggiore sarà il punteggio assegnato.

Comune di CORNAREDOservizio di ristorazione collettiva

L’Amministrazione comunale di Cornaredo ha eseguito af-fidamento del “Servizio di ristorazione scolastica, asilo nido, classe primavera, ospiti mini alloggi “Il Melogra-no” e altri utenti” con procedura CIG – 48007800FC, per anni 3 dal 1° settembre 2013 al 31 agosto 2016, con Criterio di aggiudicazione dell’Offerta economicamente più van-taggiosa con le modalità contenute nel Capitolato speciale d’oneri.

Il servizio offerto riguarda la ristorazione per gli alunni dell’asilo nido, della classe primavera,delle scuole del Co-mune di Cornaredo, per gli ospiti del Centro Anziani “Il Melograno” per gli anziani assistiti a domicilio, per i dipen-denti comunali ed altri eventuali utenti, reso mediantela produzione dei pasti presso i relativi centri cottura.

In quanto prodotta in tempi antecedenti l’entra in vigore dell’obbligo di inserire i Criteri ambientali nella documen-tazione di gara, quella esaminata nell’ambito della pre-sente Sperimentazione, risulta estranea alle previsioni del decreto ministeriale 25 luglio 2011 (“CAM Ristorazione collettiva”), sia nelle parti di requisiti per i partecipanti, sia nelle specifiche tecniche e nelle clausole contrattuali. Il de-creto “CAM Ristorazione”, considerate gli elevatirequisiti ambientali previsti per gli alimenti e le modalità della loro somministrazione, e come previsto dal Dm. 24 maggio 2016, può essere applicato anche per una quota inferiore al 50% del valore dell’appalto.

Si prevede che nella predisposizione dei documenti di gara per il prossimo affidamento, l’Amministrazione comunale integri le previsioni rilevanti del citato “CAM Ristorazione

collettiva” (Dm. 25 luglio 2011), che si riportano di seguito. Per le verifiche utilizzabili per ciascuna previsione riporta-ta, si rimanda a quanto contenuto nel relativo CAM richia-mato.

Indicazione nell’oggetto dell’appaltoIntegrazione propostaIndicare: “Servizio di ristorazione a ridotto impatto am-bientale”.

Selezione dei candidatiIntegrazione propostaL’offerente deve dimostrare la propria capacità ad eseguire il contratto in modo da arrecare ilminore impatto possibile sull’ambiente attraverso l’appli-cazione un sistema di gestione ambientale, ai sensi di una norma tecnica riconosciuta (Emas, Iso 14001).Produzione degli alimenti e delle bevande

Specifiche tecniche (criteri di base)

Produzione degli alimenti e delle bevandeFrutta, verdure e ortaggi, legumi, cereali, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farina, patate, polenta, pomodori e pro-dotti trasformati, formaggio, latte Uht, yogurt, uova, olio extravergine, devono provenire: › 40% da produzione biologica; › 20% da “sistemi di produzione integrata” (con riferimen-

to alla norma Uni 11233:2009), da prodotti Igp Dop e Stg).Le uova, la quota non proveniente da allevamenti biologici, deve provenire da allevamenti all’aperto.I prodotti ortofrutticoli devono essere stagionali (per pro-dotti di stagione si intendono i prodotti coltivati in pieno campo).La carne deve provenire: › per almeno il 15% in peso sul totale, da produzione biolo-

gica in accordo con i regolamenti (Ce) n. 834/07 e relativi regolamenti attuativi e,

› per almeno il 25% in peso sul totale, da prodotti Igp e Dop, e da prodotti tipici e tradizionali.

Il pesce deve provenire: › per almeno il 20%, espresso in percentuale di peso sul

totale, da acquacoltura biologica. No al pesce “ricompo-sto”.

Non ammesse acqua e bevande confezionate. Per esigenze specifiche è ammesso l’utilizzo di acqua e bevande sfuse: distribuzione di acqua di rete, distribuzione di acqua micro-filtrata e bevande alla spina naturali e gassate.

Requisiti dei prodotti in carta tessutoDevono rispettare i criteri ecologici Eco-label.

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CAP PER IL NUOVO GPP

TrasportiI mezzi di trasporto devono avere basso impatto ambienta-le per il trasporto delle merci, quali: › mezzi di trasporto su ferro; › veicoli, almeno euro 4; › veicoli elettrici; › vetture ibride.

Consumi energetici › classe A+ Energy label per i frigoriferi ed i congelatori; › alla classe A Energy label per lavatrici, lavastoviglie e

forni.

Pulizie dei localiDetergenti, disinfettanti o disinfestanti, conformi ai requi-siti dell’Ecolabel.Verifica: L’offerente deve dichiarare nome commerciale e marca dei prodotti che si impegna ad utilizzare. Si presu-mono conformi al presente requisito i prodotti dotati dell’e-tichetta Ecolabel.Per i prodotti non in possesso dell’etichetta Ecolabel, dovrà essere presentata la documentazione attestante il rispetto della suddetta normativa.

Requisiti degli imballaggiL’imballaggio deve essere costituito, se in carta o cartone, per il 90% in peso da materiale riciclato, se in plastica, per almeno il 60%. In relazione al contenuto di riciclato, si pre-sume conforme l’imballaggio che riporta taleindicazione minima di contenuto di riciclato, fornita in conformità alla norma Uni En Iso 14021 “Asserzioni am-bientali autodichiarate “(ad esempio il simbolo del ciclo di “Mobius”) o alla Uni En Iso 14024 “Etichettatura ambien-tale di tipo I” o con un sistema di etichettaturacertificato da parte terza (es. Remade in Italy).

Gestione dei rifiutiL’aggiudicatario deve garantire una corretta gestione della raccolta differenziata dei rifiuti, coerente con le modalità di raccolta individuate dall’amministrazione comunale sul cui territorio il servizio di mensa insiste.

Informazione agli utentiLa società erogatrice dei servizi di ristorazione deve garan-tire un’informazione agli utenti relativamente a: › alimentazione, salute e ambiente, affrontando, tra gli al-

tri, il tema dell’opportunità di ridurre i consumi di carne anche per gli impatti ambientali causati dalle pratiche correnti di allevamento di animali;

› provenienza territoriale degli alimenti; › stagionalità degli alimenti;

› corretta gestione della raccolta differenziata dei rifiuti.

Specifiche tecniche premianti

Produzione degli alimenti e delle bevandeMaggiore quota percentuale di alimenti quali frutta, verdu-re e ortaggi, legumi, cereali, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farina, patate, polenta, pomodori e prodotti trasforma-ti, formaggio, latte Uht, yogurt, uova, olio extravergine con le caratteristiche previste tra le caratteristiche tecniche di base che l’offerente si impegna a fornire nel servizio.

Carbon FootprintUtilizzo nell’esecuzione del servizio prodotti alimentari caratterizzati dalla minore quantità di emissioni di gas a effetto serra (Ghg – greenhouse gases), espressi in termini di CO2 equivalenti lungo il ciclo di vita.

Destinazione del cibo non somministratorecuperare il cibo non somministrato e a destinarlo ad or-ganizzazioni non lucrative di utilità sociale che effettuano, a fini di beneficenza, distribuzione gratuita agli indigen-ti di prodotti alimentari, in linea con la ratio della legge 155/2003.

Requisiti dei prodotti esoticiProdotti esotici (ananas, banane, cacao, cioccolata, zuc-chero, e caffè) provenienti da produzioni estere biologiche con garanzie del rispetto dei diritti lavorativi ed ambientali previsti dai principi stabiliti dalla Carta europea dei criteri del commercio equo e solidale, elaborato ed approvato da Fairtrade Labelling Organizations — FLO e World Fair Tra-de Organization — Wfto).

TrasportiCriterio a) Effettuare attività di deposito e trasporto delle merci mediante soluzioni collettive come il magazzinaggio comune e gli spostamenti a pieno carico degli automezzi, con conseguente riduzione del numero di viaggi. Criterio b) Organizzare e attuare sistemi di mobilità soste-nibile del personale assegnato alla commessa. In caso di centro di cottura esterno: Prossimità tra luogo di cottura e consumo Minore distanza intercorrente tra luogo di cottu-ra e di consumo (espressa in km), per la consegna deipasti presso le singole destinazioni in modo da ridurre al minimo i tempi di percorrenza, al fine di salvaguardare le caratteristiche nutrizionali e organolettiche dei pasti.Riduzione del rumore Predisposizione e installazione di di-spositivi che riducono il rumore percepito nelle sale cucinae mensa.

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PRIMA PARTE

Condizioni di esecuzione (clausole contrattuali)

Rapporto sui cibi somministrati e sulla gestione delle eccedenze alimentariRapporto semestrale con indicazione di tipi, quantità dei prodotti alimentari, metodi di produzione ed origine dei prodotti acquistati, allegando documentazione appropria-ta e indicazione della quantità approssimativa di prodotti alimentari non consumati nel corso del periodo e le misure intraprese per ridurre tali quantità.

Riduzione e gestione dei rifiutiUtilizzo di posate, stoviglie e bicchieri riutilizzabili. Solo per documentate esigenze tecniche potrà essere pos-sibile il ricorso a prodotti monouso. In tal caso, qualora nel territorio comunale sia attiva la raccolta della frazione or-ganica dei rifiuti, potranno essere utilizzate posate, stovi-glie e bicchieri biodegradabili e compostabili in conformità alla norma Uni En 13432:2002.

Formazione del personaleLa formazione del personale deve affrontare almeno le se-guenti tematiche: › alimentazione e salute; › alimentazione e ambiente affrontando, tra gli altri, il

tema dell’opportunità di ridurre i consumi di carne anche per gli impatti ambientali causati dalle pratiche correnti di allevamento di animali;

› caratteristiche dei prodotti alimentari in relazione al ter-ritorio di coltivazione e di produzione;

› stagionalità degli alimenti; › corretta gestione dei rifiuti; › uso dei detersivi a basso impatto ambientale; › energia, trasporti e mense.

Allegato 2

Verifica della conformità al GPP di capitolatiRelativi a servizi in corsoPremessaIn entrambi i casi presi in esame (Comune di Gorgonzola, per il servizio di gestione dei rifiuti urbani e Comune di Ce-sano Boscone, per il servizio di manutenzione del verde) si è potuto constatare l’elevato livello di conoscenza da parte dei responsabili degli Uffici tecnici, della normativa in tema di GPP e di conseguenza il buon livello di integrazione dei criteri ambientali nella documentazione di gara, persino in anticipo rispetto all’entrata in vigore dell’obbligatorietà, avvenuta con la pubblicazione del Codice Appalti (Dlgs. 50/2016, entrato in vigore il 20 aprile 2016). Pertanto, l’ap-plicazione dei criteri ambientali per i servizi indagati,è avvenuta volontariamente, in un momento in cui la nor-mativa incoraggiava in tale senso, senza imporne l’attua-zione. È stato pertanto possibile procedere alla verifica, con esiti più che soddisfacenti, del percorso metodologico esposto nella presente Relazione attraverso l’esame della documentazione specifica di gara dei Comuni interessati.Dopo una breve premessa, si è predisposta una check-list dei criteri ambientali specifici per i servizi oggetto dell’ana-lisi, con indicazione del criterio ambientale, come previsto nel CAM di riferimento, l’indicazione del punto preciso nel CAM in cui tale criterio si trova, la presenza o meno della previsione nei documenti di gara analizzati, e nel caso della

loro presenza, indicazione del punto preciso in cui tale cri-terio trova corrispondenza.Nel caso in cui il criterio ambientale previsto dal CAM do-vesse mancare nella documentazione di gara analizzata, viene riportato in nota il contenuto di tale previsione, per facilitare la conoscenza dello stesso e la sua implementa-zione in una fase successiva.

Comune di GORGONZOLAVerifica della conformità al GPP del servizio di gestione dei rifiuti

Il Servizio di gestione dei rifiuti urbani per il Comune di Gorgonzola è affidato a CEM Ambiente SpA (di seguito, CEM). Gli azionisti di CEM sono la Provincia di Monza e Brianza e 59 Comuni, tra i quali il Comune di Gorgonzola, con una popolazione complessiva pari a 536.959 residenti (al 31 dicembre 2015). CEM ha assunto, a partire dal 2001, la progressiva gestione dei servizi di igiene urbana per con-to dei Comuni Soci. Comuni Soci affidano a CEM, median-te convenzione, la gestione dei servizi di igiene urbana a decorrere dalla scadenza degli affidamenti in essere e sino alla data del 31 gennaio 2025.

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CAP PER IL NUOVO GPP

CEM affida:1. mediante procedure d’appalto: › l’esecuzione dei servizi di raccolte differenziate domici-

liari rifiuti urbani e assimilati, dei rifiuti prodotti da mer-cati settimanali, sagre, feste e altre manifestazioni ed il loro trasporto agli impianti convenzionati di trattamento;

› la gestione dell’attività di custodia delle Piattaforme Ecologiche Comunali/Centri di Raccolta;

› il conferimento agli impianti di trattamento, delle frazio-ni di rifiuti urbani derivanti dalle raccolte differenziate;

› l’acquisto di sacchetti biodegradabili, sacchi in polietile-ne nonché contenitori normalizzati funzionali al corretto conferimento dei rifiuti urbani da parte delle utenze;

› altri servizi complementari ai servizi di igiene urbana sopra descritti, ad esempio diserbo dei marciapiedi, di-sinfestazioni e derattizzazioni, stampa campagne infor-mative.

2. mediante affidamento diretto a CEM Servizi srl, società controllata al 100% da CEM:

› l’esecuzione dei servizi di spazzamento meccanizzato con supporto manuale, pulizia manuale e svuotamento cestini stradali, trasporto rifiuti dalle Piattaforme Eco-logiche/Centri di Raccolta agli impianti di trattamento convenzionati, rimozione discariche abusive, ritiro rifiuti ingombranti a domicilio, trasporti dedicati per rifiuti spe-ciali assimilati agli urbani;

› l’esecuzione dei servizi di raccolta e trasporto agli im-pianti di trattamento, di pile esaurite, farmaci scaduti, oli e grassi vegetali ed animali, contenitori etichettati T e/o F e vernici.

› › Da intervista con i responsabili del Comune di Gorgonzo-

la, i risultati della gestione di CEM sono ritenuti più che soddisfacenti, in linea con la normativa (anche quella relativa al GPP), con risultati molto elevati sulla raccolta differenziata (76,46% sul totale dei rifiuti raccolti, dato complessivo su tutto il territorio servito, e 73,14% a Gor-gonzola; dati 2015).

COMUNE DI GORGONZOLA VERIFICA DELLA CONFORMITÀ AL GPP DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI

CRITERIO AMBIENTALE PREVISTO NEL CAM “RIFIUTI URBANI”

(DM. 13 FEBBRAIO 2014)

PUNTO NEL CAM“RIFIUTI URBANI”

VERIFICA NELCAPITOLATO

PUNTO NELCAPITOLATO

Indicazione nell’oggettodell’appalto

(punto 4.1) Manca (si veda nota 1)

Criteri di selezione dei Candidati (punto 4.2) Conforme conformità del Gestore

CRITERI AMBIENTALI MINIMI (DI BASE)

Contenitori per i rifiuti (punto 4.3.1)

Automezzi per la raccolta e il trasporto dei rifiuti

(punto 4.3.2) Conforme 3.05

Proposte di miglioramento della gestione, di riduzione Delle quantità di

rifiuti da Smaltire e di miglioramento dei fattori ambientali

(punto 4.3.3) Conforme

CONDIZIONI DI ESECUZIONE (CRITERI DI BASE)

realizzazione/adeguamento normativo dei centri di raccolta

(punto 4.4.1) conforme 7

gestione dei centri di raccolta (punto 4.4.2) conforme 7

raccolta differenziata (punto 4.4.3) conforme 4

raccolta di rifiuti prodotti nel corso di eventi

(punto 4.4.3) conforme 4.10

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PRIMA PARTE

realizzazione ed utilizzo di sistema automatico di gestione dei dati relativi al

servizio

(punto 4.4.5) conforme 3.05

informazioni (punto 4.4.6) conforme 3.06

rapporti periodici sul servizio (punto 4.4.7) conforme report annuali

campagne di sensibilizzazione degli utenti e degli studenti

(punto 4.4.8) conforme 3.01 (attivitàpreviste inaffidamento)

pubblicità (punto 4.4.10) manca -

CRITERI PREMIANTI (CRITERI DI AGGIUDICAZIONE)

automezzi per la raccolta e il trasporto dei rifiuti

(punto 4.5.1) conforme 3.05

orari dei centri di raccolta (punto 4.5.2) conforme 7

raccolta separata del vetro chiaro (punto 4.5.3) manca -

progetto di campagne di sensibilizzazione degli utenti e degli

studenti

(punto 4.5.5) conforme report gorgonzola2015, punto 17

Nota 1 - Come previsto nel Dm. 13 febbraio 2014 ("CAM Rifiuti urbani"), al punto 4.1, nei documenti di gara la Stazioneappaltante deve indicare in modo esplicito che l'oggetto dell'appalto riguarda l'affidamento di un servizio di gestione dei rifiuti urbani con ridotto impatto ambientale in un'ottica di ciclo di vita, ai sensi del Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (PAN GPP) e del Decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 13 febbraio 2014.I codici CPV (Common Procurement Vocabulary) per il servizio di gestione dei rifiuti sono:90500000-2 "Servizi connessi ai rifiuti urbani e domestici"90510000-5 "Trattamento e smaltimento dei rifiuti"90600000-3 "Servizi di pulizia e di igienizzazione di aree urbane o rurali, e servizi connessi"90610000-6 "Servizi di pulizia e di spazzamento delle strade"

Comune di CESANO BOSCONEVerifica della conformità al GPP del servizio di manutenzione del verde

L’oggetto dell’appalto aggiudicato: “Servizi di manuten-zione del verde in parchi, edifici pubblici, aiuole, rotonde, alberature stradali del territorio comunale durata 2 anni - riferimento dm 13 dicembre 2013” Si è potuto rilevare che l’Amministrazione comunale ha predisposto la documentazione di gara in modo pienamen-te conforme alle indicazioni del nuovo “Codice Appalti” (Dlgs. 50/2016), prevedendo l’integrazione del CAM “Verde pubblico” nel Capitolato di gara, così come richiesto dall’ar-ticolo 34 dello stesso Codice.

In particolare, in fase di partecipazione alla gara, è stato richiesto: › di prevedere i criteri ambientali minimi di cui all’allegato

1 del Dm. 13 dicembre 2013

› di presentare l’offerta tecnica (oggetto di valutazione) su ulteriori criteri ambientali premianti, nella “Rela-zione sulle offerte migliorative rispetto per la riduzione dell’impatto ambientale”.

I concorrenti hanno dichiarato il rispetto dei criteri mini-mi ambientali di cui al Dm. 13 dicembre 2013, presentando relazioni descrittive, indicazioni e dichiarazioni specifiche.

Inoltre, nel Capitolato predisposto dal Comune di Cesano Boscone si è previsto che, conformemente al citato “CAM Verde pubblico” e per incoraggiare la propositività delle imprese, fosse assegnato un punteggio tecnico ad ulteriori criteri ambientali premianti, da precisare nella “Relazione sulle offerte migliorative rispetto per la riduzione dell’im-patto ambientale quali ad esempio l’utilizzo di mezzi a ri-dotte emissioni in atmosfera”.

L’appalto è stato aggiudicato con il criterio dell’offerta eco-

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CAP PER IL NUOVO GPP

nomicamente più vantaggiosa il 3 luglio 2016. Sono state presentate 16 offerte, 14 ammesse, 2 escluse.

L’Impresa ha offerto alcuni elementi migliorativi, tra i quali: › un protocollo di gestione biologica del servizio; › l’impiego dell’eco-diserbo;

› l’addestramento e la formazione specifica; › l’attuazione di misure per realizzare il Gpp in ufficio › l’impiego di sensori pioggia; › proposte concrete di recupero del materiali (cippato).

COMUNE DI CESANO BOSCONE VERIFICA DELLA CONFORMITÀ AL GPP DEL SERVIZIO DI MANUTENZIONE DEL VERDE

CRITERIO AMBIENTALE PREVISTO NEL CAM “VERDE PUBBLICO”(DM. 13 DICEMBRE 2013)

PUNTO NEL CAM “VERDE PUBBLICO “

VERIFICA NELCAPITOLATO

PUNTO NELCAPITOLATO

Indicazione nell’oggettodell’appalto

(punto 4.1) conforme punto 3

SPECIFICHE TECNICHE (CRITERI DI BASE)

Gestione e controllo deiparassiti

(punto 4.1) conforme punto 3

Materiale vegetale damettere a dimora

(punto 4.2.2) conforme punto 3

Contenitori ed imballaggidel materiale vegetale

(punto 4.2.3) conforme punto 3

Consumo di acqua (punto 4.2.4) conforme punto 3

Taglio dell’erba (punto 4.2.5) conforme punto 3

CLAUSOLE CONTRATTUALI

Caratteristiche degliammendanti

(punto 4.3.1) conforme punto 3

Gestione residui organici (punto 4.3.2) conforme punto 3

Piante ed animaliinfestanti

(punto 4.3.3) conforme punto 3

Formazione delpersonale

(punto 4.3.4) conforme punto 3

Rapporto periodico (punto 4.3.5) conforme punto 3

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SECONDA PARTE

TABELLA 1 - ARTICOLI RILEVANTI PER IL GPP NEL CODICE APPALTI (DLGS. 50/2016)

ARTICOLO CONTENUTO

Articolo 4 Principi relativi

all’affidamento dei contratti pubblici

esclusi

Individua i criteri da seguire in generale per gli affidamenti esclusi dal Codice: economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, pubblicità, tutela dell’ambiente ed efficienza energetica.

Articolo 23 Livelli della

progettazione per gli appalti

Il Codice richiede una particolare attenzione alla tutela della salute e dell’ambiente e della sicurezza oltre a richiedere un limitato consumo di suolo nella fase di progettazione delle opere, rispettare principi di risparmio e di efficientamento energetico, di valutazione del ciclo di vita e di manutenibilità delle opere, accessibilità e adattabilità per tutti gli utenti.

Articolo 30 Principi per

l’aggiudicazione e l’esecuzione

di appalti e concessioni

Esplicita chiaramente la possibilità di subordinare il principio di economicità ai criteri ispirati ad esigenze sociali, nonché alla tutela della salute, dell’ambiente, del patrimonio culturale e alla promozione dello sviluppo sostenibile, anche dal punto di vista energetico. Si afferma al comma 3 che, nell’esecuzione di appalti pubblici e di concessioni, gli operatori economici rispettano gli obblighi in materia ambientale, sociale e del lavoro stabiliti dalla normativa europea e nazionale, dai contratti collettivi e dalle disposizioni internazionali elencate nell’allegato X, disposizione, che punta a richiamare tutte le principali convenzioni dell’International Labor Organization (ILO) come principi fondamentali in materia di esecuzione degli appalti.

Seconda Parte

Un modello per l’implementazione del GPP

1. Inquadramento normativo sul GPPIn Italia, l’obbligatorietà del GPP si è consolidata con il recepimento del “pacchetto direttive appalti” (direttive 2014/24/Ce, 2014/24/Ce e 2014/25/Ce) avvenuta con il Dlgs. 50/2016, entrato in vigore il 20 aprile 2016: il nuovo “Codice Appalti”1.In particolare, l’art. 34 del nuovo Codice Appalti impone a tutte le pubbliche amministrazioni (Amministrazioni dello Stato, enti pubblici territoriali, altri enti pubblici non eco-nomici, organismi di diritto pubblico, associazioni, unioni, consorzi) di inserire i “criteri ambientali minimi” (ovvero i CAM adottati dal Ministero dell’Ambiente) nella documen-tazione progettuale e di gara.L’obbligo si applica a tutte le stazioni appaltanti a prescin-dere dal valore dell’appalto, secondo le soglie minime fissa-te dal Dm. 24 maggio 2016 (si vada Tabella 1).

I CAM sono dedicati a ciascuna categoria di acquisto di prodotti e servizi e riportano le modalità che la PA. deve seguire per rendere green i propri acquisti: integrazione nell’oggetto dell’appalto, requisiti dei candidati, specifiche

tecniche che il prodotto o il servizio devono possedere per poter essere considerati eco-sostenibili, criteri di verifica dei requisiti fissati da parte della Stazione appaltante (cer-tificazioni ambientali o altri mezzi di verifica).

Un ruolo centrale è dato all’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del rapporto qualità/prezzo, valu-tata sulla base di criteri oggettivi tra i quali sono compresi quelli ambientali e sociali o sulla base del costo che tenga però conto del costo del ciclo di vita, LCC (artt. 94 e ss.).

Grande importanza è affidata alle certificazioni ambien-tali di prodotto e di sistema, che possono essere imposte dalla Stazione appaltante o accettate come mezzo di prova, ma solo a condizione che assolvano agli elevati requisiti di attendiblità posti dall’art. 69 (si veda Capitolo 5).2

1 L’inserimento dei criteri ambientali nelle procedure d’acquisto pubblico è stato prima reso obbligatorio dal “Collegato ambientale” (legge 221/2015), in vigore dal 2 febbraio 2016, ed in particolare dal suo articolo 16 che modificava il “vecchio” Codice Appalti, Dlgs. 163/2006, sucessivamente abrogato dal “nuovo” Codice Appalti (Dlgs. 50/2016).

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CAP PER IL NUOVO GPP

Articolo 34I criteri di

sostenibilità energetica e

ambientale

Contiene l’obbligo di applicazione dei Criteri ambientali minimi (CAM) definiti dal Ministero Ambiente, almeno per le specifiche tecniche e per le condizioni di esecuzione contrattuale. L’obbligo viene riferito al 100% del valore a base d’asta per tutti gli appalti dove si può conseguire efficienza negli usi finali e in particolare viene riferito agli acquisti di:

1) lampade per l’illuminazione pubblica e relativo servizio di progettazione;2) attrezzature elettriche ed elettroniche;3) servizi energetici per gli edifici;4) servizi di progettazione e lavori per nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione

e gestione dei cantieri pubblici.Per le altre categorie di appalti per cui sono previsti i decreti di adozione dei Criteri ambientali minimi, l’obbligo si applica al 50% del valore a base d’asta, con una progressione estensiva dell’obbligo fino al 100% entro il 2020, così come definito nel decreto del 24 maggio 2016. L’obbligo si applica a tutte le stazioni appaltanti a prescindere dal valore dell’appalto. Si stabilisce inoltre nel medesimo articolo che i CAM sono tenuti in considerazione per l’applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’articolo 95, comma 6 del Codice.

Articolo 38Qualificazione delle Stazioni appaltanti e delle Centrali di

committenza

È previsto che l’Anac costituirà un apposito elenco delle stazioni appaltanti qualificate di cui fanno parte anche le centrali di committenza. I criteri per la qualificazione riguardano anche l’applicazione di criteri di sostenibilità ambientale e sociale nell’attività di progettazione e di affidamento. A decorrere dalla data di entrata in vigore del nuovo sistema di qualificazione, l’Anac non rilascerà il CIG (codice identificativo gara) alle stazioni appaltanti non qualificate.

Articolo 50Clausole sociali nel

bando di gara e negli avvisi

Si invitano le stazioni appaltanti a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato negli appalti e concessioni di lavori e servizi ad alta intensità di manodopera attraverso l’introduzione di specifiche clausole sociali.

Articolo 68Specifiche

tecniche

Le specifiche tecniche possono riguardare uno specifico processo o metodo di produzione o prestazione o uno specifico processo per un’altra fase del ciclo di vita anche non sostanziale, purché tali specifiche siano collegate con l’oggetto dell’appalto e proporzionate al suo valore o agli obiettivi.Viene ammessa la possibilità per l’Ente di valutare i metodi di produzione, anche in ottica di ciclo di vita del bene.Più in generale, le specifiche tecniche devono essere formulate in termini di:

1) prestazioni o requisiti funzionali, comprese le caratteristiche ambientali, a condizione che i parametri siano sufficientemente precisi da consentire agli offerenti di determinare l’oggetto dell’appalto e alle commissioni aggiudicatrici di aggiudicare l’appalto;

2) mediante riferimento a specifiche tecniche che fanno riferimento alle norme europee, alle valutazioni tecniche, alle specifiche tecniche comuni, alle norme internazionali, ad altri sistemi tecnici di riferimento adottati dagli organismi europei di normalizzazione o, in mancanza, alle norme, omologazioni o specifiche tecniche nazionali per la progettazione, il calcolo e la realizzazione delle opere e uso delle forniture; ogni riferimento deve essere accompagnato con il termine “o equivalente”;

3) a una combinazione delle specifiche di cui al punto 1) con quelle di cui al punto 2).

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SECONDA PARTE

Articolo 69 Ecoetichettature

È prevista la possibilità di richiedere, anche obbligatoriamente, come mezzo probatorio un’etichetta specifica che contenga caratteristiche di tipo ambientale o sociale o di altro tipo purché abbia i seguenti requisiti:a) i requisiti per l’etichettatura sono idonei a definire le caratteristiche dei lavori, delle forniture e dei servizi oggetto dell’appalto e riguardano soltanto i criteri ad esso connessi;b) i requisiti per l’etichettatura sono basati su criteri oggettivi, verificabili e non discriminatori;c) le etichettature sono stabilite nell’ambito di un apposito procedimento aperto e trasparente al quale possano partecipare tutte le parti interessate, compresi gli enti pubblici, i consumatori, le parti sociali, i produttori, i distributori e le organizzazioni non governative;d) le etichettature sono accessibili a tutte le parti interessate;e) i requisiti per l’etichettatura sono stabiliti da terzi sui quali l’operatore economico che richiede l’etichettatura non può esercitare un’influenza determinante.

Articolo 82Rapporti di prova,

certificazioni e altri mezzi di prova

Prevede che l’Ente possa richiedere che gli operatori economici presentino, come mezzi di prova di conformità ai requisiti o ai criteri stabiliti nelle specifiche tecniche, ai criteri di aggiudicazione o alle condizioni relative all’esecuzione dell’appalto, una relazione di prova o un certificato rilasciati da un organismo di valutazione della conformità. Le certificazioni ambientali, oltre a dover possedere i requisiti di cui all’art. 69 sopra richiamato, per poter servire come mezzo di presunzione di conformità, devono essere rilasciate da un organismo di certificazione terzo, accreditato a norma del regolamento (Ue) n. 765/2008, o da documentazione tecnica del fabbricante se l’operatore dimostra di non aver avuto accesso ai certificati come sopra indicato.

Articolo 95Criteri di

aggiudicazione

Il criterio del massimo ribasso viene relegato a un ruolo marginale mentre trova spazio l’applicazione del metodo di aggiudicazione secondo il costo del ciclo di vita: per valutare l’offerta migliore le stazioni appaltanti devono stimare vari elementi di costo oltre a quello di acquisto. Tra tali costi sono esplicitamente citati i costi sostenuti per l’acquisizione, i costi connessi all’utilizzo, quali consumo di energia e altre risorse, i costi di manutenzione, i costi relativi al fine vita, come i costi di raccolta e di riciclaggio, i costi imputati a esternalità ambientali legate ai prodotti, servizi o lavori nel corso del ciclo di vita quali, ad esempio, i costi delle emissioni di gas a effetto serra e di altre sostanze inquinanti, i costi legati alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Nella tabella che segue, si riportano i Criteri ambientali minimi emanati dal Ministero dell’Ambiente, con specifico riferimento e soglia minima di applicazione imposte.

TABELLA 2 - SOGLIE MINIME DI APPLICAZIONE DEI CAM

CAM DM SOGLIE

Illuminazione pubblica Dm. 23/12/2013

100%Apparecchiature elettroniche per ufficio Dm. 13/12/2013

Servizi energetici per edifici Dm. 7/3/2012

Edilizia Dm. 28/12/2015

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CAP PER IL NUOVO GPP

Servizio di gestione dei rifiuti urbani Dm. del 13/2/2014 50% fino al 201662% nel 201771% nel 201884% nel 2019100% dal 2020(Dm. 24/5/2016)

Servizio di gestione del verde pubblico Dm. 13/12/2013

Arredo urbano Dm. del 5/2/2015

Carta in risme Dm. del 12/10/2009

Servizi di pulizia e la fornitura di prodotti per l’igiene Dm. 24/5/2012

Arredi per ufficio Dm. del 22/2/2011

50%

Cartucce per stampanti Dm. 13/2/2014

Aspetti sociali negli appalti Pubblici Dm. 6/6/2012

Ausili per incontinenza Dm. 28/12/2015

Prodotti tessili Dm. del 22/2/2011

Veicoli adibiti al trasporto su strada Dm. del 8/5/2012

Ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari

Dm. 27/5/2011 anche < 50%

2. I CAM oggetto della Sperimentazione

a) Premessa

I CAM contengono i “Criteri ambientali minimi” che l’Ente deve obbligatoriamente richiedere per una quota minima dei propri acquisti di beni e servizi, secondo quanto descritto nel Paragrafo precedente.I CAM sono emanati dal Ministero dell’Ambiente per specifica categoria di appalto (edilizia, arredo, gestione dei rifiuti ecc) e sono consultabili dal sito del Ministero dell’Ambiente2.

Ogni CAM riporta le seguenti Parti:• Oggetto dell’appalto: riporta indicazioni affinché le stazioni appaltanti evidenzino nell’oggetto dell’appalto la presenza di requisiti ambientali, ed eventualmente sociali, nella procedura di gara. Le stazioni appaltanti dovranno inoltre indicare nell’oggetto dell’appalto il decreto ministeriale di approvazione dei criteri ambientali utilizzati.• Selezione dei candidati: sono riportati i requisiti di qualificazione soggettiva atti a provare la capacità tecnica del candidato ad eseguire l’appalto in modo di recare i minori danni possibili sull’ambiente.• Specifiche tecniche: in questa parte del documento sono riportate le specifiche tecniche di carattere ambientale che costituiscono un riferimento per le stazioni appaltanti, per la specifica categoria di acquisto, in ogni suo aspetto.

2 www.minambiente.it/pagina/criteri-ambientali-minimi

• Specifiche tecniche premianti: in questa parte del documento sono indicate le considerazioni ambientali atte a selezionare prodotti/servizi con prestazioni ambientali migliori di quelle garantite dal rispetto delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali. Tali criteri potranno essere utilizzati nei casi di aggiudicazione secondo il criterio dell’offerta “economicamente più vantaggiosa”.• Condizioni di esecuzione/clausole contrattuali: in questa parte del documento sono descritte le condizioni di esecuzione/clausole contrattuali dell’appalto di carattere ambientale che l’aggiudicatario deve rispettare durante l’intera esecuzione e durata del contratto.

Per ogni CAM sono indicate inoltre le “verifiche” ovvero:a) la documentazione che l’offerente o il fornitore è tenuto a presentare per comprovare la conformità del prodotto o del servizio al requisito cui si riferisceb) ove esistenti, i mezzi di presunzione di conformità che la stazione appaltante può accettare al posto delle prove dirette (es. certificazioni ambientali).Per avere un quadro delle certificazioni ambientali ammissibili e conformi al GPP, e dei criteri generali per la loro ammissibilità, si rimanda al Capitolo 5.

Il Codice degli Appalti, articolo 34, impone che siano integrati nei documenti di gara da parte della Stazione appaltante “almeno” le Specifiche tecniche e le Clausole contrattuali previste in ogni CAM.I criteri, selezionati in ossequio a quanto stabilito nel

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SECONDA PARTE

codice dei contratti pubblici in relazione anche alla tutela della normativa sulla concorrenza e par condicio, sono collegati alle singole fasi di definizione dell’appalto, in modo da facilitare il compito della stazione appaltante, che può introdurli nelle proprie gare con un “copia ed incolla”.

Ogni CAM riporta altresì alcune indicazioni di carattere generale che consistono essenzialmente in richiami alla normativa ambientale e, ove opportuno, sociale di riferimento e in ulteriori suggerimenti proposti alle stazioni appaltanti in relazione all’espletamento della relativa gara d’appalto e all’esecuzione del contratto.

Le stazioni appaltanti sono invitate ad utilizzare anche i criteri “premianti” quando aggiudicano la gara con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Secondo le indicazioni della Commissione europea, allo scopo di fornire al mercato un segnale adeguato, è opportuno che le stazioni appaltanti assegnino ai criteri ambientali premianti punti in misura non inferiore al 15% del punteggio totale.

b) Servizio di gestione dei rifiuti urbani

Riferimento normativo Dm. Ambiente 13 febbraio 2014 “Affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani”

Soglia minima di applicazione 50% fino al 201662% nel 201771% nel 201884% nel 2019100% dal 2020(Dm. 24/5/2016)

A QUALI SERVIZI SI APPLICA PUNTO 2

Servizio di raccolta dei rifiuti urbani. Inoltre, il CAM “Rifiuti urbani” (Dm. 13 febbraio 2013) contiene alcune indicazioni di carattere sia generale sia specifico relative alla preparazione e all’espletamento degli appalti e alla gestione dei contratti.

INDICAZIONE NELL’OGGETTO DELL’APPALTO PUNTO 4.1

Nei documenti di gara la Stazione appaltante deve indicare in modo esplicito che l’oggetto dell’appalto riguarda l’affidamento di un servizio di gestione dei rifiuti urbani con ridotto impatto ambientale in un’ottica di ciclo di vita, ai sensi del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (PAN GPP) e del Decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 13 febbraio 2014.I codici CPV (Common Procurement Vocabulary) per il servizio di gestione dei rifiuti sono:90500000-2 “Servizi connessi ai rifiuti urbani e domestici”90510000-5 “Trattamento e smaltimento dei rifiuti”90600000-3 “Servizi di pulizia e di igienizzazione di aree urbane o rurali, e servizi connessi”90610000-6 “Servizi di pulizia e di spazzamento delle strade”

SELEZIONE DEI CANDIDATI PUNTO 4.2

La stazione appaltante deve provvedere affinché, oltre a rispettare tutte le leggi vigenti, i candidati ammessi alla gara d’appalto rispettino le seguenti prescrizioni.1) Dispongano di personale con le competenze tecniche necessarie a realizzare correttamente il servizio riducendo ne gli impatti ambientali. In particolare il personale dedicato alla realizzazione del servizio, in relazione agli specifici ruoli, deve essere specificatamente formato in merito a:• normativa pertinente;

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CAP PER IL NUOVO GPP

• elementi di pericolosità dei rifiuti e di rischio per la salute e l’ambiente;• corrette modalità d’uso dei dispositivi di protezione individuale;• modalità di conservazione dei documenti;• metodi di acquisizione e gestione dati;• conduzione delle macchine e dei mezzi per la raccolta e il trasporto dei rifiuti.Per il nuovo personale che dovesse essere dedicato alla realizzazione del servizio durante l’esecuzione del contratto deve essere presentata analoga documentazione, prima che questo prenda servizio, a dimostrazione del fatto che si tratta di personale già adeguatamente formato.2) Abbiano la capacità di eseguire il contratto con il minore impatto possibile sull’ambiente attuando misure di gestione ambientale conformi ad uno schema riconosciuto in sede internazionale (come il regolamento Ce 1221/2009-Emas, la norma Iso 14001 o equivalente).Verifica: presentazione in fase di offerta di:1) documentazione attestante che le singole persone da adibire al servizio, con riferimento agli specifici ruoli:• hanno frequentato specifici corsi di formazione gestiti da personale/organizzazioni con le necessarie competenze e/o accreditamento, oppure• hanno esperienza almeno biennale negli stessi ruoli,2) per quanto riguarda l’attuazione di un sistema di gestione ambientale (Sga), l’offerente deve dimostrare la specifica competenza di uno o più dipendenti/collaboratori.La registrazione Emas e la certificazione Iso 14001 dell’offerente, in corso di validità, rappresentano mezzi di prova. Le stazioni appaltanti accettano parimenti altre prove attestanti l’attuazione, da parte dell’offerente, di un Sga, come una descrizione dettagliata del sistema di gestione ambientale funzionante presso l’offerente (politica ambientale, analisi ambientale iniziale, programma di miglioramento, attuazione del Sga, misurazioni e valutazioni, definizione delle responsabilità, sistema di documentazione e rapporti di audit).

SPECIFICHE TECNICHE (CRITERI DI BASE)

PUNTO 4.3

Contenitori per i rifiuti (punto 4.3.1)

L’appaltatore deve utilizzare contenitori per la raccolta (stradale e condominiale) dei rifiuti che:• rechino il logo della stazione appaltante;• siano colorati in modo tale da essere chiaramente riconoscibili, • siano conformi ai criteri ambientali minimi per l’arredo urbano contengano almeno il 30% di materiale riciclato, con l’eccezione dei sacchetti per la raccolta domiciliare della frazione organica che debbono essere in materiale compostabile• rechino l’indicazione della frazione dei rifiuti a cui sono destinati, con l’elenco dettagliato dei singoli rifiuti che vi debbono essere messi, formulato in modo semplice e chiaro;• limitatamente ai contenitori rigidi, siano dotati di codice identificativo del contenitore.Verifica: in fase di offerta, presentazione della scheda tecnica del produttore dei contenitori e/o di certificazione di parte terza accreditata per la verifica del riciclato (es. Remade in Italy). La stessa documentazione deve essere presentata alla stazione appaltante per i nuovi contenitori che vengano eventualmente forniti durante l’esecuzione del contratto.

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SECONDA PARTE

Automezzi per la raccolta e il trasporto dei rifiuti (4.3.2)

Fermo restando il rispetto di specifici Cam sugli automezzi adottati dal Ministro dell’ambiente (Si veda Dm. 8 maggio 2012 “Acquisizione di veicoli adibiti al trasporto su strada”), almeno il 30 % (in numero) degli automezzi utilizzati per lo svolgimento del servizio, per la raccolta e il trasporto di rifiuti, devono:• avere motorizzazione non inferiore ad Euro 5, oppure• essere elettrici, ibridi o alimentati a metano o gpl.Verifica: in fase di offerta, presentazione delle carte di circolazione e delle schede tecniche del costruttore dei mezzi che intende utilizzare. La stessa documentazione deve essere presentata alla stazione appaltante per ulteriori mezzi che vengano eventualmente utilizzati durante l’esecuzione del contratto.

Proposte di miglioramento della gestione, di riduzione delle quantità di rifiuti da smaltire e di miglioramento dei fattori ambientali (4.3.3)

Nella relazione tecnico-illustrativa prevista dall’articolo 202 del Dlgs. 152/2006, redatta sulla base delle informazioni e dei dati forniti dalla stazione appaltante nei documenti di gara, l’offerente deve proporre alla stazione appaltante, tra l’altro:• obiettivi finali ed intermedi (annuali) relativi a:- riduzione delle quantità di rifiuti da smaltire,- riduzione degli impatti ambientali della gestione dei rifiuti;• azioni per il conseguimento di detti obiettivi, indicando per ciascun flusso di rifiuti,- modalità e tempi di attuazione e competenze e numerosità del personale necessario,- eventuale peso previsto sull’utente sia in termini economici, sia di complessità delle operazioni a suo carico;• ulteriori suggerimenti utili alla riduzione della produzione di rifiuti e dell’impatto ambientale ad essa associato.Verifica: presentazione, in fase di offerta, di una relazione tecnico-metodologica.

CONDIZIONI DI ESECUZIONE (CRITERI DI BASE)

PUNTO 4.4

Realizzazione e adeguamento normativo dei centridi raccolta (4.4.1)

Se è prevista la realizzazione di centri di raccolta o il loro adeguamento, l’appaltatore deve attuare tutti gli interventi necessari ad assicurare che i centri di raccolta siano realizzati e funzionanti nel rispetto delle norme vigenti.L’appaltatore deve presentare alla stazione appaltante, entro tre mesi dall’aggiudicazione, un progetto degli interventi. Il progetto, approvato dalla stazione appaltante, deve essere realizzato ed i centri di raccolta debbono essere funzionanti entro nove mesi dall’aggiudicazione.Verifica: in sede di offerta, a garanzia del rispetto degli impegni futuri, presentazione di una dichiarazione del legale rappresentante, resa nelle forme appropriate.

Gestione dei centri di raccolta(4.4.2)

Se la gestione dei centri di raccolta rientra nell’oggetto dell’appalto, l’appaltatore deve:• mantenere i centri di raccolta aperti al pubblico in orari che tengano conto del numero e della tipologia degli utenti potenziali; tali orari comunque non dovranno essere inferiori a 12 ore a settimana e dovranno comprendere almeno il sabato o la domenica;• accettare nel centro di raccolta tutti i rifiuti di cui al Dm. 8 aprile 2008 o, se autorizzato con procedure ordinarie, tutti quelli previsti dall’autorizzazione;• predisporre i centri di raccolta in modo tale che i rifiuti siano raccolti per flussi omogenei, cosi da poter essere trasportati separatamente agli impianti di trattamento, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero;• mettere a disposizione degli utenti, presso i centri di raccolta, le informazioni e le istruzioni per il corretto conferimento dei rifiuti (ad es. attraverso video e altri strumenti informatici,

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CAP PER IL NUOVO GPP

cartellonistica o materiale cartaceo) ed inoltre contenitori per rifiuti, sacchetti e compostiere.Verifica: in sede di offerta, a garanzia del rispetto degli impegni futuri, presentazione di una dichiarazione del legale rappresentante, resa nelle forme appropriate.

Raccolta differenziata (4.4.3)

L’appaltatore deve effettuare il servizio di raccolta differenziata in modo tale da massimizzare quantità e qualità dei materiali raccolti affinché, nel rispetto delle norme vigenti, questi possano essere recuperati, con priorità alle operazioni di riciclo, con i migliori risultati. A questo scopo:• la raccolta differenziata domiciliare (c.d. “porta a porta”) deve riguardare: > almeno le seguenti frazioni di rifiuti:- rifiuti organici (frazione umida) - frazione residua> il 70% o il 50% delle utenze, a seconda che il servizio riguardi complessivamente fino a 100.000 utenze o più di 100.000 utenze.Inoltre:- l’appaltatore deve dotarsi di un sistema di verifica della qualità dei conferimenti, registrare gli errati conferimenti e segnalarli all’utenza, applicando eventuali sanzioni, e alla stazione appaltante,- l’appaltatore deve assicurare, su richiesta, la raccolta domiciliare dei rifiuti ingombranti, compresi i Raee, presso le utenze domestiche,- la raccolta differenziata domiciliare deve essere a regime entro il primo anno dall’aggiudicazione del contratto,• la raccolta differenziata non domiciliare deve riguardare:> nel caso in cui la raccolta domiciliare si limiti alla raccolta separata dei soli rifiuti organici e di quelli indifferenziati, almeno le seguenti frazioni di rifiuti (a meno che una o più di queste non siano specificatamente escluse dalla stazione appaltante, nei documenti di gara, sulla base di analisi merceologiche):- carta e cartone,- plastica e metalli, sia singolarmente che in combinazione tra loro, - pile e farmaci scaduti- vetro> i rifiuti ingombranti, attraverso raccolte itineranti svolte con i mezzi e nei luoghi indicati nei documenti di gara e con periodicità non inferiore e 3 volte/anno.Verifica: in sede di offerta, a garanzia del rispetto degli impegni futuri, presentazione di una dichiarazione del legale rappresentante, resa nelle forme appropriate.

Raccolta di rifiuti prodotti nel corso di eventi (4.4.3)

In occasione dei mercati, delle feste, delle fiere o sagre periodiche, l’appaltatore deve svolgere un servizio specifico di raccolta differenziata predisponendo in loco i contenitori carrellabili e la cartellonistica necessari. Tale raccolta deve riguardare almeno le seguenti frazioni:• carta/cartone,• plastica e metalli, sia singolarmente sia in combinazione tra loro,• vetro,• frazione umida,• frazione secca residua.Verifica: in sede di offerta, a garanzia del rispetto degli impegni futuri, presentazione di una dichiarazione del legale rappresentante, resa nelle forme appropriate.

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SECONDA PARTE

Realizzazione ed utilizzo di sistema automatico di gestione dei dati relativi al servizio (4.4.5)

L’appaltatore, se non esistente, deve realizzare un sistema automatico di gestione dei dati relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani. A questo scopo l’appaltatore deve presentare alla stazione appaltante, entro tre mesi dall’aggiudicazione, un progetto di tale sistema che consenta di evidenziare l’andamento temporale (su base mensile), in relazione all’estensione ed al tipo di territorio servito, in particolare delle seguenti informazioni:• numero e tipo di utenze servite,• numero di abitanti serviti,• estensione, localizzazione e modalità della raccolta differenziata,• quantità di rifiuti raccolti, in funzione del tipo di rifiuto (come identificato dai codici Cer, compresi i Raee, i rifiuti ingombranti ed i rifiuti speciali assimilati agli urbani), della frequenza e delle modalità di raccolta (porta a porta, cassonetto stradale, centri di raccolta), del tipo di utenza (domestica e non domestica e delle altre categorie previste dalle norme) e delle modalità di rilevazione (manuale o automatica),• flussi giornalieri di utenti e di materiali nei centri di raccolta,• tipo e frequenza dei disservizi verificatisi,• destinazione delle frazioni di rifiuti raccolte: centri di trattamento, di recupero e di smaltimento (comprese le piattaforme di selezione e valorizzazione dei materiali raccolti in maniera differenziata e gli impianti di smaltimento/discariche) utilizzati, ecc.),• dati sul compostaggio domestico e di comunità (numero dei compostatori, quantità di rifiuti trattate,sistemi di compostaggio utilizzati, ecc.).• numero dei mezzi impiegati nella raccolta, divisi per tipologia e per produttività (quantità di rifiuti trasportate),• numero di eventi, mercati, sagre e feste e relativa produzione di rifiuti specificatamente individuati e comprensivi di quelli prodotti da eventuali servizi di ristorazione collettiva compresi nei singoli eventi, tutte le informazioni necessarie al rispetto dei successivi criteri “informazioni agli utenti” e “rapporti periodici sul servizio”.Il sistema automatico di gestione dei dati relativi al servizio deve accettare e gestire anche informazioni relative alle precedenti gestioni del servizio ed in particolare informazioni “storiche” eventualmente messe a disposizione dalla stazione appaltante. Esso inoltre deve essere strutturato in modo da poter essere coordinato con la banca dati gestita da Ancitel energia e ambiente.Il progetto del sistema deve comprendere la descrizione degli strumenti e delle apparecchiature necessari al suo funzionamento.Il progetto, approvato dalla stazione appaltante, deve essere realizzato e funzionante entro sei mesi dall’aggiudicazione e mantenuto in funzione per tutta la durata del contratto. Al termine del contratto il sistema deve essere ceduto alla stazione appaltante o ad organizzazione da questa indicata.Verifica: in sede di offerta, a garanzia del rispetto degli impegni futuri, presentazione di una dichiarazione del legale rappresentante, resa nelle forme appropriate.

Informazioni(4.4.6)

Entro tre mesi dall’inizio del contratto l’appaltatore deve rendere disponibili per l’utenza:• un numero telefonico (eventualmente con chiamata gratuita, numero verde) attivo:- in modalità automatica, per 24 ore al giorno per 7 giorni a settimana,- con operatore, per almeno 6 ore al giorno per 5 giorni a settimana,• un numero di fax,• un indirizzo e-mail e un sito web.Alle comunicazioni ricevute attraverso internet l’appaltatore deve dare riscontro entro 48 ore. Il sito deve rispettare gli standard di cui alla legge n. 4 del 9 gennaio 2004 (c. d. “Legge Stanca”), le linee guida inerenti ai siti della pubblica amministrazione e le linee guida del WCAG 2.0.

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CAP PER IL NUOVO GPP

I contatti telefonici e internet debbono consentire agli utenti di:• segnalare particolari esigenze, disservizi o criticità nell’erogazione del servizio,• prenotare interventi di raccolta di ingombranti, Raee ecc.,• fornire suggerimenti sulla corretta gestione dei rifiuti,• ottenere informazioni su:- orari e modalità di erogazione del servizio,- modalità corrette di utilizzo del servizio,- ubicazione e funzionamento dei centri di raccolta,- ubicazione e funzionamento dei centri cui si possono conferire beni usati riutilizzabili,- mercatini dell’usato, eventi per lo scambio e il baratto ecc,produzione dei rifiuti, raccolta differenziata e destinazione dei rifiuti raccolti, su base annuale,- compostaggio domestico e di comunità (ove tali attività siano praticate sul territorio) e istruzioni utili al corretto funzionamento delle compostiere domestiche,- modalità di contatto con la ditta e con la stazione appaltante.Queste informazioni devono essere redatte in modo chiaro e sintetico in modo da risultare di facile lettura e comprensione e debbono essere messe a disposizione degli utenti, ove necessario, anche attraverso dépliant, lettere ed altro materiale informativo cartaceo; debbono inoltre essere a disposizione del pubblico presso i centri di raccolta, le scuole e gli edifici pubblici.Infine, allo scopo di facilitare il recupero dei rifiuti raccolti in maniera differenziata, l’appaltatore deve fornire a tutti i soggetti interessati, anche attraverso il sito web, le informazioni relative a:• tipo,• quantità,• qualitàdei rifiuti raccolti separatamente disponibili presso ciascun centro di raccolta.Verifica: in sede di offerta, a garanzia del rispetto degli impegni futuri, presentazione di una dichiarazione del legale rappresentante, resa nelle forme appropriate.

Rapporti periodici sul servizio(4.4.7)

L’appaltatore deve fornire alla Stazione appaltante un rapporto almeno semestrale sul servizio che consenta di valutare l’efficacia del servizio stesso rispetto alle esigenze degli utenti e ne evidenzi gli impatti ambientali e le eventuali criticità. Nei rapporti periodici deve essere evidenziato il confronto con dati relativi a periodi precedenti eventualmente forniti dalla stazione appaltante.In particolare i rapporti periodici debbono contenere i seguenti dati:• modalità di raccolta dei rifiuti, per ambito territoriale e numero di utenti serviti,• orari di apertura dei singoli centri di raccolta,• quantità di rifiuti delle diverse frazioni giunte mensilmente ai singoli centri di raccolta,• numero, gravità e localizzazione degli errati conferimenti,• quantità di rifiuti delle diverse frazioni, provenienti dalla raccolta differenziata domiciliare, in rapporto alle diverse tipologie di utenti,• quantità di rifiuti delle diverse frazioni, provenienti dalla raccolta differenziata stradale, in rapporto all’ubicazione dei punti di raccolta,• quantità di rifiuti derivanti dallo spazzamento stradale, in rapporto alle aree di provenienza,• quantità di rifiuti delle diverse frazioni consegnate mensilmente dall’appaltatore ai diversi centri di trattamento, riciclaggio (compreso il compostaggio), recupero, smaltimento e alle piattaforme di selezione e valorizzazione,• somme eventualmente pagate dall’appaltatore a tali impianti,• somme eventualmente pagate all’appaltatore da tali impianti, nonché i corrispettivi riconosciuti dai Consorzi di filiera del sistema Conai o dagli altri Consorzi per la raccolta il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti,

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SECONDA PARTE

• qualità documentata dei lotti di rifiuti raccolti in modo differenziato e loro destinazione,• numero, tipo e caratteristiche di contenitori utilizzati per la raccolta differenziata domiciliare e per quella stradale,• numero, tipo e caratteristiche dei mezzi impiegati nella raccolta, divisi per modalità di raccolta e produttività (quantità di rifiuti trasportati),• ogni altra informazione necessaria alla compilazione del Mud o documento equivalente,• descrizione sintetica delle comunicazioni fatte agli utenti e delle campagne effettuate per la sensibilizzazione degli utenti e degli studenti,• numero e qualifica degli addetti al servizio e durata delle loro prestazioni in relazione alle diverse modalità di realizzazione della raccolta dei rifiuti.Inoltre, se la stazione appaltante ha utilizzato nella procedura d’acquisto il criterio premiante “Compostiere domestiche e di comunità”:• numero degli iscritti nel Registro dei compostatori e risultati delle relative verifiche ispettive,Infine:• i rapporti periodici debbono essere corredati dalla documentazione relativa a:- i rapporti dell’appaltatore con i Consorzi di filiera del sistema Conai e con gli altri Consorzi per la raccolta, il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti,- le somme pagate o incassate dall’appaltatore per il conferimento dei rifiuti ad organizzazioni autorizzate alla raccolta ed al trattamento dei rifiuti, • i dati numerici debbono essere forniti alla stazione appaltante anche in formato elettronico. Verifica: in sede di offerta, a garanzia del rispetto degli impegni futuri, presentazione di una dichiarazione del legale rappresentante, resa nelle forme appropriate. La certificazione relativa alla classificazione dei rifiuti nelle fasce di qualità di cui all’Accordo Quadro Anci-Conai costituisce mezzo di prova della qualità dei lotti di rifiuti interessati.

Campagne di sensibilizzazione degli utenti e degli studenti(4.4.8)

L’appaltatore deve realizzare campagne di sensibilizzazione, se queste mancano e se rientrano nell’oggetto dell’appalto, sia per gli utenti sia per studenti delle scuole, sul tema della minimizzazione degli impatti ambientali dei rifiuti. Le campagne devono essere mirate in particolare alla riduzione dei rifiuti (prevenzione, riciclaggio e recupero) attraverso la raccolta differenziata ed il compostaggio domestico.A questo scopo, se progetti di campagne di sensibilizzazione degli utenti e degli studenti, dotati del necessario livello di qualità, aggiornamento e dettaglio per la loro realizzazione, non sono già compresi nel Piano di prevenzione fornito dalla stazione appaltante tra

i documenti di gara e se non lo ha già fatto in sede di offerta in attuazione del criterio premiante “Progetto di campagne di sensibilizzazione degli utenti e degli studenti” (4.5.5), entro tre mesi dall’aggiudicazione del contratto, l’appaltatore deve presentare alla Stazione appaltante un progetto di tali campagne redatto secondo i requisiti descritti nel citato criterio premiante.Il progetto, approvato dalla stazione appaltante, deve iniziare entro sei mesi dall’aggiudicazione del contratto.

Pubblicità(4.4.10)

L’appaltatore deve fornire ed installare, in modo che siano ben visibili al pubblico, all’esterno ed all’interno degli ambienti di ingresso degli edifici pubblici (almeno nelle sedi dei Comuni e delle Asl e le scuole primarie e secondarie), appositi cartelloni/targhe che informino il pubblico che il servizio di gestione dei rifiuti urbani è svolto nel rispetto dei criteri ambientali minimi definiti dal Ministero dell’ambiente.Tali cartelloni/targhe debbono riportare almeno le seguenti informazioni:• gli estremi del decreto del Ministro dell’ambiente di approvazione dei pertinenti criteri ambientali minimi;

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CAP PER IL NUOVO GPP

• i dati annuali relativi a: produzione dei rifiuti, raccolta differenziata e destinazione dei rifiuti raccolti.Entro tre mesi dall’aggiudicazione del contratto l’appaltatore deve fornire alla stazione appaltante, per accettazione, il progetto dei cartelloni/targhe, comprensivo dell’indicazione della loro collocazione. I cartelloni/targhe devono essere realizzati e collocati nelle sedi previste entro sei mesi dall’aggiudicazione del contratto.Verifica: in sede di offerta, a garanzia del rispetto degli impegni futuri, presentazione di una dichiarazione del legale rappresentante, resa nelle forme appropriate.

CRITERI PREMIANTI (CRITERI DI AGGIUDICAZIONE)

PUNTO 4.5

Automezzi per la raccolta e il trasporto dei rifiuti (4.5.1)

Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che per la raccolta e il trasporto dei rifiuti prevede l’utilizzo di automezzi con le seguenti caratteristiche:• più del 40% (in numero) degli automezzi hanno motorizzazione non inferiore ad Euro 5, oppure sono elettrici, ibridi o alimentati a gas e• almeno il 50% (in numero) degli automezzi per la raccolta dei rifiuti sono dotati di vasche di carico monomateriali e/o di dispositivo di lettura automatica dell’identificativo dell’utenza.Il punteggio premiante è assegnato in relazione al numero di veicoli che rispettano i requisiti sopra descritti.Verifica: Il rispetto del criterio è dimostrato dalla presentazione da parte dell’offerente, in fase di offerta, delle carte di circolazione e delle schede tecniche del costruttore dei mezzi che intende utilizzare. La stessa documentazione deve essere presentata alla stazione appaltante per ulteriori mezzi che vengano eventualmente utilizzati durante l’esecuzione del contratto.

Orari dei centri di raccolta (4.5.2)

Se la gestione dei centri di raccolta rientra nell’oggetto dell’appalto, un punteggio premiante è attribuito all’offerente che preveda che i centri di raccolta siano aperti al pubblico oltre che nell’orario di cui al criterio di base (4.4.2.) anche il sabato per l’intera giornata e la domenica per almeno mezza giornata.Il punteggio premiante è assegnato in relazione alla percentuale dei centri di raccolta che effettuano tale orario esteso.Verifica: Il rispetto del criterio è dimostrato dalla presentazione da parte dell’offerente, in fase di offerta, di descrizione degli orari di apertura dei singoli centri di raccolta.

Raccolta separata del vetro chiaro (4.5.3) 

Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che preveda la raccolta separata del vetro chiaro e di quello scuro, in relazione all’estensione di tale raccolta sul territorio oggetto del servizio.Verifica: Il rispetto del criterio è dimostrato dalla presentazione da parte dell’offerente, in fase di offerta, del progetto di sistema di raccolta separata del vetro chiaro e di quello scuro.

Compostiere domestiche e di comunità (4.5.4)

Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che, sulla base delle indicazioni fornite dalla stazione appaltante preveda la realizzazione di un servizio relativo alle compostiere domestiche. Tale servizio deve comprendere:• la realizzazione di seminari informativi e/o la distribuzione, ai potenziali interessati e nei centri di raccolta, di materiale informativo sul compostaggio,•  la distribuzione di compostiere, complete dell’attrezzatura necessaria per il loro corretto utilizzo (attivatori, attrezzi per rivoltare il materiale, ecc), in comodato gratuito o con altra modalità agevolata se esplicitamente previsto nei documenti di gara, agli utenti domestici

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SECONDA PARTE

con giardino/orto che ne facciano motivata richiesta e che accettino di sottoporre tali compostiere ai previsti controlli presso i luoghi di impiego,• la verifica del corretto utilizzo delle compostiere, attraverso ispezioni effettuate annualmente su un campione scelto sulla base di selezione casuale,• la rilevazione e la gestione, in apposito registro, dei dati relativi alle compostiere domestiche attive (distribuite dall’appaltatore o meno).Un ulteriore punteggio premiante è attribuito all’offerente che preveda la realizzazione di un servizio relativo alle compostiere di comunità per le grandi utenze (mense, grandi condomini, ecc) specificatamente individuate nei documenti di gara e munite delle necessarie autorizzazioni o in procinto di ottenerle. Tale servizio deve comprendere:• l’assistenza tecnica per la scelta di compostiere di caratteristiche e prestazioni adeguate alle specifiche situazioni e per la loro gestione,• la rilevazione e la gestione, in apposito registro, dei dati relativi alle compostiere di comunità attive.Verifica: Il rispetto del criterio è dimostrato dalla presentazione da parte dell’offerente, in fase di offerta, di progetto relativo al servizio di gestione delle compostiere domestiche e/o di comunità.

Progetto di campagne di sensibilizzazione degli utenti e degli studenti (4.5.5)

Un punteggio premiante è attribuito all’offerente che presenti in sede di offerta un progetto di Campagne di sensibilizzazione sia degli utenti sia degli studenti. Deve svilupparsi lungo l’intero arco di tempo della durata del contratto di servizio, e comprendere l’organizzazione di almeno una giornata ecologica all’anno.Verifica: Il rispetto del criterio è dimostrato dalla presentazione da parte dell’offerente, in fase di offerta, del progetto di campagna di sensibilizzazione, corredato dalla documentazione attestante qualifica e rapporto di lavoro del personale da impiegare.

c) Servizio di gestione del verde pubblico

Riferimento normativo Dm. 13 dicembre 2013 “Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di gestione del verde pubblico, per acquisto di Ammendanti - aggiornamento 2013, acquisto di piante ornamentali e impianti di irrigazione (allegato 1)(Gu 17 gennaio 2014 n. 13)

Soglia minima di applicazione 50% fino al 201662% nel 201771% nel 201884% nel 2019100% dal 2020(Dm. 24/5/2016)

A QUALI SERVIZI SI APPLICA PUNTO 2

Affidamento del “servizio di gestione del verde pubblico” e per “le forniture di prodotti per il verde pubblico”. Qualora il servizio sia gestito direttamente dalla Stazione appaltante con personale interno, il documento fornisce indicazioni per le tecniche di giardinaggio a minori impatti ambientali e i criteri ambientali minimi per determinati prodotti, in particolare:- ammendanti, ovvero “i materiali da aggiungere al suolo in situ, principalmente per conservare o migliorare le caratteristiche fisiche o chimiche o l’attività biologica” (art. 2, lett. z, Dlgs. 29 aprile 2010, n. 75)- piante ornamentali- impianti di irrigazione

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CAP PER IL NUOVO GPP

INDICAZIONI SPECIFICHE PER LA STAZIONE APPALTANTE PUNTO 3.2

La stazione appaltante, nella preparazione della documentazione di gara, dovrà provvedere ad elaborare una lista delle più comuni specie vegetali adatte alle condizioni climatiche della regione ove si trovano i siti di impianto (quali, ad esempio, piovosità media, livelli di temperature nell’arco dell’anno), tenendo in considerazione anche il tipo di suolo sul quale verranno messe a dimora e dando priorità alle specie con esigenze idriche limitate. Inoltre dovrà elencare specie e cultivar che sono state oggetto di malattie endemiche importanti negli anni precedenti, che devono essere escluse dalla fornitura.Per stabilire la lista di specie vegetali idonee per le condizioni di crescita locali e per le altre indicazioni, la stazione appaltante può consultare la documentazione scientifica appropriata, inclusi testi ufficiali di livello nazionale o regionale o far riferimento alle facoltà di agraria e scienze forestali delle Università.Riguardo alle caratteristiche delle piante utilizzate, se la stazione appaltante ha come obiettivo quello di incrementare la connettività tra le aree urbane verdi e l’ambiente naturale e di creare habitat idonei alla vita della fauna regionale/locale nella città, può specificare che una percentuale di piante debba essere nativa del luogo (il che non vuol dire coltivata localmente). A questo fine, la stazione appaltante dovrà dotarsi di una lista con le specie vegetali indigene più comuni, utilizzabili nei giardini. Inoltre, se la stazione appaltante gestisce il verde pubblico di competenza con proprio personale, dovrebbe prevedere momenti formativi sugli argomenti indicati nel punto “ Formazione del personale”, a meno che tale personale non abbia una formazione specifica sul tema.

CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER IL SERVIZIO DI GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO

PUNTO 4

INDICAZIONE NELL’OGGETTO DELL’APPALTO PUNTO 4.1

Servizio per la gestione del verde (c.p.v. 77311000-3 Servizi di manutenzione di giardini ornamentali o ricreativi; c.p.v. 77313000-7 Servizi di manutenzione parchi; c.p.v. 77310000-6 Servizi di piantagione e manutenzione di zone verdi) a ridotto impatto ambientale conforme al Decreto del Ministro dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, 13 dicembre 2013, pubblicato nella GU n. 13 del 17 gennaio 2014.

SPECIFICHE TECNICHE(CRITERI DI BASE)

PUNTO 4.2

Gestione e controllo dei parassiti (punto 4.2.1)

Le principali malattie dovranno essere trattate attraverso l’applicazione di tecniche (ad esempio, trattamenti termici, meccanici o biologici) che consentano la riduzione al minimo dell’impiego di prodotti fitosanitari, che, ove utilizzati, devono essere di origine naturale.Verifica: relazione che deve riportare altresì l’elenco dei prodotti di origine naturale che l’offerente prevede di utilizzare nel caso di patologie resistenti alle misure indicate. 

Materiale vegetale da mettere a dimora (punto 4.2.2)

Alberi, arbusti, cespugli, erbacee da mettere a dimora devono:• essere adatti alle condizioni ambientali e di coltivazione del sito di impianto, ove per “condizioni ambientali e di coltivazione” si intendono le caratteristiche climatiche e dei terreni (esempio: livelli di acidità del suolo, precipitazioni medie, temperature nel corso dell’anno, ecc.)• essere coltivati con tecniche di lotta integrata utilizzando substrati privi di torba• presentare caratteristiche qualitative tali da garantirne l’attecchimento (dimensioni e caratteristiche della zolla e dell’apparato epigeo, resistenza allo stress da trapianto, stabilità, ecc.)• non presentare fitopatogeni che potrebbero inficiarne la sopravvivenza o renderne più difficoltosa la gestione post-trapianto• appartenere a specie che non siano state oggetto, negli anni precedenti, di patologie endemiche importanti nel territorio del sito di impianto. Un elenco delle specie con tali

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SECONDA PARTE

caratteristiche è incluso nella documentazione di gara.Verifica: l’offerente dovrà indicare le specie che intende utilizzare ed il relativo collocamento in base alle aree verdi da servire.

Contenitori ed imballaggi del materiale vegetale (punto 4.2.3)

Il materiale vegetale da mettere a dimora deve essere fornito in contenitori/imballaggi riutilizzabili e/o riciclati, che supportino la qualità e la crescita dei sistemi radicali i quali, ove non destinati a permanere con la pianta per tutta la sua durata di vita, dovranno essere restituiti al fornitore delle piante, se diverso dall’aggiudicatario, insieme agli altri imballaggi secondari eventualmente utilizzati.Verifica: dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante, con descrizione dei contenitori/imballaggi che si impegna ad utilizzare e l’impegno al ritiro dei contenitori non destinati a permanere con la pianta. Per la verifica del contenuto di riciclato, si richiede certificazione di parte terza accreditata (es. Remade in Italy).

Consumo di acqua (punto 4.2.4)

L’aggiudicatario deve adottare pratiche di irrigazione che consentano una riduzione del consumo di acqua ivi inclusa la pacciamatura, almeno nelle zone interessate a fenomeni di eccessiva evaporazione.Inoltre deve installare, ove non già esistente, un impianto di irrigazione automatico che consenta di regolare il volume di acqua erogata nelle varie zone, dotato di temporizzatori regolabili per programmare il periodo di irrigazione e di igrometri per misurare l’umidità del terreno (o pluviometri per misurare il livello di pioggia) e bloccare automaticamente l’irrigazione quando l’umidità del terreno è sufficientemente elevata (ad esempio, dopo che è piovuto). Per massimizzare l’uso di acqua non potabile (piovana, freatica, compresa l’acqua grigia opportunamente filtrata), deve anche realizzare un sistema di raccolta delle acque meteoriche e/o acque grigie filtrate in modo che possano essere utilizzate dall’impianto di irrigazione.Verifica: l’offerente, sulla base delle risorse idriche disponibili in relazione al clima locale e alle caratteristiche del territorio in cui dovrà essere ubicato l’impianto di irrigazione, dovrà descrivere come prevede di realizzare il sistema di raccolta e di utilizzo delle acque, elencare tutto ciò che prevede di acquistare, anche per rendere funzionante il sistema di raccolta e utilizzo delle acque meteoriche e/o grigie filtrate, allegando le schede tecniche dell’impianto di irrigazione e delle altre componenti tecniche più significative.

Taglio dell’erba (punto 4.2.5)

L’offerente deve prevedere l’utilizzo di tecniche di taglio dell’erba a basso impatto ambientale in base alla localizzazione, estensione e importanza dell’area verde da trattare quali il “mulching” (tagli frequenti, sminuzzamento dell’erba, non asporto del materiale di risulta) nei tappeti ornamentali o in contesti ad elevato valore storico-culturale mentre, nei parchi estensivi periferici, la fienagione e, ove possibile, il pascolo.Verifica: Presentazione di un piano degli sfalci coerente con il criterio.

CLAUSOLE CONTRATTUALI PUNTO 4.3

Caratteristiche degli ammendanti (punto 4.3.1)

Gli ammendanti utilizzati devono essere esclusivamente ammendanti compostati misti e/o ammendanti compostati verdi, conformi alle prescrizioni della normativa in materia di fertilizzanti, Dlgs. n. 75/2010.Verifiche: dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante.L’amministrazione aggiudicatrice monitorerà il rispetto del criterio in sede di esecuzione contrattuale. La dimostrazione dell’utilizzo di prodotti in possesso del marchio CIC o di marchi equivalenti rispetto al criterio, vale come mezzo di presunzione di conformità al criterio ambientale sopra descritto. Ove l’aggiudicatario non riuscirà a dimostrare l’utilizzo di prodotti conformi tramite idonea documentazione, l’amministrazione si riserva di richiedere

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CAP PER IL NUOVO GPP

l’esecuzione di analisi su campioni di prodotto, da parte di laboratori in possesso degli idonei accreditamenti e sulla base di quanto indicato nel Regolamento (CE) n. 2003/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai concimi (quale il Regolamento 1020/2009).

Gestione residui organici (punto 4.3.2)

I residui di potatura prodotti durante l’esecuzione del servizio devono essere gestiti come nel seguito specificato. I residui organici (foglie secche, residui di potatura, erba, ecc.) prodotti nelle aree verdi, devono essere  compostati in  loco o cippati “in situ” e utilizzati come pacciame nelle aree idonee per ridurre il fenomeno di evaporazione dal terreno, come indicato nel punto 4.2.4.Qualora il compostaggio in loco non fosse tecnicamente possibile e, ove tali residui non potessero essere interamente utilizzati come pacciame nelle aree verdi gestite nell’ambito del contratto, le eccedenze di tali rifiuti organici debbono essere compostate in impianti autorizzati oppure, ove abbiano le caratteristiche fisiche adeguate, debbono essere utilizzate come biomassa per esigenze termiche della stazione appaltante o di enti limitrofi.Verifica: Quanto a tal proposito effettuato, dovrà essere descritto nel rapporto periodico di cui al punto 4.3.5.

Piante ed animali infestanti (punto 4.3.3)

Qualsiasi pianta o animale sospetto di essere invasivo, deve essere immediatamente segnalato all’amministrazione aggiudicatrice affinché siano presi opportuni provvedimenti appositamente concordati.Verifica: Quanto a tal proposito effettuato, dovrà essere indicato nel rapporto periodico di cui al punto 4.3.5.

Formazione del personale (punto 4.3.4)

Il personale addetto ai lavori di giardinaggio deve essere formato in tema di pratiche di giardinaggio ecocompatibili e deve saperle applicare nell’esecuzione del servizio. Tale formazione deve comprendere argomenti quali: tecniche di prevenzione dei danni provocati da parassiti, malattie e infestanti tramite scelta di specie e di varietà di piante ed alberi e processi termici;• nozioni sui prodotti fitosanitari, caratteristiche e indicazione di quelli autorizzati per essere impiegati nella produzione biologica, nozioni sull’uso di prodotti basati su materie prime rinnovabili, sul maneggiamento, la gestione di prodotti chimici e dei loro contenitori, sull’uso legale ed in sicurezza di pesticidi, di erbicidi, e tecniche per evitare fenomeni di resistenza indotta dei parassiti alle sostanze chimiche usate, sull’uso e le caratteristiche del compost;• pratiche di risparmio idrico ed energetico;• gestione e raccolta differenziata dei rifiuti.Verifica: Il contraente, ove non possa dimostrare che il personale che impiegherà nella commessa sia opportunamente formato, dovrà presentare, entro 30 giorni dalla decorrenza contrattuale, un programma di formazione con indicazione di docenti, loro profilo curriculare, sede, date e ore di formazione previste e dovrà indicare il personale che dovrà prendervi parte.Entro il termine massimo di 90 giorni dalla decorrenza contrattuale, dovrà produrre il foglio delle firme di presenza, i test di verifica effettuati e i risultati conseguiti. Analoga formazione deve essere effettuata per il personale assunto in corso di esecuzione contrattuale, se non adeguatamente formato. Un referente dell’amministrazione aggiudicatrice presenzierà alle lezioni effettuate.

Rapporto periodico (punto 4.3.5)

Il contraente deve presentare ogni anno una relazione contenente informazioni sulle pratiche adottate per la gestione ed il controllo dei parassiti, sul nome commerciale e le quantità dei fertilizzanti, dei fitofarmaci e dei lubrificanti impiegati, sulle operazioni di potatura effettuate ed eventuali indicazioni per migliorare la qualità dei suoli e dell’ambiente.Verifica: Presentazione del rapporto. L’amministrazione si riserva di richiedere idonea documentazione per verificare la veridicità delle informazioni rese.

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SECONDA PARTE

CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER L’ACQUISTO DI MATERIALI PER LA GESTIONE DELLE PIANTE ORNAMENTALI

PUNTO 5

OGGETTO DELL’APPALTO PUNTO 5.1

Acquisto di materiale vegetale (c.p.v. 03450000-9 Prodotti vivaistici) secondo criteri ambientali, conformi al Decreto del Ministro dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, 13 dicembre 2013, pubblicato nella GU n. 13 del 17 gennaio 2014.

SPECIFICHE TECNICHE PUNTO 5.2

Caratteristiche del materiale vegetale (5.2.1)

Le piante da fornire devono:• essere adatte alle condizioni ambientali e di coltivazione del sito di impianto ove, per “condizioni ambientali e di coltivazione” si intendono le caratteristiche climatiche e dei terreni (esempio: livelli di acidità del suolo, precipitazioni medie, temperature nel corso dell’anno, ecc.) inoltre devono:• essere coltivate con tecniche di lotta integrata utilizzando substrati privi di torba• presentare caratteristiche qualitative tali da garantirne l’attecchimento (dimensioni e caratteristiche della zolla e dell’apparato epigeo, resistenza allo stress da trapianto, stabilità, ecc.)• non presentare fitopatogeni che potrebbero inficiarne la sopravvivenza o renderne più difficoltosa la gestione post-trapianto• appartenere a specie che non siano state oggetto, negli anni precedenti, di patologie endemiche importanti nel territorio del sito di impianto.Un elenco delle specie con tali caratteristiche è incluso nella documentazione di gara.Verifica: l’offerente dovrà presentare una lista delle specie che intende fornire attestandone la rispondenza ai requisiti richiesti.

Contenitori ed imballaggi delle piante (5.2.2)

Le piante devono essere fornite in contenitori/imballaggi riutilizzabili e/o riciclati che supportino la qualità e la crescita dei sistemi radicali, e che, ove non destinati a permanere con la pianta per tutta la sua durata di vita, dovranno essere restituiti al fornitore delle piante, se diverso dall’aggiudicatario, insieme agli altri imballaggi secondari eventualmente utilizzati.Verifica: Dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante della ditta offerente, con descrizione dei contenitori/imballaggi che si impegna ad utilizzare e a ritirare ove non destinati a permanere con la pianta. Per la verifica del contenuto di riciclato, si richiede certificazione di parte terza accreditata (es. Remade in Italy).

CRITERI PREMIANTI PUNTO 5.3

5.3.1 Produzione biologica

Si assegnano dei punteggi tecnici in misura proporzionale rispetto alla maggiore quantità, descritta in numero e per specie, di piante e/o alberi prodotte in conformità al regolamento (CE) n. 834/2007 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici, con substrato di coltivazione privo di torba.Verifiche: l’offerente dovrà indicare il numero di piante per ogni specie fornita che proviene da produzione biologica. La stazione appaltante si riserva di richiedere la documentazione attestante l’origine da coltivazione biologica (copia del certificato di conformità al Regolamento 834/2007 del fornitore di piante).

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CAP PER IL NUOVO GPP

CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER L’ACQUISTO DI AMMENDANTI PUNTO 6

OGGETTO DELL’APPALTO PUNTO 6.1

Acquisto di ammendanti (c.p.v. 24440000-0 Fertilizzanti vari) a ridotto impatto ambientale conformi al Decreto del Ministro dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, 13 dicembre 2013, pubblicato nella GU n. 13 del 17 gennaio 2014.

SPECIFICHE TECNICHE PUNTO 6.2

Caratteristiche degli ammendanti (6.2.1)

Gli ammendanti devono essere ammendanti compostati misti o verdi e rispondere alle caratteristiche previste dal Decreto legislativo 29 aprile 2010, n. 75  “Riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti”.Verifica: L’offerente deve dichiarare ai sensi del DPR 445/2000 il proprio impegno a fornire prodotti conformi al criterio. Gli ammendanti muniti del marchio in corso di validità rilasciato dal Consorzio Italiano Compostatori CIC o di altri marchi equivalenti rispetto al criterio, sono presunti conformi.In caso di offerte di prodotti non muniti di tali marchi l’amministrazione, nel corso della somministrazione dei prodotti o in sede di aggiudicazione provvisoria, si riserva di richiedere verifiche di parte terza, condotte da laboratori in possesso degli idonei accreditamenti, sulla base di quanto indicato nel Regolamento (CE) n. 2003/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai concimi e s.m.i. (quale il Regolamento 1020/2009).

CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER L’ACQUISTO DI MATERIALI PER LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI AUTOMATICI DI IRRIGAZIONE

PUNTO 7

OGGETTO DELL’APPALTO PUNTO 7.1

Acquisto di impianti automatici di irrigazione (c.p.v. 45232120-9 Impianto di irrigazione).

SPECIFICHE TECNICHE PUNTO 7.2

Caratteristiche degli impianti di irrigazione (7.2.1)

L’impianto di irrigazione deve:• consentire di regolare il volume dell’acqua erogata nelle varie zone• essere dotato di temporizzatori regolabili, per programmare il periodo di irrigazione• essere dotato di igrometri per misurare l’umidità del terreno o di pluviometri per misurare il livello di pioggia e bloccare automaticamente l’irrigazione quando l’umidità del terreno è sufficientemente elevata (ad esempio, dopo che è piovuto). Verifica: Gli offerenti devono indicare il tipo e la marca degli impianti offerti, allegando le schede tecniche che dimostrino il soddisfacimento del criterio.

Riuso delle acque (7.2.2)

L’impianto deve essere integrato con un sistema di raccolta delle acque meteoriche e di trattamento delle acque grigie per consentirne l’utilizzo.Verifica: l’offerente, sulla base delle risorse idriche disponibili in relazione al clima locale e alle caratteristiche del territorio in cui dovrà essere ubicato l’impianto di irrigazione e alle informazioni fornite dalla stazione appaltante, dovrà descrivere come prevede di realizzare il sistema di raccolta e di utilizzo delle acque, elencare tutto ciò che prevede di acquistare per rendere funzionante il sistema di raccolta e utilizzo delle acque meteoriche e/o grigie filtrate, allegando le schede tecniche dei componenti tecnici più significativi.

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SECONDA PARTE

Riferimento normativo Dm. Ambiente 24 maggio 2012 “Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene”(Gu 20 giugno 2012 n. 142)

Soglia minima di applicazione 50% fino al 201662% nel 201771% nel 201884% nel 2019100% dal 2020(Dm. 24/5/2016)

AMBITO DI APPLICAZONE PUNTO 2

Questo documento contiene i “criteri ambientali minimi” elaborati nell’ambito del Pan GPP per l’affidamento del “servizio di pulizia” e per le forniture di “prodotti per l’igiene”

INDICAZIONE NELL’OGGETTO DELL’APPALTO PUNTO 5.1

Indicare: “Affidamento di un servizio di pulizia a ridotto impatto ambientale.”

SELEZIONE DEI CANDIDATI PUNTO 5.2

L’offerente deve dimostrare la propria capacità di applicare misure di gestione ambientale durante l’esecuzione del contratto in modo da arrecare il minore impatto possibile sull’ambiente, attraverso l’adozione di un sistema di gestione ambientale, conforme ad una norma tecnica riconosciuta (Emas, Iso 14001).Verifica: la registrazione Emas (regolamento n. 1221/2009 sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (Emas), o la certificazione Iso 14001, in corso di validità, rappresentano mezzi di presunzione di conformità.Le stazioni appaltanti accettano parimenti altre prove, come una descrizione dettagliata del sistema di gestione ambientale attuato dall’offerente (politica ambientale, analisi ambientale iniziale, programma di miglioramento, attuazione del sistema di gestione ambientale, misurazioni e valutazioni, definizione delle responsabilità, sistema di documentazione).

CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER IL SERVIZIO DI PULIZIA PUNTO 5

SPECIFICHE TECNICHE (CRITERI DI BASE) PUNTO 5.3

Prodotti per l’igiene (detergenti multiuso, per finestre e per servizi sanitari) (5.3.1)

I prodotti per l’igiene quali i detergenti multiuso destinati alla pulizia di ambienti interni, detergenti per finestre e detergenti per servizi sanitari utilizzati dall’impresa appaltatrice per le pulizie ordinarie, devono essere conformi ai “Criteri ambientali minimi” individuati al capitolo 6, punto 6.1 “Specifiche tecniche” del presente Dm. 24 maggio 2012.

d) Servizio di pulizia e per la fornitura di prodotti per l’igiene

Tali “criteri ambientali minimi” sono in larga misura coincidenti con i criteri per l’assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica “Ecolabel europeo” relativo ai prodotti multiuso e ai detergenti per servizi sanitari di cui alla decisione (2005/344/Ce) del 23 marzo 2005 e alla successiva decisione (2011/383/Ue) del 28

giugno 2011. Oltre ai criteri ambientali, l’Ecolabel europeo prevede e verifica anche le caratteristiche prestazionali, che determinano l’efficacia pulente del prodotto.

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CAP PER IL NUOVO GPP

Verifica: L’offerente deve fornire una lista completa dei detergenti riportando produttore, denominazione commerciale di ciascun prodotto e l’eventuale possesso dell’etichetta ambientale Ecolabel Europeo. Per i prodotti non in possesso dell’Ecolabel europeo, presunti conformi, il legale rappresentante dell’impresa offerente, è tenuto a sottoscrivere la dichiarazione di cui all’allegato A del presente Dm. 24 maggio 2012.L’aggiudicatario provvisorio, per i prodotti non in possesso dell’etichetta ecologica Ecolabel, dovrà presentare un rapporto di prova redatto da un laboratorio accreditato Iso 17025, che garantisca la conformità dei prodotti detergenti ai criteri ambientali minimi.

Prodotti disinfettanti (5.3.2)

I prodotti disinfettanti utilizzati devono essere autorizzati dal Ministero della salute:a) come presidi medico-chirurgici, ai sensi del DPR n. 392/1998; in tal caso devono riportare in etichetta le seguenti diciture: “Presidio medico-chirurgico” e “Registrazione del Ministero della salute n. .........”,b) come prodotti biocidi, ai sensi del Dlgs. n. 174/2000; in tal caso devono riportare in etichetta le seguenti diciture: “Prodotto biocida” e “Autorizzazione/Registrazione del Ministero della salute n..........”.I prodotti disinfettanti devono essere inoltre conformi ai “Criteri ambientali minimi” individuati al capitolo 6, punto 6.2 “Specifiche tecniche dei disinfettanti, dei prodotti per impieghi specifici e dei detergenti “superconcentrati” del presente Dm. 24 maggio 2012.Verifica: Il legale rappresentante dell’impresa offerente deve fornire una lista completa dei prodotti disinfettanti e, deve attestare la rispondenza di tali prodotti ai relativi criteri ambientali minimi, sottoscrivendo la dichiarazione di cui all’allegato B.L’aggiudicatario provvisorio, per attestare la rispondenza di tali prodotti ai “criteri ambientali minimi” di cui al punto 6.2, del presente Dm. 24 maggio 2012. Dovrà fornire etichette, schede tecniche e schede di sicurezza dei prodotti.L’amministrazione aggiudicatrice potrà richiedere all’aggiudicatario provvisorio anche la presentazione di un rapporto di prova da parte di un laboratorio accreditato Iso 17025, per verificare la rispondenza di uno dei prodotti in elenco ai criteri ambientali indicati nel punto 6.2 del presente Dm. 24 maggio 2012.

Altri prodotti (5.3.3) I prodotti diversi da quelli di cui ai punti 5.3.1 e 5.3.2 si intendono quelli utilizzati per le pulizie periodiche o straordinarie quali, in via esemplificativa, cere, deceranti, decappanti, deteresolventi, cere metallizzate smacchiatori di inchiostri, pennarelli, graffiti, nonché i prodotti classificati “superconcentrati”.Per “prodotti superconcentrati” si intendono quei prodotti destinati alla pulizia di ambienti interni di edifici, inclusi i detergenti per finestre e i detergenti per servizi sanitari, con elevata concentrazione di sostanza attiva, ovvero almeno pari al 30% per quelli da diluire e almeno al 15% per quelli pronti all’uso.I detergenti superconcentrati devono essere utilizzati solo con sistemi di dosaggio o apparecchiature (per esempio, bustine e capsule idrosolubili, flaconi dosatori con vaschette di dosaggio fisse apparecchi di diluizione automatici) che evitano che la diluizione sia condotta arbitrariamente dagli addetti al servizio.Queste categorie di prodotti debbono essere conformi al regolamento Ce 648/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio e ai “Criteri ambientali minimi” individuati al capitolo 6, punto 6.2 “Specifiche tecniche dei disinfettanti, dei prodotti per impieghi specifici e dei detergenti “superconcentrati” del presente Dm. 24 maggio 2012.Verifica: Il legale rappresentante dell’impresa offerente deve fornire una lista completa dei prodotti disinfettanti e, deve attestare la rispondenza di tali prodotti ai relativi criteri ambientali minimi, sottoscrivendo la dichiarazione di cui all’allegato B.

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SECONDA PARTE

Per quanto riguarda i prodotti superconcentrati, è necessario allegare in sede di presentazione dell’offerta anche la documentazione fotografica sui sistemi di dosaggio e diluizione che si intendono adottare per il controllo delle corrette diluizioni.L’aggiudicatario provvisorio, per attestare la rispondenza di tali prodotti ai “criteri ambientali minimi” di cui al punto 6.2, del presente Dm. 24 maggio 2012, dovrà fornire etichette, schede tecniche e schede di sicurezza dei prodotti.L’amministrazione aggiudicatrice potrà richiedere all’aggiudicatario provvisorio anche la presentazione di un rapporto di prova da parte di un laboratorio accreditato Iso 17025, per verificare la rispondenza di uno o più dei prodotti in elenco ai criteri ambientali indicati nel punto 6.2 del presente Dm. 24 maggio 2012.

Prodotti ausiliari: caratteristiche dei prodotti in carta tessuto (5.3.4)

I prodotti di carta tessuto forniti (carta igienica, rotoli per asciugamani, salviette monouso etc.) devono rispettare i criteri di qualità ecologica stabiliti nella decisione 2009/568/Ce del 9 luglio 2009, che stabilisce i criteri ecologici per l’assegnazione del marchio comunitario di qualità ecologica “Ecolabel europeo” al tessuto carta.Verifiche. L’offerente deve fornire una lista completa dei prodotti in carta tessuto che si impegna a fornire, riportando produttore e nome commerciale del prodotto. L’aggiudicatario provvisorio, per i prodotti in carta tessuto non in possesso dell’Ecolabel europeo, presunti conformi, è tenuto a fornire all’amministrazione aggiudicatrice le prove di conformità rilasciate da organismi verificatori accreditati in base alle norme tecniche pertinenti, al fine di dimostrare la rispondenza del prodotto a tali criteri ecologici.

SPECIFICHE TECNICHE PREMIANTI PUNTO 5.4

Aspetti organizzativi e gestionali del servizio: soluzioni finalizzate a ridurre gli impatti ambientali (5.4.1)

Le misure di gestione ambientale devono essere descritte in un apposito “Piano gestionale del servizio”, finalizzato a ridurre gli impatti energetici ed ambientali, che diventerà parte integrante del contratto in caso di aggiudicazione dell’appalto. Tale Piano dovrà descrivere e specificare, a titolo esemplificativo:• i sistemi di dosaggio o le tecniche di pulizia (es. uso di prodotti riutilizzabili in tessuto di microfibra) che l’offerente adotterà e le procedure finalizzate al minor consumo di sostanze chimiche a cui si atterrà nel corso dell’esecuzione contrattuale• se prevede di utilizzare apparecchiature e macchinari elettrici, con indicazione di marca, modello e potenza (kW), nonché tempi e luoghi di utilizzo delle apparecchiature previsti al fine di indicare il calcolo del consumo energetico previsto a m2. Può altresì evidenziare nel piano quali eventuali altri impatti possono essere risparmiati dall’impiego di uno specifico macchinario se lo stesso consente di procrastinare altre operazioni di pulizia — le soluzioni che si impegna ad adottare per minimizzare i consumi energetici e di acqua (per esempio gli orari nei quali presterà il servizio, le indicazioni all’uopo dettate per il personale)• le eventuali azioni che porrà in essere per la riduzione dei rifiuti o altre soluzioni finalizzate alla minimizzazione degli impatti ambientali del servizio.• l’utilizzo di prodotti di pulizia (multiuso compreso quelli per la pulizia di finestre e sanitari, disinfettanti, in tessuto che contengono microfibre, superconcentrati, cere, deceranti, decappanti, svernicianti), conformi ai criteri di assegnazione di etichette ambientali Iso di Tipo I (conformi alla norma Iso 14024; indicazione della quota percentuale di prodotti conformi a questa caratteristica rispetto alla gamma dei prodotti di pulizia complessivamente utilizzati per lo svolgimento del servizio).Per quanto riguarda eventuali macchine che puliscono in aspirazione (aspirapolvere, batti-moquette, spazzatrici industriali), vanno indicate le caratteristiche dei filtri, con riguardo alla capacità di trattenere PM10 e la periodicità di sostituzione dei filtri.

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CAP PER IL NUOVO GPP

Tabella esemplificativa per l’attribuzione dei punteggi.

Misure per la riduzione degli impatti ambientali (Requisiti di qualità)

Mezzi di prova da presentare in sede d’offerta

Punteggio assegnato

Contenimento degli impatti ambientali del servizio

Descrizione delle misure di gestione ambientale che l’offerente si impegna ad adottare durante l’esecuzione del servizio riportate nel “Piano di gestione del servizio”.

Massimo punteggio tecnico (X) in relazione alle caratteristiche ed alla completezza ed accuratezza delle misure di gestione ambientale relative al servizio da rendere

Verifica: Presentazione del piano, sottoscritto dal legale rappresentante della ditta offerente, avvalorato ove possibile, da prove documentali. L’amministrazione aggiudicatrice effettuerà verifiche in corso di esecuzione contrattuale della rispondenza degli impegni assunti nel “Piano gestionale del servizio” finalizzato alla riduzione degli impatti ambientali sui luoghi di svolgimento del servizio, sia con sopralluoghi che per presa visione della documentazione prodotta nella reportistica periodica.

CONDIZIONI DI ESECUZIONE/CLAUSOLE CONTRATTUALI PUNTO 5.5

Divieto d’uso di determinati prodotti (5.5.1)

L’impresa aggiudicataria non può utilizzare prodotti con funzione esclusivamente deodorante/profumante.

Prodotti ausiliari: attrezzature di lavoro (5.5.2)

È vietato utilizzare segatura del legno e piumini di origine animale (tranne per l’uso esclusivo di spolveratura a secco di opere artistiche e comunque su richiesta specifica della stazione appaltante).

Formazione del personale addetto alle pulizie dei locali della stazione appaltante (5.5.3)

La ditta appaltatrice dovrà garantire che tutto il personale addetto alla commessa sia stato adeguatamente formato ai sensi di quanto previsto dal Dlgs. 81/2008, e che, nelle iniziative di formazione attuate ai sensi del citato Dlgs, siano trattati anche i seguenti argomenti:• Corrette modalità d’uso in relazione al dosaggio dei prodotti di pulizia• Precauzioni d’uso (divieto di mescolare, come manipolare il prodotto, come intervenire in caso di sversamenti o di contatti accidentali, come leggere le schede di sicurezza)• Differenze tra disinfezione e lavaggio• Modalità di conservazione dei prodotti• Caratteristiche dei prodotti per la pulizia a minori impatti ambientali e dei prodotti ausiliari “ecologici”, le etichette, incluse quelle ecologiche, dei prodotti detergenti e disinfettanti per le pulizie.La ditta appaltatrice, entro 60 giorni dall’inizio del servizio, dovrà presentare il proprio programma di formazione del personale, le ore di formazione svolte, i docenti dei corsi con relativo profilo sintetico curriculare, l’impostazione delle verifiche con cui è stato valutato l’apprendimento dei partecipanti, le date e le sedi dei corsi organizzati, i dati dei partecipanti e il foglio delle firme di presenza, i test di verifica effettuati e i risultati conseguiti. Resta fermo che l’impresa appaltatrice potrà verificare i contenuti formativi impartiti al personalegià operante nella precedente gestione al fine di adeguare i propri interventi formativi. Per

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SECONDA PARTE

il personale assunto in corso di esecuzione contrattuale destinato alla commessa, deve essere presentata analoga documentazione entro 60 giorni dall’immissione in servizio.

Gestione dei rifiuti (5.5.4)

Nel caso che l’edificio non ne sia già provvisto, l’aggiudicatario dovrà fornire idonei contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti nell’edificio, in modo che gli stessi siano suddivisi in maniera corrispondente alla modalità di raccolta adottata dal comune e dovrà provvedere al corretto conferimento delle frazioni di rifiuti urbani prodotta nell’edificio al sistema di raccolta locale di tali rifiuti. Tali contenitori rimarranno in possesso del committente alla scadenza contrattuale.

Reportistica sul piano di razionalizzazione dei consumi di prodotti (5.5.5)

L’aggiudicatario dovrà produrre un rapporto annuale sui prodotti consumati per le esigenze di sanificazione e detergenza (e per altri scopi, per esempio ceratura delle superfici) durante il periodo di riferimento, indicando per ciascun prodotto, produttore e nome commerciale del prodotto, quantità di prodotto utilizzata. La relazione deve essere accompagnata da opportune prove documentali, su richiesta dell’amministrazione aggiudicatrice.

CRITERI AMBIENTALI MINIMI DEI PRODOTTI PER L’IGIENE PUNTO 6

In questa sezione del documento sono riportati i “criteri ambientali” che devono possedere le seguenti categorie di prodotti per l’igiene, per essere considerati “verdi”, ovvero a minori impatti ambientali, ai sensi del Pan GPP:• detergenti multiuso destinati alla pulizia di ambienti interni, ivi incluse finestre e servizi sanitari, utilizzati per le pulizie ordinarie• prodotti disinfettanti• prodotti utilizzati nelle pulizie straordinarie per usi specifici (es. deceranti, detersolventi, cere, disinfettanti, disinchiostranti ...)• detergenti multiuso “superconcentrati”, utilizzati nelle pulizie straordinarie e destinati alla pulizia di ambienti interni, ivi incluse finestre e servizi sanitari .Si intendono “superconcentrati”, quei prodotti contenenti una percentuale di sostanza attiva pari almeno al 30% per quelli da diluire e almeno al 15% per quelli pronti all’uso.In relazione agli appalti di fornitura di prodotti utilizzati nell’ambito delle attività di pulizia si specifica che tali appalti, per essere definiti “verdi” ai sensi del Pan GPP, non devono includere prodotti con funzione esclusivamente deodorante/profumante e devono riguardare esclusivamente prodotti conformi alle specifiche tecniche di cui ai punti 6.1 e 6.2 di questo documento.Il presente capitolo 6, individuando le “specifiche tecniche” relative agli appalti di fornitura di prodotti per l’igiene, costituisce documentazione da integrare nei capitolati per l’affidamento del servizio di pulizia.6.1 Specifiche tecniche (criteri ambientali minimi) dei detergenti multiuso, dei detergenti per servizi sanitari, dei detergenti per la pulizia di finestre6.1.1 Classificazioni non ammesse6.1.2 Biodegradabilità dei tensioattivi6.1.3 Sostanze e miscele non ammesse o limitate.6.1.4 Sostanze biocide nei detergenti6.1.5 Fragranze6.1.6 Fosforo6.1.7 Concentrazione di composti organici volatili6.1.8 Requisiti dell’imballaggio6.1.9 Criteri ambientali minimi dei detergenti per le pulizie ordinarie: verifiche di conformitàL’offerente deve presentare la lista dei prodotti detergenti che fornirà (in caso di appalto di forniture) o che si impegna ad utilizzare nell’esecuzione delle pulizia ordinarie (in caso di appalto del servizio di pulizia), indicando produttore, nome commerciale di ciascun prodotto e l’eventuale possesso dell’etichetta ambientale Ecolabel europeo o di altre etichette ambientali Iso di Tipo I (norma Iso 14024) i cui requisiti siano conformi ai criteri ambientali minimi. Per i prodotti non in possesso dell’Ecolabel Europeo né di etichette ambientali ISO di Tipo I con requisiti conformi ai criteri ambientali

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CAP PER IL NUOVO GPP

minimi, il legale rappresentante dell’impresa offerente, sulla base dei dati acquisiti dai produttori dei detergenti e/o riportati nelle etichette, nelle schede tecniche o di sicurezza dei prodotti, è tenuto a sottoscrivere la dichiarazione di cui all’allegato A, con la quale attesta che i prodotti detergenti sono conformi ai criteri ambientali minimi, indicati nei punti da 6.1.1 a 6.1.8.L’aggiudicatario provvisorio, per i prodotti non in possesso dell’etichetta ecologica Ecolabel europeo né delle altre etichette ambientali come sopra specificate, dovrà presentare un rapporto di prova redatto da un laboratorio accreditato Iso 17025, che garantisca la conformità dei prodotti detergenti ai criteri ambientali minimi.6.2 Specifiche tecniche (criteri ambientali minimi) dei disinfettanti, dei prodotti per impieghi specifici (cere, deceranti, decappanti, smacchiatori ecc.) e detergenti superconcentrati multiuso, dei detergenti superconcentrati per servizi sanitari, dei detergenti superconcentrati per la pulizia di finestre6.2.1 Classificazioni non ammesse6.2.2 Biodegradabilità dei tensioattivi6.2.3 Sostanze e miscele non ammesse o limitate.6.2.4 Detergenti “superconcentrati” e prodotti per usi specifici: sostanze biocide6.2.5 Prodotti disinfettanti: sostanze biocide6.2.6 Fragranze6.2.7 Fosforo 6.2.8 Detergenti “superconcentrati” e prodotti per usi specifici: concentrazione di composti organici volatili6.2.9 Requisiti dell’imballaggio6.2.10 Criteri ambientali minimi dei disinfettanti, dei detergenti “superconcentrati” e dei prodotti per usi specifici per le pulizie periodiche o straordinarie: verifiche di conformitàIl legale rappresentante della ditta offerente dovrà presentare l’elenco dei prodotti superconcentrati, disinfettanti o per usi specifici che fornirà (in caso di appalto di forniture) o che si impegna ad utilizzare nell’esecuzione delle pulizie periodiche o straordinarie (in caso di appalto del servizio di pulizia) indicando produttore, nome commerciale di ciascun prodotto, funzione d’uso, numero di registrazione/autorizzazione del Ministero della Salute per i prodotti disinfettanti, percentuale di sostanza attiva per i “prodotti superconcentrati”. Inoltre, in relazione a ciascun prodotto, dovrà sottoscrivere, sulla base dei dati resi dai produttori o riportati nelle etichette, nelle schede tecniche e di sicurezza dei prodotti stessi, la dichiarazione di cui all’allegato B per attestare la rispondenza di tali prodotti ai relativi criteri ambientali minimi. Per le cere e i prodotti deceranti conformi ai criteri di assegnazione di etichette Iso di Tipo I equivalenti ai criteri ambientali dal punto 6.2.1 al punto 6.2.8, in luogo della dichiarazione di cui all’allegato B è sufficiente che il legale rappresentante della ditta offerente presenti copia della licenza d’uso delle etichette. Per quanto riguarda i prodotti superconcentrati, è necessario allegare in sede di presentazione dell’offerta anche la documentazione fotografica sui sistemi di dosaggio e diluizione che si intendono adottare per il controllo delle corrette diluizioni.L’aggiudicatario provvisorio, per attestare la rispondenza di tali prodotti ai “criteri ambientali minimi” indicati nei punti da 6.2.1 a 6.2.8, dovrà fornire etichette, schede tecniche e schede di sicurezza e le altre fonti documentali sulla base dei quali ha compilato la dichiarazione di cui all’allegato B.L’amministrazione aggiudicatrice richiederà all’aggiudicatario provvisorio per uno o più dei prodotti in elenco, anche la presentazione di un rapporto di prova da parte di un laboratorio accreditato Iso 17025, che garantisca la conformità ai criteri ambientali minimi.

Allegato aDichiarazione relativa ai prodotti detergenti multiuso, ai detergenti per servizi sanitari e ai detergenti per finestre

Allegato bDichiarazione relativa ai prodotti disinfettanti detergenti superconcentrati multiuso, per servizi sanitari e per finestre e prodotti per la igiene per usi specifici (es. smacchiatori, disinchiostranti, deceranti ...)

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SECONDA PARTE

e) Criteri ambientali per Ristorazione collettiva e derrate alimentari

Riferimento normativo Decreto Ministeriale 25 luglio 2011 “Criteri ambientali minimi per il srevizio di ristorazione collettiva e la fornitura di derrate alimentali”

Soglia minima di applicazione anche > al 50% del valore della fornitura (Dm. 24 maggio 2016)

AMBITO DI APPLICAZIONE PUNTO 2

Questo documento contiene i Criteri ambientali minimi per l’affidamento del “Servizio di ristorazione collettiva” e per la fornitura di “derrate alimentari”, che può comprendere, in tutto od in parte, le seguenti fasi:a) produzione e distribuzione degli alimenti e delle bevande;b) preparazione dei pasti;c) confezionamento dei pasti;d) somministrazione dei pasti;e) gestione dei rifiuti da preparazione dei pasti e post-consumo;f) gestione dei locali comprensivo di: servizi di pulizia, abbattimento dei rumori, approvvigionamento energetico.

SELEZIONE DEI CANDIDATI PUNTO 4.2

L’offerente deve dimostrare la propria capacità ad eseguire il contratto in modo da arrecare il minore impatto possibile sull’ambiente attraverso l’applicazione un sistema di gestione ambientale, ai sensi di una norma tecnica riconosciuta (Emas, Iso 14001).Verifica: la registrazione Emas (regolamento n. 1221/2009 sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (Emas), o la certificazione Iso 14001, in corso di validità, rappresentano mezzi di prova.Le stazioni appaltanti accettano parimenti altre prove, come una descrizione dettagliata del sistema di gestione ambientale attuato dall’offerente (politica ambientale, analisi ambientale iniziale, programma di miglioramento, attuazione del sistema di gestione ambientale, misurazioni e valutazioni, definizione delle responsabilità, sistema di documentazione).

CRITERI AMBIENTALI PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE PUNTO 5

INDICAZIONE NELL’OGGETTO DELL’APPALTO PUNTO 5.2

Indicare: “Servizio di ristorazione a ridotto impatto ambientale”.

SPECIFICHE TECNICHE(CRITERI DI BASE)

PUNTO 5.3

Produzione degli alimenti e delle bevande (5.3.1)

Frutta, verdure e ortaggi, legumi, cereali, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farina, patate, polenta, pomodori e prodotti trasformati, formaggio, latte Uht, yogurt, uova, olio extravergine, devono provenire:• 40% da produzione biologica• 20% da “sistemi di produzione integrata” (con riferimento alla norma Uni 11233:2009), da prodotti Igp Dop e Stg).Le uova, la quota non proveniente da allevamenti biologici, deve provenire da allevamenti all’aperto.I prodotti ortofrutticoli devono essere stagionali (per prodotti di stagione si intendono i prodotti coltivati in pieno campo).

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CAP PER IL NUOVO GPP

La carne deve provenire:• per almeno il 15% in peso sul totale, da produzione biologica in accordo con i regolamenti (Ce) n. 834/07 e relativi regolamenti attuativi e,• per almeno il 25% in peso sul totale, da prodotti Igp e Dop, e da prodotti tipici e tradizionali.Il pesce deve provenire:• per almeno il 20%, espresso in percentuale di peso sul totale, da acquacoltura biologica. No al pesce “ricomposto”.Non ammesse acqua e bevande confezionate. Perr esigenze specifiche è ammesso l’utilizzo di acqua e bevande sfuse: distribuzione di acqua di rete, distribuzione di acqua microfiltrata e bevande alla spina naturali e gassate.Verifica: Tutti i prodotti biologici devono provenire da fornitori che operano obbligatoriamente all’interno del regime di controllo e certificazione previsto dai regolamenti (Ce) n. 834/2007 e (Ce) n. 889/2008 della Commissione e devono, quindi, essere assoggettati a uno degli Organismi di controllo e certificazione riconosciuti dal Ministero delle politiche agricole e forestali. Per la pesca sostenibile occorre essere in possesso di certificati di catena di custodia Msc (Marine Stewardship Council) o equivalenti.Tutti i prodotti da produzione integrata devono provenire da fornitori che operano obbligatoriamente all’interno del regime di controllo e certificazione previsto dalla norma Uni 11233:2009.Tutti i prodotti Dop Igp e Stg devono provenire da fornitori che operano obbligatoriamente all’interno del regime di controllo e certificazione previsto dai regolamenti (Ce) n.510/2006, (Ce) n. 1898/2006 e (Ce) n. 509/2006, con successive modificazioni e devono, quindi, essere assoggettati a uno degli Organismi di controllo e certificazione riconosciuti dal Ministero delle politiche agricole e forestali.Tutti i prodotti da produzione agroalimentare tradizionale devono provenire da fornitori di prodotti iscritti nell’Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali istituito presso il Ministero per le politiche agricole previsti dagli articoli 2 e 3 del decreto del Ministro per le politiche agricole 8 settembre 1999, n. 350.Per Fornitore si intende ogni azienda che consegna direttamente o tramite vettore il prodotto alimentare nei centri refezionali, la cui ragione sociale è presente nel documento di trasporto che accompagna le derrate.L’amministrazione aggiudicatrice deve pretendere dai propri fornitori gli attestati di assoggettamento che verranno conservati in originale nei propri Uffici ed in copia nei centri refezionali.I prodotti devono essere certificati da organismi di certificazione conformi ai sensi dell’articolo 2 del regolamento (Ce) n. 882/2004 ed alla norma europea En 45011 o alla guida Iso /Cei 65 (Requisiti generali relativi agli organismi che gestiscono sistemi di certificazione dei prodotti) e accreditati in conformità delle stesse.

Requisiti dei prodotti in carta tessuto (5.3.2)

Devono rispettare i criteri ecologici Eco-label.Verifica: L’offerente deve dichiarare nome commerciale e marca dei prodotti che si impegna ad utilizzare. Su richiesta dell’amministrazione aggiudicatrice dovrà essere presentato, per i prodotti non in possesso dell’etichetta Eu Eco-label 2009/568 Ce che sono presunti conformi, qualsiasi altro mezzo di prova appropriato, quale una documentazione tecnica del fabbricante o una relazione di prova di un organismo riconosciuto.

Trasporti (5.3.3) I mezzi di trasporto devono avere basso impatto ambientale per il trasporto delle merci, quali:• mezzi di trasporto su ferro• veicoli, almeno euro 4

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• veicoli elettrici• vetture ibrideVerifica: L’offerente deve fornire una Scheda dei mezzi di trasporto utilizzati per le merci, sottoscritta dal legale rappresentante, che riporti le seguenti indicazioni: la tipologia dei mezzi di trasporto delle merci e il numero dei mezzi di trasporto utilizzati; la targa dei mezzi di trasporto e copia delle carte di circolazione, se già disponibili.

Consumi energetici (5.3.4)

• classe A+ Energy label per i frigoriferi ed i congelatori• alla classe A Energy label per lavatrici, lavastoviglie e forni.Verifica: Il rispetto del requisito è comprovato dall’appartenenza delle attrezzature utilizzate (lavatrici, lavastoviglie e forni) alla classe A, o almeno A+ per i frigoriferi ed i congelatori, con riferimentoall’etichetta Energy Label, previsto dalla direttiva 92/75/Cee concernente l’indicazione del consumo di energia e di altre risorse degli apparecchi domestici, mediante l’etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti. È accettato quale mezzo di prova la copia del libretto di istruzioni dal quale si evinca l’identificazione dell’attrezzatura (numero di serie) e la sua appartenenza alla classe di efficienza energetica richiesta.

Pulizie dei locali (5.3.5)

Detergenti, disinfettanti o disinfestanti, conformi ai requisiti dell’Ecolabel.Verifica: L’offerente deve dichiarare nome commerciale e marca dei prodotti che si impegna ad utilizzare. Si presumono conformi al presente requisito i prodotti dotati dell’etichetta Ecolabel. Per i prodotti non in possesso dell’etichetta Ecolabel, dovrà essere presentata la documentazione attestante il rispetto della suddetta normativa.

Requisiti degli imballaggi (5.3.6)

L’imballaggio deve essere costituito, se in carta o cartone, per il 90% in peso da materiale riciclato, se in plastica, per almeno il 60%.Verifica: In relazione al contenuto di riciclato, si presume conforme l’imballaggio che riporta tale indicazione minima di contenuto di riciclato, fornita in conformità alla norma Uni En Iso 14021 “Asserzioni ambientali autodichiarate” (ad esempio il simbolo del ciclo di “Mobius”) o alla Uni En Iso 14024 “Etichettatura ambientale di tipo I” o con un sistema di etichettatura certificato da parte terza accreditata (es. Remade in Italy).

Gestione dei rifiuti (5.3.7)

L’aggiudicatario deve garantire una corretta gestione della raccolta differenziata dei rifiuti, coerente con le modalità di raccolta individuate dall’amministrazione comunale sul cui territorio il servizio di mensa insiste.Verifica: Dichiarazione del legale rappresentante. L’amministrazione aggiudicatrice effettuerà verifiche in corso di esecuzione contrattuale.

Informazione agli utenti (5.3.8)

La società erogatrice dei servizi di ristorazione deve garantire un’informazione agli utenti relativamente a:• Alimentazione, salute e ambiente, affrontando, tra gli altri, il tema dell’opportunità di ridurre i consumi di carne anche per gli impatti ambientali causati dalle pratiche correnti di allevamento di animali• Provenienza territoriale degli alimenti• Stagionalità degli alimenti• Corretta gestione della raccolta differenziata dei rifiutiVerifica: Il fornitore deve produrre un Piano di informazione agli utenti, sottoscritto dal legale rappresentante, che indichi chiaramente: i materiali di comunicazione che verranno

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CAP PER IL NUOVO GPP

realizzati; i supporti che verranno utilizzati; i temi ed i contenuti della comunicazione; gli skills professionali degli esperti di comunicazione coinvolti.

SPECIFICHE TECNICHE PREMIANTI PUNTO 5.4

Produzione degli alimenti e delle bevande (5.4.1)

Maggiore quota percentuale di alimenti quali frutta, verdure e ortaggi, legumi, cereali, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farina, patate, polenta, pomodori e prodotti trasformati, formaggio, latte Uht, yogurt, uova, olio extravergine con le caratteristiche previste nel punto 5.3.1 che l’offerente si impegna a fornire nel servizio.Verifica: dichiarazione del legale rappresentante.

Carbon footprint (5.4.2) Utilizzo nell’esecuzione del servizio prodotti alimentari caratterizzati dalla minore quantità di emissioni di gas a effetto serra (Ghg – greenhouse gases), espressi in termini di CO2 equivalenti lungo il ciclo di vita.Verifica: valutazione verificata da parte terza delle emissioni di CO2 equivalenti prodotte lungo il ciclo di vita, calcolate sulla base dei criteri previsti da un programma di Dichiarazione ambientale di prodotto (Dap o Epd – Environmental Product Declarations) conforme alla norma Iso 14025 (o equivalenti) e dalle Pcr (Product Category Rules) definite per tale categoria di prodotto. Sono accettate come mezzo di prova le Dichiarazioni ambientali di prodotto validate rispetto ai suddetti criteri o equivalenti.

Destinazione del cibo non somministrato (5.4.3)

recuperare il cibo non somministrato e a destinarlo ad organizzazioni non lucrative di utilità sociale che effettuano, a fini di beneficenza, distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari, in linea con la ratio della legge 155/2003.Verifica: dichiarazione del legale rappresentante, corredata da uno specifico Protocollo sottoscritto tra fornitore e organizzazione non lucrativa di utilità sociale che distribuiscano gratuitamente i prodotti alimentari agli indigenti con il quale si attesti tale impegno.

Requisiti dei prodotti esotici (5.4.4)

Prodotti esotici (ananas, banane, cacao, cioccolata, zucchero, e caffè) provenienti da produzioni estere biologiche con garanzie del rispetto dei diritti lavorativi ed ambientali previsti dai principi stabiliti dalla Carta europea dei criteri del commercio equo e solidale, elaborato ed approvato da Fairtrade Labelling Organizations — FLO e World Fair Trade Organization — Wfto).Verifica: dichiarazione del legale rappresentante, o certificazioni di organismi internazionali riconosciuti (ad esempio Flo a livello internazionale e FairTrade Transfair Italia a livello nazionale), così come indicato dalla risoluzione del Parlamento europeo n. A6-0207/2006 approvata il 6 luglio 2006.

Trasporti (5.4.5) Criterio a) Effettuare attività di deposito e trasporto delle merci mediante soluzioni collettive come il magazzinaggio comune e gli spostamenti a pieno carico degli automezzi, con conseguente riduzione del numero di viaggi.Criterio b) Organizzare e attuare sistemi di mobilità sostenibile del personale assegnato alla commessa.Verifica: Criterio a) Dichiarazione del legale rappresentante, corredata da un Protocollo sottoscritto tra fornitore e Sistema di gestione centralizzata delle attività di deposito e trasporto delle merci.Per il criterio b): Dichiarazione del legale rappresentante.

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SECONDA PARTE

In caso di centro di cottura esterno: prossimità tra luogo di cottura e consumo (5.4.6)

Minore distanza intercorrente tra luogo di cottura e di consumo (espressa in km), per la consegna dei pasti presso le singole destinazioni in modo da ridurre al minimo i tempi di percorrenza, al fine di salvaguardare le caratteristiche nutrizionali e organolettiche dei pasti.Verifica: dichiarazione del legale rappresentante

Riduzione del rumore (5.4.7)

Predisposizine e installazione di dispositivi che riducono il rumore percepito nelle sale cucina e mensa.Verifica: dichiarazione del legale rappresentante, corredata da una Scheda tecnica dei dispositivi.

CONDIZIONI DI ESECUZIONE (CLAUSOLE CONTRATTUALI) PUNTO 5.5

Rapporto sui cibi somministrati e sulla gestione delle eccedenze alimentari (5.5.1)

Rapporto semestrale con indicazione di tipi, quantità dei prodotti alimentari, metodi di produzione ed origine dei prodotti acquistati, allegando documentazione appropriata e indicazione della quantità approssimativa di prodotti alimentari non consumati nel corso del periodo e le misure intraprese per ridurre tali quantità.

Riduzione e gestione dei rifiuti (5.5.2)

Utilizzo di posate, stoviglie e bicchieri riutilizzabili.Solo per documentate esigenze tecniche potrà essere possibile il ricorso a prodotti monouso.In tal caso, qualora nel territorio comunale sia attiva la raccolta della frazione organica dei rifiuti, potranno essere utilizzate posate, stoviglie e bicchieri biodegradabili e compostabili in conformità alla norma Uni En 13432:2002.

Formazione del personale (5.5.3)

La formazione del personale deve affrontare almeno le seguenti tematiche:• Alimentazione e salute• Alimentazione e ambiente affrontando, tra gli altri, il tema dell’opportunità di ridurre i consumi di carne anche per gli impatti ambientali causati dalle pratiche correnti di allevamento di animali• Caratteristiche dei prodotti alimentari in relazione al territorio di coltivazione e di produzione• Stagionalità degli alimenti• Corretta gestione dei rifiuti• Uso dei detersivi a basso impatto ambientale• Energia, trasporti e mense

CRITERI AMBIENTALI PER LA FORNITURA DI DERRATE ALIMENTARI PUNTO 6

OGGETTO DELL’APPALTO PUNTO 6.1

La Stazione appaltante deve indicare nell’oggetto dell’appalto: “Acquisto di derrate alimentari derivanti da processi di produzione a ridotto impatto ambientale”.

SPECIFICHE TECNICHE

PUNTO 6.3

Produzione degli alimenti e delle bevande (6.3.1)

Frutta, verdure e ortaggi, legumi, cereali, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farina, patate, polenta, pomodori e prodotti trasformati, formaggio, latte Uht, yogurt, uova, olio extravergine, devono provenire:• 40% da produzione biologica• 20% da “sistemi di produzione integrata” (con riferimento alla norma Uni 11233:2009), da

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CAP PER IL NUOVO GPP

prodotti Igp Dop e Stg).Le uova, la quota non proveniente da allevamenti biologici, deve provenire da allevamenti all’aperto.I prodotti ortofrutticoli devono essere stagionali (per prodotti di stagione si intendono i prodotti coltivati in pieno campo).La carne deve provenire:• per almeno il 15% in peso sul totale, da produzione biologica in accordo con i regolamenti (Ce) n. 834/07 e relativi regolamenti attuativi e,• per almeno il 25% in peso sul totale, da prodotti Igp e Dop, e da prodotti tipici e tradizionali.Il pesce deve provenire:• per almeno il 20%, espresso in percentuale di peso sul totale, da acquacoltura biologica. No al pesce “ricomposto”.Verifica: Tutti i prodotti biologici devono provenire da fornitori che operano obbligatoriamente all’interno del regime di controllo e certificazione previsto dai regolamenti (Ce) n. 834/2007 e (Ce) n. 889/2008 della Commissione e devono, quindi, essere assoggettati a uno degli Organismi di controllo e certificazione riconosciuti dal Ministero delle politiche agricole e forestali.Per la pesca sostenibile occorre essere in possesso di certificati di catena di custodia Msc (Marine Stewardship Council) o equivalenti.Tutti i prodotti da produzione integrata devono provenire da fornitori che operano obbligatoriamente all’interno del regime di controllo e certificazione previsto dalla norma Uni 11233:2009.Tutti i prodotti Dop Igp e Stg devono provenire da fornitori che operano obbligatoriamente all’interno del regime di controllo e certificazione previsto dai regolamenti (Ce) n.510/2006, (Ce) n. 1898/2006 e (Ce) n. 509/2006, con successive modificazioni e devono, quindi, essere assoggettati a uno degli Organismi di controllo e certificazione riconosciuti dal Ministero delle politiche agricole e forestali.Tutti i prodotti da produzione agroalimentare tradizionale devono provenire da fornitori di prodotti iscritti nell’Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali istituito presso il Ministero per le politiche agricole previsti dagli articoli 2 e 3 del decreto del Ministro per le politiche agricole 8 settembre 1999, n. 350.Per Fornitore si intende ogni azienda che consegna direttamente o tramite vettore il prodotto alimentare nei centri refezionali, la cui ragione sociale è presente nel documento di trasporto che accompagna le derrate.L’amministrazione aggiudicatrice deve pretendere dai propri fornitori gli attestati di assoggettamento che verranno conservati in originale nei propri Uffici ed in copia nei centri refezionali.I prodotti devono essere certificati da organismi di certificazione conformi ai sensi dell’articolo 2 del regolamento (Ce) n. 882/2004 ed alla norma europea En 45011 o alla guida Iso /Cei 65 (Requisiti generali relativi agli organismi che gestiscono sistemi di certificazione dei prodotti) e accreditati in conformità.

Requisiti degli imballaggi (6.3.2)

L’imballaggio deve essere costituito, se in carta o cartone, per il 90% in peso da materiale riciclato, se in plastica, per almeno il 60%.Verifica: In relazione al contenuto di riciclato, si presume conforme l’imballaggio che riporta tale indicazione minima di contenuto di riciclato, fornita in conformità alla norma Uni En Iso 14021 “Asserzioni ambientali autodichiarate” (ad esempio il simbolo del ciclo di “Mobius”) o alla Uni En Iso 14024 “Etichettatura ambientale di tipo I” o con un sistema di etichettatura certificato da parte terza accreditata (es. Remade in Italy).

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SECONDA PARTE

Trasporti (6.3.3) I mezzi di trasporto devono avere basso impatto ambientale per il trasporto delle merci, quali:• mezzi di trasporto su ferro• veicoli, almeno euro 4• veicoli elettrici• vetture ibrideVerifica: L’offerente deve fornire una Scheda dei mezzi di trasporto utilizzati per le merci, sottoscritta dal legale rappresentante, che riporti le seguenti indicazioni: la tipologia dei mezzi di trasporto delle merci e il numero dei mezzi di trasporto utilizzati; la targa dei mezzi di trasporto e copia delle carte di circolazione, se già disponibili.

SPECIFICHE TECNICHE PREMIANTI PUNTO 6.4

Produzione degli alimenti e delle bevande (6.4.1)

Attribuzione di punteggi direttamente proporzionali alla maggiore quota percentuale di alimenti quali frutta, verdure e ortaggi, legumi, cereali, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farina, patate, polenta, pomodori e prodotti trasformati, formaggio, latte Uht, yogurt, uova, olio extravergine con le caratteristiche previste nel punto 6.3.1 che l’offerente si impegna a fornire.Verifica: dichiarazione del legale rappresentante.

Carbon Footprint (6.4.2)

Fornitura di prodotti alimentari con il minor numero di emissioni di gas a effetto serra (Ghg – Greenhouse Gas), espressi in termini di CO2 equivalenti, relative al ciclo di vita del prodotto.Verifica: valutazione verificata da parte terza delle emissioni di CO2 equivalenti prodotte lungo il ciclo di vita, calcolate sulla base dei criteri previsti da un programma di Dichiarazione ambientale di prodotto (Dap o Epd – Environmental Product Declarations) conforme alla norma Iso 14025 (o equivalenti) e dalle Pcr (Product Category Rules) definite per tale categoria di prodotto. Sono accettate come mezzo di prova le Dichiarazioni ambientali di prodotto validate rispetto ai suddetti criteri o equivalenti.

Requisiti dei prodotti esotici (6.4.3)

Fornitura di prodotti esotici (ananas, banane, cacao, cioccolata, zucchero, e caffè) provenienti da produzioni estere biologiche con garanzie del rispetto dei diritti lavorativi ed ambientali previsti dai principi stabiliti dalla Carta europea dei criteri del commercio equo e solidale, elaborato ed approvato da Fairtrade Labelling Organizations — FLO e World Fair Trade Organization — Wfto).Verifica: dichiarazione del legale rappresentante, o certificazioni di organismi internazionali riconosciuti (ad esempio Flo a livello internazionale e FairTrade Transfair Italia a livello nazionale), così come indicato dalla risoluzione del Parlamento europeo n. A6-0207/2006 approvata il 6 luglio 2006.

Trasporti (6.4.4) Attività di deposito e trasporto delle merci mediante soluzioni collettive come il magazzinaggio comune e gli spostamenti a pieno carico degli automezzi, con conseguente riduzione del numero di viaggi.Verifica: dichiarazione del legale rappresentante con il quale si attesti l’adesione ad una Sistema di Gestione centralizzata delle attività di deposito e trasporto delle merci, o l’eventuale proprietà di un deposito a tal fine destinato. Si richiede inoltre la sottoscrizione congiunta di un Protocollo tra fornitore e Sistema di gestione centralizzata delle attività di deposito e trasporto delle merci.

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CAP PER IL NUOVO GPP

CONDIZIONI DI ESECUZIONE (CLAUSOLE CONTRATTUALI) PUNTO 6.5

Rapporto sulla provenienza dei prodotti alimentari (6.5.1)

Rapporto semestrale con elenco dei tipi, quantità dei prodotti alimentari, metodi di produzione e origine dei prodotti forniti nella commessa, allegando documentazione appropriata.

f) Acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada

I Criteri ambientali minimi relativi all’acquisizione di veicoli adibiti al trasporto su strada permettono l’attuazione delle disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’art. 4 del Decreto Legislativo 3 marzo 2011, n. 24 (GU n. 68 del 24/3/2011) di attuazione della Direttiva 33/2009/CE relativa alla promozione di veicoli a ridotto impatto ambientale e a basso consumo energetico nel trasporto su strada.

Pertanto, nelle gare d’appalto per l’acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada, fatti salvi i veicoli esclusi esplicitamente dal Decreto legislativo e quelli utilizzati per la pubblica sicurezza sopra la soglia di rilievo comunitario, è obbligatoria l’introduzione dei criteri ambientali riportati nella sezione “specifiche tecniche”, “clausole contrattuali” e “criteri premianti”.

Riferimento normativoDm. 8 maggio 2012 “Criteri ambientali minimi per l’acquisizione dei veicoli adibiti al trasporto su strada” (Gu 5 giugno 2012 n. 129)

Soglia minima di applicazione 50%

AMBITO DI APPLICAZIONE PUNTO 2

Questo documento contiene i « Criteri ambientali minimi» per l’acquisto, il leasing e il noleggio dei « mezzi di trasporto», di cui alla categoria K del PAN GPP e attua le disposizioni del Dlgs. 24/2011 come sopra specificato.In particolare concerne:• L’acquisto, leasing e noleggio di autoveicoli di categoria M1 (Veicoli progettati e costruiti per il trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente) e N1 (Veicoli progettati e costruiti per il trasporto di merci, aventi massa massima non superiore a 3,5 t): mezzi leggeri• Acquisto, leasing e noleggio di veicoli di categoria M2 (Veicoli progettati e costruiti per il trasporto di persone, aventi più di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente e massa massima non superiore a 5 t) e M3 (Veicoli progettati e costruiti per il trasporto di persone, aventi più di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente e massa massima superiore a 5 t) per il trasporto pubblico: mezzi pesanti• Acquisito e noleggio di veicoli di categoria N2 (Veicoli progettati e costruiti per il trasporto di merci, aventi massa massima superiore a 3,5 t ma non superiore a 12 t) e N3 (Veicoli progettati e costruiti per il trasporto di merci, aventi massa massima superiore a 12 t): trasporto merciSono riportate inoltre alcune indicazioni di carattere generale quali alcuni suggerimenti finalizzati alla valorizzazione ambientale delle esigenze di mobilità, l’elenco della normativa ambientale di riferimento, altri suggerimenti proposti alle stazioni appaltanti in relazione all’espletamento della relativa gara d’appalto e alle amministrazioni aggiudicatrici per l’esecuzione del contratto.

INDICAZIONI SPECIFICHE PER LA STAZIONE APPALTANTE PUNTO 2

In questa sede si affrontano esclusivamente le considerazioni ambientali relative all’acquisizione dei mezzi destinati al trasporto pubblico, adottare tutte le soluzioni e gli investimenti che rendono più efficiente il servizio di trasporto pubblico, individuate ma nell’ottica di una visione più ampia delle politiche di green public procurement, è fondamentale

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SECONDA PARTE

nell’ambito di appositi piani urbani del traffico e della mobilità. A tal proposito, nell’ambito della categoria “sistemi di mobilità sostenibile” prevista dal Pan GPP, sarà dato particolare rilievo, per il notevole valore ambientale e l’effetto dissuasivo nei confronti dell’uso del mezzo privato:• ai sistemi di trasporto che presuppongono interventi infrastrutturali più complessi, quali le reti di tramvie di superficie, che per la loro struttura assicurano un servizio efficiente, ostacolano il traffico privato e richiedono l’uso di mezzi alimentati ad elettricità • ai sistemi di regolazione semaforica informatizzata e sincronizzata che agevolano la circolazione dei mezzi pubblici “appalti verdi” per lo specifico oggetto.

MEZZI LEGGERI

OGGETTO DELL’APPALTO

Acquisto/ easing/noleggio di autovetture e veicoli commerciali leggeri a ridotto impatto ambientale e a basso consumo energetico (categorie M1 e N1).

SPECIFICHE TECNICHE DI BASE

PUNTO 6.2

Limiti di emissioni di inquinanti(6.2.1)

In caso di:Acquisto, noleggio e leasing; rispetto dei livelli massimi riportati nella tabella 1 dell’allegato I al Reg. (CE) n. 715/2007 Tabella valida fino alla sua sostituzione che avverrà con l’entrata in vigore dei limiti riportati nella tab.2 dello stesso Regolamento. (01/09/2014 per omologazione nuove vetture).Acquisto di autovetture e veicoli commerciali leggeri di seconda mano; rispetto dei livelli massimi riportati nella direttiva 98/69B (Euro 4). Rispetto dei livelli massimi riportati nella tabella 1 dell’allegato I (euro 5) al Reg. (CE) n. 715/2007 fino alla loro sostituzione che avverrà con l’entrata in vigore dei limiti riportati nella tab.2 (euro 6) dello stesso Regolamento.Verifica: Dichiarazione attestante la conformità al criterio rilasciata dalla ditta offerente. Copie delle carte di circolazione dei veicoli offerti per ciò che concerne l’acquisto di autovetture e veicoli commerciali leggeri di seconda mano.

Limiti di emissioni di inquinanti(6.2.1)

In caso di:Acquisto, noleggio e leasing; rispetto dei livelli massimi riportati nella tabella 1 dell’allegato I al Reg. (CE) n. 715/2007 Tabella valida fino alla sua sostituzione che avverrà con l’entrata in vigore dei limiti riportati nella tab.2 dello stesso Regolamento. (01/09/2014 per omologazione nuove vetture).Acquisto di autovetture e veicoli commerciali leggeri di seconda mano; rispetto dei livelli massimi riportati nella direttiva 98/69B (Euro 4). Rispetto dei livelli massimi riportati nella tabella 1 dell’allegato I (euro 5) al Reg. (CE) n. 715/2007 fino alla loro sostituzione che avverrà con l’entrata in vigore dei limiti riportati nella tab.2 (euro 6) dello stesso Regolamento.Verifica: Dichiarazione attestante la conformità al criterio rilasciata dalla ditta offerente. Copie delle carte di circolazione dei veicoli offerti per ciò che concerne l’acquisto di autovetture e veicoli commerciali leggeri di seconda mano.

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CAP PER IL NUOVO GPP

Limiti di emissioni di anidride carbonica (CO2) (6.2.2)

Acquisto, noleggio e leasing: Le emissioni di CO2 dei veicoli offerti non devono essere superiori ai seguenti limiti:

Categoria di veicolo CO2 g/km

Fuoristrada 175

Furgoni (N1, classe I 150

Altre categorie 130

Veicoli commerciali leggeri con massa inferiore alle 3,5 tonnellate (N1, classe II e III)

225

Verifica: L’offerente deve indicare il livello di emissioni di CO2 per ciascun tipo/variante/versione di veicolo offerto, misurato in omologazione. Per i veicoli a doppia alimentazione, si devono indicare entrambi i dati di emissioni di CO2 correlati alle due tipologie di alimentazione, poiché il livello di emissioni di CO2 considerato sarà pari alla relativa media aritmetica. L’aggiudicatario provvisorio dovrà fornire la documentazione tecnica per verificare la veridicità dei dati dichiarati o, in caso di veicoli immatricolati, presentare copia della carta di circolazione di ciascun tipo/variante/versione di veicolo offerto.

SPECIFICHE TECNICHE PREMIANTI PUNTO 6.3

Costi energetici ed ambientali di esercizio(6.3.1)

Costi energetici ed ambientali di esercizio Si attribuisce un punteggio proporzionale in relazione al minor valore monetario dei costi di esercizio energetici ed ambientali (emissioni di CO2, NOx, NMHC e particolato) dei veicoli offerti, da calcolare in base alla formula di seguito riportata. CE= contenuto energetico per tipo di alimentazione (tab. 1 All.1 Dlgs. 24/2011) [Mj/l] CPA= costo pre accisa per unità di energia (minor prezzo tra benzina e diesel per

autotrazione) [€./Mj] CC = consumo di carburante [l/km] oppure [Nm3/km]] (In riferimento all’art. 5, comma 5

del Dlgs. 24/2011 nel caso dei veicoli elettrici, i consumi energetici d’esercizio del veicolo sono quelli riportati sulla documentazione di omologazione e/o sulla carta di circolazione dei veicoli offerti. Nel caso dei veicoli elettrici, inoltre, le emissioni di inquinanti in fase di esercizio sono nulle)

CM = chilometraggio veicoli per il trasporto su strada (tab. 3 all. 1) [km] eCO2 = emissioni di CO2 [kg/km] cuCO2 = costo unitario delle emissioni di CO2 (tab. 2 all. 1) [€./kg] eNOx = emissioni ossido di azoto [g/km] cuNOx = costi unitari delle emissioni ossido di azoto (tab. 2, all.1) [€./g] eNMHC = emissioni degli idrocarburi non metanici cuNMHC = costi unitari delle emissioni degli idrocarburi non metanici ePart = emissioni di particolato cu Part = costi unitari delle emissioni di particolato

Costi di esercizio = CM * (CC * CE) * CPA + CM * eCO2 *cuCO2 …+… CM * eNOx * cuNOx… +.. . CM * eNMHC *cuNMHC .. + …CM * ePart* cuPart

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SECONDA PARTE

Che semplificando diventa: Costi di esercizio = CM (CC * CE * CPA + eCO2 *cuCO2 + eNOx *cuNOx + eNMHC *cuNMHC + ePart* cu Part)

I costi energetici ed ambientali di esercizio, nel caso di acquisto o noleggio/leasing di veicoli diversi è il valore medio della flotta offerta. Verifica: L’offerente deve indicare il modello del veicolo offerto, il tipo di alimentazione, la categoria del veicolo e la relativa potenza e, in relazione a ciascun tipo di veicolo offerto, deve produrre una dichiarazione della casa costruttrice attestante i livelli di emissioni di CO2, NOx, NMHC e particolato, i consumi energetici su percorso misto e urbano misurati in omologazione. In relazione ai veicoli a doppia alimentazione, deve essere riportata la media aritmetica dei dati relativi ad entrambe le tipologie di alimentazione.

Emissioni di inquinanti(6.3.2)

Acquisto, leasing: Si attribuisce un punteggio tecnico all’offerta di veicoli caratterizzati da livelli di emissioni di inquinanti inferiori del 30% rispetto ai valori limite relativi al regolamento (CE) n.715/2007 entrati in vigore ai fini dell’immatricolazione, così come definito nella specifica tecnica. Verifica: L’offerente deve produrre una dichiarazione della casa costruttrice attestante i valori delle emissioni di inquinanti misurati in omologazione relativi a ciascun tipo/variante/versione dei veicoli offerti.

CLAUSOLE CONTRATTUALI* PUNTO 6.4

Oli lubrificanti (6.4.1)

In caso di noleggio è necessario, alternativamente, l’utilizzo di:• oli lubrificanti per il motore con viscosità corrispondente ad un grado SAE di 0W30 o 5W30 o equivalenti• oli lubrificanti rigenerati, che rispettano i criteri ecologici per l’assegnazione del marchio di qualità ecologica dell’Unione europea ai lubrificanti (Ecolabel UE) o per i quali il contenuto di rigenerato sia verificato attraverso una ceretificazione ambientale accreditata (es. Remade in Italy).Verifica: Dichiarazione del legale rappresentante o esibizione della certificazione.

* in caso la manutenzione sia affidata all’aggiudicatario

MEZZI PESANTI

OGGETTO DELL’APPALTO

Acquisto/leasing/noleggio di autobus (categoria M2 ed M3) a ridotto impatto ambientale e a basso consumo energetico.

SPECIFICHE TECNICHE DI BASE PUNTO 7.2

Limiti di emissioni di inquinanti(7.2.1)

In caso di:Acquisto, leasing di veicoli (M3) nuovi; livelli di emissioni inquinanti inferiori o al massimo pari ai valori definiti dall’Allegato I del Regolamento n. 595/2009 relativo all’omologazione dei veicoli a motore e dei motori dei veicoli pesanti (Euro VI), quando tale Regolamento entrerà in vigore ai fini dell’immatricolazione.

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CAP PER IL NUOVO GPP

Acquisto di veicoli (M3) di seconda mano; livelli di emissioni di gas inquinanti inferiori o al massimo pari a quelli definiti dalla tabella 1 lettera B1 o tabella 2 lett. B1 della Direttiva 1999/96 del 19 dicembre 1999.Verifica: Dichiarazione attestante la conformità al criterio rilasciata dal legale rappresentante della ditta offerente. Copie delle carte di circolazione dei veicoli offerti per ciò che concerne l’acquisto di veicoli di seconda mano.

Indicatore di consumo(7.2.2)

In caso di acquisto o leasing, i veicoli devono essere provvisti di apposito indicatore di consumo (eccetto i veicoli CNG – Gas Naturale Compresso).Verifica: Documentazione tecnica del veicolo o attestazione della casa costruttrice, presentata dalla ditta offerente.

Posizione dei tubi di scarico e caratteristiche dell’impianto di scarico(7.2.3)

• Tubi di scarico collocati su un lato diverso rispetto a quello delle porte passeggeri • L’impianto di scarico deve consentire l’applicazione dei dispositivi per il controllo periodico dei gas di scarico.Verifica: Documentazione fotografica o tecnica presentata dall’offerente.

SPECIFICHE TECNICHE PREMIANTI* PUNTO 7.3

Costi energetici ed ambientali di esercizio (7.3.1)

Si attribuisce un punteggio proporzionale in relazione al minor valore monetario dei costi di esercizio energetici ed ambientali (emissioni di CO2, NOx, NMHC e particolato) dei veicoli offerti, da calcolare in base alla formula di seguito riportata. All’offerta che presenta il minor valore monetario dei costi di esercizio energetici ed ambientali si assegna un punteggio significativo, almeno pari a 15 punti su 100.

CE= contenuto energetico per tipo di alimentazione (tab. 1 All.1 Dlgs. 24/2011) [Mj/l] CPA= costo pre accisa per unità di energia (minor prezzo tra benzina e diesel per autotrazione) [€./Mj] CC = consumo di carburante [l/km] oppure [Nm3/km]] (in riferimento all’art. 5, comma 5 del

Dlgs. 24/2011 nel caso dei veicoli elettrici, i consumi energetici d’esercizio del veicolo sono quelli riportati sulla documentazione di omologazione e/o sulla carta di circolazione dei veicoli offerti. Nel caso dei veicoli elettrici, inoltre, le emissioni di inquinanti in fase di esercizio sono nulle)

CM = chilometraggio veicoli per il trasporto su strada (tab. 3 all. 1) [km] eCO2 = emissioni di CO2 [kg/km] cuCO2 = costo unitario delle emissioni di CO2 (tab. 2 all. 1) [€./kg] eNOx = emissioni ossido di azoto [g/km] cuNOx = costi unitari delle emissioni ossido di azoto (tab. 2, all.1) [€./g] eNMHC = emissioni degli idrocarburi non metanici cuNMHC = costi unitari delle emissioni degli idrocarburi non metanici ePart = emissioni di particolato cu Part = costi unitari delle emissioni di particolato Costi di esercizio = CM * (CC * CE) * CPA + CM * eCO2 *cuCO2 …+… CM * eNOx *cuNOx... + ... CM * eNMHC *cuNMHC .. + …CM * ePart* cuPart

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SECONDA PARTE

Che semplificando diventa: Costi di esercizio = CM (CC * CE * CPA + eCO2 *cuCO2 + eNOx *cuNOx + eNMHC *cuNMHC + ePart* cu Part)

I costi energetici ed ambientali di esercizio, nel caso di acquisto o noleggio/leasing di veicoli diversi è il valore medio della flotta offerta.Verifica: L’offerente deve indicare il modello del veicolo offerto, il tipo di alimentazione, la categoria del veicolo e la relativa potenza e, in relazione a ciascun tipo di veicolo offerto, deve produrre una dichiarazione della casa costruttrice attestante i livelli di emissioni di CO2, NOx, NMHC e particolato per Km nonché i consumi energetici riferiti al tipo di ciclo SORT rispondente al profilo di missione del veicolo.

Emissioni sonore (7.3.2)

Acquisto, leasing: Ai veicoli si attribuisce un punteggio proporzionalmente più elevato in relazione al minor livello di emissioni sonore rispetto a quelle previste nell’allegato I del D.M. 14 dicembre-2007 recante “Recepimento della direttiva 2007/34/CE della Commissione del 14 giugno 2007”, per la corrispondente categoria di veicoli, da misurare sulla base dei metodi di prova previsti nella pertinente norma tecnica CUNA. Per cui il punteggio assegnato sarà tanto maggiore quanto minore sarà il livello misurato di emissioni sonore. Noleggio: Si attribuisce un punteggio proporzionale al numero di veicoli offerti che sono caratterizzati da livello di emissioni sonore inferiori a quelle previste nell’allegato I del D.M. 14 dicembre-2007 recante “Recepimento della direttiva 2007/34/CE della Commissione del 14 giugno 2007”, per la corrispondente categoria di veicoli, da misurare sulla base dei metodi di prova previsti nella norma tecnica CUNA pertinente. Per cui maggiore è il numero di veicoli con tali caratteristiche inclusi nell’offerta, maggiore sarà il punteggio assegnato.Verifica: L’offerente deve fornire la documentazione tecnica ove sia presente tale informazione o i test eseguiti o produrre una dichiarazione della casa costruttrice che attesti il livello di emissioni acustiche dei veicoli offerti.

* Qualora le gare d’appalto siano indirizzate esclusivamente all’acquisizione di veicoli elettrici o ibridi, l’applicazione di quanto previsto nella presente sezione è facoltativa, in quanto tali veicoli sono considerati a ridotto impatto ambientale e a basso consumo energetico d’esercizio.

VEICOLI PER IL TRASPORTO MERCI

Oggetto dell’appalto

Acquisto/leasing/noleggio di veicoli per il trasporto di merci, compresi i rifiuti (categoria N2 ed N3) a ridotto impatto ambientale e a basso consumo energetico

SPECIFICHE TECNICHE PUNTO 8.2

Limiti di emissioni di inquinanti (8.2.1)

Acquisto, leasing di veicoli (N3) nuovi: I livelli di emissioni di inquinanti dei veicoli offerti devono essere inferiori o al massimo pari a quelli definiti dall’Allegato I del Regolamento n. 595/2009 relativo all’omologazione dei veicoli a motore e dei motori dei veicoli pesanti (Euro VI), quando tale Regolamento entrerà in vigore al fini dell’immatricolazione.

Acquisto di veicoli (N3) di seconda mano: I livelli di emissioni di gas inquinanti dei veicoli (categoria M3) offerti devono essere inferiori o al massimo pari a quelli definiti dalla tabella 1 lettera B1 o tabella 2 lett. B1 della Direttiva 1999/96 del 19 dicembre 1999 sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai provvedimenti da prendere contro l’emissione di inquinanti gassosi e di particolato, da calcolare con i cicli di prova ivi riferiti.

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CAP PER IL NUOVO GPP

Verifica: Il legale rappresentante della ditta offerente deve sottoscrivere una dichiarazione per attestare la conformità al criterio. In relazione all’acquisto di veicoli di seconda mano, devono essere presentate le copie delle carte di circolazione dei veicoli offerti.

Indicatore di consumo Acquisto, leasing: I veicoli offerti, tranne quelli alimentati a gas naturale compresso (CNG), devono essere provvisti di un “indicatore di consumo”, ossia un dispositivo di segnalazione dei consumi di carburante. Verifica: L’offerente deve presentare la documentazione tecnica del veicolo da cui si evince la presenza del dispositivo richiesto.

Indicatore di consumo (8.2.2)

Acquisto, leasing. I veicoli offerti, tranne quelli alimentati a gas naturale compresso (Cng), devono essere provvisti di un “indicatore di consumo”, ossia un dispositivo di segnalazione dei consumi di carburante.Verifica: l’offerente deve presentare la documentazione tecnica del veicolo da cui si evince la presenza del dispositivo richiesto.

CRITERI PREMIANTI PUNTO 8.3

Costi energetici ed ambientali di esercizio (8.3.1)

Costi energetici ed ambientali di esercizio Si attribuisce un punteggio proporzionale in relazione al minor valore monetario dei costi di esercizio energetici ed ambientali (emissioni di CO2, NOx, NMHC e particolato) dei veicoli offerti, da calcolare in base alla formula di seguito riportata.

All’offerta che presenta il minor valore monetario dei costi di esercizio energetici ed ambientali si assegna un punteggio significativo, almeno pari a 15 punti su 100.

CE= contenuto energetico per tipo di alimentazione (tab. 1 All.1 Dlgs. 24/2011) [Mj/l] CPA= costo pre accisa per unità di energia (minor prezzo tra benzina e diesel per autotrazione) [€./Mj]

CC = consumo di carburante [l/km] oppure [Nm3/km]] (in riferimento all’art. 5, comma 5 del Dlgs. 24/2011 nel caso dei veicoli elettrici, i consumi energetici d’esercizio del veicolo sono quelli riportati sulla documentazione di omologazione e/o sulla carta di circolazione dei veicoli offerti. Nel caso dei veicoli elettrici, inoltre, le emissioni di inquinanti in fase di esercizio sono nulle)

CM = chilometraggio veicoli per il trasporto su strada (tab. 3 all. 1) [km] eCO2 = emissioni di CO2 [kg/km] cuCO2 = costo unitario delle emissioni di CO2 (tab. 2 all. 1) [€./kg] eNOx = emissioni ossido di azoto [g/km] cuNOx = costi unitari delle emissioni ossido di azoto (tab. 2, all.1) [€./g] eNMHC = emissioni degli idrocarburi non metanici cuNMHC = costi unitari delle emissioni degli idrocarburi non metanici ePart = emissioni di particolato cu Part = costi unitari delle emissioni di particolato

Costi di esercizio = CM * (CC * CE) * CPA + CM * eCO2 *cuCO2 …+… CM * eNOx *cuNOx… + ... CM * eNMHC *cuNMHC .. + …CM * ePart* cuPart

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SECONDA PARTE

Che semplificando diventa: Costi di esercizio = CM (CC * CE * CPA + eCO2 *cuCO2 + eNOx *cuNOx + eNMHC *cuNMHC + ePart* cu Part)

I costi energetici ed ambientali di esercizio, nel caso di acquisto o noleggio/leasing di veicoli diversi è il valore medio della flotta offerta. Verifica: L’offerente deve indicare il modello del veicolo offerto, il tipo di alimentazione, la categoria del veicolo e la relativa potenza e, in relazione a ciascun tipo di veicolo offerto deve produrre una dichiarazione della casa costruttrice attestante i livelli di emissioni di NOx, NMHC e particolato per Km nonché i consumi energetici e i livelli di emissioni di CO2 riferiti ai tipi di percorsi urbano, extraurbano, misto.

Emissioni sonore (8.3.2)

Acquisto, leasing: Si attribuisce un punteggio proporzionale ai veicoli in relazione al minor livello di emissioni sonore rispetto a quelle previste nell’allegato I del D.M. 14 dicembre-2007 recante “Recepimento della direttiva 2007/34/CE della Commissione del 14 giugno 2007”, per la corrispondente categoria di veicoli, da misurare sulla base dei metodi di prova ivi previsti. Noleggio: Si attribuisce un punteggio al maggior numero di veicoli offerti caratterizzati da livello di emissioni sonore inferiori a quelle previste nell’allegato I del D.M. 14 dicembre-2007 recante “Recepimento della direttiva 2007/34/CE della Commissione del 14 giugno 2007”, per la corrispondente categoria di veicoli, da misurare sulla base dei metodi di prova ivi previsti.Verifica: L’offerente deve fornire la documentazione tecnica ove sia presente tale informazione o i test eseguiti o produrre una dichiarazione della casa costruttrice che attesti il livello di emissioni acustiche dei veicoli offerti.

Allegato

I costi di esercizio connessi al consumo energetico e i costi relativi alle emissioni di CO2 e alle emissioni di sostanze inquinanti (NOx, NMHC e particolato) debbono essere trasformati in valore monetario e calcolati usando la seguente metodologia. I costi di esercizio del consumo energetico per tipo di veicolo offerto sono calcolati: a. trasformando il consumo di carburante per

chilometro di un veicolo in unità di consumo energetico per chilometro considerando i contenuti energetici di riferimento per tipologia di carburante riportati nella tabella 1. (Ciò vale a prescindere dal fatto che il carburante sia fornito direttamente, come nel caso dei veicoli elettrici, o meno);

b. moltiplicando il risultato ottenuto per il valore monetario per unità di energia, che equivale al costo per unità di energia di benzina o diesel ante imposte, quando sono utilizzati come carburante per trasporto, utilizzando il valore più basso;

c. il risultato ottenuto nella fase b) va a sua volta moltiplicato per il chilometraggio relativo all’intero arco di vita riportato nella tabella. Il prodotto di tali tre fattori corrisponde al costo di esercizio del consumo energetico.

Dati per il calcolo dei costi di esercizio relativi all’intero arco di vita per i veicoli adibiti al trasporto su strada.

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CAP PER IL NUOVO GPP

TABELLA 1 - Contenuto energetico dei carburanti per motori

CARBURANTE CONTENUTO ENERGETICO

Diesel 36 MJ/litro

Benzina 32 MJ/litro

Gas naturale/biogas 33-38 MJ/Nm3

Gas di petrolio liquefatto (GPL) 24 MJ/litro

Etanolo 21 MJ/litro

Biodiesel 33 MJ/litro

Emulsioni 32 MJ/litro

Idrogeno 11 MJ/ Nm3

TABELLA 2 - Costi per le emissioni nel trasporto su strada

CO2 NOX NMHC PARTICOLATO

0,04 EUR/kg 0,0088 EUR/g 0,002 EUR/g 0,174 EUR/g

Tabella 3 - Chilometraggio dei veicoli per il trasporto su strada nell’intero arco di vita

CATEGORIE DEL VEICOLO(CATEGORIE M E N DI CUI ALLA DIRETTIVA 2007/46/CE)

CHILOMETRAGGIO NELL’INTERO ARCO DI VITA

Autovetture (M1) 200.000 km

Veicoli commerciali leggeri (N1) 250.000 km

Veicoli commerciali pesanti (N2, N3) 1.000.000 km

Autobus (M2, M3) 800.000 km

I costi di esercizio relativi alle emissioni inquinanti per veicolo nell’intero arco di vita, quali elencati nella tabella 2, sono calcolati sommando il prodotto delle emissioni in grammi per km per il costo per grammo riportato alla tabella 2 per il chilometraggio relativo all’intero arco di vita (tabella 3) di ciascuna sostanza inquinante (CO2, NOx, NMHC e particolato).

I costi di esercizio energetici, sommati a quelli ambientali debbono essere valutati congiuntamente per avere un valore unitario sulla base del quale valutare le offerte.

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SECONDA PARTE

3. Il GPP negli strumenti elettronici di acquisto per la Pubblica amministrazione

Il nuovo Codice Appalti insiste fortemente nell’incentivare le forme di aggregazione e digitalizzazione delle procedure di acquisti pubblici, proseguendo le finalità di permettere agli Enti di risparmiare, sia in termini di costi di acquisto per beni e servizi e in termini di procedure interne, nonché per attuare i principi della massima trasparenza e impar-zialità.

Il quadro normativo in materia prevede, in estrema sintesi:- per le Amministrazioni statali l’obbligo di aderire alle Convenzioni Consip ovvero di utilizzare i parametri quali-tà-prezzo in una misura ridotta, pena la nullità dei contratti stipulati in violazione (legge 23 dicembre 2005, n. 266, leg-ge Finanziaria 2006);- per le Amministrazioni statali centrali e periferiche: sono individuate ogni anno le tipologie di beni e servizi per le quali sono tenute ad approvvigionarsi utilizzando le Con-venzioni quadro; le stesse Amministrazioni sono tenute a far ricorso al Mercato Elettronico della PA.; le Regioni pos-sono costituire centrali di committenza, anche unitamente ad altre Regioni; le centrali regionali e Consip S.p.A. costi-tuiscono un sistema a rete (legge 27 dicembre 2006 n. 296 - Legge Finanziaria 2007);- per le altre amministrazioni pubbliche il Dl. 6 luglio 2012, n. 95 e il Dl. 7 maggio 2012, n. 52 Introducono obbligo di ricorso alle Convenzioni Consip o alle altre procedure te-lematiche di acquisto;- per i Comuni: la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016) stabilisce l’esonero per tutti i Comuni, anche con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti, dell’obbligo di aderire alle convenzioni vigenti per acquisti al di sotto dei 40.000 €, fermo restando il ricorso al MEPA e/o agli altri strumenti telematici di acquisto della P.A. per gli acquisti sopra i 1.000 €.

Il ruolo di ConsipIl ruolo di Consip sugli acquisti della pubblica amministra-zione riveste un’importanza cruciale legata all’aggregazio-ne della domanda pubblica, di beni e servizi, con evidenti risparmi economici sui prezzi di acquisto e risparmi di pro-cesso, in termini di tempo e rapidità dell’azione amministra-tiva, trasparenza dell’azione e tracciabilità delle procedure. Consip opera attraverso diversi strumenti.

Convenzioni: sono contratti quadro stipulati da Consip, per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nell’am-bito dei quali i fornitori aggiudicatari di gare - esperite in modalità tradizionale o smaterializzata a seguito della pub-

blicazione di bandi - si impegnano ad accettare ordinativi di fornitura emessi dalle singole Amministrazioni che hanno effettuato l’abilitazione al sistema Acquisti in Rete.Per aderire alla Convenzione è sufficiente inserire l’ordine diretto sul catalogo on line.

Mercato Elettronico della Pubblica amministrazione (MEPA): è un mercato digitale in cui le Amministrazioni abilitate possono acquistare, per valori inferiori alla soglia comunitaria, i beni e servizi offerti da fornitori abilitati a presentare i propri cataloghi sul sistema. Consip definisce con appositi bandi le tipologie di beni e servizi e le condizio-ni generali di fornitura, gestisce l’abilitazione dei fornitori e la pubblicazione e l’aggiornamento dei cataloghi. Acceden-do alla Vetrina del Mercato Elettronico o navigando sul ca-talogo prodotti, le Amministrazioni possono verificare l’of-ferta di beni e/o servizi e, una volta abilitate, effettuare ac-quisti on line, confrontando le proposte dei diversi fornitori e scegliendo quella più rispondente alle proprie esigenze.Attraverso il MEPA è possibile acquistare con due modalità:- Ordine diretto a catalogo;- Richiesta di offerta

Accordo quadro: strumento innovativo di contrattazione (introdotto dal Codice Appalti), che stabilisce le regole rela-tive ad appalti da aggiudicare durante un periodo massimo di quattro anni. Gli Accordi quadro, aggiudicati da Consip a più fornitori a seguito della pubblicazione di specifici Ban-di, definiscono le clausole generali che, in un determinato periodo temporale, regolano i contratti da stipulare.Nell’ambito dell’Accordo quadro, le Amministrazioni che hanno effettuato l’abilitazione al sistema Acquisti in Rete, attraverso la contrattazione di “Appalti Specifici”, provve-dono poi a negoziare i singoli contratti, personalizzati sulla base delle proprie esigenze.

Consip, in qualità di centrale di committenza nazionale, ha operato negli ultimi anni al fine di integrare i criteri ambien-tali minimi nelle procedure di gara e in tutti gli strumenti di acquisto messi a disposizione, in conformità ai CAM defini-ti dal Ministero dell’Ambiente e agli standard ecosostenibili di prodotto riconosciuti a livello internazionale, attraverso il portale “Acquisti in rete”.

La “foglia verde” associata ad un bando sta a significare che Consip ha acquisito il set di criteri ambientali per alcuni o tutti i metaprodotti nella categoria merceologica conside-rata nel bando in questione. Per ogni singolo appalto e per specifica merceologia sono pubblicate schede dettagliate dove vengono elencati tutti i requisiti introdotti nella documentazione di gara in termini

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di requisiti di base (B) o premianti (P) e l’indicazione dei ri-ferimenti ai documenti di gara e la pagina dove è possibile ritrovare il criterio definito. Nella scheda è presente la con-formità ai Cam. Le schede vengono pubblicate per ogni iniziativa attiva e costituiscono un archivio, che viene progressivamente ali-mentato, di nuove indicazioni sui criteri inseriti, parametri tecnici e probatori definiti, clausole contrattuali individua-te collegate alle penali per il mancato adempimento. Per facilitare la leggibilità della documentazione di gara e la ricerca dei criteri definiti, sono presenti anche i riferimenti puntuali delle pagine e del documento da consultare per in-dividuare il criterio green.

Al momento della loro abilitazione sul MEPA, i fornitori possono autodichiarare la conformità di un certo prodotto ad almeno uno dei criteri ambientali definiti da Consip per il metaprodotto di riferimento. Consip si riserva il diritto di effettuare, a campione, eventuali verifiche di conformità e corrispondenza con le caratteristiche e le funzionalità di-chiarate in sede di richiesta di abilitazione.La Stazione appaltante, inoltre, può sempre ricorrere all’ef-fettuazione di una Richiesta di Offerta richiedendo carat-teristiche ambientali particolari non previste dal bando MEPA. 

SintelLa piattaforma di e-procurement Sintel, utilizzata in auto-nomia e gratuitamente da tutti gli Enti pubblici avente sede in Regione Lombardia, consente agli Enti di realizzare gare sopra e sotto soglia comunitaria tramite tutte le procedure previste dalla normativa vigente, interamente online, usu-fruendo dei servizi di formazione ed affiancamento opera-tivo.

ARCA ha introdotto all’interno delle proprie procedure di gara centralizzate criteri volti ad acquistare prodotti e ser-vizi ecologici, salvaguardando la concorrenza e premiando i beni più innovativi.Vi sono alcune Convenzioni ARCA che integrano i criteri ambientali definiti nei CAM del Ministero dell’Ambiente; in altri casi vengono fissati criteri aggiuntivi relativi al ciclo di vita del prodotto. Viene pertanto definito e comunicato il valore “green” della procedura stabilita, in linea con la nor-mativa vigente (es. per l’energia elettrica, le fotocopiatrici a noleggio, la carta in risme). Nelle procedure di gara, inoltre, è assegnato un punteggio tecnico ai prodotti in possesso di una certificazione ambientale, o di certificazione a questa equivalente.ARCA può effettuare verifiche, su un campione di enti (ve-

rifica documentale sul processo di esecuzione della fornitu-ra e verifica su un prodotto, tramite confronto dei prodotti consegnati sia con quanto offerto in sede di gara sia con quanto richiesto dall’ente) e presso la sede del Fornitore ag-giudicatario della Convenzione (sulle fatture emesse).

Inoltre, Sintel gestisce l’Elenco unico Fornitori regionale (LR. 33/2007, art. 1, c. 6-bis). La Piattaforma contiene per-tanto una banca dati con tutte le informazioni rilevanti sui fornitori, sempre a disposizione per gli Enti interessati.Al di là infatti delle informazioni anagrafiche, relative ai Fornitori registrati alla Piattaforma, vi sono le informazio-ni relative a fornitori accreditati (sui requisiti di partecipa-zione) che possono venire integrate da documentazione specifica, tra le quali certificazioni ambientali, di qualità ed etiche).

4. La Qualificazione ambientale dei Fornitori dell’Ente

Il nuovo Codice Appalti (Dlgs. 50/2016) modalità precise di selezione e qualificazione degli Operatori economici, agli articoli 133-139.

In particolare, l’articolo 134 “Sistemi di qualificazione”, in concordanza con il precedente articolo 232 Dlgs. 163/2006, stabilisce che gli Enti aggiudicatori, fissando i vari stadi della qualificazione dei soggetti richiedenti, definiscano norme e criteri oggettivi per l’esclusione e la selezione e per il funzionamento del sistema di qualificazione, disciplinan-do le modalità di iscrizione al sistema, l’eventuale aggior-namento periodico delle qualifiche e la durata del sistema. Gli enti aggiudicatori istituiscono e aggiornano un elenco degli operatori economici, che può essere diviso in catego-rie in base al tipo di appalti per i quali la qualificazione è valida.

Inoltre, lo stesso articolo dispone per quanto concerne in particolare la qualificazione in senso “ambientale” degli operatori economici richiedenti. Infatti, quando tali criteri e norme comportano specifiche tecniche, si devono appli-care gli articoli 68, 69 e 82, Codice Appalti.

Gli articoli richiamati sono fortemente connotati dal punto di vista ambientale. Rimandando per un’estesa trattazio-ne al precedente capitolo “inquadramento normativo sul GPP”, schematicamente si può affermare che:• articolo 68: ammette la possibilità per l’Ente di richiede-re specifiche tecniche che comprendano le caratteristiche

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ambientale di un bene o un servizio, anche in ottica di ciclo di vita, a condizione che i parametri siano sufficientemente precisi da consentire agli offerenti di determinare l’oggetto dell’appalto;• articolo 69: prevede la possibilità per l’ente di richiede-re anche obbligatoriamente, nelle specifiche tecniche, nei criteri di aggiudicazione o nelle condizioni relative all’ese-cuzione dell’appalto, certificazioni ambientali come mezzo di prova dei requisiti tecnici fissati, a condizione che tali certificazioni rispondano ai seguenti criteri:- siano immediate e comprensibili- siano oggettive rispetto ai criteri su cui sono fondate- siano state condivise con le parti- siano accessibili a tutte le parti interessate- sino effettivamente indipendenti e prevedano una verifica di parte terza• articolo 82: prevede che l’Ente posa richiedere che gli operatori economici presentino, come mezzi di prova di conformità ai requisiti o ai criteri stabiliti nelle specifiche tecniche, ai criteri di aggiudicazione o alle condizioni rela-tive all’esecuzione dell’appalto, una relazione di prova o un certificato rilasciati da un organismo di valutazione della conformità. Le certificazioni ambientali, oltre a dover pos-sedere i requisiti di cui all’art. 69 sopra richiamato, per poter servire come mezzo di presunzione di conformità, devono essere rilasciate da un organismo di certificazione terzo, ac-creditato a norma del regolamento (Ue) n. 765/2008, o da documentazione tecnica del fabbricante se l’operatore di-mostra di non aver avuto accesso ai certificati come sopra indicato.

L’Ente aggiudicatore che istituisce e gestisce il sistema di qualificazione stabilisce i documenti, i certificati e le di-chiarazioni sostitutive che devono corredare la domanda di iscrizione, e non può chiedere certificati o documenti che riproducono documenti validi già nella disponibilità dell’ente aggiudicatore. I documenti, i certificati e le dichia-razioni sostitutive, se redatti in una lingua diversa dall’ita-liano, sono accompagnati da una traduzione in lingua ita-liana certificata conforme al testo originale dalle autorità diplomatiche o consolari italiane del Paese in cui sono stati redatti, oppure da un traduttore ufficiale.

Stante il quadro normativo sopra delineato, si suggerisce all’Ente di procedere all’integrazione del proprio sistema di qualificazione secondo le direttrici indicate, in conformità al dettato normativo, al fine di favorire l’emersione di carat-teristiche ambientali del professionista, dei beni e dei ser-vizi che offre e delle referenze a corredo del proprio profilo.

Qualificazione ambientale del professionistaIn fase di qualificazione dell’operatore, richiedere il pos-sesso di certificazioni di sistemi di gestione ambientale, in grado di valutare il livello delle prestazioni ambientali delle organizzazioni di tutti i settori produttivi e la gestione delle attività in grado di provocare impatti sull’ambiente. Le cer-tificazioni di riferimento di questo settore sono ISO 14001 e EMAS, rilasciate da enti di certificazione terzi e accreditati.

Qualificazione ambientale dei prodotti/servizi offertiIn fase di qualificazione dell’operatore, per lo specifico set-tore di attività, l’Ente può richiedere all’operatore di dichia-rare il possesso di certificazioni ambientali per i prodotti o i servizi che offre (es. prodotti chimici con assenza di so-stanze nocive, apparecchiature a basso consumo di energia ecc.). Le certificazioni ambientali di prodotto, per poter essere ammesse come criterio di qualificazione dell’operatore, de-vono essere affidabili e rilasciate da ente di certificazione terzo e indipendente, e accreditato per la specifica certifica-zione. Si consiglia di fare affidamento sulla lista delle cer-tificazioni riconosciute in ambito GPP, così come riportato nel Capitolo “Elenco delle certificazioni conformi al GPP”.

Referenze di precedenti lavoriIn fase di qualificazione dell’operatore, per lo specifico set-tore di attività, l’Ente può richiedere all’operatore di dichia-rare di aver svolto, in un arco temporale minimo precedente al momento della qualificazione, lavori e servizi in ottem-peranza alle norme sul “Green public procurement” conte-nute nel Codice Appalti.

Infine, come previsto dall’articolo 134 Codice appalti sopra richiamato, Un ente aggiudicatore può utilizzare il sistema di qualificazione istituito da un altro ente aggiudicatore o di altro organismo terzo, dandone idonea comunicazione agli operatori economici interessati.

Al fine di operare gli adeguamenti previsti, l’Ente dovrà uniformare i Regolamenti per la qualificazione degli opera-tori, nonché la modulistica che questi devono compilare per poter accedere ed essere inseriti nel sistema.

5. Albo delle Certificazioni ambientali conformi al GPP

Il nuovo “Codice degli Appalti” impone elevati requisiti per le certificazioni ambientali, che possono servire come presunzione di conformità (dell’offerente, del prodotto o del servizio), ai criteri ambientali fissati nello specifico CAM di

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riferimento, con rilevante semplificazione sia per la Stazio-ne appaltante sia per l’Azienda offerente.

Il certificato infatti, può svolgere la funzione di “presunzio-ne di conformità” (art. 82, Codice degli Appalti): Ente può presumere la conformità del prodotto o del servizio senza dover effettuare l’analisi puntuale della documentazione di prova esibita (analisi di laboratorio, rapporti, perizie e al-tro), dovendo a tale fine acquisire competenze specilistiche spesso assai onerose, data la tecnicità delle informazioni e la specificità delle discipline di settore. Dall’altra parte, l’of-ferente “ottimizza” il lavoro effettuato attraverso l’iter di certificazione che ha messo in evidenza le caratteristiche di sostenibilità ambientale del proprio prodotto/servizio e si solleva dall’onere di provare, volta per volta, la conformi-tà del prodotto/servizio ai requisiti richiesti nella specifica gara.

Però, data l’obbligatorietà del GPP imposta dal nuovo “Co-dice degli Appalti” e l’importante funzione svolta dalle certificazioni ambientali, lo stesso Codice chiede che l’En-te ammetta come mezzo di prova e della conformità solo certificazioni rilasciate sulla base di precise e rigorose con-dizioni, per garantire la massima affidabilità delle infor-mazioni in esse contenute e non svuotare il significato dei criteri ambientali fissati nei CAM.

Innanzitutto, l’art. 69 del Codice degli Appalti afferma che l’Ente può richiedere o ammettere il possesso di una cer-tificazione ambientale “eco-etichetta”) da parte dell’offe-rente, del prodotto o del servizio, solo se tale certificazione possiede le caratteristiche elencate, e descritte nel box se-guente.

I REQUISITI DELLE CERTIFICAZIONI AMBIENTALI PER IL GPP (ART. 69. DLGS. 50/2016)

IMMEDIATEZZA

a) i requisiti per l’etichettatura sono idonei a definire le caratteristiche dei lavori, delle forniture e dei servizi og-getto dell’appalto e riguardano soltanto i criteri ad esso connessi

OGGETTIVITÀ

b) i requisiti per l’etichettatura sono basati su criteri og-gettivi, verificabili e non discriminatori;

CONDIVISIONE CON LE PARTI

c) le etichettature sono stabilite nell’ambito di un apposi-to procedimento aperto e trasparente al quale possano partecipare tutte le parti interessate, compresi gli enti

pubblici, i consumatori, le parti sociali, i produttori, i di-stributori e le organizzazioni non governative;

DEMOCRATICITÀ

d) le etichettature sono accessibili a tutte le parti inte-ressate;

INDIPENDENZA E TERZIETÀ

e) i requisiti per l’etichettatura sono stabiliti da terzi sui quali l’operatore economico che richiede l’etichettatura non può esercitare un’influenza determinante.

Inoltre l’art. 82 sopra richiamato richiede che le certifica-zioni ambientali, per poter servire come mezzo di presun-zione di conformità, devono essere rilasciate da un “organi-smo di valutazione della conformità” accreditato a norma del regolamento (Ue) n. 765/2008.

Come visto, date le caratteristiche di indipendenza, compe-tenza e terzietà che il sistema dell’accreditamento garan-tisce (si rimanda al contenuto del capitolo di Accredia), la finalità dell’accreditamento è quella di ingenerare la mas-sima fiducia nel contenuto delle attestazioni di conformità da parte di tutte le parti sociali, nelle Aziende e nei con-sumatori finali (privati o pubbliche amministrazioni), e per garantire e favorire la libera circolazione dei prodotti nel mercato europeo.3

Solo a queste condizioni la PA può “fidarsi” del certificato ed essere sollevata dalla verifica puntuale della documen-tazione tecnica e dei rapporti di analisi.Significa che l’Ente appaltante, avendo ricevuto in fase di partecipazione alla gara di una delle certificazioni (di cui alla lista sotto riportata) in corso di validità e rilasciata da un Ente di certificazione accreditato per la stessa, può pre-sumere il rispetto dello specifico criterio ambientale, senza dover richiedere all’offerente altri mezzi di prova (perizie, relazioni tecniche, schede tecniche ecc.). È ovvio che ri-mane nella discrezione dell’Ente richiedere qualsiasi altra documentazione ritenga importante.

Vi sono poi certificazioni riconosciute a livello nazionale (es. Plastica Seconda Vita, Km Zero e altre) e internaziona-le (si veda lista sotto), la cui affidabilità è data dalla diffu-sione e dalla riconoscibilità sul mercato.

3 Si veda anche, I riferimenti all’accreditamento e alla certificazione nelle richieste di offerta e nei bandi di gara, Linee Guida Accredia, di E. Riva e R. De Giovanni, ottobre 2014.https://www.accredia.it/UploadDocs/975_Linee_Guida_ACCREDIA_per_i_bandi_di_gara_Ottobre_2014.pdf

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Si riporta di seguito un elenco delle certificazioni affidabili secondo i criteri attuali del GPP, per i settori relativi ai CAM trattati in questa Sperimentazione: Sistemi di gestione, ge-stione dei rifiuti, gestione del verde pubblico, pulizie, veico-li, ristorazione collettiva.

Lista delle certificazioni riconosciute per il GPP

Sistemi di gestione

EMASEMAS (Eco Management and Audit Scheme) è uno schema di certificazione pubblico e volontario disciplinato dal Re-golamento Europeo n. 1221/2009. Dal 2010 la registrazione EMAS è divenuta internazionale. EMAS è una certificazio-ne di sistema (relativa alla gestione delle attività e dei pro-cessi produttivi delle organizzazioni) che mira a promuove-re il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali delle organizzazioni di tutti i settori produttivi e la comu-nicazione delle performance, tramite la predisposizione di una Dichiarazione ambientale. La registrazione è rilasciata da un ente governativo, a seguito di una verifica svolta da un ente terzo indipendente e accreditato.

ISO 14001La certificazione è disciplinata dallo standard ISO 14001:2015. È una certificazione internazionale di sistema, volontaria, che si applica alla gestione delle attività e dei processi produttivi di qualsiasi organizzazione. La certifi-cazione deve essere rilasciata da un organismo indipen-dente e accreditato, e mira a valutare l’impegno delle or-ganizzazioni a migliorare le proprie prestazioni ambientali.

Certificazioni di prodotto

EcolabelMarchio ambientale di prodotto, nato nel 1992 e discipli-nato dal Regolamento CE n. 66/2010 che mira a premiare i prodotti e servizi con elevati standard prestazionali dal punto di vista ambientale, a garanzia, per il consumatore, dell’attenzione volta dal produttore verso gli aspetti am-bientali in tutto il ciclo di vita del prodotto. Esso si applica ad alcune categorie di prodotti (es. carta, detersivi, vernici, etc.). Il marchio è rilasciato da un organismo indipendente accreditato per lo schema.

EPDLa dichiarazione ambientale EPD (Environmental Product Declaration, Dichiarazione ambientale di prodotto) si basa su parametri stabiliti che contengono una quantificazione degli impatti ambientali del prodotto, per alcune categorie fissate e soggette a un controllo indipendente da parte di organismo accreditato. L’EPD si rivolge principalmente ai consumatori poiché la sua finalità principale è di eviden-ziare le performance ambientali di un prodotto o servizio, aumentandone la visibilità.

Carbon footprintBasata sullo standard internazionale 14064, riguarda la quantificazione, il monitoraggio e la rendicontazione delle emissioni di gas serra e delle riduzioni delle emissioni otte-nute da un’organizzazione, di qualsiasi settore, nell’ambito delle proprie attività. Fa riferimento a un inventario di gas serra, che descrive le emissioni generate da ognuna delle fonti di emissione riferite all’attività dell’organizzazione. È rilasciata da un ente terzo indipendente.

Nordic SwanMarchio ambientale di prodotto dei Paesi Scandinavi (Da-nimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia), basato sullo standard ISO 14024. Esso indica alcuni livelli pre-stazionali a cui conformarsi e pone il divieto di utilizzare specifiche sostanze. Il marchio viene rilasciato da un ente terzo indipendente ed accreditato secondo un sistema di ri-levanza nazionale o internazionale, nei Paesi Scandinavi e negli altri stati membri per alcune categorie di prodotto (es. carta, cancelleria, stampanti, imballaggi a uso alimentare, etc.).

Blaue EngelMarchio di prodotto tedesco, rilasciato dall’ente RAL gGm-bH, che si applica a diverse categorie di prodotto, comuni-cando alcuni aspetti ambientali e sociali e ponendo limiti e divieti di utilizzare alcune sostanze. I criteri del marchio sono sviluppati dal Federal Environment Agency e dall’In-dependent Environmental Label Jury. Può anche essere utilizzato in Italia.

Remade in ItalyCertificazione ambientale di prodotto indipendente pri-vata, nata dall’omonima associazione senza fine di lucro, sotto accreditamento dal 2013, che mira a quantificare il contenuto di materiale riciclato in un prodotto o semilavo-rato. Attesta la tracciabilità della produzione stessa nelle diverse fasi della filiera produttiva, partendo dalla verifica dell’origine delle materie prime in ingresso, fino al prodotto finito certificato. Lo standard contiene alcuni limiti al fine

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di garantire la massima sicurezza nell’utilizzo del prodotto certificato. È riconosciuta nelle norme che disciplinano il GPP in Italia. Può essere rilasciata solo da Ente terzo indi-pendente, accreditato per lo schema.

FSCLa certificazione internazionale di prodotto FSC (Forest Stewardship Council) disciplina i principi e criteri della ge-stione forestale responsabile, considerando aspetti sociali, economici e di sostenibilità ambientale. Si applica princi-palmente ai prodotti in legno e carta, così come a qualsiasi prodotto di origine forestale. Può essere rilasciata solo da un ente indipendente accreditato.

PEFCLo standard internazionale di prodotto PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) certifica che le foreste, i prodotti in legno, la carta, i derivati dalla cellulosa e i prodotti forestali non legnosi rispettino spe-cifici parametri, criteri e indicatori relativi ad aspetti am-bientali, sociali e relativi ai diritti e alla salute dei lavorato-ri. La certificazione della gestione forestale si basa su una procedura di verifica da parte di un organismo indipenden-te e accreditato.

LCAIl metodo LCA (Life Cycle Assessment) è definito a livello internazionale dalla norma ISO 14040 e considera tutto il ciclo di vita di un prodotto (“from cradle to grave”, “dalla culla alla tomba”), includendo la fase di estrazione e tra-sporto delle materie prime, la produzione, la distribuzione, l’uso, il riuso, fino al riciclaggio e allo smaltimento finale e permettendo così di valutare tutte le interazioni di un pro-dotto o servizio con l’ambiente. Lo studio del ciclo di vita analizza flussi in entrata e in uscita di materiali, energia, emissioni, in tutte le fasi produttive. Carbon footprint Lo standard internazionale di prodotto ISO 14067 regola i requisiti per le fasi di valutazione e quantificazione delle emissioni di gas serra e i requisiti per la comunicazione. È sottoposto a verifica e certificazione da parte di un ente terzo indipendente e si applica a vari prodotti, al fine di co-municarne il basso contenuto di emissioni di gas a effetto serra.

Water footprint Si basa su uno standard internazionale ISO, che misura l’impatto ambientale potenziale di un prodotto, processo o di un’organizzazione sulla risorsa idrica. Lo standard è ve-rificabile da un ente terzo ma non certificabile. Esso si basa

sulla metodologia LCA (Life Cycle Assessment) e pertanto, considera tutti gli impatti ambientali di un prodotto.Green SealGreen Seal si applica a più categorie di prodotto, princi-palmente negli Stati Uniti ed è rilasciato dall’associazio-ne Green Seal. Il marchio pone alcuni limiti e il divieto di utilizzare alcune sostanze. Esso garantisce al consumatore che un prodotto o servizio è stato realizzato rispettando l’ambiente e la salute.

Prodotti tessili

GOTS Lo standard privato GOTS (Global Organic Textile Stan-dard) certifica che i prodotti tessili rispettino determinati criteri ambientali, sociali e relativi alla qualità de prodotto tessile che deve essere realizzato con almeno il 70% di fibre naturali biologiche certificate.Lo standard verifica tutte le fasi del processo, il commercio, l’imballaggio, l’etichettatura, la distribuzione. La certifica-zione è rilasciata da certificatori indipendenti, accreditati dal sistema GOTS.

OCS Lo standard privato OCS (Organic Content Standard) è in-ternazionale, riguarda i prodotti tessili. La certificazione viene rilasciata da un ente terzo indipendente e accredita-to a livello internazionale. I prodotti certificati sono con-formi a prescrizioni riguardanti aspetti ambientali, sociali e sulla qualità.

Global Recycle StandardÈ una certificazione privata, gestita da Textile Exchange e si applica a livello mondiale alle imprese che commercia-lizzano e/o producono prodotti finiti o semilavorati conte-nenti materiali riciclati. Lo standard include vari criteri che disciplinano aspetti ambientali, sociali, relativi alla salute e sicurezza. La certificazione è rilasciata da un ente terzo indipendente.

Alimentari

Agricoltura biologicaLa certificazione biologica si applica ai prodotti agricoli, ai mangimi e ai sementi per la coltivazione. Si basa sul re-golamento 834/2007 e disciplina gli aspetti ambientali e la biodiversità, con attenzione per la tutela del benessere degli animali e la salute dei vegetali, ponendo anche alcu-

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ni divieti sull’uso di specifiche sostanze. La certificazione viene rilasciata da un ente terzo accreditato per lo schema.

Global GapObiettivo della certificazione volontaria privata è quello di garantire un’agricoltura sostenibile, con particolare riguar-do di alcuni aspetti come la sicurezza e la tracciabilità del settore food, la sostenibilità ambientale, il benessere, la sa-lute e sicurezza dei lavoratori, il benessere degli animali. La certificazione riguarda anche l’acquacoltura, gli alleva-menti di bestiame, secondo criteri per la catena di custodia. La certificazione è rilasciata da organismi di certificazione di terza parte approvati da Global Gap e accreditati.

Fairtrade Marchio di prodotto internazionale e rilasciato per cioc-colato, thè, caffè, ma anche per prodotti tessili e di arti-gianato, che disciplina aspetti sociali, etici, economici ed ambientali, con il divieto di utilizzare alcune sostanze o prodotti. È rilasciato da un ente terzo accreditato.

UNI 11233 Marchio per i sistemi di produzione integrata nelle filiere agroalimentari nato in Italia. Si applica alle filiere agroa-limentari vegetali per prodotti destinati all’alimentazione umana e animale, con l’obiettivo di dimostrare l’utilizzo di tecniche di produzione integrata nella gestione delle pro-duzioni agricole, così come favorire il mantenimento della biodiversità e il rispetto dell’ambiente. Prevede un sistema di rintracciabilità della filiera e un piano di controllo. La certificazione è rilasciata da un ente di parte terza ricono-sciuto e accreditato.

Biodiversity FriendSchema di certificazione che si applica ai prodotti del set-tore food e, in particolare, ai prodotti orto-frutticoli, con l’obiettivo principale di tutelare la biodiversità e di dimo-strare l’impegno nell’ambito della responsabilità ambien-tale delle aziende. La procedura relativa allo standard con-sidera gli impatti ambientali delle attività e dei processi di trasformazione in agricoltura nei confronti della riduzione della biodiversità.

FOS Friend of the Sea, riguarda la certificazione dei prodotti ittici e disciplina l’uso sostenibile delle risorse ittiche, in-cludendo principi, considerazioni generali, criteri e requi-siti sull’etichettatura dei prodotti ittici. La certificazione è rilasciata da un ente terzo indipendente.

MSCLa certificazione internazionale MSC (Marine Stewardship Council) ha l’obiettivo di salvaguardare l’ambiente marino attraverso uno sfruttamento sostenibile delle risorse itti-che. Si applica alla pesca di organismi selvatici e ad alcune attività di pesca particolare ed è esteso a tutta la filiera. I requisiti riguardano la sostenibilità del patrimonio ittico, l’impatto ambientale minimo e la gestione efficace. La cer-tificazione è rilasciata da organismi di certificazione indi-pendenti.

UTZL’obiettivo principale della certificazione privata di prodot-to internazionale UTZ è di promuovere aziende agricole so-stenibili; include criteri economici, sociali e ambientali e si applica a tè, caffè, cacao e promuove un modello basato sul miglioramento continuo e finalizzato a garantire una pro-duzione agricola responsabile dal punto di vista sociale e ambientale, e ai consumatori prodotti sostenibili. Lo stan-dard è rilasciato da un ente terzo indipendente.

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CAP PER IL NUOVO GPP

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