Greta Martini Leggere le carte napoletanesi riferisce secondo Oswald Wirth, uno dei più noti e...

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Greta Martini Gruppo Editoriale Esselibri - Simone SIGMA LIBRI Greta Martini Leggere le carte napoletane 101 Una finestra sull’infinito Una finestra sull’infinito Leggere le carte napoletane Excerpt of the full publication

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Greta M

artini

Gruppo Editoriale Esselibri - SimoneSIGMA LIBRI

Greta Martini

Leggere le cartenapoletane

101

Una finestra sull’infinito Una finestra sull’infinito

Leggere le cartenapoletane

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Redazione: Giuliana Pianura

Tutti i diritti di sfruttamento economico dell’opera appartengono alla Esselibri S.p.A.(art. 64, D.Lgs. 10-2-2005, n. 30)

Finito di stampare nel mese di luglio 2007dalla «MultiMedia» - V.le Ferrovie dello Stato Zona Asi - Giugliano (NA)

per conto della Esselibri S.p.A. – Via F. Russo, 33D – 80123 Napoli

Grafica e copertina: Giuseppe Ragno

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Premessa

Dall’origine dei tempi l’uomo ha sempre cercato di interpretare il mondoche lo circondava, di dare delle risposte all’incredibile e misterioso mec-canismo universale di cui faceva parte, di penetrare le misteriose leggi cheregolavano il suo destino attraverso le più disparate forme di divinazione.Fenomeno culturale presente sotto varie forme in tantissime religioni eculture, la divinazione come strumento per indagare o propiziare il futuroha attraversato tutte le epoche, giungendo fino ai giorni nostri. Una delleforme più praticate di divinazione è la cartomanzia: l’arte di predire l’av-venire o interpretare il passato attraverso un mazzo di carte.Dal punto di vista esoterico, il mazzo di carte che si colloca al di sopra ditutti gli altri è costituito dai Tarocchi, ma per chi si accosta per la primavolta alla cartomanzia i Tarocchi possono risultare troppo enigmatici ecomplessi. Affronteremo quindi la divinazione con le familiari Carte Na-poletane, che possono essere chiaramente sostituite da qualsiasi mazzoregionale a quaranta carte. Questi mazzi di carte apparentemente ingenuisono tutti derivati dagli Arcani Minori dei Tarocchi, ne ereditano, quindi,la grande forza simbolica, il potere evocativo e la profonda sapienza cheli ha ispirati. Tratteremo in questo manuale la divinazione soprattutto comeforma di energia fisica, mentale ed emotiva che permette all’interprete, ocartomante, di creare insieme al consultante quell’atmosfera speciale chia-mata magia. Senza perdere mai di vista il fatto che magia non è qualcosache trascende l’umano, ma ne fa parte. Scopo di questo sintetico volumesulla cartomanzia è, infatti, far conoscere le possibilità che un comunemazzo di carte può comunicare a chi è interessato ad addentrarsi in que-sto mondo di combinazioni e di simboli. Non si pretende qui di trasforma-re ogni lettore in un “veggente”, ma di stimolare chi è interessato adaccrescere le proprie risorse interiori consce ed inconsce.

Premessa

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Il volume è diviso in tre parti.La prima parte è dedicata soprattutto all’analisi degli aspetti esotericidelle Carte Napoletane ereditati direttamente dai Tarocchi. Nella carto-manzia, l’iconografia di ciascuna carta ha dei significati simbolici ben pre-cisi e studiare queste immagini emblematiche caratterizzate da colori, fi-gure e numeri è necessario per chi si appresta all’arte della divinazione.La seconda parte è dedicata alla presentazione di ciascuna carta e allaspiegazione del suo significato simbolico e di quello divinatorio.La terza parte è dedicata principalmente alla consultazione e ai vari me-todi per interrogare le carte. Il principio guida della consultazione deveessere soprattutto aiutare il consultante a diventare consapevole della pro-pria situazione confusa e dolorosa. La divinazione come previsione delfuturo non è infatti il perno centrale delle sedute. Cartomante e consultan-te si concentrano più che altro sul presente e sulla possibilità di far emer-gere ciò che ostacola o favorisce la realizzazione.

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Indice

Parte PrimaLe carte da gioco e la cartomanzia

1. Breve storia delle carte .......................................................... Pag. 112. Dalle carte da gioco alla cartomanzia ................................... » 153. La divinazione con le Carte Napoletane ............................... » 204. La Cabala e la simbologia dei numeri ................................... » 215. Le carte di Corte ..................................................................... » 266. La simbologia dei colori ........................................................ » 277. La simbologia dei quattro semi ............................................. » 28

Parte SecondaIl significato delle singole carte

Asso di Bastoni............................................................................. » 35Due di Bastoni ............................................................................. » 37Tre di Bastoni ............................................................................... » 39Quattro di Bastoni ........................................................................ » 41Cinque di Bastoni......................................................................... » 43Sei di Bastoni................................................................................ » 45Sette di Bastoni............................................................................. » 47Fante di Bastoni ........................................................................... » 49Cavaliere di Bastoni ..................................................................... » 51Re di Bastoni ................................................................................ » 53

Asso di Coppe .............................................................................. » 55Due di Coppe ............................................................................... » 57

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Indice

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Tre di Coppe ................................................................................ Pag. 59Quattro di Coppe ......................................................................... » 61Cinque di Coppe .......................................................................... » 63Sei di Coppe ................................................................................. » 65Sette di Coppe .............................................................................. » 67Fante di Coppe............................................................................. » 69Cavaliere di Coppe ...................................................................... » 71Re di Coppe.................................................................................. » 73

Asso di Denari .............................................................................. » 75Due di Denari ............................................................................... » 77Tre di Denari ................................................................................ » 79Quattro di Denari ......................................................................... » 81Cinque di Denari .......................................................................... » 83Sei di Denari ................................................................................. » 85Sette di Denari .............................................................................. » 87Fante di Denari............................................................................. » 89Cavaliere di Denari ...................................................................... » 91Re di Denari ................................................................................. » 93

Asso di Spade ............................................................................... » 95Due di Spade................................................................................ » 97Tre di Spade ................................................................................. » 99Quattro di Spade .......................................................................... » 101Cinque di Spade ........................................................................... » 103Sei di Spade .................................................................................. » 105Sette di Spade ............................................................................... » 107Fante di Spade.............................................................................. » 109Cavaliere di Spade ....................................................................... » 111Re di Spade .................................................................................. » 113

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Indice

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Parte TerzaLa divinazione e i metodi di lettura

1. Divinare perché? ..................................................................... Pag. 1172. Quale divinazione? ................................................................. » 1183. L’interpretazione ..................................................................... » 1194. Il rito della consultazione ...................................................... » 1205. Metodi di lettura delle carte................................................... » 123

5.1 Metodo a tre carte .................................................................. » 1235.2 Metodo del Ternario cabalistico ............................................ » 1255.3 Metodo delle quattro carte ..................................................... » 1255.4 Metodo della Croce Celtica a dieci carte ............................... » 1275.5 Metodo delle sei carte: affinità di coppia.............................. » 1315.6 Metodo del Settenario cabalistico .......................................... » 1335.7 Metodo astrologico o delle dodici case ................................ » 1345.8 Metodo degli zingari .............................................................. » 137

5.9 Metodo dei semi ..................................................................... » 1395.10 Metodo del Sì o No ................................................................ » 139

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Le carte dagioco e lacartomanzia«A quel punto, sulla tavolaormai sparecchiata, colui chepareva essere il castellanoposò un mazzo di carte dagioco. [...] Prendemmo a spar-gere le carte sul tavolo, sco-perte, come per imparare ariconoscerle, e dare loro ilgiusto valore nei giochi, o ilvero significato nella letturadel destino.Uno dei commensali tirò a séle carte sparse, lasciandosgombra una larga parte deltavolo; ma non le radunò inmazzo né le mescolò; preseuna carta, e la posò davantia sé. Tutti notammo la somi-glianza tra il suo viso e quellodella figura, e ci parve dicapire che con quella cartaegli voleva dire “io” e ches'accingeva a raccontare lasua storia».

(da Il castello dei destini incrociati,Italo Calvino)

Parte Prima

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Le carte da gioco e la cartomanzia

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1. Breve storia delle carte

«L’origine di tutte le cose create è nei segni».

L’origine delle carte da gioco si perde nella notte dei tempi. Alcuni studio-si suppongono che siano giunte in Europa nel corso del Medioevo inseguito ai rapporti commerciali con gli Arabi, i quali le avrebbero eredita-te dagli Indiani che a loro volta le avrebbero apprese dai Cinesi.Le prime notizie documentate dell’esistenza delle carte provengono, infat-ti, dalla Cina, nell’epoca della dinastia Tang, ed erano probabilmente dicarte usate principalmente per la divinazione, che riportavano alcuni sim-boli dell’Iching, il famoso Libro dei Mutamenti, e l’ideogramma corrispon-dente. Un testo tardivo e senza autorità riferisce che verso l’anno 1120 unfunzionario della corte offrì in dono all’imperatore trentadue tavolette d’avo-rio. Alcune riguardavano elementi della natura come cielo e terra, altreancora gli esseri umani, ma la maggior parte di queste riguardavano lasorte o dei principi astratti cui bisognava attenersi per essere un buoncittadino.L’imperatore le avrebbe fatte riprodurre e diffondere in tutto il suo regno.Il gioco chiamato Mille volte diecimila contava soltanto trenta carte: treserie di nove carte ciascuna e tre arcani o trionfi. Avevano, quindi, tre“semi”: Jian o Qian (monete), Tiao (stringhe di monete, dove il nomestringa implica il foro che le monete cinesi hanno per poterle appenderee impilare su una corda), Wan (diecimila), e a questi si aggiungevano altretre carte singole Qian Wan (Migliaia di Diecimila), Hong Hua (Fiore Ros-so) e Bai Hua (Fiore Bianco). Queste erano rappresentate da ideogrammicon numerali da 2 a 9 sui tre semi. Alcuni studiosi suggeriscono che leprime carte siano state in realtà denaro reale e che fossero contemporane-amente lo strumento di gioco e la posta scommessa. Su queste carte eranodisegnati quattro segni rossi che corrispondevano alle virtù cardinali —benevolenza, giustizia, ordine e saggezza — ciascuna delle quali era rap-presentata quattro volte. La somma dei segni del gioco riassumeva il nu-mero delle stelle, andando quindi a rappresentare un microcosmo.Dalla Cina le carte passarono, o si svilupparono contemporaneamente, inIndia, patria anche degli scacchi. Dagli Indiani le appresero gli Arabi che,nel corso del XIV sec., attraverso la Spagna e l’Italia Meridionale, le fecero

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Parte Prima

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conoscere al resto dell’Europa. Le car-te arabe, o Haib, erano soltanto nu-meriche o simboliche, stante la proi-bizione del Corano di riprodurre fi-gure umane; quelle degli Europei, chenon avevano e non avrebbero co-munque rispettato proibizioni simili,furono invece subito arricchite da im-magini varie e da forme a volte biz-zarre.I primi mazzi di carte conosciuti inOccidente erano molto vicini allasimbologia cinese, fungevano da in-segnamento morale e civico e dal-l’ordine del microcosmo passavanoa quello dell’universo. Le Naibi, dal-l’arabo Haib, carte note in Italia nelXIV secolo, costituivano una speciedi promemoria di principi morali ecivili cui attenersi ed erano cinquan-ta immagini, distribuite in cinque se-rie di dieci carte. Queste serie cor-rispondevano: alle condizioni dellaVita, da quella più umile al supre-mo potere temporale e spirituale (ilmendicante, il servo, l’artigiano, ilmercante, il gentiluomo, il cavalie-re, il dotto, il re, l’imperatore e ilpapa); alle nove Muse cui era statoaggiunto Apollo; alle Scienze conle carte raffiguranti i pianeti; alleVirtù. Nel 1393 nacque in Italia lacorporazione dei “pittori di carte” e

il moralista Giovanni Morelli da un lato arringava i fiorentini sui peri-coli e le maligne influenze delle carte, dall’altro affermava che le Naibipotevano essere molto istruttive per i bambini. I pittori di immagini

Fig. 1 - Naibi arabi della Spagna

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Le carte da gioco e la cartomanzia

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provvedevano a moltiplicare a mano su pergamena o cartone i soggettireligiosi o profani che seducevano il popolo. Era essenzialmente ungioco a fini didattici, cui furono aggiunte le carte numerali, questeultime forse ispirate dai dadi (Asso, Due, Tre ecc.), mentre le figurepotrebbero essere state ispirate dal gioco degli scacchi: Re, Regina,Cavallo. Il più antico mazzo di carte giunto sino a noi proviene daVenezia, dove venne usato nel XIV secolo; è formato da 78 carte divisein due categorie. La prima comprende 22 carte chiamate Tarocchi, checostituiscono delle composizioni simboliche, probabilmente concepitepiù a scopo didattico, quindi direttamente derivate dalle Naibi. La se-conda parte comprende altre 56 carte divise in quattro serie o colori osemi di 14 carte: Bastoni, Coppe, Spade e Denari, ognuna di questeserie comprende dieci carte numerali: Asso, Due, Tre, ecc., fino a Die-ci; più quattro figure: Re, Regina, Cavaliere e Fante.

La simbologia connessa ai semi delle quattro quattordicine delle 56 cartesi riferisce secondo Oswald Wirth, uno dei più noti e riconosciuti studiosidi tarocchi, alle arti occulte, e corrisponderebbe a un quaternario magico:

• Bastoni: bastone augurale o bacchetta magica, simbolo di comando edi dominazione virile, emblema della potenza generatrice maschile: ilPadre;

• Coppe: coppa fonte d’ispirazione divinatoria, estasi dionisiaca, ricetti-vità femminile intellettuale e fisica: la Madre;

• Spade: spada dell’evocatore, discernimento che allontana dall’errore,arma che disegna una croce e ricorda l’unione feconda dei principimaschile e femminile, emblema della fusione e della cooperazionedegli opposti. La spada simboleggia inoltre un’azione penetrante comequella del Verbo;

• Denari: disco tentacolare, segno di volontà, espressione dell’azionespirituale, sintesi che riconduce la trinità all’unità: Trinità.

Secondo questa interpretazione esoterica il possesso dei quattro strumenti— lo scettro, la coppa, la spada, il denaro — avrebbe conferito lo stato diadepto o maestro occulto. Per gli iniziati il simbolismo delle carte costituivaun vero e proprio codice alfanumerico, per cui certe combinazioni poteva-no dare una descrizione della sorte.

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Parte Prima

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Altri studiosi ritengono, invece, che i semi si riferiscono agli ordinisociali classici dell’epoca medievale: Coppe per il Clero, Denari per iMercanti, Spade per i Nobili, Bastoni per i Contadini. Secondo altriancora il riferimento è alle quattro stagioni. I primi disegni erano ispi-rati a scene di caccia, di guerra o di vita di corte; fiori, frutti, animali epersino famosi personaggi dell’epoca furono i soggetti più rappresen-

tati. Per quanto riguarda le di-mensioni, si realizzavano cartegrandissime o piccolissime, qua-drate, spilungate e rotonde pri-ma che la forma rettangolare congli angoli arrotondati, più prati-ca, si affermasse. Verso la finedel XV secolo il mazzo di carteitaliane subisce nuove modifi-che. Il più famoso è quello attri-buito al Mantegna, cioè il maz-zo chiamato “Carte di Baldini”,composto di 50 carte divise incinque categorie di dieci carteciascuna: la prima rappresentale classi sociali; la seconda lemuse; la terza le scienze; la quar-ta le virtù; la quinta i pianeti al-lora conosciuti. Molti di questimazzi di carte, vere e proprieopere d’arte, sono conservatioggi in importanti musei comeil Louvre di Parigi, il Metropoli-tan di New York, il Correr diVenezia, l’Albertina di Vienna; lecarte popolari, invece, a causadell’infima qualità del materiale

di cui erano composte, sono quasi completamente sparite. Dagli esem-plari rimasti sappiamo che nel Rinascimento le immagini delle carte dagioco erano estremamente varie: scene di corte o di caccia, animali

Fig. 2 - Tarocco del Mantegna, che rappresentala classe sociale degli artigiani

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Le carte da gioco e la cartomanzia

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fantastici, florilegi e immagini mito-logiche erano i repertori preferiti daifabbricanti. Tuttavia, alla fine delCinquecento, la produzione andòassestandosi su due modelli fonda-mentali: in Italia, Spagna e Franciaprevalsero le carte a semi italiani(coppe, spade, denari e bastoni),mentre in Germania furono mag-giormente diffusi i semi tedeschi (fo-glie, ghiande, campanelli e cuori).Agli inizi del Seicento comparvero lecarte a semi francesi (cuori, quadri,fiori e picche) che ben presto mono-polizzarono i mercati dell’Europa Set-tentrionale. I personaggi di Corte era-no inizialmente disegnati a figura in-tera e solo dopo molto tempo diven-nero doppie, cioè leggibili da unaparte e dall’altra. Ogni figura ha unasigla: nei mazzi anglosassoni le siglesono A (Asso = Ace), K (Re = King),Q (Regina = Queen), J (Fante = Jack).Nei mazzi francesi sono A (As), R(Roi), D (Dame), V (Valet).

2. Dalle carte da gioco alla cartomanzia

«Le idee che i Tarocchi contengono sono universali e immutevoli. Esse risalgono ai primibisogni dell’osservatore, tormentato dal desiderio di dare una forma, un numero, unsimbolo alle sue geniali fantasticherie sul meccanismo universale». (Endes Picard)

La cartomanzia e l’occultismo penetrarono in circoli sempre più ristretti,già nell’alto Medioevo, senza destare né sorpresa né scandalo. Tuttavia,

Fig. 3 - I semi delle carte nei differenti Paesieuropei

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Parte Prima

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dei veri e propri studi sulle carte iniziarono soltanto intorno al 1500, quan-do Guillaume de Postel, matematico, filosofo e orientalista, pubblicò illibro La chiave delle cose occulte, dando inizio a un’epoca di studi sullecarte. Secondo Postel la parola “Tarocchi” sarebbe derivata dalla parolaegiziana “Taro”, che significava “Strada reale o dei Re”; egli sosteneva,inoltre, la filiazione del “gioco” dei Tarocchi da quello Egiziano del Tari.Peraltro, fu proprio Postel a rilevare la connessione tra carte e Cabala, traelementi primordiali e semi.Iniziò così l’epoca delle teorizzazioni. Tra la fine del XVII secolo e tutta laprima metà di quello successivo operò in Svezia e Norvegia il mago espiritista Emanuele Swedenbörg, grande studioso di Cabala, di esoteri-smo, occultismo e di ipnosi, ammirato da Balzac e dallo stesso EmanueleKant. Si sviluppò, quindi, una prima forma di attività esoterica che soloindirettamente riguardava il mondo delle carte e che prevalentemente siinteressava dei grandi destini dell’uomo, con un prepotente ritorno allaconoscenza iniziatica, tipica espressione del “secolo dei lumi”.Nel XVIII secolo ci fu una grande diffusione della moda occultistica ecominciò a svilupparsi una vasta produzione di giochi divinatori. Grazie aCourt de Gebelin (1725-1784) e al suo famoso seguace Alliette, parruc-chiere francese conosciuto meglio sotto l’anagramma di Etteilla, la carto-manzia ebbe un notevole impulso. Sostenitori delle origini egiziane dellecarte dei tarocchi, i due cercarono di fare dell’arte divinatoria una scienza.Etteilla in particolare sostenne che i Tarocchi erano nati nel 2170 a.C.,durante un convegno di maghi egiziani presieduto da Ermete Trismegisto;poi, nel corso dei secoli, le figure dei Tarocchi avrebbero perso le caratte-ristiche originarie. Perciò Etteilla pretese di creare un nuovo mazzo diTarocchi, il Grande Etteilla o Libro di Toth, che pur essendo stato ricono-sciuto spurio è entrato comunque a far parte della storia della cartoman-zia. In una serie di volumetti editi tra il 1783 e il 1785 Etteilla spiegò che ilsuo mazzo di Tarocchi era un manuale magico per scrutare nel futuro.Egli era un astuto opportunista, ma con una personalità carismatica capa-ce di suggestionare le menti delle persone e, per dare pieno risalto allesue idee, fondò una Società degli Interpreti del Libro di Toth, grazie allaquale le nuove teorie si diffusero in tutta Europa.Da allora la cartomanzia, che in Italia e Francia era praticata a livellopopolare da almeno due secoli, divenne un’autentica moda.

Le carte da gioco e la cartomanzia

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Neanche con la Rivoluzione francesesi placò il fervore divinatorio, avven-ne soltanto un cambiamento nellarappresentazione delle figure: i Re fu-rono sostituiti da personaggi storiciseveri e rigorosi, come Catone il Cen-sore o il tirannicida Bruto; le Reginelasciarono il posto a figure simboleg-gianti virtù, come la forza o la pru-denza; i fanti furono sostituiti da eroi.La più famosa cartomante dell’epo-ca, Marie-Anne Adelaide Lenormand,leggeva le carte nel suo studio sia anobili che a rivoluzionari, tra cui Dan-ton, Robespierre, Saint-Just e tutti gliintellettuali della prima repubblica. Inquesto stesso periodo gli zingari co-nobbero un momento di grande fa-vore come lettori del futuro nelle va-rie corti europee e nei salotti più ari-stocratici e borghesi delle grandi città. Fu inevitabile che ciò accadesse inun periodo in cui le ansie, le paure e le incertezze della vita quotidianadeterminarono uno sviluppo forse abnorme della divinazione e, in parti-colare della cartomanzia.Il XVIII secolo segnò dunque il definitivo estinguersi della produzionestorico-scientifica e l’avvento dei grandi cartomanti e studiosi di magia daGiuseppe Balsamo (ovvero Cagliostro, che affermava di aver attinto lapropria conoscenza direttamente dalla scienza degli antichi Egizi), alla giàcitata madame Lenormand (cartomante di Napoleone I), fino a Fabre d’Oli-vet (1768-1825, anche lui cartomante oltre che studioso di lingue orientali,Cabala ed occultismo).Durante la seconda metà dell’Ottocento, la divinazione con i Tarocchi e lecarte da gioco in generale era ormai divenuta una pratica popolare in tuttaEuropa. A questa moda se ne affiancò ben presto un’altra, anzi si sovrapposead essa, ponendo l’accento su quelle particolarità dei Tarocchi, già indicate daEtteilla, più vicine al laboratorio occultistico che al salotto cartomantico.

Fig. 4 - Madame Lenormand

Parte Prima

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Il principale promotore di questanuova tendenza fu Eliphas Levi(pseudonimo di Alphonse LouisConstant), profondo conoscitoredelle tradizioni magico-religiose oc-cidentali e fondatore del modernopensiero occultistico. Nell’operaDogma e Rituale dell’Alta Magia,Levi sostenne che i Tarocchi, in re-altà, erano i “simboli della scienzasacra degli Ebrei”; dopo la distruzio-ne del Tempio di Gerusalemme,questi simboli vennero conservati da

saggi cabalisti ebrei e da qui si trasmisero alla cultura medioevale. Lerivelazioni di Levi influenzarono profondamente l’occultismo occidenta-le. Soprattutto l’assimilazione degli Arcani Maggiori dei Tarocchi alle 22lettere dell’alfabeto ebraico e ai 22 sentieri dell’Albero della Cabala (vedip. 21) originò importanti teorie mistico-filosofiche, essendo la Cabalauna dottrina metafisica. L’esatta conoscenza degli Arcani e la meditazio-ne sul loro significato diveniva così la premessa per il conseguimento diuna realtà psichica nuova e superiore.Tra la fine del XIX e i primi del XX secolo le idee di Levi vennerosviluppate all’interno di importanti confraternite occultiste francesi e in-glesi. Ogni Società possedeva un particolare mazzo di Tarocchi che neriassumeva gli insegnamenti esoterici. Fu così che, adattandosi alla dot-trina di questa o quella confraternita, le figure dei Tarocchi assunsero lespoglie più svariate: di volta in volta egizianista, cabalistica, alchemica,astrologica, massonica, neotemplare ecc., sino alle più moderne elabo-razioni. A cavallo tra il XX e XXI secolo, la cartomanzia, per quanto rele-gata da alcuni settori della cultura ufficiale nell’universo della superstizio-ne, ha continuato a interessare persone alla ricerca di qualcosa di piùprofondo, grazie anche ai movimenti New Age, che hanno promosso lediscipline orientali e riscoperto l’astrologia, le antiche forme di divinazio-ne come l’Iching, i Tarocchi, le Rune ecc. Considerato come una nuovaforma di paganesimo, il movimento prende corpo dalla controcultura sta-tunitense degli anni Sessanta del XX secolo, che rifiutava il materialismo a

Fig. 5 - Eliphas Levi

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Le carte da gioco e la cartomanzia

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favore del misticismo orientale e anteponeva l’esperienza spirituale spon-tanea alla cultura ufficiale e alle Chiese istituzionali.Le tecniche di valorizzazione del sé e l’idea che l’individuo sia responsabi-le e capace di ogni cosa, dall’autoguarigione alla creazione del mondo,hanno trovato applicazione in ambito artistico, musicale, medico e sporti-vo, suscitando vivaci dibattiti.Nel corso degli anni Ottanta, il pensiero esoterico, cui si ispirava la NewAge, ha influenzato l’atteggiamento verso l’ambiente, la famiglia, il lavoroe la pace nel mondo. Idee spesso associate al movimento della New Ageincludono dottrine e pratiche come la reincarnazione, l’alchimia, lo yoga,le arti marziali, l’occultismo, l’astrologia, la divinazione, l’agopuntura, itarocchi, lo zen, la mitologia e lachiaroveggenza.Purtroppo, bisogna ammettereche il fascino e il mistero delladivinazione si va oggi commer-cializzando e viene offerto comeun prodotto da supermercato:fioccano le consultazioni di car-tomanti alla televisione, in Inter-net, sui telefonini, sui rotocalchi.Tutti si improvvisano cartomanti,dimenticando che interrogarequesta antica sapienza non è ungioco; è facile associare per con-suetudine le carte a un gioco, tuttavia rispondere alle ansie, alle richiestedi una persona è una cosa seria.Qualsiasi forma di divinazione richiede, infatti, grande concentrazione,quindi non può avvenire facilmente in pubblico; una buona dose di umil-tà, il cartomante non è altro che uno strumento che mette le persone acontatto con se stesse e le forze cosmiche; uno spirito limpido e multilate-rale come il cristallo: la veggenza è possibile solo a spiriti puri e dotati digrandi capacità di immedesimazione.

Fig. 6 - La divinazione si va oggi commercializ-zando e fioccano le consultazioni televisive

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Tutti i mazzi di carte regionali sono derivati dagliArcani Minori dei Tarocchi, ne ereditano quindi lagrande forza simbolica, il potere evocativo e laprofonda sapienza che li ha ispirati. In questomanuale si affronta la divinazione con le familiaricarte napoletane, chiaramente sostituibili con qual-siasi altro mazzo regionale a quaranta carte, pertrasmettere le svariate possibilità di lettura che uncomune mazzo di carte da gioco può comunicare achi è interessato ad addentrarsi in questo mondodi combinazioni e di simboli. Non si pretende certodi trasformare ogni lettore in un “veggente”, masoprattutto di stimolarlo all’approfondimento e allacrescita consapevole delle proprie risorse interioriconsce ed inconsce, senza perdere mai di vista ilfatto che l’aspetto “magico” non è qualcosa chetrascende l’umano, ma ne è parte integrante.

Il volume è diviso in tre parti:

la prima è dedicata soprattutto all’analisi degliaspetti esoterici delle carte napoletane ereditatidirettamente dai Tarocchi;

la seconda è dedicata alla presentazione di cia-scuna carta e alla spiegazione del suo significato;

la terza è dedicata principalmente alla consulta-zione e ai vari metodi per interrogare le carte.

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Teresa
Timbro